Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"FORGES DAVANZATI ROBERTO"
L'ON. TURATI SI DIVERTE... ( FORGES DAVANZATI ROBERTO , 1922 )
StampaQuotidiana ,
L ' on . Turati ieri sera ha , prima ancora che nascesse , spiegato che cosa potrebbe essere un ministero Bonomi . È il ministero del suo divertimento ! Ed è il ministero del suo divertimento , non perché egli sia all ' opposizione , ma anzi perché questo è il primo ministero fatto da lui , Turati , con i suoi calcoli , con i suoi candidati parlamentari ed extraparlamentari ; è la prima cosa seria ch ' egli sente di poter fare , dopo aver liberato il suo riformismo dalla servile sottomissione agli ordini di Serrati e alle prediche del già da lui accusato di indegnità , Costantino Lazzari ! Proprio così . L ' on . Turati era pronto ad andare anche dal Re . Ci s ' era preparato e aveva naturalmente trovato subito un giornale , di quelli che si dicono monarchici , ma all ' occorrenza accettano la repubblica di Magno e di Modigliani , per spiegare come sarebbe andato dal Re , come dal più alto « funzionario » del regime , aborrito in passato . Nessun popolare o democratico di sinistra , di quelli che mettono la destra al bando come un partito antinazionale , aveva trovato a ridire su questa interpretazione burocratica della Monarchia da parte dell ' on . Turati . Anzi , proseguendosi il tentativo di ridurre i poteri della Corona , in cui si distinsero tanto i popolari nella crisi passata , qualcuno avrà approvata la nuova interpretazione costituzionale ! Tuttavia l ' on . Turati non è ancora stato chiamato al Quirinale . E allora egli , per ripicca , investe l ' on . Bonomi dell ' incarico di costituire il ministero , subito dopo che l ' on . Orlando si è messo in disparte . E sta a casa di Bonomi , mentre questi è dal Re a ricevere l ' incarico , di cui l ' on . Turati gli ha assicurata la primizia . E mentre Bonomi si illude di essere un capo e di potere poi scegliere i suoi collaboratori e torna dal Quirinale persuaso di essere un presidente del Consiglio , trova che l ' on . Turati gli ha combinato , sia pure sulla carta , le schiere della maggioranza e quelle dei ministri e sottosegretari , e gli consegna il tutto con l ' ordine di far presto . E l ' on . Turati esce così soddisfatto di questa sua bisogna , che è di una infantilità da vecchio ruffiano , che al primo giornalista racconta , con perfetta incoscienza , credendo di compiere un atto di arguta sincerità , e invece denunziando impudicamente una vergogna parlamentare . Noi dunque sappiamo che un ministero Bonomi è un ministero di procura turatiana . E sappiamo che cosa vale Bonomi , l ' eletto con voti dei blocchi nazionali antisocialisti , l ' accusato , il vilipeso dei socialisti anche collaborazionisti , mentre fa il ministero di servitù popolare - socialista ; e sappiamo che cosa vale Turati , l ' avallante del socialismo antinazionale , il servitore di Serrati , il falso rivoluzionario oggi ridotto a fare il santone del collaborazionismo sotto la vociferazione incitatrice di Modigliani , mentre abbandona tanti anni , non di verginità , oh ! no ! , ma di viziosa sterilità politica , e , tutto esperto di maltusianesimo parlamentare , prepara il primo ministero collaborazionistico , quello della nuova era , negli elenchi preparati sulla scrivania di Bonomi ! Sappiamo cioè che questo è il ministero tipico del malcostume , e però gradito ai senili amori dell ' on . Turati . Lo sappiamo dalle loro confessioni , che si succedono senza freno , in una esibizione meretricia , accettata dai popolari , tutti occupati ad accusare la destra delle proprie malefatte . Eccoci dunque finalmente arrivati all ' ora storica . All ' ora storica , sperata , attesa con ansia fremebonda da tutta la socialdemocrazia variopinta che per anni ha mendicato da Turati la benevolenza , il permesso di vivere , di tollerare la Monarchia , di sopportare le esigenze della politica nazionale , di ammettere la esistenza dell ' Italia nell ' internazionale . Che per anni gli ha scodinzolato intorno con tutti i suoi intervistatori di giornali borghesi ; che per anni ha fatto silenzio quando egli parlava , per strappargli , fra tante bestemmie e tante insulsaggini , qualche ammonimento cauto ai suoi compagni più rossi , fossero anche i carnefici di Sonzini o il disertore Misiano , e poter dire : anche Turati consiglia un po ' di moderazione ! Ecco : è venuta l ' ora storica . È venuta l ' ora , in cui Turati andrebbe anche dal Re , in cui Turati propone ministri e sottosegretari . È venuta . Ed è l ' ora in cui Turati si vuoi divertire a fare il ministero , che gli serve a restaurare la legge a proprio vantaggio . Turati si vuoi divertire a fare il carabiniere , ma ordinando il fuoco sul tricolore per proteggere il cencio rosso ... Ma questa e non altra poteva essere l ' ora storica , degna di concludere tutto questo socialismo turatiano , da bottega , né rivoluzionario né laburista , piccolo borghese , di un internazionalismo microcefalo nato e alimentato soprattutto da un sentimento di fatalistica miseria italiana , effettivamente pauroso degli imperialismi altrui , senza passione e senza idee ; nutrito di relitti democratici ; appiattito in un positivismo ridicolo che toglieva ogni intelligenza allo stesso tentativo di interpretazione materialistica della storia riducendolo ad una specie di conto della serva ; ingrassato nel pattume parlamentare ; esperto di tutto il curialismo costituzionale ; ammantato di orpello letterario ; sì da consentire una continua , del resto facile per offerte complicità , opera di disintegrazione istituzionale , di avvelenamento antinazionale , di annientamento spiritualistico , diretta a sopprimere l ' Italia nelle internazionali straniere . Non altra poteva essere l ' ora storica , degna di concludere un tal socialismo , sequestratosi , durante il supremo cimento della Nazione , in una rinnegazione distruttrice ed ora pretenzioso di identificarsi con lo Stato per condannare come ribelle la Nazione vittoriosa . L ' ora storica è questa dell ' incarico a Bonomi , divenuto esecutore del collaborazionismo popolare - socialista , che vuoi congiungere ed esprimere ed assommare , nella soppressione della più alta crisi nazionale , quella della guerra e della vittoria , tutte le miserie del venticinquennio seguito ad Adua . Turati prepara sulla carta la maggioranza del ministero , egli che un giorno , sfogando anche la bassa animosità regionalistica degna di un commesso viaggiatore bene organizzato per lucido da scarpe e rasoi di sicurezza , aveva tuonato contro le docili maggioranze , offerte dai borghi putridi del Mezzogiorno ! Ma oggi nessuno osa considerare quella falsa invettiva un giudizio . Oggi che è ben chiara tutta la devozione nazionale del Mezzogiorno ; oggi che si avverte tutto il ridicolo della civiltà bottegaia che si voleva infliggere ad un ' Italia , ingrassata nella disfatta , organizzata secondo l ' « evoluto e cosciente » d ' un tal socialismo che abbiamo veduto alla prova ; oggi il più indurito , il più ostinato degli analfabeti del nostro Mezzogiorno , di quella buona razza che , obbedendo al comando del Re , non importa sempre sapere precisamente quale , fu pronta all ' assalto della Giuliana , che ruppe l ’ incantesimo della disfatta , ed è stata paziente e tenace sul Carso , sul Piave , sul Grappa ; oggi il più semplice analfabeta potrebbe portare in giro per le piazze d ’ Italia l ’ on . Turati , come si porta un orso o uno scimpanzé , perché sia manifesto a tutti quanta commovente devozione e forza di grandezza nazionale sia venuta da una tradizione millenaria custodita in una verginità incorrotta , sottomessa a Dio e alla Patria ; quanta decadenza umiliante sia in questa suprema esibizione del positivismo alfabeta , del socialismo parlamentare , della letteratura internazionale . Poiché sarebbe giusto che l ’ Italia si divertisse , se mai , e se fosse spettacolo divertente , di quest ’ ultimo Turati ; non che l ’ on . Turati si possa divertire a spese dell ’ Italia , a fare ministeri ... Dopo la vittoria .
INVOCAZIONE DELLO STATO ( FORGES DAVANZATI ROBERTO , 1922 )
StampaQuotidiana ,
Ciò che è stato mostruoso , che è mostruoso , che sarà ancora per qualche tempo mostruoso è la visibile miseria socialista , di tutto il socialismo , dal collaborazionismo al comunismo ; è la impudenza socialnittiana truffatrice e accattona del sovversivismo ; è la ipocrisia popolare , ultima manifestazione della lue democratica , antinazionale e antistatale . Questa coalizione , talvolta voluta , talvolta spontanea , che tenta di sopraffare la realtà della Nazione , sofferente per liberare se stessa dal nemico appiattato in essa ; di sopraffare la crisi dello Stato , ridotto alla paralisi della equidistanza abulica ; di mascherare , con l ' ignoranza e con le soluzioni particolari e partigiane , i problemi essenziali della nostra vita interna e nel mondo , poiché questi problemi respingono le soluzioni della combriccola « sinistra » ; questa coalizione tenta appunto di sottrarsi alla ricognizione della sua azione disorientatrice e sabotatrice , della sua responsabilità di perpetuare , sotto un falso desiderio di falsa pacificazione , il conflitto interno e la debolezza esterna . Ciò che è pericoloso , sommamente pericoloso , in questi giorni , è la incapacità tenace , rinnovata , perpetua , degli organi dello Stato di ritrovare la propria norma , la propria forza , la propria autorità , respingendo gli equivoci faziosi dei partiti , sostituendo alla passività torpida e tremebonda , la volontà chiara e sicura . E questa incapacità , da noi denunziata da anni , con una propaganda che ha avuto il suo frutto se oggi la gioventù combattente , dopo aver assicurata la vita , la grandezza e l ' avvenire della Nazione , continua la lotta per la restaurazione dello Stato nazionale ; questa incapacità , che deve esser superata e vinta dalla rinnovata coscienza di una classe dirigente , sfibratasi in una continua abdicazione ; è oggi proprio visibile , evidente nell ' invocazione della legge , dell ' autorità dello Stato , del diritto comune , che è ripetuta dai socialisti e dai loro compari della democrazia e dei popolari . Soltanto uno Stato stremato , pronto all ' ultima resa può essere invocato dai nemici della nazione e dai demagoghi della speculazione di setta o di partito . Noi dunque non possiamo riconoscere alcuna verità sostanziale , benefica , a questa sconcia invocazione , fatta insieme di spavalderia e di viltà , di rabbiosa difesa delle proprie speculazioni elettorali e parlamentari e di calcolo pauroso . Nulla è possibile concedere a chi invoca la legge , l ' autorità , la libertà , e si accomuna all ' avventura dello sciopero legalitario , come i socialisti , o ne tenta una qualsiasi giustificazione , come nittiani e popolari . Nulla . Lo Stato che deve essere presente e attivo per guidare l ' Italia nella sua ancor difficile e aspra espansione nel mondo non ha nulla di comune e nulla può aver di comune con lo Stato , oggi invocato dai rinnegatori dell ' Italia , dai complici del nemico , dai servi dello straniero e dai loro fautori vecchi e nuovi del nittismo e del popolarismo . Questa invocazione , che assume tono elegiaco , perché sangue cittadino scorre nelle vie , è la più sconcia menzogna , è la più triste immoralità , è la più repugnante ipocrisia . Essa è l ' ultimo inganno dell ' antinazione . Bisogna stroncarlo . E stroncarlo non soltanto dove esso assume aspetto violento , e però dove esso è facilmente identificato e con coraggio combattuto , come si fa da tempo , come si è fatto e si fa in questi giorni ; ma a scovarlo dai rifugi dove è annidato e mascherato e dai quali parla con voci fattesi improvvisamente legalitarie , con le voci dei collaborazionisti ; o con quelle della libertà per tutti , anche e soprattutto per i nemici , che sono le democratiche ; o con quelle dell ' accomodamento egoistico falsamente accentate di devozione cristiana , che sono quelle dei popolari . Non si deve cedere un istante a questo inganno . Non si può , del resto . E non si può , perché le loro menzognere spiegazioni e le loro ambigue difese sono esse stesse la esibizione della loro partigianeria . Mettiamo anche da parte tutta l ' evidente organizzazione armata , rivoltosa dello sciopero . Facciamo conto che non un solo attentato fosse venuto , non un solo fatto di rivolta armata si fosse verificato . Ebbene la stessa proclamazione dello sciopero generale politico , comprendente tutti i servizi pubblici , che dai socialisti collaborazionisti è dichiarato « legalitario » ; che dai nittiani è cinicamente dichiarato inopportuno solo perché è fallito ; che dai popolari è ignorato o messo sullo stesso piano della difesa nazionale ; è , anche come sola proclamazione , la violazione massima della legge , la massima sopraffazione dello Stato , il massimo ricatto imposto ad un governo . L ' episodio rivoltoso , l ' episodio armato , l ' attentato criminoso ai treni , la battaglia provocata e accettata , sono fatti assolutamente secondari , contingenti , risolvibili con operazioni di polizia , di fronte alla posizione essenziale , dominante dello sciopero generale politico ad oltranza . Basta la proclamazione di questo , deve bastare l ' intenzione di questa proclamazione per giudicare come nemici dello Stato i suoi fautori , i suoi avallanti , i suoi approfittatori . Occorre davvero che la coscienza politica italiana sia caduta in basso , perché il sovversivismo osi dichiararsi , in pieno esercizio di sé , legalitario , e domandi il riconoscimento , anzi l ' ausilio dello Stato ; e gruppi politici , che si dicono costituzionali e nazionali , come democratici e popolari , possano dare esplicito o implicito riconoscimento ad un tale preciso , definito atto di totale ostilità allo Stato , quale lo sciopero generale politico . E occorre il massimo di impudenza e di abiezione , in una grottesca decadenza di costumi politici , perché addirittura si proclami e si accetti lo sciopero generale politico per imporre il ministero di sinistra , quale corollario della visita al Re di Turati . Ebbene nessuna parola buona , nessuna invocazione sincera , onesta , leale , può venire da questo fondo di impudenza e di abiezione . Lo Stato , lo Stato nazionale non è il compromesso parlamentare , non è lo sfibramento e l ' inquinamento burocratico , che la socialdemocrazia , col recente ausilio dei popolari , tanto più colpevole in quanto è venuto dopo la guerra e la vittoria , ha dato per norma e vorrebbe ancora continuare a dare per norma . Lo Stato nazionale , tanto per riferirci ad un paese vicino , cui altri fa così spessi richiami , è lo Stato , che l ' ex - comunardo Clemenceau , difende ferreamente quando è in guerra col nemico ; è lo Stato , cui i cattolici francesi danno , sotto la guida di pastori francesi , sotto l ' indicazione dell ' arcivescovo di Parigi che si pone al fianco dell ' ex - comunardo , tutte le loro forze devote per la difesa della vittoria ; è lo Stato , in difesa del quale l ' ex - socialista Briand , pur accomodante , non esita a sciogliere la Confederazione Generale del Lavoro quando questa si mostra soltanto disposta all ' azione politica antistatale ; è lo Stato nazionale , in difesa del quale l ' ex - socialista Millerand , meno accomodante , divenuto Presidente della Repubblica , non esita , e , quando ritiene di dover intervenire per la suprema salvezza del Paese di fronte allo straniero , richiama Briand dal convegno di Cannes e lo fa trovare di fronte alle dimissioni necessarie . Ma che Stato potrebbe essere questo che i socialisti legalitari , con i loro compari democratici e popolari , vorrebbero fondato sullo sciopero generale politico ? Lo Stato nazionale , lo Stato che regola , guida , ordina soltanto perché antivede e vuole , è un atto di vita , che rifiuta queste origini di morte .