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> anno_i:[1880 TO 1910} > autore_s:"GUERRINI O."
IL ROMANZO SPERIMENTALE ( GUERRINI O. , 1883 )
StampaPeriodica ,
È strano come i pregiudizi s ' impongano anche a coloro che credono di non averne . Per non dire altro , la questione suscitata da Emilio Zola circa il romanzo sperimentale ha fatto veder chiaro che molti ingegni , i quali si credono e si proclamano liberi , hanno invece la ferrea palla e la catena attaccata come i galeotti . Stranissimo poi è che certe teorie trovino appunto i nemici più fieri là dove dovrebbero trovare dei naturali alleati ; dico nel campo dei repubblicani , od almeno tra coloro che , senza militare attivamente nelle schiere repubblicane , vanno un po ' più avanti che non sia lecito ad un sostenitore del presente disordine di cose . Per giudicare la loro avversione alla letteratura che cerca di sostituire lo studio della verità alla fecondità della immaginazione , ripetono quel che hanno ripetuto gli scrittori di teorie politiche ed i seguaci di Nicolò Machiavelli , cioè che la repubblica non può esistere che basata sulla virtù ; ed aggiungono che la letteratura sperimentale , essendo necessariamente immorale , deve essere respinta da ogni convinto e sincero repubblicano . La repubblica deve essere basata sulla virtù ? Questa affermazione mi è sempre sembrata una di quelle magnifiche sciocchezze che proferiva l ' egregio signor Prudhomme , il faceto e maestoso personaggio inventato da Enrico Monnier . Ma quale virtù ? Fate solo questa innocente domanda , quale virtù ? e la magnifica frase cade in rovina . Delle virtù ce ne sono di millanta tipi . C ' è , per esempio , la virtù secondo i cattolici . Vorremo essere virtuosi a quel modo e tendere la guancia sinistra a chi schiaffeggiò la destra ? Bella repubblica sarà quella che si fonda su quella virtù ! Direte che la virtù cattolica non è virtù , e sia . Ma quale sarà dunque questa benedettissima qualità che deve servire di fondamento a questa benedettissima repubblica ? C ' è per voi un assoluto , una morale superiore alle evoluzioni civili e sociali ? E se c ' è , qual ' è ? Non basta ripetere i due o tre assiomi del diritto romano , del decalogo o della dichiarazione dei diritti dell ' uomo . La condotta è qualche cosa di troppo complesso perché due o tre massime sante possano valere a darci una norma sicura nelle mille contingenze della vita . E stringendo le cose , e venendo alla conclusione , bisogna confessare che questa virtù necessaria alla solidità della repubblica è la virtù repubblicana . La quale , ch ' io sappia , non ha mai imposto la esclusione del romanzo sperimentale come pericolosa agli ordini civili , perché , tra le altre cose , ha bisogno ancora di essere messa al mondo , povera virtù , di crescere e di farsi capire . Non lanciamo dunque anatemi in nome di un vangelo che non è stato ancora scritto . Ma , si dice , il romanzo sperimentale è la stessa cosa della pornografia , e quindi ecc . ecc . Adagio ! Chi ve lo ha detto ? Per me , intanto , in questa affermazione trovo o una ignoranza crassa o una malafede cattolica . Io non capisco e non capirò mai che si dica , per esempio , che la lirica è la laudazione di madonna Laura , perché il Petrarca nel suo canzoniere ha lodato madonna Laura . C ' è un romanzo realista che rasenta il pornografico ? Ammettiamolo , benché i romanzi dello Zola non siano per me in quel caso . E che per ciò ? Direte che le novelle sono di necessità pornografiche perché il Boccaccio è di manica larga ? Eppure ci sono le novelle del padre Cesari che seccherebbero il mare a forza di pudicizia . Qui si confonde una questione di metodo con una questione di tendenza ; qui si giudica tutto il poema cavalleresco dal solo canto di Fiammetta . Siamo in buona fede , se è possibile . Quando mai i difensori del romanzo sperimentale affermarono che si debba esser pornografi ? Quando mai fu dimostrato che non si possa fare un romanzo sperimentale , realista , che sia morale ? Perché dunque queste sentenze a priori , che si sentono tutti i giorni schizzar fuori dalle caste bocche dei critici pudibondi contro questo povero sperimentalismo ? Eppure , qual è il canone primo degli sperimentalisti nell ' arte ? Essi vi dicono : fino ad ora per essere buon romanziere bisognava essere uomo di grande fantasia , di imaginazione feconda . Ora queste facoltà sono stimabili , eccellenti , ma non è per mezzo loro che ci avvicineremo alla verità . Le altre arti hanno cominciato da un pezzo a studiare dal vero , e il romanzo non fa parte anch ' esso dell ' arte rappresentativa ? L ' imaginazione è una bella qualità , ma l ' ideale del romanzo sarà dunque quello di Giulio Verne ? L ' imaginazione non deve essere esclusa , s ' intende . Dice il chimico che sperimenta : come si comporterà il tale metallo immerso nell ' acido tale ? E il romanziere : come si comporta il carattere tale quando si trova nella tale circostanza ? Come si vede , la fantasia non è esclusa , poiché a lei spetta di cercare l ' occasione , di trovare la circostanza nella quale mettere a sperimento un carattere . Ma il carattere , l ' occasione e le relazioni intermedie non spettano più alla fantasia , che deve limitarsi a metterle in presenza tra loro . Devono essere desunte dal vero , e non può essere lecito , in questa forma letteraria , d ' inventare carattere e modo di condursi di una persona imaginaria in faccia ad avvenimenti inventati . Si tratta insomma di mettere la fantasia al posto che le spetta . Non si faccia la storia nuda e cruda , ma non si facciano nemmeno i racconti delle fate . Che cosa ci sia di scandaloso e di pornografico in queste massime , davvero non saprei vedere . Ma è necessario , pure , per la letteratura virtuosa , che il protagonista sia un eroe , la donna un angelo , il tiranno un mostro d ' iniquità , e così via . È il sistema del teatro a soggetto , dove il carattere d ' Arlecchino , di Pantalone e di Brighella era già fatto e stabilito . Invece , nella verità , non si è che in rarissime eccezioni completamente virtuosi o completamente birbanti . In generale , si vive oscillando tra le azioni indifferenti ; e quando succede qualche avvenimento critico dove bisogna decidersi o per la soluzione retta o per la curva , pochissimi sono quelli che non abbiano un quarto d ' ora , un minuto di esitazione . Perché dunque gli eroi dovranno sempiternamente essere l ' eccezione ? Perché dunque non staremo un poco alla verità , lasciando in pace i tipi imaginari platonicamente preferiti ? E pornografia , questa ? Chi è senza peccato tiri la prima pietra , diceva quello . Il giusto cade sette volte al giorno , diceva quell ' altro . E ci ostineremo a imaginare eroi che non peccano e non cadono mai ? In questo caso i romanzi diventano pericolosi come se fossero pornografici . Una gentile signora , dice il Mérimée , se non sbaglio , visitando lo studio di un illustre scultore , guardava le Veneri e le altre splendide nudità marmoree con occhio poco benigno , e disse finalmente che gli uomini fanno male a guardare e tenere in casa simili statue . La loro imaginazione si sregola , si guasta , e pretendono poi dalle povere donne quel che non possono avere , una bellezza che si avvicini alla perfezione . La signora diceva bene . Facciamo un po ' degli eroi meno meravigliosi , perché le ragazze , queste ragazze che stanno tanto a cuore ai critici virtuosi , non si guastino la testa .