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> anno_i:[1910 TO 1940} > categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"BOERI ENZO"
LA BIOLOGIA DEL MULATTO ( BOERI ENZO , 1937 )
StampaPeriodica ,
Fiori rossi più fiori bianchi danno fiori rosa . Di qui si iniziarono gli studi di Mendel ; la Genetica si inizia da questa ibridazione . Ma i fiori e gli animali sono un banco di esperimento per creare leggi che debbono servire all ' uomo . Applichiamo le leggi della Genetica al nostro problema . Le razze umane sono distinte per proprie caratteristiche biologiche : esse si sono differenziate da ceppi originari per opera di mutazioni con cui l ' ambiente ha inciso su di esse e per incroci tra di loro . Razze pure al mondo non esistono . Ogni razza più o meno si è incrociata con altre , con ibridazioni più o meno felici . La ibridazione insegna il biologo , ma ne sa qualcosa anche il contadino può segnare un progresso od un regresso . Occorre , perché vi sia progresso , che le razze siano tra loro vicine , e che siano tutte e due buone . Altrimenti la loro unione intacca fortemente la migliore e più forte , degradandola ad un livello molto più basso . L ' uomo Italiano è sorto da una ibridazione felice avente per base la razza romana . È attraverso queste unioni che la civiltà dell ' uomo si rinnova . Così erano sorti gli Elleni , così gli stessi Romani : così sorsero gli Italiani . Queste unioni di popoli diedero dapprima luogo ad un ' epoca di oscuro assestamento : un medioevo , per balzare poi ai bagliori della civiltà Greco - romana e del Rinascimento . Vien fatto di pensare ai corsi ed ai ricorsi del Vico . Unioni felici di razze buone e vicine tra loro , l ' una e l ' altra appartenenti al grande gruppo dell ' uomo Bianco . L ' uomo Italiano è sul più alto gradino della civiltà umana : è l ' uomo del progresso . L ' uomo Etiopico è la degenerazione di ibridazioni infelici : ancor prima della civiltà Egiziana si stendeva sul continente Africano , secondo recenti teorie , una civiltà i cui monumenti ancor ora tangibili sono rappresentati dai resti della civiltà di Zimbàbua , più che altrove in Rodesia . Quella razza si è degenerata incrociandosi con razze a lei inferiori dando le varie stirpi Negre , fra le quali le Etiopiche , in cui più che nelle altre durarono ad estinguersi i resti dell ' antica civiltà . L ' uomo Etiopico è l ' uomo del regresso . È egli stesso esempio vivente di quanto costi ad una razza elevata unirsi ad una razza a lei molto inferiore . L ' antropologo Lidio Cipriani si pone questa domanda : " Sono gli Africani suscettibili di progresso nel senso dato da noi a questa parola ? " E prontamente risponde "No." L ' Etiopico non è capace di progredire , non è capace di creare : lo stesso autore dichiara : " in rapporto al problema particolare offertoci dall ' Africa negra ed Etiopica ed i suoi più che cento milioni di uomini , ritengo da ammettersi per questi , e per tutte le razze con loro incrociate , una impossibilità generale e permanente per il lavoro creativo . " L ' uomo Italiano e l ' uomo Etiopico . Ecco il problema nostro delinearsi . Come potrebbe essere l ' ibrido nato da questa unione , da razze diametralmente opposte per caratteri fisici e spirituali , l ' una fiorente ed elevatissima , l ' altra con le stigmate della barbarie e del regresso ? ... La coscienza di colui che crea dei figli da una donna Africana è quella di chi sa di creare dei figli minorati . Occorre ricordare questo . È indegno di una razza elevata il continuarsi in figli degeneri ed inutili alla civiltà della Patria , che ora più che mai vuoi proseguire instancabile verso le sue più alte mete .