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> autore_s:"Brera Gianni"
Un grande Bologna ( Brera Gianni , 1964 )
StampaQuotidiana ,
Roma , 7 giugno 1964 - BOLOGNA - INTER : 2-0 . NOTE : Pomeriggio di sole , assai caldo . Un lieve ponentino dall ' orario di inizio . Spettatori 51.000 paganti . 97.000.000 di lire . Terreno ottimamente inerbato . Nessun incidente , se si eccettua qualche pestone a Suarez e Jair . Disposizioni delle squadre : Picchi e Janich liberi . L ' ala sinistra Capra occupa la zona del terzino sinistro . Fogli segue Corso , che non lo segue . Tagnin su Bulgarelli e Burgnich su Haller . Suarez senza avversari diretti . Furlanis su Mazzola . Angoli : Inter 7 , Bologna 4 (p.t . 1-3 ) . Antidoping per Facchetti , Tagnin , Corso , Pavinato , Tumburus e Capra . Il Bologna ha battuto l ' Inter e si consacra campione d ' Italia 1964 . L ' Inter ha subìto dal Bologna lo stesso modulo tattico inflitto al Real Madrid sul terreno del Prater . Davvero , possiamo sportivamente compiacerci che per conquistare il titolo italiano il Bologna abbia dovuto superare , e con pieno merito , la squadra campione d ' Europa ! Il Bologna aveva disputato un ottimo campionato fino al momento della condanna per doping . Poi ha arrancato parecchio , avendo attenuanti soprattutto psicologiche . Riottenuti i punti della condanna di prima istanza , il Bologna si è ritrovato alla pari dell ' Inter e lo spareggio si è reso inevitabile . La scelta di Roma era quasi ovvia , a dispetto del caldo mediterraneo . Ma il prolungamento della stagione agonistica è stato fatale all ' Inter . Si sono visti i suoi resti , all ' Olimpico : una sorta di labile ectoplasma di quella che era stata la squadra più grintosa e gagliarda del campionato . Il Bologna , per contro , ha finalmente impostato la partita per vincere . Nessuna concessione alle fole estetiche già tanto deplorate ( e scontate ) l ' anno scorso . Praticamente l ' Inter ha insegnato la lezione vincendo al Prater e il Bologna l ' ha applicata con energica , direi spietata , determinazione . L ' Inter ha largamente dominato il centrocampo ed ha scontato in attacco la nullaggine e lo scadimento psicofisico delle sue punte . Il profilo tecnico - tattico dell ' Inter è troppo noto perché ci si debba tornare sopra ; fino all ' altezza dei centrocampisti è di valore mondiale : poi scade moltissimo . Milani non è abbastanza agile per reggere al gioco stretto , guizzato in triangolo ; Mazzola è vuoto al punto che sembra si regga a stento ; Jair è malconcio e non ha alcuna intelligenza di gioco . Il Bologna ha favorito il lento forcing dell ' Inter non prestandosi mai a sguarnire l ' area . Su quell ' arcigno bastione aspettavano imperterriti Janich , Tumburus , Pavinato e Capra . E a loro si aggiungeva Furlanis , che Mazzola non aveva l ' accortezza ( né il dinamismo sufficiente ) di portare lontano . In centrocampo , senza compiti difensivi ( finalmente ) , Fogli ha giganteggiato proiettandosi ogni volta in arrembanti incursioni . Bulgarelli e Haller stavano sulla sua linea e soltanto Haller si consentiva qualche attesa un po ' più in avanti . Lo stesso Perani arretrava in appoggio , ora a destra , ora a sinistra . E sulle estreme si spingevano talvolta anche Capra e Furlanis . Si è veduto spesso Nielsen sola punta avanzata del Bologna . Ma la difesa di Negri non si è mai scomposta . La disposizione tattica della squadra doveva considerarsi perfetta . E non stupisce affatto che , pur dominando l ' Inter ... fino alle soglie dell ' area , con fasi di disimpegno e di palleggio ad alto livello stilistico , non stupisce che sia stato proprio il Bologna a creare le migliori occasioni sottomisura ! È nella dialettica stessa del contropiede questa apparente contraddizione logica . Chi attacca e si squilibra , per eccessiva lentezza o per povertà di schemi , alla lunga subisce le incursioni degli avversari più dotati di spunto e di inventiva . Il Bologna ha assottigliato al massimo il suo gioco di offesa . Ma sulle misere sei conclusioni del primo tempo , ben tre avrebbero potuto fruttare il gol . Sarti ha dovuto rischiare la vita ( e la reputazione ) per sventare un tiro di Nielsen al 23' . Dal canto suo il formidabile danese aveva sbagliato al 16' , quando era ormai solo davanti a Sarti , e aveva grossolanamente mancato il tempo , così da ciccare , su un invitantissimo traversone basso di Bulgarelli al 37' . L ' Inter , dal canto suo , non ha impegnato una sola volta seriamente Negri . Nessun interista è mai riuscito a liberarsi davanti a lui . Le conclusioni , dice il taccuino , sono otto , ma un sol tiro discreto è stato effettuato da Milani , ed è finito fuori . Il numero , davvero irrisorio , delle conclusioni , dice quanto sia stato moscio di ritmo e povero di coraggio il gioco del primo tempo . Alla ripresa , nulla è cambiato , se non in peggio . L ' Inter si è ancora più squilibrata in avanti ogni volta fermandosi , impotente , sul poderoso bastione sorretto da Janich . Il solo tiro serio l ' ha effettuato Facchetti da lontano , e Negri l ' ha prudentemente alzato di sberla sopra la traversa . Al 17' ( nefastus numerus ! ) Suarez ha aperto una palla - gol a Milani sulla sinistra , ed il vecchio bisonte l ' ha ignobilmente buttata fuori . Pochi istanti prima , il mio magnifico Fogli aveva chiarito le proprie intenzioni impegnando Sarti con un tiro lungo , basso e carogna , diretto all ' angolino . Chi avrebbe dovuto seguire Fogli , il fievole Corso , assisteva con gli stinchi molli sopra le ignobili calzette a cacaiola . Se la difesa del Bologna ha badato a non perdere la partita , Fogli senza dubbio alcuno l ' ha vinta , riempiendo di legittima soddisfazione chi tempesta da mesi il buon Fabbri perché si decida a considerarlo il miglior centrocampista italiano ... Tenuto più avanti , Fogli ha anche sfoggiato il tiro , di cui lo si giudicava a torto incapace , come è vero che cantare e portare la croce non è possibile . Fogli ha segnato su tocco di punizione e il suo tiro - basso e angolato - è stato per giunta deviato da Facchetti ( come giuro di non aver visto ) . Poi , ha offerto palloni strepitosi a Nielsen , che finalmente ha infilato Sarti al 39' . Battuta alla mezz ' ora , l ' Inter ha tentato invano di stringere i tempi . La seconda fondata di Nielsen l ' ha definitivamente seduta . È anzi da rilevare che Nielsen e Haller avrebbero potuto segnare altre due reti . E che non l ' abbiano fatto è solo giusto ... sotto l ' aspetto sentimentale . In effetti questi spareggi , quando la bilancia si decide a pendere , finiscono quasi sempre in Waterloo clamorose . L ' Inter non l ' avrebbe meritata una punizione più dura . Il punteggio deve considerarsi equo come la vittoria del Bologna . Né staremo a disperarci per la temuta inevitabile dissoluzione psicofisica dell ' Inter . È già straordinario che sia giunta a tanto . Non me l ' invento ora per consolarmi . Il campionato italiano è terribile : la Coppa dei Campioni è un ' aggiunta che soltanto una grande e completa squadra potrebbe sostenere . Del resto , basti ricordare le magre della Juventus del quinquennio in Coppa Europa per spiegarsi tutto : e non è che quella splendida squadra avesse tante e così temibili avversarie come l ' Inter di oggi . Aveva la graziosa , incostante , Inter di Meazza e il Bologna , che giustappunto la lasciava andare per poi rifarsi in coppa . L ' Inter è campione d ' Europa e questo può bastare al nostro orgoglio . Il Bologna l ' ha superato di un ' incollatura , e anche questo lusinga l ' amor proprio del critico , forse unico nel pronosticarlo vincitore alla vigilia della stagione agonistica . Dirò , anzi , che il Bologna non avrebbe avuto nemmeno bisogno dello spareggio se avesse condotto certe partite con la fredda determinazione tattica di oggi . A pensarci , è questa la primissima volta che Bernardini si compiace di ricorrere a così drastiche contromisure tattiche . Non c ' è che dire : il vecchio testone è stato bravo e Fogli deve considerarsi il suo maggior profeta , con quel meraviglioso puntero che è Nielsen . Sulla stagione del Bologna e sul suo profilo tecnico - tattico bisognerà tornare , ovviamente . Già da ora sembra doveroso ammettere che la sua difesa è straordinariamente forte e decisa , che Janich è inferiore a Picchi per stile ed eleganza , ma forse lo supera per potenza e capacità di stacco . Tumburus ha avuto gioco facile con Milani . Furlanis ancora più facile con Mazzola . Pavinato ha subito atterrito Jair degradandolo a grottesco piagnone . Capra infine è stato accorto nel tenere la zona e nel lanciarsi , di quando in quando , sull ' estrema . Esaurito l ' esame - pur molto veloce - della difesa , ancora e sempre torna in mente il risolutivo apporto di Fogli , la cui presenza in centrocampo ha persino giustificato certi velleitari triangoli fra Bulgarelli , spompato assai , e Haller , che ha avuto spunti rari , ma grandiosi , impegnando allo stremo l ' intelligente e ruvido Burgnich . Perani e Fogli hanno rilanciato più che non sapessero i due finti interni . E Nielsen , finalmente servito a tempo , è stato un castigo di Dio . L ' Inter , voglio dire i suoi resti , ha giocato un ottimo calcio fino al momento della rifinitura . Ma il suo lento forcing consentiva ogni fattivo recupero ai bolognesi e , per contro , metteva in serio imbarazzo la difesa , fin troppo sconnessa e svisata per le marcature , non molto convincenti a loro volta . Picchi ha compiuto strabilianti prodezze in tackle , negli anticipi e nei disimpegni : alla lunga , era fatale che ci lasciasse le penne . E non meglio di lui stava Guarneri che in troppo spazio doveva vedersela con Nielsen . Quanto a Facchetti , vagava dietro a Perani . E Burgnich dietro ad Haller e Tagnin dietro a Bulgarelli . Tutti quanti erano troppo sbilanciati in avanti . E non valeva l ' estro costruttivo di Suarez ( un ottimo incontro il suo ) ad evitare un ' eccessiva , pericolosa rarefazione davanti a Sarti . Nella cervellotica disposizione della difesa , anche Sarti ha scontato le sue . Due o tre volte si è salvato per miracolo : un paio di volte ha sbagliato grosso : tre o quattro è stato graziato dall ' eccessiva irruenza degli avversari all ' ultima battuta . Né si deve dimenticare il rimbombante spigolo di Haller sull'1-0 . Insomma , avrebbe anche potuto andar peggio . E per quanto sia umano il nostro disappunto , dobbiamo sportivamente toglierci il cappello ai nuovi campioni d ' Italia . L ' anno prossimo , Inter e Bologna , faranno sicuramente in Coppa d ' Europa come e meglio di quanto abbiano saputo il Milan e l ' Inter : e daranno nuovo prestigio a quello che da tempo può considerarsi il campionato più tecnico e difficile del mondo . Ora la cronaca . Sole estivo ; la relativa frescura del ponentino . Entrano lente le squadre , come riluttanti all ' ultima fatica . Vince il campo il Bologna ; batterà l ' Inter contro sole . Un minuto di silenzio per ricordare Dall ' Ara , povero caro vecchio . Si va . Bulgarelli sgambetta subito Suarez . Ammonito . Suarez si avventa in area , Janich lo spiana ( 3' ) . L ' Inter domina al trotto . Ricorda il Real del Prater . E il Bologna ... ricorda l ' Inter . Tutte le marcature sono esatte . L ' Inter arriva al bastione dell ' area e si ferma . Il primo portiere a toccar palla è Sarti , su lancio di Pavinato ; all ' 11' Suarez deve fermare a scivolo Capra , in fuga sulla destra . Il Bologna si annienta da sé ( pare non esista : invece si limita ) . Ma l ' attacco dell ' Inter è nullo . E il contropiede del Bologna schiatta al 16'; Fogli lancia Nielsen , Guarneri scivola , Nielsen arresta male e spara fuori di destro . Capito il gioco . Per l ' Inter marca male . E per giunta non gioca mai sulle estreme . Si infogna al centro , dove la difesa bolognese è più munita . Fallo di Picchi su Haller , al 18' : due calci in area : Perani ad Haller : destro che sarebbe facile per Sarti se Suarez non svirgolasse sopra la traversa : brividi per il possibile autogol . Furlanis pianta Mazzola , scende e serve Nielsen : debole sinistro parato ( 21' ) . Guarneri tunnelleggia Haller e dà a Mazzola : destro dal limite , che Janich devia : para facilmente Negri . Al 23' , nuovo schema del Bologna : Tumburus , ala sinistra , crossa per Perani : tocco a Nielsen : scatto a rete : esce Sarti e di piede sventa il tiro in angolo . Mi ripeto che per l ' Inter marca male . « Gioca come con la Lazio » dice un collega . Sinistro di Jair al 26' parato facile . Facchetti a Suarez ( 30' ) : scende Suarez e Milani si spreca in triangolo . Ahimè , Suarez , come Picchi , è grande , ma al 32' un suo lancio a Milani , ala sinistra , è sprecato . Gioco noioso . L ' Inter rumina calcetto piacevole , ma sterile anche . Le punte , zero . Al 37' , invece , Haller fa triangolo con Bulgarelli , che da destra traversa un ' ottima palla - gol : vi balza sopra Nielsen e la cicca , diavolo d ' un uomo : palla a Perani , salva Facchetti , molto bravo e sicuro . 38' : il solo vero tiro dell ' Inter : cross di Suarez a Tagnin , a Milani : destro basso da venti metri : fuori . Un fallo su Milani in fuga da sinistra : punizione di Suarez : destruccio alla paesana . Ma che fanno avanti , tutti questi bravi testoni ? Un ' incursione di Perani fallita . Un destraccio di Milani , facile . Finisce il tempo . Impressioni penosette . Tre palle - gol costruite sotto Sarti , nessuna sotto Negri , benché apparentemente l ' Inter abbia dominato il campo . Ripresa . Al via , Suarez libera Mazzola che tarda a concludere : il suo crossetto non serve alcuno . Altro stupendo lancio di Suarez per Jair : ennesimo fallo a gamba tesa dei difensori bolognesi ( questa volta , Janich ) : angolo : prende Facchetti il rimpallo , avanza e fionda il sinistro da trenta metri : Negri sberla sul fondo . Tutto il Bologna arroccato : Nielsen al centro , solo . All'8' , sprazzo di Mazzola ( da Milani ) : secco cross : Janich , di testa , in angolo . Ancora Janich di testa , sulla battuta : riprende Mazzola : Milani manca la girata : riceve Negri sul rimbalzo , e molte grazie . Veder giocare l ' Inter sembra che faccia melina su un già cospicuo vantaggio . Al 14' , Tagnin « palla - molla » serve Janich che incorna a Bulgarelli : a Fogli , che avanza lanciato , e spara un gran destro basso . Sarti devia a stento dall ' angolino : avanza sulla palla Nielsen , a destra : Sarti , grandioso , gli blocca il tiro sul nascere . Al 15' altro brivido : Corso guarda Fogli avanzare . Lancio a Furlanis , ala destra : tarda Picchi all ' incontro : cross per Nielsen : difficoltoso dribbling aereo sotto gli occhi di Sarti e Guarneri : palla fuori da un passo ! Al 17' la sola ed ultima occasione dell ' Inter : Corso a Suarez : mischia , apertura geniale a sinistra : Milani è solo : ingobbisce e spara fuori . Negri protesta per il fuori gioco non visto da Lo Bello . Ammonito Fogli per proteste . La gente dice che Lo Bello è filo - interista . Non lo sono neppure gli attaccanti dell ' Inter ! Ogni tocco in avanti è perduto ! Sembra sfinito il Bologna ( ironia ) : i falli sono molti davanti a Negri : ma una punizione di Corso al 25' non lo inquieta . Il Bologna reagisce a puntate improvvise . Un cross di Bulgarelli , al 26' , trova Nielsen squilibrato , e poi Perani , che Facchetti contiene . Di nuovo Perani scatta al 27' e quand ' è in area Facchetti lo spiana d ' ancata : « Rigore ! » strillano tutti . Lo Bello lascia correre . Fra poco potremo dire che ha fatto bene . Un cross di Furlanis a destra : Sarti manca la presa in tuffo , Nielsen cade , Perani non batte in tempo : Facchetti allontana . Riprende Haller , commette fallo Picchi . Punizione da venti metri . Barriera . Bulgarelli tocca a Fogli : destro basso deciso : dice che Facchetti ci mette la punta a peggiorare le cose : vedo Sarti tuffarsi in ritardo ( essendo coperto ) : gol . I milanesi zitti , i bolognesi festanti ( e non loro soli ) . È fatta ormai . Ed era fatale , aggiungo . L ' Inter , sballate le marcature , non ha attaccanti capaci di tenere un istante la palla . Non si può non perdere , se per giunta ci si sbilancia in avanti . A131' , Corso perde la palla e Nielsen come un alce va via seminando Burgnich e Guarneri : in area , scavezzandosi , riesce a fermarlo Picchi ( angolo ) . Dopo la battuta dalla bandierina , palla ad Haller sulla sinistra : gran tiro sullo spigolo dell ' incrocio ( e fuori ) . Uno spunto di Mazzola in dribbling : quando pianta i due che lo cianchettano , Lo Bello ferma , fischia la punizione e Corso sciupa ( còppet ) . Al 36' , palla - gol da Fogli a Nielsen : sinistro alto . Ma dopo 2'30 " , Fogli si ripete e questa volta Nielsen non sbaglia : il suo sinistro è secco e preciso : Sarti fuori causa . I bolognesi si abbracciano festanti : gli interisti scuotono il capo e si seccano . È finita . L ' ultimo tiro lo sbaglia Suarez . Portano Bernardini in campo e lo issano sulle spalle i bolognesi . La festa incomincia . E noi a casa .
Facchetti in 5' liquida la Juve ( Brera Gianni , 1966 )
StampaQuotidiana ,
Milano , 8 maggio 1966 - INTER - JUVENTUS : 3-1 . NOTE : Pomeriggio soleggiato e ventilato da ovest ; qualche bellissima nube navigante alta nel cielo azzurro . Circa 80.000 spettatori , di cui 62.742 paganti 118.238.100 lire . Terreno bene inerbato nonostante l ' usura continua . Al 13' di gioco , Jaír viene contrastato da Castano e , cadendo , si contunde la coscia destra : rimane a terra finché non lo portano fuori a braccia : come vorrebbe andarsene agli spogliatoi , Helenio Herrera lo costringe ( saggiamente ) a rimanere in campo fino al gol di Suarez : allora il medico lo accompagna agli spogliatoi , da cui rientra - zoppo e dolorante - dopo l ' intervallo . Pestoni a Traspedini , Suarez e Burgnich . Ammoniti Suarez e Cinesinho . Presente in tribuna il CT Edmondo Fabbri . Controllo antidoping per i numeri 1-2-8 . Due miracolose apparizioni in area di Giacinto Facchetti hanno liquidato la Juventus nei cinque minuti intercorsi dal 9' al 14' . La Juventus aveva strizzato le coronarie di molti al 3' di gioco , liberando clamorosamente a rete Leoncini , il cui tiro deludente era stato parato da Sarti . Sollevata dall ' incubo , l ' Inter ha tenuto testa con gagliardo disordine all ' avversaria . Al 13' ha perduto Jair e dall ' inizio non ha mai avuto per intero le altre due punte . La sorte l ' ha compensata al 27' facendo uscire a vuoto Anzolin su un rimbalzo : Suarez ha segnato il 3-0 e sicuramente il largo insperato punteggio ha confuso le idee ai campioni . La Juventus si è accanita in forcing con la dignità della squadra di grande rango . L ' Inter , come annichilita , ha visibilmente rifiutato il gioco . Meline oziose , talora goffe e antipatiche sono state intraprese davanti a Sarti . Pareva stesse finendo l ' incontro e non già il primo tempo . Dopo il tocco di Suarez a rete , l ' Inter non ha più concluso una volta in 17' . Merito indiscusso della Juventus , e colpa relativa dell ' Inter , se si considera - obiettivamente - che Jair era impossibilitato a muover passo , e Mazzola e Domenghini erano afflitti da scandalosa nullaggine . Dei campioni si battevano con impeto Suarez e Bedin in centro campo , Guarneri e Burgnich in difesa . Gli altri , per esser fuori dalle direttrici del gioco , stavano tutti sotto il loro standard , chi per la citata nullaggine , chi per l ' intrinseca pochezza degli avversari diretti . La Juventus ha subìto la sua sorte quasi senza isterismi . Si è battuta bene , però in condizioni tattiche ormai disastrose , perché l ' Inter badava a buttar via . Premendo sempre in avanti , la Juventus non ha più liberato un uomo dopo Leoncini : l ' area interista era intasata : le conclusioni dovevano esser tentate da lontano . Sarti ha parato a stento una sola rovesciata di Mazzia ( 29' ) . Gli altri tiri erano fuori o facili da neutralizzare . Alla ripresa è rientrato Jair ed è stato all ' ala immobile ma non controllato , così da poter ricevere un ' insolita quantità di passaggi e di appoggi . Il povero Jair è stato stoico ; ma senza dubbio tonti erano i compagni che gli chiedevano triangolo . La fisionomia tecnico - tattica del gioco non è mutata . Il centrocampo dell ' Inter non esercitava filtri di sorta : la Juventus riconquistava la palla alle disastrose punte avversarie e impostava l ' attacco . La difesa di Sarti respingeva alla men peggio : quando riusciva a disimpegnare su Bedin o Suarez , allora nasceva l ' attacco alla Juventus , ma senza sbocchi possibili . Il tiro più temibile dell ' Inter è stato sferrato da Guarneri al 23' . La Juventus invece ha bombardato Sarti , autore di alcune parate importanti ( su Leoncini e Traspedini ) ed ha segnato per un ' incornata di Mazzia al 29' . Forte del vantaggio , l ' Inter non ha creduto mai di rischiare e ha fatto benissimo . Solo Facchetti ha costruito una palla gol al 40' per Domenghini , che ha battuto con sorprendente calma e precisione per sorvolare Anzolin e infilare l ' angolo alto : sulla linea si è trovato il diligente Mazzia che , staccando con bella scelta di tempo , ha potuto incornare via . In tutti i 45' , l ' Inter ha concluso 6 misere volte e la Juventus 12 . Oltre alla palla - gol costruita da Del Sol per Mazzia , va ricordato il passaggio di Traspedini a Menichelli , che l ' ha ciccata due volte a breve distanza da Sarti . L ' Inter ha avuto assai deboli spunti di gioco nel monotono forcing della Juventus . Gli esteti diranno peste . Il risultato parla per l ' Inter e per i suoi che l ' hanno conquistato e difeso . Essendo nulle le tre punte , che altro avrebbero potuto i difensori , e Corso ( molto bravo in appoggio difensivo ) , e i soli due capaci di correre : Suarez e Bedin ? I dirigenti della Juventus hanno commentato la scoppola affermando che l ' Inter non è grande . Scoperta a dir vero sensazionale . Non solo l ' Inter di oggi non è grande , ma ha tutto il diritto di non esserlo , dopo quanto ha combinato in quattro anni : basta a noi tapini che concluda anche questo campionato come lo scorso , pur lamentando lacune che soltanto una generosa campagna acquisti potrà colmare ... Basta infine che ieri siano stati segnati tre gol alla Juventus e uno solo all ' Inter , visibilmente stremata e priva di concentrazione in almeno cinque uomini su undici . Ben due dei tre gol interisti sono stati inventati da Facchetti con l ' aiuto di Corso ( prima il cross ; poi la battuta di punizione ) . Facchetti ha infilato il primo con il sinistro , battendo violentemente a mezzo volo ; ha toccato il secondo in rete di piatto destro . Avesse portato la maglia numero nove , avrebbe fatto appieno il suo dovere di centravanti . A volerlo in quella posizione - o quasi - è stato Heriberto Herrera , che ha mandato Mazzia all ' ala destra e poi l ' ha ritratto in appoggio . Helenio Herrera non suole cambiare le marcature per nessun motivo al mondo . La felice sorte ha voluto che , seguendo il suo avversario diretto , Giacinto Facchetti sia stato in condizione di scattare e concludere due volte da quel grande centravanti che potrebbe essere e che invano invochiamo dal giorno in cui si è ritirato Milani . L ' esibizione sbagliata di Bologna aveva rischiato di compromettere seriamente la condizione psicofisica di Facchetti : ma proprio in quella circostanza ha dato prova di meritare il primo posto mondiale assoluto assegnatogli in questi giorni da una rivista specializzata inglese . Non solo è tornato disciplinatamente al suo posto , ma ha creduto ancora in se stesso e nelle proprie doti quando íl momento agonistico l ' ha indotto ad avanzare . Fatto mortificante per chiunque abbia occhi e cuore di sportivo , dopo il secondo dei due clamorosi gol segnati , quasi nessun compagno ha avuto il coraggio di riconoscersi in debito e in torto , accorrendo almeno a ringraziare Facchetti . C ' è un po ' di marcio sicuramente anche fuori di Danimarca . Al diavolo comunque i malevoli e gli invidiosi . La realtà è questa e tutti l ' hanno veduta . Ma se nessuno ammette che Facchetti possa almeno sostituire il vecchio Milani , che diceva Tecoppa nostro ? Còppet : o coppèves , che è il giusto plurale . La Juventus non si meritava certo quei tre knock - down così avvilenti , ma le considerazioni sentimentali non valgono . L ' Inter ha rischiato fin troppo avventandosi in modo sovente sbolinato e illogico ( Bedin e Suarez che impostano e rientrano furiosamente in azione da punte ) . Benché ignorato dopo le due prodezze , Facchetti non appartiene ai marziani , bensì all ' Inter , che questa vittoria ha voluto e poi ha difeso con saggio realismo . Il gran premere della Juventus ha pure confermato che le mancano uomini capaci di sfondare . Effettivamente , dopo tanto agitarsi , una squadra ha diritto che qualcuno segni , in attacco . Heriberto verrà criticato per la mossa di Mazzia ala : altre volte giovò a impattare un ' Inter ben più minacciosa e forte di questa : ma il calcio è un mistero agonistico e non vale stupirsi di nulla . Fin quando ha giocato per vincere , la Juventus ha esibito schemi assai più razionali di quelli interisti . Quel Leoncini lanciato a grandi falcate in area e puntualmente cercato dalla destra non è un caso fortuito ; così Traspedini quando si apposta per i traversoni di Cines . Sbilanciata in avanti nell ' ansia di recuperare , la Juventus ha mostrato qualche cordone ruvido in difesa , però non si può farle colpa . Troppo incerto , al contrario , il portiere . Il centro campo , presidiatissimo , ha rifornito le punte con ammirevole impegno . Del Sol si è battuto allo stremo con Suarez , giungendo a leticare per colpa di quel caratterino che è il suo più celebre connazionale . Cines ha dato l ' anima . Il frenetico Bedin aveva troppi impegni per dedicarsi a lui solo ; più accorto Corso nel secondo tempo . Il modulo applicato da Heriberto contemplava due punte : Meníchellí a destra ( con Burgnich ) , Traspedini a sinistra ( con Guarneri ) . Nel settore centrale si smarcavano a turno Leoncini , gli interni e lo stesso Gori , che seguiva Corso . Le punte interiste erano marcate con Salvadore ( su Domenghini ) , Bercellino ( su Mazzola ) e Leoncini ( su Jair finché non l ' ha sballato Castano ) . In centro campo gli altri , con Del Sol e Suarez spesso lontani l ' uno dall ' altro , e Mazzia beceramente arretrato per risucchiare Facchetti e farne - ah jattura - il giustiziere . Benché sembri paradossale , Mazzia è stato davvero un protagonista : lui ha deciso il risultato in ogni senso : togliendo Facchetti dall ' umiliante angolino del terzino d ' ala , segnando un bellissimo gol di testa e sventandone uno - già fatto - a Domenghini . Nel secondo tempo , Facchetti ha tenuto Leoncini , che stava avanzato , e non ha seguito Mazzia che avrebbe voluto attirarlo ... davanti ad Anzolin . Poche note di cronaca , adesso . Batte l ' Inter contro vento e contro sole . Al 3' Del Sol raggiunge Leoncini con un lungo spiovente : Traspedini ha portato al largo Guarneri e Picchi , goffissimo in scarpe non sue , si corica al momento del tackle : Leoncini lo salta e s ' inciampa ( provate voi , sotto quella scarica di adrenalina ) : intanto esce Sarti e ha un attimo di sgomento , poi si corica a sua volta su un tocchetto sciapo di Leoncini solo solissimo ! È la miglior fase di calcio di tutto l ' incontro : ma Leoncini la sciupa a quel modo ( e la sventa Sarti , bisogna anche dire ) . Forcing interista con follie podistiche di Suarez e Bedin ( come non esistessero le punte e forse non esistono davvero ) . Appena scoccato 1'8' , tre accaniti dribbling di rimpallo portano Mazzola a traversare troppo lungo dalla destra . Palla che ristagna a sinistra : cross di Corso : fra molte gambe , quelle armoniose e possenti di Facchetti , strepitoso sinistro angolato , basso , imparabile : gol per l ' Inter : è il 9' . Forcing della Juve senza sbocchi . Spunto di Jair che si accentra al 13' . Castano lo spiana lui mentre serve Mazzola , che viene a sua volta spianato da Bercellino . Punizione dal limite . La batte Corso a sorpresa , sulla destra di Anzolin che non trattiene . La falcata marziana di Facchetti propizia anche lo scatto , un piatto destro a rete : 2-0 : è il 14' . Troppa grazia ! Ammonito Cines per un tackle galeotto su Suarez , che fa lazzi da morituro . Un sinistrone di Salvadore parato . Forcing juventino , paesano ribattere dell ' Inter . Però al 27' Suarez apre lungo su Jair , zoppo e traballante . Jair arresta e Suarez , scatenato , viene a prendersi la palla , avanza a destra , si accentra , crossa : il suo cross viene alzato da Bercellino a ritroso : sul rimbalzo entrano Leoncini e Anzolin , che ne resta comicamente superato : alle sue spalle , demoniaco fasso - tuto - mi , ancora Suarez . Riceve il dono e , giunto al fin della licenza , tocca in rete per il 3-0 . Di tutto il resto , per un proposito o per l ' altro , ho già detto : così del gol di Mazzia e della sola cosa buona combinata da Domenghini al 40' , dopo un falloso dribbling di Facchetti ai danni di Salvadore : destro a pallonetto , ma lungo per sorvolare Anzolin in uscita : stacco di Mazzia che incorna e si allocchisce , ma così evita un beffardo e sicuramente ingiusto 4-1 . Come sempre succede fra interisti e juventini , le tribune si vuotano in un gran baccagliare dei meno soddisfatti , che questa volta non sono gli interisti .
StampaQuotidiana ,
Barcellona , 5 . È vero : ho chiesto a tutti , non credendo ai miei occhi e nemmeno al mio taccuino , che pure è pieno zeppo di note : l ' Italia ha battuto il Brasile ed ha acquisito il diritto a giocarsi giovedì la prima semifinale con la Polonia ! Io dunque metterò il saio dei flagellanti e seguirò la processione di san Bartolomeo il mese d ' agosto al mio paese . Ha vinto l ' Italia , sì , e il magno Brasile è andato insieme - come si dice in lombardo - ed ora torna a casa scornato . Un uruguagio che non dico mi ha rivelato di averli battuti nel '50 , quando erano infinitamente più forti di oggi , buttandosi su ogni palla e gridando con sleale insolenza : « Dejame la pelota , negro ! » ( « lasciami la palla , negro ! » ) . I poveri brasiliani diventavano matti e gemevano rabbia e impotenza , e gli uruguagi , perfidi razzisti per l ' occasione , li hanno sistemati quando loro avevano già pronto il disco con l ' inno per i campeaos do mundo . Io non credo che gli italiani abbiano usato le stesse armi degli uruguagi nel '50 ( e magari anche l ' anno scorso , al Mundialito ) : so tuttavia che hanno seguito la stessa tattica : li hanno lasciati giocare e illusi di essere i più forti in terra . Loro ci hanno creduto e sono stati presi d ' infilata . Per due volte sono riusciti a pareggiare i gol di Rossi , e il pareggio bastava loro a passare il turno per differenza reti , ma alla terza prodezza di Rossi non sono più riusciti a raccattarsi . Ciascuno di loro ha preteso di sbrigarsela per suo conto : e quali che fossero le sue prodezze doveva arrendersi alla fine , perché gli azzurri facevano squadra e loro , i brasiliani , non la facevano . E s ' incaponivano fino a perdere il color cioccolato o liquirizia e farsi lividi com ' erano lividi i loro compagni bianchi , Oscar in retrovia , Zico e Falcao e Socrates in centrocampo e in attacco . Onestamente , io avevo parlato di un pellegrinaggio al Tibidabo . Costretto a tradurre in cifre il mio pronostico , temevo che dovessimo perdere di goleada , dico per quattro o cinque gol a pochi : e quasi tutti che ho sentito parlare dell ' incontro , domandavano scherzosamente quando sarebbe partito l ' autobus per l ' allenamento del magno Brasile . Invece è vero che l ' Italia ha vinto e che il magno Brasile torna a casa . La spiegazione si rifà al sempiterno mistero agonistico che è stato , rimane e sarà il gioco del calcio . Ha incornato Rossi e i brasiliani si sono guardati sgrullando come mule assediate dai tafani . Hanno quasi subito pareggiato e si sono illusi . Rossi gli ha rubato una palla avvelenata ed ha riportato l ' Italia sul 2 a 1 con un tiro dal limite che ha fatto secco Valdir Peres . Poi sono stati arrembaggi roventi . I brasiliani soffocavano se stessi intasando a frotte la nostra area : non riuscivano letteralmente a controllare la palla , non dico a tirare . Un rimpallo fortuito ha messo Serginho in condizione di pareggiare prima di Socrates ( al 10' ) : ha dovuto affrettarsi tanto da mettere ignobilmente fuori . Dalla panchina l ' ha maledetto Telê Santana e fin da allora dev ' essere andato granendo in lui il proposito di metterlo fuori alla prima occasione . L ' ha lasciato alle prese con Collovati e poi con Bergomi , che si è conquistato brillantemente i galloni di azzurro . Bergomi è un jolly , cioè uno dei pochi , pochissimi che possono servire in tutti i quattro ruoli della difesa . Serginho si è arreso . E con lui si sono via via arresi i suoi compagni . Andare insieme , in lombardo , è un modo di dire che si rifà al gergo dei tecnici caseari : il latte si coagula e guasta : il siero si confonde con la panna e rende acido tutto . Per farlo quaglíare bene il latte va trattato con un caglio speciale . Così il calcio , e se io mi tiro fuori da queste metafore ( elle prometto di abbandonare in fretta il canone dei formaggiatti per tornare al calcio , che è mattissimo sport e rispetta l ' agonismo quando così vogliono gli astri ed Eupalla , rispetta la tecnica , ma soprattutto la tattica , senza la quale non è pensabile che si possa giocare un incontro degno . Gli italiani parevano discesi da Marte anche dopo che uno li aveva visti arrabbattarsi e lottare allo stremo con gli argentini . Proprio allora ho pensato agli uruguagi e all ' inferiority complex che afferra alla gola i negri quando non si chiamano Pelé ( ma anche del Rey ho saputo che nell ' intervallo della finale 1970 piangeva in aramaico : ed eravamo sull'1 a 1 , non certo in vantaggio sul Brasile ) . Sicuro . Gli azzurri parevano marziani . Se avessero giocato su uno standard possibile anche Antognoni e Conti e Graziani , forse la scoppola inferta ai brasiliani sarebbe stata più perentoria . Anche nell ' intervallo , quando si era in vantaggio per 2 a 1 , io riflettevo che ben tre uomini di primo piano non avevano giocato fra gli azzurri e quindi era impensabile che i brasiliani si lasciassero toreare come avevano fatto fino al 45' , ciascuno incornando per conto suo : Zico mostrando invano all ' arbitro la maglia strappatagli da Sala ed Din Gentile , Socrates corricchiando sornione con un distacco da calci nel sedere , Falcao picchiando anche mica male nei recuperi difensivi , Serginho sbattendo le palpebre da allocco al veder Collovati andarsene con le lacrime agli occhi , i difensori concedersi al centrocampo e all ' attacco con la degnazione di chi si ritiene troppo forte per dimostrarsi minimamente preoccupato . Rileggo il taccuino : trovo ancora dei « siamo cotti » da uomo di poca fede . E si badi la cottura era evidente , i raccordi fra i nostri saltavano spesso . Le difese erano sempre più ansiose . Muraglie umane si ergevano innanzi a Dino Zoff in un pirlare continuo di gente con gli occhi fissi e sbarrati . I miei timori non nascevano dallo scetticismo , bensì da constatazioni perfino troppo ovvie . Uscivamo da un incubo per rientrarvi subito dopo . Nessuno riusciva a tenere palla in centrocampo . Rossi aveva perduto smalto nel lottare quasi sempre da solo contro giganti che lo sovrastavano . Se tentava il dribbling di scatto lo spingevano con astuzia sleale . Una volta l ' hanno anche abbattuto di spinta in area . Klein non ha voluto mollare su nulla . È stato splendido anche nella pervicacia del sadico . Ma quando una palla era buona , Rossi tornava a impettire come certi cavalli da guerra al suonare della tromba : ha fallito il possibile 3 a 1 perché forse l ' occasione era troppo agevole , e nonché impuntarsi su quella vi si è rilassato anzitempo . Il recupero di Rossi è un merito del quale va senz ' altro lodato Bearzot . Mi sono stupito invece che non abbia pensato di toglier fuori Graziani , che non ne azzeccava una e troppo dimenticato dai compagni si andava disanimando a vista d ' occhio . Bearzot aveva preannunciato una marcatura mista , a uomo e a zona : non si è smentito per banale gusto di far pretattica . In effetti non si è mai visto un avversario che non avesse di fronte o alle costole un azzurro . E quando i brasiliani facevano muro a ridosso di Zoff , anche i nostri facevano muro , timorosi di nulla , sicuri , perfino spavaldi in certi atteggiamenti agonistici . Quando è stato picchiato duro Tardelli , è entrato il mio caro Marini con l ' esperienza del vecchio drago che ha fiutato il colpo e non se ne voleva lasciar scappare a nessun costo . Marini ha perseguito Cerezo fino a fargli perdere la sinteresi . Socrates , lui girava a largo . Il sostituto di Serginho , nero come un blocco di antracite , ha tentato invano di filtrare dalla destra . Qui tiravano gli ultimi fiati Cabrini e Gentile , accanto a loro si battevano Bergomi e Scirea , e Zoff con giovanile prontezza saltava su ogni palla . In una sola occasione è uscito da l ' area fallendo di ciccata una respinta con il destro : negli ultimi istanti è sceso in picchiata come un falco sulla palla che stava entrando : la TV ha dimostrato che aveva soltanto sfiorato la linea ; e perché fosse gol avrebbe dovuto superarla . Con quali stranguglioni io abbia seguito l ' incontro nella sua parte finale non sto a dire per comune pudore . Sul piano tecnico ho detto quanto ho potuto , vibrando fin troppo frettolosi polpastrelli sulla tastiera . L ' incontro ha una sua spiegazione che risulterà sempre più logica via via che potremo riflettere sulle sue fasi salienti . La vittoria è legittima e acquista sicuro valore storico . Come ai tempi del 4 a 3 con la Germania , il dubbioso e incerto prestigio del nostro calcio è stato risollevato d ' un colpo . Il merito è di tutti , dei dirigenti , dei tecnici e ovviamente dei giocatori . Sento dire , mentre chiudo , che parecchi dei nostri prodi sono stati duramente segnati nel corso di un combattimento che non ha mai concesso pause . Chi possa giocare contro la Polonia non è dato sapere . Per il momento è solo da deplorare che una formula largamente astrusa riproponga incontri già delibati e sofferti nel primo turno come la Polonia e l ' Italia . Pensare a domani è troppo presto . Io sono stremato per l ' emozione e per l ' ennesima conferma dell ' imprevedibilità del calcio a certi livelli . Per la prossima mi propongo uno studio accurato dei particolari , che almeno venga onorata la storia di questo sport così protervamente legato ai capricci del caso e alla indole precaria di chi lo fa . Se non pigio troppo sui pistoni della tromba , mi perdoni il lettore . Di calcio preferisco sempre parlare a freddo . Quando il cuore salta in gola , ovviamente per l ' emozione e la gioia , il cervello stenta ad argomentare . E poi debbo farmi tagliare addosso i panni del flagellante . Al Tibidabo li farò benedire . Parola di Gianni Brera .