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SINDACATI E CONSIGLI ( GRAMSCI ANTONIO , 1920 )
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Il sindacato non è questa o quella definizione del sindacato : il sindacato diventa una determinata definizione e cioè assume una determinata figura storica in quanto le forze e la volontà operaie che lo costituiscono gli imprimono quell ' indirizzo e pongono alla sua azione quel fine che sono affermati nella definizione . Obiettivamente il sindacato è la forma che la merce - lavoro assume e sola può assumere in regime capitalista quando si organizza per dominare il mercato : questa forma è un ufficio costituito di funzionari , tecnici ( quando sono tecnici ) dell ' organizzazione , specialisti ( quando sono specialisti ) nell ' arte di concentrare e di guidare le forze operaie in modo da stabilire con la potenza del capitale un equilibrio vantaggioso alla classe operaia . Lo sviluppo dell ' organizzazione sindacale è caratterizzato da questi due fatti : 1 ) il sindacato abbraccia una sempre maggior quantità di effettivi operai , cioè incorpora nella disciplina della sua forma una sempre maggior quantità di effettivi operai ; 2 ) il sindacato concentra e generalizza la sua forma fino a riporre in un ufficio centrale il potere della disciplina e del movimento : esso cioè si stacca dalle masse che ha irregimentato , si pone fuori dal gioco dei capricci , delle velleità delle volubilità che sono proprie delle grandi masse tumultuose . Così il sindacato diventa capace a contrarre patti , ad assumersi impegni : così esso costringe l ' imprenditore ad accettare una legalità che è condizionata dalla fiducia che l ' imprenditore ha nella capacità del sindacato di ottenere da parte delle masse operaie il rispetto degli obblighi contratti . L ' avvento di una legalità industriale è stata una grande conquista della classe operaia , ma essa non è l ' ultima e definitiva conquista : la legalità industriale ha migliorato le condizioni della vita materiale della classe operaia , ma essa non è più che un compromesso , che è stato necessario compiere , che sarà necessario sopportare fin quando i rapporti di forza saranno sfavorevoli alla classe operaia . Se i funzionari dell ' organizzazione sindacale considerano la legalità industriale come un compromesso necessario , ma non perpetuamente , se essi rivolgono tutti i mezzi di cui il sindacato può disporre per migliorare i rapporti di forza in senso favorevole alla classe operaia , se essi svolgono tutto il lavoro di preparazione spirituale e materiale necessario perché la classe operaia possa in un momento determinato iniziare un ' offensiva vittoriosa contro il capitale e sottometterlo alla sua legge , allora il sindacato è uno strumento rivoluzionario , allora la disciplina sindacale , per quanto è rivolta a far rispettare dagli operai la legalità industriale , è la disciplina rivoluzionaria . I rapporti che devono intercorrere tra sindacato e Consiglio di fabbrica debbono essere considerati da questo punto di vista : dal giudizio che si dà sulla natura e il valore della legalità industriale . Il Consiglio è la negazione della legalità industriale , tende ad annientarla in ogni istante , tende incessantemente a condurre la classe operaia alla conquista del potere industriale , a far diventare la classe operaia la fonte del potere industriale . Il sindacato è un elemento della legalità , e deve proporsi di farla rispettare dai suoi organizzati . Il sindacato è responsabile verso gli industriali , ma è responsabile verso i suoi organizzati : esso garantisce la continuità del lavoro e del salario , e cioè del pane e del tetto , all ' operaio e alla famiglia dell ' operaio . Il Consiglio tende , per la sua spontaneità rivoluzionaria , a scatenare in ogni momento la guerra delle classi ; il sindacato , per la sua forma burocratica , tende a non lasciare che la guerra di classe venga mai scatenata . I rapporti tra le due istituzioni devono tendere a creare una situazione in cui non avvenga che un impulso capriccioso del Consiglio determini un passo indietro della classe operaia , determini una sconfitta della classe operaia , una situazione cioè in cui il Consiglio accetti e faccia propria la disciplina del sindacato , e a creare una situazione in cui il carattere rivoluzionario del Consiglio abbia un influsso sul sindacato , sia un reagente che dissolva la burocrazia e il funzionarismo sindacale . Il Consiglio vorrebbe uscire , in ogni momento , dalla legalità industriale : il Consiglio è la massa , sfruttata , tiranneggiata , costretta al lavoro servile , e perciò tende a universalizzare ogni ribellione , a dare valore e portata risolutiva a ogni suo atto di potere . Il sindacato , come ufficio responsabile in solido della legalità , tende ad universalizzare e perpetuare la legalità . I rapporti tra sindacato e Consiglio devono creare le condizioni in cui l ' uscita dalla legalità , l ' offensiva della classe operaia , avvenga quando la classe operaia ha quel minimo di preparazione che si ritiene indispensabile per vincere durevolmente . I rapporti tra sindacato e Consiglio non possono essere stabiliti da altro legame che non sia questo : la maggioranza o una parte cospicua degli elettori del Consiglio sono organizzati nel sindacato . Ogni tentativo di legare con rapporti di dipendenza gerarchica i due istituti non può condurre che all ' annientamento di entrambi . Se la concezione che fa del Consiglio un mero strumento di lotta sindacale si materializza in una disciplina burocratica e in una facoltà di controllo diretto del sindacato sul Consiglio , il Consiglio si isterilisce come espansione rivoluzionaria , come forma dello sviluppo reale della rivoluzione proletaria che tende spontaneamente a creare nuovi modi di produzione e di lavoro , nuovi modi di disciplina , che tende a creare la società comunista . Poiché il Consiglio nasce indipendentemente dalla posizione che la classe operaia è venuta acquistando nel campo della produzione industriale , poiché il Consiglio è una necessità storica della classe operaia , il tentativo di subordinarlo gerarchicamente al sindacato determinerebbe prima o poi un cozzo tra le due istituzioni . La forza del Consiglio consiste nel fatto che esso aderisce alla coscienza della massa operaia , è la stessa coscienza della massa operaia che vuole emanciparsi autonomamente , che vuole affermare la sua libertà di iniziativa nella creazione della storia : tutta la massa partecipa alla vita del Consiglio e sente di essere qualcosa per questa attività . Alla vita del sindacato partecipa un numero strettissimo di organizzati ; la forza reale del sindacato è in questo fatto , ma in questo fatto è anche una debolezza che può essere messa alla prova senza gravissimi pericoli . Se d ' altronde il sindacato poggiasse direttamente sui Consigli , non per dominarli , ma per diventarne la forma superiore , si rifletterebbe nel sindacato la tendenza propria dei Consigli a uscire ogni istante dalla legalità industriale , a scatenare in qualsiasi momento l ' azione risolutiva della guerra di classe . Il sindacato perderebbe la sua capacità a contrarre impegni , perderebbe il suo carattere di forza disciplinatrice e regolatrice delle forze impulsive della classe operaia . Se gli organizzati stabiliscono nel sindacato una disciplina rivoluzionaria , stabiliscono una disciplina che appaia alla massa come una necessità per il trionfo della rivoluzione operaia e non come una servitù verso il capitale , questa disciplina verrà indubbiamente accettata e fatta propria dal Consiglio , diverrà la forma naturale dell ' azione svolta dal Consiglio . Se l ' ufficio del sindacato diventa un organismo di preparazione rivoluzionaria , e tale appare alle masse per l ' azione che riesce a svolgere , per gli uomini che lo compongono , per la propaganda che sviluppa , allora il suo carattere concentrato e assoluto sarà visto dalle masse come una maggiore forza rivoluzionaria , come una condizione in più ( e delle più importanti ) per il successo della lotta impegnata a fondo . Nella realtà italiana , il funzionario sindacale concepisce la legalità industriale come una perpetuità . Egli troppo spesso la difende da un punto di vista che è lo stesso punto di vista del proprietario . Egli vede solo caos e arbitrio in tutto quanto succede tra la massa operaia : egli non universalizza l ' atto di ribellione dell ' operaio alla disciplina capitalistica come ribellione , ma come materialità dell ' atto che può essere in sé e per sé triviale . Così è avvenuto che la storiella dell ' " impermeabile del facchino " abbia avuto la stessa diffusione e sia stata interpretata dalla stupidità giornalistica allo stesso modo della storiella sulla " socializzazione delle donne in Russia " . In queste condizioni la disciplina sindacale non può essere che un servizio reso al capitale ; in queste condizioni ogni tentativo di subordinare il Consiglio al sindacato non può essere giudicato che reazionario . I comunisti , in quanto vogliono che l ' atto rivoluzionario sia , per quanto è possibile , cosciente e responsabile , vogliono una scelta , per quanto può essere una scelta , del momento di scatenare l ' offensiva operaia rimanga alla parte più cosciente e responsabile della classe operaia , a quella parte che è organizzata nel Partito socialista e che più attivamente partecipa alla vita dell ' organizzazione . Perciò i comunisti non possono volere che il sindacato perda della sua energia disciplinatrice e della sua concentrazione sistematica . I comunisti , costituendosi in gruppi organizzati permanentemente nei sindacati e nelle fabbriche , devono trasportare nei sindacati e nelle fabbriche le loro concezioni , le tesi , la tattica della III Internazionale , devono influenzare la disciplina sindacale e determinare i fini , devono influenzare le deliberazioni dei Consigli di fabbrica e far diventare coscienza e creazione rivoluzionaria gli impulsi alla ribellione che scaturiscono dalla situazione che il capitalismo crea alla classe operaia . I comunisti del Partito hanno il maggiore interesse , perché su di essi pesa la maggiore responsabilità storica , a suscitare , con la loro azione incessante , tra i diversi istituti della classe operaia , rapporti di compenetrazione e di naturale indipendenza che vivifichino la disciplina e l ' organizzazione con lo spirito rivoluzionario .
AVVENIMENTI DEL 2-3 DICEMBRE 1919 ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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Piccola borghesia Gli avvenimenti del 2-3 dicembre sono un episodio culminante della lotta delle classi . La lotta non fu tra proletari e capitalisti ( questa lotta si svolge organicamente , come lotta per i salari e per gli orari e come lavorìo tenace e paziente per la creazione di un apparecchio di governo della produzione e delle masse di uomini che sostituisca l ' attuale apparecchio di Stato borghese ) ; fu tra proletari e piccoli e medi borghesi . La lotta è stata , in ultima analisi , per la difesa dello Stato liberale democratico dalle strettoie in cui lo tiene prigioniero una parte della classe borghese , la peggiore , la più vile , la più inutile , la più parassitaria : la piccola e media borghesia , la borghesia " intellettuale " ( detta " intellettuale " perché entrata in possesso , attraverso la facile e scorrevole carriera della scuola media , di piccoli e medi titoli di studio generali ) , la borghesia dei funzionari pubblici padre - figlio , dei bottegai , dei piccoli proprietari industriali e agricoli , commercianti in città usurai nelle campagne . Questa lotta si è svolta nell ' unica forma in cui poteva svolgersi : disordinatamente , tumultuosamente , con una razzìa condotta per le strade e per le piazze al fine di liberare le strade e le piazze da una invasione di locuste putride e voraci . Ma questa lotta , indirettamente sia pure , era connessa all ' altra lotta , alla superiore lotta di classi tra proletari e capitalisti : la piccola e media borghesia è infatti la barriera di umanità corrotta , dissoluta , putrescente con cui il capitalismo difende il suo potere economico e politico , umanità servile , abietta , umanità di sicari e di lacché , divenuta oggi la " serva padrona " che vuole prelevare sulla produzione taglie superiori non solo alla massa di salario percepita dalla classe lavoratrice , ma alle stesse taglie prelevate dai capitalisti ; espellerla dal campo sociale , come si espelle una volata di locuste da un campo semidistrutto , col ferro e col fuoco , significa alleggerire l ' apparato nazionale di produzione e di scambio da una plumbea bardatura che lo soffoca e gli impedisce di funzionare , significa purificare l ' ambiente sociale e trovarsi contro l ' avversario specifico : la classe dei capitalisti proprietari dei mezzi di produzione e di scambio . La guerra ha messo in valore la piccola e media borghesia . Nella guerra e per la guerra , l ' apparecchio capitalistico di governo economico e di governo politico si è militarizzato : la fabbrica è diventata una caserma , la città è diventata una caserma , la nazione è diventata una caserma . Tutte le attività di interesse generale sono state nazionalizzate , burocratizzate , militarizzate . Per attuare questa mostruosa costruzione lo Stato e le minori associazioni capitalistiche fecero la mobilitazione in massa della piccola e media borghesia . Senza che avessero una preparazione culturale e spirituale , decine e decine di migliaia di individui furono fatti affluire dal fondo dei villaggi e delle borgate meridionali , dai retrobottega degli esercizi paterni , dai banchi invano scaldati delle scuole medie e superiori , dalle redazioni dei giornali di ricatto , dalle rigatterie dei sobborghi cittadini , da tutti i ghetti dove marcisce e si decompone la poltroneria , la vigliaccheria , la boria dei frantumi e dei detriti sociali depositati da secoli di servilismo e di dominio degli stranieri e dei preti sulla nazione italiana ; e fu loro dato uno stipendio da indispensabili e insostituibili , e fu loro affidato il governo delle masse di uomini , nelle fabbriche , nelle città , nelle caserme , nelle trincee del fronte . Bene armati , ben pasciuti , non sottoposti a nessun controllo , nella possibilità di soddisfare impunemente le tre passioni che i pessimisti reputano originarie e insopprimibili della natura umana : la passione del potere assoluto sugli altri uomini , la passione di possedere molte donne , la passione di possedere molti quattrini per comprare piaceri e lusso , queste decine e decine di migliaia di corrotti , di poltroni , di dissoluti si tengono stretti al mostruoso apparato militare - burocratico costruito durante la guerra . Vogliono continuare a governare le masse di uomini , ad essere investiti di una assoluta verità sulla vita e sulla morte delle masse di uomini ; organizzano pogroms contro i proletari , contro i socialisti , tengono le piazze e le vie sotto un regime di terrore . Le elezioni parlamentari hanno mostrato che le masse di uomini vogliono essere guidate e governate da socialisti , che le masse di uomini vogliono una costituzione sociale in cui chi non produce , chi non lavora , non mangia . Questi signori , che continuano a prelevare sul reddito della produzione nazionale e sul credito estero dello Stato una taglia di un miliardo al mese , che gridano sui tetti la loro passione nazionalista e si fanno mantenere dalla patria , che per mantenerli nell ' ozio , nel lusso , nel piacere si vende agli americani , questi signori , interroriti per l ' imminente pericolo , hanno organizzato subito i pogroms , contro i deputati socialisti . E dalle officine , dai cantieri , dai laboratori , dagli arsenali di tutte le città italiane , subito , come una parola d ' ordine , appunto come succedeva in Russia e in Polonia quando i cento Neri tentavano scatenare pogroms gli ebrei , per annegare in una palude di barbarie e di dissolutezza ogni piccolo anelito di libertà , subito gli operai irruppero nelle vie centrali della città e spazzarono via le locuste piccolo - borghesi , gli organizzatori di pogroms i professionisti della poltroneria . E ' stato questo un episodio , in fondo , di " liberalismo " . Si era formato un modo di guadagno senza lavoro , senza responsabilità , senza alee ; oggi questo modo di guadagno ha anch ' esso le sue alee , le sue preoccupazioni , i suoi pericoli . Lotta di classe , guerra di contadini . Il caso ha voluto che le giornate di sciopero e di gravi tumulti in tutta l ' Italia superiore o media coincidessero con lo scoppio spontaneo di una insurrezione di popolo in una zona tipica dell ' Italia meridionale , nel territorio di Andria . L ' attenzione che si è prestata all ' insurrezione del proletariato delle città contro quella parte della casta piccolo - borghese che ha acquistato durante la guerra una fisionomia militaristica , e ora non vuol perderla , e contro la polizia , ha deviato gli sguardi da Andria , ha impedito che si desse l ' esatto rilievo agli avvenimenti di laggiù , che essi fossero apprezzati nel loro giusto valore . Noi speriamo di poter fornire ai nostri lettori importanti dati di osservazione diretta delle cause e dello svolgimento dei fatti , e ci limitiamo per ora a notare come il caso , facendo coincidere le due sommosse , abbia fornito quasi un modello di ciò che dovrà essere la rivoluzione italiana . Da una parte il proletariato nel senso stretto della parola , cioè gli operai dell ' industria e dell ' agricoltura specializzata , dall ' altra i contadini poveri : ecco le due ali dell ' esercito rivoluzionario . Gli operai di città sono rivoluzionari per educazione , li ha resi tali lo svolgimento della coscienza e la formazione della persona nella fabbrica , cellula dello sfruttamento del lavoro ; gli operai di città guardano oggi alla fabbrica come al luogo in cui si deve iniziare la liberazione , al centro di irradiazione del movimento di riscossa : perciò il loro movimento è sano , è forte e sarà vittorioso . Gli operai sono destinati ad essere , nella insurrezione cittadina , l ' elemento estremo e ordinatore a un tempo , quello che non lascerà che la macchina messa in moto si arresti e la terrà sulla giusta via ; essi rappresentano sin d ' ora l ' intervento nella rivoluzione delle grandi masse , e personificano in modo vivente l ' interesse e la volontà delle masse stesse . Nelle campagne dobbiamo contare soprattutto sull ' azione e sull ' appoggio dei contadini poveri , dei " senza terra " . Essi saranno spinti a muoversi dal bisogno di risolvere il problema della vita , come ieri i contadini di Andria , dal bisogno di lottare per il pane , non solo , ma dallo stesso continuo bisogno , dal pericolo sempre incombente della morte per la fame o per il piombo , saranno obbligati a far pressione sulle altre parti della popolazione agricola , per costringerle a creare anche nelle campagne un organismo di controllo , il consiglio dei contadini , pur lasciando sussistere le forme intermedie di appropriazione privata del terreno ( piccola proprietà ) , farà opera di coesione e di trasformazione psicologica e tecnica , sarà la base della vita comune nelle campagne , il centro attraverso il quale gli elementi rivoluzionari potranno far valere in modo continuo e concreto la loro volontà . Oggi bisogna che anche i contadini sappiano quello che vi è da fare , che l ' azione loro getti radici profonde e tenaci , aderendo come quella degli operai , al processo produttivo della ricchezza . Come gli uni guardano alla fabbrica , gli altri debbono incominciare a guardare al campo come alla futura comunità di lavoro . La sommossa di Andria ci dice che il problema è maturo : è il problema , in fondo , di tutto il Mezzogiorno italiano , il problema della effettiva conquista della terra da parte di chi la lavora . Il nostro Partito ha l ' obbligo di porselo e di risolverlo . La conquista della terra si prepara oggi con le stesse armi con le quali gli operai preparano la conquista della fabbrica , cioè formando gli organismi che permettano alla massa che lavora di governarsi da sé , sul luogo del suo lavoro . Il movimento degli operai e quello dei contadini confluiscono naturalmente in una sola direzione , nella creazione degli organi del potere proletario . La rivoluzione russa ha trovato appunto la sua forza e la sua salvezza nel fatto che in Russia operai e contadini , partendo da punti opposti , mossi da sentimenti diversi , si ritrovarono riuniti per uno scopo comune , in una lotta unica , perché entrambi si convinsero alla prova di non potersi liberare dall ' oppressione dei padroni , se non dando alla propria organizzazione di conquista una forma che permettesse di eliminare direttamente lo sfruttatore dal campo della produzione . Questa forma fu il Consiglio , fu il Soviet . La lotta di classe e la guerra dei contadini unirono in tal modo le loro sorti in modo inscindibile ed ebbero un esito comune nella costituzione di un organismo direttivo di tutta la vita del paese . Da noi il problema si pone negli stessi termini . L ' operaio e il contadino debbono collaborare in modo concreto inquadrando le loro forze in uno stesso organismo . La sommossa li ha trovati uniti e concordi . Il controllo della fabbrica e la conquista delle terre debbono essere un problema unico . Settentrione e Mezzogiorno debbono compiere insieme lo stesso lavoro , preparare insieme la trasformazione della nazione in comunità produttiva . Deve apparire sempre più chiaro che soltanto i lavoratori sono oggi in grado di risolvere e in un modo " unitario " il problema del Mezzogiorno ; il problema dell ' unità che tre generazioni borghesi hanno lasciato insoluto , verrà risolto dagli operai e dai contadini collaboranti in una forma di politica comune , nella forma politica nella quale essi riusciranno ad organizzare e a rendere vittoriosa la loro dittatura .
SINDACATI E CONSIGLI ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
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L ' organizzazione proletaria che si riassume , come espressione totale della massa operaia e contadina , negli uffici centrali della Confederazione del Lavoro , attraversa una crisi costituzionale simile per natura alla crisi in cui vanamente si dibatte lo Stato democratico parlamentare . La crisi è crisi di potere e di sovranità . La soluzione dell ' una sarà soluzione dell ' altra , poiché , risolvendo il problema della volontà di potenza nell ' ambito della loro organizzazione di classe , i lavoratori arriveranno a creare l ' impalcatura organica del loro Stato e vittoriosamente la contrapporranno allo Stato parlamentare . Gli operai sentono che il complesso della " loro " organizzazione è diventato tale enorme apparato , che ha finito per ubbidire a leggi proprie , intime alla sua struttura e al suo complicato funzionamento , ma estranee alla massa che ha acquistato coscienza dalla sua missione storica di classe rivoluzionaria . Sentono che la loro volontà di potenza non riesce ad esprimersi , in un senso netto e preciso , attraverso le attuali gerarchie istituzionali . Sentono che anche in casa loro , nella casa che hanno costruito tenacemente , con sforzi pazienti cementandola col sangue e le lacrime , la macchina schiaccia l ' uomo , il funzionarismo isterilisce lo spirito creatore e il dilettantismo banale e verbalistico tenta invano di nascondere l ' assenza di concetti precisi sulle necessità della produzione industriale e la nessuna comprensione della psicologia delle masse proletarie . Gli operai si irritano per queste condizioni di fatto , ma sono individualmente impotenti a modificarle ; le parole e le volontà dei singoli uomini sono troppo piccola cosa in confronto delle leggi ferree inerenti alla struttura dell ' apparato sindacale . I leaders dell ' organizzazione non si accorgono di questa crisi profonda e diffusa . Quanto più chiaramente appare che la classe operaia non è composta in forme aderenti alla sua reale struttura storica , quanto più risulta che la classe operaia non è inquadrata in una confederazione che incessantemente si adatti alle leggi che governano l ' intimo processo di sviluppo storico reale della classe stessa ; tanto più questi leaders si ostinano nella cecità e si sforzano di comporre " giuridicamente " i dissidi e i conflitti . Spiriti eminentemente burocratici , essi credono che una condizione obiettiva , radicata nella psicologia quale si sviluppa nelle esperienze vive dell ' officina , possa essere superata con un discorso che muove gli affetti , e con un ordine del giorno votato all ' unanimità in un ' assemblea abbruttita dal frastuono e dalle lungaggini oratorie . Oggi essi si sforzano di porsi all ' altezza dei tempi " e , tanto per dimostrare che sono anche capaci di " meditare aspramente " , rivogano le vecchie e logore ideologie sindacaliste , insistendo penosamente nello stabilire rapporti di identità tra il Soviet e il sindacato , insistendo penosamente nell ' affermare che il sistema attuale di organizzazione sindacale costituisce il sistema di forze in cui deve incarnarsi la dittatura proletaria . Il sindacato , nella forma in cui esiste attualmente nei paesi dell ' Europa occidentale , è un tipo di organizzazione non solo diverso essenzialmente dal Soviet , ma diverso anche , e in modo notevole , dal sindacato quale sempre più viene sviluppandosi nella repubblica comunista rossa . I sindacati di mestiere , le Camere del Lavoro , le federazioni industriali , la Confederazione Generale del Lavoro sono il tipo di organizzazione proletaria specifico del periodo della storia dominato dal capitale . In un certo senso si può sostenere che esso è parte integrante della società capitalistica , e ha una funzione che è inerente al regime di proprietà privata . In questo periodo , nel quale gli individui valgono in quanto sono proprietari di merce e commerciano la loro proprietà , anche gli operai hanno dovuto ubbidire alle leggi ferree della necessità generale e sono diventati mercanti dell ' unica loro proprietà , la forza - lavoro e l ' intelligenza professionale . Più esposti ai rischi della concorrenza , gli operai hanno accumulato la loro proprietà in " ditte " sempre più vaste e comprensive , hanno creato questo enorme apparato di concentrazione di carne da fatica , hanno imposto prezzi e orari e hanno disciplinato il mercato . Hanno assunto dal di fuori o hanno espresso dal loro seno un personale d ' amministrazione di fiducia , esperto in questo genere di speculazioni , in grado di dominare le condizioni del mercato , capace di stipular contratti , di valutare le alee commerciali , di iniziare operazioni economicamente utili . La natura essenziale del sindacato è concorrentista , non è comunista . Il sindacato non può essere strumento di rinnovazione radicale della società : esso può offrire al proletariato dei provetti burocrati , degli esperti tecnici in questioni industriali d ' indole generale , non può essere la base del potere proletario . Esso non offre nessuna possibilità di scelta delle individualità proletarie capaci e degne di dirigere la società , da esso non possono esprimersi le gerarchie in cui si incarni lo slancio vitale , il ritmo del progresso della società comunista . La dittatura proletaria può incarnarsi in un tipo di organizzazione che sia specifico dell ' attività propria dei produttori e non dei salariati , schiavi del capitale . Il Consiglio di fabbrica è la cellula prima di questa organizzazione . Poiché nel Consiglio tutte le branche del lavoro sono rappresentate , proporzionalmente al contributo che ogni mestiere e ogni branca di lavoro dà alla elaborazione dell ' oggetto che la fabbrica produce per la collettività , l ' istituzione è di classe , è sociale . La sua ragion d ' essere è nel lavoro , è nella produzione industriale , in un fatto cioè permanente e non già nel salario , nella divisione delle classi , in un fatto cioè transitorio e che appunto si vuole superare . Perciò il Consiglio realizza l ' unità della classe lavoratrice , dà alle masse una coesione e una forma che sono della stessa natura della coesione e della forma che la massa assume nell ' organizzazione generale della società . Il Consiglio di fabbrica è il modello dello Stato proletario . Tutti i problemi che sono inerenti all ' organizzazione dello Stato proletario , sono inerenti all ' organizzazione del Consiglio . Nell ' uno e nell ' altro il concetto di cittadino decade , e subentra il concetto di compagno : la collaborazione per produrre bene e utilmente sviluppa la solidarietà , moltiplica i legami di affetto e fratellanza . Ognuno è indispensabile , ognuno è al suo posto , e ognuno ha una funzione e un posto . Anche il più ignorante e il più arretrato degli operai , anche il più vanitoso e il più " civile " degli ingegneri finisce col convincersi di questa verità nelle esperienze dell ' organizzazione di fabbrica : tutti finiscono per acquistare una coscienza comunista per comprendere il gran passo in avanti che l ' economia comunista rappresenta sull ' economia capitalistica . Il Consiglio è il più idoneo organo di educazione reciproca e di sviluppo del nuovo spirito sociale che il proletariato sia riuscito a esprimere dall ' esperienza viva e feconda della comunità di lavoro . La solidarietà operaia che nel sindacato si sviluppava nella lotta contro il capitalismo , nella sofferenza e nel sacrificio , nel Consiglio è positiva , è permanente , è incarnata anche nel più trascurabile dei momenti della produzione industriale , è contenuta nella coscienza gioiosa di essere un tutto organico , un sistema omogeneo e compatto che lavorando utilmente , che producendo disinteressatamente la ricchezza sociale , afferma la sua sovranità , attua il suo potere e la sua libertà creatrice della storia . L ' esistenza di una organizzazione , nella quale la classe lavoratrice sia inquadrata nella sua omogeneità di classe produttrice , e la quale renda possibile una spontanea e libera fioritura di gerarchie e di individualità degne e capaci , avrà riflessi importanti e fondamentali nella costituzione e nello spirito che anima l ' attività dei sindacati . Il Consiglio di fabbrica si fonda anch ' esso sul mestiere . In ogni reparto gli operai si distinguono in squadre e ogni squadra è una unità di lavoro ( di mestiere ) : il Consiglio è costituito appunto dai commissari che gli operai eleggono per mestiere ( squadra ) di reparto . Ma il sindacato si basa sull ' individuo , il Consiglio si basa sull ' unità organica e concreta del mestiere che si attua nel disciplinamento del processo industriale . La squadra ( il mestiere ) sente di essere distinta nel copro omogeneo della classe , ma nel momento stesso si sente ingranata nel sistema di disciplina e di ordine che rende possibile , con l ' esatto e preciso suo funzionamento , lo sviluppo della produzione . Come interesse economico e politico il mestiere è parte indistinta e solidale perfettamente col corpo della classe ; se ne distingue come interesse tecnico e come sviluppo del particolare strumento che adopera nel lavoro . Allo stesso modo tutte le industrie sono omogenee e solidali nel fine di realizzare una perfetta produzione , distribuzione e accumulazione sociale della ricchezza ; ma ogni industria ha interessi distinti per quanto riguarda l ' organizzazione tecnica della sua specifica attività . L ' esistenza del Consiglio dà agli operai la diretta responsabilità della produzione , li conduce a migliorare il lavoro , instaura una disciplina cosciente e volontaria , crea la psicologia del produttore , del creatore di storia . Gli operai portano nel sindacato questa nuova coscienza e dalla semplice attività di lotta di classe , il sindacato si dedica al lavoro fondamentale di imprimere alla vita economica e alla tecnica del lavoro una nuova configurazione , si dedica a elaborare la forma di vita economica e di tecnica professionale che è propria della civiltà comunista . In questo senso i sindacati , che sono costituiti con gli operai migliori e più consapevoli , attuano il momento supremo della lotta di classe e della dittatura del proletariato : essi creano le condizioni obiettive in cui le classi non possono più esistere né rinascere . Questo fanno in Russia i sindacati di industria . Essi sono diventati gli organismi in cui tutte le singole imprese di una certa industria si amalgamano , si connettono , si articolano , formando una grande unità industriale . Le concorrenze sperperatrici vengono eliminate , i grandi servizi amministrativi , di rifornimento , di distribuzione e di accumulamento , vengono unificati in grandi centrali . I sistemi di lavoro , i segreti di fabbricazione , le nuove applicazioni diventano immediatamente comuni a tutta l ' industria . La molteplicità di funzioni burocratiche e disciplinari inerente ai rapporti di proprietà privata e alla impresa individuale , viene ridotta alle pure necessità industriali . L ' applicazione dei principi sindacali all ' industria tessile ha permesso in Russia una riduzione burocratica da 100.000 impiegati a 3.500 . L ' organizzazione per fabbrica compone la classe ( tutta la classe ) in una unità omogenea e cosa che aderisce plasticamente al processo industriale di produzione e lo domina per impadronirsene definitivamente . Nell ' organizzazione per fabbrica si incarna dunque la dittatura proletaria , lo Stato comunista che distrugge il dominio di classe nelle superstrutture politiche e nei suoi ingranaggi generali . I sindacati di mestiere e di industria sono le solide vertebre del gran corpo proletario . Essi elaborano le esperienze individuali e locali , e le accumulano , attuando quel conguagliamento nazionale delle condizioni di lavoro e di produzione sul quale concretamente si basa l ' uguaglianza comunista . Ma perché sia possibile imprimere ai sindacati questa direzione positivamente classista e comunista è necessario che gli operai rivolgano tutta la loro volontà e la loro fede al consolidamento e alla diffusione dei Consigli , all ' unificazione organica della classe lavoratrice . Su questo fondamentale omogeneo e solido fioriranno e si svilupperanno tutte le superiori strutture della dittatura e dell ' economia comunista .
HISTORIA MAGISTRA VITAE ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Avevamo quasi quasi finito per credere alla serietà degli storici ed alla loro esattezza . Tanti volumi , saggi e contributi , tanto minuzioso , paziente esame dei fatti più remoti e più insignificanti , non potevano non impressionare favorevolmente , e dinanzi alla serie interminabile di volumi che ci descrivevano con la massima precisione le vicende di una battaglia punico - romana , d ' una lotta elettorale greca , o gli amori omosessuali di un imperatore qualsiasi , il volto dei profani rimaneva attonito e credevamo , credevamo fiduciosamente . Ma ahimè , la storia oggi la fanno i giornali , e i giornalisti hanno rovinato anche il mestiere degli storici . In un altro periodo , nel quale sia possibile , più calmi e meno premuti dall ' affannoso precipitare degli avvenimenti , riandare la storia che oggi viviamo e sorriderne , quale magnifico tema per un elogio della menzogna ! Ma quale terribile manifestazione della impossibilità di conoscere la verità vera anche dei fatti più noti e più prossimi ! La storia documentata delle nostre epoche non vale in verità più delle leggende e dei miti che di bocca in bocca , di generazione in generazione si tramandavano i popoli antichi che non avevano scrittura , né biblioteche e non conoscevano il metodo moderno critico e positivo . Due giorni or sono un quotidiano torinese annunciava seriamente che « gli austriaci fuggono così in fretta che neppure la cavalleria russa può raggiungerli ... » Ed è di ieri la fantasmagorica storia di Issa Borlettinaz , un capobanda albanese che in due o tre mesi la « Stampa » riuscì a far marciare per i turchi contro i serbi , per questi contro quelli e , dopo averlo ammazzato e fatto risuscitare , a spedirlo in guerra a fianco dei greci contro i serbi . Ed ai giornali fanno degno riscontro i libri . Nell ' Italie en guerre , pubblicato in questi giorni da Henri Charriaut in una biblioteca di filosofia scientifica , edita a Parigi dal Flammarion ( e mi assicurano che autore e editore passano in Francia per persone serie ) , ho letto delle storielle graziosissime sui socialisti italiani e sul nostro contegno . Naturalmente la storia dei periodo precedente l ' intervento italiano , quella delle giornate di maggio , l ' esame delle tendenze e del contegno dei vari partiti politici , è fatta nel solito modo partigiano e stupido . Ma vi sono dei particolari semplicemente buffi . Turati avrebbe detto a suoi colleghi della direzione del partito : « Quanto il Kaiser e Francesco Giuseppe vi hanno pagato ? » « Il socialista Südekum arrivò a Roma con le mani piene per ampie distribuzioni ... » « Il settarismo dei discorsi di Claudio Treves fece ribrezzo anche a dei neutralisti e a dei socialisti » . E non poteva mancare l ' accenno ai marchi tedeschi : « Il Partito socialista rifiutò le 200 000 lire ( di Greulich ) - e questo gesto lo onora - ma tutti sono convinti in Italia che la manna germanica non fu da molti sdegnata » . E si citano dei fatti e si fanno dei nomi . Un collaboratore del « Correspondent » ha raccontato : « Da molto tempo numerose organizzazioni operaie di tendenza rivoluzionaria sono sostenute finanziariamente da possenti sindacati socialisti tedeschi . Si tratta specialmente delle Federazioni dei muratori e dei metallurgici , i segretariati delle quali ricevono importanti sussidi da oltre Reno » . Oh Buozzi , Colombino e Quaglino , rivoluzionari e pagati dai tedeschi ! Chi vi conosce più . E riportando un brano del nostro « Grido » commemorante il compagno Marchetti , caduto in guerra , il bravo autore commette qualche leggera svista . Diceva l ' articolo : « partì con la sua fede » . Traduce : « il était parti avec foi » . Ed in seguito : « L ' avvocato Caldara , il sindaco socialista di Milano , proclamò il suo accordo con Mussolini » . Ed ancora : « A Roma l ' Unione socialista approvò Mussolini » . Così si scrive , oggi , la storia . La quale , come insegnano Cicerone e la pedagogia sperimentale , è « la maestra della vita » .
I GIORNALI E GLI OPERAI ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Sono i giorni della réclame per gli abbonamenti . I direttori e gli amministratori dei giornali borghesi rassettano la loro vetrina , passano una mano di vernice sulla loro insegna e richiamano l ' attenzione del passante ( cioè del lettore ) sulla loro merce . La merce è quel foglio a quattro o sei pagine che va ogni mattino od ogni sera a iniettare nello spirito del lettore le maniere di sentire e di giudicare i fatti dell ' attuale politica , che convengono ai produttori e venditori di carta stampata . Vogliamo tentare di discorrere , con gli operai specialmente , dell ' importanza e della gravità di quell ' atto apparentemente così innocente , che consiste nel scegliere il giornale cui si vuole abbonarsi . E ' una scelta piena di insidie e di pericoli che dovrebbe essere fatta con coscienza , con criterio e dopo maturata riflessione . Anzitutto l ' operaio deve negare recisamente qualsiasi solidarietà col giornale borghese . Egli dovrebbe ricordarsi sempre , sempre , sempre , che il giornale borghese ( qualunque sia la sua tinta ) è uno strumento di lotta mosso da idee e da interessi che sono in contrasto coi suoi . Tutto ciò che stampa è costantemente influenzato da un ' idea : servire la classe dominante , che si traduce ineluttabilmente in un fatto : combattere la classe lavoratrice . E difatti , dalla prima all ' ultima riga , il giornale borghese sente e rivela questa preoccupazione . Ma il bello , cioè il brutto , sta in ciò : che invece di domandare quattrini alla classe borghese per essere sostenuto nell ' opera di difesa spietata in suo favore , il giornale borghese riesce a farsi pagare ... dalla stessa classe lavoratrice che egli combatte sempre . E la classe lavoratrice paga , puntualmente , generosamente . Centinaia di migliaia di operai , danno regolarmente ogni giorno il loro soldino al giornale borghese , concorrendo così a creare la sua potenza . Perché ? Se lo domandate al primo operaio che vedete nel tram o per la via con un foglio borghese spiegato dinanzi , voi vi sentite rispondere : " Perché ho bisogno di sapere cosa c ' è di nuovo " . E non gli passa neanche per la mente che le notizie e gli ingredienti coi quali sono cucinate possono essere esposti con un ' arte che diriga il suo pensiero e influisca sul suo spirito in un determinato senso . Eppure egli sa che il tal giornale è codino , che il tal altro è palancaio , che il terzo , il quarto , il quinto , sono legati a gruppi politici che hanno interessi diametralmente opposti ai suoi . Tutti i giorni poi , capita a questo stesso operaio di poter constatare personalmente che i giornali borghesi raccontano i fatti anche più semplici in modo di favorire la classe borghese e la politica borghese a danno della politica e della classe proletaria . Scoppia uno sciopero ? Per il giornale borghese gli operai hanno sempre torto . Avviene una dimostrazione ? I dimostranti , sol perché siano operai , sono sempre dei turbolenti , dei faziosi , dei teppisti . Il governo emana una legge ? E ' sempre buona , utile e giusta , anche se è ... viceversa . Si svolge una lotta elettorale , politica od amministrativa ? I candidati e i programmi migliori sono sempre quelli dei partiti borghesi . E non parliamo di tutti i fatti che il giornale borghese o tace , o travisa , o falsifica , per ingannare , illudere , e mantenere nell ' ignoranza il pubblico dei lavoratori . Malgrado ciò , l ' acquiescenza colpevole dell ' operaio verso il giornale borghese è senza limiti . Bisogna reagire contro di essa e richiamare l ' operaio all ' esatta valutazione della realtà . Bisogna dire e ripetere che quel soldino buttato là distrattamente nella mano dello strillone è un proiettile consegnato al giornale borghese che lo scaglierà poi , al momento opportuno , contro la massa operaia . Se gli operai si persuadessero di questa elementarissima verità , imparerebbero a boicottare la stampa borghese con quella stessa compattezza e disciplina con cui la borghesia boicotta i giornali degli operai , cioè la stampa socialista . Non date aiuti di danaro alla stampa borghese che è vostra avversaria : ecco quale deve essere il nostro grido di guerra in questo momento che è caratterizzato dalla campagna per gli abbonamenti fatta da tutti i giornali borghesi . Boicottateli , boicottateli , boicottateli !
UN ANNO DI STORIA ( GRAMSCI ANTONIO , 1918 )
StampaQuotidiana ,
Un anno è trascorso , dal giorno in cui il popolo russo costringeva lo zar Nicola II ad abdicare e prendere la via dell ' esilio . La commemorazione dell ' anniversario è poco lieta . Dolore , rovina , apparenza di sfacelo , controffensiva borghese con le baionette e le mitragliatrici tedesche . E ' finita la rivoluzione russa ? E ' fallito , in Russia , il proletariato , nel più grande dei tentativi di riscossa che esso abbia mai tentato nella storia ? Le apparenze sono sconfortanti : i generali tedeschi sono arrivati ad Odessa : i giapponesi si dice stiano per intervenire ; 50 milioni di cittadini sono stati staccati dalla rivoluzione , e con essi le terre più fertili , gli sbocchi al mare , le strade della civiltà e della vita economica . La rivoluzione nata dal dolore e dalla disperazione , continua nel dolore e nelle sofferenze , stretta in un anello di potenze nemiche , immersa in un mondo economico refrattario alle sue idealità , ai suoi fini . Nel marzo del 1917 il telegrafo ci annunziò che un mondo era crollato in Russia : mondo effimero ormai , inanimata parvenza di un potere che era sorto , si era rafforzato , si era trascinato , con la violenza sanguinosa , con la compressione degli spiriti , con la tortura delle carni dilaniate . Aveva questo potere suscitato una grande macchina statale . 170 milioni di creature umane erano state costrette a dimenticare la loro umanità , la loro spiritualità per servire . A che ? All ' idea dell ' Impero russo , del grande Stato russo che doveva arrivare ai mari caldi e aperti per assicurare all ' attività economica sbocchi sicuri da ogni taglia di concorrenti , da ogni sorpresa di guerra . L ' Impero russo era una mostruosa necessità del mondo moderno : per vivere , svilupparsi , per assicurarsi le vie dell ' attività , dieci razze , 170 milioni di uomini dovevano sottostare a una disciplina statale feroce ; dovevano rinunziare all ' umanità ed essere puro strumento del potere . Nel marzo 1917 la macchina mostruosa crolla , imputridita , disfatta nella sua impotenza congenita . Gli uomini si drizzano , si guardano negli occhi . Tutti i valori umani hanno il sopravvento . L ' esteriorità non ha più valore ; troppo male ha fatto , troppi dolori ha prodotto , troppo sangue ha versato . Incomincia la storia , la vera storia . Ognuno vuole essere padrone del proprio destino , si vuole che la società sia plasmata in ubbidienza allo spirito , e non viceversa . L ' organizzazione della convivenza civile deve essere espressione di umanità , deve rispettare tutte le autonomie , tutte le libertà . Incomincia la nuova storia della società umana , incominciano le esperienze nuove della storia dello spirito umano . Esse vengono a coincidere con le espressioni che l ' ideale socialista aveva dato ai bisogni elementari degli uomini . I socialisti come ceto politico salgono al potere senza troppi sforzi : le parole della loro fede coincidono con le aspirazioni confuse e vaghe del popolo russo . Essi devono realizzare l ' organizzazione nuova , devono dettare le nuove leggi , stabilire i nuovi ordinamenti . Il passato continua a sussistere ; viene disgregato . Si ha la parvenza dello sfacelo , del disordine , della confusione . Sembra che si ritorni alla società barbarica , cioè alla non società . Il passato continua a sussistere oltre il territorio della libertà , e preme e vuole prendere una rivincita . L ' ordine nuovo tarda a realizzarsi . Tarda ? O uomini scettici e perversi , non tarda , no perché non si rifà una società in un fiat , perché il male del passato non è un edifizio di cartapesta cui si dà fuoco in un attimo . Doloroso sforzo è la vita , lotta tenace contro le abitudini , contro l ' animalità e l ' istinto grezzo che latra continuamente . Non si crea una società umana in sei mesi , quando tre anni di guerra hanno esaurito un paese , l ' hanno privato dei mezzi meccanici per la vita civile . Non si riorganizzano milioni e milioni di uomini in libertà , così , semplicemente , quando tutto è avverso , e non sussiste che lo spirito indomabile . La storia della rivoluzione russa non si è chiusa e non si chiuderà con l ' anniversario del suo iniziarsi . Come un canto esiste nella fantasia del poeta prima che sulla carta stampata , l ' avvento dell ' organizzazione sociale esiste nelle coscienze e nelle volontà . Sono gli uomini cambiati : questo importa . Si vuole l ' esteriorità , la carta stampata . Si stride per ogni insuccesso , per ogni rovescio apparente . Si domanda ai russi ciò che gli storici non domandano alle rivoluzioni passate : la creazione fulminea di un ordine nuovo . Si suppongono propositi che non sono mai esistiti , speranze che non sono mai state sognate . E questi propositi , queste speranze sono confrontate con la realtà attuale per concludere al fallimento , allo sfacelo . Con la realtà che si dice sortita da un anno di nuova storia , ma che è sortita da secoli di bestiale soppressione dell ' uomo dalla storia . Si domanda l ' impossibile che non è mai stato domandato agli uomini del passato . Quante volte la Rivoluzione francese ha visto occupata la capitale dai nemici ? E l ' occupazione veniva dopo che Napoleone aveva organizzato autoritariamente le forze rivoluzionarie , e aveva condotto gli eserciti francesi di vittoria in vittoria . E la Francia era ben piccola cosa in confronto della Russia sterminata . No , le forze meccaniche non prevalgono mai nella storia : sono gli uomini , sono le coscienze , è lo spirito che plasma l ' esteriore apparenza , e finisce sempre col trionfare . Un anno di storia si è chiuso , ma la storia continua .
LA TUA EREDITA' ( GRAMSCI ANTONIO , 1918 )
StampaQuotidiana ,
La società contemporanea : una fiera rumorosa di uomini in delirio ; nel centro della fiera una giostra che rotea turbinosamente , fulmineamente . Ognuno dei presenti vuol saltare in groppa a un lucente e ben bardato cavallino , a una sirena dai languidi occhi ; vuole adagiarsi nei morbidi cuscini di una carrozzella . E ' un precipitarsi disordinato e caotico della folla in tumulto , è un osceno acrobatismo di arti scimmieschi . Diecimila cadono riversi , dopo essersi fiaccate le membra , uno per diecimila passa , si aderge su questi corpi innumeri , spicca il salto giusto , e trasvola nel turbine infernale . Tu vuoi partecipare alla gara . Hai probabilità , anche tu , di fortuna . Arrivare significa diventar ricco , essere signore della vita , conquistare la propria libertà . Ecco : la libertà . Fermiamoci . La ricchezza non è un fine , certamente ; se diventa fine si chiama avidità ( avarizia ) . E ' mezzo per un fine : la libertà . Un soldo che possiedi , è un soldo di libertà a tua disposizione , è un soldo di libera scelta . La proprietà è la garanzia che questa libertà sarà continua . La proprietà di una parte di ricchezza ( strumento di lavoro ) è possibilità di ampliare ancora il dominio della personale libertà . Il diritto di eredità è la garanzia che la tua personale libertà sarà anche della tua prole , dei tuoi cari . Poiché il tuo fine non è un circoscritto fatto materiale , poiché tu non sei un avido di benessere meccanico , ma di libertà , consegue che il tuo fine non è individuale : è un ' immortalità . Senti che i tuoi figli ti continueranno , come tu continui i tuoi padri , e vuoi garantita la libertà del tuo spirito immortale . Questa immortalità è ammessa dai laici , dai filosofi : essa appunto è dai filosofi chiamata Spirito , e viene fatta coincidere con la Storia , perché tutto umano , perché non ha nulla da spartire con lo spirito ( anima ) trascendente , ultraterreno , delle religioni . E ' pura attività : tu sei attivo , lavori , partecipi dell ' immortalità del lavoro , ma vuoi vedere esteriormente questa perennità del tuo io : la cerchi nei tuoi discendenti , nelle garanzie di libertà che loro assicuri . Tutti gli uomini hanno questa aspirazione , tutti gli uomini vogliono diventare proprietari di libertà , di libertà garantita , di libertà trasmissibile . Se essa è il sommo bene , è naturale si cerchi di farne partecipi i propri cari , è naturale si accetti il sacrifizio per creare questa libertà , anche sicuri di non goderla se stessi , solo per assicurarla ai propri cari . La preoccupazione diventa in taluni casi così pungente da spingere al delitto , alla perversione , al suicidio . Madri si prostituiscono per racimolare un peculio di libertà ai figli ; padri si uccidono con l ' apparenza della disgrazia perché i figli godano subito l ' assicurazione della libertà . La libertà è solo un privilegio : ecco perché si manifestano queste perversioni . La società è una fiera : la fortuna è una giostra . La maggioranza deve necessariamente fallire nella gara atroce . E ' dunque essa non - spirito , non partecipa essa della immortalità della storia ? Esiste la immortalità senza l ' esteriore continuità ? Certo no . Esistendo , trasforma il mondo , suscita quindi forme esteriori . Ebbene , anche tu , che non sei ricco , che non sei capitalista , che non garantisci alla tua immortalità nessuna esteriore continuazione di libertà , erediti e lasci un retaggio . Non saresti uomo , altrimenti , non saresti spirito , non saresti storia . Bisogna che di questa verità tu abbia consapevolezza , che questa consapevolezza tu approfondisca in te e diffonda negli altri . Essa è la tua forza , è la chiave del tuo destino e del destino dei tuoi cari . La proprietà è il rapporto giuridico esistente tra un cittadino e un bene . Essa è dunque un valore sociale , puramente contingente ; è garantita da tutti , che la garantiscono solo in quanto sperano , ognuno singolarmente , giungere a goderla . I pochi sono liberi , nel possesso dei beni , e trasmettono questa libertà ad altri pochi , perché i molti sperano , hanno la velleità di essere liberi , non ne hanno la volontà . La volontà è adeguazione dei mezzi al fine , quindi è specialmente ricerca di mezzi congrui . Il privilegio della libertà sussiste perché la società è una fiera , perché è un disordine perenne . La speranza che tu hai di saltare immediatamente in groppa a un cavallino della giostra , ti fa elemento del disordine , della perenne fiera : tu sei una rotellina della macchina infernale che fa roteare la giostra : se , nella gara , fallisci , tu sei causa del tuo fallire , se ti fiacchi le ossa , tu sei un suicida . Da elemento di disordine devi diventare elemento d ' ordine . All ' essere Immediatamente ( vaga speranza , probabilità minima ) , devi preferire la certezza , anche se non immediata , la certezza per i tuoi figli . Il fine rimane immutato , i mezzi per raggiungerlo sono i soli mezzi congrui a tua disposizione : l ' associazione , l ' organizzazione . Se la proprietà è solo un valore sociale , il solo fatto che esiste un organismo - forza proponentesi di renderla bene comune , garanzia di libertà per tutti , la trasforma , la rende aleatoria in quanto privilegio , cioè la diminuisce ora in pro della collettività , ne fa compartecipe già ora la collettività . Questa diminuzione , questa compartecipazione potenziale è una eredità che tu trasmetti . Certo è più evidente , più palpabile l ' eredità dei capitalisti ; ma se rifletti anche la tua non è trascurabile cosa . Anche tu hai un retaggio : i tuoi ascendenti , che hanno fatto la rivoluzione contro il feudalismo , ti hanno lasciato in eredità il diritto alla vita ( tu non puoi essere ucciso arbitrariamente : ti par piccola cosa ? ) , la libertà individuale ( per incarcerarti devi essere giudicato colpevole d ' un crimine ) , il diritto di muoverti per lavorare in una terra piuttosto che in un ' altra , a tua scelta , secondo la tua utilità . Godi una eredità più recente : la libertà di scioperare , la libertà di associarti con altri per discutere i tuoi interessi immediati e per proporti , in comunione con altri , il fine maggiore della tua vita : la libertà per te , o almeno per i tuoi discendenti . Ti paiono piccole eredità queste ? Esse hanno notevolmente diminuito il privilegio dei pochi . Perché non ti proponi di ampliarle e diminuire ancora , conseguentemente , il privilegio ? Queste eredità sono il frutto del lavoro di molti , non del solo padre tuo , del solo tuo nonno o bisnonno . Sono frutto inconsapevole , perciò piccolo . Diventa tu consapevole , diffondi la tua consapevolezza : quale eredità superiore a quelle del passato non trasmetterai tu all ' avvenire ? Quale più concreta sicurezza di libertà per i tuoi figli , per l ' immortalità del tuo spirito ? Invece di una proprietà individuale , preoccupati di lasciare maggiore possibilità per l ' avvento della proprietà collettiva , della libertà per tutti , perché tutti uguali dinanzi al lavoro , allo strumento di lavoro . Questa tua eredità ha anch ' essa una forma esteriore : l ' associazione . Quanto più forte è l ' associazione , tanto più vicina è l ' ora di riscuotere allo sportello della storia . Chi riscuoterà ? Tu stesso , forse , per la tua quota . Lavora come se il fine fosse immediato , ma non trascurare perciò di suscitare mezzi più potenti , nel caso non fosse immediato : sacrificati , perché tu pensi ai tuoi figli , ai tuoi cari . Rafforza le associazioni che hanno questo fine : liberare la collettività , dando a lei la proprietà della ricchezza . L ' associazione economica ti garantisce la riscossione quotidiana dei benefizi che frutta l ' eredità lasciatati dai tuoi padri nullatenenti : rafforzala con la tua adesione , aumenterai così l ' eredità dei tuoi figli . L ' associazione politica , il Partito socialista , è l ' organo di educazione , di elevazione ; per esso tu sentirai la collettività , ti spoglierai dei tuoi egoismi personali , imparerai a lavorare disinteressatamente per l ' avvenire che è di tutti , quindi anche tuo e dei tuoi . Per esso metterai il tuo sacrifizio e il tuo lavoro con quello degli altri , moltiplicandone il valore per il valore del comune sacrifizio . L ' associazione di cultura ti renderà più degno del tuo compito sociale , ti educherà a pensar bene , migliorerà il tuo spirito : per essa parteciperai al patrimonio di pensiero , di esperienze spirituali , di intelligenza , di bellezza del passato e del presente . Diffondi questa piccola verità : nella società attuale , che è fiera , che è giostra , tutti singolarmente possono diventar ricchi ( liberi ) , ma , necessariamente , solo pochi lo diventano ; la ricerca della proprietà , dell ' eredità individuale ha uno riuscito per diecimila falliti . I diecimila non falliranno invece nella ricerca dell ' eredità sociale ; che si associno , che da elemento di disordine diventino elemento d ' ordine , e avranno avvicinato di diecimila probabilità il raggiungimento del fine stesso . Intanto tu fa il tuo dovere : dà la tua parte di attività , di spiritualità al comune patrimonio sociale attuale . lavora perché sia trasmesso , migliorato e ampliato , ai tuoi discendenti : cura la tua eredità , cura l ' eredità che sola sei certo di poter lasciare .
BILANCI ROSSI ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
StampaQuotidiana ,
I bilanci rossi della Russia soviettista sono passivi , crudelmente passivi . Il " Momento " ne piange come un vitellino , il " Momento " ne soffre con tutta l ' anima sua francescana . Pensate , pensate : 13.700 persone fucilate al primo gennaio 1919 come controrivoluzionarie , senza contare quelle condannate " per intuizione " ; pensate , pensate , lo ha dichiarato lo stesso commissario Lissoflski . E diciassette miliardi di deficit , pensate , pensate , piangete , piangete , o cuoricini di burro alberganti nei seni di zucchero filato delle tenere Perpetue o dei sentimenti curati ! Vade retro , o comunismo , qua l ' aspersorio contro il Soviet ; crudeli e nefandissimi mostri apocalittici , giammai fascinerete le tenerissime Perpetue , giammai udrete Te Deum in vostra gloria ! Quando mai apparve sulla incruenta terra una macchina di strage , un flagello distruttore di vite e di miliardi , così orripilante come la Rivoluzione soviettista ? Cos ' è stata la strage degli Albigesi ? Un gioco da giardino d ' infanzia : e , per carità , non pensate mica che Innocenzo papa sia stato un precursore dell ' " intuizionismo " , quando predicava di uccidere , di uccidere , poiché tanto il Signor Iddio Misericordioso avrebbe , egli , nel suo onnisapere , sceverato la bianca agnella dalla pecora tignosa ; dimostrerete di essere solo un volgare anticlericale , senza rudimento alcuno di teologia e di catechismo . Cos ' è stata la guerra dei contadini in Germania ? Un giocattolo di Norimberga , sebbene si affermi abbia distrutto dodici milioni di vite umane . Cosa sono state le distruzioni di fiamminghi , di Incas , e di marrani commessi dai cattolicissimi re spagnoli ? Servizi alla santa religione sono stati , corvées devotissime di vassalli del Signor Nostro Onnipotente Gesù Cristo . Cosa sono i dieci milioni di morti e dieci milioni di invalidi e mutilati , eredità della guerra che Sua Santità Benedetto ha definito " inutile strage " , ma che il " Momento " crede utilissima , poiché Sua Santità è Pontefice della Chiesa Cattolica , mentre il " Momento " è solo organo del Partito popolare italiano ? Cosa sono i venti milioni di morti per grippe o febbre spagnola , o peste polmonare , ossia peste di guerra , determinata e propagata e coltivata dalle condizioni create e lasciate dalla guerra ? Cosa sono le migliaia e migliaia di creature umane che muoiono quotidianamente di fame , di scorbuto , di assideramento in Romania , in Boemia , in Armenia , in India , per accennare solo a paesi amici dell ' Intesa ? Cosa sono gli ottanta miliardi di deficit del bilancio Italiano , i centoventi miliardi del bilancio francese , i duemila miliardi di danni determinati dalla guerra ? Cosa sono stati i cinquecentomila russi sterminati dal governo zarista nella repressione dei Soviet del 1905 ? Cosa farebbero i ventimilioni di russi che verrebbero sterminati se trionfasse la controrivoluzione dei generali Krasnof , Denikin e Kolciak , gli amici dell ' Intesa che fanno impiccare ed esporre per tre giorni un operaio su dieci dei paesi che riescono a riconquistare , gli amici dell ' Intesa che spediscono a Pietrogrado vagoni piombati di soldati soviettisti tagliati a pezzettini ? Cosa sono , cosa sono ? ... Bazzecole , piccolezze , azioni magnanime , in confronto di 13.700 fucilati e 17 miliardi di deficit . La rivoluzione sociale è il flagello , è il mostro apocalittico . Cos ' è , cosa vale infatti una vita proletaria in confronto di una vita borghese ? Studiate economia , che diamine ; un borghese vale almeno diecimila proletari ; i 13.700 fucilati dai Soviet valgono dunque 137 milioni di proletari e non sono 137 milioni di proletari che il capitalismo internazionale ha svenato per i suoi affari , per concimare le sue messi . Piangete , piangete , dunque , tenerissime Perpetue e sensibilissimi curati del Piemonte , e non lasciatevi fascinare dal comunismo , dal Soviet , dalla rivoluzione sociale .
IL CARNEFICE E LA VITTIMA ( GRAMSCI ANTONIO , 1921 )
StampaQuotidiana ,
Il governo e la stampa borghese cercano un diversivo per mascherare il fallimento delle trattative di pace tra i parlamentari fascisti e i parlamentari riformisti . Il diversivo è già trovato : il Partito comunista . Il Partito comunista non vuole la pacificazione , il Partito comunista è la causa di tutte le disgrazie e di tutte le sofferenze che si abbattono sul popolo italiano , il Partito comunista è un ' associazione di briganti , di assassini , di delinquenti comuni , il Partito comunista è l ' origine sola del fascismo . Siccome il Partito comunista non vuole la pacificazione , così il governo di Bonomi non può fare a meno di continuare a lasciar fare ai fascisti tutto ciò che ai fascisti farà piacere . Le centinaia e migliaia di depositi di armi e munizioni che i fascisti spesso pubblicamente hanno accumulato non verranno sequestrati . Le mitragliatrici , i cannoni lanciafiamme , i moschetti saranno lasciati ai fascisti . I fascisti potranno ancora sfilare nelle città , incolonnati , col moschetto in spalla , con l ' elmetto in testa , coi tascapane pieni di bombe . Lo Stato non interverrà , non applicherà le leggi , non aprirà le prigioni , non disturberà i giudici . Lo Stato non è , per ciò che riguarda i fascisti , un ' amministrazione delle leggi , un ' organizzazione repressiva e punitiva ; lo Stato non esiste per i fascisti , lo Stato riconosce nei fascisti una autorità indipendente e tratta con loro , da pari a pari , e riconosce loro il diritto , se non avverrà la pacificazione , di continuare impunemente a incendiare , ad assassinare , a invadere città e villaggi , a decretare esili e scioglimenti di pubbliche amministrazioni . C ' è dell ' ironia in questa azione pacificatrice del governo italiano . Chi sarà dunque il custode e il garante del " trattato di pace " ? Chi si fiderà delle parole di un governo che in tal modo , clamorosamente , confessa o di essere impotente o di essere in malafede ? Come farà rispettare la " carta " che dovrebbe essere giurata dai sovversivi e dai fascisti , questo governo che non fa rispettare la carta fondamentale dello Stato giurata dal re al popolo italiano ? I comunisti non parteciperanno certamente a questo " mercato di sciocchi " , non compiranno certamente questo delitto contro il popolo italiano . Non può esserci pace tra il carnefice e la sua vittima , non può esserci pace tra il popolo e i suoi massacratori . Il Partito comunista si assume tutte le responsabilità di questo suo atteggiamento . Sa di diventare il bersaglio della coalizione reazionaria , ma è sicuro che anche se " pacifista " diverrebbe egualmente il bersaglio della reazione coalizzata . La classe operaia italiana ha già visto quanto valgono le parole del governo italiano , dopo lo sgombero delle fabbriche occupate . Non dovevano esserci rappresaglie : a migliaia gli operai sono stati cacciati in galera , e i tribunali sudano sette camicie per imbastire un colossale complotto ; a centinaia di migliaia gli operai sono stati buttati sulla strada a crepare di fame con le loro famiglie . A Torino anche gli operai socialisti hanno già avuto la scottatura per la loro fiducia nella parola dei reazionari : hanno firmato un patto ; oggi è venuta la loro volta , oggi essi vengono licenziati . Chi fa rispettare ai reazionari i patti , le promesse , i giuramenti ? Ma non dimostrano essi , già prima della pacificazione , tutta la loro malafede ? Non è coi comunisti , non è col Partito comunista come piccolo nucleo di individui associati , che la reazione è in collera ; essa è in collera con la classe operaia e contadina , come massa di salariati schiavi del capitale , essa ha paura che la classe lavoratrice nella sua totalità , sia essa comunista , socialista , repubblicana , popolare , oppressa , taglieggiata , affamata , insorga contro i suoi sfruttatori e capovolga gli attuali rapporti di classe . A Ferrara non si era neppure ancora formata una sezione comunista , eppure a Ferrara il fascismo è stato particolarmente feroce . In tutte le zone agricole , nel Polesine , nel Reggiano , nelle Puglie , dove il fascismo ha instaurato il regime coloniale , il Partito comunista , essenzialmente operaio e urbano , aveva scarsissime forze . Dove il Partito comunista era specialmente forte , come a Torino , il fascismo ha tardato fino al mese di aprile ad entrare in campo . La sua aggressività ha coinciso con la crisi industriale , con la serrata della Fiat , ed è apparsa luminosamente come una coordinata tattica della lotta capitalistica contro l ' organizzazione sindacale . Il fascismo non è una particolare associazione , come non è una particolare organizzazione il comunismo : il fascismo non è un movimento sociale , è l ' espressione organica della classe proprietaria in lotta contro le esigenze vitali della classe lavoratrice , della classe proprietaria che vuole , con la fame e con la morte dei lavoratori ricostruire il sistema economico rovinato dalla guerra imperialista . In questa lotta l ' iniziativa appartiene ancora alla classe proprietaria , come al fascismo appartiene l ' iniziativa della guerra civile : la classe lavoratrice è la vittima della guerra di classe e non può esserci pace tra la vittima e il carnefice . Chi oggi vuole trascinare il proletariato alla pacificazione , è già anch ' egli un carnefice : per la pietà che ispirano oggi i dieci uccisi , costoro preparano per domani la strage di mille . Non è neppure pietà cotesta , è ipocrisia vile ; il Partito comunista non vuole essere né ipocrita né vile , appunto perché sente davvero la pietà umana per il destino atroce del popolo lavoratore .
LA GUERRA È LA GUERRA ( GRAMSCI ANTONIO , 921 )
StampaQuotidiana ,
Comprendere e saper valutare con esattezza il nemico , significa possedere già una condizione necessaria per la vittoria . Comprendere e saper valutare le proprie forze e la loro posizione nel campo di lotta , significa possedere un ' altra importantissima condizione per la vittoria . I fascisti vogliono evidentemente anche a Torino sviluppare fino in fondo il piano generale che ha procurato facili trionfi nelle altre città . Sono stati chiamati contingenti forestieri ( bolognesi , truppe scelte , allenate ) . Sono state intensificate le passeggiate dimostrative , con i propri effettivi inquadrati e incolonnati militarmente . Si ripetono incessantemente le convocazioni improvvise degli aderenti , con l ' ordine di recarsi armati ai convegni : ciò che serve a creare l ' aspettazione di eventi misteriosi ed a determinare così la psicologia della guerra . Le voci allarmistiche vengono diffuse a profusione ( " il primo ucciso sarà uno studente socialista , incendieremo " L ' Ordine Nuovo " , incendieremo la Camera del lavoro , incendieremo la libreria dell ' Act " ) . E ' questo un espediente che si propone due scopi : disgregare le forze proletarie , col panico e con la snervante incertezza dell ' attesa , determinare nei fascisti l ' abitudine dell ' obiettivo da raggiungere . Avranno i fascisti di Torino il facile trionfo che hanno avuto nelle altre città ? Osserviamo intanto che l ' aver domandato aiuti fuori , è una prova della debolezza organica del fascismo torinese . A Torino i fascisti si appoggiano e possono appoggiarsi su una sola categoria della classe piccolo borghese : la categoria degli esercenti , non certo famosa per sublimi virtù guerresche . La classe operaia torinese è certo moralmente superiore ai fascisti e sa di essere moralmente superiore . I controrivoluzionari della Confederazione generale del lavoro vanno affermando ( per avvilire la massa e toglierle ogni capacità di offesa e di difesa ) che gli operai , non avendo fatto la guerra , non possono combattere e vincere il fascismo sul terreno della violenza armata . Per ciò che riguarda Torino , questa affermazione disfattista e controrivoluzionaria è falsa anche obiettivamente . Gli operai torinesi hanno queste esperienze " guerresche " : sciopero generale del maggio 1915 , insurrezione armata di cinque giorni nell ' agosto 1917 , azione manovrata di grandi masse del 2-3 dicembre 1919 , sciopero generale con episodi di tattica irlandese e sviluppo di un piano strategico unitario nell ' aprile 1920 , occupazione delle fabbriche nel settembre scorso con l ' accumulazione di infinite esperienze nell ' ordine militare . Questo quadro obiettivo delle condizioni in cui si svolgerà la lotta ; non ha per nulla lo scopo di attenuare la gravità del pericolo . La classe operaia torinese si trova certo in una buona posizione di guerra , ma nessuna buona posizione può , di per sé , salvare un esercito dalla sconfitta . La buona posizione deve essere sfruttata in tutte le sue possibilità . Guai alla classe operaia se essa permetterà , anche un istante solo , che a Torino i fascisti possano mettere in esecuzione il loro piano , come hanno fatto nelle altre città . La minima debolezza , la minima indecisione potrebbe essere fatale . Al primo tentativo fascista deve seguire rapida , secca , spietata la risposta degli operai e deve questa risposta essere tale che il ricordo ne sia tramandato fino ai pronipoti dei signori capitalisti . Alla guerra come alla guerra , e in guerra i colpi non si danno a patti . Intanto la classe operaia torinese ha già dichiarato , in una mozione del suo partito politico , di considerare i fascisti solo come strumenti di un ' azione che trova i suoi mandanti e responsabilità maggiori in ben altri ambienti . Anche la " Stampa " ha pubblicato ( il 27 gennaio , cinque giorni fa appena ) : " L ' attuale potente organizzazione ( dei fascisti ) è favorita da commercianti , industriali , agricoltori " . Nella guerra e nella rivoluzione aver pietà di dieci significa essere spietati con mille . La classe operaia ungherese ha voluto essere dolce coi suoi oppressori : oggi sconta , e scontano le donne operaie e scontano i bambini operai , la sua dolcezza ; la pietà per i mille ha portato miseria , lutto ; disperazione a milioni di proletari ungheresi . I colpi non si danno a patti . Tanto più implacabili devono essere gli operai , in quanto non c ' è proporzione tra i danni che subisce la classe operaia e i danni che subiscono i capitalisti . La Camera del lavoro è il prodotto degli sforzi di molte generazioni di operaie . E ' costata sacrificio e stenti a centinaia di migliaia di operai , è l ' unica proprietà di centomila famiglie operaie . Se essa viene distrutta , sono annientati questi sforzi , questi sacrifici , questi stenti , questa proprietà . La si vuol distruggere per distruggere l ' organizzazione , per togliere all ' operaio la garanzia del suo pane , del suo tetto , del suo vestire , per togliere questa garanzia alla donna e al figlio dell ' operaio . Pericolo di morte per chi tocca la Camera del lavoro , pericolo di morte per chi favorisce e promuove l ' opera di distruzione ! Cento per uno . Tutte le case degli industriali e dei commercianti non possono salvare la casa del popolo , perché il popolo perde tutto se perde la sua casa . Pericolo di morte per chi attenta al pane dell ' operaio , al pane del figlio dell ' operaio . La guerra è la guerra : chi tenta l ' avventura deve provare il duro morso della belva che ha scatenato . Tutto ciò che l ' operaio ha creato col soldino del suo sacrificio , tutto ciò che le generazioni operaie hanno lentamente e faticosamente elaborato col sangue e col dolore , deve essere rispettato come cosa sacra . Scoppia la tempesta e l ' uragano quando si commettono sacrilegi , e travolge i colpevoli come pagliuzze . Pericolo di morte per chi tocca la proprietà dell ' operaio , dell ' uomo condannato a non aver proprietà . La guerra è la guerra . Guai a chi la scatena . Un militante della classe operaia che debba passare all ' altro mondo , deve avere nel suo viaggio un accompagnamento di prima classe . Se l ' incendio arrossa il pezzo di cielo di una strada , la città deve essere provvista di molti bracieri per riscaldare le donne e i figli degli operai andati in guerra . Guai a chi scatena la guerra . Se l ' Italia non è abituata alla serietà e alla responsabilità , se l ' Italia non è abituata a prendere sul serio nessuno , se l ' Italia borghese si è per caso formata la facile e dolce persuasione che neppure i rivoluzionari italiani sono da prendere sul serio , sia lanciato il dado : siamo persuasi che più di una volpe lascerà la sua coda e l ' astuzia nella tagliola .