StampaPeriodica ,
A
tagliare
gli
ormeggi
il
vento
via
ti
soffia
:
Però
non
si
sa
dove
.
Sia
per
dove
sia
!
il
vento
mi
strappi
via
della
disperazione
!
Però
a
scrutarmi
nell
'
oscurità
che
gemere
che
smarrimento
!
Però
a
cercarmi
nella
pietà
stringo
le
mani
in
contorcimento
non
so
che
Iddio
scongiuri
per
esaudimento
nella
improvvisa
ingenuità
.
Non
v
'
era
luce
nell
'
opacità
!
Curvai
le
sbarre
di
questa
prigione
:
verso
la
liberazione
l
'
anima
ruppe
con
voracità
.
Ma
porto
fu
il
nulla
!
Ormai
non
ho
più
nulla
da
via
buttare
son
nudo
fino
all
'
anima
non
son
che
un
'
anima
tutto
son
fatto
di
tristezze
amare
e
di
sgomento
.
Senza
meta
,
e
per
disperazione
reggo
contro
me
in
ribellione
ma
il
nulla
fa
spavento
.
(
Signore
questo
rotto
corpo
,
non
mi
porta
ormai
non
mi
conforta
pei
chiari
occhi
la
sanità
del
mondo
.
Qui
giaccio
qui
lento
mi
disfaccio
gemebondo
.
Oltre
del
corpo
cercai
Signore
,
ansioso
le
tue
porte
:
sprofondo
spento
nel
disfacimento
della
morte
)
.
Con
nocche
di
sangue
in
cima
alla
scalea
scuoto
in
angoscia
le
porte
di
bronzo
:
sono
un
perduto
nell
'
eternità
.
Mi
abbranco
naufrago
alla
disperazione
;
tutto
son
teso
nell
'
invocazione
;
-
di
qui
qui
qui
all
'
eternità
!
-
Così
lento
andando
la
tristezza
m
'
è
così
deserta
!
Oh
come
pesa
,
oh
come
chiude
questo
mantello
nero
!
Giù
tra
gli
scogli
il
mare
appena
fiata
,
fa
gluglù
è
una
bestia
che
dorme
.
Finché
dal
profondo
nero
orizzonte
qua
e
là
veggo
le
quiete
stelle
,
così
lontane
e
fuor
di
cruccio
!
Proprio
;
è
un
altro
mondo
!
che
subito
mi
fermo
e
d
'
ogni
pena
mi
stabarro
smemorato
.
A
guardarlo
questo
vago
latte
delle
nebulose
che
dolcezza
!
Così
vago
che
ti
stempra
,
così
lieve
che
non
hai
più
corpo
.
Qui
,
a
guardare
,
null
'
altro
è
più
che
il
pacifico
stupore
.
Perché
,
che
cosa
dire
?
Sono
segni
senza
paragone
;
sono
al
cuore
segni
d
'
un
profondo
senza
nome
.
Non
c
'
è
che
sprofondare
.