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> anno_i:[1850 TO 1880} > autore_s:"GALLI LÉO"
LAVORO E MONOPOLIO ( GALLI LÉO , 1871 )
StampaQuotidiana ,
Una quistione difficile , che irrita ed appassiona gli animi , è quella del capitale monopolio . La quistione che oggi noi abbordiamo è il nodo della rivoluzione sociale , che attira l ' attenzione di tutti , e che prova più che mai la necessità di un governo popolare diretto . La plebe , che ha l ' intuizione delle grandi verità , l ' ha perfettamente compreso : d ' onde la formola – diritto al lavoro ; la quale ne domanda un ' altra – diritto del lavoro . Ora un diritto implica il mezzo . Se la vita è un principio , il lavoro che è un mezzo legittimo di vivere , non può essere né un freno , né una pena , come dicono i pietisti protestanti e cattolici . Ma , come diciamo noi , repubblicani internazionali e socialisti , il lavoro è un dovere e un diritto per tutti ! Chi dice sovranità , dice proprietà : per essere sovrano , il popolo dev ' essere capitalista , deve possedere : egli deve essere suo banchiere , come è suo legislatore , suo giudice , suo prete , suo soldato ; – gl ' intermediarii privilegiati finiscono sempre per asservirlo . Ora il capitale è intieramente nelle mani di questi intermediarii privilegiati , degli amici dell ' ordine e della proprietà , come essi si chiamano , cioè in mano ai suoi nemici ; i quali ne reclamano il monopolio in perpetuo . Ecco , o popolo – re fantasma – qual è la situazione . La reazione ha versato il tuo sangue per sessanta secoli di seguito : essa ha ucciso i tuoi figli , rapite e violate le tue donne ; essa t ' imprigiona , ti deruba , ti assassina col tuo consenso : il leone è divenuto un coniglio : codardo e servile , ti sei trasformato in lacchè dei tuoi domatori e carnefici per la speculazione e la guerra . Bisogna dunque anzitutto che a titolo – danni e interessi – e per diritto di riparazione , gl ' intermediarii privilegiati uniti e solidali nella medesima persecuzione , restino uniti e solidali nella rivendicazione . Bisogna che le razze esaurite e incapaci di produrre rendano al popolo ciò che gli appartiene ; non importa sotto qual formola , perché il diritto del lavoro e al lavoro cessi di essere un ' ironia , come il diritto di proprietà è finora un privilegio . L ' anno 1793 colpiva alla testa la nobiltà del blasone : l ' anno 1872 derive colpire la nobiltà della borsa , del capitale illegittimo , il monopolio , al cuore , cioè alla tasca . Al punto in cui siamo è il monopolio del capitale e del potere , che bisogna decapitare insieme . Se la vita è sacra per l ' individuo , la fortuna nella quale risiede la sovranità , è sacra per la collettività . In ogni modo si deve risparmiare il nemico , quando lo si è disarmato : la società ha un mezzo di difesa più efficace che la morte – e poiché il denaro è il nerbo della guerra – che ella se ne impadronisca per farne miglior uso che non ne facciano gl ' intermediarii privilegiati ; i quali sotto una infinità di pretesti , s ' impossessarono della fortuna pubblica per darla in feudo ai loro satelliti , o per alienarla a loro profitto . Tutti i monarchici e le caste autoritarie , a parole sono protezionisti ; ma in pratica sono comunisti della peggiore specie , perché spartiscono l ' altrui avere per aumentare il proprio . La rivoluzione imminente creerà interessi nuovi sulle rovine dei vecchi monopolii , e si consoliderà facendo con dei pezzi grossi delle piccole monete , moltiplicando gli aventi - diritto , rendendo accessibile a tutti la proprietà . – La contribuzione , le spese necessarie al nuovo ordinamento saranno a carico di coloro , che più lungamente hanno speculato sul lavoro e sulla vita delle moltitudini . Non si tratta di attentare alla vita e ai diritti legittimamente acquistati , ma soltanto di ristabilire l ' equilibrio tra il capitale ed il lavoro , rotto dal privilegio eretto a sistema , dall ' avidità di lucro smodato : sotto forma d ' imposta sociale o d ' altro , chi ha troppo ingoiato dovrà rigurgitare . Bisogna che gli operai sappiano , che il capitale costituito com ' è attualmente è la negazione del lavoro ; il monopolio , il privilegio è il vero nemico pubblico , la chiave falsa del diritto moderno , il parricida dell ' umanità , la disperazione della gente onesta . E lui che allontana ogni limite al delitto , che confonde l ' agiotaggio con la famiglia , il vino di Sciampagna coll ' acqua benedetta . Con la fame e le fucilate , il monopolio sbarra la via al progresso umano . Ebbene , bisogna che la plebe , come la figlia di Tarquinio , piuttosto che retrocedere , gli passi sopra il ventre . Operai e contadini , modellatori del pensiero e della forma , marciate dunque tutti contro il monopolio : egli è il gesuitismo camuffato da mandarino .