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> anno_i:[1880 TO 1910} > autore_s:"LABRIOLA ARTURO"
I MAZZINIANI ( LABRIOLA ARTURO , 1900 )
StampaPeriodica ,
Un partito politico attivo e vitale come il Partito socialista è obbligato a pigliar posizione di fronte a tutte le correnti politiche che si formano nel paese . Non è quindi inopportuno fissare l ’ attenzione dei lettori su un movimento , iniziato a Roma da un giornale settimanale , la Terza Italia , e dalla Federazione mazziniana di Terni , allo scopo di ricondurre il Partito repubblicano alla tradizione cosiddetta intransigente della parte mazziniana . Il programma di questo movimento , che io reputo a priori capace di una certa diffusione , date le speciali condizioni politiche del paese , non è ben definito se non da un lato solo , quello negativo , essendo esso rivolto contro i metodi parlamentari , recentemente adottati dal Partito repubblicano . Non esclusa la fisima antiparlamentare , i neo - mazziniani di oggi non valgono più di quelli di ieri : non sanno quello che vogliono . Nel che sta il vero pericolo del movimento . Ragionando per filo di ipotesi più o meno fondate , la risurrezione mazziniana non può proporsi che uno scopo solo : far proseliti in mezzo al Partito repubblicano ufficiale . Fuori l ’ àmbito di questo partito gli è per logica naturale di cose interdetta ogni possibile diffusione di principi . Il neo - movimento mazziniano , essendo in fondo una semplice critica in azione del Partito repubblicano ufficiale , non può vivere che su di questo , come il parassita non può vivere che sull ’ organismo da esso sfruttato . Non applicandosi la critica mazziniana né agli altri partiti , né alla generale condizione del paese , essa non può agire , ove abbia veramente forza diffusiva il che è possibile , entro certo limiti , anche per le tradizioni schiettamente rivoluzionarie dei repubblicani italiani che come un movimento di secessione ed un tentativo di frazionamento . Perché la critica mazziniana non si applichi alle condizioni del paese , né abbia speranza di successo in mezzo agli altri partiti radicali , si dirà in appresso . Quanto al pericolo che essa operi come un movimento di secessione , il pericolo è già evidente passando in rassegna i pochi numeri sinora pubblicati della Terza Italia . Lasciando stare i soliti vanitosi , capricciosi ed inconcludenti , che ad ogni nuova pubblicazione sentono il bisogno di notificare ai popoli un qualche nuovo “ progresso ” del loro spirito , sta in fatto che una tendenza va pronunciandosi presso alcune frazioni sin qui aderenti al Partito repubblicano ufficiale , di proporre in seno al prossimo congresso del partito un ritorno ai metodi di papa Celestino , tanto cari ai repubblicani italiani sino al 1890 o giù di lì . La necessità di propugnare il “ ritorno all ’ integrale programma di Mazzini ” è consigliata dalla federazione di Terni ai mazziniani aderenti al Partito repubblicano ufficiale , a proposito dell ’ imminente congresso del partito . Ma , di fronte a questo congresso , la federazione di Terni serba un atteggiamento anche più sprezzante . Essa lo considera come inutile ai fini specifici del mazzinianismo , e già si propone di indire un contro - congresso . Cosicché è alle viste la costituzione di un nuovo partito repubblicano italiano . Troppa grazia ! È questo il vero pericolo al quale accennavo testé . Ma è bene spiegarci chiaramente . Che , essendovi dei mazziniani nel paese , questi sentano il bisogno di unirsi e diffondere le loro idee , è cosa perfettamente naturale e della quale siamo i primi a rallegrarci . La diffusione di qualsiasi idea , per quanto falsa o giudicata immorale alla stregua della moralità del tempo , non può riuscire che benefica al corso generale dell ’ evoluzione di un paese . Politicamente e moralmente noi abbiamo però il dovere di combattere tutte le idee e tutte le correnti che giudichiamo dannose . Nessun altro appello deve esser fatto in questa disputa fuorché alle armi della ragione . È indegno di servire la scienza chiunque in una disputa teorica fa entrare un appello alla forza del governo o alla violenza personale . Ora , rompere la compagine del Partito repubblicano italiano non torna dannoso allo sviluppo di tutti gli altri partiti popolari ? Il ritorno all ’ anarchismo mazziniano , rispetto ai metodi , quando il Partito repubblicano deve i suoi successi ad un metodo opposto , non è creare un nuovo ostacolo all ’ evoluzione degli altri partiti popolari , spingendo risolutamente all ’ indietro le forze di uno degli alleati ? Ed a vantaggio di che si fa poi questa conversione del repubblicanismo al mazzinianismo ? Su di una cosa i neo - mazziniani sono perfettamente in chiaro : sulla opportunità di respingere l ’ uso dei mezzi parlamentari . Ciò che essi propugnano in modo risoluto ed esplicito è l ’ astensione dalle lotte elettorali politiche ; e poiché essi sono repubblicani e quindi non negano , come gli anarchici , il male indispensabile dello Stato indispensabile almeno entro limiti di tempo abbastanza ampi ed ammettono pienamente il metodo rappresentativo , il loro astensionismo altro non è se non legittimismo repubblicano . In fondo , chi esamini la psicologia intima dell ’ astensionismo elettorale propugnato dal Mazzini , vi riscontrerà lo sdegno e la protesta dell ’ antico triumviro , sostituito al potere da un usurpatore . L ’ amore davvero mistico con cui il Mazzini circondò il nome di Roma , l ’ ardore religioso con il quale seppe vantarne una pretesa missione storica , e la pagina insigne , scritta col sacrificio di tanti , nel nome repubblicano dell ’ Urbe degenere , conferirono a fargli credere legata al suo nome ed a quello da esso inseparabile della futura repubblica italiana le sorti di Roma . Mazzini considerò la dinastia occupatrice come rea di usurpazione . Il papa laico e il papa cattolico consigliarono ai fedeli delle due chiese la stessa condotta : l ’ astensione dalle lotte politiche . L ’ astensionismo mazziniano era una protesta , tale e quale come quello papalino . Mazzini aveva scritto tante volte che la risurrezione unitaria dell ’ Italia non poteva essere se non repubblicana , e , quando vide che i fatti lo smentivano , non volle già credere ad una necessità storica operante al di là dei disegni volontari della mente umana , ma ad un intrigo riuscito per la forza stessa dell ’ inganno . La sua irreconciliabile avversione al nuovo regime , cui credeva di poter rimproverare l ’ inganno e l ’ usurpazione , prese corpo e sostanza nella costante predicazione dell ’ astensionismo politico , ed egli si illuse di poter così concorrere a demolire quel regime . Ma , uomo del resto del più alto senso politico , capì che la lotta negativa dell ’ astensione non bastava , ed occorreva attaccare il regime combattuto in modo più diretto . Mazzini fu astensionista dalle lotte elettorali per la assai semplice ragione che egli fu cospiratore . Finché il Partito repubblicano si fuse e si confuse con il mazzinianismo , la cospirazione fu il naturale complemento della propaganda pubblica . L ’ Alleanza repubblicana universale , istituita dal Mazzini e che ebbe esistenza ufficiale sin verso il 1890 , benché menasse vita stentata e poverissima , era un ’ associazione cospiratoria a molteplici gradi di iniziazione . Lo sfacelo dell ’ Alleanza , avvenuto per processo di naturale ed intima dissoluzione , senza alcun concorso né della violenza , né dell ’ inganno governativo , è la miglior critica che dei metodi cospiratori possa farsi in un paese che , anche senza possedere una libertà di stampa , di riunione e di associazione molto sicura e generale , si regge a sistema rappresentativo . Il cospiratorismo hoffenbacchiano dell ’ Alleanza , durato , come ho detto , sino a data recentissima , si sfasciava nella incoerenza della propria ragione di essere . Mazzini , naturalmente , non è responsabile di queste assurdità . Egli moriva nel 1872 , diciotto mesi dopo l ’ entrata in Roma della monarchia , e la vicinanza del periodo rivoluzionario vero e proprio poteva ancora persuadere metodi cospiratori ed insurrezionali : anzi a dire la verità , la logica era tutta dalla parte di questi metodi . Ma chiuso il periodo dell ’ agitazione , inauguratosi il periodo dell ’ organizzazione , il Partito repubblicano doveva mutar via . La suggestione e la superstizione dei vecchi metodi aduggiò invece il campo . Ne avvenne quel che doveva avvenire . Siccome non è possibile differire all ’ infinito la realizzazione di un fine , i cui mezzi implichino una tensione permanente dei nervi , come il metodo cospiratorio , che involge un pericolo permanente , il partito si sfasciò . L ’ astensionismo e la cospirazione lo facevano a brandelli . La salute , infatti , non venne che dall ’ uso del metodo opposto , e questo non vedono i redattori della Terza Italia . Dal 1885 al 1892 la storia del Partito repubblicano italiano è la storia del proprio sfacelo . La riforma della legge elettorale manda alla Camera rinforzato il numero dei deputati che si qualificano repubblicani ; ma , mentre essi svolgono un ’ azione qualunque nella Camera , sono smentiti dal proprio partito organizzato . Le Società operaie affratellate , sotto il qual nome è compresa l ’ organizzazione pubblica del Partito repubblicano , non fanno che lacerarsi in lotte intestine . Dopo aver descritto fondo all ’ universo nei loro innumerevoli congressi , non sanno mai indicare la via per cui le cose votate si hanno da applicare . L ’ assoluta indipendenza elettorale delle società stesse toglie al partito ogni fisionomia di partito . La cospirazione e l ’ astensionismo uccidono , nella loro evidente incongruenza , un partito floridissimo e ricco di memorie storiche gloriose . La risurrezione cominciò solo quando i lombardi indussero il partito nelle vie elettorali e dell ’ agitazione pubblica . Ora si può anche , come chi scrive , non essere infetto dalla superstizione parlamentare , non dividere per i metodi sinceramente rivoluzionari tutto l ’ orrore evoluzionistico e scientifico di alcuni compagni nostri , e tuttavia scorgere l ’ assurdo della posizione entro cui si dibatte il neo - mazzinianismo . Mazzini almeno era logico . All ’ astensionismo elettorale egli univa la cospirazione politica ; ma poiché l ’ epoca nostra è manifestamente ripugnante , per necessità di cose , e nello stesso interesse dei fini rivoluzionari , dai metodi cospiratori , e la evidenza di questa osservazione non può non imporsi agli stessi mazziniani , ne deriva che essi sono condannati alla impotenza assai più facilmente che non i loro predecessori . Dovendo rinunziare all ’ azione cospiratoria e volendosi interdire quella parlamentare , quali mezzi d ’ azione restano al nuovo partito ? Non quelli della legale conquista della maggioranza parlamentare ; non quelli della settaria insurrezione e di colpi di mano ; dunque soltanto la mistica aspettazione , accompagnata dalla innocua e sterile diffusione di principi astratti , avulsi dal terreno della lotta quotidiana . Che per tal via essi possano esercitare un ’ azione qualunque sul Partito socialista appare impossibile sin da principio . Noi siamo il partito dei lavoratori ed abbiamo la responsabilità della difesa dei loro interessi quotidiani . Poiché noi non pensiamo attuabile il socialismo , ovverossia la generica società dell ’ eguaglianza , uno ictu , ma anzi per opera di successive conquiste , sino all ’ espropriazione totale e definitiva della borghesia , ci è giuocoforza ottenere dai parlamenti borghesi tutto quel massimo di riforme di cui essi sono capaci . Anche senza essere profondamente ammalati di infatuamento parlamentare , la tattica dei parlamenti ci si impone per necessità di cose . La forma della setta non ci si addice affatto . Ecco perché i mazziniani non possono sperare di esercitare una azione qualunque su di noi . E allora torniamo al punto di partenza . Il neo - mazzinianismo sarà costretto ad esercitarsi a spesa del Partito repubblicano vero e proprio , di cui la parte meno socialmente definibile , e più portata per temperamento ai facili entusiasmi del rivoluzionarismo verbale , cadrà nella sfera d ’ influenza del mazzinianismo . L ’ esistenza di due partiti repubblicani quello anarchico e quello parlamentare scomunicantisi in nome della stessa idea , non contribuirà ad accrescere prestigio alla soluzione repubblicana . L ’ epoca della confusione propagandistica risorgerà ancora una volta per il Partito repubblicano , e con essa le conseguenze dissolventi di un tempo . Alberto Mario scrisse una volta che il Partito repubblicano avrà allora forma ed importanza veramente politica , quando la tradizione settaria del mazzinianismo sarà completamente scomparsa . È probabile che il Mario , facile alle ire polemiche , esagerasse ; ma non è negabile che , in tutto il periodo posteriore all ’ unificazione d ’ Italia , la tradizione dei metodi mazziniani non è stata propizia alle sorti del Partito repubblicano . Il nuovo tentativo già si annunzia gravido di dissensioni . Ecco perché io penso che la condotta del Partito socialista debba essere deliberatamente ostile di fronte all ’ iniziativa della Terza Italia e della federazione di Terni .