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> autore_s:"-" > anno_i:[1880 TO 1910}
ALLA VIGILIA ( - , 1895 )
StampaQuotidiana ,
Una cosa notevole e buona è questa : i caporioni fanno il diavolo a quattro da un capo all ' altro d ' Italia , e il popolo , meno gli interessati pochini anche questi non si move . Se ci fosse nella popolazione la fedele ripercussione del chiasso che menano i sobillatori politici , avremmo l ' Italia in fiamme . Invece , tutto è in silenzio . Domenica andranno a votare i soliti che non possono o non sanno esimersi , e anche non conoscono il dovere di esimersi da un atto che , nelle condizioni attuali , da una parte è ridicolo , dall ' altra è un parricidio , inquantoché lo si dice esercizio di sovranità ed è l ' abdicazione della sovranità in mano di alcuni dei più audaci liberali . Se la apatia generale fosse conseguenza di poltroneria o di incapacità di assorgere alla visione dei massimi interessi dei paese sarebbe a dolersene . Ma la indifferenza è solo apparente ; la quiete è una convinzione profonda , un proposito fermo e sereno , una minaccia sdegnosa , una seria preparazione . Vi ha la convinzione che il male in Italia ha la radice nell ' organismo stesso dello Stato ; nessuna speranza rifulge di possibile risanamento se si bada agli atti singoli o agli individui . Si è costituita una condizione di cose sulla negazione di ciò che dovrebbe esserne la base e il fondamento . Ciò è sentito : ne nasce il proposito di non concorrere a sostenere l ' assurdo , e di prepararsi al lavoro di ricostruzione che seguirà l ' esito ultimo della prova che il liberalismo sta facendo n Italia . È l ' avvenire che gl ' Italiani preparano : i liberali si demoliranno , non possono sussistere , hanno dentro di sé la ragione della loro decomposizione . Lo sfacelo del liberalismo sarà la risurrezione dell ' Italia e degli italiani . Dalla radice , dagli organi vitali si incomincierà il risanamento . Il divieto pontificio è provvidenziale anche per questo riguardo che raccoglie intorno al Papa , il benefattore storico l ' Italia , gli elettori e fa che la astensione sia una positiva opera di organizzazione delle forze cattoliche e anti - liberali , otto un capo , con un programma e uno scopo , di contro il nemico della religione e del paese . Cattolici , sentiamo la gravità del momento e prevediamo che dovremo sobbarcarci ad un lavoro ben arduo . Ma sarà un lavoro amato , poiché sarà lavoro di riparazione delle sciagure che il liberalismo , il satanico delinquente , ha adunato sulla patria nostra . Facciamoci degni di divenire nelle mani di Dio strumenti efficaci di salute e di prosperità d ' Italia . Noi dobbiamo più e più raccoglierci attorno al Pontefice , allontanarci dal liberalismo e formare le falangi salvatrici . Alla vigilia delle elezioni politiche ci stia innanzi il nostro dovere : se desideriamo libera la Religione , indipendente il Papato , grande la patria e atterrato il nemico comune , il liberalismo , che ci ha dato schiavitù , miseria , ladri , deplorati ; se desideriamo mettere assieme l ' esercito dei liberatori del paese dal brigantaggio liberalesco obbediamo al Papa , non andiamo alle urne .
StampaQuotidiana ,
Noi deploriamo che la maggioranza dei cattolici e degli uomini d ' ordine abbia in buona fede presa sul principio una posizione che li ha poi condotti a trovarsi in urto con l ' evidenza dei fatti e coi principii elementari del diritto umano ; ma fiat iustitia et pereat mundus : nessuna avversione di razza o di religione , nessuna necessità di difesa politica legittima la soppressione della verità , il sacrificio di una vita , il tormento d ' un ' anima , il vilipendio di una famiglia , la morte civile d ' un colpevole . Come abbiano potuto , con tanta ferocia , i nazionalisti e gli antisemiti assumere una causa così ripugnante , senza indagare , se mai nella loro lotta disperata per un ideale patriottico contro la massoneria e il giudaismo , calpestassero il fondamento stesso del proprio programma e creassero agli avversari una posizione di favore , è un fenomeno che non si spiega se non tenendo conto degli acciecamenti che la passione produce : l ' avervi però persistito , e il persistervi tuttora , malgrado tutto quello che di triste è accaduto , malgrado tutta la luce che si è sprigionata dal cozzo terribile , malgrado le rivelazioni , le confessioni , le inchieste , tradisce una cecità irreparabile . La Francia ha bisogno che questa brutta pagina della sua storia contemporanea si chiuda ; e a chiudersi pare infatti vicina : ciò non accadrà forse se non attraverso nuove convulsioni : ma è sperabile che gli uomini onesti d ' ogni partito si convincano finalmente che oggi alla Francia occorre una cosa sola : far giustizia ; giustizia riparatrice del passato , giustizia punitrice degli autori della sventura e dell ' onta riversatasi sul paese .
StampaQuotidiana ,
Sempre fedeli al nostro programma che difendemmo omai sempre colla libera e feconda discussione , nemici ognora della intransigenza ma fermi fautori del progresso civile ed economico del nostro paese , vi rivolgiamo oggi la parola perché domani nel segreto delle urne voi deponiate quel plebiscito di favore e di fiducia verso uomini che più volte vi diedero prova luminosa di solerte e patriottica amministrazione . Per forza di legge , per le maggiori guarentigie di libertà concesse dallo Stato , per l ' allargamento del suffragio popolare voi siete chiamati domani a rinnovare il Consiglio Comunale ed eleggere 6 Consiglieri provinciali . Non potete errare nella scelta , imperocché il partito liberale progressista , scevro da utopie politiche , nemico di ogni personalità e di maneggi elettorali , si ripresenta a voi con grandi garanzie : la fiducia della pubblica opinione che da vari anni lo ritenne , come difatti lo è moralmente il grande e benefico partito di maggioranza – il passato periodo di tempo speso unicamente pel bene del paese , al compimento di riforme , di lavori , d ' igiene e pubblico progresso ! Checché hanno sbraitato e malignato gli avversari , l ' omai compiuto acquedotto di S . Marco di acque pure e salutari , la viabilità interna ed esterna stabilita , la riselciatura , le fontane , gli abbeveratoi ed i cimiteri rurali in tutte le frazioni , il pubblico mattatoio , le opere di sventramento e di redenzione morali d ' interi quartieri col rialzamento del ponte di S . Antonio e del taglio del palazzo Marcatili , le strade obbligatorie di Venagrande e Casteltrosino , la riforma scolastica sia in città che nelle ville , tutto ciò in parte è stato compiuto , in parte si completerà , essendo stato convalidato , come di legge , sia la vendita dei beni comunali come la creazione del prestito straordinario . Questo vasto ed importantissimo programma , che fu accolto con entusiasmo da tutta la città , è valida garanzia di un vicinissimo , grande e lungo lavoro , immediatamente utile alle classi operaie . La libertà è la vita della democrazia – il governo di questo popolo laborioso e perseverante sta nella forza , nel lavoro . Per cui se il nostro partito cittadino progressista ha dato e compierà un programma di civili riforme e di utili e lucrosi lavori , le classi operaie trovano in esso la vera democrazia non di declamatori ma di onesti e solerti amministratori . Il paese è sempre più forte , temuto e rispettato , laddove il popolo lavora , s ' educa e s ' incivilisce ed allora in esso la libertà è vivo fuoco , sublime stimolo alla tempra delle coscienze , alla patriottica formazione del carattere italiano , unica base della forza nazionale . Nel Comune , istituzione civile eminentemente democratica , non deve violentare la politica le idee superiori di Stato e di governo non devono influenzare l ' amministrazione del circoscritto territorio – terranno esse forti e divisi gli uomini nelle aspirazioni , ma li manterrà sempre uniti nella ricerca del bene di tutti i cittadini . La civiltà dei tempi creò i Municipi in Italia , come la più bella e democratica rappresentanza di una grande famiglia , nella quale non vi devono essere cadetti , né primogeniti del Medio Evo . Tutti egualmente rappresentati perché la vera forza del Comune sta nell ' equilibrio costante delle varie classi sociali . Il partito liberale progressista si ripresenta alle urne fiducioso di ritrovare il favore del corpo elettorale promettendo l ' immediata esecuzione delle riforme tutte , già approvate , e di proseguire sempre nella via del progresso e della civiltà , senza fermarsi , combattendo pel trionfo della sua venerata bandiera ! La lista che a voi si presenta è composta di onesti e probi cittadini appartenenti alle varie classi sociali . Il vecchio partito progressista ridotto a quindici consiglieri viene rafforzato da ottimi elementi che rappresentano il censo , il territorio esterno , gli industriali , i reduci delle patrie battaglie , i professionisti e gli operai . Alla minoranza , affermatasi con programma radicale , spetta l ' obbligo di completare l ' amministrazione Comunale , perché si ottenga il vero bene del paese e delle classi operaie . ELETTORI ! Il nostro giornale che sostenne sempre contro avversari intransigenti , e stampe bugiarde il trionfo di tutte le riforme cittadine , che si volevano gettare da prepotenti ed interessati nelle voragini di esercizi o di perdizioni , a danno del popolo ed a scorno degli operai vi raccomanda caldamente i maggiori suffragi alla lista liberale progressista .
StampaQuotidiana ,
Fino dalle 7,30 il recinto riservato al pubblico nelle Assise va popolandosi discretamente . Giù nel cortile del palazzo di giustizia passeggiano molte guardie e carabinieri . Altri molti agenti sono sparsi nell ' aula e nell ' antisala , agli ordini diretti del commissario Rossi . Si notano molti questurini in borghese . L ' accesso ai giornalisti nei posti riservati viene regolato rigorosamente . Gl ' imputati vengono introdotti nel gabbione alle 8,15 . Essi serbano un contegno apparentemente tranquillo ; Palizzolo è pallidissimo e sorride al fratello Eugenio che corre a stringergli la mano , quindi scambia poche parole con Maggio , unico dei difensori suoi presenti . Degli avvocati soltanto la parte civile è al completo . Stante l ' ora mattutina non sono presenti che Melloni e Becchini . Più tardi sopraggiungono Salerno e Venturini . Quando si apre l ' udienza alle 8,30 , circa 200 persone sono nel recinto del pubblico . Fatto l ' appello dei giurati e degli imputati , il Presidente passa subito a svolgere il riassunto . Egli che appare assai sofferente , comincia dal fare l ' elogio dei giurati che con spirito di abnegazione hanno seguito diligentemente lo svolgersi di questo immenso processo . Dice che il loro esempio è degno di essere tramandato alla storia . Il comm . Frigotto con rapidissima sintesi ricostruisce la narrazione dell ' assassinio di Notarbartolo al Ponte Curreri , cominciando dal rinvenimento del cadavere di Notarbartolo e passando subito a ricordare tutte le indagini compiute dalla polizia e dai carabinieri per raggiungere i colpevoli . Delinea efficacemente la nobilissima figura della povera vittima , di cui fa un vivissimo elogio e ricorda le varie istruttorie seguitesi dall ' autorità giudiziaria per accertare la responsabilità dei maggiormente indiziati , Carollo , Garufi e Fontana . Ricorda il loro primo proscioglimento , il nuovo arresto dei due primi e il loro rinvio alle Assise di Milano . Accenna alle varie causali , alle quali il delitto è stato attribuito , fra cui , la più insistente , quella relativa agli astii incontrati da Notarbartolo al Banco di Sicilia con Palizzolo ed altri consiglieri . Rileva che il nome di Palizzolo corse per le bocche di tutti poco tempo dopo il delitto come quello del mandante , e gradatamente , dopo aver descritto le fasi delle varie istruttorie seguitesi , viene a parlare del processo di Milano ; ove fu lanciata dal figliuolo della vittima l ' accusa contro Palizzolo il cui nome fu ripetuto poi da un ' infinità di testimoni come colui che fosse accusato dalla voce pubblica come mandante , fino dai primi momenti che si ebbe notizia dell ' assassinio . Il Presidente conclude rapidamente questa parte fino al rinvio di Palizzolo , Fontana e Garufi alle Assise di Bologna . Quindi comincia a spiegare i quesiti ... I giurati finalmente entrano nella loro camera di deliberazione : sono le 21,50 . Nell ' aula il pubblico si abbandona ad un cicaleccio vivacissimo facendo le più disparate previsioni sull ' esito del verdetto . Molta folla rumoreggia fuori , trattenuta da guardie e carabinieri regolanti l ' accesso . Oltre quelle poche centinaia di fortunati che sono riusciti a penetrare nel recinto riservato al pubblico , ove si notano , nonostante l ' ora tarda parecchie signore ed alcuni preti , il vestibolo . Lo scalone , gli ambulatori del Palazzo di giustizia spesseggiano di folla . Una grande , morbosa curiosità ha invaso tutti . L ' attesa del verdetto è divenuta febbrile , intensa . I giurati escono dalla sala delle deliberazioni alle ore 23,25 . L ' attesa è intensissima . Si cerca di leggere nei loro visi la sentenza di condanna o l ' assoluzione ; ma nulla essi fanno trapelare . Tutti sono imperscrutabili , ora come durante l ' intero lunghissimo dibattimento . Il Presidente , per precauzione , ha fatto venire un medico . Fra un silenzio di tomba , il capo dei giurati Gualtiero Guaiani , posta la mano sul cuore , pronunzia la formula sacramentale : « Sul mio onore e sulla mia coscienza il verdetto dei giurati è il seguente : Questione l ª principale - L ' accusato Fontana Giuseppe è colpevole di avere la sera del 1° febbraio 1893 , lungo il tratto ferroviario Termini - Trabia , in uno scompartimento di prima classe , inferto da solo e con altri o immediatamente con altri cooperato ad inferire , con arma da taglio al comm . Emanuele Notarbartolo lesioni , che furono causa della di lui morte e ciò con intenzione di ucciderlo ? A maggioranza : sì . Sono accordate le attenuanti . Questione 2ª - L ' accusato Fontana Giuseppe ha commesso il fatto di cui fu ritenuto colpevole , con premeditazione ? A maggioranza : sì . Questione 3ª principale - L ' accusato Palizzolo Raffaele è colpevole di avere determinato altri a commettere l ' omicidio in danno del comm . Emanuele Notarbartolo ? A maggioranza : sì . Sono accordate le attenuanti . Questione 4ª - L ' accusato Palizzolo Raffaele ha commesso il fatto di cui fu ritenuto colpevole con premeditazione ? A maggioranza : sì . I primi sì relativi a Fontana e a Palizzolo vengono accolti da applausi , e da grida di bene e bravo . Il presidente scampanella furiosamente . Il momento è veramente solenne . I difensori appaiono commossi e commossi sono evidentemente i giurati medesimi . Il presidente ordina che vengano introdotti gli imputati . Questi entrano nella gabbia fra numerosi carabinieri che vi rimangono . Gli imputati sono pallidissimi . Palizzolo fa sforzi per imporsi la calma , ma la sua agitazione è evidente . I due Vitali e Bruno rimangono tranquilli . Palizzolo giunge le mani sorridendo tristamente , poi piega le braccia e rimane con gli occhi socchiusi , scrollando il capo nervosamente . Fontana abbassa gli occhi e congiunge le mani nervosamente ; ma il suo viso nulla lascia trasparire della sua agitazione . L ' avv . Cevidalli presenta le conclusioni della P . C . con le quali chiede siano applicate le pene di legge , condannando gli accusati ai danni da liquidarsi in separata sede . Il P . M . Bertola fra l ' attenzione generale presenta le proprie richieste : Per Palizzolo , mandante dell ' assassinio Notarbartolo , chiedo la condanna a trent ' anni . Scoppiano grida di bene e bravo . Il clamore è assordante e gli zittii non riescono a farlo cessare e occorre una energica scampanellata presidenziale per far tornare la calma . Bertola riprende : Per Fontana la posizione è identica a quella di Palizzolo ; chiedo quindi che si condanni a trenta anni . Palizzolo con voce vibrata : Domando la parola ! Presidente . Aspettate un momento . Quindi il presidente chiede ai difensori dei condannati che cosa abbiano ad aggiungere prima che la Corte emetta la sentenza . Venturini , difensore di Palazzolo , dichiara di rimettersi alla giustizia della Corte . Stoppato , difensore di Fontana , altrettanto . Il Presidente concede la parola a Palizzolo . In questo momento scocca la mezzanotte . Fra grande silenzio l ' ex deputato di Palermo con voce convulsa ma forte , dice placatamente : « Una sola parola » ! Poi prorompe : « Signori giurati , siete stati ingannati . Sono innocente , Iddio saprà vendicarmi , non su voi , signori giurati , ma su chi mi ha assassinato » . Fontana grida , stendendo la mano verso i giurati : « Anch ' io sono innocente , lo giuro sulla tomba di mia moglie » . La Corte si ritira per emettere la sentenza . Nell ' aula si animano conversazioni vivaci , discussioni svariate sull ' esito del processo . Per sentimento di delicatezza non vi riferisco qual sia il tono generale di tali discorsi . Riproduco soltanto questa frase che fiorisce sulle bocche di moltissimi : « Bologna si è fatto onore » . Il Presidente legge la sentenza colla quale Palizzolo e Fontana sono condannati a 30 anni di reclusione ciascuno , a 10 anni di sorveglianza speciale , all ' interdizione perpetua dai pubblici uffici , all ' interdizione legale durante la pena . Palizzolo e Fontana alla rivalsa dei danni alla parte lesa Notarbartolo e alle spese . Scoppia un grande clamore di applausi . Il presidente scampanella , quindi dice : Dichiaro chiusa la sessione aperta il 9 settembre ; ringrazio i giurati del servizio prestato per tanti mesi nell ' interesse della giustizia . L ' aula si sfolla rumorosamente fra gli applausi e le grida di : viva la giustizia bolognese .
StampaQuotidiana ,
Gli operai della Fonderia Oretea e dello Scalo di Alaggio , come di consueto , stamane si erano recati al lavoro , quando tra di loro si sparse la notizia , ieri pubblicatasi da qualche giornale , che , nella nuova ripartizione dei fondi del ministero della marina e dell ' industria navale statale e privata , sarebbe stata trascurata la Sicilia . Tale notizia circolando e ingrandendosi di bocca in bocca , provocò una giusta esasperazione nell ' animo degli operai , i quali , smessa la giubba di lavoro che avevano allora indossato , si vestirono e lasciarono le officine e , col proposito di scioperare e di dimostrare , si diedero appuntamento per le ore 9 al Foro Italico , presso Porta Felice . Ivi furono raggiunti dal direttore della Fonderia cav . ing . Torrente il quale lesse loro dei telegrammi del presidente dei ministri on . Zanardelli , del ministro dell ' interno on . Giolitti , e di quello della marina on . Morin , in cui si diceva che poiché i lavori che la marina ha in corso di fornitura presso l ' industria privata consistono principalmente in corazze , cannoni e macchine motrici per navi , tali lavori non potevano commettersi in Sicilia perché non vi esistevano stabilimenti per l ' esecuzione di essi . Gli operai , non ascoltando agli incitamenti alla calma loro fatti dal cav . Torrente e dall ' ispettore Marzullo , in preda a viva agitazione , finirono per irrompere clamorosamente in massa nel corso Vittorio Emanuele . Accorsa la pubblica sicurezza furono suonati gli squilli di tromba e caricati i dimostranti , ma inutilmente , giacché gli operai , essendo in numero di molto maggiore , sopraffecero la forza e proseguirono la loro marcia dirigendosi verso la Piazza Pretoria . Dal municipio viene quindi per telefono avvertita la questura che i dimostranti si vanno riunendo sotto il palazzo municipale e tosto vien mandata colà una buona parte della forza con numerosi funzionari , ma già la folla ha invaso ed occupato tutta la piazza del Municipio e mentre gli agenti e i carabinieri si dispongono in guisa da circondare i dimostranti , sopraggiunge l ' on . avv . Di Stefano con i presidenti delle otto società operaie del mandamento Molo , che viene accolto da fragorosi applausi . Da una finestra degli uffici di Stato Civile , ottenuto un po ’ di silenzio , fa un breve discorso , interrotto spesso dalle grida dei dimostranti . Egli ricorda che se il precedente ministero non fosse caduto , si sarebbe ottenuta a quest ' ora , dietro le pratiche fatte , una legge per la quale gli operai marittimi della nostra città avrebbero avuto pane e lavoro . Però la Camera fra qualche giorno si riaprirà , e il progetto di legge , dal quale si ripromettono i dovuti benefizi , sarà senza fallo presentato e discusso . L ' oratore finisce raccomandando agli operai di mantenersi calmi , di attendere ancora un po ’ , giacché tanta pazienza hanno finora dimostrato , ed annunziando che lunedì prossimo egli partirà per Roma con una commissione di operai , per ottenere dal ministro dei lavori pubblici e da quello della marina , in via d ' urgenza , qualche lavoro nel quale possano essere occupati il maggior numero degli operai .
StampaQuotidiana ,
Una delle più tristi giornate oggi per il cronista ! I disordini ordinari erano naturalmente preveduti . poiché la deliberazione presa ieri nei locali della società Ignazio e Vincenzo Florio , di mantenere cioè vivissima l ' agitazione , non poteva che preludere ai gravi tumulti che tutti dobbiamo deplorare . Ma agli operai marittimi si unirono anche gli agrumari , i quali perciò si astennero pure dal lavoro . Anche le incassatrici furono invitate ad abbandonare il lavoro , e dinanzi un magazzino in via Principe Belmonte , il cui proprietario sig . Barba si era opposto a che le sue lavoranti smettessero dal lavorare , accadde il primo tafferuglio nel quale si distinsero specialmente le donne . Verso le ore 7,30 tutte le incassatrici e gli impiegati alla manifattura delle casse di agrumi , sbucando dalla via Emerico Amari , via Principe Belmonte , via Stabile , via Polacchi gridando , anzi imprecando , accorsero in via Borgo , ove si riunivano agli operai marittimi . Verso le ore 8 tutta quella massa imponente invase i locali dell ' officina elettrica e dell ' officina dei trams , gridando sempre a squarciagola , invitando quegli operai a lasciare il lavoro . I dimostranti , così ingrossati , tornarono in via Borgo . Quivi diedero l ' assalto ai trams elettrici , chiedendo che fosse sospeso il servizio e poiché guidatori e bigliettari naturalmente si opposero , cominciarono a tirar sassi contro le vetture , frantumando i cristalli . Ma i guidatori proseguirono ciò nonostante il loro cammino , prima lentamente , poi a tutta velocità , riuscendo così a sfuggire agli assalitori che continuarono ad inseguirli per un buon tratto , lanciando sassi . Intanto una buona parte dei dimostranti volendo ad ogni costo impedire che circolassero i trams , servendosi delle barche che erano a secco al Sammuzzo , cominciarono a costruire delle barricate , nella via Borgo , all ' altezza di via Stabile , per impedire così il passaggio alle vetture elettriche . Uomini e donne trasportavano le barche e le ponevano una sull ' altra gridando : Le barricate ! le barricate ! Vengono suonati gli squilli di tromba , si viene a colluttazione fra dimostranti e forza pubblica ; i soldati inastano le bajonette , ed allora il capitano ordina la carica . I dimostranti dapprincipio resistono , e qualche sasso vien lanciato contro la truppa . Donne , bambini , vecchi , cadono trascinati dalla folla , spinti , urtati , stramazzano a terra ed i contusi non son pochi . La situazione è davvero emozionante ; si ha la prova oramai che i dimostranti non vogliono fare una delle solite innocenti proteste : essi non temono le bajonette e tentano di procedere innanzi , rompendo i cordoni della truppa . Finalmente militari ed agenti di pubblica sicurezza riescono a fare indietreggiare i dimostranti che si dividono allora in due grandi colonne , una delle quali si avvia per la via Principe Scordia , e l ' altra è spinta fino in piazza Ucciardone . Agli operai frattanto s ' erano uniti una quantità di monelli , dalle faccie patibolari , che sogliono profittare delle tristi circostanze per sfogare il loro odio contro gli agenti dell ' ordine . La via Maqueda , dal tratto di Sant ' Agostino fino ai Quattro Canti è addirittura gremita di dimostranti . L ' ispettore cav . Marzullo intima loro di sciogliersi , ma naturalmente . non viene obbedito , e allora vengono suonati i soliti squilli di tromba che echeggiano questa volta sinistramente . Nessuno però si mosse e i soldati vennero allora spinti alla carica . Neanco questo giovò . I dimostranti contendendo il terreno passo a passo , cominciarono a lanciare dei sassi contro la truppa , e i soldati , i carabinieri , gli agenti , tentando di schivare quei proiettili che spesso però colpivano il segno , continuarono a procedere innanzi , armati , più che di altro , di pazienza e di rassegnazione . Intanto i bersaglieri respingono i dimostranti fino all ' angolo della via Celso , mentre a rinforzarli sopraggiungono due compagnie del 14° fanteria le quali si dispongono in doppio cordone avanti la discesa di Piazza Nuova , in via Maqueda . Vengono suonati gli squilli di tromba ma i dimostranti inveiscono contro le guardie lanciando grossissimi sassi . È un momento di grande trepidazione . Militari ed agenti stanno fermi ai loro posti , apparentemente tranquilli , e spesso vengono colpiti da proiettili più o meno grossi . Il maresciallo dei carabinieri Pittaluga viene ferito da una sassata alla tempia destra . Vengono frantumati i vetri di un fanale e allora il desiderio di distruggere spinge la folla ad atti deplorevoli . I vetri di tutti i fanali che sono nella via Maqueda cadono infranti ; il fragore dei vetri che si rompono dà alla selvaggia scena un aspetto triste . Si ripetono gli squilli di tromba di tanto in tanto , si torna a fare delle cariche , ma la folla dei dimostranti non indietreggia . Per un momento sembra che le cose debbano calmarsi , ma la folla ingrossa sempre più , e diventa più pericolosa . Vengono suonati ancora una volta gli squilli di tromba ma i dimostranti inveiscono contro le guardie lanciando grossissimi sassi . È un momento di grande trepidazione . Militari ed agenti stanno fermi ai loro posti , apparentemente tranquilli , e spesso vengono colpiti da proiettili più o meno grossi . Il maresciallo dei carabinieri Pittaluga viene ferito da una sassata alla tempia destra . Vengono frantumati i vetri di un fanale e allora il desiderio di distruggere spinge la folla ad atti deplorevoli . Intanto i Quattro Canti di città , tutta la via Maqueda , il corso Vittorio Emanuele sano occupati militarmente . I balconi sono addirittura gremiti , grande folla tumultuante fa ressa dietro i cordoni della truppa . Le botteghe sono chiuse , gli uffici pubblici , alcuni chiusi , alcuni altri , come il Municipio , il Palazzo delle Finanze , sono custoditi da compagnie di soldati . Una gran folla di dimostranti occupa la piazza Pretoria e comincia a lanciar sassi contro i fanali e contro le finestre del Municipio , la cui porta d ' ingresso è chiusa e custodita anche da cantonieri municipali . Verso le ore 14 , la grande maggioranza degli operai dimostranti si ritira e prende il sopravvento la ciurmaglia dei malviventi , monelli , giovinastri , brutti ceffi , tutto insomma il più putrescente strato sociale . Verso le ore 16 , l ' aspetto della città è caratteristicamente triste . La gente si affaccia ai balconi , guardando in fondo alle strade , dove , di tanto in tanto , si destano dei pànici , e si vede la gente che corre per ripararsi da un qualche guaio . Nei quartieri popolari , specialmente nel rione Capo , per quei vicoletti angusti , tortuosi e popolosi , squadre di monelli e di giovani di aspetto molto dubbio , scorazzano ogni tanto vociando e lanciando sassi ai fanali , ai balconi e alle vetrine dei negozi . Le botteghe che fin da stamane si erano chiuse , poi si sono man mano riaperte ; ma ad ogni irruzione vandalica che si annunzia da lontano si richiudono rapidamente .
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Lina Cavalieri , fanciulla , era una di quelle deliziose ciociare di Piazza di Spagna a Roma le quali con gli occhi grandi e neri , le guancie rosee , il corpo slanciato , invitano con insistenza il forestiere ed il passante ad acquistare un fiorellino , oppure fanno da modelle ai pittori della via del Babbuino . Ella venne poscia educata alla musica e debuttò applauditissima nei cafés chantants . Cantò anche a Parigi , ove grande grido sollevò la sua bellezza , tanto che ora , insieme alla Belle Otéro , alla Liane de Pugy , e alla Cléo de Mèrode , la Cavalieri è annoverata fra le beautés mondiali . Dai cafés chantants ella passò all ' opera seria onde ha già cantato applaudita al S . Carlo di Napoli , a Madrid ed in altri importanti teatri . Adesso il pubblico palermitano avrà il piacere di applaudirla nella Bohème . Infatti Lina Cavalieri è arrivata ieri a Palermo , e incomincerà presto le prove dell ' opera del maestro Puccini .
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Si prevedeva che la manifestazione di oggi sarebbe stata veramente grandiosa , imponente , e in realtà è riuscita superiore ad ogni supposizione . Fin dal mezzogiorno notavasi una grande animazione nelle vie principali . Erano numerose brigate di operai che si avviavano per prendere parte alla festa . Nelle adiacenze di via Oreto si è riversata immensa popolazione per assistere allo sfilamento del corteo . Alle ore 14 tutti sono al loro posto , e con ordine perfetto , cominciano a muoversi . I lavoratori , con gentile pensiero , prima di incamminarsi direttamente per via Macqueda , vollero cambiare per un momento rotta e sfilarono davanti i nostri uffici . Gli operai fecero una lusinghiera dimostrazione al Giornale di Sicilia , plaudendo calorosamente a misura che il corteo passava sotto i nostri balconi . La dimostrazione si ripeté poi , dentro il Politeama , allorquando Garibaldi Bosco ringraziò la stampa ; si udirono delle grida di Viva il Giornale di Sicilia , a cui la odierna dimostrazione di simpatia è largo guiderdone e conforto al suo mai smentito interessamento alle giuste cause dei lavoratori . Senza incidenti , il corteo giunge al Politeama , sempre preceduto da un plotone di carabinieri , da funzionari ed agenti di P . S . Alle ore 15,30 precise giunge il sindaco accompagnato da Garibaldi Bosco , dagli assessori Graziani , Di Martino , Caputo , Lazzaro , Galletti , Bordonali e dal segretario generale Donatuti . Il sindaco , cui la società dei fiorai offre un artistico mazzo , vien fatto segno ad una entusiastica ovazione . Cessati gli applausi , il vice - presidente della Camera di Lavoro , sig . Lombardo , pronunzia poche parole per dare il saluto agli operai ; sorge a parlare quindi il sindaco comm . Tasca Lanza , che viene spesso interrotto da applausi . Infine , Garibaldi Bosco pronunzia il discorso ufficiale , celebrativo della grande manifestazione . L ' oratore che è stato felicissimo viene fatto segno alla fine a ripetuti applausi , mentre molti gridano : Viva la Camera del Lavoro ! Viva gli operai ! Il teatro comincia a vuotarsi lentamente e le carrozze che stazionano in piazza Ruggiero Settimo vengono prese di assalto .
StampaQuotidiana ,
Un avvenimento mondano è , davvero , l ' esposizione della meravigliosa camera da letto che la ditta Ducrot e C . ha esposto nel suo negozio di via Ruggiero Settimo . Ieri tutta la Palermo signorile ed aristocratica si è affollata colà per ammirare quei capolavori di mobilia elegantissima , sontuosa ed artistica ond ' è composta questa camera da letto che il Giornale di Sicilia offre in dono ai suoi abbonati insieme alla stanza da pranzo . La curiosità in tutta la cittadinanza era ben giustificata , poiché si trattava non solo d ' osservare i grandi premi del Giornale di Sicilia , ma anche di giudicare del valore e dell ' importanza di un arredamento e di un ammobiliamento che all ' Esposizione internazionale d ' Arte decorativa a Torino ha avuto il grande diploma d ' onore , la maggiore delle ricompense ! E quanti hanno veduto la camera da letto si spiegano agevolmente il grande trionfo riportato a Torino dall ' arte e dall ' industria palermitana ! L ' ultima notizia , che fa tanto onore alla Ditta Ducrot è la seguente : Sua Eccellenza il conte Giannotti , cerimoniere della Corte di S . M . il Re d ' Italia , ha ordinato la riproduzione di questa camera da letto che , come i lettori ricorderanno , è stata disegnata da Ernesto Basile , mentre le ornamentazioni in bronzo sono dello scultore Antonio Ugo .
StampaQuotidiana ,
Una festa meravigliosa quella di iersera in casa del prefetto marchese De Seta , in occasione del concerto col quale si chiudono i ricevimenti di quest ' anno nell ' ospitalissima e signorile famiglia . Le signore della nostra aristocrazia e della migliore società palermitana affollavano le sale ; il mondo ufficiale era al completo , a cominciare dal sindaco senatore Tasca Lanza , dai Generali Guy e de Boucard , Corticelli ecc . Il marchese e la marchesa De Seta facevano gli onori colla loro grazia squisita . Il concerto fu un vero avvenimento d ' arte , perché le incantevoli signorine De Seta che sono intelligentissime e bravissime musiciste , insieme alle loro gentili amiche formavano iersera una troupe insuperabile . S ' incominciò con Tops là bas ! di Monti , per mandolini , eseguito con entrain mirabile dalle signorine Nerina e Delia Whitaker , Emma ed Oliva di Cangi , Nina e Rosa De Seta , Costanza Vannucci , Marta di Napoli , Giuseppina di Montereale , Paolina Firmaturi e dalla signorina Angelina Termini che accompagnava al pianoforte . Le signorine Aileen Whitaker e Rosa De Seta eseguirono deliziosamente il duetto per arpe Idillio di San Fiorenzo . Seguì la signorina Amalia di Villafranca colla Romanza di Schumann trascritta per pianoforte da Liszt , mostrandosi come sempre eccellente pianista , e degna allieva del bravo maestro Arcieri . Poscia le signorine Rosa e Nina De Seta fecero gustare Berceuse di Godard e Saltarella di Papini ( violino e piano ) ; la signorina Rosa De Seta ( arpa ) e la signora Marchello ( piano ) suonarono il Guarany di Gomez trascrizione del Bellotta . La signorina Marianna Tagliavia cantò squisitamente l ' aria del Mefistofele e Valzer biondo di Marino , accompagnata egregiamente dall ' ottimo prof . Morasca . Dopo il concerto si schiusero le porte del buffet elegantissimo e sontuosissimo . Lo champagne scorreva a profusione nel gaio cicaleccio dello sciame lieto degli amici ed habitués ammiratissimi . Poscia le giovani eleganti coppie si abbandonarono alle dolcezze del boston e i quattro salti durarono fino a tardi .