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> anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"ZANGRANDI RUGGERO"
CHE COSA È IL NAZISMO ( ZANGRANDI RUGGERO , 1935 )
StampaPeriodica ,
La politica è una cosa ; la fredda disamina di un sistema è un ' altra che non ha assolutamente nulla a che vedere con la prima . La politica è il manovrare e il pilotare , secondo determinati criteri , tutti gli elementi costitutivi del governo allo scopo di riescir utile alla propria nazione ; la disamina di un sistema è il rigido esame ragionativo del tutto indipendente dall ' utile o dal disutile del proprio Paese . La politica può fare un contratto commerciale , un patto d ' alleanza , un trattato d ' amicizia con la Germania nazista ; la disamina del sistema non può non mettere in luce i principi antiprogressisti , incivili e ciechi del nazismo tedesco . Che cosa è il nazismo ? Una rivoluzione non già , ché le rivoluzioni sogliono apportare grandi e radicali mutamenti di idee e di orientamenti , sogliono rinnovare e a volte addirittura capovolgere intere gamme di valori , enunciare ed esaltare principi del tutto nuovi , sempre più vicini alla civiltà marciante e rivolti sempre più al miglioramento dell ' umanità e delle sue condizioni . Il nazismo è piuttosto un portato , un prodotto , di tutta una filosofia e una politica , prettamente tedesche che si possono far risalire , l ' una a Fichte , Hegel , Nietzsche , l ' altra al Kaiser e ai suoi predicatori dell ' anteguerra . Il nazismo è totalmente privo di originalità ; esso non è che la copia e la messa a punto della politica di Guglielmo II , se non che tra l ' imperialismo egocentrista ed oscurantista di costui , e l ' imperialismo cento volte più egocentrista e oscurantista di Hitler c ' è una piccola lineetta che distingue due epoche : il '14 . Un imperialismo di questo genere , prima della guerra , portava alla guerra e alla rivoluzione ; oggi porterebbe di nuovo alla guerra e al caos . Il '14 , è stata una snebbiatura , dopo la quale non sono più consentite fantasticherie del genere di quelle che va fantasticando il nazismo . Poiché è chiaro che il nazismo sogna e questo è meno chiaro , ma non mai troppo poco per chi tenga gli occhi ben aperti tende al dominio del mondo . Hitler dice : « Il Reich tedesco deve come Stato racchiudere tutti i tedeschi col compito di estrarre e conservare da questo popolo i più preziosi fra gli elementi orginarii di razza e di condurli con lentezza in modo sicuro ad una posizione di dominio » . E siamo qui in piena questione di razza : la razza tedesca è la razza eletta , la razza messianica , la razza destinata alle più grandi imprese e alla diffusione della più grande civiltà . Non v ' è dubbio su questo : l ' ario è indispensabile al mondo perché è l ' unico possessore della vera civiltà : l ' ario è il tedesco . Qui l ' esclusivismo non è palese : è necessario , è indispensabile come la base prima di tutto il ragionamento . Il popolo tedesco è l ' unico rappresentante della razza umana : tutti gli altri esseri viventi si dividono in animali a mente irrazionale ed animali a mente ragionativa ; così come ci sono animali a sangue caldo e a sangue freddo ! Lo scopo del nazismo è quello di purificare la razza ed è quello di unificare la razza . L ' Anschluss con l ' Austria non è una parte del programma : è un presupposto del programma stesso . Il nazismo vuole abbracciare tutti i tedeschi : in Austria vi sono dei tedeschi : l ' Austria deve essere prima o poi , una provincia della confederazione germanica . Il colpo di testa del 25 luglio è andato male : non importa : Hitler ha detto : « ... con lentezza in modo sicuro ... » . L ' Anschluss con l ' Austria non è scongiurato : è rimandato semplicemente . Intanto vi sono altri capisaldi del programma da mandare avanti : c ' è la questione revisionista ; c ' è l ' unificazione delle tre chiese ; c ' è l ' epurazione della razza che va dalla proibizione di matrimoni fra giovani di nazionalità diversa alla sterilizzazione di affetti di malattie incurabili ed ereditarie ; c ' è la germanizzazione dei costumi , dei sistemi , delle forme , che va dal ritorno ad antichi riti propiziatorii , alla ripristinazione del taglio della testa per mezzo della scure , alla costituzione di una chiesa nazionale con l ' intervento dei dii druidici , alla lotta contro tutto ciò che può sembrare di provenienza estera tendente alla corruzione dei costumi . E mentre all ' interno si sostiene questa vigorosa lotta , ci si prepara per una non meno vigorosa lotta all ' esterno : si armano gli uomini nelle mani e nello spirito ; ci si preoccupa delle grandi costruzioni militari ( chi crede alla favola di una Germania disarmata ? ! ) e della preparazione delle coscienze e degli animi . Dopo la morte di Hindenburg , Hitler è divenuto il capo supremo ed indiscusso : ma egli non s ' è voluto chiamare presidente : egli vorrebbe essere un profeta e non è che un bramino : una via di mezzo fra il prete , il guerriero e lo stregone . Questo ultimo fatto può anche voler dire molte cose nei riguardi della pace mondiale . Oggi la Germania diplomatica ha saputo placare molti allarmi . Ma gli avvenimenti hanno risvegliato molte curiosità nei riguardi del programma politico di Hitler , per cui molti di più oggi sono quelli che conoscono un po ' più a fondo tale programma e il suo sostanziale e inconfondibile imperialismo . È ormai molto lontano , quasi dimenticato , il tempo in cui del nazismo si faceva qualcosa come un discepolo del fascismo : una volta forse , due o tre anni fa , ci si poteva ancora lasciar confondere da alcune somiglianze superficiali : lo stato forte , la politica nazionale , il regime antidemocratico ed antiparlamentarista . Ma fra l ' imperialismo fascista , basato sull ' uguaglianza , sulla giustizia , sulla armonia , sull ' ordine , e l ' imperialismo nazista basato su un solo elemento : la sicura , indiscutibile supremazia , politica , sociale ed economica dell ' « uomo » tedesco su tutti gli altri uomini c ' è un mare e un abisso ; c ' è tutta una diversità di educazione , di morale , di cultura , di intelligenza . L ' imperialismo fascista è il trionfo della civiltà , del benessere , della luce . L ' imperialismo nazista è il trionfo dell ' elmo chiodato e della scarpa di ferro ; è l ' imperialismo dell ' Inghilterra sui suoi dominions , applicato dalla Germania su tutte le nazioni dell ' Europa ; non è la Paneuropa ; è la Pangermania : meglio allora la Francia ; meglio Briand ; meglio Benes ; meglio i venerandi vecchi della Rivoluzione francese . Giungere agli Stati Uniti d ' Europa potrebbe anche essere fare un salto indietro di 150 anni ; ma giungere all ' Europa auspicata dall ' hitlerianismo sarebbe perdersi nell ' oscurità di un regresso di qualche millennio ; sarebbe ritornare al tempo e alla morale dei Nibelunghi . Alla Germania d ' oggi occorre un commutatore di corrente ; qualche cosa che la riporti alla realtà della vita ; occorre un buon paio di occhiali per miopia che le manifesti al di là delle proprie frontiere degli uomini concreti con braccia e testa , e con tanto di antenati là dove si vuoi far questione di razza ! Nessuno negherà alla Germania d ' oggi Rosemberg , Ludwig , Einstein , ma sarà bene che la Germania d ' oggi , se vuoi seguitare a sedere al « suo » posto nel consesso delle nazioni civili senza fare una figura ridicola , rilegga un po ' di Kant , molto Goethe e molto Heine .
GINEVRA E MOSCA CONTRO ROMA ( ZANGRANDI RUGGERO , 1937 )
StampaPeriodica ,
Per i corridoi interminabili , per le gallerie silenziose , nelle sale sconfinate e lussuose come quelle di un casinò internazionale , qualcuno si muove . Assemblee generali , commissioni , sottocommissioni , comitati di esperti , signori distinti e cerimoniosi come in una festa , vanno , vengono , si radunano , discutono , deliberano , votano : lavorano . Alla fine della giornata bollettini ufficiali vengono affissi , ove si ricorda , si afferma , si deplora , si augura , si fa appello , si raccomanda tutto ciò che i governi ed i popoli sanno ormai a memoria . C ' è nell ' aria un senso di religioso e di fatale ; gli stessi bollettini sembrano referti medici . Già : la grande Ammalata , la Pace , agonizza . I delegati , i tecnici , i commissari s ' agitano intorno ad essa nell ’ annoso tentativo di trovare un rimedio , una soluzione , un decotto nuovo . Ma ogni palliativo peggiora la situazione , che s ’ aggrava e precipita . Il mondo , convenuto a Ginevra , discute , temporeggia , rimanda , ma non si mette d ’ accordo . I patti , i trattati , in balia dell ' arbitrio dei governi , non sono più che vane tavole di salvezza , cui è ormai irrisorio attaccarsi nell ' imminenza della tempesta . Si è già cominciato il gioco di " chi li ha violati prima " : per quanto sicuri dei principi infatti ci si vuole scaricare delle responsabilità di fronte all ' eventualità di un conflitto . " Gli enormi armamenti diceva sei anni prima del '14 Asquith non si accumulano per mero ornamento o per svago , bensì per farne uso nel momento dato , forse in uno scoppio casuale di istinti irragionevoli . " Come allora , oggi gli armamenti sono stratosferici , né si può dire abbiano raggiunto un limite : e come allora accadde , forse anche oggi essi non rimarranno " un ornamento o uno svago . " La guerra potrà scoppiare : all ' ultim ' ora la diplomazia e la stampa troveranno buoni argomenti per elettrizzare i popoli : altri Jaurès cadranno per mano assassina nel momento di dire parole di pace e d ' amore ; altri Berchtold e altri trafficatori faranno sì che gli sforzi dei mediatori e dei ragionevoli giungano troppo tardi , che l ' ingranaggio delle mobilitazioni non possa più , per ragioni tecniche , esser fermato , che i generali abbiano il sopravvento sui governatori . E gli dei di tutte le patrie faranno sentire , coi primi rombi del cannone , le loro voci solidali ai fedeli di tutte le patrie . E i popoli torneranno a sbranarsi : il gran mostro nero delle ore tremende picchierà a destra e a manca , gli aggressori e gli aggrediti , i colpevoli e i giusti , gli uomini di tutte le patrie e quelli che , a strage compiuta , resteranno senza Patria . Poi chi avrà perso una gamba e chi un affare , chi un figlio e chi una partita di titoli la vita ricomincerà ; e con essa il gioco delle cancellerie e quello delle borse : i leaders narcotizzeranno i popoli con parole di pace e le azioni delle industrie pesanti saliranno di nuovo . Ma non per molto tempo . Dopo che il libero consesso dei popoli , riunito in seduta plenaria , avrà decretato , nell ' interesse dei medesimi , la necessità della guerra , dopo la guerra , i superstiti si guarderanno in viso , cercando il vincitore . Ma il vincitore non ci sarà . Vincitore di tutto , assoluto , sarà quel qualcuno che probabilmente sarà rimasto estraneo al conflitto , quel qualcuno che , senza bandiere , dietro le quinte avrà assistito e aspettato , dando a questo e a quello un aiuto o una spinta e che , quando tutti saranno esauriti , sfiduciati , esasperati , sarà entrato in scena e avrà intonato il " galop " finale a tempo di internazionale : e quel qualcuno sarà il comunismo . Se Ginevra , attraverso un ' elaborazione di quindici anni , ha preparato i cinque atti della tragedia e ci appressiamo al terzo Mosca da venti anni aspetta il momento di recitare il dramma satiresco che allieterà il pubblico stanco . E anche esso sarà figlio di Ginevra ; sarà il frutto di una sistematica societaria , basata sulla malafede e sull ' intrigo , sul diritto del più forte e sulla supremazia dei popoli ricchi sui poveri , degli abbienti sui non abbienti , dei coloniali sui non coloniali . Anche questo sarà voluto da Ginevra , che sul principio grandioso ed eterno della pace perpetua , fa vivere la propria insufficienza materiale , morale e giuridica . Il Komintern lavora a tutto vapore . Con i suoi agenti segreti entra in tutte le fortezze , dall ' esercito al proletario , dal nobiluccio sifilitico che vuoi affogare la sua prosàpia di dieci generazioni di potentato in un bagno di umanitarismo isterico , al figlio di nessuno che sogna di poter riposare il suo corpo travagliato dai sonni negli angiporti e nelle sentine sociali in un letto di principessa . Lavora e con le sue complesse file di propagandisti e di agitatori si spinge ovunque ci sia una rivolta da fomentare , una situazione politica incerta da sfruttare , un governo fiacco da far capitolare : dalla Cina all ' America del sud , dai vecchi popoli di razza bianca , ai giovanissimi di colore , che , senza tradizioni e senza esperienze , si buttano nelle braccia della nuova dottrina con l ' impulsività e l ' inconsideratezza dei ventenni . Ci sono paesi più vicini all 'U.R.S.S . o più specialmente minati che sanno qualcosa di questa propaganda che irretisce il mondo nelle sue file sottili ed invisibili : la Polonia , la Cecoslovacchia , l ' Uruguay ; la Germania stessa , che attraverso le dichiarazioni ufficiali dei suoi ministri ci dà il segno dell ' incubo sotto il quale si trova . E Mosca non aspetta che la guerra per compiere il suo piano che è esplicito e inequivocabile ... Ma per fortuna loro e nostra , sopratutto , c ' è un altro polo nel mondo che ha il suo peso e la sua funzione vieppiù importante : Roma . E Roma è contro Ginevra e contro Mosca . La dottrina di Roma è lungi dal pacifismo quacquero e mendace dei vescovi anglicani e lungi dallo statalismo internazionalista dei dirigenti bolscevici . Roma è per la giustizia sociale e internazionale : delle classi e dei popoli . Non avendo paura della guerra essa vuole onestamente e virilmente la pace ; e , perché sicura e duratura , la vuole basata sul diritto . Per questo è revisionista ; per questo è con quei popoli che aspirano alla propria indipendenza ; sia essa nazionale , politica , economica o morale ; si chiamino essi egiziani , siriani , ungheresi o spagnuoli . E la pace di Roma non è una pace pregiudiziale ; è la vera pace : quella che non si accetta o si subisce , ma si conquista ... Pace e collaborazione di popoli : questo vuole Roma . E se ci deve essere una guerra , Roma farà la guerra definitiva della giustizia , farà la guerra che porrà fine ai compromessi e al regime dell ' equilibrio ; farà la guerra che ponendo i popoli su un piano di diritto e di equità renderà possibile la loro convivenza pacifica e cordiale . E solo un ' Europa fascista potrà scongiurare il pericolo che la minaccia : il comunismo .