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> autore_s:"-" > anno_i:[1880 TO 1910}
StampaPeriodica ,
La Vita italiana in un breve articoletto , intitolato « Ruggero Bonghi e Grazia Deledda » paragona il metodo narrativo della gentile scrittrice sarda al metodo , niente altro , di Turghèneff . Non mi sembra esatto il paragone , nemmeno se condizionato e parziale . I personaggi di Turghèneff sono agitati , è vero , dalle passioni che dominano il cuore umano , batta esso negli ampi , villosi petti selvaggi o pulsi stanco sotto i risvolti serici dello smoking di un dandy londinese , ma la fisionomia speciale della razza slava , così felina , impetuosa ed invadente , è tratteggiata con tocchi precisi dalla mano maestra del romanziere russo . Leggete Fumo , una satira sanguinosa ed atroce con cui si marchia a fuoco l ' alta società moscovita , leggete il Padre e figli dove gl ' intendimenti e le aspirazioni del passato e dell ' avvenire sono messi a riscontro , leggete Acqua di primavera dove il protagonista , preso fra l ' amore soave di una fanciulla e la passione divorante di una donna , cede agl ' impeti del giovane sangue e spezza il proprio avvenire e infrange il proprio sogno ; voi troverete che i tipi di Turghèneff , uomini e donne , sono russi , sempre russi , niente altro che russi , laddove Annina , Sebastiano , Zonario , tutti i personaggi di Anime Oneste potrebbero , senza pregiudizio di sorta , essere nati e cresciuti a Napoli come a Firenze , a Sassari come a Milano . Non diciamo dunque che il romanzo nuovo di Grazia Deledda sia un romanzo sardo e che della cara e forte isola riproduca il carattere . Qualche descrizione di paesaggio , qualche schizzo di costume non bastano a darci il colorito locale di una regione , a farci vivere in un ambiente speciale o a sintetizzare gli elementi costituenti lo speciale organismo di tutta una razza la quale abbia come la sarda , per la natura del suolo , per ragioni geografiche e filologiche , un suggello di così spiccata originalità . Se fosse proprio necessario paragonare a qualche altro libro il libro di Grazia Deledda , vorrei porlo a riscontro dei romanzi di Erckmann Chatrian , tanto in Anime oneste l ' idillio campeggia sul dramma . A proposito di ciò l ' autrice merita di essere molto lodata . Se non mi pare che Anime oneste formino un libro bello , certo formano un libro leggiadrissimo e buono : leggiadrissimo pel profumo di femminilità emanante da ogni pagina , buono per la serenità degl ' intendimenti , per la rettitudine dei personaggi , per lo spirito di sacrificio da cui la protagonista è animata , per l ' amore austero e calmo di Sebastiano verso la terra , inspiratrice augusta di forti opere e di forti pensieri . E poiché il Fanfulla domenicale si va acquistando bella fama di pedanteria , io consiglierò pure la giovane autrice ad affilare pazientemente la penna prima di cimentarsi ad un altro libro . Lo studio assiduo e pedestre della grammatica , l ' analisi della proposizione e del periodo , non sono esercizi divertenti , capisco bene , ma se un pianista tormenta tutti i giorni la tastiera con arpeggi ed accordi per avere docile la mano all ' interpretazione di Bach e di Beethoven , perché dunque lo scrittore non dovrà sottostare ad un bagno giornaliero di grammatica o di filologia per ottenere la parola agile nell ' afferrare il pensiero , trasparente nel riprodurne precisi i contorni ? Quando la tessitura di un periodo non è rigidamente costrutta sopra regole bene determinate , vuol dire che la preparazione manca o è insufficiente , e l ' ingegno , sia pur caldo e vivo , non può , senza l ' ausilio di una tenace preparazione , produrre l ' opera sfidatrice del tempo . Grazia Deledda non abbia fretta ed ascenda lentamente , serenamente l ' erta scoscesa del sapere . Che importa se il passo è tardo ? Ad ogni piè sospinto ella vedrà spiegarsele intorno l ' orizzonte , sentirà più ritemprante e pura circolare l ' aria sulla sua fronte , ammirerà più fulgente irraggiare il sole sopra eccelse vette inesplorate . La critica , senza fretta , guarderà aspettando .
StampaPeriodica ,
1 . Noi vogliamo l ' organizzazione graduale della società in associazioni professionali corporative , autonome , generale ed ufficiali . Tutti i cittadini appartenenti alla stessa professione o a gruppi di professioni analoghe si riuniscano insieme , conservando individualmente la loro funzione economica ( padroni o imprenditori , operai , impiegati , apprendisti , disposti in gruppi distinti , e organicamente collegati per mezzo di commissioni miste in parti eguali o proporzionali ) per trattare insieme e regolare i rapporti reciproci e tutelare gli interessi comuni . Perciò chiediamo che lo Stato e tutti gli enti pubblici minori favoriscano in tutti i modi questa tendenza all ' organizzazione corporativa , specialmente lasciando piena libertà e dando il riconoscimento giuridico alle Unioni professionali che sotto l ' azione dell ' iniziativa privata verranno formandosi . 2 . Noi vogliamo la rappresentanza proporzionale dei partiti nei consigli dei comuni e della nazione , come forma superiore di lealtà politica e come avviamento alla rappresentanza proporzionale degli interessi , che sarà la portata dell ' organizzazione sociale corporativa . 3 . Noi vogliamo il referendum e il diritto d ' iniziativa popolare . 4 . Noi vogliamo un largo decentramento amministrativo come avviamento all ' effettiva autonomia comunale e regionale contemperata colle esigenze strettamente nazionali dello Stato . 5 . Noi vogliamo una legislazione efficacemente protettrice del lavoro : la limitazione del lavoro notturno e del lavoro delle donne e dei fanciulli ; il riposo festivo obbligatorio ; l ' assicurazione contro gli infortuni , per le malattie e la vecchiaia ; la determinazione della giornata massima di lavoro e del minimum di salario . Noi chiediamo che l ' applicazione pratica di queste regole generali stabilite dalla legislazione , la disciplina effettiva e tecnica del lavoro , siano affidate ai corpi professionali corporativi . 6 . Noi vogliamo una seria tutela ed un efficace sviluppo delle classi e degli interessi agricoli ; della piccola proprietà , anche con la creazione di beni di famiglia , di monti frumentari , ecc . , delle proprietà collettive e specialmente comunali ; una legislazione razionale sui contratti agrari ; la diffusione dell ' istruzione agraria ; l ' istituzione di camere d ' agricoltura e di un probivirato agricolo . 7 . Noi vogliamo una seria tutela ed un efficace sviluppo delle classi e degli interessi industriali e commerciali ; dell ' istruzione professionale popolare ; delle istituzioni cooperative di produzione , di consumo , di credito ; delle associazioni di mutuo soccorso e per la costruzione di case operaie . Chiediamo la creazione di un ministero del Lavoro e di camere professionali , nonché lo sviluppo del probivirato industriale . Vogliamo la tutela e lo sviluppo della Marina mercantile e la creazione di sbocchi al commercio . 8 . Noi vogliamo una forte diminuzione progressiva delle spese militari e degli altri oneri pubblici ; economie in tutti i servizi improduttivi della burocrazia amministrativa . 9 . Noi vogliamo una riforma tributaria conforme alle esigenze della giustizia distributiva e il sollievo all ' attuale esauriente regime fiscale ; l ' abolizione dei dazi di consumo e la riduzione dei dazi protettivi nei limiti strettamente richiesti dai bisogni economici nazionali , e l ' abolizione o lo sgravio delle imposte reali ; l ' istituzione di una imposta personale moderatamente progressiva ; l ' esenzione da imposte del minimum d ' esistenza . 10 . Noi vogliamo la repressione dell ' usura , dei giochi di borsa e delle speculazioni capitalistiche improduttive e dannose alla società ; la riduzione dell ' interesse legale del denaro . 11 . Noi vogliamo la tutela delle libertà civili e politiche : d ' insegnamento , di stampa , di associazione , di riunione , di coalizione ; la libertà e l ' allargamento del suffragio ; lo sviluppo della cultura nazionale e dell ' educazione religiosa e civile popolare . 12 . Noi vogliamo il disarmo generale progressivo , la fratellanza dei popoli e l ' arbitrato internazionale . Tutto questo noi vogliamo come democratici cristiani , perché le riforme che noi domandiamo corrispondono insieme alle aspirazioni di una vera democrazia e ai principi sociali del cristianesimo . Democrazia cristiana vuol dire applicazione integrale del cristianesimo , ossia del cattolicismo , a tutta la vita privata e pubblica moderna e a tutte le sue forme di progresso . Come democratici cristiani italiani poi vogliamo che cessi l ' antagonismo esistente fra le istituzioni politiche e civili del nostro paese e la Chiesa cattolica e il pontificato romano , che sono il centro storico – morale e politico – della nazione italiana . Noi vogliamo la libertà , l ' indipendenza e ogni bene civile dell ' Italia unito con la libertà e indipendenza della Chiesa . Noi invochiamo perciò nella coscienza nazionale una trasformazione che la conduca a vedere la propria missione e la garanzia migliore della propria grandezza e prosperità avvenire là dove essa è realmente : nel farsi centro e cooperatrice col pontificato di un rinnovamento universale dell ' umanità in senso cristiano e in senso popolare , nel promuovere cioè l ' avvento di quella democrazia cristiana internazionale che in forza di impellenti ascensioni sociali sarà la gloria del secolo ventesimo . Finché una simile trasformazione dello spirito pubblico italiano non sia avviata e finché duri il divieto pontificio dell ' accesso alle urne politiche , i democratici cristiani italiani , organizzati nell ' astensione politica , si ripromettono con un ' efficace opera estraparlamentare di promuovere questa nuova coscienza nel paese e di educare ed organizzare il popolo per la propria redenzione morale , politica ed economica e pel rinnovamento di tutta la vita pubblica moderna .
StampaQuotidiana ,
Ora si conosce la vera ragione della morte dell ' elefante che Menelik regalò a S.M. Umberto I e che questi donò al Municipio di Catania . La grotta in cui la bestia fu messa era buia , umida e l ' elefante era nutrito di erbaccie malsane . Si deplora il modo poco conveniente con cui si curò questo bellissimo dono meraviglia del giardino Bellini
GLI EBREI NEL MONDO ( - , 1885 )
StampaQuotidiana ,
Questa bella razza d ' individui arriva attualmente al numero di 6.377.602 . Dei quali in Italia ve ne hanno 26.289 per nostra buona sorte e comune letizia . Imperrocché sono eglino veramente i nostri padroni , ossia i padroni di 30 milioni di anime , come sono i padroni in Austria - Ungheria , in Germania , in Francia e dappertutto quasi . L ' ebreo domina le loggie cioè la Massoneria , la Massoneria ispira e conduce al liberalismo rivoluzionario , e la rivoluzione signoreggia i troni , parlamenti , il giornalismo , le famiglie , tutto . Queste sono pur troppo conseguenze che vengono dritte dritte una dopo altra . E poi c ' è anche un altro argomento . L ' ebreo è padrone nell ' oro : l ' oro è del mondo signor ; dunque l ' ebreo è il sovrano universale tanto più potente quanto meno riverito . Ecco pertanto gli ebrei padroni nostri , o lettori ; precisamente padroni nostri . Gli ebrei , se osservate , li troverete nel Senato , nel Parlamento , nelle Pubbliche Amministrazioni , nelle Camere di Commercio , nel giornalismo , dappertutto più o meno trasformati nei nomi e cognomi , ma sempre ebrei per pelle ! Oh questo poi sì . Lo dissero già loro stessi : prima i esser tedeschi , o francesi o italiani ecc . siamo ebrei !
StampaQuotidiana ,
La lettera circolare dell ' Eminentissimo cardinale Rampolla Segretario di stato di Sua Santità , da noi ieri integralmente pubblicata , è di una gravità che a nessuno dei nostri lettori può essere sfuggita . Versavamo tra gli equivoci ; sebbene il Santo Padre non avesse mai dato occasione a fraintendere i suoi propositi , e in ogni circostanza venisse a confermare per una parte il desiderio di pace in Italia , per l ' altra stabilisse come base della pace il rispetto al diritto e la giustizia vi ebbero e vi hanno persone che insistono per ottenere una conciliazione che sia la dedizione del Papa e dei cattolici in mano della rivoluzione , non implichi nessuna riparazione da parte dei liberali , e sono giunti a tanta audacia da voler estendere la opinione che il Papa stesso di questa guisa la pensi e a questo scopo intenda . Si è ben visto quali effetti disastrosi veniva producendo l ' equivoco creato e mantenuto dai clerico - liberali , dai conciliatori , dai rosminiani , dai passagliani . In giornaletti di provincia pieni di livore e scarsi di criterio , in opuscoletti che attribuivansi a un Vescovo italiano , in libri , in documenti solenni , in discorsi pubblici e privati , si sono venuti oltraggiando i cattolici come se osteggiassero le idee del Papa ; dall ' oltraggio scritto si passò alle persecuzioni ; la setta conciliatrice credette ultimamente di poter fare il colpo decisivo , e il processo che all ' « Osservatore » intentò l ' ab . Stoppani , fu il risultato di un accordo convenuto tra i caporioni dei conciliatori . La dichiarazione della Santa Sede intorno alle dottrine e ai principii cattolici inappuntabili dell ' « Osservatore » , e la dichiarazione della sentenza del tribunale intorno al passaglianismo inappuntabile dell ' abate le fiere affermazioni di Crispi e il telegramma del re al Patriarca di Venezia la Lettera circolare dell 'E.mo Rampolla hanno sventato tutte le combriccole conciliatrici , hanno rotto l ' equivoco scandaloso , hanno illuminato le intelligenze rette che volevansi ottenebrate e fuorviate . Come il Santo Padre , così i cattolici tutti sospiriamo la pace , aneliamo alla cessazione del dissidio che la setta liberale mantiene vivo contro la Santa Sede e contro la coscienza cattolica ma col Papa i cattolici tutti intendono che il diritto e la giustizia siano il fondamento della pace , intendono che siano riparate le offese fatte alla Religione e al suo Augusto Capo , intendono che il Vicario di Cristo sia rispettato in tali condizioni di libertà e indipendenza , quali Egli stesso determina . Il Cardinale Segretario di Leone XIII non ha soltanto invocato la giustizia , ma domanda in nome di Dio la riparazione delle ingiustizie : egli pone i diritti temporali del Papato come intangibili , e non fa mistero di nulla , ma rivendica la sovranità effettiva del Papa . E a questo modo che l ' equivoco dei conciliatori e dei transigenti viene stritolato . I cattolici sanno una volta più per quale via devono camminare per ottenere che si abbraccino e bacino in fronte la giustizia e la pace . Vediamo tutto il giornalismo liberale abbandonarsi ai commenti della Lettera Circolare del Cardinale Rampolla . Il giornalismo liberale si presenta come disingannato da quella magnifica Circolare : dichiara che è lieto di essere stato officialmente disingannato . Chiaramente si scorge che il giornalismo liberale si era fisso in mente che la pace il Papa volesse approvando e sanzionando tutti i misfatti della rivoluzione , accettandone e santificandone lo spirito animatore . In questo inganno il giornalismo liberale è caduto per l ' opera principalmente dei cosidetti cattolici transigenti , i quali gonfiarono di ree speranze il petto dei liberali in un tradimento da parte del Papa , e in tali speranze resero ostinati i liberali stessi . Si dichiarano ora disingannati . Sta bene . Se amano la patria , se la vogliono prospera e felice , potranno adoperarsi a condurre nel paese , che essi infestano e disordinano , la pace , partendo dal punto stabilito dal Papa ; a questo modo non si inganneranno . Di fronte ai transigenti e passagliani e rosminiani e clerico - liberali che crearono e coltivarono l ' equivoco disastroso , ora sfatato , e resero baldanzosi i liberali e ostinati nell ' ingiustizia , mentre oltraggiavano i cattolici ; di fronte ai liberali che pensavano di venire benedetti nei loro ladroneggi e nei loro propositi antireligiosi dal Papa , e in tale inganno sognavano conciliazione che facesse il Papa complice dei loro delitti è ben consolante l ' additare la bandiera combattuta , colpita , ma immacolata , che « L ' Osservatore » ha sempre tenuta sollevata nel momento stesso delle trepidanze e delle viltà ; sulla nostra bandiera stampiamo la lettera circolare del Card . Rampolla e la sentenza del tribunale , una medaglia d ' onore , una palla di piombo impotente . I nostri amici comprendono che le amarezze della lotta sono in noi compensate ad esuberanza dal poter ripetere : fummo e siamo nel vero .
StampaQuotidiana ,
La stampa liberale , non potendo negare l ' attività colla quale i cattolici , sull ' esempio del Papa , del Card . Manning , di altri egregi Prelati e ottimi laici , si danno allo studio ed alla soluzione delle questioni sociali , tenta di screditare questo generoso movimento col chiamarlo socialismo cristiano . Noi non abbiamo paura delle parole , essendo nostra abitudine sviscerarle e anatomizzarle per verificare diligentemente che cosa contengono . Se per socialismo si vuol intendere lo studio delle leggi costitutive della società , dei mezzi di perfezionarla , di svilupparvi l ' ordine , la prosperità , la pace , il progresso , non proviamo nessuna difficoltà a dichiararci socialisti , specie se si vuol ammettere che il perno di questo socialismo pacifico è il Vangelo . Ma per chiunque vuol essere di buona fede tale non è l ' accezione generalmente attribuita alla parola socialismo nella polemica contemporanea . La scuola socialista , quale si definisce essa stessa colle sue dottrine e co ' suoi atti , ha per iscopo la distruzione dell ' ordine sociale attuale nella sua costituzione d ' origine , basato sulla religione , sulla famiglia e sulla proprietà . Certo possono esistere gradazioni nell ' espressione di questa ostilità radicale . Alcuni socialisti assalgono di preferenza una base sociale piuttosto che un ' altra ; questi stanno per la propaganda pacifica , quelli invece non vedono che i mezzi violenti . Però son tutti d ' accordo sullo scopo finale della loro azione e sulla necessità di far tabula rasa dell ' ordinamento attuale . Ciò stabilito , è chiaro all ' evidenza che fra cristianesimo e socialismo non è possibile nessuna affinità . Il cristianesimo è la religione , e il socialismo è l ' irreligione . Il cristianesimo sancisce l ' unità e la perpetuità della famiglia ; il socialismo ne cerca la distruzione . Il cristianesimo afferma il diritto di proprietà ; il socialismo ne reclama l ' abolizione . Se volessimo cercare la figliazione logica e storica del partito socialista , dovremmo cercarla piuttosto nel campo liberale . Il liberalismo è anch ' esso il libero pensiero ; il liberalismo ha inferto gravi colpi al principio sacro dell ' indissolubilità del matrimonio ; il liberalismo , finalmente , è matricolato nell ' arte delle revisioni testamentarie e delle confische legali , e generalmente trova inviolabile la proprietà in un caso solo , quando il proprietario è desso . Sotto un altro aspetto si può dire che il socialismo , anche moderato , il socialismo della cattedra , come lo chiamano gli economisti tedeschi , si caratterizza da una estensione in certo modo illimitata delle attribuzioni dello Stato . Ora , sotto questo punto , i cattolici , pur ammettendo che lo Stato possa equamente intervenire a proteggere diritti ed interessi troppo deboli per difendersi da se medesimi , si mostrano dappertutto e sempre ostili ad un ' azione legislativa o imperativa della ripartizione cosiddetta naturale della ricchezza . Ebbene ! ancor una volta , è da questo che si conosce il socialismo , ed è anche per questo ch ' esso troverà sempre il cattolicismo attraversargli la strada per difendere in pari tempo i principii della conservazione sociale e le mozioni della libertà vera . Ecco che cosa ci preme dire per evitare i malintesi , e principalmente per illuminare il pubblico , sì facile a lasciarsi illudere dalla fraseologia del giornalismo e dal lecco delle parole , sulla vera natura del movimento che nel cattolicismo si manifesta universalmente a favore delle classi popolari e lavoratrici . Per non essere socialista non si dev ' essere egoista , né mostrarsi indifferente alle questioni che si agitano , ai pericoli che sovrastanno , e ripetere la stupida frase di Luigi XV : « La durerà quanto noi ! » Invece è dovere ed onore dei cristiani degni di questo nome interessarsi a sì gravi problemi e additarne il solo scioglimento compatibile colla ragione e colla giustizia . Tanto è ridicolo chiamar socialisti essi perché s ' interessano a pro del popolo quanto lo è chiamar malato il medico perché siede al capezzale de ' suoi infermi . La vera maniera di combattere il socialismo non è di lasciargli la briglia sul collo , secondo la vecchia massima della scuola di Manchester : anzi è di dare soddisfazione alle lagnanze ed alle aspirazioni legittime su cui esso specola , per poter meglio essere in grado d ' acchetare gli odii ch ' esso rimescola e di combattere quelli ch ' esso diffonde . Ancor una volta , ci voleva questa dichiarazione per togliere di mezzo ogni equivoco e per dissipare i malintesi che il liberalismo cerca troppo spesso di suscitare . Gli uomini intelligenti e onesti capiranno ; quanto agli altri bisognerà rassegnarsi a far a meno della loro approvazione .
StampaQuotidiana ,
L ' avere noi detto , non una sola , ma più volte che non tutto nel socialismo è errore , non tutto nel socialismo è pretesa infondata , e l ' essere noi cristiani cattolici , può aver contribuito a far credere ai nostri lettori che ci sia del vero in quello che è stato proclamato in questi giorni : « Il socialismo cristiano dell ' Osservatore Cattolico » . D ' altra parte l ' essersi veduto in Germania il Vescovo Ketteler e il canonico Moufang fra i cattolici , e il pastore Todt e il cappellano di corte Stöcker fra i protestanti , occuparsi attivamente e con adunanze e con scritti e con istituzioni delle questioni operaie e sociali fece credere che esistesse quello che , nella supposizione della sua esistenza , fu detto « socialismo cristiano » . Ora , che nelle idee socialistiche si trovino anche delle verità e non tutto sia errore , vi si trovino dei punti di diritto e non tutto sia pretesa infondata , questo è innegabile . Quando il Lassalle , p.e. , che passa per il creatore scientifico del socialismo pratico in Germania , dice nel suo « Programma della classe lavoratrice » che l ' idea nutrita e accampata da questa classe implica che ogni uomo abbia diritto ad un « menschen würdiges Dasein » , ad una esistenza degna del suo destino morale , e che lo Stato sia obbligato a tenere questo concetto come norma direttiva della sua opera legislativa ed esecutiva , è impossibile negare che « per se stessa » questa aspirazione a tale esistenza e questo postulato che lo Stato concorra a provvedervi sia una buona idea e una pretesa tutt ' altro che infondata . Quando i socialisti rinfacciano al Thiers e al Bastiat , oppositori del socialismo tutti e due , quantunque il primo protezionista e il secondo libero - scambista , che essi pure credono ed ammettono che il lavoro sia il solo terreno sul quale possa essere basato il diritto della proprietà individuale , i socialisti « in linea di fatto » dicono propriamente una verità . Thiers e Bastiat effettivamente dicono così . Avranno torto o no tutti e due insieme e con loro i socialisti , « in linea di diritto » ; questa è un ' altra questione : ma essi dicono così , e il fatto è questo , e nel fatto i socialisti hanno ragione . D ' altra parte è verissimo che p.e. il Vescovo Ketteler nel suo opuscolo Die Arbeiter frage und das Christenthum , La questione operaia e il cristianesimo , pubblicato nel 1864 , dice che considera di sua competenza la questione operaia e come cristiano e come vescovo : come cristiano , perché Cristo , Redentore del mondo , cerca non solo di salvare le anime degli uomini , ma anche di addolcire le loro pene e render meno grave il loro stato : come vescovo , perché la Chiesa aveva imposto a lui in conformità del suo antico costume « di essere , in nome di Dio , amorevole e misericordioso coi poveri e coi raminghi , nonché con tutti quelli che per qualsiasi ragione si trovano in miseria » . Tutto questo va benissimo . Ma da tutto questo risulta egli che vi sia un socialismo cristiano e che quelli dell ' « Osservatore » siano i socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » ? La cosa è tutt ' altra , ed è semplicemente questa , che la Chiesa , cristiana , tanto la cattolica quanto la protestante , si è interessata della questione sociale , ma non si è fatta mai socialista . L ' ha creduta , ed a tutta ragione , di sua competenza , come già la questione della schiavitù , ma non si è fatta mai socialista , e non v ' ha nessun socialismo cristiano , come non v ' ha nessuna Chiesa che si sia sostituita agli antichi padroni nel diventar essa in loro luogo proprietaria degli schiavi . La Chiesa , e la vera Chiesa , la cattolica , non è né socialismo né socialista , perché è libertà in nome di Dio e secondo la definizione che ne dà Leone XIII nella sua Enciclica Libertas . La cosa è semplicemente che quelli dell ' « Osservatore Cattolico » non hanno mai predicato il socialismo ; ma hanno sempre detto , prima che lo dicesse l ' altro ieri l ' on . Colombo , ai moderati , a tutti i liberali : « Badate , i grandi problemi sociali vanno studiati ; badate , i socialisti dicono delle grandi ragioni specialmente contro di voi , sostenute dalla logica che deriva inesorabilmente dai vostri principii liberali le loro conclusioni ; badate che col fuoco non si scherza , tanto più che chi lo ha acceso siete voi liberali , non noi dell ' « Osservatore » , badate che non si possono prendere così alla leggera queste tremende questioni , e forse non siete più in tempo a fare quello che avreste dovuto già aver fatto ; badate , che non tutto è errore nel socialismo , che non tutto è pretesa infondata » . Così abbiam sempre detto noi . Ma questo è predicar socialismo ? È essere socialisti ? Allora era socialista anche tanti anni fa il famoso economista sperimentatore e proprietario feudale Thuenen , perché profetava , fin da quando in Germania non si parlava neppure di socialismo , che « allorquando la moderna classe lavoratrice comincerà a muovere la domanda : quali sono i salarii naturali ? potrà scatenarsi una rivoluzione tale da ridurre l ' Europa allo stato di barbarie » . Ma allora uno dei primi socialisti era il Manzoni che nel suo romanzo e non si dica « ma questo era romanzo » poiché il Lassalle la sua propaganda sociale la fece anche pubblicando e diffondendo dei romanzi dello Schweitzer nel suo romanzo i Promessi Sposi fa precisamente una questione sociale in tutta forma e completezza , mettendo dall ' un lato gli oppressi difesi dalla Chiesa contro ( dall ' altro lato ) i Don Rodrighi , i Conti Zio , gli Azzeccagarbugli , i Conti Attilio , i Don Abbondio , cioè tutte le classi dirigenti nelle loro varie gradazioni di oppressione , dal prepotente moderato e radicale al conciliatore , transigente e mancante al suo dovere per paura . Del resto , è propriamente nella natura del socialismo che sta l ' impossibilità essenziale di un socialismo cristiano e che la Chiesa cattolica sia socialista . La Chiesa è la Chiesa , il cristianesimo è il cristianesimo , e il socialismo è il socialismo . Il Vescovo Ketteler diceva bensì che come cristiano e come Vescovo era di sua competenza la questione operaia ; ma non si dichiarava socialista per questo , anzi dal solo titolo La questione operaia e il cristianesimo si vede che l ' opuscolo del Vescovo mira a persuadere che il cristianesimo si muova a strappare dalle mani del socialismo e dei socialisti quella gravissima e tremenda questione . Il Rae , nelle notizie che del socialismo dà ai suoi inglesi , dice chiaro : « Il socialismo non ha origine religiosa » . E il Leroy Beaulieu , economista non sospetto di clericalismo al certo , dice nettamente : « Che la prevalenza delle idee socialiste è dovuta in gran parte alla diminuzione della fede religiosa nelle classi operaie » . Difatti : volete vedere scomparire ad un tratto il socialismo e lo spettro rosso della questione sociale ? Fate adempiere regolarmente , cominciando dalle signore classi dirigenti , da tutti i cristiani , uno ad uno , tutti i precetti lasciamo andare i consigli tutti i precetti del cristianesimo , e di socialismo non ne avremo più neppur l ' ombra . Ma questo è impossibile , direte voi . Impossibile o no , non è questa la questione : la questione è che se ciò avvenisse ciò dimostrerebbe quello che è in fatto che l ' essenza del cristianesimo è diametralmente opposta e sterminatrice dell ' essenza del socialismo ; e che quindi socialismo cristiano non v ' ha e non ve ne può essere ; e che quindi è un errore il modo di dire socialismo cristiano originato dall ' interesse che hanno preso nella questione i cristiani di Germania , e , per quello che riguarda noi dell ' « Osservatore » , è una castroneria madornale degna di un deputato liberale - moderato quella dell ' on . Colombo di aver detto : I socialisti , o il socialismo cristiano che sia , dell ' « Osservatore Cattolico » . L ' essenza del socialismo è la negazione della proprietà nel senso in cui la proprietà è intesa dal cristianesimo . E tale è la sua essenza , ad onta che il Lassalle si sforzi di definire il socialismo : una distribuzione della proprietà per le vie sociali . Col che egli parrebbe ammettere , contro il Proudhon , che la dichiara un furto , la proprietà . Ma l ' ammetta o no , se egli l ' ammette l ' ammette in tutt ' altro senso e natura che non l ' ammetta il cristianesimo . Tanto è vero che anche il Lassalle finisce poco dopo a conchiudere che la proprietà è un furto , non soggettivamente nel senso che i proprietari siano ladri , ma oggettivamente nel senso che è ladro l ' attuale sistema sociale . Dunque che comunanza può essere tra cristianesimo e socialismo ? Più ancora : i socialisti dicono che non vi è se non una sola vita : la presente ; essi vogliono dunque e nell ' ipotesi avrebbero ragione realizzare in quest ' unica vita i loro ideali , e far presto , altrimenti non potrebbero realizzarli giammai . Di qui il libero amore , di qui l ' eccitazione alla crapula , alla sommossa , al saccheggio , a tutti i disordini , per soddisfare le passioni e i brutali appetiti , che , come diceva la « Kölnische Zeitung » all ' imperator Guglielmo , pochi giorni fanno , sono l ' anima del socialismo . Ora , chi non sa che il cristianesimo si fonda tutto sul contrario , su una vita futura e sulla mortificazione e sulla pazienza per l ' acquisto di un ' eterna felicità spirituale e corporale in una vita futura , promessa a tutti gli uomini senza definizione di classi colla sola condizione dell ' adempimento della giustizia sulla passeggiera vita presente ? Vi può essere dunque comunanza qualsiasi fra socialismo e cristianesimo ? È possibile un socialismo cristiano ? Insomma ci fanno perdere il tempo a dimostrare , e nelle angustie di un articolo da giornale , la verità conosciuta . Ed è possibile che si voglia far passare quelli dell ' « Osservatore » quali i socialisti cristiani dell ' « Osservatore Cattolico » ? Sono calunnie dettate dall ' interesse e dall ' odio politico e non altro . Ma sanno , essi i primi , che calunniano . Non calunniamo noi , invece , ma diciamo nulla più che il vero quando diciamo che i socialisti , i padri del socialismo , i quali poi non vogliono riconoscere il figlio , e vogliono applicare contro di lui la legge antichissima romana « monstruosos partus sine fraude coedunto » , sono essi i liberali , siano poi moderati o radicali nulla importa . Essi sono i socialisti . E non solo c ' è un socialismo liberale o un liberalismo socialista , ma per essenza sua e per natura ineluttabile il liberalismo è socialismo . Quando noi ci ostinavamo , come ci ostiniamo , a combattere il Negri perché negatore dell ' assoluto , credete voi che noi sostenessimo cosa di poco momento , che noi non sapessimo quanta importanza socialista si contenesse in questa sua negazione ? Quando noi oggi al Negri aggiungiamo il Colombo , il quale viene anch ' esso da buon collega dell ' Associazione Costituzionale Milanese a suffragare il Negri col riaffermare quella negazione nella sua conferenza di Domenica scorsa , ove dice : Tutto è dubbio , tutto è relativo : credete voi che noi non siamo in diritto di dire al Negri e al Colombo , a questi illusi o finti conservatori liberali : I socialisti siete voi e non noi dell ' « Osservatore Cattolico » ! ? Guardate se non siamo in questo diritto . Il Proudhon , patriarca socialista , in certe sue lettere ch ' egli intitola Philosophie du progrès Programme pubblicate a Bruxelles nel 1860 , dice precisamente così , concludendo quel suo programma : « Tout est fini ! Nous n ' avons de salut que dans l ' innovation et le mouvement . Que celui qui a des oreilles pour entendre entende ! Vous l ' entendez du reste , et mieux que tout autre vous saurez dire au public ce que contiennent ces deux propositions si simples : Affirmation du Progrès : Négation de l ' Absolu » Intendete ? Proposizione semplice la Négation de l ' Absolu : ma Proudhon vi dice che contiene tutto il socialismo . Ed è la proposizione semplice del Negri e del Colombo : di questi socialisti proudhoniani che dicono di noi I socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » . E la proposizione semplice di questi due conservatori moderati liberali , pei quali non è un Dio Cristo , ma lo sarà piuttosto Voltaire , con quei suoi due versi : « Il faut un nouveau culte , il faut de nouveaux fers , - Il faut un nouveau dieu pour l ' aveugle univers ! » È la proposizione semplice di questi due liberali moderati , che potranno essere cari al Gruppo Cattolico , ma che sono combattuti quali socialisti dai non socialisti dell ' « Osservatore Cattolico » , perché basta la loro negazione dell ' Assoluto a dirli discepoli di Proudhon , se piuttosto loro non garba di essere detti l ' uno discepolo di Schopenhauer e l ' altro di Renan ; discepoli insomma dei santi padri dell ' anticristianesimo .
CRONACA ( - , 1890 )
StampaQuotidiana ,
Sono più schiavi di prima . Alcuni processi svoltisi recentemente al Tribunale contro poveri operai ci fanno riflettere sull ' abbassamento cui furon ridotti gli operai stessi in alcune officine , abbassamento notevole oggidì di fronte alla fierezza ostentata , anzi di fronte ad una cotale smania di mostrare riluttanza agli insegnamenti della Chiesa . Un dì erano artieri condannati a qualche anno di carcere per poche lire di merce furata al padrone , un altro una disgraziata popolana che si buscava un mese di carcere per un boccettino d ' olio medicinale del valore di una lira e quindici centesimi portato via dall ' officina Erba ; e così dicasi di altri che toccarono due , tre , sei mesi di carcere per cose di egual natura . E naturale che noi non istiamo a scagionarli ; ci fermiamo però sul modo onde furono scoperti ; mentre uscivano dalla officina furono perquisiti , e trovati in fallo . Ora quando si pensa che in molte officine la perquisizione agli operai è divenuta consueta , e che la consuetudine si va generalizzando , si presenta spontanea alla mente la riflessione che gli operai non debbano sentirsene molto lusingati nel loro amor proprio . D ' altronde noi pensiamo : ecco a che siam giunti ; quando gli operai aveano meno in dispetto la Chiesa , quando non faceano pompa di essere emancipati dai cosidetti pregiudizii , erano dai padroni reputati più onesti ; aveano sul collo , è vero , l ' enorme , insopportabile , l ' intollerabile giogo dei preti , ma non toccava loro la delizia di doversi fermare sempre alla porta delle officine per vedersi perquisire come sospetti ladri . Dicano un po ' se si trovano contenti del cambio .
ASTENSIONE ( - , 1890 )
StampaQuotidiana ,
Domani la massoneria italiana che comanda a Crispi , ministro onnipotente , primo consigliere di Casa Savoia , apre le urne politiche italiane . La massoneria che inspira le leggi , le quali sono concretate dal ministero , Conclave dei 33 , e vengono approvate dalle camere servili composte di massoni , ha presentato le liste dei candidati alla deputazione , e le associazioni massoniche unite alla stampa liberale battono la gran cassa perché quelle liste siano votate . Saranno votate . Il ministero ha tutto in sua mano . Impiegati , magistrati , esercito , pensionati , beneficati , aspiranti alle prebende dello Stato , affigliati alla setta tenebrosa che spinge sulle carriere lucrose i suoi fedeli . Saranno votate quelle liste massoniche . Vi saranno deputati fatti col danaro del popolo italiano , col danaro tolto di tasca ai cittadini che lavorano e pagano sino a impoverirsi . Vi saranno i deputati fatti col danaro straniero , dell ' internazionalismo , del Cernuschi rinnegato italiano . La libertà degli elettori è un mito , una canzonatura . Si devono notare le liste preparate . Non si può scegliere tra i migliori cittadini ; tutto è stato manipolato previamente nelle camorre degli interessati . Se voi andate a votare per un galantuomo di cui conoscete la onestà , voi divenite ridicolo . Dovete credere alla massoneria che vi porta in casa il nome del candidato ; dovete credere al giornale venduto alla massoneria ; dovete ritenere che il meglio per voi è di ciecamente obbedire alla setta scellerata che spadroneggia in Italia . Usciranno dalle urne i deputati . Costretti a seguire il programma loro imposto dai manipolatori delle elezioni , sono essi stessi privi di libertà , non possono curare gli interessi del popolo , divengono gli schiavi di un furbo ministro , il quale è protetto dal misterioso potere settario . Gli elettori che non hanno potuto eleggere liberamente il deputato , che sono stati sopraffatti dalle influenze di chi ha il potere , dai raggiri di chi vi agogna , dal danaro o nazionale o straniero , si trovano poi di aver tessuto a se stessi la camicia di forza che li opprime . Gli elettori capiscono poi che si sono preparati essi stessi la corda che li strangola . I loro deputati , che sono deputati di tutt ' altro che del paese , se ne infischiano degli elettori e del paese . Grandeggiano , servono , votano , fanno affari , e avanti ; Codici , Opere Pie , leggi di polizia , spese pazze , tasse enormi , scorticanti , misure capricciose e compromettenti la pace e la prosperità del paese tutto approvano , tutto lasciano passare . C ' è ancora bisogno di raccomandare la astensione ? I liberali , i massoni , i scorticatori nemici d ' Italia , colle armi e coll ' oro straniero , colla menzogna e colla violenza , hanno costituito un impianto di cose che giovano a loro soltanto , non permettono di reagire efficacemente . Essi hanno organizzato la tirannia , e in modo che a volerli noi combattere coi mezzi che essi hanno introdotti come organismo e esercizio di vita politica , noi dovremmo rinunziare alla coscienza nostra . Hanno messo in terra le croci colla immagine di Gesù Cristo onde se noi volessimo entrare nel loro edificio parlamentare fossimo costretti a calpestarle . Il liberalismo usa della armi che lo rendono insuperabile nella sua cittadella ; se noi diamo mano a tali armi , se prendiamo parte al lavoro parlamentare , noi feriamo noi stessi . Non ci rimane che l ' astensione ; cavar sangue ai partiti liberali , renderli anemici , isolarli , costringerli a riconoscere che devono cessare dalla ingiustizia che essi hanno eretta a sistema di pubblica vita . Quindi l ' astensione . Non si dica che noi confessiamo impotenza . Gli inviti dei liberali speranzosi di aiuto nostro , le loro sollecitazioni , gli inganni , il ricorso agli Abbati , i sofismi e le citazioni del Vangelo e dei Teologi , per indurci a votare , dimostrano che impotenti come non siamo così non siamo tenuti . Ma vi sono momenti critici nella storia dei popoli ; vi sono aberrazioni che sovvertono l ' andamento delle cose ; talvolta il fango sale in alto . Ci troviamo in uno di questi momenti , e il fango precipiterà nelle cloache se noi non lo sosterremo . Astensione , dunque ; non lo sosteniamo il fango ; che il fango precipiti . Astensione . I moderati non esistono più . Il cielo ha permesso che fossero fulminati . Lo meritarono . Non votiamo dunque pei moderati . Erano i seminatori della zizzania nel campo italiano , l ' inimicus homo , il fariseismo , la turpe ipocrisia . Astensione . Stanno in lotta crispini e radicali ; sono le due schiere che si contendono il potere . Voterete le liste dei crispini ? Voterete le liste dei radicali ? Se vi ha alcuno che odia la patria , che vuol condurre alla estrema rovina questa cara Italia , vada , ineffabile parricida , a votare per i moderati crispini o per i radicali . Vada ; ma il sangue della madre gli arrosserà di macchia incancellabile la mano . Il voto alle urne elettorali , dopoché conosciamo i propositi dei crispini e dei radicali , propositi sciagurati in politica , economia , religione , scienza , morale , equivale a metter in mano il pugnale ai briganti . Astensione . Astensione pensata , astensione di programma , astensione che sia cognizione di ciò che essa è , cioè un atto positivo contro il sistema tirannico che impedisce l ' esercizio della libertà , contro la nimistà dello stato ateo verso la Chiesa , contro il depauperamento del paese . Astensione per contarci , reggimentarci , prepararci a qualunque lavoro futuro contro la ignominia settaria che ci opprime e ci dissangua . Astensione attiva e sapiente . Formiamolo questo esercito di astensionisti amanti sinceri del bene del paese indivisibile dal benessere della Religione ; la bufera liberale che imperversa rendiamola maledetta dai cittadini che hanno senno e cuore ; a vessilli spiegati i cattolici italiani saliranno a proclamare la salvezza compiuta della Religione e della patria . Astensione .
StampaQuotidiana ,
Molti giornali trattano dell ' « Osservatore Cattolico » e gli attribuiscono , in riguardo alle elezioni amministrative , propositi e fatti che non sussistono . In tesi generale , l ' « Osservatore Cattolico » propugna la partecipazione dei cattolici alle elezioni amministrative in modo da costituire consigli onesti e rispettosi della Religione e della libertà dei credenti . Riconosce l ' « Osservatore » che in moltissimi comuni possono darsi persone appartenenti a varie scuole e partiti , le quali diano bastevoli garanzie di non contrariare gli interessi morali e religiosi , e non manomettere gli economici , così da poterle eleggere . Nel caso particolare di Milano , l ' « Osservatore Cattolico » ha lavorato e lavora , per costituire le forze cattoliche con bandiera cattolica , ossia per costituire i cattolici in numeroso e forte esercito che operi da sé e rechi il suo concorso a procurare il massimo bene religioso , morale , materiale alla città . Questo è sempre il desideratum nostro e a questo tendiamo costanti . Per raggiungere lo scopo l ' « Osservatore » nel 1889 alle elezioni generali combatté e disperse quelli che invitavano i cattolici a entrare nell ' ambiente segnato dal partito moderato ; poiché ne sarebbe derivato l ' assorbimento da parte dei moderati delle forze nostre , e noi avremmo contribuito a tener vivo un partito odioso e esiziale . Negli anni successivi al 1889 dopo la costituzione della Associazione di Elettori cattolici , divenuta potentissima , abbiamo stabilito come base della condotta nostra : I . L ' « Osservatore Cattolico » propugnerà quella lista di candidati al consiglio comunale che gli verrà presentata dalle associazioni che in Milano sono incaricate di trattare delle elezioni amministrative . II . L ' « Osservatore Cattolico » non entra a formare le liste ; nel caso di divergenza tra le Associazioni , preferirà l ' Associazione di Elettori cattolici ; si mantiene però sempre libero pei suoi giudizi e nella sua condotta . Ora in questo anno 1895 noi non decampiamo da quanto abbiamo stabilito , detto , fatto , in passato . Si capisce che noi ci siamo tracciata la nostra linea di condotta avendo innanzi de ipotesi che la lista possa essere o pura cattolica e quanto ai nomi e in quanto la lista sia fatta dalle commissioni cattoliche , sebbene recanti anche nomi non cattolici come nello scorso anno , 1894; o lista cattolica solo nel senso che sia lista fatta dalle associazioni cattoliche , e non nei singoli nomi come nel 1893 . Nell ' un anno e nell ' altro l ' « Osservatore » , fedele a se stesso , ha accettato le liste , quantunque non messe insieme con uguali criteri ; le ha accettate perché non contrariavano , anzi assecondavano il raggiungimento dello scopo supremo , la fondazione , cioè , delle forze cattoliche in esercito ordinato . L ' « Osservatore Cattolico » non abbandona questa linea . Noi attendiamo di conoscere le liste ; le accetteremo , come nel 1893 , anche se ci costerà sacrificio , specialmente in vista della coalizione massonica - radicale - socialista ; ma il sacrificio non sarà mai né de ' nostri principii , né del nostro alto ideale , la costituzione delle forze cattoliche pure e scevre di mescolanze liberali . Abbiamo fiducia nelle Commissioni delle due associazioni elettorali , quella dei Conservatori e quella degli elettori cattolici ; esse ci daranno , crediamo , una lista la quale potrà recare anche dei nomi di liberali , ma ben distinti e senza confusioni di idee e di partiti . Che se , come suppone la « Gazzetta di Parma » , si venisse ad accordi guidati dal concetto che qualunquesiasi dei partiti liberali possa essere affine al partito , per dir così cattolico , noi useremmo della libertà nostra per mettere in salvo coscienza e onore . La « Gazzetta di Parma » parla di accordi del marchese Cornaggia , Presidente del Comitato conservatore , con rappresentanti dei moderati . Noi possiamo contrattare hic et nunc , in caso speciale , in vista di un male che preme a tutti evitare , ma accordi e confusione non ci possono essere tra i cattolici e i moderati , poiché questi in teoria e nel fatto sono la negazione del cattolicismo , la più rea perché la più ipocrita negazione . Il marchese Cornaggia avrà dunque agito per conto suo , se è vero quello che narra il citato giornale . Egli sa che i cattolici gli risponderebbero come nel 1889 , dissipando ogni accordo che tendesse a conglutinare cattolici con altri per farne un partito unico . Ma , come abbiamo detto , prepariamoci a votare compatti e numerosi ; le Commissioni cattoliche non ci chiederanno nulla che non sia secondo la nostra coscienza e il nostro decoro , o che ci allontani sia dal fine ultimo per cui lavoriamo che è di formare l ' esercito cattolico , che dal fine prossimo che è di proteggere gli interessi della città in Consiglio Comunale in quella misura che ci è possibile attualmente facendo entrare nel Consiglio stesso un certo numero dei nostri ; i quali nostri si impegnino a agire come cattolici in Consiglio e non come ligi sistematicamente ad altro qualsivoglia partito .