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Storie di briganti ( Grieco Ruggero , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Si celebrava il 2 marzo a Melissa il ricordo dei contadini Angelina Mauro , Francesco Nigro e Giovanni Zito , feriti a morte dalle cosiddette forze dell ' ordine nell ' autunno del 1949 , nel corso dell ' occupazione del feudo Fragalà . Tre cippi sono stati eretti sul luogo dell ' eccidio , a memoria del sacrificio dei tre caduti ; e ivi convennero il 2 marzo , in folte colonne , le popolazioni della zona , assieme ai parlamentari del popolo , per ricordare ai vivi il monito dei morti . Nei giorni immediatamente precedenti alla cerimonia accadde un fatto che apparve straordinario persino alla gente di Calabria . La mattina del 29 febbraio un agente dell ' Ente Sila chiamò i genitori dei caduti di Melissa e promise loro , a nome dell ' Ente , il dono di sette milioni di lire per ciascuno di essi qualora avessero rotto ogni rapporto con le organizzazioni popolari e si fossero rifiutati di recarsi il 2 marzo alla cerimonia di Melissa . Giovanni Nigro rifiutò ; e quando nella notte avanzata , tra il venerdì 29 febbraio e il sabato 1° marzo , lo andarono a prelevare a domicilio , egli rifiutò di uscire e si barricò in casa . Giovanni Nigro parlò , poi , alla cerimonia di Fragalà , dove disse : « Nessuno di noi si farà Giuda Iscariota ! » . I genitori della Mauro e dello Zito , dietro la falsa assicurazione che sarebbero potuti ritornare nella giornata di sabato 1° marzo , partirono in macchina alla volta di Casabona , dove si incontrarono con un tale detto Bascià , definito un tecnico e adoperato dall ' Ente come un suo uomo di mano . Di qui i due vecchi furono portati a Cosenza , alla sede dell ' Ente Sila , da dove un funzionario li accompagnò in un albergo . Indi un altro personaggio , un altro « tecnico » , il dottor Feraco , fece salire i due contadini su due macchine e li portò in prefettura . Il prefetto accolse il Mauro e lo Zito con sorridente soddisfazione , che divenne sul suo viso una smorfia di nausea quando lo Zito e il Mauro spiegarono che essi non erano venuti a Cosenza di propria volontà , ma ve li avevano portati . Il prefetto sapeva tutto , naturalmente , ma credeva che i contadini avessero accettato il tradimento . E poiché il « tecnico » dottor Feraco , con ipocrita meraviglia , domandava : « Ma come , non siete forse venuti qui per non assistere alla cerimonia dei comunisti che si terrà domani a Melissa ? » , il Mauro scattò : « No , no , noi siamo venuti qui perché ci avete fatto una promessa » . Era la promessa dei sette milioni ! Il « tecnico » evitò di rispondere a tono : « Forse non sei contento della terra che ti abbiamo dato ? » , domandò al Mauro ; e si volse all ' altro , che confermò il dire del Mauro : « Siamo venuti qui per la promessa » . A questo punto il prefetto di Cosenza avrebbe fatto bene a ristabilire l ' ordine e la legge , provvedendo a far tornare a casa i due contadini beffati e aprendo un ' inchiesta . Ma i prefetti della nostra repubblica , si sa , sopravvivono solo per l ' abbiezione del partito senza principi e senza moralità che ci governa , e quello di Cosenza era dans l ' affaire , e si mordeva la lingua . Usciti dalla prefettura , i due contadini tornarono in albergo , mangiarono e di qui furono di nuovo accompagnati alla sede dell ' Ente Sila . Compresero di essere stati giocati dai « dottori » dell ' Ente , che hanno fatto l ' università per ingannare , vessare , prendere in giro i poveri e per difendere gli assassini dei poveri . Decisero di fuggire , di tornare a casa subito . Avrebbero fatto in tempo a raggiungere Fragalà , il luogo che fu bagnato dal sangue dei loro figli e dove la loro gente si raccoglieva per rendere omaggio al ricordo dei loro figli . Fuggirono . Corsero in piazza della stazione . Noleggiarono un ' auto e la pagarono anticipatamente . Ma furono sorpresi da un altro « tecnico » dell ' Ente , dal dottor Pellicciari , che insieme a due altri « signori » ( oh , i signori ! ) costrinse l ' autista a restituire il danaro e a far scendere i contadini . I quali , è evidente ! , erano caduti nelle mani dei briganti . Fatti salire su due macchine , Mauro e Zito furono portati alla sede della Democrazia cristiana , alla presenza del deputato Cassiani . Il Cassiani interrogò i contadini sulle forze comuniste a Melissa e sulle previsioni elettorali in questo comune . Lo scopo era di perder tempo . Infatti venne la notte e solo all ' indomani , domenica , Mauro e Zito furono accompagnati a Melissa , ma seguendo la via più lunga , in modo che giungessero al loro paese dopo la fine della cerimonia , che fu memorabile . Questa storia di briganti sarà rievocata dinanzi al tribunale con tutti i particolari che qui ho omesso . Ma in attesa del giudizio promosso dalle vittime del rapimento , è necessario che il nostro giornale parli dettagliatamente degli autori della soperchieria , parli dell ' Ente Sila , della sua organizzazione , delle sue funzioni , dei suoi legami intimi con la Dc , della pestilenziale corruzione che diffonde nella terra di Calabria , delle sue attività subalterne . Una inchiesta sull ' Ente Sila è necessaria ; anche perché , essendo l ' ente primogenito , vi è chiara tendenza da parte di alcuni altri a imitarlo . Sappiamo di squadre costituite presso altri enti . Occorre dimostrare , sulla base dei fatti , che l ' ente silano non assolve che in minima parte ai compiti che gli sono assegnati dalla legge , e che è uno strumento dispendioso dello Stato al servizio della Democrazia cristiana e della sua politica . Ma è pure un centro di brigantaggio . Bisogna denunciare al procuratore della repubblica l ' attività di ingaggio di emigranti che l ' Ente Sila si è assunto , contro le leggi , per la vendita di calabresi ai negrieri del Brasile e d ' altri Stati . La banda che , autorizzata dal governo , spende il danaro dei contribuenti italiani non per distribuire tutta la terra espropriata ed espropriabile del territorio silano ai contadini calabresi e procedere alle trasformazioni fondiarie e agrarie e assistere i contadini assegnatari , ma per provvedere all ' azione di propaganda elettorale della Dc , per la corruzione e il brigantaggio , questa banda promette ai contadini calabresi che vogliono emigrare la terra del Brasile , gettando all ' avventura e nella disperazione i contadini turlupinati . È una storia di briganti , questa . Ma non vorrei , così dicendo , offendere la memoria dei briganti calabresi del passato , che , nella maggior parte , furono combattenti per la terra o « briganti d ' onore » .
Il diavolo nel campanile ( Grieco Ruggero , 1950 )
StampaQuotidiana ,
No , non mi riferisco al celebre racconto olandese di Edgar A . Poe . Il diavolo è entrato nella Democrazia cristiana . C ' era da aspettarselo ! Io non ho mai visto il diavolo e me ne dispiace . Credo che morirò senza avergli potuto parlare a tu per tu e senza aver goduto alla fonte lo scroscio della sua risata cosmica . Sì , confesso di aver avuto sempre una forte simpatia per il Maligno , non tanto per quei due corni che i chiericati ( essi lo conoscono da vicino ) dicono gli adornino il capo o per il suo viso arguto o per la lunga coda avvolgente o per l ' intelligenza che gli sprizza dagli occhi , quanto per le sue diavolerie , per la sua arte naturalmente diabolica di promuovere il bene sollecitando il male . Ora sembra sia andato a ficcarsi nel campanile della grossa parrocchia democristiana . È stato visto aggirarsi sotto i tavoli di Piazza del Gesù , ammiccare dagli armadi del Viminale , saltabeccare negli uffici del ministro dell ' agricoltura . Ha osato perfino presenziare i lavori della commissione dei 49 parlamentari democristiani convocata per irrobustire la nota riforma agraria De Gasperi - Segni e terminata in una diabolica confusione . A pensarci su , non è da oggi che il Maligno si aggira in campo democristiano . Vi ricordate quando , durante la campagna elettorale , De Gasperi ci fece sapere che sentiva attorno a sé odore di zolfo ? Ci sarebbe da chiedersi dove si trovava il Maligno il 18 aprile ( 1948 ) . Domanda ingenua e un tantino eretica . Il diavolo ha i suoi misteri incomprensibili a noi mortali . Forse ha voluto che i democristiani fossero abbrustoliti a fuoco lento . Chi può comprendere le diavolerie del diavolo ? È certo che da allora ne ha fatto di tutti i colori , in campo democristiano . Giorno per giorno , con quella perfidia che lo distingue , si è messo a fare tanti dispetti ai dirigenti governativi e ai loro coalizzati , che questi non ne hanno più azzeccato una . Basti limitarsi alla politica agraria democristiana , alle vicende dei programmi , dei progetti e delle leggi agrarie democristiane dopo il 18 aprile , per rilevare la raffinatezza veramente diabolica della loro ispirazione . Tutto è stato fatto e viene fatto in questo campo per creare il disordine e gettare la confusione . Il Maligno è entrato in corpo al ministro Segni , il quale ne soffre anche fisicamente : domina le riunioni dei tecnici , dei consulenti ministeriali , degli uffici legislativi . Così che a un programma annunciato , ne succede un altro contrario al primo , il quale è « provvisoriamente definitivo » . De Gasperi comincia col dire : « Ci siamo » ( Pasqua 1949 ) ; poi avverte che « stiamo per esservi » ( novembre 1949 ) , e infine ammicca che « ci saremo » ( gennaio 1950 ) . E intanto vi sono leggi favorevoli ai contadini che non vengono applicate ; vi sono leggi fatte apposta per non essere applicate , come quelle sulle terre incolte o insufficientemente coltivate ; vi sono progetti di legge , annunciati con gran chiasso , insabbiati poi nelle Camere , anche dopo che il governo le ha opportunamente svuotate . Da tre anni il governo annuncia la riforma agraria e altre riforme sociali . Ed ecco che ti fa la legge Silana , che è come il piccolo naviglio e non potrà camminare . Il governo dice : « Questo è un inizio . Il bello verrà poi ! » . Finalmente annuncia il bello . La sua riforma generale è pronta . Ma ne mette fuori un pezzo , uno « stralcio » , da discutersi prima della legge generale e che presenta alla Camera dei deputati . È chiaro che il diavolo la fa da padrone al Viminale . La legge generale arriva ed è presentata , invece , al senato , in modo che la Camera discuta una parte del tutto e il Senato discuta il tutto ( senza la parte ) . La confusione aumenta . Ma il progetto di legge generale presentato non è quello definitivo perché il campo democristiano è sottosopra . C ' è chi vuole il progetto Segni e chi vuole quello De Martino , perché il primo è una « riforma » e il secondo è la « non riforma » . Viene nominata una commissione , detta dei 49 , la quale deve irrobustire il progetto Segni con i sieri del De Martino . È come virilizzare un uomo deboluccio con il metodo della castrazione . I 49 si riuniscono , tempestano , osi urtano ( c ' è il diavolo ) , tirano di qua , tirano di là , chiedono , pretendono , cedono ( « tu midi una cosa a me , io ti do una cosa a te » ) e modificano la legge generale , e quindi lo « stralcio » . Bisogna , dunque , ricominciare . Ma la modificazione non è definitiva . « Faisons du bruit » , diceva l ' amico tarasconese di Tartarino , nei momenti di eccitazione fragorosa . « Facciamo del chiasso ! » Così sembra che si faccia qualche cosa . In realtà non si fa altro che della confusione . I soli democristiani che sappiano cosa vogliono sono gli avversari decisi di ogni riforma agraria . Gli altri annaspano in una materia di cui non sanno la composizione . Sulla contesa si elevano voci tonanti : « Occorre svuotare il comunismo ! » . Ma l ' operazione non si può fare con poca spesa e lasciando sostanzialmente le cose come stanno . Altri dicono : « Aveva ragione quel professore che voleva seppellire il " gatto morto " della riforma agraria . Finiamola con la demagogia ! » . L ' affare si imbroglia maledettamente . E il diavolo sghignazza , perché ci ha messo la coda , che è lunga e avvolgente . Credo che gli esorcismi non serviranno a nulla .
Frate Alberigo e il diavolo ( Grieco Ruggero , 1950 )
StampaQuotidiana ,
Mi piace immaginare che il presidente del consiglio , rivelando ai suoi amici che i comunisti sono posseduti dal diavolo , abbia voluto ritorcere quella che egli ritenne fosse una mia calunniosa invenzione : essere , cioè , il diavolo entrato nel campanile della parrocchia democristiana . Ma nella sua ritorsione il presidente ha confermato implicitamente la mia notizia anteriore . Il suo recente discorso al gruppo parlamentare democristiano è stato , infatti , il discorso di un ossesso . Chiunque conosca , del resto , appena l ' abc della scienza demoniaca sa che il diavolo non ha tempo da perdere per indugiare nei luoghi ove abitano i suoi amici e nei corpi dei suoi amici . No . Egli va dai suoi nemici , s ' infila nel corpo dei suoi nemici , come è ovvio . Voi conoscete certamente il colpo fatto dal diavolo a Napoli , proprio in questi giorni , mentre De Gasperi parlava a Roma . La signora Maria Giglio , nello spostare un quadro raffigurante l ' arcangelo san Michele , si è trovata a faccia a faccia col diavolo . Il quale diavolo , non vi è dubbio , ha soggiornato e forse soggiorna ancora nella camera da letto della signora Giglio , dove ha lasciato una traccia indiscutibile e indelebile della sua presenza : la sua immagine cornuta , sul muro , dietro l ' arcangelo Michele , che è l ' arcangelo con la spada bizzarra ma folgorante , l ' arcangelo incaricato proprio di ammazzare il diavolo ! Sembra incredibile , ma è vero . Ecco dunque un modo adoperato dal diavolo per manifestare la sua presenza ! I suoi modi sono numerosi e impensati , e non sempre piacevoli . Il diavolo è un grande moralizzatore , quindi è pure un castigatore . Il capo dei diavoli , cioè il Satanasso , guida milioni di diavoli minori , buoni e cattivi , belli e brutti , buffoneschi e tristi , ciascuno dei quali ha la propria parte da assolvere . Si dice che esistano anche delle diavolesse , e in certi paesi si parla persino di una suocera del diavolo , come di un essere spaventosamente malvagio ( sfido io ! ) , ma questo punto merita di essere approfondito . Per quanto ne sappiamo , le donne possedute hanno in corpo il diavolo maschio , e la cosa si comprende a lume di naso ; ma non si è mai sentito dire , ad esempio , che una diavolessa fosse entrata nel corpo di un frate . Lasciamo da parte questo argomento difficile e pericoloso . Voi siete soliti giudicare un uomo laborioso , probo , semplice , con le giudiziose parole : è un buon diavolo ! Dunque voi sapete che il diavolo non è poi così brutto come lo dipingono i suoi nemici . E del piccolo figliuolo birichino , la buona mammina dice che è un vero e proprio diavoletto . O gentile e cara parola della nostra infanzia ! Ma dopo aver conosciuto le leggi agrarie del governo , scatterete : che diavolo di riforma agraria è mai questa ? Qui il diavolo si manifesta , infatti , in atteggiamento dispettoso e fraudolento . E se il signor Dayton interviene nelle nostre faccende , nel modo che sappiamo , allora , senza dubbio , diremo tutti : al diavolo tutti questi americani che la fanno da padroni in Italia . Invocheremo cioè il diavolo castigatore , verso il quale io nutro una grande e sperimentata fiducia , da quando ho costatato che il diavolo fa non solo le pentole , ma pure i coperchi . Vi sono dunque diavoli e diavoli . Quelli più brutti però , i più cattivi , con tre corna sulla testa ( tre corna , dico ) sono i diavoli che appartengono ai reparti scelti del Satanasso , sono « i diavoli della guardia » , e questi vanno a ficcarsi di preferenza nel corpo degli esorcizzatori . Non avete notato che i pinzocheri hanno un alito cattivo ? ( Se non l ' avete notato , annusateli d ' ora in poi . ) Sì , hanno l ' alito cattivo a cagione della presenza nel loro corpo dei diavoli zolfini , che sono i più brutti . Un gruppo di pinzochere , anche di lontano , diffonde uno sgradevole odore di bassa marea : il fatto è ormai spiegato . Ma dove i satanelli prendono gli atteggiamenti più odiosi è nel corpo dei frati , come la letteratura classica ci insegna . Perché questo avvenga io non so . L ' onorevole De Gasperi ha ricordato nel suo discorso frate Alberigo dei Manfredi , un fior di canaglia , la cui anima fu incontrata da Dante nell ' inferno mentre il frate era ancora su questa terra , condotto da un demone di servizio , addetto alla sua persona . Ma ci sono stati e ci sono tanti frati nelle stesse condizioni dell ' Alberigo e che hanno ricevuto o ricevono « dattero per figo » ( pan per focaccia ) . Nelle stesse condizioni dell ' Alberigo si trovano molti di quei religiosi e membri del clero secolare ai quali si rivolgeva il pontefice in una recente lettera sul comportamento dei sacerdoti . Io penso che nelle stesse condizioni di frate Alberigo si trovi pure l ' onorevole presidente del consiglio , e temo per l ' anima sua . Satana gli ha preso l ' anima per le ali , così come si acchiappa la farfalla , e la tiene stretta . Ecco perché il presidente del consiglio è scatenato verso la preparazione della guerra , ci annuncia l ' « epopea » della guerra americana , con tutto quanto questa « epopea » comporta per l ' Italia e per gli italiani . Frate Alberigo fece ammazzare alcuni frati del suo ordine , attratti con la frode a convito ; ma 1'Alcide ci prepara un colpo ben più grosso . Ha portato l ' Italia al convito degli imperialisti americani in nome della difesa della pace e della « civiltà cristiana » , e « alle frutta » alcuni milioni di italiani saranno ammazzati per la ingloriosa « epopea » dei filibustieri d ' America . Frate Alberigo , anche come traditore , era un ' anima candida al confronto dei suoi moderni epigoni , i quali ordiscono la strage di interi popoli e la distruzione di intere nazioni . Questi sono ossessi , che mi paiono senza speranza , perduti : tanto che non possono neppur più pregare senza maledire .
La strada dell'epopea ( Grieco Ruggero , 1950 )
StampaQuotidiana ,
È noto che le epopee maturano , come i destini . Del resto l ' epopea è un atteggiamento del destino . Un destino senza epopea non vale un turacciolo . Quando a Napoli dicono che « è mmaturato ' o piro » , denunciano con queste parole un destino mediocre , senza epopea . Avvolto nell ' epos è il destino degli uomini forti , dei soldati americani , dei marines , dei ministri della difesa e degli interni . Questi ogni giorno scrivono pagine di epopea . E non solo ne scrivono , ma ne abbozzano sempre delle nuove . Lo ha detto anche De Gasperi , giorni fa . Ha detto che i guerrieri americani che vengono o stanno per giungere in Europa saranno gli uomini della nuova epopea . È questo un annuncio di grandi gesta anche per le quadrate legioni democristiane e per le salmerie someggiate , socialdemocratiche e repubblicano - storiche . Matura , dunque , una nuova epopea e questa non è però né cotogno , né ficodindia . È , niente di meno , una figlia del Fato . Molti segni l ' annunciano e la preparano . Chiunque abbia l ' animo acceso a grandi cose ha visto nei « rai fulminei » del ministro degli interni dai piedi piatti o nella pugnace cavalcante oratoria del suo collega della Difesa che la grande ora della epopea americana sta per scoccare in Europa . Per mio conto ho assistito idealmente , con malcelato stupore , alle astute manovre appenniniche dei mesi estivi , guidate dal noto Capitano . Lo stupore mi ha totalmente conquistato quando il genio militare che guidò le manovre si è scoperto in tutta la sua grandezza . Al di sopra di ogni atteggiamento preconcetto o di parte , riconosciamo che le fittizie ma verosimili battaglie d ' estate rivelarono il Capitano , volgarmente chiamato colonnello . L ' unghia del leone era evidente nel piano strategico e sin nei dettagli più minuti delle operazioni , compreso quello genialissimo del « partigiano » nascosto sotto il fieno sull ' ingenuo carretto contadino , e quindi scoperto al fiuto , dai reparti specializzati . In quei giorni anche noi che stavamo a Roma o a Milano o a Napoli sentimmo l ' odore dell ' epopea che ci veniva col vento dalle montagne e d ' ai colli del non varcato Appennino , e che non è meno delizioso del profumo dei fegatini laureati e schidionati . Confesso , però , che più di ogni altro evento , nella guerra finta , mi colpi il gran rapporto fatto dal Capitano dopo la finta vittoria . Il gran rapporto , in fondo , fu l ' unica cosa vera in tutta questa storia . Qui il Capitano superò se stesso per capacità di sintesi , lucidità di prospettive e velleità di sterminio . Noi abbiamo conosciuto il Capitano in epoche tristi , quando ad esempio , bisognava tener duro dinanzi alle prevalenti forze avversarie fasciste nella Spagna ed egli si impose il terribile sacrificio del « fuimme fuì » , che è una sorta di « obbedisco » , lanciato in risposta all ' imperativo del proprio sistema nervoso . Non si è eroi tutti i giorni e tanto meno la domenica , che ' è giorno di riposo . Abbiamo visto il Capitano in un ' altra ora , quando vi era da combattere contro gli invasori tedeschi . Era venuto egli dalle Americhe , alla maniera garibaldina , per liberare l ' Italia ; e la gente in alto mare se lo additava : « È lui , è lui » . Giunto in Italia si avvide che la monarchia era ancora in piedi , che vi era in Italia un re , e allora il Capitano schivò il destino : non avrebbe mai combattuto per l ' Italia sotto le insegne del re . Si ritrasse sdegnoso e ci privò tutti del suo genio e della sua spada . Dovemmo perciò cavarcela alla meglio senza di lui . Ora là , sull ' Appennino non varcato dal nemico , a cagione dell ' assenza ingiuriosa dello stesso , il Capitano aveva netta la visione della grande epopea americana di domani ; e il suo cuore tutto rivolto , per naturale costituzione , alle facili e radiose epopee dell ' avvenire , fremeva di furore pugnace . La sua oratoria era senza freni , irruente come un carro d ' assalto . Certo , l ' oratoria del nostro non è quella dei grandi capitani che vinsero famose battaglie ; ma non è del tutto estranea alla classicità militare . Se vuoi trovarne le sorgenti , ti basti risalire al non lontano Cambronne , la cui micidialità polemica , nel corso della battaglia , fu smentita solo per una serie di accidenti estranei al robusto ottimismo del generale . Oppure le puoi trovare nello stile dei furieri maggiori , tosi ricco del senso del regolamento , della gavetta e della latrina di compagnia , con un pizzico di cultura che fa un bell ' effetto anche nella vita militare . « Quando c ' è il capitano , fiat lux : faccia lui » , diceva un furiere del mio tempo , con maschia eloquenza ; e concludeva stabilendo bene le funzioni delle gerarchie discendenti : « Quando il capitano non c ' è , siamo qua noi : sine qua non ! » . Se questo stile è un po ' confuso , a cagione dell ' elmo dello Scipio latino che cinge la nostra testa , non si può negare che sia pieno di colore . Con questi modelli davanti agli occhi della mente parlava il nostro al gran rapporto . E avendo dimenticato il cimiero nell ' armadio di casa , si era infilato un pennacchio nella cuticagna ( esempio mirabile di stoicismo ) e il pennacchio svettava nell ' aria come un getto di fontana . Spinto dall ' aria compressa dei suoi sentimenti , il Capitano annunciò le grandi imminenti ore della storia . Ma pose una condizione alla vittoria alata : la condizione di « far fuori » , ovverosia sbattere al muro , sbudellare , quattrocento avversari dell ' epopea . Io non , so cosa abbiano pensato gli uomini della truppa , gli ufficiali e i generali , a questa trovata . Forse saranno rimasti perplessi . Ma le idee geniali nascono dalla osservazione acuta di un fatto elementare . Così Newton , quando ricevette una mela sulla testa , scopri la legge dei gravi . La paura , che è un fenomeno elementarissimo , ha certamente indotto il Capitano alla scoperta della legge dei quattrocento . La scoperta ha avuto fortuna . Il consiglio dei ministri , dietro ispirazione del « trust dei cervelli » del dipartimento di Stato , l ' ha approvata . Ma il comitato della difesa , invece di 400 , ha ritenuto necessario che la eliminazione tocchi mille e non 400 avversari dell ' epopea . Meglio mille che 400 . Così che sono state preparate opportunamente le liste di emergenza . Appena , scoccherà l ' ora fatale , 350 avversari saranno imprigionati , in , attesa delle decisioni superiori , e 650 saranno mandati in campi di concentramento . Dopo di che la strada dell ' epopea sarà aperta in Italia e il Capitano , a capo del suo stato maggiore , penetrerà a capofitto nel fronte nemico , come nel burro .
Ossa umane kg 2 ( Grieco Ruggero , 1952 )
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Così era scritto sulla bolletta di svincolo di un pacco postale , ricevuta il 29 agosto dai coniugi Dominici , abitanti in Roma . Erano i resti del loro figliolo Luigi , secondo capo di marina , caduto il 18 settembre 1944 combattendo i nazisti sull ' isola di Lissa , iscritto nell ' albo d ' oro dei Caduti di guerra e decorato . Le ossa di Luigi Dominici venivano restituite a sua madre , in un pacco , con l ' avvertimento che lo « svincolo » comportava il pagamento di lire 1.280 per spese di trasporto e di dogana : prezzo lieve , privilegiato , giacché le ossa del ragazzo d ' Italia avevano fruito , per il ritorno « a casa » , a Roma , della tariffa militare . I genitori andarono alla dogana , costernati per l ' irriverenza e per l ' oltraggio patiti . Andarono a ritirare il « pacco » . - Sì , il pacco è vostro , è di vostra proprietà , - disse un impiegato alla madre del marinaio d ' Italia Luigi Dominici . E quest ' uomo non tremava e non aveva vergogna . - È vostro e potete portarlo via . - Possiamo portarlo anche a casa ? - Anche a casa , dove volete , la cosa non ci riguarda . La pietà dei genitori non li consigliava , però , di portare il caro fardello nella casa di via Magliano Sabina . Essi chiedevano l ' onorata sepoltura dei resti del loro Luigi e gli onori militari dovuti al soldato caduto in combattimento . In una lettera all ' Unità , pubblicata il 13 settembre , Augusto e Adele Dominici hanno raccontato l ' incredibile vicenda e il loro inammissibile pellegrinaggio da un ufficio all ' altro , per ottenere ciò che il buon senso e il senso del ' onore nazionale ordinavano di fare . Hanno ricevuto , invece , cortesi rifiuti e repulse burocratiche . Si rilegga la lettera dei Dominici , e si capirà meglio a quale grado di bassezza ' è sceso , in certi ambienti , il sentimento nazionale , per non sparlare del sentimento umano . Il 13 settembre , le ossa del marinaio Dominici erano ancora « in deposito » alla dogana di Roma , in attesa che la famiglia comperasse un loculo ossario , entro il termine perentorio di cinque giorni , per chiudervele . Ora , mentre scrivo , non so come la tristissima vicenda si sia conclusa . So , però , dagli intrighi diplomatici , dalle guerre in corse ; dai piani di riarmo effettivo , dalle sfrenate campagne di stampa , dai discorsi dei capi dei governi occidentali , dalle manovre militari provocatorie che si stanno svolgendo dal Baltico alla Turchia ( e non m ' importa se i temi o i capi militari siano sommamente stupidi ) , so che vi sono dei criminali che vogliono e stanno preparando nuove vaste aggressioni e una terza guerra mondiale . Dicono , questi pazzi criminali , che una terza guerra mondiale dovrebbe servire alla difesa della civiltà occidentale , di quella civiltà dai cui cespi abbiamo staccato il fiore mostruoso del nostro racconto . Noi sappiamo a che cosa mirano questi pazzi criminali . Ma se meditiamo sul pacco del peso di kg 2 , contenente ossa umane , sul pacco « in deposito » alla sdogana di Roma , mi pare che troviamo meglio , tutti insieme , la regola da seguire , l ' atteggiamento di avversione e di lotta attiva da tenere di fronte al pericolo che ci sovrasta , e per affermare la dignità dell ' uomo , il suo diritto a vivere nella gioia operosa , nella pace , nella libertà . Luigi Dominici è morto combattendo per questi ideali . Mi auguro che i Partigiani e i Combattenti provvedano a riparare la vergogna che ci è stata denunciata , e che ci offende tutti , anche se sarà accolta dai Dominici l ' offerta della signora romana , che ha messo fraternamente e italianamente a disposizione la sua tomba di famiglia per ricoverarvi le ossa del loro figliolo . Ma tradire il messaggio dei morti che s ' immolarono per la libertà , per l ' indipendenza del popolo , e per creare al popolo un ' esistenza migliore , sarebbe una vergogna peggiore di questa .
Sua Eccellenza ( Grieco Ruggero , 1953 )
StampaQuotidiana ,
Credo sia arrivato il momento di bandire la crociata contro Sua Eccellenza la Stupidità . Intendo dire contro il miserabile vezzo nazionale , derivatoci da secoli di servaggio , di umiliarci , inginocchiarci , piegarci di fronte a coloro che , nella nostra ignoranza o nella nostra ingenua furberia , crediamo degni della reverenza o capaci di riconoscenza per il nostro ossequio servile . Da noi , non ci si può rivolgere a una persona la cui funzione sia davvero o venga ritenuta necessaria alla nostra organizzazione statale o alla nostra vita sociale , senza darle un titolo . Noi abbiamo bisogno di titoli , perché non sappiamo più chiamarci col nostro nome . Ci sentiremmo umiliati verso noi stessi se , rivolgendoci ai nostri simili , o al sindaco o al procuratore della repubblica o al presidente del consiglio , li chiamassimo signor Procopio , signor Vegetti , signor Castagnetti , e non invece dottor Procopio , commendator Procopio , barone Vegetti , eccellenza Castagnetti e così via . Chiamar gli altri con dei titoli , veri o immaginari , è come elevare la nostra personalità , in mancanza di altre risorse personali . Ne risulta una iperbolica e generalizzata ricerca di titoli . Se i personaggi da me sopra ipotizzati fossero semplicemente chiamati « signori » , e le loro donne né più né meno che « signore » , cosa saremmo noi mai , noi tapini , noi miseri mortali ? Perciò l ' ambizione dell ' italiano è di avere e dare un titolo , a qualunque costo e in qualunque modo . Ed ecco i « dottori » di varia specie e di nessuna scienza , che escono a tonnellate ogni anno dalle università ( « Figlio mio , un titolo è pur sempre necessario ! » , « Senza titolo non si cammina nella vita » , ecc . ) . Ed ecco la caccia ai titoli nobiliari e cavallereschi , fra i più strani , e che si comperano presso varie agenzie italiane ed estere . Ed ecco la ressa attorno agli ambienti governativi , ai parlamentari della maggioranza , agli amici di Sua Eccellenza , per avere una croce di cavaliere , di commendatore o altro titolo equipollente . Ah , sentirsi chiamare dottor Sciacquone , pure essendo una bestia ( « Debbo confessare che sono stato sempre un leale avversario degli studi ! » ) ; ovvero sentirsi dire : « Buongiorno , cavalier Bisonte » , « Buon Natale , commendator Laudisi » ; per non parlare del cavaliere dell ' ordine ( sparso ) di san Girolamo , che abita al piano di sopra , o del conte del Sacro Chiodo , norcino in Borgo . Ma il titolo di eccellenza diciamo la verità , è il più ambito , il più prelibato , per motivi che non voglio dire e quindi non dirò . Dopo la liberazione , una legge , tuttora in vigore , abolì il titolo di eccellenza , che aveva avuto una mostruosa inflazione durante il ventennio , soprattutto ( come avviene spesso nel campo delle onorificenze ) tra coloro che non eccellevano se non in stupidità compatta , massiccia , strutturale . Le Eccellenze del tempo vestivano una divisa militare , perché il vestir civile , come il viver civile , contrastava , a quei tempi , con la pugnace ansia di imperio che soffiava nell ' aria . Le Eccellenze si coprivano con grandi e alti cappelli , portavano fregi e gambali e cinturoni , e avevano le scarpe lucide e la riga ai pantaloni , segni questi di buona salute e di ottimismo paffuto e soddisfatto . Eccellenze si chiamavano coloro che arrivavano a certi gradi della gerarchia statale ; e coi cambi della guardia e con le larghe promozioni imperiali ( o quasi ) , gli alti gradi si dilatavano . Naturalmente chi usciva dalle prime file , per vecchiaia o per altro motivo , conservava il titolo . Ma tutti coloro che si approssimavano agli alti gradi avevano de facto il titolo di eccellenza , titolo augurale , come quello che si dà al laureando , al momento in cui egli sta per spiccare il volo ( nel quale potrà anche cadere e rompersi il collo ) . Una coltre nera di Eccellenze coi gambali copriva l ' Italia quando il nostro paese fu portato al disastro . Poi il fascismo fu spazzato e - con le cose da buttar via - si pensò anche a disfarsi del titolo svalutato di eccellenza , tanto compromesso . Eppure negli ultimi anni questo titolo ha ripreso vigore , così come hanno preso vigore le onorificenze . La recente campagna elettorale ha avuto manifestazioni orgiastiche dal punto di vista dell ' uso dei titoli più clamorosi , e chiassosi e impressionanti . Abbiamo letto manifesti che annunciavano a lettere cubitali la calata in questa o quella città , in questo o quel paese , di « S . Ecc . l ' On . Prof . Avv . Consigliere di Stato » , e di molti altri simili personaggi . E vi era ( io lo so con certezza ) chi attendeva da questi prodigi dei discorsi che fossero , almeno per il contenuto , al livello della varietà dei titoli che precedevano il loro nome , mentre tutto , poi , si riduceva a un goffo rumore , quasi a un sospiro schiacciato , come quello che esalano quei curiosi funghi che si chiamano loffe , non appena li si toccano . E dire che l ' arrivo delle Eccellenze era preceduto da automezzi carichi di guardie di vario corpo benché di eguale intenzione , e gli altoparlanti lanciavano inni e canzoni pieni di promesse ; e l ' entrata dei personaggi nelle piazze , meditatamente ritardata per eccitare , nell ' attesa , il desio , tale entrata era accompagnata da guardie motorizzate , di vario corpo benché di eguale intenzione , che si facevano largo su petulanti motociclette per costringere la gente a fare ala alle Loro Eccellenze . Queste inauguravano spesso delle prime pietre - come si usa in Italia - e poi prendevano , come si dice , la parola . Quindi partivano con lo stesso cerimoniale , accompagnate dalle petulanti motociclette , e andavano verso altre località e verso altre glorie . ( E lo Stato paga centinaia di milioni di lire e disturba migliaia di agenti per far la guardia d ' onore a queste Eccellenze , di cui nessuno si accorgerebbe se il rumore dei motori e i manifesti chiassosi non facessero volgere il capo dei curiosi verso i loro nomi e le loro figure . ) Qualcuno ritiene che una Eccellenza in piazza , specie durante le campagne elettorali , porti voti al partito che si fregia del suo nome . Questa tesi non è dimostrata ; anzi i fatti hanno dimostrato la tesi contraria . Bisognerebbe , per lo meno , verificare cosa accadrebbe qualora l ' Eccellenza non parlasse . Secondo me l ' Eccellenza sciupa , con i suoi discorsi , situazioni favorevoli , perché la gente di senno è violentemente urtata dalla contraddizione stridente , oltraggiosa tra la grande promessa del titolo dell ' oratore ( che contiene un elevato giudizio di lui ) e la penuria e la miseria delle idee espresse da Sua Eccellenza . Tanto più , dunque , bisogna condurre la crociata contro Sua Eccellenza , anche in nome del buon senso . Giacché se colui che viene ufficialmente o da una società o da un corpo costituito , dichiarato eccellente , è invece un masticabrodo , la gente comincerà a pensare che la nostra repubblica non premia il merito , ma la stupidità e le sue sorelle , come faceva il fascismo . Certo , il fatto che una legge abolisce il titolo di eccellenza non vuol dire che chiamare eccellenza un cittadino equivalga a commettere un reato ! Da vari decenni i vetturini napoletani mi chiamano Eccellenza ( specie al momento della mancia ) e per la verità non me ne sono mai doluto , né ho denunciato il caso al magistrato . Ma se un prefetto pretende di essere chiamato Eccellenza ( e ve ne sono ) , allora bisogna insistere ostentatamente nel chiamarlo signor prefetto o dottor Cacopardo , nonostante il sapor di forte agrume che questi poveri titoli provocano nei palati dei piccioli presuntuosi e tollerati prefetti della nostra repubblica , e anzi proprio per questo . Certo , il fatto che il comitato civico di Borgocollefegato o la sezione del partito liberale di Bicinicco di Sotto o la federazione provinciale trevigiana della Democrazia cristiana , credano di annunciare il discorso di Sua Eccellenza ; o che dei cittadini italiani , non ancora educati al costume civico repubblicano , chiamino Eccellenze il Togni , il Gonella , il De Gasperi e anche il Raffaele Pio Petrilli , non è tale fatto da provocarci il mal di testa . Ma se cominciamo a mettere in ridicolo questo mal vezzo , questa cattiva abitudine , questo malcostume , residuo di antica fellonia , manifestazione di deficiente dignità civile e nazionale , facciamo buona opera morale e patriottica e repubblicana . Io propongo , dunque , che sia messa in opera una beffa permanente , sui giornali , al teatro , al cinematografo , nella vita , contro il titolo di eccellenza , contro Sua Eccellenza , contro il modo di incedere di Sua Eccellenza , contro la signora e la figlia diletta di Sua Eccellenza , contro ì troppi motori che spetezzano dietro Sua Eccellenza , contro le entrate chiassose di Sua Eccellenza nei nostri paesi e nelle nostre città , contro l ' omaggio delle autorità a Sua Eccellenza anziché al professor Piripicchio o al signor ministro , contro il saluto della cittadinanza , annunciata dal sindaco , a Sua Eccellenza , e così via . Insomma , bisogna creare tale atmosfera sarcastica , di dileggio , di sfottimento , attorno al titolo ridicolo , che l ' esser chiamati Eccellenza provochi ilarità . Allora avverrà che colui il quale si senta dire : « Eccellenza , prego , passi di qua , passi di là » osservi risentito : « Scusi , Eccellenza sarà lei … » .
Un'anima di poeta ( Grieco Ruggero , 1954 )
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Giuseppe Saragat esordi come poeta con il famoso Epicedio in morte di un curculione . I curculionidi come sanno gli entomologi e i poeti panteisti , sono dei coleotteri : appartengono al sottordine dei polifagi e alla serie dei rincofori , e sono volgarmente detti punteruoli . Le larve di questi animaletti sono estremamente divoratrici , più assai di certi gruppi e persone di nostra conoscenza : e distruggono radici , gemme , fiori , foglie , frutti . Di tali curculionidi . sono state descritte trentamila specie , ciò che rende minimo il valore di un curculione singolo , il quale è né più né meno che un curculione qualunque . La morte di un simile individuo non commuove la gente : e , di solito , non commuove neppure sua madre . Ma nell ' animo del poeta sensibile ogni fatto della natura , anche il meno percettibile , ogni momento dell ' opera eterna di trasformazione delle cose e degli esseri , si ripercuote e vibra e si espande : nel microcosmo c ' è tutto il cosmo , c ' è tutta la storia mutevole della natura , che non ha principio né fine . Ed ecco che dalla filosofia entomofila e curculionica , dalla meditazione cosmica sulla vita frale ed effimera di un triviale punteruolo , Giuseppe Saragat giunse all ' uomo , per un processo filogenetico , che meravigliò solo i materialisti volgari e gli uomini che ridono ai funerali . L ' umanesimo di Giuseppe Saragat si diffuse nei salotti romani dei borsari neri , piacque alle belle signore dai rotondi stupidi occhi , che bevvero le parole del nostro in magri e alti bicchieri di cristallo , con lunghe cannule di paglia gorgoglianti , e arrivò nel boudoir della Signora Anziana , dall ' alito di àliga morta , che ci fa soffrire la nostalgia del fiato odor di resina della nostra antica Camesena . Eppure si trattava di una menzogna ! La filogenia poetica di Giuseppe Saragat ( oggi vice presidente soprannumerario , come si dice alla curia democristiana ) , non era ancora giunta all ' uomo : si era fermata al pitecantropo , all ' antropoide . Di fronte al massacro degli uomini , che vogliono essere liberi e si battono per la libertà nazionale e sociale , il poeta dei curculioni , dei tafani e delle zecche si aggregò ai devastatori , agli oppressori . Dichiarò che nel suo umanesimo vi erano delle contraddizioni : in realtà vi mancava l ' uomo . Fece proprio il modo americano di pensare , che è poi il modo di pensare della civiltà cattolica ; e si dette ad applaudire a tutte le persecuzioni contro i popoli coloniali , in lotta per la loro liberazione nazionale , e a intrigare contro la pace del mondo e contro la libertà e la dignità dell ' uomo italiano . Quando il dottor Nance , rettore dell ' università di Tampa ( Florida ) , dichiarava : « Ritengo che dobbiamo attuare una preparazione totale , basata sulla legge della giungla . Ognuno deve imparare l ' arte di uccidere . Non sono del parere che la guerra si debba limitare agli eserciti , alle forze navali e aeree , oppure che debbano esistere limitazioni di alcun genere nei confronti dei metodi o delle armi di sterminio . Io approverei la guerra batteriologica , l ' uso dei gas , delle bombe atomiche e a idrogeno e dei razzi intercontinentali . Non chiederei un trattamento misericordioso per gli ospedali , le chiese , le scuole o per determinati gruppi della popolazione . Sarebbe un ' ipocrisia prestare aiuto a un qualche gruppo della popolazione » ; quando questa canaglia faceva tali dichiarazioni non ambigue , l ' umanista curculionico taceva : dunque approvava . Quando il signor Jackson , agente del FBI e membro del Comitato nazionale per l ' Europa libera ( ! ) , dichiarava pubblicamente : « Tre fattori sono per noi fondamentali : i quattrini , il principio che il fine giustifica i mezzi e il principio di non tollerare nessuna discussione . In questa lotta abbiamo bisogno del sostegno di ogni sgozzatore e di ogni teppista » , l ' umanista « democratico » e « socialista » guardava i suoi amici d ' intorno e taceva : dunque aderiva . Quando nel dicembre del 1950 il parlamento della Corea del Sud approvò a maggioranza una mozione che denunciava Si Manri ( o Li Sin Man ) e il suo gabinetto come colpevoli di aggressione , come responsabili dello scoppio della guerra coreana , l ' umanista sensibile schiamazzava con ostentazione il suo appoggio all ' aggressore . Quando i colonialisti inglesi pagavano la cattura degli indigeni del Kenia , vivi o morti , a tanti scellini « per capo » , o cuocevano gli indigeni a fuoco lento , il nostro umanista sensibile , e panteista cristianeggiante , approvava . Egli è dalla parte dei vandeani contro la rivoluzione ; è dalla parte del duca di Modena contro Ciro Menotti ; è dalla parte del Borbone contro Pisacane ; è dalla parte dei versagliesi contro Parigi . Ha pianto per la triste sorte subita dagli americani nella Corea , battuti dai piccoli eroici coreani , difensori della loro libertà e della loro indipendenza nazionale . Ha detto che il generale De Castries rappresenta la continuità ideale della Grande Rivoluzione , proprio il De Castries , le ci - devant De Castries ! E ora , questa mammoletta sensibile auspica l ' internazionalizzazione della guerra contro l ' Indocina . È chiaro che egli non sa cosa sia l ' uomo , cosa sia la libertà dell ' uomo , delle nazioni e dei popoli . Del resto non è egli un cedista [ Ced , Comitato europeo di difesa ] , un fautore della soffocazione della libertà e della indipendenza del proprio paese ? È un umanista che ignora l ' Uomo . Eppure i fatti avrebbero dovuto insegnargli che non è più tempo di scherzare con i popoli . Nei primi soli due anni e mezzo di guerra coreana , cioè sino alla fine del 1952 , i coreani nordisti avevano messo fuori combattimento e preso prigionieri circa un milione e centomila soldati e ufficiali nemici ; avevano distrutto o catturato più di 6.400 aerei americani , compresi molti caccia a reazione e « fortezze volanti » pesanti ; avevano distrutto 250 navi da guerra , più di 3.000 carri armati e autoblinde , 7.800 pezzi di artiglierie , 11.000 autotrasporti , 165.000 fucili , ecc. Per la verità , la perdita delle armi non dava nessun fastidio agli aggressori ; anzi , alimentava il mercato americano . Ma gli americani non avevano voglia di combattere e i disertori aumentarono al punto da diventare un problema strategico « alla rovescia » . Gli Stati Uniti hanno fatto , in Corea , una figura miseranda . Ora , vorrebbero ridare lustro ai loro generali , internazionalizzando la guerra nell ' Indocina ed estendendola in Asia , con l ' appoggio di tutti gli avventurieri dell ' Occidente e dei cristianucci e degli umanisti saragattevoli . È . la tesi degli industriali e dei mercanti di cannoni americani . È la tesi di chi pensa che si potrebbe rimontare il mercato azionario americano col sangue di un esercito variopinto , sia pure sotto la direzione di generali delle Società anonime americane . Ma questi generali non hanno forse fatto le loro prove ? Non possono che essere battuti , sempre , dovunque si presentino . Sono un oltraggio per l ' esercito americano . Non c ' è dubbio che un sergente francese degli Zuavi è dieci volte più capace di un generale americano . Tanto varrebbe , allora , spedire a Saigon il comandante Randolfo ! La realtà delle cose dovrebbe indurre a ben altre riflessioni ! Militarmente parlando , la continuazione della guerra in Indocina è una sciocchezza , che si concluderebbe con una disfatta più grave per gli aggressori di quelle da essi patite sino a ora in Asia , e sarebbe moralmente un crimine contro l ' umanità ( contro l ' umanità vera , quella degli uomini ! ) . Quando il 19 agosto 1945 l ' imperatore Bao Dai abdicò , sotto la spinta della rivoluzione popolare nazionale vittoriosa del popolo Viet , egli fece questa dichiarazione : « Non posso fare a meno di sentire un certo rincrescimento pensando ai venti anni del mio regno , durante i quali non siamo stati capaci di prestare alcun servizio apprezzabile al nostro paese . Sono ora felice di essere un libero cittadino in un paese libero e indipendente . Io non permetterò a nessuno di abusare del mio nome o del nome della famiglia reale per seminare la discordia tra i nostri compatrioti . Viva l ' indipendenza del Viet Nam ! Viva la nostra repubblica democratica ! » . Come , poi , l ' ex re divenuto repubblicano , il Bao Dai , sia ricaduto nelle mani degli azionisti della Banca di Francia e d ' Indocina e degli americani , è cosa ormai nota . L ' onestà di simili personaggi è questione di prezzo . Ma pensare a un ritorno al potere , non diciamo di Bao Dai , che non è stupido al punto da farsi più vedere nel suo paese , bensì dei colonizzatori francesi ; o , peggio , pensare che gli americani siano accolti domani in questo paese asiatico , al posto dei francesi , come liberatori , vuol dire mettersi fuori della storia , non capire il tempo nostro e cosa bolle in Asia e nel mondo . La liberazione dei popoli coloniali è un fatto irresistibile e inevitabile , così come l ' avanzata delle classi lavoratrici verso il governo degli Stati « metropolitani » .
StampaQuotidiana ,
La creazione di un « ufficio meridionale » del partito democristiano , affidato alla illuminata saggezza di tale professor Radi , non meglio identificato , è venuta a confermare la definizione corrente di « primatista cattolico di dinamismo » che vien data nelle stanze e nei corridoi della casa di Piazza del Gesù , al nuovo segretario generale democristiano . Il professor Fanfani , a quanto pare , è un uomo insolito . Un settimanale ha chiamato « frenetica » la sua attività , per ammirarla ; e ha raccontato che , mentre intrattiene i visitatori , il Fanfani scrive lettere , compila statistiche , telefona e detta telegrammi ! Ma tiene anche , perché no ? , un bastone in equilibrio sul naso , getta in aria e prende a volo quindici piatti e sposta un pallone di caucciù da un tallone all ' altro , senza mai toccare terra . Un tal prestigiatore , alla segreteria generale del partito democristiano può fare grandi cose , specie in questo momento , se è animato da una fede che non vacilli e da una robusta dottrina . Ecco : la dottrina . Il professor Fanfani , il solo in Italia che conosca il Radi ( oltre agli studenti radi della scuola perugina ) , lo ha chiamato all ' alta responsabilità perché conquisti il Mezzogiorno al clericalismo , popolarizzando la dottrina fanfanesca e applicandola nella vita pratica . Il professor Fanfani è un « lorianista » : non già in senso scientifico , ma proprio nel senso della assoluta trascuratezza e negligenza nello svolgimento dell ' attività scientifica , nella irresponsabilità scientifica , nella bizzarria épatante e presuntuosa , qualità caratteristiche che furono del Loria . I volumi sulla « dottrina » corporativa del professor Fanfani non sono soltanto una illiceità scientifica , dato che una « economia corporativa » non esiste né può esistere , ma sono un assurdo culturale , un atto di prepotenza violenta , fascista , clericale contro l ' intelligenza critica . La « teoria » fanfànula del « volontarismo economico » sembra uno scherzo , ma ha dato la cattedra al Fanfani , in una università italiana , durante il ventennio nero . E il professor Fanfani non ha mai rinnegato le sue stravaganti « dottrine » , e ora pensa di farle digerire al partito democristiano , e al governo perché siano trasferite nella pratica . Antonio Gramsci , illustratore sarcastico del « lorianismo » , ricordò più volte le dottrine loriane , e quella sulle influenze sociali dell ' aviazione , la quale apriva la via , secondo Loria , all ' avvento della giustizia sociale . L ' emancipazione operaia , secondo l ' antico bizzarro professore , sarebbe stata ottenuta per mezzo degli aeroplani che , opportunamente unti di vischio , avrebbero permesso l ' evasione dalla presente ingiusta società con il nutrimento assicurato dagli uccelli invischiati ! Il nostro ha abbandonato la tesi loriana dell ' aereo - uccellazione , e ha preso vie terrene , semplici e accessibili a tutti . Ed ecco , se non la soluzione vera e propria , le misure di emergenza che il professor Fanfani propone per affrontare i grossi problemi delle « aree depresse » . Non c ' è bisogno di dire che il Fanfani conosce perfettamente questi problemi . Ad esempio , egli ritiene che la questione meridionale non esiste . « Questione meridionale » dicesi dai furbi il fatto che l ' Italia meridionale è una « zona depressa » . Quindi la « questione della Lucania » la si ritrova anche sulle montagne dell ' Aretino , o degli Abruzzi o della Valtellina . Eliminato , così , il campo dalle complicazioni e dalle concezioni di disturbo introdotte dai soliti mestatori che voi sapete , incontriamo « zone depresse » a nord e a sud , le cose diventano più semplici assai e i gatti diventano tutti grigi , come di notte . Ridotte , casi , le « grosse questioni » alla loro più semplice espressione , puoi accorgerti senza difficoltà che la responsabilità dei tre quarti , almeno , delle situazioni penose esistenti nelle « aree depresse » , spettano all ' uomo . Il « volontarismo economico » rispunta inevitabilmente e inesorabile . L ' uomo , ah ! , che ignorante ! Per un settimanale di Milano , il professor Fanfani dettò , or sono quattro anni , un articolo robusto ( egli non potrebbe fare altrimenti ! ) , intitolato : La nostra miseria è spesso frutto di ignoranza . Il profondo concetto sintetizzato nel tema era reso accessibile da una solida e , nello stesso tempo , popolaresca argomentazione . « Nelle cosiddette zone depresse , - scriveva Fanfani , - spesso si sprecano beni che altrove costituirebbero una fortuna per un possessore . Quanti son i villaggi in cui ... il rosmarino non è utilizzato economicamente , ignorando quei contadini , ad esempio , che ramoscelli della medesima pianta possono essere proficuamente venduti nei mercati urbani dell ' Italia settentrionale a qualche centinaio di lire al chilo ? » L ' ignoranza di quei contadini è , voi lo vedete , stupefacente . Essi soffrono la miseria , circondati da siepi di rosmarino ! Non sanno che al Verziere di Milano la gente aspetta i mazzetti di rosmarino ... Sì , sì , l ' Italia è immobile . Altro esempio probante . « La miseria dei disoccupati dei comuni di Poppi e di Bibbiena , - continuava il Fanfani , - avrebbe potuto essere attenuata se qualcuno , nell ' estate scorsa , li avesse guidati a battere i roveti delle foreste di Campigna e di Camaldoli per la raccolta di enormi quantità di more , utilizzabili specialmente per conserve alimentari , col beneficio per l ' economia locale e , di riflesso , per quella generale , e con diminuzione della arretratezza economica della zona ... » La raccolta delle more , alla quale nessuno , fino a ora , aveva pensato , può risolvere decisamente , non solo il problema della disoccupazione , ma anche la questione meridionale , data l ' enorme abbondanza di questi bei frutti del rovo , nelle nostre regioni del sud , che fanno concorrenza alle bacche delle roselline di macchia dette dal volgo , con licenza parlando , « grattaculi » . Ebbene : i meridionalisti di ieri e di oggi , mai e poi mai hanno rivelato capacità pratiche ! Ma il professore va oltre , perché non è ignorante come quei miserabili che non sanno di avere il benessere a portata di mano . « Quanti sono , - egli si domanda ( e notate la sottile ironia ) , - quanti sono i villaggi montani privi di luce , che non sia quella del sole , delle candele , delle lampade a petrolio ? Eppure , recenti accorgimenti tecnici , anche in Italia , hanno insegnato a trarre dai pozzi neri e dalle concimaie energia per illuminazione e riscaldamento . » Paesi e villaggi senza pozzi neri e senza concimaie non ce ne sono : ormai la Società meridionale elettrica può andare al fallimento , come merita ! E del resto , ove i materiali grevi scarseggiano per deficienza di bestiame e scarso spirito collettivo , vi sono bene nelle vallate delle cadute di acqua ! « Si può dire che non c ' è vallata che non ne abbia ; eppure molti sono i villaggi che restano al buio , perché le grandi compagnie elettriche non hanno trovato conveniente estendere fin là la loro rete e localmente ai contadini nessuno ha detto che da quel salto d ' acqua si può trarre energia elettrica ; o , se l ' hanno detto , non hanno poi insegnato come . » Infatti , a pensarci su , da un salto d ' acqua si può trarre energia elettrica ! Ma che fanno i comuni di montagna ? Vedete quante possibilità ci sono , che vengono ignorate ! Rosmarino , more di fratta , industrializzazione del letame e dei salti d ' acqua per la produzione di energia . Ma non è tutto . « Altrove manca il lavoro , o meglio scarseggia , e quindi abbondano i disoccupati , tutti vivono in qualche modo fra gli stenti , non hanno case , non hanno strade , le ultime querce vengono abbattute , cresce la miseria , diminuisce il lavoro . Nessuno sa più uscire dal circolo vizioso e le giornate passano inoperose , e le nottate continuano a trascorrersi in tre , in quattro e più in un medesimo letto , e le invernate passano pigiati in sei , in sette , in otto e più in una medesima stanza che è camera , cucina , ripostiglio a un tempo . » Triste quadro della , realtà , disegnato in uno stile che è degno dell ' Antologia ! Il professor Fanfani si indigna . « C ' è forza di lavoro disponibile per decine e decine di giornate all ' anno , a due passi dalla stamberga ci sono pietre ottime , un palmo di terra si troverebbe , eppure nessuno pensa a tentare l ' impresa di costruirsi una casa , di allargare la propria stamberga , di predisporre un pollaio che allontani dalla camera - cucina i polli per accrescere lo spazio alle persone . La zona è evidentemente depressa e si deprime sempre più ... » Ma quel che deprime di più è la sciocchezza presuntuosa dell ' Amintore . ( Il quale , poi , essendo più tardi ministro degli interni , fece cacciare dalle case dei senza tetto , costruite con questo metodo biblico , numerose popolazioni a Roma , a Napoli e altrove ! ) Con quelle pietre sparse nei campi , e trovando un po ' di terreno , occorrerebbe elevare un monumento al fondatore del movimento di iniziativa clericale ! Ma no . Siamo al tempo della edificazione . Il professor Fanfani proponeva , nel 1950 , così e semplicemente , di « individuare i settori di ignoranza tecnica e sociale da vincere » , e spedire in questi settori centinaia e migliaia di periti , capaci di « fare lume » . Nessuno accolse allora le sue escogitazioni . Ma adesso il Fanfani ha nelle mani il mestolo , e non vi è dubbio che il Radi ha il compito di « individuare i settori di ignoranza tecnica » e lanciarvi un certo numero di esperti . Tali esperti possono essere opportunamente funzionari degli enti di riforma , della Cassa del Mezzogiorno , dei consorzi di bonifica , dei cantieri scuola , della Federconsorzi , anzi , è bene che traggano alimento e vigore da questi organismi , come hanno fatto e fanno altri istituti e persone , al servizio della civiltà occidentale e del clericalismo . Le premesse del successo sono nella dottrina . E si sa , poi , che dai piccoli fatti e dai piccoli uomini si è giunti spesso a grandi e fatali eventi . Così , dalla piccola sedicenne Rudi , ragazza moabita , la quale ebbe vaghezza di giacere ai piedi del vecchio Booz ( ma io credo che lo facesse calcolando le ricchezze del vecchio ! ) si arrivò a Obed , a Isaia e , in seguito , a David , sorgente del Salvatore . ( Nonostante la sua ricchezza di idee , credo , però , che il professor Fanfani si sia già imbrogliato . Egli arriva tardi . L ' Italia sta diventando tutta un ' « area depressa » . E se il Fanfani non ha altri moccoli dovrà andare a dormire al buio , nonostante l ' abbondanza di letame accumulato in questi anni dai governi democristiani . )
Gli uccelli migranti ( Grieco Ruggero , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Vorrei conoscere Mister Hiley , che la stampa informata considera una delle più ragguardevoli personalità del parlamento australiano . Debbo confessare , a mia vergogna , che sino a ieri ignoravo l ' esistenza di Mister Hiley , a causa del fatto che egli è un « atlantico » del Pacifico e il Pacifico è troppo lontano dalle mie informazioni . Ma ora sento un vivo desiderio di parlare con Mister Hiley ; e , qualora io venga in possesso di una sua fotografia , vi prometto di farvela conoscere , se la redazione de l ' Unità vorrà consentirne la riproduzione . Mister Hiley è di quegli uomini dei quali si ama conoscere l ' effige e anche di più ; è uno di quegli uomini dinanzi ai quali i nostri studenti , per straripante ammirazione , forse un po ' beffarda , gridano , come sapete : « Lo vogliamo nudo ! » . Mister Hiley è una figura di primo piano del pensiero atlantico . Non ha , certo , l ' autorità e il vigore di un J . Foster Dulles o di un Truman o di un Acheson o di un Eisenhower , ma pure supera di una buona testa i capi del nostro governo . È un riflessivo , dal temperamento analitico . Agli atlantici del tipo triviale , del tipo di padre Lombardi , la cui oratoria è in sostanza una esibizione di bassa ventriloquia , Mister Hiley oppone il tipo dell ' argomentatore sottile , che sa il fatto suo , che sa mettere , e con poca spesa , l ' avversario a terra . Mister Hiley scopre e pone in evidenza gli aspetti più nascosti delle cose e dei fenomeni , che paiono secondari e superficiali , ma sono il nocciolo delle questioni . È , quindi , un prezioso collaboratore di quegli altri inviati dalla Provvidenza , che la Provvidenza ha donato agli Stati Uniti e all ' Inghilterra perché guidino la crociata che dovrebbe salvare , dal pericolo che la minaccia , la civiltà occidentale , detta anche cristiana , con licenza del pontefice . Mister Hiley , leader del parlamento australiano , è , naturalmente , un acceso fautore della guerra ai paesi del socialismo e della democrazia popolare . Per lui non può esservi compromesso tra il mondo del capitalismo e il mondo del socialismo . Mister Hiley è per il bombardamento atomico , per la guerra batteriologica , per lo sterminio e la distruzione totale degli uomini , delle donne , degli animali , dei vegetali che vivono nei paesi dall ' Elba al Pacifico ; ma , com ' è ovvio , questa distruzione totalitaria e senza residui non deve avere una contropartita nei paesi aggressori . Mister Hiley ha bisogno di una vittoria facile , certa e unilaterale come il nostro ministro della guerra . Egli , perciò , vagheggia l ' affamamento dei popoli dei paesi da distruggere , attraverso il blocco ermetico di questi paesi . Il blocco . Un blocco integrale , assoluto . Mister Hiley non sa quello che dice , e lo dice appunto perché non lo sa . Vorrebbe affamare i popoli dell ' Urss , della Cina e dei paesi europei di democrazia popolare . Affamare , affamare , grida Mister Hiley . L ' affamato , come si sa , se non mangia muore di fame . E quando il nemico sarà morto di fame , incederanno le forze atlantiche , agli ordini di un generale americano e una ineffabile guerra dei vivi contro i morti darà probabilmente la vittoria ai vivi . Ma come si conciliano questi piani con la libertà che viene tuttora consentita agli uccelli ? Signori del Pentagono , della Nato e di altri organismi responsabili , avete voi pensato all ' uccel profugo ? Alla sua libertà ? Alla negligenza colpevole verso il suo volo astuto ? Ed ecco Mister Hiley levarsi dal suo banco di deputato e di vice capo dell ' opposizione al parlamento australiano e , con il lungo indice puntato verso il governo del suo paese , tempestare dinanzi ai deputati stupefatti : « Conosce il governo l ' opera ostile , di tradimento , antiatlantica , degli uccelli migratori ? Quali misure ha preso il governo o si dispone a prendere per porre termine al contrabbando ( e perché non anche allo spionaggio ? ) che certi Stati di nostra conoscenza fanno nel nostro paese ( nel nostro paese , dico ) adoperando gli uccelli migratori ? » . I deputati australiani trattenevano il respiro e fissavano il presidente del consiglio , il cui stupore parve all ' opposizione la maschera di una mal celata connivenza con i nemici della civiltà atlantica e cristiana . « Sarò più preciso e più esplicito , - disse Mister Hiley , trascinato dal fremito delle rivelazioni . - Gli uccelli migratori - egli disse , scandendo le parole - gli uccelli migratori , che , affamati , si dipartono dalla Siberia per venire a ingrassarsi qui da noi , in Australia , per venire a mangiare i nostri liberi semi e i nostri vermi liberi e occidentali , per poi far ritorno ai luoghi di origine , ove vengono mangiati dai russi [ rumori al centro e a destra . Voci : « Udite ! Udite ! » ] , quando non vengono catturati dai giapponesi durante il volo di ritorno , questi uccelli , signori , non dovrebbero essere tutelati dalle nostre leggi di protezione . » [ Voci : « È vero , è vero , è una vergogna ! Finiamola con questi uccelli ! » ] Non conosco la decisione presa dal parlamento australiano sull ' abolizione delle leggi protettive degli uccelli migranti siberiani . Osservo che Mister Hiley , vice capo dell ' opposizione al parlamento australiano , ha troppo scarse conoscenze sul volo degli uccelli e sulle loro migrazioni . Non conosce il motivo per il quale gli uccelli migranti ( e , quindi , anche e soprattutto quelli che seguono la via di migrazione chiamata « il ventaglio siberomalese » , e che vanno a svernare in Australia ) giungono nei luoghi di svernamento , dopo aver percorso parecchie migliaia di chilometri , dimagriti e anche decimati dalle tempeste , dalla mancanza di cibo e da altre cause . Mister Hiley ha trovato che la causa della magrezza dei migratori siberiani è di origine sociale e politica . Non solo . Ha trovato che le migrazioni degli uccelli ( almeno nel ventaglio siberomalese ) sono organizzate dai sovietici per trarre profitto dall ' abbondanza di semi , di vermi , di insetti delle riserve atlantiche e così avere al ripasso uccelli impinguiti ai pascoli di Brisbane , di Melbourne , di Canberra e dell ' interno dell ' isola oceanica . Le cognizioni scientifiche di Mister Hiley non sono superiori a quelle di un turacciolo . Ma l ' intelligenza politica e lo spirito atlantico , del vice capo dell ' opposizione al parlamento australiano , sono degni di una elevata considerazione nei circoli più qualificati di Washington e di Londra . Per quanto riguarda l ' intelligenza tout court del mio Mister , bisogna riconoscere che essa oltrepassa i limiti abituali , e ci dà il senso dell ' illimitato . Per questo Mister Hiley è diventato celebre ed è stato segnalato dalle agenzie . Per questo io desidererei conoscere , e vedere com ' è fatto : così , da fuori ... senza aprirlo .
Un lungimirante ( Grieco Ruggero , 1952 )
StampaQuotidiana ,
Questo è il ministro brasiliano dell ' istruzione pubblica . Il quale soffre di nausee , come il Forrestal statunitense nei mesi che precedettero il noto suo salto a pesce ; ma che , a differenza del pessimista collega nordico , ama creare a sé e agli altri , con il conforto di una fantasia illimitata , stati di tranquillità beata e beota . A quanto risulta , questo ministro « do Brasil » , dopo aver preso conoscenza dell ' antipatico memoriale dell ' ammiraglio Fechteler , ne è rimasto parecchio preoccupato , e ha deciso di prender le misure adeguate alla situazione . Non è detto che un ministro dell ' istruzione non possa nutrire idee ( e soprattutto sentimenti ) di alta politica e di altissima strategia , anche nel Brasile , e concorrere , secondo le proprie capacità e possibilità , a dare una mano a quegli sciagurati del Pentagono . Anche la signorina Margaret Truman , tipo caratteristico di donna atlantica , senza dubbio , sia pure aliena dagli studi sul Turenne e sul Clausewitz , concorre con il soave canto e la nota leggiadria al successo dei piani di quel geniale pensatore e uomo di Stato che è il suo papà . E chi sa mai quali scoperte avrebbe fatto la signorina se si fosse dedicata allo studio dei piccioni , dei polli e delle colombaie , oggi entrati come collaboratori nello stato maggiore europeo ! A maggior ragione , dunque , un ministro brasiliano della istruzione , che è assai più di un pollo , può entrare nel grande cimento del nostro secolo e studiare il modo più facile ed economico di eliminare gli avversari della civiltà occidentale , della quale il Brasile è una gemma splendente . Tale è l ' arduo compito al quale si è dato il ministro brasiliano . Il risultato è stato superiore a ogni aspettativa , anche per l ' estrema sollecitudine con la quale fu respinto . Il ministro non solo ha deciso , ma ha decretato che dai nuovi testi di geografia a uso delle scuole venga soppressa l ' indicazione del territorio riguardante l ' Unione Sovietica e così pure dagli atlanti , dalle carte geografiche murali , dai mappamondi . Di primo acchito il decreto brasiliano , approvato dal consiglio dei ministri , sembra uno scherzo , una cretineria surrealista . Voi conoscete infatti dei pittori che dipingono le donne senza testa , per motivi polemici . Ma se riflettete un momento vi accorgerete subito , però , che questa è un ' altra cosa . La trovata del brasiliano è geniale , ed è semplice come ogni idea geniale . Così è stata giudicata dai generali del Pentagono che se ne intendono , e conoscono le cose del mondo se non proprio quelle della guerra . Se la decisione del ministro brasiliano fosse accolta dall ' Onu , l ' Unione Sovietica non esisterebbe più , come non esisterà più fra poco , per i brasiliani , per don Gonzalvo Gomez , per donna Juanita Amendolare e simili . Al suo posto sulle carte , vi sarebbe un grande spazio bianco verdolino , e sopra vi sarebbe scritto : « Qui c ' era una volta l ' Unione Sovietica , distrutta , eliminata , sommersa dai difensori della civiltà occidentale » . Così , facilmente e a buon mercato ! Di questo passo si potrebbe ( perché no ? ) cancellare dalle carte anche la Cina , e poi i paesi europei a oriente dell ' Elba . Allora me lo saluterebbe lei il socialismo ? L ' idea , del resto , non è nuova . Già il grande scrittore russo Scedrin aveva presentato un tipo di prefetto zarista tutt ' altro che intelligente ( ma conoscete voi un prefetto intelligente ? ) , però zelante e rispettoso dei principi vigenti , delle leggi in uso , delle direttive provenienti dalla capitale . Egli manteneva l ' ordine nella sua provincia uccidendo i suoi amministrati e incendiando le città ribelli . E pensava che il mondo dovesse essere governato così come egli governava la sua disgraziata provincia ! Quand ' ecco che venne a sapere che esisteva al mondo un paese , l ' America del secolo XIX , dove la gente era governata in un altro modo . L ' America era un paese poco conosciuto , dove esistevano , si diceva , certe libertà pericolose , la cui notizia giungeva nell ' impero russo , turbando il popolo . Che fare ? Il prefetto di Scedrin si arrabbia , insulta l ' America , protesta contro l ' esistenza di questo paese curioso , oltraggioso , perturbante , inammissibile , « contro natura » . E decide che l ' America , scoperta nel XV secolo , venga ricoperta , nel XIX , in modo che non se ne parli più . A differenza del ministro brasiliano dell ' istruzione , il personaggio di Scedrin , pur essendo un ottuso , ha dei momenti di perplessità e di riflessione , non è uno stupido assoluto . Dopo la decisione presa , infatti , egli vi medita su , e dice a se stesso : « In fondo , quest ' affare non dipende da me » . Il brasiliano invece va dritto alla meta , e cancella . Maturano , dunque , tempi di grandi decisioni . Riflettete sugli eventi coreani . Un giorno un pugno di scellerati americani decise di rompere i trattati e di aggredire la Corea del Nord , per « unificarla » sotto il comando di quel criminale di Syngman Rhee . La Corea è un piccolo paese sebbene popolato da gente valorosa e gelosa della propria indipendenza nazionale . Gli aggressori smargiassi avevano raccontato a tutti le solite storie sulla « Corea oppressa dai comunisti » e che attendeva la liberazione dagli occidentali . Sono passati due anni e gli aggressori smargiassi , che hanno messo le zampe nella Corea , non sanno come uscirne e portare a casa , sana e salva , la propria pelle e gli ultimi superstiti . Erano andati per sonare e sono rimasti sonati . Non hanno conquistato la Corea del Nord e , se non ci inganniamo , stanno perdendo anche quella del Sud . I famosi generali americani hanno fatto ridere il mondo per la loro incapacità presuntuosa e per la loro stupidità , di fronte alle quali le decisioni del ministro brasiliano hanno il vantaggio di essere ispirate all ' idea di fare economia di una guerra . La rabbia che ha preso i generali spacconi è stata tale da indurli al massacro delle popolazioni coreane con armi e mezzi condannavi dagli usi di guerra e con la diffusione dei batteri della peste , del colera , del tifo e di altre epidemie . Ciò nonostante non hanno cavato un ragno dal buco ; e i saggi consiglieri invitano oggi gli aggressori ad allontanarsi al più presto dalla Corea , che può diventare la loro tomba definitiva . Il generale Ridgway , che ora è venuto a comandare l ' esercito europeo , è un imbecille come stratega ed è , in più , un criminale di guerra , com ' è noto . Ora fa i discorsi da gradasso in Francia , ma fa ridere , come ogni millantatore , e fa schifo come ogni uomo degradato . Ma pensate un po ' : se la Corea fosse stata cancellata dalle carte nel 1950 , non ci sarebbe stata la guerra in Corea e i generali americani non vi sarebbero stati sconfitti e non si sarebbero disonorati in faccia al mondo . Voi comprendete l ' importanza delle grandi decisioni geografiche del governo brasiliano , che l ' Onu dovrà riconoscere giuste e opportune , per l ' onore degli stati maggiori atlantico ed europeo e per la loro tranquillità . Il ministro brasiliano vede lontano . Ha paura . Avete mai osservato i bambini che si mettono la maschera terribile per far paura e vanno a guardarsi allo specchio ? Arretrano e fuggono spaventati e urlanti . Volevano far paura agli adulti e prendono paura essi stessi . Il ministro brasiliano ha paura , e ne ha ben donde . Non e certo incoraggiato dalle prove date dai generali , dalle armi e dal coraggio degli atlantici , in Corea e in altri settori dell ' Asia . E poi , egli non crede alla propaganda statunitense e alle minacce di Ridgway . Ma non crede che le bombe atomiche e altre graziosità simili siano solo destinate ai paesi del socialismo , senza reciprocità . Per questo ha le : nausee . Ma quanti ministri o generali non hanno oggi nausee in tutti i paesi atlantici ? Il ministro brasiliano vede lontano . Stupido lo è di certo . Ma riflettete alla filosofia che si diffonde dai suoi provvedimenti . Se vuoi vincere l ' avversario negane l ' esistenza . L ' Unione Sovietica non c ' è .