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> autore_s:"Bianciardi Luciano" > categoria_s:"StampaPeriodica"
LA SERA DEL PREMIO ( Bianciardi Luciano , 1954 )
StampaPeriodica ,
A Viareggio tutti sanno dirci che la stagione finisce a Ferragosto , immancabilmente : infatti , nei giorni che precedettero la premiazione , il tempo fu quanto mai instabile e minaccioso . La stessa temperie negli androni del Grand Hotel Royal , dove la giuria sedeva in permanenza : notizie nuove e contraddittorie filtravano d ' ora in ora , ed almeno due volte al giorno giungeva , nemmeno troppo attenuata , l ' eco di scontri verbali , discussioni , litigi . Ad un certo momento la situazione fu così calda che ( incredibile a dirsi ) Luigi Russo fu chiamato a far da paciere . Calmissimi e ridenti erano invece Ungaretti e Jahier : avevano avuto in dono due bei pugnali da pesca subacquea , li portavano appesi alla cintura , a tratti sguainandoli ed urlando . Era triste invece , con in volto un ' espressione muta ed abbottonata , Ignazio Weiss , direttore della pubblicità olivettiana , membro della giuria e occhio di lince : pareva costantemente in timorosa attesa di qualche spiacevole sinistro . Si sbottonò ( ma solo uno spiraglio ) la mattina precedente la premiazione , a Collodi . La giuria era salita lassù per una visita allo storico giardino , ed al non meno famoso bozzetto per il monumento a Pinocchio . Nel giardino c ' è anche un labirinto verde , che conduce ad un grande albero di magnolia : erano tutti entusiasti , e Weiss sorrise . Ma , incautamente , era passato accanto a certi ben celati zampilli di un gioco d ' acqua : Repaci , che lo sorvegliava da un ponticello sovrastante , azionò la leva e lo bagnò nei pantaloni . Allora Weiss si riabbottonò . La sera del premio la giuria era schierata al completo sudi un palchetto , sotto la luce di due grossi riflettori : somigliavano straordinariamente alle caricature di Uberto Bonetti , appese tutte in giro , in cornici di cartapesta dorata . C ' era un pubblico assortito ed elegante : due avvocati di Pisa , il maestro calzettaio Pilade Franceschi , Carlo Levi , alcune poetesse . Poi la massa : salumai di Firenze , figli e nipoti di arrisicatori livornesi , qualche vitellone , industriali milanesi , fabbricanti di polveri insetticide con moglie e figlie in gran toilette . Ascoltarono tutti pazientemente la relazione della giuria : due milioni , un milione , mezzo milione , un quarto di milione , gli assegni passavano dalle mani di Repaci a quelle dei premiati . Parlò Carlo Levi , ricordando Rocco Scotellaro , parlò Raimondi , parlò Giarrizzo , che fece una dichiarazione di fede in Croce , Omodeo , De Ruggiero e Chabod , parlò Luporini , parlò la Giorgetti , rifiutando la parola , parlò anche Montella , che raccontò come era venuto a sapere del premio toccatogli , e di come se lo vide dimezzare fra le mani , all ' ultimo momento . Parlò Mondadori e parlò Paone , parlarono tutti , insomma , anche perché la relazione della giuria fu letta a brani . Poi dettero il via a Nino Taranto , anche lui parziale vincitore del premio Viareggio : si ebbe infatti quattrocento carte da mille per alcune sue vecchie macchiette , pornografiche nella forma e qualunquiste nel contenuto . Ma la gente era lietissima , applaudiva , mostrava di capire i doppi sensi e chiese perfino alcuni bis . Comunque Taranto si inseriva da par suo nella « napoletanità » del ventiquattresimo « Viareggio » : dai contadini lucani ai parenti pugliesi , giù , giù attraverso i proverbi siciliani , fino a Carlo Mazza , si è creduto forse di riaffermare l ' impegno meridionale della nostra cultura d ' oggi . Poi le danze : si pensò bene di organizzare un supplemento di premio , per la donna più bella , più elegante , più intelligente . Consegnarono vasi da fiori , un paralume di tulle rosa , boccette di profumo e di lozione per dopobarba . Ma finalmente esplose il temporale , pieno e festoso , un temporale , come dicono a Viareggio , senza babbo né mamma . Alle tre in punto un fulmine guastò l ' impianto elettrico e la gente , rimasta al buio , sfollò lentamente . Quelli dell ' orchestra riposero in fretta gli strumenti nei loro astucci e se ne andarono sbadigliando . In albergo rimasero solo alcuni quarantenni industriali padani , con le loro giovani donne dipinte : ordinarono un risotto . L ' acquazzone cresceva , denso e pieno , battendo la scenografia dei lungomare viareggini , ripulendo ogni cosa , così freddo e sonoro nel gran silenzio della notte oscura . La stagione era finita davvero .