StampaPeriodica ,
Ho
sentito
dire
certe
volte
a
qualcheduno
:
mo
è
tiempo
di
libertà
,
potimmo
fare
quel
che
volimmo
.
Piano
,
piano
:
e
senti
a
me
:
ogni
cosa
tiene
lo
nome
suo
,
e
non
bisogna
confondere
na
cosa
coll
altra
.
Dispotismo
,
libertà
e
anarchia
ossia
disordine
sono
tre
cose
diverse
.
Dispotismo
significa
che
uno
non
pò
fare
nemmeno
quello
che
è
lecito
:
anarchia
significa
che
uno
pò
fare
anche
quello
che
non
è
lecito
:
libertà
significa
(
bada
buono
)
significa
che
uno
non
è
impedito
di
fare
quello
che
è
lecito
e
onesto
.
Questa
,
questa
è
la
libertà
,
non
altro
.
Lo
dispotismo
,
per
capriccio
o
per
secondo
fine
,
impedisce
ai
cittadini
di
fare
certe
cose
che
non
sono
proibite
dalla
legge
:
come
,
per
esempio
,
la
polizia
di
Borbone
proibiva
di
portare
la
barba
.
Ora
la
libertà
consiste
che
uno
può
fare
tutto
quello
che
non
è
proibito
dalla
legge
;
può
fare
,
non
già
tutto
quello
che
vuole
,
ma
tutto
quello
che
non
fa
male
agli
altri
,
giacché
la
legge
proibisce
di
far
male
agli
altri
.
Se
uno
potesse
fare
tutto
quello
che
li
pare
e
piace
,
allora
nissuno
starebbe
sicuro
a
casa
sua
,
capisci
?
Se
io
potessi
fare
quello
che
voglio
,
senza
che
nissuno
me
lo
potesse
impedire
,
allora
io
potarria
rubare
,
uccidere
,
truffare
,
ntaccare
l
onore
de
la
donna
altrui
senza
essere
punito
.
Ti
pare
libertà
questa
?
o
sarebbe
peggio
di
tutte
le
tirannie
?
Dunque
la
regola
è
questa
che
ti
po
guidare
sempre
:
e
tienila
a
mente
.
La
libertà
è
il
dritto
di
fare
,
senza
nessuno
impedimento
,
tutto
quello
che
non
è
proibito
dalle
leggi
e
non
fa
male
agli
altri
.
StampaPeriodica ,
Non
vuolsi
in
veruna
guisa
disprezzare
l
educazione
,
come
quella
che
fra
le
bellissime
cose
è
la
prima
che
forma
gli
uomini
eccellenti
.
PLATONE
L
educazione
deve
dirigere
,
correggere
,
emendare
le
tendenze
umane
,
emancipare
l
uomo
dalla
servitù
del
male
per
renderlo
capace
di
praticare
il
bene
.
TOMMASEO
Mentre
vediamo
tuttodì
moltiplicare
il
numero
dei
giornali
d
ogni
genere
e
colore
per
soddisfare
ai
bisogni
della
nuova
vita
politica
,
nessuno
ancora
,
che
per
noi
si
sappia
,
in
queste
nostre
meridionali
provincie
pose
esclusivamente
l
ingegno
intorno
a
quei
grandi
interessi
d
ordine
morale
che
in
sé
racchiudono
le
speranze
del
nostro
avvenire
.
La
libertà
inaugurata
dalla
religione
,
promossa
dalla
eletta
schiera
dei
forti
e
generosi
intelletti
,
preparata
coll
esilio
,
col
carcere
,
col
patibolo
,
conquistata
col
sangue
dei
prodi
non
sarà
consolidata
sul
trono
d
Italia
finché
la
condizione
intellettiva
e
morale
delle
masse
,
che
il
passato
dispotismo
tenne
in
una
brutale
ignoranza
e
nella
più
raffinata
corruzione
,
non
sia
mutata
.
Essa
dee
rispettare
l
autorità
,
poiché
,
come
disse
un
valente
pedagogista
,
l
una
è
limite
dell
altra
,
e
dall
accordo
dialettico
di
questi
due
contrari
risulta
appunto
l
armonia
cosmica
e
l
armonia
sociale
.
Ma
l
accordo
di
questi
due
grandi
principi
è
il
frutto
di
una
conveniente
ed
illuminata
educazione
,
la
quale
mentre
svolge
il
pensiero
nel
conoscimento
del
vero
,
informa
e
piega
la
volontà
al
bene
,
in
breve
la
rigenera
colla
luce
dell
amore
,
la
ritempera
colla
sapienza
della
virtù
.
Con
una
conveniente
ed
illuminata
educazione
potremo
solo
rialzare
il
nostro
popolo
alla
cognizione
dei
suoi
diritti
confiscati
dall
ignoranza
o
rintuzzati
dal
despotismo
,
e
confortarlo
all
esercizio
dei
doveri
religiosi
e
sociali
,
che
furono
in
esso
oscurati
da
un
cieco
fanatismo
,
o
falsati
da
una
stupida
indifferenza
.
È
tempo
ormai
che
una
lotta
razionale
e
sapiente
si
sostenga
contro
a
vieti
pregiudizi
che
falsavano
e
falsano
le
più
belle
istituzioni
trovate
per
indirizzare
l
uomo
ai
suoi
destini
.
È
tempo
ormai
che
si
conosca
da
quanti
hanno
fede
nelle
eterne
ed
indestruttibili
leggi
del
progresso
che
la
scuola
non
deve
più
far
divorzio
dalla
vita
,
non
più
incatenare
in
aride
formole
le
intelligenze
dei
fanciulli
,
ma
vuol
essere
intenta
a
formare
uomini
capaci
coscienziosi
,
a
cui
la
patria
sia
una
religione
,
una
legge
il
dovere
l
abnegazione
e
il
sacrifizio
,
un
bisogno
la
fede
e
l
onore
,
senza
cui
non
si
rigenera
una
nazione
da
secoli
schiava
.
È
necessario
di
più
che
le
scuole
siano
tante
in
numero
quanto
lo
esige
la
cifra
della
popolazione
ragguagliata
con
quella
dei
fanciulli
d
ambo
i
sessi
.
Che
le
scuole
siano
informate
ai
più
sacri
principî
di
morale
e
dirette
secondo
i
consigli
delle
esperimentate
teorie
didascaliche
.
Ma
un
sistema
di
istruzione
e
di
educazione
popolare
trova
il
suo
primo
anello
nell
istituzione
di
asili
infantili
,
il
secondo
nell
ampliamento
delle
scuole
elementari
,
il
terzo
nella
diffusione
di
scuole
serali
,
festive
per
gli
adulti
di
ambo
i
sessi
,
il
quarto
nelle
scuole
di
arti
e
mestieri
.
Le
quali
potendosi
alcune
per
carità
di
privati
cittadini
istituire
e
governare
,
dovendosi
altre
per
debito
dei
municipi
fondare
ampliare
e
migliorare
,
tutte
essere
affidate
ad
istitutori
probi
ed
esperti
nell
arte
dell
insegnare
,
ad
istitutrici
illuminate
e
pie
,
e
gli
uni
e
le
altre
da
buoni
libri
,
da
saggi
consigli
indirizzati
ognun
vede
l
importante
e
vastissimo
campo
di
una
parte
del
giornalismo
.
Noi
non
crediamo
sì
robusti
gli
omeri
nostri
per
resistere
all
enormità
del
peso
,
dichiariamo
però
sentire
il
debito
nostro
di
portare
la
nostra
pietruzza
al
colossale
edifizio
della
rigenerazione
della
patria
,
consacrando
la
nostra
penna
e
il
nostro
ingegno
a
dar
saggio
di
voler
occuparci
:
1
.
della
diffusione
di
tutte
le
buone
idee
che
si
attengono
alla
sana
educazione
del
popolo
e
degli
asili
infantili
e
del
come
la
carità
dei
cittadini
possa
e
debba
fondarli
;
2
.
dei
doveri
che
incombono
ai
municipi
di
provvedere
alacremente
all
istruzione
maschile
e
femminile
delle
masse
;
3
.
della
necessità
di
creare
scuole
magistrali
per
formare
buoni
maestri
e
buone
maestre
;
4
.
degli
atti
governativi
che
concernano
l
istruzione
popolare
,
non
dimenticando
né
la
critica
bibliografica
,
né
la
cronologia
dei
fatti
che
si
collegano
all
istruzione
pubblica
,
né
altre
notizie
che
potranno
sembrarci
di
giovamento
.
Parchi
nelle
promesse
,
nutriamo
fiducia
di
poter
essere
più
larghi
nell
attendere
,
e
fin
d
ora
mentre
dichiariamo
volere
il
bene
,
rivolgiamo
preghiera
a
tutti
i
buoni
di
esserci
benigni
di
consiglio
e
di
aiuto
nel
difficile
cammino
,
peculiarmente
ci
rivolgiamo
ai
periodici
educativi
che
già
hanno
prospera
vita
nelle
altre
provincie
d
Italia
,
perché
ci
consiglino
e
ci
aiutino
.
Possano
le
fatiche
che
intraprendiamo
fruttare
un
po
di
bene
a
questa
parte
d
Italia
e
i
nostri
voti
saranno
bastantemente
appagati
.
StampaPeriodica ,
Chi
avesse
detto
solo
due
anni
fa
,
che
l
Italia
così
barbaramente
stracciata
e
divisa
in
sette
Stati
dovesse
,
come
un
sol
uomo
,
levarsi
per
domandare
la
sua
nazionalità
,
ed
in
breve
tempo
veder
cadere
tre
principi
,
essere
indebolito
un
quarto
che
aveva
tutta
l
influenza
sull
Italia
,
ed
il
Papa
ed
il
Borbone
di
Napoli
sentirsi
cedere
il
trono
sotto
i
loro
piedi
,
certo
avrebbe
creduto
sentire
una
delle
utopie
del
profeta
dell
idea
,
e
l
avrebbe
accolta
con
dispregio
come
cosa
quasi
impossibile
.
Eppure
è
un
fatto
.
Due
figli
d
Italia
si
sono
levati
,
Vittorio
Emanuele
e
Garibaldi
,
ed
han
preso
l
impegno
di
raccorre
le
sparse
membra
della
lacerata
patria
,
e
ricostituirla
.
L
Amico
,
di
Casa
non
si
occupa
di
politica
,
né
pretende
di
entrare
negli
inestricabili
labirinti
della
diplomazia
:
ma
salendo
a
più
alte
cagioni
,
osa
predire
che
l
Italia
sarà
fra
breve
una
grande
nazione
.
Chi
non
è
ateo
deve
ammettere
una
Provvidenza
;
chi
è
cristiano
deve
ammettere
le
dichiarazioni
della
Prole
di
Dio
.
Il
castigo
più
grande
che
Dio
dà
a
un
popolo
è
quello
di
togliergli
la
sua
nazionalità
;
quel
popolo
è
morto
come
popolo
:
ed
in
questo
solo
senso
aveano
ragione
i
nostri
grandi
nemici
La
Martine
e
Metternich
,
di
dire
che
l
Italia
è
la
terra
dei
morti
,
e
che
essa
non
è
che
una
espressione
geografica
.
L
Italia
oggi
s
incammina
a
riacquistare
la
sua
vita
di
nazione
,
e
già
ha
fatto
dei
passi
mirabili
.
Continuerà
essa
in
questa
via
fino
a
giungere
allo
scopo
sublime
che
si
è
proposta
?
Se
calcoliamo
le
cose
umanamente
,
non
ci
sembra
che
vi
possa
essere
il
minimo
dubbio
.
I
partiti
che
impedivano
la
unione
sono
spariti
;
e
qui
dobbiamo
dare
la
meritata
lode
al
partito
repubblicano
,
il
quale
ha
ceduto
per
l
amor
della
unione
,
ed
ha
mandato
i
suoi
più
bravi
campioni
a
spargere
il
sangue
al
grido
d
Italia
e
Vittorio
Emanuele
.
La
diplomazia
non
osteggia
,
almeno
apertamente
,
la
nostra
nazionalità
;
il
non
intervento
è
proclamato
;
l
unione
dei
popoli
è
ammirabile
;
l
Austria
è
resa
impotente
;
il
Papa
non
è
più
ascoltato
;
il
Borbone
stesso
è
sceso
a
patti
col
popolo
,
che
tiene
il
broncio
alle
sue
forzate
concessioni
;
Garibaldi
fa
meraviglie
;
Vittorio
Emanuele
è
proclamato
dappertutto
.
Tutto
insomma
ci
dice
che
l
Italia
sarà
,
e
sarà
fra
breve
.
Ma
quel
libro
divino
nel
quale
troviamo
insegnamenti
in
tutto
,
la
Bibbia
,
ci
dice
che
la
giustizia
eleva
la
nazione
"
(Prov.,
XIV
,
34
)
.
La
giustizia
,
s
intende
bene
,
non
quella
che
così
si
chiama
,
e
che
è
amministrata
dai
magistrati
,
ma
quella
giustizia
che
vien
da
Dio
,
e
che
è
ne
cuori
veramente
religiosi
;
in
una
parola
,
la
religione
eleva
la
nazione
.
Ma
qual
è
questa
religione
?
Non
è
certo
quella
delle
scomuniche
e
delle
maledizioni
che
si
esercita
in
corte
di
Roma
;
quella
religione
anzi
è
quella
che
ha
diviso
l
Italia
,
e
l
ha
condotta
al
Medioevo
.
Non
è
neppure
la
religione
dell
inquisizione
che
ha
desolato
Italia
e
Spagna
;
quella
religione
spopola
gli
Stati
,
ruina
il
commercio
,
ed
è
sorgente
di
mille
mali
.
Non
è
neppure
la
religione
dei
bigotti
,
che
consiste
in
grossolane
superstizioni
;
quella
religione
empierà
i
conventi
,
moltiplicherà
i
preti
e
li
arricchirà
,
e
toglierà
tante
braccia
e
tante
ricchezze
alla
patria
e
al
commercio
.
L
elevamento
della
nazione
deve
venire
da
Dio
.
Ora
come
è
possibile
che
Dio
elevi
una
nazione
se
essa
disprezza
gli
ordini
che
Dio
gli
ha
dati
per
il
suo
bene
?
Gli
ordini
di
Dio
sono
nella
sua
parola
:
ecco
la
giustizia
che
eleva
la
nazione
.
La
religione
che
ci
è
rivelata
nella
divina
parola
ci
fa
chiaramente
sentire
la
nostra
eguaglianza
:
essa
ci
dice
che
tutti
abbiamo
lo
stesso
niente
per
principio
,
lo
stesso
Dio
per
creatore
,
lo
stesso
Adamo
per
padre
;
ma
rivelandoci
la
nostra
uguaglianza
ci
predica
l
ordine
;
affinché
tutto
proceda
senza
confusione
;
così
a
colui
che
si
stima
grande
,
la
religione
gli
dice
:
non
insuperbirti
,
ma
se
sei
al
di
sopra
de
tuoi
fratelli
,
lo
sei
per
servirli
;
e
a
colui
che
si
vede
piccolo
,
la
religione
dice
:
non
avvilirti
,
perciocché
innanzi
a
Dio
la
tua
piccolezza
sparisce
.
La
religione
vuole
che
noi
parliamo
con
verità
gli
uni
agli
altri
(Efes.,
IV
,
25
)
;
e
così
sono
aboliti
gl
inganni
.
La
religione
vuole
che
si
renda
a
Cesare
quello
che
è
di
Cesare
,
ed
a
Dio
quello
che
è
di
Dio
;
che
si
"
renda
a
ciascuno
il
debito
:
il
tributo
a
chi
si
deve
il
tributo
;
la
gabella
a
chi
la
gabella
;
il
timore
a
chi
il
timore
;
l
onore
a
chi
l
onore
"
(Rom.,
XIII
,
7
)
.
La
religione
vuole
che
ci
amiamo
tutti
come
membra
di
un
corpo
,
e
ci
aiutiamo
scambievolmente
;
che
"
niuno
cerchi
il
suo
proprio
,
ma
ciascuno
cerchi
ciò
che
è
per
altri
"
(Cor.,
X
,
24
)
.
Se
tali
principi
si
mettessero
in
esecuzione
,
vi
potrebbe
essere
alcun
dubbio
sulla
ricostituzione
della
cara
patria
nostra
?
Dio
faccia
splender
dall
alto
la
luce
della
sua
santa
parola
sulla
cara
patria
,
ed
essa
sarà
elevata
a
nazione
,
anzi
primeggerà
fra
le
nazioni
.
StampaPeriodica ,
Tra
gli
altri
mezzi
per
corrompere
la
fede
de
cattolici
e
trarli
all
apostasia
i
protestanti
eretici
han
messo
in
campo
anche
gli
Almanacchi
.
Tra
i
quali
tiene
il
primo
luogo
l
intitolato
:
L
Amico
di
casa
.
Nella
prefazione
al
lettore
rendono
grazia
i
suoi
compilatori
del
benigno
accoglimento
che
esso
ha
trovato
,
mentre
han
dovuto
trarne
fino
ad
ottanta
mila
esemplari
per
l
anno
1862
.
Qualor
ciò
sia
vero
,
non
è
a
farne
le
meraviglie
,
poiché
essendo
rivolto
quest
almanacco
a
promuovere
il
protestantesimo
,
che
è
il
veicolo
della
rivoluzione
or
prevalente
in
Italia
,
trova
naturalmente
gli
animi
disposti
.
Piuttosto
è
a
meravigliarsi
,
che
non
ne
abbia
più
.
Certo
non
dee
attribuirsi
questo
successo
,
come
i
compilatori
dell
Almanacco
il
confessano
,
a
merito
loro
,
dappoichè
in
verità
non
vi
ha
merito
alcuno
in
tale
indigesto
raccozzamento
,
non
originalità
,
non
dottrina
,
non
erudizione
,
non
grazia
.
Cotesti
raccoglitori
non
fanno
che
copiar
materialmente
quanto
trovano
negl
innumerevoli
trattatelli
degli
anglicani
.
Quindi
copiano
ad
occhi
chiusi
gli
errori
,
gli
strafalcioni
,
gli
spropositi
di
ogni
ragione
che
loro
si
paran
davanti
.
Di
che
noi
daremo
pruove
luminosissime
in
ogni
articolo
.
Il
ripetere
poi
che
essi
fanno
il
loro
successo
dalla
benedizione
di
Dio
,
è
una
bestemmia
manifesta
,
quasi
che
Dio
potesse
benedire
agli
sforzi
degli
eretici
in
combattere
,
e
distruggere
,
qualor
fosse
possibile
,
la
Chiesa
da
esso
Lui
istituita
e
fondata
,
come
sopra
immobile
rupe
,
sul
principe
degli
Apostoli
S
.
Pietro
.
Affermano
essi
inoltre
,
che
non
degnano
di
rispondere
ai
loro
oppositori
,
perché
i
costoro
libelli
altro
non
presentano
che
grossolane
ingiurie
,
ondeché
il
loro
decoro
non
soffre
che
abbiano
a
cimentarsi
.
Ella
è
questa
una
scappatoia
per
trarsi
d
impaccio
.
Noi
non
proferiremo
ingiurie
,
e
sfidiamo
i
raccozzatori
dell
Amico
di
casa
a
rifiutare
con
buone
ragioni
quanto
loro
opponiamo
.
Che
se
nol
fanno
,
fin
da
questo
momento
li
denunziamo
quali
inetti
,
ignoranti
,
e
di
mala
fede
.
Diremo
però
che
sol
non
rispondono
,
perché
non
son
capaci
di
rispondere
,
e
gli
avremo
come
convinti
di
menzogna
e
di
malizia
.
Il
lettore
ne
sarà
il
giudice
.
Egli
è
perciò
,
che
noi
a
questo
falso
Amico
di
casa
abbiam
contrapposto
un
vero
Amico
di
casa
,
come
quello
che
smaschera
e
mette
al
nudo
le
perfide
falsità
colle
quali
si
cerca
di
far
perder
la
fede
ai
cattolici
e
trarli
alla
incredulità
qual
necessario
elemento
delle
rivoluzioni
.
Che
è
quanto
trascinarli
a
far
getto
della
loro
eterna
salute
.
Fingono
i
compilatori
dell
Almanacco
di
voler
unicamente
contrapporsi
agli
abusi
dei
preti
col
richiamarli
al
Vangelo
.
Or
questo
è
sempre
stato
il
vezzo
degli
eretici
,
chiamare
abusi
i
veri
insegnamenti
della
Chiesa
sia
rispetto
ai
dogmi
sia
rispetto
ai
costumi
ed
alla
disciplina
,
che
loro
non
attalentano
.
Così
han
praticato
gli
gnostici
impuri
,
così
i
perfidi
ariani
,
così
gli
scaltri
pelagiani
,
e
così
gli
altri
tutti
.
Non
si
troverà
in
tutta
la
storia
della
Chiesa
un
solo
di
tai
ribelli
,
che
professasse
impugnare
la
fede
,
e
pure
si
sa
che
furono
tutti
marci
eretici
e
però
condannati
dalla
Chiesa
né
più
né
meno
di
quello
che
sieno
i
protestanti
.
Per
Vangelo
poi
non
altro
intendono
che
l
insegnamento
di
Lutero
,
di
Calvino
e
di
quanti
tennero
lor
dietro
:
non
già
il
Vangelo
di
Gesù
Cristo
che
li
condanna
presso
che
in
ciascun
capo
.
Abbiam
poi
trascurate
le
incisioni
come
inutili
artificiali
imbellettamenti
de
quali
non
ha
bisogno
la
schietta
e
severa
verità
.
Guardati
adunque
,
o
lettore
,
da
cotesti
almanacchi
che
cercan
sedurti
coi
loro
artifizi
,
abusandosi
della
tua
buona
fede
o
ignoranza
;
tienti
stretto
alla
dottrina
della
Chiesa
se
non
vuoi
perire
eternamente
.
StampaPeriodica ,
Ai
tanti
mali
ond
è
invasa
la
nostra
Italia
,
minaccia
oggi
d
aggiungersi
quello
di
una
missione
protestante
,
che
,
solennemente
annunciata
non
è
guari
dai
giornali
,
sta
per
esser
spedita
dall
Inghilterra
,
ad
oggetto
d
incoraggiarvi
con
tutti
i
mezzi
possibili
la
Riforma
protestante
.
Fra
questi
mezzi
viene
specialmente
indicato
quello
della
pubblicazione
di
libri
di
preghiera
in
lingua
italiana
,
e
di
altri
giudiziosi
scritti
pure
in
lingua
italiana
.
Bisogna
dunque
dire
che
la
rivoluzione
politica
,
da
cui
la
nostra
cara
penisola
è
da
omai
due
anni
contristata
,
sia
in
buon
accordo
col
protestantismo
,
dacché
questo
,
solo
oggi
,
e
dopo
appunto
che
quella
gli
ha
,
direm
così
,
preparato
il
terreno
;
solo
oggi
e
non
prima
,
anzi
non
prima
che
dessa
prevalesse
in
Italia
,
osa
annunciare
solennemente
l
invio
de
suoi
missionari
fra
noi
.
E
perché
questo
può
dirsi
con
tutta
ragione
,
non
si
vedrà
per
conseguenza
inopportuno
di
far
avvertiti
per
ogni
via
i
cattolici
,
e
massime
i
padri
a
tenersi
in
guardia
per
le
loro
famiglie
dall
influsso
dell
annunciata
missione
,
la
quale
,
proponendosi
di
agire
anche
mediante
scritti
giudiziosi
in
italiano
,
può
giustamente
temersi
che
ricorrerà
senza
meno
al
mezzo
degli
almanacchi
,
siccome
è
noto
che
vi
è
già
ricorso
un
di
lei
precursore
in
altra
contrada
del
cattolico
nostro
paese
.
Per
tale
evenienza
Il
Vero
Amico
viene
spontaneo
alla
luce
all
effetto
di
premunire
i
cattolici
contro
siffatto
genere
d
insidie
.
E
perché
inoltre
può
dirsi
con
tutto
fondamento
che
la
rivoluzione
e
il
protestantismo
sono
di
buona
intesa
fra
loro
,
così
sarà
utile
dare
un
cenno
dei
fatti
che
formano
la
storia
dell
una
e
dell
altra
.
Dei
fatti
di
quella
,
limitandoci
al
decennio
contemporaneo
,
direm
brevi
parole
in
questa
prefazione
;
e
del
protestantesimo
che
osa
venire
ad
inaugurarsi
fra
noi
,
registreremo
le
principali
gesta
,
od
in
note
,
od
in
riscontri
storici
mese
per
mese
nel
corpo
dell
almanacco
.
Così
il
savio
lettore
cattolico
conoscerà
di
che
mala
razza
siano
entrambi
.
La
rivoluzione
che
da
dieci
anni
ha
messe
le
radici
in
Piemonte
,
all
udire
quei
Dulcamara
che
governano
in
di
lei
nome
,
è
altamente
favorevole
allo
sviluppo
del
sentimento
religioso
.
Confrontinsi
le
di
lei
opere
coi
precetti
del
Decalogo
,
il
quale
è
la
legge
comune
di
noi
cattolici
,
e
si
vedrà
quanto
sia
menzognero
siffatto
vanto
.
Comanda
primieramente
il
Signore
nel
Decalogo
di
non
aver
altro
Dio
fuori
di
lui
e
con
ciò
proibisce
la
libertà
dei
culti
;
ma
la
rivoluzione
ha
invece
proclamata
questa
libertà
,
in
virtù
della
quale
si
sono
già
eretti
tempi
valdesi
,
chiese
nazionali
,
e
si
è
fatto
diritto
ai
protestanti
,
agli
scismatici
,
agli
eretici
d
ogni
genere
,
mormoni
,
quacqueri
,
turchi
,
di
dogmatizzare
a
lor
moda
e
combattere
direttamente
la
religione
degli
Italiani
,
di
seminar
Bibbie
falsificate
,
e
di
predicare
infine
ad
uditori
prezzolati
siccome
ha
fatto
specialmente
il
famoso
apostata
frate
Gavazzi
in
Toscana
ed
in
Napoli
.
Il
Signore
comanda
altresì
di
non
pigliare
il
nome
di
Dio
invano
ed
ordina
perciò
anche
l
osservanza
dei
giuramenti
e
delle
promesse
fatte
in
nome
suo
.
Or
bene
:
la
rivoluzione
,
appena
divenuta
al
potere
del
paese
ha
rotti
i
Concordati
colla
Santa
Sede
,
sì
in
Piemonte
che
in
Lombardia
,
ed
altrove
;
non
rende
ai
legittimi
principi
i
territori
che
ha
riconosciuto
loro
spettare
in
nome
della
SS
.
Trinità
nel
trattato
di
Zurigo
;
non
paga
i
tributi
dovuti
al
Papa
in
forza
di
antiche
convenzioni
;
non
rimette
ai
frati
di
Lombardia
i
beni
che
si
è
obbligata
a
Zurigo
di
restituir
loro
,
e
viola
tutto
giorno
la
promessa
di
pace
che
diede
solennemente
in
quel
trattato
.
I
giornali
poi
che
le
sono
devoti
bestemmiano
e
profanano
quotidianamente
il
nome
di
Dio
,
e
si
fanno
beffa
della
nostra
fede
.
Ricordati
di
santificare
le
feste
comanda
in
terzo
luogo
il
Signore
.
La
rivoluzione
colla
famosa
legge
Siccardi
,
in
onta
dell
opposizione
della
Santa
Sede
,
si
arrogò
sacrilegamente
l
autorità
di
sopprimere
alquante
feste
in
Piemonte
,
e
notizie
anche
di
fresca
data
assicurano
che
non
rispetta
poi
neppur
quelle
che
ha
conservate
;
ed
una
delle
prime
cose
che
ora
ha
fatto
in
Napoli
è
stata
quella
di
sopprimere
varie
feste
votive
di
quella
città
.
Onora
il
padre
e
la
madre
dice
il
quarto
comandamento
del
Decalogo
.
Proclamando
la
rivoluzione
la
libertà
di
opinione
di
coscienza
,
rompe
nell
ordine
domestico
il
vincolo
di
soggezione
da
cui
per
legge
di
natura
sono
tenuti
i
figli
verso
i
genitori
,
e
così
distrugge
la
veneranda
autorità
del
potere
paterno
,
che
è
la
base
dell
ordine
sociale
.
Chi
è
cattolico
inoltre
ha
per
madre
la
Chiesa
,
e
per
padre
il
romano
Pontefice
.
La
rivoluzione
ha
usurpato
i
domini
della
Chiesa
e
del
Papa
;
si
richiamano
di
queste
usurpazioni
le
allocuzioni
del
Sommo
Pontefice
Pio
IX
,
le
pastorali
de
vescovi
,
le
proteste
del
popolo
cattolico
;
lo
dicono
i
vescovi
in
esiglio
,
i
cardinali
prigioni
,
il
clero
spogliato
ecc
.
ecc
.
;
ed
essa
,
sconosce
i
richiami
,
e
le
proteste
,
e
continua
ad
offendere
il
Signore
anche
in
questo
.
Dice
il
quinto
comandamento
non
ucciderai
e
la
rivoluzione
,
movendo
ingiustamente
la
guerra
ai
poteri
costituiti
e
specialmente
al
Papa
è
rea
di
tanti
omicidi
,
quanti
sono
coloro
che
morirono
nelle
guerre
avvenute
dal
maggio
1859
in
avanti
,
e
quante
sono
le
vittime
fatte
fuori
della
guerra
,
come
a
dire
l
innocente
sacerdote
fucilato
in
Perugia
,
e
i
tanti
fedeli
sudditi
di
re
Francesco
II
fucilati
nelle
Due
Sicilie
.
Riguardo
al
sesto
precetto
non
maechaberis
basterà
ricordare
che
già
la
rivoluzione
si
dié
cura
di
regolare
con
leggi
che
hanno
la
data
del
1855
e
del
1857
il
libero
esercizio
dell
immoralità
,
ed
ora
,
conforme
lo
ha
pur
notato
ultimamente
Pio
IX
nella
sua
allocuzione
del
28
settembre
prossimo
scorso
,
appena
messo
il
piede
nelle
Marche
e
nell
Umbria
,
ha
proclamato
il
diritto
del
mal
costume
.
Non
ruberai
dice
il
settimo
precetto
;
e
la
rivoluzione
non
solo
non
può
dirlo
d
averlo
osservato
,
ma
anzi
lo
rinnega
in
principio
,
e
non
si
vergogna
così
d
aver
rubato
,
ma
ben
anco
si
mostra
disposta
a
rubare
tutto
quello
che
può
.
Ruba
gli
Stati
,
ruba
i
patrimoni
dei
principi
;
spoglia
i
Corpi
religiosi
non
che
gli
individui
,
nel
mentre
protesta
di
rispettare
a
tutti
il
diritto
di
proprietà
,
nel
mentre
condanna
la
confisca
che
usava
in
altri
tempi
,
e
che
alla
fin
fine
si
applicava
in
pene
di
delitti
contemplati
dalla
legge
,
e
commessi
da
coloro
cui
veniva
inflitta
;
ruba
infine
ai
popoli
coi
prestiti
,
e
colle
imposte
,
dei
quali
si
crea
il
bisogno
colla
sua
avventata
amministrazione
.
Non
dire
falso
testimonio
contro
il
tuo
prossimo
prescrive
l
ottavo
precetto
del
Signore
;
e
la
rivoluzione
dopo
aver
denigrato
per
i
trivi
i
governi
costituiti
in
Italia
,
s
incaricò
di
deporre
il
falso
contro
di
loro
,
e
massime
contro
il
Papa
nel
famoso
congresso
di
Parigi
,
dove
accusò
di
cattiva
la
legislazione
pontificia
,
mentre
per
avviso
degli
intelligenti
è
migliore
di
quella
di
Francia
e
dello
stesso
Piemonte
il
cui
Parlamento
rese
siffatta
testimonianza
;
e
dove
denunciò
in
pericolo
di
perturbazioni
politiche
gli
altri
Stati
,
e
molestato
da
bande
di
ladri
quello
del
Papa
,
mentre
niuna
perturbazione
vi
ebbe
mai
luogo
,
e
vi
riusciron
male
all
incontro
quelle
spedite
da
Sarzana
e
da
Genova
,
paesi
soggetti
al
Piemonte
;
e
mentre
i
ladri
,
avanzo
della
rivoluzione
del
1848
,
erano
già
stati
in
allora
distrutti
nelle
Romagne
ed
invece
crebbero
a
dismisura
in
Piemonte
,
fino
al
punto
che
un
giorno
furon
levati
d
in
sul
naso
gli
occhiali
ad
un
giudice
,
ed
in
un
altro
la
stampa
non
ebbe
rossore
di
manifestare
simpatie
per
certo
Mottino
celebre
masnadiere
,
e
di
intercederne
la
salvezza
contro
il
voto
della
legge
che
lo
dannava
a
morte
pe
suoi
misfatti
.
Il
Decalogo
comanda
eziandio
di
non
desiderare
la
roba
degli
altri
.
I
fatti
di
cui
siamo
testimoni
e
di
cui
abbiamo
dato
cenno
ci
dicono
se
la
rivoluzione
desideri
o
no
la
roba
altrui
.
Finalmente
il
Signore
vieta
un
altro
genere
di
desideri
;
ma
la
rivoluzione
colla
proclamata
libertà
delle
opinioni
e
delle
credenze
,
coll
esempio
di
usurpare
l
altrui
,
col
licenziare
per
legge
la
vita
immorale
,
non
può
farsi
scrupolo
di
un
desiderio
che
la
legge
del
Signore
proscrive
;
sicché
non
uno
dei
precetti
del
Decalogo
è
stato
ed
è
da
essa
osservato
.
E
dopo
tutto
ciò
ognuno
ben
vede
che
dessi
non
è
,
come
si
vanta
,
favorevole
allo
sviluppo
del
sentimento
religioso
.
È
invece
altamente
contraria
;
e
se
tale
non
fosse
,
come
oserebbe
il
protestantesimo
farsi
innanzi
sui
di
lei
passi
?
Stiam
dunque
all
erta
.
Diffidiamo
di
coloro
che
belli
di
siffatte
millanterie
rigettano
il
dominio
temporale
del
Papa
;
perché
questa
è
la
via
che
conduce
a
rigettare
anche
la
spirituale
autorità
.
Vegliamo
.
La
rivoluzione
si
leva
la
maschera
:
dopo
aver
distrutto
i
troni
,
si
avventa
all
altare
;
cerca
di
strapparci
dal
grembo
della
cattolica
Chiesa
.
Provvediamo
alla
nostra
fede
,
e
guardiamoci
dalle
insidie
che
ci
tendono
i
nemici
di
essa
.
StampaPeriodica ,
Seguitiamo
il
nostro
costituzionale
,
che
dopo
quella
stretta
di
mano
data
al
vecchio
Francesco
,
non
so
poi
se
tanto
di
cuore
,
se
ne
va
frettoloso
verso
il
Palazzo
della
comunità
colla
idea
in
testa
,
secondo
il
suo
solito
,
di
aver
molto
da
fare
.
L
avere
trovato
un
antico
suo
camerata
,
le
loro
opinioni
così
disparate
,
il
caldo
discorso
fra
loro
tenuto
,
ed
i
nomi
di
quei
sublimi
ingegni
italiani
,
tutte
queste
idee
insomma
gli
frastornarono
il
cervello
per
tutto
il
rimanente
della
giornata
,
così
che
neppure
il
lasciarono
riposare
tranquillamente
nel
corso
della
notte
che
segui
.
Alzatosi
prima
dell
usato
,
tenta
acquetare
il
suo
spirito
ancor
conturbato
,
e
dopo
qualche
fiero
contrasto
:
No
non
può
essere
,
grida
fra
se
stesso
,
non
può
essere
.
E
se
pur
vuol
togliersi
da
quella
penosa
incertezza
gli
fa
d
uopo
risolversi
di
tornare
a
Francesco
e
rinnovare
con
lui
la
battaglia
del
dì
prima
.
Bisogna
che
vada
:
e
va
dritto
alla
casa
di
lui
,
come
un
cavallo
alla
corsa
.
E
già
vi
sarebbe
giunto
colla
velocità
del
fulmine
,
se
un
tristarello
di
ragazzo
,
di
dieci
anni
all
incirca
,
condotto
per
forza
alla
scuola
dalla
madre
,
non
lo
avesse
ad
un
istante
fermato
,
e
fatto
trasecolare
per
una
corona
lunghissima
di
villanie
e
di
ingiurie
che
quegli
,
avvelenato
come
una
vipera
,
scagliava
,
dimenandosi
ed
urlando
,
in
faccia
a
chi
l
aveva
partorito
.
Non
poté
a
meno
allora
il
nostro
messer
Pancrazio
,
a
quella
serie
di
lunghi
improperi
,
di
porsi
in
tutta
la
sua
dignità
,
ed
alzando
la
voce
sgridare
forte
quell
insolente
:
E
chi
ti
ha
insegnato
,
fanciullaccio
indegno
,
gridò
,
di
trattare
così
tua
madre
?
...
Non
so
perché
mi
stia
...
e
volea
,
in
così
dire
,
accostarsi
e
dargliene
una
buona
dose
.
Ma
il
ragazzo
più
inviperito
che
prima
da
quella
paternale
,
staccatosi
con
violenza
dalla
madre
,
e
preso
un
grosso
sasso
:
Codinaccio
...
brigantaccio
,
cominciò
a
gridare
a
piena
gola
correndogli
incontro
,
che
c
entri
tu
spione
pagato
?...
O
vi
assicuro
io
che
era
serpente
da
non
far
ridere
,
se
la
madre
non
fosse
corsa
a
disarmarlo
,
e
trarlo
indietro
.
Pancrazio
,
raccomandandosi
alle
sue
gambe
,
giunse
alla
casa
del
vecchio
Francesco
ripetendo
ancora
entro
se
stesso
il
complimento
ricevuto
:
A
me
codinaccio
!
a
me
brigan
...
taccio
...
a
me
!
Questi
figli
sono
indegni
dell
Italia.
Entrato
,
e
narrato
a
Francesco
il
caso
fierissimo
,
e
come
egli
,
nell
istante
in
che
esercitar
volea
un
atto
di
vera
filantropia
,
avesse
colto
così
male
...
e
da
un
fanciullo
di
pochi
anni
:
E
non
inarcate
voi
le
ciglia
,
disse
al
vecchio
,
non
fate
le
profonde
meraviglie
per
tanta
impudenza
?
Francesco
.
Inarcar
le
ciglie
!
Meraviglia
profonda
!
Ma
io
me
la
rido
di
queste
cose
.
La
meraviglia
mi
nasce
in
petto
per
voi
,
caro
amico
,
che
volendo
pur
essere
tra
i
rigeneratori
d
Italia
,
vi
perdete
ed
affondate
nel
primo
ruscello
che
trovate
per
istrada
.
Questo
,
mio
caro
,
è
un
dolce
in
paragone
delle
cose
che
si
preparano
.
E
che
direte
dunque
quando
questi
serpentini
e
viperette
saranno
divenuti
serpentacci
a
sonaglio
da
divorarci
tutti
quanti
?
Quando
questa
generazione
crescente
,
allevata
come
bestie
,
senza
Dio
,
e
senza
principî
neppur
naturali
,
fatta
adulta
finirà
di
trascinare
la
società
all
ultima
sua
rovina
?
Allora
,
altro
che
ragazzi
insolenti
!
altro
che
sassi
!
Pancrazio
.
Ma
lo
vedo
anch
io
che
così
non
si
va
...
e
che
si
cammina
a
sghembo
.
Ma
come
si
fa
adunque
?
Non
vi
è
altro
mezzo
che
una
savia
severa
Costituzione
.
È
poi
sempre
quello
che
dico
io
.
Francesco
.
Ma
che
mi
andate
costituzionando
voi
per
l
amore
del
cielo
.
Queste
sono
baie
,
ed
è
un
gridar
alla
luna
.
Pancrazio
.
Ma
come
vorreste
adunque
fare
?
Francesco
.
Come
vorrei
fare
?
Ecco
.
L
uomo
ha
un
cuore
,
ed
è
questo
cuore
che
è
guasto
e
corrotto
.
Bisogna
adunque
parlare
a
questo
cuore
,
e
non
frastornar
le
orecchie
dell
uomo
con
paroloni
sesquipedali
che
alterano
,
irritano
e
nulla
più
;
e
parlando
a
questo
bisogna
far
ogni
possa
per
richiamare
le
famiglie
,
che
costituiscono
la
società
,
al
tipo
originale
nel
quale
Dio
le
creò
da
principio
.
Ma
chi
è
,
mio
caro
,
che
all
uman
cuore
possa
parlare
,
e
fargli
cangiar
strada
,
se
non
la
religione
cattolica
che
è
unica
figlia
di
quel
Dio
che
solo
ha
potere
sull
uomo
,
perché
sua
creatura
?
Pancrazio
.
Dunque
in
una
savia
,
buona
Costituzione
voi
non
sperate
?
Francesco
.
Nulla
,
nulla
io
spero
nelle
istituzioni
puramente
umane
per
chiamare
l
uomo
al
suo
dovere
.
E
quale
speranza
può
avere
nei
moderni
ritrovati
,
chi
con
qualche
senno
rifletta
che
essi
sono
tutti
figli
legittimi
del
centiforme
protestantismo
,
e
dell
umano
pensiero
sfrenato
e
reso
indipendente
da
Dio
?
Sapete
quando
io
incomincierò
a
sperare
un
era
novella
di
pace
non
fittizia
,
e
di
vera
vita
?
Quando
,
passato
il
parossismo
della
febbre
di
che
è
oggi
agitata
la
società
,
si
incomincerà
a
capire
che
il
tipo
vero
della
società
domestica
è
basato
su
quello
della
Società
divina
delle
tre
divine
auguste
Persone
,
secondo
il
dogma
cattolico
,
e
saremo
tutti
convinti
che
l
autorità
paterna
,
a
cui
fa
capo
la
società
di
famiglia
,
viene
dirittamente
dall
Autorità
paterna
divina
,
contrassegnata
così
distintamente
nella
prima
parola
della
preghiera
cattolica
,
Pater
,
Padre
.
Scuotete
questa
verità
,
ed
ecco
scossa
la
base
della
domestica
società
,
e
quindi
della
intera
società
umana
,
che
di
tutte
le
famiglie
è
composta
.
E
come
volete
,
per
l
amor
del
cielo
,
che
la
società
di
famiglia
possa
a
lungo
durare
senza
un
vero
legame
che
abbia
forza
di
tener
collegati
i
membri
che
la
compongono
?
Come
il
figlio
riconoscerà
l
autorità
paterna
,
egli
che
nega
,
si
ride
della
paterna
Autorità
divina
,
né
sa
,
né
vuole
pronunziare
quel
nome
Padre
;
e
si
vergogna
di
pronunziarlo
?
Come
rispetterà
l
autorità
paterna
,
egli
che
sconosce
e
bestemmia
la
fonte
da
cui
deriva
?
Se
Dio
Padre
risuona
un
essere
quasi
tiranno
...
come
risuonerà
il
nome
di
un
padre
che
è
solo
autore
secondario
di
una
vita
puramente
materiale
?
Voi
dunque
vedete
,
che
il
male
della
società
è
posto
in
questo
,
che
cioè
gli
elementi
che
la
compongono
,
e
sono
le
famiglie
,
sono
guasti
e
corrotti
.
Pretendere
adunque
di
riorganizzare
,
e
con
istituzioni
esclusivamente
umane
,
la
grande
famiglia
sociale
,
senza
prima
porre
nell
ordine
la
società
domestica
,
è
pazzia
da
ospedale
.
Pretendere
poi
di
chiamare
all
ordine
questa
società
di
famiglia
o
domestica
,
che
è
la
stessa
cosa
,
senza
restituirla
al
suo
vincolo
naturale
che
è
l
Autorità
divina
,
la
quale
ne
forma
la
sua
base
,
è
la
pazzia
delle
pazzie
.
Del
resto
,
seguite
pure
ad
invocare
rimedi
materiali
;
andate
,
andate
di
questo
passo
,
e
poi
vedrete
se
si
terminerà
per
fiaccarsi
una
volta
per
sempre
la
testa
.
Leggete
le
opere
dei
grandi
uomini
di
questo
secolo
,
e
sentirete
quale
intima
relazione
havvi
fra
la
miscredenza
e
lo
inaridirsi
e
disseccarsi
delle
fonti
del
ben
vivere
sociale
;
e
come
invece
la
religione
,
la
fede
mantenga
le
famiglie
e
la
società
nella
loro
vita
e
splendore
.
Dico
di
questo
secolo
,
perché
il
fantastico
vostro
oscurantismo
dei
secoli
passati
non
vi
faccia
rabbrividire
.
Pancrazio
.
La
società
non
si
studia
ella
altrove
che
nei
libri
?
Francesco
.
Pretendereste
forse
studiarla
nei
giornali
,
che
son
pur
essi
stampati
!
Che
diamine
!
voi
costituzionali
,
moderati
,
caldi
o
freddi
che
siate
,
che
nol
so
,
strombazzate
tanto
nei
caffé
,
nelle
case
,
per
le
strade
il
vostro
amore
di
patria
,
che
vi
strugge
,
e
poi
non
conoscete
neppure
i
nomi
di
quei
grandi
uomini
i
quali
,
per
essere
nati
nel
secolo
dei
lumi
,
e
per
aver
studiato
la
società
da
vicino
dovrebbero
in
qualche
modo
meritare
la
vostra
stima
.
Voi
insomma
volete
medicare
i
mali
della
società
a
modo
dei
cerretani
,
con
un
po
di
spirito
e
di
cerotto
...
ho
capito
.
Pancrazio
.
Questa
è
un
offesa
,
un
affronto
!
Francesco
.
È
una
verità
,
e
tanto
basta
perché
si
debba
dire
non
ostante
la
guerra
accanita
che
voi
fate
a
lei
,
a
quella
libertà
,
che
avete
per
altro
sempre
in
bocca
.
Pancrazio
.
Non
si
può
negare
;
vedo
io
pure
mille
abusi
...
Ma
si
penserà
anche
a
questo
...
si
penserà
...
Francesco
.
Oh
per
amor
del
cielo
!
risparmiate
questo
novello
sproposito
.
Che
un
governo
,
uno
Stato
alla
moderna
,
possa
prendersi
della
gran
famiglia
sociale
un
pensiero
,
e
nudrire
speranza
di
miglioramento
,
io
non
so
,
ma
...
passi
...
Ma
che
questo
Stato
possa
ingerirsi
della
interna
costituzione
delle
famiglie
e
mettere
naso
in
casa
altrui
...
ah
!
questo
sarebbe
una
pazzia
il
pensarlo
,
sacrilegio
il
tentarlo
...
Pancrazio
.
Oh
diavolo
!
Un
sacrilegio
!
Francesco
.
Sì
,
sì
,
un
sacrilegio
,
perché
il
recinto
delle
mura
che
chiude
una
famiglia
è
sacro
ed
inviolabile
,
né
alcuno
ha
il
diritto
di
porvi
il
piede
per
comandarvi
,
se
non
fosse
nel
solo
caso
in
che
la
famiglia
disturbasse
l
ordine
pubblico
;
perché
unicamente
il
padre
dalla
natura
,
e
dalla
religione
ne
è
costituito
padrone
e
sovrano
...
Dio
solo
,
autore
della
natura
,
e
oggetto
della
religione
,
è
la
fonte
di
questa
sovranità
paterna
.
Pancrazio
.
Eppure
l
autorità
della
Chiesa
ha
preteso
,
e
pretende
(
se
fosse
lasciata
libera
)
di
estendere
la
sua
autorità
fin
dentro
le
domestiche
mura
,
e
di
porre
il
naso
come
dite
voi
,
in
casa
altrui
.
Francesco
.
Ma
presto
o
tardi
qui
io
vi
voleva
?
Questo
Dio
che
solo
può
riordinare
le
famiglie
sconvolte
internamente
,
pretendete
voi
che
discenda
Egli
in
persona
ad
esercitare
quest
opera
?
Non
si
serve
Egli
de
suoi
ministri
?
E
giacché
voi
me
ne
avete
dato
il
destro
,
che
fanno
poi
essi
mai
questi
ministri
del
santuario
,
da
voi
chiamati
mani
morte
,
gente
oziosa
,
se
non
tentare
di
ravvivare
la
società
moribonda
,
chiamando
a
nuova
vita
le
famiglie
che
la
compongono
?
E
che
fa
egli
un
Ministro
del
Vangelo
quando
,
ponendo
una
mano
sul
capo
del
fanciullo
,
gli
dirige
la
mente
,
gli
indirizza
il
cuore
verso
un
Dio
Padre
da
cui
ogni
paternità
discende
,
se
non
allevare
figli
docili
per
la
famiglia
,
buoni
cittadini
per
la
patria
?
Pancrazio
.
E
lo
potranno
essi
sperare
...
Francesco
.
Sì
che
lo
possono
sperare
:
e
che
l
esito
del
sacerdozio
cattolico
rapporto
a
questo
riordinamento
di
cose
sia
sicuro
,
ne
fanno
prova
i
fatti
tutti
dai
quali
,
a
chiaro
lume
di
aperto
sole
,
emerge
quale
salutare
influenza
abbia
la
Chiesa
nel
ben
essere
domestico
,
e
quindi
sociale
,
quando
essa
è
lasciata
libera
nel
suo
ministero
,
e
senza
bavaglio
per
poter
parlare
,
e
senza
pastoie
per
poter
additare
la
strada
,
che
alla
vera
felicità
conduce
le
famiglie
ed
i
popoli
.
Ma
per
questo
,
il
piede
profano
non
deve
inoltrarsi
nel
sacrario
del
sacerdozio
,
ed
è
ora
una
volta
che
i
potenti
,
i
grandi
della
terra
facciano
tregua
alle
basse
ed
umane
gelosie
verso
la
Chiesa
,
e
si
persuadano
una
volta
a
prova
di
fatti
e
presenti
e
passati
,
che
la
tranquillità
pubblica
e
la
fermezza
dei
troni
sono
una
chimera
colla
Chiesa
in
ceppi
,
e
in
catene
.
Leggete
,
mio
caro
,
leggete
le
storie
imparziali
,
considerate
le
beatitudini
presenti
,
e
poi
risponderete
...
e
poi
mi
direte
.
Pancrazio
.
Purtroppo
,
esaminando
freddamente
i
fatti
presenti
...
Che
volete
...
purtroppo
...
non
avete
tutto
il
torto
.
Ma
non
mi
potrete
però
negare
,
che
il
moderno
progresso
abbia
dato
una
grande
spinta
a
quella
vita
di
civiltà
che
i
popoli
vivono
al
presente
,
e
che
...
Francesco
.
Oh
povero
il
mio
fiato
sprecato
!
Di
quale
vita
mi
parlate
voi
,
che
il
ciel
vi
salvi
?
Se
convenite
meco
,
che
le
famiglie
,
delle
quali
la
società
è
composta
,
sono
fuori
strada
,
e
che
solo
colla
forza
religiosa
possonsi
ordinare
,
come
mai
un
progresso
tutto
materiale
può
dare
nuova
vita
ai
popoli
?
Pancrazio
.
E
pure
tant
è
...
il
negare
tutto
è
troppo
.
Francesco
.
Vi
ingannate
;
nulla
io
nego
per
passione
;
affermo
il
moderno
progresso
quale
egli
è
realmente
;
io
nego
poi
quanto
voi
vel
immaginate
.
Per
ora
,
basti
così
.
All
Ave
Maria
siete
in
libertà
?
Pancrazio
.
Oh
sì
!
sempre
quando
voi
volete
;
a
quell
ora
io
sarò
da
voi
;
desidero
propriamente
farvi
capire
che
ogni
uomo
sbaglia
,
e
che
questa
volta
voi
pure
...
Francesco
.
Potrebbe
essere
...
ma
io
non
lo
credo
...
A
rivederci
adunque
.
Pancrazio
.
Sì
,
a
rivederci
.
StampaPeriodica ,
Ciascuno
di
voi
,
che
abbia
qualche
dimestichezza
co
giornali
(
ed
oggi
chi
non
l
ha
?
)
non
appena
avrà
letto
il
titolo
posto
a
capo
di
questa
pagina
:
Oh
!
certamente
esclamerà
,
oh
!
Il
Veridico
è
risorto
.
Poverino
!
ebbe
appena
pochi
mesi
di
vita
e
fu
morto
dalle
persecuzioni
del
fisco
.
Dopo
essere
stato
nel
sepolcro
più
lunga
stagione
che
non
visse
,
egli
è
risorto
...
Adagio
,
miei
cari
lettori
,
non
vi
pigliate
equivoco
.
L
è
vero
,
che
in
fatto
di
giornalismo
non
sarebbero
insoliti
cotesti
miracoli
di
risurrezione
,
di
metamorfosi
ed
anche
di
metempsicosi
.
Ma
il
caso
nostro
non
è
siffatto
.
Il
Veridico
di
buona
memoria
,
che
voi
conoscete
,
era
nativo
,
se
vi
ricorda
,
di
Livorno
.
Pur
troppo
!
il
povero
diavolo
ebbe
corta
vita
,
che
di
lui
si
poté
dire
:
de
utero
translatus
ad
tumulum
.
E
sapete
qual
fu
il
suo
malanno
o
piuttosto
la
cagione
di
tutt
i
suoi
malanni
?
...
Fu
appunto
il
nome
ch
ei
si
tolse
,
di
Veridico
.
La
scelta
del
nome
non
è
faccenda
da
pigliare
a
gabbo
:
lo
possono
attestare
i
nostri
babbi
e
le
nostre
mamme
,
che
prima
d
imporlo
a
loro
bimbi
,
tanto
vi
pensano
e
vi
ripensano
;
perciocché
nel
nome
sta
l
augurio
o
,
come
direbbono
gli
astrologi
,
l
oroscopo
di
tutta
la
vita
avvenire
del
neonato
.
Ora
il
nome
scelto
per
sé
dal
giornale
livornese
fu
,
per
così
dire
,
la
cattiva
stella
,
che
lo
fe
nascere
tisicuzzo
,
lo
fece
vivere
sempre
malaticcio
,
finalmente
lo
trasse
a
morire
assassinato
;
e
perché
?
perché
il
suo
nome
non
era
del
paese
.
Chi
non
sa
,
che
ogni
paese
ha
il
vezzo
de
suoi
nomi
,
cioè
l
innata
simpatia
per
alcuni
,
e
l
innata
antipatia
per
altri
?
Ed
un
paese
signoreggiato
dalla
rivoluzione
si
potea
sperare
,
che
avesse
simpatia
e
non
piuttosto
un
odio
implacabile
col
nome
della
verità
?
La
verità
in
certi
luoghi
e
in
certi
tempi
,
è
troppo
,
se
può
comparire
velata
o
penetrarvi
di
soppiatto
;
ma
introdurla
a
visiera
alzata
e
col
proprio
nome
è
impresa
spesso
disperata
sempre
dannosa
.
Ecco
la
cagione
per
cui
Il
Veridico
di
Livorno
si
morì
tosto
come
fu
nato
a
guisa
di
una
pianta
in
clima
non
suo
.
Tanto
ciò
è
vero
,
che
quando
lo
spirito
dell
estinto
giornale
passò
ad
informare
un
altro
giornale
col
nome
d
Ingenuo
,
esso
poté
vivere
,
come
tuttora
vive
,
alla
meglio
.
Non
è
così
(
la
Dio
mercè
)
non
è
così
per
il
nostro
Veridico
.
Esso
nasce
qui
in
Roma
,
qui
in
Roma
è
destinato
a
vivere
;
ed
in
Roma
non
vi
è
nome
più
patriottico
di
questo
,
perché
Roma
è
la
sede
propria
ed
immancabile
della
verità
.
Al
contrario
gli
altri
nomi
,
che
altrove
sono
in
voga
,
imbellettati
di
patriottismo
,
di
nazionalità
,
di
patria
,
d
Italia
e
di
che
so
io
...
sono
merce
che
in
Roma
si
tiene
a
vile
,
perché
qui
se
ne
conosce
l
orpello
e
la
falsità
.
Il
sin
qui
detto
,
o
lettori
,
non
solo
basterebbe
per
farvi
distinguere
il
Veridico
romano
dal
Veridico
livornese
,
ma
forse
anche
a
manifestarvi
il
carattere
e
lo
scopo
del
nostro
foglietto
.
Esso
non
intende
ad
altro
che
a
dire
un
po
di
verità
,
e
di
verità
romane
,
e
dirle
principalmente
a
Romani
,
e
dirle
anche
alla
romana
.
Mi
spiegherò
un
tantino
meglio
sopra
ciascuno
di
questi
capi
.
Le
verità
che
noi
promettiamo
di
dire
,
si
appellano
romane
in
quel
medesimo
senso
,
per
cui
si
appella
romana
la
vera
Chiesa
,
romana
la
vera
religione
.
Dunque
,
dirà
qualcuno
di
voi
o
lettori
,
il
vostro
foglio
ci
darà
un
poco
di
catechismo
romano
?
Io
per
verità
non
temerei
di
accettare
cotesta
espressione
,
come
quella
che
non
snatura
anzi
esprime
il
vero
e
più
nobile
carattere
del
giornalismo
.
Difatto
se
il
giornalismo
,
come
si
dice
,
è
la
piccola
moneta
de
libri
,
qual
libro
,
io
domando
,
è
più
necessario
,
più
utile
,
più
degno
di
essere
trasformato
in
piccola
moneta
del
catechismo
,
del
gran
libro
dell
umanità
?
qual
verità
quivi
non
si
contiene
eminentemente
?
o
qual
verità
quindi
non
si
deduce
logicamente
?
Ma
le
materie
,
di
che
oggi
trattano
principalmente
i
giornali
,
sono
le
materie
politiche
.
E
che
?
stimate
voi
che
le
quistioni
politiche
sieno
estranee
al
catechismo
?
Eppure
non
è
così
;
il
caporione
della
politica
più
satanica
e
più
sfacciatamente
nemica
del
catechismo
e
del
decalogo
,
si
meravigliava
,
che
in
fondo
ad
ogni
quistione
politica
si
trovasse
la
teologia
.
Ed
un
altro
più
saggio
di
lui
gli
rispondeva
,
che
di
ciò
non
era
da
meravigliarsene
né
punto
né
poco
,
perché
in
fondo
ad
ogni
quistione
si
trova
la
scienza
di
Dio
,
come
in
fondo
ad
ogni
cosa
si
trova
ultimamente
Iddio
stesso
.
E
oggi
piucché
mai
cotesta
verità
si
tocca
con
mani
.
Difatto
tutta
la
matassa
delle
quistioni
politiche
,
che
oggi
confondono
e
travagliano
il
mondo
,
sapete
a
che
ultimamente
si
riduce
?
alla
quistione
romana
cioè
ad
una
quistione
religiosa
.
Questa
quistione
è
il
bandolo
di
tutta
la
matassa
,
e
se
non
si
pigliano
le
mosse
da
questa
,
la
matassa
non
può
che
peggio
arruffarsi
.
Il
nostro
Veridico
adunque
tratterà
pure
di
politica
,
come
esigono
i
tempi
,
ma
sempre
da
veridico
cioè
da
romano
.
E
voi
sperimenterete
col
fatto
,
che
la
politica
romana
,
cioè
della
verità
e
del
Vangelo
,
non
è
già
quella
scienza
difficile
ed
arcana
dei
Gabinetti
,
non
quella
ciarliera
de
Parlamenti
,
ma
facile
come
la
verità
,
semplice
come
il
Vangelo
.
In
secondo
luogo
abbiamo
detto
,
che
il
nostro
foglietto
s
indirizza
a
Romani
,
e
specialmente
a
voi
,
o
buoni
popolani
di
Roma
,
i
quali
e
pel
numero
e
per
l
indole
meritate
sopra
tutte
le
altre
classi
il
nome
di
popolo
romano
.
Voi
siete
in
tutt
i
momenti
e
in
tutti
luoghi
,
a
mattina
,
a
sera
,
alla
bottega
,
al
caffé
,
all
osterie
,
assordati
da
discorsi
di
politica
.
E
non
solo
vi
empiono
la
testa
di
chiacchiere
e
di
menzogne
,
di
speranze
e
di
paure
,
ma
,
ch
è
peggio
,
v
instillano
nel
cuore
e
nella
mente
certo
veleno
,
che
voi
assorbite
senz
avvedervene
.
Eglino
sono
maestri
d
iniquità
,
che
vengono
pagati
da
una
mano
segreta
appunto
per
esercitare
questa
missione
di
corrompere
le
povere
plebi
.
Noi
dunque
concittadini
vostri
,
a
cui
duole
del
vostro
danno
,
noi
pensiamo
di
stampare
un
foglietto
periodico
appositamente
per
voi
,
non
tanto
per
farvi
conoscere
il
vero
stato
delle
cose
,
quanto
per
premunirvi
contro
le
false
dottrine
de
demagoghi
.
In
ultimo
abbiamo
promesso
di
esser
Romani
,
anche
nella
maniera
di
dirvi
la
verità
.
E
qual
è
cotesta
maniera
?
Chi
dice
,
che
il
carattere
del
conversare
romano
è
una
nobile
serietà
;
chi
dice
,
un
acuto
e
giudizioso
motteggiare
.
Io
credo
che
sia
l
una
e
l
altro
,
non
come
due
qualità
opposte
e
divise
,
ma
come
provenienti
dalla
stessa
indole
e
saggiamente
contemperate
insieme
:
il
popolo
della
filosofia
stoica
fu
il
popolo
della
satira
.
Epperò
noi
useremo
l
una
e
l
altra
forma
,
perché
entrambe
si
adattano
utilmente
alla
manifestazione
della
verità
.
Il
nostro
Veridico
adunque
non
avrà
due
facce
come
il
Giano
degli
antichi
,
perché
l
esser
bifronte
è
carattere
della
menzogna
,
ma
prenderà
opportunamente
or
l
una
or
l
altra
fisonomia
,
or
grave
or
faceta
,
or
del
filosofo
Uticense
or
del
satirico
Venosino
.
Così
daremo
alla
vostra
curiosità
un
pascolo
non
solamente
sano
ma
ancor
piacevole
,
come
una
vivanda
contemperata
di
due
sapori
.
E
tutto
questo
,
o
Romani
,
per
un
baiocco
,
né
più
spesso
che
una
volta
la
settimana
.
Perciocché
Il
Veridico
conosce
fra
le
altre
anche
queste
due
verità
,
cioè
che
voi
non
avete
né
molto
tempo
né
molti
quattrini
da
spendere
a
giornali
.
Anzi
egli
stesso
si
studierà
di
raccomandarvi
insieme
con
le
altre
cose
buone
la
doppia
economia
del
tempo
e
del
denaro
.
Romani
,
Il
Veridico
non
chiede
da
voi
né
stima
,
né
fama
,
né
lucro
di
sorta
,
ma
solo
che
abbiate
fede
al
suo
nome
.
Ed
appunto
con
ciò
vi
offre
due
valevoli
garanzie
della
verità
del
suo
nome
,
cioè
il
disinteresse
e
l
umiltà
.
StampaPeriodica ,
L
'
operaio
dev
'
essere
istruito
:
s
'
istruisca
l
'
operaio
,
e
cadranno
innanzi
a
lui
l
'
impostura
,
e
la
tirannide
.
Queste
parole
,
se
volete
saperlo
,
sono
di
un
eroe
del
nostro
secolo
dallo
stile
laconico
,
dette
in
una
tornata
democratica
in
Genova
.
L
eroe
però
non
si
avvide
,
che
in
senso
assai
diverso
da
quello
in
cui
furono
pronunziate
suonarono
una
grande
verità
,
una
di
quelle
verità
,
ch
escono
sovente
di
bocca
anche
agli
stessi
nemici
della
verità
;
come
,
a
cagione
d
esempio
,
se
ne
sentirono
dalla
bocca
di
un
Balaano
indovino
,
e
di
Caifa
,
il
peggiore
forse
dei
nemici
del
Redentore
.
Or
bene
siccome
appunto
suonano
una
grande
verità
,
così
il
Veridico
se
ne
serve
in
questa
prima
comparsa
per
far
conoscere
il
bisogno
che
ha
il
popolo
operaio
di
essere
istruito
,
ed
annunziare
,
che
non
mancherà
mai
nelle
sue
colonne
un
articolo
diretto
a
questa
istruzione
.
Ma
parliamo
chiaro
;
perché
questa
dev
essere
sempre
la
sua
divisa
,
di
quale
istruzione
credete
voi
che
si
parli
qui
?
chi
sa
a
che
stramberie
andate
voi
pensando
.
Non
vi
stancate
il
capo
,
vi
risponde
il
Ve
-
ridico
in
due
parole
:
di
quella
,
di
cui
maggiormente
v
è
oggi
bisogno
,
dell
istruzione
religiosa
anzitutto
;
perché
la
sola
religione
è
l
unica
,
vera
,
solidissima
base
d
ogni
civiltà
,
d
ogni
perfezionamento
,
d
ogni
educazione
,
e
ben
essere
dei
popoli
.
Senza
la
religione
,
siatene
sicuri
,
il
mondo
sociale
non
può
durarla
a
lungo
,
ma
è
necessario
che
si
sfaceli
e
cada
in
un
orribile
caos
,
in
cui
perduta
ogni
norma
del
lecito
e
dell
illecito
,
del
giusto
e
dell
ingiusto
,
del
vero
e
del
falso
non
si
conoscono
più
i
nomi
di
diritto
,
di
proprietà
,
di
onestà
,
di
soggezione
,
ma
solo
quelli
del
delitto
,
del
sacrilegio
,
della
rapina
,
del
libertinaggio
,
dell
'
anarchia
.
Esaminate
,
ma
spassionatamente
,
i
fatti
che
accadono
poco
lungi
da
noi
,
e
conoscerete
se
sia
proprio
il
Veridico
che
parla
.
E
a
questo
orribile
caos
appunto
i
moderni
sedicenti
rigeneratori
cercano
di
educare
i
popoli
,
sottraendoli
totalmente
con
mille
arti
infernali
ad
ogni
idea
di
Dio
,
di
religione
,
di
anima
,
d
immortalità
,
ed
informandoli
invece
all
oscenità
,
alla
licenza
,
alle
turpitudini
,
alle
bestemmie
.
E
tutto
questo
sapete
perché
?
per
formare
in
seguito
del
popolo
operaio
un
automa
,
ossia
per
meglio
intenderci
,
un
materiale
instromento
nelle
loro
mani
,
che
corrisponda
e
serva
fedelmente
ai
loro
perversi
disegni
.
Il
volgo
,
scusatemi
,
ma
son
Veridico
e
non
posso
tacere
la
verità
,
il
volgo
è
ordinariamente
ignorante
,
e
nella
sua
ignoranza
serve
a
meraviglia
di
eco
e
di
portavoce
,
grida
sovente
al
lupo
,
solo
perché
sente
gridare
gli
altri
,
e
si
lascia
facilmente
allettare
come
il
pesce
dall
esca
,
che
nasconde
l
'
amo
avvelenato
destinato
a
privarlo
dolosamente
di
vita
.
Il
Veridico
adunque
non
la
risparmierà
a
fatica
per
dimostrare
al
popolo
la
verità
,
e
la
santità
della
religione
che
professa
,
il
rispetto
,
che
perciò
le
deve
coll
onestà
della
vita
.
Oltre
a
ciò
si
adopererà
nello
smascherare
le
ipocrisie
dei
maligni
,
nel
confutare
gli
errori
degli
empi
,
nel
ribattere
le
massime
perverse
anticattoliche
della
giornata
a
solo
fine
di
preservare
questo
popolo
,
per
quanto
è
possibile
,
dal
torrente
della
corruzione
e
del
pervertimento
,
in
una
parola
farlo
essere
geloso
del
più
prezioso
tesoro
che
possieda
,
della
religione
cioè
e
della
fede
.
Verificata
così
la
prima
parte
della
sentenza
dell
eroe
,
istruito
cioè
il
popolo
nei
religiosi
doveri
,
si
verificherà
ancora
la
seconda
,
cioè
cadranno
innanzi
a
lui
l
'
impostura
e
la
tirannide
.
In
altri
termini
non
sarà
così
facile
a
piegarsi
come
fragile
canna
ad
ogni
soffio
di
perversa
dottrina
;
saprà
discernere
i
lupi
sotto
la
pelle
d
agnello
;
saprà
schermirsi
dalle
loro
insidie
maligne
,
e
l
impostura
e
l
ipocrisia
non
potendo
far
più
breccia
nel
popolo
,
sarà
costretta
a
cadere
senza
meno
esecrata
e
maledetta
da
tutti
.
Questo
popolo
allora
sarà
veramente
libero
dalla
tirannide
e
dalla
schiavitù
,
a
cui
gli
umanitari
del
nostro
secolo
vogliono
ad
ogni
costo
ridurlo
.
Quale
sia
questa
tirannide
e
schiavitù
,
il
Veridico
non
si
prende
la
pena
di
spiegarlo
,
perché
troppo
chiaramente
lo
dicono
quei
popoli
infelici
,
che
già
ne
sperimentano
i
lagrimevoli
effetti
nel
dispotismo
,
nell
oppressione
,
nella
fame
,
nella
miseria
,
nelle
imposte
,
nell
immoralità
,
nella
irreligione
,
nelle
ruine
immense
di
anime
,
di
corpo
,
di
sostanze
,
di
tutto
.
StampaPeriodica ,
Quando
il
sol
perderà
moto
e
splendore
;
Quando
di
stelle
sarà
privo
il
cielo
;
Quando
la
terra
non
avrà
calore
;
Quando
unito
vedremo
il
fuoco
al
gelo
;
Quando
parlerà
il
vero
un
impostore
;
Quando
il
leon
divenga
un
ragnatelo
;
Quando
all
uomo
sia
tolto
ogni
malore
;
Quando
la
quercia
si
converta
in
melo
;
Quando
non
avran
pregio
argento
,
e
oro
;
Quando
il
vizio
a
virtù
non
farà
guerra
;
Quando
tempesta
ai
campi
fia
ristoro
;
Quando
gli
augei
,
de
muli
avran
la
soma
;
Quando
cittadi
,
e
regni
andran
sotterra
;
Avrete
,
o
ciuchi
,
il
Campidoglio
,
e
Roma
.
StampaPeriodica ,
[
I
]
Adesso
tutti
insegnano
al
popolo
.
Ed
hanno
ragione
.
Passò
quel
tempo
in
cui
si
voleva
tenere
il
popolo
nell
ignoranza
e
nell
abbrutimento
.
Adesso
mo
tutti
sono
e
debbono
essere
dottori
e
sapienti
.
Una
volta
trovare
un
dottore
,
era
cosa
rara
come
una
mosca
bianca
:
adesso
se
scappucciate
in
un
sasso
,
salta
fuori
un
dottore
in
berrettone
e
toga
.
Ah
!
non
c
è
più
rimedio
:
la
luce
,
il
progresso
e
la
scienza
l
hanno
vinta
sulle
tenebre
,
sulla
barbarie
e
sull
ignoranza
.
E
se
nessuno
ve
lo
dice
ve
lo
dico
io
.
Sappiate
mo
che
anche
la
Marmitta
vuol
fare
la
sua
parte
in
questo
insegnamento
universale
.
Sicuro
,
voglio
fare
dei
dottori
anch
io
e
dottori
da
Marmitta
.
Altro
che
quelli
che
saltan
fuori
dalla
porta
dell
università
col
loro
diploma
e
colla
loro
scienza
in
tasca
.
Ho
perciò
deciso
di
fare
anch
io
lezioni
al
popolo
.
C
è
qua
in
Bologna
chi
lo
istruisce
dell
igiene
sociale
:
è
vero
che
il
professore
in
partibus
che
dava
le
lezioni
un
tanto
al
metro
ha
dovuto
mettere
il
catenaccio
alla
bottega
e
far
fagotto
.
Ma
il
suo
fallimento
non
è
ancora
aperto
:
dunque
posso
dire
che
l
igiene
sociale
è
anche
insegnata
al
popolo
di
Bologna
.
C
è
poi
chi
lo
ammaestra
in
altre
cose
più
sublimi
.
Cospetto
!
Si
tratta
nient
altro
che
di
lezioni
popolari
di
igio
e
di
fisiologia
,
dalle
quali
il
popolo
impara
che
non
bisogna
più
bollire
il
latte
di
vacca
,
ma
è
necessario
berlo
come
è
prodotto
da
madre
natura
.
E
in
tal
caso
la
natura
è
una
gran
mamma
!
Dunque
ho
detto
fra
di
me
:
giacché
a
Bologna
professori
con
paga
e
senza
,
giurati
e
non
giurati
,
a
gratis
e
a
un
tanto
il
cento
,
dispensano
tante
cognizioni
e
tanta
scienza
al
popolo
,
mi
metterò
anch
io
all
altezza
dei
tempi
,
o
piuttosto
farò
arrivare
il
popolo
ad
un
altezza
maggiore
di
quella
della
torre
degli
Asinelli
.
E
questa
è
proprio
la
misura
più
giusta
dell
altezza
dei
tempi
nostri
;
a
Bologna
,
quelli
che
andarono
più
in
alto
furono
gli
asinelli
.
Già
Bologna
si
chiama
la
dotta
,
e
se
qualcuno
non
crede
che
sia
all
altezza
dei
tempi
,
ci
rispondo
secco
secco
:
pezzo
d
asino
,
non
vedi
come
è
alta
la
torre
degli
Asinelli
?
Cosa
volete
che
mi
rispondesse
costui
?
Ma
veniamo
all
ergo
.
Io
non
voglio
parlare
né
di
igio
né
di
igiene
,
né
di
fisiologia
,
né
di
latte
dì
vacca
,
o
d
altre
cose
di
simil
genere
.
Io
voglio
spiegare
al
popolo
i
suoi
diritti
,
e
le
conquiste
nel
novanta
meno
uno
,
tutte
le
felicità
che
gode
e
tutte
quelle
che
godrà
per
omnia
saecula
saeculorum
.
Povero
popolo
!
Finalmente
è
venuto
il
suo
giorno
,
finalmente
non
è
più
schiavo
ed
oppresso
.
I
suoi
maestri
non
gli
discorrono
più
di
polenta
e
di
fagioli
,
ma
gli
fanno
scientificamente
conoscere
ed
amare
la
fisiologia
e
il
latte
di
vacca
.
Evviva
l
abbondanza
!
Ecco
in
breve
il
mio
programma
.
Prima
di
tutto
io
mostrerò
che
cosa
è
il
popolo
,
e
siccome
oggi
il
popolo
è
sovrano
,
così
farò
vedere
come
due
e
due
fanno
quattro
,
in
che
consiste
veramente
questa
sovranità
del
popolo
.
E
non
mi
fermo
mica
qui
,
perché
il
popolo
ha
tante
altre
belle
cose
che
una
volta
gli
negavano
iniquamente
i
suoi
tiranni
.
Il
popolo
è
stato
ridonato
alla
sua
libertà
,
e
oggi
abbiamo
proprio
un
innondazione
di
libertà
,
che
omai
ci
affoga
tutti
quanti
.
Dunque
dirò
qualche
cosa
anche
sulla
libertà
.
Poi
discorrerò
dell
unità
e
indipendenza
dell
Italia
con
tutti
i
suoi
annessi
e
connessi
,
e
finalmente
farò
vedere
al
popolo
,
e
glielo
farò
vedere
all
ultima
evidenza
,
che
cosa
è
la
civiltà
e
il
progresso
,
quali
ingredienti
si
richiedono
per
fare
la
prima
e
quali
cose
ci
vogliono
per
mettere
insieme
il
secondo
.
O
popolo
!
Qua
da
me
,
corri
alla
Marmitta
,
apri
la
bocca
e
le
orecchie
e
stammi
ad
ascoltare
.
Incomincio
.
Che
cosa
è
il
popolo
?
Ecco
la
prima
domanda
:
ed
ecco
subito
la
risposta
.
Si
è
sempre
scioccamente
creduto
che
il
popolo
fosse
formato
da
tutte
le
classi
della
società
,
e
i
tiranni
passati
e
presenti
hanno
sempre
dato
ad
intendere
ai
gonzi
che
il
popolo
era
l
assieme
di
tutti
i
cittadini
,
fossero
mo
grandi
o
piccoli
,
ricchi
o
poveri
,
nobili
o
plebei
.
Ma
adesso
che
la
luce
si
è
fatta
,
si
è
saputo
che
cosa
è
veramente
il
popolo
.
Mettete
insieme
tre
avvocati
senza
clienti
,
quattro
o
cinque
medici
senza
ammalati
,
due
o
tre
nobili
senza
un
becco
di
quattrino
,
otto
o
dieci
scamiciati
senza
scarpe
nei
piedi
e
in
piena
bolletta
nelle
saccoccie
,
dodici
o
quindici
ragazzi
dai
tredici
ai
diciotto
anni
,
aggiungete
una
discreta
turba
di
affamati
,
di
impostori
,
di
ciarlatani
,
di
ambiziosi
,
di
citrulli
e
di
scalzacani
,
ed
eccoti
fatto
il
popolo
,
il
vero
popolo
,
quel
popolo
che
è
chiamato
all
altezza
dei
tempi
e
a
godere
e
a
bearsi
tutta
mai
la
felicità
dei
tempi
nostri
.
Non
si
ha
diritto
di
far
parte
del
popolo
se
almeno
non
si
è
giurato
e
spergiurato
una
dozzina
di
volte
,
se
non
si
hanno
le
brache
rotte
,
se
non
si
è
fornito
di
due
eccellenti
polmoni
da
gridare
viva
questo
e
morte
a
quello
,
se
non
si
hanno
debiti
da
pagare
senza
un
baiocco
in
scarsella
,
se
non
si
ha
un
petto
forte
da
sostenere
ciondoli
e
croci
e
se
non
si
ha
a
sua
disposizione
una
coscienza
di
gomma
elastica
da
tirare
di
qua
e
di
là
a
proprio
piacimento
.
Questa
,
questa
sì
che
è
democrazia
,
e
questo
,
questo
è
proprio
il
popolo
.
Tutti
quelli
che
studiano
,
che
lavorano
,
che
faticano
non
sono
popolo
:
tutti
quelli
che
stanno
nelle
case
o
nelle
botteghe
,
nei
negozi
o
nelle
officine
,
e
non
istanno
nelle
bische
,
nei
caffé
e
nelle
osterie
tutto
il
giorno
,
non
hanno
diritto
di
essere
annoverati
fra
il
popolo
:
chi
non
si
sente
il
coraggio
e
la
forza
di
fare
del
baccano
e
del
chiasso
nelle
strade
non
è
popolo
,
no
,
intendetelo
bene
,
non
è
popolo
.
Volete
vedere
il
popolo
,
il
vero
popolo
sovrano
?
Venite
con
me
,
e
ve
lo
faccio
subito
vedere
.
Andate
dentro
in
quell
ufficio
,
in
quel
bureau
,
in
quel
gabinetto
:
là
ci
sono
diecine
e
centinaia
di
signori
,
da
vero
o
da
burla
poco
importa
,
che
la
loro
più
grande
fatica
consiste
nel
contare
alla
fine
d
ogni
mese
chi
cinquecento
,
chi
seicento
,
chi
mille
lire
.
Ecco
là
il
popolo
,
e
il
popolo
sovrano
.
Essi
parlano
sempre
in
nome
del
popolo
,
domandano
sempre
pel
popolo
,
e
comandano
sempre
da
parte
del
popolo
.
C
è
uno
scribacchiatore
di
giornali
che
tira
mille
,
duemila
,
tremila
lire
all
anno
da
questo
o
da
quel
ministro
?
Eccoti
là
il
popolo
!
C
è
un
ministro
che
spende
e
spande
prima
per
sé
e
poi
per
gli
altri
?
Eccoti
là
il
popolo
.
C
è
un
cavaliere
che
mangia
a
quattro
ganasce
attorno
ad
un
immensa
marmitta
?
Eccoti
là
il
popolo
.
Avete
finalmente
capito
che
cosa
è
il
popolo
?
Io
spero
d
essermi
spiegata
chiaro
,
e
m
avrete
capito
molto
meglio
di
quello
che
avete
fatto
di
igio
e
di
fisiologia
.
Bravo
popolo
!
Ti
mungono
a
dovere
,
e
dopo
che
ti
hanno
munto
t
insegnano
come
hai
da
fare
a
bere
il
latte
.
C
è
solo
questa
differenza
:
che
a
te
insegnano
come
hai
da
fare
a
bere
,
e
gli
altri
bevono
in
vece
tua
.
Una
cosa
per
uno
:
e
così
siamo
del
pari
.
Vengo
ora
alla
seconda
domanda
.
Che
cosa
è
la
sovranità
del
popolo
?
Qui
mo
mi
sbrigo
in
due
parole
.
Che
cosa
vuol
dire
sovrano
?
Vuol
dire
stare
al
di
sopra
di
tutti
gli
altri
.
E
tu
,
popolo
,
stai
proprio
sopra
a
tutti
.
E
sapete
in
che
cosa
il
popolo
sta
sopra
a
tutti
?
Ve
lo
dico
io
.
Ditemi
,
tra
padrone
e
servitore
,
chi
è
da
più
,
e
chi
sta
sopra
e
chi
sta
sotto
?
Oh
!
bella
,
mi
direte
,
ci
vuol
poco
a
capirlo
;
il
padrone
sta
sopra
il
servitore
.
Benissimo
.
Ma
perché
mo
il
padrone
sta
sopra
il
servitore
?
Per
una
sola
ragione
:
perché
il
padrone
paga
,
e
fra
padrone
e
servitore
il
solo
padrone
paga
.
Bene
:
fate
mo
i
vostri
conti
che
è
lo
stesso
del
popolo
.
Il
popolo
è
sovrano
solo
perché
paga
e
per
essere
sovrano
,
il
popolo
non
deve
fare
che
una
cosa
:
pagare
.
Ecco
già
risposto
alla
mia
domanda
:
la
sovranità
del
popolo
consiste
nel
pagare
e
nel
pagar
sempre
.
Già
la
buon
anima
di
Cavour
quando
proclamò
la
sovranità
del
popolo
,
disse
più
e
più
volte
,
bisogna
pagare
e
pagar
molto
.
Dunque
,
popolo
mio
,
più
pagherai
e
più
sarai
sovrano
.
Omai
sei
giunto
all
apice
della
tua
sovranità
:
niente
niente
che
duri
a
pagare
e
aumenti
nel
tuo
pagare
,
tu
diventi
il
sovrano
più
grande
e
potente
che
sia
mai
esistito
sulla
terra
!
La
lezione
è
già
lunga
abbastanza
;
quest
altra
volta
istruirò
il
popolo
sopra
tutti
i
diritti
che
ho
poc
anzi
accennato
nel
mio
programma
.
A
rivederci
.
[
II
]
Date
gratuitamente
dalla
Marmitta
sopra
tutte
le
cose
ed
altre
molte
ancora
Oggi
ho
bisogno
di
tutta
la
vostra
attenzione
,
perché
vi
parlo
di
cose
importantissime
.
Ehi
!
non
si
scherza
.
Il
tema
del
mio
dire
è
nientemeno
che
la
libertà
,
e
poi
l
unità
e
l
indipendenza
d
Italia
.
Comincio
dalla
libertà
.
Che
cosa
è
la
libertà
?
Una
volta
si
credeva
che
fosse
la
facoltà
di
fare
tutto
quello
che
non
si
oppone
alle
leggi
di
Dio
,
della
Chiesa
,
della
natura
e
delle
legittime
autorità
costituite
sulla
terra
.
Ma
adesso
è
un
altro
paio
di
maniche
,
perché
adesso
la
libertà
è
il
diritto
di
fare
tutto
quello
che
si
vuole
.
Eh
!
diavolo
(
mica
zoppo
)
il
popolo
,
che
è
sovrano
,
deve
bene
poter
fare
tutto
ciò
che
più
gli
aggrada
.
E
oggi
è
proprio
così
:
il
popolo
dice
e
fa
quello
che
meglio
gli
talenta
,
e
nessuno
ha
diritto
d
opporsi
ai
suoi
sovrani
voleri
.
Ma
già
v
ho
detto
che
cosa
è
il
popolo
e
chi
lo
forma
:
perciò
capirete
che
ho
ragione
io
di
dirvi
che
il
popolo
dice
e
fa
tutto
ciò
che
è
secondo
la
sua
volontà
.
Se
non
lo
credete
a
me
,
guardate
ai
fatti
e
poi
persuadetevene
una
volta
.
Se
il
governo
fa
qualche
cosa
di
male
,
commette
qualche
arbitrio
,
qualche
abuso
,
o
qualche
ingiustizia
,
adesso
là
Dio
mercè
abbiamo
il
diritto
di
dire
la
nostra
ragione
,
di
protestarci
contro
e
di
richiamare
al
dovere
chi
si
fa
reo
di
tali
offese
alla
giustizia
e
alla
legge
.
È
ben
vero
che
si
è
chiamati
alla
polizia
e
là
si
riceve
un
serio
rimbrotto
;
è
ben
vero
che
qualche
volta
si
va
in
carcere
,
o
si
è
tradotti
dinanzi
ai
tribunali
.
Ma
questo
è
nulla
:
è
un
puro
accidente
(
da
cui
Dio
salvi
ognuno
)
per
mostrare
anzi
che
c
è
libertà
per
tutti
.
Al
popolo
sovrano
la
libertà
di
dir
male
del
governo
,
al
governo
la
libertà
di
mettere
le
manette
al
popolo
sovrano
.
Una
cosa
per
uno
:
bisogna
poi
contentarsi
a
questo
mondo
.
Lo
stesso
dite
della
libertà
della
stampa
.
Non
sentiste
Don
Pasquale
quando
tutti
i
momenti
era
condannato
e
multato
il
gerente
dell
Eco
o
del
Patriota
Cattolico
?
"
Ecco
,
"
sclamava
il
reverendo
,
ecco
la
prova
più
convincente
che
la
libertà
della
stampa
è
fra
noi
al
colmo
!
Se
non
vi
sono
sequestri
,
condanne
,
multe
e
carcere
,
la
libertà
della
stampa
se
ne
va
a
calicutte
.
Dunque
resta
stabilito
all
ultima
evidenza
che
non
vi
è
vera
libertà
se
non
concorrono
simultaneamente
le
seguenti
cose
:
1
.
Manette
.
2
.
Corte
d
Assisie
.
3
.
Sequestri
.
4
.
Multe
.
5
.
Condanne
.
6
.
Carcere
.
Tutte
queste
cose
,
bene
si
intende
,
sono
fatte
per
quella
parte
del
popolo
sovrano
,
che
credendosi
proprio
sovrano
non
dice
e
non
fa
quello
che
vogliono
i
suoi
servitori
.
Ora
vengo
all
unità
e
all
indipendenza
d
Italia
.
L
Italia
è
fatta
,
dicono
tanti
.
Ma
so
ancor
io
che
l
Italia
è
fatta
:
sono
ormai
seimila
anni
che
questa
benedetta
Italia
è
fatta
.
Che
bisogno
c
è
mai
di
dirlo
tanto
?
Io
non
lo
capisco
proprio
.
Ma
,
si
aggiunge
,
l
Italia
è
una
.
Sicuro
,
che
l
Italia
è
una
:
non
ho
mai
sentito
dire
che
ci
siano
due
Italie
.
L
Italia
è
unita
dall
Alpi
al
mare
.
Altro
che
unita
!
È
unita
e
compatta
da
un
capo
all
altro
in
modo
che
se
non
viene
il
signor
Lesseps
a
farci
un
taglio
in
mezzo
come
ha
fatto
all
istmo
di
Suez
;
sfido
chiunque
a
dividerla
e
a
disunirla
.
Io
l
ho
girata
per
lungo
e
per
largo
e
l
ho
trovata
proprio
tutta
d
un
pezzo
.
Anche
qui
non
capisco
perché
tanti
si
sfiatano
a
dire
che
finalmente
l
Italia
è
unita
!
Quanto
poi
alla
sua
indipendenza
,
è
una
cosa
più
chiara
della
luce
di
pien
meriggio
.
Basta
guardarci
per
capire
che
è
il
paese
più
indipendente
del
mondo
.
L
Italia
è
una
penisola
e
perciò
sta
attaccata
da
un
lato
solo
:
essa
quindi
dipende
meno
di
qualunque
altro
.
Andate
mo
a
vedere
la
Francia
,
la
Prussia
,
l
Austria
e
tant
altri
paesi
:
sono
attaccati
da
tante
parti
che
fa
davvero
pietà
il
solo
vederli
così
pendenti
,
chi
a
una
catena
di
montagne
,
chi
a
un
fiume
,
chi
a
un
altro
Stato
,
chi
ad
un
altro
paese
.
Ma
l
Italia
,
volere
o
non
volere
,
non
ha
bisogno
di
tanti
puntelli
e
di
tante
pendenze
;
se
la
tira
di
lungo
col
suo
stivale
e
batte
il
tacco
,
come
suol
dirsi
,
in
mezzo
all
acqua
.
Ecco
perché
gli
stranieri
,
adesso
specialmente
,
non
possono
ficcare
il
naso
in
casa
nostra
.
È
vero
che
a
Malta
ci
sono
gl
Inglesi
,
che
a
Nizza
e
in
Corsica
ci
sono
i
Francesi
e
che
nel
Veneto
ci
sono
i
Tedeschi
:
ma
questo
non
monta
.
L
Italia
sarà
sempre
una
in
eterno
,
e
indipendente
del
tutto
.
Noi
lo
diremo
e
lo
proclameremo
sempre
e
dappertutto
.
Non
avete
veduto
,
come
abbiamo
fatto
ad
avere
Roma
?
II
Papa
si
ostinava
a
starci
,
i
Francesi
si
ostinavano
a
non
volere
andar
via
:
ma
noi
un
bel
giorno
abbiamo
raffermato
il
diritto
dell
Italia
su
Roma
,
e
felice
notte
,
Roma
è
diventata
dell
Italia
.
Ehi
!
Signori
miei
:
oggi
si
combatte
per
un
idea
,
non
si
cerca
mica
più
la
prosaica
realtà
.
Malta
sia
pure
degli
Inglesi
,
Nizza
di
Napoleone
e
il
Veneto
dell
Austria
:
ma
le
virtù
dell
idea
sono
e
saranno
sempre
dell
Italia
.
Dite
mo
che
il
barbaro
Tedesco
colle
sue
baionette
e
col
suo
quadrilatero
ci
venga
a
rapire
la
nostra
idea
!
Cucù
!
La
lezione
è
finita
.
A
rivederci
sabato
.