Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"Miscellanea" > autore_s:"YAMBO"
Miscellanea ,
I Nel quale si fa la presentazione di Ciuffettino e della sua famiglia , e si lancia uno sguardo reverente alla culta città di Cocciapelata . SEDETEVI intorno a me , figliuoli miei , e state ad ascoltare la veridica storia di Ciuffettino : quel ragazzo tanto famoso che nessuno di voi , ci scommetto , l ' avrà mai sentito neanche nominare . E perciò , mi aspetto già la domanda : - - Ciuffettino ! toh ! o chi era , Ciuffettino ? Oh ! bella ! Ciuffettino era Ciuffettino . Un bambinetto alto quanto ... eh no , il solito soldo di cacio non lo dico , neanche se mi bastonano . Mettiamo , tanto per cambiare , alto come una pianta di basilico . La faccia sarebbe stata passabile , anzi , piuttosto carina , se lui l ' avesse sempre tenuta pulita : ma siccome si lavava due volte la settimana per figura , così era nera e brutta come un carboncino . Ma la estrema piccolezza non era la sola specialità del nostro eroe : egli portava fieramente , ritto su la fronte , un ciuffo immenso di capelli che gli dava un ' aria curiosa , e lo faceva somigliare ad uno spolvera ­ mobili . E lui ci teneva , sapete , al suo ciuffo ! Guai se qualche amico gli consigliava giudiziosamente di farselo tagliare ! Era capace di cominciar subito una questione ; con il solito epilogo di pugni e di scappellotti . In paese tutti lo chiamavano Ciuffettino , per canzonarlo : ma Ciuffettino , invece , era superbo del nomignolo che gli avevano appioppato , e non voleva che neppure la mamma lo chiamasse con il suo vero nome di battesimo . Il quale era ... Eh ! non lo so né pure io . Mettetene uno qualunque voialtri . Ma a proposito : Ciuffettino , di chi era figlio ? Dove abitava ? A queste interrogazioni risponderò con una domanda : siete mai stati a Cocciapelata ? Mi dispiace dovervi dire che , se non ci siete mai stati , avete fatto malissimo . Non andare a Cocciapelata , la patria di Celso Perepè , l ' immortale inventore dei cavatappi a macchina , è lo stesso che non voler vedere nulla di bello e di buono al mondo . Vergogna ! È vero che non ci sono mai stato né pure io , ma questo non vuol dire . Io me la figuro benissimo . Cocciapelata è un paesino ridente , situato su una collinetta verde , vicino al mare . L ' ultimo censimento , fatto dal sindaco del paese circa un paio d ' anni fa , assegnava a Cocciapelata la cospicua cifra di trecentosettantacinque abitanti , compresi dodici cani , trentaquattro porci , diciassette galline , un pappagallo e quattro gatti e mezzo . Dico quattro gatti e mezzo , perché Ménico , il gatto del farmacista , mancava di due zampe , della coda e di un occhio : e perciò non poteva di diritto pretendere al titolo ambito di gatto intero . Le fatiche di Ciuffettino Cocciapelata alta è un ammasso di macerie sudice e nere ; gli artisti che vengono di fuori dicono che quella parte indecente di paese è bellissima . Cocciapelata bassa è pulita : ha due strade diritte e larghe , diciotto case a due piani , una scuola comunale , un Circolo dove si radunano tutti gli imbecilli del villaggio per non far nulla - - il Circolo si chiama Club letterario - - una piazza con una fontana , un monumento in gesso a Celso Perepè , e un teatrino stabile di burattini . A Cocciapelata bassa c ' è igiene , pulizia , e quasi direi una specie di eleganza . Gli artisti dicono che , quella parte graziosa del paesello è bruttissima . Dove stavano e che cosa facevano i genitori di Ciuffettino ? Ecco : voi entrate in Cocciapelata dalla porta dei Trulli - - la porta che anticamente dava su la via del principato degli Sbucciamela - - e camminate dieci passi per la strada maestra : poi voltate a sinistra , poi a dritta , e vi trovate davanti alla bottega di compare Attanasio , il ciabattino di moda a Cocciapelata . La bottega di compare Attanasio non era in fondo che uno sgabuzzino di legno ; però non bisognava dirlo al brav ' uomo , perché allora , Dio ci scampi e liberi , c ' era da sentirsi tirare una scarpa in testa . Nella botteguccia , ci si rigirava appena : ma compare Attanasio aveva fatto miracoli , ed era riuscito ad incastrare in un metro quadrato di spazio il proprio banco , due sgabelli , un fornelletto , tre volumi molto usati dell ' Almanacco del Secolo , ch ' egli rileggeva regolarmente quattro volte il mese da una quindicina d ' anni , e un gatto quasi soriano , che rispondeva al nome di Gigi ... quando ne aveva voglia . Siccome la sora Rosa , degna consorte dell ' integerrimo Attanasio Battisòla , era piuttosto abbondante di forme , e nella bottega non c ' entrava , così la si contentava , povera donna , di starsene per istrada a far la calza , per dir male con le vicine della moglie del sindaco . La casa di Ciuffettino L ' avevano desiderato a lungo , quel benedetto figliuolo ! Oh ! se l ' avevano desiderato ! Sfido : come si fa a concepire una famiglia senza ragazzi ? L ' onesto ciabattino , dopo tutto , non stava mica male ; poteva dirsi anzi un signoretto : guadagnava alle volte anche sei soldi il giorno , e non ne aveva né pure per dar da mangiare a Gigi , il quale era costretto di campare alle spalle del salumaio accanto : e poi , fìgurarsi : in paese il sor Attanasio lo chiamavano pomposamente il re dei disperati ! Un figliuolo sarebbe stato proprio il cacio su i maccheroni ! Se no , a chi avrebbe lasciato tutti i tesori di famiglia ? A chi le forme ? A chi le lesine ? A chi gli spaghi ? A chi la pece ? A chi ... i chiodi ? Il sor Attanasio Proprio sul limitare della vecchiaia , il desiderato figliuolo venne . Sicuro . E siccome la mamma , sbadatamente , prima di metterlo alla luce , andò a vedere il pappagallo , anzi , il kakatoa , che aveva portato dall ' America il figliuolo del farmacista , così il ragazzo nacque ... con il ciuffo . Appena Ciuffettino ebbe cinque anni , il babbo lo mandò a scuola . Bisogna premettere , a lode del nostro eroe , che era venuto su un monello di prima forza : svogliato , bugiardo , sfacciato , sporco ... Il babbo aveva fatto del suo meglio per metterlo su la via buona : ma aveva anche troppe scarpe da rattoppare , e non poteva star sempre appresso al figliuolo . La mamma poi , si sa , gliele dava tutte vinte ... Basta : a sei anni , Ciuffettino era più asino che a cinque . A sette , peggio che mai . A otto , non ve ne parlo . A nove ... E il babbo : - - Ciuffettino te ne pentirai ... bada , Ciuffettino ! ... stà attento ... studia ... Ma si ! La mamma era sempre pronta a gridare : - - O làscialo un po ' in pace , questo figliolo ! Non vedi come è miserino , povero tesoruccio ? A farlo studiar tanto c ' è il caso ... Gesummaria ! ... di mandarlo all ' altro mondo ... - - Così lo alleverai una birba matricolata ! - - strillava compar Attanasio , tirando lo spago con bizza . - - Esagerato , brontolone ! - - E tu vecchia senza giudizio ... Alle volte Ciuffettino , dopo questi discorsi , si portava la punta del pollice al naso , e stendendo la mano a ventaglio , faceva : - - Babbo : cucù ... Compare Attanasío , imbestialito - - con ragione , veh ! - - gli tirava una forma di legno ... senza colpirlo : e Ciuffettino , per il dispiacere , andava , a furia di capriòle , fino al teatro dei burattini , per la rappresentazione diurna . - - Bel rispetto verso suo padre ! Eh ! quel figliolo ! quel figliolo finisce male ... Finisce male , quel figliolo ! ... La sora Rosa e ... il kakatoa E il povero padre , sospirando per la gran passione , tutto confuso , finiva sempre per mettere i tacchi delle scarpe alla rovescia , sollevando la suprema quanto legittima indignazione degli avventori : fra i quali , non ultimo , l ' illustrissimo signor Spiridione Falbalà , sindaco e droghiere del comune di Cocciapelata . II In cui Ciuffettino lascia onorevolmente gli studi , e compie una di quelle prodezze che lo hanno reso celebre tra i monelli . UN giorno Ciuffettino andò alla scuola di cattivo umore . Si davano gli esami bimestrali , e il ragazzo non sapeva una parola di quello che avrebbe dovuto dire . Il maestro - - un vecchietto calvo , con certi occhiali che sembravano fanali da locomotiva , e con un lungo pastrano verde che aveva l ' aspetto di una gran fodera da ombrelli - - lo chiamò subito alla lavagna . Il maestro avrebbe dovuto esser severo con quella birba , che pochi giorni prima si era permesso di attaccargli una scala di carta alle falde del pastrano : ma era tanto gentile e tanto buono , quel degno vecchino ! - - Andiamo ... - - cominciò - - prima dell ' aritmetica , ti interrogherò su la grammatica . Ciuffettino volse uno sguardo disperato ad un suo amico , come per dire : - - Se non mi aiuti , son fritto ! - - Dunque - - proseguì il maestro - - la grammatica è ... ? Ciuffettino seguitava a far il telegrafo senza fili con il proprio compagno . E il maestro : - - La grammatica , è ... ? Che cos ' è ? ... E il ragazzo , zitto . - - Oh ! dico a te , sai ! ... la grammatica ? ... - - La grammatica , che cosa ? - - ripeté finalmente il nostro eroe , biascicando le parole . - - Che cos ' è ? - - Quello che vòle - - rispose pronto il monello , credendo di aver trovato una scappatoia . - - No quello che voglio ! Che maniera di rispondere ? La grammatica è l ' arte ... su via ... rammentati bene ... - - È l ' arte ... - - ... che insegna ... - - ... che insegna ... - - ... a leggere e a scrivere ... - - ... a leggere e a scrivere ... - - ... correttamente . - - ... correttamente . - - Bravo . Vedo che fai progressi . Passiamo ad altro . Che cos ' è , la parola uomo ? Un nome ... ? Un nome comune , eh ? Benissimo , un nome comune . Di che genere ? A proposito : di quante specie può essere , il genere ? Ciuffettino volse l ' occhio al compagno , che alzò due dita della mano facendo un certo verso con la bocca per significare la parola due . E Ciuffettino , pronto : - - Duecento . Il maestro diede un balzo su la poltrona . - - Ma come ! pensaci bene : è tanto facile ! ... Di quante specie ... su da bravo ... Di '...? - - Duemila ... ! Il povero maestro sudava freddo ... - - Ventimila ! - - ribadì con forza Ciuffettino . Il maestro di scuola - - Ma no ! ... duecentomila ! due milioni ! asino ! bestia che sei ! - - urlò l ' insegnante , fuori dalla grazia di Dio - - Sono dueeeee ... due , capisci ? genere femminile e genere maschile ... - - E poi , calmandosi : - - Passiamo ad altro . Ciuffettino gonfiò le gote e alzò gli occhi al cielo , pensando : - - Auff ! l ' è lunga ! - - Spero che sarai più forte in aritmetica . Ti darò una operazioncina facile facile . Ma mèttici un po ' di attenzione , mi raccomando ... ! Tu hai in un panierino ventisette fichi ... - - Hum ! - - Hum , che cosa ? - - Nulla : ho fatto così per fare : hum ! - - Dunque , tu hai in un panierino ventisette fichi : e devi fare un chilometro di strada ... Ad ogni cinquanta metri tu mangi un fico - - segna costi su la lavagna - - ora io ti domando : quando arrivi a destinazione , quanti fichi ti rimangono ? Questa volta l ' amico di Ciuffettino alzò sette dita . Ma Ciuffettino scosse il capo . - - Quanti ? - - ripeté il maestro , aggiustandosi gli occhialoni sul naso . - - Tutti - - disse risolutamente il ragazzo . - - Tutti ! - - gridò il vecchietto , tornando a montar su le furie - - ma come tutti ? Ma che sei , sordo ? Se ne mangi uno ogni cinquanta metri ... - - Ma io non li mangio , perché i fichi non mi piacciono ! ... A questa uscita la scolaresca diede in una risatona lunga , irrefrenabile , scrosciante . E il maestro diventò addirittura furibondo . - - A casa , monello ! Compiango i tuoi poveri genitori , che dovranno tenersi per tutto il giorno fra i piedi un somaro come te ! Vedrai , che bell ' avvenire che ti prepari ... ! Via , a casa ! Io non ti ci voglio più , qua dentro ... Quella birba di Ciuffettino si strinse nelle spalle : poi , come se niente fosse , esclamò : - - Giusto : anch ' io mi ci noiavo , a scuola . Non so che gusto ci si provi a rifinirsi gli occhi su tutti questi libracci ... Arrivederlo e grazie . Uscendo dalla scuola , il buon umore gli tornò subito in corpo . E perciò si mise a correre , saltando come un capriòlo , verso lo sgabuzzino del babbo . - - Oh ! babbo ! oh ! babbo ! - - vociò da lontano . La scuola di Cocciapelata Compare Attanasio , meravigliato , sporse il capo fuor della botteguccia . - - C ' è vacanza , oggi ? - - domandò . - - E anche domani - - aggiunse , tutto trafelato , Ciuffettino , arrivando a tempo su l ' uscio per dare il consueto calcio quotidiano al povero Gigi che faceva le fusa . - - Domani ? - - ripeté il padre del bambino , in tono dolente - - o quando la riaprono , la scuola ? A saperti tutto il giorno libero di fare il bighellone ... c ' è da sentirsi riavere ... - - Non la riapron più , la scuola . Non la sai la notizia ? Il Governo ha proibito a tutti i ragazzi di andare a scuola . E poi i maestri han fatto sciopero . - - Ma smèttila , bugiardo ! che mi tiri fuori adesso ? Vado ad informarmi io . Mentre compare Attanasio si toglieva il grembiule per uscire , eccoti il maestro di scuola , che , approfittando dell ' ora di ricreazione , era voluto venire dal babbo di Ciuffettino a raccontargli le geste di quel brigante . - - Senta ... ho cacciato via di scuola il suo figliolo perché se no , un giorno o l ' altro , finiva male ... È un vagabondo , un somaraccio , uno screanzato ... Mi dispiace per lei , povero sor Attanasio , che è un onesto operaio ... Il ciabattino cascò dalle nuvole . Che Ciuffettino fosse lo scolaro più svogliato della scuola elementare di Cocciapelata , lo sapeva ; ma che fosse birbante al punto di farsi metter fuori , e in quel modo , non poteva figurarselo . E perciò , annichilito dalle parole del maestro , il buon uomo si pose a bofonchiare : - - Anche questa ! ... anche questa m ' ha fatta ! ... ah ! da quando è nato , quel ragazzo è stato sempre la mi ' disperazione ... Ed io che l ' avevo desiderato tanto ... ! Ora che ne farò , io , che ne farò ? Buttarlo via non posso : è il mi ' figliolo , e gli voglio bene , nonostante tutto , e bisogna che me lo tenga ... Ma che ne farò ? eh ? Il sor Attanasio si asciugò gli occhi con il rovescio della mano pelosa . Ciuffettino , che in fondo in fondo non era cattivo , si sentì commosso , e mormorò con un fil di voce : - - Babbo ... non lo farò più ... perdonami ... - - Eh ! disgraziato ! il peggio poi sarà per te ... Io ti perdono , ma il mio perdono non serve a nulla . Bisogna rimediare ... - - Rimedierò ... - - Ma in che modo ? lo dica lei , sor maestro ... - - Lo metta ad imparare un mestiere , dia retta a me ; ... forse ... chi sa ... con un padrone severo , potrà emendarsi . Il ciabattino tornò al suo bischetto , e ricominciò a tirar lo spago . Intanto il nostro eroe era riuscito a ficcar la sua minuscola personcina tra lo sgabello del babbo e la parete di legno della botteguccia , rubando il posto al povero Gigi . Il maestro si voleva sedere su un sgabello in faccia al sor Attanasio : ma siccome non c ' entrava , nello sgabuzzino , così dovette sedersi mezzo dentro e mezzo fuori . E il sole gli picchiava sul groppone con una forza ! ... - - Ecco , il mio consiglio sarebbe - - borbottava il maestro , che si sentiva abbrustolire , dimenandosi su lo sgabello - - sarebbe quello ... - - Dica , dica - - incoraggiava compar Attanasio , mentre Ciuffettino si divertiva a tirargli il gatto nelle gambe - - le sue le son parole d ' oro ... - - Ecco . C ' è il fabbro ferraio che sta in piazza , il quale avrebbe bisogno di un ragazzo ... - - Va ' all ' inferno ! - - strillò il ciabattino , cercando di sferrare un calcio al gatto . - - Dice a me ? - - A lei ? Le pare , sor maestro ? L ' avevo con il gatto . Séguiti pure . Diceva , che il fabbro ... - - Ecco ... parli un po ' .. col sor Teodoro ... badi che in paese lo hanno soprannominato Trippetta ... e lui se ne ha per male ... non gli scappi di bocca quel soprannome , sa ... - - Stia tranquillo ... Pezzo di canaglia ! - - Badi come parla ! ... Mi maraviglio ! - - Ma io ... - - Una canaglia sarà lei ... - - No : in questo caso sarà lei ... - - Proprio vero : tale il figlio , tale il padre ... - - Io dicevo a Ciuffettino , che si diverte a buttarmi il gatto fra le gambe ... - - Ah ! non parlava con me ! ... - - Ma si figuri ... - - Allora , facciamo la pace ... Uno dei soliti scherzi di Ciuffettino ... - - Diamine ! qua la mano ... - - Eccola , compare Attanasio ... Intanto Ciuffettino , con una abilità sorprendente , da perfetto contorsionista , era passato tra le gambe del padre e si era accoccolato senza che nessuno se ne avvedesse , sotto lo sgabello , e li , ricominciò la medesima storia con il gatto . - - Il fabbro , capisce - - continuava l ' insegnante - - ha molto lavoro . Sul principio il ragazzo non potrà guadagnar tesori , ma ... ohi ! ohi ! - - Che c ' è ? - - C ' è che quel suo gatto ha certe unghie ! O non potrebbe tenerlo in casa , benedetto lei ? - - In casa ? Ma il mio Gigi deve stare in bottega .. ! - - Ah ! furfante , grullaccio , mascalzone ! ... - - Moderi i termini , sa ! - - Che vuol moderare ? io ripeto : furfante , grullaccio ... Il maestro l ' aveva , naturalmente , con Ciuffettino . Il quale stava segando , con una piccola sega da traforo che gli aveva regalata il figlio del falegname di faccia , una gamba dello sgabello . Quando compare Attanasio si alzò , mostrando i pugni al maestro , questi si mise a strillare . - - Ma è matto ? se la piglia con me ? - - Già , con lei ! o perché mi dà della canaglia , del grullaccio ... ? - - Ma io parlavo con Ciùf ... Non poté finire : lo sgabello , privo dell ' appoggio di una gamba si rovesciò , e il maestro fece un capitombolo , buttando all ' aria il bischetto con quanto c ' era sopra . E qui successe il finimondo . Una scarpa venne lanciata proprio sul naso di compar Attanasio , il quale , cieco di rabbia , urlando come un ossesso , sfondò con un pugno la parete della bottega , e dette un pestone formidabile al gatto : Gigi , per la paura e per il dolore , fuggì , passando su la faccia del maestro , graffiandogli il naso e rompendogli i vetri degli occhialoni ... Figuratevi le urla , i lamenti , le esclamazioni dei due vecchi ... In breve tutta la stradicciòla fu piena di gente che voleva sapere che cosa fosse avvenuto . Ma intanto , la vera causa di tutto quel putiferio ... correva a gambe levate giù per le pendici del colle , verso la spiaggia del mare . Ciuffettino , per affogare la paura , andava a fare un bel bagno ! III Dove Burchiello , figlio dell ' oste Veleno , compiange dì vero cuore Ciuffettino e gli propone di andar con lui a vedere ì fochi dal nipote del barbiere Tosacani . ED ecco Ciuffettino a tirare il mantice nella bottega del sor Teodoro , detto volgarmente Trippetta . Il mantice soffiava , ma il ragazzo soffiava più del mantice . Per i primi quattro giorni , le cose andarono benino : Ciuffettino si divertiva a veder battere il ferro rovente , a vederlo foggiare , limare , lustrare : e il divertimento gli faceva dimenticar la noia e la fatica del mantice . Ma dopo pochi giorni ... si tornò alle solite . Ciuffettino doveva andare a bottega alle sei : finì con l ' andarci alle due dopo mezzogiorno . Doveva aiutare il padrone nel suo lavoro e invece stava su l ' uscio di bottega a fare il chiasso con i compagni . E il sor Teodoro se ne lagnò subito con compare Attanasio . - - Lo vedi ? - - gridava questi rivolto alla madre del bambino . - - Lo vedi ? Tu che lo proteggi sempre ? È inutile : da quel ragazzo non si potrà mai cavar niente di bòno . E invece di formare la consolazione dei nostri ultimi giorni , Ciuffettino ... ci manderà più presto al camposanto . La sora Aspasia , che a proposito del figliolo era incorreggibile , rispondeva , corrucciata : - - Ma che camposanto ! ... Certe cose , proprio , non si sa come t ' escano di bocca ... È un po ' fiero , povero bimbo ... ma il cuore è bono ... Una volta , il sor Teodoro disse a Ciuffettino : - - Senti ... stasera mi toccherà a far tardi perché ci ho un lavoro da terminare ... E tu mi aiuterai : così ti regalerò due bei soldi nuovi di zecca . Ora vado ad avvisare i tuoi che non ti aspettino a cena : e poi passo dal farmacista per sentire del letto da allargare ... Torno subito : hai capito ? Non far malanni ... - - Ma io , veramente , stasera preferivo di andare a dormire ! - - esclamò Ciuffettino con un muso lungo un miglio . - - Caro mio , quando uno deve guadagnarsi il pane con le proprie braccia , bisogna che lasci da parte le poltronerie . Rammèntalo : perché tu , disgraziatamente , non sei il figlio di un signore : e ti toccherà a lavorare come un ciuco per campar la vita ... - - Come un ciuco lavorerete voi ! - - disse il ragazzo , tutto impermalito . - - Io , per vostra regola , quando sarò grande , farò il milionario ! ... Il sor Teodoro detto « Trippetta » Il sor Teodoro non gli rispose neanche - - perché con quel monello c ' era da compromettersi , proprio . Si infilò la giacca e uscì . Imbruniva . Nella piazzetta del villaggio i buoni paesani si radunavano in crocchi intorno alla fontana , a frescheggiare . I ragazzi correvano , saltavano , ridendo e schiamazzando , tra i gruppi dei grandi , e Ciuffettino , che se ne stava mogio mogio su la porta della bottega , li guardava , sospirando malinconicamente . Burchiello Ad un tratto il suo occhio ebbe un lampo di gioia . Nella penombra della sera aveva intravveduto le linee piuttosto goffe del suo buon amico Gigino , soprannominato , chi sa perché , Burchiello , da tutta la ragazzaglia di Cocciapelata . Burchiello era figlio di un oste del paese , che si era reso celebre nei dintorni per il Marsala fatto con la camomilla e l ' estratto di sorbe fermentate . Il figliuolo di tanto padre era una birba peggio di Ciuffettino : e però Ciuffettino gli portava un amore sviscerato . - - Buonasera , Ciuffettino - - fece Burchiello avvicinandosi . - - Buonasera , Burchiello . - - O che fai ? - - Mi diverto a contar le lucciole . - - Buon pro ti faccia ! Addio ... - - Dove vai ? - - Giusto ! Perché non vieni anche te ? C ' è il nipote del Barbiere Tosacani che ha comprato quattro soldi di mortaretti , e li vuole sparare tutti stasera ... Cocciapelata , patria di Ciuffettino - - Ma bisogna andare a Cocciapelata alta ... - - Eh ! già ! - - E io non posso , perché ci ho da aspettare padron Teodoro , che torna per lavorare sino a tardi ... - - E tu devi star lì ad aiutarlo ? - - Già a far soffiare il mantice ! - - Ti compatisco ... poveraccio ! Proprio , ti compatisco . Ciuffettino tacque , e alzò gli occhi al cielo . In quella , eccoti la sora Menica , la moglie del sor Teodoro , con un grosso involto sotto il braccio , e due piatti coperti in mano . ... eccoti la sora Menica ... - - Guarda , Ciuffettino - - disse la buona donna appoggiando la roba sopra un banco - - questa è la cena del mi ' marito ... Digli che non faccia tanto tardi , che non si affatichi troppo , poveromo ... Intanto , per aspettarlo gli cucirò du ' camicie ... Buonasera , figliolo ... abbi giudizio , sai , non ti allontanare di bottega ... - - Ma ché ! - - fece il ragazzo , con un gesto da grand ' uomo annoiato . - - Sei proprio una vittima ! - - seguitava Burchiello , sedendosi sul limitare della bottega , e voltando il capo di tratto in tratto verso il banco dove era stata depositata la cena del sor Teodoro . - - Quando passo di qui , e ti vedo a tirare il mantice ... proprio ... mi vien da piangere ! Era stracotto con le lenti ... Ciuffettino si sedette accanto all ' amico e lo baciò delicatamente su di un occhio . - - Ma il tuo babbo - - disse poi , asciugandosi una lacrima - - non ti dice mai di lavorare ? - - Ché ! ... mai ! Mio padre ha altro per il capo ! ... C ' è la mamma : ma alla mamma non si dà retta . Sarebbe ora di finirla , con questa storia ! Perché , dico io , un povero bambino ha da star le ore e le ore a rovinarsi la salute su i libri , o pure ad affaticarsi in una bottega di falegname o di fabbro ? Via ... non c ' è carità , siamo giusti . I ragazzi non debbono far mai nulla : altrimenti , a che servirebbe di essere ragazzi ? Burchiello parlava e arricciava il naso . - - Ma che hai ? - - gli domandò Ciuffettino . - - Sento un certo odorino che ... - - È odore di stufatino coi fagioli - - disse , ridendo , il figlio di compar Attanasio . - - Povero grullo ! questo gli è cavolo trascinato ... - - Ma che cavolo d ' Egitto ! È stufatino ! - - È cavolo ! - - È stufatinooo ! - - Vogliamo vedere ? - - O vediamo ! E i due bricconcelli si avvicinarono al banco e alzarono uno dei piatti portati dalla Menica . - - Hai visto , grullo ? Patate lesse e condite ! - - Ma guardiamo quell ' altro piatto ... - - Guardiamo pure ! ... Era stracotto con le lenti : ma uno stracotto così bello e profumato , che sembrava dicesse : màngiami , màngiami ! IV Dove Ciuffettino e Burchiello si mangiano la cena di compare Teodoro detto Trippetta e poi vogliono fare arrosto il gatto di bottega . CURIOSA ! - - disse , dopo una pausa , Burchiello - - A vederlo , così a occhio e croce , questo stracotto mi fa l ' effetto che debba essere salato ... - - E io scommetto che è sciocco - - È salato - - È sciocco ! - - Proviamo ! - - Non ci mancherebbe altro ! E allora , Trippetta , che cosa mangia ? - - Eh ! per un pochino ... - - Ma se se ne accorge ? - - Fa ' come vuoi : io per me proverei ... - - E poi il mi ' babbo dice che la roba degli altri va lasciata stare ... - - Il tu ' babbo , vedi , è un brav ' uomo : ma ci ha troppe frasche per il capo . Da ' retta a me ... - - No , no , ecco : non voglio . - - E allora , arrivederci : io vo a vedere i fochi dal nipote del barbiere Tosacani ... chi sa che bellezza ... - - Addio ... e divèrtiti . Quando Burchiello stava per varcare la soglia dell ' uscio di bottega , Ciuffettino lo richiamò . - - Sicché , tu dici che quello stracotto è salato ? - - E come ! - - Bah ! a me , tanto , non importa nulla . E i fochi , i fochi ? - - Quattro soldi di mortaretti ... - - E li fa scoppiare tutti insieme ? - - Tutti insieme ! Ciuffettino e Burchiello - - Chi sa che bel vedere ! basta , addio , Burchiello , ci vediamo domani . E Ciuffettino mandò un sospiro lungo un miglio . Ma Burchiello aveva fatto appena quattro passi che si sentì chiamare un ' altra volta . - - Senti ... oh ! ci vengono dimolti ragazzi a vedere i fochi ? - - Tutti i ragazzi di Coccîapelata , vuoi dire - - esclamò Burchiello , rientrando in bottega - - oh ! sarà proprio una cosa da raccontarsi ... - - Io , un pezzettino di stracotto lo assaggerei : ma piccolo ... per provare ... - - Ma diamine ! - - eppoi senti : quando un amico , un vero amico , ti dà un consiglio , non fare il sordo . I consigli dei genitori , quelli sì che sono interessati ; ma i consigli degli amici ... neanche per sogno ! - - I consigli ... de ' genitori ? - - Sicuro , vah ! i genitori hanno l ' interesse ... di farci stare boni . - - Tiranni ! - - borbottò Ciuffettino , avvicinandosi al piatto dello stufato . - - Nemici delle consolazioni ! - - ribadì Burchiello , seguendo l ' amico . - - Chi l ' assaggia per il primo ? - - disse Ciuffettino . - - Io ... perché sono più attempato di te , e ho diritto a certi riguardi - - rispose dignitosamente Burchiello . - - Mi dispiace , ma il primo sarò io ... - - Neanche per sogno ! ... - - O vediamo ! Il nostro eroe , lesto lesto , acciuffò un pezzetto di stracotto e se lo cacciò in bocca : ma quell ' altro , non meno lesto di lui , ne acciuffò un altro pezzo e lo ingoiò senza neanche masticarlo , come fanno i cani . Mosso da un desiderio legittimo di rivincita , siccome di carne non ce n ' era più , Ciuffettino raccolse con la mano tutte le lenti , e fece , per mangiarle ; ma Burchiello gli diede un buffetto al braccio , e le lenti saltarono in terra . - - O che credi ? ... imbecille ! - - esclamò , in tono irato , Burchiello . - - Dici a me ? - - Sì , a te ... imbecille e somaro ! - - Allora ... aspetta ... Si accapigliarono , e cominciarono a menarsi botte da orbi . Dopo un quarto d ' ora di pugilato , i due amici si lasciarono : Ciuffettino aveva il naso sbucciato e un occhio pesto , e Burchiello un orecchio graffiato e un sopracciglio gonfio come un palloncino . Fatti i conti , erano pari : ragione per cui , senza stare a pensarci sopra , si dettero la mano , si abbracciarono , si baciarono , e giurarono di non leticare mai più . Ciuffettino e Burchiello si accopigliano - - Facciamo arrostire il gatto ! - - Del resto avevi ragione : lo stracotto era piuttosto salatino - - osservò il nostro eroe , avvicinandosi al piatto delle patate - - bisognerebbe vedere , se ... - - Giusto ! me l ' hai cavata di bocca ! Bisognerebbe provare le patate - - Ma e quando torna il sor Teodoro , e non trova nulla ? - - Gli dici che è venuta la su ' sposa , e ha detto che per questa sera non le andava a verso di preparare da cena ... - - Eh ! No ... se ne verrebbe ad accorgere ... Piuttosto prepariamogli noi qualche cosa ... - - Mi viene un ' idea ! ... Ma prima mangiamo le patate ! E tuffò le mani nel piatto avidamente . - - Sei sempre lo stesso villanzone ! - - gridò inviperito Ciuffettino , mettendo addirittura il muso nell ' intingolo - - aspetta ... ohè ! ... che te ... le vuoi ... mangiar tutte ... te ... ? ? - - Faccio il comodo mio ... - - rispondeva l ' altro a bocca piena . - - Brutto cretino ! - - Cretino a me ? - - Sì , a te , a te , a te ! Non mi fai mica paura , sai ! ... - - Vieni avanti , se hai fegato ! ... E ripeti che sono un cretino ! - - Sì , cretino , e ciuco ... - - Ah ! questa volta ti strappo il ciuffo in parola d ' onore . Si accapigliarono e ricominciarono a menarsi botte da orbi . Dopo una ventina di minuti di pugilato , i due amici si lasciarono : Ciuffettino aveva strappato a Burchiello i bottoni della giacca , e Burchiello aveva strappato a Ciuffettino il goletto e la cravatta ... Anche questa volta , fatti i conti , erano pari . - - Rendimi il goletto ! - - E tu rendimi i miei bottoni ! - - E facciamo la pace ! - - Facciamola pure ! Senza stare a pensarci sopra , si dettero la mano , si abbracciarono , si baciarono , e giurarono di non leticare mai più . - - E ora ? - - disse Ciuffettino , grattandosi un orecchio a sangue - - col padrone , come si fa ? - - Te l ' ho detto che ci ho un ' idea ! Al padrone arrostiremo un gatto . - - Un gatto ? - - Sicuro : i gatti , tanto , somigliano alle lepri tal quale . Io lo so perché il mi ' babbo dà sempre ai suoi avventori il gatto , dicendo : - - Ecco : questa è quella lepre che ho ammazzato ier l ' altro ... - - O dove lo troviamo , il gatto ? - - Si cerca , toh ! - - Pigliamo il gatto di bottega ! - - Giusto ! Micio , micio , micinooo ... - - Non vuol venire ... Eh ! ma lo acchiappo : intanto , tu , accendi il fuoco ... Ciuffettino rincorreva il gatto per la bottega , ma il gatto , prevedendo il fatale pericolo che lo minacciava , faceva lanci incredibili , di qua e di là , e ogni tanto si ficcava negli angoli più oscuri , per riscappare al momento opportuno . Burchiello , nella smania di attivare il fuoco , aveva strappato la corda del mantice . Per non fare altri malanni , bruciò tutti i libri e i giornali che trovò in bottega ( il sor Teodoro ci teneva , a essere un fabbro ­ ferraio letterato ) ma rovesciò subito un bigonciòlo d ' acqua su le fiamme perché gli pareva che ... divampassero troppo . Intanto Ciuffettino , sempre più accanito , correva dietro al gatto , e buttava giù arnesi , banchi , sgabelli ; per ultimo , volendo tirar fuori la vittima di sotto una credenza dove c ' erano bottiglie e bicchieri , fece cader la credenza ; non vi so dire che spicinìo : tutto andò in pezzi : bottiglie , vetri , bicchieri ; una rovina senza l ' uguale . E il gatto , còlto il momento buono , prese l ' uscio e filò in piazza . Allora il nostro eroe , furibondo , senza pensare più a nulL ' inseguimento del gatto la , piantò la bottega , e si cacciò a correre disperatamente dietro l ' animale : Burchiello , in quattro lanci , gli fu vicino : e tutti e due , come dèmoni scatenati , seguitarono la corsa furiosa . Il gatto andava verso la campagna : e loro dietro , a scapicollo , per vie scoscese , nella notte limpida , soffusa della melanconica alba lunare . V In cui Ciuffettino per le sue birichinate si trova a dover passare la notte nel bosco , e si incontra nel terribile Lupo mannaro . GIUNSERO alla riva del mare , e , seguendo la spiaggia sabbiosa , s ' inoltrarono nella pineta . Là sotto c ' era buio pesto . Ma i ragazzi seguitavano a correre , a casaccio , picchiando di tanto in tanto la testa nei tronchi degli alberi , inciampando nei rami bassi , nell ' erba folta , cadendo e rialzandosi . A un certo punto , trafelati , si fermarono in uno spazio libero , nel quale piovevano i raggi della luna . Si guardarono qualche tempo , soffiando : poi Ciuffettino , in tono lamentoso , domandò : - - Adesso , come faccio a tornare a bottega ? - - A me lo dici ? - - ribatté Burchiello , stringendosi nelle spalle - - che c ' entro io ? - - Come , che c ' entri ! E lo stracotto chi l ' ha mangiato ? - - Tu hai detto : proviamo ... - - Tu l ' hai detto . - - No , l ' hai detto tu . Senti , Burchiello , non mi fare stizzire , perché se no , lo sai , finisce male . - - Ci ho colpa io se ti sei lasciato scappare il gatto ? - - Io mi sono lasciato scappare il gatto , ma se tu non fossi venuto a bottega a darmi quei bei consigli ... - - Già l ' ho sempre pensato che tu sei un povero figliolo , uno strullo ... - - Bada come parli , veh ! - - Lo sai che quando voglio dartele , non fo complimenti ... - - Séntilo , oh ! Or ora ne hai buscate quanto un ciuco ... - - Quanto un ciuco ! Ma che , ti ci vorresti riprovare ? - - Eh , perché no ? Per acchiappare il gatto Non dissero altro : si accapigliarono , e ricominciarono a menarsi botte da orbi . Dopo un dieci minuti di quel lavoro , i due amiconi si lasciarono ; Ciuffettino aveva la faccia tutta graffiata , e Burchiello era pieno di bernoccoli . - - E adesso , facciamo la pace ! - - disse Ciuffettino . - - Facciamola pure ! Senza stare a pensarci sopra , si dettero la mano , si abbracciarono , si baciarono , e giurarono di non leticare mai più . - - Ora che non c ' è più speranza di riacchiappare quel gatto birbone - - propose Burchiello - - torniamo a casa ... - - E , sai , ci sarà da fare un miglio ! ... - - Colpa tua : se correvi meno ! - - Bravo ! Ma io correvo dietro al gatto ! - - E io correvo dietro a te ! - - Io , per stasera , a Cocciapelata non ci ritorno davvero ! - - E i fochi del nipote del barbiere Tosacani ? - - Ma a quest ' ora sono stati belli e accesi ... - - Bah ! io voglio andare a dormire nel mi ' letto . - - Figùrati ! se torno a casa , il babbo gli è capace di rompermi il manico della granata su la schiena . - - Ma sai che è un bel tipo , il tu ' babbo ! - - Capirai : il sor Teodoro sarà andato subito a raccontargli ogni cosa ... Guai se ci penso ! mi si rizzano i capelli in capo ... No , no , a casa per una settimana almeno non ci ritorno ... - - Vieni via , buacciòlo : ti proteggo io ! - - Bella protezione ! Grazie . - - Vieni , sì o no ? - - No , no e no . - - Davvero ? - - Davvero , davverissimo . - - Allora , buonanotte ! - - Che ... mi lasci solo ? - - Eh ! una volta che non vuoi venir via ! - - Dopo avermi messo in questo imbroglio , mi pianti come un cavolo ! ... - - Ho sonno ... - - Io , per me , dormo ai piedi di un albero . - - Eh ! ma io non ci sono abituato ; e avrei paura di buscarmi un raffreddore . E poi dicono che nella pineta , di notte , ci passeggi il lupo mannaro ... Brrr ... Vieni via anche tu ! - - Non vengo , non vengo ! - - Bada al lupo mannaro ! - - Non vengo ! ... - - Bada alle infreddature ! - - Addio ! ... Burchiello si allontanò fischiettando . E Ciuffettino rimase fermo , nel mezzo della radura , con gli occhi al cielo stellato . - - Fidatevi degli amici ! - - borbottava - - Eh ! se invece di fare il monello avessi dato retta al babbo e a quel poveroCiuffettino nel bosco mo del maestro ... ora sarei a casa , a mangiarmi una bella minestra di fagioli e una fetta di pane imburrata di sotto e di sopra ... e la mamma mi farebbe le carezze , e il babbo mi racconterebbe la storia di quando Cocciapelata fu assalita dai briganti ... Mah ! è meglio non pensarci ! E il sor Teodoro ? Il sor Teodoro , se mi bastonasse , avrebbe ragione da vendere ! Dio , quella bottega , quella bottega ! Che rovina ! Figuriamoci quando sarà tornato , e avrà visto ... quella strage ! Mi par di sentirli , gli strilli ! Assassino , brigante ! ... E poi ... via , dal babbo : - - Senta , il su ' fi ­ gliolo se lo deve riprendere ... - - Ma come ! - - S ' immagini che mi ha fatto un danno di mille lire ! Sono rovinato ... anzi , spero che me le ridarà lei . - - Io ? neanche se rattoppassi scarpe per cento anni di seguito potrei guadagnar tanto da far questa somma . Ah ! birbone ! .. ah ! monellaccio ! ... Mille lire ! ... - - Ma che ! di più ! Duemila ! Centomila ! E poi mi ha fatto scappare il gatto , capisce ! - - Anche il gatto ! ... - - Sicuro ! - - Vieni qui , manigoldo ... vieni qui , che ti voglio far du ' carezze come ti meriti ... vieni qui ... » E io , invece , sono qua , in mezzo al bosco , e ho fame , e ho sonno , e ho paura ! Ossia : paura non si potrebbe dire , veramente : ma una specie di uggiolina ... Non vorrei incontrarmi col lupo mannaro ... Ciuffettino nel bosco Ciuffettino , con un tremito improvviso , si guardo intorno e orecchiò alcuni minuti . Si udivano ancora nell ' alto silenzio della notte , lontani lontani , i passi di Burchiello . - - Canaglia ! ... - - riprese a bofonchiare - - quando torno a Cocciapelata , te ne voglio dare un sacco e una sporta . Perché è stata tutta colpa sua ! Sicuro ! O chi ci pensava , a mangiare lo stracotto con le lenti ? Chi ci pensava , dico io ? E quelle patate ... Come erano buone , veh , quelle patate ! ... Avevano un saporino d ' aglio ! - - Sì , I gufi ascoltano le storie di Ciuffettino ma intanto eccomi nella pineta ... condannato a viverci per una settimana , almeno ! Eh ! chi si presenta su al paese ? Se non mi vengono a prendere ! ... Ora , intanto , cerchiamo di dormire : perché ho un sonno ... un sonno ... aui ! ... se non avessi il pensiero di quel maledetto lupo ... Dopo una pausa , e un ' altra guardatina sospettosa all ' ingiro , tentennando il capo : - - Ohe ! Ciuffettino ! o che sei diventato ? ... se anche tu ti vedessi venire incontro il lupo mannaro , non sarebbe mica il caso di spaventarsi ! Gli faresti una bella riverenza , e gli diresti : - - Alzati e vieni via con me ! - - « Buona sera , signor lupo mannaro ; come sta ? sta bene ? Allora , che mi farebbe il piacere di andarsene ? Scusi , ma che vuole , io non ci sono avvezzo a trattare con i lupi mannari : perciò se lei non va via , vado via io ... - - E scommetto che il lupo mannaro sarebbe tanto bene educato da rispondermi : - - Ma si figuri , signor Ciuffettino ! le pare ! ... non voglio disturbarla ! conosco le convenienze ! ... Me ne vado subito ! ... Arrivederla e buon riposo ! ... Così borbottando il ragazzo si accomodò una specie di soffice giaciglio con le erbe secche , e vi si buttò sopra , a pancia all ' aria , chiudendo gli occhi e tappandosi le orecchie . Di tanto in tanto li riapriva , ma per un attimo . E si pigiava sempre più le mani contro le orecchie . Forse , se avesse potuto ficcarsi un paio di metri sotto terra , lo avrebbe fatto . Nel bosco tenebroso non si udiva il fruscìo di una foglia , il crepitìo di un ramo spezzato , il sussurro di un animaletto notturno . Nulla . Ma Ciuffettino aveva paura . E tremava : e tremava : e dentro di sé continuava il famoso monologo . - - E se venisse il lupo mannaro , che ci sarebbe di male ? Non ti mangerebbe mica ! E poi , sono tutte storie ... che raccontano le nonne di Cocciapelata per addormentare i bimbi cattivi ... storie ridicole ... D ' un tratto , un ululato minaccioso echeggiò nella radura , proprio vicino al nostro eroe , il quale si raggomitolò tutto , e si coprì di erbe e di fronde , come per nascondersi . Ma all ' urlo seguì una voce tremenda , che disse - - Ciuffettino ! sono il lupo mannaro ! Alzati , e vieni via con me ! VI Nel quale Ciuffettino vien portato dal Lupo mannaro entro una sacca , fino alla capanna dell ' Orca . CIUFFETTINO non si mosse , non rifiatò E il lupo mannaro , con un ' altro ululato : - - Muoviti ! a chi dico ? ... è tardi , e abbiamo da camminare un bel pezzo ... ohe ! Ciuffettino ! ohe ! ... Ma Ciuffettino si ostinava a non dar segno di vita . - - Curiosa ! - - borbottò il lupo mannaro , acciuffando una gamba del ragazzo , e lasciandola ricadere , di schianto - - sembra morto ! Ohe , Ciuffettino ! se ti alzi subito , quando arriviamo all ' osteria , ti pago le paste asciutte con le rigaglie . - - ... E il pomodoro ! - - aggiunse impensatamente , il nostro eroe : perché bisogna sapere che le paste con le rigaglie e il pomodoro erano sempre state la sua passione . Peccato che la mamma non le faceva che ogni capo d ' anno , e i capo d ' anno sono così rari , nella vita ! È grassa se ci scappano una volta ogni dodici mesi ! Subito dopo aver lanciato quelle parole imprudenti , Ciuffettino richiuse la bocca ; e tornò a fare il morto come prima : ma era troppo tardi : il lupo mannaro , sgranando gli occhiacci e ghignando , prese fra le zampe robuste il ragazzo , e se lo cacciò in una gran sacca che teneva a tracolla : poi , si rialzò su le zampe di dietro , e appoggiandosi ad un nodoso bastone , si addentrò nella tenebrosa foresta , gettando degli - - umh ! - - umh ! - - formidabili , che svegliarono gli echi sopiti della notte . - - Ciuffettino , di lì ad un poco , sporse il capo dalla sacca , e dopo matura riflessione si decise a dire qualche cosa , timidamente . - - Scusi ... signor lupo mannaro ... si deve andar lontano di molto ? - - Ah ! ora lo cacci fuori , il fiato ! Brutto scimmiòtto ! Perché non mi rispondevi prima ? Ti costava fatica ? - - Scusi ... ripeté il ragazzo - - signor lupo mannaro ... non si arrabbi , veh ! Si deve andar lontano di molto ? - - Eh ! secondo ! - - rispose beffardamente il mostro - - per me , gli è poco . Una quarantina di miglia , su per giù ... - - Quaranta miglia ! ... ma che le pare ? non posso ! - - Oh ! mi dispiace , caro Ciuffettino ... - - Ma come fa ella a sapere che mi chiamo Ciuffettino ? - - Lo so , perché ho sentito dianzi quel tuo amico chiamarti a nome ... - - Ah ! Burchiello ! O non poteva acchiappar lui ? - - Se acchiappavo lui , c ' era il caso che perdessi te ... - - E lei aveva proprio bisogno di acchiappar me ? ... - - Si , perché mi sei simpatico ... - - Grazie mille . Ma senta , io quaranta miglia , creda , non le posso fare ! - - E chi te le fa fare , babbuino ? Le faccio io ! ... - - Ma gli è che il mio babbo mi aspetta ! - - Aspetterà ... ! - - La mia mamma , anche ! - - Aspetterà anche lei . - - Eh ! ma c ' è il caso che mi si freddi la minestra .... - - E tu làsciala freddare . - - Almeno me le desse davvero , quelle paste con le rigaglie ... - - Te le darò sicuro , le paste ! sentirai che roba ! ... E ora , taci , o , se vuoi far meglio , dormi . - - Non ho più sonno . - - Allora conta quante pulci ballano nella mia saccoccia . - - Giusto ! volevo dire : mi permette di camminare da me ? Mica per dir male della sua sacca , ma io sto meglio in piedi ... libero ... - - Eh ! lo credo ! Per iscapparmi ! fossi matto ! ... - - E se scappo , lei mi raggiunge . - - Sì ... ma se ti salta il ticchio di arrampicarti su di un albero ? Allora ? io non posso arrampicarmi , non mi riesce . No , no , da ' retta a me : è meglio che tu la faccia finita , e tu dorma ... Come un gigantesco grillo , il lupo mannaro percorse il bosco e la pianura ... - - Ma sa che è un bel tipo , lei ! - - 0 bel tipo , o brutto tipo , ti ripeto di farla finita . - - Ma io ho fame ! - - Hai fame ? - - strillò il lupo mannaro , gettando fiamme dagli occhi . - - Hai fame ? te la do io , la fame ! Sta ' zitto , Ciuffettino ! ... - - Voglio tornare dal babbo ... - - È troppo tardi , mio caro : i ragazzi per bene , a quest ' ora , non vanno a girare nei boschi ... - - Ma io son pentito ... - - È troppo tardi : e falla finita . Ciuffettino sognava di ritrovarsi a casa , col suo babbo e la sua mammina ... - - No ! - - Sìììì ! ... Il lupo mannaro , per la rabbia , morse la cima del bastone , e si ruppe due denti . - - Brutta canaglia ! - - ripigliò , dando una zampata alla saccoccia - - ora te ne avvedrai ! - - Se mi riesce di scappare ! ... - - bisbigliò Ciuffettino . - - Scapparee ? ? ? ... - - ripeté il mostro , andando su tutte le furie : e si diede a correre per il bosco , a salti , come un immenso grillo , e divorò le miglia con una rapidità ed una agilità favolose . Ciuffettino , che sporgeva il capo fuori della tasca , si sentiva mancare il respiro per la gran corsa del lupo , il quale filava con la velocità di una locomotiva . Corri , corri , il bosco fu oltrepassato : si tagliò un vasto piano deserto , e di nuovo rieccoti un bosco . Corri , corri , anche quel bosco fu oltrepassato : e rieccoti un piano , poi un altro bosco . Le ore passavano , e il lupo mannaro raddoppiava di lena ; perché voleva giungere a casa prima che l ' alba baluginasse in cielo . Fatica il lupo non ne sentiva , ma fame , sì e di molta . Perciò , di tanto in tanto , dava certi sbadigli screanzati che rintronavano all ' intorno , lugubremente , e facevano sussultare il povero Ciuffettino , il quale , a furia di sentirsi sballottare a quella maniera , aveva finito con l ' appisolarsi , e di tanto in tanto sognava ... Sognava di trovarsi a tavola , con la mamma , con il babbo , mangiando le paste col pomodoro , e il pane imburrato di sotto e di sopra ... e tirando , di sotto la tavola , una quantità di calci al vecchio Gigi ... o pure sognava di andare ai burattini , e di esser chiamato dal burattinaio per assistere alle nozze cospicue di Florindo e di Rosaura ... La sua simpatia , fra i burattini del Castello di Cocciapelata , era Arlecchino : ed egli sognava appunto di trovarsi accanto ad Arlecchino , di ridere e di far le capriole con lui ... Ma , ad ogni sbadiglio del lupo mannaro , il povero figliuolo si destava di soprassalto , ed era così richiamato , bruscamente , alla terribile realtà . Già le prime luci dell ' alba cominciavano a far capolino di là dai monti , e su i rami gli uccelli squittivano , spollinandosi e ripulendosi per bene le alucce molli di rugiada . - - Signor lupo mannaro ... mi farebbe la cortesia di darmi una mezza porzione di spezzatino ? - - bisbigliò , stropicciandosi gli occhi , il nostro amico - - proprio , senta , lo stomaco mi va via ... - - Lo dici a me ! ... - - brontolò il lupo mannaro - - e poi , dopo un gran respirone : - - Per fortuna , eccoci a casa . - - A casa di chi ? - - A casa mia , toh ! - - Ma io non ci voglio venire , a casa sua ! - - Eppure ci verrai ! - - Neanche se lei mi regala una torta di cioccolata grande come la rota di un barroccio ... - - Ci verrai ! ... Quest ' ultima volta , il lupo parlò con una voce , che sembrava il rombo del tuono . E di lì a poco , allo svolto di un sentiero , apparve una capannaccia , tutta nera , con il tetto a sghimbescio , addossata a due alberi colossali . VII In cui Ciuffettino giuoca un bel tiro al Lupo ed alla sua degna consorte . GIUNSERO alla capanna . Non appena il lupo mannaro ebbe ficcata la chiave nella toppa , si udì una voce brontolare : - - A quest ' ora ! a quest ' ora si ritorna , vagabondo e bighellone ! Adesso ti accomodo io ... Il lupo mannaro tremava come una foglia , perché per l ' appunto - - le debolezze sono così varie negli uomini ... figuratevi nei lupi mannari ! - - della moglie aveva una paura incredibile . Aprì pian piano l ' uscio , ed entrò , a testa bassa , trascinando le zampe , come un lupo condannato a morte . - - O che hai fatto , eh , brutto muso ? - - strillò la megèra , mettendosi i grandi pugni pelosi su i fianchi - - che hai fatto , da ieri a sera ? Sempre a gironzolare di qua e di là , senza portare mai nulla di buono a casa . Già , me lo diceva la mamma quando ci fidanzammo : non lo sposare , non lo sposare ; è un discolaccio senza voglia di far nulla ... - - Senti , senti , mogliettina mia bella - - bisbigliò il brigante mellifluamente - - questa volta almeno non devi sgridarmi ... se tu sapessi che cosa ti ho portato ! Gli occhi loschi della vecchiaccia scintillarono . - - Che cosa mi hai portato , eh , briccone ? - - chiese in tono più dolce . - - Questo ! - - disse trionfalmente il lupo : e acciuffando per la collottola il nostro Ciuffettino mezzo morto di paura , lo presentò alla mogliera , che diventata tutto ad un tratto allegra e gestrosa abbracciò il lupo mannaro , e fece due piroette , battendo le palme come una bambina che vede un bel balocco . - - Oh ! che grazioso bambino ! - - disse , prendendo in braccio il ragazzo , e sbaciucchiandolo - - bravo vecchio mio , ti perdono di aver fatto tardi ... è stata una gran bella sorpresa ! ... Ma a proposito avrai fame , eh ? - - Giusto ... volevo dirtelo ... Ti avevo preparato la pasta con i fagioli , ma che vuoi , adesso è diventata una pappa ... Per oggi ti contenterai di un mezzo maialino lesso ... domani - - e questo lo pronunciò ammiccando furbescamente - - mangeremo meglio tutt ' e due ! Ciuffettino divenne livido : ma pure ebbe il coraggio di mormorare : - - Anch ' io , veramente , avrei fame ... La capanna del lupo mannaro - - Ha fame , ha fame , povero piccino ! - - disse la , moglie del lupo , tutta flebile , carezzando il nostro eroe - - bisogna contentarlo ... oh ! ... com ' è caruccio ! e che ciuffo ! Questo ciuffo già , sarà meglio tagliartelo ... Ciuffettino mandò un grido di disperazione . La capanna del lupo mannaro - - No ! ... no , sentite , signora lupa ! ... non mi tagliate il ciuffo , per carità ; sarei , capace di morirne di crepacuore ! Lasciatemi stare come sono ... Anzi ecco : se mi rimandaste a casa ? ... - - Ma dove stai di casa ? - - È un ragazzo di Cocciapelata - - concluse il lupo mannaro - - Moglie mia : si mangia o non si mangia ? ... Ed eccoli tutti e tre a tavola . Il lupo mangiava , ma Ciuffettino , a malgrado dello spavento , divorava addirittura . E pure la moglie del lupo lo fissava con certi occhi che avrebbero levato l ' appetito al conte Ugolino ! - - Ma sapete che siete una gran bella donna ! ... - - esclamò , dopo aver spolverato due piatti di maialino con patate , il nostro amico Ciuffettino , rivolto alla lurida strega - - avete una carnagione ! e un naso ! ... Non lo dico per farvi un complimento , Dio me ne guardi : ma una bella donna come voi , non la si trova a girare il mondo quant ' è tondo ... La megera si ringalluzzì , perché ad esser bella ci teneva - - Lo vedi ? - - gridò , in tono di rimprovero , allo sposo - - tu che dici sempre che invecchio ! ... c ' è invece questo degno ragazzo che mi trova bella ... Bravo ! sei un bimbo di ingegno ! Come ti chiami ? ... - - Ciuffettino ! - - Bravo , Ciuffettino ! Ecco un figliuolo che , quando si trova in faccia ad una signora veramente bella , non ha nessuna vergogna a dichiararle : « siete bella ! » - - E poi dovete esser tanto buona ... - - Sì , non sono neanche cattiva ... - - Insomma , via , siete una perla ! - - No , signora Lupa : non mi tegliate il ciuffo , per carità ! - - Tesoro di ragazzo ! Aspetta , ti vado a prendere un grappolino d ' uva passa ... sentirai com ' è dolce ... Il lupo sogghignava . - - È un furbo , Ciuffettino ! è un furbo matricolato ! - - Mandiamolo addirittura in soffitta , dove c ' è l ' uva passa , a monti ... Vai , vai pure in soffitta , tesoruccio di mamma : e mangia più uva che puoi ... tanto ci si vede , perché è l ' alba ... Ciuffettino salì la scaletta di legno che portava in soffitta : ma , subito dopo , cavandosi le scarpe , ridiscese pian piano fino alla cucina , ed ascoltò , trattenendo il fiato , quello che il lupo e la moglie dicevano . - - Che vuoi ! - - esclamò la vecchiaccia , rosicchiando un osso accanitamente , per facilitarsi la digestione - - quel bambino mi è simpatico . - - Perché ha detto che sei una bella donna ... - - ripicchiò il lupo , con uno sberleffo . - - Già , tu sei sempre stato un marito ignorante e non so come abbia fatto a volerti tanto bene . - - Dunque come lo cucineremo , domani , quel ragazzo ? - - fece il lupo , cambiando discorso . - - Stammi a sentire : io direi di metterlo in istufato , con i funghi : è appunto tenero e grassoccio , e farebbe un ' eccellente riuscita ... Ciuffettino sentendo queste parole , tremò per tutte le membra e fu lì lì per isvenire . - - Credi ? - - disse il lupo , accendendo la pipa - - io invece sono sicuro che infilato nello spiedo ... - - Tu non ti intendi di cucina , sei un asino ! - - No : sono un lupo . - - Mettiamolo in padella ... Ciuffettino , fra sè , con le lacrime agli occhi , bisbigliò : - - Allora , se mi mettono in padella ... son fritto ! - - Che padella ! Io preferisco nel tegame , con gli spinaci - - Con i funghi ! - - Mi voglion mettere in padella ! - - Con gli spinaci ! - - Zitto , che se no ci sente ... e io non voglio che ci senta ; poverino , non deve saper nulla di nulla , lui . - - Eh ! ma bisogna pure che lo sappia ! - - No . Gli faremo bere quel vino che tu hai preparato per quando soffri d ' insonnia ... - - Quello con la marca gialla ? Un buon bicchiere lo farà dormire tre giorni di seguito ... Lo scambio delle marche nel vino - - Sicuro , toh ! - - Fingeremo di invitarlo a bere con noi ... - - E così berrò anch ' io , ma di quello bono ... stasera ci ho una sete ... ! - - Ciuffettino ! ... Ciuffettino ! Il nostro eroe risalì in soffitta , e affacciandosi alla scala , domandò in tono di voce tranquillissimo : Che volete , mamma lupa ? - - Prendi un paio di bottiglie ... ché si fa un po ' di baldoria ... - - O dove sono ? - - Vicino ai cesti dell ' uva màlaga ... Ah ! ... - - Prendi una bottiglia di quelle con la marca gialla , e una di quelle con la marca rossa ... - - Non ci vedo , aspettate ... Ciuffettine andò presso alla finestròla della soffitta , dai vetri della quale filtrava la melanconica luce dell ' alba , e guardò le due bottiglie che aveva preso a casaccio , dal mucchio ; portavano appunto la marca rossa e la marca gialla : allora le staccò tutte e due e le scambiò , riattaccandole con un po ' di pane masticato . - - Dunque ? - - berciava la vecchia , cominciando a spazientirsi . - - Eccomi ... eccomi ... scusate ... ho inciampato ... - - O bravo ! - - ringhiò il lupo stappando le bottiglie : - - adesso staremo allegri ! - - Credi , Ciuffettino ; che noi ti vogliamo un gran bene ! - - sospirò la moglie del lupo , facendo gli occhi di triglia fradicia . - - E io ! - - disse Ciuffettino , porgendo il proprio bicchiere al lupo mannaro , che glie lo riempì del vino della bottiglia gialla . - - Io vi voglio un bene dell ' anima , a tutti e due ! Alla vostra salute ! - - Alla tua ! - - risposero i due birbaccioni , alzando i bicchieri colmi dell ' altro vino . - - Che possiate campar mill ' anni ! - - E anche te , Ciuffettino ! La vecchia riempì ancora il proprio bicchiere , e quello del marito : poi disse con voce languida , e con un sorriso bonario , al nostro eroe : - - E tu non bevi ? Non far complimenti , sai , gioia di mamma ! - - Vi pare ! ... - - e giù ... Ciuffettino tracannò un altro bicchiere . - - E adesso va ' a dormire ! - - comandò il lupo mannaro al ragazzo . - - Nel nostro letto ti troverai benone ... - - Giusto ! Va ' a letto ... amoruccio mio ! Ciuffettino non se lo fece ripetere altre volte . Andò nella camera vicina , che era la camera da letto dei due sposi , e si ficcò vestito sotto le coltri , aspettando ansioso . Il lupo mannaro e la megera , in cucina , sbadigliavano screanzatamente , e mugolavano . Di lì a un quarto d ' ora , dormivano tutti e due come due marmotte , e russavano in modo così sfacciato , che , negli alberi intorno alla capanna , per la paura , non si sarebbe più trovato un cardellino o un ' allodola a pagarli un milione . Il lupo e l ' orca dormivano come marmotte VIII In cui Ciuffettino si trova senza volerlo in una città di Sapienti . ALLORA Ciuffettino , piano piano , in punta di piedi , trattenendo il respiro , scese dal letto , traversò la cucina , fece due boccacce al lupo mannaro e alla degna consorte , tirò un calcio al gatto , andò all ' uscio , lo aprì ... e si precipitò fuori , nella foresta ... Tra gli alberi altissimi scintillavano i primi raggi del sole . Il ragazzo , aspirò con gioia la fresca aria mattutina . Sentendosi tutto allegro per aver scampato un tremendo pericolo , si diede a correre a gambe levate per i sentieri del bosco . Di tanto in tanto , anzi , faceva anche girandole , capriòle e salti mortali ... Alle volte sì , gli pareva di sentire un rumore di passi affrettati , e un fruscio di fronde smosse : e allora si fermava e ratteneva il fiato : ma erano paure inutili ; ché il lupo ora stava dormendo la grossa nella sua capanna , e per un paio di giorni almeno non l ' avrebbero destato nemmeno le cannonate . Succedeva invece che il bimbo , dopo un breve sussulto , si potesse render ragione di quei rumori che lo mettevano in sospetto . E allora si vedeva fuggire tra i piedi un coniglio che la sua corsa aveva disturbato nel meglio di un pacifico pranzo di erbe tenere e di radici . Un po ' più avanti , Ciuffettino assisteva al passaggio velocissimo di una volpe furibonda : o pure agli esercizi acrobatici di uno scoiattolo ... Rincorato , il bimbo ripigliava la fuga : e al pensiero della bella sorpresa che attendeva il lupo e la moglie al loro risvegliarsi , Ciuffettino non poteva trattenere piccole risate di contentezza . Corri corri , Ciuffettino uscì dalla foresta e si trovò in un vastissimo piano , sparso di campi coltivati , maravigliosi di verde nel trionfo della luce del sole divino . Il ragazzo si inginocchiò su l ' erba e congiungendolo le manine , alzò gli occhi e il ciuffo al cielo , e mormorò : - - Grazie , buon Dio , di avermi salvato ! ... forse sarà stata la mia mamma a pregare per me ... perché io non merito tanta bontà ! Ma adesso torno da lei , e le chiedo perdono di tutto ... e anche al mio babbo , chiederò perdono ... e tornerò a lavorare ... Si rialzò , e volgendo in giro gli sguardi credette di riconoscere una stradicciòla bianca , fiancheggiata di siepi e di alberelli . - - Sicuro ! quella è la strada che dal mare va a Cocciapelata ... Oh ! bella ! e come mai l ' ho ritrovata così presto , dopo aver fatto tante miglia da una parte sola ? E si rimise in cammino . Però , credendosi vicinissimo a casa , il ragazzo sentì sfumare a poco a poco tutti i buoni propositi , come nebbia al sole . - - Ora , ho bell ' e capito ... mi toccherà a ritornare dal sor Teodoro ... a tirare il mantice ... se pure non voglio andare a fare il garzone di bottega dal farmacista ... o se non torno a scuola ... Bel divertimento ! ... A ripensarci bene , c ' è ecco da stare allegri . Beato chi può girare il mondo , libero di sè , senza pensieri e senza bisogno di lavorare ... Almeno si vedono tanti paesi nuovi , e ci si diverte ... Auf ! Gran brutto destino , quello di noi altri ragazzi ... Cammina , cammina ; il nostro eroe ad ogni svolto della via , diceva , con un palpito di cuore : - - ci sono - - e invece non arrivava mai . Cocciapelata non compariva . Ciuffettino provò un certo sgomento . Com ' era lunga quella via , e quanto silenzio da per tutto ! Alla fine , eccoti apparire , in fondo in fondo alla strada , una distesa di mura merlate , un mare di case , una selva di comignoli che gettavano grandi colonne di fumo nero al cielo , e tante , tante cupole ... - - Non è Cocciapelata di certo - - pensò Ciuffettino - - ma è una città , e siccome è una città , laggiù ci saranno tanti uomini , e siccome ci saranno tanti uomini , qualcuno mi darà da mangiare e da bere ! In pochi minuti giunse alla porta della città sconosciuta . Sarebbe entrato se , d ' improvviso , un omaccione alto quanto un campanile non fosse sbucato fuori da uno sgabuzzino presso la porta , e non l ' avesse preso per le gambe , come un fantoccio , facendo un brutto cipiglio , e susurrando con voce straordinariamente fioca : - - Chi sei ? Dove vai ? Ciuffettino rispose subito a voce alta : - - Sono Ciuffettino . - - Parla piano . Ciuffettino ... ! Ciuffettino ... ? non conosco questa roba ! - - Non sono una roba io , sono un ragazzo . - - Va bene , ma non ti conosco ! Ciuffettino e i ragazzi studiosi della città dei sapienti - - E neanch ' io conosco voi ! - - Parla piano , ti dico ! E dove vai ? - - A casa . Ma che dorme qualcuno , qui vicino ? - - Ho capito ! - - disse ad un tratto il misterioso personaggio , rimettendo in terra il ragazzo - - sei venuto qui per studiare ... - - Io ? ? ? ... - - Eh ! che cosa vuoi che venga a fare un bambino alla Città dei Sapienti ? Bravo : mi congratulo , bella cosa istruirsi ! Però bada di far poco rumore con le scarpe , camminando ... - - Ma voi chi siete ? che fate ? - - Io ? sto a guardia della porta , perché non entrino i seccatori in città . Addio , ragazzo : che gli studi ti sieno leggeri ! - - Sei venuto qui per studiare ? - - Ho bell ' e visto ! questo non è un paese per me - - brontolò Ciuffettino , addentrandosi nelle viuzze deserte e silenziose della città . E intanto leggeva - - alla meglio , perché quel monello non era ancora arrivato a leggere correntemente , figuratevi ! - - i manifesti che tappezzavano le cantonate . Quei manifesti portavano scritte di questo genere : ABBASSO L ' IGNORANZA ! LO STUDIO È LA SORGENTE DI OGNI BENESSERE UMANO . CHI NON AMA DI ISTRUIRSI NON È DEGNO DI VIVERE ! VIVA LA GRAMMATICA ! SOLTANTO CON LO STUDIO L ' UOMO PUÒ INNALZARSI A DIO . Ciuffettino scrollava il capo , scandalizzato da quelle eresie . E brontolava : - - Non vedo l ' ora di andarmene , da questa brutta città ! ... Appena ho mangiato qualcosa , scappo ; quest ' aria mi fa male ! ... ché ché ! ... Ci sarebbe da diventar tisici in una settimana ! ... Lemme lemme , parlando con sé stesso , Ciuffettino giunse ad un crocevia dove si trovavano molti fanciulli , pallidi e silenziosi , seduti su le gambe , accovacciati , sdraiati in terra , e tutti intenti a consultar volumi , pergamene , papiri . Alcuni guardavano certi oggetti curiosi col microscopio : altri , armati di enormi cannocchiali esploravano il cielo azzurro : altri ancora sfogliavano lentamente monumentali libri in cartapecora , dalle pagine ricoperte di grossi caratteri strani . Tutti poi sembravano immersi in profonde meditazioni . Ciuffettino ristette , stupito . Ed il suo primo pensiero fu : - - Perché quei bambini non fanno il chiasso ? E il secondo : La Città dei Sapienti - - Studiano ... certo ! Ossia : fanno quello che io non ho mai fatto . E me ne trovo bene . Vedi che facce che hanno ! Si accostò ad un fanciullo e chiese : - - Oh cosino ! ... o che leggi , le novelle delle Fate ? Il bambino lo fissò con lo sguardo profondo e rispose lentamente : - - Leggo la storia greca . E tu che fai ? Vuoi leggerla anche tu ? - - Io ? io vorrei mangiare . L ' abitante della Città dei Sapienti si rituffò nei suoi studi . Allora Ciuffettino si rivolse ad un altro , che era tutto occupato al microscopio . - - Mi faresti il piacere di indicarmi l ' osteria più vicina ? Il fanciullo tolse pigramente gli occhi dall ' apparecchio e bisbigliò : - - Qui non ci sono osterie . Se vuoi andare a scuola ... - - Ma io mi sento tirare lo stomaco ... - - Qui non si mangia che di sera : il giorno si lavora . Se vuoi andare a scuola ... - - A scuola , neanche se m ' impiccano ! - - strillò inviperito Ciuffettino , e continuò il viaggio . Ed eccolo nella gran piazza della città , dove gli uomini sapienti erano quel giorno riuniti per istudiare nientemeno che la quadratura del circolo . Eh ! non fate smorfie voi altri : dico proprio la quadratura del circolo . Ciuffettino , appena vide quel gruppo di scienziati , si mise a ridere sgangheratamente . Ciuffettino nel letto dell ' Orca IX Nel quale Ciuffettino restituisce ... per forza , l ' Elixir di lunga vita che il professor Sotutto gli aveva offerto generosamente . A dir la verità , anche voi altri , bambini miei , vedendo quegli illustri scienziati , avreste riso un pochino . Figuratevi tanti vecchi lunghi ; magri , sparuti , con le grandi barbe fluenti , bianche e giallastre , con certi brutti nasi bitorzoluti , su cui si appoggiavano occhiali enormi : e poi , vestiti di lunghe cappe nere ricamate in oro , con cappelli a cono altissimi e ornati di pietre scintillanti ... Sembravano tanti morti in permesso , vestiti in maschera . Sul suolo di cemento della piazza era stato disegnato con il carbone un ampio circolo . E i sapienti andavano entro a quello tracciando altre linee e altri disegni capricciosi , adoperando compassi , seste gigantesche e penne stilografiche mostruose . Tutti disegnavano , accumulavano cifre su cifre , trinciavano l ' aria con i loro arnesi , facendo segni cabalistici : ma nessuno parlava . Quell ' alto silenzio venne turbato a un tratto da Ciuffettino . I dotti , sentendo le risate del ragazzo , lasciarono per qualche istante le ricerche tormentose del gran problema . Erano tutti indignati . Chi poteva permettersi ... ? Uno dei vecchioni , scoprendo il nostro eroe , gli corse incontro , emettendo piccole grida gutturali , lo acciuffò per la collottola , e alzandolo all ' altezza del suo naso , domandò , stizzosamente : - - Di dove vieni ? Da quale scuola scappi ? Perché ridi ? Ciuffettino , benché l ' avventura fosse tutt ' altro che allegra , continuò a sghignazzare . Non poteva tenersi , proprio ! - - Ah ! tu seguiti a ridere ! - - aggiunse lo scienziato , tentennando il capo in atto di minaccia - - devi essere un ignorantello della campagna ! ... Adesso la voglia di ridere te la caverò io ... - - 0 guarda ! - - disse Ciuffettino - - che colpa ci ho io se avete quel naso che pare un peperone ? - - Al cospetto di un uomo che da duecento anni si assilla intorno ai sublimi quesiti della natura , e che ha dato al mondo i frutti portentosi del suo genio , tu osi sghignazzare ? ... - - Duecento anni ? - - esclamò Ciuffettino , maravigliato - - voi avete duecento anni ? ... li portate di molto bene ... Ve ne davo un centinaio solamente . Il dotto trascinò nel circolo dei colleghi il ragazzo , e lo presentò all ' assemblea con queste parole : - - Mi nutro con l ' « elixir di lunga vita ... - - È un povero idiota ... una specie di minuscola scimmia ... bisognerà istruirlo ! ... Tutti guardarono curiosamente Ciuffettino , come se fosse stato un animaletto di nuovo genere . - - Cominceremo a mandarlo alle scuole inferiori - - proseguì il solito scienziato . - - Senta , signor ... signor ? - - chiese Ciuffettino . - - Mi chiamo Sotutto . - - Senta , signor Sotutto : io andrei volentieri a scuola , ma a pancia piena ... - - Che sciocchezza ! Io , per esempio , non ho mangiato da sei mesi , piccolo ignorante ! - - E io da dieci mesi e mezzo ! - - ribadì un altro , con uno sbadiglio . - - Beati loro ! - - mugolò Ciuffettino - - io , invece , non mangio da stamattina , e mi sento languido , languido ... - - A te deve bastare , per adesso , che io ti spezzi il pane della scienza ... - - riprese a dire il professore Sotutto . E Ciuffettino , da quell ' asino che era : - - Il pane della scienza ... è bianco o nero ? perché , dico la verità , preferisco quello bianco ... Il professore levò le mani al cielo . - - Che abisso di ignoranza ! Vediamo : cominceremo con le scienze esatte . T ' insegnerò l ' aritmetica . Conosci la tavola pitagorica ? E Ciuffettino : - - Conosco soltanto la tavola ... dove , si mangia . Il sapiente emise un gemito . - - Oh ! supremo idiotismo ! E dimmi , animaletto , sapresti tu estrarre da un numero qualunque la radice quadrata ? - - Io le radici non le so estrarre , ma le so mangiare con il lesso ... - - Lo udite ? lo udite ? - - sbraitò il povero professore Sotutto , furibondo , ai colleghi mezzo svenuti per l ' orrore . - - Che ne dobbiamo fare , di questo scellerato ? ... - - Pietà supplicava Ciuffettino , impaurito - - fatemi tornare dalla mamma ! .. Insegnatemi la strada di casa ! ... E se avete un briciolo di cuore , datemi almeno una fetta di panettone ... - - Panettone ? - - ripeté il professore . - - Che c ' entra ? Non comprendo . È forse il nome di tuo padre ? - - Il nome del mi ' babbo ? Ma che ! Io ho fame , ecco : ho fameeeee ! ... - - Con questi bisogni volgari non ti riuscirà mai di elevarti alle rette eccelse della scienza . Non troverai , certo , la quadratura del circolo ! - - Pazienza : a me basterebbe di trovare ... due ova al tegame ! Lo scienziato rifletté a lungo . - - Ma se ti do da mangiare , studierai , dopo ? - - chiese con voce rabbonita . E Ciuffettino : - - Figuratevi ! ... Datemi da mangiare e vedrete . L ' ho sempre detto , io , che di uomini come voi ce ne sono pochi ! ... E vi voglio un bene dell ' anima ! Siete la mia seconda madre ! - - Silenzio : séguimi ! Si incamminarono verso la casa del professor Sotutto : ma il vecchio procedeva così lentamente che ci vollero quattro ore e trentacinque minuti per arrivarvi . E in tutto non erano che duecento metri di strada ! Ciuffettino si sentiva svenire . Per andare dal portone alle scale ci vollero trenta minuti buoni . - - Auf ! non ne posso più ! ... - - disse il ragazzo , con le lacrime agli occhi . - - Calma , figliolo : sono vecchio e non mi riesce più di correre . E poi ... c ' é tempo a tutto . Giunsero al primo pianerottolo che era già notte . - - O quanti piani ci sono ancora ? - - bisbigliò Ciuffettino . - - Pochi , ragazzo mio : dodici soltanto . - - Allora muoio per strada ! ... - - Calma , ragazzo ... calma ... - - Ma io ho fame ! ... E Ciuffettino , per la bizza , si diede una quantità di pugni nel capo . A mezzanotte erano al sesto piano . - - Sentite veh , fra poco mi butto a sedere , e non mi muovo più - - minacciò il ragazzo , esausto . - - Fa ' pure il tuo comodo , ragazzo mio : d ' altronde io son vecchio , ho duecento anni , e non posso mica volare ... Quando avevo la tua età , ero capace di far tutte le scale in cinque ore solamente ... All ' alba arrivarono al dodicesimo piano . Il dotto ficcò la chiave nella toppa , aprì l ' uscio ed entrò , seguito dal bimbo che , poverino , boccheggiava . Nell ' anticamera il vecchio , buttandosi su una poltrona , mormorò : - - Siedi . Ciuffettino obbedì , chiedendo : - - Perché debbo sedere ? - - Non bisogna far mai nulla senza riflettere . Per quale motivo siamo venuti qui ? - - Per mangiare , toh ! - - Allora riflettiamo se dobbiamo mangiar davvero . Il sapiente non deve cominciare alcuna cosa senza prima pensarci due volte . - - Auf ! - - Calma , figliolo : pensa che non sono più un ragazzo , io ... - - Sfido ! avete duecent ' anni sul groppone , e ve li siete spesi proprio benino ! Quattro ore dopo passarono nel salotto da pranzo . - - Finalmente ! - - disse Ciuffettino , sedendosi a tavola , mentre il vecchio apriva un piccolo armadio incastrato nella parete , e ne estraeva due grossi bicchieri e un paio di bottiglie di forma bizzarra.Il professor Sotutto versò nei bicchieri il liquido delle bottiglie , mescolando : poi ordinò a Ciuffettino : - - Mangia ! - - Che cosa devo mangiare ? questa è roba da bere ! ... - - Questo è il mio cibo : siccome ho perduto tutti i denti , mi nutro con l ' Elixir di lunga vita . Ciuffettino restituisce l ' « elixir » - - Che brutto colore e che pessimo odore ! - - brontolò il nostro eroe , tappandosi il naso con le dita , e trangugiando il liquido misterioso come se fosse stato olio di ricino . - - Ti piace ? - - chiese il vegliardo , che nel frattempo aveva vuotato ingordamente il proprio bicchiere , e si stava leccando i baffi . - - Eccellente , vero ? - - Buonissimo , ... - - balbettò Ciuffettíno : e , alzandosi su la sedia , in una contrazione dolorosa dello stomaco ... restituì su la tovaglia candida l ' Elixir di lunga vita . - - Com ' è buono ... ohi , ohi ... Il vecchio , livido , puntò lentamente il dito lungo ed ossuto verso Ciuffettino . - - Che hai fatto ! ! ... - - Eh ! ... in fin dei conti , abbiate pazienza ! ... Bella educazione , quella , di invitar le persone a bere certa roba ... - - Tu ... osi ? ! ... - - Sì - - aggiunse il ragazzo con fuoco - - e adesso ho più fame di prima ! Ora voglio una coscia di pollo o almeno una fetta di mortadella ! - - Bene ! Il professor Sotutto prese Ciuffettino , se lo mise sotto il braccio , mugolando , e lo portò per le vie tranquille della Città dei Sapienti , fino alla porta . Costì lo riconsegnò a quella guardia che conosciamo , esclamando : - - Mettete fuori della città questo ignorantello ! E se ritorna , prendetelo a calci ! La guardia scaraventò il fanciullo , come se fosse stato una palla di gomma , in un prato vicino . - - Sono morto ! - - pensò il nostro amico - - addio , mamma ! addio babbo ! E , credendosi morto , si pose a dormire tranquillamente . Quando si svegliò , il sole era alto e tutto intorno a lui fiammeggiava della luce meridiana . X Dove Ciuffettino dichiara di esser figlio di un banchiere , e poi accetta di affogare Melampo ... per quattro soldi ed un po ' di aleatico . ECCO - - bofonchiava Ciuffettino , allontanandosi dalla Città dei Sapienti - - che cosa tocca a un ragazzaccio svogliato e ignorante come me ! ... E intanto , così , non ho mangiato ! E mi sta bene , ih ! ih ! ih ! perché se avessi obbedito il babbo ... ed il maestro ... Oh ... ma se faccio tanto di tornar a casa , quant ' è vero Iddio , mi metto a lavorare , e divento un buon ragazzo sul serio . E i miei genitori dovranno piangere di gioia , dovranno ... ! Un giorno , poi , quando sarò grande , troverò un bell ' impiego , e guadagnerò i denari a palate ... E per le vie di Cocciapelata tutti diranno : « quello era Ciuffettino ... quel monellaccio ... non par vero ! adesso è il presidente del Consiglio dei ministri ... Che ingegno ! » E di tutto il danaro che avrò , che ne farò ? Farò , prima di ogni cosa , un vestito al mi ' babbo , tutto d ' oro e d ' argento : alla mi ' mamma , povera donna , comprerò un paio di buccole con le pietre lucenti come il sole : e io non mangerò che pasticcini alla crema e dormirò in un letto tutto di panna montata , con i cialdoni per guanciali ... Oh ! ecco un mulino ... Un omuncolo se ne stava su la porta del mulino , con le mani dietro le spalle , lanciando nell ' aria azzurra e luminosa il fumo di una vecchia pipa di gesso . - - Quell ' omino ! oh ! Quell ' omino ! che mi dareste , per piacere , un po ' di pane , un po ' di salame e un po ' di burro ? - - Ti contenti di poco , figlio mio - - disse l ' omino , ridendo - - ma perché , di grazia , dovrei darti il pane , il salame ed il burro ? - - Toh ! perché mi sento appetito ! - - Ma io , quando mi sento appetito , non vengo mica a mangiare a casa tua ! - - Cotesto gli è vero - - rispose Ciuffettino tutto mortificato - - ma io credevo ... - - Se vuoi questa roba , guadagnatela ! Ciuffettino fece una smorfia . - - Come ho da fare ? - - Te lo spiego subito ; per l ' appunto stamattina mi si è guastata la macina del mulino : aiutami ad accomodarla ... Ciuffettino fece un ' altra smorfia . - - Eh ! ... ma cotesti son lavori da facchini - - disse , tentennando il capo . - - Che vi pare che io possa ... ? Il mulino Allora , caro milionario - - rispose sogghignando il mugnaio - - tienti pure la tua superbia e io mi terrò il mio pane ... Bella carità ! - - E tu , non ti vergogni , alla tua età , sano e svelto come sei , a non fare nulla ? - - Ma io le màcine non le ho accomodate mai , e non voglio sciuparmi le mani con gli arnesi . - - Povero grullo ! ! - - Sarò un grullo , ma ... - - Il tu ' babbo che cosa fa , scusa ? - - Il mi ' babbo ? - - e il ragazzo divenne rosso come un pomodoro - - Fa ... fa ... il banchiere ... Il mugnaio diede in una risataccia fenomenale . - - Il banchiere ! ma deve aver fallito , a quel che sembra ... - - Come sarebbe a dire ? - - chiese tutto impermalito Ciuffettino . - - Sarebbe a dire , che a guardarti le scarpe si capisce subito che non sei figlio di un banchiere ... - - Gua ' ... queste le sono le scarpe di campagna . - - E tu sei un bugiardello . Animo : vuoi , o no , aiutarmi ad aggiustare la màcina ? Per l ' appunto il mio nipote gli è andato al paese ... se mi dài una mano , sarai contento . Insieme col pane e il salame ci metterò mezzo litro di vino dolce ... - - Che è , aleatico ? - - Appunto , aleatico . Ciuffettino alzò gli occhi al cielo , mandò un sospirone , e disse lamentevolmente : - - Vi aiuterò ... purché non mi facciate faticare troppo ! ... Ed entrarono nel mulino . Si trattava di sgobbare , e per bene : poiché si era rotto un perno della ruota della màcina . Ciuffettino , per un poco , fece le viste di aiutare l ' omuncolo , il quale , disgraziato , sudando , soffiando , bestemmiando , tirava martellate e piantava chiodi che pareva il castigo di Dio : ma poi , stanco , si buttò a sedere per terra , e disse , incaponito : - - No ! questo non è il mi ' mestiere ! Preferisco fare l ' avvocato . Allora il mugnaio gli dette il pane solo ; e poi sempre sogghignando , gli propose : - - Se vuoi guadagnarti il pane , il salame e il vino ... senza faticare ... ti offro un altro mezzo . C ' è Melampo , che è vecchio , è pieno d ' acciacchi , e mi da impiccio ... Ammazzarlo da me non posso ... mi farebbe male ... ci ho il cuore buono , io ... Potresti affogarmelo tu ... nel fosso vicino ... È una cosa da nulla : gli attacchi un sasso al collo , e lo butti nell ' acqua ... E poi ritorni , e io ti dò da cena , e ti regalo quattro soldi . Ciuffettino si grattò forte forte la zucca . - - Ma io , questo signor Melampo non lo conosco neanche di vista ... - - È il mio cane ... che adesso mangia il pane a tradimento ... - - Ah ! dunque è un cane ? - - Sicuro , toh ! O che credevi ? - - Mi proverò : ma vi confesso che anche questo mestiere mi sfagiola poco ... - - Se non sei contento , vàttene . - - Mi proverò , vi dico ! ... Che brutto carattere che avete , caro omino ! ... E il mugnaio condusse il ragazzo vicino al casotto di Melampo . Melampo era un vecchio cane da pastore , che aveva perduto il pelo e le illusioni della vita a forza di far la guardia al padrone . Adesso gli erano rimasti due denti , con i quali non poteva masticare neanche pappa bollita , e un occhio solo , perché l ' altro glie l ' aveva chiuso un cacciatore con una impallinata . Non gli riusciva più di abbaiare per una laringite cronica , che lo affliggeva da qualche anno , e non poteva camminare , per via di una sciatica a una zampa che lo faceva orribilmente soffrire . Passava il tempo a rimpiangere i bei giorni della gioventù , e intanto lasciava che di notte , le astute faine penetrassero nel pollaio e facessero strage dei polli del mugnaio . - - Questo è il cane che devi affogare - - mormorò l ' omuncolo , passando una corda al collo della povera bestia , e offrendo un capo della corda a Ciuffettino . - - Va ' e fa presto ... pensa alla cena ... all ' aleatico e ai quattro soldi . - - Questo il cane che devi affogre ... L città dei Sapienti Ciuffettino , mogio mogio , trascinandosi di Melampo , s ' avviò , per un sentieruolo che serpeggia tra i campi , verso il tònfano del mulino . XI Nel quale Ciuffettino si commuove alle lamentele del vecchio Melampo , e fa a meno della cena promessagli dal mugnaio . A un certo momento , Ciuffettino udì una voce dolente , che , tra un singhiozzo e l ' altro , mormorava : - - Bella ricompensa , dopo tant ' anni di lavoro ! ... ah ! mondaccio ingrato ! Il nostro eroe si guardò intorno , ma non vide nessuno . - - Si vede che questa voce me la sono sognata io - - disse il ragazzo , crollando il capo e tirando la corda : - - Via , Melampo ! ... In fondo , in fondo , mi dispiace di dover affogare questo povero cane ... Coraggio , Ciuffettino ! pensa all ' aleatico e alla cena ... l ' ha detto anche quell ' omino che ride sempre ... E riecco daccapo la voce lamentevole brontolare : - - Dopo che io gli ho salvato tante volte la casa dagli assalti dei briganti ... Ciuffettino si fermò : guardò in cielo , guardò in terra , si rivoltò su sé stesso una diecina di volte ... e rimase come prima . Allora , facendo spalluccie : - - Bah ! si vede che questa voce me la sono sognata io . Erano al tònfano , dove le acque tumultuose che venivan giù dai poggi parevano ammonticchiarsi , schiumando e gorgogliando . Il ragazzo ebbe un brivido : - - Povera bestia ... che brutta fine ! eh ! se non ci fosse di mezzo la cena ... - - Per carità , Ciuffettino , sàlvami ... - - supplicò la solita voce . Questa volta Ciuffettino capì . Era proprio Melampo che parlava ! ... Allora , mettendosi a sedere sopra un sasso coperto di musco , il fanciullo disse al cane , che si era subito accovacciato ai suoi piedi , implorando : - - Che vuoi , Melampo mio ! se stesse in me , ti lascerei campare questi altri pochi giorni che ti restano ... Ma è il mugnaio che vuole la tua morte . E mi ha promesso tante belle cose se ti butto nel fosso ... l ' aleatico ... il salame ... il vino ... quattro soldi ... e se tu sapessi - - qui Ciuffettino fece un grande sbadiglio - - che fame che ho , e in che miserie mi trovo ! Quel po ' di pane di dianzi non mi ha toccato né pure un dente . Con quei quattro soldi posso ritornare a casa ... Perché , mio caro Melampo , devi sapere che io sono un ragazzo sperduto : e se mi riesce di tornare a casa ... - - Ciuffettino mio , abbi pietà della mia vecchiaia . - - Melampo , senti , non posso ... - - Te ne sarò riconoscente ... - - Non posso ... - - Pensa che alle volte , una buona azione fa perdonare molti falli ... - - Eh ! eh ! per un cane non parli male , Melampo mio . Credi che mi passa l ' anima il pensiero di doverti buttare nel fosso ... E Ciuffettino si asciugò una lacrima . Allora Melampo , attaccandosi ad un tenue filo di speranza : - - Vedrai che un giorno sarai contento di non aver dato retta a quel cattivo e sconoscente padrone ... se tu sapessi quanto mi ha fatto soffrire , e quanto pane duro mi ha fatto mangiare ! Scommetto che senza quel pane a quest ' ora avrei ancora tutti i miei denti ... Tu devi esser buono di cuore . Ascoltami ... via ... Ciuffettino si commosse . Sciolse il cane , e accarezzandogli il muso , esclamò : - - Farò a meno di cenare , per istasera , e ti salverò la pelle . Potrei anche tornare al mulino , e dire di avere eseguita la commissione ... ma dire una bugia di questo genere mi ripugna ... Di bugie n ' ho dette già troppe ... Pazienza : la Provvidenza mi aiuterà . Melampo , in un impeto di gioia , riacquistando per un attimo la vigoria della giovinezza , si rizzò su le zampe posteriori , e abbracciò il bambino , lavandogli la faccia a furia di linguate . - - Caro Ciuffettino ! Dio te ne renda merito ! - - Io vorrei ritrovar la strada di casa , ecco non domanderei altro ! - - Ma dove vuoi andare ? - - A Cocciapelata ! - - Caro Ciuffettino ! Dio te ne renda merito ! Cocciapelata è lontana lontana ... miglia e miglia ... - - A Cocciapelata c ' è il mi ' babbo ! - - Vieni : io ti farò da guida ! - - Tu ? vecchio e acciaccato a quel modo ? - - Eh ! ma ora ci ho una forza nova , che tu non puoi sapere ! Andiamo ! Scommetto che non indovineresti mai da che cosa m ' è venuta , questa forza ! - - Da che cosa , Melampo ? - - Dalla riconoscenza ! Il bambino e il cane si posero in via . E quella notte , l ' uno e l ' altro dormirono , a pancia vuota , in un pagliaio abbandonato , mentre la luna splendeva in cielo , e i grilli cantavano fra le erbe alte , imperlate dalla guazza . XII In cui Ciuffettino fa la conoscenza del terribile Spellacane , soprannominato : Attila , flagello dei burattini . IL giorno dopo , verso il tramonto , Ciuffettino e il cane giunsero ad un crocicchio , al quale mettevano capo quattro strade . Una di queste , seguendo le pendici de ' colli , serpeggiava a lungo e si perdeva in alto , fra il verde delle piante . Il cane la indicò a Ciuffettino . - - Ecco - - disse . - - Che cosa ? - - La via di Cocciapelata . - - Oh ! guarda ! ci siamo di già ... mormorò il bambino , senza entusiasmo . - - Sicuro : e fra un paio d ' orette , camminando lesti , arriviamo a casa tua ... Ciuffettino si grattò un orecchio . - - Un paio d ' ore sole ? - - Poco più , poco meno . - - Senti , senti ! E ci fu un lungo silenzio . - - Andiamo ? - - fece il cane . - - Per essere un bambino sperduto , hai una bella fretta di rivedere il tu ' babbo e la tu ' mamma ! Ciuffettino si diede un ' altra buona grattata all ' orecchio . - - Egli è , vedi , che per l ' appunto , ho dimenticato una cosa . - - Che cosa ? - - Che fra poco è sera ... - - Ebbene ? - - I miei vanno a letto con le galline ... - - Non capisco ... Che c ' entra ? - - C ' entra sicuro : mi dispiacerebbe di doverli svegliare . - - Per una volta tanto ! - - Eh ! tu dici bene ; ma se tu sapessi che benedett ' omo gli è il mi ' babbo ! - - Sarebbe capace di strillarti ? - - Purtroppo ! - - Eh ! via ! dopo tanto tempo che non ti vede ! . avrà il cuore grosso grosso , poveraccio ... via ... via ... andiamo ... te ne troverai contento ... Ciuffettino nicchiava . - - E per quella strada lì di faccia , dove si va a finire ? - - chiese dopo un poco . - - Si va a finire in un paesello su la riva del mare ... - - È lontano ? L ' arrivo del villaggio - - Ché ! appena un mezzo miglio .... - - Chi sa che bel paese ! .. - - Uhm ! ci sono stato una volta col mi ' padrone e non m ' è parso nulla di straordinario ... - - Ma tu , scusa se te lo dico , sei un cane , e i cani certe cose non le possono capire ... Io , per esempio , lo vedrei volentieri , quel paese ... Ciuffettino si tacque , e tese l ' orecchio . Gli era parso di udire come un lontano frastuono , composto di squilli di trombe , di colpi di grancassa e di grida umane . - - Senti , Melampo ! ... - - Si vede che al villaggio c ' è la musica ... - - Che bella cosa ! ... - - Il sole sta per calare ... andiamo , Ciuffettino , spicciamoci ... Il cane e il ragazzo fecero qualche passo su la via di Cocciapelata : ma , ad un tratto , Ciuffettino si fermò , e disse risolutamente : - - Oh ! io voglio andare a sentire la musica . Oramai , per tornare a casa è tardi . Domattina , all ' alba ... - - Per tornare alla propria casa , quando si è pentiti del male fatto , non è mai tardi - - sospirò il cane . - - Anch ' io , se quand ' ero cùcciolo non fossi fuggito dalla mia famiglia ... - - Tutte storie . In fin dei conti , la famiglia è una tirannia bella e buona ! - - Ma se tu stesso ieri dicevi che volevi tornare a tutti i costi presso il tu ' babbo ... - - Lo dicevo ... lo dicevo sicuro ! Ma adesso voglio andare a sentire la musica . - - Ciuffettino , da ' retta a chi ti vuol bene ... torna a casa . - - Stasera no : domattina : ecco , domattina ci torno davvero . - - Ciuffettino , sii buono : pensa che spesso , nella vita , certe leggerezze si pagano care . Caro Melampo , sei proprio un cane uggioso , e se seguiti , ti darò una pedata perché tu te ne vada per i fatti tuoi ... Melampo si asciugò con la zampa una grossa lacrima . - - Ciuffettino , te ne pentirai ... - - E sèguita ! ... - - Fa ' quel che ti pare , ma te ne pentirai . Quella birba alzò le spalle , e , dopo un momento di incertezza , prese la strada che andava al villaggio su la marina . A mano a mano che Ciuffettino si avvicinava , il frastuono si faceva maggiore . La quiete solenne del tramonto ne era turbata . - - Peperepepepé ! ... peperepepepé ! pum ! pum ! pum ! - - Ma che ci sarà ? - - si chiese Ciuffettino - - un circo equestre ? ... oppure una giostra meccanica ? ... o un museo di figure di cera ? ... E si mise a correre con tanta furia , che Melampo , indebolito dagli anni e dagli acciacchi , rimase indietro un bel pezzo . Ed ecco Ciuffettino alle prime case del villaggio . Da un lato , sopra una montagnòla , si drizzava una gran baracca di burattini e all ' intorno si affollavano i bambini , gridando e schiamazzando . Dall ' interno della baracca partivano i suoni discordi delle trombe e dei pifferi e i tonfi sordi della grancassa , abbozzanti una specie di marcia guerresca , che avrebbe fatto accapponare la pelle a un elefante . Il nostro bimbo , invece , per l ' entusiasmo , fece una quantità di capriòle . - - I burattini ! ci sono i burattini ! che bella cosa ! era tanto che mi struggevo di assistere ad una rappresentazione di burattini ! E si mischiò alla folla . Un ragazzo , su l ' entrata della baracca , gridava con voce stentorea : - - Venghino , signori ! un ultimo colpo di musica , e si va dar principio alla rappresentazione strasordinaria . Loro vedranno la gran tragedia delle avventure inconcepibili del terribile Orlando a Roncisvalle , che va a liberare la sua propria fidanzata e sposa dalle spire del mostro marino , con Arlecchino servo fedele e Brighella spaventato dal serpente rosso . Loro vedranno le più grandi scene con combattimento a fuoco ed arma bianca inclusive , nonché le gesta del cavaliere Ispano oste degli infedeli , che uccide i maghi e le streghe come fossero mosche cavalline , e viceversa , tutti gli spiriti infernali dell ' emisfero settentrionale . Cinque soldi i primi posti , due i secondi ... Avanti , avanti ! ... venghino , signori ... Ciuffettino brontolò : - - Ah ! se avessi un paio di soldi ... Si frugò in tasca , instintivamente , e non trovò che un po ' di briciole di pane e un ' ala secca di farfalla . I ragazzi del paese , a frotte , entravano nella baracca . E Ciuffettino , guardandoli : - - Quelli sì che son fortunati ! ... A pensarci , mi viene l ' acquolina in bocca Chi sa come deve esser bella quella tragedia ! ... Orlando a Roncisvalle ! ... con il mostro marino e Brighella spaventato dal serpente rosso ! ... Chi sa che scenari ! E poi il cavaliere Ispano ! Quel cavaliere Ispano che fa l ' oste ... Ah ! se avessi due soldi ... Salì pian piano la scala di legno all ' entrata della baracca , e dirigendosi al ragazzo del burattinaio , chiese timidamente : - - Potrei passare anch ' io a veder la tragedia ? .. - - Sicuro , gua ' - - rispose il ragazzo , squadrando Ciuffettino da capo a piedi - - basta che tu paghi ... - - Ecco - - fece il nostro eroe imbarazzato - - gli è appunto questo che non vorrei ... - - Allora , fa ' una cosa ; va ' a spasso e la tragedia figùratela ... La tragedia costa due soldi ... - - A dirtela proprio schietta , i due soldi mi incomodano ... - - Se ti incomodano , dàlli a me . - - Oggi per l ' appunto non ce li ho . - - E allora , te l ' ho detto : la tragedia la sentirai quest ' altra volta ... - - Ma io voglio entrare . Ti offro , in pegno , il mio cappello ... - - Grazie , gli è troppo bellino ! - - Allora , tienti la giubba ... - - Con tutte quelle toppe ? - - Io voglio entrare , ecco ! Mi basta di sentire una scena ... - - Nemmeno per sogno ... - - Un atto solamente ... - - Neanche per idea ... - - Due atti , via ... - - Ma che sei , sordo ? - - Lo dici a me , sordo ? Già , a te ... proprio a te ! e lèvati di torno se non vuoi che ti gonfi il muso di scappellotti , grullaccio ! A queste parole ; Ciuffettino , cieco di rabbia , si avventò sul nemico , e cominciò a tirar calci e pugni come un ossesso . L ' altro , per un poco rimase sbalordito , ma poi , sentendosi picchiare a quel modo , divenne addirittura feroce . I due avversari si acciuffarono , e a furia di divincolarsi , di indietreggiare , inciamparono in una sedia e caddero sul tavolato : poi , sempre lottando , ruzzolarono in platea . Figuratevi il putiferio dei ragazzi che assistevano alla grande rappresentazione ! ... Orlando , che aveva cominciato a piangere su i casi della bella fidanzata e stava lanciando invettive ai perfidi maganzesi , dové troncare di secco in secco la scena madre , restando immobile , con le braccia penzoloni , le gambe in aria , in balìa dei nemici miscredenti , perché il burattinaio , attaccandolo ad una quinta precipitosamente , si era gettato fuori dell ' usciòlo del palcoscenico . Ciuffettino obbligato a far la maronetta nel teatro di Mastro Spellacane - - Che cos ' è ? - - urlò il burattinaio con un vocione da orso malato ai bronchi - - che è successo ? Chi è che fa tanto chiasso ? Ora vi accomodo io ... Bisogna sapere che quel burattinaio si chiamava Spellacane , ed era il terrore dei poveri burattini , e lo spavento dei ragazzi del paese . Vestiva sempre di una giubba color di fuoco , di un paio di calzoni neri e gialli , e portava un gran cappellaccio a cencio ornato di una penna di airone tutta spelacchiata . La faccia non sarebbe sembrata brutta , non guardando agli occhi loschi , al naso rosso e pieno di bitorzoli , alla bocca larga e sdentata , alle guancie tutte sparse di rughe e di crepature , come la corteccia di certi vecchi alberi , e irte di peli somiglianti a setole di maiale . Il brav ' uomo , in compenso , era calvo , e possedeva due orecchi monumentali , a ventola ; ma , in fondo , ripeto , non poteva dirsi proprio brutto . Era soltanto orribile . Dopo gli urli di Spellacane , nella platea ci fu un gran silenzio . - - Dunque - - ripeté il tremendo uomo , facendo scricchiolare i tre denti e mezzo che gli erano rimasti nelle mascelle - - si può sapere ? ... - - Padrone - - esclamò l ' avversario di Ciuffettino con voce piagnucolosa - - è tutta colpa ... di un ragazzo ... che ... voleva ... che voleva entrare ... in teatro ... senza so ... senza so ... ih ! ih ! - - Finisci ! - - Senza soldi ! ih ! ih ! - - Dov ' è ? dov ' è ? - - ruggì Spellacane , girando gli occhioni loschi , intorno - - dov ' è ? che me lo mangi vivo ! Cíuffettino si era nascosto sotto una sedia , e non fiatava . - - Gli è lì sotto - - disse il ragazzo del burattinaio , indicando la sedia . Gli spettatori della tragica scena furono scossi da un tremito di orrore . - - Ora lo ingoia con il vestito e tutto ! - - bisbigliò uno . - - Ma che ! se lo beve stasera nel vino - - disse un altro . - - Lo butta nel fuoco ! - - aggiunse un terzo . Spellacane andò ad acchiappare Ciuffettino . - - Ah ! tu volevi entrare a ufo nel teatro ! - - Io ? no ! ... volevo ... ecco ... non si arrabbi ... senta ... - - Ho capito tutto . Ci penso io . - - Io dovrei andare a Cocciapelata ... - - Eh , per adesso a Cocciapelata non ci vai ! Come ti chiami ? - - Ciuffettino , per servirla . - - Con me non si scherza , sai , Ciuffettino . Io sono il terribile Spellacane ! - - Ci ho tanto piacere . Ma io non ho fatto nulla ... - - Ora , ora te ne accorgerai .... E si portò il ragazzo sul palcoscenico , in una specie di oscuro antro pieno di polvere e di tele di ragni , sparso di ordigni strani , di corde , di carrucole , di pali , e popolato di figure fantastiche , immobili , appese ai fili , come tanti appiccati , e coperte di stoffe e di lustrini che rilucevano qua e là nella penombra , al fioco lume di un lampanino ad olio . Quel burttinaio si chiamava Spellacane ed era il terrore dei burattini XIII In cui Ciuffettino prega mastro Spellacane dì non fargli fare il burattino . CHE cosa vòle ? - - domandó Ciuffettino che si sentiva soffocare in quell ' atmosfera umida e greve - - se lei fosse un burattinaio bene educato , dovrebbe trattarmi con più garbo ... non sono mica di legno , io ! oh , oh ... la mi strizza i fianchi ! ... badi .... Il teatro dei burattini di Mastro Spellacane - - Giusto - - mormorava tra i denti l ' omaccio , staccando dalla testa di un burattino il filo di ferro , e agganciandolo alla giacchetta del ragazzo , proprio vicino al collo . - - mi mancava Facanapa ... per il second ' atto ... L ' ho dovuto bruciare ieri per riscaldarmi , povero Facanapa ! Me ne dispiace , ma non potevo mica crepare di freddo ... Legne non ce ne avevo più ... Che te ne pare , Ciuffettino ? ... - - A me pare che Melampo aveva ragione ! ... - - Chi è il signor Melampo ? - - ... e che i vagabondi e i monelli non trovano mai fortuna nel mondo ! - - Cotesto sarà vero : ma io non capisco che cosa c ' entrino questi discorsi con Facanapa . - - Ma io spero che lei scherzi .... - - Io ? ? ... Per tua regola , caro il mi ' figliolo , io non scherzo mai . - - E , rivolgendosi ai poveri burattini , immobili ai loro ganci , chiese in tono lùgubre : - - È vero , voialtri , che io non scherzo mai ? ... E i burattini in coro , fiocamente : - - È veero ! è veero ! ... - - Dunque , rassègnati , e buonanotte - - concluse Spellacane , attaccando alle mani di Ciuffettino che faceva sforzi disperati per liberarsi , un cordoncino di seta - - vedrai che in fin dei conti , il mestiere del burattino gli è un mestiere divertente ! - - Eh ! ma io sono un ragazzo che il burattino non l ' ha fatto mai ... - - Ci sono tanti uomini con la barba lunga , che lo fanno tutti i giorni ... - - E poi la parte di Facanapa non mi piace . - - Oh ! oh ! - - disse il burattinaio , aggrottando le sopracciglia - - Non ti piace ! ... Ma il padrone sono io , qui ... ditelo voi , zucche di legno : sono o non sono il padrone ... ? E i poveri burattini : - - Sììì ... sììì ... Il pubblico , in platea , s ' impazientiva . Già qualche ragazzo più coraggioso degli altri aveva cominciato a fischiare . I più tranquilli si contentavano di smuovere le sedie . La burrasca si avvicinava . Mastro Spellacane diede un ruggito . - - Non so chi mi tenga dal disperdere a calci tutta quella canaglia ! - - mormorò - - Ma hanno pagato ! - - aggiunse , dopo matura riflessione - - in fondo , io sono un burattinaio onesto ! ... Via , Ciuffettino , aiutami ... E se riesci a farti battere le mani , nella gran scena del secondo atto , domani ... Al povero figliuolo il core si fece grosso grosso . - - Domani ... mi rimanda a casa ? - - Domani ... ti faccio fare da re dei Mori nell ' Imperatrice Amalasunta ... Ciuffettino ebbe un sussulto . - - Ma quanto crede ella che voglia restare a far da burattino ? - - Oh ! bella ! quanto mi fa comodo ! - - Ma lei la sbaglia ! ... - - Eh ! eh ! ... - - E di grosso ! ... perché io sono un ragazzo : e siccome sono un ragazzo , non sono un pezzo di legno : e siccome non sono un pezzo di legno , non voglio esser neanche il re dei Mori : e se io sono stato sempre un bighellone , e ho lasciato la scuola , lei non c ' entra : e il mi ' babbo mi gridava sempre , ma io non gli davo retta : e la mi ' mamma ci piangeva : e poi un giorno mi misero dal sor Teodoro che tutti al paese chiamano Trippetta , ma lui ci si arrabbia , e poi venne BURCHIELLO : e si mangiò lo stracotto con le lenti , e le patate condite : ma poi si doveva arrostire il gatto : e quello scappò : e io trovai il lupo ­ mannaro , e poi scappai nella Città de ' Sapienti dove non c ' era nessuno che avesse fame : e poi andai da un mugnaio e gli dissi : che me lo darebbe un po ' di pane ? e lui voleva che affogassi Melampo : e Melampo mi disse che si sentiva male , e non poteva morire : e allora tutti e due si tornò verso casa ; ma poi ho sentito le trombe e la grancassa , e ho detto : « a casa ci andrò domani , stasera ; vado a vedere i burattini » : e invece ho trovato un ragazzo che non voleva , lasciarmi passare : e adesso voglio andar via , ecco ! ih ! ih ! ih ! Padron Spellacane ebbe un truce sorriso . - - Non ho capito nulla - - disse , attaccando ad un chiodo , insieme con gli altri burattini , il povero figliuolo : - - ma , intanto , a me non importano le tue ciancie . Tu , d ' ora innanzi , sei una marionetta ! Ciuffettino divenne di fuoco . - - Una marionetta sarà lei ! - - Sta ' zitto ! - - No , che non voglio stare zitto : e le manderò a rifascio tutta la rappresentazione ... - - Pròvati ! ... - - Mi ci provo di certo ! - - E io ti chiudo sotto il palcoscenico , al buio , per un paio di mesi almeno ! Ciuffettino costretto a far la marionetta Ciuffettino si tacque ; e mastro Spellacane , stizzito , acchiappò da un gran mazzo di fantocci due tre infelici che gli servivano per il primo atto , e si arrampicò sopra una scaletta che dava su i cieli del teatrino . Non appena il fiero Orlando fu staccato dalla quinta , e ricominciò ad ondeggiare nelle giunture , mandando le braccia e le gambe di qua e di là , un oooh ! ... di sodisfazione uscì dalle bocche dei piccoli spettatori . La tragedia che Maestro Spellacane recitava era stata composta , qualche anno addietro , dal burattinaio stesso , in un momento di melanconìa letteraria , ed aveva ottenuto un lusinghiero successo . Si componeva di moltissimi atti , e ognuno di questi atti si suddivideva in moltissimi quadri : ma la tragedia aveva questo di buono : che anche rappresentandola ad atti separati , o recitandola alla rovescia , ossia dal fondo alla cima , il risultato era sempre il medesimo , e piaceva lo stesso . Per la storia dell ' arte non posso a meno di riprodurre per intero il primo atto del sublime lavoro storicofantastico di mastro Spellacane , persuaso che i miei amici lettori saranno contenti del regalo , e mi dimostreranno la loro gratitudine , rappresentando questo magnifico frammento nei loro teatrini di marionette . Il castello di Roncisvalle XIV Nel quale , come intermezzo , si rappresenta il 1° atto della grande tragedia Orlando a Roncisvalle . ECCO senz ' altro il prezioso lavoro , la gemma poetica di Mastro Spellacane . PERSONAGGI Orlando il prode Iltraditore Gano di Maganza Isotta fidanzata di Orlando , che non parla ma lascia pensare molte cose Arlecchino Il Gigante Moro rapitor di donzelle La fata dei boschi Il Drago infernale Soldati di Orlando I perfidi Maganzesi Miscredenti di legno e di cartone Una saetta Alcuni colpi di tuono IL PROLOGO ( Gano di Maganza , solo , con i suoi pensieri . Egli odia il prode Orlando , e si unisce ai nemici di questi , pur fingendosi suo amico . E nonostante la sua nera perfidia , parla in endecasillabi sciolti ) . Io sono un traditore , e me ne vanto : questa sera nell ' ora vespertina il gigante verrà degli infedeli ; Isotta rapirà : la fidanzata di Orlando è questa , e non ve n ' ha più bella di lei , sotto il sereno ciel d ' aprile . oppure di novembre : io , d ' Orlando nemico occulto dal sembiante onesto , favorirò la trama nella notte . e Orlando guiderò nella battaglia per liberar , la bionda fidanzata , e insieme per condurlo alla rovina ! E guiderdone a me sarà l ' articolo che le gazzette stamperanno in cronaca , nel raccontare il fiero caso occorso al furibondo eroe di Roncisvalle ! Gano di Maganza QUADRO PRIMO La casa del castello di Orlando Orlando e Gano di Maganza Orlando . Parli ? Gano . Non parlo ! Orlando . Taci ? Gano . Taccio , è vero : ma il mio silenzio svela il mio pensiero . Orlando . E quale ? Gano ( con voce commossa ) . Il male ti attende - - orrende sciagure pendono su la tua testa . Orlando ( tentennando la testa di legno ) . Parli tu il vero ? Gano . Il vero parlo , Orlando : coraggio il caso è molto miserando ( ride malvagiamente : poi , ripigliandosi , per non farsi scorgere da Orlando ) . T ' han rubato la sposa ! Orlando ( sbatacchiando le gambe di qua e di là ) . Oh ! menti ! menti ! Gano . Giuro al Signore ! Orlando ( c . s . ) . Io perdo i sentimenti ! ( fa finta di suonare il corno , che porta appeso alla cintura . La sala si riempie di armati di legno e di cartone . Quelli di cartone debbono rimanere prudentemente in fondo ) . Orlando ( ai prodi soldati di legno ) . Soldati all ' erta ! La battaglia è vicina . L ' infedele nero , Turco e crudele è già in avanscoperta . Ei m ' ha rapito , o prodi , la dolce fidanzata avvinta a me dai nodi de ' giuramenti sacri , e tanto amata ! Toglierla a lui dobbiam ! ... Soldati all ' erta ! Andiamo , andiamo , andiam ! Tutti ( per fare qualche cosa ) . Andiamo , andiamo , andiamo , andiamo ! Andiam ! QUADRO SECONDO La foresta Orlando , il Maganzese , Arlecchino , la Fata Gano ( in disparte ) . Fra poco il Turco piomberà alle spalle d ' Orlando il vincitor , con fuoco e palle ! ( Una saetta . Arlecchino trema per tutte le giunture ) . Gano Hai tu paura forse ? Arlecchino ( seguitando a tremare ) . Sono incerto se debbo aver paura o no : la notte è scura non ci si vede un corno ! Orlando ( che ha sentito ) . Un corno ? eccolo qua ! Arlecchino ( ridendo ) . Ah ! ah ! ah ! ah ! ah ! ah ! ( i tre burattini volano per la scena , mentre il tuono rumoreggia dietro le quinte , per mezzo di una lastra di bandone sapientemente agitata dalla mano del burattinaio ) . Orlando ( a Gano ) . Or che qui siam venuti , o Maganzese vuoi essermi cortese di dir dove si trovi la mia bianca e dolce fidanzata ? Gano ( ipocritamente ) . Dev ' esser molto stanca ! Oh ! fior dischiuso all ' alba dell ' aprile . fiore umano e gentile ! Amala , Orlando , ... e salvala ! ( indicando le quinte ) . Essa , tra quelle rocce le lunghe chiome inanellate e bionde nasconde ! Il bellissimo Orlando Arlecchino . E vicino c ' è il giuoco delle bocce . Gano . E volge i disperati sguardi ai pirati che l ' han rapita a te ! Orlando ( dimenandosi e correndo di qua e di là , e sbatacchiandosi contro le quinte , in preda alla disperazione ) . Oh ! mia rabbia , oh furore , rovina ! distruzion , morte , terrore ! Andiamo , andiamo , amici , a liberarla . Io , colaggiù , non posso più lasciarla ! ( apparisce la Fata dei Boschi , dietro una fiammata di pece greca ) . La Fata ( con le braccia in aria ) . Orlando , se tu vai contro il nemico ti benedico : di più non dico ! Arlecchino . Di queste cose non m ' importa un fico ! ( la Fata dispare con un ' altra fiammata di pece greca ) Gano ( a parte ) . Oh ! rabbia , son perduto ! l ' oste non è venuto ? Arlecchino ( che ha sentito ) . Qual ' oste ? ha il vino buono ? Gano . Grullo ! L ' oste : il nemico ! ( un altro tuono ) . Arlecchino ( rabbrividendo ) . Senti che tuono ? Orlando ( a Gano ) . Andiamo , amico ! Arlecchino ( seguendoli ) . Su , padròn , v ' avviate ... in cerca di nerbate ! ( partono tutti e tre ) . QUADRO TERZO Una collina Orlando , il Manganese , Arlecchino Orlando . Oh ! soave fidanzata tanto amata Non ascolti i preghi miei ? Mia diletta , dove sei ? T ' han rapita alle gioie di mia vita , e ti trovi in mezzo ai guai ? Non sia mai ! ( poi , come svegliandosi da un sogno ) . Dove andiamo dunque , dove ? Isotta Gano ( accennando sempre fra le quinte ) . Lassù , lassù ! Arlecchino ( con un grido ) . Si muove qualcosa ! oh ! Dio ! ... son morto ! ( si odono colpi e clamori confusi dietro le scene ) . Orlando . Ah ! siam traditi ! ... Arlecchino . E ' l ' oste con il conto ! Gano . L ' oste nemica ... Arlecchino Orlando . Oh ! affronto ! Tu m ' hai tradito , Maganzese infame ! Gano ( con una sghignazzata ) . Sono assai bene ordite le mie trame ! Orlando ( al colmo del furore ) . Sia l ' ultimo conforto O Maganzese , a te , questo pugnale ! ( Gli si slancia addosso . Combattimento accanito , durante il quale i due avversari volano per l ' aria , agitando disordinatamente la testa , le gambe e le braccia . In ultimo , il Maganzese cade ) . Gano . Ahi ! come mi fai male ! ( sviene ) Arlecchino . Lo credo ben , lo credo ! ( sghignazza ) . Orlando . Ed ora , a liberar la fidanzata ! ... Il terribile gigante Arlecchino . Non è ancor terminata ? ( via ) . QUADRO QUARTO La vallata di Roncisvalle ( Il Gigante , seguìto da alcuni perfidi Maganzesi e da una squadra di infedeli di cartone , si slancia contro Orlando , armato di lancia e scudo , e contro Arlecchino , armato di bastone . Urla feroci ) . Il Gigante ( menando colpi a dritto e a rovescio ) . Orlando temerario , orsù , che chiedi ? Orlando ( tirando anche lui botte da orbi ) . Isotta io chiedo , Isotta avrò ! Il Gigante . Per te uno spiedo preparerò ! .. Orlando ( seguítando a combattere come se nulla fosse ) . Tu mi rapisti la fidanzata ! Il Gigante . Nè vo ' che quella donna tu riacquisti Arlecchino ( frulla su sé stesso e tira bastonate contro le quinte ) . Orlando ( lotta con il Gigante . Dopo quattro nuovi assalti lo atterra . E poi , ad uno ad uno , abbatte gli altri nemici . È vittorioso . Va a prendere la fidanzata dietro le scene . Isotta è raggiante per la felicità . Le sue belle guancie di legno sembrano lustrate con lo spirito ) Orlando . Scendi pel piano , bianca fanciulla , faran le lignee forti mie braccia , alla tua candida come la neve persona lieve , tenera culla ! ( Orlando suona il famoso corno . Accorre un drago alato con un razzo da due soldi in bocca . I tre personaggi prendono posto sul suo dorso . Il drago s ' inalza , sbattendo le ali di carta ) . Arlecchino ( piagnucoloso ) . Oh ! come si sta mal su queste squame ! Orlando ( al drago ) . Al castello , suvvia ! Arlecchino . Ma ho tanta fame ! ( Fuoco di bengala . Cala il sipario ) . XV Nel quale Ciuffettino sviene sotto una grandinata di pomodori di mele fradicie . IL second ' atto della sanguinosa tragedia si svolgeva nel bosco del Mago Merlino . Orlando , poco contento del primo servo , Arlecchino , perché troppo pauroso e poltrone , si era tolto per cinque lire il mese ( vitto e biancheria ) il prode ed astuto Facanapa , che Ciuffettino doveva rappresentare su le scene , per volere supremo di Mastro Spellacane . Orlando aveva abbandonato il nemico e la fidanzata per correre alla guerra , essendosi i perfidi maganzesi di nuovo associati con gli infedeli di cartone e di cenci , per rapire i beni e la futura sposa all ' eroe di Roncisvalle . Eccolo nel bosco del mago Merlino . Colà , circondato da pochi uomini e dal fido Facanapa , Orlando deve difendersi dagli aspri assalti de ' maganzesi e del suo ex ­ amico Gano di Maganza , il quale è risuscitato per comodo dell ' autore e del pubblico . Pallido , pallido , curvo , tremante , Ciuffettino si trovò - - quando il sipario fu arrotolato contro il soffitto del teatrino - - dinanzi al colto pubblico e all ' inclita guarnigione . Imaginatevi le grida e le risate dei ragazzi ! - - Toh ! guarda Facanapa ! ... - - Ma quello è un burattino di ciccia ! - - Oh ! bellino ! - - Ma che bellino ! non vedi che non ci ha le gambe torte e il naso lungo ? - - Vogliamo il burattino di legno ! - - No ! no ! ... è buffo anche così ! guarda che ciuffo ! ... - - Ohe , Facanapa , tagliati il ciuffo ! ... - - Attento al ciuffo ! ... - - Zitti , ragazzi : staremo a vedere : se ci piacerà , bene , se no lo piglieremo a torsolate ! Non vi dico niente delle smanie di Ciuffettino . Non gli riusciva di spiccicar parola . Orlando gli aveva rivolte per lo meno dieci volte le stesse domande , e lui zitto . Tanto che mastro Spellacane , imbestialito , lo alzò di peso con il filo di ferro che lo reggeva , e il povero figliuolo , trovandosi sospeso in aria , si mise a sgambettare , come un fantoccio vero . - - Devi ripetere quello che ti suggerisco io , hai capito ! - - tuonò il burattinaio - - altrimenti guai a te ! ... Il timore ridonò l ' uso della parola a Ciuffettino e poiché non c ' era scampo possibile , il ragazzo si provò a contentare il tremendo uomo . E sul principio , le cose andarono piuttosto benino . Il nostro eroe , istintivamente , imitava a maraviglia il saltellare e l ' agitarsi dei burattini , e infilava un mucchio di stupidaggini che mandavano in solluchero gli spettatori . Ma purtroppo ... di lì a un certo tempo , quelle birbe si stancarono di vedere un ragazzo su quelle scene sacre alle teste di legno , e un lungo mormorìo di malcontento si innalzò dalle prime file delle sedie . I più facinorosi lanciarono esclamazioni di questo genere : - - Vogliamo il burattino di legno ! - - Ohe , Facanapa ! smèttila ! ... - - Ritirati ... ci hai una faccia di freddo ! ... - - Basta ! ... tu non sei un burattino , ma un asino ! ... - - Ohe ! Spellacane ! ... rimetti fuori Facanapa , quello di legno ! - - Almeno , quello apre la bocca e muove gli occhi ! - - Basta ... va ' via , va ' via !...! Ciuffettino , impaziente , si piantò su le due gambuccie qualche momento , dinanzi alla ribalta , tenendosi le mani su i fianchi in atto di sfida . Ma Spellacane , per evitare un guaio , dette uno strattone al filo di ferro che teneva il bimbo , e questo tornò a volare per l ' aria , con somma gioia della ragazzaglia . Il nostro eroe divenne rosso come un gambero , e gettò fiamme dagli occhi : voleva protendere le braccia , stendere le gambe , voleva fare mille gesti minacciosi , e si imbrogliava nei fili , e non riusciva che ad eseguire certe mosse talmente comiche , da far scoppiare dalle risa un moribondo . Descrivervi gli urli , i fischi , gli applausi ironici , le risate clamorose di quel pubblico screanzato sarebbe impossibile . Più Ciuffettino si arrabbiava e si agitava , più i monellacci sghignazzavano e berciavano ... Mastro Spellacane , profittando del momento buono , fece entrare in iscena una dozzina di maganzesi di legno , e li lanciò contro Ciuffettino , urlando : - - Morte ! Sterminio e distruzione ! Ciuffettino dapprima respinse l ' assalto di quei dodici guerrieri coperti di latta , i quali a testa bassa , appiccicati l ' uno all ' altro , buttando le membra di qua e di là , si lanciavano avanti con un coraggio addirittura leonino : ma ben presto il ragazzo si trovò legato come un salame nei fili dei fantocci , e dovette arrendersi . I vincitori lo coprirono delle loro lignee persone . Fu una festa indimenticabile , per i frequentatori della baracca ... Le grida di entusiasmo , gli evviva , i battimani salirono al cielo . Ogni ombra di malumore scomparve . Quella battaglia aveva messo il fuoco nelle vene degli spettatori . Tanto che uno di questi - - un certo tipo , che tutti chiamavano Funghetto perché era piccolo ; aveva un capo grosso grosso , e somigliava , su per giù , ad un fungo porcino - - si decise di lanciare un torsolo di pera sul groppone di Ciuffettino . Fu il segnale della nuova battaglia . I ragazzi cominciarono una grandinata di torsoli di mele e di pere : e poi si frugarono in tasca , e tirarono tutto quello che vi rinvennero : e poi , imbestialiti , presi da una furia incredibile , si chinarono a raccattare i sassolini , le buccie , la terra ... per continuare il tiro accelerato . Non c ' era altro scampo di salvezza che la fuga ... Allora Ciuffettino , riavendosi dallo stordimento , cieco di furore , con un supremo sforzo strappò i fili che lo tenevano legato , e con quattro calci bene assestati mandò quattro burattini in platea : gli altri li prese a pugni , li batté , li calpestò , li sbriciolò . Ma il lancio de ' proiettili seguitava . Alcuni ragazzi erano usciti dalla baracca , erano andati dalla fruttivendola di faccia , ed erano tornati carichi di pomodori e di mele fradicie ... Non c ' era altro scampo di salvezza che la fuga . E Ciuffettino , mezzo morto , coperto di sugo di pomodoro e tutto , tutto bagnato di glorioso sudore , ríparò dietro le quinte ... Ma un implacabile pomodoro lo raggiunse anche là , nell ' ultimo rifugio , e lo colpì in un occhio . Per il dolore , per la fatica , per la rabbia , il ragazzo lanciò questo grido : - - Oh ! mamma mia ! - - E svenne ... XVI Nel quale Melampo paga un debito di riconoscenza verso Ciuffettino . ALLORCHÉ Ciuffettino riprese i sensi , si trovò in un angolo tenebroso del palcoscenico , legato strettamente ad una piccola trave , fra due ombre lunghe lunghe , secche secche , che gli parvero due burattini . - - Oh ! che è stato ? - - brontolò il ragazzo , stupefatto - - chi m ' ha legato così ? ... - - Mastro Spellacane - - riprese subito con voce funebre , uno dei burattini - - il quale ci ha ordinato , inoltre , di farti buona custodia . Capirai ! ... dopo la catastrofe di questa sera , successa per colpa tua ... - - Per colpa mia ! ... - - Tua , già . Il padrone ha dovuto rendere i biglietti ... - - Gli sta bene ! Chi gli ha insegnato di far fare da burattini ai ragazzi ? - - Ma ! - - grugnì l ' altro burattino , facendo crocchiare le giunture - - noi non ci entriamo , in queste piccolezze . Noi dobbiamo guardarti , impedirti di fuggire , e basta . - - Ma voi altri , chi siete , se è lecito ? - - Noi siamo i gendarmi . E se ti ostinassi a voler fuggire , noi dovremmo ucciderti come un cane ! Questa è la frase di prammatica di ogni vecchio dramma da burattini . - - Oh ! il mio cane ! - - pensò , per associazione d ' idee , Ciuffettino , con le lacrime agli occhi - - dove sarà , adesso ! ... almeno ci avessi lui ... mi consolerei ... Povero Melampo ... se l ' avessi ascoltato ... Oh ! ... la mia testa ! la mia testaccia ! ... Aveva appena finito di dire dentro di sé queste parole , che si sentì lambire le mani delicatamente , e sentì sul volto un soffio caldo e inuguale . Ciuffettino mandò un grido di allegrezza : - - Melampo ! - - e intanto , il bimbo sentì gonfiarglisi il petto dalla speranza . - - Sono io ! ... - - borbottò il degno animale , affettuosamente - - vengo a pagare il mio debito di gratitudine verso di te ... Te l ' avevo detto , che una buona azione , alle volte , viene ricompensata ! ... Vedi , prima che il burattinaio se ne andasse , mi sono introdotto pian pianino sotto il palcoscenico ... ho aspettato che tutto fosse tranquillo , e sono venuto da te ... Ora , a poco a poco , roderò le corde che ti avvincono ai polsi ... - - Le roderai ? - - non poté a meno di chiedere Ciuffettino - - e con che cosa ? ... Mastro Spellacane furibondo insegue Ciuffettino - - Mi sono spiegato male . Purtroppo ... non ho denti ! Ma ho riacquistato un po ' di sveltezza e di forza ... Faró rodere dai topi le corde che ti serrano ... Adesso te ne cerco qualcuno ... bastano pochi ... Quando li avrò presi , i topi si raccomanderanno che non li mangi , e io , in compenso , chiederò loro che mi aiutino a liberarti ... - - Ben pensata ... ! fai presto , per carità , Melampo mio ! ... E quando sarò ricco , parola d ' onore , ti farò mettere i denti finti , così potrai mangiare anche gli ossi ! ... I due gendarmi non avevano capito nulla , perché il cane e il ragazzo si erano parlati nelle orecchie . E poi quei poveri burattini avevano un sonno ! ... Tanto che finirono con l ' addormentarsi in piedi . Di lì ad un quarto d ' ora Melampo tornò con quattro topolini in bocca . Ai topolini non pareva vero di potersela cavare a così buon mercato , e si misero subito a rodere le corde con accanimento , di modo che prima dell ' alba Ciuffettino si trovò libero . Si alzò , e , saltellando , si avviò a tentoni alla porticina del palcoscenico . I gendarmi ronfavano , e non c ' era da temer nulla da parte di loro . Ma ecco , di un subito , che un rumore di passi ... piuttosto spietati , si fece udire in platea . Ciuffettino rabbrividì , e disse a Melampo , con un fil di voce : - - È Mastro Spellacane ! Ora stai fresco anche te ! ... E la voce da orso raffreddato dello spaventoso burattinaio rimbombò . - - Ciuffettinooo ! svégliati ! ... bisogna sbarazzar la baracca , perché si parte ! ... Questa non è più aria per noi ... Ciuffettino e Melampo si nascosero in un angolo presso la porticína . Il burattinaio entrò , e andò dritto al fondo ; mentre il ragazzo ed il cane se la svignavano ... Erano appena fuori , e stavano per imboccar la strada di Cocciapelata , quando il burattinaio uscì gesticolando e vociando dalla baracca , e tagliò loro la strada . Allora Ciuffettino e Melampo presero la via del mare : e il cane pregò subito il nostro eroe di montargli in groppa . - - Oggi mi sento in forza , ti ripeto , perché ieri sera ho mangiato due bistecche da un macellaio del paese ! Monta e non aver paura ... - - e così dicendo Melampo si buttò a correre . Per qualche tempo il burattinaio , schiumando dalla bile , gli tenne dietro : ma poi , con il fiato spezzato , la milza gonfia come un pallone , dovè fermarsi . Allora , tendendo il pugno verso i fuggenti , ringhiò : - - Adesso vado ad infilarmi gli stivaloni delle sette leghe , e poi vi raggiungo in due salti ! E la vedremo ! Mentre tornava addietro , rifletteva : - - Della pelle di quel canaccio mi farò un bel panciotto da inverno ... E di Ciuffettino , che ne farò ? Lo condannerò a star fra i burattini tutta la vita ! ... Ma le tristi idee di vendetta non portano mai fortuna a chi le concepisce . Mastro Spellacane andò ad infilarsi gli stivali delle sette leghe e riprese l ' inseguimento dei nostri amici : e proprio quegli stivali magici lo condussero alla rovina . Attenti , e vedrete ! ... XVII Dove Ciuffettino , sfuggendo dalle grinfe di mastro Spellacane , è costretto a seguire il capitano Mangiavento ne ' suoi viaggi di lungo corso . MELAMPO e Ciuffettino erano giunti alla spiaggia . In un seno tranquillo una vecchia nave mercantile se ne stava , immobile , specchiando lo scafo nero e rugoso nelle acque limpide . Su la riva manco l ' ombra di una capanna : il deserto addirittura . - - Rifugiamoci là dentro - - disse il cane , tuffandosi risolutamente nell ' acqua , e nuotando con vigore verso la nave - - aspetteremo che venga notte , e poi cercheremo di ripigliar la via di Cocciapelata . - - Eh ! - - bofonchiò Ciuffettino , il quale si trovava sempre su la groppa del cane - - se avessi dato retta a te , a quest ' ora dormirei in casa del mi ' babbo ... Me lo merito , lo ripeterò cento volte : me lo merito , ah ! sono stato un gran monellaccio ! - - Ma sei pentito davvero ? - - chiedeva Melampo , soffiando perché l ' acqua non gli entrasse nel naso - - non ci credo ... - - Melampo mio , te lo giuro ... - - Eh ! per promettere , si promette bene : ma a mantenere ... - - Ma io non sono di quelli che promettono e poi non mantengono . ! - - Davvero ? ... - - Io sono un ragazzo di nuovo genere . Oh ! Melampo ! guarda laggiù ... laggiù in fondo ... ohi , ohi ... - - Che cosa c ' è ? - - C ' è il burattinaio ... mastro Spellacane ... che corre come il vento ... - - Làscialo correre : nell ' acqua non ci viene ... - - Ma perché correrà tanto ? - - Che vuoi che ti dica ? Avrà gli stivaloni delle sette leghe ... - - Credevo che usassero soltanto nei libri delle Fate . - - Oh ! Eccoci , finalmente ! A dirtela schietta , non ne potevo proprio più ! ... Intanto Mastro Spellacane , che aveva scòrto i fuggitivi , al colmo del furore e pregustando la gioia della vendetta , si lasciò trasportare dallo slancio dei famosi stivaloni dette sette leghe , che gli aveva lasciati in eredità un bisavolo Mago di professione , e cadde in acqua . Il feroce uomo non sapeva nuotare , e gli stivaloni erano pesantissimi . Perciò bevve tant ' acqua che ne fece una indigestione e morì . Triste morte per uno che aveva tanto amato ... il vino ! Ma meritata : perché Spellacane era sempre stato un fior di canaglia . Annaspa annaspa , Melampo invece era arrivato alla scaletta di legno del bastimento , sotto la quale galleggiava una barchettina . Balzarono nella barchettina , e si arrampicarono su la scaletta . Molti marinai dormivano distèsi sopra le tavole del ponte , col naso rivolto alle stelle . Avevano preso tutti una bella sbornia la notte innanzi , alla fiera del paese vicino . Perciò Melampo e Ciuffettino si calarono nella stiva indisturbati . Il ragazzo trovò , in un angolo della stiva , presso la poppa , l ' usciòlo di una specie di cabina : lo aprì ed entrò . C ' era un puzzo di pesce secco , di olio rancido e di catrame , là dentro : vi si respirava a malapena : ma il ragazzo non fece troppe storie : si sdraiò sopra un mucchio di cordami , appoggiò il capo sopra una cassetta di baccalà , e attaccò un bel sonno . Melampo rimase un bel pezzo a fantasticare su i suoi casi : poi , dopo essersi grattato un orecchio , e dopo essersi data una brava leccatina al muso , chiuse gli occhi anche lui . Quando si svegliò , Ciuffettino vide , e con estrema maraviglia , che le pareti della cabina oscillavano . - - Il terremoto ! ... - - disse . E si alzò : ma le gambe lo reggevano malissimo in equilibrio . Anzi , dovette appoggiarsi ad una cassa , per non cadere . Orecchiando , gli parve di sentire un sinistro scricchiolìo , frammischiato di tanto in tanto ad una specie di gemito . Lo scricchiolìo ed il gemito partivano certamente dal fasciame della vecchia nave . Ma perché ? Anche Melampo sembrava inquieto . Ciuffettino si arrampicò sopra un mucchio di cordami , poi sopra una botticella , e si affacciò ad un finestrino . Cielo ed acqua ! Per quanto il ragazzo allungasse il collo , non poté veder altro . Il sole tramontava , incendiando il mare . Il monello si ritrasse , con gli occhi abbagliati . - - Sicché ? - - domandò il cane , ansiosamente . - - Ma ! ... non capisco ! - - rispose Ciuffettino , tirandosi il ciuffo , perplesso . - - Che cos ' è questo movimento ? - - Io mi sento mancar le tavole sotto i piedi . - - Anch ' io ! ... - - Sai che cosa bisognerebbe fare ? - - Sentiamo . - - Bisognerebbe andar di sopra ... - - E se ci vedono ? - - Non ci mangeranno mica , caro Melampo . E poi , in confidenza ... mi sento avvilire dalla fame . - - Se non hai paura tu , io non ho paura davvero ! - - Paura io ! ... per tua regola , io non sono un ragazzo pauroso . Figùrati che discorrevo con il lupo mannaro come si discorrerebbe col primo galantuomo venuto ... Tu avessi visto , che brutto tipo , quel lupo mannaro ! E sua moglie , poi ! ... Mi volevano mettere in umido , con le cipolle , ma io ... immagina ! ... ci ridevo come un matto . Così chiacchierando , Ciuffettino e il cane salirono la scala che riusciva sul ponte del battello . Proprio in quel momento i marinai , dietro ordine del capitano , stavano eseguendo una difficile manovra delle vele , perché mutava il vento . Il capitano era un omaccione grasso e rubicondo , dall ' occhio vispo , dalla gran barba incolta , dalla bocca larga come un forno , guarnita di denti da coccodrillo e sempre pronta al sorriso . Si chiamava Mangiavento , ma invece non mangiava che aringhe salate . Però in gran copia : almeno una cinquantina il giorno : salute a noi ! Questo Mangiavento fu il primo a scorgere Ciuffettino e Melampo , che erano sbucati fuori dal boccaporto , come due apparizioni . - - Per mille brigantini ! - - tuonò il capitano , mettendosi le mani su i fianchi , e girando gli sguardi su gli uomini dell ' equipaggio - - chi ha fatto salire a bordo questo minuscolo passeggero ? Avevo detto , sì o no , che non volevo passeggeri ? - - Ma io non sono un passeggero , scusi - - obbiettò Ciuffettino , facendosi avanti e togliendosi il cappelluccio . - - E chi sei , allora ? - - Io sono , Ciuffettino ! - - E dove vai ? - - Lo domando a lei , dove vado ! - - Lo domandi a me ? Sei curioso ! ... Sembri una acciuga ! - - E lei sembra un ippopotamo ! Per una brusca scossa di rollìo , Ciuffettino perse l ' equilibrio , e andò a ruzzolare proprio su i piedi colossali del capitano , che per poco non si fece scoppiare una vena nel petto per il gran convulso delle risa . Era un burlone , quel bravo marinaio ! - - Ma , o di dove sei scappato fuori ? - - riprese Mangiavento . - - Non lo so . - - E che fai ? - - Nulla . - - Ma qui ci deve essere uno sbaglio . - - Sarà benissimo ! ... - - Sei a bordo di una bastimento : facciamo rotta per le Antille ... - - Le Antille ! Che sono molto distanti , scusi , signore , le Antille , da Cocciapelata ? Padron Mangiavento uscì in una risata tale che Ciuffettino , còlto alla sprovvista , fece un salto . E il beccheggio obbligò il ragazzo a far altre due o tre capriòle , tutte di seguito . - - Da Cocciapelata ... oh ! oh ! oh ! ... come sei buffo ! - - E dàgli ! ma cotesto non è rispondere ! - - Ma le Antille sono isole lontane migliaia e migliaia di miglia , sciocchíno ! - - Allora , senta , vorrei tornare indietro ! - - Siamo già in alto mare , non si può ! - - E quando ci arriveremo ? - - Fra un mese ... fra due ... fra sei ! chi sa ! dipende dai venti ... - - E allora , il mi ' babbo ... ? E il nostro eroe scoppiò in un pianto disperato . Abbiamo già fatto capire che il capitano Mangiavento era un brav ' uomo . Le lagrime del ragazzo lo commossero . Prese Ciuffettino delicatamente fra le mani , e lo alzò fin presso la sua barba , che puzzava maledettamente di tabacco . Ciuffettino fece due grandi sternuti , e seguitò a piangere . - - Via , Bruscolino ... come ti chiami ? - - Ciuffettino . - - Via , Ciuffettino : spiegami qualche cosa ... non piangere così ... non posso veder piangere i bambini ... sii buono ... vedrai che accomoderemo tutto ... Non piangere ! E Ciuffettino starnutiva e piangeva . - - Comincio ad arrabbiarmi ! - - disse il capitano , scrollando il grosso capo - - se non mi dici tutto , non ti dò da - - Di dove sei scappato fuori ? - - disse capitan Mangiavento cena ! ... Smetti di piangere , Bruscolino ... ossia , Ciuffettino ! ... E Ciuffettino , dinanzi alla tremenda minaccia , raccontò la propria istoria . Mangiavento rideva sotto i baffi , ascoltando . In ultimo disse : - - Mio caro ragazzo , dopo le tue monellerie , certe lezioni te le sei meritate . Tu rimarrai a bordo , con noi , a lavorare , e verrai con noi alle Antille : e dopo un anno di navigazione , tornerai a casa guarito di tutte le tue grullaggini : avrai le mani callose e il colore abbronzato , ed amerai lo studio ed il lavoro . Tornerai a casa trasformato . Tuo padre , perdendo un birichino , acquisterà un uomo ... E me ne ringrazierà . Dopo una pausa , il degno marinaio aggiunse : - - Ma tu devi aver fame , caro Burattino ... ossia , Ciuffettino . Ti piacciono le aringhe salate ? Ciuffettino storse la bocca . - - Eppure le devi mangiare , perché a bordo non c ' è altro . Tu avrai due aringhe e il tuo cane una bella zuppa . E voialtri , figliuoli , attenti alla manovra ! E così il nostro eroe , dopo mille peripezie strane , per colpa della sua testolina bislacca , si trovò costretto ad abbandonare il bel cielo della patria . XVIII In cui Ciuffettino diventa di punto in bianco un instancabile lavoratore . QUELLA sera Ciuffettino mangiò le aringhe che non gli piacevano , e Melampo divorò la zuppa di brodo rancido che gli piaceva moltissimo . La mattina dopo Mangíavento disse a Ciuffettino in tono brusco : - - Senti , ragazzo mio , qui , a bordo , il pane bisogna guadagnarselo ! - - Io , veramente , il pane non me lo sono guadagnato mai , e mi maraviglio ! - - rispose , imbronciato , il ragazzo . Capitn Mngiavento aveva la mania di scrivere - - E che credi che sia una vergogna , guadagnarsi il pane ? Intanto , ecco : piglia quella secchia e quella scopa e lava il ponte ... - - Ma io questo mestiere non lo so e non lo voglio fare ! - - ribatté il monello , pestando i piedi . - - Dici davvero ? - - chiese Mangiavento , con calma . - - Non lo voglio fare : no , no e poi no ! ... - - E allora non ti confondere : vuol dire che a colazione avrai soltanto la galletta ! Infatti , a mezzogiorno , Ciuffettino non ebbe che un po ' di galletta tanto muffita e tanto dura che per poco il poveraccio , volendola sgranocchiare , non ci si ruppe tutti i denti . Però , alla sera , Ciuffettino si decise di lavare il ponte . Il giorno dipoi il capitano chiamò di nuovo a sé il fanciullo , e gli disse : - - Oggi bisogna che ti arrampichi su l ' albero per andare a rifar quei nodi di corde alla vela ... Li vedi lassù ? Questa volta , spero che non ti farai pregare ... Ciuffettino fece un gesto da imperatore romano . - - Come ? Io ? nemmen per sogno ! Mangiavento , secondo il solito , rideva . - - C ' è poco da ridere ! non ci vado lassù ... a rischio di rompermi il collo ! ... - - Andavi mai a coglier le pesche ... quando marinavi la scuola ? - - chiese beffardamente il vecchio lupo di mare . - - Qualche volta ... - - bisbigliò Ciuffettino , abbassando il capo . - - Allora non avevi paura di romperti il collo ... Ciuffettino lanciato in mare ... - - È vero , ma ... - - Insomma ci vai , si o no ? - - Nemmeno se lei mi regala cento lire ! Mangiavento alzò le spalle . - - Oggi avrai un ' altra porzioncina di galletta ... Non c ' è mica da arrabbiarsi ! Tu non vuoi far nulla ? Hai ragione , poverino ... È segno che ti piace la galletta ... Tutti i gusti sono gusti ... Ciuffettino lavò il ponte A farvela breve , bambini miei : di lì a cinque o sei giorni , Ciuffettino era cambiato da così a così : tutte le mattine , all ' alba , lavava il ponte , poi dava mano ai marinai alle manovre , si arrampicava su i sartiami per isciogliere le vele , rammendava le reti , aiutava il marinaio ­ cuoco a far la cucina per il capitano , risciacquava i piatti ... insomma , sgobbava per davvero senza lamentarsi : e si faceva voler bene dall ' equipaggio e dal capitano per l ' umore sempre gaio e per la chiara bontà dell ' animo . - - È piccolo come un cece ! - - disse un giorno padron Mangiavento , ai suoi marinai - - ma vale più di tanti giovanotti grandi e grossi e col cervellino di lumaca ! Melampo , per la vita tranquilla che menava a bordo , era quasi ringiovanito . Aveva ripreso un po ' di forza nelle zampe , gli era ricresciuto il pelo , e , visto all ' ingrosso , sembrava presso a poco un bel cane di mezza età . Il poveraccio era così felice , e spingeva così lontano le proprie illusioni , che alle volte , a certi pizzicorini delle gengive , gli veniva fatto di pensare : - - Tra poco mi rispuntano i denti ! Vane speranze , ohimè ! La navigazione procedeva tranquilla : il vecchio battello aveva quasi sempre il vento in poppa e viaggiava con una discreta velocità . Il mare era calmo , e il cielo si mostrava sempre sgombro di nubi . Se le cose procedevano in quel modo , in poco più di un mese si sarebbe giunti alla mèta . Ma per l ' appunto ... Vi dirò il resto in quest ' altro capitolo . XIX Dove Ciuffettino dimostra il proprio carattere generoso , e si fa buttare in mare piuttosto che commettere una cattiva azione . Capitan Mangiavento BISOGNA sapere che mastro Mangiavento aveva messo una grande affezione a Ciuffettino , e per quanto gli si dimostrasse , nei modi , piuttosto rude , e non gli risparmiasse nessuna fatica , pure , nell ' intimo , gli serbava una grande tenerezza . Ciuffettino gli ricordava il su ' povero figliuolo , morto molti anni prima , mentre lui si trovava lontano , nell ' Oceano , a rischiare la vita per guadagnare il pane alla famiglia . Proprio glielo ricordava in tutto : nella faccia , nella piccolezza della persona , nelle mosse ... O allora , perché faceva il burbero ? direte voi altri . Lo faceva , perché aveva capito il male della bestia ... ossia , di Ciuffettino : e si era fitto in capo di mutare in meglio l ' indole di quel ragazzo . Padron Mangiavento era cocciuto nelle proprie idee : e quando si era giurato di fare una cosa , non c ' erano santi , bisognava che mantenesse il giuramento . - - Voglio farne un omino per bene ! - - ripeteva sempre , guardando il ragazzo che correva di qua e di là , sul ponte ; per aiutare i marinai - - perché avrei voluto che diventasse così anche il mi ' povero figliuolo ! ... E , alle volte , gli scendevano due grosse lacrime giù per le guancie abbrustolite dal sole e dalla salsedine . Uno dei marinai di Mangiavento Sicché , una sera , il capitano Mangiavento disse , abbracciando e baciando Ciuffettino : - - Sono ormai dieci giorni che ti porti bene . In premio , finché sarai buono , ti terrò a cena con me , nella mia cabina , tutte le sere . Figuratevi la felicità del ragazzo , che delle aringhe affumicate non ne poteva più ! ... Per colmo di gentilezza , dopo cena , padron Mangiavento distese un pagliericcio ai piedi del suo letto , e invitò Ciuffettino a dormire , perché , francamente , a lasciarlo in fondo alla stiva , in quel puzzo e in quella muffa , gli rincresceva . Così si tirò innanzi altri quattro o cinque giorni : il nostro eroe faceva miracoli , e in tutto quel tempo non si ebbe che dodici soli scappellotti dal capitano , per dodici differenti birichinate . Dodici in cinque giorni ! ... Un vero prodigio . Ciuffettino studiava ... E non basta . Aveva ripreso anche a scrivere ; la cosa può sembrare inverosimile , ma è assolutamente vera ; aveva ripreso a scrivere . Che cosa ? Quello che gli passava per il capo . Mastro Mangiavento gli aveva regalato un libriccino , un lapis , e un temperino a due lame , di vero metallo nichele : più che si porta e più diventa lucido : e Ciuffettino , di tanto in tanto , copriva alcune paginette del libriccino con la sua calligrafia irregolare e tremebonda . Ecco qualche saggio della prosa di Ciuffettino : « Quesa matina dichono imarinari che ce bonacca 1 . Ma sispera che cambi che senò citocca di stare costì ha no far nulla . Oggi o avuto il cuoco che mi a regallato un biscoto gliò dato un baco e un ' abbracco e ci ho deto che m piacerebbe tutti i giorni » Non c ' è molto rispetto alla grammatica , in queste poche righe , è vero , figliuoli miei ? Ma Ciuffettino non ci badava , perché la grammatica l ' aveva sempre definita nel seguente modo : - - La grammatica è quella cosa che serve ai maestri per poter mettere in castigo gli scolari . Si può essere più ingiusti e più ignoranti di così ? Quanto a Melampo ... che era , senza dubbio , il più fortunato di tutti a bordo , perché non faceva mai nulla tutto il santo giorno , Melampo , dico , ingrassava a vista d ' occhio . E ringiovaniva ... ringiovaniva ... Non c ' erano che i denti che si ostinavano a non voler ritornare ... Ma il buon cane sperava sempre . Su l ' imbrunire di una giornata soffocante , Ciuffettino , che era disceso nella stiva a prendere una scatola di conserve per il cuoco , intravide , nell ' oscurità , alcune ombre che si agitavano , e udì un bisbigliare sommesso . Capì subito chi fossero quelle ombre , ma non gli piacque punto quel mormorio misterioso . - - O ragazzi ! - - disse - - che fate di bello , eh ? ... - - Silenzio , Ciuffettino ! - - rispose una voce - - aspettavamo giusto te ! - - Me ! - - esclamò il fanciullo , maravigliato . - - Parla piano ! - - Perché debbo parlare piano ? - - Perché sì ... Gli uomini dell ' equipaggio circondarono Ciuffettino . - - Con te possiamo parlar franchi ... - - cominciò uno ... - - Sei una perla di ragazzo ... - - seguitò un altro . 1 Evidentemente Ciuffettino voleva scrivere bonaccia . - - A vederti , così piccino , non si direbbe : ma invece hai una intelligenza tale ! ... - - aggiunse un terzo . - - Humh ! - - borbottò Ciuffettíno , punto commosso da tutto quel burro - - non vi capisco . - - Ci capirai più tardi ! Anzi ... subito , se vuoi ascoltarci ! - - Figuratevi ! - - Ciuffettino , si tratta della tua fortuna . - - Eh ! eh ! - - fece il ragazzo , aguzzando le orecchie . - - Tu devi aiutarci ... - - In che cosa ? - - Siamo certi che non ti rifiuterai ... ! - - Ma in che cosa debbo aiutarvi ? - - In una cosa semplicissima . In premio , ti daremo una borsettina piena colma di fiorini d ' oro , lucenti come il sole ! ... Ciuffettino fu lì lì per isvenire . - - Una ... borsetta ... ? - - borbottò - - non canzonate ? - - Ti pare ! o che abbiamo l ' aria di gente che vuol canzonare ? Noi , caro Ciuffettino , siamo tutti galantuomini , e quel che si promette , si mantiene ... - - O bravi ! ma ancora non capisco nulla ! - - Ti sarai accorto che padron Mangiavento è troppo vecchio , oramai ... - - Non mi pare ! - - Insomma , che è inetto a guidar la nave ... - - Senti ! ... senti ! ... - - E poi è tanto cattivo ... - - Ci martirizza tutti ... - - Siamo le sue vittime ! e anche tu , povero Ciuffettino ! - - Io ? io no ! - - gridò il nostro eroe , con uno slancio di sincerità . - - Basta , non dire sciocchezze . È un carnefice . Ti fa levare a brùzzico tutte le mattine per lavare il ponte . A vederti sfacchinare a quel modo , ci viene da piangere , a noi ! ... Povero piccino , diciamo , guarda che cosa lo costringe a fare quel brigante ! - - Ma no , via , sbagliate . - - O senti : è ora di finirla . Abbiamo combinato tutto : questa notte ci impadroniremo della nave , e manderemo al diavolo il capitano ! ... Ciuffettino avrebbe voluto gettar un grido di indignazione , ma non poté . La sorpresa e l ' orrore lo impietrarono . - - Così , veleggiando per conto nostro - - continuava uno dei manigoldi - - ci faremo ricchi . E poi venderemo il bastimento ai pirati , e anderemo a goderci il nostro denaro in qualche cantuccio remoto del mondo ... e vivremo felici ! Sarà una felicità ben meritata , dopo tanto onesto lavoro ! Ciuffettino , scommetto che adesso , al pensiero di un bel gruzzoletto di quattrini , ti senti venire l ' acquolina in bocca ! ... Ciuffettino , con grande sforzo , riuscì finalmente a dire qualche cosa . - - Ma gli altri ... i compagni ... sono d ' accordo ? - - Oh ! non c ' è che il cuoco , il timoniere e il gabbiere . Quelli lì , se vogliono darci una mano , bene , se no ... peggio per loro ! Ma quello che ci preme ... è il capitano ... mastro Mangiavento ... E tu puoi aiutarci ! - - Io ! ! ! - - disse il bambino , pieno di terrore . - - Sì ... tu ! Non stai tutte le sere a cena con mastro Mangiavento ? Non dormi tutte le sere nella sua cabina ? Dunque senti . Lui , di solito , si chiude con il paletto ... Quando sei ben sicuro che il capitano dorme la grossa , non fai altro che levare il paletto per lasciarci libero l ' ingresso ... Lo leghiamo come una mortadella , e ... ma a questo dobbiamo pensarci noi . A te daremo subito tanti bei fiorini ... Anzi , eccoti intanto la caparra ... - - Ma io credo che vi giri il capo ! - - urlò Ciuffettino , inviperito , respingendo con orrore il danaro che il birbaccione gli offriva - - io ... io dovrei ... tradire il mio ca - - Ma in che cosa debbo aiutarvi ? pitano ... un uomo a quel modo ! ... e poi , fosse anche un birbante come voi altri , certe azioni ... mai e poi mai ! ... Sarò stato un ragazzaccio , non avrò avuto voglia di studiare , avrò mangiato lo stracotto al mi ' padrone , e avrò dato qualche dispiacere alla mi ' mamma , che , poverina , non se li merita davvero : ma certe brutte cose io non le ho mai fatte , e non le farò mai , nemmeno per un tesoro , perché piuttosto che tener di balla alla canaglia , morirei di fame ! ... - - Ciuffettino ! - - mormorò minacciosamente il solito marinaio - - pochi discorsi : o ci aiuti , o guai a te ! ... - - Adesso , a buon conto , dirò tutto a Mastro Mangiavento ! ... - - Guàrdatene bene ! ... - - Ché , ché , dirò tutto , io ! - - E noi ti faremo la pelle ! - - Potete fare quel che volete , ma tanto da me non c ' è da sperar nulla ! ... - - Ciuffettino , o ci aiuti , o guai a te ! - - Ciuffettino pensaci bene ! - - Ci ho bell ' e pensato ! ... - - Ti diamo tre minuti di tempo per riflettere . - - Son troppi ! - - Ebbene ? - - Ho riflettuto . Lasciatemi andare . Vo ' a spifferare ogni cosa a quel poveromo ... - - Ciuffettino : vuoi fare quanto ti abbiamo detto ? E una . Guarda , il denaro è sempre qui ... - - Tientelo pure il tuo danaro , non so che farmene ... Lasciatemi andare ... - - Non ti lasceremo andare se non prometti ... - - Non prometto nulla ! - - Bada ! - - Mamma mia , proteggimi tu ! - - Qui non c ' è mamma che tenga . Vuoi , sì o no ? - - No ! - - Ciuffettino , per l ' ultima volta ! - - No ! neanche se mi scannate ! - - Ciuffettino ! ! ... - - Neanche se mi squartate ! ... - - Ciuffettinooo ! ! ... - - Neanche se ... - - Eh ! allora , peggio per te ! E così dicendo il birbante prese Ciuffettino , tappandogli la bocca con la grossa mano , e andò a prendere sopra un mucchio di balle di grano , un sacchetto vuoto : poi vi ficcò dentro il ragazzo , legò ben bene la bocca del sacchetto , e aprendo un finestrino , buttò ogni cosa in mare . Compiuto questo atto coraggioso , l ' eroe , còlto da una idea spiacevole , borbottò : - - Bisognerebbe che il capitano non si accorgesse della scomparsa di Ciuffettino . Guarda un po ' quello stupido quanto imbarazzo ci crea , adesso ! - - Vero sciocco ! - - disse uno - - rifiutare una borsa piena di fiorini ... - - Chi avrebbe mai supposto una stupidaggine simile ? - - aggiunse un altro . - - Il capitano adesso è occupato a scrivere , in cabina - - rispose il primo - - fino all ' ora in cui non ricercherà il ragazzo : in caso , gli diremo che è nella stiva a mettere in ordine le cassette delle provviste ... Nel frattempo , inviteremo anche gli altri compagni a ritrovarsi qui , fra un ' ora , per vedere di mettersi d ' accordo con noi ... Se non vorranno ... loro sono tre , e noi sei : ne avremo facilmente ragione . Il capitano , solo , non potrà difendersi a lungo ... è vero che è forte come un toro ... ma non vuol dire . Prima che spunti il nuovo sole saremo padroni della nave , e fra poco , saremo anche tutti milionari e potremo fumare sigari da una lira e cinquanta l ' uno ! - - E bere buon vino da dieci soldi la bottiglia ! - - Io mi , comprerò un palazzo alto come la torre Eiffel ! - - E io mi farò costruire una ferrovia per potermici scarrozzare dalla mattina a sera ! - - Io mi contenterò di una automobile di sessanta cavalli . - - E io di un aereoplano da corsa ... Dunque , siamo intesi ... fra un ' ora ... ci ritroviamo un ' altra volta qui ... con i compagni ! - - Siamo intesi . XX In cui Ciuffettino si vendica nobilmente dei suoi carnefici e salva la vita al capitano Mangiavento . QUANDO il povero Ciuffettino sentì il freddo dell ' acqua che filtrava nel sacchetto , si raccomandò mentalmente al buon Dio ... ed invocò il soccorso dei genitori ... Ma oramai , per salvarlo , ci voleva proprio un miracolo . Il ragazzo si agitò disperatamente per uscire dal sacco : inutile ! Quella tela era cosa forte ! ... Provò con le dita , con i denti , a stracciare l ' involucro ; neanche per sogno ! I secondi trascorrevano , e Ciuffettino si sentiva soffocare ... Proprio quando stava per cedere , si ricordò di avere in tasca il temperino che mastro Mangiavento gli aveva regalato ... Quello di vero metallo nichele ... Con prestezza incredibile levò di tasca , il temperino , e si pose a menar colpi furibondi su la tela del sacco ... E riuscì a liberarsi con uno sforzo supremo . Ma nel Ciuffettino riuscì a liberarsi dal sacco momento che tornava a galla , per la commozione intensa , per la fatica immane , per l ' acqua bevuta , per il freddo , per tutto , insomma , Ciuffettino provò una specie di gran confusione nel cervello , sentì un gran male nel petto , e svenne , ricadendo negli abissi del mare . ­ - - Questa volta è finita davvero per Ciuffettino - - direte voi che mi ascoltate : e scommetto che avrete già i lucciconi ... Bravi : è segno che siete ragazzi di cuore buono . , Ma non voglio vedervi piangere : e perciò vi dico subito che , anche questa volta , la Provvidenza volle aiutare Ciuffettino . Presi nel vortice ! E in fin dei conti non sarebbe stato giusto che Ciuffettino fosse finito in corpo ai pesci , dopo aver dimostrato tanto coraggio e tanta onestà ! Non vi pare ? C ' è sempre un Dio per i buoni ! Dunque il fanciullo cadeva pian piano sott ' acqua : ma un salvatore lo raggiungeva nella tremenda discesa , e lo riportava nuovamente alla superfice del mare . L ' aria fresca batté sul volto del ragazzo , e penetrò per le narici nei piccoli polmoni contratti , producendo effetti benefici in tutto l ' organismo . Dopo pochi istanti Ciuffettino aprì un occhio ... e vide accanto a sé il grosso muso , grondante acqua , di Melampo . Gli occhi del bravo cane , nella penombra della sera , lustravano di gioia . - - Melampo ! - - balbettò Ciuffettino ... - - tu ! ... - - Io , mio caro figliuolo ... Quando ti hanno chiuso nel sacco e poi buttato dal finestrino ... io stavo nascosto , dietro certe casse , nella stiva . Se avessi abbaiato , o avessi tentato di difenderti allora , avrei fatto peggio . Mi avrebbero ammazzato , e buonanotte . Purtroppo i miei morsi non fanno più male a nessuno ... E poi ... chi vuoi che abbia paura di un cane senza denti ? ... Mi sono gettato nell ' acqua dopo di te ... e in tempo per salvarti , grazie al cielo ! Ciuffettino , commosso , si accostò al muso di Melampo e vi depose un bacio ... quasi fraterno . - - Sei proprio una perla di cane , e ti voglio un bene dell ' anima ! Quando penso che quel maladetto mugnaio voleva che , ti buttassi nel fosso con una pietra al collo ! ... - - Svelto , Ciuffettino : ora che ti sei un po ' riposato sul mio groppone ... attaccati alla mia coda , e nuota con me ... Vedi , il bastimento è già lontano ... se non si fa presto non lo raggiungiamo più ... - - Non ci mancherebbe altro ! ... Quanto pagherei Melampo , di poter dare una bella lezione a quei marioli , e poter salvare Mangiavento ! ... Povero padron Mangiavento ! ... Tanto buono , con quel suo fare burbero ... Peccato che si diverta a dare tanti scappellotti così spesso ... - - Forza , Ciuffettino ! ... Il cane e il ragazzo nuotavano con la velocità di due freccie verso la nave che appariva come una gran macchia oscura nel fondo del cielo stellato : ma la distanza che li separava dalla mèta sembrava non volesse diminuire affatto . Nuota , nuota , non arrivavano mai . - - Sono stanco ! - - rantolò Ciuffettino , attaccandosi con tutte e due le mani alla coda del cane . - - Coraggio ... per carità ... anch ' io sono stanco ... ma ... - - Ma tu , caro mio , sei un cane ! - - Forza ! ... - - Non ne posso più ! ... Babbino , aiutami ! Non aveva finito di pronunciare con voce fioca queste parole , che la nave sembrò avanzarsi verso gli esausti nuotatori . In verità , il vento era cessato improvvisamente , ed il veliero , arrestando la corsa , si cullava adesso su le onde tranquille ... Quando giunsero ai fianchi del battello , Ciuffettino disse a Melampo : Nuota , nuota non arrivavano mai - - Io mi arrampico a bordo : e tu aspetta un poco , che sciolga la scaletta e la butti giù ... - - Fa ' prestino ! - - sospirò la buona bestiola , alla quale era entrato un gran freddo addosso ! Il ragazzo in men che non si dice si trovò sul ponte . Non c ' era nessuno : un alto silenzio regnava a bordo . Sciolse le corde che reggevano la scala , e Melampo raggiunse in due lanci l ' amico Ciuffettino . - - Oh ! bella ! ... - - bisbigliò il nostro eroe - - sembra che sieno scappati tutti ... Ah ! ... no ! ... c ' è un lume nella cabina di mastro Mangiavento ... Mastro Mangiavento aveva la cabina sul ponte . Il fanciullo ed il cane si diressero verso quella . Dalle commessure della porta filtrava un po ' di luce . Ciuffettino guardò pel buco della serratura , e vide il capitano , curvo sul suo tavolino , occupato a scrivere . Mastro Mangiavento , nelle sere di buon tempo , scriveva un capitolo di un certo suo bellissimo libro su le maraviglie del mare , libro pieno di scienza e di noia , che nessun editore volle mai stampare . Il degno uomo ne aveva già scritti diciottomila fogli , ed era appena a metà ! Povero Mangiavento ! ... Non gli poteva rimproverare che quel peccato lì : ma quel peccato era grosso , pur troppo ! Ciuffettino , a un tratto , udi un calpestìo leggero dietro di sé . Si voltò e scòrse un ' ombra traversare il ponte e poi scomparire nel boccaporto . Allora gli venne una idea sublime . Corse al boccaporto 2 e orecchiò qualche momento . Giù , nella stiva , si erano radunati gli uomini dell ' equipaggio in misterioso conciliabolo . Noi già sappiamo che i ribelli volevano trascinare alla causa loro anche i pochissimi che erano rimasti fedeli al capitano . Il nostro eroe , ridendo in cuor suo per il bel tiro che stava per giuocare ai briganti , andò a prendere a poppa una grossa pertica , poi la ficcò tra il tavolato e la pesante botola di legno che serviva di chiusura del boccaporto . Fece leva , con un vigore che non avrebbe certo trovato in una circostanza normale della vita e , dopo tre o quattro tentativi , riuscì a sollevare il quadrato di legno , che vacillò un istante su gli anelli che lo trattenevano al ponte , e cadde , con cupo rimbombo , nel suo àlveo . Così la stiva fu chiusa . Allora Ciuffettino passò la spranga di ferro che serviva di catòrcio attraverso agli anelli infitti nella botola e nel ponte , e , rialzandosi , tutto sudato , ma soddisfatto , si pose a ballare come un pazzo e a far capriòle . - - Ci siete ! - - diceva , facendo le corna verso la stiva , dov ' erano radunati i marinai - - e stateci ! .. Melampo rideva anch ' esso : ma dignitosamente sollevando un poco le labbra su le gengive , come fanno i cani bene educati . Quando ebbe sfogata una parte della propria contentezza , Ciuffettino corse alla cabina di mastro Mangiavento , e disse , picchiando all ' uscio : - - Sor capitano ... o sor capitano ... ! venga qui fuori un momento ... 2 Credo inutile spiegare questi termini tecnici ai miei piccoli lettori : del resto il babbo o la mamma potranno , dato il caso , colmare la lacuna , molto più opportunamente e forse più chiaramente di me . Ciuffettino chiude il boccaporto Il capitano , che stava scrivendo il trentesimo foglietto di quella sera , e il centesimo sproposito - - sempre di quella sera - - alzò appena il capo e rispose come in sogno : - - È pronta la minestra ? bene , se è di fagioli ci ho piacere ... - - Ma che minestra ! ma che fagioli ! ... è proprio il momento della minestra ! ... - - Allora , se non si tratta di mangiare , lasciami in pace . Sto descrivendo il serpente di mare lungo due miglia , che ingoia le isole con le case e i vulcani che fumano , figurati .... - - Lo so : ma se sapesse che cosa è accaduto ! - - Sciocchezze , sciocchezze ... lasciami in pace ... Ciuffettino , in quattro parole e dodici bestialità , informò il capitano dell ' accaduto . Mastro Mangiavento mandò all ' inferno la propria opera letteraria , aprì l ' uscio , e abbracciò , silenziosamente , il bambino e lo soffocò di - - Sor capitano ! venga fuori un momento ! baci e di carezze , piangendo come un vitello per la troppa commozione . - - Ah ! sì ? ... - - disse , quando si fu un po ' sfogato , lasciando rifiatare il nostro eroe - - ah ! volevavano ricompensarmi a quel modo ... dopo tutto il bene che ho fatto loro ? ... Brutti manigoldi ! ... Adesso te li cucino io come si meritano ... Prese lo schioppo , e si avvicinò alla botola . Giù si sentivano urla feroci , imprecazioni , e colpi potenti battuti su le travi che reggevano l ' intavolato . - - Li accoppo tutti ad uno ad uno ! - - brontolò mastro Mangiavento , cacciando la canna dello schioppo in un buco del legno . Allora Ciuffettino si mise a strillare : - - No , sor capitano , per carità ... non tiri ... non tiri , sor capitano ! ... Mangiavento si fermò , maravigliato . - - Perché non vuoi che tiri ? - - Ammazzarli ... come tante bestie ... no ... no ... non lo faccia , sor capitano , dia retta a me ! - - Ma o quei briganti non avrebbero ammazzato me volentieri ? ... - - Ma lei non deve far quello che fanno i birbaccioni ! ... Lei ha il core bono ... no , no , butti via quello schioppo ... mi vien la pelle d ' oca a pensarci ... - - E ti hanno gettato in mare , chiuso in un sacco ! ... - - Io li ho bell ' e perdonati : faccia altrettanto lei . Dio glie ne renderà merito , padron Mangiavento ! - - Lo credi ? - - Ne son certo ... li lasci fare ... - - Sei un gran bravo ragazzo , Ciuffettino ! - - gridò il capitano , intenerito , scaraventando lontano lo schioppo , e tornando ad abbracciare il piccolo eroe - - e senza volerlo mi hai dato una bella lezione ! ... E pensare che volevo essere il tuo maestro ... d ' ora innanzi , verrò a scuola da te ... - - Non di grammatica , però ! - - proruppe il monello , ridendo . - - Bisogna pensare a salvarci la pelle - - continuò padron Mangiavento , grattandosi la pera . - - Una volta che non vuoi che li accoppi ... Già , hai ragione ... Ecco , si potrebbe mettere in mare questa barca di salvataggio ... Se Dio ci assiste , con questa barca , possiamo giungere alla spiaggia più vicina ... a qualche paese abitato ... Io poi penserò a rintracciare , con l ' aiuto delle autorità , questi scellerati ... e potrò , forse , ricuperare la nave ... Bell ' idea ! Caliamo la barca , dopo averla riempita per bene di viveri e di attrezzi ... e partiamo ! Così fecero . All ' alba avevano già percorso un paio di miglia , a forza di remi . Poi , sentendo un po ' di brezza , compare Mangiavento issò la vela che si stese subito come un ' ala candida . A volte , nell ' alto silenzio , il vento che si levava portava alle orecchie dei nostri amici le urla rabbiose dei marinai che si agitavano furibondi nel ventre del vecchio bastimento nero . XXI Nel quale son raccontate le disgrazie che toccano a Ciuffettino , a mastro Mangiavento , ed al cane Melampo nella loro navigazione prima di toccare l ' Isola dei Pappagalli . LA barca , sotto la spinta del vento , correva leggera tra i ricami delle schiume , su la immensità azzurra del mare , piegando graziosamente la gran vela latina fino quasi a sfiorare l ' acqua , come una gigantesca farfalla che volesse dissetarsi alla fragrante frescura delle onde . Le ore trascorrevano monotone , a bordo . Capitano Mangiavento rimpiangeva il suo capolavoro lasciato su la nave , Melampo la sua zuppa con gli ossi , e Ciuffettino il suo lettuccio . Tutti e tre , durante il giorno , fecero soltanto una lunga serie di tentativi terribili per islogarsi le mascelle . Ciuffettino solo sbadigliò circa milleduecento volte . Figuratevi ! Su l ' imbrunire i tre naviganti respirarono un po ' . Il sole che aveva picchiato per tante ore , con forza estrema , sul loro cervello , li aveva rincitrulliti ; essi bevvero a più riprese , avidamente , nel bigonciòlo dell ' acqua , ed aspirarono con immenso piacere l ' aria umida della sera . - - Bella vita quella del marinaio ! - - Ma seguiteremo un pezzo , mastro Mangiavento ? - - chiedeva tutto ingrugnito Ciuffettino , che rosicchiava da un ' ora un enorme osso di presciutto . - - A dirvela schietto , io mi sono bell ' e noiato ... - - Se ti sei annoiato , scendi e vàttene ! - - mugolò il capitano - - Come vuoi che sappia quando avrà termine il nostro viaggio ? Se non so neanche dove si vada ! - - Bella vita , proprio , quella del marinaio ! - - Non è né migliore né peggiore di tante altre . - - Si fatica , si fatica , si rischia tutti i momenti di andare ai pesci ... e poi ... per ricavare che cosa ? - - Taci , monello , non dire eresie . Al mondo tutti coloro che lavorano sono utili , e quello stesso beneficio grande o piccolo che sia , che il loro lavoro reca alla società è il più nobile compenso delle loro fatiche . Che sarebbe dell ' industria , del commercio , senza noi altri marinari ? - - Sa ella qual ' è davvero il più bel mestiere ? ... - - Quale ? ... - - Quello del gran signore ... io , per esempio , per quel mestiere lì ci avrei una disposizione incredibile ... - - Bei discorsi ! E io che speravo che ti fosse tornata in corpo la voglia di lavorare ! ... O va ' a fidarti dei figliuoli ! ... Cíuffettino restò un po ' confuso : ma quella sera , chi lo sa , aveva il diavolo addosso , e si sentiva una gran smania di dire stramberie . - - Ma che voglia , che voglia ! ... - - ripigliò , straziando l ' osso di prosciutto . - - Io mi contenterei di avere un impiego che mi permettesse di dormire , di mangiare , di baloccarmi senza noie di sorta ... senza nessuno che mi cacciasse sotto il naso libracci , o penne per scrivere , o secchie per lavare l ' intavolato dei bastimenti ... Mastro Mangiavento diede un gran sospiro , e alzò gli occhi al cielo , come per dire : - - Signore ... ! non l ' ascoltate ! ... - - Vorrei fare l ' imperatore , ecco ! - - finì Ciuffettino strappando un ultimo pezzo di ciccia dall ' osso , e alzandosi in piedi , in atto tragico . Il marinaio , benché ne avesse poca voglia , dovette ridere . - - Ma che credi , che anche gli imperatori non facciano nulla ? ... - - Già , lo credo , lo credo , sí ! ... Bella cosa ! ... Alzarsi la mattina , e ordinare : - - Ehi ! , portatemi il caffè e latte con i crostini e le scarpe nove ! E poi ... : - - Portatemi il più bel teatrino di burattini che si possa trovare nel mondo ... e anche una scatola di soldatini di piombo ... e una ferrovia con la macchina vera , che manda il fumo e fischia , e va avanti e indietro ... E poi : - - Datemi da colazione : panna montata e confetti ... e poi : - - Portatemi il pranzo : salame e fichi , susine acerbe , e crema alla vainiglia ... e poi : - - Preparatemi la bicicletta ... quella che va avanti con la benzina ... Che bella cosa ! che bella cosa ! che bella cosa ! - - E pure , vedi , grullo , vorrei che tu provassi per un poco la gioia di essere imperatore ... magari delle rane ! E poi , son certo che te ne stancheresti subito ! ... - - Neanche per sogno ! ... Magari fossi imperatore delle rane ... dei grilli ... delle lucertole ! ... - - Invocheresti subito la tua pace , la tua libertà ... e chiederesti di lavorare ... - - No , no ... è inutile ; ho provato con lei : il lavoro non è fatto per me : è troppo faticoso . Tanto , si campa una volta sola ! che , ché ! ... ho deciso ; voglio girare il mondo in cerca di avventure , e se mi fanno imperatore o anche semplicemente re di qualche luogo , chiamerò a suo tempo il mi ' babbo e la mi ' mamma , perché vengano a dividere con me le ricchezze e gli onori ... - - A Cocciapelata non ci vuoi tornare più , dunque ? - - No ... no ... ci ho riflettuto meglio : mi son ficcato in capo di far l ' imperatore ... Voglio avere una bella reggia tutta d ' oro e di brillanti , con le scale di smeraldi e gli armadi pieni di cioccolatini ... Sono stufo di fare il marinaio ... di risciacquare i piatti e di fare di bagni freddi ... Padron Mangiavento esclamò , sghignazzando : - - Sicuro , toh ! Se le tue parole fossero arrivate all ' orecchio della Fata dei bambini , che bellezza ! ... Sai come ti punirebbe ? Esaudendo i tuoi desideri ! ... - - Ma la Fata dei bambini è lontana , purtroppo ! - - sospiro Cíuffettíno , buttando l ' osso di prosciutto in mare , sconsolatamente . - - Chi sa ! - - mormorò una voce soave all ' orecchio del ragazzo . Questi si voltò , guardò il cane , che sonnecchiava , guardò mastro Mangiavento , che rideva , e chiese insospettito : - - Lo ha detto lei , chi sa ? - - Io no ! - - fece Mangiavento - - e seguitava a ridere . - - O allora ... ? Ciuffettino voleva arrabbiarsi , secondo il suo solito : ma il sonno lo vinse a un tratto : fece un ampio sbadiglio , si buttò sopra una panca , e si addormentò di picchio . Il giorno dopo í tre naviganti furono còlti da una tremenda burrasca . Il cielo diventò nero come la cappa del camino , e la superfice del mare , il dì innanzi tersa come uno specchio , apparve orribilmente sconvolta ed irta di montagne verdi , orlate di bianco ... La povera barca , sballottata di qua e di là , dopo un ' aspra lotta con i marosi , finì col perdere la vela , e poi i remi , e poi il timone ... e gli infelici che vi stavano sopra si trovarono , così , alla mercè di Dio . A un certo momento , un baratro immenso si spalancò dinanzi alla navicella . E quel baratro aveva una forma circolare ... Le acque correvano in giri concentrici , nel fondo di un imbuto gigantesco ... e nero ... nero come l ' ebano . La barca fu trasportata come una piuma nei giri del vortice , e cominciò la tremenda discesa . Melampo guaiva pietosamente , Ciuffettino piangeva , mastro Mangiavento si mordeva i pugni ... Ma non c ' era da far nulla ... D ' improvviso , la navicella incontrò la punta di una roccia sottomarina . Seguì uno schianto orribile , e la barca fu inghiottita nell ' abisso . Ciuffettino , che era balzato in acqua , volle gridare : - - addio , Mangiavento ! - - ma invece bevve tre o quattro litri d ' acqua salata . Mentre Ciuffettino nel fondo del mare annaspava per nuotare trovò un punto d ' appoggio . E si attaccò a quello , disperatamente . Per un caso bizzarro , quel punto d ' appoggio si muoveva , e sembrava che avesse la potenza di uscire dal tremendo vortice . Infatti , pochi minuti dopo Ciuffettino navigava tranquillamente ... sul dorso di una balena , grande come un ' isola , con una testa che pareva una montagna . Melampo e mastro Mangiavento erano scomparsi . Ciuffettino li chiamò a lungo , con voce angosciosa , ma il ruggito dell ' oceano che riempiva lo spazio , copriva anche le sue grida . Solo ... solo ... sul dorso di una balena ! Ciuffettino , a furia di pensare a questo nuovo caso straordinario , finì con l ' addormentarsi profondamente . E non c ' è da muovergliene rimprovero il povero figliuolo era mezzo morto di stanchezza e di paura ! La balena corse a lungo , per la grande distesa delle ' acque irate : e , ai primi albori , giunse ad un ' isola . Si accostò alla spiaggia , chiamò con voci rimbombante alcune tartarughe di mare che stavano lì ad asciugarsi la corazza al primo sole , e ordinò loro di trasportare a terra il povero Come si salvò Ciuffettino Cíuffettino . Dopo di che , lanciando due grandi colonne d ' acqua polverizzata dagli sfiatatoi , brontolò : - - Anche questa è stata una gran bella seccatura ! Ma spero che la Fata dei bambini sarà contenta ... Contenta lei , contenti tutti ! ... E riprese a correre su le onde con la velocità del treno lampo , spaventando i poveri pesciolini , che correvano a rifugiarsi nelle misteriose caverne sottomarine . XXII In cui Ciuffettino vien creato , su due piedi , Imperatore dei Pappagalli , e prende il nome augusto di Ciuffettino XXXV . CIUFFETTINO restò qualche minuto immobile , lungo disteso su la sabbia , sotto il cielo minaccioso , riflettendo . Alle sue orecchie giungevano gli urli assordanti del mare infuriato . Ed ecco che , in un momento in cui la bufera sembrò calmarsi , un ciangottìo bizzarro si fece udire a poca distanza da Ciuffettino . - - O questa ? - - pensò il ragazzo , cercando di alzarsi . Era indebolito in tutte le membra , e gli ci volle del bello e del buono per potersi mettere ginocchioni su la spiaggia . Il ciangottìo seguitava . Somigliava a un dialogo umano , ma i suoni articolati erano a volte più rauchi , a volte più acuti e più vibranti . Ciuffettino , dopo essersi rizzato su le ginocchia , si voltò a guardare verso l ' interno dell ' isola ... e vide dinanzi a sè , a poca distanza , due grossi pappagalli verdi , accoccolati su di un grosso tronco abbattuto di palma ; due pappagalli che si intrattenevano gravemente fra loro , guardando verso il ragazzo , e sbattendo le ali di tempo in tempo , quasi fossero in procinto di spiccare il volo , ma invece per iscuotere dalle penne le goccioline di rugiada . - - Oh ! oh ! ... - - fece il nostro eroe - - guarda ... due pappagalli ! ... Buon giorno , signori ... brutto tempaccio , eh ? - - Si è alzato , finalmente - - sillabò uno dei due uccelli grattandosi una guancia con la grossa zampa - - credevo che fosse morto . - - Anch ' io - - disse l ' altro , che aveva trovato una mandorla e la sbucciava - - Bisognerebbe avvertirlo ... - - Lo credi ? ... - - Lascio decidere a te , egregio collega . - - Ho deciso . Buongiorno , straniero ! ... Ciuffettino corse incontro alle due bestioie , ma queste si ritrassero insospettite . - - Di dove vieni ? - - Da lontano , eh ! da molto lontano ! - - Ma chi sei ? - - Se me lo domandi con quel tono , caro pappagallo , non ti rispondo ! I due pappagalli scoppiarono in una gran risata . E Ciuffettino , impermalito : - - C ' è poco da ridere ... Per vostra regola , io non sono il buffone di nessuno ... I pappagalli continuarono a ridere . - - Smettetela , se no ... E quelli , neanche per sogno : seguitavano alla più bella . Ciuffettino , rosso dalla bizza , fece per gettarsi addosso ai due uccelli canzonatori : ma questi presero il volo e andarono ad appollaiarsi in cima ad un grosso albero . Di lassù continuarono a ridere , facendo al ragazzo , che si arrovellava inutilmente , mille riverenze canzonatorie , e dicendo , tratto tratto : - - Cucù ! ... - - Vi voglio mettere arrosto ! Un dei due pappagalli ridivenne serio . - - Tu non puoi metterci arrosto ... perché prima che tu riuscissi a toccarci , con un nostro fischio avremmo radunati qui tutti i pappagalli della foresta , e la meglio cosa che ti potrebbe succedere sarebbe quella di sentirti portar via le orecchie ed il naso ... e cotesto ciuffo di capelli ... - - Ah ! - - fece il nostro eroe . E rimase alquanto sopra di sè . - - È meglio che tu non ti arrabbi , credilo . Oramai la tua sorte è segnata ! ... - - Cucù ! - - Che sorte ? - - Non le conosci le leggi del paese ? - - Scusate , cari pappagalli , ma non ho avuto tempo di leggerle ... arrivando qui ... - - Un uomo non può sbarcare in quest ' isola senza il permesso degli isolani ... ? - - E chi sono , questi isolani ... ? - - I pappagalli , ragazzo mio . Perciò , siccome tu hai violato le nostre leggi ... ti conviene di tornartene via subito ... - - Davvero ! - - O di sottoporti a quelle pene che il Consiglio Supremo dei Rampicanti giudicherà adeguate al tuo delitto ... - - Ma come faccio ad andar via ! ... - - E allora resta , e sei fritto ! - - Ma perché non ci mettete un cartello , davanti alla spiaggia della vostra isola : proibito l ' accesso ! - - Meno discorsi : il tuo nome ! - - Ciuffettino . I due pappagalli gettarono un grido inarticolato , e lasciarono l ' albero per venirsi a posare presso i piedi del ragazzo . - - Come hai detto ? - - bisbigliò uno degli uccelli , commosso - - Ciu ... - - Ciuffettino ! ... - - Ciuffettino ? ? ! ... - - Sì , Ciuffettino , Ciuffettino . Che c ' è di straordinario ? - - Lo senti ? - - disse il pappagallo che aveva parlato dianzi , rivolto all ' altro - - È lui ... E il secondo pappagallo , ripeté : - - È lui . Le due bestiole strisciarono il petto su la sabbia dinanzi a Ciuffettino , poi si rivoltarono con la pancia all ' insù . Al ragazzo pareva di sognare . - - Ma che cosa è stato ? O che vi piglia , adesso ? - - È lui ! è lui ! - - ripetevano i pappagalli , restando con le zampe all ' aria , come storditi . - - Sono io ... sicuro ! - - riprese Ciuffettino , che non sapeva se doveva ridere o irritarsi di nuovo - - secondo me , avete bevuto troppo a colazione , poveri pappagallini ... - - E lui ! è lui ! ... I pappagalli seguitarono una mezz ' ora buona a rivoltolarsi per la sabbia , senza pronunciar sillaba , e poi ripresero a trascinarsi su le corte zampe , andando avanti ed indietro come due pappagalli finti , caricati a macchina . Il nuovo giuoco durò un ' ora precisa : dopo di che gli animaletti si decisero a sciogliere la lingua : - - Ciuffettino , io ti saluto ! - - disse il primo , solennemente . - - Ciuffettino , ti saluto anch ' io - - aggiunse l ' altro con la medesima solennità . - - E io faccio altrettanto - - rispose Ciuffettino che adesso rideva a crepapelle . - - Ma il primo pappagallo arruffò in modo spaventevole le piume , e sbatté le ali con forza brontolando severamente : - - Sappi che da dieci anni ti attendevamo con ansia ! ... Perché ridi ? - - Da dieci anni ... ! Nespole ! Vi sarete annoiati , ad aspettar tanto ! - - I pappagalli mancano del loro imperatore da ben dieci anni ! Questa frase il pappagallo oratore la sillabò in tono lugubre , e l ' altro , strofinandosi su la sabbia , fece finta di piangere , e ripeté : - - Dieci anni ... uh ! uh ! dieci anni ! uh ! uh ! - - Quando morì Ciuffettino XXXIV , senza eredi - - proseguiva il primo pappagallo - - il gran Mago dei Pappagalli dichiarò che l ' isola doveva restare senza Imperatore finché l ' anima di Ciuffettino Primo , detto il Vittorioso per le sue guerre contro i macacchi invasori , finché la sua anima grande , dico , non ritornasse in terra nella spoglie di un essere umano ... Tu sei l ' Eletto ! Tu sei l ' Atteso ! Tu sei il nostro nuovo Imperatore ! Da dieci anni , ogni mattina , noi volavamo su questa spiaggia sperando di vederti arrivare . - - Ma voi altri , chi siete ? - - chiese Ciuffettino , il quale in tutto quel discorso non aveva capito che una cosa : che lo volevano creare Imperatore dei Pappagalli . - - Noi siamo i più alti dignitari dell ' impero . Io sono il principe Beccolungo ... - - E io sono il duca Beccocorto ... - - Mi dispiace tanto di non aver un becco anch ' io - - esclamò il ragazzo , un po ' mortificato : ma poi , riprendendo coraggio : - - Me ne metterò uno di cartone . Sicché , voi altri mi assicurate che io sono proprio il vostro nuovo Imperatore ? - - Gloria a te , Ciuffettino ! - - gridò Beccolungo , facendo due rivoltoloní . - - Gloria te , Ciuffettino - - ripeté l ' altro , facendone quattro . In quella un raggio di sole ruppe il velo di nubi , e sfolgorò sul capo augusto di Ciuffettino XXXV ! XXIII Dove Ciuffettino è obbligato a dimostrare la propria sagacia e la propria tattica nella guerra contro le scimmie predone . BECCOLUNGO e Beccocorto conficcarono le loro unghie negli abiti di Ciuffettino , e spiccarono il volo . Il ragazzo , in un attimo , si trovò ad una altezza vertiginosa , ed ebbe una gran paura . - - Tenetemi forte almeno ! - - balbettò , diventando bianco come un cencio lavato . I pappagalli risposero con una risatina rispettosa , ma sardonica . - - Vostra maestà non dubiti ! ... - - disse Beccolungo . - - ... non dubiti rispose Beccocorto . Il tragitto aereo si compì in pochi minuti . Ecco Ciuffettino seduto in un bel nido fatto di rami intrecciati maestosamente e imbottito di superbe piume azzurre , rosse , gialle , verdi e color dell ' oro . E quel nido maraviglioso era piantato su la biforcatura di un alto albero , nel bel mezzo della foresta . Intorno a Ciuffettino , su i rami degli alberi stavano appollaiati , a gruppi di due , di tre , di quattro , graziosi perrocchetti , maestosi kakatoa , superbi pappagalli cinerini , verdi e rossi , are colossali , dai colori metallici . Alcuni di quei pappagalli , forse per la vecchiaia , portavano gli occhiali ; altri tenevano sotto l ' ala grossi scartafacci ; altri , ancora , erano decrepiti e malconci , però si coprivano le membra spennacchiate , con piume di altri uccelli , attaccate a furia di gomma e di colla di pesce . Il più vecchio dell ' assemblea - - un decrepito kakatoa che aveva perduto la cresta rossa , e portava la coda finte e gli occhiali - - dopo aver confabulato a lungo con Beccolungo e Beccocorto , esclamò rivolto al nostro eroe : - - Tu sei il successore di Ciuffettino XXXIV , il nostro grande imperatore morto per aver mangiato il prezzemolo con le patate . Tu sei colui che attendevamo . Ricordati però , che se tu sei l ' Imperatore , io sono il tuo primo ministro , e sono anche perciò presidente del Consiglio . Tu avrai nelle tue mani le nostre ricchezze e le nostre sostanze . Però non potrai disporne in nessuna maniera , senza il nostro consenso , che non ti accorderemo mai . Ti serviremo tutti fedelmente ; ora tu devi giurare di sottometterti alle leggi che regolano il nostro impero ... - - Mi sottometto ! giuro ! - - proruppe Ciuffettino . In un momento , presso il ragazzo , si affollarono pappagalli di tutte le dimensioni , di tutte le forme e di tutte le specie , i quali , fra il verde delle piante , alla bella luce dorata del sole che metteva fiamme e scintillii nelle loro piume multicolori , formavano un quadro degno di ispirare anche quel famoso pittore di pappagalli che si chiamava ... Come si chiamava , perbacco ? Il vecchio pappagallo con gli occhiali , arrampicandosi a fatica sopra un ramo che dominava il nido di Ciuffettino , mostrò agli adunati la corona imperiale , e la lasciò cadere proprio su la zucca del fanciullo . Allora tutti i pappagalli , ad un tempo solo , intonanarono l ' inno dei Rampicanti , inno scritto dall ' imperatore Ciuffettino XIV . Le stonature di quei cantori non potete figurarvele ; basti dirvi che Ciuffettino , il quale , in fondo , non conosceva che la musica suonata dall ' unico organetto sfiatato di Cocciapelata , dovette tapparsi le orecchie ! ... Appena l ' inno cessò , i pappagalli presero a strillare : - - Viva il nostro imperatore ! Viva Ciuffettino XXXV ! ... E incominciarono la festa . Allora Ciuffettino disse , in confidenza , a Beccolungo e a Beccocorto : - - Sentite : non per offendervi : vi son grato delle vostre dimostrazioni di affetto e dei vostri inni ma vi sarei anche più grato se voleste offrirmi qualcosina da buttar giù , nello stomaco ... I pappagalli stavano appollaiati a due a due ... - - C ' è tempo ! - - disse , con una riverenza , Beccolungo . - - ... tempo ! - - ripeté Beccocorto . - - Ma io ho fame ! - - strillò Ciuffettino , col pianto alla gola . - - Vergogna ! Un imperatore non deve mai aver fame - - ribatté Beccolungo . - - ... mai fame ! - - ripeté Beccocorto . - - Fino a stasera non si mangia - - sentenziò Beccolungo . - - Pazienza ! - - sospirò l ' imperatore dei pappagalli - - vuol dire che , per ammazzare il tempo , schiaccierò un sonnellino . E incominciava ad appisolarsi davvero , quando grida orribili echeggiarono nella foresta . - - Che cosa succede ? - - borbottò Ciuffettino , stropicciandosi gli occhi - - chi è quel maleducato ... - - Il nemico ! il nemico ! - - si sentiva gridare da ogni parte . - - Il nemico ! - - ripeterono in coro Beccolungo e Beccocorto che non abbandonavano mai il loro signore . - - Il nemico ? quale nemico ? - - chiese Ciuffettino , trasognato . - - I macacchi ! i macacchi ! ... - - esclamavano i pappagalli della foresta , correndo di qua , di là , intimoriti . Eccoti il vecchio kakatoa con gli occhiali che si precipita nel nido del nostro amico , ciangottando : - - Il popolo ti chiede , eccelso imperatore ! ... - - Ma io , veramente , ho sonno ! - - bofonchiò Ciuffettino . - - Non c ' è sonno che tenga : i macacchi , gli eterni nostri nemici , gli abitatori delle isole vicine , stanno per dare un nuovo e terribile assalto alla nostra terra ! ... Difèndici ! Guìdaci alla vittoria ! ... - - Ho fame ! - - sospirò l ' imperatore , sbadigliando . - - Dopo la battaglia , mangerai - - ammonì severamente Beccolungo . - - ... mangerai - - ripeté Beccocorto . - - Bah ! - - fece Ciuffettino , prendendo la cosa con filosofia - - andiamo pure alla battaglia , purché dopo ci sia un buon pranzetto . Vi avverto che le mandorle mi piacciono infinitamente ... Oh ! ma dico non ci sarà pericolo di nulla , in questa battaglia ? - - Un imperatore non deve mai aver paura - - sentenziò ancora Beccolungo . - - ... mai paura ! - - aggiunse Beccocorto . - - Eh , lo so , non deve : ma io , all ' idea di doverne buscare , mi sento venir freddo ... - - Certo , sublime imperatore , tu dovrai dimostrare una grande sagacia ed un grande coraggio contro un nemico così numeroso e così forte : ma io credo che con l ' aiuto dei tuoi sudditi , finirai col vincere ... come vinse il grande Ciuffettino XXIV . - - Anche lui ebbe da fare con quei noiosi di macacchi ? - - Ciuffettino XXIV riuscì a vincere ... ! Uccise in singolar tenzone il re dei macacchi ... e lo spellò sotto gli sguardi dei pappagalli festanti ... La pelle del nemico si trova nel Museo storico ... Perché non dovresti tu fare altrettanto ? - - Ma io non le so spellare , le scimmie ... - - Vergogna ! Quella pelle è un trofeo di gloria ! ... - - Davvero ? se non è intignata , me ne farò una pelliccia per questo inverno ... Ma io ti domando ancora : e se perdo ? - - Se perdi , i giudici superiori ti condanneranno ad aver le orecchie strappate ... - - Eh ! ... - - E ti lasceranno due mesi senza mangiare . - - Allora bisogna vincere per forza ! - - Decidi tu , eccelso imperatore ! - - concluse Beccolungo . - - ... tu ! - - aggiunse Beccocorto , che aveva una gran voglia di ridere , ma faceva finta di nulla . Lo sbarco all ' isola dei Pappagalli - - Ho bell ' e deciso : andiamo contro i macacchi ! Alti dignitari , seguitemi ! E Ciuffettino scivolò lungo il tronco dell ' albero , e si avviò per la foresta , seguìto dal valoroso principe Beccolungo e dall ' integerrimo duca Beccocorto . XXIV In cui Ciuffettino XXXV vince i terribili macacchi con uno strattagemma maraviglioso . TUTTI i pappagalli componenti l ' esercito erano appollaiati su i primi alberi del bosco , proprio contro la spiaggia degli infami macacchi , abitatori delle isolette vicine . L ' imperatore , che sebbene piccino , aveva molta più intelligenza di tutti i macacchi messi insieme , capì che l ' esercito invasore si sarebbe potuto facilmente respingere con una semplicissima burla . E infatti , dopo aver lanciata un ' occhiata sprezzante su gli avversari , disse a Beccolungo e a Beccocorto : - - Guidatemi al Museo storico ! ... ho bisogno della pelle del re dei macacchi . - - La pelle ... ! - - esclamò Beccolungo , stupefatto . - - La pelle ! - - ripeté Beccocorto , sbattendo le ali per la maraviglia . - - Sì ... obbeditemi ! sono o non sono il vostro imperatore ? I due dignitari , almeno una volta tanto , obbedirono , e trasportarono Ciuffettino , con il sistema già adottato poco tempo prima , sopra una palma gigantesca che si innalzava nel folto della foresta . In cima alla palma i pappagalli dell ' isola avevano depositato i ricordi e i documenti più preziosi della loro storia . Ciuffettino , senza badare a Beccolungo e a Beccocorto , i quali gridavano al sacrilegio , all ' empietà , arruffando le penne e nascondendo la testa sotto le ali , Ciuffettino , dico , si infilò dentro la pelle del macacco e abbandonò precipitosamente il Museo storico . I dignitari lo seguirono borbottando , altamente scandalizzati . Ma egli li calmò subito . Ciuffettino s ' infiò nella pelle del macacco Un capo dei macacchi si avanzò verso l ' imperatore ... - - Se seguitate a brontolare così , miei cari aiutanti , vi metto allo spiedo per questa sera . Giusto , ve l ' ho detto , ci ho un appetito ... E voi siete belli e grassocci . Delle vostre lingue , poi , me ne faccio fare un cibreino dal cuoco di Corte ... Ciuffettino guida la colonna dei macacchi Traversarono di nuovo il bosco . Quando fu sul limitare , Ciuffettíno impartì alcuni ordini misteriosi : e Beccolungo e Beccocorto , divenuti improvvisamente ossequenti e premurosi , fecero due o tre rivoltoloni per terra , e promisero , anche questa volta , di obbedire . Ciuffettino si avviò , solo solo , verso l ' esercito nemico . A mano a mano che si avanzava , le scimmie emettevano lunghi grugniti di stupore e di gioia . Un loro compagno ... nell ' isola ! La cosa parve di buon augurio a tutti . Il capo dei macacchi si avanzò verso l ' imperatore dei pappagalli , facendo ad ogni passo una riverenza , e strofinando il muso contro la sabbia : poi quando si trovò a brevissima distanza da Ciuffettino , in atto di suprema allegrezza , si lanciò in aria , ed eseguì una serie di doppi salti - - Viva il fratello macacco ! mortali , con una agilità ed una eleganza che il più bravo ginnasta del globo gli avrebbe invidiate inutilmente . Ciuffettino allargò le braccia , con gesto amichevole : e la scimmia si precipitò per rispondere all ' invito , abbracciando strettamente il ragazzo . Fu una scena proprio commovente . Tutti i macacchi si soffiavano il naso con le dita e si asciugavano le lacrime con il fazzoletto . - - Chi sei ... fratello ? - - cominciò il capitano dei macacchi , con voce tremula , soffiando nel pelo del finto collega , sperando di trovarvi qualche cosina - - che vuoi ? - - Non mi vedi ? Sono un macacco come te , e forse più di te . Che cosa voglio ? Eh , mio caro , non voglio nulla . Sono riuscito a far prigioniero l ' imperatore dei pappagalli , ed ora sono padrone dell ' isola ... - - Tu ! - - esclamò il vero macacco , grattandosi furiosamente . - - Ma io non ti conosco , di dove vieni ? - - Di laggiù - - e Ciuffettino indicò un punto qualunque , nel mare . - - Deve essere un gran bel paese ! - - mormorò , convinto , il macacco . - - E come hai trovato il coraggio di venir qui , solo solo ? ... E come hai conquistato l ' isola senza l ' aiuto di nessuno ... ? - - Eh ! ti racconterò poi ... Insomma : io desidero di dividere con te l ' isola dei pappagalli . - - Tu ... desideri ... ! Oh ! generoso fratello ! È vero , però , che se anche tu non mi avessi fatta questa bella offerta , l ' isola me la sarei presa da me ... - - Ma allora saresti stato costretto a combattere , perché i pappagalli da me vinti e sottomessi sono divenuti miei schiavi e mi obbediscono in tutto e per tutto ... Invece ... se sei buono , ti invito a banchetto nella foresta , e poi ti lascio libero di saccheggiare metà dell ' impero ... - - Infatti oggi ci ho poca voglia di combattere , perché mi duole un piede ... Basta , caro fratello , facciamo così . Verrò a pranzo con te ... - - e rivolgendosi ai prodi soldati Ciuffettino abbraccia il capo dei macacchi - - avanti , figliuoli , si va a mangiare dal fratello macacco , che ci offre anche metà dell ' isola senza colpo ferire ! ... Le urla e le acclamazioni salirono al cielo . E l ' esercito si pose in moto verso la foresta . Lo guidava Ciuffettino , il quale faceva il macacco con una abilità davvero straordinaria : sembrava che l ' avesse fatto sempre . Camminarono fino ad una grande radura , nella quale i pappagalli , dietro gli ordini del loro imperatore , avevano preparato un sontuoso banchetto . In terra , erano sparse a profusione , in un disordine pittoresco , ghiottonerie di ogni genere . C ' erano montagnòle di mandorle dolci , cùmuli di noci e di nocciòle , piramidi di susine , colonne di dàtteri , mucchi di banane bell ' e sbucciate , torri di ananassí , colline di fichi verdini : e poi un esercito di bottiglie di ogni grandezza , avanzo di un bottino memorabile fatto dai pappagalli a bordo di una nave naufragata su la spiaggia dell ' isola . Cominciò il pranzo : e non vi so dire se macacchi assaltassero con entusiasmo le delicate vivande . Basti ricordare che , di lì a un ' oretta , era spolverata ogni cosa . Durante il banchetto , fra il capitano dei macacchi e Sul banco dei giudici , come al solito , tutti dormivano ... Ciuffettino ci fu un commovente scambio di cortesie . Il maccaco vero prendeva le mandorle , le biascicava ben bene e poi voleva ficcarle per forza in bocca al macacco falso : segno di estrema riverenza e di grandissimo affetto . Ma a quelle belle dimostrazioni il nostro eroe non ci era abituato , e dopo aver lottato fieramente per non subirle , fini con l ' alzarsi , adducendo il pretesto di andar a prendere certe bottiglie di vino speciale , per far onore agli ospiti . Ciuffettino offrì una di quelle bottiglie al capo dei macacchi , il quale se la incollò alle labbra , piangendo di gioia . In un attimo anche alle altre scimmie venne dispensato il soave licore ... e tutti bevvero avidamente . Ma di lì a un quarto d ' ora , i macacchi , come si fossero passati una parola d ' ordine , reclinarono il capo sul petto , abbandonarono le bottiglie , e rotolarono su l ' erba , come morti . I miei lettori avranno capito benissimo ciò che era avvenuto : i pappagalli , sempre dietro ordine di Ciuffettino , avevano messo una gran quantità di grani d ' oppio nel viTutti i macacchi bevvero avidamente Le zattere dei macacchi no ... e le scimmie , bevendo quel vino , si erano addormentate . Quando Ciuffettino si fu assicurato che tutti i macacchi andavano pei sette sonni , chiamò con grandi voci i suoi sudditi che se ne stavano nascosti fra gli alberi , aspettando l ' esito dell ' avventura . E ordinò che il campo venisse subito sgombrato dai corpi dei vinti nemici . I vincitori non posero tempo in mezzo : legarono i macacchi come tanti salami , e poi , riunendosi in gruppi di sette od otto , li trasportarono ad uno ad uno , volando su la spiaggia . Li rimisero su le zattere , ruppero gli ormeggi a colpi di becco , e abbandonarono quei vili predoni al loro destino . E , compiuta questa immane fatica , per tutta l ' isola un solo grido , assordante , uscito dalla gola di centomila pappagalli , echeggiò : - - Viva Ciuffettino XXXV ! XXV In cui Ciuffettino XXXV si stanca di fare l ' Imperatore , e ritorna un Ciuffettino qualunque scappando dall ' Isola dei Pappagalli entro una zucca vuota . CIUFFETTINO , poveraccio , dopo aver compiuta la grande impresa , si sentiva cascare dalla stanchezza e dal sonno , e perciò , dopo essersi arrampicato fin su la reggia , disse in un tono piuttosto secco ai suoi due aiutanti di campo : - - Scusate , ragazzi , ma io voglio dormire . Vi saluto , e arrivederci a domani . Beccolungo e Beccocorto ricominciarono ad arruffare le penne e a frignare . - - Immenso imperatore , noi crediamo che tu scherzi .... - - Non ischerzo niente affatto : anzi , guardate ! E si sdraiò sul letto di piume , chiudendo gli occhi beatamente . I pappagalli vennero subito a beccargli il naso . - - Ma che rob ' è ? - - disse , stizzito , Ciuffettino XXXV . - - quando io dò un ordine ... - - Il popolo desidera ardentemente di farti onore ! ... - - Dite al popolo che lo ringrazio , ma ora ho sonno . - - Impossibile , maestà : sarebbe un ' offesa ! Nella foresta , che era tornata tranquilla per un momento ; si rinnovarono le grida rauche , discordi , assordanti . I parrocchetti , i pappagalli verdi , i giaccò , le cocorite , le are , i kakatoa , intonarono l ' inno nazionale dei pappagalli . Figuratevi che roba ! Ciuffettino si alzò dal nido , tappandosi le orecchie , e brontolando : - - Anche questa mi doveva succedere ! ... Speriamo che duri poco ... Beccolungo , che aveva udito , rispose subito con un certo sarcasmo : - - Poco ? Ne avrai fino a domani all ' alba , grande imperatore vittorioso ! - - Ma io non voglio ! - - Si , tu non vuoi , ma il tuo popolo lo vuole ! E così , per quella notte , Ciuffettino non poté chiudere occhio . La mattina dopo gli si consenti di dormire un paio d ' ore : ma non appena il sole fu alto all ' orizzonte , Beccolungo e Beccocorto vennero a svegliare il ragazzo , e questo , ancora con gli occhi tra ' peli , dovette fare un gran discorso ai sudditi festanti . Ciuffettino passa una notte nel palazzo del re dei Fannulloni - - Posso mangiare ? - - chiese , dopo il discorso , Ciuffettino XXXV . - - Certo ! - - rispose Beccolungo - - tutto quello che vuoi ... - - ... che vuoi ! - - ripeté Beccocorto . - - Grazie , per ora mi contento di un panierino di fichi ... - - Impossibile ! - - Perché ? - - Perché i fichi ti farebbero male , e la tua salute ci è preziosa ... - - Come siete gentili ! Allora , datemi un po ' di mandorle ... Ciuffettino vide una zucca - - Chè ! ... sono troppo calorose , divino imperatore . - - ... troppo calorose ! - - Allora , pazienza : prenderò du ' noci ... - - C ' è il caso che sappiano di rancido ! Non ci mancherebbe altro ! - - Se ci fosse qualche susina ... - - Le susine fanno dolere il corpo . - - O allora , che cosa mangio ? - - Orzo bollito , soave imperatore . - - Ma a me l ' orzo non mi piace ! ... - - E allora , siamo dolenti , ma digiunerai . La tua salute ci è cara ! - - Così mi farete crepar di fame ! Ciuffettino resisté fino a sera ; poi dovette cedere , ed ingozzarsi l ' orzo bollito . Durante la notte il vecchio kakatoa lo chiamò a presiedere una seduta segreta del Consiglio Imperiale dei pappagalli . La mattina dopo fu obbligato a passare in rivista l ' esercito , e poi ad esaminare il bilancio dello stato . Dopo colazione - - il solito orzo bollito - - Ciuffettino ebbe un ' idea . - - Oggi sono libero , finalmente , e voglio prendermi un po ' di svago . Andrò su la spiaggia a raccoglier granchi ... Beccolungo gli tolse subito questa speranza . - - C ' è troppo vento oggi , per andar su la spiaggia . - - ... troppo vento ! - - ripeté Beccocorto . - - La tua salute ... - - cominciò Beccolungo . - - È preziosa , lo so - - finì Ciuffettino , il quale aveva una gran voglia di piangere . - - Ed io che credevo che fosse un bel mestiere ... fare l ' imperatore Aveva ragione mastro Mangiavento ! ... Aveva ragione fin troppo ! ... Allora , preso da una risoluzione improvvisa , Ciuffettino XXXV disse ai suoi aiutanti di campo : - - E se io la facessi finita ? Se me ne andassi ? I due pappagalli sbatterono le ali violentemente , dilatando le pupille . - - Andartene ! Lasciare il trono vacante ! ... Oh che dici , immenso Ciuffettino ? Ma ci fai sbigottire ! ... Che idee ! ... Non lo sai , che fino alla tua morte devi regnare in quest ' isola ? Oh ! ma tu vaneggi , tu ti senti male ... - - No , mi sento benissimo , anzi ... Sicché ... io dovrò rimaner qui fin che campo ... a mangiar l ' orzo ? - - Certo ! ... - - E a sentir gli strilli del mio popolo ? - - Senza dubbio ! L ' imperatore fece spalluccia . Ma nella sua mente si era già formato un grande disegno , e tutti i pappagalli di questa terra non gli avrebbero impedito di mandarlo ad effetto . Qualche giorno dopo , passeggiando su la riva del mare , seguito da Beccolungo e da Beccocorto , vide abbattuta su la sabbia , una zucca gigantesca . Sotto la scuCiuffettino spinge l ' apparecchio in mare sa di volercisi divertire , Ciuffettino aprì la zucca in due , aiutandosi con una grande sciabola , che adesso portava sempre al fianco - - era , manco a dirlo , anche quello un avanzo del famoso bottino della nave naufragata - - e poi , dopo aver aperta la zucca , pregò i suoi aiutanti di campo di scavargliela a colpi di becco . E questi obbedirono senza sospettar di nulla . Però , quando ebbero scavata una metà della zucca , Ciuffettino li fece fermare , e disse loro che aveva fretta di tornare alla reggia . - - E la zucca ? - - chiesero i due pappagalli , che per obbedire il loro imperatore , avevano faticato come ... bestie . - - La lascio qui . Ho voluto provare se vi riusciva di far quel che vi dico io , qualche volta . Ora andiamo . I due pappagalli si guardarono , e scossero il capo come a dire : Ciuffettino in viaggio - - Che bel matto ! E tutto finì lì . Però , di nottetempo , Ciuffettino , approfittando del sonno dei suoi cortigiani , discese dal nido , e si avviò alla spiaggia . Aveva sotto il braccio una lunga canna di bambù che si era procurata nella foresta , una larga foglia di banana , arrotolata , e un cartoccio di mandorle . La notte era buia . Gli ci volle del bello e del buono per ritrovare la zucca : ma poi la trovò . Certamente la Fata dei bambini lo proteggeva . E allora si diede a trasformare la zucca in una barchetta : ficcò nel centro del cucurbitaceo gigantesco la canna di bambù , e alla sommità di questa , per vela , legò la foglia di banana . Poi spinse l ' apparecchio in mare e vi saltò dentro , raccomandandosi al buon Dio , e promettendo solennemente , se riusciva a salvarsi , di diventare un ragazzino per bene . L ' onda lieve lo spinse al largo . XXVI Nel quale Ciuffettino gusta le delizie del beato Regno dei Fannulloni . E la mattina dopo approdava su la riva rocciosa di un ' altra terra sconosciuta . Legò la zucca con una cordicella ad uno scoglio aguzzo che pareva un piòlo , e si arrampicò su le rupi per vedere un po ' di paese . Quando giunse in cima alla rupe più alta , Ciuffettino aveva la lingua fuori ; ma , rallegrato dalla superba vista , non sentì la stanchezza e si mise a far dei salti da ... macacco . - - Che bell ' isola ! che bell ' isola ! e che bella città ! ... che bella città ! ... Un carro viaggiava pian piano ... Infatti , sotto i raggi del sole , le cupole e i minareti di una immensa città , distesa mollemente su di un piano cinto di verdi boscaglie , scintillavano e gettavano lampi multicolori , come se fossero stati fatti di brillanti e di smeraldi . Che delizia degli occhi ! ... Ciuffettino , sbalordito e contento , continuò a ballare e a dimenarsi finché non si sentì stanco . Allora cavò di tasca il cartoccio di mandorle , e si mise a mangiare , sempre balbettando , fra un boccone e l ' altro : - - Che bell ' isola ... che bella città ... ! Quando ebbe , finito tutte le mandorle , si rotolò giù dalla rupe , e si lanciò a correre verso la città misteriosa . Aveva preso un sentiero largo e pulito , e trottava come un ciuchino ; a testa bassa ... E per poco non dava del capo nel timone di un carro che veniva innanzi pian piano , tirato da due buoi pigri e sonnolenti . Colui che guidava il carro , stando seduto su di un mucchio di fieno , si mise a ridere sommessamente , a piccoli scatti : e poi , dopo un lungo sbadiglio , mormorò : - - Che cosa fai , piccolo imbecille ? non ti vergogni di andare a piedi a quel modo ? Vedi , tra poco ti rompevi la zucca ... Ciuffettino , stupefatto , guardò prima l ' uomo che sonnecchiava , e poi i buoi che sembravano lì lì per chiudere gli occhi e dormire ... e poi il cane che faceva un pisolino in cima al carro ... In ultimo gridò con voce squillante : - - Io non mi vergogno di andare a piedi : voi , piuttosto , dovreste guidare un po ' meglio i vostri buoi ... - - O se no , perché non correte a mettervi a letto ? L ' uomo fece un piccolo gesto di disgusto , e si tappò le orecchie , sbadigliando ancora . - - Uh ! come strilli ! Mi sono alzato adesso - - sospirò . - - Non sai , poverino , che in questo paese è proibito di correre ? Ti compatisco perché devi essere un forestiero ... - - Sì , sono un forestiero , ma il mi ' babbo non mi ha detto mai che ci fossero paesi nei quali non si potesse correre ... - - Tu sei nel regno dei Fannulloni , piccino mio e bisogna che tu ti uniformi alle leggi vigenti nel regno : me ne dispiace per il tuo babbo ... - - Ah ! io sono nel regno dei Fannulloni ? Cioè , nel paese in cui i ragazzi non sono obbligati né a leggere , - - Che cosa fai , piccolo imbecille ? né a scrivere , né a far di conto ? cioè , nel paese in cui è permesso di dormire metà della giornata e ruzzare durante l ' altra metà ? Dove non ci sono ne maestri , ne precettori ? Dove non ci sono né libri , né quaderni di scuola ? ... L ' uomo del carro , ridacchiando , accennava di sì col capo . - - Ma allora , - - gridò Ciuffettino , mentre il cuore gli si gonfiava per la contentezza - - sono arrivato proprio nel paese che sognavo da tanto tempo ! ... Che bellezza ! Altro che paese de ' Sapienti , altro che impero de ' Pappagalli ! ... Il regno de ' Fannulloni ! Ecco il mio ideale ! ... Ah ! ... caro il mi ' omo : io non mi muovo più di qui , neanche se mi pigliano a calci . A proposito , scusate : come si potrebbe fare per arrivare alla città , senza andare a piedi ? Mi sento quasi stanco ... - - Prima c ' era un tram elettrico - - disse l ' uomo del carro , accomodandosi meglio sul suo letto di fieno - - ma adesso l ' hanno levato perché correva troppo ... Eh , se ci andassi io , ti ci porterei ... - - Quante miglia ci sono ? L ' uomo fece un atto con le spalle come a dire : - - E chi lo ha mai saputo ? - - Basta , pazienza , andrò a piedi - - mormorò Ciuffettino , imbronciato - - che noia ! - - Ohe ... dico ... bada che non ti acchiappino le guardie ... I forestieri còlti in flagrante delitto di camminare a piedi , senza uno speciale permesso del re , sono condotti dinanzi al tribunale supremo ... per essere giudicati severamente secondo le leggi del paese ... Solamente i nativi dell ' isola , per una concessione speciale , possono andare a piedi ... purché vadano adagino adagino ... - - Anche qui ... come fra i pappagalli ... ci sono certe leggi curiose ! ... - - esclamo Ciuffettino : e , dopo una breve riflessione : - - Basta , speriamo che non mi acchiàppi - - Zitto : - - disse la Fata - - eccoti questo sassolino ... no : diavolo ! ... non ci mancherebbe altro ! Arrivederci , quell ' omino ! ... Ma costui dormiva già la grossa , ed i buoi si erano sdraiati in terra per ischiacciare un sonnellino . Soltanto il cane aveva ancora un occhio semi ­ aperto : ma stava per chiudere anche quello . Ciuffettino si limitò a salutare il cane . Ripigliando il viaggio verso la capitale del regno dei Fannulloni , dapprima mosse le gambe con lentezza : ma istintivamente , per il desiderio di arrivare presto , prese a poco a poco un ' andatura più svelta , e poi più svelta , e poi più svelta , e finì col tornare a correre a perdifiato come prima ... - - Alto là ! ... - - gridò una voce da vecchio baritono sfiatato , presso le porte della città . - - Buonanotte ! - - pensò Ciuffettino - - son capitato nelle grinfie delle signore guardie ! ... Ora sì che sto fresco ... - - Ah ! tu correvi ? - - proseguì la voce - - Sei forestiero ? L ' uomo che parlava era sdraiato sotto una specie di palanchino , sostenuto da un piccolo elefante che piegava le ginocchia per l ' affanno . Sì , sono forestiero - - dichiarò Ciuffettíno . Hai il permesso del re ? L ' ho lasciato a casa ... Allora , scusa tanto , ma devi venir con noi ... - - E dove ? - - In prigione ! ... Ciuffettino pianse e si disperò , ma i suoi pianti e le sue disperazioni non approdarono a nulla : l ' uomo dell ' elefante , che era anche il capo delle guardie di Sbadigliopolis , capitale del regno dei Fannulloni , aveva già reclinato il capo sul petto e si era messo a russare come un contrabbasso . Una guardia , che veniva dietro l ' elefante , lemme lemme , lanciò una corda al collo di Ciuffettino e lo trascinò seco . Il nostro ragazzo fu gettato in una tetra carcere , dove attese il giudizio del tribunale supremo . Nei casi ordinari un accusato doveva aspettare almeno sette od otto mesi prima si subire il primo interrogatorio : ma trattandosi di un forestiero , il re , che era anche , non si sa per qual motivo , capo del tribunale , fece un ' eccezione alla regola : e chiamò dinanzi alla corte augusta il ragazzo dopo soli tredici giorni di carcere preventivo . Sul banco dei giudici , tanto per cambiare , tutti dormivano . Solo il re , in un seggio speciale , si sforzava di tener gli occhi semi aperti per sbiluciare l ' accusato . - - Hai il permesso del re ? Ma ci vedeva poco , l ' illustre Pipino il losco , re dei Fannulloni . E quindi , svegliando il cancelliere , che russava ai suoi piedi , mormorò : - - Dov ' è questo forestiero ? - - È lì ... in mezzo alla stanza . - - Ah ! Ecco , ecco , ecco ... mi pare ... ma che cos ' è ? Uno scarafaggio ? - - Prego ! - - strillò Ciuffettino , inviperito . - - Io sono un ragazzo , e tutti dicono che sono anche simpatico ! - - Uhm , sarà - - fece Pipino il losco , bevendo un bicchierino , tanto per togliersi al torpore che lo invadeva tutto - - ma a me sembri proprio uno scarafaggio ... Basta , che cosa ne dicono i miei egregi colleghi della Corte ? I giudici russavano alla più bella . E il re dei Fannulloni riprese , tutto contento : - - Dicono di sì : e adesso , passiamo ai capi d ' accusa . Ma , per l ' appunto , anche il cancelliere si era addormentato : e il processo fu rimandato al giorno dopo . Nella seconda seduta il sommo Pipino domandò al nostro amico : - - Come ti chiami ? - - Mi chiamo Ciuffettino , e sono stato imperatore dei Pappagalli . - - Allora , tu sei un pappagallo . ! .. fatti vedere un po ' meglio ... - - Ma no , sono un ragazzo ! o quante volte glie lo debbo dire ? - - Bah ! per tutti gli illustri Pipini della mia dinastia ! ... io non capisco nulla ! ... E i miei colleghi della Corte ? I giudici russavano alla più bella . E il re dei Fannulloni , riprese contento : - - Dicono di sì . Perché , allora , se sei un pappagallo , vai girando il mondo a piedi ? ... - - E dàgli ! ... ma scusi se glie lo dico , bisogna proprio aver le orecchie foderate di prosciutto ! ... sono un ragazzo , e cammino perché ho due gambe ... - - Per gli dèi ! ... potevi dirmelo prima . E il permesso , ce l ' hai ? - - E dove vuole che l ' abbia ? Allora , sei incappato nell ' articolo trentamilasettecentoventicinque del nostro codice penale ... Il sommo giudice ficcò il naso tra i fogli di un grosso libraccio legato in cartapecora , e nella ricerca tormentosa ... fu gettato in un tetro carcere ... perdette un paio d ' ore buone . Poi , rialzando il capo a fatica , e stropicciandosi gli occhi , bisbigliò : - - Ehi ... accusato ... , dove sei ? perché non rispondi ... ehi ? Ciuffettino non poteva rispondere perché , a furia di vedere dormire gli altri ... si era addormentato anche lui . Allora il re dei Fannulloni , rivolgendosi alla Corte , dichiarò : - - L ' accusato non dice nulla . Approva . Io , per mio conto , visto che si tratta di un pappagallo , userei molta indulgenza ... Che cosa ne dicono gli egregi colleghi della corte ? I giudici , per fare una cosa nuova , avevano riattaccato a dormire . E Pipino il losco riprese , a fior di labbra : - - Dicono di sì : ed ora , passiamo agli altri capi d ' accusa . Ma per l ' appunto , anche questa volta , il cancelliere si era addormentato come un ghiro : e il processo fu rimandato al giorno dopo . Dopo otto giorni di quel lavoro , il re dei Fannulloni decise di troncare il processo e di mandare assolto l ' accusato per insufficienza di prove . Inoltre , facendo mostra di una magnanimità e di una dolcezza senza esempi , re Pipino disse al nostro amicone : - - Siccome nello svolgersi del processo tu hai dimostrato una certa intelligenza e un certo spirito e siccome mi piaci perché sei una piccola scimmia bianca - - era tanto che desideravo una scimmia ammaestrata ! ... - - così ti offro di restare al mio palazzo in qualità di buffone ... Ciuffettìno , lusingato dalla generosa offerta , ringraziò commosso e baciò le mani del buon re dei Fannulloni . Poi chiese : - - E che cosa debbo fare ... per fare il buffone , maestà ? - - Nulla , mio caro : nel mio regno non si fa mai nulla ... Non lo sai ? il codice parla chiaro ... Ciuffettino , libertosi dall ' inseguimento degli elefanti del re Pipino , si trova alla riva del mare - - Capisco ... - - mormorò il nostro eroe , tirandosi la punta del naso con aria grave e riflessiva .. - - Ti va , scimiottino ? - - aggiunse carezzevolmente il monarca . - - Si figuri , maestà ! Bisognerà dormire dalla mattina alla sera ... nevvero ? - - Certo ! - - E non si dovrà mai prendere un libro in mano ? ... - - Eh ! diamine ! - - E né pure una penna ... - - L ' uso della penna è facoltativo nel mio regno . - - Oh ! maestà ... come sono felice ... - - voleva cominciare , tutto giocondo , Ciuffettino ; ma il re , còlto da un impeto di sonno - - sfido , pover ' omo ! non aveva chiuso occhio da quasi venti minuti ! - - si era raggomitolato nel suo seggio , aveva curvato il capo fin su le ginocchia , attaccando un bafarellino ... Il ragazzo si tacque , e aspettando il risveglio di Pipino il losco , si divertì a far tante oche di carta con un trattato di commercio che era scivolato dalle mani del grande monarca di Sbadigliopolis . XXVII Nel quale Ciuffettino prende un mezzo gelato di crema e sente ancora la voce della Fata dei bambini . ENTRANDO nella camera che gli avevano destinata , nel palazzo del grande monarca di Sbadigliopolis , Ciuffettino fece una smorfia di malcontento e disse , senza tanti complimenti , al maggiordomo che lo accompagnava : - - Non ci avete niente di meglio , in questa casa ? A dire la verità , l ' idea di dover dormire in questo canile mi sorride poco ... Il maggiordomo spalancò gli occhi , aprì la bocca , e fece atto di parlare : ma non ci riuscì : la commozione era stata troppo forte . Si limitò a fare una lunga serie di versacci , e a ballettare per la stanza , come se avesse avuto il fuoco sotto i piedi . Ciuffettino lo guardava , ridendo . - - O coteste , che mosse sarebbero ? - - È l ' orrore ... che hanno provocato in me ... le tue forsennate parole - - bisbigliò il maggiordomo , seguitando a ballettare . - - Ma che cosa ho detto ? - - Non hai trovato ... di tuo gusto ... questa stanza magnifica ... - - Senti , senti ! - - Hai osato di chiamarla ... canile ! - - Sicuro , gua ' ! gli è un canile . - - La migliore stanza della reggia ! - - Allora , mi dispiace per il tuo signore e padrone , ma si sta meglio nella casa del mi ' babbo , a Cocciapelata . Almeno , c ' è più pulizia ... - - Che dici ? Che c ' entra questa Cocciapelata ? Che roba è , Cocciapelata ? - - Roba da mangiare ! - - esclamò Ciuffettino , buttandosi a male dalle risa - - Volevo dire che a casa mia non si cammina sul sudiciume ... - - Oh ! buon Dio ! ... che esagerazione ... Un po ' di polvere per terra ... - - Si vede che qui non ispazzano mai ... - - Una volta il mese , caro Ciuffettino : più spesso sarebbe troppa fatica ... - - E il letto , ogni quando lo rifanno ? - - Oh ! che c ' è bisogno di rifarlo ? Il letto si rifà da sè . Una volta l ' anno , naturalmente , si cambia la biancheria ... - - Ma che ti pare ! troppo spesso , anzi ... - - Se mai , potresti lamentarti perché non hanno aperto la finestra ... C ' è un po ' di puzzo di rinchiuso ... - - Un po ! Chiàmalo un po ' , bello mio ! Qui si affoga ! - - Colpa dei camerieri ... benedetto Iddio , hanno sempre sonno , poverini ... Che cosa vorresti farci ? - - Io ? nulla . Nulla ! Ma dimmi , maggiordono dell ' anima mia : anche il re dei Fannulloni è trattato a questo modo ? - - Sfido io ! ... - - E se ne contenta ? - - Che domanda ! ... - - Bah ! Allora , beato lui ! ... Addio , cosino caro . Per ora vedrò di schiacciare un sonnellino , e poi ... Il ragazzo interruppe il suo dire con uno sbadiglio sguaiato , e il maggiordomo , ancora molto indispettito , si ritirò in fretta , per andare a schiacciare una dormitina anche lui . Aveva tanto lavorato , quel giorno ! Aveva fatto finta di leggere un giornale , aveva scritto due lettere e firmato due cartoline illustrate per il re , e si era ricucito un bottone su la manica della giacca . Roba da sbalordire ! ... Ma era anche estenuato , proprio . Certe fatiche non si sostengono impunemente ! Ciuffettino , dopo essersi chiuso nella stanza , aprì le finestre , perché entrasse un po ' d ' aria buona , diede una ravviatina al letto , e rovesciò la brocca dell ' acqua su l ' impiantito , per lavarlo . Poi si buttò sul letto di sfascio ... e andò a battere la schiena in terra . Le tavole , ròse e marcite , a quella scossa brusca , si erano spezzate , e il letto si era piegato in due , come un libro . Così l ' illustre Cíuffettino , il grande imperatore dei pappagalli , il glorioso vincitore dei macacchi ... dovette dormire per terra . Quando si svegliò , imbruniva . Dalla finestra aperta venivano gli ultimi riflessi del giorno , e le strida delle rondini che turbinavano nel cielo . Ciuffettino si alzò , andò ad aprire l ' uscio , e suonò il campanello . Ma il campanello non agiva , perché da cinquanta anni si erano rotti tutti i fili , e nessuno aveva avuto il tempo o la forza di accomodarli . Allora Cíuffettino si mise a urlare a squarciagola : - - Camerieri ! lacchè ! ... servitori ! sguatteri ... ! facchini ! ohe ! ... Nessuno rispondeva . - - Dormiranno - - pensò il nostro eroe - - Per altro , a dire la verità ... questo sistema di dormir sempre sarà bello ... anzi , gli è bello di certo ... ma ci ha i suoi bravi difetti ... Non far nulla , sta bene ma così è meno di nulla ! Si mosse per la reggia , girando per i corridoi e traversando le grandi sale deserte e buie come tante caverne . Finalmente trovò un servo che stava a guardare , alla luce di un lumicino che parea spento , due gatti che , oh ! ... miracolo ! facevano qualche cosa . Facevano le fusa . - - Senti , oh , - - disse il ragazzo , scuotendo il servo - - io sono Ciuffettino ... - - Che cosa desidera , illustrissimo ? - - bisbigliò quell ' altro , riuscendo , a prezzo di fatiche inaudite , a rimettersi in piedi - - sono ai suoi ordini ... - - Non si mangia mai , qui ? - - L ' illustrissimo signor Ciuffettino desidera di far colazione ? Si mosse per la reggia , per i corridoi deserti ... - - Ma se è notte ! ... Desidero di cenare . Anzi , a dirti la verità , vorrei che la cena fosse piuttosto abbondante ... Mi raccomando al cuoco ... - - Va bene , ci penso io ... Il servo uscì dalla stanza lentamente e Ciuffettino rimase a guardare i gatti . Di lì ad un paio d ' ore , mentre il bambino smaniava , ricomparve il solito servo , mogio mogio , come se avesse ricevuto un carico di bastonate sul groppone . - - Dunque ! ? - - chiese , furibondo , Ciuffettino . - - Illustrissimo ... il cuoco ... sul più bello ... mentre preparava anche la cena di Sua Maestà , ... si addormentato improvvisamente ... - - Per baccolina ! o perché non l ' avete svegliato subito !...? - - Non si può , illustrissimo : il cuoco se ne avrebbe a male . È tanto puntiglioso ! E poi , oramai , si erano bruciate tutte le pietanze ... - - E allora ? - - Che vuole , illustrissimo ? Di caldo , stasera , non c ' è nulla ... Siamo tutti mortificati ... - - Figurati come sono mortificato io ! Almeno via ... portami un po ' di frutta ... quella , almeno , ci sarà ... - - L ' hanno bell ' e finita ... - - Una mezza pagnottella ... - - Pane non c ' è n ' è più ... - - Allora , che cosa mi dai ? - - Le posso dare ... l ' indirizzo di una trattoria qui accanto . Ciuffettino si tirò il ciuffo per la gran stizza . - - Per andare alla trattoria ci vorrebbero molti soldi ... e io sono un disperato di prima forza . - - Se l ' illustrissimo signor Ciuffettino - - continuó il servo , timidamente - - si volesse contentare di qualche cosina di freddo ... Gli occhi del ragazzo brillarono di gioia improvvisa . - - Ma sicuro , toh ! è un ' ora che te lo dico ... Che cosa ci hai , di freddo ? - - Un mezzo gelato di crema ... E per quel giorno il povero figliuolo si rassegnò a prendere , al posto del pranzo e della cena , un mezzo gelato di crema , nella quale , per una sbadataggine degli sguatteri , era stato messo il sale invece dello zucchero ... Ciuffettino tornò in camera sua con un diavolo per capello . Si sdraiò alla meglio sopra una coperta distesa in terra , e cerco di ripigliare sonno . Ma si voltava , si rivoltava , e nulla . - - Auf ! se non ci fosse la comodità di poter sempre tenere le mani alla cintola e di non dover mai leggere libri ... si starebbe di molto male , nel regno dei Fannulloni ! - - sospirò , a un certo punto , il grande Ciuffettino , stringendosi il cintolíno dei calzoni , per cercar di restringere anche lo stomaco ... vuoto . Una vocina sottile sottile sussurrò all ' orecchio del fanciullo : - - Chi non lavora , non mangia ! ... Ciuffettino , meravigliato , disse : - - Questa voce , io l ' ho sentita un ' altra volta ... E la vocina riprese : - - Chi non lavora , si annoia ! - - Tutte storie ! - - ribatté Ciuffettino , sbadigliando disperatamente - - io non mi annoio ... ho sonno , ecco ... questo si ... - - Sei un grullo ! ... - - Grazie del complimento ! eppure questa voce , io l ' ho sentita un ' altra volta ... - - Chi non lavora , non dorme - - finì la vocina . E difatti , quella notte , Ciuffettino non dormì . XXVIII In cui Ciuffettino è costretto a fare il buffone per divertire il re dei Fannulloni . LA sera dopo , il re dei Fannulloni mandò a chiamare d ' urgenza Ciuffettino il quale , poveraccio , per vedere di ammazzare il tempo , si era dato al nobile ed istruttivo giuoco delle bolle di sapone . Ciuffettino interruppe , a malincuore , il lavoro , e , bofonchiando , trascinando le gambe , entrò nella gran sala della reggia , dove l ' inarrivabile monarca stava discutendo di affari di stato con gli alti consiglieri della Corona . - - Giusto te - - esclamò il sire di Sbadigliopolis , rivolto al ragazzo , tutto imbronciato - - adesso , quando avremo finito la discussione , mi offrirai un saggio delle tue virtù ... Ne parlavamo anche oggi , con il maggiordomo .... Ciuffettino si limitò a chinare il capo , senza comprendere . Il monarca seguitò a parlare , rivolto ai consiglieri che lo circondavano , curvi , in atteggiamento da grandi pensatori di razza : - - Vedo che riflettete ai sublimi problemi che vi ho presentati . Bravi ! bisogna riflettere molto , nella vita ! Però , non dobbiamo spingerci oltre certi limiti . Abbiamo riflettuto sei ore buone : è tempo , dunque , di chiudere la laboriosa seduta ... Ci sono altre piccole faccende da sbrigare ? Nessuno rispose al monarca . - - Ehi , dico ... signor relatore ... - - strillò il re dei Fannulloni , che quel giorno , per un bel caso , non aveva punto sonno - - rispondete ! ... Ci sono altre faccende ? Nessuna risposta . Allora il re , alzatosi dal suo seggio , andò ad urlar nelle orecchie del relatore : - - Ci sono altre faccende ? ... - - Chi ? che cosa ? dove ? - - chiese , svegliandosi di soprassalto , l ' integerrimo funzionario - - che cosa è successo ? Il re , con una pazienza esemplare , ripeté la domanda . - - Ah ! sicuro - - disse il relatore , stropicciandosi gli occhi - - Vostra Maestà mi aveva fatto una paura ... Dunque , ecco : ci sarebbero gli abitanti dei sobborghi di Sbadigliopolis che vorrebbero una diminuzione di imposte ... perché il raccolto delle patate quest ' anno è andato male ... - - Ci penseremo ... C ' è tempo , non è vero ? - - Altro che ! ne riparleremo fra due o tre anni , Maestà . Poi ci sarebbe il processo del terribile brigante Squarciagola , che si è impadronito di quel castello ... su la riva del mare ... Sono sette anni che si rimanda sempre ... - - Ebbene , che male ci sarebbe se lo rimandassimo di altri sette anni ? - - Benone , Maestà . Quel brigante non ha punta furia di essere condannato . Per adesso mangia , beve fuma e giuoca a briscola con i carcerieri ... - - Tiriamo innanzi . - - Pensiamo alle opere pubbliche , Maestà . I cittadini di Sbadigliopolis si lamentano sempre di quel famoso ponte ... ! - - Ancora ! Si parla ancora del ponte ? - - Maestà : il ponte minaccia rovina da circa dieci anni ... E se rovina , la città resta divisa in due parti dal fiume , perché non abbiamo che quel ponte solo ... - - Si potrà andare in barca . - - Oh ! certo ! ... - - Allora , aspettiamo . Che furia c ' è ? Una delle due : o il ponte casca , e allora c ' è sempre modo di rifabbricarlo su le vecchie fondamenta : o non casca , e allora è inutile preoccuparsene ... Abbiamo altro ? - - A poca distanza di qui brucia un villaggio ... gli abitanti sono tutti fuggiti ... - - Per il nostro grande avo Pipino il Secco ! se il villaggio brucia , non c ' è che un rimedio : lasciarlo bruciare ! ... - - Che sapienza ! - - borbottò il nostro Ciuffettino , stupefatto . Gli altri dignitari , svegliati dal relatore , gridarono in coro : - - Ha ragione Sua Maestà ! ... E se ne andarono , dopo essersi inchinati cerimoniosamente fino a terra . Il re dei Fannulloni restò solo con il nostro eroe , e rimase un bel pezzo a squadrarlo con occhio più curioso che benevolo . Il fanciullo , sotto quegli sguardi da esaminatore , si sentiva impacciato e non sapeva dove posare le pupille e dove ficcar le mani . - - Sei molto piccolo ! - - dichiarò pretensiosamente re Pipino , dopo un lunghissimo studio . - - Bella scoperta ! - - pensò Ciuffettino : ma non pronunziò sillaba . - - Hai proprio l ' aria di una scimmietta ammaestrata ! ... - - E dàgli ! ... - - mugolò il ragazzo . - - Orsù - - concluse il monarca , accendendo una bellissima pipa turca , e sdraiandosi sopra un divano - - Comincia a fare il buffone ! Ciuffettino guardò il re con aria attonita , e non si mosse . - - Dunque ? - - insisté subito re Pipino - - io mi annoio . Divertimi ! Fammi ridere a crepapelle ! Il nostro eroe ebbe la forza di dire : - - Ma io ... non saprei ... il buffone per me gli è un mestiere novo ... se vuole che le faccia il pizzicorino sul naso per farla ridere ... - - Come ! - - disse il re dei Fannulloni un po ' offeso - - il pizzicorino ! che confidenze sono queste , messer Ciuffettino ! ... Ricordatevi che se non avete giudizio , vi metterò la catenella ai piedi , come alle scimmiette cattive ... - - Divertimi ! Fammi ridere crepapelle ! - - Deve essere una fissazione - - sospirò il ragazzo - - Oh ! Fatina dei bambini ! ... proteggimi tu ! ... - - Sentiamo ... sai ingoiare i coltelli ? - - chiese il re in tono più raddolcito - - sai bere lo spirito acceso ? - - Maestà , sono cose troppo indigeste - - rispose Ciu ffettino , che cercava di darsi coraggio . - - Almeno ... sai dirmi che cosa penso in questo momento ? Vediamo , questo deve essere facile per te . Indovina . - - Vostra Maestà non pensa ... nulla ! - - gridò il ragazzo , con accento ispirato . - - Bravo ! vedo che l ' ingegno non ti manca . Adesso insegnami un giuoco di carte . - - Non ne conosco punti ! - - Allora fa ' qualche esperimento di prestidigitazione ... - - Non so neanche chi sia ... - - Chi ? - - La signora prestidigitazione ! - - Ci vuole una bella dose di pazienza con te , Ciuffettino ! ... Via , ti perdono : fammi un paio di salti mortali , e non se ne parli più ... - - Se si contenta di una mezza dozzina di capriòle ... - - propose Ciuffettino . - - Bah ! contentiamoci ! Il ragazzo cominciò una serie di belle capriòle in mezzo alla stanza : e re Pipino rideva ... rideva ... - - Sì non c ' è male - - disse poscia , asciugandosi gli occhi che avevano pianto per il gran convulso delle risa - - sembri proprio una scimmia ... sono contento ... sai fare altro ? ... - - So far querciòla ... - - Benissimo ! ... evviva ! ... Ciuffettino dovette ripetere l ' elegante esercizio una cinquantina di volte : poi il re , inesausto di godimenti , volle che egli ricominciasse la serie delle capriòle . A notte alta , il monarca disse : Ciuffettino e capitan Mangiavènto incontrano la nave dei ribelli - - Sono proprio convinto che mi divertirai molto . Oramai tu sei necessario , nel palazzo . È un gran bello svago , per un uomo come me , che deve reggere un popolo di fannulloni , e deve dare il buon esempio a tutti , sacrificandosi a non far mai niente ... è un gran bello svago , volevo dire , quello di possedere una graziosa scimmietta ammaestrata come tu sei ! E , in segno di suprema sodisfazione , re Pipino offerse al nostro eroe una caramella di menta di quelle da tre un soldo . XXIX Nel quale la Fata dei bambini dichiara che le crudeli prove di Ciuffettino sono cessate . DOPO tre giorni di quel lavoro , Ciuffettino fu preso da un ' uggia grandissima . Il re dei Fannulloni , con quella eterna storia della scimmia ammaestrata , Sbadigliopolis , dove non c ' erano che dormiglioni e imbecilli , la reggia , piena di ragnatela e di topi , tutti quei maggiordomi e quei servitori , che non facendo mai nulla combinavano sempre malanni su malanni , tutta quella roba stupida e sonnacchiosa , inutile e stagnante , finì col provocare nell ' animo del nostro amico un vivo senso di repulsione . E alla sera del terzo giorno , entrando nella sua camera , e vedendo il solito letto sfasciato , con le coltri sudice , Ciuffettino si buttò ginocchioni su l ' impiantito , e diede in uno scoppio di pianto disperato . - - Fatina dei bambini ! ... buona Fatina ! ... aiutami tu , aiutami tu , che sei tanto buona ! ... Mòviti a compassione ... Sono stanco ... di non far nulla ! ... Ho capito l ' ammaestramento : grazie , ma non ne voglio più ... Voglio tornar nei paesi dove i bambini imparano un mestiere , oppure studiano i libri ... i buoni libri che dicono tante belle cose ! ... Voglio tornar nei paesi dove ci sono i maestri ! ... Voglio rivedere i miei genitori e il mio professore , e la mi ' casa , eppoi il mi ' cane , eppoi mastro Mangiavento , eppoi mastro Trippetta ! ... Sono stato punito anche troppo dei miei sógni di bambino senza giudizio ! ... Volevo far l ' imperatore ... e ho visto che non c ' è sugo nemmeno a far l ' imperatore dei pappagalli ... volevo trovare un luogo dove non ci fosse l ' obbligo di lavorare , e dove i libri fossero sconosciuti ... e mi sono bell ' e persuaso che questo luogo è il più infelice angolo del mondo ... Per carità , Fatina mia ! ... sono pentito , e sinceramente , questa volta , di aver fatto e pensato tante bestialità ... Non voglio più fare le capriòle e le smorfie per divertire re Pipino ... voglio andarmene al mio paese ... voglio mostrare a tutti , ed anche ai miei vecchi che sono diventato buono e giudizioso ... Fatina mia , per carità ... Fatina bella , Fatina bella , Fatina bella ! E Ciuffettino piangeva , piangeva ... Ed ecco la solita vocina sottile sottile , armoniosa come un canto sommesso di usignoli , soffiargli all ' orecchio : - - Meriteresti che la lezione si prolungasse dell ' altro , perché sei stato un gran birichino . Ti ricordi quella volta , su la barca , con mastro Mangiavento ... quando dicesti tutte quelle sciocchezze fidando che la fata non ti ascoltasse ? Io , invece , ascoltavo ... e pensavo a punirti . Come s ' ingannano , certe volte i bambini ... ! - - Sono punito abbastanza , ti dico , bella Fatina ... Perdonami ... ! - - Lo so , lo so che il tuo pentimento è sincero . Sei convinto adesso che , per essere felici , e per riuscire utili ai propri genitori ed al prossimo , per divenire buoni cittadini e per onorare la patria , sono necessari la fermezza del carattere , il rispetto verso i superiori , l ' amore allo studio ed al lavoro , il disprezzo di ogni vanità e di ogni leggerezza ? Vedi col fatto che sia questo regno dei Fannulloni , per esempio ! ... - - Eh ! l ' ho visto ... l ' ho visto purtroppo ! - - Ti piacerebbe vivere sempre in un paese come questo ? - - Ne morirei , Fatina mia ! - - E se tutti i ragazzi la pensassero come la pensavi tu ... una volta ... , la terra si trasformerebbe in un grande regno dei Fannulloni ! ... - - Non ci mancherebbe altro ! - - Io leggo benissimo nell ' anima tua , Ciuffettino ! Tu sei guarito ... e ora voglio che tu sia anche contento della tua guarigione . - - Come ... bella Fatina ? ... - - Zitto , e ... vedrai : intanto , eccoti questo sassolino . Quando sarai fuggito dal palazzo , troverai , probabilmente , qualche difficoltà a passar le porte della città . Getta il sassolino contro le porte e si apriranno . Abbi cura di raccoglierlo : perché , se tu fossi inseguito , questo sassolino ti diverrebbe prezioso ... Il fanciullo sentì qualche cosa che gli scivolava nella mano destra . Era proprio un sassolino lucido e rotondo . - - Grazie , bella , buona , cara Fatina ! ... Ti prometto di pensare ogni giorno a te , come penso alla mi ' mamma ! Nella notte , mentre tutti dormivano nella reggia , Ciuffettino fuggì . Giunse alle porte di Sbadigliopolis e le trovò chiuse : ma il sassolino magico , come aveva detto la cara Fata dei bambini , glie le fece spalancare . Ciuffettino allora si gettò a corsa disperata nella campagna , tutta diffusa del mite chiarore azzurrino delle stelle . Ed ecco , di schianto , levarsi nel silenzio notturno un gran brusìo di voci furibonde . Il bimbo si fermò ad ascoltare . « Ci siamo ! ora davvero , sassolino mio , mi raccomando a te ! » La sua fuga era stata scoperta ; gli uomini di re Pipino montati su gli elefanti , si accingevano ad inseguirlo ! ... È vero che quegli animalacci eran pigri e melensi ; ma in fin delle fini , gli elefanti , anche quando hanno sonno , corrono sempre più di un bambino ... Ma Ciuffettino lanciò in direzione degli inseguitori il sassolino fatato . Dove questo cadde , si spalancò un abisso . E gli inseguitori dovettero fermarsi , mentre Ciuffettino correva vertiginosamente verso la spiaggia del mare . All ' alba si ritrovò nell ' istesso punto dove aveva approdato alcuni giorni innanzi : e vide , per colmo di fortuna , la sua zucca a vela che si dondolava leggermente ai soffi della brezza , in una spece di spaccatura degli scogli ... Mandò un grido di gioia e si precipitò verso la barca . - - Oh ! ... Fatina ... Fatina ... - - disse poi , saltando nella zucca , e sciogliendo la corda vegetale che la teneva legata ad una roccia - - adesso ... non ho più che un desiderio : chieder perdono a quel povero vecchio del mi ' babbo e a quella santa donna della mi ' mamma . Ma Cocciapelata , dove sarà ? ... Dove sarà , Cocciapelata ? E la zucca , spinta dalla vela di foglia di banana , prese il largo , mentre il sole si levava nel cielo come un gran pallone rosso . - - Addio , isola dei Fannulloni ! - - strillò Ciuffettino , agitando il cappelluccio . Ma , quasi per incanto , l ' isola fu di un subito avvolta da un fitto nebbione , e disparve come un miraggio . XXX Dove Ciuffettino ritrova miracolosamente il capitano Mangiavento ed il cane Melampo , e poi torna a Cocciapelata a rivedere i suoi genitori che lo avevano creduto morto . LA sera del quarto giorno di navigazione , Ciuffettino scorse un punto nero all ' orizzonte . - - Una nave , di certo ! - - esclamò il nostro eroe , tutto lieto , alzando gli occhi al cielo - - grazie , buon Dio ! ... sono bell ' e e salvo ! E di fatti , in capo a due ore , il ragazzo si trovava a bordo di una nave . E sapete , miei piccoli amici , che nave era quella ? Ve la dò ad indovinare in mille ! Quella di mastro Mangiavento ! E a bordo , Ciuffettino ritrovò il buon capitano Mangiavento , il quale , nel riabbracciare il suo caro ragazzo , pianse di gioia : e ritrovò il suo Melampo , che lo coprì di carezze e di linguate : e rivide alcuni marinai ribelli , con le facce contrite ... smorte ... con gli occhi lucenti ... Ma colui che lo aveva buttato in mare , chiuso nel sacco , non c ' era . Ciuffettino e Mangiavento si raccontarono scambievolmente le avventure che erano loro toccate dopo il tragico distacco . Quelle di Mangiavento ve le riassumo in poche parole . La barchetta , uscendo per un miracolo dal tenebroso vortice , aveva incontrato un gran bastimento che faceva vela per l ' Europa : e l ' uomo e il cane erano stati raccolti mezzo morti , dall ' equipaggio della nave . Destino volle che , pochi giorni dopo , la vecchia tartana di padron Mangiavento fosse ritrovata , mentre andava all ' impazzata , senza una direzione precisa , come un vascello fantasma . Mangiavento , con l ' aiuto dell ' equipaggio della nave salvatrice , recuperò il suo battello . Ai marinai ribelli fu inflitta una pena severissima ... E coloro che vennero giudicati meno colpevoli , e che si mostrarono sinceramente pentiti , tornarono a far parte dell ' equipaggio . Così mentre Mangiavento decideva di andare alla ricerca di Ciuffettino , per volere della divina Provvidenza , Ciuffettino navigava su la sua zucca incontro a mastro Mangiavento ! - - E adesso , figliuolo mio , - - chiese questi al nostro eroe - - che cosa vuoi fare ? La barchetta di Mastro Mangiavento - - Voglio rivedere il mi ' babbo e la mi ' mamma ! - - esclamò subito Ciuffettino . E il battello volse la prua in direzione delle coste europee . Questa volta il viaggio si compì senza incidenti degni di esser narrati . Oramai il periodo delle grandi prove si era chiuso per Ciuffettino . Prima di toccare terra , mastro Mangiavento disse al ragazzo : - - A te debbo la vita e questa nave . Le buone azioni meritano ricompensa . D ' ora innanzi , tuoi genitori non mancheranno di nulla ... e tu ... se vuoi , navigherai con Ciuffettino ritrova Mangiavento me ... E diventerai un bravo e forte marinaio ... Che posso dirti , Ciuffettino ? ... Sono vecchio , oramai ... Sono solo ... E ti amo come amavo il mi ' povero ragazzo ... che è in cielo ... Non abbandonarmi ! Quello che è mio , è tuo . Vuoi ? Ciuffettino , per tutta risposta , saltò al collo del degno uomo . - - Ora torna al tuo paese , figliuolo . Porta un po ' di gioia nella tua casa . Io verrò più tardi , a Cocciapelata , per conoscere il tu ' babbo e la tu ' mamma , e per ricondurti a bordo della mia nave ... Poco dopo il ragazzo , seguito da Melampo , correva a perdifiato su la stradicciòla che serpeggiava , salendo ripidamente , intorno al colle di Cocciapelata . E quando , nell ' ora solenne del tramonto , Cíuffettino giunse alle prime casette del villaggio natio , sentì che il cuore gli martellava forte e le gambe gli piegavano sotto . Dovette fermarsi per ripigliar fiato . Poi seguitò il cammino . I cani accucciati su le porte dei casolari , al suo passaggio , si alzavano stirando le membra , e le oche e i polli fuggivano da ogni parte , agitando le ali , schiamazzando , impauriti . Anzi , molte di quelle bestiòle riconobbero l ' antico Ciuffettino : il terrore dei cani , dei gatti , delle galline e delle oche di Cocciapelata . Qualche ragazzo , per la via , disse forte , additandolo : - - Toh ! guarda Ciuffettino ! ... Ma egli non badava a nulla : era giunto alla mèta . Eccolo dinanzi allo sgabuzzino di compare Attanasio ... Ecco lì il gatto , il povero gatto che aveva ricevuto tanti calci ... Il nostro eroe si trascinò fino alla porta della botteguccia , ma non ebbe coraggio di entrare . Chiamò , con un fil di voce : - - Babbo ! La sora Rosa , che traversava in quel momento la strada per portare la zuppa al marito , vide il fanciullo , e riLe vicinanze di Cocciapelata Melampo preannunzia alla sora Rosa il ritorno di Ciuffettino Ciuffettino è tornato mase un po ' in forse . Poi lo riconobbe . Cacciò uno strillo , lascio andar la zuppa in terra , e si slanciò sul suo figliuolo , balbettando , nella felicità improvvisa , immensa , insperata : - - Ah ! delizia mia ! ... core mio ! ... vita mia ! .. sei tu ! ... sei vivo ! La Madonna mi ha fatto la grazia ! ... È vivo ! ... È tornato ... è tornato dalla su ' mamma che lo adora ! A questo chiasso il sor Attanasio uscì fuori dallo sgabuzzino ... Vide , si portò la mano alla gola ... e cascò per le terre come un cencio . Il ragazzo e la sora Rosa corsero a lui . - - Babbo ... babbo mio ! ... - - gridò Ciuffettino coprendo di baci e di lacrime il viso del vecchio . Ma questi , passato il primo istante di intensa commozione , sorrise . - - Sei proprio tu ... il mio Ciuffettino ! - - riuscì a dire , con un singhiozzo . In quel momento soave ridevano tutti : rideva il povero ciabattino , rideva la sora Rosa , rideva il ragazzo , rideva Melampo , mostrando le gengive ... E anche il cielo , tutto sonoro di trilli e di voli , pareva ridere e illuminarsi di quella gioia sconfinata che si diffondeva dal più umile angolo della terra .