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Tribunale speciale ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Quando nacque il governo D ' Alema , con una misera maggioranza parlamentare da Cossutta a Cossiga , noi scrivemmo che resuscitava il peggior trasformismo di fine Ottocento e che la sinistra andava al disastro . Facemmo una copertina col titolo Balla coi lupi . E ora accade che i lupi , latrando come si addice a questo genere di animali , stanno scuoiando vivi i ragazzi di palazzo Chigi : i quali si sono , da un anno in qua , volontariamente offerti in pasto . Il comunicato del sen. Cossiga , diffuso come pubblicità a pagamento , scritto in uno stile che bisognerebbe analizzare come i bollettini delle Br , esige una commissione parlamentare d ' inchiesta sulla storia d ' Italia e sull ' esistenza stessa del Pci per settant ' anni . Un tribunale speciale di lupi e gladiatori che le pecore subiscono belando . Gladio veste i panni solenni di una magistratura giudicante per indagare sul Kgb , Cossiga indagherà su Cossutta che indagherà su se stesso . I giornali invocano la dissacrazione di Berlinguer , che non solo morì comunista senza rinnegamenti ma anche prigioniero dell ' Urss . L ' editorialista del « Corriere » Panebianco , con quel cognome abusivo rispetto a se stesso , scrive che il comunismo è « il male assoluto » e chiede ai ragazzi di Berlinguer di condannare il proprio padre , di compiere un ' abiura anch ' essa assoluta . C ' è del metodo in questa follia , che non intende solo sbranare ma dissolvere nell ' acido solforico i resti della sinistra italiana . Questa follia non si fermerà , non si accontenterà del rapporto Mitrokhin e dei finanziamenti del Kgb , farà della caccia alle streghe una bandiera politica ed elettorale , fino a farci rimpiangere l ' anticomunismo del passato . Non c ' è alcun segnale di reazione a questo assalto . D ' Alema e Veltroni hanno infilato tutte e quattro le mani in questo ingranaggio che li stritola e non sanno come sottrarsi , forse non hanno neppure capito con chi si sono messi ( Berlinguer lo aveva finalmente capito quando accusò se stesso di « ingenuità » nei confronti della Dc e di Cossiga come individuo ) . Non diranno al picconatore , come farebbero due uomini adulti , di andarsene fuori dai piedi , né glielo dirà il congelato Cossutta . Ma una maggioranza così indecente non può durare né esprimere un governo credibile e una politica rispettabile . Se il governo resterà in piedi perché il potere o una sua parvenza contano più di tutto sarà un cadavere ambulante . Non lo dico come paleocomunista che ha a cuore le sorti e anche l ' onore della sinistra , del suo passato e del suo futuro , ma come un povero cittadino umiliato e offeso .
La faccia ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Bill Clinton continuerà a bombardare alla cieca e a tempo indeterminato . È un fuorilegge internazionale ma nessuno lo chiama così . Se fermerà la guerra , se cioè dovrà scendere in qualche modo a patti , perderà anche la faccia . Per salvarla , non per salvare i profughi kosovari abbandonati a se stessi , andrà fino in fondo . Credo che solo l ' opinione pubblica del suo paese ( e sperabilmente dei paesi alleati ) potrà trattenerlo . Russia e Cina hanno un ruolo decisivo ma passivo . I dirigenti europei che tentennano e cercano piccole mediazioni incontrano diniego . Non credo di averli convinti - dice D ' Alema dopo aver illustrato a tal Solana la timida posizione italiana - ma mi hanno ascoltato con rispetto . A pesci in faccia . Lo scopo umanitario , anzi altruista , anzi francescano , di questa guerra si è demistificato da sé . Nessuno ci crede più , alla luce dei fatti , anche se pochi osano dire che questo scopo non è esistito fin dall ' inizio ; se non come pretesto e menzogna . Restano sulla scena solo gli eccidi collaterali e l ' abbandono dei profughi . L ' idea che questo sanguinoso stillicidio continua « normalmente » ai nostri confini e con la nostra attiva partecipazione è insopportabile . Il sospetto che la trattativa diplomatica che si trascina sia un paravento , per lasciare alla gente la speranza di uno sbocco politico che viene in realtà sabotato ed escluso , è umiliante . Noi abbiamo preso sul serio l ' uovo di colomba uscito dal nostro parlamento . Ma non è che possiamo lasciarlo marcire , ricevere soltanto rifiuti e fingere di avere la coscienza a posto . Se una mozione timida non è bastata fatene una seconda , una terza e una quarta più risoluta : una per ogni ospedale o carcere o scuola o ambasciata bombardata . O che cos ' è la Nato , un carcere di massima sicurezza al comando di un secondino americano , dove i reclusi possono solo lamentarsi del rancio ? E guardatevi , guardiamoci , dai diversivi e dagli sciacallaggi . L ' assassinio di D ' Antona è un vilissimo episodio ed è prima di tutto un affare di polizia . Non depistate , per favore . Lungi dall ' avere un retroterra politico o sociale credibile , questo delitto e le sue motivazioni scarabocchiate sono solo una cosa losca che arriva puntuale con le elezioni . E il clima di guerra , col vuoto conseguente di politiche sociali , è il miglior brodo di coltura di qualsiasi scelleratezza o provocazione .
La festa della Repubblica ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Che cosa contano venti malati in un ospedale che muoiono sotto le bombe ? Nulla . Forse sarebbero morti lo stesso , consideriamola un ' eutanasia . Che cos ' è poi un ospedale ? Dipende dalla spesa sanitaria , che è notoriamente troppo alta . Meno ospedali ci sono e meglio è . Sono un ' anticamera del cimitero . All ' inizio dei bombardamenti , pensavamo che l ' uccisione di civili avrebbe commosso l ' animo pubblico e suggerito qualche ripensamento . Non c ' è nessuna commozione né ripensamento . Dopodomani ci sarà un altro incontro diplomatico . Venerdì una riunione di ministri . La data di un incontro dei G8 sarà fissata in settimana . Tra un foglio di calendario e l ' altro molti moriranno tranquillamente . Massimo D ' Alema è uno statista che sta in alto e guarda lontano . Di giorno fa le sue rimostranze , di pomeriggio bombarda , la notte dorme . È uno statista . L ' intellettualità commenta . Assiste a un grande spettacolo , a un film americano mai visto né a Venezia né a Cannes . I film americani sono i migliori del mondo . Il ministro degli Esteri racconta a un settimanale i segreti della sceneggiatura , spiega come il film sia stato accuratamente preparato e come sono state predisposte le riprese più macabre . Ma è solo un pettegolezzo . Verdi e comunisti restano nel governo per incidere . Non incidono . In America si coniano le medaglie al valore per gli eventuali caduti nella guerra terrestre . Noi siamo sempre in ritardo . La signora Clinton scrive cartoline augurali ai profughi mentre i missili inceneriscono le loro case . I nostri giornali le pubblicano in prima pagina . Suo marito taglia i fondi all ' Onu . Che cosa conteranno domani venti bambini bombardati in un asilo ? Nulla . Sarà un atto umanitario , meglio che non crescano in questo brutto mondo . Milosevi ? è un macellaio slavo . Clinton e Blair sono cavalieri ariani senza macchia e senza paura . E noi siamo un paese normale che oggi festeggia . Il Papa è stanco . Se no dovrebbe andare pellegrino in Kosovo . Sarebbe un evento epocale , una seconda crocefissione ( simbolica ) che illuminerebbe il terzo millennio . Cambierebbe il calendario : anno 2000 dopo Cristo , anno 1° dopo Giovanni Paolo .
Senza gloria ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
C ' è qualcosa che non quadra , in questa conclusione della guerra balcanica . Non è convincente , neppure per i vincitori , forse perché la pace che si annuncia è fragile e piena di incognite . La resa di Milosevi ? era attesa nei primi 15 giorni , invece è arrivata dopo una lunga resistenza . Il dittatore ci ha provato ma non ha retto e non ha rischiato l ' invasione . Che cosa ci ha guadagnato ? Un po ' di salsa russa e Onu sull ' occupazione americana e atlantica del Kosovo e la conservazione ( forse ) del potere personale . Molto poco , al prezzo della devastazione del paese . Gli angloamericani , cionondimeno , storcono la bocca . Hitlerovi ? come Saddamhitler ? Non era questo il loro scopo , era di azzerare la Serbia e di far tutto da soli , senza altre bandiere , con la Nato pienamente identificata con la comunità internazionale . E il ritorno dei profughi non sarà ora meno drammatico dell ' esodo , il protettorato del Kosovo somiglierà a un vulcano . Sembrano più contenti gli europei , con i quali si congratula vivamente Gianni Riotta , perché hanno fatto finalmente una guerra senza perderla e senza rimetterci niente e fingendo anche un protagonismo diplomatico che si venderanno elettoralmente . Ci hanno preso gusto e ora , dopo l ' Europa monetaria , parlano di una Europa militare con un proprio Solana e un proprio esercito che non entrerà , a differenza delle pensioni , nei parametri di Maastricht . Il principio dell ' ingerenza militare , aggettivata a seconda delle circostanze , prevale e cambia gli equilibri del mondo , identificando la forza con la ragione , col giusto il buono e il bello . È un principio che reintroduce la superguerra , al di fuori di ogni convenzione internazionale , come strumento regolatore dei rapporti tra forti e deboli . Si è visto che è un principio molto costoso e pericoloso , e questa guerra , con i suoi orrori , lo ha forse incrinato . Ma non lo ha sconfitto . La pace che abbiamo invocato per 70 giorni è benvenuta ma arriva senza allegria , insincera , minata al proprio interno , carica di premesse sbagliate , di false promesse , di volontà di dominio . A parte le sofferenze , l ' eredità forse peggiore di questa guerra è che la coscienza pubblica - con l ' eccezione di minoranze sensibili e ancora dotate di memoria - è rimasta inerte . Ragione di più per insistere . È una lotta , come si diceva una volta , di lunga durata . In compenso , l ' immagine dei vincitori è illividita e trista .
Lieti calici ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
I serbi possono ben farlo e l ' hanno già fatto e i kosovari potranno farlo forse a Natale . Ma noi e voi no , non possiamo brindare . I governanti che si pavoneggiano sul carro dei vincitori senza un graffio non rinunceranno a levare i lieti calici : brinderanno ai vivi o ai morti ? Possa essergli indigesto come veleno . Non brinderanno alla pace ma alla vittoria . Le guerre si fanno per vincerle , non per beneficenza , e quindi vanno festeggiate . Non c ' è bisogno , in questo caso , di alternare i brindisi alle orazioni funebri , le vittime sono tutte dall ' altra parte . Sulle tombe individuali sarà scritto : tragico errore . La pace , senza le bombe e l ' esodo di massa , poteva essere firmata tre mesi fa . D ' Alema sa leggere , come Dini , e sa che nei palazzi di Rambouillet non fu proposta alla Serbia una soluzione come quella attuale ma una resa incondizionata : senza Onu , senza Russia , con diritto di « bivacco » per le truppe Nato su tutto il territorio iugoslavo . Leggete il testo durante le vacanze , c ' è scritto proprio così . La guerra è stata freddamente voluta e il suo esito è l ' incenerimento di un piccolo ma popoloso territorio ad opera di entrambi i contendenti . Forse è vero che hanno sbagliato i conti , che pensavano di finirla in quindici giorni , ma non credo che si rammarichino del tragico errore : l ' esibizione di potenza e brutalità è stata più spettacolare , ci ha intrattenuto per 78 giorni , e D ' Alema può dirsene « orgoglioso » . Ha ragione , ha sepolto in poche settimane un secolo di tradizione e aspirazione pacifista del movimento operaio , di cui s ' è persa memoria . Ora , visto che la menzogna dell ' ingerenza umanitaria ha retto contro gli insulti della realtà e dell ' evidenza , aspettiamo con ansia che si trasformi in verità . Ci aspettiamo che l ' esibizione militare diventi esibizione morale , tecnica , logistica , organizzativa : che il territorio incenerito rinverdisca come una California , che i generali di interposizione giochino a golf nei prati circostanti , che le case crollate risorgano con vivaci colori e con la velocità di un film magico girato all ' incontrario , che il più vecchio dei profughi faccia in tempo a rivedere il suo paesaggio . Non a settembre , non a Natale , ma domani , nei giorni dei nostri prossimi week - end adriatici , con la stessa premura , sollecitudine , precisione , determinazione e orgoglio con cui sganciavamo le bombe e lanciavamo i missili . Allora , forse , brinderemo . Prima che i 19 paesi più forti del mondo decidano di mettere ordine da qualche altra parte : magari in Asia , per ragioni di alternanza e giustizia distributiva .
Punto e a capo ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
L ' opinione di sinistra si sente oggi delusa e sconfortata dalla sconfitta elettorale . È comprensibile ma ingenuo . Questa sconfitta è pienamente meritata dai governi e dai gruppi dirigenti della sinistra europea e italiana , che continuiamo a chiamare così per cattiva abitudine . Non è l ' effetto sole - mare che allontana dal voto metà della popolazione europea ( in Inghilterra piove , notoriamente ) . È che la nuova Europa è più vecchia di prima , monetaria e militarista , con venti milioni di disoccupati e un programma di riarmo , con un leader laburista che dichiara guerra al Demonio e un leader tedesco che tinge di verde gli elmetti dei suoi connazionali . Perché questa Europa non dovrebbe andare a destra e nutrirsi di diossina a basso costo ? Ma veniamo all ' Italia di D ' Alema . Se si fosse trattato di elezioni politiche , Silvio Berlusconi riceverebbe l ' incarico di formare il nuovo governo con una maggioranza compatta di centro - destra e la signora Bonino alla Farnesina . La verità è sempre rivoluzionaria e la verità è che questo esito politico era nell ' aria da tempo e si è fatalmente concretato . La verità è che il centro - sinistra è nato e cresciuto , dai tempi di Dini fino a Cossiga , come operazione trasformista , malgrado il voto del 21 aprile , ed è diventato con D ' Alema un modello di asocialità e di insincerità che una volta si sarebbe detta « dorotea » , non disgiunta da una punta di megalomania . Lui e Veltroni si lasciano alle spalle ( poiché dovrebbero andarsene ) un partito del 17 per cento che Occhetto giudicò , in un ' occasione simile , poco più che « regionale » . È una maggioranza litigiosa di spezzoni tra cui a malapena ruggisce un asino . Consoliamoci pure sommando le percentuali ( in televisione la notte fatidica sembravano tutti droghieri alle prese con la calcolatrice ) oppure guardando le facce di Fini e Segni , oppure confondendo Emma Bonino , epifenomeno simile a Bossi , con Rosa Luxemburg come fanno i giornali . Ma è meglio lasciare ad altri questi esercizi di filologia elettorale . Non sono stato eletto al parlamento europeo e quindi non posso chiedere ai vari governanti in carica di dimettersi volontariamente e di dedicarsi ciascuno allo sport preferito . Ma qualcosa di simile vorrei che accadesse qui da noi , come segnale di autorinnovamento . Non accadrà . Ancor più vorrei che la sinistra che più ci sta a cuore e che esce anch ' essa disastrata , cominciando da Rifondazione , dai Verdi e dalla sinistra Ds , fino alla sinistra sociale e a noi stessi , ci guardassimo in faccia e trovassimo un nuovo terreno comune . Un ' utopia , detta così , ma anche un dovere e l ' unica possibilità e potenzialità da mettere a frutto .
Elogio di Berlusconi ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Chi fermerà Berlusconi ? Nessuno , temo . La sua non è stata una vittoria elettorale ma una rimonta trionfale . È strano che tutti i commentatori non se ne siano accorti . L ' uomo di Arcore e la sua formazione hanno il consenso di un italiano su quattro , una quota che solo i mastodonti democristiano e comunista hanno raggiunto o superato nella storia repubblicana . Questo è il dato . In parallelo i Ds , l ' unica forza avversa ancora consistente , scendono a un minimo storico . Questo è l ' altro dato . Questi due dati , presi assieme , fotografano un mutamento di 180 gradi del quadro politico e segnano una tendenza di fondo che non è destinata ad arrestarsi ma a crescere . L ' attenzione degli osservatori è attratta invece smodatamente dai risultati della Bonino e di Prodi - Di Pietro . Ma non era un ciclone , l ' uomo di mani pulite , che doveva sbancare il sistema politico e ha ora un pezzo del 7 per cento ? E non è Mediaset che ha pagato la campagna elettorale radicale ? Queste due liste intermedie hanno ciascuna una percentuale elettorale pari a quella che distanzia Forza Italia dai Ds . Ed entrano nel taschino di Berlusconi come un fazzoletto . Forza Italia , col suo titolo da stadio eccitato , non è solo un primo partito in un ' ordinata gerarchia di concorrenti , ma è la sola grande formazione politica in campo , che si stacca nettamente dalle altre e le sovrasta . Non ha solo un capo carismatico con le sue batterie televisive ma anche una struttura organizzata e diffusa e un attivismo di massa , cose che la sinistra antica gli ha insegnato ma ha buttato via . Grasso che cola se non espugnerà Bologna . Anche il personaggio è cambiato e recita diversamente . Non è più solo un ultramiliardario che compra un paese come un ' azienda ma anche un politico che ha imparato le tecniche del mestiere . Viene sempre dalla gavetta ma non dice più « mi consenta » . Grida volentieri al lupo comunista ma ci va a cena e non mette più paura . Perfino in guerra le sue televisioni sono state più blande di quelle governative . Ha l ' autenticità del senso comune . Quando oggi dice che il governo è delegittimato dal voto popolare sa di compiere una forzatura ma usa un argomento combattivo , politicamente forte . Quando D ' Alema gli contrappone i141 per cento di un centro - sinistra frantumato usa un corretto argomento da Ragioneria dello stato , politicamente inetto . Questo Berlusconi ha ancora i suoi punti deboli , non piace ai padroni blasonati e non ha sponde sindacali . Ma si farà anche queste sponde , non si farà rovesciare un ' altra volta dai pensionati . E i padroni blasonati che badano al sodo preferiranno anche loro un cavallo galoppante a un mulo azzoppato o a un asino . Un partito al 25 per cento in ascesa è come una torta al miele o allo sterco di mucca pazza su cui convergono tutte le mosche del circondario . È finito il tempo in cui , sgambettato da Bossi , Berlusconi restò solo con Emilio Fede e i suoi ministri si piombarono sul centro - sinistra . Ora accadrà il contrario e la semplificazione del sistema politico , questa grande invenzione , troverà ad Arcore il suo baricentro . Tanto di cappello . Conflitto di interessi , tangenti , mafie , avvisi di garanzia , hanno avuto come effetto tre milioni di preferenze e l ' estradizione del buon amico Dell ' Utri nel parlamento di massima sicurezza di Strasburgo . Sì , è finito e non tornerà il tempo in cui Berlusconi , secondo D ' Alema , aveva solo bisogno di un buon avvocato . Stomaco da struzzo e sistema nervoso di ferro : chi fermerà questa forza della natura ? Non certo un 25 aprile come nel '94 , quella data di nascita della democrazia è rigorosamente cancellata perfino nei messaggi di insediamento delle alte cariche istituzionali . E allora chi lo fermerà ? Nessuno , temo . Grazie Massimo , anche se il merito non è onestamente tutto tuo . È anche colpa nostra , pur se abbiamo mille volte inascoltati messo in guardia contro questo pericolo .
Gli iloti ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Mi ronzano ancora per la testa i risultati delle elezioni europee che hanno annunciato , per così dire , il prepensionamento della sinistra di governo e il declino del partito di D ' Alema . E devo domandarmi se questa domenica anche la dotta Bologna , città simbolo della cotoletta omonima , dei tortellini e del vecchio Pci , passerà dopo cinquant ' anni alla destra . Ma accendo la televisione e vedo la faccia inalterata di D ' Alema che parla di Dpef , previdenza e sanità , la sequela di parole più squallida e noiosa del vocabolario ministeriale . Ti informa che anziani e malati risaneranno ancora una volta il bilancio eurostatale con un ' elargizione di 16-18 mila miliardi . E sullo schermo rivedi la sagoma furtiva del dottor Amato che risbuca fuori nella notte dal suo castello in Dobrugia come il conte Dracula . Non so spiegarmelo . Non credo ai miei occhi e alle mie orecchie e mi consola che anche i sindacati , di solito così bendisposti , non riescano a crederci neanche loro . Ma come : a D ' Alema e a Veltroni non bastano ancora i voti perduti e le astensioni da rigetto ( da repulsione ) che questo genere di politiche sociali ( in aggiunta alla guerra ) gli sono costati ? Non gli bastano le robuste martellate che già si sono date sui piedi ? Vogliono rompersi l ' osso del collo ? Così pare , c ' è chi soffre di queste perversioni . Non credo che un governo così possa durare ancora due anni senza calare di altri dieci punti in percentuale . Caro D ' Alema , non è il tuo partito che ha perso le elezioni , è il tuo governo senz ' anima ( ecco dov ' è finita l ' anima della sinistra , caro Scalfari ) . Calcolo che ogni volta che questo leader appare in televisione col solito bagaglio perde ventimila elettori , che moltiplicato per cento volte fa due milioni in due anni . Si scava la Fossa ( scusate la maiuscola ) con le mani sue . Non si tratta solo del merito della questione , cioè del fatto che quelle migliaia di miliardi sottratti alle stesse povere tasche equivalgono alla ventesima parte della ricchezza imponibile e impunita che non paga le tasse e di cui il fisco ignora perfino l ' esistenza . Non è solo il dilettantismo tecnico di queste manovre che infastidisce . È la protervia del messaggio politico . Mi viene in mente Sparta ( sarà effetto degli esami di maturità ) che buttava giù dalla rupe i deboli e gli infermi . La nostra élite governativa considera una parte della società alla stregua degli « iloti » , una manovalanza indifferenziata che Sparta teneva in perpetua soggezione negando ad essa perfino la cittadinanza . Ma andò a finire molto male , chiedete a Luigi Berlinguer che ha studiato il greco . A parte la perversione , è chiaro che dietro tutto questo c ' è un calcolo e c ' è un ' illusione . Meglio anticipare i referendum della signora Bonino contro sanità , previdenza e spesa sociale di ogni genere , così i suoi voti verranno a noi come i pargoli . Meglio fare come la signora Thatcher ed eliminare le grandi corporazioni sindacali , così anche noi diventeremo Tony Blair . Calcolo e illusione da pappagalli e da camaleonti , che in politica si chiamano trasformisti . Voi avete ricevuto un altro mandato elettorale , cari amici , e ribaltandolo non premiate voi stessi ma i vostri avversari che prendete a modello . Cossuttiani , Verdi , sinistra Ds in fibrillazione , cederanno come sempre per necessità , perché « se no viene la destra » ? Questa volta non credo , come non credo che i sindacati si accontenteranno di qualche emendamento . Anche perché la destra non è dietro l ' angolo ma è già venuta e sta con tutti e due i piedi in questo governo . Quando infine le idee della destra e quindi la persona di Berlusconi che le incarna avranno vinto del tutto , questo governo di ex centro - sinistra non sarà neppure rimpianto . Lui , Berlusconi , farà le stesse cose o anche peggio ma almeno le condirà di demagogia ( un surrogato di anima ) . Similmente ai referendum radicali che propagano il liberismo selvaggio come una droga leggera , senza lasciare in vista sul collo delle vittime il segno dei denti di Dracula .
Corte marziale ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Bologna mi ricorda automaticamente la Bolognina . Lì fu stilato l ' atto di morte del Pci , fu messo all ' asta il suo patrimonio , fu designata come erede una creatura informe e senza nome . È strano che ci siano voluti dieci anni per registrare , tra gli effetti di questa operazione , l ' ingresso dei barbari a palazzo D ' Accursio . In fin dei conti non è che un dettaglio . Le regioni rosse crollano come cattedrali nel deserto , residui archeologici in una penisola che dall ' Alpi al mare vede ridotta la sinistra ex storica al suo minimo livello . Ho già detto che questa sinistra è morta e sono stato sgridato , avrei dovuto dire sta morendo . Va bene , sta morendo . Non credo che se Veltroni si dimettesse ci sarebbe una resurrezione e una campagna di rettifica alla cinese guidata da Folena , ma Veltroni dovrebbe farlo lo stesso o dovrebbe essergli imposto . Sarebbe segno , per lo meno , che l ' organismo non ha perso tutte le difese immunitarie come accade in certe malattie . E potrebbe addurre una giustificazione personale inoppugnabile : non posso rigenerare questo partito e ritrovare il consenso popolare finché c ' è questo governo guidato dal mio amico D ' Alema . Quanto all ' amico D ' Alema medesimo , se le elezioni fossero un evento militare , dovrebbe finire diritto davanti a una corte marziale . Non si è mai visto un generale che alla vigilia della battaglia dice ai suoi soldati che gli toglierà la pensione . È già molto se i soldati della vecchia guardia , operai e popolani , si sono limitati a disertare in silenzio senza sparare a palle di fuoco sul quartier generale . Quella di D ' Alema si chiama ( per restare nella metafora ) collusione col nemico . È perfino possibile sospettare che il dottor Amato abbia tirato fuori il suo Dpef e menato il colpo basso antisindacale con intenzione cronometrata e filo diretto con Hammamet . E quando poi D ' Alema incalza in televisione e definisce « di sinistra » la sua intesa cordiale con la Confindustria più confindustriale , allora si capisce che i figli e i nipoti dei braccianti padani cambino canale con qualche disgusto e passino al mare questa e ogni altra domenica elettorale . Così non solo la sinistra è morta o va morendo , se preferite , ma muore anche la democrazia partecipata . Vota meno della metà degli elettori ( come in America , dunque è un progresso ! ) Il ballottaggio in fondo è un finale di gara , che in genere attira di più il pubblico sportivo , e invece lo stadio si è ulteriormente spopolato : vuol dire inequivocabilmente che la partita , la partita della politica truccata e senz ' anima , non interessa nessuno . Non la destra , che sa di vincere chiunque vinca . Non la sinistra , perché non ha più una squadra sua .
Lettera agli amici ( Pintor Luigi , 1999 )
StampaQuotidiana ,
La situazione attuale e i nostri compiti : così si intitolavano in tempi remoti le assemblee politiche . Oppure un libro si intitolava così : Che fare ? Forse conviene , tra noi , essere più modesti e limitarsi a dire : che facciamo ? Muovendo da una chiara premessa : che la situazione è pessima e che lo stato della sinistra italiana ( largamente intesa ) lo è altrettanto . Su questa premessa sarebbe bene concordare , che siamo cioè a un ' ultima spiaggia : non è una esagerazione pessimistica ma , per me , una constatazione . La sinistra vive un declino o un tracollo che i risultati elettorali documentano come mai prima d ' ora . Le cause di questo declino sono molte e profonde ( antiche e recenti , oggettive e soggettive , nazionali e internazionali ) e sono tanto facili da elencare quanto difficili da analizzare . Non ho questa presunzione . Questa lettera vuole solo dedurne un ' esigenza pressante e adombrare una scelta politica e perfino organizzativa . E a questo scopo , pur essendo rivolta nel suo spirito a tutta la sinistra largamente intesa , è indirizzata specificamente a quelle sue parti che sentiamo più vicine o meno lontane , più radicali o meno moderate , e perciò forse più disponibili a un lavoro comune . Parlo di Rifondazione comunista , dei Verdi e degli ambientalisti , dei comunisti cossuttiani , della sinistra Ds , delle avanguardie sindacali , cioè di tutte le minoranze politico - istituzionali di opposizione o governative . Dei loro gruppi dirigenti e della loro base sociale , organizzata e di opinione . E parlo ( ma questo richiederebbe un discorso a parte ) delle minoranze extraistituzionali , dei centri sociali , delle varie forme di autorganizzazione che impegnano uomini e donne in conflitto con la cultura dominante . Di quell ' insieme frastagliato e divaricato che un tempo definivamo in termini generali « popolo di sinistra » . È un ' elencazione intenzionalmente notarile e semplificata , poiché bisogna pur partire dalla realtà come si presenta . Così come burocratica e semplificata ( o forse , al contrario , astratta e utopica ) è la proposizione che vorrei trarne e mettere sul piatto : la necessità di una convergenza tra queste forze , la individuazione di un comun denominatore tra di esse , l ' avvicinamento reciproco attraverso una Convenzione o una consultazione permanente , la stipulazione di un patto . I contenuti ( e anche le forme ) di un processo di questo genere tra forze naturalmente gelose della propria diversità e autonomia non si improvvisano , ma non sono introvabili se si opera una selezione , se ciascuno rinuncia a secche pregiudiziali e se non si chiede la luna . Prioritaria su tutto è o dovrebbe essere oggi la volontà politica , e quindi un segnale e un comportamento , atti e decisioni pubbliche , che offrano un punto di riferimento consistente e credibile all ' opinione pubblica , alla sinistra diffusa e al suo elettorato , alle sue rivendicazioni e alle sue possibili lotte . Qualcosa che faccia sperare in un mutamento dei rapporti di forza e ci sottragga al senso di impotenza che oggi avvertiamo . Non c ' è molto tempo . I recenti risultati elettorali europei e amministrativi non sono un incidente di percorso ma un disastro irrecuperabile se non interviene a sinistra un fatto nuovo e vistoso che agisca come un moltiplicatore di energia . Tra un anno le elezioni regionali e tra due o forse meno le elezioni politiche possono segnare la nostra dissolvenza se ciascuno continuerà a cercare la propria sopravvivenza in un punto di più in percentuale e in reciproca concorrenza . Ovviamente , il disastro elettorale non è che l ' effetto di una sconfitta giornaliera e prospettica che subiamo da tempo nell ' ordine sociale e politico senza trovare rimedio . Che ciò avvenga in presenza di un governo e di una maggioranza di centro - sinistra non è un paradosso . Vuol dire che questa formazione di governo e questa maggioranza hanno un vizio d ' origine e un tasso di inquinamento che le rende controproducenti . Non sono più ( se mai lo sono state ) uno strumento di trasformazione e neppure un freno alla spontaneità del sistema produttivo e culturale dominante , ma un suo servosterzo e una fonte di smarrimento delle coscienze e di mortificazione degli antagonismi . Il governo come vetta e l ' opposizione come ghetto sono una moderna mitologia ch ' era del tutto estranea alla sinistra ( quando la sinistra era espressione del movimento operaio e dei movimenti popolari ) ma che oggi le imprigiona e si risolve in una negazione della politica , della democrazia e del conflitto . Personalmente credo sia questo il male peggiore di cui soffriamo e sono convinto che la convergenza o il patto che auspichiamo possa concretarsi solo sul terreno dell ' opposizione . Ma si può anche non farne una condizione preliminare , una pregiudiziale , se ciò impedisse in partenza il dialogo e sbarrasse la strada all ' avvicinamento e al messaggio unitario che vorremmo lanciare . A questo punto la responsabilità maggiore , in senso positivo , credo ricada su Rifondazione comunista e sulla sua solitaria opposizione . Pur indebolito , questo partito è la formazione di minoranza più consistente ed è , per la sua origine , in radicale contraddizione con la deriva moderata . Il suo nome ambizioso suggerisce o anzi impone una dinamica , un divenire , nessuna rifondazione potendosi immaginare affidata a un solo partito grande o piccolo che sia . Bertinotti solleva a volte questo problema , cercando un nuovo linguaggio o immagine e una via di fuga da ristrettezze e vincoli settari , ma poi sembra risucchiato da altre logiche . E temo che sbaglierebbe se cercasse ora un nuovo respiro nei confini della maggioranza governativa o ai suoi margini : un corto respiro , quando la domanda popolare è che ciascuno apra le proprie e le altrui finestre . Il movimento verde e ambientalista può ancora tornare ad essere , in forza della sua tematica originaria , qualcosa di molto più attuale e ricco di com ' è diventato per autoriduzione , assumendo i caratteri di un partito troppo tradizionale e istituzionale , oppure frazionandosi in esperienze separate . Potrebbe invece ricominciare a vantare una primogenitura in rapporto alla questione ecologica che ha mille implicazioni , e farne un asse di una sinistra articolata e ringiovanita . A che servirebbe ( ciò vale per tutti ) risalire di un punto entro i margini di una maggioranza impropria ? Confesso di non aver capito l ' evoluzione subita nei mesi recenti dal partito di Cossutta e perciò mi è più difficile sollecitare anche questo partito a ritrovare una collocazione e uno spirito più rispondenti ai propositi iniziali . Finora è sembrato ( ora c ' è forse una correzione ) che la priorità per i comunisti cossuttiani fosse la concorrenza e la rivalità con il partito di provenienza . Non so da che cosa dipenda , forse dalla maledizione che grava sulle minoranze , o dalla tradizione organizzativa autosufficiente del vecchio Pci , o dalla formazione personale del suo leader storico . Ma anche questa compagine non può non avvertire che la domanda popolare è un ' altra e che una risposta debole ed elusiva , fatalmente subordinata alle logiche di governo , non trova comprensione né consenso . Dalla sinistra Ds , che ha il pericoloso privilegio di operare nel campo di Agramante , si vorrebbe che uscisse allo scoperto senza remore e scuotesse il corpo e l ' anima del suo partito con energia proporzionata ai mali che lo affliggono e all ' emergenza in cui è piombato . Questi amici sono comprensibilmente impacciati dai vincoli di governo e dai rugginosi meccanismi di vita interna . Ma oggi il mediocre leaderismo che ha dominato il governo e il partito è gravemente ferito , se non del tutto squalificato , ed è più facile reagire . Non solo manifestando dissenso ma ponendo discriminanti nette e invalicabili . Questa lettera che ora concludo ( restando nell ' orizzonte delle minoranze politico - istituzionali ) è dettata da una certa ansia ma anche da un forte convincimento : che non c ' è rapporto , non c ' è proporzione , tra il declino evidente della sinistra italiana e i nostri comportamenti . E che mutare questi comportamenti non è solo una necessità e una convenienza ma un dovere politico - morale . Certo non è dettata da petulanza o pretese di ingerenza ma , se così ancora si può dire , da spirito di servizio . È una lettera personale ma credo che questo giornale , rispettando l ' autonomia propria e altrui , sarebbe lieto di partecipare a questa nuova convergenza o convenzione tra le minoranze più radicali o meno moderate . Questo giornale è anche un gruppo politico , un ' area della politica , e ha una influenza qualitativa che noi e voi non valutiamo abbastanza . Questa sottovalutazione è un altro segno di subalternità alle mode , agli altri mezzi di comunicazione che ci sono spesso ostili , all ' esposizione televisiva come surrogato seducente ma illusorio di una costruzione politica tenace . La situazione attuale e i nostri compiti : forse non ho svolto bene il tema . Forse avrei fatto meglio ad adottare il linguaggio dell ' utopia , secondo la nostra vocazione . Forse avrei dovuto cominciare ( o finire ) così : « Guido , vorrei che tu Lapo ed io fossimo presi per incantamento ... » Ma c ' è un Guido , c ' è un Lapo , c ' è un io e ancora altri ? Se non ci sono , nessun linguaggio può raggiungere le loro orecchie e incantarli .