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> anno_i:[1970 TO 2000} > autore_s:"Brambilla Michele"
In diciotto pagine le accuse a Craxi ( Brambilla Michele , 1992 )
StampaQuotidiana ,
L ' una di notte : si sblocca il timer di Tangentopoli . I telegiornali stanno snocciolando da qualche ora i risultati elettorali che disegnano il tracollo del Psi , quando un ufficiale dei carabinieri parte dalla caserma di via Moscova . E diretto a Roma . Ha in tasca una busta ingombrante . E nella busta ha una bomba , l ' ultimo colpo dei giudici milanesi , l ' ultimo calice , il piu ' amaro , per Bettino Craxi : un avviso di garanzia . In 18 pagine Antonio Di Pietro e i suoi colleghi contestano al segretario del Psi 41 episodi di malaffare , calcolano 36 miliardi di bustarelle , lo accusano di concorso in corruzione , ricettazione e violazione delle norme sul finanziamento pubblico ai partiti . Tutto questo si porta nella giacca il capitano Paolo La Forgia quando arriva a Roma . Tutto questo , quando , stanco e forse emozionato , entra qualche ora piu ' tardi all ' hotel Raphael , nel quartier generale di Craxi . Alle undici e mezzo , il leader socialista ha in mano le diciotto paginette : " Procedimento numero 8655.92...Craxi Benedetto ... " . Legge con attenzione i passaggi dove i giudici dell ' inchiesta " Mani Pulite " spiegano in sostanza come , in quel sistema feudale popolato di boiardi della mazzetta che e ' stata Milano fino a oggi , sia lui lo zar . Proprio lui . Ma non batte ciglio . Resta freddissimo anche quando capisce che su di lui sembrano essere addossate quasi tutte le colpe dei socialisti finiti finora sotto indagine : la metropolitana , le tangenti pagate da imprenditori come Paolo Pizzarotti , Vincenzo Romagnoli e Mario Lodigiani , i flussi di quattrini in nero che per anni sono serviti ad alimentare la macchina del suo partito . Vincenzo Balzamo , il segretario amministrativo , il fidatissimo tesoriere nazionale che il 2 novembre e ' stato stroncato da un infarto , e ' indicato come il " percettore materiale " dei finanziamenti illegali . Lui , Craxi , come il capo dei capi , l ' uomo che ha gestito e disegnato le grandi strategie . La notizia circola gia ' da qualche ora al Palazzo di giustizia di Milano . In breve , una dopo l ' altra , le conferme piovono come napalm . Giustizia a orologeria ? " Fosse davvero cosi ' , vorrebbe dire che l ' orologio era in ritardo " , si lascia scappare un magistrato in corridoio . La Procura , infatti , prima di sparare l ' ultimo colpo , ha atteso che le urne fossero chiuse . Come aveva fatto ad aprile , aspettando il dopo.elezioni per sferrare la prima offensiva giudiziaria . La decisione e ' maturata in un vertice del pool al completo . L ' altro ieri , per tutta la giornata , sono rimasti nell ' ufficio del procuratore Saverio Borrelli i pm Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo e il procuratore aggiunto Gerardo D ' Ambrosio . Antonio Di Pietro ha partecipato solo per pochi minuti all ' incontro , poi e ' volato a Roma per raccogliere l ' ultimo tassello , le dichiarazioni di Nevol Querci , ex deputato socialista , che avrebbe descritto ancora una volta la gestione verticistica di certe decisioni nel partito . Ma Querci e ' davvero solo una piccola tessera . Il mosaico composto attorno a Craxi e ' enorme ed e ' fatto di molte voci . La piu ' pesante e ' quella di un vecchio nemico , l ' ex segretario socialista Giacomo Mancini , che il 18 novembre conferma in pieno ai magistrati un ' intervista concessa al Corriere dieci giorni prima : " Balzamo era il segretario amministrativo , ma la parte delle entrate che conosceva era quella che riguardava i grandi progetti dell ' edilizia , i lavori pubblici . Degli altri quattrini non sapeva proprio nulla . Craxi ha preferito dire " muoia Sansone con tutti i filistei , siamo tutti complici e nessuno puo ' parlare " . Nessuno puo ' forse fare il Pm nei confronti degli altri , ma la vastita ' del fenomeno , i flussi di finanzamento che hanno avuto come destinatario il Psi non sono certamente passati da Balzamo , non sono stati registrati . Li conosceva solo Craxi " . " A Balzamo . avrebbe spiegato Mancini ai giudici . sfuggiva tutta la parte che non trattava direttamente , quella relativa ai rapporti tra partito e banche , partito e Iri , partito e grandi imprese , partito e finanza . Una parte che faceva capo direttamente alla segreteria del partito " . Poi , via via , ecco gli altri ragazzi del coro . L ' imprenditore Mario Lodigiani , il 5 ottobre , racconta dei suoi contributi alla Dc e al Psi , spara su Balzamo e sul cassiere nazionale scudocrociato Severino Citaristi , che in questi giorni ha avuto un nuovo avviso di garanzia che sara ' seguito entro la settimana dalla richiesta d ' autorizzazione a procedere . Per Citaristi , il pool antimazzette chiede anche l ' arresto . Su lui e su Balzamo , sul sistema messo in piedi dai due partiti , Lodigiani e ' prodigo di particolari : " Abbiamo versato circa un miliardo all ' anno a ciascuno dei due partiti senza isciverli nei relativi bilanci ... Questi versamenti sono avvenuti in contanti , direttamente nelle mani di Citaristi e Balzamo " . Suo fratello Vincenzo e ' altrettanto specifico : " Nel febbraio ' 92 ho consegnato a Balzamo l ' ultima somma , 400 milioni in contanti che mi ha espressamente richiesto di versargli in nero perche ' aveva urgenti scadenze elettorali e aveva bisogno di liquidi " . Sullo stesso tono le dichiarazioni di altri manager , come Vincenzo Romagnoli , Paolo Pizzarotti , Angelo Simontacchi : i miliardi , dalla meta ' degli anni Ottanta in poi , scorrevano senza sosta nelle casse segrete della Dc e del Psi . E ora i giudici sembrano da un lato far coincidere le responsabilita ' di Balzamo con quelle di Craxi e , dall ' altro , paiono attribuirne di ulteriori al leader del Psi . Le deposizioni si susseguono come un rosario nell ' atto d ' accusa . Ecco Bruno Binasco , manager del gruppo Gavio . Ecco Luciano Betti , amministratore delegato della Premafin di Salvatore Ligresti , e Nerio Nesi , ex presidente della Banca Nazionale del Lavoro . Ed ecco lo stesso Ligresti , che parla di elargizioni al Psi . Luigi Carnevale , ex vicepresidente della Metropolitana milanese , tira in ballo Silvano Larini , architetto socialista , amico di Craxi da trent ' anni e tuttora latitante . Carnevale racconta che l ' architetto portava le mazzette della metropolitana direttamente al segretario . E anche l ' ex deputato psi Gianstefano Milani fa il nome di Larini . Interrogato la scorsa settimana , Milani , da sempre anticraxiano , spiega e commenta con i giudici una sua frase intercettata dai carabinieri : " Stanno cercando Larini perche ' pigliava i soldi per Craxi " . E l ' ultima bordata . Per il leader dai troppi nemici comincia il conto alla rovescia .