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> anno_i:[1910 TO 1940} > categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"CECCATO SILVIO"
ROSSO IN TEATRO ( CECCATO SILVIO , 1934 )
StampaPeriodica ,
In tutti i tempi il pubblico che può frequentare un teatro fu passibile di una divisione : in una percentuale bassissima coloro che nutrono spiccata passione per una data forma d ' arte e tutti gli altri , gli indifferenti , che non vedono nello spettacolo teatrale se non uno dei tanti modi per passare la serata . Ma un secolo fa questo non assumeva importanza alcuna . Non ancora nato il cinematografo , scarso il teatro di prosa e di varietà , pochissimi i concerti e le conferenze , il cittadino , finito il così detto lavoro serio della giornata , non aveva possibilità di scelta . Che importava se di mille persone erano venti quelle che di musica si interessavano e gli altri , frequentatori del teatro per necessità , vedevano nell ' autore soltanto un mercante la cui funzione più importante consisteva nel riposare e vellicare i loro nervi ? L ' inizio della crisi del teatro lirico si può far coincidere con il sorgere del cinematografo e l ' acuirsi di questa negli ultimi anni con la diffusione della radio che tolse al teatro anche una parte degli appassionati , dei musicofili che al teatro erano rimasti fedeli , saziandoli di musica . Nella concorrenza con gli altri spettacoli poi , il teatro lirico si è venuto a trovare in condizioni sfavorevoli . I grandi cantanti abituati alle altissime paghe dell ' epoca d ' oro si rifiutano ancor oggi di venire a più modeste pretese . La preparazione che richiede uno spettacolo lirico è lunga e costosa , numerosi gli esecutori tra coristi e orchestrali : spese che il cinematografo può ripartire in un grandissimo numero di rappresentazioni ma il teatro lirico , almeno allo stato attuale , no . Nella gran maggioranza poi gli uomini , specialmente dopo quell ' ondata di superficialità che lasciò la guerra , al teatro domandano il piacere e se il teatro non riesce a far sì che essi dimentichino sé stessi , trovano che l ' andarci è un modo costoso e sgradevole di passar la serata . Perché l ' attenzione dello spettatore rimanga completamente prigioniera , occorre che sia ben desto il suo interesse , la simpatia pronta a risuonare con tutte le sue forze : cosa facile ad ottenersi con lo spettacolo cinematografico , già più difficile con il teatro di prosa , difficilissima con lo spettacolo lirico ; e le ragioni sono così evidenti che non mi dilungo a spiegarle . Ragioni di carattere pratico se ne potrebbero aggiungere a volontà ; l ' orario fisso , impossibilità di fumare , spese supplementari di programma e libretto d ' opera , guardaroba obbligatorio e strozzinaggio al bar , necessità di una comoda posizione per l ' assoluta tranquillità durante lo spettacolo ( vedi Wagner ) e impossibilità d ' ottenere questo per i ceti meno abbienti , ecc . ecc . E allora ? Mutati i tempi , mutata la sensibilità sarebbe un sogno il credere possibile per il teatro lirico un ritorno alle antiche fortune ; troppe cose vi si oppongono , e , nonostante le molte soluzioni proposte , rimaniamo allo statu quo . Una ne propongo anch ' io . Deve lo Stato o un Ente unico , sotto il diretto controllo dello Stato , assumere , la gestione di tutti i teatri d ' Italia . Come vedemmo sub a , il costo di uno spettacolo lirico è dato soprattutto dalle eccessive paghe dei cantanti e dal numero di prove necessarie all ' allestimento dello spettacolo . Istituite delle orchestre e dei cori stabili con i migliori elementi , questi complessi potranno portare in tutte le città degli spettacoli perfetti con un costo molto minore . Spiego subito che tutto questo non ha nulla a che fare con il così detto " Carro di Tespi . " Adatto tutt ' al più per dare una Bohème o una Aida in paesi un po ' grossi , risultò del tutto inutile . La crisi non si risolve facendo della poesia . I principi direttivi del teatro lirico devono essere radicalmente cambiati . Anche e soprattutto in questo campo bisogna giungere ad una standardizzazione che sia consona con i tempi . I cantanti dovranno accettare una riduzione nelle loro paghe o tornarsene a cantare all ' estero dove , senza provvedimenti consimili , anche i teatri non ancora chiusi finiranno col cessare gli spettacoli . Qui in Italia ne troveremo degli altri . Oltre a questo , che porterebbe delle forti riduzioni sui prezzi che il teatro lirico è costretto oggi a praticare , è necessario giungere alla eliminazione di quelle cause di carattere pratico che elencai sub c . Tutti i posti dovranno essere numerati , e da tutti si deve poter vedere comodamente la scena : in teatro si va per sentire come per vedere . Lo spettatore scomodo si trova nelle migliori condizioni per non seguire lo spettacolo e per disturbare i vicini . Bisogna costruire poi locali nuovi che rispondano alle nuove esigenze o trasformare completamente quasi tutti gli esistenti ; si potrà allora con tappeti grossissimi e molti passaggi tra le file della platea debitamente allargate alleviare anche l ' inconveniente dell ' orario fisso : piccole cose cui tante volte si accennò ma a cui non si provvide mai con efficacia . Accanto ai più significativi dell ' epoca passata verranno eseguiti lavori di quei recenti musicisti che hanno dimostrato di aver qualche cosa di buono e di nuovo da dire . Passivo in un primo tempo con queste forme nuove , quando il popolo con il suo movimento uniforme avrà raggiunto il compositore il teatro diverrà certamente attivo e il Governo fascista potrà vantare ancora una vittoria . Per il vaglio dei nuovissimi sarà invece necessario il teatro sperimentale con il doppio giudizio del pubblico e del critico ...