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> anno_i:[1910 TO 1940} > categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"CARRÀ CARLO"
PAUL CÉZANNE ( CARRÀ CARLO , 1919 )
StampaPeriodica ,
Assiduo e fervido riedificatore sull ' annoso Principio della pittura , Paul Cézanne , fin dalla prima gioventù fece della coscienza di se stesso l ' ideale supremo e alla fortuna e alla facile fama antepose l ' importanza del fine . Trovandosi fra le brigate scempie dei caffè e degli ateliers parigini , benché più degli altri addottrinato , raramente interloquiva , e quando l ' osava doveva poi smaltire vane e cocenti arrabbiature . Allora , egli , si meravigliava seco medesimo di essersi scompagnato dalle solitudini della sua Provenza , da quelle vedute aperte , da quelle vallette fertili , da quelle acque lucenti e dai soli chiari di Aix . Evitare adunque più che poteva quella gente incostante e frivola della capitale , fin che non avesse ultimato i suoi studi pittorici , divenne subito la sua rarissima cura . Ridottosi a Aix a vivere rusticamente con sua sorella , Paul Cézanne , piccolo rentier , rinuncia per sempre ad avere un pubblico . E se egli ora ripiega su di sé per meglio adattare alle nuove circostanze , il suo temperamento di uomo sensibile e scontroso , tutta la sua soddisfazione la trova nel lavoro indirizzato a promuovere opere di gioia durevole . Fu così che , quasi senza accorgersene , gli avvenne di scoprire presto alcune principalissime verità pittoriche , non solo ignorate ma del tutto diverse e contrarie alle opinioni del suo tempo , e di farsi , a sua insaputa , sublime e focoso iniziatore di una nuova èra artistica . Ma quanto fosse per fa storia dell ' arte il valore delle sue invenzioni e quale la stratificazione dei suoi duri progressi , la portata delle sue conquiste , ci voleva proprio che la morte venisse , traendo , come si suoi dire , alla luce la sua opera di grande artista sacrificato ; di modo che si potrebbe ripetere di lui che passato di vita , allora finalmente fosse per vivere . Con tutto ciò , l ' incertezza sui suoi meriti persiste ad essere tale che gli stessi ammiratori della sua arte discordano grandemente fra di loro . Sarebbe quindi bene intenderci una buona volta sui punti fondamentali del suo portato , se non si vuole arrivare presto ad una forma curiosa di violenta deturpazione . Nell ' ordine intellettuale bisogna essere cauti e scrupolosamente obbiettivi , più di quello che si è per il presente perché , in fin dei conti , se quello che avvenne a lui da vivo fu cosa amarissima , quello che va succedendo ora è addirittura inquietante ; dimostrando fra l ' altro la condizione in cui viene a trovarsi la memoria d ' un uomo che fu disusatamente superiore alla propria epoca . Si urli pure contro la critica com ' è ora costume , ma per noi essa si risolve in cosa sterile solamente quando non l ' accompagnano risultanti positive . Studiando altre volte l ' opera del Cézanne , cercammo soprattutto di districare dai fatti patenti i semi riposti , e se ora riprendiamo lo stesso soggetto non perché siano variate sostanzialmente le nostre opinioni , ché anzi alcuni esempi di quelle disamine si potrebbero invocare qui con più chiara notizia . Però , innanzi ad ogni altra cosa , ci sia permesso di far osservare che oggigiorno si continua a mescolare con troppa baldanza il suo nome con quello degli impressionisti e postimpressionisti , alla maniera del gioco dei dadi , non curando se in cotesto modo si dimostri d ' ignorare che la sua personalità è sostanzialmente differente . Io credo , per esempio , che spetti assolutamente , dopo il Courbet , al Cézanne il primo posto nella pittura contemporanea , e che lo stesso Renoir gli sia di molto inferiore ; ancorché sia pronto a riconoscere che il buon decoratore di maioliche di Sèvres non manca di leggiadria e di pregi rari , puri e delicati . Ma questi suoi meriti , per quanto insigni , non credo siano tuttavia paragonabili , nell ' ambito delle differenze , a quelli di Cézanne per pienezza e costituzione . In quanto a Van Gogh , Monet , Degas , Pisarro , Toulose - Lautrec , ecc . a me basta saperli tutti - compreso il Gauguin indubbiamente superiore agli altri - a gran distanza dal Cézanne , per dire che se questi fossero vissuti in tempi più chiari non che sovrastare il nostro , mai si sarebbero levati a quella fama che ebbero e che tuttora hanno . Per dirla in breve costoro riuscirono soltanto a legare membri d ' incerta risonanza , e niuna cosa ci vieterebbe di giudicarli dall ' effetto che fanno le loro tele qualora venissero paragonate a quelle del Cézanne . Sono di quelle opere scaturite da indole che non soffre freno , per la quale la vita , prima che la bellezza , costituisce lo scopo , la qualcosa è scusabile nelle epoche di smarrimento o di ripresa ; non giungendo mai alla grandezza vera , non sopportano un puro giudizio estetico . Per queste ed altre diversissime ragioni non faremo dunque qui alcun pensiero irriverente a loro riguardo , ché anzi , per chi ben intende , le nostre stesse riserve acconsentono loro lode . E che questo sia vero o no , quello che conta è che infine il Cézanne non solo pensa per linee , colori , volumi e superfici ma tutti li avanza per senso , vigore e caldezza d ' animo , per cui riesce , in maniera tutta sua particolare , ad infondere alla sua pittura un austero imperativo che ne ingrandisce il possesso . Una mela , una pipa di gesso , una bottiglia , la cosa più ordinaria , gli è più che sufficiente per svegliarci nella mente tutto un ordine spaziato di sensazioni squisite . Possiamo anche farci una prima idea del suo stile da certi rilievi che si distinguono per tono , atti in modo singolare a tenere in gran parte il nostro animo e a rinnovarlo con diversissimi aspetti . Con ciò non si vuoi mica dire che tutte le sue opere siano egualmente in tutti i punti vive e sostanziose ! Ma Paul Cézanne era nato veramente per dipingere come gli uccelli son nati per volare . Nessuno più di lui ebbe in odio le invenzioni meccaniche , né più di lui alcuno ha sentito in modo così intimo e profondo il problema di ottenere col puro impiego dei mezzi pittorici un massimo di espressione . Così in lui la colorazione si fa sostanziale nel tono che ha l ' ufficio di rialzare i volumi , la luce si fa peso in una materia omogenea e carnosa , che è il lato più profondo del suo genio drammatico . Così la sua gioiosa alchimia si appesantisce a poco a poco in un agglomerato di pennellate quadre e digradanti per meglio fissare alcuni risultati positivi . Fin da questo momento si potrebbe dire che Cézanne si stacca risolutamente dalla scuola impressionista . Ora le sue sensazioni vengono inserite sul " principio delle evidenze " e si adagiano in movimenti che hanno cessato di svolgersi . Ma il suo istinto eroico non gli permette d ' indugiare in cotesto genere di compiacenze sensuali , più di quello che comporta la coscienza della differenza che corre tra un ' arte che lavora sul puro naturale visivo e quella che , pur non negligendo lo studio della realtà esterna , ha per fine certi aspetti metafisici . Volle adunque il Cézanne , aggiungere al senso della naturalezza e della concezione viva e diretta una corrente di classicità , nella quale il trasparire del fine e il volontario assoggettamento a severa legge si facessero valere . Certamente tra un ideale e la sua forma sensibile vi è sempre un grande divario e anche nell ' opera sua dobbiamo riconoscere che non sempre la forma trova espressione piena e gagliarda . Tuttavia , i suoi propositi nuovi essendo rivolti ad un ordine e ad una percezione d ' arte di non limitata irradiazione , ancorché la perfetta corrispondenza della forma allo scopo gli sia irraggiungibile , l ' idea che si è fatto ora del quadro lo conduce , pure attraverso ansie e incertezze , al portamento fiero e dignitoso delle forme . Colui il quale si è procurato il piacere squisito di ricercare per suo conto quest ' ordine superiore , sa che questo non è esercizio intellettualistico ma istinto ritrovato e sete di un più ampio possesso , e potrà quindi affermare , senza tema di cadere in rimorso , che l ' arte del Cézanne come la vita è uno slancio che tende ad una conchiusione , e che non si limita a voler essere l ' espressione d ' un temperamento entusiastico , tutto febbre e fuoco , al quale gli elementi intellettuali servono come qualità occasionali . Spirito colto e austero , Paul Cézanne cerca la soluzione del problema plastico non del " motivo " , che è concetto limitato al giuoco delle masse , delle linee , dei colori , dei lumi e delle ombre , . ma nel " soggetto " , che , lungi dall ' essere letteratura , è problema di superficie e di profondità , linguaggio poetico dell ' anima . Siamo nella seconda fase della sua arte . Ora le stesse " nature morte " non gli appariranno più che come buona materia versata su di un tessuto accidentato , o come dire " saggi " staccati di una unità più vasta e complessa . Per le stesse e simili cause egli è portato a ricercare la sostanza degli antichi ordini naturali e le antiche norme dell ' arte , mirando a perfezionarle e a rifonderle col nuovo spirito . Il che sarà sempre gran merito suo , dato che quando si volle andar oltre e rinnovare sui punti fondamentali , non che non riuscirvi , si tornò indietro , e venne meno quello che s ' era faticosamente acquistato . Niuno può infatti sapere fin dove sarebbe montato il male senza il suo vigoroso intervento . E se ciò non costituisce la maggiore delle sue doti , le cose dette servono abbastanza per farcelo più vicino , più umano , più nostro d ' ogni altro pittore di quel tempo . A questo punto Paul Cézanne , sente le prime ondate di quello che si potrebbe chiamare il suo " umanismo plastico " , in cui taluni scrittori vollero scorgere la cagione principale della sua rapida decadenza . Ma se anche fosse probabile che " rifare il Museo davanti alla Natura " era una delle sue insane fissazioni , dobbiamo però ammettere che questo concetto non è poi tanto balordo se può tuttora servire per farci rigorosi e severi con noi stessi . Infatti a noi sembra che anche il Cézanne ne abbia tratto reale giovamento da quest ' idea del duraturo , ancorché la pittura oramai gli venga giù in apparenza meno bene di prima . Si direbbe che la sua rigorosa tecnica si sperda e si sprofondi in vaghi umori melanconici e ondeggi in rapporti lontani . Ma se la ricca materia non fluisce più in forme condensate ed energiche e gli elementi , che gli erano divenuti famigliari , gli pongono degli strani inconvenienti o devono essere da lui alterati per necessità del nuovo concetto costruttivo ; se c ' è sempre una parte che gli sfugge ; una zona che non è stata osservata ; se gli è difficile afferrare la sintesi della visione ; non per questo le sue figure e i suoi paesi pencolano in una espressione contrastata ; ché anzi simili constatazioni confermano vieppiù l ' interesse con cui la sua lucente volontà rinuncia alla ricchezza apparente per una misura di semplificazione essenziale . Mai come ora le distese , le colline , i casali gli apparirono in tutto il rilievo della loro immobile esistenza e la divinità plastica dell ' essere umano gli fu più presente . Osservando il processo elaborativo della sua arte si deve dunque ammettere che se la sua succolenta materia si è impoverita nei sali , non per questo dobbiamo escludere si tratti del graduale sviluppo dei medesimi pregi ; perché infine i suoi presagi sono leali e opportuni e le opere successive ne chiariranno la prudenza . Infatti , come poteva un pittore abituato a scrutare di continuo sé stesso e similmente i suoi rapporti colla natura , non accorgersi che nella sovrabbondanza dei succhi egli andava apparecchiando al sentimento genuino dell ' arte una sopravvivenza di elementi artificiali ? Come poteva non accorgersi che questi elementi tecnici illudono con un falso interesse sensuale apparendo come i più fini pregi dello stile mentre ne costituiscono in realtà i vizi maggiori ? Che importa che ci siano dei pittori detti grandi che di questo genere di decadenza fanno un ' applicazione sistematica e che sovrattutto i giovani siano sempre pronti ad ammirarli proprio per ciò che essi hanno di deteriore ? Nessuna meraviglia quindi che oggi si esalti il lato decadente delle " nature morte " cézanniane e pochi si curino di ricercare le ragioni per le quali egli si affaticò tanto per liberarsene . Concluderemo questo punto del nostro discorso dicendo che i " giocatori di carte " , " l ' arlecchino " costituiscono i primi approcci ad una più complessa realtà che si esaurisce nei " satiri " e nelle variazioni delle " bagnanti " . Ora , egli vorrebbe riprendere gli stessi " ritratti " e i suoi vecchi " paesi " per inserirli in un soggetto trascendente la composizione . Evidentemente i gravi gorghi spirituali non gli danno più le vertigini . E non dobbiamo dimenticare , volendo stabilire il giusto significato dell ' arte cézanniana , che la pittura dopo il Coubert si era limitata ad una parte puramente disegnativa o pittoresca , e che soltanto col nostro ritentò un ' immediatezza d ' immersione totale senza però rinnegare il modi antichi . Qui risiede forse l ' intimo e perfetto valore che lo ricongiunge direttamente con la tradizione , intendo dire la nostra , italiana . Ma per specificare meglio la nostra idea , aggiungeremo che egli risolve il problema plastico alla maniera dei veneziani e cioè nel colore - tono più che in quella lineare che vien da Giotto e da Masaccio . Egli sente che la tradizione perde ogni diritto solamente quando non trova un ' eco nell ' anima dell ' artista . Ma dai modelli classici egli non domanda che la prima spinta . Si potrebbe fare a questo punto una erudita ricerca delle geniture e tirar fuori il Greco , il Tintoretto ed altri illustri , ma siccome questo bisogno di rientrare nella regola si fa sentire soltanto quando il pittore sente di avere in sé medesimo i germi della storia , e analoghe avvertenze si ritrovano in tutti i migliori ingegni fioriti nei secoli , a noi questa ricerca appare piuttosto superflua . Non è il caso qui di ricordare che l ' ingegno è sempre indipendente e non procede affatto per meccaniche derivazioni , come erroneamente credono le nature incolte e primitive . Tuttavia un buon punto di partenza facilita in tutti casi la via , essendo che ogni ideale , vago da principio , si segna a mano a mano nelle esperienze , si contorna e si colorisce . Ma rientriamo in argomento che non è questo il luogo per vedere come le idee nascono , ma soltanto come s ' inquadrano nella realtà dei fatti . Paul Cézanne nega l ' impressionismo e perché sa che le relazioni fra le cose mutano senza fine e che il loro numero è incalcolabile . Chi cerca nei corpi la risultante di rapporti geometrici rompe la legge che è risoluzione essenziale . Allontanarsi dal procedimento del puro chiaroscuro e rigettare la " negazione impressionista del tono locale " era , non v ' è dubbio , una di quelle arditezze da spiacere a tutti ; tanto a quelli che erano rimasti attaccati al concetto d ' una pittura il cui centro essenziale rimanesse impassibile , quanto agli altri che per risentire le forze circostanti deformarono il centro essenziale e si esaurirono in una mera speculazione numerica della luce . Nessuna meraviglia che ambo le scuole non potendo riconoscerlo come uno dei loro , si adoperassero a lasciarlo più che mai nella sua aspra solitudine . Crediamo di aver chiarito al lettore come intendiamo noi i dati dell ' arte cézanniana e se le nostre parole spiaceranno a molti e però ce le apporranno a difetto , diremo che non è in nostro potere il dare ad essi significato diverso . Agli occhi della nostra generazione l ' immagine di Paul Cézanne si fa sempre più viva , eccita la fantasia e serve d ' impulso e di esempio nei nuovi tentativi vittoriosi . Eppure se ammettiamo che la sua opera sia sommamente degna di essere posta a perpetua lode , avendo il Cézanne ritrovato uno stile austero e gagliardo , un ' eloquenza pittorica che può parere roba di altri secoli , noi crediamo altresì che se la sua opera ci vieta di retrocedere ci offre anche un impegno che obbliga a progredire . Ripigliarsi quindi ai suoi dettami è certamente cosa degna ma non si dovrebbe mai obliare che la materia su cui versano le operazioni dell ' arte si modifica per successo di tempo e con essa variano anche i mezzi . Ancorché , Paul Cézanne , sia l ' unico pittore dei nostri tempi , che abbia saputo disegnare sobriamente alcune fattezze delle cose nella loro compostezza riposata , non si può disconoscere che nella sua opera i caratteri e le situazioni prevalgono quasi sempre sul contenuto . Si deve dunque concludere che nell ' atto della creazione se egli aveva la padronanza della materia divenuta forma , non sapeva però adottare la forma ad un contenuto pensato preventivamente . Malgrado ciò , e per non essere fraintesi , ripeteremo che quando il suo rispetto alle cose si appalesa in forma colta e bene individuata , egli , meglio , di ogni altro pittore moderno , con pochi segni e tocchi ci fa errare in un delirio dolcissimo . E basterà riconoscere i lati particolarmente espressivi delle sue pitture , per porlo fra i maggiori che abbiano contribuito a sviscerare qualche verità sostanziale . Abbiamo certamente tralasciate cose assai e toccherà ad altri riempire il vuoto . Se non è valso a dimostrare come ha veduto la realtà , né , quello che più conta , come ha saputo fermarla in un numero ragguardevole di opere , questo grave , ombroso e sagace solitario , riandando al quale “ Mestizia e terror mette nel core ” , quello che si è detto nelle presenti note avrà tuttavia concorso - non sembri audace pensarlo - a far capire , se non altro , quanto la sua arte sia difficile a definirsi , per il suo contenuto umano , e per quei caratteri peculiari da cui la sua forma plastica traeva la più pura espressione .