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> anno_i:[1970 TO 2000} > autore_s:"Colombi Arturo"
StampaQuotidiana ,
La scomparsa di Amadeo Bordiga ha riproposto il tema della sua figura e della sua opera . Era nato a Resina ( Napoli ) nel 1889 . Nel 1910 si iscrisse alla federazione giovanile socialista , che si collocava alla sinistra del partito e si distinse in essa per la sua intransigente opposizione alle posizioni riformiste . Particolarmente dura fu la sua polemica contro i maggiori esponenti del socialismo napoletano e le loro « degenerazioni bloccarde » : nel 1912 fondò il circolo « Carlo Marx » che divenne il centro di raccolta dei socialisti rivoluzionari napoletani . Al congresso di Ancona nel 1914 , opponendosi a quanti affermavano che nel Mezzogiorno i socialisti dovevano adottare una linea particolare , afferma che il processo rivoluzionario aveva uno svolgimento simultaneo e che di conseguenza , il , partito socialista doveva adottare una tattica unitaria . Apparivano già evidenti alcuni degli elementi positivi e negativi che sarebbero rimasti poi fondamentali nell ' ideologia bordighiana ; il rifiuto di ogni soluzione parziale o localistica ma , nello stesso tempo , l ' identificazione di tattica e strategia , la difficoltà di passare in maniera efficace dall ' elaborazione teorica all ' attività pratica . Particolare importanza , in quel periodo , ebbe la sua intransigente opposizione alla guerra Anche per Bordiga , come per la direzione del PSI , la guerra sarebbe stata una parentesi : occorreva fare in modo che essa arrecasse il minor danno possibile al partito e , in particolare , non incrinasse la sua compattezza ideologica . Gli avvenimenti del 1917 , e , soprattutto , la rivoluzione russa modificarono , in parte , queste posizioni . Nel novembre , i rappresentanti della frazione intransigente rivoluzionaria , che si era costituita nell ' estate , e di cui faceva parte anche Bordiga , si riunirono a Firenze con i rappresentanti della direzione . Può anche darsi che in quella riunione Bordiga abbia posto la questione della conquista del potere , ma è certo che non solo dal convegno non venne fuori una linea rivoluzionaria , ma anche da parte di Bordiga il problema della rivoluzione continuò ad essere considerato un problema del dopoguerra . Di qui la mancanza di una indicazione politica di organizzazione e di lotta e la differenza notevolissima dalle posizioni leniniste . Nel novembre del 1918 Bordiga fondò il « Soviet » che , non ostile in un primo tempo , alle posizioni della direzione massimalista andò poi assumendo atteggiamenti sempre più intransigenti , in particolare sulla questione dell ' espulsione dei riformisti . Ma il « Soviet » non diventò un centro di raccolta della sinistra , anche perché pose come motivo centrale della sua polemica quello dell ' astensionismo : occorreva astenersi dalle elezioni per poter meglio preparare la rivoluzione . Ma si trattava poi di una preparazione che era vista in termini essenzialmente educativi e propagandistici , sicché Bordiga per questo aspetto fondamentale non si distaccava dalle posizioni massimalistiche . La parola d ' ordine dell ' astensionismo non ebbe grande risonanza all ' interno del PSI dove , nel maggio del 1919 aveva cominciato ad operare a Torino il gruppo dell ' « Ordine Nuovo » . Bordiga attacca subito la concezione dei « consigli » contrapponendo ad essa quella del partito , non leninista , ma inteso come un nucleo di « puri » , ideologicamente assai coeso , ma intorno a principi assai semplici , che si richiamavano al « manifesto dei comunisti » ; un partito di propagandisti che elaboravano e diffondevano parole d ' ordine , intorno alle quali si sarebbero raccolte le masse al momento della rivoluzione . In realtà , in quegli anni , pur ponendo al centro della sua attenzione i « consigli » Gramsci era più vicino di Bordiga alla concezione leninista del partito . Nel congresso di Bologna del 1919 le posizioni astensioniste furono nettamente battute . Alla constatazione dell ' impossibilità di portare la maggioranza del partito socialista sulle sue posizioni , apparsa evidente già nel dibattito precongressuale , deve essere collegato il tentativo di Bordiga di entrare in rapporto diretto con Lenin comunicandogli la sua decisione di fondare un partito comunista in Italia , attraverso due lettere che furono intercettate dalla polizia . E ' a queste lettere che si fa risalire la priorità di Bordiga nell ' aver posto la questione del partito in Italia , ma quello voluto da Bordiga era , in realtà , un piccolo partito massimalista , che avrebbe dovuto lanciare rigide parole d ' ordine , e svolgere un ' intesa propaganda , nell ' attesa dell ' inizio del processo rivoluzionario , di cui esso avrebbe poi preso la direzione . Il gruppo bordighiano non si poneva il problema di come dare avvio al movimento , di come intervenire attivamente in esso , sicché , a questo proposito si può parlare dell ' esistenza di forti legami fra le concezioni bordighiane di quel periodo e quelle serratiane . In realtà il solo strumento d ' intervento attivo nel processo rivoluzionario , che sia stato teorizzato e costruito in quegli anni furono i consigli di fabbrica . Ma la concezione ordinovista si affermò soprattutto a Torino e le tesi gramsciane , anche se ricevettero l ' approvazione di Lenin alla vigilia del II congresso dell ' IC , rimasero isolate nel PSI . La sconfitta del movimento di occupazione delle fabbriche accentuò questo isolamento e le polemiche che precedettero il congresso di Livorno , anche per l ' intervento dell ' Internazionale , si accentrarono intorno alla questione dell ' espulsione dei riformisti . Era un problema che Bordiga aveva posto con maggiore insistenza degli altri , ed egli , di conseguenza , fu in quei mesi il maggiore antagonista di Serrati e diventò poi il capo del Pcd ' I , che nacque dalla scissione di Livorno . I primi anni di vita del nuovo partito furono fortemente improntati dalla direzione di Bordiga , che ottenne l ' approvazione della maggioranza per le sue tesi al congresso di Roma del 1922 . Le difficilissime condizioni create dall ' affermarsi del fascismo , la ferrea disciplina di partito rivoluzionario , la popolarità di Bordiga presso la base resero assai lenta la nascita di un gruppo leninista che potesse prevalere . Soltanto nel 1923 , per iniziativa di Gramsci , ebbe inizio la formazione di un nuovo gruppo dirigente , le cui posizioni però , come mostra la conferenza di Como del 1924 , incontrarono forti resistenze nel partito . Quando , nel 1924 , Bordiga partecipò al V congresso dell ' Internazionale , poteva ancora contare sul sostegno di una parte del partito comunista italiano . Intervenendo nella discussione sul fascismo affermò che si era trattato solo di « cambiamento del personale governativo della classe borghese » e si oppose decisamente ad ogni tattica di fronte unico così come si era già opposto alla partecipazione dei comunisti al movimento degli arditi del popolo . Ma il congresso dell ' IC insistette affinché i comunisti italiani arrivassero all ' unità con i « terzinternazionalisti » guidati da Serrati . Bordiga sembrò accettarne le decisioni , ma ritornato in Italia riprese la lotta per l ' affermazione della sua linea che fu definitivamente sconfitta solo nel gennaio 1926 al congresso di Lione . Nel febbraio dello stesso anno Bordiga partecipò al VI plenum dell ' esecutivo dell ' IC , scontrandosi duramente con Stalin . Ancor più che al V congresso egli apparve come il maggior rappresentante della sinistra estrema ed il discorso che vi pronunciò fu , secondo il Carr , « l ' unica seria opposizione che si udì durante la sessione » ; il suo intervento fu diretto soprattutto contro le concessioni che venivano fatte ai contadini dell ' URSS , ed in esso egli riprese tesi dell ' opposizione interna russa , ed in particolare di Trotzkj . Tornato in Italia nel novembre dello stesso 1926 , Bordiga che era stato già arrestato e processato nel 1923 , fu nuovamente arrestato e inviato al confino . Fu liberato nel 1930 . Invitato dal partito comunista a ritornare alla lotta , non accettò e fu espulso . Gli ultimi quarant ' anni della vita di Amadeo Bordiga non appartengono alla storia del movimento operaio ma costituiscono una vicenda privata .