Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> autore_s:"GRAMSCI ANTONIO" > categoria_s:"StampaQuotidiana"
HISTORIA MAGISTRA VITAE ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Avevamo quasi quasi finito per credere alla serietà degli storici ed alla loro esattezza . Tanti volumi , saggi e contributi , tanto minuzioso , paziente esame dei fatti più remoti e più insignificanti , non potevano non impressionare favorevolmente , e dinanzi alla serie interminabile di volumi che ci descrivevano con la massima precisione le vicende di una battaglia punico - romana , d ' una lotta elettorale greca , o gli amori omosessuali di un imperatore qualsiasi , il volto dei profani rimaneva attonito e credevamo , credevamo fiduciosamente . Ma ahimè , la storia oggi la fanno i giornali , e i giornalisti hanno rovinato anche il mestiere degli storici . In un altro periodo , nel quale sia possibile , più calmi e meno premuti dall ' affannoso precipitare degli avvenimenti , riandare la storia che oggi viviamo e sorriderne , quale magnifico tema per un elogio della menzogna ! Ma quale terribile manifestazione della impossibilità di conoscere la verità vera anche dei fatti più noti e più prossimi ! La storia documentata delle nostre epoche non vale in verità più delle leggende e dei miti che di bocca in bocca , di generazione in generazione si tramandavano i popoli antichi che non avevano scrittura , né biblioteche e non conoscevano il metodo moderno critico e positivo . Due giorni or sono un quotidiano torinese annunciava seriamente che « gli austriaci fuggono così in fretta che neppure la cavalleria russa può raggiungerli ... » Ed è di ieri la fantasmagorica storia di Issa Borlettinaz , un capobanda albanese che in due o tre mesi la « Stampa » riuscì a far marciare per i turchi contro i serbi , per questi contro quelli e , dopo averlo ammazzato e fatto risuscitare , a spedirlo in guerra a fianco dei greci contro i serbi . Ed ai giornali fanno degno riscontro i libri . Nell ' Italie en guerre , pubblicato in questi giorni da Henri Charriaut in una biblioteca di filosofia scientifica , edita a Parigi dal Flammarion ( e mi assicurano che autore e editore passano in Francia per persone serie ) , ho letto delle storielle graziosissime sui socialisti italiani e sul nostro contegno . Naturalmente la storia dei periodo precedente l ' intervento italiano , quella delle giornate di maggio , l ' esame delle tendenze e del contegno dei vari partiti politici , è fatta nel solito modo partigiano e stupido . Ma vi sono dei particolari semplicemente buffi . Turati avrebbe detto a suoi colleghi della direzione del partito : « Quanto il Kaiser e Francesco Giuseppe vi hanno pagato ? » « Il socialista Südekum arrivò a Roma con le mani piene per ampie distribuzioni ... » « Il settarismo dei discorsi di Claudio Treves fece ribrezzo anche a dei neutralisti e a dei socialisti » . E non poteva mancare l ' accenno ai marchi tedeschi : « Il Partito socialista rifiutò le 200 000 lire ( di Greulich ) - e questo gesto lo onora - ma tutti sono convinti in Italia che la manna germanica non fu da molti sdegnata » . E si citano dei fatti e si fanno dei nomi . Un collaboratore del « Correspondent » ha raccontato : « Da molto tempo numerose organizzazioni operaie di tendenza rivoluzionaria sono sostenute finanziariamente da possenti sindacati socialisti tedeschi . Si tratta specialmente delle Federazioni dei muratori e dei metallurgici , i segretariati delle quali ricevono importanti sussidi da oltre Reno » . Oh Buozzi , Colombino e Quaglino , rivoluzionari e pagati dai tedeschi ! Chi vi conosce più . E riportando un brano del nostro « Grido » commemorante il compagno Marchetti , caduto in guerra , il bravo autore commette qualche leggera svista . Diceva l ' articolo : « partì con la sua fede » . Traduce : « il était parti avec foi » . Ed in seguito : « L ' avvocato Caldara , il sindaco socialista di Milano , proclamò il suo accordo con Mussolini » . Ed ancora : « A Roma l ' Unione socialista approvò Mussolini » . Così si scrive , oggi , la storia . La quale , come insegnano Cicerone e la pedagogia sperimentale , è « la maestra della vita » .
I GIORNALI E GLI OPERAI ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Sono i giorni della réclame per gli abbonamenti . I direttori e gli amministratori dei giornali borghesi rassettano la loro vetrina , passano una mano di vernice sulla loro insegna e richiamano l ' attenzione del passante ( cioè del lettore ) sulla loro merce . La merce è quel foglio a quattro o sei pagine che va ogni mattino od ogni sera a iniettare nello spirito del lettore le maniere di sentire e di giudicare i fatti dell ' attuale politica , che convengono ai produttori e venditori di carta stampata . Vogliamo tentare di discorrere , con gli operai specialmente , dell ' importanza e della gravità di quell ' atto apparentemente così innocente , che consiste nel scegliere il giornale cui si vuole abbonarsi . E ' una scelta piena di insidie e di pericoli che dovrebbe essere fatta con coscienza , con criterio e dopo maturata riflessione . Anzitutto l ' operaio deve negare recisamente qualsiasi solidarietà col giornale borghese . Egli dovrebbe ricordarsi sempre , sempre , sempre , che il giornale borghese ( qualunque sia la sua tinta ) è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi . Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un ' idea : servire la classe dominante , che si traduce ineluttabilmente in un fatto : combattere la classe lavoratrice . E difatti , dalla prima all ' ultima riga , il giornale borghese sente e rivela questa preoccupazione . Ma il bello , cioè il brutto , sta in ciò : che invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto nell ' opera di difesa spietata in suo favore , il giornale borghese riesce a farsi pagare ... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte sempre . E la classe lavoratrice paga , puntualmente , generosamente . Centinaia di migliaia di operai , danno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale borghese , concorrendo così a creare la sua potenza . Perché ? Se lo domandate al primo operaio che vedete nel tram o per la via con un foglio borghese spiegato dinanzi , voi vi sentite rispondere : " Perché ho bisogno di sapere cosa c ' è di nuovo " . E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti coi quali sono cucinate possono essere esposti con un ' arte che diriga il suo pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso . Eppure egli sa che il tal giornale è codino , che il tal altro è palancaio , che il terzo , il quarto , il quinto , sono legati a gruppi politici che hanno interessi diametralmente opposti ai suoi . Tutti i giorni poi , capita a questo stesso operaio di poter constatare personalmente che i giornali borghesi raccontano i fatti anche più semplici in modo di favorire la classe borghese e la politica borghese a danno della politica e della classe proletaria . Scoppia uno sciopero ? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto . Avviene una dimostrazione ? I dimostranti , sol perché siano operai , sono sempre dei turbolenti , dei faziosi , dei teppisti . Il governo emana una legge ? E ' sempre buona , utile e giusta , anche se è ... viceversa . Si svolge una lotta elettorale , politica od amministrativa ? I candidati e i programmi migliori sono sempre quelli dei partiti borghesi . E non parliamo di tutti i fatti che il giornale borghese o tace , o travisa , o falsifica , per ingannare , illudere , e mantenere nell ' ignoranza il pubblico dei lavoratori . Malgrado ciò , l ' acquiescenza colpevole dell ' operaio verso il giornale borghese è senza limiti . Bisogna reagire contro di essa e richiamare l ' operaio all ' esatta valutazione della realtà . Bisogna dire e ripetere che quel soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone è un proiettile consegnato al giornale borghese che lo scaglierà poi , al momento opportuno , contro la massa operaia . Se gli operai si persuadessero di questa elementarissima verità , imparerebbero a boicottare la stampa borghese con quella stessa compattezza e disciplina con cui la borghesia boicotta i giornali degli operai , cioè la stampa socialista . Non date aiuti di danaro alla stampa borghese che è vostra avversaria : ecco quale deve essere il nostro grido di guerra in questo momento che è caratterizzato dalla campagna per gli abbonamenti fatta da tutti i giornali borghesi . Boicottateli , boicottateli , boicottateli !
UN ANNO DI STORIA ( GRAMSCI ANTONIO , 1918 )
StampaQuotidiana ,
Un anno è trascorso , dal giorno in cui il popolo russo costringeva lo zar Nicola II ad abdicare e prendere la via dell ' esilio . La commemorazione dell ' anniversario è poco lieta . Dolore , rovina , apparenza di sfacelo , controffensiva borghese con le baionette e le mitragliatrici tedesche . E ' finita la rivoluzione russa ? E ' fallito , in Russia , il proletariato , nel più grande dei tentativi di riscossa che esso abbia mai tentato nella storia ? Le apparenze sono sconfortanti : i generali tedeschi sono arrivati ad Odessa : i giapponesi si dice stiano per intervenire ; 50 milioni di cittadini sono stati staccati dalla rivoluzione , e con essi le terre più fertili , gli sbocchi al mare , le strade della civiltà e della vita economica . La rivoluzione nata dal dolore e dalla disperazione , continua nel dolore e nelle sofferenze , stretta in un anello di potenze nemiche , immersa in un mondo economico refrattario alle sue idealità , ai suoi fini . Nel marzo del 1917 il telegrafo ci annunziò che un mondo era crollato in Russia : mondo effimero ormai , inanimata parvenza di un potere che era sorto , si era rafforzato , si era trascinato , con la violenza sanguinosa , con la compressione degli spiriti , con la tortura delle carni dilaniate . Aveva questo potere suscitato una grande macchina statale . 170 milioni di creature umane erano state costrette a dimenticare la loro umanità , la loro spiritualità per servire . A che ? All ' idea dell ' Impero russo , del grande Stato russo che doveva arrivare ai mari caldi e aperti per assicurare all ' attività economica sbocchi sicuri da ogni taglia di concorrenti , da ogni sorpresa di guerra . L ' Impero russo era una mostruosa necessità del mondo moderno : per vivere , svilupparsi , per assicurarsi le vie dell ' attività , dieci razze , 170 milioni di uomini dovevano sottostare a una disciplina statale feroce ; dovevano rinunziare all ' umanità ed essere puro strumento del potere . Nel marzo 1917 la macchina mostruosa crolla , imputridita , disfatta nella sua impotenza congenita . Gli uomini si drizzano , si guardano negli occhi . Tutti i valori umani hanno il sopravvento . L ' esteriorità non ha più valore ; troppo male ha fatto , troppi dolori ha prodotto , troppo sangue ha versato . Incomincia la storia , la vera storia . Ognuno vuole essere padrone del proprio destino , si vuole che la società sia plasmata in ubbidienza allo spirito , e non viceversa . L ' organizzazione della convivenza civile deve essere espressione di umanità , deve rispettare tutte le autonomie , tutte le libertà . Incomincia la nuova storia della società umana , incominciano le esperienze nuove della storia dello spirito umano . Esse vengono a coincidere con le espressioni che l ' ideale socialista aveva dato ai bisogni elementari degli uomini . I socialisti come ceto politico salgono al potere senza troppi sforzi : le parole della loro fede coincidono con le aspirazioni confuse e vaghe del popolo russo . Essi devono realizzare l ' organizzazione nuova , devono dettare le nuove leggi , stabilire i nuovi ordinamenti . Il passato continua a sussistere ; viene disgregato . Si ha la parvenza dello sfacelo , del disordine , della confusione . Sembra che si ritorni alla società barbarica , cioè alla non società . Il passato continua a sussistere oltre il territorio della libertà , e preme e vuole prendere una rivincita . L ' ordine nuovo tarda a realizzarsi . Tarda ? O uomini scettici e perversi , non tarda , no perché non si rifà una società in un fiat , perché il male del passato non è un edifizio di cartapesta cui si dà fuoco in un attimo . Doloroso sforzo è la vita , lotta tenace contro le abitudini , contro l ' animalità e l ' istinto grezzo che latra continuamente . Non si crea una società umana in sei mesi , quando tre anni di guerra hanno esaurito un paese , l ' hanno privato dei mezzi meccanici per la vita civile . Non si riorganizzano milioni e milioni di uomini in libertà , così , semplicemente , quando tutto è avverso , e non sussiste che lo spirito indomabile . La storia della rivoluzione russa non si è chiusa e non si chiuderà con l ' anniversario del suo iniziarsi . Come un canto esiste nella fantasia del poeta prima che sulla carta stampata , l ' avvento dell ' organizzazione sociale esiste nelle coscienze e nelle volontà . Sono gli uomini cambiati : questo importa . Si vuole l ' esteriorità , la carta stampata . Si stride per ogni insuccesso , per ogni rovescio apparente . Si domanda ai russi ciò che gli storici non domandano alle rivoluzioni passate : la creazione fulminea di un ordine nuovo . Si suppongono propositi che non sono mai esistiti , speranze che non sono mai state sognate . E questi propositi , queste speranze sono confrontate con la realtà attuale per concludere al fallimento , allo sfacelo . Con la realtà che si dice sortita da un anno di nuova storia , ma che è sortita da secoli di bestiale soppressione dell ' uomo dalla storia . Si domanda l ' impossibile che non è mai stato domandato agli uomini del passato . Quante volte la Rivoluzione francese ha visto occupata la capitale dai nemici ? E l ' occupazione veniva dopo che Napoleone aveva organizzato autoritariamente le forze rivoluzionarie , e aveva condotto gli eserciti francesi di vittoria in vittoria . E la Francia era ben piccola cosa in confronto della Russia sterminata . No , le forze meccaniche non prevalgono mai nella storia : sono gli uomini , sono le coscienze , è lo spirito che plasma l ' esteriore apparenza , e finisce sempre col trionfare . Un anno di storia si è chiuso , ma la storia continua .
LA TUA EREDITA' ( GRAMSCI ANTONIO , 1918 )
StampaQuotidiana ,
La società contemporanea : una fiera rumorosa di uomini in delirio ; nel centro della fiera una giostra che rotea turbinosamente , fulmineamente . Ognuno dei presenti vuol saltare in groppa a un lucente e ben bardato cavallino , a una sirena dai languidi occhi ; vuole adagiarsi nei morbidi cuscini di una carrozzella . E ' un precipitarsi disordinato e caotico della folla in tumulto , è un osceno acrobatismo di arti scimmieschi . Diecimila cadono riversi , dopo essersi fiaccate le membra , uno per diecimila passa , si aderge su questi corpi innumeri , spicca il salto giusto , e trasvola nel turbine infernale . Tu vuoi partecipare alla gara . Hai probabilità , anche tu , di fortuna . Arrivare significa diventar ricco , essere signore della vita , conquistare la propria libertà . Ecco : la libertà . Fermiamoci . La ricchezza non è un fine , certamente ; se diventa fine si chiama avidità ( avarizia ) . E ' mezzo per un fine : la libertà . Un soldo che possiedi , è un soldo di libertà a tua disposizione , è un soldo di libera scelta . La proprietà è la garanzia che questa libertà sarà continua . La proprietà di una parte di ricchezza ( strumento di lavoro ) è possibilità di ampliare ancora il dominio della personale libertà . Il diritto di eredità è la garanzia che la tua personale libertà sarà anche della tua prole , dei tuoi cari . Poiché il tuo fine non è un circoscritto fatto materiale , poiché tu non sei un avido di benessere meccanico , ma di libertà , consegue che il tuo fine non è individuale : è un ' immortalità . Senti che i tuoi figli ti continueranno , come tu continui i tuoi padri , e vuoi garantita la libertà del tuo spirito immortale . Questa immortalità è ammessa dai laici , dai filosofi : essa appunto è dai filosofi chiamata Spirito , e viene fatta coincidere con la Storia , perché tutto umano , perché non ha nulla da spartire con lo spirito ( anima ) trascendente , ultraterreno , delle religioni . E ' pura attività : tu sei attivo , lavori , partecipi dell ' immortalità del lavoro , ma vuoi vedere esteriormente questa perennità del tuo io : la cerchi nei tuoi discendenti , nelle garanzie di libertà che loro assicuri . Tutti gli uomini hanno questa aspirazione , tutti gli uomini vogliono diventare proprietari di libertà , di libertà garantita , di libertà trasmissibile . Se essa è il sommo bene , è naturale si cerchi di farne partecipi i propri cari , è naturale si accetti il sacrifizio per creare questa libertà , anche sicuri di non goderla se stessi , solo per assicurarla ai propri cari . La preoccupazione diventa in taluni casi così pungente da spingere al delitto , alla perversione , al suicidio . Madri si prostituiscono per racimolare un peculio di libertà ai figli ; padri si uccidono con l ' apparenza della disgrazia perché i figli godano subito l ' assicurazione della libertà . La libertà è solo un privilegio : ecco perché si manifestano queste perversioni . La società è una fiera : la fortuna è una giostra . La maggioranza deve necessariamente fallire nella gara atroce . E ' dunque essa non - spirito , non partecipa essa della immortalità della storia ? Esiste la immortalità senza l ' esteriore continuità ? Certo no . Esistendo , trasforma il mondo , suscita quindi forme esteriori . Ebbene , anche tu , che non sei ricco , che non sei capitalista , che non garantisci alla tua immortalità nessuna esteriore continuazione di libertà , erediti e lasci un retaggio . Non saresti uomo , altrimenti , non saresti spirito , non saresti storia . Bisogna che di questa verità tu abbia consapevolezza , che questa consapevolezza tu approfondisca in te e diffonda negli altri . Essa è la tua forza , è la chiave del tuo destino e del destino dei tuoi cari . La proprietà è il rapporto giuridico esistente tra un cittadino e un bene . Essa è dunque un valore sociale , puramente contingente ; è garantita da tutti , che la garantiscono solo in quanto sperano , ognuno singolarmente , giungere a goderla . I pochi sono liberi , nel possesso dei beni , e trasmettono questa libertà ad altri pochi , perché i molti sperano , hanno la velleità di essere liberi , non ne hanno la volontà . La volontà è adeguazione dei mezzi al fine , quindi è specialmente ricerca di mezzi congrui . Il privilegio della libertà sussiste perché la società è una fiera , perché è un disordine perenne . La speranza che tu hai di saltare immediatamente in groppa a un cavallino della giostra , ti fa elemento del disordine , della perenne fiera : tu sei una rotellina della macchina infernale che fa roteare la giostra : se , nella gara , fallisci , tu sei causa del tuo fallire , se ti fiacchi le ossa , tu sei un suicida . Da elemento di disordine devi diventare elemento d ' ordine . All ' essere Immediatamente ( vaga speranza , probabilità minima ) , devi preferire la certezza , anche se non immediata , la certezza per i tuoi figli . Il fine rimane immutato , i mezzi per raggiungerlo sono i soli mezzi congrui a tua disposizione : l ' associazione , l ' organizzazione . Se la proprietà è solo un valore sociale , il solo fatto che esiste un organismo - forza proponentesi di renderla bene comune , garanzia di libertà per tutti , la trasforma , la rende aleatoria in quanto privilegio , cioè la diminuisce ora in pro della collettività , ne fa compartecipe già ora la collettività . Questa diminuzione , questa compartecipazione potenziale è una eredità che tu trasmetti . Certo è più evidente , più palpabile l ' eredità dei capitalisti ; ma se rifletti anche la tua non è trascurabile cosa . Anche tu hai un retaggio : i tuoi ascendenti , che hanno fatto la rivoluzione contro il feudalismo , ti hanno lasciato in eredità il diritto alla vita ( tu non puoi essere ucciso arbitrariamente : ti par piccola cosa ? ) , la libertà individuale ( per incarcerarti devi essere giudicato colpevole d ' un crimine ) , il diritto di muoverti per lavorare in una terra piuttosto che in un ' altra , a tua scelta , secondo la tua utilità . Godi una eredità più recente : la libertà di scioperare , la libertà di associarti con altri per discutere i tuoi interessi immediati e per proporti , in comunione con altri , il fine maggiore della tua vita : la libertà per te , o almeno per i tuoi discendenti . Ti paiono piccole eredità queste ? Esse hanno notevolmente diminuito il privilegio dei pochi . Perché non ti proponi di ampliarle e diminuire ancora , conseguentemente , il privilegio ? Queste eredità sono il frutto del lavoro di molti , non del solo padre tuo , del solo tuo nonno o bisnonno . Sono frutto inconsapevole , perciò piccolo . Diventa tu consapevole , diffondi la tua consapevolezza : quale eredità superiore a quelle del passato non trasmetterai tu all ' avvenire ? Quale più concreta sicurezza di libertà per i tuoi figli , per l ' immortalità del tuo spirito ? Invece di una proprietà individuale , preoccupati di lasciare maggiore possibilità per l ' avvento della proprietà collettiva , della libertà per tutti , perché tutti uguali dinanzi al lavoro , allo strumento di lavoro . Questa tua eredità ha anch ' essa una forma esteriore : l ' associazione . Quanto più forte è l ' associazione , tanto più vicina è l ' ora di riscuotere allo sportello della storia . Chi riscuoterà ? Tu stesso , forse , per la tua quota . Lavora come se il fine fosse immediato , ma non trascurare perciò di suscitare mezzi più potenti , nel caso non fosse immediato : sacrificati , perché tu pensi ai tuoi figli , ai tuoi cari . Rafforza le associazioni che hanno questo fine : liberare la collettività , dando a lei la proprietà della ricchezza . L ' associazione economica ti garantisce la riscossione quotidiana dei benefizi che frutta l ' eredità lasciatati dai tuoi padri nullatenenti : rafforzala con la tua adesione , aumenterai così l ' eredità dei tuoi figli . L ' associazione politica , il Partito socialista , è l ' organo di educazione , di elevazione ; per esso tu sentirai la collettività , ti spoglierai dei tuoi egoismi personali , imparerai a lavorare disinteressatamente per l ' avvenire che è di tutti , quindi anche tuo e dei tuoi . Per esso metterai il tuo sacrifizio e il tuo lavoro con quello degli altri , moltiplicandone il valore per il valore del comune sacrifizio . L ' associazione di cultura ti renderà più degno del tuo compito sociale , ti educherà a pensar bene , migliorerà il tuo spirito : per essa parteciperai al patrimonio di pensiero , di esperienze spirituali , di intelligenza , di bellezza del passato e del presente . Diffondi questa piccola verità : nella società attuale , che è fiera , che è giostra , tutti singolarmente possono diventar ricchi ( liberi ) , ma , necessariamente , solo pochi lo diventano ; la ricerca della proprietà , dell ' eredità individuale ha uno riuscito per diecimila falliti . I diecimila non falliranno invece nella ricerca dell ' eredità sociale ; che si associno , che da elemento di disordine diventino elemento d ' ordine , e avranno avvicinato di diecimila probabilità il raggiungimento del fine stesso . Intanto tu fa il tuo dovere : dà la tua parte di attività , di spiritualità al comune patrimonio sociale attuale . lavora perché sia trasmesso , migliorato e ampliato , ai tuoi discendenti : cura la tua eredità , cura l ' eredità che sola sei certo di poter lasciare .
BILANCI ROSSI ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
StampaQuotidiana ,
I bilanci rossi della Russia soviettista sono passivi , crudelmente passivi . Il " Momento " ne piange come un vitellino , il " Momento " ne soffre con tutta l ' anima sua francescana . Pensate , pensate : 13.700 persone fucilate al primo gennaio 1919 come controrivoluzionarie , senza contare quelle condannate " per intuizione " ; pensate , pensate , lo ha dichiarato lo stesso commissario Lissoflski . E diciassette miliardi di deficit , pensate , pensate , piangete , piangete , o cuoricini di burro alberganti nei seni di zucchero filato delle tenere Perpetue o dei sentimenti curati ! Vade retro , o comunismo , qua l ' aspersorio contro il Soviet ; crudeli e nefandissimi mostri apocalittici , giammai fascinerete le tenerissime Perpetue , giammai udrete Te Deum in vostra gloria ! Quando mai apparve sulla incruenta terra una macchina di strage , un flagello distruttore di vite e di miliardi , così orripilante come la Rivoluzione soviettista ? Cos ' è stata la strage degli Albigesi ? Un gioco da giardino d ' infanzia : e , per carità , non pensate mica che Innocenzo papa sia stato un precursore dell ' " intuizionismo " , quando predicava di uccidere , di uccidere , poiché tanto il Signor Iddio Misericordioso avrebbe , egli , nel suo onnisapere , sceverato la bianca agnella dalla pecora tignosa ; dimostrerete di essere solo un volgare anticlericale , senza rudimento alcuno di teologia e di catechismo . Cos ' è stata la guerra dei contadini in Germania ? Un giocattolo di Norimberga , sebbene si affermi abbia distrutto dodici milioni di vite umane . Cosa sono state le distruzioni di fiamminghi , di Incas , e di marrani commessi dai cattolicissimi re spagnoli ? Servizi alla santa religione sono stati , corvées devotissime di vassalli del Signor Nostro Onnipotente Gesù Cristo . Cosa sono i dieci milioni di morti e dieci milioni di invalidi e mutilati , eredità della guerra che Sua Santità Benedetto ha definito " inutile strage " , ma che il " Momento " crede utilissima , poiché Sua Santità è Pontefice della Chiesa Cattolica , mentre il " Momento " è solo organo del Partito popolare italiano ? Cosa sono i venti milioni di morti per grippe o febbre spagnola , o peste polmonare , ossia peste di guerra , determinata e propagata e coltivata dalle condizioni create e lasciate dalla guerra ? Cosa sono le migliaia e migliaia di creature umane che muoiono quotidianamente di fame , di scorbuto , di assideramento in Romania , in Boemia , in Armenia , in India , per accennare solo a paesi amici dell ' Intesa ? Cosa sono gli ottanta miliardi di deficit del bilancio Italiano , i centoventi miliardi del bilancio francese , i duemila miliardi di danni determinati dalla guerra ? Cosa sono stati i cinquecentomila russi sterminati dal governo zarista nella repressione dei Soviet del 1905 ? Cosa farebbero i ventimilioni di russi che verrebbero sterminati se trionfasse la controrivoluzione dei generali Krasnof , Denikin e Kolciak , gli amici dell ' Intesa che fanno impiccare ed esporre per tre giorni un operaio su dieci dei paesi che riescono a riconquistare , gli amici dell ' Intesa che spediscono a Pietrogrado vagoni piombati di soldati soviettisti tagliati a pezzettini ? Cosa sono , cosa sono ? ... Bazzecole , piccolezze , azioni magnanime , in confronto di 13.700 fucilati e 17 miliardi di deficit . La rivoluzione sociale è il flagello , è il mostro apocalittico . Cos ' è , cosa vale infatti una vita proletaria in confronto di una vita borghese ? Studiate economia , che diamine ; un borghese vale almeno diecimila proletari ; i 13.700 fucilati dai Soviet valgono dunque 137 milioni di proletari e non sono 137 milioni di proletari che il capitalismo internazionale ha svenato per i suoi affari , per concimare le sue messi . Piangete , piangete , dunque , tenerissime Perpetue e sensibilissimi curati del Piemonte , e non lasciatevi fascinare dal comunismo , dal Soviet , dalla rivoluzione sociale .
IL CARNEFICE E LA VITTIMA ( GRAMSCI ANTONIO , 1921 )
StampaQuotidiana ,
Il governo e la stampa borghese cercano un diversivo per mascherare il fallimento delle trattative di pace tra i parlamentari fascisti e i parlamentari riformisti . Il diversivo è già trovato : il Partito comunista . Il Partito comunista non vuole la pacificazione , il Partito comunista è la causa di tutte le disgrazie e di tutte le sofferenze che si abbattono sul popolo italiano , il Partito comunista è un ' associazione di briganti , di assassini , di delinquenti comuni , il Partito comunista è l ' origine sola del fascismo . Siccome il Partito comunista non vuole la pacificazione , così il governo di Bonomi non può fare a meno di continuare a lasciar fare ai fascisti tutto ciò che ai fascisti farà piacere . Le centinaia e migliaia di depositi di armi e munizioni che i fascisti spesso pubblicamente hanno accumulato non verranno sequestrati . Le mitragliatrici , i cannoni lanciafiamme , i moschetti saranno lasciati ai fascisti . I fascisti potranno ancora sfilare nelle città , incolonnati , col moschetto in spalla , con l ' elmetto in testa , coi tascapane pieni di bombe . Lo Stato non interverrà , non applicherà le leggi , non aprirà le prigioni , non disturberà i giudici . Lo Stato non è , per ciò che riguarda i fascisti , un ' amministrazione delle leggi , un ' organizzazione repressiva e punitiva ; lo Stato non esiste per i fascisti , lo Stato riconosce nei fascisti una autorità indipendente e tratta con loro , da pari a pari , e riconosce loro il diritto , se non avverrà la pacificazione , di continuare impunemente a incendiare , ad assassinare , a invadere città e villaggi , a decretare esili e scioglimenti di pubbliche amministrazioni . C ' è dell ' ironia in questa azione pacificatrice del governo italiano . Chi sarà dunque il custode e il garante del " trattato di pace " ? Chi si fiderà delle parole di un governo che in tal modo , clamorosamente , confessa o di essere impotente o di essere in malafede ? Come farà rispettare la " carta " che dovrebbe essere giurata dai sovversivi e dai fascisti , questo governo che non fa rispettare la carta fondamentale dello Stato giurata dal re al popolo italiano ? I comunisti non parteciperanno certamente a questo " mercato di sciocchi " , non compiranno certamente questo delitto contro il popolo italiano . Non può esserci pace tra il carnefice e la sua vittima , non può esserci pace tra il popolo e i suoi massacratori . Il Partito comunista si assume tutte le responsabilità di questo suo atteggiamento . Sa di diventare il bersaglio della coalizione reazionaria , ma è sicuro che anche se " pacifista " diverrebbe egualmente il bersaglio della reazione coalizzata . La classe operaia italiana ha già visto quanto valgono le parole del governo italiano , dopo lo sgombero delle fabbriche occupate . Non dovevano esserci rappresaglie : a migliaia gli operai sono stati cacciati in galera , e i tribunali sudano sette camicie per imbastire un colossale complotto ; a centinaia di migliaia gli operai sono stati buttati sulla strada a crepare di fame con le loro famiglie . A Torino anche gli operai socialisti hanno già avuto la scottatura per la loro fiducia nella parola dei reazionari : hanno firmato un patto ; oggi è venuta la loro volta , oggi essi vengono licenziati . Chi fa rispettare ai reazionari i patti , le promesse , i giuramenti ? Ma non dimostrano essi , già prima della pacificazione , tutta la loro malafede ? Non è coi comunisti , non è col Partito comunista come piccolo nucleo di individui associati , che la reazione è in collera ; essa è in collera con la classe operaia e contadina , come massa di salariati schiavi del capitale , essa ha paura che la classe lavoratrice nella sua totalità , sia essa comunista , socialista , repubblicana , popolare , oppressa , taglieggiata , affamata , insorga contro i suoi sfruttatori e capovolga gli attuali rapporti di classe . A Ferrara non si era neppure ancora formata una sezione comunista , eppure a Ferrara il fascismo è stato particolarmente feroce . In tutte le zone agricole , nel Polesine , nel Reggiano , nelle Puglie , dove il fascismo ha instaurato il regime coloniale , il Partito comunista , essenzialmente operaio e urbano , aveva scarsissime forze . Dove il Partito comunista era specialmente forte , come a Torino , il fascismo ha tardato fino al mese di aprile ad entrare in campo . La sua aggressività ha coinciso con la crisi industriale , con la serrata della Fiat , ed è apparsa luminosamente come una coordinata tattica della lotta capitalistica contro l ' organizzazione sindacale . Il fascismo non è una particolare associazione , come non è una particolare organizzazione il comunismo : il fascismo non è un movimento sociale , è l ' espressione organica della classe proprietaria in lotta contro le esigenze vitali della classe lavoratrice , della classe proprietaria che vuole , con la fame e con la morte dei lavoratori ricostruire il sistema economico rovinato dalla guerra imperialista . In questa lotta l ' iniziativa appartiene ancora alla classe proprietaria , come al fascismo appartiene l ' iniziativa della guerra civile : la classe lavoratrice è la vittima della guerra di classe e non può esserci pace tra la vittima e il carnefice . Chi oggi vuole trascinare il proletariato alla pacificazione , è già anch ' egli un carnefice : per la pietà che ispirano oggi i dieci uccisi , costoro preparano per domani la strage di mille . Non è neppure pietà cotesta , è ipocrisia vile ; il Partito comunista non vuole essere né ipocrita né vile , appunto perché sente davvero la pietà umana per il destino atroce del popolo lavoratore .
LA GUERRA È LA GUERRA ( GRAMSCI ANTONIO , 921 )
StampaQuotidiana ,
Comprendere e saper valutare con esattezza il nemico , significa possedere già una condizione necessaria per la vittoria . Comprendere e saper valutare le proprie forze e la loro posizione nel campo di lotta , significa possedere un ' altra importantissima condizione per la vittoria . I fascisti vogliono evidentemente anche a Torino sviluppare fino in fondo il piano generale che ha procurato facili trionfi nelle altre città . Sono stati chiamati contingenti forestieri ( bolognesi , truppe scelte , allenate ) . Sono state intensificate le passeggiate dimostrative , con i propri effettivi inquadrati e incolonnati militarmente . Si ripetono incessantemente le convocazioni improvvise degli aderenti , con l ' ordine di recarsi armati ai convegni : ciò che serve a creare l ' aspettazione di eventi misteriosi ed a determinare così la psicologia della guerra . Le voci allarmistiche vengono diffuse a profusione ( " il primo ucciso sarà uno studente socialista , incendieremo " L ' Ordine Nuovo " , incendieremo la Camera del lavoro , incendieremo la libreria dell ' Act " ) . E ' questo un espediente che si propone due scopi : disgregare le forze proletarie , col panico e con la snervante incertezza dell ' attesa , determinare nei fascisti l ' abitudine dell ' obiettivo da raggiungere . Avranno i fascisti di Torino il facile trionfo che hanno avuto nelle altre città ? Osserviamo intanto che l ' aver domandato aiuti fuori , è una prova della debolezza organica del fascismo torinese . A Torino i fascisti si appoggiano e possono appoggiarsi su una sola categoria della classe piccolo borghese : la categoria degli esercenti , non certo famosa per sublimi virtù guerresche . La classe operaia torinese è certo moralmente superiore ai fascisti e sa di essere moralmente superiore . I controrivoluzionari della Confederazione generale del lavoro vanno affermando ( per avvilire la massa e toglierle ogni capacità di offesa e di difesa ) che gli operai , non avendo fatto la guerra , non possono combattere e vincere il fascismo sul terreno della violenza armata . Per ciò che riguarda Torino , questa affermazione disfattista e controrivoluzionaria è falsa anche obiettivamente . Gli operai torinesi hanno queste esperienze " guerresche " : sciopero generale del maggio 1915 , insurrezione armata di cinque giorni nell ' agosto 1917 , azione manovrata di grandi masse del 2-3 dicembre 1919 , sciopero generale con episodi di tattica irlandese e sviluppo di un piano strategico unitario nell ' aprile 1920 , occupazione delle fabbriche nel settembre scorso con l ' accumulazione di infinite esperienze nell ' ordine militare . Questo quadro obiettivo delle condizioni in cui si svolgerà la lotta ; non ha per nulla lo scopo di attenuare la gravità del pericolo . La classe operaia torinese si trova certo in una buona posizione di guerra , ma nessuna buona posizione può , di per sé , salvare un esercito dalla sconfitta . La buona posizione deve essere sfruttata in tutte le sue possibilità . Guai alla classe operaia se essa permetterà , anche un istante solo , che a Torino i fascisti possano mettere in esecuzione il loro piano , come hanno fatto nelle altre città . La minima debolezza , la minima indecisione potrebbe essere fatale . Al primo tentativo fascista deve seguire rapida , secca , spietata la risposta degli operai e deve questa risposta essere tale che il ricordo ne sia tramandato fino ai pronipoti dei signori capitalisti . Alla guerra come alla guerra , e in guerra i colpi non si danno a patti . Intanto la classe operaia torinese ha già dichiarato , in una mozione del suo partito politico , di considerare i fascisti solo come strumenti di un ' azione che trova i suoi mandanti e responsabilità maggiori in ben altri ambienti . Anche la " Stampa " ha pubblicato ( il 27 gennaio , cinque giorni fa appena ) : " L ' attuale potente organizzazione ( dei fascisti ) è favorita da commercianti , industriali , agricoltori " . Nella guerra e nella rivoluzione aver pietà di dieci significa essere spietati con mille . La classe operaia ungherese ha voluto essere dolce coi suoi oppressori : oggi sconta , e scontano le donne operaie e scontano i bambini operai , la sua dolcezza ; la pietà per i mille ha portato miseria , lutto ; disperazione a milioni di proletari ungheresi . I colpi non si danno a patti . Tanto più implacabili devono essere gli operai , in quanto non c ' è proporzione tra i danni che subisce la classe operaia e i danni che subiscono i capitalisti . La Camera del lavoro è il prodotto degli sforzi di molte generazioni di operaie . E ' costata sacrificio e stenti a centinaia di migliaia di operai , è l ' unica proprietà di centomila famiglie operaie . Se essa viene distrutta , sono annientati questi sforzi , questi sacrifici , questi stenti , questa proprietà . La si vuol distruggere per distruggere l ' organizzazione , per togliere all ' operaio la garanzia del suo pane , del suo tetto , del suo vestire , per togliere questa garanzia alla donna e al figlio dell ' operaio . Pericolo di morte per chi tocca la Camera del lavoro , pericolo di morte per chi favorisce e promuove l ' opera di distruzione ! Cento per uno . Tutte le case degli industriali e dei commercianti non possono salvare la casa del popolo , perché il popolo perde tutto se perde la sua casa . Pericolo di morte per chi attenta al pane dell ' operaio , al pane del figlio dell ' operaio . La guerra è la guerra : chi tenta l ' avventura deve provare il duro morso della belva che ha scatenato . Tutto ciò che l ' operaio ha creato col soldino del suo sacrificio , tutto ciò che le generazioni operaie hanno lentamente e faticosamente elaborato col sangue e col dolore , deve essere rispettato come cosa sacra . Scoppia la tempesta e l ' uragano quando si commettono sacrilegi , e travolge i colpevoli come pagliuzze . Pericolo di morte per chi tocca la proprietà dell ' operaio , dell ' uomo condannato a non aver proprietà . La guerra è la guerra . Guai a chi la scatena . Un militante della classe operaia che debba passare all ' altro mondo , deve avere nel suo viaggio un accompagnamento di prima classe . Se l ' incendio arrossa il pezzo di cielo di una strada , la città deve essere provvista di molti bracieri per riscaldare le donne e i figli degli operai andati in guerra . Guai a chi scatena la guerra . Se l ' Italia non è abituata alla serietà e alla responsabilità , se l ' Italia non è abituata a prendere sul serio nessuno , se l ' Italia borghese si è per caso formata la facile e dolce persuasione che neppure i rivoluzionari italiani sono da prendere sul serio , sia lanciato il dado : siamo persuasi che più di una volpe lascerà la sua coda e l ' astuzia nella tagliola .
StampaQuotidiana ,
Uno dei membri della delegazione italiana , testé ritornato dalla Russia sovietica , riferì ai lavoratori torinesi che la tribuna destinata all ' accoglienza della delegazione di Kronstadt era fregiata con la seguente iscrizione : " Evviva lo sciopero generale torinese dell ' aprile 1920 " . Gli operai appresero questa notizia con molto piacere e grande soddisfazione . La maggior parte dei componenti la delegazione italiana recatasi in Russia erano stati contrari allo sciopero generale d ' aprile . Essi sostenevano nei loro articoli contro lo sciopero che gli operai torinesi erano stati vittime di un ' illusione e avevano sopravvalutato l ' importanza dello sciopero . I lavoratori torinesi appresero perciò con piacere l ' atto di simpatia dei compagni di Kronstadt ed essi si dissero : " I nostri compagni comunisti russi hanno meglio compreso e valutato l ' importanza dello sciopero di aprile che non gli opportunisti italiani , dando così a questi ultimi una buona lezione " . Lo sciopero di aprile Il movimento torinese dell ' aprile fu infatti un grandioso avvenimento nella storia non soltanto del proletariato italiano , ma di quello europeo , e possiamo dirlo , nella storia del proletariato di tutto il mondo . Per la prima volta nella storia , si verificò infatti il caso di un proletariato che impegna la lotta per il controllo della produzione , senza essere stato spinto all ' azione dalla fame o dalla disoccupazione . Di più non fu soltanto una minoranza , un ' avanguardia della classe operaia che intraprese la lotta , ma la massa intiera dei lavoratori di Torino scese in campo e portò la lotta , incurante di privazioni e di sacrifizi , fino alla fine . I metallurgici scioperarono per un mese , le altre categorie dieci giorni . Lo sciopero generale degli ultimi dieci anni dilagò in tutto il Piemonte , mobilizzando circa mezzo milione di operai industriali e agricoli , e coinvolse quindi circa quattro milioni di popolazione . I capitalisti italiani tesero tutte le loro forze per soffocare il movimento operaio torinese ; tutti i mezzi dello Stato borghese furono posti a loro disposizione , mentre gli operai sostennero da soli la lotta senza alcun aiuto né dalla direzione del Partito socialista , né dalla Confederazione Generale del Lavoro . Anzi , i dirigenti del Partito e della Confederazione schernirono i lavoratori e contadini italiani da qualsiasi azione rivoluzionaria colla quale essi intendevano manifestare la loro solidarietà coi fratelli torinesi , e portare a essi un efficace aiuto . Ma gli operai torinesi non si perdettero d ' animo . Essi sopportarono tutto il peso della reazione capitalista , osservarono la disciplina fino all ' ultimo momento e rimasero fino dopo la disfatta fedeli alla bandiera del comunismo e della rivoluzione mondiale . Anarchici e sindacalisti La propaganda degli anarchici e sindacalisti contro la disciplina di partito e la dittatura del proletariato non ebbe alcuna influenza sulle masse , anche quando , causa del tradimento dei dirigenti , lo sciopero terminò con una sconfitta . I lavoratori torinesi giurarono anzi di intensificare la lotta rivoluzionaria e di condurla su due fronti : da una parte contro la borghesia vittoriosa , dall ' altra contro i capi traditori . La coscienza e la disciplina rivoluzionaria , di cui le masse torinesi hanno dato prova , hanno la loro base storica nelle condizioni economiche e politiche in cui si è sviluppata la lotta di classe a Torino . Torino è un centro di carattere prettamente industriale . Quasi tre quarti della popolazione , che conta mezzo milione di abitanti , è composta di operai : gli elementi piccolo - borghesi sono una quantità infima . A Torino vi è inoltre una massa compatta di impiegati e tecnici , che sono organizzati nei sindacati e aderiscono alla Camera del Lavoro . Essi furono durante tutti i grandi scioperi a fianco degli operai , e hanno quindi , se non tutti , almeno la maggior parte , acquistato la psicologia del vero proletariato , in lotta contro il capitale , per la rivoluzione e il comunismo . Due insurrezioni armate Durante la guerra imperialista del 1914-18 , Torino vide due insurrezioni armate : la prima insurrezione , che scoppiò nel maggio 1915 , aveva l ' obiettivo di impedire l ' intervento dell ' Italia nella guerra contro la Germania ( in questa occasione venne saccheggiata la Casa del popolo ) ; la seconda insurrezione , nell ' agosto 1917 , assunse il carattere di una lotta rivoluzionaria armata , su grande scala . La notizia della Rivoluzione di marzo in Russia era stata accolta a Torino con gioia indescrivibile . Gli operai piangevano di commozione quando appresero la notizia che il potere dello zar era stato rovesciato dai lavoratori di Pietrogrado . Ma i lavoratori torinesi non si lasciarono infinocchiare dalla fraseologia demagogica di Kerenski e dei menscevichi (...) . Quando nel luglio del 1917 arrivò a Torino la missione inviata nell ' Europa occidentale dal Soviet di Pietrogrado , i delegati Smirnov e Goldemberg , che si presentarono dinanzi a una folla di cinquantamila operai , vennero accolti da grida assordanti di " Evviva Lenin ! Evviva i bolscevichi ! " . Goldemberg non era troppo soddisfatto di questa accoglienza ; egli non riusciva a capire in che maniera il compagno Lenin si fosse acquistata tanta popolarità fra gli operai torinesi . E non bisogna dimenticare che questo episodio avvenne dopo la repressione della rivolta bolscevica del luglio , che la stampa borghese italiana infuriava contro Lenin e contro i bolscevichi , denunziandoli come briganti , intriganti , agenti e spie dell ' imperialismo tedesco . Dal principio della guerra italiana ( 24 maggio 1915 ) il proletariato torinese non aveva fatto nessuna manifestazione di massa . Barricate , trincee , reticolati L ' imponente comizio che era stato organizzato in onore dei delegati del Soviet pietrogradese segnò l ' inizio di un nuovo periodo di movimenti di masse . Non passò un mese , che i lavoratori torinesi insorsero con le armi in pugno contro l ' imperialismo e il militarismo italiano . L ' insurrezione scoppiò il 23 agosto 1917 . Per cinque giorni gli operai combatterono nelle vie della città . Gli insorti , che disponevano di fucili , granate e mitragliatrici , riuscirono persino a occupare alcuni quartieri della città e tentarono tre o quattro volte di impadronirsi del centro ove si trovavano le istituzioni governative e i comandi militari . Ma i due anni di guerra e di reazione avevano indebolito la già forte organizzazione del proletariato , e gli operai inferiori di armamento furono vinti . Invano sperarono in un appoggio da parte dei soldati ; questi si lasciarono ingannare dall ' insinuazione che la rivolta era stata inscenata dai tedeschi . Il popolo eresse barricate , scavò trincee , circondò qualche rione di reticolati a corrente elettrica e respinse per cinque giorni tutti gli attacchi delle truppe e della polizia . Caddero più di 500 operai , più di 2000 vennero gravemente feriti , Dopo la sconfitta i migliori elementi furono arrestati e allontanati e il movimento proletario perdette di intensità rivoluzionaria . Ma i sentimenti comunisti del proletariato torinese non erano spenti . Nel dopoguerra Dopo la fine della guerra imperialista il movimento proletario fece rapidi progressi . La massa operaia di Torino comprese che il periodo storico aperto dalla guerra era profondamente diverso dall ' epoca precedente la guerra . La classe operaia torinese intuì subito che la III Internazionale è un ' organizzazione del proletariato mondiale per la direzione della guerra civile , per la conquista del potere politico , per l ' istituzione della dittatura proletaria , per la creazione di un nuovo ordine nei rapporti economici e sociali . I problemi della rivoluzione , economici e politici , formavano oggetto di discussione in tutte le assemblee degli operai . Le migliori forze dell ' avanguardia operaia si riunirono per diffondere un settimanale di indirizzo comunista , " l ' Ordine Nuovo " . Nelle colonne di questo settimanale si trattarono i vari problemi della rivoluzione ; l ' organizzazione rivoluzionaria delle masse che dovevano conquistare i sindacati alla causa del comunismo ; il trasferimento della lotta sindacale dal campo grettamente corporativista e riformista , sul terreno della lotta rivoluzionaria , del controllo sulla produzione e della dittatura del proletariato . Anche la questione dei Consigli di fabbrica fu posta all ' ordine del giorno . Nelle aziende torinesi esistevano già prima piccoli comitati operai , riconosciuti dai capitalisti , e alcuni di essi avevano già ingaggiato la lotta contro il funzionarismo , lo spirito riformista e le tendenze costituzionali dei sindacati . Ma la maggior parte di questi comitati non erano creature dei sindacati ; le liste dei candidati per questi comitati ( commissioni interne ) venivano proposte dalle organizzazioni sindacali , le quali sceglievano di preferenza operai di tendenze opportuniste che non avrebbero dato delle noie ai padroni , e avrebbero soffocato in germe ogni azione di massa . I seguaci dell ' " Ordine Nuovo " perorarono nella loro propaganda in prima linea la trasformazione delle commissioni interne , e il principio che la formazione delle liste dei candidati dovesse avvenire nel seno della massa operaia e non dalle cime della burocrazia sindacale . I compiti che essi assegnarono ai Consigli di fabbrica furono il controllo sulla produzione , l ' armamento e la preparazione militare delle masse , la loro preparazione politica e tecnica . Essi non dovevano più compiere l ' antica funzione di cani da guardia che proteggono gli interessi delle classi dominanti , né frenare le masse nelle loro azioni contro il regime capitalistico . L ' entusiasmo per i Consigli La propaganda per i Consigli di fabbrica venne accolta con entusiasmo dalle masse ; nel corso di mezzo anno vennero costituiti Consigli di fabbrica in tutte le fabbriche e officine metallurgiche , i comunisti conquistarono la maggioranza nel sindacato metallurgici ; il principio dei Consigli di fabbrica e del controllo sulla produzione venne approvato e accettato dalla maggioranza del Congresso e dalla maggior parte dei sindacati appartenenti alla Camera del Lavoro . L ' organizzazione dei Consigli di fabbrica si basa sui seguenti principi : in ogni fabbrica in ogni officina viene costituito un organismo sulla base della rappresentanza ( e non sull ' antica base del sistema burocratico ) il quale realizza la forza del proletariato , la lotta contro l ' ordine capitalistico o esercita il controllo sulla produzione , educando tutta la massa operaia per la lotta rivoluzionaria e per la creazione dello Stato operaio . Il Consiglio di fabbrica deve essere formato secondo il principio dell ' organizzazione per industria ; esso deve rappresentare per la classe operaia il modello della società comunista , alla quale si arriverà attraverso la dittatura del proletariato ; in questa società non esisteranno più divisioni di classe , tutti i rapporti sociali saranno regolati secondo le esigenze tecniche della produzione e della organizzazione corrispondente , e non saranno subordinati a un potere statale organizzato . La classe operaia deve comprendere tutta la bellezza e nobiltà dell ' ideale per il quale essa lotta e si sacrifica ; essa deve rendersi conto che per raggiungere questo ideale è necessario passare attraverso alcune tappe ; essa deve riconoscere la necessità della disciplina rivoluzionaria e della dittatura . Ogni azienda si suddivide in reparti e ogni reparto in squadre di mestiere ; ogni squadra compie una determinata parte del lavoro ; gli operai di ogni squadra eleggono un operaio con mandato imperativo e condizionato . L ' assemblea dei delegati di tutta l ' azienda forma un Consiglio che elegge dal suo seno un comitato esecutivo . L ' assemblea dei segretari politici dei comitati esecutivi forma il comitato centrale dei Consigli che elegge dal suo seno un comitato urbano di studio per la organizzazione della propaganda , la elaborazione dei piani di lavoro , per l ' approvazione dei progetti e delle proposte delle singole aziende perfino di singoli operai , e infine per la direzione generale di tutto il movimento . Consigli e commissioni interne durante gli scioperi Alcuni compiti dei Consigli di fabbrica hanno carattere prettamente tecnico e perfino industriale , come ad esempio , il controllo sul personale tecnico , il licenziamento di dipendenti che si dimostrano nemici della classe operaia , la lotta con la direzione per la conquista dei diritti e libertà , il controllo della produzione dell ' azienda e delle operazioni finanziarie . I Consigli di fabbrica presero presto radici . Le masse accolsero volentieri questa forma di organizzazione comunista , si schierarono intorno ai comitati esecutivi e appoggiarono energicamente la lotta contro l ' autocrazia capitalista . Quantunque né gli industriali , né la burocrazia sindacale volessero riconoscere i Consigli e i comitati , questi ottennero tuttavia notevoli successi : essi scacciarono gli agenti e le spie dei capitalisti , annodarono rapporti con gli impiegati e coi tecnici per avere delle informazioni d ' indole finanziaria e industriale ; negli affari dell ' azienda essi concentrarono nelle loro mani il potere disciplinare e dimostrarono alle masse disunite e disgregate ciò che significa la gestione diretta degli operai nell ' industria . L ' attività dei Consigli e delle commissioni interne si manifestò più chiaramente durante gli scioperi ; questi scioperi perdettero il loro carattere impulsivo , fortuito e divennero l ' espressione dell ' attività cosciente delle masse rivoluzionarie . L ' organizzazione tecnica dei Consigli e delle commissioni interne , la loro capacità di azione si perfezionò talmente , che fu possibile ottenere in cinque minuti la sospensione dal lavoro di 15 mila operai dispersi in 42 reparti della Fiat . Il 3 dicembre 1919 i Consigli di fabbrica diedero una prova tangibile della loro capacità di dirigere movimenti di masse in grande stile ; dietro ordine della sezione socialista , che concentrava nelle sue mani tutto il meccanismo del movimento di massa , i Consigli di fabbrica mobilizzarono senza alcuna preparazione , nel corso di un ' ora , centoventimila operai , inquadrati secondo le aziende . Un ' ora dopo si precipitò l ' armata proletaria come una valanga fino al centro della città e spazzò dalle strade e dalle piazze tutto il canagliume nazionalista e militarista . La lotta contro i Consigli Alla testa del movimento per la costruzione dei Consigli di fabbrica furono i comunisti appartenenti alla sezione socialista e alle organizzazioni sindacali ; vi presero pure parte gli anarchici , i quali cercarono di contrapporre la loro fraseologia ampollosa al linguaggio chiaro e preciso dei comunisti marxisti . Il movimento incontrò la resistenza accanita dei funzionari sindacali , della direzione del Partito socialista e dell ' " Avanti ! " . La polemica di questa gente si basava sulla differenza fra il concetto di Consiglio di fabbrica e quello di Soviet . Le loro conclusioni ebbero un carattere puramente teorico , astratto , burocratico . Dietro le loro frasi altisonanti si celava il desiderio di evitare la partecipazione diretta delle masse alla lotta rivoluzionaria , il desiderio di conservare la tutela delle organizzazioni sindacali sulle masse . I componenti la direzione del Partito si rifiutarono sempre di prendere l ' iniziativa di una azione rivoluzionaria , prima che non fosse attuato un piano di azione coordinato , ma non facevano mai nulla per preparare ed elaborare questo piano . Il movimento torinese non riuscì però ad uscire dall ' ambito locale , poiché tutto il meccanismo burocratico dei sindacati venne messo in moto per impedire che le masse operaie delle altre parti d ' Italia seguissero l ' esempio di Torino . Il movimento torinese venne deriso , schernito , calunniato e criticato in tutti i modi . Le aspre critiche degli organismi sindacali e della direzione del Partito socialista incoraggiarono nuovamente i capitalisti i quali non ebbero più freno nella loro lotta contro il proletariato torinese e contro i Consigli di fabbrica . La conferenza degli industriali , tenutasi nel marzo 1920 a Milano , elaborò un piano d ' attacco ; ma i " tutori della classe operaia " , le organizzazioni economiche e politiche non si curarono di questo fatto . Abbandonato da tutti , il proletariato torinese fu costretto ad affrontare da solo , colle proprie forze , il capitalismo nazionale e il potere dello Stato . Torino venne inondata da un esercito di poliziotti ; intorno alla città si piazzarono cannoni e mitragliatrici nei punti strategici . E quando tutto questo apparato militare fu pronto , i capitalisti cominciarono a provocare il proletariato . E ' vero che di fronte a queste gravissime condizioni di lotta il proletariato esitò ad accettare la sfida ; ma quando si vide che lo scontro era inevitabile , la classe operaia uscì coraggiosamente dalle sue posizioni di riserva e volle che la lotta fosse condotta fino alla sua fine vittoriosa . Il Consiglio nazionale socialista di Milano I metallurgici scioperarono un mese intero , le altre categorie dieci giorni ; l ' industria in tutta la provincia era ferma , le comunicazioni paralizzate . Il proletariato torinese fu però isolato dal resto d ' Italia ; gli organi centrali non fecero niente per aiutarlo ; ma non pubblicarono nemmeno un manifesto per spiegare al popolo italiano l ' importanza della lotta dei lavoratori torinesi ; L ' " Avanti ! " si rifiutò di pubblicare il manifesto della sezione torinese del partito . I compagni torinesi si buscarono dappertutto epiteti di anarchici e avventurieri . In quell ' epoca si doveva avere a Torino il Consiglio nazionale del Partito ; tale convegno venne però trasferito a Milano , perché una città " in preda a uno sciopero generale " sembrava poco adatta come teatro di discussioni socialiste . In questa occasione si manifestò tutta l ' impotenza degli uomini chiamati a dirigere il Partito ; mentre la massa operaia difendeva a Torino coraggiosamente i Consigli di fabbrica , la prima organizzazione basata sulla democrazia operaia , incarnante il potere del proletario , a Milano si chiacchierava intorno a progetti e metodi teorici per la formazione di Consigli come forma di potere politico da conquistare dal proletariato ; si discuteva sul modo di sistemare le conquiste non avvenute e si abbandonava il proletariato torinese al suo destino , si lasciava alla borghesia la possibilità di distruggere il potere operaio già conquistato . Le masse proletarie italiane manifestarono la loro solidarietà coi compagni torinesi in varie forme ; i ferrovieri di Pisa , Livorno e Firenze si rifiutarono di trasportare le truppe destinate a Torino , i lavoratori dei porti e i marinari di Livorno e Genova sabotarono il movimento dei porti ; il proletariato di molte città scese in sciopero contro gli ordini dei sindacati . Lo sciopero generale di Torino e del Piemonte cozzò contro il sabotaggio e la resistenza delle organizzazioni sindacali e del Partito stesso . Esso fu tuttavia di grande importanza educativa perché dimostrò che l ' unione pratica degli operai e contadini è possibile , e riprovò l ' urgente necessità di lottare contro tutto il meccanismo burocratico delle organizzazioni sindacali , che sono il più solido appoggio per l ' opera opportunistica dei parlamentari e dei riformisti mirante al soffocamento di ogni movimento rivoluzionario delle masse lavoratrici .
LA CONFEDERAZIONE GENERALE DEL LAVORO ( GRAMSCI ANTONIO , 1921 )
StampaQuotidiana ,
I comunisti non avranno la maggioranza nel congresso confederale che sta per riunirsi a Livorno ; è anzi quasi certo che neppure nei futuri congressi , nonostante ogni sforzo di propaganda e organizzazione , i comunisti avranno la maggioranza . La situazione si presenta in questi termini : per avere la maggioranza nei congressi , i comunisti dovrebbero essere in grado di rinnovare radicalmente lo statuto , ma per rinnovare lo statuto è necessario avere già la maggioranza . Se i comunisti si lasciassero impigliare in questo circolo vizioso , essi farebbero il giuoco della burocrazia sindacale : è necessario perciò che l ' opposizione abbia un indirizzo preciso e un metodo capace di spezzare l ' attuale condizione di cose . La Confederazione generale del lavoro ( negli altri paesi esiste una situazione identica a quella italiana ) è un meccanismo di governo che non può essere paragonato allo Stato parlamentare borghese : essa può trovare dei modelli solo nelle antiche organizzazioni statali assire e babilonesi o nelle associazioni guerriere che ancor oggi nascono e si sviluppano in Mongolia e in Cina . Ciò si spiega da un punto di vista storico . Le masse sono entrate nel movimento sindacale per la paura di essere schiacciate da un avversario che sanno strapotente e del quale non sono in grado di prevedere i colpi e le iniziative . Preoccupate di questa loro condizione di inferiorità assoluta , prive di ogni educazione costituzionale , le masse hanno completamente abdicato a ogni sovranità e a ogni potere ; l ' organizzazione è per loro diventata una stessa cosa con la persona dell ' organizzatore , allo stesso modo che per un esercito in campo la persona del condottiero diventa il palladio della salute comune , diventa la garanzia del successo e della vittoria . Sarebbe stato il compito del Partito socialista dare alle masse proletarie la preparazione politica e l ' educazione costituzionale di cui esse difettavano . Sarebbe stato compito del partito socialista innovare gradualmente le forme organizzative e trasferire il massimo del potere nelle mani delle masse . Il Partito non fece nulla in questo senso ; l ' organizzazione fu completamente lasciata in balìa di un ristretto gruppo di funzionari , che minuziosamente montarono su la macchina che oggi dà loro l ' assoluto dominio . Sette anni senza congresso hanno permesso di più : tutto un nugolo di funzionari è stato scaglionato nelle più importanti posizioni , e si è costituita una fortezza imprendibile e inaccessibile anche ai più tenaci e volenterosi . Il Congresso socialista di Livorno si spiega solo per questa condizione di cose esistente nel campo sindacale : il Partito socialista è completamente caduto nelle mani della burocrazia sindacale che , del resto , col suo personale e coi mezzi delle organizzazioni , aveva procurato la maggioranza alla tendenza unitaria ; il Partito socialista è ridotto a far da giannizzero ai mandarini e ai condottieri che sono alla testa delle Federazioni e della Confederazione . I comunisti devono riconoscere questo stato di fatto e operare conseguentemente . I comunisti devono considerare la Confederazione alla stessa stregua dello Stato parlamentare , cioè come un organismo la cui conquista non può avvenire per vie costituzionali . Inoltre la questione confederale deve essere riguardata tenendo conto di questi altri postulati : che si vuole raggiungere l ' unità proletaria e che si vuole impostare in senso rivoluzionario il problema del controllo sulla produzione . Il campo di attività del Partito comunista è tutta la massa degli operai e contadini ; la Confederazione è teatro di maggior propaganda e maggiore attività solo perché numericamente abbraccia la maggior parte degli operai e contadini italiani organizzati , cioè più consapevoli e preparati . La lotta per la formazione e per lo sviluppo dei Consigli di fabbrica e di azienda crediamo sia la lotta specifica del Partito comunista . Essa deve porre in grado il partito di innestarsi direttamente con una organizzazione accentrata della massa operaia , organizzazione che deve essere riconosciuta dalle masse come l ' unica competente e autorizzata a emanare parole d ' ordine per l ' azione generale . Con la lotta per i Consigli sarà possibile conquistare in modo stabile e permanente la maggioranza della Confederazione , e giungere , se non nel periodo rivoluzionario , certo nel periodo postrivoluzionario , a conquistare anche i posti direttivi . Questo processo si è verificato in Russia : nelle giornate rivoluzionarie del novembre 1917 , i proclami e i manifesti del Partito bolscevico non recavano la firma dell ' Unione panrussa dei sindacati , recavano la firma della Centrale panrussa dei Consigli di fabbrica . E ' certo importante avere nel seno della Confederazione una forte minoranza comunista organizzata e centralizzata , e a questo fine devono essere rivolti tutti i nostri sforzi di propaganda e di azione . Ma più importante storicamente e tatticamente è che nessuno sforzo sia risparmiato perché subito dopo il Congresso di Livorno sia possibile convocare un congresso dei Consigli e delle Commissioni interne di tutte le fabbriche e le aziende italiane e che da questo congresso venga nominata una Centrale che abbracci nei suoi quadri organizzativi tutta la massa operaia .
LA SMORFIA DI GWYNPLAINE ( GRAMSCI ANTONIO , 1921 )
StampaQuotidiana ,
Ogni volta che la politica manda a effetto una operazione contro la classe operaia , i primi a gioirne o , " meglio " , i primi a dare manifestazioni esteriori della loro contentezza non sono i " pezzi grossi " , commissari di polizia od ufficiali delle regie guardie o dei carabinieri , ma sono i più umili agenti , i più modesti carabinieri , l ' ultima delle guardie regie . Sono cioè gli agenti del governo usciti dalle file del proletariato più arretrato , costretti a questo passo dalla miseria o dalla speranza di trovare , abbandonando il campo o l ' officina , una vita migliore , dalla persuasione di divenire qualche cosa di più di un povero contadino relegato in un paesetto sperduto fra i monti , di un manovale abbruttito dal quotidiano lavoro d ' officina . Questa gente odia , dopo averne disertato le file , la classe lavoratrice con un accanimento che supera ogni immaginazione . " Ecco le armi " , urlò trionfante non so se un agente investigativo od un carabiniere in borghese , scoprendo una rivoltella durante la perquisizione all ' " Ordine Nuovo " . E rimase stupito , spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale . Pochi minuti dopo , un altro agente udendo uno scambio di parole tra il commissario ed un nostro redattore , esclamò : " Finiremo per arrestarli tutti ! Li arresteremo tutti ! " A questo pensiero la sua bocca si aprì ad un riso tanto cattivo da sbalordire chiunque non sia abituato a questo genere di fratellanza umana . Ho compreso allora perché nelle caserme e nei posti di polizia , carabinieri , guardie regie ed agenti gareggino nel bastonare gli operai arrestati , nel rallegrarsi delle loro torture . E ' un odio di lunga data . Gli agenti dello Stato addetti al mantenimento dell ' ordine pubblico sentono attorno a sé il disprezzo che tutta la classe lavoratrice ha per i rinnegati , per quelli che sono passati nell ' altro campo , per i mercenari che impegnano ogni loro energia per soffocare qualsiasi movimento del proletariato . E al disprezzo del proletariato s ' aggiunge quello di gran parte della borghesia che guarda con occhio diffidente tutta questa puzza di questura . Perché ? Perché questa è la sorte di tutti i mercenari : al disprezzo e all ' odio degli avversari s ' aggiunge quasi sempre il disprezzo dei padroni . Ed è naturale , è umano che nell ' animo di questa gente mal pagata , che non sempre riesce a procurarsi quanto occorre per una vita piena di stenti e di privazioni e che si sente circondata da una barriera che la divide dagli altri uomini , che la mette quasi fuori dalla società , germogli l ' odio , metta radici la crudeltà : odio contro quelli che prima erano i fratelli , i compagni di lavoro e che ora disprezzano con maggior forza , crudeltà che si esplica contro di essi sotto mille forme diverse . Così , arrestare un operaio è una gioia , un trionfo , bastonarlo e malmenarlo , una festa , rinchiuderlo in carcere una rivincita . Solo nel momento in cui essi tengono un uomo fra le mani e sanno di poter disporre della sua libertà , della sua incolumità , sentono di possedere una forza che in qualche momento della vita li rende superiori ai loro simili . La gioia di acciuffare un uomo non proviene dalla consapevolezza di servire la legge , di difendere l ' integrità dello Stato : è una piccola bassa soddisfazione personale , è la gioia di poter dire : " Io sono più forte " . Quale altra gioia possono essi provare ? Quanti di essi sono in grado di formarsi una famiglia senza che la vita di stenti diventi vita di patimenti ? Non è forse vero che a molti di questi transfughi del proletariato la vita non riserva altre soddisfazioni che qualche umile offerta di una passeggiatrice notturna in cerca di protezione ? Noi li abbiamo visti pochi giorni or sono nella nostra redazione . Moltissimi , dall ' abito , potevano benissimo essere scambiati per operai in miseria . E ' certo che erano umilmente , più che umilmente vestiti non solo per introdursi tra gli operai , per raccoglierne i discorsi , per spiarli , ma anche perché non potrebbero fare diversamente . E guardavano con odio gli operai veri , quelli che si dibattono tra la reazione e la fame e cercano affannosamente la via della liberazione . Essi comprendevano , sentivano che chi lotta è sempre superiore a chi serve . E quando hanno ammanettato i giovani che difendevano il giornale del loro partito , il giornale della loro classe , il loro giornale , gli agenti hanno avuto un lampo di trionfo , hanno riso . Ma non era un riso spontaneo , giocondo . Era un riso a cui erano costretti dalla rabbia , dal disprezzo degli altri , dalla loro vita , dal destino a cui non potevano sottrarsi . Quel riso era la smorfia di Gwynplaine .