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> autore_s:"Bocca Giorgio" > categoria_s:"StampaPeriodica"
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Mi chiedono una dichiarazione sul digiuno di Marco Pannella . La faccio qui pubblicamente . Il digiuno di Marco Pannella ha per me un chiaro significato demistificatorio , ricorda al rivoluzionarismo lagnoso e mitomane di casa nostra questo fatto incontrovertibile ma così spesso dimenticato : noi stiamo fra i ricchi della terra , la civiltà industriale , il capitalismo industriale , privato o di Stato , sarà quel " sistema di merda " che dicono i nostri supersinistri , ma in due secoli ha fatto ciò che non si era fatto nei millenni , quel non fatto per cui nel mondo muoiono ancora ogni anno quindici milioni di persone per fame . Diciamo che il digiuno di Marco Pannella ci restituisce un minimo di senso della proporzione e ci consiglia a smetterla con le varie mode luddiste , esotiche , antindustriali . Un amico economista mi scrive da Londra : " Leggo ogni tanto sui giornali italiani le tirate antindustriali e anticapitalistiche dei vostri rivoluzionari . Vorrei ricordargli quanto segue : l ' Europa ha impiegato ottocento anni per ritornare al tenore di vita del quinto secolo , alla fine dell ' impero romano e fino alla rivoluzione industriale inglese il tasso annuale di crescita è stato poco più di zero . Ancora nel 1800 in Francia quattro persone su cinque spendevano tutto il loro salario per l ' acquisto del pane e in tutta la Germania non c ' erano mille persone con un reddito pari a sei milioni di oggi . Le più grandi nazioni comuniste , la Russia e la Cina hanno dovuto inchinarsi all ' evidenza , hanno dovuto reintrodurre i meccanismi e i valori del capitalismo industriale . " Nei paesi dell ' Occidente " , prosegue l ' amico economista , " la crescita economica del 1945 ad oggi è stata sbalorditiva con aumenti annui del 4,2 per cento di investimenti superiori al 20 per cento . Lo strumento del benessere c ' è , l ' uomo lo ha finalmente trovato dopo i millenni della fame . Si tratta di farlo funzionare con un minimo di intelligenza e con un minimo di giustizia " . Sì , io credo che il gesto di Marco Pannella abbia proprio questo significato : di ricordarci che cosa è il mondo dei poveri veri , dei diseredati veri , degli affamati veri e che cosa siamo noi al confronto . A volte sembra di assistere , in questo nostro paese che pure ha i suoi problemi e magagne e sofferenze reali , a una sorta di culto o di revival delle piaghe che ci siamo lasciati alle spalle . Abbiamo smesso di fare stupide guerre ? In questa Europa che sembra rinsavita , austriaci , jugoslavi , francesi non desiderano più di spostare i segnali di confine al prezzo di milioni di morti ? Noi non abbiamo più delle Trento e delle Trieste da liberare con montagne di cadaveri , insomma non ci sono più i nemici ? Ce li inventiamo , ci spariamo l ' uno contro l ' altro . " Chi assiste alle assemblee " proletarie sa bene che i giovani di certe zone metropolitane hanno una vita grama , poche prospettive ; ma il modo barbone straccione in cui si vestono , gli abiti e le sciarpe , le barbe da lumpenproletariato appartengono in qualche modo al desiderio di un riflusso preindustriale , ai bei tempi in cui il proletariato aveva da perdere " solo le sue catene " . Non è più così , per fortuna , il proletariato italiano oggi ha da perdere molto , tutto ciò che gran parte del mondo gli invidia , quel livello di vita che i nostri sovversivi dicono " di merda " , ma di una merda che il Terzo mondo spalmerebbe volentieri sul suo pane . I giovani , rivoluzionari o meno , diranno che queste sono chiacchiere da guru rincoglionito . Può darsi : ma saremmo dei pazzi , degli stupidi , se rompessimo la macchina del benessere che abbiamo messo assieme con i sacrifici e le fatiche terribili di non so quante generazioni . In mancanza di argomenti più seri ogni tanto i nostri sovversivi dilettanti , nemici del capitalismo industriale , ci ricordano che esso fa ogni anno tremila morti sul lavoro . Perché non contano quanti morivano di fame , di stenti , di malattie nelle società preindustriali ? E a scanso di equivoci direi ancora : capitalismo industriale non significa i padroni delle ferriere , può voler dire società riformata e socialista .