Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> autore_s:"SOFFICI ARDENGO" > anno_i:[1910 TO 1940}
POESIA ( SOFFICI ARDENGO , 1915 )
StampaPeriodica ,
Un solo squillo della tua voce senza epoca e tutte le gioiellerie di questo crepuscolo rassegnato in pantofole si mettono a lampeggiare creando un giorno nuovo Un ' ala inzuppata d ' azzurro tacita gli spleens il nero - fumo di tante ritirate prima del corpo a corpo fuori de ' geroglifici delle metafisiche acerbe Si direbbe che non siamo mai morti Questi pallidi vermi sarebbero dei capelli biondi e le vecchie ironie una menzogna di réclames fiorite sui muri del sepolcro Un solo giro dei tuoi occhi d ' oro ( non parlo a una donna ) - e addio dunque l ' aspettativa di riposo e il tramonto metodico e la saggezza diplomatica delle liquidazioni amorose Di nuovo eccoci fra la gioventù de ' verdi infranti de ' frascami stemperati nelle nudità primitivismo abbrividito lungo queste striature d ' acque rosa e blu rifluenti a un riflesso di mammelle e di sole in un diluvio di violette gelate Le luci le sete l ' elettricità degli antichi sguardi idilli irreperibili dimenticati co ' vini e i paradossi Scienza laboriosa Arcobaleno che rotea e ronza con una diffusione di prismi come nelle creazioni Si ricomincia città campagne e cuore È la vita davvero A quando la fanfara idiota delle fantasmagorie in maschera nel trotto buio delle diligenze ? Addio mia bella addio O non è ancora che una farsa povera nello scenario a perpetuità delle stelle oscillanti su questa casa d ' illusione creduta chiusa e aperta forse a tutto !
RAGGIO (LINEAMENTO DI UN' IPERFISICA) ( SOFFICI ARDENGO , 1915 )
StampaPeriodica ,
I Un vaso è posto davanti a me sulla tavola . Se io voglio toccarlo bisogna che la mia mano compia un movimento , percorra la distanza interposta , lo spazio esistente fra essa e il vaso . II Siamo abituati a considerare questo spazio come qualcosa di essenzialmente differente dalla mano e dal vaso . Ad ammettere , nel caso nostro , tre cose : la mano , lo spazio ed il vaso . III È impossibile tuttavia stabilire la linea di contorno di queste tre cose . Effettivamente una tale linea non esiste , giacché essa pure dovrebbe avere le sue due linee di confine , le quali a loro volta dovrebbero confinare con altre linee , e così all ' infinito . Una linea che potesse separare effettivamente una cosa da un ' altra dovrebbe essere una linea di vuoto ; ma il vuoto è ancora dello spazio o non esiste . IV La mano , lo spazio e il vuoto , non sono dunque effettivamente separati l ' uno dall ' altro . Formano dunque un tutto continuo . V Ora , più là del vaso c ' è ancora dello spazio , poi un libro , poi altro spazio , poi una spalliera di seggiola , e altro spazio , e altri oggetti , tutti gli oggetti della mia camera , eppoi le mura , e oltre le mura il fuori , i campi , i paesi , le città , il mondo , l ' universo . Tutte queste cose ( ed io fra esse ) , non sono separate effettivamente fra loro . L ' intero universo dunque è un tutto unico senza soluzione di continuità . VI Universo . Organismo compatto , indivisibile i cui membri son complementari gli uni degli altri , presenti gli uni agli altri . VII Tuttavia la mano non è lo spazio e lo spazio non è il vaso . C ' è una distanza fra l ' una e l ' altro e per superarla occorre un intervallo di tempo . VIII Considero la differenza esistente fra le diverse parti del tutto non come una differenza della materia ma come una differenza di stati della coscienza che li percepisce in un atto unico e istantaneo . È vero : il mondo non è un aggregato molecolare , ma un flusso d ' energia con ritmi vari dal granito al pensiero . IX Come ogni nota è presente ( temporalmente e spazialmente ) in tutta una melodia , così ogni cosa è di necessità connaturata all ' altra nell ' universo . La conoscenza ( esperienza ) è paragonabile allo svolgersi della melodia . È una formazione di stati della sensibilità con elementi sempre presenti e contemporanei . X Viene così abolita l ' effettività del tempo e dello spazio . XI I luoghi dove non sono stato ancora , il mio avvenire che non conosco ancora non sono cose separate da me effettivamente . Sono collegato agli uni - come a tutte le parti dell ' universo - dalla continuità illimitabile della materia vivente , formo un tutto con essi ; sono collegato all ' altro - come a tutta la storia dell ' universo - dalla continuità ininterrompibile della vita della materia . XII Sono consostanziale a tutte le parti , confluente al passato e al futuro . XIII Vedere quei paesi , apprendere quell ' avvenire , non vuol già dire entrare in contatto con luoghi e fatti a me estranei , sibbene esperimentare , prender coscienza di stati del mio essere . XIV Vivere , significa prender coscienza del tutto che ci è connaturato . XV Giacché tutto , ripeto , è presente e contemporaneo a tutto . Tutto agisce su tutto . I luoghi ignorati fanno parte del mio essere come quelli che non ignoro ; e il mio avvenire agisce in me come il passato . Un ' azione che compio oggi non è soltanto il prodotto di tutto il mio passato , ma anche la preparazione del mio avvenire . Non meno un effetto di quel che è stata che una causa ( potrei anche dire effetto ) di quel che sarà la mia vita . Quello che dovrà essere la mia vita comanda già quello che è adesso . Aver coscienza di quello che siamo e che conosciamo equivale ad essere in potenza presenti e contemporanei a tutto . XVI Si può concepire così l ' intuizione e la divinazione e si possono definire : cambiamenti prepotenti ed eccezionali di stati della sensibilità - coscienza . Un organismo privilegiato , un centro di vita strapotente può in un certo momento e in date circostanze attirare e concentrare in sé le sue parti lontane , le onde periferiche della sua energia e concretarle , e conoscerle . XVII È così che un artista può vivere e concretizzare in un ' opera la vita di un altro essere , delle cose , dei luoghi che non ha visitati . Un profeta vedere e rivelare gli avvenimenti futuri - futuri per le sensibilità meno acute della sua . XVIII Amo questo universo , unico , compatto , musicale , completo , formato , dove tutto è , dove ogni cosa è necessariamente , indissolubilmente conglobata a ogni altra , e il cui sviluppo è la coscienza . XIX La mia coscienza è un globo di luce che saetta i suoi raggi tutt ' intorno secondo la forza che le è propria , sulle cose di questo mondo , oltre la luna , il sole e le stelle , per la notte cosmica che non è un limite ma una difficoltà . XX Per questa coscienza in isviluppo tutto è virtualmente in me . Io sono il punto di confluenza della storia e del mondo . Io sono con l ' eternità e con l ' infinito .
StampaPeriodica ,
... Concepisco la Corporazione del - le Arti , che dovrà resultare dal collegamento delle attività artistiche diversamente sindacate , come l ' organo eminentemente adatto a ricostituire l ' ordine in tali importantissime discipline . Prima però di passa - re ad esaminare come ciò potrebbe avvenire , credo opportuno notare che non si tratterà in nessun modo di creare artificiosamente un movimento d ' arte religiosa od aulica , il quale potrà nascere di per sé se le condizioni dello spirito nazionale lo esigeranno . Di carattere religioso e gerarchico esso stesso , ma non teologico o autocratico , il Fascismo non potrà che imporre le proprie direttive alle arti con quel senso realistico e moderno che lo distingue e ne costituisce l ' irresistibile forza . Intendo dire che il Fascismo non potrà per ora se non disciplinare una attività che già esiste , con le forme attraverso le quali si manifesta ; il che non sarà piccola opera , del re - sto , giacché il fatto medesimo d ' iniziare una simile impresa costituirà già il principio di una vasta realizzazione e la premessa augurale di possibilità infinite e grandiose ...
DA 'PISTOIA' ( SOFFICI ARDENGO , 1916 )
StampaPeriodica ,
La sera , la più grande felicità è di girellare , di ciondolare sui marciapiedi caramellati di sole . Per le vie centrali , in mercato , per i vicoli spopolati . Intorno alla Piazza del Duomo si scende e si sale come nei sogni ; a ogni voltata s ' incappa in un laberinto , ma si trova sempre un ' uscita fiancheggiata d ' archi , d ' urne di marmo , e di fior di camelie . Finché si sbocca nel Corso Umberto I dov ' è quell ' altissima palma a ridosso a una casa gialla , e le due signorine affacciate alla finestra per respirare un caldo odor di gaggìa e di mimosa . A Pistoia la notte è muta e casta . Le belle ragazze che il giorno portano in giro l ' eleganza ardente delle loro membra amorose , respirano con innocenza nel tranquillo sonno . E anche la città dorme , così , distesa , nella pacifica vastità del piano e del cielo , appoggiata all ' origliere di neve dell ' Abetone . Soltanto la corsa e l ' ansimo incessante dei treni diretti al sud , al nord , al fronte turba la grande pace come un sogno troppo avventuroso .
DA 'TACCUINO' ( SOFFICI ARDENGO , 1917 )
StampaPeriodica ,
La casa che vedo da letto in faccia alla finestra di camera mia , al sorger del sole s ' imporpora a poco a poco come la guancia di una giovinetta che uno sguardo turba .