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> autore_s:"Rossanda Rossana" > anno_i:[2000 TO 2030}
Finale di partito ( Rossanda Rossana , 2001 )
StampaQuotidiana ,
L ' Unità ha dato ieri le cifre dei congressi di sezione ds finora svolti , circa la metà delle seimila sezioni ancora in vita . Sarebbero centomila partecipanti su seicentomila iscritti dichiarati . Cifre in parte litigiose , ma non tanto da modificare il risultato : la mozione Fassino ha il 64% , quella di Berlinguer circa il 32% e quella di Morando circa il 4% . La partecipazione è scarsa , il dibattito pressoché nullo . Il congresso Ds non fa neanche notizia . Questo è il dato più impressionante . Dopo la sconfitta del 13 maggio pareva incalzare l ' interrogativo : com ' è che una grande forza politica , che aveva retto al 1989 , è scesa al minimo storico , pesa meno delle altre , già assai meno forti , sinistre moderate europee ? Non era un interrogativo soltanto degli iscritti , ma del paese , che aveva amato o detestato il Pci e poi , benché ridimensionato , il Pds , ma su di esso si divideva o determinava , i suoi congressi infiammavano gli spiriti . Ora al congresso ci siamo ma non interessa più di un congresso , che so , delle Acli . E ' la guerra , si dice , che offusca tutto il resto . E ' vero , ma perché dai Democratici di sinistra non è venuta su di essa una sola parola diversa da quella del governo , che era uguale a quella di Bush ? Se non si sente la voce dei ds è perché non c ' è . E non c ' è da nessuna parte , benché per la prima volta essi andassero con mozioni separate al congresso . Ma sulla guerra Giovanni Berlinguer non s ' è espresso diversamente da Fassino . Nessuna analisi differente , neppure un tentativo di chiedersi perché il jihad , che dieci anni fa era pochissima cosa , sia cresciuto fino a diventare un pericolo mortale , perché il tollerante Islam sia oggi in così gran parte fondamentalista , e il fondamentalismo diventi terrorismo . Nessun ammonimento sulla inaccettabilità della guerra prima ancora che sulla sua insensatezza , perché se di odio all ' occidente si tratta non farà che alimentarlo . Nessuna proposta su un che fare che modifichi un Medio Oriente che noi , occidentali , abbiamo strutturato , risanandone almeno le ferite più purulente come quelle della Palestina . L ' Europa è scomparsa nel generale ossequio al Dipartimento di stato e in essa sono affondati i ds . La guerra è , come sempre per la sinistra , un crudele rivelatore . La sinistra ds credeva di potersi distinguere da D ' Alema sul lavoro , senza andare troppo in fondo sulla globalizzazione , che è stretta all ' impero unico , a sua volta stretto , checché si speri , al sistema militare di dominio , chiamato ormai ogni due anni a preservare coi carri armati l ' ordine mondiale . Pensava in questo modo di allargare i consensi raccogliendo anche un centro veltroniano che a una presa di posizione più netta non sarebbe stato . Era una modesta operazione e non ha funzionato . In tre settimane la mozione di Giovanni Berlinguer è precipitata dall ' adesione di quasi la metà degli iscritti a un po ' meno di un terzo . Meglio sarebbe stato partire e tener fermo su una identità più limpida che funzionasse contro il liberismo e la guerra , perché se si tratta di dividersi almeno farlo su questioni fondamentali . In mancanza di questo , i congressi sono diventati una modesta conta con scarsa partecipazione . Delusione o indifferenza o tutt ' e due : se l ' esito è scontato , discutere che senso ha ? Eppure pareva , ed era stato detto , che era in causa la sopravvivenza stessa di un grande partito : D ' Alema e Veltroni credono di non averne bisogno , credono che gli basti un comitato elettorale e l ' entratura nei luoghi giusti . Ma la mozione di sinistra non puntava a una rianimazione di quel corpo collassato ? Non c ' è stata , se al congresso dei ds nessuno bada è perché non c ' è a che badare .
Trappole ( Rossanda Rossana , 2001 )
StampaQuotidiana ,
Alcune sedicenti avanguardie si stanno sprecando in gesticolazioni , persuase che sono i simboli a fare i poteri e non viceversa . La soddisfazione di stare sui giornali li compensa dalla frustrazione di non saper che fare se non aspettare un appuntamento di qualche vertice per essere sicuri di esistere . C ' è qualcuno disposto a sostenere che a Genova i Black bloc hanno messo in difficoltà il G8 ? Non credo . Si riuniranno nelle Montagne Rocciose o non avranno bisogno di riunirsi affatto . C ' è qualcuno disposto a sostenere che spaccando vetrine e provocando tafferugli hanno reso un servizio al Genoa Social Forum ? Non credo . La polizia si è scatenata , Fini e Cossiga le hanno garantito ogni appoggio , Berlusconi sostituirà i muscoli con i muscoli . Alcune sedicenti avanguardie si stanno sprecando in gesticolazioni , persuase che sono i simboli a fare i poteri e non viceversa . O , se hanno abbastanza sale in zucca per sapere come funziona , la soddisfazione di stare sui giornali li compensa dalla frustrazione di non saper che fare se non aspettare un appuntamento di qualche vertice per essere sicuri di esistere . Sarebbe un fenomeno sociale di modesto interesse se , oltre a dare pretesti al monopolio statale della violenza , non danneggiasse l ' estendersi a macchia d ' olio di gruppi , soggetti , genti che hanno capito che cos ' è il dominio mondiale del capitale e del mercato , ne studiano e attaccano i meccanismi , destabilizzano le tradizionali forze politiche , hanno già spostato in Italia il più importante sindacato , fanno e comunicano politica in tutto il pianeta . Sono confluiti a Genova come a Porto Alegre e sono il solo fenomeno politico grosso e nuovo . Che di essi non si riesca neanche a parlare - e tantomeno delle tesi che hanno sviluppato a Genova , oltre che nei cortei , in un mese di riunioni e colloqui dove avveniva un vero salto di coscienza e cultura - perché la scena è occupata dall ' immagine della polizia che picchia e dai giovani con le mani alzati , e perché di questo scenario si sono impadronite per le loro schermaglie maggioranza e opposizione a Genova assenti , è già un paradosso . Ovvio , obbligatorio , ma paradosso . Genova non era un appuntamento per il diritto di manifestare , era per far sentire le tesi di gruppi che lavorano da anni , si sono creati un enorme ascolto , i cui argomenti , come nel caso di Attac , danno il mal di testa ai governi , che non solo denunciano ma sono e fanno , e invadono territori che la politica politicante aveva bruciato . Gli occorre sfondare l ' egemonia dei luoghi comuni , non uno schieramento di polizia . Gli occorre costruirsi delle sponde , non venire isolati . Susan George si domandava in questi giorni come il movimento potrà manifestare se ogni volta sarà parassitato da gruppi che , se va bene , sfogano nello spaccar vetrine un vero disagio esistenziale o pretendono di insegnare ai poveri nonviolenti come stanno veramente le cose e quel che bisognerebbe fare . Susan George è pessimista , ma si capisce che sia preoccupata . Già ieri le gazzette hanno premurosamente offerto uno specchio al ragazzo di Napoli che dichiara guerra al vertice di settembre della Nato , e oggi parleranno del documento di un deficiente che minaccia di morte De Gennaro . Così possono fare a meno di scrivere che cosa è e a che serve lo scudo spaziale di Bush del quale si parlerà a Napoli , come qualmente l ' Italia sia il solo paese europeo che lo sostiene , e come questo succeda anche perché è passata sotto silenzio l ' adesione di D ' Alema alla Nato 2 durante la guerra del Kosovo . Né l ' una né l ' altra sarebbero andate lisce se due o trecentomila persone invece che quattro gatti fossero andate in tempo , un po ' più informati e decisi , davanti a Palazzo Chigi . Possibile che l ' esperienza non insegni niente ?
Fine delle regole ( Rossanda Rossana , 2001 )
StampaQuotidiana ,
Affermare , come fanno gli Usa , che non ci possono essere regole è una maniera di legittimare uno stato di guerra di tutti contro tutti , o della guerra del più forte contro chi lo è meno . Ha ragione Luigi Pintor di chiedersi dove va a parare il presidente americano Bush ripetendo che il peggio della guerra deve ancora venire . Pensa soltanto che l ' Alleanza del Nord , da lui armata e finanziata , l ' aviazione e le forze speciali americane e inglesi a terra e in Afghanistan dovranno affrontare , dopo essersi rapidamente impadronite del territorio , una sanguinosa guerriglia fra montagne e grotte , come accadde all ' Urss dal 1979 al 1989 ? O prevede che impadronirsi di bin Laden , ora assediato anche via mare perché non possa riparare fuori dalla regione , non basterebbe a metter fine al terrorismo islamico , perché al Qaeda non è una banda personale e la cattura del suo leader - preferibilmente morto , dice con la consueta spigliatezza Rumsfeld - ne farebbe un martire ? Oppure intende contrapporre alla natura trasversale della Jihad un intervento allargato fuori dei confini afghani ? In questi giorni diverse voci , anche dall ' interno dell ' amministrazione americana , accennano a una possibile offensiva contro l ' Iraq , che abbatterebbe stavolta Saddam Hussein e forse rassicurerebbe Israele , poiché gli Stati uniti , direttamente o per interposta Onu , certo non lascerebbero per un pezzo il controllo del paese . Tanto più che , non essendo il " laico " Saddam Hussein una delle figure più amate da al Qaeda , susciterebbe minori problemi di altri con il fondamentalismo islamico . Ma certo ne susciterebbe , e quindi sarebbe di disturbo per i governi arabi che chiamiamo " moderati " , perlopiù corrotti e legati a filo doppio da interessi economici e finanziari agli Stati uniti . Ma non solo quelli . E come prenderebbe questa estensione delle operazioni nella regione del Golfo , la coalizione mondiale che Bush è riuscito a mettere assieme contro il terrorismo ? Certo è che un eventuale attacco all ' Iraq incontrerebbe forse delle difficoltà politiche , ma non implicherebbe nessuna conseguenza di diritto negli Stati uniti e forse neanche in sede Onu . Gli Stati uniti hanno messo in atto il 14 settembre un dispositivo che , come in caso di guerra dichiarata o imminente fra due stati , consente al loro presidente di disporre delle forze armate fuori del loro territorio contro qualsiasi " paese , gruppo o anche persone " che si presume possano attuare un attentato nel territorio degli States , e anche contro paesi gruppi o persone che offrano loro rifugio o protezione . Non è un dispositivo inventato per l ' occasione , risale al 1973 ( quando si vollero ridefinire i poteri di Nixon ) , e tocca agli esperti di diritto internazionale dire come convivesse con la Carta delle Nazioni unite in tema di divieto del ricorso alla guerra . In ogni caso nelle sedute del 12 e 28 settembre le Nazioni unite non hanno sollevato problemi sull ' argomentazione americana , accettando per buona la formula generica dell ' autodifesa . E infatti gli Stati uniti non presentano l ' intervento in Afghanistan come una " azione di polizia internazionale " , per cui si sarebbero dovuti limitare ad azioni di intelligence dei servizi ( e alla licenza di uccidere di nuovo rilasciata loro ) ; questo termine , inventato credo da Andreotti durante la guerra del Golfo , è una definizione europea . In realtà siamo di fronte a un intervento di tutto il loro sistema militare , e di quello che gli altri paesi della coalizione hanno deciso di aggiungervi , in una guerra dai confini vaghi e illimitati . Non sembra che i presidenti degli stati aderenti alla coalizione ne siano allarmati . Anzi , si è aperta una discussione nella quale , prendendo atto della " asimmetria " di conflitti che non oppongono più due o più stati , ne traggono - per dirla con Habermas - la constatazione che il mondo vive una sorta di guerra civile interna , ma non ne derivano la conclusione che le guerre sono più illecite che mai e tutto quel che serve è appunto un ' intelligence e una magistratura sovranazionale , ma che il diritto internazionale concepito dopo il 1945 è sostanzialmente superato o - vedi il supplemento di Le Monde del 17/18 scorso - " de - formalizzato " . Non ci sarebbero più regole applicabili . E ' una parafrasi , straordinariamente amplificata , della discussione che di solito segue gli attentati armati all ' interno di un paese : siamo tenuti ad applicare le regole del gioco contro chi per definizione si mette fuori di esso ? Può appellarsi allo stato di diritto chi non si è attenuto allo stato di diritto ? Nei conflitti interni , gli stati si sono generalmente dati delle leggi di emergenza , che sappiamo quanto siano difficili da estinguere . Ma chi ha deciso di darsele in sede internazionale ? E quali ? Affermare che non ci possono essere regole è una maniera di legittimare uno stato di guerra di tutti contro tutti , o della guerra del più forte contro chi lo è meno . Ma di questo sarebbe opportuno quantomeno informare popoli e cittadini , in modo che siano coscienti dell ' impresa nella quale sono stati coinvolti , prima di una sua catastrofica deriva .
Votati alla guerra ( Rossanda Rossana , 2001 )
StampaQuotidiana ,
Secondo la carta costituzionale , e il nostro modestissimo parere , non c ' è ragione alcuna per entrare in guerra , salvo che il paese sia attaccato . Cosa che non è . E qualche agitazione dei giorni scorsi fra i Democratici di sinistra faceva supporre che nel parlamento si delineasse una minoranza di qualche spessore contro questo folle conflitto . Non è stato così . Non solo maggioranza e , chiamiamola così , opposizione hanno votato un dispositivo comune , ma i loro discorsi esprimevano la medesima soddisfazione : siamo riusciti a farci invitare da Bush , ci siamo imposti a cena da Blair , Chirac e Schroeder , siamo stati ammessi in serie A e questo val bene una guerra . In tutto 35 voti contro alla Camera , 32 al Senato . Chi , pur pensando da un pezzo assai male dell ' Ulivo , si attendeva almeno un dubbio sull ' efficacia di questa spedizione - se non si vada alla cieca a colpire degli innocenti e ad alimentare il fondamentalismo nazionalista , terreno di coltura dei talebani , o almeno l ' ombra di un caso di coscienza , perché d ' una decisione tremenda si tratta - si era sbagliato . E anche chi , giudicando abbastanza cinici quei gruppi dirigenti , pensava almeno al rapporto di scambio sulla Palestina ha sentito invece ripetere dall ' Ulivo e i Ds le parole , non so se più stolte o offensive , di Berlusconi su un piano Marshall : come se si trattasse di sfamare pezzenti palestinesi e così tutto si risolvesse . Una guerra è tragica , il livello delle nostre Camere è stato derisorio . I nostri rappresentanti sembrano non sapere di che parlano . Nulla sanno dell ' Afghanistan , nulla suppongono sulle radici del nuovo e temibile fondamentalismo , nulla propongono su come limitare le derive del Jihad o Al Qaeda . Nulla di bin Laden , la cui storia americana preferiscono tacere e del quale si sono lasciati sequestrare le parole più recenti come gattini ciechi . Non hanno registrato che , la guerra non essendo cominciata oggi e i bombardamenti sempre più fitti non avendo ottenuto nulla , gli Usa e Blair sono già impantanati in quel territorio miserabile malgrado la magnitudine dei mezzi , anzi non sono in grado di usarli tutti ( e l ' Italia corre a metterne altri ) . Sono , deputati e senatori , i soli a non sapere che lo stato maggiore di Bush è in allarme , è diviso , e un uomo d ' arme sperimentato come Powell è silenziato . Che Bush parla d ' una guerra a tempi e confini illimitati perché non ne vede uno sbocco . E che ogni tanto su quel confuso vociare plana il vocabolo " atomica " - magari una bella atomica tattica che sbricioli un po ' di montagne afghane - la cui utilizzazione non è annunciata ma nemmeno esclusa . Un alleato entrerebbe nel merito , un vassallo tace e acconsente . Chi ha veduto quei volti fra annoiati e imbarazzati , chi ha sentito Fassino e Adornato che - forse perché provenienti dalla stessa covata - dicevano le stesse cose , usavano gli stessi argomenti , duettavano , ha avuto un ' impressione di irrealtà . Non un ' eco della preoccupazione che si sente sottovoce per strada . Solo uno di Rifondazione , uno dei Verdi , uno del Pcdi ha detto qualche verità . E hanno taciuto coloro che avevano dissentito nel gruppo ds : che cos ' è una guerra davanti alla disciplina di partito , e quel partito ? Il tutto in tempi minimi , passaggio obbligato e via - guerra o rogatorie fa lo stesso .
Alla cieca ( Rossanda Rossana , 2001 )
StampaQuotidiana ,
Non è la prima volta che gli Stati Uniti hanno puntato sulla carta sbagliata , come con l ' Iraq contro l ' Iran . E tardi si accorgono di essere stati imprudenti nel dare per anni una copertura alla destra israeliana , ormai poco docile , invece che far rispettare a Israele la decisione delle Nazioni Unite per il rientro nei confini del 1967 . E adesso è tutto più difficile . Non ce l ' aspettavamo . Non ci aspettavamo che due boeing fossero scagliati contro le torri gemelle di New York , pieni di gente da far morire e guidati da gente decisa a morire , metafora gigantesca della tecnica che si autodistrugge , messa in atto per vulnerare gli Stati Uniti . Non ci aspettavamo , scrive ieri Bernardo Valli , che bin Laden , emaciato e visionario , mandasse in onda appena scattata l ' operazione americana sulla sua rete tv al Jazeera , un video girato in anticipo per dire che con l ' attentato alle torri era iniziata la guerra santa contro gli Stati Uniti e le dirigenze arabe corrotte , aggiungendo crudelmente che ora l ' Occidente prova quello che noi proviamo da ottant ' anni . Non ce lo aspettavamo che un fondamentalismo , roba da paesi terzi , usasse sapientemente capitali , tecniche di comunicazione , reti di intelligence , servizi e infine i media , come se non avessimo predicato a destra e a sinistra che la tecnologia cambiava anche possibilità , condizioni e perfino soggetti del conflitto . E ancora , non ce lo aspettavamo - dicono i più - perché non siamo mostri e bin Laden lo è . Semplicissimo , perché farla lunga , è un terrorista , punto , distruggiamo il terrorista , punto . Altri non si aspettavano una così enorme " operazione di polizia internazionale " - una guerra che pretende di non esserlo contro una guerra che non lo è ma pretende di esserlo - perché chi può temere una banda di talebani ? Altri ancora non cessano di stupirsi dell ' insorgenza fondamentalista dopo dieci anni che intonano il lamento funebre sulla fine della ragione e consegnano l ' etica alle religioni . Forse è il momento di stupirsi di meno e interrogarsi di più sulle ferite del mondo . Sembra averlo fatto più dell ' Europa l ' amministrazione Bush , stretta fra la necessità conclamata di far vendetta e il ragionevole timore di non riuscire a infliggere una punizione decisiva all ' ex alleato , ora nemico , dal perimetro incerto , dalla collocazione fluida e trasversale , con troppi punti di appoggio e troppi focolai . Gli Usa hanno cercato il massimo delle coperture internazionali - in Europa le hanno avute gratis - perché non escludono affatto che bin Laden non sia facilmente acchiappabile e se anche lo fosse non sono certi che quel terrorismo finirebbe con lui ; secondo , perché temono che i bombardamenti dell ' Afghanistan siano di scarso valore strategico ma , colpendo quella sciagurata popolazione , inneschino una ulteriore ondata antiamericana , mettendo in pericolo le deboli e non amate dirigenze dei paesi arabi che definiamo " moderati " , primo il Pakistan ; terzo , perché cominciano a chiedersi se al miliardario saudita bin Laden non prema , più che la Palestina e i luoghi santi , un rovesciamento dei poteri e delle alleanze internazionali a Ryad , chiave per il possesso del petrolio e quindi decisivo per pesare sull ' economia mondiale . Non è la prima volta che gli Stati Uniti hanno puntato sulla carta sbagliata , come con l ' Iraq contro l ' Iran . E tardi si accorgono di essere stati imprudenti nel dare per anni una copertura alla destra israeliana , ormai poco docile , invece che far rispettare a Israele la decisione delle Nazioni Unite per il rientro nei confini del 1967 : nell ' infinito succedersi di negoziati più o meno fitti e di autentici fatti compiuti , è stato indebolito Arafat ed è stata alimentata Hamas . Adesso spegnere l ' incendio è ancora più difficile sia in Israele , sia fra i palestinesi , sia in tutta la regione . Il tentativo di far passare la rappresaglia e la messa in guardia del mondo arabo per un sostegno a una " liberazione " dell ' Afghanistan dai talebani indica l ' ampiezza della preoccupazione americana . Ma non è detto che l ' operazione riesca , malgrado l ' aiuto di Putin : l ' Afghanistan è immenso , impervio , è una trappola , i talebani sono stati addestrati , e il tempo è poco prima che esplodano altre polveriere . E anche se l ' immensa superiorità delle armi riuscisse a vincere a Kabul , sarebbe finita ? Sgomenta che nessuna riflessione sui nodi avvelenati del mondo arabo venga avanzata in Europa . Sgomenta non solo che per l ' Italia parli un Berlusconi , che perfino Bush preferisce tener fuori , ma che tutto l ' Ulivo parli come il premier , e tutti i Ds , nessuna mozione esclusa , tutti pronti ad andare in guerra . Domenica un popolo marcerà fra Perugia e Assisi , ma tolte le esili forze di Rifondazione comunista , Pdci e Verdi , chi ne tradurrà in politica l ' esigenza di fermare le armi e di lavorare almeno per spezzoni alle condizioni della pace ?
Note di un'antiamericana ( Rossanda Rossana , 2001 )
StampaQuotidiana ,
Non è dei poveri né per i poveri la dirigenza della Jihad , è agita da potentati politici e finanziari che degli States conoscono il funzionamento . Si è sbagliato chi di noi ha pensato che l ' unificazione capitalistica facesse degli Usa un impero (...) Mi si dirà antiamericana ? Sono antimperialista , altra parola che mi sembra bollata di ostracismo . O siete con me o siete con bin Laden , grida Bush , mentre si appresta a punire l ' Afghanistan , talebani , non talebani e popolo inclusi . Conosco il ricatto . Non ci sto . Non mi schiero con Bush e lascio agli stolti di dedurne che sono con bin Laden . Vorrei ragionare su quel che è successo , su quel che può succedere e sul che fare . L'11 settembre non è stata una guerra . Le guerre impegnano le nazioni . E ' stato un atto terroristico e ne possiede tutti i lineamenti : la priorità del simbolo , il colpire inatteso , la segretezza della mano , l ' intreccio omicidio suicidio , destinati a moltiplicare il panico . Il terrore ha per primo fine il terrore . Non tutti i molti attentati della storia sono terroristici , ma questo sì : chi lo ha compiuto conosceva il bersaglio , le debolezze del suo dominio dal cielo , la sicura amplificazione dei media . Grazie ai quali le due Torri sono crollate non una ma diecimila volte sugli schermi , aiutando a gridare : è una guerra e chiamando alla guerra . Gli attentatori lo avevano certamente messo nel conto . Non è stata l ' apocalisse . Non nell ' accezione ingenua della devastazione enorme : altre più massicce devastazioni si sono seguite negli ultimi dieci anni . Ma non abbiamo definito apocalisse quella dei centocinquantamila sgozzati in Algeria , dei sei settecentomila Tutsi uccisi dagli Hutu , dei trecentomila ammazzati nell ' Iraq dall ' operazione " Tempesta nel deserto " e il mezzo milione di bambini che muoiono , si dice , per l ' embargo dei medicamenti . Tanto meno i trentacinquemila morti in Turchia e i settantamila in India , in questo stesso 2001 , anche se la speculazione non è estranea a quelle catastrofi . Dunque alcune stragi pesano come montagne , altre come piume ? Se non è corretto valutare un evento soltanto dal numero delle vittime non è neanche lecito valutarlo soltanto dal vulnus portato all ' idea di sé che ne ha chi ne è ferito , in questo caso gli Stati uniti . Ancora più torbido il richiamo colto all ' Apocalisse : scontro finale fra la Bestia e l ' Agnello . Il Bene siamo noi la Bestia sono loro . Così ha detto Bush e ha aggiunto " Dio è con noi " . Non è stato l ' assalto dell ' Islam alla cristianità , come sulle prime si è detto ( antinomia veneranda , ricorda Bocca ) . Poi ci si è ritratti con imbarazzo : non è l ' Islam ma il fondamentalismo islamico che colpisce l ' occidente cristiano . Ma l ' Islam è un oceano e dimostrare che ha i suoi fondamentalismi è facile quanto dimostrare quelli del cristianesimo e dell ' ebraismo . E tuttavia Ariel Sharon non è " gli ebrei " , Pio XII non è stato " i cattolici " e neppure lo stolto Bush è " gli americani " , anche se di queste aree sono o sono stati i leader designati . Cattiva polemica , confusione . In verità nulla fa pensare che quello alle due Torri sia un attacco al cristianesimo , dubito che sia un attacco alla democrazia , certo non lo è al mondo delle merci e dei commerci contro il quale nessuno nell ' Islam , neanche i talebani , ha nulla . Chi ha colpito ha voluto colpire l ' arroganza degli Stati uniti nel Medioriente e metterne in difficoltà gli stati arabi alleati . Non è stata una vendetta dei poveri . L ' Islam non parla di questione sociale , ma senza questo i poveri non sono in grado di compiere che una jacquerie . L ' attacco alle due Torri è tutto fuorché una jacquerie . Non è dei poveri né per i poveri la dirigenza della Jihad , che traversa tutto l ' Islam senza avere ( ancora ) uno stato proprio e gioca anche sulla disperazione , ignoranza ed oppressione delle masse il cui consenso è necessario alle dittature arabe , costringendo queste ultime a tirare il sasso e nascondere la mano . La Jihad è agita da potentati politici e finanziari che degli States conoscono il funzionamento e i mezzi e in questo senso Osama bin Laden , saudita , già agente della Cia , è un modello . Viene da una famiglia che dal 1940 è il più forte gruppo di costruzione e trasporti dell ' Arabia saudita , ma partecipa a holding dell ' elettricità ( a Rihad e a La Mecca , a Cipro e in Canada ) , nei petroli , nell ' elettronica , nell ' import - export , nelle telecomunicazioni ( Nortel e Motorola ) e nei satelliti ( Iridium ) . Famiglia e Arabia saudita hanno liquidato Osama con due miliardi di dollari che egli gestisce sulle borse e nella miriade di società off shore dei suoi . E alimenta le ong islamiche Relief e Blessed Relief . Questi sono " loro " , la Bestia contro la quale ci leviamo , noi , il Bene . Sono quelli che gli Stati uniti hanno creduto di utilizzare in Afghanistan e nel Medioriente e oggi gli si rivoltano contro . E ' una lotta per il dominio in quello scacchiere . Non è fra i guai minori di Bush che i saudiani siano i maggiori finanziatori della Jihad ma l ' Arabia saudita il paese più intrinsecamente legato agli interessi americani . La vera domanda è perché ora ? Fino a dieci anni fa la Jihad non era così forte e fino a dieci giorni fa agiva solo all ' interno dell ' Islam , ala ortodossa contro le " deviazioni " , l ' Algeria è il più sanguinoso esempio . Finché non ne è stato toccato , l ' occidente non se ne è curato affatto , privilegiando i rapporti d ' affari , massacratori o fondamentalisti che fossero i detentori di gas per l ' Europa , di armi contro l ' Unione sovietica o gli alimentatori di un contenzioso pakistano contro l ' India . Non se ne è curato quando sotto gli occhi di tutti sono affluiti , negli ultimi anni , ad addestrarsi nell ' Afghanistan , i fondamentalisti di ogni provenienza . E invece si doveva vedere come la Jihad assumesse grandi dimensioni da quando il Medioriente ha smesso di essere assieme paralizzato e coperto dal deterrente delle due superpotenze e una sola di essa è rimasta in campo , gli Stati uniti . I quali sono diventati parte in causa , sollecitatori e finanziatori di tutti i conflitti del settore , per i loro immediati interessi o per inintelligenza dei processi . Neanche l ' acuto Noam Chomski si ricorda che prima del 1989 una guerra nel Golfo sarebbe stata impensabile . E che chi negli emirati vi ha chiamato gli States , da tempo non apprezza che essi così pesantemente vi restino . Non apprezza , il mondo arabo , che gli Usa esigano il rispetto delle risoluzioni dell ' Onu dall ' Iraq ma non lo esigano ( e non occorrerebbe una guerra ) da Israele . La Jihad insomma è cresciuta nel venire affine di qualsiasi visione laica di riscatto di quelle popolazioni con la caduta dell ' Urss e col blocco assieme contingente e leonino fra dirigenze arabe e Pentagono . Nazionalismo , fondamentalismo , concretissimi interessi di alcuni e disperazioni di molti hanno fatto della Jihad la miscela esplosiva che oggi è . Azioni e reazioni degli Stati uniti le hanno facilitato il terreno di coltura , come lo accrescerà la dissennata reazione di Bush che farà a pezzi in Afghanistan molti , non bin Laden , e però non oserà invaderlo : i russi gli hanno spiegato che non ce la farebbe . Ma bombarderà a destra e a sinistra Kabul e forse , secondo le abitudini , Baghdad . Si è sbagliato chi di noi ha pensato che l ' unificazione capitalistica facesse degli Usa un impero , sia pur meno colto di quello che già non piaceva a Tacito , ma che sarebbe stato oggettivamente assimilatore e mediatore . Gli Usa non sono questo . Si muovono in modo ancora più arrogante di Francia e Inghilterra , che avevano spartito con l ' ascia la regione , e per di più in tempi che offrono a chi si sente umiliato e offeso i mezzi e i saperi per destabilizzare chi lo umilia o lo offende . Nulla è stato più stupido che allevare il terrorismo e pensare di servirsene . Esso è imprendibile e lo resterà finché non avrà perduto il consenso sul suo proprio terreno . Ma non lo perderà di certo mentre Bush bombarda l ' Afghanistan . Anzi con questa azione gli Stati uniti perderanno anche il sostegno degli stati arabi finora amici . La Lega araba ha già cominciato . Bush si infila in una guerra dalla quale non tirerà fuori i piedi perché l ' ha promessa ai suoi concittadini , che al 92 per cento la vogliono anche loro : ma non dividerà gli stati arabi , e accrescerà il potenziale di vendetta della Jihad . La sola guerra che è in grado di vincere è in casa sua contro la tanto vantata " società aperta " : effetto fatale delle emergenze . Si espone a essere colpito di nuovo , a non vincere da nessuna parte e perdere poco a poco il consenso che la scossa dell'11 settembre gli ha dato . Ci sono errori senza rimedi . Se ne accorge l ' Europa che ora lo sostiene ora ne prende le distanze , firma patti scellerati con la Nato e poi elucubra sull ' articolo 5 , non vuole mandare i ragazzi di leva nelle montagne afghane né complicarsi le cose con i musulmani che si trova in casa , né col Mediterraneo , dove l ' Italia della seconda repubblica - sia detto fra parentesi - fa ancora meno politica della prima . Dovremmo accorgercene anche noi , che pure siamo stretti fra la spada e il muro , perché non c ' è occasione che non sia buona per cercare di massacrare la poca sinistra che resta . Abbiamo anche noi le nostre colpe , non fosse che di omissione . Scrive Pintor che non ci aspettavamo quel che è successo : è vero . Ma non è una virtù . Come gli Usa abbiamo guardato a noi stessi e non al mondo , dove pure nulla era nascosto . Coprendoci il capo con la cenere dei comunismi , abbiamo cessato di guardare a chi era incastrato in condizioni materiali più delle nostre tremende . Prendiamo la Palestina : uno stato confusionale fa oscillare la sinistra fra senso di colpa verso gli ebrei , rigurgiti di antisemitismo e , come ha scoperto Mannheimer , vorremmo tanto che i palestinesi smettessero di agitarsi . Tale è il peso del fallimento dei socialismi reali che alcuni di noi si sono persuasi che nulla ci sia da fare , tanto il male è nel mondo e il mondo è del male , mentre alcuni altri si sono illusi sulle virtù rivoluzionarie di identità arcaiche , che ci sono parse lodevoli perché antimoderniste e tutte si sono involte su sé stesse , fra degenerazione e paralisi . Ora gli eventi ci presentano i conti e bisogna rispondere per quello che siamo . Non siamo tutti americani - io almeno non lo sono . Non apprezzo i " valori " liberisti che gli Stati uniti impongono , mi duole il lutto dei loro cittadini ma non mi piace che si credessero al di sopra delle conseguenze di quel che il loro paese fa . Mi si dirà antiamericana ? Sì lo sono , e mi stupisco che esitino tanto ad esserlo molti amici che più di me in passato lo erano . Considero che gli Stati uniti stiano facendo ancora una politica imperialista che ferisce altre popolazioni e si rivolterà contro loro stessi : sono antimperialista , altra parola che mi sembra bollata di ostracismo . La verità è che siamo deboli . Ma questo non ci assolve dal dire no , Bush è un pazzo pericoloso , non colpirà la Jihad ma molta gente senza colpa , e spingerà gli Stati uniti a vivere assediando il mondo e ad esserne assediati .