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> autore_s:"EINAUDI LUIGI" > anno_i:[1910 TO 1940}
StampaQuotidiana ,
Chi segue i lavori della conferenza di Parigi ha l ' impressione di qualcosa di scucito , di non ordinato , di errate concezioni intorno all ' importanza relativa ai problemi posti in discussione . I giornali recano ora nel tempo stesso , ad esempio , due notizie diverse ; secondo la prima , la commissione presieduta da Wilson per la redazione del progetto della Società delle nazioni sta per presentare le sue conclusioni ai capi di governo . In base alla seconda , un ' altra commissione interalleata si sarebbe pronunziata in favore del metodo britannico , a preferenza dei metodi francese e americano , di calcolo e ripartizione delle indennità dovute dal nemico . D ' altra parte si sente dire che comincerebbe a porsi allo studio il problema della ripartizione delle spese di guerra fra tutte le nazioni alleate ed associate in ragione della capacità rispettiva di sostenere i gravissimi sacrifici economici imposti dalla guerra . Nel frattempo la commissione francese del bilancio si trova dinanzi un problema quasi insolubile : provvedere ad una spesa annua ordinaria di 18 miliardi di franchi invece di 5 antebellici , e trovare 50 miliardi di proventi straordinari con cui pagare l ' indennità agli smobilitati ( 6 miliardi ) , ritirare le monete tedesche ed i buoni di cassa municipali nelle provincie invase e nell ' Alsazia - Lorena ( 4 miliardi ) e indennizzare coloro che soffersero danni di guerra ( da 30 a 40 miliardi ) . In Italia la commissione del bilancio non si è ancora posto un consimile problema , probabilmente perché il cessato ministro del tesoro ha preferito nella sua ultima esposizione finanziaria limitarsi a cifre del passato , astenendosi da una compiuta , chiara e persuasiva disamina dell ' avvenire , ed il nuovo non ha ancora avuto modo di presentare alla camera questo necessario calcolo preventivo che sarebbe salutarissimo in tanto disfrenarsi di richieste solo in parte giustificate e solo in parte provenienti da coloro che realmente soffersero in causa della guerra . Quando il conto verrà , non sarà per l ' Italia meno preoccupante che per la Francia . Mentre così i problemi finanziari battono alle porte , i capi dei governi sembrano disinteressarsene , facendoli discutere da commissioni secondarie o abbandonandoli addirittura , come quello della ripartizione delle spese belliche tra gli alleati , nel limbo delle questioni interessanti , le quali potranno essere messe avanti quando i « maggiori » problemi , quelli territoriali , saranno stati risoluti . Essi non hanno torto se per problemi territoriali si intendono quelli dei confini della Francia e dell ' Italia . L ' Alsazia - Lorena e l ' Italia irredenta hanno per noi un così grande valore politico e sentimentale che li possiamo , li dobbiamo considerare incommensurabili con qualsiasi altro valore , pure rilevantissimo . Stanno quei valori nazionali troppo in alto , perché qualsiasi interesse possa da lungi esservi paragonato . Ma vi sono altri valori , altri problemi i quali pure sono oggetto di attento esame da parte dei capi di governo , che occupano anzi il loro tempo e le loro cure in maniera assorbente , eppure potrebbero , anzi dovrebbero essere trattati congiuntamente al problema preminente e preliminare dell ' equa ripartizione delle spese tra gli alleati : vogliamo accennare allo schema della Società delle nazioni ed alla sorte delle colonie e dei territori appartenenti all ' antico impero turco . Noi non vogliamo negare l ' importanza somma né dell ' uno né dell ' altro problema . Ma diciamo che solo una mentalità antiquata , strettamente politica , può far consistere il successo , la vittoria soltanto nella soluzione più o meno favorevole di problemi coloniali extraeuropei ; solo una concezione diplomatica da santa alleanza può far consistere la Società delle nazioni in un progetto più o meno elegante di consigli , conferenze , corti arbitrali e simili congegni . Purtroppo la mentalità degli uomini politici è in generale conformata in maniera da vedere solo l ' aspetto formale o esteriore dei problemi . Nelle colonie vedono un territorio da sottoporre alla bandiera nazionale ; nel progetto di Società delle nazioni un formulario per risolvere grandi litigi , ma sempre litigi , come li concepisce un giurista o un politico parlamentare . In realtà si tratta di ben altro . Per le colonie e per i territori dell ' impero turco sembra prevalere l ' idea di Wilson che il governo delle colonie è una missione , un dovere verso le popolazioni incapaci a reggersi da se medesime ; un dovere della cui esecuzione fa d ' uopo rendere conto , che può richiedere , in molti casi , notevoli sacrifici . Ora chi non vede che una missione cosiffatta non può essere assunta da stati finanziariamente esausti , incapaci di adempiere innanzi tutto alla missione interna di elevare i propri nazionali a una più alta meta materiale e morale ? Come può un popolo dissanguato e povero assumersi l ' ufficio di cavaliere dell ' umanità nei paesi non ancora partecipanti alla civiltà moderna ? Se questa verità essenziale fosse fatta presente dai nostri capi di governo a Wilson , questi non potrebbe chiudere gli occhi dinanzi ad essa . Non potrebbe dire : « Assumetevi l ' onere di governare l ' Asia minore , la Siria , grandi zone dell ' Africa , obbligandovi a non imporre tributi a vostro favore , a mantenere il regime della porta aperta , mentre gli Stati uniti che della guerra pochissimo sentirono l ' onere finanziario , verranno coi loro commerci a godere i frutti della vostra opera di pionieri della civiltà » . Noi siamo persuasi che Wilson non farebbe questo discorso ; anzi farebbe quello contrario . Ma occorre che la questione dell ' equa partecipazione di tutti alle spese della guerra sia posta dai capi di governo nostri . Occorre che essi si spoglino della mentalità politica prettamente territoriale e formale , e guardino alla sostanza delle cose : essere la politica coloniale , così altamente concepita , una missione , la quale non si può adempiere senza mezzi adeguati . Così per la Società delle nazioni . Non trattasi di istituire conferenze , consigli e corti di arbitrato . Quello che si deve costruire è un governo : il governo degli interessi essenziali dell ' umanità . Gli stati sovrani si devono spogliare di una parte della loro sovranità ; riconoscere che vi sono rapporti interstatali , soprannazionali , umani , che non possono essere regolati dai singoli stati e neppure da conferenze occasionali di ambasciatori e di ministri degli esteri con compromessi variabili e caduchi . Devono essere regolati da un governo unitario , che inizialmente proceda forse per tentativi e timidamente , ma sia destinato nel suo campo proprio e senza invadere la sovranità delle singole nazioni ad acquistare sempre maggior forza ed efficacia . Ora quale compito immediato più alto , più cementante potrebbe essere affidato al nuovo ente soprannazionale , di quello di liquidare il peso dei debiti di guerra che furono appunto incontrati per rendere possibile la sua creazione , per garantire l ' umanità contro lo spirito di dominazione e di sopraffazione ? Nessuno stato , nessun ente pubblico e perciò nessuna Società delle nazioni può ritenersi vitale se non sorge con mezzi finanziari adeguati a raggiungere i suoi fini ; e qual fine più urgente di quello di pagare le spese che furono sostenute per mettere il nuovo ente alla luce , di rinsaldare l ' armonia fra gli stati associati , la quale sarebbe irrimediabilmente guasta se gli uni uscissero dall ' impresa comune persuasi di essersi impoveriti , mentre gli altri serbavano intatta o crescevano la loro gagliardia economica ? Cieco chi non vede che la nuova umanità non può fondarsi se non sul granitico fondamento della giustizia ; cieco ancor più chi chiude gli occhi alla verità fondandosi solo sulla speranza degli indennizzi che i nemici dovranno pagare . Le indennità verranno in un volgere più o meno lungo di anni , in misura più o meno ampia , se e quando le nazioni sconfitte riusciranno a riorganizzarsi e a produrre ricchezze . Ma il problema delle spese di guerra è un problema immediato che batte alle porte , che non tollera indugi ; che deve essere discusso tra noi associati nell ' impresa comune , astrazione fatta dai rimborsi futuri che potranno da parte nemica essere ottenuti a pro della cassa comune . È un problema di giustizia che deve essere posto preliminarmente alla discussione dei piani di ricostruzione mondiale , destinati altrimenti alla più sconfortante caducità .
StampaQuotidiana ,
Molti , leggendo le narrazioni delle gesta degli eserciti rivoluzionari russi ed assistendo allo scatenarsi dell ' imperialismo comunista , ritengono che i comunisti contradicano così ai principii della loro dottrina umanitaria e pacifista e si riducano al livello degli altri partiti , che si sogliono chiamare individualistici o capitalistici . Si riconosce cioè che « idealmente » il socialismo sarebbe di fronte al fatto della guerra , come a tanti altri fatti della vita sociale , qualcosa di più perfetto delle altre dottrine ; e che soltanto le deviazioni della dottrina , la caparbietà e l ' ostilità dei nemici hanno potuto indurre i socialisti russi ad usare le armi , per respingere colla forza le violente aggressioni altrui . Tutt ' al più , si giunge ad affermare che gli uomini sono impari alla bellezza della loro dottrina ; che tutto il mondo è paese ; che la teoria socialista ha per ufficio di conquidere all ' interno le anime semplici , ed è un articolo di esportazione destinato ad affievolire la resistenza delle nazioni occidentali , facendovi nascere alleati del comunismo e rinnegatori della patria , pronti a render facile la via della conquista universale ai nuovi tiranni chiamati Lenin o Trotzki , invece che Guglielmo o Nicola . Certamente , questa spiegazione , fondata sulla debolezza della natura umana e sulla fragilità delle dottrine ideali , quando sono in contrasto con le tendenze fondamentali dell ' uomo , con lo spirito di violenza , di dominazione , di concupiscenza della roba altrui , ha un certo valore . Ma è un valore limitato , perché , riconoscendo che tutti gli uomini sono uguali e che i « comunisti » russi sono rissosi e violenti e desiderosi di ricchezza alla pari dei « capitalisti » occidentali , lascia in piedi l ' acclamata eccellenza del comunismo sull ' individualismo . È ben noto che non è lecito condannare la chiesa cattolica o anglicana o luterana o calvinista traendo argomento dalla corruzione e dai vizi del relativo clero . Le chiese accusate hanno trionfalmente risposto che i vizi dei sacerdoti non distruggono la verità della fede ; e che questa anzi rifulge vieppiù e dura eterna , nonostante gli occasionali peccati dei suoi indegni sacerdoti . È una prova attraverso alla quale la verità deve passare , per dimostrare meglio la sua vigoria immarcescibile . Così è del verbo comunistico , destinato a trionfare malgrado i delitti di cui si è macchiato , la fame che lo caratterizza , la miseria che esso diffonde in breve ora tra le popolazioni , le guerre imperialistiche che esso scatena . Esso è la verità eterna , è il regno della felicità avvenire . Pestilenze , carestie , guerre sono prove passeggere a cui il proletariato deve assoggettarsi , per instaurare per sempre sulla terra il regno della uguaglianza e della felicità diffusa fra tutti gli uomini . In verità , invece , guerra e comunismo sono due termini logicamente uniti in modo strettissimo . La guerra è un fatto connaturato all ' idea comunistica di gran lunga più che all ' idea individualistica . L ' individualismo ripugna all ' idea della guerra ; mentre il comunismo quasi spontaneamente vi si adatta . La guerra deve superare gravi ostacoli per essere condotta in regime individualistico ; mentre tali ostacoli non esistono in una società comunistica . Una prima ragione , comune ad altre tendenze o credenze , si può trovare in ciò che il comunismo è una fede . Un popolo , il quale crede di avere scoperta ed attuata un ' idea nuova , tende a propagarla , a diffonderla tra gli altri popoli . Maometto ed i suoi successori inondarono coi loro eserciti l ' Asia minore , l ' Africa , la Spagna , minacciarono l ' intiera Europa , giunsero alle porte di Vienna , perché volevano diffondere un ' idea religiosa nel mondo . I Cristiani risposero con le crociate . Nel cinquecento e nel seicento gli uomini si massacrarono per diffondere o difendere credi religiosi . La Francia conquistò l ' Europa con le armi di Napoleone , ma in nome degli « immortali » principii della rivoluzione ; e l ' Europa riuscì a debellare Napoleone solo quando poté combatterlo in nome del principio di nazionalità . Il comunismo russo è una fede , e , come tutte le fedi , tende ad evangelizzare i popoli , con la persuasione e con la propaganda , e , se occorre , anche con la forza . Ma v ' è di più . Il comunismo non è solo una fede legata al proselitismo . Esso organizza la società in modo adatto , mentre l ' individualismo tende ad organizzarla in modo disadatto alla guerra . È questa una verità la quale dottrinalmente è nota e pacifica ; ma la quale non ha ricevuto nel pubblico tutta l ' attenzione di cui è meritevole . In un tipo di società , come erano quelle esistenti in Europa prima del 1914 , la guerra era un fatto ripugnante , difficile e costoso . La grande massa degli uomini viveva di lavoro prestato in imprese indipendenti dallo stato , ricavava redditi di lavoro o di possesso di terreni o di esercizio di professioni , industrie e commerci condotti fuori dall ' ingerenza dello stato . In una società siffatta , la decisione e la condotta della guerra producono un trambusto ragguardevole e debbono superare difficoltà ed opposizioni vivissime . Bisogna distogliere gli uomini dalle loro occupazioni solite , togliere ad essi il pane di bocca , mettere sul lastrico le loro famiglie e quindi concedere loro sussidi alimentari ; fa d ' uopo strappare professionisti , commercianti ed industriali ai loro uffici , negozi , ed imprese ; dislocando e spesso disorganizzando e rovinando le organizzazioni le quali fin allora davano da vivere alla grande massa . Per ottenere il risultato importa istituire imposte gravi e contrarre prestiti onerosi ; ossia portare via ai cittadini una parte sul reddito o persuaderli a dare a prestito allo stato risparmi che avrebbero preferito spendere od impiegare nelle loro aziende private . La guerra perciò non può essere condotta in una società individualistica senza violentare fortemente le abitudini , le occupazioni ed i guadagni della grandissima massa della popolazione . Con ciò non si vuole condannare tutte le guerre ; ma solo mettere in chiaro come l ' ordinamento individualistico della società implichi l ' esistenza di ostacoli molteplici allo scatenarsi di guerre dovute al capriccio degli uomini di governo . Guardisi invece ad una società comunistica . Attraverso a tutte le varie definizioni che se ne possono dare , a tutti i tipi svariatissimi che furono immaginati o tentati nelle varie epoche storiche , una caratteristica tendenziale è innegabile ed è dominatrice : al posto delle professioni , imprese e commerci liberamente esercitati dagli individui senza ingerenza dello stato , il comunismo mette imprese statali o comunali o corporative , esercitate secondo criteri di presunto interesse comune , da uomini i quali non lavorano in vista di un profitto o di un onorario liberi , ma di uno stipendio pagato dalla pubblica organizzazione . Ci sono ministeri o commissariati centrali i quali ordinano ai commissariati o consigli ( soviet ) od organizzazioni locali che cosa si deve produrre o coltivare ; come e che cosa si deve trasformare . Lo stato ha esso , normalmente , in mano la vita economica dei cittadini ; esso li indirizza al fine che il governo od i consigli ritengono necessario . In una società di questo tipo , la guerra è una operazione infinitamente meno difficile a deliberare ed a condurre che in una società capitalistica . Non si tratta più di dislocare nulla , di sopprimere , con perdite per gli uni e vantaggi per gli altri , aziende floride per crearne altre destinate alla guerra . Non si toglie il pane di bocca a nessuno e non si devono mettere imposte e far debiti . Gli uomini sono già impiegati dello stato . Che cosa importa ad essi di lavorare a produrre cereali ovvero munizioni ? La paga corre lo stesso . Invece di mettere imposte , il commissario degli approvvigionamenti ha solo da dare una razione di cibi e di vestiti minore ai civili ed una alquanto più abbondante ai soldati . La macchina bellica funziona con un attrito infinitamente minore che in una società individualistica . La guerra ultima è la prova delle verità ora accennate . L ' Inghilterra e gli Stati uniti furono i due paesi in cui più si stentò a costruire il meccanismo di guerra ed a persuadere gli uomini che bisognava imbracciare le armi , perché erano i due paesi in cui il tipo individualistico della società era più sviluppato ed in cui l ' ingerenza dello stato nella vita economica era minima . Germania ed Austria - Ungheria erano già stati a tipo tendenzialmente socialistico , con una burocrazia forte e con ingerenze diffuse dello stato negli affari privati , sicché l ' apparecchio bellico poté entrare in azione istantaneamente . Oggi , per fortuna , la Russia è comunistica solo alla superficie ed a chiazze : nelle grandi città ed in alcune zone industriali . Le campagne resistono o si trasformano in senso individualistico . Tuttavia , l ' esercito , in mezzo al dissolvimento universale , funziona , perché esso è un organo connaturato ad una società in cui l ' impulso a fare viene dal governo e non dai privati . A torto , dunque , coloro i quali amano la pace guardano al comunismo . È questa una di quelle tante illusioni di cui vivono gli uomini . Il comunismo è assai più adatto a fare la guerra dell ' individualismo . Garanzie assolute contro le guerre non esistono ; ma è certamente tanto più difficile che una guerra scoppi quanto meno il governo domina la vita dei cittadini , quanto meno esso ha normalmente il diritto di regolarne le occupazioni ; quanto più grande è il numero degli uomini i quali vivono di una vita indipendente da quella dello stato , epperciò atti ad opporre resistenza alle voglie dei governi .
StampaQuotidiana ,
Divertenti , questi comunisti russi , i quali si servono delle note diplomatiche per fare la polemica contro la società capitalistica . Non hanno ancora finito di mistificare l ' Europa con la leggenda del blocco , il quale sarebbe la causa della miseria e delle sofferenze del popolo russo , che già ripetono il volgare sofisma di Carlo Marx per dimostrare che il loro è il solo governo democratico , pacifista , sincero ed umanitario . A sentire essi ed i loro ripetitori italiani , l ' Europa si troverebbe divisa economicamente in due campi : rigurgitante l ' occidente di prodotti industriali , che non sa come collocare , mentre le popolazioni operaie languono per mancanza di pane e di alimenti ; pane ed alimenti i quali abbondano invece nella Russia , assetata di tessuti , di macchine , di locomotive . In mezzo , ad impedire lo scambio vicendevole , il blocco anglo - francese , il quale costringe i russi a mancar di vestiti e gli occidentali a pagare il pane caro agli alleati d ' America . Sarebbe certamente utile , a dimostrare la fatuità di questa leggenda , che il blocco fosse abolito , senza compensi e senza condizioni . Salvo una : che gli scambi fra Russia sovietista e l ' Europa occidentale dovessero farsi sulla base di merce contro merce , grano contro macchine , canape contro tessuti , petrolio contro locomotive . L ' ultima mistificazione che si apparecchia dai comunisti russi contro le nazioni produttrici di cose veramente utili è quella di offrirci in cambio i resti di quelle riserve di oro e di platino che i comunisti hanno ereditato dal regime czarista . Dopo aver distrutta la vecchia organizzazione dei trasporti , del commercio e dell ' industria , i comunisti vogliono riattrezzarsi a buon mercato dandoci qualche miliardo di rubli d ' oro e qualche quintale di platino . Se i governi d ' Europa hanno ancora una certa consapevolezza delle conseguenze dannose che in un paese produce l ' abbondanza della moneta , essi debbono imitare , sebbene in ritardo , il saggio bando che la Svezia inflisse all ' oro durante la guerra . Che la circolazione aumenti per la soverchia emissione di cartamoneta , come nei paesi belligeranti o per l ' improvviso afflusso di oro , come nei paesi neutrali , Stati uniti , Olanda , Scandinavia , gli effetti sono gli stessi : aumento dei prezzi , malcontento delle masse , convulsioni rivoluzionarie . Forse i comunisti russi non hanno riflettuto al carattere diabolico dei loro piani di scambio di oro contro merci ; ma è certo che l ' Europa occidentale non ha nessun interesse a scambiare le sue buone merci contro una massa inutile di oro , la quale , dannosa per se stessa , parrebbe inoltre giustificare l ' ulteriore danno di nuove emissioni cartacee , in apparenza garantite da una maggiore riserva metallica . Se i russi vogliono i tessuti , le macchine , le locomotive , i medicinali , il sapone dell ' occidente , li abbiano pure , senza difficoltà e senza restrizioni . Ma li paghino in buone merci , in grano , in petrolio , in nafta , in canapa , di cui essi affermano di avere tanta abbondanza ; non mai in strumenti di nuovi rialzi di prezzi e di malcontento delle masse . Vedremo che cosa e quanto essi sapranno darci per fare i loro acquisti . Speriamo che ci diano qualche cosa di più delle famigerate 4000 tonnellate di grano , non si sa con quanta fatica messe insieme nei magazzini di Odessa e delle provincie vicine e neppure bastevoli per coprire il fabbisogno per l ' Italia di 12 ore di importazione di frumento dall ' estero ! La esperienza dei fatti ci dirà se il blocco dell ' intesa o la incapacità propria a produrre sia la causa della carestia e della miseria in cui si dibatte il popolo russo rovinato dalla oligarchia che si è impadronita del potere sotto la bandiera del comunismo . I commissari di Mosca si offendono a sentirsi accusare di oligarchia . Le loro note diplomatiche ritorcono l ' accusa contro l ' intesa e specialmente contro l ' Inghilterra . Oligarchia noi , che siamo tutti uguali , noi che , se patiamo la fame , la patiamo tutti insieme , d ' accordo e felici nella nostra povertà , condizione necessaria alla creazione di una società più alta e più santa nell ' avvenire ! No . Oligarchici sono i governi dell ' occidente , dove , secondo Cicerin , 1.250.000 persone si spartiscono 585 milioni di lire - sterline di reddito all ' anno ( alla pari dei cambi 11.700 lire italiane a testa in media ) , altre 3.750.000 se ne spartiscono 245 milioni ( 1630 lire a testa ) e infine i restanti 30 milioni di poveri hanno solo un reddito di 880 milioni di lire - sterline ( 750 lire italiane a testa all ' anno in media ) . Non è un ' ingiustizia che mentre ogni membro di famiglia ricca ha a sua disposizione 11.700 lire , i componenti il medio ceto abbiano solo 1630 lire e quelli delle famiglie povere appena 750 lire ? Non è più bello lo spettacolo di una società dove , mettendo tutte le ricchezze ed i redditi in monte , ogni uomo riceve la sua giusta quota parte di 1 miliardo e 710 milioni di lire - sterline di reddito annuo totale divisi per 135 milioni di persone ossia il quoziente medio di lire italiane 1220 all ' anno di reddito ? Alla giustizia della divisione del reddito in parti uguali non credono ora nemmeno più i comunisti russi . Ben lungi dall ' ostinarsi a volere assegnare a tutti gli uomini l ' identico salario a reddito medio lire 1220 invece dei tre diversi quozienti da essi rimproverati all ' Inghilterra in lire 11700 , lire 1630 e 750 rispettivamente per le tre classi dei ricchi , mediocri e poveri essi hanno cominciato ad assegnare razioni diverse di cibo e di altre cose necessarie ai lavoratori manovali , a quelli intellettuali ed ai borghesi ( e che altro sono le razioni diverse fuorché espressioni gregge , in natura , di cifre diverse di reddito ? ) ; e quindi , sorpassato il periodo transitorio di sterminio della borghesia per mezzo della fame , hanno adottato il metodo permanente dei salari a trattamenti diversi per i tecnici o dirigenti e per i semplici lavoratori normali . Che cosa sono le promesse senza fine e gli inviti pressanti e le offerte di salari vistosi ai tecnici superstiti della Russia ed a quelli europei di buona bocca se non il riconoscimento lampante che a merito diverso , a qualità diverse debbono corrispondere compensi e salari differenti ? Le critiche rivolte alla sperequazione fra i redditi inglesi di 11.700 , 1630 e 750 lire suonano falso in bocca di gente che ha riconosciuto la giustizia e la necessità di differenze ben più profonde nelle rimunerazioni dei collaboratori della produzione . Ma rispondono i comunisti nelle loro note diplomatiche di propaganda noi paghiamo i salari alti a chi dirige , al tecnico esperto , non al capitalista ozioso che sfrutta il lavoro altrui . Anche ciò non è vero . Che cosa sono le concessioni di boschi , di miniere , di ferrovie che essi sono disposti a fare , sia pure sotto il manto di sorveglianze governative , ai capitali europei ed americani , se non il riconoscimento che non bastano i lavoratori ed i tecnici a produrre , ma occorre anche il capitale ; e che il capitale non si ottiene senza un risparmio precedente e il risparmio non si fa o almeno non si fa nella quantità voluta , senza la promessa di un interesse ? Un interesse , i bolscevichi sono disposti a pagarlo al capitale che li aiuti a salvarli dalle distrette presenti . Imitatori dei vecchi canonisti medievali , i quali volevano salvare insieme il precetto di Cristo : mutuum date nihil inde sperantes e la necessità di consentire l ' interesse , se si voleva far venir fuori il capitale , i bolscevichi , sofisti abilissimi , inventeranno qualche nuovo nome da dare all ' interesse . Ma si può star sicuri che , nome a parte , accetteranno ed hanno anzi già accettato il fatto indeprecabile e benefico . Chi invero si lamenta e si scandalizza nel vedere che vi sono tre classi sociali le quali hanno , a detta di Cicerin e compagni , rispettivamente 11700 , 1630 e 750 lire italiane di reddito a testa all ' anno fa all ' incirca lo stesso ragionamento di colui il quale stupisce nel vedere che una lettera paga ugualmente 25 centesimi ad essere spedita da Milano a Monza come da Milano a Girgenti . Pochi chilometri in un caso e 1600 nell ' altro ! Dove è la giustizia comparativa ? Quando verso il 1830 in Inghilterra fu sostituito il diritto fisso di lo centesimi agli svariatissimi prezzi di trasporto delle lettere a seconda della distanza , vi furono molti che gridarono all ' ingiustizia . Fu risposto trionfalmente che , a voler far pagare tariffe diverse , si perdeva tanto tempo per controllare e pesare ogni singola lettera e misurare le distanze , che lo speditore da Milano a Monza avrebbe bensì ora la soddisfazione di veder pagare 5 lire al compaesano speditore della lettera a Girgenti , ma a costo di pagar lui stesso 50 centesimi e di sapere che la lettera sarebbe ricevuta a destinazione con tre o quattro giorni di ritardo . Così è : il buon mercato dei 25 centesimi si ottiene solo a prezzo dell ' apparente ingiustizia di pagare tutti la medesima somma . Parimenti , chi ha un reddito solo di 750 lire all ' anno può impazientirsi nel vedere i redditi altrui più alti di 1630 ed 11700 lire . Ma la sua è una impazienza infondata . Se questa sperequazione non esistesse , il suo reddito non sarebbe di 750 lire . No . Questo è un semplice risultato aritmetico di una divisione , in cui si suppone il fattore dividendo immutato . Nella realtà , se si facesse la divisione in parti uguali , il dividendo non rimarrebbe immutato . Se ne sono accorti i comunisti russi quando hanno veduto che la produzione andava a rotta di collo se non si provvedeva a dare stipendi e poteri adeguati ai tecnici ed ai dirigenti . Se si tolgono le remunerazioni maggiori ai più abili e ai più volonterosi , il quoziente comune non sarebbe , non che di 1220 lire , neppure l ' altro di 750 lire . Probabilmente si ridurrebbe alla metà , al terzo , al quarto . La scelta non è fra l ' avere 750 ovvero 1220 lire ; ma tra il riconoscere la necessità e la giustizia delle cifre differenti di 11700 , 1630 e 750 lire ovvero l ' adattarsi alle 300 od alle 200 lire e forse meno per tutti . Ciò non solo rispetto ai salari differenti per diversi lavori , ma ai compensi per il capitale . Le 11 700 lire di reddito individuale di cui , secondo Cicerin , la classe ricca gode in Inghilterra , si hanno e durano solo finché ed a condizione che la medesima classe ricca non consumi e non goda le sue 11700 lire , ma ne dedichi una parte ed una parte notevole al risparmio . Questo è il segreto della prosperità inaudita a cui l ' economia mondiale era giunta prima della guerra : l ' esistenza di una classe , la cui forza e la cui potenza era condizionata assolutamente al servigio che essa rendeva alla società intiera col rinunciare al godimento di una parte dei propri redditi . Cicerin nel suo grottesco linguaggio di rimasticatore del famigerato primo capitolo del Capitale di Carlo Marx descrive la società occidentale composta di moltitudini lavoranti a beneficio di una oligarchia di capitalisti . È necessario dire che tutto ciò è un frusto sofisma ; che il capitale non vive affatto a spese d ' altri ; che è altrettanto legittima la remunerazione data al risparmio come quella data al lavoro ; che il voler negare il 4 od il 5% od altro saggio corrente al capitale equivale a negare l ' attuale compenso al lavoro ; che il voler togliere le 11700 lire di reddito al ricco , significa ridurre la porzione del povero da 750 a 300 o 200 lire . Come è accaduto in Russia e come accadrà sempre ineluttabilmente , ovunque si voglia ripetere il medesimo esperimento . Il vero pericolo non è nella differenza dei redditi e nel compenso al capitale ; è nella differenza che in talune società si incontra tra pochi esorbitatamente ricchi e moltitudini di poveri privi di ogni fortuna . Questa era in parte la situazione socialmente pericolosa della Russia , dove mancava una diffusa classe media e dove ad una classe latifondista ed industriale strapotente si contrapponeva un contadiname collettivista ignorante ed un proletariato cittadino facile alle esaltazioni . Se la crisi sociale cominciata nel 1917 in Russia rimedierà a questa situazione instabile , creando una nazione di piccoli proprietari a decine di milioni , di ex bolscevichi divenuti borghesi e di tecnici trasformati in industriali intraprendenti , ossia se essa creerà una società simile a quella occidentale , essa finirà per essere socialmente benefica . In occidente , in Germania , in Italia , in Francia ed in Inghilterra non abbiamo bisogno di passare attraverso a questa crisi . La trasformazione sociale è già avvenuta . I poveri sono meno poveri che in Russia ; i ricchi sono meno isolati e meno emergenti ed in mezzo esiste un vastissimo e profondo strato medio , di cui in Russia non si aveva alcuna traccia . In occidente occorre e basta che la evoluzione economica naturale ed una saggia legislazione continuino a smussare gli angoli , a temperare le punte estreme e ad accentuare il carattere di democrazia varia , progressiva , intraprendente per capitali nuovi e produttiva per lavoro esperto che innanzi alla guerra essa stava assumendo in maniera ognora più accentuata .