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> anno_i:[1880 TO 1910} > categoria_s:"StampaQuotidiana"
StampaQuotidiana ,
La stampa liberale , non potendo negare l ' attività colla quale i cattolici , sull ' esempio del Papa , del Card . Manning , di altri egregi Prelati e ottimi laici , si danno allo studio ed alla soluzione delle questioni sociali , tenta di screditare questo generoso movimento col chiamarlo socialismo cristiano . Noi non abbiamo paura delle parole , essendo nostra abitudine sviscerarle e anatomizzarle per verificare diligentemente che cosa contengono . Se per socialismo si vuol intendere lo studio delle leggi costitutive della società , dei mezzi di perfezionarla , di svilupparvi l ' ordine , la prosperità , la pace , il progresso , non proviamo nessuna difficoltà a dichiararci socialisti , specie se si vuol ammettere che il perno di questo socialismo pacifico è il Vangelo . Ma per chiunque vuol essere di buona fede tale non è l ' accezione generalmente attribuita alla parola socialismo nella polemica contemporanea . La scuola socialista , quale si definisce essa stessa colle sue dottrine e co ' suoi atti , ha per iscopo la distruzione dell ' ordine sociale attuale nella sua costituzione d ' origine , basato sulla religione , sulla famiglia e sulla proprietà . Certo possono esistere gradazioni nell ' espressione di questa ostilità radicale . Alcuni socialisti assalgono di preferenza una base sociale piuttosto che un ' altra ; questi stanno per la propaganda pacifica , quelli invece non vedono che i mezzi violenti . Però son tutti d ' accordo sullo scopo finale della loro azione e sulla necessità di far tabula rasa dell ' ordinamento attuale . Ciò stabilito , è chiaro all ' evidenza che fra cristianesimo e socialismo non è possibile nessuna affinità . Il cristianesimo è la religione , e il socialismo è l ' irreligione . Il cristianesimo sancisce l ' unità e la perpetuità della famiglia ; il socialismo ne cerca la distruzione . Il cristianesimo afferma il diritto di proprietà ; il socialismo ne reclama l ' abolizione . Se volessimo cercare la figliazione logica e storica del partito socialista , dovremmo cercarla piuttosto nel campo liberale . Il liberalismo è anch ' esso il libero pensiero ; il liberalismo ha inferto gravi colpi al principio sacro dell ' indissolubilità del matrimonio ; il liberalismo , finalmente , è matricolato nell ' arte delle revisioni testamentarie e delle confische legali , e generalmente trova inviolabile la proprietà in un caso solo , quando il proprietario è desso . Sotto un altro aspetto si può dire che il socialismo , anche moderato , il socialismo della cattedra , come lo chiamano gli economisti tedeschi , si caratterizza da una estensione in certo modo illimitata delle attribuzioni dello Stato . Ora , sotto questo punto , i cattolici , pur ammettendo che lo Stato possa equamente intervenire a proteggere diritti ed interessi troppo deboli per difendersi da se medesimi , si mostrano dappertutto e sempre ostili ad un ' azione legislativa o imperativa della ripartizione cosiddetta naturale della ricchezza . Ebbene ! ancor una volta , è da questo che si conosce il socialismo , ed è anche per questo ch ' esso troverà sempre il cattolicismo attraversargli la strada per difendere in pari tempo i principii della conservazione sociale e le mozioni della libertà vera . Ecco che cosa ci preme dire per evitare i malintesi , e principalmente per illuminare il pubblico , sì facile a lasciarsi illudere dalla fraseologia del giornalismo e dal lecco delle parole , sulla vera natura del movimento che nel cattolicismo si manifesta universalmente a favore delle classi popolari e lavoratrici . Per non essere socialista non si dev ' essere egoista , né mostrarsi indifferente alle questioni che si agitano , ai pericoli che sovrastanno , e ripetere la stupida frase di Luigi XV : « La durerà quanto noi ! » Invece è dovere ed onore dei cristiani degni di questo nome interessarsi a sì gravi problemi e additarne il solo scioglimento compatibile colla ragione e colla giustizia . Tanto è ridicolo chiamar socialisti essi perché s ' interessano a pro del popolo quanto lo è chiamar malato il medico perché siede al capezzale de ' suoi infermi . La vera maniera di combattere il socialismo non è di lasciargli la briglia sul collo , secondo la vecchia massima della scuola di Manchester : anzi è di dare soddisfazione alle lagnanze ed alle aspirazioni legittime su cui esso specola , per poter meglio essere in grado d ' acchetare gli odii ch ' esso rimescola e di combattere quelli ch ' esso diffonde . Ancor una volta , ci voleva questa dichiarazione per togliere di mezzo ogni equivoco e per dissipare i malintesi che il liberalismo cerca troppo spesso di suscitare . Gli uomini intelligenti e onesti capiranno ; quanto agli altri bisognerà rassegnarsi a far a meno della loro approvazione .
PRO DOMO NOSTRA ( SERAO MATILDE , 1906 )
StampaQuotidiana ,
Nessuno che abbia occhio e fantasia , può negare che piazza Vittoria sia una delle più belle piazze del mondo , e solamente , forse , la beltà maestosa della place de la Concorde , a Parigi , la supera . Così chi giunge in piazza Vittoria , da uno dei suoi sbocchi , chi ha il profondo piacere estetico di abitarvi ha , sempre , una impressione penetrante e che esalta lo spirito . Non io , la descriverò : voi la conoscete e l ' amate , o napoletani : voi la conoscete e ve la rammentate , o lontani , o stranieri , e ve la rammentate con simpatia e con nostalgia . Ma questi spiriti gretti e meschini da cui abbiamo avuto , in isconto dei nostri grandi peccati , la punizione da Dio di essere governati , ma questa gente di San Giacomo che non capisce niente , che non fa niente ... e che manda alla morte i popolani di Napoli , sotto le macerie del mercato di Monteoliveto , ignora forse , che piazza Vittoria è il decoro e la bellezza di Napoli : lo ignora , certamente , la nostra ineffabile giunta comunale ! Bisogna vedere che è , da quindici giorni questa sventuratissima piazza ! Non è mai stata spazzata dalla cenere completamente e ve ne è , sempre , una media di due o tre centimetri , più , certo , che nella maggior piazza di Boscotrecase ; e , quindi , a ogni colpo di vento è il simoun , che si leva ; e , quindi , a ogni goccia di pioggia , sono strati di melma in cui si affonda . Ad adornarla bene , intorno ai suoi squares sono , da quindici giorni , alti mucchi di cenere , sormontati d ' immondizie o fiancheggiati dalle medesime : e invece di toglierla , i carretti , passando per andare a via Caracciolo , per andare a Santa Lucia , ce ne aggiungono dell ' altra . Ah , il vento , il vento che avvolge in una immensa nube sordida , irrespirabile , piazza Vittoria , una delle più belle piazze del mondo ! E la povera via Vittoria , in uno stato pietoso , anche più pietoso di piazza Vittoria ! In quanto ai cattivi odori , non ne parliamo ! Il direttore dell ' ufficio d ' igiene non pensa che a farsi fare dei soffietti , nei giornali , dai compiacenti cronisti municipali : e mai l ' igiene è andata così male , come in questo momento . E la Giunta osa fare stampare che tre quinti della città sono liberi ! Tre quinti ? Ma ci vuole una bella faccia , per fare stampare questo ! A Ottaviano faranno più presto a sbarazzare le vie ! A Boscotrecase si sta molto meglio ! E i miseri abitanti di piazza Vittoria invochino la misericordia di Dio , per essi , perché questo castigo municipale finisca !
StampaQuotidiana ,
L ' avere noi detto , non una sola , ma più volte che non tutto nel socialismo è errore , non tutto nel socialismo è pretesa infondata , e l ' essere noi cristiani cattolici , può aver contribuito a far credere ai nostri lettori che ci sia del vero in quello che è stato proclamato in questi giorni : « Il socialismo cristiano dell ' Osservatore Cattolico » . D ' altra parte l ' essersi veduto in Germania il Vescovo Ketteler e il canonico Moufang fra i cattolici , e il pastore Todt e il cappellano di corte Stöcker fra i protestanti , occuparsi attivamente e con adunanze e con scritti e con istituzioni delle questioni operaie e sociali fece credere che esistesse quello che , nella supposizione della sua esistenza , fu detto « socialismo cristiano » . Ora , che nelle idee socialistiche si trovino anche delle verità e non tutto sia errore , vi si trovino dei punti di diritto e non tutto sia pretesa infondata , questo è innegabile . Quando il Lassalle , p.e. , che passa per il creatore scientifico del socialismo pratico in Germania , dice nel suo « Programma della classe lavoratrice » che l ' idea nutrita e accampata da questa classe implica che ogni uomo abbia diritto ad un « menschen würdiges Dasein » , ad una esistenza degna del suo destino morale , e che lo Stato sia obbligato a tenere questo concetto come norma direttiva della sua opera legislativa ed esecutiva , è impossibile negare che « per se stessa » questa aspirazione a tale esistenza e questo postulato che lo Stato concorra a provvedervi sia una buona idea e una pretesa tutt ' altro che infondata . Quando i socialisti rinfacciano al Thiers e al Bastiat , oppositori del socialismo tutti e due , quantunque il primo protezionista e il secondo libero - scambista , che essi pure credono ed ammettono che il lavoro sia il solo terreno sul quale possa essere basato il diritto della proprietà individuale , i socialisti « in linea di fatto » dicono propriamente una verità . Thiers e Bastiat effettivamente dicono così . Avranno torto o no tutti e due insieme e con loro i socialisti , « in linea di diritto » ; questa è un ' altra questione : ma essi dicono così , e il fatto è questo , e nel fatto i socialisti hanno ragione . D ' altra parte è verissimo che p.e. il Vescovo Ketteler nel suo opuscolo Die Arbeiter frage und das Christenthum , La questione operaia e il cristianesimo , pubblicato nel 1864 , dice che considera di sua competenza la questione operaia e come cristiano e come vescovo : come cristiano , perché Cristo , Redentore del mondo , cerca non solo di salvare le anime degli uomini , ma anche di addolcire le loro pene e render meno grave il loro stato : come vescovo , perché la Chiesa aveva imposto a lui in conformità del suo antico costume « di essere , in nome di Dio , amorevole e misericordioso coi poveri e coi raminghi , nonché con tutti quelli che per qualsiasi ragione si trovano in miseria » . Tutto questo va benissimo . Ma da tutto questo risulta egli che vi sia un socialismo cristiano e che quelli dell ' « Osservatore » siano i socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » ? La cosa è tutt ' altra , ed è semplicemente questa , che la Chiesa , cristiana , tanto la cattolica quanto la protestante , si è interessata della questione sociale , ma non si è fatta mai socialista . L ' ha creduta , ed a tutta ragione , di sua competenza , come già la questione della schiavitù , ma non si è fatta mai socialista , e non v ' ha nessun socialismo cristiano , come non v ' ha nessuna Chiesa che si sia sostituita agli antichi padroni nel diventar essa in loro luogo proprietaria degli schiavi . La Chiesa , e la vera Chiesa , la cattolica , non è né socialismo né socialista , perché è libertà in nome di Dio e secondo la definizione che ne dà Leone XIII nella sua Enciclica Libertas . La cosa è semplicemente che quelli dell ' « Osservatore Cattolico » non hanno mai predicato il socialismo ; ma hanno sempre detto , prima che lo dicesse l ' altro ieri l ' on . Colombo , ai moderati , a tutti i liberali : « Badate , i grandi problemi sociali vanno studiati ; badate , i socialisti dicono delle grandi ragioni specialmente contro di voi , sostenute dalla logica che deriva inesorabilmente dai vostri principii liberali le loro conclusioni ; badate che col fuoco non si scherza , tanto più che chi lo ha acceso siete voi liberali , non noi dell ' « Osservatore » , badate che non si possono prendere così alla leggera queste tremende questioni , e forse non siete più in tempo a fare quello che avreste dovuto già aver fatto ; badate , che non tutto è errore nel socialismo , che non tutto è pretesa infondata » . Così abbiam sempre detto noi . Ma questo è predicar socialismo ? È essere socialisti ? Allora era socialista anche tanti anni fa il famoso economista sperimentatore e proprietario feudale Thuenen , perché profetava , fin da quando in Germania non si parlava neppure di socialismo , che « allorquando la moderna classe lavoratrice comincerà a muovere la domanda : quali sono i salarii naturali ? potrà scatenarsi una rivoluzione tale da ridurre l ' Europa allo stato di barbarie » . Ma allora uno dei primi socialisti era il Manzoni che nel suo romanzo e non si dica « ma questo era romanzo » poiché il Lassalle la sua propaganda sociale la fece anche pubblicando e diffondendo dei romanzi dello Schweitzer nel suo romanzo i Promessi Sposi fa precisamente una questione sociale in tutta forma e completezza , mettendo dall ' un lato gli oppressi difesi dalla Chiesa contro ( dall ' altro lato ) i Don Rodrighi , i Conti Zio , gli Azzeccagarbugli , i Conti Attilio , i Don Abbondio , cioè tutte le classi dirigenti nelle loro varie gradazioni di oppressione , dal prepotente moderato e radicale al conciliatore , transigente e mancante al suo dovere per paura . Del resto , è propriamente nella natura del socialismo che sta l ' impossibilità essenziale di un socialismo cristiano e che la Chiesa cattolica sia socialista . La Chiesa è la Chiesa , il cristianesimo è il cristianesimo , e il socialismo è il socialismo . Il Vescovo Ketteler diceva bensì che come cristiano e come Vescovo era di sua competenza la questione operaia ; ma non si dichiarava socialista per questo , anzi dal solo titolo La questione operaia e il cristianesimo si vede che l ' opuscolo del Vescovo mira a persuadere che il cristianesimo si muova a strappare dalle mani del socialismo e dei socialisti quella gravissima e tremenda questione . Il Rae , nelle notizie che del socialismo dà ai suoi inglesi , dice chiaro : « Il socialismo non ha origine religiosa » . E il Leroy Beaulieu , economista non sospetto di clericalismo al certo , dice nettamente : « Che la prevalenza delle idee socialiste è dovuta in gran parte alla diminuzione della fede religiosa nelle classi operaie » . Difatti : volete vedere scomparire ad un tratto il socialismo e lo spettro rosso della questione sociale ? Fate adempiere regolarmente , cominciando dalle signore classi dirigenti , da tutti i cristiani , uno ad uno , tutti i precetti lasciamo andare i consigli tutti i precetti del cristianesimo , e di socialismo non ne avremo più neppur l ' ombra . Ma questo è impossibile , direte voi . Impossibile o no , non è questa la questione : la questione è che se ciò avvenisse ciò dimostrerebbe quello che è in fatto che l ' essenza del cristianesimo è diametralmente opposta e sterminatrice dell ' essenza del socialismo ; e che quindi socialismo cristiano non v ' ha e non ve ne può essere ; e che quindi è un errore il modo di dire socialismo cristiano originato dall ' interesse che hanno preso nella questione i cristiani di Germania , e , per quello che riguarda noi dell ' « Osservatore » , è una castroneria madornale degna di un deputato liberale - moderato quella dell ' on . Colombo di aver detto : I socialisti , o il socialismo cristiano che sia , dell ' « Osservatore Cattolico » . L ' essenza del socialismo è la negazione della proprietà nel senso in cui la proprietà è intesa dal cristianesimo . E tale è la sua essenza , ad onta che il Lassalle si sforzi di definire il socialismo : una distribuzione della proprietà per le vie sociali . Col che egli parrebbe ammettere , contro il Proudhon , che la dichiara un furto , la proprietà . Ma l ' ammetta o no , se egli l ' ammette l ' ammette in tutt ' altro senso e natura che non l ' ammetta il cristianesimo . Tanto è vero che anche il Lassalle finisce poco dopo a conchiudere che la proprietà è un furto , non soggettivamente nel senso che i proprietari siano ladri , ma oggettivamente nel senso che è ladro l ' attuale sistema sociale . Dunque che comunanza può essere tra cristianesimo e socialismo ? Più ancora : i socialisti dicono che non vi è se non una sola vita : la presente ; essi vogliono dunque e nell ' ipotesi avrebbero ragione realizzare in quest ' unica vita i loro ideali , e far presto , altrimenti non potrebbero realizzarli giammai . Di qui il libero amore , di qui l ' eccitazione alla crapula , alla sommossa , al saccheggio , a tutti i disordini , per soddisfare le passioni e i brutali appetiti , che , come diceva la « Kölnische Zeitung » all ' imperator Guglielmo , pochi giorni fanno , sono l ' anima del socialismo . Ora , chi non sa che il cristianesimo si fonda tutto sul contrario , su una vita futura e sulla mortificazione e sulla pazienza per l ' acquisto di un ' eterna felicità spirituale e corporale in una vita futura , promessa a tutti gli uomini senza definizione di classi colla sola condizione dell ' adempimento della giustizia sulla passeggiera vita presente ? Vi può essere dunque comunanza qualsiasi fra socialismo e cristianesimo ? È possibile un socialismo cristiano ? Insomma ci fanno perdere il tempo a dimostrare , e nelle angustie di un articolo da giornale , la verità conosciuta . Ed è possibile che si voglia far passare quelli dell ' « Osservatore » quali i socialisti cristiani dell ' « Osservatore Cattolico » ? Sono calunnie dettate dall ' interesse e dall ' odio politico e non altro . Ma sanno , essi i primi , che calunniano . Non calunniamo noi , invece , ma diciamo nulla più che il vero quando diciamo che i socialisti , i padri del socialismo , i quali poi non vogliono riconoscere il figlio , e vogliono applicare contro di lui la legge antichissima romana « monstruosos partus sine fraude coedunto » , sono essi i liberali , siano poi moderati o radicali nulla importa . Essi sono i socialisti . E non solo c ' è un socialismo liberale o un liberalismo socialista , ma per essenza sua e per natura ineluttabile il liberalismo è socialismo . Quando noi ci ostinavamo , come ci ostiniamo , a combattere il Negri perché negatore dell ' assoluto , credete voi che noi sostenessimo cosa di poco momento , che noi non sapessimo quanta importanza socialista si contenesse in questa sua negazione ? Quando noi oggi al Negri aggiungiamo il Colombo , il quale viene anch ' esso da buon collega dell ' Associazione Costituzionale Milanese a suffragare il Negri col riaffermare quella negazione nella sua conferenza di Domenica scorsa , ove dice : Tutto è dubbio , tutto è relativo : credete voi che noi non siamo in diritto di dire al Negri e al Colombo , a questi illusi o finti conservatori liberali : I socialisti siete voi e non noi dell ' « Osservatore Cattolico » ! ? Guardate se non siamo in questo diritto . Il Proudhon , patriarca socialista , in certe sue lettere ch ' egli intitola Philosophie du progrès Programme pubblicate a Bruxelles nel 1860 , dice precisamente così , concludendo quel suo programma : « Tout est fini ! Nous n ' avons de salut que dans l ' innovation et le mouvement . Que celui qui a des oreilles pour entendre entende ! Vous l ' entendez du reste , et mieux que tout autre vous saurez dire au public ce que contiennent ces deux propositions si simples : Affirmation du Progrès : Négation de l ' Absolu » Intendete ? Proposizione semplice la Négation de l ' Absolu : ma Proudhon vi dice che contiene tutto il socialismo . Ed è la proposizione semplice del Negri e del Colombo : di questi socialisti proudhoniani che dicono di noi I socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » . E la proposizione semplice di questi due conservatori moderati liberali , pei quali non è un Dio Cristo , ma lo sarà piuttosto Voltaire , con quei suoi due versi : « Il faut un nouveau culte , il faut de nouveaux fers , - Il faut un nouveau dieu pour l ' aveugle univers ! » È la proposizione semplice di questi due liberali moderati , che potranno essere cari al Gruppo Cattolico , ma che sono combattuti quali socialisti dai non socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » , perché basta la loro negazione dell ' Assoluto a dirli discepoli di Proudhon , se piuttosto loro non garba di essere detti l ' uno discepolo di Schopenhauer e l ' altro di Renan ; discepoli insomma dei santi padri dell ' anticristianesimo .
CRONACA ( - , 1890 )
StampaQuotidiana ,
Sono più schiavi di prima . Alcuni processi svoltisi recentemente al Tribunale contro poveri operai ci fanno riflettere sull ' abbassamento cui furon ridotti gli operai stessi in alcune officine , abbassamento notevole oggidì di fronte alla fierezza ostentata , anzi di fronte ad una cotale smania di mostrare riluttanza agli insegnamenti della Chiesa . Un dì erano artieri condannati a qualche anno di carcere per poche lire di merce furata al padrone , un altro una disgraziata popolana che si buscava un mese di carcere per un boccettino d ' olio medicinale del valore di una lira e quindici centesimi portato via dall ' officina Erba ; e così dicasi di altri che toccarono due , tre , sei mesi di carcere per cose di egual natura . E naturale che noi non istiamo a scagionarli ; ci fermiamo però sul modo onde furono scoperti ; mentre uscivano dalla officina furono perquisiti , e trovati in fallo . Ora quando si pensa che in molte officine la perquisizione agli operai è divenuta consueta , e che la consuetudine si va generalizzando , si presenta spontanea alla mente la riflessione che gli operai non debbano sentirsene molto lusingati nel loro amor proprio . D ' altronde noi pensiamo : ecco a che siam giunti ; quando gli operai aveano meno in dispetto la Chiesa , quando non faceano pompa di essere emancipati dai cosidetti pregiudizii , erano dai padroni reputati più onesti ; aveano sul collo , è vero , l ' enorme , insopportabile , l ' intollerabile giogo dei preti , ma non toccava loro la delizia di doversi fermare sempre alla porta delle officine per vedersi perquisire come sospetti ladri . Dicano un po ' se si trovano contenti del cambio .
A CRISI RISOLUTA ( SERAO MATILDE , 1906 )
StampaQuotidiana ,
Pare impossibile , ma non è soltanto nei corridoi di Montecitorio , non è soltanto nei circoli e nei caffè , non è soltanto nelle farmacie di provincia , che la crisi ministeriale e la sua risoluzione hanno tenuto gli animi sospesi , hanno acceso vivissime discussioni , hanno provocato polemiche e questioni personali ; perfino nelle famiglie , nelle semplici , modeste famiglie borghesi , questo periodo di disfacimenti o di rifacimenti , di dicerie , di previsioni , di calcoli e di critiche , di speranze e di delusioni , si è riverberato , intensamente . E vi sono stati malumori , lotte , apostrofi violente e scene terribili , seguite da crisi non politiche , ma nervose . La famiglia era , per esempio , così divisa : il padre , sonniniano , uomo del centro con simpatie per la sinistra , nemico giurato dei sussidi alla stampa ufficiosa e delle note della sarta ; la madre , ammiratrice di Rudinì , per la sua bella barba e per la caramella , con profonde simpatie per la destra , la quale , secondo lei e secondo il Vangelo , non doveva neppure preoccuparsi di quel che facesse la sinistra , nello stesso modo che lei non si preoccupava punto almeno a quel che dicevano le lingue malefiche delle coinquiline di quel che facesse Sisina , la figliuola , quando inviava marconigrammi allo studente di fronte ; il figlio maggiore , marcoriano , con un programma radicale , tanto radicale da voler riformata di sana pianta tutta la mobilia del salotto che , secondo lui , era divenuta indecente ; il figlio minore , socialista accanito , amico per la pelle del proletariato e , conseguentemente , della serva di casa , da lui iniziata alle dottrine di Carlo Marx , con grave danno dell ' arrosto domestico , troppo spesso bruciato dal fuoco della rivolta ; Sisina , la figliuola , di colore incerto , ma di opposizione a tutti i ministeri per spirito di contraddizione e per reazione alla tirannia paterna e fraterna . S ' immagina quel che è stato , questa famiglia , per otto giorni : a tavola , tra i maccheroni e la costoletta alla milanese , Giolitti e Sonnino venivano a conflitto , si mangiava Cocco Ortu al tegame , si metteva Gallo allo spiedo o ai ... Ferri ; il signore caricava la folla in nome dell ' ordine , il figlio maggiore tuonava contro il forcaiolismo , il minore faceva dell ' ostruzionismo fracassando i piatti , la signora invocava un intervento della forza , in persona di suo cugino Alberto , maggiore di artiglieria , e Sisina profittava del frastuono per correre alla finestra e comunicare gli ultimi dispacci della Stefani domestica allo studente di fronte ... La crisi risoluta , ora ha calmato gli animi : con Giolitti c ' è modo di intendersi , e il padre ha deposto le armi ; tutti gli altri hanno assunto un contegno di benevola aspettativa ; la signora si è riserbato di pronunziarsi dopo un colloquio con Alberto , e Sisina spera moltissimo in un sottoportafogli per Gigi , studente di quarto anno di legge , è vero , ma largo parente di un compare di Gianturco ... E gli telegrafa , ogni giorno , a segni : Nessuna notizia da Roma ? Che ti scrivono , da Avigliano ?
ASTENSIONE ( - , 1890 )
StampaQuotidiana ,
Domani la massoneria italiana che comanda a Crispi , ministro onnipotente , primo consigliere di Casa Savoia , apre le urne politiche italiane . La massoneria che inspira le leggi , le quali sono concretate dal ministero , Conclave dei 33 , e vengono approvate dalle camere servili composte di massoni , ha presentato le liste dei candidati alla deputazione , e le associazioni massoniche unite alla stampa liberale battono la gran cassa perché quelle liste siano votate . Saranno votate . Il ministero ha tutto in sua mano . Impiegati , magistrati , esercito , pensionati , beneficati , aspiranti alle prebende dello Stato , affigliati alla setta tenebrosa che spinge sulle carriere lucrose i suoi fedeli . Saranno votate quelle liste massoniche . Vi saranno deputati fatti col danaro del popolo italiano , col danaro tolto di tasca ai cittadini che lavorano e pagano sino a impoverirsi . Vi saranno i deputati fatti col danaro straniero , dell ' internazionalismo , del Cernuschi rinnegato italiano . La libertà degli elettori è un mito , una canzonatura . Si devono notare le liste preparate . Non si può scegliere tra i migliori cittadini ; tutto è stato manipolato previamente nelle camorre degli interessati . Se voi andate a votare per un galantuomo di cui conoscete la onestà , voi divenite ridicolo . Dovete credere alla massoneria che vi porta in casa il nome del candidato ; dovete credere al giornale venduto alla massoneria ; dovete ritenere che il meglio per voi è di ciecamente obbedire alla setta scellerata che spadroneggia in Italia . Usciranno dalle urne i deputati . Costretti a seguire il programma loro imposto dai manipolatori delle elezioni , sono essi stessi privi di libertà , non possono curare gli interessi del popolo , divengono gli schiavi di un furbo ministro , il quale è protetto dal misterioso potere settario . Gli elettori che non hanno potuto eleggere liberamente il deputato , che sono stati sopraffatti dalle influenze di chi ha il potere , dai raggiri di chi vi agogna , dal danaro o nazionale o straniero , si trovano poi di aver tessuto a se stessi la camicia di forza che li opprime . Gli elettori capiscono poi che si sono preparati essi stessi la corda che li strangola . I loro deputati , che sono deputati di tutt ' altro che del paese , se ne infischiano degli elettori e del paese . Grandeggiano , servono , votano , fanno affari , e avanti ; Codici , Opere Pie , leggi di polizia , spese pazze , tasse enormi , scorticanti , misure capricciose e compromettenti la pace e la prosperità del paese tutto approvano , tutto lasciano passare . C ' è ancora bisogno di raccomandare la astensione ? I liberali , i massoni , i scorticatori nemici d ' Italia , colle armi e coll ' oro straniero , colla menzogna e colla violenza , hanno costituito un impianto di cose che giovano a loro soltanto , non permettono di reagire efficacemente . Essi hanno organizzato la tirannia , e in modo che a volerli noi combattere coi mezzi che essi hanno introdotti come organismo e esercizio di vita politica , noi dovremmo rinunziare alla coscienza nostra . Hanno messo in terra le croci colla immagine di Gesù Cristo onde se noi volessimo entrare nel loro edificio parlamentare fossimo costretti a calpestarle . Il liberalismo usa della armi che lo rendono insuperabile nella sua cittadella ; se noi diamo mano a tali armi , se prendiamo parte al lavoro parlamentare , noi feriamo noi stessi . Non ci rimane che l ' astensione ; cavar sangue ai partiti liberali , renderli anemici , isolarli , costringerli a riconoscere che devono cessare dalla ingiustizia che essi hanno eretta a sistema di pubblica vita . Quindi l ' astensione . Non si dica che noi confessiamo impotenza . Gli inviti dei liberali speranzosi di aiuto nostro , le loro sollecitazioni , gli inganni , il ricorso agli Abbati , i sofismi e le citazioni del Vangelo e dei Teologi , per indurci a votare , dimostrano che impotenti come non siamo così non siamo tenuti . Ma vi sono momenti critici nella storia dei popoli ; vi sono aberrazioni che sovvertono l ' andamento delle cose ; talvolta il fango sale in alto . Ci troviamo in uno di questi momenti , e il fango precipiterà nelle cloache se noi non lo sosterremo . Astensione , dunque ; non lo sosteniamo il fango ; che il fango precipiti . Astensione . I moderati non esistono più . Il cielo ha permesso che fossero fulminati . Lo meritarono . Non votiamo dunque pei moderati . Erano i seminatori della zizzania nel campo italiano , l ' inimicus homo , il fariseismo , la turpe ipocrisia . Astensione . Stanno in lotta crispini e radicali ; sono le due schiere che si contendono il potere . Voterete le liste dei crispini ? Voterete le liste dei radicali ? Se vi ha alcuno che odia la patria , che vuol condurre alla estrema rovina questa cara Italia , vada , ineffabile parricida , a votare per i moderati crispini o per i radicali . Vada ; ma il sangue della madre gli arrosserà di macchia incancellabile la mano . Il voto alle urne elettorali , dopoché conosciamo i propositi dei crispini e dei radicali , propositi sciagurati in politica , economia , religione , scienza , morale , equivale a metter in mano il pugnale ai briganti . Astensione . Astensione pensata , astensione di programma , astensione che sia cognizione di ciò che essa è , cioè un atto positivo contro il sistema tirannico che impedisce l ' esercizio della libertà , contro la nimistà dello stato ateo verso la Chiesa , contro il depauperamento del paese . Astensione per contarci , reggimentarci , prepararci a qualunque lavoro futuro contro la ignominia settaria che ci opprime e ci dissangua . Astensione attiva e sapiente . Formiamolo questo esercito di astensionisti amanti sinceri del bene del paese indivisibile dal benessere della Religione ; la bufera liberale che imperversa rendiamola maledetta dai cittadini che hanno senno e cuore ; a vessilli spiegati i cattolici italiani saliranno a proclamare la salvezza compiuta della Religione e della patria . Astensione .
StampaQuotidiana ,
Molti giornali trattano dell ' « Osservatore Cattolico » e gli attribuiscono , in riguardo alle elezioni amministrative , propositi e fatti che non sussistono . In tesi generale , l ' « Osservatore Cattolico » propugna la partecipazione dei cattolici alle elezioni amministrative in modo da costituire consigli onesti e rispettosi della Religione e della libertà dei credenti . Riconosce l ' « Osservatore » che in moltissimi comuni possono darsi persone appartenenti a varie scuole e partiti , le quali diano bastevoli garanzie di non contrariare gli interessi morali e religiosi , e non manomettere gli economici , così da poterle eleggere . Nel caso particolare di Milano , l ' « Osservatore Cattolico » ha lavorato e lavora , per costituire le forze cattoliche con bandiera cattolica , ossia per costituire i cattolici in numeroso e forte esercito che operi da sé e rechi il suo concorso a procurare il massimo bene religioso , morale , materiale alla città . Questo è sempre il desideratum nostro e a questo tendiamo costanti . Per raggiungere lo scopo l ' « Osservatore » nel 1889 alle elezioni generali combatté e disperse quelli che invitavano i cattolici a entrare nell ' ambiente segnato dal partito moderato ; poiché ne sarebbe derivato l ' assorbimento da parte dei moderati delle forze nostre , e noi avremmo contribuito a tener vivo un partito odioso e esiziale . Negli anni successivi al 1889 dopo la costituzione della Associazione di Elettori cattolici , divenuta potentissima , abbiamo stabilito come base della condotta nostra : I . L ' « Osservatore Cattolico » propugnerà quella lista di candidati al consiglio comunale che gli verrà presentata dalle associazioni che in Milano sono incaricate di trattare delle elezioni amministrative . II . L ' « Osservatore Cattolico » non entra a formare le liste ; nel caso di divergenza tra le Associazioni , preferirà l ' Associazione di Elettori cattolici ; si mantiene però sempre libero pei suoi giudizi e nella sua condotta . Ora in questo anno 1895 noi non decampiamo da quanto abbiamo stabilito , detto , fatto , in passato . Si capisce che noi ci siamo tracciata la nostra linea di condotta avendo innanzi de ipotesi che la lista possa essere o pura cattolica e quanto ai nomi e in quanto la lista sia fatta dalle commissioni cattoliche , sebbene recanti anche nomi non cattolici come nello scorso anno , 1894; o lista cattolica solo nel senso che sia lista fatta dalle associazioni cattoliche , e non nei singoli nomi come nel 1893 . Nell ' un anno e nell ' altro l ' « Osservatore » , fedele a se stesso , ha accettato le liste , quantunque non messe insieme con uguali criteri ; le ha accettate perché non contrariavano , anzi assecondavano il raggiungimento dello scopo supremo , la fondazione , cioè , delle forze cattoliche in esercito ordinato . L ' « Osservatore Cattolico » non abbandona questa linea . Noi attendiamo di conoscere le liste ; le accetteremo , come nel 1893 , anche se ci costerà sacrificio , specialmente in vista della coalizione massonica - radicale - socialista ; ma il sacrificio non sarà mai né de ' nostri principii , né del nostro alto ideale , la costituzione delle forze cattoliche pure e scevre di mescolanze liberali . Abbiamo fiducia nelle Commissioni delle due associazioni elettorali , quella dei Conservatori e quella degli elettori cattolici ; esse ci daranno , crediamo , una lista la quale potrà recare anche dei nomi di liberali , ma ben distinti e senza confusioni di idee e di partiti . Che se , come suppone la « Gazzetta di Parma » , si venisse ad accordi guidati dal concetto che qualunquesiasi dei partiti liberali possa essere affine al partito , per dir così cattolico , noi useremmo della libertà nostra per mettere in salvo coscienza e onore . La « Gazzetta di Parma » parla di accordi del marchese Cornaggia , Presidente del Comitato conservatore , con rappresentanti dei moderati . Noi possiamo contrattare hic et nunc , in caso speciale , in vista di un male che preme a tutti evitare , ma accordi e confusione non ci possono essere tra i cattolici e i moderati , poiché questi in teoria e nel fatto sono la negazione del cattolicismo , la più rea perché la più ipocrita negazione . Il marchese Cornaggia avrà dunque agito per conto suo , se è vero quello che narra il citato giornale . Egli sa che i cattolici gli risponderebbero come nel 1889 , dissipando ogni accordo che tendesse a conglutinare cattolici con altri per farne un partito unico . Ma , come abbiamo detto , prepariamoci a votare compatti e numerosi ; le Commissioni cattoliche non ci chiederanno nulla che non sia secondo la nostra coscienza e il nostro decoro , o che ci allontani sia dal fine ultimo per cui lavoriamo che è di formare l ' esercito cattolico , che dal fine prossimo che è di proteggere gli interessi della città in Consiglio Comunale in quella misura che ci è possibile attualmente facendo entrare nel Consiglio stesso un certo numero dei nostri ; i quali nostri si impegnino a agire come cattolici in Consiglio e non come ligi sistematicamente ad altro qualsivoglia partito .
ALLA VIGILIA ( - , 1895 )
StampaQuotidiana ,
Una cosa notevole e buona è questa : i caporioni fanno il diavolo a quattro da un capo all ' altro d ' Italia , e il popolo , meno gli interessati pochini anche questi non si move . Se ci fosse nella popolazione la fedele ripercussione del chiasso che menano i sobillatori politici , avremmo l ' Italia in fiamme . Invece , tutto è in silenzio . Domenica andranno a votare i soliti che non possono o non sanno esimersi , e anche non conoscono il dovere di esimersi da un atto che , nelle condizioni attuali , da una parte è ridicolo , dall ' altra è un parricidio , inquantoché lo si dice esercizio di sovranità ed è l ' abdicazione della sovranità in mano di alcuni dei più audaci liberali . Se la apatia generale fosse conseguenza di poltroneria o di incapacità di assorgere alla visione dei massimi interessi dei paese sarebbe a dolersene . Ma la indifferenza è solo apparente ; la quiete è una convinzione profonda , un proposito fermo e sereno , una minaccia sdegnosa , una seria preparazione . Vi ha la convinzione che il male in Italia ha la radice nell ' organismo stesso dello Stato ; nessuna speranza rifulge di possibile risanamento se si bada agli atti singoli o agli individui . Si è costituita una condizione di cose sulla negazione di ciò che dovrebbe esserne la base e il fondamento . Ciò è sentito : ne nasce il proposito di non concorrere a sostenere l ' assurdo , e di prepararsi al lavoro di ricostruzione che seguirà l ' esito ultimo della prova che il liberalismo sta facendo n Italia . È l ' avvenire che gl ' Italiani preparano : i liberali si demoliranno , non possono sussistere , hanno dentro di sé la ragione della loro decomposizione . Lo sfacelo del liberalismo sarà la risurrezione dell ' Italia e degli italiani . Dalla radice , dagli organi vitali si incomincierà il risanamento . Il divieto pontificio è provvidenziale anche per questo riguardo che raccoglie intorno al Papa , il benefattore storico l ' Italia , gli elettori e fa che la astensione sia una positiva opera di organizzazione delle forze cattoliche e anti - liberali , otto un capo , con un programma e uno scopo , di contro il nemico della religione e del paese . Cattolici , sentiamo la gravità del momento e prevediamo che dovremo sobbarcarci ad un lavoro ben arduo . Ma sarà un lavoro amato , poiché sarà lavoro di riparazione delle sciagure che il liberalismo , il satanico delinquente , ha adunato sulla patria nostra . Facciamoci degni di divenire nelle mani di Dio strumenti efficaci di salute e di prosperità d ' Italia . Noi dobbiamo più e più raccoglierci attorno al Pontefice , allontanarci dal liberalismo e formare le falangi salvatrici . Alla vigilia delle elezioni politiche ci stia innanzi il nostro dovere : se desideriamo libera la Religione , indipendente il Papato , grande la patria e atterrato il nemico comune , il liberalismo , che ci ha dato schiavitù , miseria , ladri , deplorati ; se desideriamo mettere assieme l ' esercito dei liberatori del paese dal brigantaggio liberalesco obbediamo al Papa , non andiamo alle urne .
StampaQuotidiana ,
I cattolici hanno oggi innanzi a sé un campo vastissimo nel quale lo scopo che essi devono raggiungere è di importanza capitale ; trattasi infatti di far sentire nella vita politica , amministrativa e scientifica del paese l ' influenza della dottrina cattolica ; trattasi di affermarci e di agire disciplinati , istrutti , compatti in partito , costituito contro i partiti avversarii per la rivendicazione dei principii di religione , di moralità e di ordine manomessi o snaturati dalla rivoluzione e dal liberalismo ; trattasi di conquistare al partito , e più specialmente alle associazioni nostre , il posto a cui hanno diritto ; trattasi infine di compiere un ' opera assidua ed elevata di propaganda a favore delle idee cattoliche in mezzo alla società , sicché sempre maggiore sia il numero di coloro che coscientemente vi aderiscano . Perciò è bene che i cattolici continuino l ' opera delle conferenze ( tanto diffusa ormai in tutte le città ) sia mediante corsi regolari , sia mediante la trattazione di temi speciali suggeriti dalle circostanze e dal momento politico , amministrativo , scientifico ; e la curino e la sviluppino ispirandosi a quei criteri che già negli ultimi anni hanno fatta buona prova ; scegliendo cioè temi ed oratori che , accendendo l ' amore pratico alla religione , rechino anche un contributo alla diffusione ed al progresso della coltura ; sicché non sia più lecito ai nemici del principio cattolico arrogarsi il monopolio dei buoni studii , ma tocchi loro riconoscere che i cattolici sanno , o almeno vogliono , gareggiare con tutti nello sviluppare e accrescere il patrimonio delle idee . Inoltre i cattolici non cessino mai dall ' esercitare influenza nel movimento elettorale , provvedendo alla educazione ed alla organizzazione degli elettori e diffondendo i criterii pratici dai quali già tanto bene provenne ; quelli cioè di voler assicurata nei consigli amministrativi una equa rappresentanza agli interessi cattolici , e di preparare nell ' astensione disciplinata gli elettori politici , collo scopo diretto di tener pronte le forze per il giorno dell ' azione , e di predisporre l ' avvento di questo giorno , avvento che pur dipendendo esclusivamente dalla volontà del Sommo Pontefice o dal radicale mutamento della situazione politico - religiosa del paese , è presumibile possa anche essere ritardato e sarebbe sventura dalla insufficiente educazione ed organizzazione nostra . Né i cattolici debbono interpretare il programma della preparazione nella astensione nel senso di non partecipare alla vita politica ; ché anzi debbano fare che l ' astensione diventi per tutti quello che essa effettivamente è , cioè un atto positivo appunto di vita politica , compatibile con tutte quelle altre manifestazioni che ogni cattolico come cittadino può e talvolta deve fare per impedire il progresso di una legislazione anticristiana o diminuirne gli effetti . A ciò secondo l ' opportunità è bene valersi delle adunanze private , dei comizii , dei pubblici manifesti , delle petizioni , delle pratiche presso le autorità civili e politiche , intendendo in particolar modo a mantenere rapporti cordiali colla stampa cattolica politica ; sicché concorde riesca l ' opera dei giornali e quella delle Associazioni , essendo queste le due grandi potenze della vita moderna . Anche nel campo sociale procurino sempre i cattolici di affermarsi efficacemente , portandovi e favorendovi quell ' indirizzo teorico e pratico che risponde alle più recenti risultanze della scienza cattolica ; indirizzo preconizzante la trasformazione in senso rettamente democratico degli ordinamenti politici e la migliore applicazione della giustizia nei rapporti economici . In ogni caso abbiano i cattolici gelosa premura di serbare netta e integra la posizione del partito cattolico , senza trascurare lo studio di quegli eventuali concerti con altri partiti dai quali fosse in determinate occasioni da attendersi buon frutto all ' azione cattolica , convinti che il compito odierno delle Associazioni nostre è quello di formare uomini retti e sicuri nelle idee , disinvolti e abili nel maneggio dei pubblici affari , uomini insomma sui quali si possa contare nel raggiungimento dello scopo ultimo nostro sul terreno della vita pubblica , la conquista cioè del potere per farsene strumento ad attuare in terra il regno di Gesù Cristo , che è regno di sana libertà , di rigorosa giustizia , di pace perenne .
LA MACCHINA ALL'OPERAIO? ( A.G.B. , 1898 )
StampaQuotidiana ,
Un amico ci scrive : Tempo fa in un giornale socialista lessi una notizia , la quale , se fosse vera o falsa non so , mi diede da riflettere assai . Narrava detto giornale che in Inghilterra era stata inventata una macchina per ricamare , la quale eseguendo automaticamente tutti i lavori inerenti veniva a togliere qualsiasi intromissione dell ' operaio e con questo il pane di bocca a gran numero di famiglie lavoratrici che dall ' arte del ricamo ricavavano i mezzi di sussistenza . L ' articolista conchiudeva il trafiletto con espressioni per nulla affatto benevoli all ' indirizzo di coloro che alle idee collettiviste si oppongono , dicendo infine che col continuo inventar macchine si andrà diritto al collettivismo . A parte le espressioni ingiuriose dell ' articolista , le illusioni per nulla affatto conformi alle regole della logica , a parte che ammesso il regno del collettivismo rimarrebbe aperta la questione chi dovrebbe portare ricami nel regno dell ' eguaglianza , o se pure i ricami dovrebbero essere aboliti e , dato questo in qual maniera dovrebbero essere occupati ricamatori e ricamatrici , a parte tante altre questioni , reputai che il quesito dei rapporti fra le macchine e la classe lavoratrice deve essere studiato assai , nelle sue modalità tutte , nelle forme che assume di giorno in giorno prima di concludere con leggerezza che per le macchine si va diritto al collettivismo . E avendo riflettuto assai su questa quistione , credetti corsa utile scrivere alcune delle riflessioni , perché è appunto dalla comunicazione delle proprie idee e dalla discussione che scaturisce la verità . Non è qui il luogo di riportare le teoriche e le discussioni che si fecero sulle macchine , né fare dissertazioni sui vantaggi e sui danni da esse derivati alla società e in particolare alla classe operaia , quello che mi piace far rilevare si è una idea che mi balenò alla mente al leggere l ' articolo del giornale socialista . Una , fra le solite accuse contro le macchine , che merita di essere ponderata è la seguente : le macchine sono nemiche dell ' operaio , perché eseguendo esse il lavoro che dovrebbe essere compiuto dall ' uomo , in maggior quantità e in più breve tempo sono preferite al lavoro dell ' uomo , sono chiamate a sostituire la mano d ' opera e perciò rubano al lavoratore il salario . Questo quesito fa sorgere un ' altra infinità di quesiti , e per rispondervi si andrebbe per le lunghe , perciò li tralascio ed espongo brevemente le mie idee . Orbene chi e che cosa rappresenta la macchina ? La macchina rappresenta l ' operaio e la sua forza fisica ; e mediante i congegni automatici rappresenta la parte d ' intelligenza che è necessaria all ' operaio per dar opera al prodotto : ossia la macchina sostituisce in molte parti della produzione la classe lavoratrice , in una parola le macchine sono la riproduzione delle braccia dell ' operaio e per essere brevi , le macchine sono le braccia moderne della produzione . Ammesso questo , equità e giustizia esigerebbero che le macchine dovessero essere di proprietà esclusiva della classe lavoratrice , che questa le usufruisse , che da esse ritraesse il salario del quale dalle macchine è privato . A questo patto le macchine non potrebbero più essere chiamate le nemiche dell ' operaio , le divoratrici del suo salario , ma sarebbero anzi le sue più potenti ausigliatrici , e perfette cooperatrici di produzione . Le macchine sostituiscono le braccia dell ' operaio , appartengono perciò al dominio dell ' operaio . Potrà sembrare un paradosso questa idea , ma studiatala a fondo apparirà sempre più chiara , pratica e conforme ai postulati della giustizia e carità . E per completare l ' idea esposta , dirò , come una saggia legislazione sociale dovrebbe impedire , proibire , vietare in modo assoluto la proprietà individuale delle macchine le quali sostituiscono le braccia del lavoratore . Le macchine dovrebbero essere possedute dalla classe lavoratrice , la quale appunto per ragione della diversità delle macchine , e dei loro scopi , dovrebbe essere divisa in corporazioni di arti e mestieri . Ogni corporazione dovrebbe essere proprietaria di un determinato genere di macchine , esercirle e ripartire in misura proporzionale i frutti ricavati dalla produzione su tutti i membri della corporazione . In questo modo i vantaggi delle macchine sarebbero goduti direttamente dalla classe lavoratrice e non indirettamente come oggi giorno , sarebbe impedita più facilmente la disoccupazione , impediti gli sfruttamenti , e allora in uno alla corporazione l ' operaio troverebbe i mezzi di sussistenza e di assistenza . A molti sembrerà questa un ' idea abbastanza avanzata , perché messa in pratica verrebbe limitato il diritto di proprietà individuale , creando la proprietà corporativa , ma praticata sarebbe il miglior modo di creare le corporazioni di arti e mestieri unico porto di rifugio e salvezza della classe lavoratrice . Tempi nuovi , idee nuove ; e al progresso dei fatti deve precedere il progresso delle idee , perché è l ' idea che illumina il fatto ; propongo la quistione , studiamola con amore , e un po ' di frutto risulterà .