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> anno_i:[1910 TO 1940} > categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"BERTELÈ ALDO"
StampaPeriodica ,
Giovanni Gentile , che noi amiamo per l ' acutezza , la vastità della cultura e l ' onestà e la sincerità cui fu sempre inspirata la sua opera scientifica e la sua azione politica , ha pubblicato un saggio sulle origini e la dottrina del Fascismo . " Per esattamente comprendere le origini del movimento fascista , " afferma il Gentile , " è d ' uopo rifarsi ai due partiti , o meglio alle due correnti politiche , alle due diverse concezioni dello Stato , che si trovarono in contrasto durante tutto il periodo del nostro Risorgimento . Da un lato il partito di destra , anti - individualista , sostenitore dello Stato forte , al cui interesse i singoli individui dovevano subordinare il proprio interesse . " Questo grande partito che in un ventennio circa riesce a formare l ' unità d ' Italia , fulcro e meta d ' ogni sua azione , rappresenta il vero spirito del Risorgimento che " attraverso alla varietà delle idee e delle tendenze ha un fondo comune : la fede nella realtà e nella potenza dei principi ideali che governano il mondo ; e quindi l ' opposizione al materialismo e la concezione spiritualistica della vita . " Concezione in - spirata sopra tutto dal Mazzini , che l ' autore pone al centro della sintesi spirituale del Risorgimento , quale propugnatore dell ' idealismo , inteso " come fede nella necessità dell ' avvento d ' una realtà ideale , come concetto della vita che non deve chiudersi nei limiti del fatto , ma progredire e trasformarsi incessantemente e adeguarsi a una legge superiore che agisce sugli animi con la forza stessa della sua idealità . " Di fronte a questa corrente politica di destra , la quale moveva dallo Stato all ' individuo , stava la concezione democratica , che poneva l ' individuo a fondamento primo dello Stato , e ad esso individuo ed alla sua pletorica libertà faceva servire lo Stato . Il rivolgimento dell " 876 segna l ' avvento delle sinistre e perciò l ' arresto , se non la fine , dell ' indirizzo idealistico della vita politica italiana e dà cominciamento al Governo delle sinistre , che ha pur esso il suo significato e la sua necessità storica . " Meno autorità , più libertà . " " La vita dal basso . " Concezione materialistica della vita , azione nell ' individuo assai più che attraverso lo Stato , stimolo delle energie individuali , indebolimento del governo centrale a favore della volontà popolare operante attraverso il suffragio elettorale ed i voti parlamentari . " L ' Italia della Sinistra dal 1876 alla guerra fu materialista ed anti - mazziniana . Un grande ministro , Crispi , avendo voluto restaurare rigorosamente l ' autorità ed il prestigio dello Stato e rialzare la bandiera dell ' idealità , precorrendo i tempi , cadde miseramente sotto la pressione della così detta democrazia , scatenatasi tumultuosamente contro il suo tentativo . " Queste due concezioni politiche nettamente antitetiche ritroviamo agguerrite e contrastanti sotto lo stimolo storico della guerra mondiale . La concezione idealistica è per l ' intervento ad ogni costo : essa raggruppa , come durante il Risorgimento , uomini di tendenze politiche diverse , i quali si chiamano tutti interventisti . Sia che vengano dal sindacalismo rivoluzionario soreliano , impregnato d ' idealismo e oppositore spietato del socialismo materialista e parlamentare , sia che giungano dal nazionalismo , esasperato di passione patriottica , o dai superstiti mazziniani o dai liberali fedeli alle tradizioni dell ' antica destra , tutti sono congiunti dalla volontà imperiosa di portare l ' Italia alla guerra . Contro di essi le sinistre dalle varie tinte democratiche o socialistoidi , tutte preoccupate di assicurarsi vantaggi materiali schivando ad ogni costo la guerra . Questa situazione storica si ripete con gli stessi gruppi e le stesse tendenze del '919 quando , " l ' Uomo dalla tempra eroica " reagisce al disfacimento dello Stato , afferma una superiore disciplina ideale , e lancia il richiamo forte che in breve raduna intorno a Lui , " strumento infallibile adoprato dalla Provvidenza per creare una nuova civiltà , " la parte migliore degli italiani , i combattenti eroici della grande guerra , i nuclei idealistici che , avendo rischiato la vita nelle trincee per la gloria d ' Italia , non esitarono a metterla una seconda volta a repentaglio per la salvezza e la potenza della Nazione . Questo , in succinto , l ' anello storico e ideologico che , secondo il Gentile , pone sullo stesso piano spirituale la destra storica del Risorgimento , l ' interventismo guerriero ed il Fascismo rinnovatore . Posti questi principi , il Fascismo , quanto meno nella sua essenza spirituale , è già chiarito . Le squadre d ' azione sono la forza di uno stato virtuale che tende a realizzarsi , avendo già i suoi presupposti teorici , impliciti nella sua stessa origine . Come si completano nell ' azione , come si concretano nello stato nuovo ch ' essi hanno creato ? Ecco i punti che riguardano più particolarmente la dottrina fascista . La quale , appunto per le sue origini , è nettamente idealistica , antimaterialistica e perciò porta in primo piano tutti , senza distinzione , i valori dello spirito : dalla religione , guida dell ' anima ; alla morale che rafforza e spinge a concezioni eroiche , alla cultura che pone su basi nuove , pratiche , originali . Poiché l ' idealismo cui si ispira il Fascismo non si perde in vane elucubrazioni puramente cerebrali , ma è presupposto e guida all ' azione . In tale senso vanno giustificate e lodate le critiche acerbe e le satire spietate dalla maggior parte degli scrittori fascisti rivolte all ' intellettualismo inconcludente , fatto di preziosità erudite e fine a se stesso . Tale " intellettualismo è divorzio del pensiero dall ' azione , della scienza dalla vita , del cervello dal cuore , della teoria dalla pratica : è l ' atteggiamento del retore e dello scettico , " che il Fascismo spregia e combatte . L ' idea vale in quanto precede , chiarisce e guida l ' azione , in quanto è mito operante , fede che sospinge . Da cui deriva fondamentale il carattere energetico e dinamico della dottrina fascista e l ' esaltazione in - condizionata dell ' azione tendente a concretizzare l ' idea , ad aderire alla realtà per superarla , conquistarla per plasmarla secondo l ' idea . Il motto mazziniano " pensiero ed azione , " quali termini inscindibili e interdipendenti , è divenuto uno dei cardini spirituali del Fascismo : il ricorso storico vichiano ha qui una sua chiara riprova . Lo Stato Nazionale Altro punto teorico del Fascismo è il suo carattere totalitario . " L ' analisi che non presupponga sempre l ' unità non conduce alla chiarificazione ma alla distruzione delle idee che hanno storicamente esercitato una grande efficacia . Segno che gli uomini non vanno presi a fette ma come unità indivisibili . " Carattere totalitario , dunque , da fissare nella definizione della dottrina fascista , la quale non concerne soltanto l ' ordinamento e l ' indirizzo politico della nazione , ma tutta la sua volontà , il suo pensiero e il suo sentimento . Ma il fulcro della dottrina risiede nella sua concezione dello Stato nazionale . Il quale ha bensì alcune caratteristiche comuni con lo Stato forte della destra storica , quali l ' anti - individualismo , l ' autoritarismo , la prevalenza del potere esecutivo : ma non si limita a questo armamentario costituzionale , a questo semplice rapporto di forza tra Stato e individuo che costituì una delle ragioni massime del rivolgimento politico del 1876 . In quanto , venuto meno il compito unitario che giustificava l ' azione della destra , il suo Stato si trovò svuotato di contenuto , poiché ad esso , pura formula , non aderivano più le forze vive del paese . Lo Stato fascista trae la sua fonte e la sua forza insieme dalla partecipazione allo Stato stesso di tutti i cittadini , poiché per il Fascismo " Stato e individui si immedesimano , o meglio sono termini inseparabili d ' una sintesi necessaria . " Per cui lo Stato è dentro noi stessi , matura , vive e deve vivere e crescere e grandeggiare ed elevarsi sempre in dignità e coscienza di sé e degli alti suoi doveri e dei grandi fini cui è chiamato , nella nostra volontà , nel nostro pensiero , nella nostra passione . Si sviluppa l ' individuo , e si sviluppa lo Stato ; si consolida il carattere del singolo e dentro di esso si consolida la struttura e la forza e l ' efficienza dello Stato . Ciò che distingue nettamente lo Stato fascista dallo Stato nazionalista , con il quale ha pur così numerosi e notevoli punti di contatto . In quanto il nazionalismo fonda lo Stato sul concetto di Nazione : entità che trascende la volontà e la personalità dell ' individuo , perché concepita come obiettivamente esistente , indipendentemente dalla coscienza dei singoli , per puro dato e fatto della natura , direi quasi geografico . Mentre invece lo Stato fascista è una creazione del tutto spirituale , esistente solo per virtù dei singoli , che lo compongono e lo potenziano . Per cui , mentre lo Stato nazionalista è aristocratico , lo Stato fascista è popolare , democratico , in quanto formato dal popolo come espressione reale di moltitudine ordinata . Tale concezione dello Stato supera e perfeziona la concezione idealistica hegheliana , in quanto lo Stato non è antitesi e neppure negazione dell ' individuo ( deviazione marxista ) , ma è il completamento dell ' individuo stesso in quanto essere sociale . Più che un rapporto di soggezione , esiste un rapporto funzionale , organico , per cui determinate funzioni spettano di diritto all ' arbitrio del singolo , altre spettano al singolo come facente parte della comunità ordinata , cioè dello Stato . Scindere nell ' individuo la qualità di cittadino da quella di uomo è assurdo , così com ' è assurdo scindere lo Stato dagli individui che lo compongono , in quanto ambedue formano unità perfette indi - visibili . Il punto di sutura , di congiunzione fra Stato e individuo il Fascismo non lo pone , come il regime liberale , nell ' elettoralismo , ma bensì nella produzione , la quale , si noti bene , è pur essa in funzione della potenza della Nazione . La base , le fondamenta dello Stato fascista sono formate dai cittadini produttori , inquadrati nelle rispettive corporazioni , che ormai non sono più contro lo Stato , in quanto formano esse stesse lo Stato dal quale hanno avuto non soltanto la rappresentanza economica , ma bensì attraverso la Camera corporativa anche la rappresentanza politica . Per cui lo Stato fascista può essere chiamato anche Stato dei produttori o , più comunemente , Stato corporativo . Punto di sutura saldissimo questo , che impedisce lo svuotamento dello Stato come avvenne nell ' '876 , non solo , ma che dà alle gerarchie possibilità di prim ' ordine per far penetrare l ' idea nelle officine o nei campi . Sicché la volontà , la fede e la passione del Capo possono penetrare con notevole rapidità nelle masse dei produttori aprendo per l ' avvenire orizzonti vastissimi alla Nazione italiana . Questa , in rapido volo , la sintesi del libro di Gentile . Libro prezioso quanto mai perché profondo nei concetti , chiarissimo e facile nella forma , ristretto al massimo nella mole ; tutto pervaso di sincera e traboccante fede fascista .