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> anno_i:[1970 TO 2000} > autore_s:"Lombardo Radice Lucio"
StampaQuotidiana ,
Non so se gli assassini delle Brigate rosse considerino loro compagno Marco Pannella . Probabilmente no , lo disprezzano come disprezzano tutti i " riformisti " , tutti i " borghesi " , lo utilizzano cinicamente come un " utile idiota " . Invece , Marco Pannella , si sta comportando nei fatti come un fedele compagno degli assassini . Nelle tragiche quarantotto ore dell ' ultimatum brigatista , il concetto centrale delle interminabili concioni non - stop del leader radicale alla sua radio è stato quello che il giudice D ' Urso è condannato a morte non dalle Br ma dai giornali e dai giornalisti che si rifiutano di pubblicare i comunicati dei " proletari " prigionieri delle carceri di Trani e di Palmi . Ora , questo è esattamente ciò che i boia delle Br vogliono . Sono essi che , nel loro ordinamento " giuridico " praticano il processo senza accuse , senza prove , senza difensori , senza appelli , sono essi , che hanno reintrodotto quella pena di morte , che la Repubblica italiana si gloria di aver eliminato con il fascismo ; su di loro , e soltanto su di loro , ricade la responsabilità delle esecuzioni capitali da loro , e soltanto da loro decretate . Ebbene , questa elementare verità di fatto deve essere rovesciata propagandisticamente : non i " tribunali dell ' arbitrio e i loro boia " , ma coloro che non ne riconoscono l ' autorità avrebbero sulla coscienza le condanne e le esecuzioni delle Br . Di questo rovesciamento propagandistico si incarica il compagno - loro , non nostro - Marco Pannella , colla sua rozza sofistica , il suo gusto per la volgarità violenta , i suoi patologici complessi di superiorità . " Alla gogna Eugenio Scalari " , blatera il compagno dei terroristi , " è Scalfari , sono i giornalisti gli assassini ! " E così , i veri , gli unici e soli assassini restano coperti e in definitiva giustificati . Tutto viene stravolto . Sarebbe umanitario non chi si rivolge alle Br perché comunque , non uccidano , come fece Paolo VI nel suo scritto umanamente più alto e bello , quello rivolto agli " uomini delle Brigate rosse " , ma chi scarica la responsabilità di un assassinio su chi non cede alle richieste degli assassini , ben sapendo che se lo facesse , la strage continuerebbe , e anzi l ' ondata di morte verrebbe esaltata . Io sono tra coloro che ritengono del tutto vano un appello umanitario agli " uomini delle Brigate " rosse , che attraverso un processo di disfacimento vero e proprio del pensiero e della personalità , sono ormai al di fuori della logica e dai sentimenti umani . Ma comprendo benissimo che altri credano invece giusto fare alle Br un appello umanitario . Il fatto è però che un appello , per chiamarsi umanitario , non può che cominciare colle parole : Comunque non uccidete ! Nel caso particolare del giudice D ' Urso , un sincero umanitario , poteva anche ( io non sono d ' accordo , ma poteva ) proseguire facendo presente che molte delle richieste delle Br erano state soddisfatte . Una posizione sbagliata , ma non spregevole . Non spregevole come tutte le parole e i gesti di Marco Pannella e dei suoi più fedeli - non dico , non voglio dire dei radicali in genere - nella vicenda D ' Urso . A costoro non è bastato aver reso possibile la diffusione dei comunicati dei Collettivi di lotta di Palmi e di Trani , che tutta Italia conosce nei loro concetti essenziali , che sono pubblici ormai anche se non da tutti pubblicati . Potevano fermarsi qui e ricordarsi che mentre i giornalisti da loro messi sotto accusa non hanno ammazzato nessuno , questi comunicati esaltano come " tempestiva e precisa rappresaglia " un ' altra atroce condanna a morte , quella del generale Enrico Galvaligi : e preannunciano nuove ribellioni dentro le carceri , nuovo terrore fuori . Lo dicono loro , che comunque andranno avanti sulla loro via di morte ! Mancava loro un compagno . Lo hanno trovato . È giusto che Marco Pannella sia protetto dalla immunità parlamentare , non invoco davvero processi penali e condanne contro di lui . Possiamo però e dobbiamo colpirlo con una condanna non cruenta ma non perciò meno dura : la condanna morale alla esclusione dal dialogo con chi ha davvero sensi di umanità .