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GIOTTO E CIMABUE IN UN'OSTERIA DI MUGELLO ( BALDINI ANTONIO , 1919 )
StampaPeriodica ,
Pergolato d ' uva in un luogo alto . Il sole è tramontato , ma l ' aperta concavalle è ancora piena di luce . - Mi sai dire , Giotto , dove tu guardi e ridi ? - Guardo laggiù quel brav ' uomo lungo Muccione che sta facendo prova di tirare sulla strada il ciuco andato nel fosso , e senza riuscire gli séguita a tenere le braccia intorno al collo , fermi tutti e due che si potrebbero dipingere . Lo vedi ? l ' hai visti ? - Io non riesco , Giotto , a capire come tu fai ad avere sempre gli occhi da per tutto . Però veggo con dispiacere che con te non è possibile fare un discorso come che sia concettoso e continuato . Qualunque cosa ti capiti sotto questi occhiacci tondi e vagabondi basta a fuorviarti dagli argomenti che pure dovrebbero tenerti legato con più forza l ' intelletto . Eppure tu sai quanto sia divenuta difficile ai nostri giorni la pratica dell ' arte nostra ; tu sai che abbiamo su di noi gli occhi e il malanimo di tutti , giovani e vecchi , che non chiederebbero di meglio che di vederci ricadere per disperati nei vecchi espedienti e trucchi bizantini , tanto per concludere che la maniera nova di dipingere era pure la sciocca e povera maniera ; e tu ti vai a perdere dietro i ciuchi di queste strade di monte , e a tutto mostri di fare attenzione tranne a quello che ti dico io . Ti parlerò francamente : mi pare d ' averne qualche diritto ; infine , parlo per il tuo bene . Se davvero in te dura il proposito d ' avvantaggiarti in quest ' arte della pittura per la quale da principio hai dato a vedere una così sicura e bella inclinazione , allora figliol mio bisognerà che tu ti decida a considerare molto seriamente la strada che percorri , e che comunque ti guardi dai passi cattivi , dalle distrazioni , dalle frivole occupazioni e veda di cambiare radicalmente sistema di vita , di studio e di lavoro . Io non t ' ho mai nascosto che l ' arte fosse una pratica , a volerla condurre bene , di gran rischio e fatica ; ma sempre insieme ti dicevo che la sua eccellenza e il grandissimo onore che può tornare a chi v ' attende sono appunto a prezzo di queste difficoltà . Tu sai per contro il bene che t ' ho voluto e che ti voglio ; tu hai visto dal giorno che t ' ho preso a bottega che vita è stata la mia , il fegato che mi ci son mangiato , per sostenere l ' arte toscana all ' altezza dei tempi : e sai quanto mi sorrideva la speranza che un giorno Giotto , avend ' io chiuso per sempre gli occhi alla bella pittura , potesse lui essere il vero erede e depositario dei buoni principi di quest ' arte . T ' ho fatto vedere in che mani era andata a finire , e che pratica noiosa , inerte e fredda gli altri pittori n ' avevano fatta , al punto in cui , da solo , dandomi anima e corpo , e lavorandoci intorno come il cane all ' osso , io mi son messo all ' opera , cercando con ogni studio d ' accordare il vecchio latino col volgare , il divino coll ' umano . Nei primi tempi tu stesso mi dicevi con giovanile entusiasmo che quest ' arte malandata io ero riuscito una buona volta a metterla sopra solide fondamenta , e non c ' era insegnamento dell ' arte di cui tu non t ' appropriassi con poca lezione . Ora m ' avveggo che se non ci fossi qui io a rimettertele in capo una per una tu dimenticheresti ogni buona norma ; e così accade che sempre ci dobbiamo rifare da capo e sprecare tempo e parole , chi sa poi con quale frutto . Che se poi considero l ' impiego frettoloso e intemperante che adesso nelle tue pitture fai d ' alcuni tra i miei precetti , senza curare di richiamarti anche a quegli altri che insieme t ' avevo impartito , davvero m ' entra la paura che , a lasciarti fare , tu riaffonderesti l ' arte proprio nel momento che stava sorgendo . Tu concedi a te stesso , al piacere dei tuoi sensi e all ' immaginazione dei profani , troppo più di quel che sia consentito all ' umile pittura . In quello che tu disegni e colorisci ci riman sempre qualche cosa che poi divaga l ' anima , invece di guidarla al senso che hai voluto figurare ; e qualche volta questo senso nemmeno più lo si scopre , sopraffatto com ' è da questo qualche cosa di estraneo , di troppo personale , di troppo domestico e confidenziale , un soprappiù , direi , di come fatto in casa , che , figliol mio , assolutamente non va , e non può andare . Guastare la pittura ti par forse poco , che anche cerchi di smontare la devozione della gente ? Non che ricondurre alla Fede qualche cuore torbido e stanco , vorrai anche rubare al cielo le preghiere delle anime semplici ? Vorrai forse credere che l ' intelligenza dell ' Arte ci sia data da Dio solo per piacer nostro ? Il ciuco di verso Muccione , e quella faccia che facevi di volertelo mangiare cogli occhi , a me facevan paura proprio per questo : che già vedevo spuntare il giorno che tu non ci penserai due volte a dipingere quel ciuco bardato e il boscaiolo che gli teneva le braccia al collo ; magari in chiesa , magari sopra una tavola d ' altare . Vorrei poi che mi dicessi se credi veramente degno fine dell ' arte perdere il tempo come tu fai a dipingere una per una le pieghe dei mantelli , i travicelli dei soffitti , i gangheri delle porte , i ciuffi d ' erba tra le rocce , i tegami e le fiscelle sulle mense , e se credi di giovare all ' arte cacciando in mezzo alle sacre rappresentazioni , come ho visto che ti studi di fare , tutta una gente intrusa e senza nome , che ciascuno tira a sé per suo conto l ' attenzione dei cristiani , quale per i colori del vestiario , quale per la foggia della berretta , quale perché gli sei andato senz ' altro a ritrattare il viso del sagrestano o del campanaro , che tutti quassù a bella prima s ' accorgerebbero di riconoscere e griderebbero guarda Maso e guarda Boge . Tu così non ti fai scrupolo di ridurre i Santi Vangeli a novellette di brigata , i tuoi Angioli sono spalluti come uomini di fatica e con certe facce guanciute che sembrano ingrassati nella stia . La pittura è fatta sì per gli occhi , che son le porte dell ' anima , ma tu con quelle tue figure che paiono venire fuori dalle pareti lasci in tutti gli altri sensi di chi li guarda uno stimolo inquieto e confuso , principalmente al tatto , che delle porte del corpo sai bene essere la più carnale . Se i tuoi Paradisi son pieni di ciccia , dei tuoi Conventi non ne parliamo . Ma io vorrei che tu immaginassi un momento , per analogia , che domani un Filosofo o un Poeta volesse descrivere l ' oltre tomba , Inferno , Paradiso e Purgatorio , col proposito d ' ammonire i peccatori e ritrarli dalla via della perdizione ; credi tu che questi otterrebbe il suo scopo se s ' indugiasse a parlarci dei fatti di casa sua , dei suoi amori , delle sue corna , dei campanari della sua contrada ? Tanto sarebbe valso allora lasciar la filosofia a dormire nei libri dei pagani e la poesia a cantare sugli angoli di piazza per bocca d ' uomini ignorantissimi d ' ogni scienza e d ' ogni arte , no ? Bada a quel che ti dice il vecchio Cimabue . Questa nostra cortesia , che pure ha parti degne e di buona ragione , di voler volgarizzare la Sapienza Divina , non varchi il segno : per noi sta tutta qui la difficoltà e il merito . Un antico Filosofo ebbe una volta in sogno la visione delle idee della Scienza che in guisa di belle donne si stavano al bordello . Il Filosofo spaventato disse : che è questo ? Non siete voi le idee della Scienza ? Risposero che eran desse . E siete al bordello ? Risposero : e sei precisamente tu che qui ci fai stare . Allora il Filosofo intese che volgarizzare la Scienza vuol dire menomare la divinità . A quanto mi pare , anche tu , Giotto , vorresti tradire la pittura e menarla diritta al bordello . Un po ' di silenzio , tanto che la sera s ' imbruna . Poi Giotto dice : - Io , Cimabue , non vorrei tradire nessuno e nessuno menare al bordello . Solamente , non posso tenere questi miei occhi che non riguardino , e certo con quell ' insistenza di cui mi fai una colpa , le cose di questo mondo così ben fatto , per un vivo e continuo desiderio che ne hanno : di modo che appena una di queste tante cose me se li prende , ogni altra voglia , ogni altro proposito cade . È più forte di me . Ostinarmi non varrebbe a nulla ; mentre a lasciarmi andare tutto il cuore dolcemente consente ; ma l ' animo mio , t ' avessi a dire , tutt ' altro che protestare , nella sua ragione tranquillamente s ' applaude , come se una buona volta si sentisse perfettamente a posto , appoggiato e difeso da tutto un mondo . In te la fede , la dottrina , la volontà . In me tutte queste belle cose a un certo momento cedono senza combattere , ed è la Memoria che trionfa , è la Memoria che si serve di me per rimettere in campo tutto ciò che le si è offerto , lasciandomi solo la libertà di disporre i particolari come meglio mi può piacere ; ma che non vuol disfare le tende se non dopo ch ' io le ho dato la misura di quanto so fare nell ' arte mia . Ho capito che il ciuco di Muccione tu me lo vuoi fare scontare . Peccato che io non ti possa far capire l ' amicizia che in questo momento tutta la mia fantasia sente per quel povero ciuchino . Hai colto nel segno : domani , o quando che sia , io non potrò fare a meno di disegnarlo e di colorirlo quale ancora lo vedo : perché s ' io torno a guardare in quella direzione , benché la campagna sia già buia e il ciuco a quest ' ora chi sa dov ' è arrivato , il mio occhio ritrova ancora fermi e vivi i colori di quella scena senz ' altro mutamento , forse , che d ' una luce ancor più chiara di prima . Io ho bisogno di accompagnare le cose fino al fondo . intanto i precetti me li dimentico , e non serve nemmeno che l ' oggetto che m ' ha invaghito mi sia sottratto alla vista , perché tanto continuo a vederlo lo stesso e anche allo scuro sento che mi viene incontro . Sempre poi che tu mi parli dell ' avvenire nostro , e dell ' arte , siamo sinceri , oggi stiam qui all ' osteria , domani tutti e due sotto l ' erba fiorita , come vuoi che il futuro ci tocchi ? Io sento piuttosto una grande avversione per quelli che seguiteranno a vedere il sole quando noi avremo gli occhi pieni di nero e niente più . L ' anima , ciascuno se la salvi come può . Quanto a me , la pittura intendo di servirla alla mia maniera , e solo nella misura ch ' ella serve a me , per le ore belle che a prezzo d ' una piacevole fatica mi sa dare . E quanto ai sogni dei filosofi , a proposito , Cimabue ! ho da raccontarti anch ' io un sogno , e di donne , sul genere di quello del tuo filosofo , ma non da bordello , e con tutt ' un ' altra conclusione . Le oneste giovani donne del mio sogno erano dunque a banchettare : avevan tutte un viso ridente , una persona grande , riposata e come fluente . Io nel sogno stringevo con questa mano la vita della più bella fra tutte , e invitandola a bere nel mio bicchiere la richiedevo del suo nome . Non ti sei accorto , mi rispondeva , amor mio , che son la Pittura ? Io ritraevo subito atterrito , proprio come il tuo filosofo , la mano e il bicchiere ; ma la Pittura , donnescamente ridendo , mi diceva : caro , non ti scostare dal mio bel fianco : tienci la mano : dammi ancora da bere di quel buon vino : non fare che mi passi l ' età , ché la mia vita è di piacerti a questo modo . Vecchio Cimabue , favola per favola , che ne dici del mio sogno ? S ' è fatta notte buia e tra il pergolato brillano le stelle . Si sente Cimabue che risponde : - Favola per favola , alla malora i sogni e qualunque altra ispirazione della notte , bue d ' un Cimabue che altro non sono ! Vanamente contenderei con un incaponito che si difende a colpi di luna . Se questo sogno birbante tu l ' abbia poi fatto a occhi chiusi ovvero a occhi aperti , non posso dire d ' averlo ben inteso . Però d ' una cosa son certo : d ' avertelo letto in faccia non più tardi della mattina che l ' hai strologato : ah sì ! da quel giorno in poi c ' è sempre rimasta qualche nuvola in aria , fra noi due . Come discepolo affezionato tu cercavi di ritardare più che potevi il colpo ed hai voluto aspettare che la prima botta la dessi io ; la sai lunga , giovanotto . E per questo in fondo mi piaci ; e tra che siamo al buio ti voglio anche dire che se io credessi ai sogni questo tuo mi ti farebbe invidiare più che il Papa per la sua infallibilità e il Re di Francia per le sue ricchezze . Ma di pittura non voglio discutere : tu m ' hai fatto pensare che non è il caso . Del resto la Fortuna è così vigliacca che potrebbe darsi benissimo che , come tu credi , una bella mattina il più ignaro di tutti i dormienti possa essersi svegliato e aver trovato la chiave che apre tutte le porte sotto il cuscino . Nel qual caso , io avrei davvero curato bene i miei interessi ! In rotta col passato , mi sarei tolto di grazia anche all ' avvenire ... Ma che ci vorresti fare ? son cose che succedono ... Oste ! ei di casa ! oste ! un ' altra caraffa di vino ! paga il vecchio Cimabue , questo vecchio lavativo di Cimabue : e un lume ! che possa vederlo in viso il giovine manigoldo che m ' ha da sotterrare . Una ragazza entra col lume sotto il pergolato e non si vedono più le stelle dietro i pampani illuminati . Intorno al lume danzano farfalle grandi e piccine . Cimabue versa da bere .