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StampaQuotidiana ,
Roma , 3 settembre - Ho sognato di scrivere questo articolo per tutta la mia vita . Ora che posso scriverlo sono scarico di nervi come una medium dopo un lungo ed estenuante raptus spiritico . Non ho vergogna di dire che ho sentito battere il cuore come al momento in cui mi strattonò in cielo il paracadute del mio primo lancio . Ho veduto con freddezza la finale olimpica vinta da Livio Berruti per l ' Italia : con freddezza e allucinante rapidità di immagini , esattamente come mi avvenne quando spenzolai per la prima volta duecento metri sopra il capannone - palestra di Tarquinia . Ma vicino a me era Pasquale Stassano , segretario della Commissione tecnica della FIDAL . Pasquale Stassano è tosco - lucano da parte di madre . Quella razza misteriosa gli ha lasciato nel sangue voci arcane . Pasquale parla tutte le lingue del mondo , vive e morte , quando lo visitano gli spiriti durante il sonno . I suoi nervi non sono di questa terra . Udito il botto del via , Pasquale fu scosso da un tremito impressionante : egli si proiettò oltre il parapetto e stava per cadere fra Bing Crosby e non so quale altro ciarlatano del mondo cinematografico . Potei afferrarlo per miracolo e schiacciare i primi 100 metri di Berruti , che non mancheranno di strabiliare il mondo : il mio cronografo sarà stato matto come era certamente Pasquale e come son io adesso : ma diceva e dice tuttora 10 " e 1 . All ' arrivo ho schiacciato 20 " 1 . Maggioriamo pure d ' un decimo : sono 10 " 2 in curva : roba da arcangeli . E intanto Pasquale Stassano si tese accanto a me come una corda e sospirando profondamente mi domandò , con voce sognante , se avessi visto l ' ultima parte della finale : gli dissi che aveva vinto Berruti : arrovesciò gli occhi e svenne . Io sentivo il cuore e temevo per me e per i miei figli . E come per miracolo mi parve di non aver scritto per nulla cinque libri di atletica leggera . Lo svenimento di Stassano era la liberazione dopo la catastrofe . Non so dire cos ' era , veramente . Mi sentivo svenuto anch ' io , sostenendo il mio amico . Non ho detto che ho sognato di scrivere questo articolo tutta la vita , e ora che posso scriverlo sono vuoto ? Mi si accavallano dentro impressioni e pensieri , ricordi e speranze lontane . Livio Berruti balza dai blocchi con l ' aerea levità d ' una gazzella . Ma il suo volto è stirato in una smorfia così volitiva da atterrire . Anche in lui potrebbe schiattare qualcosa come una folgore . È piccolo ed esile , un ragazzino bello e armonioso , ma tutto nervi . Galoppano alle sue spalle diavoli orrendi , omoni di una razza spaventosamente vitale , giovane , truculenta , belluina . Le loro falcate impressionano come le smorfie disperate sulle loro boccacce vermiglie , sui dentoni di candido avorio . Il mio cuore - sento io - va salendo in affanno dalla sua nicchia sconvolta ; mi arriva alla gola : soffoco . Poi rivedo Livio fuori di curva , già vincitore sicuro ; ma i negracci alle sue spalle si impegnano allo spasimo : paiono avanzare sino a raggiungerlo . Per pietà , per pietà , ancora una decina di passi . Berruti ha smesso di volitare . Soffre sino allo stremo . Resiste d ' un soffio , precipita . Ora è disteso bocconi sulla pista , e mi pare che baci la terra . Mi pare e forse non è . Berruti è ancora presente a se stesso . È un arcangelo frigido . Un grande campione , un italiano quale può nascerne uno ogni cent ' anni , se pure è mai nato . L ' ha espresso il nostro vecchissimo sangue e questo esalta . Ha dominato i più forti velocisti del mondo . Ha saputo rinunciare a un altro titolo possibile per ottenerne uno sicuramente . Nessun atleta muscolare avrebbe potuto manifestare così perfetta lucidità mentale . Berruti è originario della Bassa Vercellese . Viene dalla terra . I suoi erano agricoltori . Studia farmacia o sarà professionista come tutti i buoni piccoli borghesi che hanno fatto il gruzzolo lavorando in campagna , da saggi agricoltori . La sua « curtis » è sorta fra le risaie , la sua tempra si è fatta sui lavori più duri . Ma il cervello è fino e la cultura è salda . Un ragazzo di 21 anni ( è nato il 19 maggio del 1939 ) non si conosce fino a questo punto se non è intelligente . Berruti avrebbe potuto cedere alle lusinghe dei superficiali e impegnarsi anche nei 100 , esaurirsi - probabilmente a vuoto . Invece ha scelto con fredda sicurezza la sua prova e vi si è preparato come chi sapeva di poter vincere . Né l ' ha miracolato il buon genio degli stadi . Ha vinto da grandissimo campione ripetendo in semifinale e finale il primato olimpico e mondiale ( sui 200 con curva ) : 20 " 5 . Quando ebbe vinto la semifinale migliorando il proprio record di ben 2 decimi , il terrore mi prese che si fosse del tutto svuotato : e la sua gracile struttura di atleta tutto nervi non potesse ricaricarsi in due ore . E riflettei sulla relativa fortuna di Seye , il negro , che aveva potuto vincere con un tempo superiore alle sue possibilità ( 20 " 8 ) . Ma Berruti ritornò ai blocchi contenendo a stento la prorompente energia dei purosangue . Ebbe una falsa partenza , con Johnson . Lo starter Pedrazzini non l ' assegnò ad alcuno . Probabilmente ha giovato anche lui caro vecchio « Primet » dell ' atletica milanese ad evitargli ogni assillo , a mantenere Berruti nello stato d ' animo dell ' atleta sorprendentemente sicuro di sé e deciso a vincere . Io lo vidi infatti guizzare dai blocchi in travolgente furore ; e poi distendere la falcata in curva come nessuno al mondo riesce , e balzare in rettilineo con più di un metro su Carney , che correva all ' esterno . Poi ebbe luogo la catastrofe di cui dicevo e si risolse il dramma . Furono dieci secondi così tormentosi da stupirmi ancora adesso di averli potuti superare . Infine scorsi il filo di lana tendersi sul suo petto : e Berruti cadere . E forse baciare la terra : e il pubblico urlare per lui che aveva vinto . Carney , gigantesco negro d ' America , l ' ha spuntata su Seye , un negro del Mali che corre per la Francia . Il bianco Foik è quarto . I negri Johnson e Norton a chiudere la marcia ma sotto i 21 secondi . Tutto il fior fiore dello sprint battuto in breccia da un ragazzino italiano di 21 anni , un abatino settecentesco con l ' erre arrotata , un farmacista ... ah , per dio . Dovremo ricordarci di questo giorno . Lo sport italiano non ne ha mai vissuti di più esaltanti nella sua storia , che pure è molto notevole . Vincere una gara di scatto all ' Olimpiade ( e a questa Olimpiade , e per giunta a Roma ) significava rivalutare tutto un vivaio , direi un intero gruppo etnico , una razza , e affermare la civiltà d ' un Paese . Perché se un popolo , vecchio e povero come il nostro , riesce a esprimere atleti quale Berruti , sicuramente ha buon sangue , sicuramente è avviato a forme di vita sempre più civili e più prospere . Sono parole grosse ? A me non pare . Sono considerazioni persino ovvie , che un onesto studioso di sport deve fare , io dico , dedicandole a Livio Berruti , primo italiano campione olimpico dello scatto . Quasi a facilitare l ' auspicio per il pais Livio Berruti , la nostra Peppa Leone infila tutte , negre , americane e tedesche , australiane e bulgare , correndo in ottima volitiva scioltezza i 200 metri della sua batteria . Dice il cronometro : 23 " 7 , nuovo record italiano . Nessun ' altra fa meglio fra le ragazze dall ' aspetto normale ; corre in 23 " 2 - record olimpico - la Rudolph , che è una pantera nera casualmente rinata fra i grattacieli d ' America ; ma le altre , correre dovranno , dietro alla Peppa nazionale . Sui 400 piani , visti e ammirati superuomini del ritmo . Kauffmann resta seduto ( senza esaurire tutta la spinta ) per 300 metri buoni , seguendo la strabiliante falcata di Singh : poi si alza , e allora vedo un marziano finire scioltissimo in 463 . Dopo di lui , quel Yerman , che per me può vincere , Young 46 " 1 davanti all ' inglese diciannovenne Brightwell , che fa 46 " 2 . Infine , Otis Davis , negrone alla McKenley , spinge in salita gli ultimi 100 metri e fa 45 " 9 , record olimpico . Che se inclinasse il busto come si deve , la sua spinta sarebbe tutta esaurita in avanti , e otterrebbe 45 " 5 facili . Non so però come possa reggere la semifinale e la finale . Sui 1500 m , se non gli segano uno stinco , vince Elliott . Ha corso in batteria in 3'11 " 4 , e ha fatto esattamente come quando lo vidi a Bromma , nel 1958 , due giorni avanti il 3'36 " di Göteborg . Gli altri sono uomini , lui è un orice . È partito in progressivo ai 1000 metri e ha coperto gli ultimi 400 in 54 " netti . Che cos ' è allora , se non un ' antilope ? Quarti di finale nei 110 ostacoli . Passano tutti i grossi . E con loro il nostro Svara , con i 14 " 4 che ha sempre nelle sue gambe oneste . Gli altri ragazzini azzurri , tutti a casa , e con onore . Nel martello , fuori gli americani , brutalissimamente , come è vero che i records fini a se stessi lasciano freddi í tecnici . Grande atleta è colui che vince la grande gara . Connolly è passato di forma ed ha anche scontato la presunzione di quasi tutti gli americani . Ha dunque vinto un russo , e tutti gli altri finalisti sono slavi , esclusi un magiaro e un irlandese . Adesso corro alla boxe . Ah ! , che tifo .
Corea: azzurri a casa! ( Brera Gianni , 1966 )
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Middlesbrough , 19 luglio - Giornata amara , giornata di vergogna . Una mesta broccaggine sembra essersi impadronita dei nostri giocatori . Undici ragazzi coreani sprovveduti di tecnica ma non certo di coraggio né di slancio hanno messo sotto , votandoli ad un ' ignobile fine , i nostri miliardari , esaltati da megalomani dei quali purtroppo siamo stati complici . Mi mancano parole per esprimere il dispetto che ha preso tutti noi all ' indegno spettacolo cui abbiamo assistito . Credo che abbiamo toccato il fondo e poiché quasi tutto è storto nel nostro calcio e nel nostro costume sportivo inerente il calcio , debbo , per consolarmi , pensare che questa ennesima figuraccia giovi a riportarci su piani meno scandalosi nei confronti del mondo intero . Lasciamo il campo di Middlesbrough fra risate giustamente beffarde e ingiuriose . Eravamo venuti strombazzando prezzi ed ingaggi favolosi , mezzi miliardi , milioni a centinaia per brocchetti vuoti come canne , paurosi e imbelli al punto da sdegnare chi appartiene al loro paese e da esilarare chiunque , conoscendoli famosi , li ha veduti goffi ed inutili . Francamente non avrei mai potuto prevedere questa débâcle . Considerando le due disastrose partite giocate con il Cile e la Russia osavo tuttavia sperare che una scuola ormai semisecolare potesse esprimere una prestazione almeno dignitosa , e neppure la spregiosa previsione che contro i più deboli si sarebbe maramaldeggiato ha avuto consistenza . In effetti í coreani , come tutti avranno visto , non sono tecnicamente tali da incantare , ma il loro brio , la loro determinazione hanno smontato via via le velleità degli azzurri sino ad annichilirle . Dei dieci che sono rimasti in campo dopo l ' infortunio a Bulgarelli non saprei francamente salvare se non i più modesti e perciò più generosi , i Janich , i Landini . Tutti gli altri sono stati incapaci di connettere e di costruire . Sprecate un paio di azioni all ' inizio , gli azzurri hanno perduto Bulgarelli e Fabbri ha richiamato in centrocampo Mazzola e Rivera tenendo di punta le ali . Per alcuni momenti del secondo tempo è sembrato che Rivera e Mazzola riuscissero effettivamente ad impostare e a entrare in azione . Si sono spenti troppo presto e hanno preso a sciupare , scadendo sui toni mosci delle giornate avverse . Barison non è mai stato in grado di liberarsi e nessuno ha saputo liberarlo a rete . Perani ha avuto spunti discreti all ' inizio ma ha anche sprecato due palle - gol piuttosto agevoli . Mazzola ha incominciato male da centravanti ed ha avuto buoni sprazzi da interno finché , inadeguato al ritmo del ruolo , si è spento fino a scadere a brocchetto sgradevole a vedersi anche sotto l ' aspetto morfologico . Si è capito , scadendo Rivera e Mazzola , che non si sarebbe più passati : galvanizzati dalla prospettiva della vittoria e dal vantaggio raggiunto sul finire del primo tempo , i coreani hanno preso ammoina con determinazione veramente ammirevole . Senza badare a finezze essi hanno sempre saputo sventare ogni insidia , sia che fosse condotta su lanci volanti , sia che fosse portata con azioni inevitabilmente confuse e irresolvibili . Una sola palla - gol hanno creato gli azzurri nel finale su cross di Perani e su quella palla - gol si sono trovati i due più imbeceriti della giornata , cioè i giganti Facchetti e Barison che si sono danneggiati a vicenda . Lo smarrimento di questi due colossi faceva strano contrasto con la miseria e la rassegnazione dei piccoletti che da fin troppo tempo abbiamo preso a chiamare abatini . Via via che il tempo passava un ' amarezza greve calava nel mio animo alla quale dovevo reagire con il sarcasmo e con la irriguardosa speranza che non uno , ma più di uno , avessero a segnare i coreani per rendere più schiacciante e altresì incredibile questa nostra ennesima sconfitta . L ' ennesima Waterloo del calcio italiano farà forse ( ma vale illudersi ? ) finire una situazione di fatto veramente insostenibile e insopportabile . Nulla è serio , nulla è fondato sulla realtà economica e sportiva nel nostro calcio . La selezione venga attuata da tecnici e non da ignoranti eternamente condannati all ' empirismo . Si avviino al calcio gli atleti e non le smunte signorinelle che abbiamo veduto miseramente pedalare e sentito fin troppo esaltare in questi anni di desolante penuria agonistica . Per favore , non si parli ora di moduli , di catenacci , di sciocchezze , per giustificare una magra che non trova spiegazioni se non in incongrui errori di fondo , le facilonerie , le leggerezze , gli sperperi indecorosi e colpevoli . Il nostro campionato ritorna , deplorevole moloch , a scontare la sua elefantiasi . La preparazione ha risentito del suo peso massacrante e dunque illogico . I non « atleti » che Fabbri ha portato con sé non hanno vigore né riserve psicofisiche . Le gradassate , anch ' esse fasulle , che abbiamo perpetrato ai danni di rappresentative rese docili dall ' ospitalità , si sono inevitabilmente scontate allorché l ' agonismo ha imposto sua legge . Si è già detto quasi tutto , ahimè , prima ancora che il tonfo avesse luogo . La squadra veduta a questi mondiali non ha mai avuto consistenza né tecnica né agonistica . Fino all ' ultimo abbiamo sperato in un ricupero . Non ha avuto e non poteva aver luogo . È bastata la Corea a dimensionare una spedizione sbagliata in partenza , e per giunta dilatata fino al ridicolo , accompagnata da speranze che , deluse , danno soltanto dispetto e malinconia . Ora ce ne torniamo umiliati fin quasi allo sgomento . I coreani vanno a Liverpool per giocare i quarti . Il topolino nascosto dietro alla gigantesca montagna di carta che è il nostro calcio ha dovuto lasciare il passo ai cavallucci mongoli da noi applauditi , alla fine , per dovere di lealtà sportiva , e con la morte nel cuore . Intorno a noi , risate , soltanto risate . Al diavolo , dico al diavolo , tutto ciò !
Travolti i campioni! ( Brera Gianni , 1956 )
StampaQuotidiana ,
MILAN - FIORENTINA : 3 -0 . NOTE : Solicello autunnale nel primo tempo ; nubi nel secondo . Campo un po ' grasso , ma buono . Al 28' della ripresa , Bizzarri , scartato da Cucchiaroni , calcia da tergo . Cucchiaroni cade . Viani entra , inveendo al colpevole : Chiappella lo colpisce , Montuori gli vola addosso . Acciaccapesta . Viene espulso Montuori . Pubblico : circa 60 mila persone . Calci d ' angolo : 4-3 ( 1-2 ) per la Fiorentina . Sul taccuino del cronista annotazioni che , adesso , paiono spassose : « Milan attacca , Milan presuntuoso , Milan offre gratuite occasioni contropiede ai viola » . E poi , a correggere le prime impressioni : « Milan come e meglio che a Bologna » . Infatti , Schiaffino ha deciso di fare l ' interno , come nell ' Uruguay , e vale el hombre orquestra dell ' Uruguay . Lo marca Gratton , gli vorrebbe stare addosso anche Chiappella ( ma dovrebbe avanzare troppo ) . Schiaffino non si accorge di loro ( e tuttavia Gratton è molto in palla all ' inizio ) ; Schiaffino funziona da regista come modestamente andavo invocando da sempre . Fossi milanista , ora prenderei cappello : se il signor Pepe si fosse degnato di correre prima di Milan - Inter , il Milan non avrebbe rimediato le magre che sappiamo contro il Napoli e a Padova . E Meazza rinato , meno dinamico , forse , ma certo più sottile : e come regista non trova confronti neppure in Bozsik . Perché Schiaffino va anche nella propria area a respingere : e non fa un dribbling che è uno , perché non gli serve di farne ; arresta alla perfezione , sia o non sia smarcato ; ha sempre spazio per ridare la palla a un compagno ; e quando segue l ' azione piomba sui rimpalli e spara a rete : tre tiri nel primo tempo , uno nella ripresa ( ma è stato il gol della vittoria sicura ) . Meglio che a Bologna , dico , ed è chiaro : a Bologna s ' è veduto Liedholm in difesa e Bagnoli a centrocampo . Qui s ' è veduto un grande immaginifico Schiaffino dei giorni di Rio , Basilea e Losanna . E sostituiva Liddas il signor Bergamaschi . Rendendo forse meglio che non avrebbe potuto Liddas , nella particolare posizione . Perché Bergamaschi era libero dietro e alla sinistra di Zannier : dunque nella zona dove suole infiltrarsi Montuori in diagonale da sinistra a destra . Per questo ho citato Viani : il Gippone si è superato a Firenze e soprattutto ha superato Bernardini . Fulvio mi scusi se parlo schietto . I viola hanno perso con tanto scarto per un semplice motivo tattico : che il Milan aveva un uomo libero dietro e a lato dell ' ultimo marcatore ( Zannier , che stava su Rozzoni ) . La Fiorentina aveva a sua volta un libero , ma non era a fianco dell ' ultimo marcatore ( Rosetta su Bean ) : gli stava davanti , tra Schiaffino , Cucchiaroni e Bredesen . Il libero della Fiorentina era Chiappella , e fra quei clienti ha finito per scoppiare ( come sarebbe scoppiato chiunque ) . Rosetta è stato intelligente e generoso , ma Bean lo dominava in dinamismo : se Bernardini avesse osato farlo proteggere meglio , non l ' avrebbero piantato tante volte . E l ' equilibrio difensivo della Fiorentina sarebbe stato più costante . Questo è l ' errore di Bernardini . Da questo errore sono indotto a spiegare il crollo della Fiorentina , che non seppe mutare un solo schema all ' attacco , incappando ogni volta in Bergamaschi . Il Milan incominciò da pari a pari con la Fiorentina , e io scrupolosamente annotai che la sua era presunzione . Poi vidi come gli uomini erano schierati , come si prodigavano Schiaffino e i compagni dietro il suo esempio . Allora compresi la tattica di Viani , ammirandola molto . Oh , intendiamoci : non basta un particolare tattico a spiegare tutto : c ' entra - e come ! - l ' apporto degli uomini , da una parte e dall ' altra : e gli uomini migliori sono apparsi i milanesi . Dal portiere , via via , all ' estrema sinistra . Soldan si è fatto onore , a dispetto di qualche uscita un poco matta ; Sarti invece è mancato in più occasioni , quasi gli avvenisse di astrarsi dall ' azione . Magnini è stato superato più volte in dribbling da Cucchiaroni , che è molto bravo , e però nel dribbling esagera , rischiando a volte di passare per uno che vuole irridere ( e allora rimedia le cianchettate dei malvagi ) ; Maldini , invece , è stato assai più bravo ( fin troppo disinvolto in certe avanzate ) . Il caro , vecchio Rosetta ha dovuto stringere i denti per reggere alla men peggio a Bean ; Zannier , per contro , non ha mai consentito a Rozzoni di smarcarsi ( Rozzoni ha tirato molto , senza mai minacciare Soldan ) . Segato è rimasto in zona , e nella sua zona poco avveniva . Beraldo ha seguito invece Julinho e , non sempre in forma liliale , si è cavato d ' impaccio per il meglio . Fontana è stato costantemente su Montuori , opponendosi in tackle alle folli danze di quel gran virtuoso del dribbling . Ma , quando Fontana perdeva il tackle , entrava Bergamaschi , e Montuori veniva puntualmente neutralizzato . Chiappella ha sbagliato a vagare senza l ' appiglio di un avversario ben determinato . Si è sfiatato , correndo a quel modo ; ha visto doppio ; ha persino perduto la calma e picchiato Viani , senza una ragione plausibile . Orzan è stato su Bredesen e ha reso assai meno di Bergamaschi , uno dei migliori in campo . Per quanto concerne gli attacchi , Julinho è riuscito a smarcarsi una sola volta ( tiro di sinistro , bloccato bene da Soldan ) . Mariani , invece , ha praticamente fatto segnare due reti ( la prima e l ' ultima , che era già fatta quando intervenne Bean ) : ha sbagliato parecchio , Mariani , ma più di Julinho ha reso senz ' altro . Bredesen è stato a volte un po ' rozzo nei palleggi , però non si è mai fermato : dal centro campo all ' attacco , sino a far morire Orzan . Gratton - proseguo nei giudizi paralleli - fece benissimo all ' inizio , poi seguì le sorti della squadra ( e il rapporto si può agevolmente invertire ) : sbagliò una palla - gol e non riuscì mai a fermare Schiaffino ( figuriamoci ! ) . Rozzoni si è dannato l ' anima . È anche un po ' pretenzioso , in certi atteggiamenti individualistici , ma almeno è pratico : tira a rete . Più dinamico di lui è stato Bean : ha fatto molto ansimare Rosetta , ha giocato per i compagni , avrebbe potuto segnare altre due reti , oltre a quelle che fece segnare ... a Rosetta e che rubò a Mariani , con una zampata galeotta , ma tempestiva . Bean è qualcuno , senz ' altro . Il confronto Schiaffino - Montuori non è possibile : l ' uno ha funzionato da regista a centro campo e ha per giunta segnato una stupenda rete ; l ' altro ha funzionato da punta avanzata , senza mutare uno schema che è uno , e non segnando affatto ( pur dibattendosi molto , da quel gagliardo peperino che conosciamo ) . Cucchiaroni è sicuramente un campione , e Bizzarri una riserva del modesto , ma utile , Prini . Bizzarri andava espulso , per avere tirato tre o quattro volte alle gambe di Cucchiaroni ( passato ala destra nella ripresa ) con la precisa intenzione di fargli male . L ' arbitro Lo Bello ha espulso Montuori , come era giusto , e Viani , e poi non ha osato farli seguire da Bizzarri : certo per non indispettire il pubblico . Il quale è passato da una quasi legittima esaltazione ( « chi tocca i viola muore » ) all ' ammirazione più sportiva e sincera per il Milan , applaudito talora a scena aperta . Senza dubbio il pubblico fiorentino è stato superiore ai suoi atleti : ha capito l ' incontro e quindi anche la sconfitta ; ha saputo perdere meglio , con molta dignità e intelligenza . Il gioco realizzato dalle due squadre ha raggiunto a tratti un livello tecnico molto pregevole . Meglio impostato tatticamente , il Milan ha retto alle arrembanti girandole viola dell ' inizio ed è passato una volta nel primo tempo , bissando agevolmente nella ripresa . Mariani e Bean hanno mancato tre palle - gol . Da parte fiorentina , il solo Gratton ha mancato una palla - gol degna di questo nome , cogliendo a volo un rimpallo fuori da una mischia su angolo . Subìto il primo gol , la Fiorentina ha tentato l ' assedio alla porta milanista , senza prendere le debite precauzioni in difesa e offrendosi in tal modo al contropiede . Dopo la terza rete , la Fiorentina non è più esistita come squadra : e i suoi giocatori più logori nel sistema nervoso si sono screditati , lanciandosi contro Viani e partecipando all ' acciaccapesta del 28' . Viani era entrato in campo per soccorrere Cucchiaroni , malamente scarponato , come si è detto , e inveiva a Bizzarri , il reo , mentre Busini lo tratteneva ; irruppe Chiappella a rifilargli un cazzotto ; poi gli volò addosso Montuori . Víani torreggiava gigantesco nel bailamme : omarini furenti schizzavano lontano da lui come botoli azzannati da un cinghiale , Viani pareva Porthos in alcune celebri scene di pestaggio care a Dumas . Infine , Lo Bello afferrò Montuori e lo portò via di peso ( molto bravo ed energico , il nostro uomo ) . Entrarono i carabinieri e sedarono l ' incidente . Il pubblico fece rumore , non altro ; fu anzi correttissimo . E qui finisce il commento , fin troppo breve , del grande folgorante successo milanista .
Eliminati! ( Brera Gianni , 1958 )
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Belfast , 15 gennaio 1958 - IRLANDA DEL NORD - ITALIA : 2-1 . NOTE : Mite pomeriggio di sole . Terreno in ottime condizioni . 35.000 spettatori ( cifra ufficiale ) . Al 35' del primo tempo il dottor Foni ha spostato Corradi a destra e Vincenzi a sinistra . Al 23' della ripresa l ' arbitro ha espulso Ghiggia per aver scalciato , a terra , il terzino McMichael . Al 30' della ripresa , Costa centro , Montuori ala sinistra , Pivatelli ala destra . Angoli 3 a3 ( l a l ) . Deve esistere una nemesi anche nella storia spicciola delle pedate . La nemesi si è messa all ' opera quando già speravamo di farla franca . E l ' Irlanda del Nord , squallida provincia britannica senza giocatori militanti sul suo territorio , lascia a casa l ' Italia dai campionati mondiali , che la videro vittoriosa due volte su cinque . A pensarci , è abbastanza iniquo . Ma certo il calcio italiano ha fatto poco o nulla per meritarsi il viaggio in Svezia . Sul suo cadaverone brulicano le nostre nostalgie , soffia il nostro livore , brucia il nostro amor proprio offeso per nostra colpa . Siamo tornati all ' anno zero . Forse non riusciremo a cavarcene fuori . Il calcio diverrà mero spettacolo per folle di bocca buona . Alle folle bisogna pur dare circensi . Molti ricchi in Italia provvederanno . Funzioni educative , il calcio ne ha ben poche . E quanto a fonte di prestigio , meglio non parlarne . Dal calcio sono venute tante vergogne al nostro Paese nel dopoguerra , che un legislatore illuminato farebbe saggia cosa a sopprimerlo . Ma queste sono fanfaluche di un cronista sportivo affetto da vogliuzze moralistiche . Ora stiamo ai fatti : il riferirne subito significa dimenticarli presto . È un trucco psicologico ma di efficacia ormai collaudata . Tanto , a chi avventarsi ? Così stanno le cose , così vanno e andranno . Domenica riprende il campionato . Evviva ! Quando si segue una squadra italiana , gli indizi oscuri della precoscienza affiorano contraddittori al punto da non doversi ascoltare mai . Ho imparato a mie spese . E sentivo che a Belfast saremmo venuti per briscole , e anche lo dissi . Ma poi , entrato nel clan azzurro , disperare mi sarebbe parso tradire . Così ci si trova fra gente cutanea come la nostra . E cercai allora diversivi tecnici ( come si dice ) . Considerai la relativa modestia degli irlandesi e la necessità di stringerci in difesa se volevamo dare alla squadra un assetto almeno omogeneo . Tornai a sperare nel palleggio dei sudamericani e nella grintosa potenza della difesa chiusa . A lume di logica , ne indussi che potevamo sperare se ... la nostra difesa avesse resistito all ' arrembaggio iniziale degli irlandesi , che sono soprattutto dinamici . La difesa , ahimè , non ha retto all ' arrembaggio iniziale degli irlandesi scatenati , ma prima ancora della difesa è mancato l ' attacco . Quando Schiaffino portava sotto la palla invitando i compagni di prima linea a giocarla , le più belle cose si vedevano in fatto di tocco , dribbling , controllo : ma ogni azione , procedendo lentissima , stagnava in diversioni laterali : cinque , sei tocchi orizzontali abbiam potuto vedere e soffrire nei nostri primi approcci . I nostri sembravano di gran lunga i padroni del campo . Il molle ed esasperante Pivatelli pareva muoversi però sulle grucce , nel fitto schieramento difensivo degli « irish » : all ' 11' ebbe una palla - gol da Montuori e , fuori causa il portiere , per un ' uscita incauta e intempestiva , zappò il terreno senza toccare la palla ! Al 15' , ancora Montuori riuscì a scartare tutti , infilandosi nel centro dell ' area e poi , forse stremato , a portiere di nuovo fuori causa , toccò a lato d ' interno destro nel più ignobile dei modi . Costa era incerto e spaesato all ' estrema sinistra , e pochi lo cercavano con lanci tesi , con aperture almeno tempestive . Una volta discese a rete e sparò fuori anziché dare ai compagni schierati in linea . Fu quello il primo di tre tiri imperfetti , ma almeno degni di questo nome . Ghiggia sosteneva Schiaffino avanzando con lui in assidui palleggi . Purtroppo , nessuna delle azioni costruite con tanta elaborazione riuscì a liberare un uomo ; e quando parve che qualcuno fosse libero , allora veniva meno il tiro , o la precisione , o ancora la potenza necessaria a confondere un portiere di fortuna , sbulinato e incerto ( il titolare Gregg , che è un grande campione , era rimasto a Manchester per la nebbia ) . Ogni qualvolta svaniva un ' azione degli azzurri , subito incominciavano i guai . La squadra di Foni , contaminazione per nulla chiara del WM in difesa e del Metodo all ' attacco , non aveva uomini di vera interdizione a centro campo . Schiaffino solo , benché il suo impegno fosse commovente , non poteva certo bastare alla bisogna . Montuori non è un interditore , benché ci abbiamo tutti sperato . Danny Blanchflower lo scherzava negli anticipi e sui palloni alti . Ogni rimessa del loro e del nostro portiere , andava regolarmente agli irlandesi . Talché Bugatti dovette più volte rimettere con la mano , costringendo i compagni ad elaborare il gioco ancor prima che convenisse , partendo cioè da troppo lontano . La difesa si dispose all ' inizio , come sembrava logico , con Ferrario libero e Invernizzi su Simpson . Schiaffino impegnava da solo Peacock e Mcllroy . Vincenzi teneva abbastanza bene McParland e Corradí si disimpegnava su Bingham assai meglio che non avesse fatto Cervato . Non ho capito , dunque , perché Foni abbia inviato Corradi a destra : forse per sua richiesta esplicita ? Le cose preoccupanti avvenivano però al centro dell ' area . Ferrario non teneva assolutamente la zona : seguiva ciampicando Simpson , che lo dirottava , astuto , lo portava lontano . Il primo goleador irlandese , Mcllroy , poté battere da quindici metri , dopo aver ricevuto un tocco di Ferrario in grazioso anticipo su Simpson , all ' altezza del limite , dove sarebbe dovuto essere Invernizzi . Il secondo goleador , Cush , si trovò libero in area , e al centro di essa , su di un lancio da almeno quaranta metri di Danny Blanchflower . Quella era dunque la difesa chiusa invocata da tutti e assicurata da Ferrario a Foni ? Dove mai era andato Ferrario , dov ' era Segato ? Cush arrestò comodissimamente la palla , anzi , ebbe l ' esitazione caratteristica , dopo il controllo , di chi teme di essere in fuori gioco : poi subito esplose un bolide che Bugatti fu molto bravo , anzi eroico a parare : ma sulla respinta - inevitabile - del nostro sfortunato portiere , non un difensore azzurro ; Cush ebbe ancora tutto il tempo di riprendere e sparare a rete a colpo sicuro . Tutto questo venne perpetrato in mezz ' ora , e la fatica degli attaccanti ( prendi e porta sotto , prendi e porta sotto ) divenne vuota e velleitaria e spesso anzi sconsolante . I sudamericani avevano ed esibivano tutto , fuorché il guizzo per liberarsi e il tiro per concludere . Il loro reparto , in cui vaneggiava melenso e legnoso Pivatelli , pareva un distaccamento del nostro calcio sulla luna . I resti della squadra si affannavano impotenti davanti a Bugatti e denunciavano in ogni mossa il sicuro presentimento della disfatta . Poi venne il riposo e sperammo che almeno Foni togliesse di mezzo Pivatelli , spostando Costa al centro . Foni ci arrivò tardi , quando venne espulso Ghiggia . Ma di che fargli colpa , pover ' uomo ? Era già bello che gli azzurri partissero all ' arrembaggio , che Schiaffino si prodigasse fino allo stremo per creare l ' occasione buona . La quale venne da Invernizzi ( povero smarrito " macellarin " del nostro tifo ! ) : toccò a Ghiggia e questi avanti a Montuori , verso destra : il cross fu bello e impeccabile , a non più di un metro d ' altezza : Costa era al centro e solo davanti a Uprichard : da sei metri sparò d ' esterno destro e alzò una disgraziatissima palla a campanile : ricadde però la palla incarognita dall ' effetto e Uprichard vi si confuse : allora Costa gli balzò addosso , fuffignò con il piede fino a strappargliela e a ficcarla in rete . Gli irlandesi del pubblico perdettero subito baldanza . Il silenzio calò sullo stadiolo altrettanto tetro e vecchio della città di Belfast . E rinacque la nostra speranza . Gli azzurri si prodigavano di slancio ( ma quanto slegati ! ) . Montuori sfiorò la traversa di testa , su angolo . Pivatelli arrischiò tre altri tiri ( uno solo , su due , nel primo tempo , gli era riuscito degno : di destro , in diagonale dalla destra ) : non ebbe però né abilità né fortuna nel tentarli . Iniziò ancora un ' azione dalla destra , e la palla passò diagonalmente - nel tombale silenzio dello stadio - da Pivatelli a Ghiggia , a Montuori , a Schiaffino : giunse infine a Costa , che si trovava a cinque soli metri dal palo , e quello ignobilmente vi inciampò sopra ! Sul conseguente angolo - perché incespicandovi Costa , quella palla - gol fu subito spedita sul fondo da Cunningham - Ghiggia tentò una sparata fra troppe gambe e , ripreso anche il rimpallo , fu anticipato da McMichael e Peacock : caddero insieme , sul limite dell ' area , e Ghiggia calciò istericamente da terra come fanno i muletti : l ' arbitro era a due passi , fischiò subito e disse : fuori . Gli azzurri non capivano . Noi pure . Ghiggia era proprio espulso . Uscito Ghiggia , l ' attacco azzurro ebbe Costa centravanti , Montuori ala sinistra , Pivatelli ala destra . Schiaffino spese gli ultimi spiccioli per recuperare qualche pallone da spedire in attacco . Ormai era tutto finito . Gli irlandesi avevano ripreso animo . Delle generose sgroppate di Invernizzi si avvalsero per tornare alla carica . Ogni loro puntata era arrembante per la nostra difesa . Segnarono pure una terza rete con Simpson al 39' e Zsolt disse no , per fuori gioco ( che a me non pareva ) . La difesa azzurra appariva affranta . E solo calmo era Corradi . Ferrario tentò incursioni senza esito all ' attacco . Vincenzi arraffava su Bingham per neutralizzarlo alla meno peggio . I laterali erano chiaramente sopraffatti dagli interni avversari . Premendo gli irlandesi , i tre rabicani del nostro attacco stavano a vedere con le braccia conserte . Schiaffino deve avere sputato l ' anima . E venne l ' ultimo fischio e il delirio degli irlandesi liberati dall ' incubo . È tutto . Degli azzurri va senz ' altro onorato Schiaffino , onesto e grande campione di ventura ; va scusato e anzi lodato Bugatti , che ha salvato un gol su Simpson , nella ripresa , e avrebbe anche evitato quello di Cush se qualcuno lo avesse assistito . Il tiro di Mcllroy era di quelli cui mette mano anche il diavolo . Ghiggia si raccomanda appena per l ' inizio , non per la calciatina dell ' isterico che gli ha causato l ' espulsione . Corradí si è disimpegnato senza infamia né lode . Vincenzi è stato promettente all ' inizio : poi si è arrangiato . Montuori ha avuto spunti da fenomeno incompleto , quale sappiamo . Poi ci sarebbe voluto Virgili , accanto a lui , per scornare da toro quelle querce . Pivatelli non era proprio nel giro . Degli altri abbiamo detto , bene o male . Lasciar solo Ferrario è rivelare al mondo un vecchio giocatore senza scatto e slegato di gambe ... Gli irlandesi valgono il gagliardo Belgio che ci ha umiliati a Bruxelles . Forse sono più validi in mediana , non però di moltissimo . Perdere con loro non è davvero esaltante . Ma di cosa possiamo dolerci ormai , noi italiani ? Aspettiamo Charles di ritorno da Israele : domenica disputeremo due grandi incontri : Roma - Juventus e Fiorentina - Padova , e forse sarà in campo anche Gratton , il grande assente , però la modesta preziosa e potente spalla che è mancata a Schiaffino in centro campo . Allegri . Meglio esser quarti nel bacino del Mediterraneo che ultimi in Svezia . Di campionati mondiali ne abbiamo vinti fin troppi . Long time ago : che in piemontese vuol dire : al tempo del cucco .
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PADOVA - GENOA : 6-3 . « Zoghé come ve gh ' ha insegna ' vostra mare » sbottò Nereo Rocco , accorgendosi di ripetere consigli tattici ormai propinati da anni ai suoi leoni . In realtà , s ' era accorto di dimostrare eccessiva paura del Genoa ; tutti i padovani avevan paura del Genoa . La sconfitta di Roma li aveva alquanto sgonfiati . Ritenevano fosse finito un bel sogno . E Frossi gode ormai fama di mago . Frossi aveva giocato il Napoli , otto giorni prima ; è uno che pensa ( « Xe el me maestro » esagerò Nereo Rocco nell ' esaltarne il valore ed i meriti ) : era andato a riconoscere il terreno , in mattinata , e aveva constatato che dimoiava in superficie : i tacchetti trovavano duro sotto una patina molle di tre centimetri . Decise allora di assegnare a Monardi la guardia di Hamrin , di escludere senz ' altro Becattini e lanciare Bruno , il giovane centromediano delle riserve , che sarebbe andato su Brighenti ( anche Chiumento non avrebbe certo giocato avanti ) lasciando libero Carlini . All ' ultimo istante , Frossi escluse anche Barison , ed avendolo incontrato Rocco prima di appostarsi fra il pubblico : « Sono contentissimo » gli disse per consolarlo « che tu non abbia a giocare oggi : sta su allegro . Annibale preferisce Frignani perché è più veloce . Tu e Blason siete della stessa pasta e vi scornereste , con danno sicuramente tuo » . Rocco aveva capito tutto di Frossi , e questi di lui . Scesero dunque in campo , ed avevano entrambi un uomo libero dietro il centromediano effettivo : Moro da una parte , Bruno dall ' altra . E , com ' è vero Dio , non avevo mai visto il Genoa palleggiare con tanta fiducia . Elaborava le azioni fino alla bianca barriera patavina , davanti a Pin , poi immancabilmente rimbombava la respinta di Azzíni ( spesso così disinvolta da cadere nel gigionesco ) , o la zampata possente di Blason . Si snodava altresì la manovra difensiva di Moro e Pison verso Mari , il migliore in campo . E Mari serviva subito Rosa o portava avanti la palla in attesa di ispirazione migliore . Scattava allora Hamrin , indecifrabile in ogni mossa ... Era ovviamente impossibile il contropiede , su cui Frossi fondava le sue speranze . Il palleggio stretto dei genoani s ' immiseriva sui piedoni dei panzern di Rocco : perché una squadra giganteggiava in campo , sfiorando punte d ' altissimo gioco collettivo : il Padova . E la difesa genoana , benché protetta molto da Robotti e dai laterali , era inesorabilmente infilata da Hamrin all'8' : su respinta lunga di Azzini , comodo arresto di Rosa , allungo poi ad Hamrin che scatta e brucia Monardi , poi finta d ' anca e umilia Delfino , guizza ormai in area e squilibra Carlini , infine batte di destro basso e Franci , poareto , si butterebbe d ' istinto sulla destra : solo con il piede sinistro può toccare la palla , non fermarla . Il gol subito induce l ' animoso Genoa a tentare il forcing . Una perfetta punizione carica d ' effetto di Dal Monte , dal limite , umilia Pin che vola a bloccarla : la palla che gli rimbalza dal petto , e Frignani stordito che manca il tocco decisivo a rete . Riparte il Padova e la difesa del Genoa , in gravissimo orgasmo , addirittura segna per gli avversari . Brighenti traversa alto da destra , manca l ' inzuccata Rosa ( spintonatissimo ) : la palla finisce comoda sui piedi di Delfino , piazzato al vertice dell ' area di porta : « A me ! » urla Franci . Delfino si volta e in ottimo stile , di piatto , tocca verso rete : Carlini urta Franci : nessuno dei due può arrestare il tocco preciso e irridente di Delfino : 2-0 . E non è che il 10' . Ora il Genoa si smonta e incalza il Padova . Viene sotto anche Blason - solenne a volte come un monumento - a sfiorare l ' incrocio dei pali con un lungo tiro - cross . Il Padova manovra nella propria metà campo , attira gente , poi scatena le punte avanzate : che è il calcio tatticamente più logico del mondo . Al 24' , un gol strepitoso ( e anche fortunato , se vogliamo ) . Brighenti dà avanti a Hamrin scattato al centro : Hamrin parte in dribbling , terrorizzando tutti , poi tocca in bellezza a Brighenti , libero sulla destra : non ci sarebbe che da battere in rete . Brighenti mai si decide : infine , chiude gli occhi - suppongo - e molla la botta : senz ' altro un tiro sbagliato : ma Hamrin ha seguitato a correre e da due metri , di collo destro , spacca inesorabilmente a rete . Un gigante . Da parte genoana , il solo bravo Robotti ha l ' anima per tentare il tiro . Dal Monte sembra talora uno yeti ( l ' abominevole uomo delle nevi ) . Abbadie medita sull ' impossibile . Frignani frascheggia , come anche Leoni . E dietro , il caos . Nonché marcare Hamrin , Monardi non ha il coraggio di guardarlo . Carlini stesso , il duro , si smarrisce . Gli altri , sopraffatti a loro volta . Eppure a costruire è sempre il Genoa , come quei pugili che ciecamente impostano il forcing , e l ' avversario gli arriva ogni volta alla mascella con pugni d ' incontro , che valgono doppio . Al 38' , parte Mari e potrebbe concludere dal limite : non vuole , evidentemente , e allarga a sinistra : poi spara il cross nel ventre a Carlini , che gli si è fatto incontro : mentre si torce il genoano per la gran botta , Mari ripete il comodo cross e arriva uno spirito folletto a inzuccarlo : ancora Hamrin , veramente irresistibile : Franci è bruciato a mezzo l ' uscita . Che fanno quattro . E non basta . Mari coglie una respinta di Delfino e tenta il tiro , da una ventina di metri , al 42' : Franci lo parerebbe in ginocchio , ma ecco balzarvi sopra Hamrin in proterva spaccata : 5-0 . La gente , in tribuna , letteralmente delira : « Ben venga la Juve e sì la farem di smalto ! » . Stringe il cuore vedere il Genoa tanto intronato . Attacca ancora e non molla . Frignani e Leoni hanno mancato due palle gol nel primo tempo : adesso Frignani ne manca un ' altra , sparando debolmente su Pin un ' apertura di Dal Monte ( al 6' ) . Un istante prima , Bruno aveva abbattuto Brighenti in area e Boati aveva dato la punizione dal limite : era rigore netto . Il pubblico s ' è infuriato , come se il Padova perdesse : invece il Padova faceva dell ' accademia . Al 17' Robotti cerca decisamente il gol : spara da destra appena oltre il limite e batterebbe Pin , ma colpisce la traversa : per soprammercato , il rimbalzo torna gentilmente su Pin , ormai rassegnato a terra . Proprio nulla va bene al Genoa , benché raramente io l ' abbia visto giocare , a quel modo . Al 22' in vertiginoso dribbling parte Rosa - sinora un po ' fumistico - su astuto pallonetto di Brighenti : Carlini manca un tackle irrisorio : Rosa può concludere a rete , scartando anche Franci : 6-0 . « Xe come darghe ai fioi » ironizzano in tribuna . Palla al centro ed ennesimo attacco del Genoa . Sfuma l ' azione ma egualmente Azzini s ' oppone di spalle a Leoni : Boati fischia il rigore . Allora il pubblico dà fuori da matto , stordito com ' è in quella gioiosa sbornia di gol . Sul 6-0 , tanto strepita che Azzini si sente forse autorizzato a dirne quattro sul conto dell ' arbitro : lo calma dapprima Scagnellato , poi , come quegli insiste , il rinocerontico Blason gli ammolla una zuccata sul naso : e mentre Dal Monte batte il rigore e segna , Azzini deve trascinarsi fuori gatton gattoni e quasi KO : devono portarlo di peso negli spogliatoi . Il Genoa attacca sempre deciso , contro il Padova ormai ridotto in dieci e senza catenaccio : Brighenti può filarsela in contropiede : è il 26' : Delfino l ' abbranca ai fianchi ( in area naturalmente ) mentre stava concludendo a rete : è rigore , ma Boati vede l ' uomo lanciato e gli lascia il vantaggio : Franci para . Il Genoa conclude ora più che non abbia mai potuto quest ' anno : al 33' segna Abbadie al volo , da posizione centrale . Come riparte Hamrin per fare sette , Bruno lo spintona brutalmente via . Boati ha così l ' occasione di negare il terzo rigore al Padova e la gente gli ringhia insulti sanguinosi . Dal Monte infila cinque tiracci suoi in soli otto minuti : sul quinto , finalmente , gli riesce di battere Pin . Ed è tutto .
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Londra , 6 maggio 1959 - INGHILTERRA - ITALIA : 2-2 . NOTE : Circa 90.000 spettatori a Wembley , in una giornata di sole . Terreno molto erboso . Nella tribuna delle autorità l ' ambasciatore d ' Italia a Londra , conte Zoppi . Angoli 6-2 ( 2-2 ) per l ' Italia . Gli inglesi , questi simpaticoni , ci hanno gratificato della più totale indifferenza in attesa del settimo incontro fra bianchi ed azzurri . E il loro atteggiamento era tanto più comico in quanto , vista giocare la loro squadra nazionale , non è che se ne potessero dire incantati . Come sanno i nostri lettori , l ' impressione prodotta dalla squadra di Winterbottom nell ' ultima esibizione di Highbury era stata men che mediocre . Appresa la formazione azzurra , poco soddisfacente a nostro parere , non avevamo mutato il giudizio sugli inglesi , e anzi avevamo riferito per buona la segreta speranzella manifestata da Mocchetti in un onorevole pareggio . Gli inglesi , invece , seguitarono a snobbarci , gabellando l ' odierna prova per un « galoppo salutare » nella imminenza del volo in Sud America . E inoltre ci prodigarono un inno nazionale scaduto da tredici anni , quasi ignorassero che l ' Italia è retta a repubblica : dunque praticamente ignorando l ' Italia insieme con i loro giocatori ... Così stando le cose , il minimo era augurarsi che la boria e l ' albagia degli inglesi venissero smentite sul campo . E questo precisamente è avvenuto . L ' Italia ha dominato il primo quarto d ' ora , senza riuscire a trovare uno spiraglio valido ma impegnando Hopkinson assai più che non fosse impegnato il grande Buffon . Poi partirono gli inglesi e l ' imperfetta copertura attuata dai nostri terzini , incerti se seguire o meno le ali avversarie , molto arretrate , causò la prima stupenda rete di Charlton . La rete incassata al 26' spinse immediatamente gli italiani al contrattacco , e questo favorì gli inglesi , che avevano trovato schemi più validi per liberarsi a rete . Nella ripresa , giova precisarlo per onestà critica , gli inglesi perdettero Flowers , fastidiosissimo per Gratton , che moriva fra lui e Haynes ( come purtroppo era stato previsto ) , e gli italiani arrivarono di slancio al pareggio . Wembley non visse allora che degli incitamenti prodigati agli azzurri . Gli inglesi parvero smontati fino all ' abulia ( in tribuna ) , o all ' orgasmo ( sul campo ) . Zaglio , Buffon e Bernasconi compirono prodezze in difesa : Mariani e Brighenti ritrovarono la palla - gol per un successo certamente superiore alle loro speranze e la sciuparono . Gli inglesi tornarono all ' attacco e appunto per questo si aprivano meglio al contropiede . Non avevano avuto fortuna perdendo Flowers : non ne avevano avuta gli azzurri mancando di segnare nel primo tempo . Il pareggio dovrebbe accontentare tutti : fuor di ogni dubbio , mancava al nostro orgoglio così scioccamente offeso dagli ospiti . Sotto l ' aspetto tecnico , l ' incontro non è stato gran cosa : ha avuto spunti bellissimi e pause di gioco meno apprezzabili . Ancorché Castelletti fosse stroncato dall ' emozione , all ' inizio , fino a rischiare il deliquio , la difesa azzurra ha confermato di saper reggere a qualsiasi avversario , con Zaglio a far da regista come suole Liedholm nel Milan . Se Buffon e Bernasconi sono stati magnifici , Zaglío ha incantato tutti con finezze degne d ' un Djalma Santos in gran forma . Segato si è battuto al meglio . Farraginosa , talora convulsa la prestazione di Gratton - mal piazzato - che si è smarrito in vane e dissennate rincorse . Più astuto ( e fermo ) di lui , Galli ha reso il doppio in alcuni pochi ma felicissimi tocchi di rifinitura . Meraviglioso è stato l ' impegno di Mariani e Brighenti . I due gagliardi « provinciali » di Rocco , da lungo tempo in evidenza , hanno premiato chi , come noi , li aveva sempre stimati degni della maglia azzurra . Da Mariani , stupendo lottatore , avremmo altresì gradito qualche ritorno più arcigno su Flowers . Petris ha sempre fatto faville sospingendo la palla in corsa : è scaduto quando ha preteso di palleggiare alla stregua dei compagni : ha pure mancato due reti ma ha notevolmente contribuito a frastornare la difesa inglese . La quale difesa , disposta invariabilmente a WM , ha stroncato i mediani nel farsi soccorrere . Charlton ha fatto faville , ma alla lunga Zaglio l ' ha domato . Due interni meno modesti ( Galli per la scarsa mobilità , Gratton per la scarsa chiarezza ) avrebbero ancor più raffrenato i palleggi del trio centrale inglese , che Bernasconi fronteggiava da ultimo , costringendolo quasi sempre ad aprire all ' estrema . Così impostata , la squadra inglese non promette squisitezze in Sud America . Verosimilmente saranno sorbe : e tuttavia ci sarà sempre qualcuno , in Italia , che per mera ignoranza sarà indotto a tentarne l ' imitazione . E ora la cronaca . L ' arbitro Dusch è grasso e ... casalingo , come vedremo . E anche energico . Suonati gli inni ( mancava pure Giovinezza ) , Wright vince il campo e batte l ' Italia in favore di sole . Marcature come segue : Zaglio cerca Charlton che però svaria a destra per confonderlo . Segato su Broadbent , i terzini sulle ali ( ma poi terranno stolidamente la zona , pur avendo il libero ) . Gratton su Haynes , Galli presso Clayton , Petris all ' estrema su Howe , Mariani incerto fra Flowers e Shaw , Brighenti a ridosso del mastino Wright , che lo spintona spesso e volentieri . Libero è Flowers , e se ne accorgerà Buffon . Le ali inglesi tornano , le nostre quasi mai . Anche Haynes arretra fra i mediani . Si va . Tocchi di raccordo . Al 6' , fallo di Howe : batte Petris dal limite sinistro : testa di Wright : riprende Zaglio , elegantissimo e da venti metri scatena il destro : vola Hopkinson a deviare in angolo . Ritenta il tiro lungo Zaglio : fuori . Gioco discreto . Gli inglesi subiscono fino al 14' , allorché conclude basso Holden su apertura di Charlton . Para benissimo Buffon . Un istante dopo , Petris dà a Gratton , questi a Brighenti che scatta e serve a destra Mariani : guizzo e tiro ; Hopkinson sarebbe battuto : respinge Howe . Applausi . Finezze di Zaglio , che forse corre troppo ... Esce Buffon su Broadbent e sventa . Mariani cerca la testa di Galli al 18' . La trova : Galli previene Hopkinson , Shaw respinge la debole battuta ( che sarebbe uscita ) . Holden in fuori gioco ottiene un angolo : lo batte , libera Zaglio di testa , riprende fortissimo Flowers : vola Buffon a bloccare ( grandissimo ) . È il 21' . La sfuriata italiana è finita senza reti . Gli inglesi si riorganizzano . Al 22' , su punizione , Charlton tocca indietro a Flowers : altro proietto ; Buffon pare battuto : la diagonale esce a sinistra . Al 25' Buffon si supera : una girandola del trio centrale inglese libera Charlton , che spara fortissimo : Buffon ci arriva ad alzare con il pugno . Al 26' Brighenti sbaglia un tocco per Galli e serve Clayton : lancio a Broadbent : arriva fuori tempo in tackle Zaglio : Broadbent serve Charlton a sinistra : Bernasconi viene scartato : parte il tiro , basso , in diagonale : Buffon è spacciato ma senza colpa . Azzurri a capo basso . Brighenti pianta Wright e scatta a rete : poco oltre il limite , Wright lo spintona da tergo e sbilancia . L ' arbitro non vede . Lieve smarrimento degli italiani . È il 39' : Holden è venuto a sinistra e traversa lungo alto : pugni di Buffon , che cade : riprende Haynes e spara su Bernasconi : Buffon resta a terra , essendogli ruzzolato addosso Segato : il rimpallo serve stupendamente Bradley , che da sinistra segna a porta vuota . Marca male , ci diciamo . E invece , ecco partire Mariani ( su apertura di Brighenti ) : grintoso scatto e cross : vi arriva sopra solissimo Petris a gamba sinistra tesa : e mette fuori da tre metri . È il 43' . Galli tenta a sua volta : tiro fiacco , parato . E al 45' , l ' ultima jella : Galli apre a Petris : scatto gagliardissimo : tre avversari piantati : esce Hopkinson : Petris gli spara addosso . Da uccidere . Rilievo statistico del primo tempo . Conclusioni : azzurri 14 , inglesi 13 . Due angoli per parte . Ripresa . Gli inglesi palleggiano , i nostri guardano . Al 3' Brighenti salta in duello acrobatico con Flowers , che viene duramente inzuccato al naso . Tre minuti di sospensione . Flowers esce al 6'; arretra Haynes in mediana . Ancora qualche istante di lassismo in tutti . Poi esplodono gli italiani , inattesissimi , ormai : Gratton apre su Petris al 10' : Howe è fatto fuori : cross : al volo , in corsa , di sinistro , Brighenti spara a radere la traversa . Siamo tutti in piedi : allez ! E Segato vince un anticipo su Broadbent e dà a Gratton : questi tocca a Zaglio : ora il fuoriclasse ha ritrovato ... Charlton : lancia lungo e preciso a Brighenti : pronto scatto con Clayton a ridosso : cade l ' inglese , non Brighenti , che evita Shaw sparando di sinistro nell ' angolino . Stupendo gol : e meritato dall ' autore . Charlton si secca con i compagni al 14' e tenta da solo sbagliando il lungo tiro . Al 16' apre a Bradley : cross : Buffon non coglie la respinta : mucchio intorno a lui , tiri sbulinati con rimpalli di Haynes , Broadbent e Charlton : poi Bernasconi , magnifico , spara via : arresta Segato e appoggia a Galli : stupenda apertura profonda a Mariani : imperioso scatto e tiro in corsa , fra il palo e Hopkinson , folgorato . Due a due : coronarie in pericolo per tutti . Silenzio glaciale su Wembley . « Italia , Italia » invocano i « nostri » . Adesso Zaglio ( che sta su Broadbent ) offre numeri da sudamericano in vena . Lui non teme gli inglesi . Al 24' , l ' infarto possibile : Castelletti arriva di lungo a Brighenti : s ' incurva il leone e fa stramazzare Wright come una bestia stracca : accorrono i terzini : Brighenti apre a Mariani : perché non scende a rete , perché ? : si illude di sparare da 18 metri : e batterebbe tuttavia Hopkinson , ma sfiora soltanto la base del palo . Qualche fase di melina a torto conclusa con lanci ormai inutili ai nostri avanti , che hanno dato tutto . Rilievi statistici sul secondo tempo . Conclusioni : Italia 8 , Inghilterra 11; 4 angoli a 0 per l ' Italia . Gli inglesi schiumano rabbia . Ah , buon Dio , avrei dato una mano per un terzo gol ! Adesso , che inno suoniamo ?
Alla Juventus l'undicesimo scudetto ( Brera Gianni , 1960 )
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Torino , 15 maggio 1960 JUVENTUS - MILAN : 3-1 . NOTE : Pomeriggio afoso per via di una incombente cappa di nubi . Terreno ottimamente tenuto . Spettatori 60.000 circa . Nessun incidente . Angoli : Juventus 4 , Milan 3 ( 1-2 ) . Al 90' , Ornar Sivori andò a tre quarti di campo in area juventina , prese la palla e incominciò a dribblare torno torno . Era un dribbling gratuito e insensato , di pura esibizione . Il pubblico si spellò le mani . Poi l ' arbitro Rigato ( in discreta forma ) fischiò la fine e i giocatori del Milan e della Juventus si strinsero la mano , perfino Grillo e Boniperti , che se ne erano dette per i porcelli . Una cancellata venne aperta dalla parte dei popolari . Il pubblico si mise a correre verso i giocatori juventini che lentamente si avviavano al sottopassaggio . Sivori venne agguantato e issato sulle spalle dei più prestanti , che gli decretarono il trionfo . Anche a Boniperti toccò questo onore , ma non a Charles , per una pura questione di chilogrammetri . Alcuni pazzarielli , brandendo bandiere , presero a correre lungo la corda della pista d ' atletica , alla maniera degli americani del sud : il pubblico tornò a spellarsi le mani . I fotografi scalarono le porte e sedettero sulla traversa per riprendere dall ' alto le scene di entusiasmo popolare . La frigida Juventus viveva senza grande partecipazione , anzi , quasi snobbando , la sua apoteosi . Le radioline avevano annunciato che la Fiorentina era stata sconfitta a Marassi dalla Samp . Il campionato era virtualmente finito : evviva ora e sempre la grande Juvèntus ( con la « è » accentata grave ) . La partita dell ' apoteosi fu uno strazio che tutti compresero , anche il pubblico di più facile contentatura . L ' afa conciliava il sonno . La nausea da pallone rendeva nervosi quasi tutti . Fatte poche eccezioni ( Alfieri , Maldini , Liedholm , Charles , Schiaffino , Cervato ) nessuno aveva voglia di correre . Il Milan assunse il forcing e pareva un paralitico in foia . La difesa reggeva ottimamente ai grandi della Juventus ( eccezion fatta per lo sfocato Fontana ) . Occhetta teneva benino Sivori . Liedholm pendolava maestoso sull ' arco dei centottanta gradi . Schiaffino bastava per Boniperti , ancor più sciroccato di lui . Parato il colpo , la difesa milanista si disimpegnava come suole , cioè armoniosamente bene . I guai incominciavano quando la palla giungeva a una delle quattro punte avanzate . Grillo riceveva da fermo , aspettava Emoli e ingaggiava il dribbling : o lo falliva , e allora si metteva le mani sui fianchi , scuotendo il capo , o lo vinceva , e allora aspettava Cervato o chi per lui : poi cercava un compagno , che riceveva pure da fermo e ricominciava la manfrina . Insomma , una lagna da correre in campo con la frusta . Altafini si sbizzarrì una sola volta a staffilare sulla traversa , poi stette a vedere o , che è peggio , si defilò addirittura perché a nessuno saltasse in mente di servirlo e farlo correre . Bean toccò due o tre palle battendo punizioni ( tutte alte ) . Danova fece fumo piroettando sotto i bulloni arcigni di Sarti o di Garzena . Sbagliò una palla - gol sul due a uno . Non vidi altro , fatto da lui . Il povero Schiaffino , andando le due squadre a segatura , era effettivamente in paradiso . Riceveva da fermo , smistava , corricchiava ad aspettare il rilancio ( oh , illuso ! ) , leticava con Boniperti che , decisamente incarognito , gli tirava sgambetti odiosissimi . Ma tutto era moscio e dimesso , talché avresti creduto che le due squadre fossero d ' accordo di non umiliarsi . In tutto il primo tempo , dodici volte concluse la Juventus e sette il Milan , pur avendo tenuto assai più a lungo la palla . Vavassori non dovette parare un sol tiro ( perché Altafini incocciò la traversa dal limite ) . Il bravo Alfieri , invece , se la vide più brutta , ma non di tanto . Respinse un tiro troppo centrato di Nicolè all'8' , non parò un tiro cross di Sivori al 10' , ma lo vide respingere da Maldini sulla linea . Un ' altra palla - gol incornata da Sivori ebbe la fortuna di trovarsi , papale papale , fra le mani . Alla ripresa , Nicolè si liberò una seconda volta , e molto bene , a rete , e Alfieri seppe ancora sventare ( al 3' ) . Schiaffino riprese al volo un comodo pallonetto e consentì a Vavassori di accontentare la platea in un plastico tuffo . Al 10' , Liedholm venne punito per un dubbio fallo su Boniperti e batté la punizione Garzena per Colombo : questi fece triangolo su Charles e toccò di piatto verso rete : due o tre milanisti aggrappolati cercarono di incornare per la respinta : la palla rotolò beffarda su di loro e cadde presso la zampa di Sivori , che toccò sveltamente per l ' uno a zero . Il sospetto di un accordo a non procedere venne rincrudito dall ' immediato pareggio . Sívori stava ancora sotto le tribune a ricevere l ' ovazione , come fanno i toreri dopo aver concesso due banderillas straordinarie : Altafini toccò a Grillo che scattò in avanti : Grillo scartò il solito Emoli e cercò il centravanti ormai lanciato : balzò Cervato sul primo tocco di dribbling ma fece rimpallo : in quella , usciva di porta anche Vavassori : Mazzola si trovò fra i piedi il più comodo dei palloni : non poté esimersi dal toccare in rete . Era trascorso quasi un minuto , fra abbracci , ovazioni e tocco di avvio . Poi , fu di nuovo gnàgnera oscena . Al 21' batté una punizione Sivori per Charles e la vinse di testa Cecco Zagatti : sulla respinta , arrivò allupato Garzena e incocciò un destraccio da svellere le braccia a qualsiasi portiere : la palla schizzò dallo spigolo inferiore della traversa e tornò largamente alle spalle di Garzena ! Si sderenava intanto Charles a caricare , simile a un ariete : Maldini lo fermava di agilità . Liedholm eseguiva dignitosi passaggi in avanti ma l ' attacco del Milan era da fustigare . Mazzola rifiutava ostentatamente la palla . Grillo si metteva le mani sui fianchi dopo il solito dribbling perduto . Le ali , un pianto . Né bastava Schiaffino , gamba saggia . Così ebbe ancora Sivori la palla buona sottomisura e la rovesciò in rete di prepotenza . L ' azione era stata animosamente condotta da Charles a destra : sul suo cross , aveva trepestato Stacchini al centro senza cavarne più di un rachitico spioventino verso porta : ma su quello saltò il demoniaco Sivori e fu il due a uno ( al 30' ) . Qui , il Milan ebbe un breve sussulto , come un somaro stracco e legnato . Una punizione di Grillo venne incornata da Cervato quando già Vavassori stava fuori dai pali : sul rimpallo arrivò il melenso Danova e sorvolò la traversa ( 35' ) . Al 36' , un traversone di Emoli venne svirgolato da Maldini verso sinistra , fu Stacchini a trattenere la palla , che sarebbe andata in angolo ; Stacchini si mise a fare il gigione non riuscendo a spiazzare Fontana per il cross : così saltellava fintando da destra a sinistra : poi finalmente vide Boniperti sul limite e la gente si accorse allora che Stacchini tutto sarà fuorché un micco : la sua palla trovò infatti Boniperti , che la aggiustò con la sinistra e , dirigendosi verso destra , la incocciò di collo , sorprendendo Alfieri alla sua sinistra . Vi fu ancora una stramazzata di Charles lanciato oltre il proprio limite dinamico e magari anche cianchettato da Maldini in furibondo gomito a gomito . Rigato non volle vedere falli di sorta e lasciò che lo strazio finisse . « Juve ! Juve ! » invocavano sgolandosi i sessantamila . E incominciò il rodeo delle bandiere .
Questa Inter incanta ( Brera Gianni , 1961 )
StampaQuotidiana ,
Milano , 27 agosto 1961 - INTER - ATALANTA : 6-0 . NOTE : Pomeriggio soleggiato e afoso . Circa 55.000 spettatori . Campo buono . Nessun incidente , se si esclude un tentato omicidio ( reversibile in tentato suicidio ) di Hitchens ai danni di Cometti nel finale . Angoli : Inter 10 , Atalanta 3 ( 7-2 ) . L ' Inter ha esordito in campionato sacrificando la mite Atalanta alle sue ambizioni mattatorie . Ha vinto per 6-0; avrebbe potuto vincere per almeno il doppio . Non ha maramaldeggiato e ha fatto benissimo . Ancor meglio avrebbe fatto se avesse dato maggiore essenzialità alle puntate dell ' attacco palleggiando un poco più a centro campo e rischiando un poco meno sottomisura . Ha concluso la bellezza di 27 volte nel primo tempo ( con 7 angoli ) e di 21 volte nel secondo ( con 3 angoli ) . Il grande protagonista della giornata è stato Luisito Suarez . Ispirato da lui , il tandem centrale di attacco ha fatto cose a dir poco strabilianti . Mai neppure pensato che Bettini possedesse tanta potenza di tiro e - soprattutto - così spiccato senso della rifinitura a pro dei compagni ! È proprio vero , allora , che la provincia finisce per soffocare anche i più bravi ? Quanto a Hitchens , difetti ne ha millanta : ma possiede la dote fondamentale del centravanti : segna fior di gol : è grande in acrobazia ( vulgo a incornare ) e potentissimo nel battere di destro . Suarez ha subìto per un quarto d ' ora le puntigliose attenzioni di Maschio , che ha offerto uno squisito recital della sua arte all ' attonito pubblico milanese . Maschio è figlio di un pavese delle colline ( Montesegale ) e di una milanese della Bassa ( Castano Primo ) . Vedendolo agitarsi con la bacchetta del maestro abbiamo pensato a Toscanini proditoriamente indotto a dirigere la banda d ' Affori . Chiaro che , dopo qualche sciabolata a chieder note armoniose , sarebbe zompato urlando dal podio ... Maschio si è semplicemente ritirato in un angolino della ribalta e ha fornito i suoi numeri di controllo , dribbling , tocco e tiro . Buffon gli ha parato a stento - però da campione - una legnatona lunga e beffarda . Era il 10' : nessun atalantino era mai riuscito a concludere un ' azione . Nessun atalantino , dopo quella prodezza , ha mai più infastidito Buffon . Maschio ha trotterellato altero e distante nella sua zona di interno - regista . Suarez ha torneato come e quando ha voluto in lungo e in largo . Ha fatto segnare ed è perfino venuto a noia per segnare a sua volta . Ha concluso sette volte nel primo tempo e ben undici nel secondo . Ha colpito un palo e segnato il suo bravo gol : ma avrebbe voluto insistere e forse ha fatto male . Non è un goleador : è un grande interno - regista che farebbe assai bene a non sprecarsi in bullerie . Il campionato è lungo ( ahi quanto ! ) e l ' Inter lo può vincere se proprio lui , Suarez , non si spreca . È bellissimo poter criticare una squadra che segna mezza dozzina di gol facendo accademia l ' intero secondo tempo . È una soddisfazione rara . Vorremmo proprio ci toccasse ogni anno . E forse è già questo l ' anno buono ... Sissignore , Helenio Herrera . Pensi a una scappellata d ' un Suo avo : le penne di struzzo ( o di gallastrone ? ) ripuliscono il terreno davanti ai Suoi piedi augusti . Per venti minuti ho avuto una gran paura di dover ghignare sulla riesumazione del WM . All ' Atalanta venivano offerti spazi grandiosi . Ma l ' offerta era piena di risaputo sarcasmo . Quelle tre punte della banda d ' Affori non mettevano insieme un arpeggio neppure per sbaglio . Guarneri toreava il bufalino Nova con la disinvolta leggiadria di un Ordoñez o di un Dominguin . Picchi , senza strafare , controllava pulitamente Magistrelli . Masiero ha incornato a sua volta da toro per i primi istanti . Poi addirittura ha fatto pases da vero artista della plaza . Ha toccato con misura ; è andato perfino a battere in gol . Intorno a Maschio , sbacchettante olimpico nella sua metà campo , Herrera ha messo Luisito Suarez e Pallino Zaglio . Costui , propriamente , teneva la propria zona di mediano in linea con Bolchi ( il quale controllava Christensen , rozzo ma non inutile acquisto danese ) . Era libero come un uccello : e poiché il suo debole è il tackle , non certo il tocco o l ' invenzione costruttiva , la mole di gioco interista sopraffaceva nettamente la difesa atalantina . Hitchens e Bettini si alternavano in temi arrembanti . Corso e Mereghetti caracollavano in appoggio . Il portentoso Cornetti , ciabattino di Romano , ha strappato lunghi e convinti applausi finché gli interisti non lo hanno cercato sul lato mancino . Da quella parte , lesina spuntata , Cornetti non fa che buchi oltre la misura . Ha provveduto Corso , con un gran balzo felino , a tagliare la prima palla in diagonale ( 22' : su tocco delizioso di Suarez alle spalle di Rota ) . Cometti era squilibrato a destra . Poi ha volato Hitchens a incornare un magnifico traversoncino di Mereghetti . Poi è esploso Bettini : e ancora Hitchens . Dopo mezz ' ora , la partita era chiusa . Pubblico lusingato , non certo in delirio . Capivan tutti che l ' Atalanta era candida e povera , che proprio non teneva , e che per giunta Maschio faceva un recital unicamente pro domo sua . Fra certi musici , Toscanini non vale : meglio uno che ci dia dentro alla brava come gli altri , che se qualche nota stona , tanto peggio per chi l ' ascolta . L ' Atalanta è squadra simpaticissima : le mancano , purtroppo , le tre punte avanzate . Il resto è da buona , onesta figura in campionato . Che abbia resistito 22' a questa Inter è già grandioso . E che non abbia segnato con Maschio è miracolo vero ( di Buffon ) . Alla ripresa , calcio se n ' è visto ancora , ma di pura accademia . Gli atalantini non hanno più lottato . A turno gli interisti cercavano Cometti . E sulla sua sinistra passavano . Si fa presto a dire , 48 conclusioni in una partita , più dieci angoli , per una sola squadra ! Herrera ha richiamato Mereghetti a tenere il centro campo , Luisito Suarez ha galleggiato davanti a lui : ogni palla se la chiamava con un bercio imperioso : acà ( o come si dice ) . Molte occasioni hanno sciupato tutti ( massime Corso ) . Bettini ha compiuto un dribbling aereo da lasciarci di stucco . Hitchens ha tentato di uccidere il coraggioso Cornetti con una legnata di destro che non avrebbe mai dovuto vibrare . In compenso , Rota l ' ha messo a terra in area , quando già Bettini l ' aveva liberato deviando a lui un tocco sublime di Suarez . Era stata quella una delle più splendide fasi di gioco . L ' arbitro ha lasciato correre . Però la spietata furia di Hitchens non ci è piaciuta . Sarebbe bastato un tocco leggero ... Niente : ha sparato fortissimo di destro , e Cornetti - suicida - s ' è gettato a pararlo sul nascere : che sicuramente andava a 150 orari . L ' ha colto sul costato sinistro : uno schianto . E Dio sa come abbia potuto reggersi per altri due minuti ! Alla fine , comprensibili peana . Trombe sonorissime . Campane trillanti . Perfino il gracchiare concitato di un radiomegafono . Tutto bene . Herrera ha promesso adeguamenti tattici per ogni partita . La prima l ' ha azzeccata con il wM difensivo e con l ' M all ' attacco . Domenica prossima , a Roma , sarà bene che Zaglio rimanga libero ... alle spalle di Guarneri e di Bolchi , e che Mereghetti si prenda cura dell ' interno che toccherebbe a Suarez . Questi , ad ogni modo , sono anticipi eccessivi . Ogni tattica è buona quando si vince : specialmente se si vince anche alla fine . Il solo pericolo è questo : che l ' Inter palleggi troppo sottomisura , sottoponendo i centrocampisti a recuperi pericolosi . La cronaca secca . Grandi parate di Cometti su Bettini e Mereghetti . Fra le due , stupefacenti , il volo di Buffon a fermare il lungo proietto di Maschio dopo un assolo . Al 22' : lancio di Picchi a Corso : avanzata : Suarez chiama il triangolo : tocco in avanti per Corso : Rota tagliato fuori : balzo di Corso a gamba tesa sulla palla : diagonale assassino sulla sinistra di Cometti . Al 28' , Roncoli segue Bettini sulla sinistra ( Colombo , sfuocato , è ora su Mereghetti , ala d ' appoggio ) . Fallo vistoso e goffo di Roncoli . Dall ' estrema sinistra lo batte Suarez cercando Hitchens : traiettoria troppo alta : arriva a Mereghetti : costui , dribblando a ritroso , libera elegantemente il sinistro per un traversoncino stupendo : Hitchens ingobbisce e zompa ad ariete : Cometti afferra nuvole : il crapottone giallo di Hitchens non è polenta : pota , Comett ! : bisognava arrivarci prima col pugno : è il 2-0 . Al 31' , Suarez gioca Pizzi con un ' apertura profonda : Pizzi non intercetta : fulmineo irrompe Bettini : un destro da svellere i pali : 3-0 . Al 43' , Mereghetti cade sul tackle avversario e sopravviene Zaglio : cerca Bettini in area : Bettini di piatto mette all ' indietro ( idea deliziosa ) per l ' accorrente ciclonico Hitchens : destro basso diagonale mancino ( per Cometti ) : carambola in rete dalla base del palo . Non lo parerebbe il diavolo . Intervallo . Gino Patroni dice che il Tunisi ha acquistato Asdrubale , però non segna di testa . Ripresa : notata un ' elegante finta di Zaglio per Guarneri . Accademia . Ma Christensen azzoppa il Maciste e poi gli tende la mano . Maciste , bonazzo , accetta . Si ripete poco dopo e Maciste rifiuta . Corretti sì , ma non ipocriti . Gol sbagliati ( uno anche da Maschio , dopo arrembanti dribbling : arriva a Buffon che non ne ha più in pancia e allora gli nasce un tiruccio rachitico ) . Al 22' Suarez colpisce il palo ( alla sinistra di Cometti ) : al 23' lo sfiora soltanto ( alla sinistra di Cometti ) e segna il 5-0 . Al 28' , visto Hitchens sventare in area un ' incursione di Nova ( a cornate ) . Al 33' Suarez si degna di servire Corso : pallonetto squisito per Bettini : al volo , diagonale in rete ( alla sinistra di Cometti ) . Meritate ovazioni . Poi il rigore di Rota : il tentato omicidio di Hitchens , furia gialla . Maschio procura a Magistrelli il pallone per il gol della bandiera . Magistrelli ne cava una stecca . E allora fischia anche Di Tonno . A casa .
Il Milan si impone alla Juve ( Brera Gianni , 1961 )
StampaQuotidiana ,
Milano , 12 novembre 1961 - MILAN ; JUVENTUS : 5-1 . NOTE : Circa 60.000 spettatori . Crampi a Rivera dal 30' al 35' del secondo tempo . Due squadre amministrate in modo piuttosto strano hanno opposto ieri a San Siro le loro glorie antiche e i loro acciacchi presenti . Pioveva a scrosci e tirava un gran vento dall ' est , che porta sempre la pioggia in Val Padana . Umori tetri in Rocco , al quale era stato negato Rosa a vantaggio di un glorioso rudere già mollato dal Brasile e poi dal Boca . Qualcuno lasciava intendere che , se il Milan avesse perduto , Rocco se ne sarebbe andato spontaneamente , offeso com ' era per non essere stato interpellato nell ' ultimo acquisto , e nemmeno nel penultimo , se è vero che da un mesetto Gipo Viani lo andava sfruculiando perché appoggiasse l ' assunzione di Ghiggia ... Rocco improvvisava l ' ennesimo attacco con questo solo vantaggio : di non aver più Greaves fra i piedi . E rilanciava Salvadore con l ' amatissima maglia numero 5 . Dal canto suo , Parola lamentava l ' assenza di Sivori e di Mora , le contusioni di Charles e di Rosa . Ciononostante , aveva dichiarato alla vigilia che avrebbe fatto il WM e , cosa per non dir altro assai strana , l ' ha fatto davvero , lasciando orfano Bercellino solo soletto su Altafini . Vero che Leoncini manteneva la zona , abbandonata da Dino arretrante su Rosa , ma stare in zona senz ' avversari non significa proteggere il centromediano , significa esser male guidati dalla panchina . Infilato due volte in 7' , e risparmiato tre altre volte in 18' ( da Altafini ) , Parola ha deciso di riconoscere il proprio errore al 28'; ha mandato Bercellino sul pari - classe Barison ed ha spostato Garzena in centro . Né questo basta . Nella ripresa , quando la Juventus ha iniziato il forcing , su Altafini è stato lasciato Leoncini e Garzena è rimasto libero . Che aspettate a far un tecnico del vostro figliolo meno bravo in latino o in matematica ? Io comunque non sono della parrocchia juventina e segnalo queste stranezze per dovere critico , non solo , ma anche per limitare i peana al Milan . Che cosa vale , in effetti , questa squadra pur mo ' nata dai maneggi di mercato e dalle convinzioni tattiche di Rocco ? Le mancano due ali serie e un regista capace anche di correre . In tutto il resto , quando non gigioneggia , soddisfa quasi appieno . Dino Sani sa giocare a calcio . Non è uomo di marcatura , bensì di posizione : e aver posizione da centrocampisti significa esser grandi . Tocca molto bene ; lancia benissimo . Ha esordito sotto l ' acquivento , al freddo , dunque in ambiente per lui ostile . Il suo esordio va considerato positivo . Deve soltanto fissare qualche schema con Altafini e Barison . Nella ripresa ha avuto buon senso ... nel contenersi . Il maggior dinamismo di Rosa lo umiliava . Lui andava al passo . Ma i palloni rimediati spigolando li ha quasi tutti sistemati bene . Ghiggia è il vecchio castrone che sappiamo . Quando si sarà rassegnato all ' essenziale , senza intraprendere goffi dribbling fondati sullo scatto ( che non ha più ) , il Milan avrà in lui un ottimo rifinitore . È intelligente , il marrano , sa quel che ci vuole . In linea con Rivera e avanti a Dino Sani , può costituire un magnifico reparto di lancio e di appoggio per Barison e Altafini , a patto che questi due crapottoni di gran possa si muovano per tempo a dettare il passaggio . In contropiede sono temibili sempre e sparano a rete come pochi , sanno giocare alto ... Altafini ha esploso quattro tiri - gol . Avrebbe dovuto segnare sei o sette volte . Come dire di un goleador così felice e fortunato che ha soddisfatto a metà ? In effetti , non è stato un fenomeno . Ma ha segnato quattro gol , buon Dio . Giocasse sempre così male , e nel Milan e in maglia azzurra ! Importante è però che abbia capito di dover tirare sempre , vicino o lontano che sia . Lo stesso Barison , cercato in profondità , ha soddisfatto . Dimenticato , è riapparso per sbagliare un gol e farne fare un altro : che più ? Se il Milan potesse contare su un Dino più sicuro di costruire per qualcuno e sul portentoso Rivera che abbiamo veduto oggi , nessuno potrebbe escludere un suo ritorno alla ribalta dei protagonisti . Rivera ha compiuto in scioltezza le prodezze che Rosa ha compiuto ringhiando . Questa è la differenza fra i due , che sono stati i migliori in campo . Altafini stava spesso a guardare Rivera con l ' aria allocchita : fosse scattato a tempo , quale altro diluvio ! Il terreno era tale che non bisognava illudersi di compiere squisitezze sul tocco o sul dribbling . Il solo che l ' ha capito bene è stato l ' ottimo David , e ha fatto male Ghiggia a non servirlo quando scattava sull ' ala ( se ne ricordi ) . La difesa del Milan ha preteso troppo dalla propria abilità di palleggio . Spesso la palla restava in area e gli spaventi sono stati molti . Lo stesso Trap ha mancato respinte che s ' imponevano e Radice ancor più di lui . Buono è stato il ritorno di Salvadore . Onesta la prestazione di Maldini sull ' ala . Liberalato ha gigioneggiato ( da allocco ) come i compagni sulle rimesse : fra i pali , un signor portiere . Che il terreno fosse nemico delle difese dimostrano queste cifre : il Milan ha concluso 20 volte ( con 3 angoli ) nel primo tempo e 13 ( con due angoli ) nel secondo . La Juventus 10 volte nel primo e 18 nel secondo . Il Milan ha marcato Charles con Trap e Nicolè ( centravanti autentico ) con Radice . Sani avrebbe dovuto marcare Rosa . Delle marcature juventine si è detto . Aggiungo che Rivera veniva marcato da Emoli , non meno smarrito dei compagni , ma corretto . Già al 2' , passa il Milan . Leoncini perde la palla su Ghiggia : due dribbling : Altafini non si muove : mentre inveisco a lui , Ghiggia lo serve : e Altafini prima ancora che gli arrivi addosso Bercellino esplode il destro basso da 15 metri : gol . A15' , Rosa si libera indietro su Bercellino : controllo errato : palla ad Altafini che , libero , tenta la finezza di piatto destro e sorvola la traversa . Bercellino lo serve meglio al 7' : sentite : Salvadore a Dino , ad Altafini a Rivera che sbaglia il passaggio e dà sul piede di Bercellino : nuovo controllo errato : Altafini è di nuovo solo e non sbaglia . Comunque colpita , questa palla diventa un proietto imprendibile per i portieri . Al 12' , Barison pianta Garzena lanciando se stesso : crossa basso , forte , bene : arriva Altafini e da tre metri manca la deviazione . Sciagurato ! Al 18' , Rivera imita al tiro il Trap : Anzolin non arresta : Altafini manca il rimpallo . Scalogna e mancanza di agilità . Piove . Ma il gioco è onesto . Applausi per Dino che , in dribbling , si libera di tutti per toccare a Liberalato . Forcing della Juve . Al 28' , Altafini crossa per Barison al centro : clamoroso buco . Povrazz . Al 37' , fallo di Ghiggia su Leoncini al limite sinistro : batte Rosa di collo destro e splendidamente segna uccellando Liberalato . Sul 2-1 , tutto ritorna in gioco . La Juventus si ammucchia davanti a Liberalato . Altafini libera Barison che , tardo , telefona il tiro ad Anzolin ( 45' ) . Legnata di Ghiggia fuori di un ' unghia al fischio del 45' . Ripresa . Catenaccio juventino ( sic ! ) : e forcing . S ' impapera per la presunzione di far palleggio la difesa milanista al 6' : Rossano da destra crossa e Charles incorna fuori a sinistra la palla - gol . Non è tutto . Al 7' Emoli scende e crossa alto dall ' estrema : Liberalato smanaccia alla men peggio verso Rossano e cade : lo juventino batte verso la porta e Liberalato , a terra , può bloccare . In un minuto , mancato due volte il pareggio . Grigia per il Milan ; Dino assiste alle rabbiose folate dí Rosa . Questo annoto e , ironia , proprio al 17' Sarti commette mani su un lancio di David . Apre la punizione lo stesso David a Ghiggia che , evitato l ' arbitro , traversa basso . Area deserta : il traversone arriva a tre metri dal palo di destra : qui piomba Rivera e spacca in rete . Pesci , dalle parti di Anzolin . Ora è fatta . Al 23' , Salvadore caracolla fuori area in dribbling e dà a Dino , e questi lancia stupendamente Altafini : esce a vuoto Anzolin ma Altafini non vuol battere troppo da destra e allora si accentra in dribbling e Anzolin , già steso , gli ghermisce la palla . Al 31' , Altafini viene liberato da Rivera ma ... preferisce appoggiare a Barison : legnatona : palla - gol alle stelle . Al 32' , un gaudioso miracolo . Il Trap dribbla e dà a Barison in centro : costui vince un dribbling di finta ( sissignori ) e libera Altafini sulla sinistra : proietto basso , Anzolin beffato . E non passa un minuto che David fionda avanti a fil di pozzanghera : Garzena sballa l ' entrata su Altafini , e anche Anzolin sballa l ' uscita : Altafini , birbone , accompagna la palla in rete . Cinque . « Che , sei ammattito ? » domanda Sivori ad Altafini . Forse .
StampaQuotidiana ,
Santiago , 2 giugno 1962 - CILE - ITALIA : 2-0 . Uomini siate e non pecore matte ! È questo il solo commento valido dopo la ripugnante degradazione dello sport cui ho assistito in questa luminosa giornata dell ' autunno cileno . Era un viaggio nato disgraziato sotto moltissimi aspetti , e lo sentivo . Oggi ogni nodo è venuto al pettine , tristemente , e lo sdegno mi impedisce ogni considerazione a favore degli azzurri , colpevoli essi stessi come i cileni , più modesti , e moralmente drogati come già avevo detto . Gli errori erano cominciati in Italia dalla scelta dei tecnici e dalla irresolutezza di Spadacini , che pure aveva sottomano in casa un Viani e un Rocco , e che mancò l ' ottima occasione di togliersi fuori all ' epoca del suo lutto . Si lasciò poi l ' Italia anche discretamente preparati , però qualche uomo buono è rimasto a casa e qualche brocco è stato portato qui . All ' esordio con la Germania si ebbe la sfortuna di trovare un arbitro scozzese che sopportò le brutalità apparentemente oneste dei tedeschi e che riprese le ritorsioni vistose degli italiani , maleducati e poco furbi . La tremenda battaglia ci esaltò per il coraggio agonistico dei nostri , ma anche preparò l ' ambiente per le reazioni dei cileni , già montati da una campagna di stampa a causa di articoli sciagurati contro il Cile . Le disgrazie continuarono quando scioccamente si volle andar contro il destino rifiutando l ' arbitro spagnolo Gardeazabal e pretendendo l ' inglese Aston . Bene : costui aveva danneggiato il Cile in una precedente occasione , e già si era ingraziato il pubblico sopportando i pestaggi contro gli svizzeri . Si ripeteva il pericolo che consentisse le entrate fallose di gioco , ma non le volontarie ritorsioni . E così è stato . I tecnici italiani avevano giustamente valutato come modesta l ' avversaria , ma hanno sbagliato la formazione immettendo un David imbrocchito paurosamente da mesi , e un Mora per giunta capitano ( sarebbe come nominare me presidente della Lega Anti -Fumo...) . L ' incontro si annunciava tuttavia difficile soltanto per la situazione psicologica e l ' arbitraggio . Gli italiani , disposti bene , erano partiti all ' attacco , sicuri , tuttavia si era subito rivelata l ' insufficienza di David nel tenere Leonel Sánchez : ogni entrata un fallo . Il primo decisivo incidente avviene al 4' per un ' entrata di Tumburus su Landa . I giocatori si assembrano , e si vede David alzare le mani su Leonel Sánchez , e Rojas picchiarlo , poi David rispondere , sicché Rojas si butta a terra fingendosi morto e eccitando un parapiglia . L ' arbitro già qui avrebbe dovuto espellere David e Rojas . Riprende il gioco al 7' , e Landa insegue Ferrini , calciandolo al fianco : Ferriní , sciocco , sicuramente drogato oltre il lecito , esplode un calcione volante , che non coglie Landa ma è visto dall ' arbitro . Aston decide l ' espulsione del solo Ferrini , e sorge un nuovo parapiglia , in cui si vede Maschio steso knock - out da un pugno di Leonel Sánchez che gli ha fracassato il setto nasale . Invano gli azzurri invocano l ' intervento dell ' arbitro : se fosse stato spagnolo , bene o male li avrebbe capiti ... Maschio deve rimettersi in piedi , mentre Ferrini esce piangendo : insisto , in anormali condizioni psichiche . Anzi , psicoaminiche . Riprende il gioco dopo un bel pezzo . Maschio deve arretrare a marcar Toro , e incomincia le vendette : soprattutto , stordito , entra vistosamente greve . Il Cile attacca , e ovviamente dei nostri restano in attacco solo Altafini e Menichelli . David seguita ad intervenire da broccone su Sánchez , ma la squadra tiene bene , la difesa si batte , e i cileni sono incapaci di liberare una sola volta un uomo verso il gol . Al contrario , gli italiani sfiorano la rete al 34' : Menichelli lancia Mora sulla sinistra : ottimo cross , e Altafini sbuca libero sulla destra , incornando da sei - sette metri ma buttando fuori sulla sinistra di Escuti . Sciupata questa palla - gol per noi ! Il gioco è miserrimo per la modestia dei cileni , che ruminano noiose meline senza sbocchi . In tutto il primo tempo il Cile ha fornito sei conclusioni ( tutte fuori , tranne due punizioni comode per Mattrel ) . Al 41' l ' episodio decisivo : David e Leonel Sánchez si disputano la palla sulla bandierina , e David da tergo tenta il tackle , scalciando in verità sul tendine d ' Achille di Leonel Sánchez , il quale infuriato si volta e piazza un gran pugno al volto di David . Questi si butta a terra fingendo il KO , e ora come minimo Aston dovrebbe espellere il cileno . Niente . Entra ancora in campo la polizia e divide i giocatori . Al 45' ( secondo l ' orologio , ma ormai tra una cosa e l ' altra si è persa una decina abbondante di minuti ) David a centro campo urta con un piede alzato da omicida la testa del solito Leonel , e il pubblico s ' inferocisce : allora Aston spedisce via anche David . A questo punto bisognerebbe ritirare la squadra , accentuando l ' insolente idiozia dell ' arbitro . Invece si rigioca in un clima vergognoso : gli italiani si sentono defraudati e picchiano , gli altri rispondono . I cileni , modestissimi , avanzano con la palla finché è chiuso ogni sbocco . L ' arbitro fischia la fine del tempo al 52' , recuperando solo sette minuti di tredici che non si era giocato . Uscendo , Salvadore , accenna a rifilare una testata al segnalinee messicano , colpevole di non aver segnalato all ' arbitro il pugno di Sánchez a David . Al rientro , gli italiani si illudono di poter condurre fino al 90' il risultato bianco , e il solo Altafini resta a centro campo fra Contreras e Raul Sánchez . In difesa tutti gli altri , con Menichelli terzino sinistro e Robotti a destra , con Salvadore libero e Janich su Landa . I cileni melinano sicuri , ma trovano i varchi sbarrati . I nostri continuano ad entrar duri , e già al l ' Mora ( oh degno capitano ) dà un pugno nella schiena a Contreras . Vorrei sprofondare , andarmene , e non illudermi - come invece faccio - che gli azzurri possano condurre in porto il pareggio : fatalmente moriranno , battendosi contro due avversari di troppo . Cadono infatti al 29' , per una punizione determinata dal solito fallo di Maschio su Toro . Questi batte una lunga punizione su Mattrel , che ora ha il sole cadente negli occhi : il portiere bravamente respinge di pugno , ma purtroppo riprende Ramírez , libero , e con un bel colpo di testa infila da una decina di metri l ' angolino sinistro , con Mattrel ancora fuori . Adesso gli italiani si avventano in patetico WM , alla ricerca del pareggio . Purtroppo Mora è sfessato e brocco , Altafini stanco per le inutili corse contro avversari schierati a ricevere le respinte lunghe della nostra difesa . Soltanto gente di classe e in forma avrebbe potuto « alleggerire » palleggiando : ma Maschio era intronato dal pugno , Mora mediocre , Menichelli stanco , Ferrini espulso . Fatalmente dovevano passare ancora gli animosi , arcigni cileni , protetti da arbitro e pubblico . Gli azzurri non andarono oltre una conclusione al 34' , ma Mora pretese di sparare a rete da trenta metri , e buttò ignobilmente fuori . Mattrel compì grandi , avventurose parate su Fouilleux , Sánchez , Toro , ma al 40' costui in discesa leonina esplose da venti metri un destro basso che sorprese tutti . E poi ancora pestaggi . Pecore matte ! Ora sappiamo , dopo la brillante campagna antidoping , perché i nostri giocatori siano tanto isterici . L ' incompetenza tecnica , la mancanza di coraggio e di esperienza dei dirigenti federali hanno condotto a tutto ciò . Dire chi sia stato bravo mi sembra grottesco . Il migliore senza dubbio Mattrel , poi i due bolognesi e Salvadore . Gli altri o nulli o impotenti . Un disastro . Torneremo fra le solite pernacchie . E Spadacini tornerà ai suoi interessi , e Mazza ai suoi interruttori elettrici e ai suoi affarucci da provincia calcistica . E Ferrari riavrà la Nazionale , perché tanto è stipendiato , e poi è abituato alle brutte figure . Pasquale resterà alle sue presidenze , Rizzoli otterrà il mutuo per il villaggio del Milan , e Moratti imporrà il ritorno di Herrera . Il nostro calcio superficiale ha quel che si merita . Soltanto , mi piacerebbe sapere domani la dose delle amine psicotoniche .