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> anno_i:[1850 TO 1880} > autore_s:"LA_CECILIA GIOVANNI"
AGLI OPERAI ( LA_CECILIA GIOVANNI , 1871 )
StampaQuotidiana ,
Che cosa sono oggi i diseredati operai ? NULLA . Che debbono essere ? TUTTO . Quando l ' abate Sieyès pronunziava questo medesimo oracolo a profitto della borghesia in Parigi , la borghesia lo comprese , e fece ogni sforzo per ottenere la suprema potestà , e l ' ottenne . Lo comprendano gli operaj . L ' Europa conosce in qual modo governarono e governano i borghesi , i pervenuti , gli uomini arricchiti col sudore e col sangue degli operaj . – Le miniere distruggono moltitudini di braccianti , il lavoro mal retribuito deprime l ' ingegno e logora la vita dell ' operajo , la guerra miete questa carne da cannone , e tutto il profitto , tutt ' il bottino va sempre ad impinguare il patrimonio del borghese ! In verità , la mente si confonde nel discernere dalle origini della società i milioni e milioni prostrati ed annichiliti sempre dalle furberie del sacerdote , e da un pugno di briganti che ora diconsi duci , ora legislatori e patrizii , ed ora conti e baroni . E da quel tempo i milioni si consumano , si struggono , tornano fango e polvere , ed i pochi si attribuiscono perfino la gloria assoluta , esclusiva dell ' industria , del commercio e dei monumenti . Ma se i poveri e sagrificati operaj si fossero negati di lavorare e di compiere le Piramidi d ' Egitto , o il Colosseo di Roma avrebbero forse ammirato i posteri la grandezza del genio dell ' uomo ? Se il contadino avesse ricusate le proprie braccia alla coltivazione dei campi , non sarebbe forse la terra coperta di rovi e di spine ? Se il meccanico , ed il fuochista non si dedicassero col pericolo della vita , e con sommo disagio , alla direzione delle macchine , né le navi solcherebbero il vasto oceano , né la celere locomotiva percorrerebbe immensi spazj terrestri . Si persuadano una volta i capitalisti , i possessori delle terre , i commercianti e gl ' industriali , che la forza , la civiltà , la ricchezza , il genio , tutto rimane a disposizione delle braccia delle moltitudini ; se quelle rimangono inerti , ogni cosa sparisce . Or bene , ci ascoltino gli operaj , come i borghesi ascoltarono Sieyès . – Vogliono essi imporre la legge , invece di subirla ? si associno , e pensino ai risparmi . L ' associazione in un paese agricolo , come la nostra Italia , non debbe limitarsi soltanto ai braccianti delle città , ma estendersi , e molto , nelle campagne . Ogni sforzo degli associati avrà di mira di costituire una casa , che possa un giorno bastare al sostentamento per un mese o due di quanti sonovi braccianti in Europa , i quali avranno per la prima volta la soddisfazione di vedere i loro padroni trasformarsi in prestinaj , macellai , spazzini , calzolaj , ecc . – se non vorranno dar lo spettacolo favoloso del misero , che moriva affamato tra i mucchi d ' oro . Non violenze , non esagerazioni , non utopie politiche . Con qualunque governo , senza una vera trasformazione sociale , le moltitudini furono , sono , e saranno sempre burlate . Non si vuole il capitale , e la terra degli altri ; ma è giusto dividerne i prodotti con la mano d ' opera . Non è più tempo di ritirarsi sul monte Aventino , o alzare barricate per ottenere ciò che prescrive il diritto , e la giustizia comanda . Il privilegio dei pochi gaudenti oziosi e la miseria e la fame di milioni e milioni di creature devono cessare : la sola forza d ' inerzia di questi milioni obbligherà quei pochi a cedere ed a riconoscere che gli uomini nascono uguali alla gioja come ai dolori . Il prete spacciò la favola dei gaudj del paradiso per l ' indigente , e così lo sottomise a tutte le privazioni , ed all ' atroce dolore di non poter satollare di pane i figli ! mentre il ricco seduto a lauta mensa banchettava col prete . La menzogna dell ' ipocrita lenone dei potenti è infine svelata : i veri nemici dell ' uomo , non sono il mondo , il demonio e la carne , ma i sacerdoti che fecero l ' uomo vile , abbietto , povero , famelico , ripetendo : « Ubbidite e godrete in cielo , ubbidite e lasciate a noi ed ai ricchi le delizie della terra » . E noi diciamo : « Ubbidite , ma fate valere i vostri diritti ; ma reclamate l ' uguaglianza nella divisione dei prodotti dell ' opera vostra : il cielo contiene abissi , ed è lontano . I godimenti della terra appartengono a tutti , e non è solo retaggio vostro , o bersagliati , l ' angoscia e la fame . Operaj : associatevi e risparmiate . Verrà il giorno della giustizia » .