Miscellanea ,
I
Nel
quale
si
fa
la
presentazione
di
Ciuffettino
e
della
sua
famiglia
,
e
si
lancia
uno
sguardo
reverente
alla
culta
città
di
Cocciapelata
.
SEDETEVI
intorno
a
me
,
figliuoli
miei
,
e
state
ad
ascoltare
la
veridica
storia
di
Ciuffettino
:
quel
ragazzo
tanto
famoso
che
nessuno
di
voi
,
ci
scommetto
,
l
'
avrà
mai
sentito
neanche
nominare
.
E
perciò
,
mi
aspetto
già
la
domanda
:
-
-
Ciuffettino
!
toh
!
o
chi
era
,
Ciuffettino
?
Oh
!
bella
!
Ciuffettino
era
Ciuffettino
.
Un
bambinetto
alto
quanto
...
eh
no
,
il
solito
soldo
di
cacio
non
lo
dico
,
neanche
se
mi
bastonano
.
Mettiamo
,
tanto
per
cambiare
,
alto
come
una
pianta
di
basilico
.
La
faccia
sarebbe
stata
passabile
,
anzi
,
piuttosto
carina
,
se
lui
l
'
avesse
sempre
tenuta
pulita
:
ma
siccome
si
lavava
due
volte
la
settimana
per
figura
,
così
era
nera
e
brutta
come
un
carboncino
.
Ma
la
estrema
piccolezza
non
era
la
sola
specialità
del
nostro
eroe
:
egli
portava
fieramente
,
ritto
su
la
fronte
,
un
ciuffo
immenso
di
capelli
che
gli
dava
un
'
aria
curiosa
,
e
lo
faceva
somigliare
ad
uno
spolvera
mobili
.
E
lui
ci
teneva
,
sapete
,
al
suo
ciuffo
!
Guai
se
qualche
amico
gli
consigliava
giudiziosamente
di
farselo
tagliare
!
Era
capace
di
cominciar
subito
una
questione
;
con
il
solito
epilogo
di
pugni
e
di
scappellotti
.
In
paese
tutti
lo
chiamavano
Ciuffettino
,
per
canzonarlo
:
ma
Ciuffettino
,
invece
,
era
superbo
del
nomignolo
che
gli
avevano
appioppato
,
e
non
voleva
che
neppure
la
mamma
lo
chiamasse
con
il
suo
vero
nome
di
battesimo
.
Il
quale
era
...
Eh
!
non
lo
so
né
pure
io
.
Mettetene
uno
qualunque
voialtri
.
Ma
a
proposito
:
Ciuffettino
,
di
chi
era
figlio
?
Dove
abitava
?
A
queste
interrogazioni
risponderò
con
una
domanda
:
siete
mai
stati
a
Cocciapelata
?
Mi
dispiace
dovervi
dire
che
,
se
non
ci
siete
mai
stati
,
avete
fatto
malissimo
.
Non
andare
a
Cocciapelata
,
la
patria
di
Celso
Perepè
,
l
'
immortale
inventore
dei
cavatappi
a
macchina
,
è
lo
stesso
che
non
voler
vedere
nulla
di
bello
e
di
buono
al
mondo
.
Vergogna
!
È
vero
che
non
ci
sono
mai
stato
né
pure
io
,
ma
questo
non
vuol
dire
.
Io
me
la
figuro
benissimo
.
Cocciapelata
è
un
paesino
ridente
,
situato
su
una
collinetta
verde
,
vicino
al
mare
.
L
'
ultimo
censimento
,
fatto
dal
sindaco
del
paese
circa
un
paio
d
'
anni
fa
,
assegnava
a
Cocciapelata
la
cospicua
cifra
di
trecentosettantacinque
abitanti
,
compresi
dodici
cani
,
trentaquattro
porci
,
diciassette
galline
,
un
pappagallo
e
quattro
gatti
e
mezzo
.
Dico
quattro
gatti
e
mezzo
,
perché
Ménico
,
il
gatto
del
farmacista
,
mancava
di
due
zampe
,
della
coda
e
di
un
occhio
:
e
perciò
non
poteva
di
diritto
pretendere
al
titolo
ambito
di
gatto
intero
.
Le
fatiche
di
Ciuffettino
Cocciapelata
alta
è
un
ammasso
di
macerie
sudice
e
nere
;
gli
artisti
che
vengono
di
fuori
dicono
che
quella
parte
indecente
di
paese
è
bellissima
.
Cocciapelata
bassa
è
pulita
:
ha
due
strade
diritte
e
larghe
,
diciotto
case
a
due
piani
,
una
scuola
comunale
,
un
Circolo
dove
si
radunano
tutti
gli
imbecilli
del
villaggio
per
non
far
nulla
-
-
il
Circolo
si
chiama
Club
letterario
-
-
una
piazza
con
una
fontana
,
un
monumento
in
gesso
a
Celso
Perepè
,
e
un
teatrino
stabile
di
burattini
.
A
Cocciapelata
bassa
c
'
è
igiene
,
pulizia
,
e
quasi
direi
una
specie
di
eleganza
.
Gli
artisti
dicono
che
,
quella
parte
graziosa
del
paesello
è
bruttissima
.
Dove
stavano
e
che
cosa
facevano
i
genitori
di
Ciuffettino
?
Ecco
:
voi
entrate
in
Cocciapelata
dalla
porta
dei
Trulli
-
-
la
porta
che
anticamente
dava
su
la
via
del
principato
degli
Sbucciamela
-
-
e
camminate
dieci
passi
per
la
strada
maestra
:
poi
voltate
a
sinistra
,
poi
a
dritta
,
e
vi
trovate
davanti
alla
bottega
di
compare
Attanasio
,
il
ciabattino
di
moda
a
Cocciapelata
.
La
bottega
di
compare
Attanasio
non
era
in
fondo
che
uno
sgabuzzino
di
legno
;
però
non
bisognava
dirlo
al
brav
'
uomo
,
perché
allora
,
Dio
ci
scampi
e
liberi
,
c
'
era
da
sentirsi
tirare
una
scarpa
in
testa
.
Nella
botteguccia
,
ci
si
rigirava
appena
:
ma
compare
Attanasio
aveva
fatto
miracoli
,
ed
era
riuscito
ad
incastrare
in
un
metro
quadrato
di
spazio
il
proprio
banco
,
due
sgabelli
,
un
fornelletto
,
tre
volumi
molto
usati
dell
'
Almanacco
del
Secolo
,
ch
'
egli
rileggeva
regolarmente
quattro
volte
il
mese
da
una
quindicina
d
'
anni
,
e
un
gatto
quasi
soriano
,
che
rispondeva
al
nome
di
Gigi
...
quando
ne
aveva
voglia
.
Siccome
la
sora
Rosa
,
degna
consorte
dell
'
integerrimo
Attanasio
Battisòla
,
era
piuttosto
abbondante
di
forme
,
e
nella
bottega
non
c
'
entrava
,
così
la
si
contentava
,
povera
donna
,
di
starsene
per
istrada
a
far
la
calza
,
per
dir
male
con
le
vicine
della
moglie
del
sindaco
.
La
casa
di
Ciuffettino
L
'
avevano
desiderato
a
lungo
,
quel
benedetto
figliuolo
!
Oh
!
se
l
'
avevano
desiderato
!
Sfido
:
come
si
fa
a
concepire
una
famiglia
senza
ragazzi
?
L
'
onesto
ciabattino
,
dopo
tutto
,
non
stava
mica
male
;
poteva
dirsi
anzi
un
signoretto
:
guadagnava
alle
volte
anche
sei
soldi
il
giorno
,
e
non
ne
aveva
né
pure
per
dar
da
mangiare
a
Gigi
,
il
quale
era
costretto
di
campare
alle
spalle
del
salumaio
accanto
:
e
poi
,
fìgurarsi
:
in
paese
il
sor
Attanasio
lo
chiamavano
pomposamente
il
re
dei
disperati
!
Un
figliuolo
sarebbe
stato
proprio
il
cacio
su
i
maccheroni
!
Se
no
,
a
chi
avrebbe
lasciato
tutti
i
tesori
di
famiglia
?
A
chi
le
forme
?
A
chi
le
lesine
?
A
chi
gli
spaghi
?
A
chi
la
pece
?
A
chi
...
i
chiodi
?
Il
sor
Attanasio
Proprio
sul
limitare
della
vecchiaia
,
il
desiderato
figliuolo
venne
.
Sicuro
.
E
siccome
la
mamma
,
sbadatamente
,
prima
di
metterlo
alla
luce
,
andò
a
vedere
il
pappagallo
,
anzi
,
il
kakatoa
,
che
aveva
portato
dall
'
America
il
figliuolo
del
farmacista
,
così
il
ragazzo
nacque
...
con
il
ciuffo
.
Appena
Ciuffettino
ebbe
cinque
anni
,
il
babbo
lo
mandò
a
scuola
.
Bisogna
premettere
,
a
lode
del
nostro
eroe
,
che
era
venuto
su
un
monello
di
prima
forza
:
svogliato
,
bugiardo
,
sfacciato
,
sporco
...
Il
babbo
aveva
fatto
del
suo
meglio
per
metterlo
su
la
via
buona
:
ma
aveva
anche
troppe
scarpe
da
rattoppare
,
e
non
poteva
star
sempre
appresso
al
figliuolo
.
La
mamma
poi
,
si
sa
,
gliele
dava
tutte
vinte
...
Basta
:
a
sei
anni
,
Ciuffettino
era
più
asino
che
a
cinque
.
A
sette
,
peggio
che
mai
.
A
otto
,
non
ve
ne
parlo
.
A
nove
...
E
il
babbo
:
-
-
Ciuffettino
te
ne
pentirai
...
bada
,
Ciuffettino
!
...
stà
attento
...
studia
...
Ma
si
!
La
mamma
era
sempre
pronta
a
gridare
:
-
-
O
làscialo
un
po
'
in
pace
,
questo
figliolo
!
Non
vedi
come
è
miserino
,
povero
tesoruccio
?
A
farlo
studiar
tanto
c
'
è
il
caso
...
Gesummaria
!
...
di
mandarlo
all
'
altro
mondo
...
-
-
Così
lo
alleverai
una
birba
matricolata
!
-
-
strillava
compar
Attanasio
,
tirando
lo
spago
con
bizza
.
-
-
Esagerato
,
brontolone
!
-
-
E
tu
vecchia
senza
giudizio
...
Alle
volte
Ciuffettino
,
dopo
questi
discorsi
,
si
portava
la
punta
del
pollice
al
naso
,
e
stendendo
la
mano
a
ventaglio
,
faceva
:
-
-
Babbo
:
cucù
...
Compare
Attanasío
,
imbestialito
-
-
con
ragione
,
veh
!
-
-
gli
tirava
una
forma
di
legno
...
senza
colpirlo
:
e
Ciuffettino
,
per
il
dispiacere
,
andava
,
a
furia
di
capriòle
,
fino
al
teatro
dei
burattini
,
per
la
rappresentazione
diurna
.
-
-
Bel
rispetto
verso
suo
padre
!
Eh
!
quel
figliolo
!
quel
figliolo
finisce
male
...
Finisce
male
,
quel
figliolo
!
...
La
sora
Rosa
e
...
il
kakatoa
E
il
povero
padre
,
sospirando
per
la
gran
passione
,
tutto
confuso
,
finiva
sempre
per
mettere
i
tacchi
delle
scarpe
alla
rovescia
,
sollevando
la
suprema
quanto
legittima
indignazione
degli
avventori
:
fra
i
quali
,
non
ultimo
,
l
'
illustrissimo
signor
Spiridione
Falbalà
,
sindaco
e
droghiere
del
comune
di
Cocciapelata
.
II
In
cui
Ciuffettino
lascia
onorevolmente
gli
studi
,
e
compie
una
di
quelle
prodezze
che
lo
hanno
reso
celebre
tra
i
monelli
.
UN
giorno
Ciuffettino
andò
alla
scuola
di
cattivo
umore
.
Si
davano
gli
esami
bimestrali
,
e
il
ragazzo
non
sapeva
una
parola
di
quello
che
avrebbe
dovuto
dire
.
Il
maestro
-
-
un
vecchietto
calvo
,
con
certi
occhiali
che
sembravano
fanali
da
locomotiva
,
e
con
un
lungo
pastrano
verde
che
aveva
l
'
aspetto
di
una
gran
fodera
da
ombrelli
-
-
lo
chiamò
subito
alla
lavagna
.
Il
maestro
avrebbe
dovuto
esser
severo
con
quella
birba
,
che
pochi
giorni
prima
si
era
permesso
di
attaccargli
una
scala
di
carta
alle
falde
del
pastrano
:
ma
era
tanto
gentile
e
tanto
buono
,
quel
degno
vecchino
!
-
-
Andiamo
...
-
-
cominciò
-
-
prima
dell
'
aritmetica
,
ti
interrogherò
su
la
grammatica
.
Ciuffettino
volse
uno
sguardo
disperato
ad
un
suo
amico
,
come
per
dire
:
-
-
Se
non
mi
aiuti
,
son
fritto
!
-
-
Dunque
-
-
proseguì
il
maestro
-
-
la
grammatica
è
...
?
Ciuffettino
seguitava
a
far
il
telegrafo
senza
fili
con
il
proprio
compagno
.
E
il
maestro
:
-
-
La
grammatica
,
è
...
?
Che
cos
'
è
?
...
E
il
ragazzo
,
zitto
.
-
-
Oh
!
dico
a
te
,
sai
!
...
la
grammatica
?
...
-
-
La
grammatica
,
che
cosa
?
-
-
ripeté
finalmente
il
nostro
eroe
,
biascicando
le
parole
.
-
-
Che
cos
'
è
?
-
-
Quello
che
vòle
-
-
rispose
pronto
il
monello
,
credendo
di
aver
trovato
una
scappatoia
.
-
-
No
quello
che
voglio
!
Che
maniera
di
rispondere
?
La
grammatica
è
l
'
arte
...
su
via
...
rammentati
bene
...
-
-
È
l
'
arte
...
-
-
...
che
insegna
...
-
-
...
che
insegna
...
-
-
...
a
leggere
e
a
scrivere
...
-
-
...
a
leggere
e
a
scrivere
...
-
-
...
correttamente
.
-
-
...
correttamente
.
-
-
Bravo
.
Vedo
che
fai
progressi
.
Passiamo
ad
altro
.
Che
cos
'
è
,
la
parola
uomo
?
Un
nome
...
?
Un
nome
comune
,
eh
?
Benissimo
,
un
nome
comune
.
Di
che
genere
?
A
proposito
:
di
quante
specie
può
essere
,
il
genere
?
Ciuffettino
volse
l
'
occhio
al
compagno
,
che
alzò
due
dita
della
mano
facendo
un
certo
verso
con
la
bocca
per
significare
la
parola
due
.
E
Ciuffettino
,
pronto
:
-
-
Duecento
.
Il
maestro
diede
un
balzo
su
la
poltrona
.
-
-
Ma
come
!
pensaci
bene
:
è
tanto
facile
!
...
Di
quante
specie
...
su
da
bravo
...
Di
'...?
-
-
Duemila
...
!
Il
povero
maestro
sudava
freddo
...
-
-
Ventimila
!
-
-
ribadì
con
forza
Ciuffettino
.
Il
maestro
di
scuola
-
-
Ma
no
!
...
duecentomila
!
due
milioni
!
asino
!
bestia
che
sei
!
-
-
urlò
l
'
insegnante
,
fuori
dalla
grazia
di
Dio
-
-
Sono
dueeeee
...
due
,
capisci
?
genere
femminile
e
genere
maschile
...
-
-
E
poi
,
calmandosi
:
-
-
Passiamo
ad
altro
.
Ciuffettino
gonfiò
le
gote
e
alzò
gli
occhi
al
cielo
,
pensando
:
-
-
Auff
!
l
'
è
lunga
!
-
-
Spero
che
sarai
più
forte
in
aritmetica
.
Ti
darò
una
operazioncina
facile
facile
.
Ma
mèttici
un
po
'
di
attenzione
,
mi
raccomando
...
!
Tu
hai
in
un
panierino
ventisette
fichi
...
-
-
Hum
!
-
-
Hum
,
che
cosa
?
-
-
Nulla
:
ho
fatto
così
per
fare
:
hum
!
-
-
Dunque
,
tu
hai
in
un
panierino
ventisette
fichi
:
e
devi
fare
un
chilometro
di
strada
...
Ad
ogni
cinquanta
metri
tu
mangi
un
fico
-
-
segna
costi
su
la
lavagna
-
-
ora
io
ti
domando
:
quando
arrivi
a
destinazione
,
quanti
fichi
ti
rimangono
?
Questa
volta
l
'
amico
di
Ciuffettino
alzò
sette
dita
.
Ma
Ciuffettino
scosse
il
capo
.
-
-
Quanti
?
-
-
ripeté
il
maestro
,
aggiustandosi
gli
occhialoni
sul
naso
.
-
-
Tutti
-
-
disse
risolutamente
il
ragazzo
.
-
-
Tutti
!
-
-
gridò
il
vecchietto
,
tornando
a
montar
su
le
furie
-
-
ma
come
tutti
?
Ma
che
sei
,
sordo
?
Se
ne
mangi
uno
ogni
cinquanta
metri
...
-
-
Ma
io
non
li
mangio
,
perché
i
fichi
non
mi
piacciono
!
...
A
questa
uscita
la
scolaresca
diede
in
una
risatona
lunga
,
irrefrenabile
,
scrosciante
.
E
il
maestro
diventò
addirittura
furibondo
.
-
-
A
casa
,
monello
!
Compiango
i
tuoi
poveri
genitori
,
che
dovranno
tenersi
per
tutto
il
giorno
fra
i
piedi
un
somaro
come
te
!
Vedrai
,
che
bell
'
avvenire
che
ti
prepari
...
!
Via
,
a
casa
!
Io
non
ti
ci
voglio
più
,
qua
dentro
...
Quella
birba
di
Ciuffettino
si
strinse
nelle
spalle
:
poi
,
come
se
niente
fosse
,
esclamò
:
-
-
Giusto
:
anch
'
io
mi
ci
noiavo
,
a
scuola
.
Non
so
che
gusto
ci
si
provi
a
rifinirsi
gli
occhi
su
tutti
questi
libracci
...
Arrivederlo
e
grazie
.
Uscendo
dalla
scuola
,
il
buon
umore
gli
tornò
subito
in
corpo
.
E
perciò
si
mise
a
correre
,
saltando
come
un
capriòlo
,
verso
lo
sgabuzzino
del
babbo
.
-
-
Oh
!
babbo
!
oh
!
babbo
!
-
-
vociò
da
lontano
.
La
scuola
di
Cocciapelata
Compare
Attanasio
,
meravigliato
,
sporse
il
capo
fuor
della
botteguccia
.
-
-
C
'
è
vacanza
,
oggi
?
-
-
domandò
.
-
-
E
anche
domani
-
-
aggiunse
,
tutto
trafelato
,
Ciuffettino
,
arrivando
a
tempo
su
l
'
uscio
per
dare
il
consueto
calcio
quotidiano
al
povero
Gigi
che
faceva
le
fusa
.
-
-
Domani
?
-
-
ripeté
il
padre
del
bambino
,
in
tono
dolente
-
-
o
quando
la
riaprono
,
la
scuola
?
A
saperti
tutto
il
giorno
libero
di
fare
il
bighellone
...
c
'
è
da
sentirsi
riavere
...
-
-
Non
la
riapron
più
,
la
scuola
.
Non
la
sai
la
notizia
?
Il
Governo
ha
proibito
a
tutti
i
ragazzi
di
andare
a
scuola
.
E
poi
i
maestri
han
fatto
sciopero
.
-
-
Ma
smèttila
,
bugiardo
!
che
mi
tiri
fuori
adesso
?
Vado
ad
informarmi
io
.
Mentre
compare
Attanasio
si
toglieva
il
grembiule
per
uscire
,
eccoti
il
maestro
di
scuola
,
che
,
approfittando
dell
'
ora
di
ricreazione
,
era
voluto
venire
dal
babbo
di
Ciuffettino
a
raccontargli
le
geste
di
quel
brigante
.
-
-
Senta
...
ho
cacciato
via
di
scuola
il
suo
figliolo
perché
se
no
,
un
giorno
o
l
'
altro
,
finiva
male
...
È
un
vagabondo
,
un
somaraccio
,
uno
screanzato
...
Mi
dispiace
per
lei
,
povero
sor
Attanasio
,
che
è
un
onesto
operaio
...
Il
ciabattino
cascò
dalle
nuvole
.
Che
Ciuffettino
fosse
lo
scolaro
più
svogliato
della
scuola
elementare
di
Cocciapelata
,
lo
sapeva
;
ma
che
fosse
birbante
al
punto
di
farsi
metter
fuori
,
e
in
quel
modo
,
non
poteva
figurarselo
.
E
perciò
,
annichilito
dalle
parole
del
maestro
,
il
buon
uomo
si
pose
a
bofonchiare
:
-
-
Anche
questa
!
...
anche
questa
m
'
ha
fatta
!
...
ah
!
da
quando
è
nato
,
quel
ragazzo
è
stato
sempre
la
mi
'
disperazione
...
Ed
io
che
l
'
avevo
desiderato
tanto
...
!
Ora
che
ne
farò
,
io
,
che
ne
farò
?
Buttarlo
via
non
posso
:
è
il
mi
'
figliolo
,
e
gli
voglio
bene
,
nonostante
tutto
,
e
bisogna
che
me
lo
tenga
...
Ma
che
ne
farò
?
eh
?
Il
sor
Attanasio
si
asciugò
gli
occhi
con
il
rovescio
della
mano
pelosa
.
Ciuffettino
,
che
in
fondo
in
fondo
non
era
cattivo
,
si
sentì
commosso
,
e
mormorò
con
un
fil
di
voce
:
-
-
Babbo
...
non
lo
farò
più
...
perdonami
...
-
-
Eh
!
disgraziato
!
il
peggio
poi
sarà
per
te
...
Io
ti
perdono
,
ma
il
mio
perdono
non
serve
a
nulla
.
Bisogna
rimediare
...
-
-
Rimedierò
...
-
-
Ma
in
che
modo
?
lo
dica
lei
,
sor
maestro
...
-
-
Lo
metta
ad
imparare
un
mestiere
,
dia
retta
a
me
;
...
forse
...
chi
sa
...
con
un
padrone
severo
,
potrà
emendarsi
.
Il
ciabattino
tornò
al
suo
bischetto
,
e
ricominciò
a
tirar
lo
spago
.
Intanto
il
nostro
eroe
era
riuscito
a
ficcar
la
sua
minuscola
personcina
tra
lo
sgabello
del
babbo
e
la
parete
di
legno
della
botteguccia
,
rubando
il
posto
al
povero
Gigi
.
Il
maestro
si
voleva
sedere
su
un
sgabello
in
faccia
al
sor
Attanasio
:
ma
siccome
non
c
'
entrava
,
nello
sgabuzzino
,
così
dovette
sedersi
mezzo
dentro
e
mezzo
fuori
.
E
il
sole
gli
picchiava
sul
groppone
con
una
forza
!
...
-
-
Ecco
,
il
mio
consiglio
sarebbe
-
-
borbottava
il
maestro
,
che
si
sentiva
abbrustolire
,
dimenandosi
su
lo
sgabello
-
-
sarebbe
quello
...
-
-
Dica
,
dica
-
-
incoraggiava
compar
Attanasio
,
mentre
Ciuffettino
si
divertiva
a
tirargli
il
gatto
nelle
gambe
-
-
le
sue
le
son
parole
d
'
oro
...
-
-
Ecco
.
C
'
è
il
fabbro
ferraio
che
sta
in
piazza
,
il
quale
avrebbe
bisogno
di
un
ragazzo
...
-
-
Va
'
all
'
inferno
!
-
-
strillò
il
ciabattino
,
cercando
di
sferrare
un
calcio
al
gatto
.
-
-
Dice
a
me
?
-
-
A
lei
?
Le
pare
,
sor
maestro
?
L
'
avevo
con
il
gatto
.
Séguiti
pure
.
Diceva
,
che
il
fabbro
...
-
-
Ecco
...
parli
un
po
'
..
col
sor
Teodoro
...
badi
che
in
paese
lo
hanno
soprannominato
Trippetta
...
e
lui
se
ne
ha
per
male
...
non
gli
scappi
di
bocca
quel
soprannome
,
sa
...
-
-
Stia
tranquillo
...
Pezzo
di
canaglia
!
-
-
Badi
come
parla
!
...
Mi
maraviglio
!
-
-
Ma
io
...
-
-
Una
canaglia
sarà
lei
...
-
-
No
:
in
questo
caso
sarà
lei
...
-
-
Proprio
vero
:
tale
il
figlio
,
tale
il
padre
...
-
-
Io
dicevo
a
Ciuffettino
,
che
si
diverte
a
buttarmi
il
gatto
fra
le
gambe
...
-
-
Ah
!
non
parlava
con
me
!
...
-
-
Ma
si
figuri
...
-
-
Allora
,
facciamo
la
pace
...
Uno
dei
soliti
scherzi
di
Ciuffettino
...
-
-
Diamine
!
qua
la
mano
...
-
-
Eccola
,
compare
Attanasio
...
Intanto
Ciuffettino
,
con
una
abilità
sorprendente
,
da
perfetto
contorsionista
,
era
passato
tra
le
gambe
del
padre
e
si
era
accoccolato
senza
che
nessuno
se
ne
avvedesse
,
sotto
lo
sgabello
,
e
li
,
ricominciò
la
medesima
storia
con
il
gatto
.
-
-
Il
fabbro
,
capisce
-
-
continuava
l
'
insegnante
-
-
ha
molto
lavoro
.
Sul
principio
il
ragazzo
non
potrà
guadagnar
tesori
,
ma
...
ohi
!
ohi
!
-
-
Che
c
'
è
?
-
-
C
'
è
che
quel
suo
gatto
ha
certe
unghie
!
O
non
potrebbe
tenerlo
in
casa
,
benedetto
lei
?
-
-
In
casa
?
Ma
il
mio
Gigi
deve
stare
in
bottega
..
!
-
-
Ah
!
furfante
,
grullaccio
,
mascalzone
!
...
-
-
Moderi
i
termini
,
sa
!
-
-
Che
vuol
moderare
?
io
ripeto
:
furfante
,
grullaccio
...
Il
maestro
l
'
aveva
,
naturalmente
,
con
Ciuffettino
.
Il
quale
stava
segando
,
con
una
piccola
sega
da
traforo
che
gli
aveva
regalata
il
figlio
del
falegname
di
faccia
,
una
gamba
dello
sgabello
.
Quando
compare
Attanasio
si
alzò
,
mostrando
i
pugni
al
maestro
,
questi
si
mise
a
strillare
.
-
-
Ma
è
matto
?
se
la
piglia
con
me
?
-
-
Già
,
con
lei
!
o
perché
mi
dà
della
canaglia
,
del
grullaccio
...
?
-
-
Ma
io
parlavo
con
Ciùf
...
Non
poté
finire
:
lo
sgabello
,
privo
dell
'
appoggio
di
una
gamba
si
rovesciò
,
e
il
maestro
fece
un
capitombolo
,
buttando
all
'
aria
il
bischetto
con
quanto
c
'
era
sopra
.
E
qui
successe
il
finimondo
.
Una
scarpa
venne
lanciata
proprio
sul
naso
di
compar
Attanasio
,
il
quale
,
cieco
di
rabbia
,
urlando
come
un
ossesso
,
sfondò
con
un
pugno
la
parete
della
bottega
,
e
dette
un
pestone
formidabile
al
gatto
:
Gigi
,
per
la
paura
e
per
il
dolore
,
fuggì
,
passando
su
la
faccia
del
maestro
,
graffiandogli
il
naso
e
rompendogli
i
vetri
degli
occhialoni
...
Figuratevi
le
urla
,
i
lamenti
,
le
esclamazioni
dei
due
vecchi
...
In
breve
tutta
la
stradicciòla
fu
piena
di
gente
che
voleva
sapere
che
cosa
fosse
avvenuto
.
Ma
intanto
,
la
vera
causa
di
tutto
quel
putiferio
...
correva
a
gambe
levate
giù
per
le
pendici
del
colle
,
verso
la
spiaggia
del
mare
.
Ciuffettino
,
per
affogare
la
paura
,
andava
a
fare
un
bel
bagno
!
III
Dove
Burchiello
,
figlio
dell
'
oste
Veleno
,
compiange
dì
vero
cuore
Ciuffettino
e
gli
propone
di
andar
con
lui
a
vedere
ì
fochi
dal
nipote
del
barbiere
Tosacani
.
ED
ecco
Ciuffettino
a
tirare
il
mantice
nella
bottega
del
sor
Teodoro
,
detto
volgarmente
Trippetta
.
Il
mantice
soffiava
,
ma
il
ragazzo
soffiava
più
del
mantice
.
Per
i
primi
quattro
giorni
,
le
cose
andarono
benino
:
Ciuffettino
si
divertiva
a
veder
battere
il
ferro
rovente
,
a
vederlo
foggiare
,
limare
,
lustrare
:
e
il
divertimento
gli
faceva
dimenticar
la
noia
e
la
fatica
del
mantice
.
Ma
dopo
pochi
giorni
...
si
tornò
alle
solite
.
Ciuffettino
doveva
andare
a
bottega
alle
sei
:
finì
con
l
'
andarci
alle
due
dopo
mezzogiorno
.
Doveva
aiutare
il
padrone
nel
suo
lavoro
e
invece
stava
su
l
'
uscio
di
bottega
a
fare
il
chiasso
con
i
compagni
.
E
il
sor
Teodoro
se
ne
lagnò
subito
con
compare
Attanasio
.
-
-
Lo
vedi
?
-
-
gridava
questi
rivolto
alla
madre
del
bambino
.
-
-
Lo
vedi
?
Tu
che
lo
proteggi
sempre
?
È
inutile
:
da
quel
ragazzo
non
si
potrà
mai
cavar
niente
di
bòno
.
E
invece
di
formare
la
consolazione
dei
nostri
ultimi
giorni
,
Ciuffettino
...
ci
manderà
più
presto
al
camposanto
.
La
sora
Aspasia
,
che
a
proposito
del
figliolo
era
incorreggibile
,
rispondeva
,
corrucciata
:
-
-
Ma
che
camposanto
!
...
Certe
cose
,
proprio
,
non
si
sa
come
t
'
escano
di
bocca
...
È
un
po
'
fiero
,
povero
bimbo
...
ma
il
cuore
è
bono
...
Una
volta
,
il
sor
Teodoro
disse
a
Ciuffettino
:
-
-
Senti
...
stasera
mi
toccherà
a
far
tardi
perché
ci
ho
un
lavoro
da
terminare
...
E
tu
mi
aiuterai
:
così
ti
regalerò
due
bei
soldi
nuovi
di
zecca
.
Ora
vado
ad
avvisare
i
tuoi
che
non
ti
aspettino
a
cena
:
e
poi
passo
dal
farmacista
per
sentire
del
letto
da
allargare
...
Torno
subito
:
hai
capito
?
Non
far
malanni
...
-
-
Ma
io
,
veramente
,
stasera
preferivo
di
andare
a
dormire
!
-
-
esclamò
Ciuffettino
con
un
muso
lungo
un
miglio
.
-
-
Caro
mio
,
quando
uno
deve
guadagnarsi
il
pane
con
le
proprie
braccia
,
bisogna
che
lasci
da
parte
le
poltronerie
.
Rammèntalo
:
perché
tu
,
disgraziatamente
,
non
sei
il
figlio
di
un
signore
:
e
ti
toccherà
a
lavorare
come
un
ciuco
per
campar
la
vita
...
-
-
Come
un
ciuco
lavorerete
voi
!
-
-
disse
il
ragazzo
,
tutto
impermalito
.
-
-
Io
,
per
vostra
regola
,
quando
sarò
grande
,
farò
il
milionario
!
...
Il
sor
Teodoro
detto
«
Trippetta
»
Il
sor
Teodoro
non
gli
rispose
neanche
-
-
perché
con
quel
monello
c
'
era
da
compromettersi
,
proprio
.
Si
infilò
la
giacca
e
uscì
.
Imbruniva
.
Nella
piazzetta
del
villaggio
i
buoni
paesani
si
radunavano
in
crocchi
intorno
alla
fontana
,
a
frescheggiare
.
I
ragazzi
correvano
,
saltavano
,
ridendo
e
schiamazzando
,
tra
i
gruppi
dei
grandi
,
e
Ciuffettino
,
che
se
ne
stava
mogio
mogio
su
la
porta
della
bottega
,
li
guardava
,
sospirando
malinconicamente
.
Burchiello
Ad
un
tratto
il
suo
occhio
ebbe
un
lampo
di
gioia
.
Nella
penombra
della
sera
aveva
intravveduto
le
linee
piuttosto
goffe
del
suo
buon
amico
Gigino
,
soprannominato
,
chi
sa
perché
,
Burchiello
,
da
tutta
la
ragazzaglia
di
Cocciapelata
.
Burchiello
era
figlio
di
un
oste
del
paese
,
che
si
era
reso
celebre
nei
dintorni
per
il
Marsala
fatto
con
la
camomilla
e
l
'
estratto
di
sorbe
fermentate
.
Il
figliuolo
di
tanto
padre
era
una
birba
peggio
di
Ciuffettino
:
e
però
Ciuffettino
gli
portava
un
amore
sviscerato
.
-
-
Buonasera
,
Ciuffettino
-
-
fece
Burchiello
avvicinandosi
.
-
-
Buonasera
,
Burchiello
.
-
-
O
che
fai
?
-
-
Mi
diverto
a
contar
le
lucciole
.
-
-
Buon
pro
ti
faccia
!
Addio
...
-
-
Dove
vai
?
-
-
Giusto
!
Perché
non
vieni
anche
te
?
C
'
è
il
nipote
del
Barbiere
Tosacani
che
ha
comprato
quattro
soldi
di
mortaretti
,
e
li
vuole
sparare
tutti
stasera
...
Cocciapelata
,
patria
di
Ciuffettino
-
-
Ma
bisogna
andare
a
Cocciapelata
alta
...
-
-
Eh
!
già
!
-
-
E
io
non
posso
,
perché
ci
ho
da
aspettare
padron
Teodoro
,
che
torna
per
lavorare
sino
a
tardi
...
-
-
E
tu
devi
star
lì
ad
aiutarlo
?
-
-
Già
a
far
soffiare
il
mantice
!
-
-
Ti
compatisco
...
poveraccio
!
Proprio
,
ti
compatisco
.
Ciuffettino
tacque
,
e
alzò
gli
occhi
al
cielo
.
In
quella
,
eccoti
la
sora
Menica
,
la
moglie
del
sor
Teodoro
,
con
un
grosso
involto
sotto
il
braccio
,
e
due
piatti
coperti
in
mano
.
...
eccoti
la
sora
Menica
...
-
-
Guarda
,
Ciuffettino
-
-
disse
la
buona
donna
appoggiando
la
roba
sopra
un
banco
-
-
questa
è
la
cena
del
mi
'
marito
...
Digli
che
non
faccia
tanto
tardi
,
che
non
si
affatichi
troppo
,
poveromo
...
Intanto
,
per
aspettarlo
gli
cucirò
du
'
camicie
...
Buonasera
,
figliolo
...
abbi
giudizio
,
sai
,
non
ti
allontanare
di
bottega
...
-
-
Ma
ché
!
-
-
fece
il
ragazzo
,
con
un
gesto
da
grand
'
uomo
annoiato
.
-
-
Sei
proprio
una
vittima
!
-
-
seguitava
Burchiello
,
sedendosi
sul
limitare
della
bottega
,
e
voltando
il
capo
di
tratto
in
tratto
verso
il
banco
dove
era
stata
depositata
la
cena
del
sor
Teodoro
.
-
-
Quando
passo
di
qui
,
e
ti
vedo
a
tirare
il
mantice
...
proprio
...
mi
vien
da
piangere
!
Era
stracotto
con
le
lenti
...
Ciuffettino
si
sedette
accanto
all
'
amico
e
lo
baciò
delicatamente
su
di
un
occhio
.
-
-
Ma
il
tuo
babbo
-
-
disse
poi
,
asciugandosi
una
lacrima
-
-
non
ti
dice
mai
di
lavorare
?
-
-
Ché
!
...
mai
!
Mio
padre
ha
altro
per
il
capo
!
...
C
'
è
la
mamma
:
ma
alla
mamma
non
si
dà
retta
.
Sarebbe
ora
di
finirla
,
con
questa
storia
!
Perché
,
dico
io
,
un
povero
bambino
ha
da
star
le
ore
e
le
ore
a
rovinarsi
la
salute
su
i
libri
,
o
pure
ad
affaticarsi
in
una
bottega
di
falegname
o
di
fabbro
?
Via
...
non
c
'
è
carità
,
siamo
giusti
.
I
ragazzi
non
debbono
far
mai
nulla
:
altrimenti
,
a
che
servirebbe
di
essere
ragazzi
?
Burchiello
parlava
e
arricciava
il
naso
.
-
-
Ma
che
hai
?
-
-
gli
domandò
Ciuffettino
.
-
-
Sento
un
certo
odorino
che
...
-
-
È
odore
di
stufatino
coi
fagioli
-
-
disse
,
ridendo
,
il
figlio
di
compar
Attanasio
.
-
-
Povero
grullo
!
questo
gli
è
cavolo
trascinato
...
-
-
Ma
che
cavolo
d
'
Egitto
!
È
stufatino
!
-
-
È
cavolo
!
-
-
È
stufatinooo
!
-
-
Vogliamo
vedere
?
-
-
O
vediamo
!
E
i
due
bricconcelli
si
avvicinarono
al
banco
e
alzarono
uno
dei
piatti
portati
dalla
Menica
.
-
-
Hai
visto
,
grullo
?
Patate
lesse
e
condite
!
-
-
Ma
guardiamo
quell
'
altro
piatto
...
-
-
Guardiamo
pure
!
...
Era
stracotto
con
le
lenti
:
ma
uno
stracotto
così
bello
e
profumato
,
che
sembrava
dicesse
:
màngiami
,
màngiami
!
IV
Dove
Ciuffettino
e
Burchiello
si
mangiano
la
cena
di
compare
Teodoro
detto
Trippetta
e
poi
vogliono
fare
arrosto
il
gatto
di
bottega
.
CURIOSA
!
-
-
disse
,
dopo
una
pausa
,
Burchiello
-
-
A
vederlo
,
così
a
occhio
e
croce
,
questo
stracotto
mi
fa
l
'
effetto
che
debba
essere
salato
...
-
-
E
io
scommetto
che
è
sciocco
-
-
È
salato
-
-
È
sciocco
!
-
-
Proviamo
!
-
-
Non
ci
mancherebbe
altro
!
E
allora
,
Trippetta
,
che
cosa
mangia
?
-
-
Eh
!
per
un
pochino
...
-
-
Ma
se
se
ne
accorge
?
-
-
Fa
'
come
vuoi
:
io
per
me
proverei
...
-
-
E
poi
il
mi
'
babbo
dice
che
la
roba
degli
altri
va
lasciata
stare
...
-
-
Il
tu
'
babbo
,
vedi
,
è
un
brav
'
uomo
:
ma
ci
ha
troppe
frasche
per
il
capo
.
Da
'
retta
a
me
...
-
-
No
,
no
,
ecco
:
non
voglio
.
-
-
E
allora
,
arrivederci
:
io
vo
a
vedere
i
fochi
dal
nipote
del
barbiere
Tosacani
...
chi
sa
che
bellezza
...
-
-
Addio
...
e
divèrtiti
.
Quando
Burchiello
stava
per
varcare
la
soglia
dell
'
uscio
di
bottega
,
Ciuffettino
lo
richiamò
.
-
-
Sicché
,
tu
dici
che
quello
stracotto
è
salato
?
-
-
E
come
!
-
-
Bah
!
a
me
,
tanto
,
non
importa
nulla
.
E
i
fochi
,
i
fochi
?
-
-
Quattro
soldi
di
mortaretti
...
-
-
E
li
fa
scoppiare
tutti
insieme
?
-
-
Tutti
insieme
!
Ciuffettino
e
Burchiello
-
-
Chi
sa
che
bel
vedere
!
basta
,
addio
,
Burchiello
,
ci
vediamo
domani
.
E
Ciuffettino
mandò
un
sospiro
lungo
un
miglio
.
Ma
Burchiello
aveva
fatto
appena
quattro
passi
che
si
sentì
chiamare
un
'
altra
volta
.
-
-
Senti
...
oh
!
ci
vengono
dimolti
ragazzi
a
vedere
i
fochi
?
-
-
Tutti
i
ragazzi
di
Coccîapelata
,
vuoi
dire
-
-
esclamò
Burchiello
,
rientrando
in
bottega
-
-
oh
!
sarà
proprio
una
cosa
da
raccontarsi
...
-
-
Io
,
un
pezzettino
di
stracotto
lo
assaggerei
:
ma
piccolo
...
per
provare
...
-
-
Ma
diamine
!
-
-
eppoi
senti
:
quando
un
amico
,
un
vero
amico
,
ti
dà
un
consiglio
,
non
fare
il
sordo
.
I
consigli
dei
genitori
,
quelli
sì
che
sono
interessati
;
ma
i
consigli
degli
amici
...
neanche
per
sogno
!
-
-
I
consigli
...
de
'
genitori
?
-
-
Sicuro
,
vah
!
i
genitori
hanno
l
'
interesse
...
di
farci
stare
boni
.
-
-
Tiranni
!
-
-
borbottò
Ciuffettino
,
avvicinandosi
al
piatto
dello
stufato
.
-
-
Nemici
delle
consolazioni
!
-
-
ribadì
Burchiello
,
seguendo
l
'
amico
.
-
-
Chi
l
'
assaggia
per
il
primo
?
-
-
disse
Ciuffettino
.
-
-
Io
...
perché
sono
più
attempato
di
te
,
e
ho
diritto
a
certi
riguardi
-
-
rispose
dignitosamente
Burchiello
.
-
-
Mi
dispiace
,
ma
il
primo
sarò
io
...
-
-
Neanche
per
sogno
!
...
-
-
O
vediamo
!
Il
nostro
eroe
,
lesto
lesto
,
acciuffò
un
pezzetto
di
stracotto
e
se
lo
cacciò
in
bocca
:
ma
quell
'
altro
,
non
meno
lesto
di
lui
,
ne
acciuffò
un
altro
pezzo
e
lo
ingoiò
senza
neanche
masticarlo
,
come
fanno
i
cani
.
Mosso
da
un
desiderio
legittimo
di
rivincita
,
siccome
di
carne
non
ce
n
'
era
più
,
Ciuffettino
raccolse
con
la
mano
tutte
le
lenti
,
e
fece
,
per
mangiarle
;
ma
Burchiello
gli
diede
un
buffetto
al
braccio
,
e
le
lenti
saltarono
in
terra
.
-
-
O
che
credi
?
...
imbecille
!
-
-
esclamò
,
in
tono
irato
,
Burchiello
.
-
-
Dici
a
me
?
-
-
Sì
,
a
te
...
imbecille
e
somaro
!
-
-
Allora
...
aspetta
...
Si
accapigliarono
,
e
cominciarono
a
menarsi
botte
da
orbi
.
Dopo
un
quarto
d
'
ora
di
pugilato
,
i
due
amici
si
lasciarono
:
Ciuffettino
aveva
il
naso
sbucciato
e
un
occhio
pesto
,
e
Burchiello
un
orecchio
graffiato
e
un
sopracciglio
gonfio
come
un
palloncino
.
Fatti
i
conti
,
erano
pari
:
ragione
per
cui
,
senza
stare
a
pensarci
sopra
,
si
dettero
la
mano
,
si
abbracciarono
,
si
baciarono
,
e
giurarono
di
non
leticare
mai
più
.
Ciuffettino
e
Burchiello
si
accopigliano
-
-
Facciamo
arrostire
il
gatto
!
-
-
Del
resto
avevi
ragione
:
lo
stracotto
era
piuttosto
salatino
-
-
osservò
il
nostro
eroe
,
avvicinandosi
al
piatto
delle
patate
-
-
bisognerebbe
vedere
,
se
...
-
-
Giusto
!
me
l
'
hai
cavata
di
bocca
!
Bisognerebbe
provare
le
patate
-
-
Ma
e
quando
torna
il
sor
Teodoro
,
e
non
trova
nulla
?
-
-
Gli
dici
che
è
venuta
la
su
'
sposa
,
e
ha
detto
che
per
questa
sera
non
le
andava
a
verso
di
preparare
da
cena
...
-
-
Eh
!
No
...
se
ne
verrebbe
ad
accorgere
...
Piuttosto
prepariamogli
noi
qualche
cosa
...
-
-
Mi
viene
un
'
idea
!
...
Ma
prima
mangiamo
le
patate
!
E
tuffò
le
mani
nel
piatto
avidamente
.
-
-
Sei
sempre
lo
stesso
villanzone
!
-
-
gridò
inviperito
Ciuffettino
,
mettendo
addirittura
il
muso
nell
'
intingolo
-
-
aspetta
...
ohè
!
...
che
te
...
le
vuoi
...
mangiar
tutte
...
te
...
?
?
-
-
Faccio
il
comodo
mio
...
-
-
rispondeva
l
'
altro
a
bocca
piena
.
-
-
Brutto
cretino
!
-
-
Cretino
a
me
?
-
-
Sì
,
a
te
,
a
te
,
a
te
!
Non
mi
fai
mica
paura
,
sai
!
...
-
-
Vieni
avanti
,
se
hai
fegato
!
...
E
ripeti
che
sono
un
cretino
!
-
-
Sì
,
cretino
,
e
ciuco
...
-
-
Ah
!
questa
volta
ti
strappo
il
ciuffo
in
parola
d
'
onore
.
Si
accapigliarono
e
ricominciarono
a
menarsi
botte
da
orbi
.
Dopo
una
ventina
di
minuti
di
pugilato
,
i
due
amici
si
lasciarono
:
Ciuffettino
aveva
strappato
a
Burchiello
i
bottoni
della
giacca
,
e
Burchiello
aveva
strappato
a
Ciuffettino
il
goletto
e
la
cravatta
...
Anche
questa
volta
,
fatti
i
conti
,
erano
pari
.
-
-
Rendimi
il
goletto
!
-
-
E
tu
rendimi
i
miei
bottoni
!
-
-
E
facciamo
la
pace
!
-
-
Facciamola
pure
!
Senza
stare
a
pensarci
sopra
,
si
dettero
la
mano
,
si
abbracciarono
,
si
baciarono
,
e
giurarono
di
non
leticare
mai
più
.
-
-
E
ora
?
-
-
disse
Ciuffettino
,
grattandosi
un
orecchio
a
sangue
-
-
col
padrone
,
come
si
fa
?
-
-
Te
l
'
ho
detto
che
ci
ho
un
'
idea
!
Al
padrone
arrostiremo
un
gatto
.
-
-
Un
gatto
?
-
-
Sicuro
:
i
gatti
,
tanto
,
somigliano
alle
lepri
tal
quale
.
Io
lo
so
perché
il
mi
'
babbo
dà
sempre
ai
suoi
avventori
il
gatto
,
dicendo
:
-
-
Ecco
:
questa
è
quella
lepre
che
ho
ammazzato
ier
l
'
altro
...
-
-
O
dove
lo
troviamo
,
il
gatto
?
-
-
Si
cerca
,
toh
!
-
-
Pigliamo
il
gatto
di
bottega
!
-
-
Giusto
!
Micio
,
micio
,
micinooo
...
-
-
Non
vuol
venire
...
Eh
!
ma
lo
acchiappo
:
intanto
,
tu
,
accendi
il
fuoco
...
Ciuffettino
rincorreva
il
gatto
per
la
bottega
,
ma
il
gatto
,
prevedendo
il
fatale
pericolo
che
lo
minacciava
,
faceva
lanci
incredibili
,
di
qua
e
di
là
,
e
ogni
tanto
si
ficcava
negli
angoli
più
oscuri
,
per
riscappare
al
momento
opportuno
.
Burchiello
,
nella
smania
di
attivare
il
fuoco
,
aveva
strappato
la
corda
del
mantice
.
Per
non
fare
altri
malanni
,
bruciò
tutti
i
libri
e
i
giornali
che
trovò
in
bottega
(
il
sor
Teodoro
ci
teneva
,
a
essere
un
fabbro
ferraio
letterato
)
ma
rovesciò
subito
un
bigonciòlo
d
'
acqua
su
le
fiamme
perché
gli
pareva
che
...
divampassero
troppo
.
Intanto
Ciuffettino
,
sempre
più
accanito
,
correva
dietro
al
gatto
,
e
buttava
giù
arnesi
,
banchi
,
sgabelli
;
per
ultimo
,
volendo
tirar
fuori
la
vittima
di
sotto
una
credenza
dove
c
'
erano
bottiglie
e
bicchieri
,
fece
cader
la
credenza
;
non
vi
so
dire
che
spicinìo
:
tutto
andò
in
pezzi
:
bottiglie
,
vetri
,
bicchieri
;
una
rovina
senza
l
'
uguale
.
E
il
gatto
,
còlto
il
momento
buono
,
prese
l
'
uscio
e
filò
in
piazza
.
Allora
il
nostro
eroe
,
furibondo
,
senza
pensare
più
a
nulL
'
inseguimento
del
gatto
la
,
piantò
la
bottega
,
e
si
cacciò
a
correre
disperatamente
dietro
l
'
animale
:
Burchiello
,
in
quattro
lanci
,
gli
fu
vicino
:
e
tutti
e
due
,
come
dèmoni
scatenati
,
seguitarono
la
corsa
furiosa
.
Il
gatto
andava
verso
la
campagna
:
e
loro
dietro
,
a
scapicollo
,
per
vie
scoscese
,
nella
notte
limpida
,
soffusa
della
melanconica
alba
lunare
.
V
In
cui
Ciuffettino
per
le
sue
birichinate
si
trova
a
dover
passare
la
notte
nel
bosco
,
e
si
incontra
nel
terribile
Lupo
mannaro
.
GIUNSERO
alla
riva
del
mare
,
e
,
seguendo
la
spiaggia
sabbiosa
,
s
'
inoltrarono
nella
pineta
.
Là
sotto
c
'
era
buio
pesto
.
Ma
i
ragazzi
seguitavano
a
correre
,
a
casaccio
,
picchiando
di
tanto
in
tanto
la
testa
nei
tronchi
degli
alberi
,
inciampando
nei
rami
bassi
,
nell
'
erba
folta
,
cadendo
e
rialzandosi
.
A
un
certo
punto
,
trafelati
,
si
fermarono
in
uno
spazio
libero
,
nel
quale
piovevano
i
raggi
della
luna
.
Si
guardarono
qualche
tempo
,
soffiando
:
poi
Ciuffettino
,
in
tono
lamentoso
,
domandò
:
-
-
Adesso
,
come
faccio
a
tornare
a
bottega
?
-
-
A
me
lo
dici
?
-
-
ribatté
Burchiello
,
stringendosi
nelle
spalle
-
-
che
c
'
entro
io
?
-
-
Come
,
che
c
'
entri
!
E
lo
stracotto
chi
l
'
ha
mangiato
?
-
-
Tu
hai
detto
:
proviamo
...
-
-
Tu
l
'
hai
detto
.
-
-
No
,
l
'
hai
detto
tu
.
Senti
,
Burchiello
,
non
mi
fare
stizzire
,
perché
se
no
,
lo
sai
,
finisce
male
.
-
-
Ci
ho
colpa
io
se
ti
sei
lasciato
scappare
il
gatto
?
-
-
Io
mi
sono
lasciato
scappare
il
gatto
,
ma
se
tu
non
fossi
venuto
a
bottega
a
darmi
quei
bei
consigli
...
-
-
Già
l
'
ho
sempre
pensato
che
tu
sei
un
povero
figliolo
,
uno
strullo
...
-
-
Bada
come
parli
,
veh
!
-
-
Lo
sai
che
quando
voglio
dartele
,
non
fo
complimenti
...
-
-
Séntilo
,
oh
!
Or
ora
ne
hai
buscate
quanto
un
ciuco
...
-
-
Quanto
un
ciuco
!
Ma
che
,
ti
ci
vorresti
riprovare
?
-
-
Eh
,
perché
no
?
Per
acchiappare
il
gatto
Non
dissero
altro
:
si
accapigliarono
,
e
ricominciarono
a
menarsi
botte
da
orbi
.
Dopo
un
dieci
minuti
di
quel
lavoro
,
i
due
amiconi
si
lasciarono
;
Ciuffettino
aveva
la
faccia
tutta
graffiata
,
e
Burchiello
era
pieno
di
bernoccoli
.
-
-
E
adesso
,
facciamo
la
pace
!
-
-
disse
Ciuffettino
.
-
-
Facciamola
pure
!
Senza
stare
a
pensarci
sopra
,
si
dettero
la
mano
,
si
abbracciarono
,
si
baciarono
,
e
giurarono
di
non
leticare
mai
più
.
-
-
Ora
che
non
c
'
è
più
speranza
di
riacchiappare
quel
gatto
birbone
-
-
propose
Burchiello
-
-
torniamo
a
casa
...
-
-
E
,
sai
,
ci
sarà
da
fare
un
miglio
!
...
-
-
Colpa
tua
:
se
correvi
meno
!
-
-
Bravo
!
Ma
io
correvo
dietro
al
gatto
!
-
-
E
io
correvo
dietro
a
te
!
-
-
Io
,
per
stasera
,
a
Cocciapelata
non
ci
ritorno
davvero
!
-
-
E
i
fochi
del
nipote
del
barbiere
Tosacani
?
-
-
Ma
a
quest
'
ora
sono
stati
belli
e
accesi
...
-
-
Bah
!
io
voglio
andare
a
dormire
nel
mi
'
letto
.
-
-
Figùrati
!
se
torno
a
casa
,
il
babbo
gli
è
capace
di
rompermi
il
manico
della
granata
su
la
schiena
.
-
-
Ma
sai
che
è
un
bel
tipo
,
il
tu
'
babbo
!
-
-
Capirai
:
il
sor
Teodoro
sarà
andato
subito
a
raccontargli
ogni
cosa
...
Guai
se
ci
penso
!
mi
si
rizzano
i
capelli
in
capo
...
No
,
no
,
a
casa
per
una
settimana
almeno
non
ci
ritorno
...
-
-
Vieni
via
,
buacciòlo
:
ti
proteggo
io
!
-
-
Bella
protezione
!
Grazie
.
-
-
Vieni
,
sì
o
no
?
-
-
No
,
no
e
no
.
-
-
Davvero
?
-
-
Davvero
,
davverissimo
.
-
-
Allora
,
buonanotte
!
-
-
Che
...
mi
lasci
solo
?
-
-
Eh
!
una
volta
che
non
vuoi
venir
via
!
-
-
Dopo
avermi
messo
in
questo
imbroglio
,
mi
pianti
come
un
cavolo
!
...
-
-
Ho
sonno
...
-
-
Io
,
per
me
,
dormo
ai
piedi
di
un
albero
.
-
-
Eh
!
ma
io
non
ci
sono
abituato
;
e
avrei
paura
di
buscarmi
un
raffreddore
.
E
poi
dicono
che
nella
pineta
,
di
notte
,
ci
passeggi
il
lupo
mannaro
...
Brrr
...
Vieni
via
anche
tu
!
-
-
Non
vengo
,
non
vengo
!
-
-
Bada
al
lupo
mannaro
!
-
-
Non
vengo
!
...
-
-
Bada
alle
infreddature
!
-
-
Addio
!
...
Burchiello
si
allontanò
fischiettando
.
E
Ciuffettino
rimase
fermo
,
nel
mezzo
della
radura
,
con
gli
occhi
al
cielo
stellato
.
-
-
Fidatevi
degli
amici
!
-
-
borbottava
-
-
Eh
!
se
invece
di
fare
il
monello
avessi
dato
retta
al
babbo
e
a
quel
poveroCiuffettino
nel
bosco
mo
del
maestro
...
ora
sarei
a
casa
,
a
mangiarmi
una
bella
minestra
di
fagioli
e
una
fetta
di
pane
imburrata
di
sotto
e
di
sopra
...
e
la
mamma
mi
farebbe
le
carezze
,
e
il
babbo
mi
racconterebbe
la
storia
di
quando
Cocciapelata
fu
assalita
dai
briganti
...
Mah
!
è
meglio
non
pensarci
!
E
il
sor
Teodoro
?
Il
sor
Teodoro
,
se
mi
bastonasse
,
avrebbe
ragione
da
vendere
!
Dio
,
quella
bottega
,
quella
bottega
!
Che
rovina
!
Figuriamoci
quando
sarà
tornato
,
e
avrà
visto
...
quella
strage
!
Mi
par
di
sentirli
,
gli
strilli
!
Assassino
,
brigante
!
...
E
poi
...
via
,
dal
babbo
:
-
-
Senta
,
il
su
'
fi
gliolo
se
lo
deve
riprendere
...
-
-
Ma
come
!
-
-
S
'
immagini
che
mi
ha
fatto
un
danno
di
mille
lire
!
Sono
rovinato
...
anzi
,
spero
che
me
le
ridarà
lei
.
-
-
Io
?
neanche
se
rattoppassi
scarpe
per
cento
anni
di
seguito
potrei
guadagnar
tanto
da
far
questa
somma
.
Ah
!
birbone
!
..
ah
!
monellaccio
!
...
Mille
lire
!
...
-
-
Ma
che
!
di
più
!
Duemila
!
Centomila
!
E
poi
mi
ha
fatto
scappare
il
gatto
,
capisce
!
-
-
Anche
il
gatto
!
...
-
-
Sicuro
!
-
-
Vieni
qui
,
manigoldo
...
vieni
qui
,
che
ti
voglio
far
du
'
carezze
come
ti
meriti
...
vieni
qui
...
»
E
io
,
invece
,
sono
qua
,
in
mezzo
al
bosco
,
e
ho
fame
,
e
ho
sonno
,
e
ho
paura
!
Ossia
:
paura
non
si
potrebbe
dire
,
veramente
:
ma
una
specie
di
uggiolina
...
Non
vorrei
incontrarmi
col
lupo
mannaro
...
Ciuffettino
nel
bosco
Ciuffettino
,
con
un
tremito
improvviso
,
si
guardo
intorno
e
orecchiò
alcuni
minuti
.
Si
udivano
ancora
nell
'
alto
silenzio
della
notte
,
lontani
lontani
,
i
passi
di
Burchiello
.
-
-
Canaglia
!
...
-
-
riprese
a
bofonchiare
-
-
quando
torno
a
Cocciapelata
,
te
ne
voglio
dare
un
sacco
e
una
sporta
.
Perché
è
stata
tutta
colpa
sua
!
Sicuro
!
O
chi
ci
pensava
,
a
mangiare
lo
stracotto
con
le
lenti
?
Chi
ci
pensava
,
dico
io
?
E
quelle
patate
...
Come
erano
buone
,
veh
,
quelle
patate
!
...
Avevano
un
saporino
d
'
aglio
!
-
-
Sì
,
I
gufi
ascoltano
le
storie
di
Ciuffettino
ma
intanto
eccomi
nella
pineta
...
condannato
a
viverci
per
una
settimana
,
almeno
!
Eh
!
chi
si
presenta
su
al
paese
?
Se
non
mi
vengono
a
prendere
!
...
Ora
,
intanto
,
cerchiamo
di
dormire
:
perché
ho
un
sonno
...
un
sonno
...
aui
!
...
se
non
avessi
il
pensiero
di
quel
maledetto
lupo
...
Dopo
una
pausa
,
e
un
'
altra
guardatina
sospettosa
all
'
ingiro
,
tentennando
il
capo
:
-
-
Ohe
!
Ciuffettino
!
o
che
sei
diventato
?
...
se
anche
tu
ti
vedessi
venire
incontro
il
lupo
mannaro
,
non
sarebbe
mica
il
caso
di
spaventarsi
!
Gli
faresti
una
bella
riverenza
,
e
gli
diresti
:
-
-
Alzati
e
vieni
via
con
me
!
-
-
«
Buona
sera
,
signor
lupo
mannaro
;
come
sta
?
sta
bene
?
Allora
,
che
mi
farebbe
il
piacere
di
andarsene
?
Scusi
,
ma
che
vuole
,
io
non
ci
sono
avvezzo
a
trattare
con
i
lupi
mannari
:
perciò
se
lei
non
va
via
,
vado
via
io
...
-
-
E
scommetto
che
il
lupo
mannaro
sarebbe
tanto
bene
educato
da
rispondermi
:
-
-
Ma
si
figuri
,
signor
Ciuffettino
!
le
pare
!
...
non
voglio
disturbarla
!
conosco
le
convenienze
!
...
Me
ne
vado
subito
!
...
Arrivederla
e
buon
riposo
!
...
Così
borbottando
il
ragazzo
si
accomodò
una
specie
di
soffice
giaciglio
con
le
erbe
secche
,
e
vi
si
buttò
sopra
,
a
pancia
all
'
aria
,
chiudendo
gli
occhi
e
tappandosi
le
orecchie
.
Di
tanto
in
tanto
li
riapriva
,
ma
per
un
attimo
.
E
si
pigiava
sempre
più
le
mani
contro
le
orecchie
.
Forse
,
se
avesse
potuto
ficcarsi
un
paio
di
metri
sotto
terra
,
lo
avrebbe
fatto
.
Nel
bosco
tenebroso
non
si
udiva
il
fruscìo
di
una
foglia
,
il
crepitìo
di
un
ramo
spezzato
,
il
sussurro
di
un
animaletto
notturno
.
Nulla
.
Ma
Ciuffettino
aveva
paura
.
E
tremava
:
e
tremava
:
e
dentro
di
sé
continuava
il
famoso
monologo
.
-
-
E
se
venisse
il
lupo
mannaro
,
che
ci
sarebbe
di
male
?
Non
ti
mangerebbe
mica
!
E
poi
,
sono
tutte
storie
...
che
raccontano
le
nonne
di
Cocciapelata
per
addormentare
i
bimbi
cattivi
...
storie
ridicole
...
D
'
un
tratto
,
un
ululato
minaccioso
echeggiò
nella
radura
,
proprio
vicino
al
nostro
eroe
,
il
quale
si
raggomitolò
tutto
,
e
si
coprì
di
erbe
e
di
fronde
,
come
per
nascondersi
.
Ma
all
'
urlo
seguì
una
voce
tremenda
,
che
disse
-
-
Ciuffettino
!
sono
il
lupo
mannaro
!
Alzati
,
e
vieni
via
con
me
!
VI
Nel
quale
Ciuffettino
vien
portato
dal
Lupo
mannaro
entro
una
sacca
,
fino
alla
capanna
dell
'
Orca
.
CIUFFETTINO
non
si
mosse
,
non
rifiatò
E
il
lupo
mannaro
,
con
un
'
altro
ululato
:
-
-
Muoviti
!
a
chi
dico
?
...
è
tardi
,
e
abbiamo
da
camminare
un
bel
pezzo
...
ohe
!
Ciuffettino
!
ohe
!
...
Ma
Ciuffettino
si
ostinava
a
non
dar
segno
di
vita
.
-
-
Curiosa
!
-
-
borbottò
il
lupo
mannaro
,
acciuffando
una
gamba
del
ragazzo
,
e
lasciandola
ricadere
,
di
schianto
-
-
sembra
morto
!
Ohe
,
Ciuffettino
!
se
ti
alzi
subito
,
quando
arriviamo
all
'
osteria
,
ti
pago
le
paste
asciutte
con
le
rigaglie
.
-
-
...
E
il
pomodoro
!
-
-
aggiunse
impensatamente
,
il
nostro
eroe
:
perché
bisogna
sapere
che
le
paste
con
le
rigaglie
e
il
pomodoro
erano
sempre
state
la
sua
passione
.
Peccato
che
la
mamma
non
le
faceva
che
ogni
capo
d
'
anno
,
e
i
capo
d
'
anno
sono
così
rari
,
nella
vita
!
È
grassa
se
ci
scappano
una
volta
ogni
dodici
mesi
!
Subito
dopo
aver
lanciato
quelle
parole
imprudenti
,
Ciuffettino
richiuse
la
bocca
;
e
tornò
a
fare
il
morto
come
prima
:
ma
era
troppo
tardi
:
il
lupo
mannaro
,
sgranando
gli
occhiacci
e
ghignando
,
prese
fra
le
zampe
robuste
il
ragazzo
,
e
se
lo
cacciò
in
una
gran
sacca
che
teneva
a
tracolla
:
poi
,
si
rialzò
su
le
zampe
di
dietro
,
e
appoggiandosi
ad
un
nodoso
bastone
,
si
addentrò
nella
tenebrosa
foresta
,
gettando
degli
-
-
umh
!
-
-
umh
!
-
-
formidabili
,
che
svegliarono
gli
echi
sopiti
della
notte
.
-
-
Ciuffettino
,
di
lì
ad
un
poco
,
sporse
il
capo
dalla
sacca
,
e
dopo
matura
riflessione
si
decise
a
dire
qualche
cosa
,
timidamente
.
-
-
Scusi
...
signor
lupo
mannaro
...
si
deve
andar
lontano
di
molto
?
-
-
Ah
!
ora
lo
cacci
fuori
,
il
fiato
!
Brutto
scimmiòtto
!
Perché
non
mi
rispondevi
prima
?
Ti
costava
fatica
?
-
-
Scusi
...
ripeté
il
ragazzo
-
-
signor
lupo
mannaro
...
non
si
arrabbi
,
veh
!
Si
deve
andar
lontano
di
molto
?
-
-
Eh
!
secondo
!
-
-
rispose
beffardamente
il
mostro
-
-
per
me
,
gli
è
poco
.
Una
quarantina
di
miglia
,
su
per
giù
...
-
-
Quaranta
miglia
!
...
ma
che
le
pare
?
non
posso
!
-
-
Oh
!
mi
dispiace
,
caro
Ciuffettino
...
-
-
Ma
come
fa
ella
a
sapere
che
mi
chiamo
Ciuffettino
?
-
-
Lo
so
,
perché
ho
sentito
dianzi
quel
tuo
amico
chiamarti
a
nome
...
-
-
Ah
!
Burchiello
!
O
non
poteva
acchiappar
lui
?
-
-
Se
acchiappavo
lui
,
c
'
era
il
caso
che
perdessi
te
...
-
-
E
lei
aveva
proprio
bisogno
di
acchiappar
me
?
...
-
-
Si
,
perché
mi
sei
simpatico
...
-
-
Grazie
mille
.
Ma
senta
,
io
quaranta
miglia
,
creda
,
non
le
posso
fare
!
-
-
E
chi
te
le
fa
fare
,
babbuino
?
Le
faccio
io
!
...
-
-
Ma
gli
è
che
il
mio
babbo
mi
aspetta
!
-
-
Aspetterà
...
!
-
-
La
mia
mamma
,
anche
!
-
-
Aspetterà
anche
lei
.
-
-
Eh
!
ma
c
'
è
il
caso
che
mi
si
freddi
la
minestra
....
-
-
E
tu
làsciala
freddare
.
-
-
Almeno
me
le
desse
davvero
,
quelle
paste
con
le
rigaglie
...
-
-
Te
le
darò
sicuro
,
le
paste
!
sentirai
che
roba
!
...
E
ora
,
taci
,
o
,
se
vuoi
far
meglio
,
dormi
.
-
-
Non
ho
più
sonno
.
-
-
Allora
conta
quante
pulci
ballano
nella
mia
saccoccia
.
-
-
Giusto
!
volevo
dire
:
mi
permette
di
camminare
da
me
?
Mica
per
dir
male
della
sua
sacca
,
ma
io
sto
meglio
in
piedi
...
libero
...
-
-
Eh
!
lo
credo
!
Per
iscapparmi
!
fossi
matto
!
...
-
-
E
se
scappo
,
lei
mi
raggiunge
.
-
-
Sì
...
ma
se
ti
salta
il
ticchio
di
arrampicarti
su
di
un
albero
?
Allora
?
io
non
posso
arrampicarmi
,
non
mi
riesce
.
No
,
no
,
da
'
retta
a
me
:
è
meglio
che
tu
la
faccia
finita
,
e
tu
dorma
...
Come
un
gigantesco
grillo
,
il
lupo
mannaro
percorse
il
bosco
e
la
pianura
...
-
-
Ma
sa
che
è
un
bel
tipo
,
lei
!
-
-
0
bel
tipo
,
o
brutto
tipo
,
ti
ripeto
di
farla
finita
.
-
-
Ma
io
ho
fame
!
-
-
Hai
fame
?
-
-
strillò
il
lupo
mannaro
,
gettando
fiamme
dagli
occhi
.
-
-
Hai
fame
?
te
la
do
io
,
la
fame
!
Sta
'
zitto
,
Ciuffettino
!
...
-
-
Voglio
tornare
dal
babbo
...
-
-
È
troppo
tardi
,
mio
caro
:
i
ragazzi
per
bene
,
a
quest
'
ora
,
non
vanno
a
girare
nei
boschi
...
-
-
Ma
io
son
pentito
...
-
-
È
troppo
tardi
:
e
falla
finita
.
Ciuffettino
sognava
di
ritrovarsi
a
casa
,
col
suo
babbo
e
la
sua
mammina
...
-
-
No
!
-
-
Sìììì
!
...
Il
lupo
mannaro
,
per
la
rabbia
,
morse
la
cima
del
bastone
,
e
si
ruppe
due
denti
.
-
-
Brutta
canaglia
!
-
-
ripigliò
,
dando
una
zampata
alla
saccoccia
-
-
ora
te
ne
avvedrai
!
-
-
Se
mi
riesce
di
scappare
!
...
-
-
bisbigliò
Ciuffettino
.
-
-
Scapparee
?
?
?
...
-
-
ripeté
il
mostro
,
andando
su
tutte
le
furie
:
e
si
diede
a
correre
per
il
bosco
,
a
salti
,
come
un
immenso
grillo
,
e
divorò
le
miglia
con
una
rapidità
ed
una
agilità
favolose
.
Ciuffettino
,
che
sporgeva
il
capo
fuori
della
tasca
,
si
sentiva
mancare
il
respiro
per
la
gran
corsa
del
lupo
,
il
quale
filava
con
la
velocità
di
una
locomotiva
.
Corri
,
corri
,
il
bosco
fu
oltrepassato
:
si
tagliò
un
vasto
piano
deserto
,
e
di
nuovo
rieccoti
un
bosco
.
Corri
,
corri
,
anche
quel
bosco
fu
oltrepassato
:
e
rieccoti
un
piano
,
poi
un
altro
bosco
.
Le
ore
passavano
,
e
il
lupo
mannaro
raddoppiava
di
lena
;
perché
voleva
giungere
a
casa
prima
che
l
'
alba
baluginasse
in
cielo
.
Fatica
il
lupo
non
ne
sentiva
,
ma
fame
,
sì
e
di
molta
.
Perciò
,
di
tanto
in
tanto
,
dava
certi
sbadigli
screanzati
che
rintronavano
all
'
intorno
,
lugubremente
,
e
facevano
sussultare
il
povero
Ciuffettino
,
il
quale
,
a
furia
di
sentirsi
sballottare
a
quella
maniera
,
aveva
finito
con
l
'
appisolarsi
,
e
di
tanto
in
tanto
sognava
...
Sognava
di
trovarsi
a
tavola
,
con
la
mamma
,
con
il
babbo
,
mangiando
le
paste
col
pomodoro
,
e
il
pane
imburrato
di
sotto
e
di
sopra
...
e
tirando
,
di
sotto
la
tavola
,
una
quantità
di
calci
al
vecchio
Gigi
...
o
pure
sognava
di
andare
ai
burattini
,
e
di
esser
chiamato
dal
burattinaio
per
assistere
alle
nozze
cospicue
di
Florindo
e
di
Rosaura
...
La
sua
simpatia
,
fra
i
burattini
del
Castello
di
Cocciapelata
,
era
Arlecchino
:
ed
egli
sognava
appunto
di
trovarsi
accanto
ad
Arlecchino
,
di
ridere
e
di
far
le
capriole
con
lui
...
Ma
,
ad
ogni
sbadiglio
del
lupo
mannaro
,
il
povero
figliuolo
si
destava
di
soprassalto
,
ed
era
così
richiamato
,
bruscamente
,
alla
terribile
realtà
.
Già
le
prime
luci
dell
'
alba
cominciavano
a
far
capolino
di
là
dai
monti
,
e
su
i
rami
gli
uccelli
squittivano
,
spollinandosi
e
ripulendosi
per
bene
le
alucce
molli
di
rugiada
.
-
-
Signor
lupo
mannaro
...
mi
farebbe
la
cortesia
di
darmi
una
mezza
porzione
di
spezzatino
?
-
-
bisbigliò
,
stropicciandosi
gli
occhi
,
il
nostro
amico
-
-
proprio
,
senta
,
lo
stomaco
mi
va
via
...
-
-
Lo
dici
a
me
!
...
-
-
brontolò
il
lupo
mannaro
-
-
e
poi
,
dopo
un
gran
respirone
:
-
-
Per
fortuna
,
eccoci
a
casa
.
-
-
A
casa
di
chi
?
-
-
A
casa
mia
,
toh
!
-
-
Ma
io
non
ci
voglio
venire
,
a
casa
sua
!
-
-
Eppure
ci
verrai
!
-
-
Neanche
se
lei
mi
regala
una
torta
di
cioccolata
grande
come
la
rota
di
un
barroccio
...
-
-
Ci
verrai
!
...
Quest
'
ultima
volta
,
il
lupo
parlò
con
una
voce
,
che
sembrava
il
rombo
del
tuono
.
E
di
lì
a
poco
,
allo
svolto
di
un
sentiero
,
apparve
una
capannaccia
,
tutta
nera
,
con
il
tetto
a
sghimbescio
,
addossata
a
due
alberi
colossali
.
VII
In
cui
Ciuffettino
giuoca
un
bel
tiro
al
Lupo
ed
alla
sua
degna
consorte
.
GIUNSERO
alla
capanna
.
Non
appena
il
lupo
mannaro
ebbe
ficcata
la
chiave
nella
toppa
,
si
udì
una
voce
brontolare
:
-
-
A
quest
'
ora
!
a
quest
'
ora
si
ritorna
,
vagabondo
e
bighellone
!
Adesso
ti
accomodo
io
...
Il
lupo
mannaro
tremava
come
una
foglia
,
perché
per
l
'
appunto
-
-
le
debolezze
sono
così
varie
negli
uomini
...
figuratevi
nei
lupi
mannari
!
-
-
della
moglie
aveva
una
paura
incredibile
.
Aprì
pian
piano
l
'
uscio
,
ed
entrò
,
a
testa
bassa
,
trascinando
le
zampe
,
come
un
lupo
condannato
a
morte
.
-
-
O
che
hai
fatto
,
eh
,
brutto
muso
?
-
-
strillò
la
megèra
,
mettendosi
i
grandi
pugni
pelosi
su
i
fianchi
-
-
che
hai
fatto
,
da
ieri
a
sera
?
Sempre
a
gironzolare
di
qua
e
di
là
,
senza
portare
mai
nulla
di
buono
a
casa
.
Già
,
me
lo
diceva
la
mamma
quando
ci
fidanzammo
:
non
lo
sposare
,
non
lo
sposare
;
è
un
discolaccio
senza
voglia
di
far
nulla
...
-
-
Senti
,
senti
,
mogliettina
mia
bella
-
-
bisbigliò
il
brigante
mellifluamente
-
-
questa
volta
almeno
non
devi
sgridarmi
...
se
tu
sapessi
che
cosa
ti
ho
portato
!
Gli
occhi
loschi
della
vecchiaccia
scintillarono
.
-
-
Che
cosa
mi
hai
portato
,
eh
,
briccone
?
-
-
chiese
in
tono
più
dolce
.
-
-
Questo
!
-
-
disse
trionfalmente
il
lupo
:
e
acciuffando
per
la
collottola
il
nostro
Ciuffettino
mezzo
morto
di
paura
,
lo
presentò
alla
mogliera
,
che
diventata
tutto
ad
un
tratto
allegra
e
gestrosa
abbracciò
il
lupo
mannaro
,
e
fece
due
piroette
,
battendo
le
palme
come
una
bambina
che
vede
un
bel
balocco
.
-
-
Oh
!
che
grazioso
bambino
!
-
-
disse
,
prendendo
in
braccio
il
ragazzo
,
e
sbaciucchiandolo
-
-
bravo
vecchio
mio
,
ti
perdono
di
aver
fatto
tardi
...
è
stata
una
gran
bella
sorpresa
!
...
Ma
a
proposito
avrai
fame
,
eh
?
-
-
Giusto
...
volevo
dirtelo
...
Ti
avevo
preparato
la
pasta
con
i
fagioli
,
ma
che
vuoi
,
adesso
è
diventata
una
pappa
...
Per
oggi
ti
contenterai
di
un
mezzo
maialino
lesso
...
domani
-
-
e
questo
lo
pronunciò
ammiccando
furbescamente
-
-
mangeremo
meglio
tutt
'
e
due
!
Ciuffettino
divenne
livido
:
ma
pure
ebbe
il
coraggio
di
mormorare
:
-
-
Anch
'
io
,
veramente
,
avrei
fame
...
La
capanna
del
lupo
mannaro
-
-
Ha
fame
,
ha
fame
,
povero
piccino
!
-
-
disse
la
,
moglie
del
lupo
,
tutta
flebile
,
carezzando
il
nostro
eroe
-
-
bisogna
contentarlo
...
oh
!
...
com
'
è
caruccio
!
e
che
ciuffo
!
Questo
ciuffo
già
,
sarà
meglio
tagliartelo
...
Ciuffettino
mandò
un
grido
di
disperazione
.
La
capanna
del
lupo
mannaro
-
-
No
!
...
no
,
sentite
,
signora
lupa
!
...
non
mi
tagliate
il
ciuffo
,
per
carità
;
sarei
,
capace
di
morirne
di
crepacuore
!
Lasciatemi
stare
come
sono
...
Anzi
ecco
:
se
mi
rimandaste
a
casa
?
...
-
-
Ma
dove
stai
di
casa
?
-
-
È
un
ragazzo
di
Cocciapelata
-
-
concluse
il
lupo
mannaro
-
-
Moglie
mia
:
si
mangia
o
non
si
mangia
?
...
Ed
eccoli
tutti
e
tre
a
tavola
.
Il
lupo
mangiava
,
ma
Ciuffettino
,
a
malgrado
dello
spavento
,
divorava
addirittura
.
E
pure
la
moglie
del
lupo
lo
fissava
con
certi
occhi
che
avrebbero
levato
l
'
appetito
al
conte
Ugolino
!
-
-
Ma
sapete
che
siete
una
gran
bella
donna
!
...
-
-
esclamò
,
dopo
aver
spolverato
due
piatti
di
maialino
con
patate
,
il
nostro
amico
Ciuffettino
,
rivolto
alla
lurida
strega
-
-
avete
una
carnagione
!
e
un
naso
!
...
Non
lo
dico
per
farvi
un
complimento
,
Dio
me
ne
guardi
:
ma
una
bella
donna
come
voi
,
non
la
si
trova
a
girare
il
mondo
quant
'
è
tondo
...
La
megera
si
ringalluzzì
,
perché
ad
esser
bella
ci
teneva
-
-
Lo
vedi
?
-
-
gridò
,
in
tono
di
rimprovero
,
allo
sposo
-
-
tu
che
dici
sempre
che
invecchio
!
...
c
'
è
invece
questo
degno
ragazzo
che
mi
trova
bella
...
Bravo
!
sei
un
bimbo
di
ingegno
!
Come
ti
chiami
?
...
-
-
Ciuffettino
!
-
-
Bravo
,
Ciuffettino
!
Ecco
un
figliuolo
che
,
quando
si
trova
in
faccia
ad
una
signora
veramente
bella
,
non
ha
nessuna
vergogna
a
dichiararle
:
«
siete
bella
!
»
-
-
E
poi
dovete
esser
tanto
buona
...
-
-
Sì
,
non
sono
neanche
cattiva
...
-
-
Insomma
,
via
,
siete
una
perla
!
-
-
No
,
signora
Lupa
:
non
mi
tegliate
il
ciuffo
,
per
carità
!
-
-
Tesoro
di
ragazzo
!
Aspetta
,
ti
vado
a
prendere
un
grappolino
d
'
uva
passa
...
sentirai
com
'
è
dolce
...
Il
lupo
sogghignava
.
-
-
È
un
furbo
,
Ciuffettino
!
è
un
furbo
matricolato
!
-
-
Mandiamolo
addirittura
in
soffitta
,
dove
c
'
è
l
'
uva
passa
,
a
monti
...
Vai
,
vai
pure
in
soffitta
,
tesoruccio
di
mamma
:
e
mangia
più
uva
che
puoi
...
tanto
ci
si
vede
,
perché
è
l
'
alba
...
Ciuffettino
salì
la
scaletta
di
legno
che
portava
in
soffitta
:
ma
,
subito
dopo
,
cavandosi
le
scarpe
,
ridiscese
pian
piano
fino
alla
cucina
,
ed
ascoltò
,
trattenendo
il
fiato
,
quello
che
il
lupo
e
la
moglie
dicevano
.
-
-
Che
vuoi
!
-
-
esclamò
la
vecchiaccia
,
rosicchiando
un
osso
accanitamente
,
per
facilitarsi
la
digestione
-
-
quel
bambino
mi
è
simpatico
.
-
-
Perché
ha
detto
che
sei
una
bella
donna
...
-
-
ripicchiò
il
lupo
,
con
uno
sberleffo
.
-
-
Già
,
tu
sei
sempre
stato
un
marito
ignorante
e
non
so
come
abbia
fatto
a
volerti
tanto
bene
.
-
-
Dunque
come
lo
cucineremo
,
domani
,
quel
ragazzo
?
-
-
fece
il
lupo
,
cambiando
discorso
.
-
-
Stammi
a
sentire
:
io
direi
di
metterlo
in
istufato
,
con
i
funghi
:
è
appunto
tenero
e
grassoccio
,
e
farebbe
un
'
eccellente
riuscita
...
Ciuffettino
sentendo
queste
parole
,
tremò
per
tutte
le
membra
e
fu
lì
lì
per
isvenire
.
-
-
Credi
?
-
-
disse
il
lupo
,
accendendo
la
pipa
-
-
io
invece
sono
sicuro
che
infilato
nello
spiedo
...
-
-
Tu
non
ti
intendi
di
cucina
,
sei
un
asino
!
-
-
No
:
sono
un
lupo
.
-
-
Mettiamolo
in
padella
...
Ciuffettino
,
fra
sè
,
con
le
lacrime
agli
occhi
,
bisbigliò
:
-
-
Allora
,
se
mi
mettono
in
padella
...
son
fritto
!
-
-
Che
padella
!
Io
preferisco
nel
tegame
,
con
gli
spinaci
-
-
Con
i
funghi
!
-
-
Mi
voglion
mettere
in
padella
!
-
-
Con
gli
spinaci
!
-
-
Zitto
,
che
se
no
ci
sente
...
e
io
non
voglio
che
ci
senta
;
poverino
,
non
deve
saper
nulla
di
nulla
,
lui
.
-
-
Eh
!
ma
bisogna
pure
che
lo
sappia
!
-
-
No
.
Gli
faremo
bere
quel
vino
che
tu
hai
preparato
per
quando
soffri
d
'
insonnia
...
-
-
Quello
con
la
marca
gialla
?
Un
buon
bicchiere
lo
farà
dormire
tre
giorni
di
seguito
...
Lo
scambio
delle
marche
nel
vino
-
-
Sicuro
,
toh
!
-
-
Fingeremo
di
invitarlo
a
bere
con
noi
...
-
-
E
così
berrò
anch
'
io
,
ma
di
quello
bono
...
stasera
ci
ho
una
sete
...
!
-
-
Ciuffettino
!
...
Ciuffettino
!
Il
nostro
eroe
risalì
in
soffitta
,
e
affacciandosi
alla
scala
,
domandò
in
tono
di
voce
tranquillissimo
:
Che
volete
,
mamma
lupa
?
-
-
Prendi
un
paio
di
bottiglie
...
ché
si
fa
un
po
'
di
baldoria
...
-
-
O
dove
sono
?
-
-
Vicino
ai
cesti
dell
'
uva
màlaga
...
Ah
!
...
-
-
Prendi
una
bottiglia
di
quelle
con
la
marca
gialla
,
e
una
di
quelle
con
la
marca
rossa
...
-
-
Non
ci
vedo
,
aspettate
...
Ciuffettine
andò
presso
alla
finestròla
della
soffitta
,
dai
vetri
della
quale
filtrava
la
melanconica
luce
dell
'
alba
,
e
guardò
le
due
bottiglie
che
aveva
preso
a
casaccio
,
dal
mucchio
;
portavano
appunto
la
marca
rossa
e
la
marca
gialla
:
allora
le
staccò
tutte
e
due
e
le
scambiò
,
riattaccandole
con
un
po
'
di
pane
masticato
.
-
-
Dunque
?
-
-
berciava
la
vecchia
,
cominciando
a
spazientirsi
.
-
-
Eccomi
...
eccomi
...
scusate
...
ho
inciampato
...
-
-
O
bravo
!
-
-
ringhiò
il
lupo
stappando
le
bottiglie
:
-
-
adesso
staremo
allegri
!
-
-
Credi
,
Ciuffettino
;
che
noi
ti
vogliamo
un
gran
bene
!
-
-
sospirò
la
moglie
del
lupo
,
facendo
gli
occhi
di
triglia
fradicia
.
-
-
E
io
!
-
-
disse
Ciuffettino
,
porgendo
il
proprio
bicchiere
al
lupo
mannaro
,
che
glie
lo
riempì
del
vino
della
bottiglia
gialla
.
-
-
Io
vi
voglio
un
bene
dell
'
anima
,
a
tutti
e
due
!
Alla
vostra
salute
!
-
-
Alla
tua
!
-
-
risposero
i
due
birbaccioni
,
alzando
i
bicchieri
colmi
dell
'
altro
vino
.
-
-
Che
possiate
campar
mill
'
anni
!
-
-
E
anche
te
,
Ciuffettino
!
La
vecchia
riempì
ancora
il
proprio
bicchiere
,
e
quello
del
marito
:
poi
disse
con
voce
languida
,
e
con
un
sorriso
bonario
,
al
nostro
eroe
:
-
-
E
tu
non
bevi
?
Non
far
complimenti
,
sai
,
gioia
di
mamma
!
-
-
Vi
pare
!
...
-
-
e
giù
...
Ciuffettino
tracannò
un
altro
bicchiere
.
-
-
E
adesso
va
'
a
dormire
!
-
-
comandò
il
lupo
mannaro
al
ragazzo
.
-
-
Nel
nostro
letto
ti
troverai
benone
...
-
-
Giusto
!
Va
'
a
letto
...
amoruccio
mio
!
Ciuffettino
non
se
lo
fece
ripetere
altre
volte
.
Andò
nella
camera
vicina
,
che
era
la
camera
da
letto
dei
due
sposi
,
e
si
ficcò
vestito
sotto
le
coltri
,
aspettando
ansioso
.
Il
lupo
mannaro
e
la
megera
,
in
cucina
,
sbadigliavano
screanzatamente
,
e
mugolavano
.
Di
lì
a
un
quarto
d
'
ora
,
dormivano
tutti
e
due
come
due
marmotte
,
e
russavano
in
modo
così
sfacciato
,
che
,
negli
alberi
intorno
alla
capanna
,
per
la
paura
,
non
si
sarebbe
più
trovato
un
cardellino
o
un
'
allodola
a
pagarli
un
milione
.
Il
lupo
e
l
'
orca
dormivano
come
marmotte
VIII
In
cui
Ciuffettino
si
trova
senza
volerlo
in
una
città
di
Sapienti
.
ALLORA
Ciuffettino
,
piano
piano
,
in
punta
di
piedi
,
trattenendo
il
respiro
,
scese
dal
letto
,
traversò
la
cucina
,
fece
due
boccacce
al
lupo
mannaro
e
alla
degna
consorte
,
tirò
un
calcio
al
gatto
,
andò
all
'
uscio
,
lo
aprì
...
e
si
precipitò
fuori
,
nella
foresta
...
Tra
gli
alberi
altissimi
scintillavano
i
primi
raggi
del
sole
.
Il
ragazzo
,
aspirò
con
gioia
la
fresca
aria
mattutina
.
Sentendosi
tutto
allegro
per
aver
scampato
un
tremendo
pericolo
,
si
diede
a
correre
a
gambe
levate
per
i
sentieri
del
bosco
.
Di
tanto
in
tanto
,
anzi
,
faceva
anche
girandole
,
capriòle
e
salti
mortali
...
Alle
volte
sì
,
gli
pareva
di
sentire
un
rumore
di
passi
affrettati
,
e
un
fruscio
di
fronde
smosse
:
e
allora
si
fermava
e
ratteneva
il
fiato
:
ma
erano
paure
inutili
;
ché
il
lupo
ora
stava
dormendo
la
grossa
nella
sua
capanna
,
e
per
un
paio
di
giorni
almeno
non
l
'
avrebbero
destato
nemmeno
le
cannonate
.
Succedeva
invece
che
il
bimbo
,
dopo
un
breve
sussulto
,
si
potesse
render
ragione
di
quei
rumori
che
lo
mettevano
in
sospetto
.
E
allora
si
vedeva
fuggire
tra
i
piedi
un
coniglio
che
la
sua
corsa
aveva
disturbato
nel
meglio
di
un
pacifico
pranzo
di
erbe
tenere
e
di
radici
.
Un
po
'
più
avanti
,
Ciuffettino
assisteva
al
passaggio
velocissimo
di
una
volpe
furibonda
:
o
pure
agli
esercizi
acrobatici
di
uno
scoiattolo
...
Rincorato
,
il
bimbo
ripigliava
la
fuga
:
e
al
pensiero
della
bella
sorpresa
che
attendeva
il
lupo
e
la
moglie
al
loro
risvegliarsi
,
Ciuffettino
non
poteva
trattenere
piccole
risate
di
contentezza
.
Corri
corri
,
Ciuffettino
uscì
dalla
foresta
e
si
trovò
in
un
vastissimo
piano
,
sparso
di
campi
coltivati
,
maravigliosi
di
verde
nel
trionfo
della
luce
del
sole
divino
.
Il
ragazzo
si
inginocchiò
su
l
'
erba
e
congiungendolo
le
manine
,
alzò
gli
occhi
e
il
ciuffo
al
cielo
,
e
mormorò
:
-
-
Grazie
,
buon
Dio
,
di
avermi
salvato
!
...
forse
sarà
stata
la
mia
mamma
a
pregare
per
me
...
perché
io
non
merito
tanta
bontà
!
Ma
adesso
torno
da
lei
,
e
le
chiedo
perdono
di
tutto
...
e
anche
al
mio
babbo
,
chiederò
perdono
...
e
tornerò
a
lavorare
...
Si
rialzò
,
e
volgendo
in
giro
gli
sguardi
credette
di
riconoscere
una
stradicciòla
bianca
,
fiancheggiata
di
siepi
e
di
alberelli
.
-
-
Sicuro
!
quella
è
la
strada
che
dal
mare
va
a
Cocciapelata
...
Oh
!
bella
!
e
come
mai
l
'
ho
ritrovata
così
presto
,
dopo
aver
fatto
tante
miglia
da
una
parte
sola
?
E
si
rimise
in
cammino
.
Però
,
credendosi
vicinissimo
a
casa
,
il
ragazzo
sentì
sfumare
a
poco
a
poco
tutti
i
buoni
propositi
,
come
nebbia
al
sole
.
-
-
Ora
,
ho
bell
'
e
capito
...
mi
toccherà
a
ritornare
dal
sor
Teodoro
...
a
tirare
il
mantice
...
se
pure
non
voglio
andare
a
fare
il
garzone
di
bottega
dal
farmacista
...
o
se
non
torno
a
scuola
...
Bel
divertimento
!
...
A
ripensarci
bene
,
c
'
è
ecco
da
stare
allegri
.
Beato
chi
può
girare
il
mondo
,
libero
di
sè
,
senza
pensieri
e
senza
bisogno
di
lavorare
...
Almeno
si
vedono
tanti
paesi
nuovi
,
e
ci
si
diverte
...
Auf
!
Gran
brutto
destino
,
quello
di
noi
altri
ragazzi
...
Cammina
,
cammina
;
il
nostro
eroe
ad
ogni
svolto
della
via
,
diceva
,
con
un
palpito
di
cuore
:
-
-
ci
sono
-
-
e
invece
non
arrivava
mai
.
Cocciapelata
non
compariva
.
Ciuffettino
provò
un
certo
sgomento
.
Com
'
era
lunga
quella
via
,
e
quanto
silenzio
da
per
tutto
!
Alla
fine
,
eccoti
apparire
,
in
fondo
in
fondo
alla
strada
,
una
distesa
di
mura
merlate
,
un
mare
di
case
,
una
selva
di
comignoli
che
gettavano
grandi
colonne
di
fumo
nero
al
cielo
,
e
tante
,
tante
cupole
...
-
-
Non
è
Cocciapelata
di
certo
-
-
pensò
Ciuffettino
-
-
ma
è
una
città
,
e
siccome
è
una
città
,
laggiù
ci
saranno
tanti
uomini
,
e
siccome
ci
saranno
tanti
uomini
,
qualcuno
mi
darà
da
mangiare
e
da
bere
!
In
pochi
minuti
giunse
alla
porta
della
città
sconosciuta
.
Sarebbe
entrato
se
,
d
'
improvviso
,
un
omaccione
alto
quanto
un
campanile
non
fosse
sbucato
fuori
da
uno
sgabuzzino
presso
la
porta
,
e
non
l
'
avesse
preso
per
le
gambe
,
come
un
fantoccio
,
facendo
un
brutto
cipiglio
,
e
susurrando
con
voce
straordinariamente
fioca
:
-
-
Chi
sei
?
Dove
vai
?
Ciuffettino
rispose
subito
a
voce
alta
:
-
-
Sono
Ciuffettino
.
-
-
Parla
piano
.
Ciuffettino
...
!
Ciuffettino
...
?
non
conosco
questa
roba
!
-
-
Non
sono
una
roba
io
,
sono
un
ragazzo
.
-
-
Va
bene
,
ma
non
ti
conosco
!
Ciuffettino
e
i
ragazzi
studiosi
della
città
dei
sapienti
-
-
E
neanch
'
io
conosco
voi
!
-
-
Parla
piano
,
ti
dico
!
E
dove
vai
?
-
-
A
casa
.
Ma
che
dorme
qualcuno
,
qui
vicino
?
-
-
Ho
capito
!
-
-
disse
ad
un
tratto
il
misterioso
personaggio
,
rimettendo
in
terra
il
ragazzo
-
-
sei
venuto
qui
per
studiare
...
-
-
Io
?
?
?
...
-
-
Eh
!
che
cosa
vuoi
che
venga
a
fare
un
bambino
alla
Città
dei
Sapienti
?
Bravo
:
mi
congratulo
,
bella
cosa
istruirsi
!
Però
bada
di
far
poco
rumore
con
le
scarpe
,
camminando
...
-
-
Ma
voi
chi
siete
?
che
fate
?
-
-
Io
?
sto
a
guardia
della
porta
,
perché
non
entrino
i
seccatori
in
città
.
Addio
,
ragazzo
:
che
gli
studi
ti
sieno
leggeri
!
-
-
Sei
venuto
qui
per
studiare
?
-
-
Ho
bell
'
e
visto
!
questo
non
è
un
paese
per
me
-
-
brontolò
Ciuffettino
,
addentrandosi
nelle
viuzze
deserte
e
silenziose
della
città
.
E
intanto
leggeva
-
-
alla
meglio
,
perché
quel
monello
non
era
ancora
arrivato
a
leggere
correntemente
,
figuratevi
!
-
-
i
manifesti
che
tappezzavano
le
cantonate
.
Quei
manifesti
portavano
scritte
di
questo
genere
:
ABBASSO
L
'
IGNORANZA
!
LO
STUDIO
È
LA
SORGENTE
DI
OGNI
BENESSERE
UMANO
.
CHI
NON
AMA
DI
ISTRUIRSI
NON
È
DEGNO
DI
VIVERE
!
VIVA
LA
GRAMMATICA
!
SOLTANTO
CON
LO
STUDIO
L
'
UOMO
PUÒ
INNALZARSI
A
DIO
.
Ciuffettino
scrollava
il
capo
,
scandalizzato
da
quelle
eresie
.
E
brontolava
:
-
-
Non
vedo
l
'
ora
di
andarmene
,
da
questa
brutta
città
!
...
Appena
ho
mangiato
qualcosa
,
scappo
;
quest
'
aria
mi
fa
male
!
...
ché
ché
!
...
Ci
sarebbe
da
diventar
tisici
in
una
settimana
!
...
Lemme
lemme
,
parlando
con
sé
stesso
,
Ciuffettino
giunse
ad
un
crocevia
dove
si
trovavano
molti
fanciulli
,
pallidi
e
silenziosi
,
seduti
su
le
gambe
,
accovacciati
,
sdraiati
in
terra
,
e
tutti
intenti
a
consultar
volumi
,
pergamene
,
papiri
.
Alcuni
guardavano
certi
oggetti
curiosi
col
microscopio
:
altri
,
armati
di
enormi
cannocchiali
esploravano
il
cielo
azzurro
:
altri
ancora
sfogliavano
lentamente
monumentali
libri
in
cartapecora
,
dalle
pagine
ricoperte
di
grossi
caratteri
strani
.
Tutti
poi
sembravano
immersi
in
profonde
meditazioni
.
Ciuffettino
ristette
,
stupito
.
Ed
il
suo
primo
pensiero
fu
:
-
-
Perché
quei
bambini
non
fanno
il
chiasso
?
E
il
secondo
:
La
Città
dei
Sapienti
-
-
Studiano
...
certo
!
Ossia
:
fanno
quello
che
io
non
ho
mai
fatto
.
E
me
ne
trovo
bene
.
Vedi
che
facce
che
hanno
!
Si
accostò
ad
un
fanciullo
e
chiese
:
-
-
Oh
cosino
!
...
o
che
leggi
,
le
novelle
delle
Fate
?
Il
bambino
lo
fissò
con
lo
sguardo
profondo
e
rispose
lentamente
:
-
-
Leggo
la
storia
greca
.
E
tu
che
fai
?
Vuoi
leggerla
anche
tu
?
-
-
Io
?
io
vorrei
mangiare
.
L
'
abitante
della
Città
dei
Sapienti
si
rituffò
nei
suoi
studi
.
Allora
Ciuffettino
si
rivolse
ad
un
altro
,
che
era
tutto
occupato
al
microscopio
.
-
-
Mi
faresti
il
piacere
di
indicarmi
l
'
osteria
più
vicina
?
Il
fanciullo
tolse
pigramente
gli
occhi
dall
'
apparecchio
e
bisbigliò
:
-
-
Qui
non
ci
sono
osterie
.
Se
vuoi
andare
a
scuola
...
-
-
Ma
io
mi
sento
tirare
lo
stomaco
...
-
-
Qui
non
si
mangia
che
di
sera
:
il
giorno
si
lavora
.
Se
vuoi
andare
a
scuola
...
-
-
A
scuola
,
neanche
se
m
'
impiccano
!
-
-
strillò
inviperito
Ciuffettino
,
e
continuò
il
viaggio
.
Ed
eccolo
nella
gran
piazza
della
città
,
dove
gli
uomini
sapienti
erano
quel
giorno
riuniti
per
istudiare
nientemeno
che
la
quadratura
del
circolo
.
Eh
!
non
fate
smorfie
voi
altri
:
dico
proprio
la
quadratura
del
circolo
.
Ciuffettino
,
appena
vide
quel
gruppo
di
scienziati
,
si
mise
a
ridere
sgangheratamente
.
Ciuffettino
nel
letto
dell
'
Orca
IX
Nel
quale
Ciuffettino
restituisce
...
per
forza
,
l
'
Elixir
di
lunga
vita
che
il
professor
Sotutto
gli
aveva
offerto
generosamente
.
A
dir
la
verità
,
anche
voi
altri
,
bambini
miei
,
vedendo
quegli
illustri
scienziati
,
avreste
riso
un
pochino
.
Figuratevi
tanti
vecchi
lunghi
;
magri
,
sparuti
,
con
le
grandi
barbe
fluenti
,
bianche
e
giallastre
,
con
certi
brutti
nasi
bitorzoluti
,
su
cui
si
appoggiavano
occhiali
enormi
:
e
poi
,
vestiti
di
lunghe
cappe
nere
ricamate
in
oro
,
con
cappelli
a
cono
altissimi
e
ornati
di
pietre
scintillanti
...
Sembravano
tanti
morti
in
permesso
,
vestiti
in
maschera
.
Sul
suolo
di
cemento
della
piazza
era
stato
disegnato
con
il
carbone
un
ampio
circolo
.
E
i
sapienti
andavano
entro
a
quello
tracciando
altre
linee
e
altri
disegni
capricciosi
,
adoperando
compassi
,
seste
gigantesche
e
penne
stilografiche
mostruose
.
Tutti
disegnavano
,
accumulavano
cifre
su
cifre
,
trinciavano
l
'
aria
con
i
loro
arnesi
,
facendo
segni
cabalistici
:
ma
nessuno
parlava
.
Quell
'
alto
silenzio
venne
turbato
a
un
tratto
da
Ciuffettino
.
I
dotti
,
sentendo
le
risate
del
ragazzo
,
lasciarono
per
qualche
istante
le
ricerche
tormentose
del
gran
problema
.
Erano
tutti
indignati
.
Chi
poteva
permettersi
...
?
Uno
dei
vecchioni
,
scoprendo
il
nostro
eroe
,
gli
corse
incontro
,
emettendo
piccole
grida
gutturali
,
lo
acciuffò
per
la
collottola
,
e
alzandolo
all
'
altezza
del
suo
naso
,
domandò
,
stizzosamente
:
-
-
Di
dove
vieni
?
Da
quale
scuola
scappi
?
Perché
ridi
?
Ciuffettino
,
benché
l
'
avventura
fosse
tutt
'
altro
che
allegra
,
continuò
a
sghignazzare
.
Non
poteva
tenersi
,
proprio
!
-
-
Ah
!
tu
seguiti
a
ridere
!
-
-
aggiunse
lo
scienziato
,
tentennando
il
capo
in
atto
di
minaccia
-
-
devi
essere
un
ignorantello
della
campagna
!
...
Adesso
la
voglia
di
ridere
te
la
caverò
io
...
-
-
0
guarda
!
-
-
disse
Ciuffettino
-
-
che
colpa
ci
ho
io
se
avete
quel
naso
che
pare
un
peperone
?
-
-
Al
cospetto
di
un
uomo
che
da
duecento
anni
si
assilla
intorno
ai
sublimi
quesiti
della
natura
,
e
che
ha
dato
al
mondo
i
frutti
portentosi
del
suo
genio
,
tu
osi
sghignazzare
?
...
-
-
Duecento
anni
?
-
-
esclamò
Ciuffettino
,
maravigliato
-
-
voi
avete
duecento
anni
?
...
li
portate
di
molto
bene
...
Ve
ne
davo
un
centinaio
solamente
.
Il
dotto
trascinò
nel
circolo
dei
colleghi
il
ragazzo
,
e
lo
presentò
all
'
assemblea
con
queste
parole
:
-
-
Mi
nutro
con
l
'
«
elixir
di
lunga
vita
...
-
-
È
un
povero
idiota
...
una
specie
di
minuscola
scimmia
...
bisognerà
istruirlo
!
...
Tutti
guardarono
curiosamente
Ciuffettino
,
come
se
fosse
stato
un
animaletto
di
nuovo
genere
.
-
-
Cominceremo
a
mandarlo
alle
scuole
inferiori
-
-
proseguì
il
solito
scienziato
.
-
-
Senta
,
signor
...
signor
?
-
-
chiese
Ciuffettino
.
-
-
Mi
chiamo
Sotutto
.
-
-
Senta
,
signor
Sotutto
:
io
andrei
volentieri
a
scuola
,
ma
a
pancia
piena
...
-
-
Che
sciocchezza
!
Io
,
per
esempio
,
non
ho
mangiato
da
sei
mesi
,
piccolo
ignorante
!
-
-
E
io
da
dieci
mesi
e
mezzo
!
-
-
ribadì
un
altro
,
con
uno
sbadiglio
.
-
-
Beati
loro
!
-
-
mugolò
Ciuffettino
-
-
io
,
invece
,
non
mangio
da
stamattina
,
e
mi
sento
languido
,
languido
...
-
-
A
te
deve
bastare
,
per
adesso
,
che
io
ti
spezzi
il
pane
della
scienza
...
-
-
riprese
a
dire
il
professore
Sotutto
.
E
Ciuffettino
,
da
quell
'
asino
che
era
:
-
-
Il
pane
della
scienza
...
è
bianco
o
nero
?
perché
,
dico
la
verità
,
preferisco
quello
bianco
...
Il
professore
levò
le
mani
al
cielo
.
-
-
Che
abisso
di
ignoranza
!
Vediamo
:
cominceremo
con
le
scienze
esatte
.
T
'
insegnerò
l
'
aritmetica
.
Conosci
la
tavola
pitagorica
?
E
Ciuffettino
:
-
-
Conosco
soltanto
la
tavola
...
dove
,
si
mangia
.
Il
sapiente
emise
un
gemito
.
-
-
Oh
!
supremo
idiotismo
!
E
dimmi
,
animaletto
,
sapresti
tu
estrarre
da
un
numero
qualunque
la
radice
quadrata
?
-
-
Io
le
radici
non
le
so
estrarre
,
ma
le
so
mangiare
con
il
lesso
...
-
-
Lo
udite
?
lo
udite
?
-
-
sbraitò
il
povero
professore
Sotutto
,
furibondo
,
ai
colleghi
mezzo
svenuti
per
l
'
orrore
.
-
-
Che
ne
dobbiamo
fare
,
di
questo
scellerato
?
...
-
-
Pietà
supplicava
Ciuffettino
,
impaurito
-
-
fatemi
tornare
dalla
mamma
!
..
Insegnatemi
la
strada
di
casa
!
...
E
se
avete
un
briciolo
di
cuore
,
datemi
almeno
una
fetta
di
panettone
...
-
-
Panettone
?
-
-
ripeté
il
professore
.
-
-
Che
c
'
entra
?
Non
comprendo
.
È
forse
il
nome
di
tuo
padre
?
-
-
Il
nome
del
mi
'
babbo
?
Ma
che
!
Io
ho
fame
,
ecco
:
ho
fameeeee
!
...
-
-
Con
questi
bisogni
volgari
non
ti
riuscirà
mai
di
elevarti
alle
rette
eccelse
della
scienza
.
Non
troverai
,
certo
,
la
quadratura
del
circolo
!
-
-
Pazienza
:
a
me
basterebbe
di
trovare
...
due
ova
al
tegame
!
Lo
scienziato
rifletté
a
lungo
.
-
-
Ma
se
ti
do
da
mangiare
,
studierai
,
dopo
?
-
-
chiese
con
voce
rabbonita
.
E
Ciuffettino
:
-
-
Figuratevi
!
...
Datemi
da
mangiare
e
vedrete
.
L
'
ho
sempre
detto
,
io
,
che
di
uomini
come
voi
ce
ne
sono
pochi
!
...
E
vi
voglio
un
bene
dell
'
anima
!
Siete
la
mia
seconda
madre
!
-
-
Silenzio
:
séguimi
!
Si
incamminarono
verso
la
casa
del
professor
Sotutto
:
ma
il
vecchio
procedeva
così
lentamente
che
ci
vollero
quattro
ore
e
trentacinque
minuti
per
arrivarvi
.
E
in
tutto
non
erano
che
duecento
metri
di
strada
!
Ciuffettino
si
sentiva
svenire
.
Per
andare
dal
portone
alle
scale
ci
vollero
trenta
minuti
buoni
.
-
-
Auf
!
non
ne
posso
più
!
...
-
-
disse
il
ragazzo
,
con
le
lacrime
agli
occhi
.
-
-
Calma
,
figliolo
:
sono
vecchio
e
non
mi
riesce
più
di
correre
.
E
poi
...
c
'
é
tempo
a
tutto
.
Giunsero
al
primo
pianerottolo
che
era
già
notte
.
-
-
O
quanti
piani
ci
sono
ancora
?
-
-
bisbigliò
Ciuffettino
.
-
-
Pochi
,
ragazzo
mio
:
dodici
soltanto
.
-
-
Allora
muoio
per
strada
!
...
-
-
Calma
,
ragazzo
...
calma
...
-
-
Ma
io
ho
fame
!
...
E
Ciuffettino
,
per
la
bizza
,
si
diede
una
quantità
di
pugni
nel
capo
.
A
mezzanotte
erano
al
sesto
piano
.
-
-
Sentite
veh
,
fra
poco
mi
butto
a
sedere
,
e
non
mi
muovo
più
-
-
minacciò
il
ragazzo
,
esausto
.
-
-
Fa
'
pure
il
tuo
comodo
,
ragazzo
mio
:
d
'
altronde
io
son
vecchio
,
ho
duecento
anni
,
e
non
posso
mica
volare
...
Quando
avevo
la
tua
età
,
ero
capace
di
far
tutte
le
scale
in
cinque
ore
solamente
...
All
'
alba
arrivarono
al
dodicesimo
piano
.
Il
dotto
ficcò
la
chiave
nella
toppa
,
aprì
l
'
uscio
ed
entrò
,
seguito
dal
bimbo
che
,
poverino
,
boccheggiava
.
Nell
'
anticamera
il
vecchio
,
buttandosi
su
una
poltrona
,
mormorò
:
-
-
Siedi
.
Ciuffettino
obbedì
,
chiedendo
:
-
-
Perché
debbo
sedere
?
-
-
Non
bisogna
far
mai
nulla
senza
riflettere
.
Per
quale
motivo
siamo
venuti
qui
?
-
-
Per
mangiare
,
toh
!
-
-
Allora
riflettiamo
se
dobbiamo
mangiar
davvero
.
Il
sapiente
non
deve
cominciare
alcuna
cosa
senza
prima
pensarci
due
volte
.
-
-
Auf
!
-
-
Calma
,
figliolo
:
pensa
che
non
sono
più
un
ragazzo
,
io
...
-
-
Sfido
!
avete
duecent
'
anni
sul
groppone
,
e
ve
li
siete
spesi
proprio
benino
!
Quattro
ore
dopo
passarono
nel
salotto
da
pranzo
.
-
-
Finalmente
!
-
-
disse
Ciuffettino
,
sedendosi
a
tavola
,
mentre
il
vecchio
apriva
un
piccolo
armadio
incastrato
nella
parete
,
e
ne
estraeva
due
grossi
bicchieri
e
un
paio
di
bottiglie
di
forma
bizzarra.Il
professor
Sotutto
versò
nei
bicchieri
il
liquido
delle
bottiglie
,
mescolando
:
poi
ordinò
a
Ciuffettino
:
-
-
Mangia
!
-
-
Che
cosa
devo
mangiare
?
questa
è
roba
da
bere
!
...
-
-
Questo
è
il
mio
cibo
:
siccome
ho
perduto
tutti
i
denti
,
mi
nutro
con
l
'
Elixir
di
lunga
vita
.
Ciuffettino
restituisce
l
'
«
elixir
»
-
-
Che
brutto
colore
e
che
pessimo
odore
!
-
-
brontolò
il
nostro
eroe
,
tappandosi
il
naso
con
le
dita
,
e
trangugiando
il
liquido
misterioso
come
se
fosse
stato
olio
di
ricino
.
-
-
Ti
piace
?
-
-
chiese
il
vegliardo
,
che
nel
frattempo
aveva
vuotato
ingordamente
il
proprio
bicchiere
,
e
si
stava
leccando
i
baffi
.
-
-
Eccellente
,
vero
?
-
-
Buonissimo
,
...
-
-
balbettò
Ciuffettíno
:
e
,
alzandosi
su
la
sedia
,
in
una
contrazione
dolorosa
dello
stomaco
...
restituì
su
la
tovaglia
candida
l
'
Elixir
di
lunga
vita
.
-
-
Com
'
è
buono
...
ohi
,
ohi
...
Il
vecchio
,
livido
,
puntò
lentamente
il
dito
lungo
ed
ossuto
verso
Ciuffettino
.
-
-
Che
hai
fatto
!
!
...
-
-
Eh
!
...
in
fin
dei
conti
,
abbiate
pazienza
!
...
Bella
educazione
,
quella
,
di
invitar
le
persone
a
bere
certa
roba
...
-
-
Tu
...
osi
?
!
...
-
-
Sì
-
-
aggiunse
il
ragazzo
con
fuoco
-
-
e
adesso
ho
più
fame
di
prima
!
Ora
voglio
una
coscia
di
pollo
o
almeno
una
fetta
di
mortadella
!
-
-
Bene
!
Il
professor
Sotutto
prese
Ciuffettino
,
se
lo
mise
sotto
il
braccio
,
mugolando
,
e
lo
portò
per
le
vie
tranquille
della
Città
dei
Sapienti
,
fino
alla
porta
.
Costì
lo
riconsegnò
a
quella
guardia
che
conosciamo
,
esclamando
:
-
-
Mettete
fuori
della
città
questo
ignorantello
!
E
se
ritorna
,
prendetelo
a
calci
!
La
guardia
scaraventò
il
fanciullo
,
come
se
fosse
stato
una
palla
di
gomma
,
in
un
prato
vicino
.
-
-
Sono
morto
!
-
-
pensò
il
nostro
amico
-
-
addio
,
mamma
!
addio
babbo
!
E
,
credendosi
morto
,
si
pose
a
dormire
tranquillamente
.
Quando
si
svegliò
,
il
sole
era
alto
e
tutto
intorno
a
lui
fiammeggiava
della
luce
meridiana
.
X
Dove
Ciuffettino
dichiara
di
esser
figlio
di
un
banchiere
,
e
poi
accetta
di
affogare
Melampo
...
per
quattro
soldi
ed
un
po
'
di
aleatico
.
ECCO
-
-
bofonchiava
Ciuffettino
,
allontanandosi
dalla
Città
dei
Sapienti
-
-
che
cosa
tocca
a
un
ragazzaccio
svogliato
e
ignorante
come
me
!
...
E
intanto
,
così
,
non
ho
mangiato
!
E
mi
sta
bene
,
ih
!
ih
!
ih
!
perché
se
avessi
obbedito
il
babbo
...
ed
il
maestro
...
Oh
...
ma
se
faccio
tanto
di
tornar
a
casa
,
quant
'
è
vero
Iddio
,
mi
metto
a
lavorare
,
e
divento
un
buon
ragazzo
sul
serio
.
E
i
miei
genitori
dovranno
piangere
di
gioia
,
dovranno
...
!
Un
giorno
,
poi
,
quando
sarò
grande
,
troverò
un
bell
'
impiego
,
e
guadagnerò
i
denari
a
palate
...
E
per
le
vie
di
Cocciapelata
tutti
diranno
:
«
quello
era
Ciuffettino
...
quel
monellaccio
...
non
par
vero
!
adesso
è
il
presidente
del
Consiglio
dei
ministri
...
Che
ingegno
!
»
E
di
tutto
il
danaro
che
avrò
,
che
ne
farò
?
Farò
,
prima
di
ogni
cosa
,
un
vestito
al
mi
'
babbo
,
tutto
d
'
oro
e
d
'
argento
:
alla
mi
'
mamma
,
povera
donna
,
comprerò
un
paio
di
buccole
con
le
pietre
lucenti
come
il
sole
:
e
io
non
mangerò
che
pasticcini
alla
crema
e
dormirò
in
un
letto
tutto
di
panna
montata
,
con
i
cialdoni
per
guanciali
...
Oh
!
ecco
un
mulino
...
Un
omuncolo
se
ne
stava
su
la
porta
del
mulino
,
con
le
mani
dietro
le
spalle
,
lanciando
nell
'
aria
azzurra
e
luminosa
il
fumo
di
una
vecchia
pipa
di
gesso
.
-
-
Quell
'
omino
!
oh
!
Quell
'
omino
!
che
mi
dareste
,
per
piacere
,
un
po
'
di
pane
,
un
po
'
di
salame
e
un
po
'
di
burro
?
-
-
Ti
contenti
di
poco
,
figlio
mio
-
-
disse
l
'
omino
,
ridendo
-
-
ma
perché
,
di
grazia
,
dovrei
darti
il
pane
,
il
salame
ed
il
burro
?
-
-
Toh
!
perché
mi
sento
appetito
!
-
-
Ma
io
,
quando
mi
sento
appetito
,
non
vengo
mica
a
mangiare
a
casa
tua
!
-
-
Cotesto
gli
è
vero
-
-
rispose
Ciuffettino
tutto
mortificato
-
-
ma
io
credevo
...
-
-
Se
vuoi
questa
roba
,
guadagnatela
!
Ciuffettino
fece
una
smorfia
.
-
-
Come
ho
da
fare
?
-
-
Te
lo
spiego
subito
;
per
l
'
appunto
stamattina
mi
si
è
guastata
la
macina
del
mulino
:
aiutami
ad
accomodarla
...
Ciuffettino
fece
un
'
altra
smorfia
.
-
-
Eh
!
...
ma
cotesti
son
lavori
da
facchini
-
-
disse
,
tentennando
il
capo
.
-
-
Che
vi
pare
che
io
possa
...
?
Il
mulino
Allora
,
caro
milionario
-
-
rispose
sogghignando
il
mugnaio
-
-
tienti
pure
la
tua
superbia
e
io
mi
terrò
il
mio
pane
...
Bella
carità
!
-
-
E
tu
,
non
ti
vergogni
,
alla
tua
età
,
sano
e
svelto
come
sei
,
a
non
fare
nulla
?
-
-
Ma
io
le
màcine
non
le
ho
accomodate
mai
,
e
non
voglio
sciuparmi
le
mani
con
gli
arnesi
.
-
-
Povero
grullo
!
!
-
-
Sarò
un
grullo
,
ma
...
-
-
Il
tu
'
babbo
che
cosa
fa
,
scusa
?
-
-
Il
mi
'
babbo
?
-
-
e
il
ragazzo
divenne
rosso
come
un
pomodoro
-
-
Fa
...
fa
...
il
banchiere
...
Il
mugnaio
diede
in
una
risataccia
fenomenale
.
-
-
Il
banchiere
!
ma
deve
aver
fallito
,
a
quel
che
sembra
...
-
-
Come
sarebbe
a
dire
?
-
-
chiese
tutto
impermalito
Ciuffettino
.
-
-
Sarebbe
a
dire
,
che
a
guardarti
le
scarpe
si
capisce
subito
che
non
sei
figlio
di
un
banchiere
...
-
-
Gua
'
...
queste
le
sono
le
scarpe
di
campagna
.
-
-
E
tu
sei
un
bugiardello
.
Animo
:
vuoi
,
o
no
,
aiutarmi
ad
aggiustare
la
màcina
?
Per
l
'
appunto
il
mio
nipote
gli
è
andato
al
paese
...
se
mi
dài
una
mano
,
sarai
contento
.
Insieme
col
pane
e
il
salame
ci
metterò
mezzo
litro
di
vino
dolce
...
-
-
Che
è
,
aleatico
?
-
-
Appunto
,
aleatico
.
Ciuffettino
alzò
gli
occhi
al
cielo
,
mandò
un
sospirone
,
e
disse
lamentevolmente
:
-
-
Vi
aiuterò
...
purché
non
mi
facciate
faticare
troppo
!
...
Ed
entrarono
nel
mulino
.
Si
trattava
di
sgobbare
,
e
per
bene
:
poiché
si
era
rotto
un
perno
della
ruota
della
màcina
.
Ciuffettino
,
per
un
poco
,
fece
le
viste
di
aiutare
l
'
omuncolo
,
il
quale
,
disgraziato
,
sudando
,
soffiando
,
bestemmiando
,
tirava
martellate
e
piantava
chiodi
che
pareva
il
castigo
di
Dio
:
ma
poi
,
stanco
,
si
buttò
a
sedere
per
terra
,
e
disse
,
incaponito
:
-
-
No
!
questo
non
è
il
mi
'
mestiere
!
Preferisco
fare
l
'
avvocato
.
Allora
il
mugnaio
gli
dette
il
pane
solo
;
e
poi
sempre
sogghignando
,
gli
propose
:
-
-
Se
vuoi
guadagnarti
il
pane
,
il
salame
e
il
vino
...
senza
faticare
...
ti
offro
un
altro
mezzo
.
C
'
è
Melampo
,
che
è
vecchio
,
è
pieno
d
'
acciacchi
,
e
mi
da
impiccio
...
Ammazzarlo
da
me
non
posso
...
mi
farebbe
male
...
ci
ho
il
cuore
buono
,
io
...
Potresti
affogarmelo
tu
...
nel
fosso
vicino
...
È
una
cosa
da
nulla
:
gli
attacchi
un
sasso
al
collo
,
e
lo
butti
nell
'
acqua
...
E
poi
ritorni
,
e
io
ti
dò
da
cena
,
e
ti
regalo
quattro
soldi
.
Ciuffettino
si
grattò
forte
forte
la
zucca
.
-
-
Ma
io
,
questo
signor
Melampo
non
lo
conosco
neanche
di
vista
...
-
-
È
il
mio
cane
...
che
adesso
mangia
il
pane
a
tradimento
...
-
-
Ah
!
dunque
è
un
cane
?
-
-
Sicuro
,
toh
!
O
che
credevi
?
-
-
Mi
proverò
:
ma
vi
confesso
che
anche
questo
mestiere
mi
sfagiola
poco
...
-
-
Se
non
sei
contento
,
vàttene
.
-
-
Mi
proverò
,
vi
dico
!
...
Che
brutto
carattere
che
avete
,
caro
omino
!
...
E
il
mugnaio
condusse
il
ragazzo
vicino
al
casotto
di
Melampo
.
Melampo
era
un
vecchio
cane
da
pastore
,
che
aveva
perduto
il
pelo
e
le
illusioni
della
vita
a
forza
di
far
la
guardia
al
padrone
.
Adesso
gli
erano
rimasti
due
denti
,
con
i
quali
non
poteva
masticare
neanche
pappa
bollita
,
e
un
occhio
solo
,
perché
l
'
altro
glie
l
'
aveva
chiuso
un
cacciatore
con
una
impallinata
.
Non
gli
riusciva
più
di
abbaiare
per
una
laringite
cronica
,
che
lo
affliggeva
da
qualche
anno
,
e
non
poteva
camminare
,
per
via
di
una
sciatica
a
una
zampa
che
lo
faceva
orribilmente
soffrire
.
Passava
il
tempo
a
rimpiangere
i
bei
giorni
della
gioventù
,
e
intanto
lasciava
che
di
notte
,
le
astute
faine
penetrassero
nel
pollaio
e
facessero
strage
dei
polli
del
mugnaio
.
-
-
Questo
è
il
cane
che
devi
affogare
-
-
mormorò
l
'
omuncolo
,
passando
una
corda
al
collo
della
povera
bestia
,
e
offrendo
un
capo
della
corda
a
Ciuffettino
.
-
-
Va
'
e
fa
presto
...
pensa
alla
cena
...
all
'
aleatico
e
ai
quattro
soldi
.
-
-
Questo
il
cane
che
devi
affogre
...
L
città
dei
Sapienti
Ciuffettino
,
mogio
mogio
,
trascinandosi
di
Melampo
,
s
'
avviò
,
per
un
sentieruolo
che
serpeggia
tra
i
campi
,
verso
il
tònfano
del
mulino
.
XI
Nel
quale
Ciuffettino
si
commuove
alle
lamentele
del
vecchio
Melampo
,
e
fa
a
meno
della
cena
promessagli
dal
mugnaio
.
A
un
certo
momento
,
Ciuffettino
udì
una
voce
dolente
,
che
,
tra
un
singhiozzo
e
l
'
altro
,
mormorava
:
-
-
Bella
ricompensa
,
dopo
tant
'
anni
di
lavoro
!
...
ah
!
mondaccio
ingrato
!
Il
nostro
eroe
si
guardò
intorno
,
ma
non
vide
nessuno
.
-
-
Si
vede
che
questa
voce
me
la
sono
sognata
io
-
-
disse
il
ragazzo
,
crollando
il
capo
e
tirando
la
corda
:
-
-
Via
,
Melampo
!
...
In
fondo
,
in
fondo
,
mi
dispiace
di
dover
affogare
questo
povero
cane
...
Coraggio
,
Ciuffettino
!
pensa
all
'
aleatico
e
alla
cena
...
l
'
ha
detto
anche
quell
'
omino
che
ride
sempre
...
E
riecco
daccapo
la
voce
lamentevole
brontolare
:
-
-
Dopo
che
io
gli
ho
salvato
tante
volte
la
casa
dagli
assalti
dei
briganti
...
Ciuffettino
si
fermò
:
guardò
in
cielo
,
guardò
in
terra
,
si
rivoltò
su
sé
stesso
una
diecina
di
volte
...
e
rimase
come
prima
.
Allora
,
facendo
spalluccie
:
-
-
Bah
!
si
vede
che
questa
voce
me
la
sono
sognata
io
.
Erano
al
tònfano
,
dove
le
acque
tumultuose
che
venivan
giù
dai
poggi
parevano
ammonticchiarsi
,
schiumando
e
gorgogliando
.
Il
ragazzo
ebbe
un
brivido
:
-
-
Povera
bestia
...
che
brutta
fine
!
eh
!
se
non
ci
fosse
di
mezzo
la
cena
...
-
-
Per
carità
,
Ciuffettino
,
sàlvami
...
-
-
supplicò
la
solita
voce
.
Questa
volta
Ciuffettino
capì
.
Era
proprio
Melampo
che
parlava
!
...
Allora
,
mettendosi
a
sedere
sopra
un
sasso
coperto
di
musco
,
il
fanciullo
disse
al
cane
,
che
si
era
subito
accovacciato
ai
suoi
piedi
,
implorando
:
-
-
Che
vuoi
,
Melampo
mio
!
se
stesse
in
me
,
ti
lascerei
campare
questi
altri
pochi
giorni
che
ti
restano
...
Ma
è
il
mugnaio
che
vuole
la
tua
morte
.
E
mi
ha
promesso
tante
belle
cose
se
ti
butto
nel
fosso
...
l
'
aleatico
...
il
salame
...
il
vino
...
quattro
soldi
...
e
se
tu
sapessi
-
-
qui
Ciuffettino
fece
un
grande
sbadiglio
-
-
che
fame
che
ho
,
e
in
che
miserie
mi
trovo
!
Quel
po
'
di
pane
di
dianzi
non
mi
ha
toccato
né
pure
un
dente
.
Con
quei
quattro
soldi
posso
ritornare
a
casa
...
Perché
,
mio
caro
Melampo
,
devi
sapere
che
io
sono
un
ragazzo
sperduto
:
e
se
mi
riesce
di
tornare
a
casa
...
-
-
Ciuffettino
mio
,
abbi
pietà
della
mia
vecchiaia
.
-
-
Melampo
,
senti
,
non
posso
...
-
-
Te
ne
sarò
riconoscente
...
-
-
Non
posso
...
-
-
Pensa
che
alle
volte
,
una
buona
azione
fa
perdonare
molti
falli
...
-
-
Eh
!
eh
!
per
un
cane
non
parli
male
,
Melampo
mio
.
Credi
che
mi
passa
l
'
anima
il
pensiero
di
doverti
buttare
nel
fosso
...
E
Ciuffettino
si
asciugò
una
lacrima
.
Allora
Melampo
,
attaccandosi
ad
un
tenue
filo
di
speranza
:
-
-
Vedrai
che
un
giorno
sarai
contento
di
non
aver
dato
retta
a
quel
cattivo
e
sconoscente
padrone
...
se
tu
sapessi
quanto
mi
ha
fatto
soffrire
,
e
quanto
pane
duro
mi
ha
fatto
mangiare
!
Scommetto
che
senza
quel
pane
a
quest
'
ora
avrei
ancora
tutti
i
miei
denti
...
Tu
devi
esser
buono
di
cuore
.
Ascoltami
...
via
...
Ciuffettino
si
commosse
.
Sciolse
il
cane
,
e
accarezzandogli
il
muso
,
esclamò
:
-
-
Farò
a
meno
di
cenare
,
per
istasera
,
e
ti
salverò
la
pelle
.
Potrei
anche
tornare
al
mulino
,
e
dire
di
avere
eseguita
la
commissione
...
ma
dire
una
bugia
di
questo
genere
mi
ripugna
...
Di
bugie
n
'
ho
dette
già
troppe
...
Pazienza
:
la
Provvidenza
mi
aiuterà
.
Melampo
,
in
un
impeto
di
gioia
,
riacquistando
per
un
attimo
la
vigoria
della
giovinezza
,
si
rizzò
su
le
zampe
posteriori
,
e
abbracciò
il
bambino
,
lavandogli
la
faccia
a
furia
di
linguate
.
-
-
Caro
Ciuffettino
!
Dio
te
ne
renda
merito
!
-
-
Io
vorrei
ritrovar
la
strada
di
casa
,
ecco
non
domanderei
altro
!
-
-
Ma
dove
vuoi
andare
?
-
-
A
Cocciapelata
!
-
-
Caro
Ciuffettino
!
Dio
te
ne
renda
merito
!
Cocciapelata
è
lontana
lontana
...
miglia
e
miglia
...
-
-
A
Cocciapelata
c
'
è
il
mi
'
babbo
!
-
-
Vieni
:
io
ti
farò
da
guida
!
-
-
Tu
?
vecchio
e
acciaccato
a
quel
modo
?
-
-
Eh
!
ma
ora
ci
ho
una
forza
nova
,
che
tu
non
puoi
sapere
!
Andiamo
!
Scommetto
che
non
indovineresti
mai
da
che
cosa
m
'
è
venuta
,
questa
forza
!
-
-
Da
che
cosa
,
Melampo
?
-
-
Dalla
riconoscenza
!
Il
bambino
e
il
cane
si
posero
in
via
.
E
quella
notte
,
l
'
uno
e
l
'
altro
dormirono
,
a
pancia
vuota
,
in
un
pagliaio
abbandonato
,
mentre
la
luna
splendeva
in
cielo
,
e
i
grilli
cantavano
fra
le
erbe
alte
,
imperlate
dalla
guazza
.
XII
In
cui
Ciuffettino
fa
la
conoscenza
del
terribile
Spellacane
,
soprannominato
:
Attila
,
flagello
dei
burattini
.
IL
giorno
dopo
,
verso
il
tramonto
,
Ciuffettino
e
il
cane
giunsero
ad
un
crocicchio
,
al
quale
mettevano
capo
quattro
strade
.
Una
di
queste
,
seguendo
le
pendici
de
'
colli
,
serpeggiava
a
lungo
e
si
perdeva
in
alto
,
fra
il
verde
delle
piante
.
Il
cane
la
indicò
a
Ciuffettino
.
-
-
Ecco
-
-
disse
.
-
-
Che
cosa
?
-
-
La
via
di
Cocciapelata
.
-
-
Oh
!
guarda
!
ci
siamo
di
già
...
mormorò
il
bambino
,
senza
entusiasmo
.
-
-
Sicuro
:
e
fra
un
paio
d
'
orette
,
camminando
lesti
,
arriviamo
a
casa
tua
...
Ciuffettino
si
grattò
un
orecchio
.
-
-
Un
paio
d
'
ore
sole
?
-
-
Poco
più
,
poco
meno
.
-
-
Senti
,
senti
!
E
ci
fu
un
lungo
silenzio
.
-
-
Andiamo
?
-
-
fece
il
cane
.
-
-
Per
essere
un
bambino
sperduto
,
hai
una
bella
fretta
di
rivedere
il
tu
'
babbo
e
la
tu
'
mamma
!
Ciuffettino
si
diede
un
'
altra
buona
grattata
all
'
orecchio
.
-
-
Egli
è
,
vedi
,
che
per
l
'
appunto
,
ho
dimenticato
una
cosa
.
-
-
Che
cosa
?
-
-
Che
fra
poco
è
sera
...
-
-
Ebbene
?
-
-
I
miei
vanno
a
letto
con
le
galline
...
-
-
Non
capisco
...
Che
c
'
entra
?
-
-
C
'
entra
sicuro
:
mi
dispiacerebbe
di
doverli
svegliare
.
-
-
Per
una
volta
tanto
!
-
-
Eh
!
tu
dici
bene
;
ma
se
tu
sapessi
che
benedett
'
omo
gli
è
il
mi
'
babbo
!
-
-
Sarebbe
capace
di
strillarti
?
-
-
Purtroppo
!
-
-
Eh
!
via
!
dopo
tanto
tempo
che
non
ti
vede
!
.
avrà
il
cuore
grosso
grosso
,
poveraccio
...
via
...
via
...
andiamo
...
te
ne
troverai
contento
...
Ciuffettino
nicchiava
.
-
-
E
per
quella
strada
lì
di
faccia
,
dove
si
va
a
finire
?
-
-
chiese
dopo
un
poco
.
-
-
Si
va
a
finire
in
un
paesello
su
la
riva
del
mare
...
-
-
È
lontano
?
L
'
arrivo
del
villaggio
-
-
Ché
!
appena
un
mezzo
miglio
....
-
-
Chi
sa
che
bel
paese
!
..
-
-
Uhm
!
ci
sono
stato
una
volta
col
mi
'
padrone
e
non
m
'
è
parso
nulla
di
straordinario
...
-
-
Ma
tu
,
scusa
se
te
lo
dico
,
sei
un
cane
,
e
i
cani
certe
cose
non
le
possono
capire
...
Io
,
per
esempio
,
lo
vedrei
volentieri
,
quel
paese
...
Ciuffettino
si
tacque
,
e
tese
l
'
orecchio
.
Gli
era
parso
di
udire
come
un
lontano
frastuono
,
composto
di
squilli
di
trombe
,
di
colpi
di
grancassa
e
di
grida
umane
.
-
-
Senti
,
Melampo
!
...
-
-
Si
vede
che
al
villaggio
c
'
è
la
musica
...
-
-
Che
bella
cosa
!
...
-
-
Il
sole
sta
per
calare
...
andiamo
,
Ciuffettino
,
spicciamoci
...
Il
cane
e
il
ragazzo
fecero
qualche
passo
su
la
via
di
Cocciapelata
:
ma
,
ad
un
tratto
,
Ciuffettino
si
fermò
,
e
disse
risolutamente
:
-
-
Oh
!
io
voglio
andare
a
sentire
la
musica
.
Oramai
,
per
tornare
a
casa
è
tardi
.
Domattina
,
all
'
alba
...
-
-
Per
tornare
alla
propria
casa
,
quando
si
è
pentiti
del
male
fatto
,
non
è
mai
tardi
-
-
sospirò
il
cane
.
-
-
Anch
'
io
,
se
quand
'
ero
cùcciolo
non
fossi
fuggito
dalla
mia
famiglia
...
-
-
Tutte
storie
.
In
fin
dei
conti
,
la
famiglia
è
una
tirannia
bella
e
buona
!
-
-
Ma
se
tu
stesso
ieri
dicevi
che
volevi
tornare
a
tutti
i
costi
presso
il
tu
'
babbo
...
-
-
Lo
dicevo
...
lo
dicevo
sicuro
!
Ma
adesso
voglio
andare
a
sentire
la
musica
.
-
-
Ciuffettino
,
da
'
retta
a
chi
ti
vuol
bene
...
torna
a
casa
.
-
-
Stasera
no
:
domattina
:
ecco
,
domattina
ci
torno
davvero
.
-
-
Ciuffettino
,
sii
buono
:
pensa
che
spesso
,
nella
vita
,
certe
leggerezze
si
pagano
care
.
Caro
Melampo
,
sei
proprio
un
cane
uggioso
,
e
se
seguiti
,
ti
darò
una
pedata
perché
tu
te
ne
vada
per
i
fatti
tuoi
...
Melampo
si
asciugò
con
la
zampa
una
grossa
lacrima
.
-
-
Ciuffettino
,
te
ne
pentirai
...
-
-
E
sèguita
!
...
-
-
Fa
'
quel
che
ti
pare
,
ma
te
ne
pentirai
.
Quella
birba
alzò
le
spalle
,
e
,
dopo
un
momento
di
incertezza
,
prese
la
strada
che
andava
al
villaggio
su
la
marina
.
A
mano
a
mano
che
Ciuffettino
si
avvicinava
,
il
frastuono
si
faceva
maggiore
.
La
quiete
solenne
del
tramonto
ne
era
turbata
.
-
-
Peperepepepé
!
...
peperepepepé
!
pum
!
pum
!
pum
!
-
-
Ma
che
ci
sarà
?
-
-
si
chiese
Ciuffettino
-
-
un
circo
equestre
?
...
oppure
una
giostra
meccanica
?
...
o
un
museo
di
figure
di
cera
?
...
E
si
mise
a
correre
con
tanta
furia
,
che
Melampo
,
indebolito
dagli
anni
e
dagli
acciacchi
,
rimase
indietro
un
bel
pezzo
.
Ed
ecco
Ciuffettino
alle
prime
case
del
villaggio
.
Da
un
lato
,
sopra
una
montagnòla
,
si
drizzava
una
gran
baracca
di
burattini
e
all
'
intorno
si
affollavano
i
bambini
,
gridando
e
schiamazzando
.
Dall
'
interno
della
baracca
partivano
i
suoni
discordi
delle
trombe
e
dei
pifferi
e
i
tonfi
sordi
della
grancassa
,
abbozzanti
una
specie
di
marcia
guerresca
,
che
avrebbe
fatto
accapponare
la
pelle
a
un
elefante
.
Il
nostro
bimbo
,
invece
,
per
l
'
entusiasmo
,
fece
una
quantità
di
capriòle
.
-
-
I
burattini
!
ci
sono
i
burattini
!
che
bella
cosa
!
era
tanto
che
mi
struggevo
di
assistere
ad
una
rappresentazione
di
burattini
!
E
si
mischiò
alla
folla
.
Un
ragazzo
,
su
l
'
entrata
della
baracca
,
gridava
con
voce
stentorea
:
-
-
Venghino
,
signori
!
un
ultimo
colpo
di
musica
,
e
si
va
dar
principio
alla
rappresentazione
strasordinaria
.
Loro
vedranno
la
gran
tragedia
delle
avventure
inconcepibili
del
terribile
Orlando
a
Roncisvalle
,
che
va
a
liberare
la
sua
propria
fidanzata
e
sposa
dalle
spire
del
mostro
marino
,
con
Arlecchino
servo
fedele
e
Brighella
spaventato
dal
serpente
rosso
.
Loro
vedranno
le
più
grandi
scene
con
combattimento
a
fuoco
ed
arma
bianca
inclusive
,
nonché
le
gesta
del
cavaliere
Ispano
oste
degli
infedeli
,
che
uccide
i
maghi
e
le
streghe
come
fossero
mosche
cavalline
,
e
viceversa
,
tutti
gli
spiriti
infernali
dell
'
emisfero
settentrionale
.
Cinque
soldi
i
primi
posti
,
due
i
secondi
...
Avanti
,
avanti
!
...
venghino
,
signori
...
Ciuffettino
brontolò
:
-
-
Ah
!
se
avessi
un
paio
di
soldi
...
Si
frugò
in
tasca
,
instintivamente
,
e
non
trovò
che
un
po
'
di
briciole
di
pane
e
un
'
ala
secca
di
farfalla
.
I
ragazzi
del
paese
,
a
frotte
,
entravano
nella
baracca
.
E
Ciuffettino
,
guardandoli
:
-
-
Quelli
sì
che
son
fortunati
!
...
A
pensarci
,
mi
viene
l
'
acquolina
in
bocca
Chi
sa
come
deve
esser
bella
quella
tragedia
!
...
Orlando
a
Roncisvalle
!
...
con
il
mostro
marino
e
Brighella
spaventato
dal
serpente
rosso
!
...
Chi
sa
che
scenari
!
E
poi
il
cavaliere
Ispano
!
Quel
cavaliere
Ispano
che
fa
l
'
oste
...
Ah
!
se
avessi
due
soldi
...
Salì
pian
piano
la
scala
di
legno
all
'
entrata
della
baracca
,
e
dirigendosi
al
ragazzo
del
burattinaio
,
chiese
timidamente
:
-
-
Potrei
passare
anch
'
io
a
veder
la
tragedia
?
..
-
-
Sicuro
,
gua
'
-
-
rispose
il
ragazzo
,
squadrando
Ciuffettino
da
capo
a
piedi
-
-
basta
che
tu
paghi
...
-
-
Ecco
-
-
fece
il
nostro
eroe
imbarazzato
-
-
gli
è
appunto
questo
che
non
vorrei
...
-
-
Allora
,
fa
'
una
cosa
;
va
'
a
spasso
e
la
tragedia
figùratela
...
La
tragedia
costa
due
soldi
...
-
-
A
dirtela
proprio
schietta
,
i
due
soldi
mi
incomodano
...
-
-
Se
ti
incomodano
,
dàlli
a
me
.
-
-
Oggi
per
l
'
appunto
non
ce
li
ho
.
-
-
E
allora
,
te
l
'
ho
detto
:
la
tragedia
la
sentirai
quest
'
altra
volta
...
-
-
Ma
io
voglio
entrare
.
Ti
offro
,
in
pegno
,
il
mio
cappello
...
-
-
Grazie
,
gli
è
troppo
bellino
!
-
-
Allora
,
tienti
la
giubba
...
-
-
Con
tutte
quelle
toppe
?
-
-
Io
voglio
entrare
,
ecco
!
Mi
basta
di
sentire
una
scena
...
-
-
Nemmeno
per
sogno
...
-
-
Un
atto
solamente
...
-
-
Neanche
per
idea
...
-
-
Due
atti
,
via
...
-
-
Ma
che
sei
,
sordo
?
-
-
Lo
dici
a
me
,
sordo
?
Già
,
a
te
...
proprio
a
te
!
e
lèvati
di
torno
se
non
vuoi
che
ti
gonfi
il
muso
di
scappellotti
,
grullaccio
!
A
queste
parole
;
Ciuffettino
,
cieco
di
rabbia
,
si
avventò
sul
nemico
,
e
cominciò
a
tirar
calci
e
pugni
come
un
ossesso
.
L
'
altro
,
per
un
poco
rimase
sbalordito
,
ma
poi
,
sentendosi
picchiare
a
quel
modo
,
divenne
addirittura
feroce
.
I
due
avversari
si
acciuffarono
,
e
a
furia
di
divincolarsi
,
di
indietreggiare
,
inciamparono
in
una
sedia
e
caddero
sul
tavolato
:
poi
,
sempre
lottando
,
ruzzolarono
in
platea
.
Figuratevi
il
putiferio
dei
ragazzi
che
assistevano
alla
grande
rappresentazione
!
...
Orlando
,
che
aveva
cominciato
a
piangere
su
i
casi
della
bella
fidanzata
e
stava
lanciando
invettive
ai
perfidi
maganzesi
,
dové
troncare
di
secco
in
secco
la
scena
madre
,
restando
immobile
,
con
le
braccia
penzoloni
,
le
gambe
in
aria
,
in
balìa
dei
nemici
miscredenti
,
perché
il
burattinaio
,
attaccandolo
ad
una
quinta
precipitosamente
,
si
era
gettato
fuori
dell
'
usciòlo
del
palcoscenico
.
Ciuffettino
obbligato
a
far
la
maronetta
nel
teatro
di
Mastro
Spellacane
-
-
Che
cos
'
è
?
-
-
urlò
il
burattinaio
con
un
vocione
da
orso
malato
ai
bronchi
-
-
che
è
successo
?
Chi
è
che
fa
tanto
chiasso
?
Ora
vi
accomodo
io
...
Bisogna
sapere
che
quel
burattinaio
si
chiamava
Spellacane
,
ed
era
il
terrore
dei
poveri
burattini
,
e
lo
spavento
dei
ragazzi
del
paese
.
Vestiva
sempre
di
una
giubba
color
di
fuoco
,
di
un
paio
di
calzoni
neri
e
gialli
,
e
portava
un
gran
cappellaccio
a
cencio
ornato
di
una
penna
di
airone
tutta
spelacchiata
.
La
faccia
non
sarebbe
sembrata
brutta
,
non
guardando
agli
occhi
loschi
,
al
naso
rosso
e
pieno
di
bitorzoli
,
alla
bocca
larga
e
sdentata
,
alle
guancie
tutte
sparse
di
rughe
e
di
crepature
,
come
la
corteccia
di
certi
vecchi
alberi
,
e
irte
di
peli
somiglianti
a
setole
di
maiale
.
Il
brav
'
uomo
,
in
compenso
,
era
calvo
,
e
possedeva
due
orecchi
monumentali
,
a
ventola
;
ma
,
in
fondo
,
ripeto
,
non
poteva
dirsi
proprio
brutto
.
Era
soltanto
orribile
.
Dopo
gli
urli
di
Spellacane
,
nella
platea
ci
fu
un
gran
silenzio
.
-
-
Dunque
-
-
ripeté
il
tremendo
uomo
,
facendo
scricchiolare
i
tre
denti
e
mezzo
che
gli
erano
rimasti
nelle
mascelle
-
-
si
può
sapere
?
...
-
-
Padrone
-
-
esclamò
l
'
avversario
di
Ciuffettino
con
voce
piagnucolosa
-
-
è
tutta
colpa
...
di
un
ragazzo
...
che
...
voleva
...
che
voleva
entrare
...
in
teatro
...
senza
so
...
senza
so
...
ih
!
ih
!
-
-
Finisci
!
-
-
Senza
soldi
!
ih
!
ih
!
-
-
Dov
'
è
?
dov
'
è
?
-
-
ruggì
Spellacane
,
girando
gli
occhioni
loschi
,
intorno
-
-
dov
'
è
?
che
me
lo
mangi
vivo
!
Cíuffettino
si
era
nascosto
sotto
una
sedia
,
e
non
fiatava
.
-
-
Gli
è
lì
sotto
-
-
disse
il
ragazzo
del
burattinaio
,
indicando
la
sedia
.
Gli
spettatori
della
tragica
scena
furono
scossi
da
un
tremito
di
orrore
.
-
-
Ora
lo
ingoia
con
il
vestito
e
tutto
!
-
-
bisbigliò
uno
.
-
-
Ma
che
!
se
lo
beve
stasera
nel
vino
-
-
disse
un
altro
.
-
-
Lo
butta
nel
fuoco
!
-
-
aggiunse
un
terzo
.
Spellacane
andò
ad
acchiappare
Ciuffettino
.
-
-
Ah
!
tu
volevi
entrare
a
ufo
nel
teatro
!
-
-
Io
?
no
!
...
volevo
...
ecco
...
non
si
arrabbi
...
senta
...
-
-
Ho
capito
tutto
.
Ci
penso
io
.
-
-
Io
dovrei
andare
a
Cocciapelata
...
-
-
Eh
,
per
adesso
a
Cocciapelata
non
ci
vai
!
Come
ti
chiami
?
-
-
Ciuffettino
,
per
servirla
.
-
-
Con
me
non
si
scherza
,
sai
,
Ciuffettino
.
Io
sono
il
terribile
Spellacane
!
-
-
Ci
ho
tanto
piacere
.
Ma
io
non
ho
fatto
nulla
...
-
-
Ora
,
ora
te
ne
accorgerai
....
E
si
portò
il
ragazzo
sul
palcoscenico
,
in
una
specie
di
oscuro
antro
pieno
di
polvere
e
di
tele
di
ragni
,
sparso
di
ordigni
strani
,
di
corde
,
di
carrucole
,
di
pali
,
e
popolato
di
figure
fantastiche
,
immobili
,
appese
ai
fili
,
come
tanti
appiccati
,
e
coperte
di
stoffe
e
di
lustrini
che
rilucevano
qua
e
là
nella
penombra
,
al
fioco
lume
di
un
lampanino
ad
olio
.
Quel
burttinaio
si
chiamava
Spellacane
ed
era
il
terrore
dei
burattini
XIII
In
cui
Ciuffettino
prega
mastro
Spellacane
dì
non
fargli
fare
il
burattino
.
CHE
cosa
vòle
?
-
-
domandó
Ciuffettino
che
si
sentiva
soffocare
in
quell
'
atmosfera
umida
e
greve
-
-
se
lei
fosse
un
burattinaio
bene
educato
,
dovrebbe
trattarmi
con
più
garbo
...
non
sono
mica
di
legno
,
io
!
oh
,
oh
...
la
mi
strizza
i
fianchi
!
...
badi
....
Il
teatro
dei
burattini
di
Mastro
Spellacane
-
-
Giusto
-
-
mormorava
tra
i
denti
l
'
omaccio
,
staccando
dalla
testa
di
un
burattino
il
filo
di
ferro
,
e
agganciandolo
alla
giacchetta
del
ragazzo
,
proprio
vicino
al
collo
.
-
-
mi
mancava
Facanapa
...
per
il
second
'
atto
...
L
'
ho
dovuto
bruciare
ieri
per
riscaldarmi
,
povero
Facanapa
!
Me
ne
dispiace
,
ma
non
potevo
mica
crepare
di
freddo
...
Legne
non
ce
ne
avevo
più
...
Che
te
ne
pare
,
Ciuffettino
?
...
-
-
A
me
pare
che
Melampo
aveva
ragione
!
...
-
-
Chi
è
il
signor
Melampo
?
-
-
...
e
che
i
vagabondi
e
i
monelli
non
trovano
mai
fortuna
nel
mondo
!
-
-
Cotesto
sarà
vero
:
ma
io
non
capisco
che
cosa
c
'
entrino
questi
discorsi
con
Facanapa
.
-
-
Ma
io
spero
che
lei
scherzi
....
-
-
Io
?
?
...
Per
tua
regola
,
caro
il
mi
'
figliolo
,
io
non
scherzo
mai
.
-
-
E
,
rivolgendosi
ai
poveri
burattini
,
immobili
ai
loro
ganci
,
chiese
in
tono
lùgubre
:
-
-
È
vero
,
voialtri
,
che
io
non
scherzo
mai
?
...
E
i
burattini
in
coro
,
fiocamente
:
-
-
È
veero
!
è
veero
!
...
-
-
Dunque
,
rassègnati
,
e
buonanotte
-
-
concluse
Spellacane
,
attaccando
alle
mani
di
Ciuffettino
che
faceva
sforzi
disperati
per
liberarsi
,
un
cordoncino
di
seta
-
-
vedrai
che
in
fin
dei
conti
,
il
mestiere
del
burattino
gli
è
un
mestiere
divertente
!
-
-
Eh
!
ma
io
sono
un
ragazzo
che
il
burattino
non
l
'
ha
fatto
mai
...
-
-
Ci
sono
tanti
uomini
con
la
barba
lunga
,
che
lo
fanno
tutti
i
giorni
...
-
-
E
poi
la
parte
di
Facanapa
non
mi
piace
.
-
-
Oh
!
oh
!
-
-
disse
il
burattinaio
,
aggrottando
le
sopracciglia
-
-
Non
ti
piace
!
...
Ma
il
padrone
sono
io
,
qui
...
ditelo
voi
,
zucche
di
legno
:
sono
o
non
sono
il
padrone
...
?
E
i
poveri
burattini
:
-
-
Sììì
...
sììì
...
Il
pubblico
,
in
platea
,
s
'
impazientiva
.
Già
qualche
ragazzo
più
coraggioso
degli
altri
aveva
cominciato
a
fischiare
.
I
più
tranquilli
si
contentavano
di
smuovere
le
sedie
.
La
burrasca
si
avvicinava
.
Mastro
Spellacane
diede
un
ruggito
.
-
-
Non
so
chi
mi
tenga
dal
disperdere
a
calci
tutta
quella
canaglia
!
-
-
mormorò
-
-
Ma
hanno
pagato
!
-
-
aggiunse
,
dopo
matura
riflessione
-
-
in
fondo
,
io
sono
un
burattinaio
onesto
!
...
Via
,
Ciuffettino
,
aiutami
...
E
se
riesci
a
farti
battere
le
mani
,
nella
gran
scena
del
secondo
atto
,
domani
...
Al
povero
figliuolo
il
core
si
fece
grosso
grosso
.
-
-
Domani
...
mi
rimanda
a
casa
?
-
-
Domani
...
ti
faccio
fare
da
re
dei
Mori
nell
'
Imperatrice
Amalasunta
...
Ciuffettino
ebbe
un
sussulto
.
-
-
Ma
quanto
crede
ella
che
voglia
restare
a
far
da
burattino
?
-
-
Oh
!
bella
!
quanto
mi
fa
comodo
!
-
-
Ma
lei
la
sbaglia
!
...
-
-
Eh
!
eh
!
...
-
-
E
di
grosso
!
...
perché
io
sono
un
ragazzo
:
e
siccome
sono
un
ragazzo
,
non
sono
un
pezzo
di
legno
:
e
siccome
non
sono
un
pezzo
di
legno
,
non
voglio
esser
neanche
il
re
dei
Mori
:
e
se
io
sono
stato
sempre
un
bighellone
,
e
ho
lasciato
la
scuola
,
lei
non
c
'
entra
:
e
il
mi
'
babbo
mi
gridava
sempre
,
ma
io
non
gli
davo
retta
:
e
la
mi
'
mamma
ci
piangeva
:
e
poi
un
giorno
mi
misero
dal
sor
Teodoro
che
tutti
al
paese
chiamano
Trippetta
,
ma
lui
ci
si
arrabbia
,
e
poi
venne
BURCHIELLO
:
e
si
mangiò
lo
stracotto
con
le
lenti
,
e
le
patate
condite
:
ma
poi
si
doveva
arrostire
il
gatto
:
e
quello
scappò
:
e
io
trovai
il
lupo
mannaro
,
e
poi
scappai
nella
Città
de
'
Sapienti
dove
non
c
'
era
nessuno
che
avesse
fame
:
e
poi
andai
da
un
mugnaio
e
gli
dissi
:
che
me
lo
darebbe
un
po
'
di
pane
?
e
lui
voleva
che
affogassi
Melampo
:
e
Melampo
mi
disse
che
si
sentiva
male
,
e
non
poteva
morire
:
e
allora
tutti
e
due
si
tornò
verso
casa
;
ma
poi
ho
sentito
le
trombe
e
la
grancassa
,
e
ho
detto
:
«
a
casa
ci
andrò
domani
,
stasera
;
vado
a
vedere
i
burattini
»
:
e
invece
ho
trovato
un
ragazzo
che
non
voleva
,
lasciarmi
passare
:
e
adesso
voglio
andar
via
,
ecco
!
ih
!
ih
!
ih
!
Padron
Spellacane
ebbe
un
truce
sorriso
.
-
-
Non
ho
capito
nulla
-
-
disse
,
attaccando
ad
un
chiodo
,
insieme
con
gli
altri
burattini
,
il
povero
figliuolo
:
-
-
ma
,
intanto
,
a
me
non
importano
le
tue
ciancie
.
Tu
,
d
'
ora
innanzi
,
sei
una
marionetta
!
Ciuffettino
divenne
di
fuoco
.
-
-
Una
marionetta
sarà
lei
!
-
-
Sta
'
zitto
!
-
-
No
,
che
non
voglio
stare
zitto
:
e
le
manderò
a
rifascio
tutta
la
rappresentazione
...
-
-
Pròvati
!
...
-
-
Mi
ci
provo
di
certo
!
-
-
E
io
ti
chiudo
sotto
il
palcoscenico
,
al
buio
,
per
un
paio
di
mesi
almeno
!
Ciuffettino
costretto
a
far
la
marionetta
Ciuffettino
si
tacque
;
e
mastro
Spellacane
,
stizzito
,
acchiappò
da
un
gran
mazzo
di
fantocci
due
tre
infelici
che
gli
servivano
per
il
primo
atto
,
e
si
arrampicò
sopra
una
scaletta
che
dava
su
i
cieli
del
teatrino
.
Non
appena
il
fiero
Orlando
fu
staccato
dalla
quinta
,
e
ricominciò
ad
ondeggiare
nelle
giunture
,
mandando
le
braccia
e
le
gambe
di
qua
e
di
là
,
un
oooh
!
...
di
sodisfazione
uscì
dalle
bocche
dei
piccoli
spettatori
.
La
tragedia
che
Maestro
Spellacane
recitava
era
stata
composta
,
qualche
anno
addietro
,
dal
burattinaio
stesso
,
in
un
momento
di
melanconìa
letteraria
,
ed
aveva
ottenuto
un
lusinghiero
successo
.
Si
componeva
di
moltissimi
atti
,
e
ognuno
di
questi
atti
si
suddivideva
in
moltissimi
quadri
:
ma
la
tragedia
aveva
questo
di
buono
:
che
anche
rappresentandola
ad
atti
separati
,
o
recitandola
alla
rovescia
,
ossia
dal
fondo
alla
cima
,
il
risultato
era
sempre
il
medesimo
,
e
piaceva
lo
stesso
.
Per
la
storia
dell
'
arte
non
posso
a
meno
di
riprodurre
per
intero
il
primo
atto
del
sublime
lavoro
storicofantastico
di
mastro
Spellacane
,
persuaso
che
i
miei
amici
lettori
saranno
contenti
del
regalo
,
e
mi
dimostreranno
la
loro
gratitudine
,
rappresentando
questo
magnifico
frammento
nei
loro
teatrini
di
marionette
.
Il
castello
di
Roncisvalle
XIV
Nel
quale
,
come
intermezzo
,
si
rappresenta
il
1°
atto
della
grande
tragedia
Orlando
a
Roncisvalle
.
ECCO
senz
'
altro
il
prezioso
lavoro
,
la
gemma
poetica
di
Mastro
Spellacane
.
PERSONAGGI
Orlando
il
prode
Iltraditore
Gano
di
Maganza
Isotta
fidanzata
di
Orlando
,
che
non
parla
ma
lascia
pensare
molte
cose
Arlecchino
Il
Gigante
Moro
rapitor
di
donzelle
La
fata
dei
boschi
Il
Drago
infernale
Soldati
di
Orlando
I
perfidi
Maganzesi
Miscredenti
di
legno
e
di
cartone
Una
saetta
Alcuni
colpi
di
tuono
IL
PROLOGO
(
Gano
di
Maganza
,
solo
,
con
i
suoi
pensieri
.
Egli
odia
il
prode
Orlando
,
e
si
unisce
ai
nemici
di
questi
,
pur
fingendosi
suo
amico
.
E
nonostante
la
sua
nera
perfidia
,
parla
in
endecasillabi
sciolti
)
.
Io
sono
un
traditore
,
e
me
ne
vanto
:
questa
sera
nell
'
ora
vespertina
il
gigante
verrà
degli
infedeli
;
Isotta
rapirà
:
la
fidanzata
di
Orlando
è
questa
,
e
non
ve
n
'
ha
più
bella
di
lei
,
sotto
il
sereno
ciel
d
'
aprile
.
oppure
di
novembre
:
io
,
d
'
Orlando
nemico
occulto
dal
sembiante
onesto
,
favorirò
la
trama
nella
notte
.
e
Orlando
guiderò
nella
battaglia
per
liberar
,
la
bionda
fidanzata
,
e
insieme
per
condurlo
alla
rovina
!
E
guiderdone
a
me
sarà
l
'
articolo
che
le
gazzette
stamperanno
in
cronaca
,
nel
raccontare
il
fiero
caso
occorso
al
furibondo
eroe
di
Roncisvalle
!
Gano
di
Maganza
QUADRO
PRIMO
La
casa
del
castello
di
Orlando
Orlando
e
Gano
di
Maganza
Orlando
.
Parli
?
Gano
.
Non
parlo
!
Orlando
.
Taci
?
Gano
.
Taccio
,
è
vero
:
ma
il
mio
silenzio
svela
il
mio
pensiero
.
Orlando
.
E
quale
?
Gano
(
con
voce
commossa
)
.
Il
male
ti
attende
-
-
orrende
sciagure
pendono
su
la
tua
testa
.
Orlando
(
tentennando
la
testa
di
legno
)
.
Parli
tu
il
vero
?
Gano
.
Il
vero
parlo
,
Orlando
:
coraggio
il
caso
è
molto
miserando
(
ride
malvagiamente
:
poi
,
ripigliandosi
,
per
non
farsi
scorgere
da
Orlando
)
.
T
'
han
rubato
la
sposa
!
Orlando
(
sbatacchiando
le
gambe
di
qua
e
di
là
)
.
Oh
!
menti
!
menti
!
Gano
.
Giuro
al
Signore
!
Orlando
(
c
.
s
.
)
.
Io
perdo
i
sentimenti
!
(
fa
finta
di
suonare
il
corno
,
che
porta
appeso
alla
cintura
.
La
sala
si
riempie
di
armati
di
legno
e
di
cartone
.
Quelli
di
cartone
debbono
rimanere
prudentemente
in
fondo
)
.
Orlando
(
ai
prodi
soldati
di
legno
)
.
Soldati
all
'
erta
!
La
battaglia
è
vicina
.
L
'
infedele
nero
,
Turco
e
crudele
è
già
in
avanscoperta
.
Ei
m
'
ha
rapito
,
o
prodi
,
la
dolce
fidanzata
avvinta
a
me
dai
nodi
de
'
giuramenti
sacri
,
e
tanto
amata
!
Toglierla
a
lui
dobbiam
!
...
Soldati
all
'
erta
!
Andiamo
,
andiamo
,
andiam
!
Tutti
(
per
fare
qualche
cosa
)
.
Andiamo
,
andiamo
,
andiamo
,
andiamo
!
Andiam
!
QUADRO
SECONDO
La
foresta
Orlando
,
il
Maganzese
,
Arlecchino
,
la
Fata
Gano
(
in
disparte
)
.
Fra
poco
il
Turco
piomberà
alle
spalle
d
'
Orlando
il
vincitor
,
con
fuoco
e
palle
!
(
Una
saetta
.
Arlecchino
trema
per
tutte
le
giunture
)
.
Gano
Hai
tu
paura
forse
?
Arlecchino
(
seguitando
a
tremare
)
.
Sono
incerto
se
debbo
aver
paura
o
no
:
la
notte
è
scura
non
ci
si
vede
un
corno
!
Orlando
(
che
ha
sentito
)
.
Un
corno
?
eccolo
qua
!
Arlecchino
(
ridendo
)
.
Ah
!
ah
!
ah
!
ah
!
ah
!
ah
!
(
i
tre
burattini
volano
per
la
scena
,
mentre
il
tuono
rumoreggia
dietro
le
quinte
,
per
mezzo
di
una
lastra
di
bandone
sapientemente
agitata
dalla
mano
del
burattinaio
)
.
Orlando
(
a
Gano
)
.
Or
che
qui
siam
venuti
,
o
Maganzese
vuoi
essermi
cortese
di
dir
dove
si
trovi
la
mia
bianca
e
dolce
fidanzata
?
Gano
(
ipocritamente
)
.
Dev
'
esser
molto
stanca
!
Oh
!
fior
dischiuso
all
'
alba
dell
'
aprile
.
fiore
umano
e
gentile
!
Amala
,
Orlando
,
...
e
salvala
!
(
indicando
le
quinte
)
.
Essa
,
tra
quelle
rocce
le
lunghe
chiome
inanellate
e
bionde
nasconde
!
Il
bellissimo
Orlando
Arlecchino
.
E
vicino
c
'
è
il
giuoco
delle
bocce
.
Gano
.
E
volge
i
disperati
sguardi
ai
pirati
che
l
'
han
rapita
a
te
!
Orlando
(
dimenandosi
e
correndo
di
qua
e
di
là
,
e
sbatacchiandosi
contro
le
quinte
,
in
preda
alla
disperazione
)
.
Oh
!
mia
rabbia
,
oh
furore
,
rovina
!
distruzion
,
morte
,
terrore
!
Andiamo
,
andiamo
,
amici
,
a
liberarla
.
Io
,
colaggiù
,
non
posso
più
lasciarla
!
(
apparisce
la
Fata
dei
Boschi
,
dietro
una
fiammata
di
pece
greca
)
.
La
Fata
(
con
le
braccia
in
aria
)
.
Orlando
,
se
tu
vai
contro
il
nemico
ti
benedico
:
di
più
non
dico
!
Arlecchino
.
Di
queste
cose
non
m
'
importa
un
fico
!
(
la
Fata
dispare
con
un
'
altra
fiammata
di
pece
greca
)
Gano
(
a
parte
)
.
Oh
!
rabbia
,
son
perduto
!
l
'
oste
non
è
venuto
?
Arlecchino
(
che
ha
sentito
)
.
Qual
'
oste
?
ha
il
vino
buono
?
Gano
.
Grullo
!
L
'
oste
:
il
nemico
!
(
un
altro
tuono
)
.
Arlecchino
(
rabbrividendo
)
.
Senti
che
tuono
?
Orlando
(
a
Gano
)
.
Andiamo
,
amico
!
Arlecchino
(
seguendoli
)
.
Su
,
padròn
,
v
'
avviate
...
in
cerca
di
nerbate
!
(
partono
tutti
e
tre
)
.
QUADRO
TERZO
Una
collina
Orlando
,
il
Manganese
,
Arlecchino
Orlando
.
Oh
!
soave
fidanzata
tanto
amata
Non
ascolti
i
preghi
miei
?
Mia
diletta
,
dove
sei
?
T
'
han
rapita
alle
gioie
di
mia
vita
,
e
ti
trovi
in
mezzo
ai
guai
?
Non
sia
mai
!
(
poi
,
come
svegliandosi
da
un
sogno
)
.
Dove
andiamo
dunque
,
dove
?
Isotta
Gano
(
accennando
sempre
fra
le
quinte
)
.
Lassù
,
lassù
!
Arlecchino
(
con
un
grido
)
.
Si
muove
qualcosa
!
oh
!
Dio
!
...
son
morto
!
(
si
odono
colpi
e
clamori
confusi
dietro
le
scene
)
.
Orlando
.
Ah
!
siam
traditi
!
...
Arlecchino
.
E
'
l
'
oste
con
il
conto
!
Gano
.
L
'
oste
nemica
...
Arlecchino
Orlando
.
Oh
!
affronto
!
Tu
m
'
hai
tradito
,
Maganzese
infame
!
Gano
(
con
una
sghignazzata
)
.
Sono
assai
bene
ordite
le
mie
trame
!
Orlando
(
al
colmo
del
furore
)
.
Sia
l
'
ultimo
conforto
O
Maganzese
,
a
te
,
questo
pugnale
!
(
Gli
si
slancia
addosso
.
Combattimento
accanito
,
durante
il
quale
i
due
avversari
volano
per
l
'
aria
,
agitando
disordinatamente
la
testa
,
le
gambe
e
le
braccia
.
In
ultimo
,
il
Maganzese
cade
)
.
Gano
.
Ahi
!
come
mi
fai
male
!
(
sviene
)
Arlecchino
.
Lo
credo
ben
,
lo
credo
!
(
sghignazza
)
.
Orlando
.
Ed
ora
,
a
liberar
la
fidanzata
!
...
Il
terribile
gigante
Arlecchino
.
Non
è
ancor
terminata
?
(
via
)
.
QUADRO
QUARTO
La
vallata
di
Roncisvalle
(
Il
Gigante
,
seguìto
da
alcuni
perfidi
Maganzesi
e
da
una
squadra
di
infedeli
di
cartone
,
si
slancia
contro
Orlando
,
armato
di
lancia
e
scudo
,
e
contro
Arlecchino
,
armato
di
bastone
.
Urla
feroci
)
.
Il
Gigante
(
menando
colpi
a
dritto
e
a
rovescio
)
.
Orlando
temerario
,
orsù
,
che
chiedi
?
Orlando
(
tirando
anche
lui
botte
da
orbi
)
.
Isotta
io
chiedo
,
Isotta
avrò
!
Il
Gigante
.
Per
te
uno
spiedo
preparerò
!
..
Orlando
(
seguítando
a
combattere
come
se
nulla
fosse
)
.
Tu
mi
rapisti
la
fidanzata
!
Il
Gigante
.
Nè
vo
'
che
quella
donna
tu
riacquisti
Arlecchino
(
frulla
su
sé
stesso
e
tira
bastonate
contro
le
quinte
)
.
Orlando
(
lotta
con
il
Gigante
.
Dopo
quattro
nuovi
assalti
lo
atterra
.
E
poi
,
ad
uno
ad
uno
,
abbatte
gli
altri
nemici
.
È
vittorioso
.
Va
a
prendere
la
fidanzata
dietro
le
scene
.
Isotta
è
raggiante
per
la
felicità
.
Le
sue
belle
guancie
di
legno
sembrano
lustrate
con
lo
spirito
)
Orlando
.
Scendi
pel
piano
,
bianca
fanciulla
,
faran
le
lignee
forti
mie
braccia
,
alla
tua
candida
come
la
neve
persona
lieve
,
tenera
culla
!
(
Orlando
suona
il
famoso
corno
.
Accorre
un
drago
alato
con
un
razzo
da
due
soldi
in
bocca
.
I
tre
personaggi
prendono
posto
sul
suo
dorso
.
Il
drago
s
'
inalza
,
sbattendo
le
ali
di
carta
)
.
Arlecchino
(
piagnucoloso
)
.
Oh
!
come
si
sta
mal
su
queste
squame
!
Orlando
(
al
drago
)
.
Al
castello
,
suvvia
!
Arlecchino
.
Ma
ho
tanta
fame
!
(
Fuoco
di
bengala
.
Cala
il
sipario
)
.
XV
Nel
quale
Ciuffettino
sviene
sotto
una
grandinata
di
pomodori
di
mele
fradicie
.
IL
second
'
atto
della
sanguinosa
tragedia
si
svolgeva
nel
bosco
del
Mago
Merlino
.
Orlando
,
poco
contento
del
primo
servo
,
Arlecchino
,
perché
troppo
pauroso
e
poltrone
,
si
era
tolto
per
cinque
lire
il
mese
(
vitto
e
biancheria
)
il
prode
ed
astuto
Facanapa
,
che
Ciuffettino
doveva
rappresentare
su
le
scene
,
per
volere
supremo
di
Mastro
Spellacane
.
Orlando
aveva
abbandonato
il
nemico
e
la
fidanzata
per
correre
alla
guerra
,
essendosi
i
perfidi
maganzesi
di
nuovo
associati
con
gli
infedeli
di
cartone
e
di
cenci
,
per
rapire
i
beni
e
la
futura
sposa
all
'
eroe
di
Roncisvalle
.
Eccolo
nel
bosco
del
mago
Merlino
.
Colà
,
circondato
da
pochi
uomini
e
dal
fido
Facanapa
,
Orlando
deve
difendersi
dagli
aspri
assalti
de
'
maganzesi
e
del
suo
ex
amico
Gano
di
Maganza
,
il
quale
è
risuscitato
per
comodo
dell
'
autore
e
del
pubblico
.
Pallido
,
pallido
,
curvo
,
tremante
,
Ciuffettino
si
trovò
-
-
quando
il
sipario
fu
arrotolato
contro
il
soffitto
del
teatrino
-
-
dinanzi
al
colto
pubblico
e
all
'
inclita
guarnigione
.
Imaginatevi
le
grida
e
le
risate
dei
ragazzi
!
-
-
Toh
!
guarda
Facanapa
!
...
-
-
Ma
quello
è
un
burattino
di
ciccia
!
-
-
Oh
!
bellino
!
-
-
Ma
che
bellino
!
non
vedi
che
non
ci
ha
le
gambe
torte
e
il
naso
lungo
?
-
-
Vogliamo
il
burattino
di
legno
!
-
-
No
!
no
!
...
è
buffo
anche
così
!
guarda
che
ciuffo
!
...
-
-
Ohe
,
Facanapa
,
tagliati
il
ciuffo
!
...
-
-
Attento
al
ciuffo
!
...
-
-
Zitti
,
ragazzi
:
staremo
a
vedere
:
se
ci
piacerà
,
bene
,
se
no
lo
piglieremo
a
torsolate
!
Non
vi
dico
niente
delle
smanie
di
Ciuffettino
.
Non
gli
riusciva
di
spiccicar
parola
.
Orlando
gli
aveva
rivolte
per
lo
meno
dieci
volte
le
stesse
domande
,
e
lui
zitto
.
Tanto
che
mastro
Spellacane
,
imbestialito
,
lo
alzò
di
peso
con
il
filo
di
ferro
che
lo
reggeva
,
e
il
povero
figliuolo
,
trovandosi
sospeso
in
aria
,
si
mise
a
sgambettare
,
come
un
fantoccio
vero
.
-
-
Devi
ripetere
quello
che
ti
suggerisco
io
,
hai
capito
!
-
-
tuonò
il
burattinaio
-
-
altrimenti
guai
a
te
!
...
Il
timore
ridonò
l
'
uso
della
parola
a
Ciuffettino
e
poiché
non
c
'
era
scampo
possibile
,
il
ragazzo
si
provò
a
contentare
il
tremendo
uomo
.
E
sul
principio
,
le
cose
andarono
piuttosto
benino
.
Il
nostro
eroe
,
istintivamente
,
imitava
a
maraviglia
il
saltellare
e
l
'
agitarsi
dei
burattini
,
e
infilava
un
mucchio
di
stupidaggini
che
mandavano
in
solluchero
gli
spettatori
.
Ma
purtroppo
...
di
lì
a
un
certo
tempo
,
quelle
birbe
si
stancarono
di
vedere
un
ragazzo
su
quelle
scene
sacre
alle
teste
di
legno
,
e
un
lungo
mormorìo
di
malcontento
si
innalzò
dalle
prime
file
delle
sedie
.
I
più
facinorosi
lanciarono
esclamazioni
di
questo
genere
:
-
-
Vogliamo
il
burattino
di
legno
!
-
-
Ohe
,
Facanapa
!
smèttila
!
...
-
-
Ritirati
...
ci
hai
una
faccia
di
freddo
!
...
-
-
Basta
!
...
tu
non
sei
un
burattino
,
ma
un
asino
!
...
-
-
Ohe
!
Spellacane
!
...
rimetti
fuori
Facanapa
,
quello
di
legno
!
-
-
Almeno
,
quello
apre
la
bocca
e
muove
gli
occhi
!
-
-
Basta
...
va
'
via
,
va
'
via
!...!
Ciuffettino
,
impaziente
,
si
piantò
su
le
due
gambuccie
qualche
momento
,
dinanzi
alla
ribalta
,
tenendosi
le
mani
su
i
fianchi
in
atto
di
sfida
.
Ma
Spellacane
,
per
evitare
un
guaio
,
dette
uno
strattone
al
filo
di
ferro
che
teneva
il
bimbo
,
e
questo
tornò
a
volare
per
l
'
aria
,
con
somma
gioia
della
ragazzaglia
.
Il
nostro
eroe
divenne
rosso
come
un
gambero
,
e
gettò
fiamme
dagli
occhi
:
voleva
protendere
le
braccia
,
stendere
le
gambe
,
voleva
fare
mille
gesti
minacciosi
,
e
si
imbrogliava
nei
fili
,
e
non
riusciva
che
ad
eseguire
certe
mosse
talmente
comiche
,
da
far
scoppiare
dalle
risa
un
moribondo
.
Descrivervi
gli
urli
,
i
fischi
,
gli
applausi
ironici
,
le
risate
clamorose
di
quel
pubblico
screanzato
sarebbe
impossibile
.
Più
Ciuffettino
si
arrabbiava
e
si
agitava
,
più
i
monellacci
sghignazzavano
e
berciavano
...
Mastro
Spellacane
,
profittando
del
momento
buono
,
fece
entrare
in
iscena
una
dozzina
di
maganzesi
di
legno
,
e
li
lanciò
contro
Ciuffettino
,
urlando
:
-
-
Morte
!
Sterminio
e
distruzione
!
Ciuffettino
dapprima
respinse
l
'
assalto
di
quei
dodici
guerrieri
coperti
di
latta
,
i
quali
a
testa
bassa
,
appiccicati
l
'
uno
all
'
altro
,
buttando
le
membra
di
qua
e
di
là
,
si
lanciavano
avanti
con
un
coraggio
addirittura
leonino
:
ma
ben
presto
il
ragazzo
si
trovò
legato
come
un
salame
nei
fili
dei
fantocci
,
e
dovette
arrendersi
.
I
vincitori
lo
coprirono
delle
loro
lignee
persone
.
Fu
una
festa
indimenticabile
,
per
i
frequentatori
della
baracca
...
Le
grida
di
entusiasmo
,
gli
evviva
,
i
battimani
salirono
al
cielo
.
Ogni
ombra
di
malumore
scomparve
.
Quella
battaglia
aveva
messo
il
fuoco
nelle
vene
degli
spettatori
.
Tanto
che
uno
di
questi
-
-
un
certo
tipo
,
che
tutti
chiamavano
Funghetto
perché
era
piccolo
;
aveva
un
capo
grosso
grosso
,
e
somigliava
,
su
per
giù
,
ad
un
fungo
porcino
-
-
si
decise
di
lanciare
un
torsolo
di
pera
sul
groppone
di
Ciuffettino
.
Fu
il
segnale
della
nuova
battaglia
.
I
ragazzi
cominciarono
una
grandinata
di
torsoli
di
mele
e
di
pere
:
e
poi
si
frugarono
in
tasca
,
e
tirarono
tutto
quello
che
vi
rinvennero
:
e
poi
,
imbestialiti
,
presi
da
una
furia
incredibile
,
si
chinarono
a
raccattare
i
sassolini
,
le
buccie
,
la
terra
...
per
continuare
il
tiro
accelerato
.
Non
c
'
era
altro
scampo
di
salvezza
che
la
fuga
...
Allora
Ciuffettino
,
riavendosi
dallo
stordimento
,
cieco
di
furore
,
con
un
supremo
sforzo
strappò
i
fili
che
lo
tenevano
legato
,
e
con
quattro
calci
bene
assestati
mandò
quattro
burattini
in
platea
:
gli
altri
li
prese
a
pugni
,
li
batté
,
li
calpestò
,
li
sbriciolò
.
Ma
il
lancio
de
'
proiettili
seguitava
.
Alcuni
ragazzi
erano
usciti
dalla
baracca
,
erano
andati
dalla
fruttivendola
di
faccia
,
ed
erano
tornati
carichi
di
pomodori
e
di
mele
fradicie
...
Non
c
'
era
altro
scampo
di
salvezza
che
la
fuga
.
E
Ciuffettino
,
mezzo
morto
,
coperto
di
sugo
di
pomodoro
e
tutto
,
tutto
bagnato
di
glorioso
sudore
,
ríparò
dietro
le
quinte
...
Ma
un
implacabile
pomodoro
lo
raggiunse
anche
là
,
nell
'
ultimo
rifugio
,
e
lo
colpì
in
un
occhio
.
Per
il
dolore
,
per
la
fatica
,
per
la
rabbia
,
il
ragazzo
lanciò
questo
grido
:
-
-
Oh
!
mamma
mia
!
-
-
E
svenne
...
XVI
Nel
quale
Melampo
paga
un
debito
di
riconoscenza
verso
Ciuffettino
.
ALLORCHÉ
Ciuffettino
riprese
i
sensi
,
si
trovò
in
un
angolo
tenebroso
del
palcoscenico
,
legato
strettamente
ad
una
piccola
trave
,
fra
due
ombre
lunghe
lunghe
,
secche
secche
,
che
gli
parvero
due
burattini
.
-
-
Oh
!
che
è
stato
?
-
-
brontolò
il
ragazzo
,
stupefatto
-
-
chi
m
'
ha
legato
così
?
...
-
-
Mastro
Spellacane
-
-
riprese
subito
con
voce
funebre
,
uno
dei
burattini
-
-
il
quale
ci
ha
ordinato
,
inoltre
,
di
farti
buona
custodia
.
Capirai
!
...
dopo
la
catastrofe
di
questa
sera
,
successa
per
colpa
tua
...
-
-
Per
colpa
mia
!
...
-
-
Tua
,
già
.
Il
padrone
ha
dovuto
rendere
i
biglietti
...
-
-
Gli
sta
bene
!
Chi
gli
ha
insegnato
di
far
fare
da
burattini
ai
ragazzi
?
-
-
Ma
!
-
-
grugnì
l
'
altro
burattino
,
facendo
crocchiare
le
giunture
-
-
noi
non
ci
entriamo
,
in
queste
piccolezze
.
Noi
dobbiamo
guardarti
,
impedirti
di
fuggire
,
e
basta
.
-
-
Ma
voi
altri
,
chi
siete
,
se
è
lecito
?
-
-
Noi
siamo
i
gendarmi
.
E
se
ti
ostinassi
a
voler
fuggire
,
noi
dovremmo
ucciderti
come
un
cane
!
Questa
è
la
frase
di
prammatica
di
ogni
vecchio
dramma
da
burattini
.
-
-
Oh
!
il
mio
cane
!
-
-
pensò
,
per
associazione
d
'
idee
,
Ciuffettino
,
con
le
lacrime
agli
occhi
-
-
dove
sarà
,
adesso
!
...
almeno
ci
avessi
lui
...
mi
consolerei
...
Povero
Melampo
...
se
l
'
avessi
ascoltato
...
Oh
!
...
la
mia
testa
!
la
mia
testaccia
!
...
Aveva
appena
finito
di
dire
dentro
di
sé
queste
parole
,
che
si
sentì
lambire
le
mani
delicatamente
,
e
sentì
sul
volto
un
soffio
caldo
e
inuguale
.
Ciuffettino
mandò
un
grido
di
allegrezza
:
-
-
Melampo
!
-
-
e
intanto
,
il
bimbo
sentì
gonfiarglisi
il
petto
dalla
speranza
.
-
-
Sono
io
!
...
-
-
borbottò
il
degno
animale
,
affettuosamente
-
-
vengo
a
pagare
il
mio
debito
di
gratitudine
verso
di
te
...
Te
l
'
avevo
detto
,
che
una
buona
azione
,
alle
volte
,
viene
ricompensata
!
...
Vedi
,
prima
che
il
burattinaio
se
ne
andasse
,
mi
sono
introdotto
pian
pianino
sotto
il
palcoscenico
...
ho
aspettato
che
tutto
fosse
tranquillo
,
e
sono
venuto
da
te
...
Ora
,
a
poco
a
poco
,
roderò
le
corde
che
ti
avvincono
ai
polsi
...
-
-
Le
roderai
?
-
-
non
poté
a
meno
di
chiedere
Ciuffettino
-
-
e
con
che
cosa
?
...
Mastro
Spellacane
furibondo
insegue
Ciuffettino
-
-
Mi
sono
spiegato
male
.
Purtroppo
...
non
ho
denti
!
Ma
ho
riacquistato
un
po
'
di
sveltezza
e
di
forza
...
Faró
rodere
dai
topi
le
corde
che
ti
serrano
...
Adesso
te
ne
cerco
qualcuno
...
bastano
pochi
...
Quando
li
avrò
presi
,
i
topi
si
raccomanderanno
che
non
li
mangi
,
e
io
,
in
compenso
,
chiederò
loro
che
mi
aiutino
a
liberarti
...
-
-
Ben
pensata
...
!
fai
presto
,
per
carità
,
Melampo
mio
!
...
E
quando
sarò
ricco
,
parola
d
'
onore
,
ti
farò
mettere
i
denti
finti
,
così
potrai
mangiare
anche
gli
ossi
!
...
I
due
gendarmi
non
avevano
capito
nulla
,
perché
il
cane
e
il
ragazzo
si
erano
parlati
nelle
orecchie
.
E
poi
quei
poveri
burattini
avevano
un
sonno
!
...
Tanto
che
finirono
con
l
'
addormentarsi
in
piedi
.
Di
lì
ad
un
quarto
d
'
ora
Melampo
tornò
con
quattro
topolini
in
bocca
.
Ai
topolini
non
pareva
vero
di
potersela
cavare
a
così
buon
mercato
,
e
si
misero
subito
a
rodere
le
corde
con
accanimento
,
di
modo
che
prima
dell
'
alba
Ciuffettino
si
trovò
libero
.
Si
alzò
,
e
,
saltellando
,
si
avviò
a
tentoni
alla
porticina
del
palcoscenico
.
I
gendarmi
ronfavano
,
e
non
c
'
era
da
temer
nulla
da
parte
di
loro
.
Ma
ecco
,
di
un
subito
,
che
un
rumore
di
passi
...
piuttosto
spietati
,
si
fece
udire
in
platea
.
Ciuffettino
rabbrividì
,
e
disse
a
Melampo
,
con
un
fil
di
voce
:
-
-
È
Mastro
Spellacane
!
Ora
stai
fresco
anche
te
!
...
E
la
voce
da
orso
raffreddato
dello
spaventoso
burattinaio
rimbombò
.
-
-
Ciuffettinooo
!
svégliati
!
...
bisogna
sbarazzar
la
baracca
,
perché
si
parte
!
...
Questa
non
è
più
aria
per
noi
...
Ciuffettino
e
Melampo
si
nascosero
in
un
angolo
presso
la
porticína
.
Il
burattinaio
entrò
,
e
andò
dritto
al
fondo
;
mentre
il
ragazzo
ed
il
cane
se
la
svignavano
...
Erano
appena
fuori
,
e
stavano
per
imboccar
la
strada
di
Cocciapelata
,
quando
il
burattinaio
uscì
gesticolando
e
vociando
dalla
baracca
,
e
tagliò
loro
la
strada
.
Allora
Ciuffettino
e
Melampo
presero
la
via
del
mare
:
e
il
cane
pregò
subito
il
nostro
eroe
di
montargli
in
groppa
.
-
-
Oggi
mi
sento
in
forza
,
ti
ripeto
,
perché
ieri
sera
ho
mangiato
due
bistecche
da
un
macellaio
del
paese
!
Monta
e
non
aver
paura
...
-
-
e
così
dicendo
Melampo
si
buttò
a
correre
.
Per
qualche
tempo
il
burattinaio
,
schiumando
dalla
bile
,
gli
tenne
dietro
:
ma
poi
,
con
il
fiato
spezzato
,
la
milza
gonfia
come
un
pallone
,
dovè
fermarsi
.
Allora
,
tendendo
il
pugno
verso
i
fuggenti
,
ringhiò
:
-
-
Adesso
vado
ad
infilarmi
gli
stivaloni
delle
sette
leghe
,
e
poi
vi
raggiungo
in
due
salti
!
E
la
vedremo
!
Mentre
tornava
addietro
,
rifletteva
:
-
-
Della
pelle
di
quel
canaccio
mi
farò
un
bel
panciotto
da
inverno
...
E
di
Ciuffettino
,
che
ne
farò
?
Lo
condannerò
a
star
fra
i
burattini
tutta
la
vita
!
...
Ma
le
tristi
idee
di
vendetta
non
portano
mai
fortuna
a
chi
le
concepisce
.
Mastro
Spellacane
andò
ad
infilarsi
gli
stivali
delle
sette
leghe
e
riprese
l
'
inseguimento
dei
nostri
amici
:
e
proprio
quegli
stivali
magici
lo
condussero
alla
rovina
.
Attenti
,
e
vedrete
!
...
XVII
Dove
Ciuffettino
,
sfuggendo
dalle
grinfe
di
mastro
Spellacane
,
è
costretto
a
seguire
il
capitano
Mangiavento
ne
'
suoi
viaggi
di
lungo
corso
.
MELAMPO
e
Ciuffettino
erano
giunti
alla
spiaggia
.
In
un
seno
tranquillo
una
vecchia
nave
mercantile
se
ne
stava
,
immobile
,
specchiando
lo
scafo
nero
e
rugoso
nelle
acque
limpide
.
Su
la
riva
manco
l
'
ombra
di
una
capanna
:
il
deserto
addirittura
.
-
-
Rifugiamoci
là
dentro
-
-
disse
il
cane
,
tuffandosi
risolutamente
nell
'
acqua
,
e
nuotando
con
vigore
verso
la
nave
-
-
aspetteremo
che
venga
notte
,
e
poi
cercheremo
di
ripigliar
la
via
di
Cocciapelata
.
-
-
Eh
!
-
-
bofonchiò
Ciuffettino
,
il
quale
si
trovava
sempre
su
la
groppa
del
cane
-
-
se
avessi
dato
retta
a
te
,
a
quest
'
ora
dormirei
in
casa
del
mi
'
babbo
...
Me
lo
merito
,
lo
ripeterò
cento
volte
:
me
lo
merito
,
ah
!
sono
stato
un
gran
monellaccio
!
-
-
Ma
sei
pentito
davvero
?
-
-
chiedeva
Melampo
,
soffiando
perché
l
'
acqua
non
gli
entrasse
nel
naso
-
-
non
ci
credo
...
-
-
Melampo
mio
,
te
lo
giuro
...
-
-
Eh
!
per
promettere
,
si
promette
bene
:
ma
a
mantenere
...
-
-
Ma
io
non
sono
di
quelli
che
promettono
e
poi
non
mantengono
.
!
-
-
Davvero
?
...
-
-
Io
sono
un
ragazzo
di
nuovo
genere
.
Oh
!
Melampo
!
guarda
laggiù
...
laggiù
in
fondo
...
ohi
,
ohi
...
-
-
Che
cosa
c
'
è
?
-
-
C
'
è
il
burattinaio
...
mastro
Spellacane
...
che
corre
come
il
vento
...
-
-
Làscialo
correre
:
nell
'
acqua
non
ci
viene
...
-
-
Ma
perché
correrà
tanto
?
-
-
Che
vuoi
che
ti
dica
?
Avrà
gli
stivaloni
delle
sette
leghe
...
-
-
Credevo
che
usassero
soltanto
nei
libri
delle
Fate
.
-
-
Oh
!
Eccoci
,
finalmente
!
A
dirtela
schietta
,
non
ne
potevo
proprio
più
!
...
Intanto
Mastro
Spellacane
,
che
aveva
scòrto
i
fuggitivi
,
al
colmo
del
furore
e
pregustando
la
gioia
della
vendetta
,
si
lasciò
trasportare
dallo
slancio
dei
famosi
stivaloni
dette
sette
leghe
,
che
gli
aveva
lasciati
in
eredità
un
bisavolo
Mago
di
professione
,
e
cadde
in
acqua
.
Il
feroce
uomo
non
sapeva
nuotare
,
e
gli
stivaloni
erano
pesantissimi
.
Perciò
bevve
tant
'
acqua
che
ne
fece
una
indigestione
e
morì
.
Triste
morte
per
uno
che
aveva
tanto
amato
...
il
vino
!
Ma
meritata
:
perché
Spellacane
era
sempre
stato
un
fior
di
canaglia
.
Annaspa
annaspa
,
Melampo
invece
era
arrivato
alla
scaletta
di
legno
del
bastimento
,
sotto
la
quale
galleggiava
una
barchettina
.
Balzarono
nella
barchettina
,
e
si
arrampicarono
su
la
scaletta
.
Molti
marinai
dormivano
distèsi
sopra
le
tavole
del
ponte
,
col
naso
rivolto
alle
stelle
.
Avevano
preso
tutti
una
bella
sbornia
la
notte
innanzi
,
alla
fiera
del
paese
vicino
.
Perciò
Melampo
e
Ciuffettino
si
calarono
nella
stiva
indisturbati
.
Il
ragazzo
trovò
,
in
un
angolo
della
stiva
,
presso
la
poppa
,
l
'
usciòlo
di
una
specie
di
cabina
:
lo
aprì
ed
entrò
.
C
'
era
un
puzzo
di
pesce
secco
,
di
olio
rancido
e
di
catrame
,
là
dentro
:
vi
si
respirava
a
malapena
:
ma
il
ragazzo
non
fece
troppe
storie
:
si
sdraiò
sopra
un
mucchio
di
cordami
,
appoggiò
il
capo
sopra
una
cassetta
di
baccalà
,
e
attaccò
un
bel
sonno
.
Melampo
rimase
un
bel
pezzo
a
fantasticare
su
i
suoi
casi
:
poi
,
dopo
essersi
grattato
un
orecchio
,
e
dopo
essersi
data
una
brava
leccatina
al
muso
,
chiuse
gli
occhi
anche
lui
.
Quando
si
svegliò
,
Ciuffettino
vide
,
e
con
estrema
maraviglia
,
che
le
pareti
della
cabina
oscillavano
.
-
-
Il
terremoto
!
...
-
-
disse
.
E
si
alzò
:
ma
le
gambe
lo
reggevano
malissimo
in
equilibrio
.
Anzi
,
dovette
appoggiarsi
ad
una
cassa
,
per
non
cadere
.
Orecchiando
,
gli
parve
di
sentire
un
sinistro
scricchiolìo
,
frammischiato
di
tanto
in
tanto
ad
una
specie
di
gemito
.
Lo
scricchiolìo
ed
il
gemito
partivano
certamente
dal
fasciame
della
vecchia
nave
.
Ma
perché
?
Anche
Melampo
sembrava
inquieto
.
Ciuffettino
si
arrampicò
sopra
un
mucchio
di
cordami
,
poi
sopra
una
botticella
,
e
si
affacciò
ad
un
finestrino
.
Cielo
ed
acqua
!
Per
quanto
il
ragazzo
allungasse
il
collo
,
non
poté
veder
altro
.
Il
sole
tramontava
,
incendiando
il
mare
.
Il
monello
si
ritrasse
,
con
gli
occhi
abbagliati
.
-
-
Sicché
?
-
-
domandò
il
cane
,
ansiosamente
.
-
-
Ma
!
...
non
capisco
!
-
-
rispose
Ciuffettino
,
tirandosi
il
ciuffo
,
perplesso
.
-
-
Che
cos
'
è
questo
movimento
?
-
-
Io
mi
sento
mancar
le
tavole
sotto
i
piedi
.
-
-
Anch
'
io
!
...
-
-
Sai
che
cosa
bisognerebbe
fare
?
-
-
Sentiamo
.
-
-
Bisognerebbe
andar
di
sopra
...
-
-
E
se
ci
vedono
?
-
-
Non
ci
mangeranno
mica
,
caro
Melampo
.
E
poi
,
in
confidenza
...
mi
sento
avvilire
dalla
fame
.
-
-
Se
non
hai
paura
tu
,
io
non
ho
paura
davvero
!
-
-
Paura
io
!
...
per
tua
regola
,
io
non
sono
un
ragazzo
pauroso
.
Figùrati
che
discorrevo
con
il
lupo
mannaro
come
si
discorrerebbe
col
primo
galantuomo
venuto
...
Tu
avessi
visto
,
che
brutto
tipo
,
quel
lupo
mannaro
!
E
sua
moglie
,
poi
!
...
Mi
volevano
mettere
in
umido
,
con
le
cipolle
,
ma
io
...
immagina
!
...
ci
ridevo
come
un
matto
.
Così
chiacchierando
,
Ciuffettino
e
il
cane
salirono
la
scala
che
riusciva
sul
ponte
del
battello
.
Proprio
in
quel
momento
i
marinai
,
dietro
ordine
del
capitano
,
stavano
eseguendo
una
difficile
manovra
delle
vele
,
perché
mutava
il
vento
.
Il
capitano
era
un
omaccione
grasso
e
rubicondo
,
dall
'
occhio
vispo
,
dalla
gran
barba
incolta
,
dalla
bocca
larga
come
un
forno
,
guarnita
di
denti
da
coccodrillo
e
sempre
pronta
al
sorriso
.
Si
chiamava
Mangiavento
,
ma
invece
non
mangiava
che
aringhe
salate
.
Però
in
gran
copia
:
almeno
una
cinquantina
il
giorno
:
salute
a
noi
!
Questo
Mangiavento
fu
il
primo
a
scorgere
Ciuffettino
e
Melampo
,
che
erano
sbucati
fuori
dal
boccaporto
,
come
due
apparizioni
.
-
-
Per
mille
brigantini
!
-
-
tuonò
il
capitano
,
mettendosi
le
mani
su
i
fianchi
,
e
girando
gli
sguardi
su
gli
uomini
dell
'
equipaggio
-
-
chi
ha
fatto
salire
a
bordo
questo
minuscolo
passeggero
?
Avevo
detto
,
sì
o
no
,
che
non
volevo
passeggeri
?
-
-
Ma
io
non
sono
un
passeggero
,
scusi
-
-
obbiettò
Ciuffettino
,
facendosi
avanti
e
togliendosi
il
cappelluccio
.
-
-
E
chi
sei
,
allora
?
-
-
Io
sono
,
Ciuffettino
!
-
-
E
dove
vai
?
-
-
Lo
domando
a
lei
,
dove
vado
!
-
-
Lo
domandi
a
me
?
Sei
curioso
!
...
Sembri
una
acciuga
!
-
-
E
lei
sembra
un
ippopotamo
!
Per
una
brusca
scossa
di
rollìo
,
Ciuffettino
perse
l
'
equilibrio
,
e
andò
a
ruzzolare
proprio
su
i
piedi
colossali
del
capitano
,
che
per
poco
non
si
fece
scoppiare
una
vena
nel
petto
per
il
gran
convulso
delle
risa
.
Era
un
burlone
,
quel
bravo
marinaio
!
-
-
Ma
,
o
di
dove
sei
scappato
fuori
?
-
-
riprese
Mangiavento
.
-
-
Non
lo
so
.
-
-
E
che
fai
?
-
-
Nulla
.
-
-
Ma
qui
ci
deve
essere
uno
sbaglio
.
-
-
Sarà
benissimo
!
...
-
-
Sei
a
bordo
di
una
bastimento
:
facciamo
rotta
per
le
Antille
...
-
-
Le
Antille
!
Che
sono
molto
distanti
,
scusi
,
signore
,
le
Antille
,
da
Cocciapelata
?
Padron
Mangiavento
uscì
in
una
risata
tale
che
Ciuffettino
,
còlto
alla
sprovvista
,
fece
un
salto
.
E
il
beccheggio
obbligò
il
ragazzo
a
far
altre
due
o
tre
capriòle
,
tutte
di
seguito
.
-
-
Da
Cocciapelata
...
oh
!
oh
!
oh
!
...
come
sei
buffo
!
-
-
E
dàgli
!
ma
cotesto
non
è
rispondere
!
-
-
Ma
le
Antille
sono
isole
lontane
migliaia
e
migliaia
di
miglia
,
sciocchíno
!
-
-
Allora
,
senta
,
vorrei
tornare
indietro
!
-
-
Siamo
già
in
alto
mare
,
non
si
può
!
-
-
E
quando
ci
arriveremo
?
-
-
Fra
un
mese
...
fra
due
...
fra
sei
!
chi
sa
!
dipende
dai
venti
...
-
-
E
allora
,
il
mi
'
babbo
...
?
E
il
nostro
eroe
scoppiò
in
un
pianto
disperato
.
Abbiamo
già
fatto
capire
che
il
capitano
Mangiavento
era
un
brav
'
uomo
.
Le
lagrime
del
ragazzo
lo
commossero
.
Prese
Ciuffettino
delicatamente
fra
le
mani
,
e
lo
alzò
fin
presso
la
sua
barba
,
che
puzzava
maledettamente
di
tabacco
.
Ciuffettino
fece
due
grandi
sternuti
,
e
seguitò
a
piangere
.
-
-
Via
,
Bruscolino
...
come
ti
chiami
?
-
-
Ciuffettino
.
-
-
Via
,
Ciuffettino
:
spiegami
qualche
cosa
...
non
piangere
così
...
non
posso
veder
piangere
i
bambini
...
sii
buono
...
vedrai
che
accomoderemo
tutto
...
Non
piangere
!
E
Ciuffettino
starnutiva
e
piangeva
.
-
-
Comincio
ad
arrabbiarmi
!
-
-
disse
il
capitano
,
scrollando
il
grosso
capo
-
-
se
non
mi
dici
tutto
,
non
ti
dò
da
-
-
Di
dove
sei
scappato
fuori
?
-
-
disse
capitan
Mangiavento
cena
!
...
Smetti
di
piangere
,
Bruscolino
...
ossia
,
Ciuffettino
!
...
E
Ciuffettino
,
dinanzi
alla
tremenda
minaccia
,
raccontò
la
propria
istoria
.
Mangiavento
rideva
sotto
i
baffi
,
ascoltando
.
In
ultimo
disse
:
-
-
Mio
caro
ragazzo
,
dopo
le
tue
monellerie
,
certe
lezioni
te
le
sei
meritate
.
Tu
rimarrai
a
bordo
,
con
noi
,
a
lavorare
,
e
verrai
con
noi
alle
Antille
:
e
dopo
un
anno
di
navigazione
,
tornerai
a
casa
guarito
di
tutte
le
tue
grullaggini
:
avrai
le
mani
callose
e
il
colore
abbronzato
,
ed
amerai
lo
studio
ed
il
lavoro
.
Tornerai
a
casa
trasformato
.
Tuo
padre
,
perdendo
un
birichino
,
acquisterà
un
uomo
...
E
me
ne
ringrazierà
.
Dopo
una
pausa
,
il
degno
marinaio
aggiunse
:
-
-
Ma
tu
devi
aver
fame
,
caro
Burattino
...
ossia
,
Ciuffettino
.
Ti
piacciono
le
aringhe
salate
?
Ciuffettino
storse
la
bocca
.
-
-
Eppure
le
devi
mangiare
,
perché
a
bordo
non
c
'
è
altro
.
Tu
avrai
due
aringhe
e
il
tuo
cane
una
bella
zuppa
.
E
voialtri
,
figliuoli
,
attenti
alla
manovra
!
E
così
il
nostro
eroe
,
dopo
mille
peripezie
strane
,
per
colpa
della
sua
testolina
bislacca
,
si
trovò
costretto
ad
abbandonare
il
bel
cielo
della
patria
.
XVIII
In
cui
Ciuffettino
diventa
di
punto
in
bianco
un
instancabile
lavoratore
.
QUELLA
sera
Ciuffettino
mangiò
le
aringhe
che
non
gli
piacevano
,
e
Melampo
divorò
la
zuppa
di
brodo
rancido
che
gli
piaceva
moltissimo
.
La
mattina
dopo
Mangíavento
disse
a
Ciuffettino
in
tono
brusco
:
-
-
Senti
,
ragazzo
mio
,
qui
,
a
bordo
,
il
pane
bisogna
guadagnarselo
!
-
-
Io
,
veramente
,
il
pane
non
me
lo
sono
guadagnato
mai
,
e
mi
maraviglio
!
-
-
rispose
,
imbronciato
,
il
ragazzo
.
Capitn
Mngiavento
aveva
la
mania
di
scrivere
-
-
E
che
credi
che
sia
una
vergogna
,
guadagnarsi
il
pane
?
Intanto
,
ecco
:
piglia
quella
secchia
e
quella
scopa
e
lava
il
ponte
...
-
-
Ma
io
questo
mestiere
non
lo
so
e
non
lo
voglio
fare
!
-
-
ribatté
il
monello
,
pestando
i
piedi
.
-
-
Dici
davvero
?
-
-
chiese
Mangiavento
,
con
calma
.
-
-
Non
lo
voglio
fare
:
no
,
no
e
poi
no
!
...
-
-
E
allora
non
ti
confondere
:
vuol
dire
che
a
colazione
avrai
soltanto
la
galletta
!
Infatti
,
a
mezzogiorno
,
Ciuffettino
non
ebbe
che
un
po
'
di
galletta
tanto
muffita
e
tanto
dura
che
per
poco
il
poveraccio
,
volendola
sgranocchiare
,
non
ci
si
ruppe
tutti
i
denti
.
Però
,
alla
sera
,
Ciuffettino
si
decise
di
lavare
il
ponte
.
Il
giorno
dipoi
il
capitano
chiamò
di
nuovo
a
sé
il
fanciullo
,
e
gli
disse
:
-
-
Oggi
bisogna
che
ti
arrampichi
su
l
'
albero
per
andare
a
rifar
quei
nodi
di
corde
alla
vela
...
Li
vedi
lassù
?
Questa
volta
,
spero
che
non
ti
farai
pregare
...
Ciuffettino
fece
un
gesto
da
imperatore
romano
.
-
-
Come
?
Io
?
nemmen
per
sogno
!
Mangiavento
,
secondo
il
solito
,
rideva
.
-
-
C
'
è
poco
da
ridere
!
non
ci
vado
lassù
...
a
rischio
di
rompermi
il
collo
!
...
-
-
Andavi
mai
a
coglier
le
pesche
...
quando
marinavi
la
scuola
?
-
-
chiese
beffardamente
il
vecchio
lupo
di
mare
.
-
-
Qualche
volta
...
-
-
bisbigliò
Ciuffettino
,
abbassando
il
capo
.
-
-
Allora
non
avevi
paura
di
romperti
il
collo
...
Ciuffettino
lanciato
in
mare
...
-
-
È
vero
,
ma
...
-
-
Insomma
ci
vai
,
si
o
no
?
-
-
Nemmeno
se
lei
mi
regala
cento
lire
!
Mangiavento
alzò
le
spalle
.
-
-
Oggi
avrai
un
'
altra
porzioncina
di
galletta
...
Non
c
'
è
mica
da
arrabbiarsi
!
Tu
non
vuoi
far
nulla
?
Hai
ragione
,
poverino
...
È
segno
che
ti
piace
la
galletta
...
Tutti
i
gusti
sono
gusti
...
Ciuffettino
lavò
il
ponte
A
farvela
breve
,
bambini
miei
:
di
lì
a
cinque
o
sei
giorni
,
Ciuffettino
era
cambiato
da
così
a
così
:
tutte
le
mattine
,
all
'
alba
,
lavava
il
ponte
,
poi
dava
mano
ai
marinai
alle
manovre
,
si
arrampicava
su
i
sartiami
per
isciogliere
le
vele
,
rammendava
le
reti
,
aiutava
il
marinaio
cuoco
a
far
la
cucina
per
il
capitano
,
risciacquava
i
piatti
...
insomma
,
sgobbava
per
davvero
senza
lamentarsi
:
e
si
faceva
voler
bene
dall
'
equipaggio
e
dal
capitano
per
l
'
umore
sempre
gaio
e
per
la
chiara
bontà
dell
'
animo
.
-
-
È
piccolo
come
un
cece
!
-
-
disse
un
giorno
padron
Mangiavento
,
ai
suoi
marinai
-
-
ma
vale
più
di
tanti
giovanotti
grandi
e
grossi
e
col
cervellino
di
lumaca
!
Melampo
,
per
la
vita
tranquilla
che
menava
a
bordo
,
era
quasi
ringiovanito
.
Aveva
ripreso
un
po
'
di
forza
nelle
zampe
,
gli
era
ricresciuto
il
pelo
,
e
,
visto
all
'
ingrosso
,
sembrava
presso
a
poco
un
bel
cane
di
mezza
età
.
Il
poveraccio
era
così
felice
,
e
spingeva
così
lontano
le
proprie
illusioni
,
che
alle
volte
,
a
certi
pizzicorini
delle
gengive
,
gli
veniva
fatto
di
pensare
:
-
-
Tra
poco
mi
rispuntano
i
denti
!
Vane
speranze
,
ohimè
!
La
navigazione
procedeva
tranquilla
:
il
vecchio
battello
aveva
quasi
sempre
il
vento
in
poppa
e
viaggiava
con
una
discreta
velocità
.
Il
mare
era
calmo
,
e
il
cielo
si
mostrava
sempre
sgombro
di
nubi
.
Se
le
cose
procedevano
in
quel
modo
,
in
poco
più
di
un
mese
si
sarebbe
giunti
alla
mèta
.
Ma
per
l
'
appunto
...
Vi
dirò
il
resto
in
quest
'
altro
capitolo
.
XIX
Dove
Ciuffettino
dimostra
il
proprio
carattere
generoso
,
e
si
fa
buttare
in
mare
piuttosto
che
commettere
una
cattiva
azione
.
Capitan
Mangiavento
BISOGNA
sapere
che
mastro
Mangiavento
aveva
messo
una
grande
affezione
a
Ciuffettino
,
e
per
quanto
gli
si
dimostrasse
,
nei
modi
,
piuttosto
rude
,
e
non
gli
risparmiasse
nessuna
fatica
,
pure
,
nell
'
intimo
,
gli
serbava
una
grande
tenerezza
.
Ciuffettino
gli
ricordava
il
su
'
povero
figliuolo
,
morto
molti
anni
prima
,
mentre
lui
si
trovava
lontano
,
nell
'
Oceano
,
a
rischiare
la
vita
per
guadagnare
il
pane
alla
famiglia
.
Proprio
glielo
ricordava
in
tutto
:
nella
faccia
,
nella
piccolezza
della
persona
,
nelle
mosse
...
O
allora
,
perché
faceva
il
burbero
?
direte
voi
altri
.
Lo
faceva
,
perché
aveva
capito
il
male
della
bestia
...
ossia
,
di
Ciuffettino
:
e
si
era
fitto
in
capo
di
mutare
in
meglio
l
'
indole
di
quel
ragazzo
.
Padron
Mangiavento
era
cocciuto
nelle
proprie
idee
:
e
quando
si
era
giurato
di
fare
una
cosa
,
non
c
'
erano
santi
,
bisognava
che
mantenesse
il
giuramento
.
-
-
Voglio
farne
un
omino
per
bene
!
-
-
ripeteva
sempre
,
guardando
il
ragazzo
che
correva
di
qua
e
di
là
,
sul
ponte
;
per
aiutare
i
marinai
-
-
perché
avrei
voluto
che
diventasse
così
anche
il
mi
'
povero
figliuolo
!
...
E
,
alle
volte
,
gli
scendevano
due
grosse
lacrime
giù
per
le
guancie
abbrustolite
dal
sole
e
dalla
salsedine
.
Uno
dei
marinai
di
Mangiavento
Sicché
,
una
sera
,
il
capitano
Mangiavento
disse
,
abbracciando
e
baciando
Ciuffettino
:
-
-
Sono
ormai
dieci
giorni
che
ti
porti
bene
.
In
premio
,
finché
sarai
buono
,
ti
terrò
a
cena
con
me
,
nella
mia
cabina
,
tutte
le
sere
.
Figuratevi
la
felicità
del
ragazzo
,
che
delle
aringhe
affumicate
non
ne
poteva
più
!
...
Per
colmo
di
gentilezza
,
dopo
cena
,
padron
Mangiavento
distese
un
pagliericcio
ai
piedi
del
suo
letto
,
e
invitò
Ciuffettino
a
dormire
,
perché
,
francamente
,
a
lasciarlo
in
fondo
alla
stiva
,
in
quel
puzzo
e
in
quella
muffa
,
gli
rincresceva
.
Così
si
tirò
innanzi
altri
quattro
o
cinque
giorni
:
il
nostro
eroe
faceva
miracoli
,
e
in
tutto
quel
tempo
non
si
ebbe
che
dodici
soli
scappellotti
dal
capitano
,
per
dodici
differenti
birichinate
.
Dodici
in
cinque
giorni
!
...
Un
vero
prodigio
.
Ciuffettino
studiava
...
E
non
basta
.
Aveva
ripreso
anche
a
scrivere
;
la
cosa
può
sembrare
inverosimile
,
ma
è
assolutamente
vera
;
aveva
ripreso
a
scrivere
.
Che
cosa
?
Quello
che
gli
passava
per
il
capo
.
Mastro
Mangiavento
gli
aveva
regalato
un
libriccino
,
un
lapis
,
e
un
temperino
a
due
lame
,
di
vero
metallo
nichele
:
più
che
si
porta
e
più
diventa
lucido
:
e
Ciuffettino
,
di
tanto
in
tanto
,
copriva
alcune
paginette
del
libriccino
con
la
sua
calligrafia
irregolare
e
tremebonda
.
Ecco
qualche
saggio
della
prosa
di
Ciuffettino
:
«
Quesa
matina
dichono
imarinari
che
ce
bonacca
1
.
Ma
sispera
che
cambi
che
senò
citocca
di
stare
costì
ha
no
far
nulla
.
Oggi
o
avuto
il
cuoco
che
mi
a
regallato
un
biscoto
gliò
dato
un
baco
e
un
'
abbracco
e
ci
ho
deto
che
m
piacerebbe
tutti
i
giorni
»
Non
c
'
è
molto
rispetto
alla
grammatica
,
in
queste
poche
righe
,
è
vero
,
figliuoli
miei
?
Ma
Ciuffettino
non
ci
badava
,
perché
la
grammatica
l
'
aveva
sempre
definita
nel
seguente
modo
:
-
-
La
grammatica
è
quella
cosa
che
serve
ai
maestri
per
poter
mettere
in
castigo
gli
scolari
.
Si
può
essere
più
ingiusti
e
più
ignoranti
di
così
?
Quanto
a
Melampo
...
che
era
,
senza
dubbio
,
il
più
fortunato
di
tutti
a
bordo
,
perché
non
faceva
mai
nulla
tutto
il
santo
giorno
,
Melampo
,
dico
,
ingrassava
a
vista
d
'
occhio
.
E
ringiovaniva
...
ringiovaniva
...
Non
c
'
erano
che
i
denti
che
si
ostinavano
a
non
voler
ritornare
...
Ma
il
buon
cane
sperava
sempre
.
Su
l
'
imbrunire
di
una
giornata
soffocante
,
Ciuffettino
,
che
era
disceso
nella
stiva
a
prendere
una
scatola
di
conserve
per
il
cuoco
,
intravide
,
nell
'
oscurità
,
alcune
ombre
che
si
agitavano
,
e
udì
un
bisbigliare
sommesso
.
Capì
subito
chi
fossero
quelle
ombre
,
ma
non
gli
piacque
punto
quel
mormorio
misterioso
.
-
-
O
ragazzi
!
-
-
disse
-
-
che
fate
di
bello
,
eh
?
...
-
-
Silenzio
,
Ciuffettino
!
-
-
rispose
una
voce
-
-
aspettavamo
giusto
te
!
-
-
Me
!
-
-
esclamò
il
fanciullo
,
maravigliato
.
-
-
Parla
piano
!
-
-
Perché
debbo
parlare
piano
?
-
-
Perché
sì
...
Gli
uomini
dell
'
equipaggio
circondarono
Ciuffettino
.
-
-
Con
te
possiamo
parlar
franchi
...
-
-
cominciò
uno
...
-
-
Sei
una
perla
di
ragazzo
...
-
-
seguitò
un
altro
.
1
Evidentemente
Ciuffettino
voleva
scrivere
bonaccia
.
-
-
A
vederti
,
così
piccino
,
non
si
direbbe
:
ma
invece
hai
una
intelligenza
tale
!
...
-
-
aggiunse
un
terzo
.
-
-
Humh
!
-
-
borbottò
Ciuffettíno
,
punto
commosso
da
tutto
quel
burro
-
-
non
vi
capisco
.
-
-
Ci
capirai
più
tardi
!
Anzi
...
subito
,
se
vuoi
ascoltarci
!
-
-
Figuratevi
!
-
-
Ciuffettino
,
si
tratta
della
tua
fortuna
.
-
-
Eh
!
eh
!
-
-
fece
il
ragazzo
,
aguzzando
le
orecchie
.
-
-
Tu
devi
aiutarci
...
-
-
In
che
cosa
?
-
-
Siamo
certi
che
non
ti
rifiuterai
...
!
-
-
Ma
in
che
cosa
debbo
aiutarvi
?
-
-
In
una
cosa
semplicissima
.
In
premio
,
ti
daremo
una
borsettina
piena
colma
di
fiorini
d
'
oro
,
lucenti
come
il
sole
!
...
Ciuffettino
fu
lì
lì
per
isvenire
.
-
-
Una
...
borsetta
...
?
-
-
borbottò
-
-
non
canzonate
?
-
-
Ti
pare
!
o
che
abbiamo
l
'
aria
di
gente
che
vuol
canzonare
?
Noi
,
caro
Ciuffettino
,
siamo
tutti
galantuomini
,
e
quel
che
si
promette
,
si
mantiene
...
-
-
O
bravi
!
ma
ancora
non
capisco
nulla
!
-
-
Ti
sarai
accorto
che
padron
Mangiavento
è
troppo
vecchio
,
oramai
...
-
-
Non
mi
pare
!
-
-
Insomma
,
che
è
inetto
a
guidar
la
nave
...
-
-
Senti
!
...
senti
!
...
-
-
E
poi
è
tanto
cattivo
...
-
-
Ci
martirizza
tutti
...
-
-
Siamo
le
sue
vittime
!
e
anche
tu
,
povero
Ciuffettino
!
-
-
Io
?
io
no
!
-
-
gridò
il
nostro
eroe
,
con
uno
slancio
di
sincerità
.
-
-
Basta
,
non
dire
sciocchezze
.
È
un
carnefice
.
Ti
fa
levare
a
brùzzico
tutte
le
mattine
per
lavare
il
ponte
.
A
vederti
sfacchinare
a
quel
modo
,
ci
viene
da
piangere
,
a
noi
!
...
Povero
piccino
,
diciamo
,
guarda
che
cosa
lo
costringe
a
fare
quel
brigante
!
-
-
Ma
no
,
via
,
sbagliate
.
-
-
O
senti
:
è
ora
di
finirla
.
Abbiamo
combinato
tutto
:
questa
notte
ci
impadroniremo
della
nave
,
e
manderemo
al
diavolo
il
capitano
!
...
Ciuffettino
avrebbe
voluto
gettar
un
grido
di
indignazione
,
ma
non
poté
.
La
sorpresa
e
l
'
orrore
lo
impietrarono
.
-
-
Così
,
veleggiando
per
conto
nostro
-
-
continuava
uno
dei
manigoldi
-
-
ci
faremo
ricchi
.
E
poi
venderemo
il
bastimento
ai
pirati
,
e
anderemo
a
goderci
il
nostro
denaro
in
qualche
cantuccio
remoto
del
mondo
...
e
vivremo
felici
!
Sarà
una
felicità
ben
meritata
,
dopo
tanto
onesto
lavoro
!
Ciuffettino
,
scommetto
che
adesso
,
al
pensiero
di
un
bel
gruzzoletto
di
quattrini
,
ti
senti
venire
l
'
acquolina
in
bocca
!
...
Ciuffettino
,
con
grande
sforzo
,
riuscì
finalmente
a
dire
qualche
cosa
.
-
-
Ma
gli
altri
...
i
compagni
...
sono
d
'
accordo
?
-
-
Oh
!
non
c
'
è
che
il
cuoco
,
il
timoniere
e
il
gabbiere
.
Quelli
lì
,
se
vogliono
darci
una
mano
,
bene
,
se
no
...
peggio
per
loro
!
Ma
quello
che
ci
preme
...
è
il
capitano
...
mastro
Mangiavento
...
E
tu
puoi
aiutarci
!
-
-
Io
!
!
!
-
-
disse
il
bambino
,
pieno
di
terrore
.
-
-
Sì
...
tu
!
Non
stai
tutte
le
sere
a
cena
con
mastro
Mangiavento
?
Non
dormi
tutte
le
sere
nella
sua
cabina
?
Dunque
senti
.
Lui
,
di
solito
,
si
chiude
con
il
paletto
...
Quando
sei
ben
sicuro
che
il
capitano
dorme
la
grossa
,
non
fai
altro
che
levare
il
paletto
per
lasciarci
libero
l
'
ingresso
...
Lo
leghiamo
come
una
mortadella
,
e
...
ma
a
questo
dobbiamo
pensarci
noi
.
A
te
daremo
subito
tanti
bei
fiorini
...
Anzi
,
eccoti
intanto
la
caparra
...
-
-
Ma
io
credo
che
vi
giri
il
capo
!
-
-
urlò
Ciuffettino
,
inviperito
,
respingendo
con
orrore
il
danaro
che
il
birbaccione
gli
offriva
-
-
io
...
io
dovrei
...
tradire
il
mio
ca
-
-
Ma
in
che
cosa
debbo
aiutarvi
?
pitano
...
un
uomo
a
quel
modo
!
...
e
poi
,
fosse
anche
un
birbante
come
voi
altri
,
certe
azioni
...
mai
e
poi
mai
!
...
Sarò
stato
un
ragazzaccio
,
non
avrò
avuto
voglia
di
studiare
,
avrò
mangiato
lo
stracotto
al
mi
'
padrone
,
e
avrò
dato
qualche
dispiacere
alla
mi
'
mamma
,
che
,
poverina
,
non
se
li
merita
davvero
:
ma
certe
brutte
cose
io
non
le
ho
mai
fatte
,
e
non
le
farò
mai
,
nemmeno
per
un
tesoro
,
perché
piuttosto
che
tener
di
balla
alla
canaglia
,
morirei
di
fame
!
...
-
-
Ciuffettino
!
-
-
mormorò
minacciosamente
il
solito
marinaio
-
-
pochi
discorsi
:
o
ci
aiuti
,
o
guai
a
te
!
...
-
-
Adesso
,
a
buon
conto
,
dirò
tutto
a
Mastro
Mangiavento
!
...
-
-
Guàrdatene
bene
!
...
-
-
Ché
,
ché
,
dirò
tutto
,
io
!
-
-
E
noi
ti
faremo
la
pelle
!
-
-
Potete
fare
quel
che
volete
,
ma
tanto
da
me
non
c
'
è
da
sperar
nulla
!
...
-
-
Ciuffettino
,
o
ci
aiuti
,
o
guai
a
te
!
-
-
Ciuffettino
pensaci
bene
!
-
-
Ci
ho
bell
'
e
pensato
!
...
-
-
Ti
diamo
tre
minuti
di
tempo
per
riflettere
.
-
-
Son
troppi
!
-
-
Ebbene
?
-
-
Ho
riflettuto
.
Lasciatemi
andare
.
Vo
'
a
spifferare
ogni
cosa
a
quel
poveromo
...
-
-
Ciuffettino
:
vuoi
fare
quanto
ti
abbiamo
detto
?
E
una
.
Guarda
,
il
denaro
è
sempre
qui
...
-
-
Tientelo
pure
il
tuo
danaro
,
non
so
che
farmene
...
Lasciatemi
andare
...
-
-
Non
ti
lasceremo
andare
se
non
prometti
...
-
-
Non
prometto
nulla
!
-
-
Bada
!
-
-
Mamma
mia
,
proteggimi
tu
!
-
-
Qui
non
c
'
è
mamma
che
tenga
.
Vuoi
,
sì
o
no
?
-
-
No
!
-
-
Ciuffettino
,
per
l
'
ultima
volta
!
-
-
No
!
neanche
se
mi
scannate
!
-
-
Ciuffettino
!
!
...
-
-
Neanche
se
mi
squartate
!
...
-
-
Ciuffettinooo
!
!
...
-
-
Neanche
se
...
-
-
Eh
!
allora
,
peggio
per
te
!
E
così
dicendo
il
birbante
prese
Ciuffettino
,
tappandogli
la
bocca
con
la
grossa
mano
,
e
andò
a
prendere
sopra
un
mucchio
di
balle
di
grano
,
un
sacchetto
vuoto
:
poi
vi
ficcò
dentro
il
ragazzo
,
legò
ben
bene
la
bocca
del
sacchetto
,
e
aprendo
un
finestrino
,
buttò
ogni
cosa
in
mare
.
Compiuto
questo
atto
coraggioso
,
l
'
eroe
,
còlto
da
una
idea
spiacevole
,
borbottò
:
-
-
Bisognerebbe
che
il
capitano
non
si
accorgesse
della
scomparsa
di
Ciuffettino
.
Guarda
un
po
'
quello
stupido
quanto
imbarazzo
ci
crea
,
adesso
!
-
-
Vero
sciocco
!
-
-
disse
uno
-
-
rifiutare
una
borsa
piena
di
fiorini
...
-
-
Chi
avrebbe
mai
supposto
una
stupidaggine
simile
?
-
-
aggiunse
un
altro
.
-
-
Il
capitano
adesso
è
occupato
a
scrivere
,
in
cabina
-
-
rispose
il
primo
-
-
fino
all
'
ora
in
cui
non
ricercherà
il
ragazzo
:
in
caso
,
gli
diremo
che
è
nella
stiva
a
mettere
in
ordine
le
cassette
delle
provviste
...
Nel
frattempo
,
inviteremo
anche
gli
altri
compagni
a
ritrovarsi
qui
,
fra
un
'
ora
,
per
vedere
di
mettersi
d
'
accordo
con
noi
...
Se
non
vorranno
...
loro
sono
tre
,
e
noi
sei
:
ne
avremo
facilmente
ragione
.
Il
capitano
,
solo
,
non
potrà
difendersi
a
lungo
...
è
vero
che
è
forte
come
un
toro
...
ma
non
vuol
dire
.
Prima
che
spunti
il
nuovo
sole
saremo
padroni
della
nave
,
e
fra
poco
,
saremo
anche
tutti
milionari
e
potremo
fumare
sigari
da
una
lira
e
cinquanta
l
'
uno
!
-
-
E
bere
buon
vino
da
dieci
soldi
la
bottiglia
!
-
-
Io
mi
,
comprerò
un
palazzo
alto
come
la
torre
Eiffel
!
-
-
E
io
mi
farò
costruire
una
ferrovia
per
potermici
scarrozzare
dalla
mattina
a
sera
!
-
-
Io
mi
contenterò
di
una
automobile
di
sessanta
cavalli
.
-
-
E
io
di
un
aereoplano
da
corsa
...
Dunque
,
siamo
intesi
...
fra
un
'
ora
...
ci
ritroviamo
un
'
altra
volta
qui
...
con
i
compagni
!
-
-
Siamo
intesi
.
XX
In
cui
Ciuffettino
si
vendica
nobilmente
dei
suoi
carnefici
e
salva
la
vita
al
capitano
Mangiavento
.
QUANDO
il
povero
Ciuffettino
sentì
il
freddo
dell
'
acqua
che
filtrava
nel
sacchetto
,
si
raccomandò
mentalmente
al
buon
Dio
...
ed
invocò
il
soccorso
dei
genitori
...
Ma
oramai
,
per
salvarlo
,
ci
voleva
proprio
un
miracolo
.
Il
ragazzo
si
agitò
disperatamente
per
uscire
dal
sacco
:
inutile
!
Quella
tela
era
cosa
forte
!
...
Provò
con
le
dita
,
con
i
denti
,
a
stracciare
l
'
involucro
;
neanche
per
sogno
!
I
secondi
trascorrevano
,
e
Ciuffettino
si
sentiva
soffocare
...
Proprio
quando
stava
per
cedere
,
si
ricordò
di
avere
in
tasca
il
temperino
che
mastro
Mangiavento
gli
aveva
regalato
...
Quello
di
vero
metallo
nichele
...
Con
prestezza
incredibile
levò
di
tasca
,
il
temperino
,
e
si
pose
a
menar
colpi
furibondi
su
la
tela
del
sacco
...
E
riuscì
a
liberarsi
con
uno
sforzo
supremo
.
Ma
nel
Ciuffettino
riuscì
a
liberarsi
dal
sacco
momento
che
tornava
a
galla
,
per
la
commozione
intensa
,
per
la
fatica
immane
,
per
l
'
acqua
bevuta
,
per
il
freddo
,
per
tutto
,
insomma
,
Ciuffettino
provò
una
specie
di
gran
confusione
nel
cervello
,
sentì
un
gran
male
nel
petto
,
e
svenne
,
ricadendo
negli
abissi
del
mare
.
-
-
Questa
volta
è
finita
davvero
per
Ciuffettino
-
-
direte
voi
che
mi
ascoltate
:
e
scommetto
che
avrete
già
i
lucciconi
...
Bravi
:
è
segno
che
siete
ragazzi
di
cuore
buono
.
,
Ma
non
voglio
vedervi
piangere
:
e
perciò
vi
dico
subito
che
,
anche
questa
volta
,
la
Provvidenza
volle
aiutare
Ciuffettino
.
Presi
nel
vortice
!
E
in
fin
dei
conti
non
sarebbe
stato
giusto
che
Ciuffettino
fosse
finito
in
corpo
ai
pesci
,
dopo
aver
dimostrato
tanto
coraggio
e
tanta
onestà
!
Non
vi
pare
?
C
'
è
sempre
un
Dio
per
i
buoni
!
Dunque
il
fanciullo
cadeva
pian
piano
sott
'
acqua
:
ma
un
salvatore
lo
raggiungeva
nella
tremenda
discesa
,
e
lo
riportava
nuovamente
alla
superfice
del
mare
.
L
'
aria
fresca
batté
sul
volto
del
ragazzo
,
e
penetrò
per
le
narici
nei
piccoli
polmoni
contratti
,
producendo
effetti
benefici
in
tutto
l
'
organismo
.
Dopo
pochi
istanti
Ciuffettino
aprì
un
occhio
...
e
vide
accanto
a
sé
il
grosso
muso
,
grondante
acqua
,
di
Melampo
.
Gli
occhi
del
bravo
cane
,
nella
penombra
della
sera
,
lustravano
di
gioia
.
-
-
Melampo
!
-
-
balbettò
Ciuffettino
...
-
-
tu
!
...
-
-
Io
,
mio
caro
figliuolo
...
Quando
ti
hanno
chiuso
nel
sacco
e
poi
buttato
dal
finestrino
...
io
stavo
nascosto
,
dietro
certe
casse
,
nella
stiva
.
Se
avessi
abbaiato
,
o
avessi
tentato
di
difenderti
allora
,
avrei
fatto
peggio
.
Mi
avrebbero
ammazzato
,
e
buonanotte
.
Purtroppo
i
miei
morsi
non
fanno
più
male
a
nessuno
...
E
poi
...
chi
vuoi
che
abbia
paura
di
un
cane
senza
denti
?
...
Mi
sono
gettato
nell
'
acqua
dopo
di
te
...
e
in
tempo
per
salvarti
,
grazie
al
cielo
!
Ciuffettino
,
commosso
,
si
accostò
al
muso
di
Melampo
e
vi
depose
un
bacio
...
quasi
fraterno
.
-
-
Sei
proprio
una
perla
di
cane
,
e
ti
voglio
un
bene
dell
'
anima
!
Quando
penso
che
quel
maladetto
mugnaio
voleva
che
,
ti
buttassi
nel
fosso
con
una
pietra
al
collo
!
...
-
-
Svelto
,
Ciuffettino
:
ora
che
ti
sei
un
po
'
riposato
sul
mio
groppone
...
attaccati
alla
mia
coda
,
e
nuota
con
me
...
Vedi
,
il
bastimento
è
già
lontano
...
se
non
si
fa
presto
non
lo
raggiungiamo
più
...
-
-
Non
ci
mancherebbe
altro
!
...
Quanto
pagherei
Melampo
,
di
poter
dare
una
bella
lezione
a
quei
marioli
,
e
poter
salvare
Mangiavento
!
...
Povero
padron
Mangiavento
!
...
Tanto
buono
,
con
quel
suo
fare
burbero
...
Peccato
che
si
diverta
a
dare
tanti
scappellotti
così
spesso
...
-
-
Forza
,
Ciuffettino
!
...
Il
cane
e
il
ragazzo
nuotavano
con
la
velocità
di
due
freccie
verso
la
nave
che
appariva
come
una
gran
macchia
oscura
nel
fondo
del
cielo
stellato
:
ma
la
distanza
che
li
separava
dalla
mèta
sembrava
non
volesse
diminuire
affatto
.
Nuota
,
nuota
,
non
arrivavano
mai
.
-
-
Sono
stanco
!
-
-
rantolò
Ciuffettino
,
attaccandosi
con
tutte
e
due
le
mani
alla
coda
del
cane
.
-
-
Coraggio
...
per
carità
...
anch
'
io
sono
stanco
...
ma
...
-
-
Ma
tu
,
caro
mio
,
sei
un
cane
!
-
-
Forza
!
...
-
-
Non
ne
posso
più
!
...
Babbino
,
aiutami
!
Non
aveva
finito
di
pronunciare
con
voce
fioca
queste
parole
,
che
la
nave
sembrò
avanzarsi
verso
gli
esausti
nuotatori
.
In
verità
,
il
vento
era
cessato
improvvisamente
,
ed
il
veliero
,
arrestando
la
corsa
,
si
cullava
adesso
su
le
onde
tranquille
...
Quando
giunsero
ai
fianchi
del
battello
,
Ciuffettino
disse
a
Melampo
:
Nuota
,
nuota
non
arrivavano
mai
-
-
Io
mi
arrampico
a
bordo
:
e
tu
aspetta
un
poco
,
che
sciolga
la
scaletta
e
la
butti
giù
...
-
-
Fa
'
prestino
!
-
-
sospirò
la
buona
bestiola
,
alla
quale
era
entrato
un
gran
freddo
addosso
!
Il
ragazzo
in
men
che
non
si
dice
si
trovò
sul
ponte
.
Non
c
'
era
nessuno
:
un
alto
silenzio
regnava
a
bordo
.
Sciolse
le
corde
che
reggevano
la
scala
,
e
Melampo
raggiunse
in
due
lanci
l
'
amico
Ciuffettino
.
-
-
Oh
!
bella
!
...
-
-
bisbigliò
il
nostro
eroe
-
-
sembra
che
sieno
scappati
tutti
...
Ah
!
...
no
!
...
c
'
è
un
lume
nella
cabina
di
mastro
Mangiavento
...
Mastro
Mangiavento
aveva
la
cabina
sul
ponte
.
Il
fanciullo
ed
il
cane
si
diressero
verso
quella
.
Dalle
commessure
della
porta
filtrava
un
po
'
di
luce
.
Ciuffettino
guardò
pel
buco
della
serratura
,
e
vide
il
capitano
,
curvo
sul
suo
tavolino
,
occupato
a
scrivere
.
Mastro
Mangiavento
,
nelle
sere
di
buon
tempo
,
scriveva
un
capitolo
di
un
certo
suo
bellissimo
libro
su
le
maraviglie
del
mare
,
libro
pieno
di
scienza
e
di
noia
,
che
nessun
editore
volle
mai
stampare
.
Il
degno
uomo
ne
aveva
già
scritti
diciottomila
fogli
,
ed
era
appena
a
metà
!
Povero
Mangiavento
!
...
Non
gli
poteva
rimproverare
che
quel
peccato
lì
:
ma
quel
peccato
era
grosso
,
pur
troppo
!
Ciuffettino
,
a
un
tratto
,
udi
un
calpestìo
leggero
dietro
di
sé
.
Si
voltò
e
scòrse
un
'
ombra
traversare
il
ponte
e
poi
scomparire
nel
boccaporto
.
Allora
gli
venne
una
idea
sublime
.
Corse
al
boccaporto
2
e
orecchiò
qualche
momento
.
Giù
,
nella
stiva
,
si
erano
radunati
gli
uomini
dell
'
equipaggio
in
misterioso
conciliabolo
.
Noi
già
sappiamo
che
i
ribelli
volevano
trascinare
alla
causa
loro
anche
i
pochissimi
che
erano
rimasti
fedeli
al
capitano
.
Il
nostro
eroe
,
ridendo
in
cuor
suo
per
il
bel
tiro
che
stava
per
giuocare
ai
briganti
,
andò
a
prendere
a
poppa
una
grossa
pertica
,
poi
la
ficcò
tra
il
tavolato
e
la
pesante
botola
di
legno
che
serviva
di
chiusura
del
boccaporto
.
Fece
leva
,
con
un
vigore
che
non
avrebbe
certo
trovato
in
una
circostanza
normale
della
vita
e
,
dopo
tre
o
quattro
tentativi
,
riuscì
a
sollevare
il
quadrato
di
legno
,
che
vacillò
un
istante
su
gli
anelli
che
lo
trattenevano
al
ponte
,
e
cadde
,
con
cupo
rimbombo
,
nel
suo
àlveo
.
Così
la
stiva
fu
chiusa
.
Allora
Ciuffettino
passò
la
spranga
di
ferro
che
serviva
di
catòrcio
attraverso
agli
anelli
infitti
nella
botola
e
nel
ponte
,
e
,
rialzandosi
,
tutto
sudato
,
ma
soddisfatto
,
si
pose
a
ballare
come
un
pazzo
e
a
far
capriòle
.
-
-
Ci
siete
!
-
-
diceva
,
facendo
le
corna
verso
la
stiva
,
dov
'
erano
radunati
i
marinai
-
-
e
stateci
!
..
Melampo
rideva
anch
'
esso
:
ma
dignitosamente
sollevando
un
poco
le
labbra
su
le
gengive
,
come
fanno
i
cani
bene
educati
.
Quando
ebbe
sfogata
una
parte
della
propria
contentezza
,
Ciuffettino
corse
alla
cabina
di
mastro
Mangiavento
,
e
disse
,
picchiando
all
'
uscio
:
-
-
Sor
capitano
...
o
sor
capitano
...
!
venga
qui
fuori
un
momento
...
2
Credo
inutile
spiegare
questi
termini
tecnici
ai
miei
piccoli
lettori
:
del
resto
il
babbo
o
la
mamma
potranno
,
dato
il
caso
,
colmare
la
lacuna
,
molto
più
opportunamente
e
forse
più
chiaramente
di
me
.
Ciuffettino
chiude
il
boccaporto
Il
capitano
,
che
stava
scrivendo
il
trentesimo
foglietto
di
quella
sera
,
e
il
centesimo
sproposito
-
-
sempre
di
quella
sera
-
-
alzò
appena
il
capo
e
rispose
come
in
sogno
:
-
-
È
pronta
la
minestra
?
bene
,
se
è
di
fagioli
ci
ho
piacere
...
-
-
Ma
che
minestra
!
ma
che
fagioli
!
...
è
proprio
il
momento
della
minestra
!
...
-
-
Allora
,
se
non
si
tratta
di
mangiare
,
lasciami
in
pace
.
Sto
descrivendo
il
serpente
di
mare
lungo
due
miglia
,
che
ingoia
le
isole
con
le
case
e
i
vulcani
che
fumano
,
figurati
....
-
-
Lo
so
:
ma
se
sapesse
che
cosa
è
accaduto
!
-
-
Sciocchezze
,
sciocchezze
...
lasciami
in
pace
...
Ciuffettino
,
in
quattro
parole
e
dodici
bestialità
,
informò
il
capitano
dell
'
accaduto
.
Mastro
Mangiavento
mandò
all
'
inferno
la
propria
opera
letteraria
,
aprì
l
'
uscio
,
e
abbracciò
,
silenziosamente
,
il
bambino
e
lo
soffocò
di
-
-
Sor
capitano
!
venga
fuori
un
momento
!
baci
e
di
carezze
,
piangendo
come
un
vitello
per
la
troppa
commozione
.
-
-
Ah
!
sì
?
...
-
-
disse
,
quando
si
fu
un
po
'
sfogato
,
lasciando
rifiatare
il
nostro
eroe
-
-
ah
!
volevavano
ricompensarmi
a
quel
modo
...
dopo
tutto
il
bene
che
ho
fatto
loro
?
...
Brutti
manigoldi
!
...
Adesso
te
li
cucino
io
come
si
meritano
...
Prese
lo
schioppo
,
e
si
avvicinò
alla
botola
.
Giù
si
sentivano
urla
feroci
,
imprecazioni
,
e
colpi
potenti
battuti
su
le
travi
che
reggevano
l
'
intavolato
.
-
-
Li
accoppo
tutti
ad
uno
ad
uno
!
-
-
brontolò
mastro
Mangiavento
,
cacciando
la
canna
dello
schioppo
in
un
buco
del
legno
.
Allora
Ciuffettino
si
mise
a
strillare
:
-
-
No
,
sor
capitano
,
per
carità
...
non
tiri
...
non
tiri
,
sor
capitano
!
...
Mangiavento
si
fermò
,
maravigliato
.
-
-
Perché
non
vuoi
che
tiri
?
-
-
Ammazzarli
...
come
tante
bestie
...
no
...
no
...
non
lo
faccia
,
sor
capitano
,
dia
retta
a
me
!
-
-
Ma
o
quei
briganti
non
avrebbero
ammazzato
me
volentieri
?
...
-
-
Ma
lei
non
deve
far
quello
che
fanno
i
birbaccioni
!
...
Lei
ha
il
core
bono
...
no
,
no
,
butti
via
quello
schioppo
...
mi
vien
la
pelle
d
'
oca
a
pensarci
...
-
-
E
ti
hanno
gettato
in
mare
,
chiuso
in
un
sacco
!
...
-
-
Io
li
ho
bell
'
e
perdonati
:
faccia
altrettanto
lei
.
Dio
glie
ne
renderà
merito
,
padron
Mangiavento
!
-
-
Lo
credi
?
-
-
Ne
son
certo
...
li
lasci
fare
...
-
-
Sei
un
gran
bravo
ragazzo
,
Ciuffettino
!
-
-
gridò
il
capitano
,
intenerito
,
scaraventando
lontano
lo
schioppo
,
e
tornando
ad
abbracciare
il
piccolo
eroe
-
-
e
senza
volerlo
mi
hai
dato
una
bella
lezione
!
...
E
pensare
che
volevo
essere
il
tuo
maestro
...
d
'
ora
innanzi
,
verrò
a
scuola
da
te
...
-
-
Non
di
grammatica
,
però
!
-
-
proruppe
il
monello
,
ridendo
.
-
-
Bisogna
pensare
a
salvarci
la
pelle
-
-
continuò
padron
Mangiavento
,
grattandosi
la
pera
.
-
-
Una
volta
che
non
vuoi
che
li
accoppi
...
Già
,
hai
ragione
...
Ecco
,
si
potrebbe
mettere
in
mare
questa
barca
di
salvataggio
...
Se
Dio
ci
assiste
,
con
questa
barca
,
possiamo
giungere
alla
spiaggia
più
vicina
...
a
qualche
paese
abitato
...
Io
poi
penserò
a
rintracciare
,
con
l
'
aiuto
delle
autorità
,
questi
scellerati
...
e
potrò
,
forse
,
ricuperare
la
nave
...
Bell
'
idea
!
Caliamo
la
barca
,
dopo
averla
riempita
per
bene
di
viveri
e
di
attrezzi
...
e
partiamo
!
Così
fecero
.
All
'
alba
avevano
già
percorso
un
paio
di
miglia
,
a
forza
di
remi
.
Poi
,
sentendo
un
po
'
di
brezza
,
compare
Mangiavento
issò
la
vela
che
si
stese
subito
come
un
'
ala
candida
.
A
volte
,
nell
'
alto
silenzio
,
il
vento
che
si
levava
portava
alle
orecchie
dei
nostri
amici
le
urla
rabbiose
dei
marinai
che
si
agitavano
furibondi
nel
ventre
del
vecchio
bastimento
nero
.
XXI
Nel
quale
son
raccontate
le
disgrazie
che
toccano
a
Ciuffettino
,
a
mastro
Mangiavento
,
ed
al
cane
Melampo
nella
loro
navigazione
prima
di
toccare
l
'
Isola
dei
Pappagalli
.
LA
barca
,
sotto
la
spinta
del
vento
,
correva
leggera
tra
i
ricami
delle
schiume
,
su
la
immensità
azzurra
del
mare
,
piegando
graziosamente
la
gran
vela
latina
fino
quasi
a
sfiorare
l
'
acqua
,
come
una
gigantesca
farfalla
che
volesse
dissetarsi
alla
fragrante
frescura
delle
onde
.
Le
ore
trascorrevano
monotone
,
a
bordo
.
Capitano
Mangiavento
rimpiangeva
il
suo
capolavoro
lasciato
su
la
nave
,
Melampo
la
sua
zuppa
con
gli
ossi
,
e
Ciuffettino
il
suo
lettuccio
.
Tutti
e
tre
,
durante
il
giorno
,
fecero
soltanto
una
lunga
serie
di
tentativi
terribili
per
islogarsi
le
mascelle
.
Ciuffettino
solo
sbadigliò
circa
milleduecento
volte
.
Figuratevi
!
Su
l
'
imbrunire
i
tre
naviganti
respirarono
un
po
'
.
Il
sole
che
aveva
picchiato
per
tante
ore
,
con
forza
estrema
,
sul
loro
cervello
,
li
aveva
rincitrulliti
;
essi
bevvero
a
più
riprese
,
avidamente
,
nel
bigonciòlo
dell
'
acqua
,
ed
aspirarono
con
immenso
piacere
l
'
aria
umida
della
sera
.
-
-
Bella
vita
quella
del
marinaio
!
-
-
Ma
seguiteremo
un
pezzo
,
mastro
Mangiavento
?
-
-
chiedeva
tutto
ingrugnito
Ciuffettino
,
che
rosicchiava
da
un
'
ora
un
enorme
osso
di
presciutto
.
-
-
A
dirvela
schietto
,
io
mi
sono
bell
'
e
noiato
...
-
-
Se
ti
sei
annoiato
,
scendi
e
vàttene
!
-
-
mugolò
il
capitano
-
-
Come
vuoi
che
sappia
quando
avrà
termine
il
nostro
viaggio
?
Se
non
so
neanche
dove
si
vada
!
-
-
Bella
vita
,
proprio
,
quella
del
marinaio
!
-
-
Non
è
né
migliore
né
peggiore
di
tante
altre
.
-
-
Si
fatica
,
si
fatica
,
si
rischia
tutti
i
momenti
di
andare
ai
pesci
...
e
poi
...
per
ricavare
che
cosa
?
-
-
Taci
,
monello
,
non
dire
eresie
.
Al
mondo
tutti
coloro
che
lavorano
sono
utili
,
e
quello
stesso
beneficio
grande
o
piccolo
che
sia
,
che
il
loro
lavoro
reca
alla
società
è
il
più
nobile
compenso
delle
loro
fatiche
.
Che
sarebbe
dell
'
industria
,
del
commercio
,
senza
noi
altri
marinari
?
-
-
Sa
ella
qual
'
è
davvero
il
più
bel
mestiere
?
...
-
-
Quale
?
...
-
-
Quello
del
gran
signore
...
io
,
per
esempio
,
per
quel
mestiere
lì
ci
avrei
una
disposizione
incredibile
...
-
-
Bei
discorsi
!
E
io
che
speravo
che
ti
fosse
tornata
in
corpo
la
voglia
di
lavorare
!
...
O
va
'
a
fidarti
dei
figliuoli
!
...
Cíuffettino
restò
un
po
'
confuso
:
ma
quella
sera
,
chi
lo
sa
,
aveva
il
diavolo
addosso
,
e
si
sentiva
una
gran
smania
di
dire
stramberie
.
-
-
Ma
che
voglia
,
che
voglia
!
...
-
-
ripigliò
,
straziando
l
'
osso
di
prosciutto
.
-
-
Io
mi
contenterei
di
avere
un
impiego
che
mi
permettesse
di
dormire
,
di
mangiare
,
di
baloccarmi
senza
noie
di
sorta
...
senza
nessuno
che
mi
cacciasse
sotto
il
naso
libracci
,
o
penne
per
scrivere
,
o
secchie
per
lavare
l
'
intavolato
dei
bastimenti
...
Mastro
Mangiavento
diede
un
gran
sospiro
,
e
alzò
gli
occhi
al
cielo
,
come
per
dire
:
-
-
Signore
...
!
non
l
'
ascoltate
!
...
-
-
Vorrei
fare
l
'
imperatore
,
ecco
!
-
-
finì
Ciuffettino
strappando
un
ultimo
pezzo
di
ciccia
dall
'
osso
,
e
alzandosi
in
piedi
,
in
atto
tragico
.
Il
marinaio
,
benché
ne
avesse
poca
voglia
,
dovette
ridere
.
-
-
Ma
che
credi
,
che
anche
gli
imperatori
non
facciano
nulla
?
...
-
-
Già
,
lo
credo
,
lo
credo
,
sí
!
...
Bella
cosa
!
...
Alzarsi
la
mattina
,
e
ordinare
:
-
-
Ehi
!
,
portatemi
il
caffè
e
latte
con
i
crostini
e
le
scarpe
nove
!
E
poi
...
:
-
-
Portatemi
il
più
bel
teatrino
di
burattini
che
si
possa
trovare
nel
mondo
...
e
anche
una
scatola
di
soldatini
di
piombo
...
e
una
ferrovia
con
la
macchina
vera
,
che
manda
il
fumo
e
fischia
,
e
va
avanti
e
indietro
...
E
poi
:
-
-
Datemi
da
colazione
:
panna
montata
e
confetti
...
e
poi
:
-
-
Portatemi
il
pranzo
:
salame
e
fichi
,
susine
acerbe
,
e
crema
alla
vainiglia
...
e
poi
:
-
-
Preparatemi
la
bicicletta
...
quella
che
va
avanti
con
la
benzina
...
Che
bella
cosa
!
che
bella
cosa
!
che
bella
cosa
!
-
-
E
pure
,
vedi
,
grullo
,
vorrei
che
tu
provassi
per
un
poco
la
gioia
di
essere
imperatore
...
magari
delle
rane
!
E
poi
,
son
certo
che
te
ne
stancheresti
subito
!
...
-
-
Neanche
per
sogno
!
...
Magari
fossi
imperatore
delle
rane
...
dei
grilli
...
delle
lucertole
!
...
-
-
Invocheresti
subito
la
tua
pace
,
la
tua
libertà
...
e
chiederesti
di
lavorare
...
-
-
No
,
no
...
è
inutile
;
ho
provato
con
lei
:
il
lavoro
non
è
fatto
per
me
:
è
troppo
faticoso
.
Tanto
,
si
campa
una
volta
sola
!
che
,
ché
!
...
ho
deciso
;
voglio
girare
il
mondo
in
cerca
di
avventure
,
e
se
mi
fanno
imperatore
o
anche
semplicemente
re
di
qualche
luogo
,
chiamerò
a
suo
tempo
il
mi
'
babbo
e
la
mi
'
mamma
,
perché
vengano
a
dividere
con
me
le
ricchezze
e
gli
onori
...
-
-
A
Cocciapelata
non
ci
vuoi
tornare
più
,
dunque
?
-
-
No
...
no
...
ci
ho
riflettuto
meglio
:
mi
son
ficcato
in
capo
di
far
l
'
imperatore
...
Voglio
avere
una
bella
reggia
tutta
d
'
oro
e
di
brillanti
,
con
le
scale
di
smeraldi
e
gli
armadi
pieni
di
cioccolatini
...
Sono
stufo
di
fare
il
marinaio
...
di
risciacquare
i
piatti
e
di
fare
di
bagni
freddi
...
Padron
Mangiavento
esclamò
,
sghignazzando
:
-
-
Sicuro
,
toh
!
Se
le
tue
parole
fossero
arrivate
all
'
orecchio
della
Fata
dei
bambini
,
che
bellezza
!
...
Sai
come
ti
punirebbe
?
Esaudendo
i
tuoi
desideri
!
...
-
-
Ma
la
Fata
dei
bambini
è
lontana
,
purtroppo
!
-
-
sospiro
Cíuffettíno
,
buttando
l
'
osso
di
prosciutto
in
mare
,
sconsolatamente
.
-
-
Chi
sa
!
-
-
mormorò
una
voce
soave
all
'
orecchio
del
ragazzo
.
Questi
si
voltò
,
guardò
il
cane
,
che
sonnecchiava
,
guardò
mastro
Mangiavento
,
che
rideva
,
e
chiese
insospettito
:
-
-
Lo
ha
detto
lei
,
chi
sa
?
-
-
Io
no
!
-
-
fece
Mangiavento
-
-
e
seguitava
a
ridere
.
-
-
O
allora
...
?
Ciuffettino
voleva
arrabbiarsi
,
secondo
il
suo
solito
:
ma
il
sonno
lo
vinse
a
un
tratto
:
fece
un
ampio
sbadiglio
,
si
buttò
sopra
una
panca
,
e
si
addormentò
di
picchio
.
Il
giorno
dopo
í
tre
naviganti
furono
còlti
da
una
tremenda
burrasca
.
Il
cielo
diventò
nero
come
la
cappa
del
camino
,
e
la
superfice
del
mare
,
il
dì
innanzi
tersa
come
uno
specchio
,
apparve
orribilmente
sconvolta
ed
irta
di
montagne
verdi
,
orlate
di
bianco
...
La
povera
barca
,
sballottata
di
qua
e
di
là
,
dopo
un
'
aspra
lotta
con
i
marosi
,
finì
col
perdere
la
vela
,
e
poi
i
remi
,
e
poi
il
timone
...
e
gli
infelici
che
vi
stavano
sopra
si
trovarono
,
così
,
alla
mercè
di
Dio
.
A
un
certo
momento
,
un
baratro
immenso
si
spalancò
dinanzi
alla
navicella
.
E
quel
baratro
aveva
una
forma
circolare
...
Le
acque
correvano
in
giri
concentrici
,
nel
fondo
di
un
imbuto
gigantesco
...
e
nero
...
nero
come
l
'
ebano
.
La
barca
fu
trasportata
come
una
piuma
nei
giri
del
vortice
,
e
cominciò
la
tremenda
discesa
.
Melampo
guaiva
pietosamente
,
Ciuffettino
piangeva
,
mastro
Mangiavento
si
mordeva
i
pugni
...
Ma
non
c
'
era
da
far
nulla
...
D
'
improvviso
,
la
navicella
incontrò
la
punta
di
una
roccia
sottomarina
.
Seguì
uno
schianto
orribile
,
e
la
barca
fu
inghiottita
nell
'
abisso
.
Ciuffettino
,
che
era
balzato
in
acqua
,
volle
gridare
:
-
-
addio
,
Mangiavento
!
-
-
ma
invece
bevve
tre
o
quattro
litri
d
'
acqua
salata
.
Mentre
Ciuffettino
nel
fondo
del
mare
annaspava
per
nuotare
trovò
un
punto
d
'
appoggio
.
E
si
attaccò
a
quello
,
disperatamente
.
Per
un
caso
bizzarro
,
quel
punto
d
'
appoggio
si
muoveva
,
e
sembrava
che
avesse
la
potenza
di
uscire
dal
tremendo
vortice
.
Infatti
,
pochi
minuti
dopo
Ciuffettino
navigava
tranquillamente
...
sul
dorso
di
una
balena
,
grande
come
un
'
isola
,
con
una
testa
che
pareva
una
montagna
.
Melampo
e
mastro
Mangiavento
erano
scomparsi
.
Ciuffettino
li
chiamò
a
lungo
,
con
voce
angosciosa
,
ma
il
ruggito
dell
'
oceano
che
riempiva
lo
spazio
,
copriva
anche
le
sue
grida
.
Solo
...
solo
...
sul
dorso
di
una
balena
!
Ciuffettino
,
a
furia
di
pensare
a
questo
nuovo
caso
straordinario
,
finì
con
l
'
addormentarsi
profondamente
.
E
non
c
'
è
da
muovergliene
rimprovero
il
povero
figliuolo
era
mezzo
morto
di
stanchezza
e
di
paura
!
La
balena
corse
a
lungo
,
per
la
grande
distesa
delle
'
acque
irate
:
e
,
ai
primi
albori
,
giunse
ad
un
'
isola
.
Si
accostò
alla
spiaggia
,
chiamò
con
voci
rimbombante
alcune
tartarughe
di
mare
che
stavano
lì
ad
asciugarsi
la
corazza
al
primo
sole
,
e
ordinò
loro
di
trasportare
a
terra
il
povero
Come
si
salvò
Ciuffettino
Cíuffettino
.
Dopo
di
che
,
lanciando
due
grandi
colonne
d
'
acqua
polverizzata
dagli
sfiatatoi
,
brontolò
:
-
-
Anche
questa
è
stata
una
gran
bella
seccatura
!
Ma
spero
che
la
Fata
dei
bambini
sarà
contenta
...
Contenta
lei
,
contenti
tutti
!
...
E
riprese
a
correre
su
le
onde
con
la
velocità
del
treno
lampo
,
spaventando
i
poveri
pesciolini
,
che
correvano
a
rifugiarsi
nelle
misteriose
caverne
sottomarine
.
XXII
In
cui
Ciuffettino
vien
creato
,
su
due
piedi
,
Imperatore
dei
Pappagalli
,
e
prende
il
nome
augusto
di
Ciuffettino
XXXV
.
CIUFFETTINO
restò
qualche
minuto
immobile
,
lungo
disteso
su
la
sabbia
,
sotto
il
cielo
minaccioso
,
riflettendo
.
Alle
sue
orecchie
giungevano
gli
urli
assordanti
del
mare
infuriato
.
Ed
ecco
che
,
in
un
momento
in
cui
la
bufera
sembrò
calmarsi
,
un
ciangottìo
bizzarro
si
fece
udire
a
poca
distanza
da
Ciuffettino
.
-
-
O
questa
?
-
-
pensò
il
ragazzo
,
cercando
di
alzarsi
.
Era
indebolito
in
tutte
le
membra
,
e
gli
ci
volle
del
bello
e
del
buono
per
potersi
mettere
ginocchioni
su
la
spiaggia
.
Il
ciangottìo
seguitava
.
Somigliava
a
un
dialogo
umano
,
ma
i
suoni
articolati
erano
a
volte
più
rauchi
,
a
volte
più
acuti
e
più
vibranti
.
Ciuffettino
,
dopo
essersi
rizzato
su
le
ginocchia
,
si
voltò
a
guardare
verso
l
'
interno
dell
'
isola
...
e
vide
dinanzi
a
sè
,
a
poca
distanza
,
due
grossi
pappagalli
verdi
,
accoccolati
su
di
un
grosso
tronco
abbattuto
di
palma
;
due
pappagalli
che
si
intrattenevano
gravemente
fra
loro
,
guardando
verso
il
ragazzo
,
e
sbattendo
le
ali
di
tempo
in
tempo
,
quasi
fossero
in
procinto
di
spiccare
il
volo
,
ma
invece
per
iscuotere
dalle
penne
le
goccioline
di
rugiada
.
-
-
Oh
!
oh
!
...
-
-
fece
il
nostro
eroe
-
-
guarda
...
due
pappagalli
!
...
Buon
giorno
,
signori
...
brutto
tempaccio
,
eh
?
-
-
Si
è
alzato
,
finalmente
-
-
sillabò
uno
dei
due
uccelli
grattandosi
una
guancia
con
la
grossa
zampa
-
-
credevo
che
fosse
morto
.
-
-
Anch
'
io
-
-
disse
l
'
altro
,
che
aveva
trovato
una
mandorla
e
la
sbucciava
-
-
Bisognerebbe
avvertirlo
...
-
-
Lo
credi
?
...
-
-
Lascio
decidere
a
te
,
egregio
collega
.
-
-
Ho
deciso
.
Buongiorno
,
straniero
!
...
Ciuffettino
corse
incontro
alle
due
bestioie
,
ma
queste
si
ritrassero
insospettite
.
-
-
Di
dove
vieni
?
-
-
Da
lontano
,
eh
!
da
molto
lontano
!
-
-
Ma
chi
sei
?
-
-
Se
me
lo
domandi
con
quel
tono
,
caro
pappagallo
,
non
ti
rispondo
!
I
due
pappagalli
scoppiarono
in
una
gran
risata
.
E
Ciuffettino
,
impermalito
:
-
-
C
'
è
poco
da
ridere
...
Per
vostra
regola
,
io
non
sono
il
buffone
di
nessuno
...
I
pappagalli
continuarono
a
ridere
.
-
-
Smettetela
,
se
no
...
E
quelli
,
neanche
per
sogno
:
seguitavano
alla
più
bella
.
Ciuffettino
,
rosso
dalla
bizza
,
fece
per
gettarsi
addosso
ai
due
uccelli
canzonatori
:
ma
questi
presero
il
volo
e
andarono
ad
appollaiarsi
in
cima
ad
un
grosso
albero
.
Di
lassù
continuarono
a
ridere
,
facendo
al
ragazzo
,
che
si
arrovellava
inutilmente
,
mille
riverenze
canzonatorie
,
e
dicendo
,
tratto
tratto
:
-
-
Cucù
!
...
-
-
Vi
voglio
mettere
arrosto
!
Un
dei
due
pappagalli
ridivenne
serio
.
-
-
Tu
non
puoi
metterci
arrosto
...
perché
prima
che
tu
riuscissi
a
toccarci
,
con
un
nostro
fischio
avremmo
radunati
qui
tutti
i
pappagalli
della
foresta
,
e
la
meglio
cosa
che
ti
potrebbe
succedere
sarebbe
quella
di
sentirti
portar
via
le
orecchie
ed
il
naso
...
e
cotesto
ciuffo
di
capelli
...
-
-
Ah
!
-
-
fece
il
nostro
eroe
.
E
rimase
alquanto
sopra
di
sè
.
-
-
È
meglio
che
tu
non
ti
arrabbi
,
credilo
.
Oramai
la
tua
sorte
è
segnata
!
...
-
-
Cucù
!
-
-
Che
sorte
?
-
-
Non
le
conosci
le
leggi
del
paese
?
-
-
Scusate
,
cari
pappagalli
,
ma
non
ho
avuto
tempo
di
leggerle
...
arrivando
qui
...
-
-
Un
uomo
non
può
sbarcare
in
quest
'
isola
senza
il
permesso
degli
isolani
...
?
-
-
E
chi
sono
,
questi
isolani
...
?
-
-
I
pappagalli
,
ragazzo
mio
.
Perciò
,
siccome
tu
hai
violato
le
nostre
leggi
...
ti
conviene
di
tornartene
via
subito
...
-
-
Davvero
!
-
-
O
di
sottoporti
a
quelle
pene
che
il
Consiglio
Supremo
dei
Rampicanti
giudicherà
adeguate
al
tuo
delitto
...
-
-
Ma
come
faccio
ad
andar
via
!
...
-
-
E
allora
resta
,
e
sei
fritto
!
-
-
Ma
perché
non
ci
mettete
un
cartello
,
davanti
alla
spiaggia
della
vostra
isola
:
proibito
l
'
accesso
!
-
-
Meno
discorsi
:
il
tuo
nome
!
-
-
Ciuffettino
.
I
due
pappagalli
gettarono
un
grido
inarticolato
,
e
lasciarono
l
'
albero
per
venirsi
a
posare
presso
i
piedi
del
ragazzo
.
-
-
Come
hai
detto
?
-
-
bisbigliò
uno
degli
uccelli
,
commosso
-
-
Ciu
...
-
-
Ciuffettino
!
...
-
-
Ciuffettino
?
?
!
...
-
-
Sì
,
Ciuffettino
,
Ciuffettino
.
Che
c
'
è
di
straordinario
?
-
-
Lo
senti
?
-
-
disse
il
pappagallo
che
aveva
parlato
dianzi
,
rivolto
all
'
altro
-
-
È
lui
...
E
il
secondo
pappagallo
,
ripeté
:
-
-
È
lui
.
Le
due
bestiole
strisciarono
il
petto
su
la
sabbia
dinanzi
a
Ciuffettino
,
poi
si
rivoltarono
con
la
pancia
all
'
insù
.
Al
ragazzo
pareva
di
sognare
.
-
-
Ma
che
cosa
è
stato
?
O
che
vi
piglia
,
adesso
?
-
-
È
lui
!
è
lui
!
-
-
ripetevano
i
pappagalli
,
restando
con
le
zampe
all
'
aria
,
come
storditi
.
-
-
Sono
io
...
sicuro
!
-
-
riprese
Ciuffettino
,
che
non
sapeva
se
doveva
ridere
o
irritarsi
di
nuovo
-
-
secondo
me
,
avete
bevuto
troppo
a
colazione
,
poveri
pappagallini
...
-
-
E
lui
!
è
lui
!
...
I
pappagalli
seguitarono
una
mezz
'
ora
buona
a
rivoltolarsi
per
la
sabbia
,
senza
pronunciar
sillaba
,
e
poi
ripresero
a
trascinarsi
su
le
corte
zampe
,
andando
avanti
ed
indietro
come
due
pappagalli
finti
,
caricati
a
macchina
.
Il
nuovo
giuoco
durò
un
'
ora
precisa
:
dopo
di
che
gli
animaletti
si
decisero
a
sciogliere
la
lingua
:
-
-
Ciuffettino
,
io
ti
saluto
!
-
-
disse
il
primo
,
solennemente
.
-
-
Ciuffettino
,
ti
saluto
anch
'
io
-
-
aggiunse
l
'
altro
con
la
medesima
solennità
.
-
-
E
io
faccio
altrettanto
-
-
rispose
Ciuffettino
che
adesso
rideva
a
crepapelle
.
-
-
Ma
il
primo
pappagallo
arruffò
in
modo
spaventevole
le
piume
,
e
sbatté
le
ali
con
forza
brontolando
severamente
:
-
-
Sappi
che
da
dieci
anni
ti
attendevamo
con
ansia
!
...
Perché
ridi
?
-
-
Da
dieci
anni
...
!
Nespole
!
Vi
sarete
annoiati
,
ad
aspettar
tanto
!
-
-
I
pappagalli
mancano
del
loro
imperatore
da
ben
dieci
anni
!
Questa
frase
il
pappagallo
oratore
la
sillabò
in
tono
lugubre
,
e
l
'
altro
,
strofinandosi
su
la
sabbia
,
fece
finta
di
piangere
,
e
ripeté
:
-
-
Dieci
anni
...
uh
!
uh
!
dieci
anni
!
uh
!
uh
!
-
-
Quando
morì
Ciuffettino
XXXIV
,
senza
eredi
-
-
proseguiva
il
primo
pappagallo
-
-
il
gran
Mago
dei
Pappagalli
dichiarò
che
l
'
isola
doveva
restare
senza
Imperatore
finché
l
'
anima
di
Ciuffettino
Primo
,
detto
il
Vittorioso
per
le
sue
guerre
contro
i
macacchi
invasori
,
finché
la
sua
anima
grande
,
dico
,
non
ritornasse
in
terra
nella
spoglie
di
un
essere
umano
...
Tu
sei
l
'
Eletto
!
Tu
sei
l
'
Atteso
!
Tu
sei
il
nostro
nuovo
Imperatore
!
Da
dieci
anni
,
ogni
mattina
,
noi
volavamo
su
questa
spiaggia
sperando
di
vederti
arrivare
.
-
-
Ma
voi
altri
,
chi
siete
?
-
-
chiese
Ciuffettino
,
il
quale
in
tutto
quel
discorso
non
aveva
capito
che
una
cosa
:
che
lo
volevano
creare
Imperatore
dei
Pappagalli
.
-
-
Noi
siamo
i
più
alti
dignitari
dell
'
impero
.
Io
sono
il
principe
Beccolungo
...
-
-
E
io
sono
il
duca
Beccocorto
...
-
-
Mi
dispiace
tanto
di
non
aver
un
becco
anch
'
io
-
-
esclamò
il
ragazzo
,
un
po
'
mortificato
:
ma
poi
,
riprendendo
coraggio
:
-
-
Me
ne
metterò
uno
di
cartone
.
Sicché
,
voi
altri
mi
assicurate
che
io
sono
proprio
il
vostro
nuovo
Imperatore
?
-
-
Gloria
a
te
,
Ciuffettino
!
-
-
gridò
Beccolungo
,
facendo
due
rivoltoloní
.
-
-
Gloria
te
,
Ciuffettino
-
-
ripeté
l
'
altro
,
facendone
quattro
.
In
quella
un
raggio
di
sole
ruppe
il
velo
di
nubi
,
e
sfolgorò
sul
capo
augusto
di
Ciuffettino
XXXV
!
XXIII
Dove
Ciuffettino
è
obbligato
a
dimostrare
la
propria
sagacia
e
la
propria
tattica
nella
guerra
contro
le
scimmie
predone
.
BECCOLUNGO
e
Beccocorto
conficcarono
le
loro
unghie
negli
abiti
di
Ciuffettino
,
e
spiccarono
il
volo
.
Il
ragazzo
,
in
un
attimo
,
si
trovò
ad
una
altezza
vertiginosa
,
ed
ebbe
una
gran
paura
.
-
-
Tenetemi
forte
almeno
!
-
-
balbettò
,
diventando
bianco
come
un
cencio
lavato
.
I
pappagalli
risposero
con
una
risatina
rispettosa
,
ma
sardonica
.
-
-
Vostra
maestà
non
dubiti
!
...
-
-
disse
Beccolungo
.
-
-
...
non
dubiti
rispose
Beccocorto
.
Il
tragitto
aereo
si
compì
in
pochi
minuti
.
Ecco
Ciuffettino
seduto
in
un
bel
nido
fatto
di
rami
intrecciati
maestosamente
e
imbottito
di
superbe
piume
azzurre
,
rosse
,
gialle
,
verdi
e
color
dell
'
oro
.
E
quel
nido
maraviglioso
era
piantato
su
la
biforcatura
di
un
alto
albero
,
nel
bel
mezzo
della
foresta
.
Intorno
a
Ciuffettino
,
su
i
rami
degli
alberi
stavano
appollaiati
,
a
gruppi
di
due
,
di
tre
,
di
quattro
,
graziosi
perrocchetti
,
maestosi
kakatoa
,
superbi
pappagalli
cinerini
,
verdi
e
rossi
,
are
colossali
,
dai
colori
metallici
.
Alcuni
di
quei
pappagalli
,
forse
per
la
vecchiaia
,
portavano
gli
occhiali
;
altri
tenevano
sotto
l
'
ala
grossi
scartafacci
;
altri
,
ancora
,
erano
decrepiti
e
malconci
,
però
si
coprivano
le
membra
spennacchiate
,
con
piume
di
altri
uccelli
,
attaccate
a
furia
di
gomma
e
di
colla
di
pesce
.
Il
più
vecchio
dell
'
assemblea
-
-
un
decrepito
kakatoa
che
aveva
perduto
la
cresta
rossa
,
e
portava
la
coda
finte
e
gli
occhiali
-
-
dopo
aver
confabulato
a
lungo
con
Beccolungo
e
Beccocorto
,
esclamò
rivolto
al
nostro
eroe
:
-
-
Tu
sei
il
successore
di
Ciuffettino
XXXIV
,
il
nostro
grande
imperatore
morto
per
aver
mangiato
il
prezzemolo
con
le
patate
.
Tu
sei
colui
che
attendevamo
.
Ricordati
però
,
che
se
tu
sei
l
'
Imperatore
,
io
sono
il
tuo
primo
ministro
,
e
sono
anche
perciò
presidente
del
Consiglio
.
Tu
avrai
nelle
tue
mani
le
nostre
ricchezze
e
le
nostre
sostanze
.
Però
non
potrai
disporne
in
nessuna
maniera
,
senza
il
nostro
consenso
,
che
non
ti
accorderemo
mai
.
Ti
serviremo
tutti
fedelmente
;
ora
tu
devi
giurare
di
sottometterti
alle
leggi
che
regolano
il
nostro
impero
...
-
-
Mi
sottometto
!
giuro
!
-
-
proruppe
Ciuffettino
.
In
un
momento
,
presso
il
ragazzo
,
si
affollarono
pappagalli
di
tutte
le
dimensioni
,
di
tutte
le
forme
e
di
tutte
le
specie
,
i
quali
,
fra
il
verde
delle
piante
,
alla
bella
luce
dorata
del
sole
che
metteva
fiamme
e
scintillii
nelle
loro
piume
multicolori
,
formavano
un
quadro
degno
di
ispirare
anche
quel
famoso
pittore
di
pappagalli
che
si
chiamava
...
Come
si
chiamava
,
perbacco
?
Il
vecchio
pappagallo
con
gli
occhiali
,
arrampicandosi
a
fatica
sopra
un
ramo
che
dominava
il
nido
di
Ciuffettino
,
mostrò
agli
adunati
la
corona
imperiale
,
e
la
lasciò
cadere
proprio
su
la
zucca
del
fanciullo
.
Allora
tutti
i
pappagalli
,
ad
un
tempo
solo
,
intonanarono
l
'
inno
dei
Rampicanti
,
inno
scritto
dall
'
imperatore
Ciuffettino
XIV
.
Le
stonature
di
quei
cantori
non
potete
figurarvele
;
basti
dirvi
che
Ciuffettino
,
il
quale
,
in
fondo
,
non
conosceva
che
la
musica
suonata
dall
'
unico
organetto
sfiatato
di
Cocciapelata
,
dovette
tapparsi
le
orecchie
!
...
Appena
l
'
inno
cessò
,
i
pappagalli
presero
a
strillare
:
-
-
Viva
il
nostro
imperatore
!
Viva
Ciuffettino
XXXV
!
...
E
incominciarono
la
festa
.
Allora
Ciuffettino
disse
,
in
confidenza
,
a
Beccolungo
e
a
Beccocorto
:
-
-
Sentite
:
non
per
offendervi
:
vi
son
grato
delle
vostre
dimostrazioni
di
affetto
e
dei
vostri
inni
ma
vi
sarei
anche
più
grato
se
voleste
offrirmi
qualcosina
da
buttar
giù
,
nello
stomaco
...
I
pappagalli
stavano
appollaiati
a
due
a
due
...
-
-
C
'
è
tempo
!
-
-
disse
,
con
una
riverenza
,
Beccolungo
.
-
-
...
tempo
!
-
-
ripeté
Beccocorto
.
-
-
Ma
io
ho
fame
!
-
-
strillò
Ciuffettino
,
col
pianto
alla
gola
.
-
-
Vergogna
!
Un
imperatore
non
deve
mai
aver
fame
-
-
ribatté
Beccolungo
.
-
-
...
mai
fame
!
-
-
ripeté
Beccocorto
.
-
-
Fino
a
stasera
non
si
mangia
-
-
sentenziò
Beccolungo
.
-
-
Pazienza
!
-
-
sospirò
l
'
imperatore
dei
pappagalli
-
-
vuol
dire
che
,
per
ammazzare
il
tempo
,
schiaccierò
un
sonnellino
.
E
incominciava
ad
appisolarsi
davvero
,
quando
grida
orribili
echeggiarono
nella
foresta
.
-
-
Che
cosa
succede
?
-
-
borbottò
Ciuffettino
,
stropicciandosi
gli
occhi
-
-
chi
è
quel
maleducato
...
-
-
Il
nemico
!
il
nemico
!
-
-
si
sentiva
gridare
da
ogni
parte
.
-
-
Il
nemico
!
-
-
ripeterono
in
coro
Beccolungo
e
Beccocorto
che
non
abbandonavano
mai
il
loro
signore
.
-
-
Il
nemico
?
quale
nemico
?
-
-
chiese
Ciuffettino
,
trasognato
.
-
-
I
macacchi
!
i
macacchi
!
...
-
-
esclamavano
i
pappagalli
della
foresta
,
correndo
di
qua
,
di
là
,
intimoriti
.
Eccoti
il
vecchio
kakatoa
con
gli
occhiali
che
si
precipita
nel
nido
del
nostro
amico
,
ciangottando
:
-
-
Il
popolo
ti
chiede
,
eccelso
imperatore
!
...
-
-
Ma
io
,
veramente
,
ho
sonno
!
-
-
bofonchiò
Ciuffettino
.
-
-
Non
c
'
è
sonno
che
tenga
:
i
macacchi
,
gli
eterni
nostri
nemici
,
gli
abitatori
delle
isole
vicine
,
stanno
per
dare
un
nuovo
e
terribile
assalto
alla
nostra
terra
!
...
Difèndici
!
Guìdaci
alla
vittoria
!
...
-
-
Ho
fame
!
-
-
sospirò
l
'
imperatore
,
sbadigliando
.
-
-
Dopo
la
battaglia
,
mangerai
-
-
ammonì
severamente
Beccolungo
.
-
-
...
mangerai
-
-
ripeté
Beccocorto
.
-
-
Bah
!
-
-
fece
Ciuffettino
,
prendendo
la
cosa
con
filosofia
-
-
andiamo
pure
alla
battaglia
,
purché
dopo
ci
sia
un
buon
pranzetto
.
Vi
avverto
che
le
mandorle
mi
piacciono
infinitamente
...
Oh
!
ma
dico
non
ci
sarà
pericolo
di
nulla
,
in
questa
battaglia
?
-
-
Un
imperatore
non
deve
mai
aver
paura
-
-
sentenziò
ancora
Beccolungo
.
-
-
...
mai
paura
!
-
-
aggiunse
Beccocorto
.
-
-
Eh
,
lo
so
,
non
deve
:
ma
io
,
all
'
idea
di
doverne
buscare
,
mi
sento
venir
freddo
...
-
-
Certo
,
sublime
imperatore
,
tu
dovrai
dimostrare
una
grande
sagacia
ed
un
grande
coraggio
contro
un
nemico
così
numeroso
e
così
forte
:
ma
io
credo
che
con
l
'
aiuto
dei
tuoi
sudditi
,
finirai
col
vincere
...
come
vinse
il
grande
Ciuffettino
XXIV
.
-
-
Anche
lui
ebbe
da
fare
con
quei
noiosi
di
macacchi
?
-
-
Ciuffettino
XXIV
riuscì
a
vincere
...
!
Uccise
in
singolar
tenzone
il
re
dei
macacchi
...
e
lo
spellò
sotto
gli
sguardi
dei
pappagalli
festanti
...
La
pelle
del
nemico
si
trova
nel
Museo
storico
...
Perché
non
dovresti
tu
fare
altrettanto
?
-
-
Ma
io
non
le
so
spellare
,
le
scimmie
...
-
-
Vergogna
!
Quella
pelle
è
un
trofeo
di
gloria
!
...
-
-
Davvero
?
se
non
è
intignata
,
me
ne
farò
una
pelliccia
per
questo
inverno
...
Ma
io
ti
domando
ancora
:
e
se
perdo
?
-
-
Se
perdi
,
i
giudici
superiori
ti
condanneranno
ad
aver
le
orecchie
strappate
...
-
-
Eh
!
...
-
-
E
ti
lasceranno
due
mesi
senza
mangiare
.
-
-
Allora
bisogna
vincere
per
forza
!
-
-
Decidi
tu
,
eccelso
imperatore
!
-
-
concluse
Beccolungo
.
-
-
...
tu
!
-
-
aggiunse
Beccocorto
,
che
aveva
una
gran
voglia
di
ridere
,
ma
faceva
finta
di
nulla
.
Lo
sbarco
all
'
isola
dei
Pappagalli
-
-
Ho
bell
'
e
deciso
:
andiamo
contro
i
macacchi
!
Alti
dignitari
,
seguitemi
!
E
Ciuffettino
scivolò
lungo
il
tronco
dell
'
albero
,
e
si
avviò
per
la
foresta
,
seguìto
dal
valoroso
principe
Beccolungo
e
dall
'
integerrimo
duca
Beccocorto
.
XXIV
In
cui
Ciuffettino
XXXV
vince
i
terribili
macacchi
con
uno
strattagemma
maraviglioso
.
TUTTI
i
pappagalli
componenti
l
'
esercito
erano
appollaiati
su
i
primi
alberi
del
bosco
,
proprio
contro
la
spiaggia
degli
infami
macacchi
,
abitatori
delle
isolette
vicine
.
L
'
imperatore
,
che
sebbene
piccino
,
aveva
molta
più
intelligenza
di
tutti
i
macacchi
messi
insieme
,
capì
che
l
'
esercito
invasore
si
sarebbe
potuto
facilmente
respingere
con
una
semplicissima
burla
.
E
infatti
,
dopo
aver
lanciata
un
'
occhiata
sprezzante
su
gli
avversari
,
disse
a
Beccolungo
e
a
Beccocorto
:
-
-
Guidatemi
al
Museo
storico
!
...
ho
bisogno
della
pelle
del
re
dei
macacchi
.
-
-
La
pelle
...
!
-
-
esclamò
Beccolungo
,
stupefatto
.
-
-
La
pelle
!
-
-
ripeté
Beccocorto
,
sbattendo
le
ali
per
la
maraviglia
.
-
-
Sì
...
obbeditemi
!
sono
o
non
sono
il
vostro
imperatore
?
I
due
dignitari
,
almeno
una
volta
tanto
,
obbedirono
,
e
trasportarono
Ciuffettino
,
con
il
sistema
già
adottato
poco
tempo
prima
,
sopra
una
palma
gigantesca
che
si
innalzava
nel
folto
della
foresta
.
In
cima
alla
palma
i
pappagalli
dell
'
isola
avevano
depositato
i
ricordi
e
i
documenti
più
preziosi
della
loro
storia
.
Ciuffettino
,
senza
badare
a
Beccolungo
e
a
Beccocorto
,
i
quali
gridavano
al
sacrilegio
,
all
'
empietà
,
arruffando
le
penne
e
nascondendo
la
testa
sotto
le
ali
,
Ciuffettino
,
dico
,
si
infilò
dentro
la
pelle
del
macacco
e
abbandonò
precipitosamente
il
Museo
storico
.
I
dignitari
lo
seguirono
borbottando
,
altamente
scandalizzati
.
Ma
egli
li
calmò
subito
.
Ciuffettino
s
'
infiò
nella
pelle
del
macacco
Un
capo
dei
macacchi
si
avanzò
verso
l
'
imperatore
...
-
-
Se
seguitate
a
brontolare
così
,
miei
cari
aiutanti
,
vi
metto
allo
spiedo
per
questa
sera
.
Giusto
,
ve
l
'
ho
detto
,
ci
ho
un
appetito
...
E
voi
siete
belli
e
grassocci
.
Delle
vostre
lingue
,
poi
,
me
ne
faccio
fare
un
cibreino
dal
cuoco
di
Corte
...
Ciuffettino
guida
la
colonna
dei
macacchi
Traversarono
di
nuovo
il
bosco
.
Quando
fu
sul
limitare
,
Ciuffettíno
impartì
alcuni
ordini
misteriosi
:
e
Beccolungo
e
Beccocorto
,
divenuti
improvvisamente
ossequenti
e
premurosi
,
fecero
due
o
tre
rivoltoloni
per
terra
,
e
promisero
,
anche
questa
volta
,
di
obbedire
.
Ciuffettino
si
avviò
,
solo
solo
,
verso
l
'
esercito
nemico
.
A
mano
a
mano
che
si
avanzava
,
le
scimmie
emettevano
lunghi
grugniti
di
stupore
e
di
gioia
.
Un
loro
compagno
...
nell
'
isola
!
La
cosa
parve
di
buon
augurio
a
tutti
.
Il
capo
dei
macacchi
si
avanzò
verso
l
'
imperatore
dei
pappagalli
,
facendo
ad
ogni
passo
una
riverenza
,
e
strofinando
il
muso
contro
la
sabbia
:
poi
quando
si
trovò
a
brevissima
distanza
da
Ciuffettino
,
in
atto
di
suprema
allegrezza
,
si
lanciò
in
aria
,
ed
eseguì
una
serie
di
doppi
salti
-
-
Viva
il
fratello
macacco
!
mortali
,
con
una
agilità
ed
una
eleganza
che
il
più
bravo
ginnasta
del
globo
gli
avrebbe
invidiate
inutilmente
.
Ciuffettino
allargò
le
braccia
,
con
gesto
amichevole
:
e
la
scimmia
si
precipitò
per
rispondere
all
'
invito
,
abbracciando
strettamente
il
ragazzo
.
Fu
una
scena
proprio
commovente
.
Tutti
i
macacchi
si
soffiavano
il
naso
con
le
dita
e
si
asciugavano
le
lacrime
con
il
fazzoletto
.
-
-
Chi
sei
...
fratello
?
-
-
cominciò
il
capitano
dei
macacchi
,
con
voce
tremula
,
soffiando
nel
pelo
del
finto
collega
,
sperando
di
trovarvi
qualche
cosina
-
-
che
vuoi
?
-
-
Non
mi
vedi
?
Sono
un
macacco
come
te
,
e
forse
più
di
te
.
Che
cosa
voglio
?
Eh
,
mio
caro
,
non
voglio
nulla
.
Sono
riuscito
a
far
prigioniero
l
'
imperatore
dei
pappagalli
,
ed
ora
sono
padrone
dell
'
isola
...
-
-
Tu
!
-
-
esclamò
il
vero
macacco
,
grattandosi
furiosamente
.
-
-
Ma
io
non
ti
conosco
,
di
dove
vieni
?
-
-
Di
laggiù
-
-
e
Ciuffettino
indicò
un
punto
qualunque
,
nel
mare
.
-
-
Deve
essere
un
gran
bel
paese
!
-
-
mormorò
,
convinto
,
il
macacco
.
-
-
E
come
hai
trovato
il
coraggio
di
venir
qui
,
solo
solo
?
...
E
come
hai
conquistato
l
'
isola
senza
l
'
aiuto
di
nessuno
...
?
-
-
Eh
!
ti
racconterò
poi
...
Insomma
:
io
desidero
di
dividere
con
te
l
'
isola
dei
pappagalli
.
-
-
Tu
...
desideri
...
!
Oh
!
generoso
fratello
!
È
vero
,
però
,
che
se
anche
tu
non
mi
avessi
fatta
questa
bella
offerta
,
l
'
isola
me
la
sarei
presa
da
me
...
-
-
Ma
allora
saresti
stato
costretto
a
combattere
,
perché
i
pappagalli
da
me
vinti
e
sottomessi
sono
divenuti
miei
schiavi
e
mi
obbediscono
in
tutto
e
per
tutto
...
Invece
...
se
sei
buono
,
ti
invito
a
banchetto
nella
foresta
,
e
poi
ti
lascio
libero
di
saccheggiare
metà
dell
'
impero
...
-
-
Infatti
oggi
ci
ho
poca
voglia
di
combattere
,
perché
mi
duole
un
piede
...
Basta
,
caro
fratello
,
facciamo
così
.
Verrò
a
pranzo
con
te
...
-
-
e
rivolgendosi
ai
prodi
soldati
Ciuffettino
abbraccia
il
capo
dei
macacchi
-
-
avanti
,
figliuoli
,
si
va
a
mangiare
dal
fratello
macacco
,
che
ci
offre
anche
metà
dell
'
isola
senza
colpo
ferire
!
...
Le
urla
e
le
acclamazioni
salirono
al
cielo
.
E
l
'
esercito
si
pose
in
moto
verso
la
foresta
.
Lo
guidava
Ciuffettino
,
il
quale
faceva
il
macacco
con
una
abilità
davvero
straordinaria
:
sembrava
che
l
'
avesse
fatto
sempre
.
Camminarono
fino
ad
una
grande
radura
,
nella
quale
i
pappagalli
,
dietro
gli
ordini
del
loro
imperatore
,
avevano
preparato
un
sontuoso
banchetto
.
In
terra
,
erano
sparse
a
profusione
,
in
un
disordine
pittoresco
,
ghiottonerie
di
ogni
genere
.
C
'
erano
montagnòle
di
mandorle
dolci
,
cùmuli
di
noci
e
di
nocciòle
,
piramidi
di
susine
,
colonne
di
dàtteri
,
mucchi
di
banane
bell
'
e
sbucciate
,
torri
di
ananassí
,
colline
di
fichi
verdini
:
e
poi
un
esercito
di
bottiglie
di
ogni
grandezza
,
avanzo
di
un
bottino
memorabile
fatto
dai
pappagalli
a
bordo
di
una
nave
naufragata
su
la
spiaggia
dell
'
isola
.
Cominciò
il
pranzo
:
e
non
vi
so
dire
se
macacchi
assaltassero
con
entusiasmo
le
delicate
vivande
.
Basti
ricordare
che
,
di
lì
a
un
'
oretta
,
era
spolverata
ogni
cosa
.
Durante
il
banchetto
,
fra
il
capitano
dei
macacchi
e
Sul
banco
dei
giudici
,
come
al
solito
,
tutti
dormivano
...
Ciuffettino
ci
fu
un
commovente
scambio
di
cortesie
.
Il
maccaco
vero
prendeva
le
mandorle
,
le
biascicava
ben
bene
e
poi
voleva
ficcarle
per
forza
in
bocca
al
macacco
falso
:
segno
di
estrema
riverenza
e
di
grandissimo
affetto
.
Ma
a
quelle
belle
dimostrazioni
il
nostro
eroe
non
ci
era
abituato
,
e
dopo
aver
lottato
fieramente
per
non
subirle
,
fini
con
l
'
alzarsi
,
adducendo
il
pretesto
di
andar
a
prendere
certe
bottiglie
di
vino
speciale
,
per
far
onore
agli
ospiti
.
Ciuffettino
offrì
una
di
quelle
bottiglie
al
capo
dei
macacchi
,
il
quale
se
la
incollò
alle
labbra
,
piangendo
di
gioia
.
In
un
attimo
anche
alle
altre
scimmie
venne
dispensato
il
soave
licore
...
e
tutti
bevvero
avidamente
.
Ma
di
lì
a
un
quarto
d
'
ora
,
i
macacchi
,
come
si
fossero
passati
una
parola
d
'
ordine
,
reclinarono
il
capo
sul
petto
,
abbandonarono
le
bottiglie
,
e
rotolarono
su
l
'
erba
,
come
morti
.
I
miei
lettori
avranno
capito
benissimo
ciò
che
era
avvenuto
:
i
pappagalli
,
sempre
dietro
ordine
di
Ciuffettino
,
avevano
messo
una
gran
quantità
di
grani
d
'
oppio
nel
viTutti
i
macacchi
bevvero
avidamente
Le
zattere
dei
macacchi
no
...
e
le
scimmie
,
bevendo
quel
vino
,
si
erano
addormentate
.
Quando
Ciuffettino
si
fu
assicurato
che
tutti
i
macacchi
andavano
pei
sette
sonni
,
chiamò
con
grandi
voci
i
suoi
sudditi
che
se
ne
stavano
nascosti
fra
gli
alberi
,
aspettando
l
'
esito
dell
'
avventura
.
E
ordinò
che
il
campo
venisse
subito
sgombrato
dai
corpi
dei
vinti
nemici
.
I
vincitori
non
posero
tempo
in
mezzo
:
legarono
i
macacchi
come
tanti
salami
,
e
poi
,
riunendosi
in
gruppi
di
sette
od
otto
,
li
trasportarono
ad
uno
ad
uno
,
volando
su
la
spiaggia
.
Li
rimisero
su
le
zattere
,
ruppero
gli
ormeggi
a
colpi
di
becco
,
e
abbandonarono
quei
vili
predoni
al
loro
destino
.
E
,
compiuta
questa
immane
fatica
,
per
tutta
l
'
isola
un
solo
grido
,
assordante
,
uscito
dalla
gola
di
centomila
pappagalli
,
echeggiò
:
-
-
Viva
Ciuffettino
XXXV
!
XXV
In
cui
Ciuffettino
XXXV
si
stanca
di
fare
l
'
Imperatore
,
e
ritorna
un
Ciuffettino
qualunque
scappando
dall
'
Isola
dei
Pappagalli
entro
una
zucca
vuota
.
CIUFFETTINO
,
poveraccio
,
dopo
aver
compiuta
la
grande
impresa
,
si
sentiva
cascare
dalla
stanchezza
e
dal
sonno
,
e
perciò
,
dopo
essersi
arrampicato
fin
su
la
reggia
,
disse
in
un
tono
piuttosto
secco
ai
suoi
due
aiutanti
di
campo
:
-
-
Scusate
,
ragazzi
,
ma
io
voglio
dormire
.
Vi
saluto
,
e
arrivederci
a
domani
.
Beccolungo
e
Beccocorto
ricominciarono
ad
arruffare
le
penne
e
a
frignare
.
-
-
Immenso
imperatore
,
noi
crediamo
che
tu
scherzi
....
-
-
Non
ischerzo
niente
affatto
:
anzi
,
guardate
!
E
si
sdraiò
sul
letto
di
piume
,
chiudendo
gli
occhi
beatamente
.
I
pappagalli
vennero
subito
a
beccargli
il
naso
.
-
-
Ma
che
rob
'
è
?
-
-
disse
,
stizzito
,
Ciuffettino
XXXV
.
-
-
quando
io
dò
un
ordine
...
-
-
Il
popolo
desidera
ardentemente
di
farti
onore
!
...
-
-
Dite
al
popolo
che
lo
ringrazio
,
ma
ora
ho
sonno
.
-
-
Impossibile
,
maestà
:
sarebbe
un
'
offesa
!
Nella
foresta
,
che
era
tornata
tranquilla
per
un
momento
;
si
rinnovarono
le
grida
rauche
,
discordi
,
assordanti
.
I
parrocchetti
,
i
pappagalli
verdi
,
i
giaccò
,
le
cocorite
,
le
are
,
i
kakatoa
,
intonarono
l
'
inno
nazionale
dei
pappagalli
.
Figuratevi
che
roba
!
Ciuffettino
si
alzò
dal
nido
,
tappandosi
le
orecchie
,
e
brontolando
:
-
-
Anche
questa
mi
doveva
succedere
!
...
Speriamo
che
duri
poco
...
Beccolungo
,
che
aveva
udito
,
rispose
subito
con
un
certo
sarcasmo
:
-
-
Poco
?
Ne
avrai
fino
a
domani
all
'
alba
,
grande
imperatore
vittorioso
!
-
-
Ma
io
non
voglio
!
-
-
Si
,
tu
non
vuoi
,
ma
il
tuo
popolo
lo
vuole
!
E
così
,
per
quella
notte
,
Ciuffettino
non
poté
chiudere
occhio
.
La
mattina
dopo
gli
si
consenti
di
dormire
un
paio
d
'
ore
:
ma
non
appena
il
sole
fu
alto
all
'
orizzonte
,
Beccolungo
e
Beccocorto
vennero
a
svegliare
il
ragazzo
,
e
questo
,
ancora
con
gli
occhi
tra
'
peli
,
dovette
fare
un
gran
discorso
ai
sudditi
festanti
.
Ciuffettino
passa
una
notte
nel
palazzo
del
re
dei
Fannulloni
-
-
Posso
mangiare
?
-
-
chiese
,
dopo
il
discorso
,
Ciuffettino
XXXV
.
-
-
Certo
!
-
-
rispose
Beccolungo
-
-
tutto
quello
che
vuoi
...
-
-
...
che
vuoi
!
-
-
ripeté
Beccocorto
.
-
-
Grazie
,
per
ora
mi
contento
di
un
panierino
di
fichi
...
-
-
Impossibile
!
-
-
Perché
?
-
-
Perché
i
fichi
ti
farebbero
male
,
e
la
tua
salute
ci
è
preziosa
...
-
-
Come
siete
gentili
!
Allora
,
datemi
un
po
'
di
mandorle
...
Ciuffettino
vide
una
zucca
-
-
Chè
!
...
sono
troppo
calorose
,
divino
imperatore
.
-
-
...
troppo
calorose
!
-
-
Allora
,
pazienza
:
prenderò
du
'
noci
...
-
-
C
'
è
il
caso
che
sappiano
di
rancido
!
Non
ci
mancherebbe
altro
!
-
-
Se
ci
fosse
qualche
susina
...
-
-
Le
susine
fanno
dolere
il
corpo
.
-
-
O
allora
,
che
cosa
mangio
?
-
-
Orzo
bollito
,
soave
imperatore
.
-
-
Ma
a
me
l
'
orzo
non
mi
piace
!
...
-
-
E
allora
,
siamo
dolenti
,
ma
digiunerai
.
La
tua
salute
ci
è
cara
!
-
-
Così
mi
farete
crepar
di
fame
!
Ciuffettino
resisté
fino
a
sera
;
poi
dovette
cedere
,
ed
ingozzarsi
l
'
orzo
bollito
.
Durante
la
notte
il
vecchio
kakatoa
lo
chiamò
a
presiedere
una
seduta
segreta
del
Consiglio
Imperiale
dei
pappagalli
.
La
mattina
dopo
fu
obbligato
a
passare
in
rivista
l
'
esercito
,
e
poi
ad
esaminare
il
bilancio
dello
stato
.
Dopo
colazione
-
-
il
solito
orzo
bollito
-
-
Ciuffettino
ebbe
un
'
idea
.
-
-
Oggi
sono
libero
,
finalmente
,
e
voglio
prendermi
un
po
'
di
svago
.
Andrò
su
la
spiaggia
a
raccoglier
granchi
...
Beccolungo
gli
tolse
subito
questa
speranza
.
-
-
C
'
è
troppo
vento
oggi
,
per
andar
su
la
spiaggia
.
-
-
...
troppo
vento
!
-
-
ripeté
Beccocorto
.
-
-
La
tua
salute
...
-
-
cominciò
Beccolungo
.
-
-
È
preziosa
,
lo
so
-
-
finì
Ciuffettino
,
il
quale
aveva
una
gran
voglia
di
piangere
.
-
-
Ed
io
che
credevo
che
fosse
un
bel
mestiere
...
fare
l
'
imperatore
Aveva
ragione
mastro
Mangiavento
!
...
Aveva
ragione
fin
troppo
!
...
Allora
,
preso
da
una
risoluzione
improvvisa
,
Ciuffettino
XXXV
disse
ai
suoi
aiutanti
di
campo
:
-
-
E
se
io
la
facessi
finita
?
Se
me
ne
andassi
?
I
due
pappagalli
sbatterono
le
ali
violentemente
,
dilatando
le
pupille
.
-
-
Andartene
!
Lasciare
il
trono
vacante
!
...
Oh
che
dici
,
immenso
Ciuffettino
?
Ma
ci
fai
sbigottire
!
...
Che
idee
!
...
Non
lo
sai
,
che
fino
alla
tua
morte
devi
regnare
in
quest
'
isola
?
Oh
!
ma
tu
vaneggi
,
tu
ti
senti
male
...
-
-
No
,
mi
sento
benissimo
,
anzi
...
Sicché
...
io
dovrò
rimaner
qui
fin
che
campo
...
a
mangiar
l
'
orzo
?
-
-
Certo
!
...
-
-
E
a
sentir
gli
strilli
del
mio
popolo
?
-
-
Senza
dubbio
!
L
'
imperatore
fece
spalluccia
.
Ma
nella
sua
mente
si
era
già
formato
un
grande
disegno
,
e
tutti
i
pappagalli
di
questa
terra
non
gli
avrebbero
impedito
di
mandarlo
ad
effetto
.
Qualche
giorno
dopo
,
passeggiando
su
la
riva
del
mare
,
seguito
da
Beccolungo
e
da
Beccocorto
,
vide
abbattuta
su
la
sabbia
,
una
zucca
gigantesca
.
Sotto
la
scuCiuffettino
spinge
l
'
apparecchio
in
mare
sa
di
volercisi
divertire
,
Ciuffettino
aprì
la
zucca
in
due
,
aiutandosi
con
una
grande
sciabola
,
che
adesso
portava
sempre
al
fianco
-
-
era
,
manco
a
dirlo
,
anche
quello
un
avanzo
del
famoso
bottino
della
nave
naufragata
-
-
e
poi
,
dopo
aver
aperta
la
zucca
,
pregò
i
suoi
aiutanti
di
campo
di
scavargliela
a
colpi
di
becco
.
E
questi
obbedirono
senza
sospettar
di
nulla
.
Però
,
quando
ebbero
scavata
una
metà
della
zucca
,
Ciuffettino
li
fece
fermare
,
e
disse
loro
che
aveva
fretta
di
tornare
alla
reggia
.
-
-
E
la
zucca
?
-
-
chiesero
i
due
pappagalli
,
che
per
obbedire
il
loro
imperatore
,
avevano
faticato
come
...
bestie
.
-
-
La
lascio
qui
.
Ho
voluto
provare
se
vi
riusciva
di
far
quel
che
vi
dico
io
,
qualche
volta
.
Ora
andiamo
.
I
due
pappagalli
si
guardarono
,
e
scossero
il
capo
come
a
dire
:
Ciuffettino
in
viaggio
-
-
Che
bel
matto
!
E
tutto
finì
lì
.
Però
,
di
nottetempo
,
Ciuffettino
,
approfittando
del
sonno
dei
suoi
cortigiani
,
discese
dal
nido
,
e
si
avviò
alla
spiaggia
.
Aveva
sotto
il
braccio
una
lunga
canna
di
bambù
che
si
era
procurata
nella
foresta
,
una
larga
foglia
di
banana
,
arrotolata
,
e
un
cartoccio
di
mandorle
.
La
notte
era
buia
.
Gli
ci
volle
del
bello
e
del
buono
per
ritrovare
la
zucca
:
ma
poi
la
trovò
.
Certamente
la
Fata
dei
bambini
lo
proteggeva
.
E
allora
si
diede
a
trasformare
la
zucca
in
una
barchetta
:
ficcò
nel
centro
del
cucurbitaceo
gigantesco
la
canna
di
bambù
,
e
alla
sommità
di
questa
,
per
vela
,
legò
la
foglia
di
banana
.
Poi
spinse
l
'
apparecchio
in
mare
e
vi
saltò
dentro
,
raccomandandosi
al
buon
Dio
,
e
promettendo
solennemente
,
se
riusciva
a
salvarsi
,
di
diventare
un
ragazzino
per
bene
.
L
'
onda
lieve
lo
spinse
al
largo
.
XXVI
Nel
quale
Ciuffettino
gusta
le
delizie
del
beato
Regno
dei
Fannulloni
.
E
la
mattina
dopo
approdava
su
la
riva
rocciosa
di
un
'
altra
terra
sconosciuta
.
Legò
la
zucca
con
una
cordicella
ad
uno
scoglio
aguzzo
che
pareva
un
piòlo
,
e
si
arrampicò
su
le
rupi
per
vedere
un
po
'
di
paese
.
Quando
giunse
in
cima
alla
rupe
più
alta
,
Ciuffettino
aveva
la
lingua
fuori
;
ma
,
rallegrato
dalla
superba
vista
,
non
sentì
la
stanchezza
e
si
mise
a
far
dei
salti
da
...
macacco
.
-
-
Che
bell
'
isola
!
che
bell
'
isola
!
e
che
bella
città
!
...
che
bella
città
!
...
Un
carro
viaggiava
pian
piano
...
Infatti
,
sotto
i
raggi
del
sole
,
le
cupole
e
i
minareti
di
una
immensa
città
,
distesa
mollemente
su
di
un
piano
cinto
di
verdi
boscaglie
,
scintillavano
e
gettavano
lampi
multicolori
,
come
se
fossero
stati
fatti
di
brillanti
e
di
smeraldi
.
Che
delizia
degli
occhi
!
...
Ciuffettino
,
sbalordito
e
contento
,
continuò
a
ballare
e
a
dimenarsi
finché
non
si
sentì
stanco
.
Allora
cavò
di
tasca
il
cartoccio
di
mandorle
,
e
si
mise
a
mangiare
,
sempre
balbettando
,
fra
un
boccone
e
l
'
altro
:
-
-
Che
bell
'
isola
...
che
bella
città
...
!
Quando
ebbe
,
finito
tutte
le
mandorle
,
si
rotolò
giù
dalla
rupe
,
e
si
lanciò
a
correre
verso
la
città
misteriosa
.
Aveva
preso
un
sentiero
largo
e
pulito
,
e
trottava
come
un
ciuchino
;
a
testa
bassa
...
E
per
poco
non
dava
del
capo
nel
timone
di
un
carro
che
veniva
innanzi
pian
piano
,
tirato
da
due
buoi
pigri
e
sonnolenti
.
Colui
che
guidava
il
carro
,
stando
seduto
su
di
un
mucchio
di
fieno
,
si
mise
a
ridere
sommessamente
,
a
piccoli
scatti
:
e
poi
,
dopo
un
lungo
sbadiglio
,
mormorò
:
-
-
Che
cosa
fai
,
piccolo
imbecille
?
non
ti
vergogni
di
andare
a
piedi
a
quel
modo
?
Vedi
,
tra
poco
ti
rompevi
la
zucca
...
Ciuffettino
,
stupefatto
,
guardò
prima
l
'
uomo
che
sonnecchiava
,
e
poi
i
buoi
che
sembravano
lì
lì
per
chiudere
gli
occhi
e
dormire
...
e
poi
il
cane
che
faceva
un
pisolino
in
cima
al
carro
...
In
ultimo
gridò
con
voce
squillante
:
-
-
Io
non
mi
vergogno
di
andare
a
piedi
:
voi
,
piuttosto
,
dovreste
guidare
un
po
'
meglio
i
vostri
buoi
...
-
-
O
se
no
,
perché
non
correte
a
mettervi
a
letto
?
L
'
uomo
fece
un
piccolo
gesto
di
disgusto
,
e
si
tappò
le
orecchie
,
sbadigliando
ancora
.
-
-
Uh
!
come
strilli
!
Mi
sono
alzato
adesso
-
-
sospirò
.
-
-
Non
sai
,
poverino
,
che
in
questo
paese
è
proibito
di
correre
?
Ti
compatisco
perché
devi
essere
un
forestiero
...
-
-
Sì
,
sono
un
forestiero
,
ma
il
mi
'
babbo
non
mi
ha
detto
mai
che
ci
fossero
paesi
nei
quali
non
si
potesse
correre
...
-
-
Tu
sei
nel
regno
dei
Fannulloni
,
piccino
mio
e
bisogna
che
tu
ti
uniformi
alle
leggi
vigenti
nel
regno
:
me
ne
dispiace
per
il
tuo
babbo
...
-
-
Ah
!
io
sono
nel
regno
dei
Fannulloni
?
Cioè
,
nel
paese
in
cui
i
ragazzi
non
sono
obbligati
né
a
leggere
,
-
-
Che
cosa
fai
,
piccolo
imbecille
?
né
a
scrivere
,
né
a
far
di
conto
?
cioè
,
nel
paese
in
cui
è
permesso
di
dormire
metà
della
giornata
e
ruzzare
durante
l
'
altra
metà
?
Dove
non
ci
sono
ne
maestri
,
ne
precettori
?
Dove
non
ci
sono
né
libri
,
né
quaderni
di
scuola
?
...
L
'
uomo
del
carro
,
ridacchiando
,
accennava
di
sì
col
capo
.
-
-
Ma
allora
,
-
-
gridò
Ciuffettino
,
mentre
il
cuore
gli
si
gonfiava
per
la
contentezza
-
-
sono
arrivato
proprio
nel
paese
che
sognavo
da
tanto
tempo
!
...
Che
bellezza
!
Altro
che
paese
de
'
Sapienti
,
altro
che
impero
de
'
Pappagalli
!
...
Il
regno
de
'
Fannulloni
!
Ecco
il
mio
ideale
!
...
Ah
!
...
caro
il
mi
'
omo
:
io
non
mi
muovo
più
di
qui
,
neanche
se
mi
pigliano
a
calci
.
A
proposito
,
scusate
:
come
si
potrebbe
fare
per
arrivare
alla
città
,
senza
andare
a
piedi
?
Mi
sento
quasi
stanco
...
-
-
Prima
c
'
era
un
tram
elettrico
-
-
disse
l
'
uomo
del
carro
,
accomodandosi
meglio
sul
suo
letto
di
fieno
-
-
ma
adesso
l
'
hanno
levato
perché
correva
troppo
...
Eh
,
se
ci
andassi
io
,
ti
ci
porterei
...
-
-
Quante
miglia
ci
sono
?
L
'
uomo
fece
un
atto
con
le
spalle
come
a
dire
:
-
-
E
chi
lo
ha
mai
saputo
?
-
-
Basta
,
pazienza
,
andrò
a
piedi
-
-
mormorò
Ciuffettino
,
imbronciato
-
-
che
noia
!
-
-
Ohe
...
dico
...
bada
che
non
ti
acchiappino
le
guardie
...
I
forestieri
còlti
in
flagrante
delitto
di
camminare
a
piedi
,
senza
uno
speciale
permesso
del
re
,
sono
condotti
dinanzi
al
tribunale
supremo
...
per
essere
giudicati
severamente
secondo
le
leggi
del
paese
...
Solamente
i
nativi
dell
'
isola
,
per
una
concessione
speciale
,
possono
andare
a
piedi
...
purché
vadano
adagino
adagino
...
-
-
Anche
qui
...
come
fra
i
pappagalli
...
ci
sono
certe
leggi
curiose
!
...
-
-
esclamo
Ciuffettino
:
e
,
dopo
una
breve
riflessione
:
-
-
Basta
,
speriamo
che
non
mi
acchiàppi
-
-
Zitto
:
-
-
disse
la
Fata
-
-
eccoti
questo
sassolino
...
no
:
diavolo
!
...
non
ci
mancherebbe
altro
!
Arrivederci
,
quell
'
omino
!
...
Ma
costui
dormiva
già
la
grossa
,
ed
i
buoi
si
erano
sdraiati
in
terra
per
ischiacciare
un
sonnellino
.
Soltanto
il
cane
aveva
ancora
un
occhio
semi
aperto
:
ma
stava
per
chiudere
anche
quello
.
Ciuffettino
si
limitò
a
salutare
il
cane
.
Ripigliando
il
viaggio
verso
la
capitale
del
regno
dei
Fannulloni
,
dapprima
mosse
le
gambe
con
lentezza
:
ma
istintivamente
,
per
il
desiderio
di
arrivare
presto
,
prese
a
poco
a
poco
un
'
andatura
più
svelta
,
e
poi
più
svelta
,
e
poi
più
svelta
,
e
finì
col
tornare
a
correre
a
perdifiato
come
prima
...
-
-
Alto
là
!
...
-
-
gridò
una
voce
da
vecchio
baritono
sfiatato
,
presso
le
porte
della
città
.
-
-
Buonanotte
!
-
-
pensò
Ciuffettino
-
-
son
capitato
nelle
grinfie
delle
signore
guardie
!
...
Ora
sì
che
sto
fresco
...
-
-
Ah
!
tu
correvi
?
-
-
proseguì
la
voce
-
-
Sei
forestiero
?
L
'
uomo
che
parlava
era
sdraiato
sotto
una
specie
di
palanchino
,
sostenuto
da
un
piccolo
elefante
che
piegava
le
ginocchia
per
l
'
affanno
.
Sì
,
sono
forestiero
-
-
dichiarò
Ciuffettíno
.
Hai
il
permesso
del
re
?
L
'
ho
lasciato
a
casa
...
Allora
,
scusa
tanto
,
ma
devi
venir
con
noi
...
-
-
E
dove
?
-
-
In
prigione
!
...
Ciuffettino
pianse
e
si
disperò
,
ma
i
suoi
pianti
e
le
sue
disperazioni
non
approdarono
a
nulla
:
l
'
uomo
dell
'
elefante
,
che
era
anche
il
capo
delle
guardie
di
Sbadigliopolis
,
capitale
del
regno
dei
Fannulloni
,
aveva
già
reclinato
il
capo
sul
petto
e
si
era
messo
a
russare
come
un
contrabbasso
.
Una
guardia
,
che
veniva
dietro
l
'
elefante
,
lemme
lemme
,
lanciò
una
corda
al
collo
di
Ciuffettino
e
lo
trascinò
seco
.
Il
nostro
ragazzo
fu
gettato
in
una
tetra
carcere
,
dove
attese
il
giudizio
del
tribunale
supremo
.
Nei
casi
ordinari
un
accusato
doveva
aspettare
almeno
sette
od
otto
mesi
prima
si
subire
il
primo
interrogatorio
:
ma
trattandosi
di
un
forestiero
,
il
re
,
che
era
anche
,
non
si
sa
per
qual
motivo
,
capo
del
tribunale
,
fece
un
'
eccezione
alla
regola
:
e
chiamò
dinanzi
alla
corte
augusta
il
ragazzo
dopo
soli
tredici
giorni
di
carcere
preventivo
.
Sul
banco
dei
giudici
,
tanto
per
cambiare
,
tutti
dormivano
.
Solo
il
re
,
in
un
seggio
speciale
,
si
sforzava
di
tener
gli
occhi
semi
aperti
per
sbiluciare
l
'
accusato
.
-
-
Hai
il
permesso
del
re
?
Ma
ci
vedeva
poco
,
l
'
illustre
Pipino
il
losco
,
re
dei
Fannulloni
.
E
quindi
,
svegliando
il
cancelliere
,
che
russava
ai
suoi
piedi
,
mormorò
:
-
-
Dov
'
è
questo
forestiero
?
-
-
È
lì
...
in
mezzo
alla
stanza
.
-
-
Ah
!
Ecco
,
ecco
,
ecco
...
mi
pare
...
ma
che
cos
'
è
?
Uno
scarafaggio
?
-
-
Prego
!
-
-
strillò
Ciuffettino
,
inviperito
.
-
-
Io
sono
un
ragazzo
,
e
tutti
dicono
che
sono
anche
simpatico
!
-
-
Uhm
,
sarà
-
-
fece
Pipino
il
losco
,
bevendo
un
bicchierino
,
tanto
per
togliersi
al
torpore
che
lo
invadeva
tutto
-
-
ma
a
me
sembri
proprio
uno
scarafaggio
...
Basta
,
che
cosa
ne
dicono
i
miei
egregi
colleghi
della
Corte
?
I
giudici
russavano
alla
più
bella
.
E
il
re
dei
Fannulloni
riprese
,
tutto
contento
:
-
-
Dicono
di
sì
:
e
adesso
,
passiamo
ai
capi
d
'
accusa
.
Ma
,
per
l
'
appunto
,
anche
il
cancelliere
si
era
addormentato
:
e
il
processo
fu
rimandato
al
giorno
dopo
.
Nella
seconda
seduta
il
sommo
Pipino
domandò
al
nostro
amico
:
-
-
Come
ti
chiami
?
-
-
Mi
chiamo
Ciuffettino
,
e
sono
stato
imperatore
dei
Pappagalli
.
-
-
Allora
,
tu
sei
un
pappagallo
.
!
..
fatti
vedere
un
po
'
meglio
...
-
-
Ma
no
,
sono
un
ragazzo
!
o
quante
volte
glie
lo
debbo
dire
?
-
-
Bah
!
per
tutti
gli
illustri
Pipini
della
mia
dinastia
!
...
io
non
capisco
nulla
!
...
E
i
miei
colleghi
della
Corte
?
I
giudici
russavano
alla
più
bella
.
E
il
re
dei
Fannulloni
,
riprese
contento
:
-
-
Dicono
di
sì
.
Perché
,
allora
,
se
sei
un
pappagallo
,
vai
girando
il
mondo
a
piedi
?
...
-
-
E
dàgli
!
...
ma
scusi
se
glie
lo
dico
,
bisogna
proprio
aver
le
orecchie
foderate
di
prosciutto
!
...
sono
un
ragazzo
,
e
cammino
perché
ho
due
gambe
...
-
-
Per
gli
dèi
!
...
potevi
dirmelo
prima
.
E
il
permesso
,
ce
l
'
hai
?
-
-
E
dove
vuole
che
l
'
abbia
?
Allora
,
sei
incappato
nell
'
articolo
trentamilasettecentoventicinque
del
nostro
codice
penale
...
Il
sommo
giudice
ficcò
il
naso
tra
i
fogli
di
un
grosso
libraccio
legato
in
cartapecora
,
e
nella
ricerca
tormentosa
...
fu
gettato
in
un
tetro
carcere
...
perdette
un
paio
d
'
ore
buone
.
Poi
,
rialzando
il
capo
a
fatica
,
e
stropicciandosi
gli
occhi
,
bisbigliò
:
-
-
Ehi
...
accusato
...
,
dove
sei
?
perché
non
rispondi
...
ehi
?
Ciuffettino
non
poteva
rispondere
perché
,
a
furia
di
vedere
dormire
gli
altri
...
si
era
addormentato
anche
lui
.
Allora
il
re
dei
Fannulloni
,
rivolgendosi
alla
Corte
,
dichiarò
:
-
-
L
'
accusato
non
dice
nulla
.
Approva
.
Io
,
per
mio
conto
,
visto
che
si
tratta
di
un
pappagallo
,
userei
molta
indulgenza
...
Che
cosa
ne
dicono
gli
egregi
colleghi
della
corte
?
I
giudici
,
per
fare
una
cosa
nuova
,
avevano
riattaccato
a
dormire
.
E
Pipino
il
losco
riprese
,
a
fior
di
labbra
:
-
-
Dicono
di
sì
:
ed
ora
,
passiamo
agli
altri
capi
d
'
accusa
.
Ma
per
l
'
appunto
,
anche
questa
volta
,
il
cancelliere
si
era
addormentato
come
un
ghiro
:
e
il
processo
fu
rimandato
al
giorno
dopo
.
Dopo
otto
giorni
di
quel
lavoro
,
il
re
dei
Fannulloni
decise
di
troncare
il
processo
e
di
mandare
assolto
l
'
accusato
per
insufficienza
di
prove
.
Inoltre
,
facendo
mostra
di
una
magnanimità
e
di
una
dolcezza
senza
esempi
,
re
Pipino
disse
al
nostro
amicone
:
-
-
Siccome
nello
svolgersi
del
processo
tu
hai
dimostrato
una
certa
intelligenza
e
un
certo
spirito
e
siccome
mi
piaci
perché
sei
una
piccola
scimmia
bianca
-
-
era
tanto
che
desideravo
una
scimmia
ammaestrata
!
...
-
-
così
ti
offro
di
restare
al
mio
palazzo
in
qualità
di
buffone
...
Ciuffettìno
,
lusingato
dalla
generosa
offerta
,
ringraziò
commosso
e
baciò
le
mani
del
buon
re
dei
Fannulloni
.
Poi
chiese
:
-
-
E
che
cosa
debbo
fare
...
per
fare
il
buffone
,
maestà
?
-
-
Nulla
,
mio
caro
:
nel
mio
regno
non
si
fa
mai
nulla
...
Non
lo
sai
?
il
codice
parla
chiaro
...
Ciuffettino
,
libertosi
dall
'
inseguimento
degli
elefanti
del
re
Pipino
,
si
trova
alla
riva
del
mare
-
-
Capisco
...
-
-
mormorò
il
nostro
eroe
,
tirandosi
la
punta
del
naso
con
aria
grave
e
riflessiva
..
-
-
Ti
va
,
scimiottino
?
-
-
aggiunse
carezzevolmente
il
monarca
.
-
-
Si
figuri
,
maestà
!
Bisognerà
dormire
dalla
mattina
alla
sera
...
nevvero
?
-
-
Certo
!
-
-
E
non
si
dovrà
mai
prendere
un
libro
in
mano
?
...
-
-
Eh
!
diamine
!
-
-
E
né
pure
una
penna
...
-
-
L
'
uso
della
penna
è
facoltativo
nel
mio
regno
.
-
-
Oh
!
maestà
...
come
sono
felice
...
-
-
voleva
cominciare
,
tutto
giocondo
,
Ciuffettino
;
ma
il
re
,
còlto
da
un
impeto
di
sonno
-
-
sfido
,
pover
'
omo
!
non
aveva
chiuso
occhio
da
quasi
venti
minuti
!
-
-
si
era
raggomitolato
nel
suo
seggio
,
aveva
curvato
il
capo
fin
su
le
ginocchia
,
attaccando
un
bafarellino
...
Il
ragazzo
si
tacque
,
e
aspettando
il
risveglio
di
Pipino
il
losco
,
si
divertì
a
far
tante
oche
di
carta
con
un
trattato
di
commercio
che
era
scivolato
dalle
mani
del
grande
monarca
di
Sbadigliopolis
.
XXVII
Nel
quale
Ciuffettino
prende
un
mezzo
gelato
di
crema
e
sente
ancora
la
voce
della
Fata
dei
bambini
.
ENTRANDO
nella
camera
che
gli
avevano
destinata
,
nel
palazzo
del
grande
monarca
di
Sbadigliopolis
,
Ciuffettino
fece
una
smorfia
di
malcontento
e
disse
,
senza
tanti
complimenti
,
al
maggiordomo
che
lo
accompagnava
:
-
-
Non
ci
avete
niente
di
meglio
,
in
questa
casa
?
A
dire
la
verità
,
l
'
idea
di
dover
dormire
in
questo
canile
mi
sorride
poco
...
Il
maggiordomo
spalancò
gli
occhi
,
aprì
la
bocca
,
e
fece
atto
di
parlare
:
ma
non
ci
riuscì
:
la
commozione
era
stata
troppo
forte
.
Si
limitò
a
fare
una
lunga
serie
di
versacci
,
e
a
ballettare
per
la
stanza
,
come
se
avesse
avuto
il
fuoco
sotto
i
piedi
.
Ciuffettino
lo
guardava
,
ridendo
.
-
-
O
coteste
,
che
mosse
sarebbero
?
-
-
È
l
'
orrore
...
che
hanno
provocato
in
me
...
le
tue
forsennate
parole
-
-
bisbigliò
il
maggiordomo
,
seguitando
a
ballettare
.
-
-
Ma
che
cosa
ho
detto
?
-
-
Non
hai
trovato
...
di
tuo
gusto
...
questa
stanza
magnifica
...
-
-
Senti
,
senti
!
-
-
Hai
osato
di
chiamarla
...
canile
!
-
-
Sicuro
,
gua
'
!
gli
è
un
canile
.
-
-
La
migliore
stanza
della
reggia
!
-
-
Allora
,
mi
dispiace
per
il
tuo
signore
e
padrone
,
ma
si
sta
meglio
nella
casa
del
mi
'
babbo
,
a
Cocciapelata
.
Almeno
,
c
'
è
più
pulizia
...
-
-
Che
dici
?
Che
c
'
entra
questa
Cocciapelata
?
Che
roba
è
,
Cocciapelata
?
-
-
Roba
da
mangiare
!
-
-
esclamò
Ciuffettino
,
buttandosi
a
male
dalle
risa
-
-
Volevo
dire
che
a
casa
mia
non
si
cammina
sul
sudiciume
...
-
-
Oh
!
buon
Dio
!
...
che
esagerazione
...
Un
po
'
di
polvere
per
terra
...
-
-
Si
vede
che
qui
non
ispazzano
mai
...
-
-
Una
volta
il
mese
,
caro
Ciuffettino
:
più
spesso
sarebbe
troppa
fatica
...
-
-
E
il
letto
,
ogni
quando
lo
rifanno
?
-
-
Oh
!
che
c
'
è
bisogno
di
rifarlo
?
Il
letto
si
rifà
da
sè
.
Una
volta
l
'
anno
,
naturalmente
,
si
cambia
la
biancheria
...
-
-
Ma
che
ti
pare
!
troppo
spesso
,
anzi
...
-
-
Se
mai
,
potresti
lamentarti
perché
non
hanno
aperto
la
finestra
...
C
'
è
un
po
'
di
puzzo
di
rinchiuso
...
-
-
Un
po
!
Chiàmalo
un
po
'
,
bello
mio
!
Qui
si
affoga
!
-
-
Colpa
dei
camerieri
...
benedetto
Iddio
,
hanno
sempre
sonno
,
poverini
...
Che
cosa
vorresti
farci
?
-
-
Io
?
nulla
.
Nulla
!
Ma
dimmi
,
maggiordono
dell
'
anima
mia
:
anche
il
re
dei
Fannulloni
è
trattato
a
questo
modo
?
-
-
Sfido
io
!
...
-
-
E
se
ne
contenta
?
-
-
Che
domanda
!
...
-
-
Bah
!
Allora
,
beato
lui
!
...
Addio
,
cosino
caro
.
Per
ora
vedrò
di
schiacciare
un
sonnellino
,
e
poi
...
Il
ragazzo
interruppe
il
suo
dire
con
uno
sbadiglio
sguaiato
,
e
il
maggiordomo
,
ancora
molto
indispettito
,
si
ritirò
in
fretta
,
per
andare
a
schiacciare
una
dormitina
anche
lui
.
Aveva
tanto
lavorato
,
quel
giorno
!
Aveva
fatto
finta
di
leggere
un
giornale
,
aveva
scritto
due
lettere
e
firmato
due
cartoline
illustrate
per
il
re
,
e
si
era
ricucito
un
bottone
su
la
manica
della
giacca
.
Roba
da
sbalordire
!
...
Ma
era
anche
estenuato
,
proprio
.
Certe
fatiche
non
si
sostengono
impunemente
!
Ciuffettino
,
dopo
essersi
chiuso
nella
stanza
,
aprì
le
finestre
,
perché
entrasse
un
po
'
d
'
aria
buona
,
diede
una
ravviatina
al
letto
,
e
rovesciò
la
brocca
dell
'
acqua
su
l
'
impiantito
,
per
lavarlo
.
Poi
si
buttò
sul
letto
di
sfascio
...
e
andò
a
battere
la
schiena
in
terra
.
Le
tavole
,
ròse
e
marcite
,
a
quella
scossa
brusca
,
si
erano
spezzate
,
e
il
letto
si
era
piegato
in
due
,
come
un
libro
.
Così
l
'
illustre
Cíuffettino
,
il
grande
imperatore
dei
pappagalli
,
il
glorioso
vincitore
dei
macacchi
...
dovette
dormire
per
terra
.
Quando
si
svegliò
,
imbruniva
.
Dalla
finestra
aperta
venivano
gli
ultimi
riflessi
del
giorno
,
e
le
strida
delle
rondini
che
turbinavano
nel
cielo
.
Ciuffettino
si
alzò
,
andò
ad
aprire
l
'
uscio
,
e
suonò
il
campanello
.
Ma
il
campanello
non
agiva
,
perché
da
cinquanta
anni
si
erano
rotti
tutti
i
fili
,
e
nessuno
aveva
avuto
il
tempo
o
la
forza
di
accomodarli
.
Allora
Cíuffettino
si
mise
a
urlare
a
squarciagola
:
-
-
Camerieri
!
lacchè
!
...
servitori
!
sguatteri
...
!
facchini
!
ohe
!
...
Nessuno
rispondeva
.
-
-
Dormiranno
-
-
pensò
il
nostro
eroe
-
-
Per
altro
,
a
dire
la
verità
...
questo
sistema
di
dormir
sempre
sarà
bello
...
anzi
,
gli
è
bello
di
certo
...
ma
ci
ha
i
suoi
bravi
difetti
...
Non
far
nulla
,
sta
bene
ma
così
è
meno
di
nulla
!
Si
mosse
per
la
reggia
,
girando
per
i
corridoi
e
traversando
le
grandi
sale
deserte
e
buie
come
tante
caverne
.
Finalmente
trovò
un
servo
che
stava
a
guardare
,
alla
luce
di
un
lumicino
che
parea
spento
,
due
gatti
che
,
oh
!
...
miracolo
!
facevano
qualche
cosa
.
Facevano
le
fusa
.
-
-
Senti
,
oh
,
-
-
disse
il
ragazzo
,
scuotendo
il
servo
-
-
io
sono
Ciuffettino
...
-
-
Che
cosa
desidera
,
illustrissimo
?
-
-
bisbigliò
quell
'
altro
,
riuscendo
,
a
prezzo
di
fatiche
inaudite
,
a
rimettersi
in
piedi
-
-
sono
ai
suoi
ordini
...
-
-
Non
si
mangia
mai
,
qui
?
-
-
L
'
illustrissimo
signor
Ciuffettino
desidera
di
far
colazione
?
Si
mosse
per
la
reggia
,
per
i
corridoi
deserti
...
-
-
Ma
se
è
notte
!
...
Desidero
di
cenare
.
Anzi
,
a
dirti
la
verità
,
vorrei
che
la
cena
fosse
piuttosto
abbondante
...
Mi
raccomando
al
cuoco
...
-
-
Va
bene
,
ci
penso
io
...
Il
servo
uscì
dalla
stanza
lentamente
e
Ciuffettino
rimase
a
guardare
i
gatti
.
Di
lì
ad
un
paio
d
'
ore
,
mentre
il
bambino
smaniava
,
ricomparve
il
solito
servo
,
mogio
mogio
,
come
se
avesse
ricevuto
un
carico
di
bastonate
sul
groppone
.
-
-
Dunque
!
?
-
-
chiese
,
furibondo
,
Ciuffettino
.
-
-
Illustrissimo
...
il
cuoco
...
sul
più
bello
...
mentre
preparava
anche
la
cena
di
Sua
Maestà
,
...
si
addormentato
improvvisamente
...
-
-
Per
baccolina
!
o
perché
non
l
'
avete
svegliato
subito
!...?
-
-
Non
si
può
,
illustrissimo
:
il
cuoco
se
ne
avrebbe
a
male
.
È
tanto
puntiglioso
!
E
poi
,
oramai
,
si
erano
bruciate
tutte
le
pietanze
...
-
-
E
allora
?
-
-
Che
vuole
,
illustrissimo
?
Di
caldo
,
stasera
,
non
c
'
è
nulla
...
Siamo
tutti
mortificati
...
-
-
Figurati
come
sono
mortificato
io
!
Almeno
via
...
portami
un
po
'
di
frutta
...
quella
,
almeno
,
ci
sarà
...
-
-
L
'
hanno
bell
'
e
finita
...
-
-
Una
mezza
pagnottella
...
-
-
Pane
non
c
'
è
n
'
è
più
...
-
-
Allora
,
che
cosa
mi
dai
?
-
-
Le
posso
dare
...
l
'
indirizzo
di
una
trattoria
qui
accanto
.
Ciuffettino
si
tirò
il
ciuffo
per
la
gran
stizza
.
-
-
Per
andare
alla
trattoria
ci
vorrebbero
molti
soldi
...
e
io
sono
un
disperato
di
prima
forza
.
-
-
Se
l
'
illustrissimo
signor
Ciuffettino
-
-
continuó
il
servo
,
timidamente
-
-
si
volesse
contentare
di
qualche
cosina
di
freddo
...
Gli
occhi
del
ragazzo
brillarono
di
gioia
improvvisa
.
-
-
Ma
sicuro
,
toh
!
è
un
'
ora
che
te
lo
dico
...
Che
cosa
ci
hai
,
di
freddo
?
-
-
Un
mezzo
gelato
di
crema
...
E
per
quel
giorno
il
povero
figliuolo
si
rassegnò
a
prendere
,
al
posto
del
pranzo
e
della
cena
,
un
mezzo
gelato
di
crema
,
nella
quale
,
per
una
sbadataggine
degli
sguatteri
,
era
stato
messo
il
sale
invece
dello
zucchero
...
Ciuffettino
tornò
in
camera
sua
con
un
diavolo
per
capello
.
Si
sdraiò
alla
meglio
sopra
una
coperta
distesa
in
terra
,
e
cerco
di
ripigliare
sonno
.
Ma
si
voltava
,
si
rivoltava
,
e
nulla
.
-
-
Auf
!
se
non
ci
fosse
la
comodità
di
poter
sempre
tenere
le
mani
alla
cintola
e
di
non
dover
mai
leggere
libri
...
si
starebbe
di
molto
male
,
nel
regno
dei
Fannulloni
!
-
-
sospirò
,
a
un
certo
punto
,
il
grande
Ciuffettino
,
stringendosi
il
cintolíno
dei
calzoni
,
per
cercar
di
restringere
anche
lo
stomaco
...
vuoto
.
Una
vocina
sottile
sottile
sussurrò
all
'
orecchio
del
fanciullo
:
-
-
Chi
non
lavora
,
non
mangia
!
...
Ciuffettino
,
meravigliato
,
disse
:
-
-
Questa
voce
,
io
l
'
ho
sentita
un
'
altra
volta
...
E
la
vocina
riprese
:
-
-
Chi
non
lavora
,
si
annoia
!
-
-
Tutte
storie
!
-
-
ribatté
Ciuffettino
,
sbadigliando
disperatamente
-
-
io
non
mi
annoio
...
ho
sonno
,
ecco
...
questo
si
...
-
-
Sei
un
grullo
!
...
-
-
Grazie
del
complimento
!
eppure
questa
voce
,
io
l
'
ho
sentita
un
'
altra
volta
...
-
-
Chi
non
lavora
,
non
dorme
-
-
finì
la
vocina
.
E
difatti
,
quella
notte
,
Ciuffettino
non
dormì
.
XXVIII
In
cui
Ciuffettino
è
costretto
a
fare
il
buffone
per
divertire
il
re
dei
Fannulloni
.
LA
sera
dopo
,
il
re
dei
Fannulloni
mandò
a
chiamare
d
'
urgenza
Ciuffettino
il
quale
,
poveraccio
,
per
vedere
di
ammazzare
il
tempo
,
si
era
dato
al
nobile
ed
istruttivo
giuoco
delle
bolle
di
sapone
.
Ciuffettino
interruppe
,
a
malincuore
,
il
lavoro
,
e
,
bofonchiando
,
trascinando
le
gambe
,
entrò
nella
gran
sala
della
reggia
,
dove
l
'
inarrivabile
monarca
stava
discutendo
di
affari
di
stato
con
gli
alti
consiglieri
della
Corona
.
-
-
Giusto
te
-
-
esclamò
il
sire
di
Sbadigliopolis
,
rivolto
al
ragazzo
,
tutto
imbronciato
-
-
adesso
,
quando
avremo
finito
la
discussione
,
mi
offrirai
un
saggio
delle
tue
virtù
...
Ne
parlavamo
anche
oggi
,
con
il
maggiordomo
....
Ciuffettino
si
limitò
a
chinare
il
capo
,
senza
comprendere
.
Il
monarca
seguitò
a
parlare
,
rivolto
ai
consiglieri
che
lo
circondavano
,
curvi
,
in
atteggiamento
da
grandi
pensatori
di
razza
:
-
-
Vedo
che
riflettete
ai
sublimi
problemi
che
vi
ho
presentati
.
Bravi
!
bisogna
riflettere
molto
,
nella
vita
!
Però
,
non
dobbiamo
spingerci
oltre
certi
limiti
.
Abbiamo
riflettuto
sei
ore
buone
:
è
tempo
,
dunque
,
di
chiudere
la
laboriosa
seduta
...
Ci
sono
altre
piccole
faccende
da
sbrigare
?
Nessuno
rispose
al
monarca
.
-
-
Ehi
,
dico
...
signor
relatore
...
-
-
strillò
il
re
dei
Fannulloni
,
che
quel
giorno
,
per
un
bel
caso
,
non
aveva
punto
sonno
-
-
rispondete
!
...
Ci
sono
altre
faccende
?
Nessuna
risposta
.
Allora
il
re
,
alzatosi
dal
suo
seggio
,
andò
ad
urlar
nelle
orecchie
del
relatore
:
-
-
Ci
sono
altre
faccende
?
...
-
-
Chi
?
che
cosa
?
dove
?
-
-
chiese
,
svegliandosi
di
soprassalto
,
l
'
integerrimo
funzionario
-
-
che
cosa
è
successo
?
Il
re
,
con
una
pazienza
esemplare
,
ripeté
la
domanda
.
-
-
Ah
!
sicuro
-
-
disse
il
relatore
,
stropicciandosi
gli
occhi
-
-
Vostra
Maestà
mi
aveva
fatto
una
paura
...
Dunque
,
ecco
:
ci
sarebbero
gli
abitanti
dei
sobborghi
di
Sbadigliopolis
che
vorrebbero
una
diminuzione
di
imposte
...
perché
il
raccolto
delle
patate
quest
'
anno
è
andato
male
...
-
-
Ci
penseremo
...
C
'
è
tempo
,
non
è
vero
?
-
-
Altro
che
!
ne
riparleremo
fra
due
o
tre
anni
,
Maestà
.
Poi
ci
sarebbe
il
processo
del
terribile
brigante
Squarciagola
,
che
si
è
impadronito
di
quel
castello
...
su
la
riva
del
mare
...
Sono
sette
anni
che
si
rimanda
sempre
...
-
-
Ebbene
,
che
male
ci
sarebbe
se
lo
rimandassimo
di
altri
sette
anni
?
-
-
Benone
,
Maestà
.
Quel
brigante
non
ha
punta
furia
di
essere
condannato
.
Per
adesso
mangia
,
beve
fuma
e
giuoca
a
briscola
con
i
carcerieri
...
-
-
Tiriamo
innanzi
.
-
-
Pensiamo
alle
opere
pubbliche
,
Maestà
.
I
cittadini
di
Sbadigliopolis
si
lamentano
sempre
di
quel
famoso
ponte
...
!
-
-
Ancora
!
Si
parla
ancora
del
ponte
?
-
-
Maestà
:
il
ponte
minaccia
rovina
da
circa
dieci
anni
...
E
se
rovina
,
la
città
resta
divisa
in
due
parti
dal
fiume
,
perché
non
abbiamo
che
quel
ponte
solo
...
-
-
Si
potrà
andare
in
barca
.
-
-
Oh
!
certo
!
...
-
-
Allora
,
aspettiamo
.
Che
furia
c
'
è
?
Una
delle
due
:
o
il
ponte
casca
,
e
allora
c
'
è
sempre
modo
di
rifabbricarlo
su
le
vecchie
fondamenta
:
o
non
casca
,
e
allora
è
inutile
preoccuparsene
...
Abbiamo
altro
?
-
-
A
poca
distanza
di
qui
brucia
un
villaggio
...
gli
abitanti
sono
tutti
fuggiti
...
-
-
Per
il
nostro
grande
avo
Pipino
il
Secco
!
se
il
villaggio
brucia
,
non
c
'
è
che
un
rimedio
:
lasciarlo
bruciare
!
...
-
-
Che
sapienza
!
-
-
borbottò
il
nostro
Ciuffettino
,
stupefatto
.
Gli
altri
dignitari
,
svegliati
dal
relatore
,
gridarono
in
coro
:
-
-
Ha
ragione
Sua
Maestà
!
...
E
se
ne
andarono
,
dopo
essersi
inchinati
cerimoniosamente
fino
a
terra
.
Il
re
dei
Fannulloni
restò
solo
con
il
nostro
eroe
,
e
rimase
un
bel
pezzo
a
squadrarlo
con
occhio
più
curioso
che
benevolo
.
Il
fanciullo
,
sotto
quegli
sguardi
da
esaminatore
,
si
sentiva
impacciato
e
non
sapeva
dove
posare
le
pupille
e
dove
ficcar
le
mani
.
-
-
Sei
molto
piccolo
!
-
-
dichiarò
pretensiosamente
re
Pipino
,
dopo
un
lunghissimo
studio
.
-
-
Bella
scoperta
!
-
-
pensò
Ciuffettino
:
ma
non
pronunziò
sillaba
.
-
-
Hai
proprio
l
'
aria
di
una
scimmietta
ammaestrata
!
...
-
-
E
dàgli
!
...
-
-
mugolò
il
ragazzo
.
-
-
Orsù
-
-
concluse
il
monarca
,
accendendo
una
bellissima
pipa
turca
,
e
sdraiandosi
sopra
un
divano
-
-
Comincia
a
fare
il
buffone
!
Ciuffettino
guardò
il
re
con
aria
attonita
,
e
non
si
mosse
.
-
-
Dunque
?
-
-
insisté
subito
re
Pipino
-
-
io
mi
annoio
.
Divertimi
!
Fammi
ridere
a
crepapelle
!
Il
nostro
eroe
ebbe
la
forza
di
dire
:
-
-
Ma
io
...
non
saprei
...
il
buffone
per
me
gli
è
un
mestiere
novo
...
se
vuole
che
le
faccia
il
pizzicorino
sul
naso
per
farla
ridere
...
-
-
Come
!
-
-
disse
il
re
dei
Fannulloni
un
po
'
offeso
-
-
il
pizzicorino
!
che
confidenze
sono
queste
,
messer
Ciuffettino
!
...
Ricordatevi
che
se
non
avete
giudizio
,
vi
metterò
la
catenella
ai
piedi
,
come
alle
scimmiette
cattive
...
-
-
Divertimi
!
Fammi
ridere
crepapelle
!
-
-
Deve
essere
una
fissazione
-
-
sospirò
il
ragazzo
-
-
Oh
!
Fatina
dei
bambini
!
...
proteggimi
tu
!
...
-
-
Sentiamo
...
sai
ingoiare
i
coltelli
?
-
-
chiese
il
re
in
tono
più
raddolcito
-
-
sai
bere
lo
spirito
acceso
?
-
-
Maestà
,
sono
cose
troppo
indigeste
-
-
rispose
Ciu
ffettino
,
che
cercava
di
darsi
coraggio
.
-
-
Almeno
...
sai
dirmi
che
cosa
penso
in
questo
momento
?
Vediamo
,
questo
deve
essere
facile
per
te
.
Indovina
.
-
-
Vostra
Maestà
non
pensa
...
nulla
!
-
-
gridò
il
ragazzo
,
con
accento
ispirato
.
-
-
Bravo
!
vedo
che
l
'
ingegno
non
ti
manca
.
Adesso
insegnami
un
giuoco
di
carte
.
-
-
Non
ne
conosco
punti
!
-
-
Allora
fa
'
qualche
esperimento
di
prestidigitazione
...
-
-
Non
so
neanche
chi
sia
...
-
-
Chi
?
-
-
La
signora
prestidigitazione
!
-
-
Ci
vuole
una
bella
dose
di
pazienza
con
te
,
Ciuffettino
!
...
Via
,
ti
perdono
:
fammi
un
paio
di
salti
mortali
,
e
non
se
ne
parli
più
...
-
-
Se
si
contenta
di
una
mezza
dozzina
di
capriòle
...
-
-
propose
Ciuffettino
.
-
-
Bah
!
contentiamoci
!
Il
ragazzo
cominciò
una
serie
di
belle
capriòle
in
mezzo
alla
stanza
:
e
re
Pipino
rideva
...
rideva
...
-
-
Sì
non
c
'
è
male
-
-
disse
poscia
,
asciugandosi
gli
occhi
che
avevano
pianto
per
il
gran
convulso
delle
risa
-
-
sembri
proprio
una
scimmia
...
sono
contento
...
sai
fare
altro
?
...
-
-
So
far
querciòla
...
-
-
Benissimo
!
...
evviva
!
...
Ciuffettino
dovette
ripetere
l
'
elegante
esercizio
una
cinquantina
di
volte
:
poi
il
re
,
inesausto
di
godimenti
,
volle
che
egli
ricominciasse
la
serie
delle
capriòle
.
A
notte
alta
,
il
monarca
disse
:
Ciuffettino
e
capitan
Mangiavènto
incontrano
la
nave
dei
ribelli
-
-
Sono
proprio
convinto
che
mi
divertirai
molto
.
Oramai
tu
sei
necessario
,
nel
palazzo
.
È
un
gran
bello
svago
,
per
un
uomo
come
me
,
che
deve
reggere
un
popolo
di
fannulloni
,
e
deve
dare
il
buon
esempio
a
tutti
,
sacrificandosi
a
non
far
mai
niente
...
è
un
gran
bello
svago
,
volevo
dire
,
quello
di
possedere
una
graziosa
scimmietta
ammaestrata
come
tu
sei
!
E
,
in
segno
di
suprema
sodisfazione
,
re
Pipino
offerse
al
nostro
eroe
una
caramella
di
menta
di
quelle
da
tre
un
soldo
.
XXIX
Nel
quale
la
Fata
dei
bambini
dichiara
che
le
crudeli
prove
di
Ciuffettino
sono
cessate
.
DOPO
tre
giorni
di
quel
lavoro
,
Ciuffettino
fu
preso
da
un
'
uggia
grandissima
.
Il
re
dei
Fannulloni
,
con
quella
eterna
storia
della
scimmia
ammaestrata
,
Sbadigliopolis
,
dove
non
c
'
erano
che
dormiglioni
e
imbecilli
,
la
reggia
,
piena
di
ragnatela
e
di
topi
,
tutti
quei
maggiordomi
e
quei
servitori
,
che
non
facendo
mai
nulla
combinavano
sempre
malanni
su
malanni
,
tutta
quella
roba
stupida
e
sonnacchiosa
,
inutile
e
stagnante
,
finì
col
provocare
nell
'
animo
del
nostro
amico
un
vivo
senso
di
repulsione
.
E
alla
sera
del
terzo
giorno
,
entrando
nella
sua
camera
,
e
vedendo
il
solito
letto
sfasciato
,
con
le
coltri
sudice
,
Ciuffettino
si
buttò
ginocchioni
su
l
'
impiantito
,
e
diede
in
uno
scoppio
di
pianto
disperato
.
-
-
Fatina
dei
bambini
!
...
buona
Fatina
!
...
aiutami
tu
,
aiutami
tu
,
che
sei
tanto
buona
!
...
Mòviti
a
compassione
...
Sono
stanco
...
di
non
far
nulla
!
...
Ho
capito
l
'
ammaestramento
:
grazie
,
ma
non
ne
voglio
più
...
Voglio
tornar
nei
paesi
dove
i
bambini
imparano
un
mestiere
,
oppure
studiano
i
libri
...
i
buoni
libri
che
dicono
tante
belle
cose
!
...
Voglio
tornar
nei
paesi
dove
ci
sono
i
maestri
!
...
Voglio
rivedere
i
miei
genitori
e
il
mio
professore
,
e
la
mi
'
casa
,
eppoi
il
mi
'
cane
,
eppoi
mastro
Mangiavento
,
eppoi
mastro
Trippetta
!
...
Sono
stato
punito
anche
troppo
dei
miei
sógni
di
bambino
senza
giudizio
!
...
Volevo
far
l
'
imperatore
...
e
ho
visto
che
non
c
'
è
sugo
nemmeno
a
far
l
'
imperatore
dei
pappagalli
...
volevo
trovare
un
luogo
dove
non
ci
fosse
l
'
obbligo
di
lavorare
,
e
dove
i
libri
fossero
sconosciuti
...
e
mi
sono
bell
'
e
persuaso
che
questo
luogo
è
il
più
infelice
angolo
del
mondo
...
Per
carità
,
Fatina
mia
!
...
sono
pentito
,
e
sinceramente
,
questa
volta
,
di
aver
fatto
e
pensato
tante
bestialità
...
Non
voglio
più
fare
le
capriòle
e
le
smorfie
per
divertire
re
Pipino
...
voglio
andarmene
al
mio
paese
...
voglio
mostrare
a
tutti
,
ed
anche
ai
miei
vecchi
che
sono
diventato
buono
e
giudizioso
...
Fatina
mia
,
per
carità
...
Fatina
bella
,
Fatina
bella
,
Fatina
bella
!
E
Ciuffettino
piangeva
,
piangeva
...
Ed
ecco
la
solita
vocina
sottile
sottile
,
armoniosa
come
un
canto
sommesso
di
usignoli
,
soffiargli
all
'
orecchio
:
-
-
Meriteresti
che
la
lezione
si
prolungasse
dell
'
altro
,
perché
sei
stato
un
gran
birichino
.
Ti
ricordi
quella
volta
,
su
la
barca
,
con
mastro
Mangiavento
...
quando
dicesti
tutte
quelle
sciocchezze
fidando
che
la
fata
non
ti
ascoltasse
?
Io
,
invece
,
ascoltavo
...
e
pensavo
a
punirti
.
Come
s
'
ingannano
,
certe
volte
i
bambini
...
!
-
-
Sono
punito
abbastanza
,
ti
dico
,
bella
Fatina
...
Perdonami
...
!
-
-
Lo
so
,
lo
so
che
il
tuo
pentimento
è
sincero
.
Sei
convinto
adesso
che
,
per
essere
felici
,
e
per
riuscire
utili
ai
propri
genitori
ed
al
prossimo
,
per
divenire
buoni
cittadini
e
per
onorare
la
patria
,
sono
necessari
la
fermezza
del
carattere
,
il
rispetto
verso
i
superiori
,
l
'
amore
allo
studio
ed
al
lavoro
,
il
disprezzo
di
ogni
vanità
e
di
ogni
leggerezza
?
Vedi
col
fatto
che
sia
questo
regno
dei
Fannulloni
,
per
esempio
!
...
-
-
Eh
!
l
'
ho
visto
...
l
'
ho
visto
purtroppo
!
-
-
Ti
piacerebbe
vivere
sempre
in
un
paese
come
questo
?
-
-
Ne
morirei
,
Fatina
mia
!
-
-
E
se
tutti
i
ragazzi
la
pensassero
come
la
pensavi
tu
...
una
volta
...
,
la
terra
si
trasformerebbe
in
un
grande
regno
dei
Fannulloni
!
...
-
-
Non
ci
mancherebbe
altro
!
-
-
Io
leggo
benissimo
nell
'
anima
tua
,
Ciuffettino
!
Tu
sei
guarito
...
e
ora
voglio
che
tu
sia
anche
contento
della
tua
guarigione
.
-
-
Come
...
bella
Fatina
?
...
-
-
Zitto
,
e
...
vedrai
:
intanto
,
eccoti
questo
sassolino
.
Quando
sarai
fuggito
dal
palazzo
,
troverai
,
probabilmente
,
qualche
difficoltà
a
passar
le
porte
della
città
.
Getta
il
sassolino
contro
le
porte
e
si
apriranno
.
Abbi
cura
di
raccoglierlo
:
perché
,
se
tu
fossi
inseguito
,
questo
sassolino
ti
diverrebbe
prezioso
...
Il
fanciullo
sentì
qualche
cosa
che
gli
scivolava
nella
mano
destra
.
Era
proprio
un
sassolino
lucido
e
rotondo
.
-
-
Grazie
,
bella
,
buona
,
cara
Fatina
!
...
Ti
prometto
di
pensare
ogni
giorno
a
te
,
come
penso
alla
mi
'
mamma
!
Nella
notte
,
mentre
tutti
dormivano
nella
reggia
,
Ciuffettino
fuggì
.
Giunse
alle
porte
di
Sbadigliopolis
e
le
trovò
chiuse
:
ma
il
sassolino
magico
,
come
aveva
detto
la
cara
Fata
dei
bambini
,
glie
le
fece
spalancare
.
Ciuffettino
allora
si
gettò
a
corsa
disperata
nella
campagna
,
tutta
diffusa
del
mite
chiarore
azzurrino
delle
stelle
.
Ed
ecco
,
di
schianto
,
levarsi
nel
silenzio
notturno
un
gran
brusìo
di
voci
furibonde
.
Il
bimbo
si
fermò
ad
ascoltare
.
«
Ci
siamo
!
ora
davvero
,
sassolino
mio
,
mi
raccomando
a
te
!
»
La
sua
fuga
era
stata
scoperta
;
gli
uomini
di
re
Pipino
montati
su
gli
elefanti
,
si
accingevano
ad
inseguirlo
!
...
È
vero
che
quegli
animalacci
eran
pigri
e
melensi
;
ma
in
fin
delle
fini
,
gli
elefanti
,
anche
quando
hanno
sonno
,
corrono
sempre
più
di
un
bambino
...
Ma
Ciuffettino
lanciò
in
direzione
degli
inseguitori
il
sassolino
fatato
.
Dove
questo
cadde
,
si
spalancò
un
abisso
.
E
gli
inseguitori
dovettero
fermarsi
,
mentre
Ciuffettino
correva
vertiginosamente
verso
la
spiaggia
del
mare
.
All
'
alba
si
ritrovò
nell
'
istesso
punto
dove
aveva
approdato
alcuni
giorni
innanzi
:
e
vide
,
per
colmo
di
fortuna
,
la
sua
zucca
a
vela
che
si
dondolava
leggermente
ai
soffi
della
brezza
,
in
una
spece
di
spaccatura
degli
scogli
...
Mandò
un
grido
di
gioia
e
si
precipitò
verso
la
barca
.
-
-
Oh
!
...
Fatina
...
Fatina
...
-
-
disse
poi
,
saltando
nella
zucca
,
e
sciogliendo
la
corda
vegetale
che
la
teneva
legata
ad
una
roccia
-
-
adesso
...
non
ho
più
che
un
desiderio
:
chieder
perdono
a
quel
povero
vecchio
del
mi
'
babbo
e
a
quella
santa
donna
della
mi
'
mamma
.
Ma
Cocciapelata
,
dove
sarà
?
...
Dove
sarà
,
Cocciapelata
?
E
la
zucca
,
spinta
dalla
vela
di
foglia
di
banana
,
prese
il
largo
,
mentre
il
sole
si
levava
nel
cielo
come
un
gran
pallone
rosso
.
-
-
Addio
,
isola
dei
Fannulloni
!
-
-
strillò
Ciuffettino
,
agitando
il
cappelluccio
.
Ma
,
quasi
per
incanto
,
l
'
isola
fu
di
un
subito
avvolta
da
un
fitto
nebbione
,
e
disparve
come
un
miraggio
.
XXX
Dove
Ciuffettino
ritrova
miracolosamente
il
capitano
Mangiavento
ed
il
cane
Melampo
,
e
poi
torna
a
Cocciapelata
a
rivedere
i
suoi
genitori
che
lo
avevano
creduto
morto
.
LA
sera
del
quarto
giorno
di
navigazione
,
Ciuffettino
scorse
un
punto
nero
all
'
orizzonte
.
-
-
Una
nave
,
di
certo
!
-
-
esclamò
il
nostro
eroe
,
tutto
lieto
,
alzando
gli
occhi
al
cielo
-
-
grazie
,
buon
Dio
!
...
sono
bell
'
e
e
salvo
!
E
di
fatti
,
in
capo
a
due
ore
,
il
ragazzo
si
trovava
a
bordo
di
una
nave
.
E
sapete
,
miei
piccoli
amici
,
che
nave
era
quella
?
Ve
la
dò
ad
indovinare
in
mille
!
Quella
di
mastro
Mangiavento
!
E
a
bordo
,
Ciuffettino
ritrovò
il
buon
capitano
Mangiavento
,
il
quale
,
nel
riabbracciare
il
suo
caro
ragazzo
,
pianse
di
gioia
:
e
ritrovò
il
suo
Melampo
,
che
lo
coprì
di
carezze
e
di
linguate
:
e
rivide
alcuni
marinai
ribelli
,
con
le
facce
contrite
...
smorte
...
con
gli
occhi
lucenti
...
Ma
colui
che
lo
aveva
buttato
in
mare
,
chiuso
nel
sacco
,
non
c
'
era
.
Ciuffettino
e
Mangiavento
si
raccontarono
scambievolmente
le
avventure
che
erano
loro
toccate
dopo
il
tragico
distacco
.
Quelle
di
Mangiavento
ve
le
riassumo
in
poche
parole
.
La
barchetta
,
uscendo
per
un
miracolo
dal
tenebroso
vortice
,
aveva
incontrato
un
gran
bastimento
che
faceva
vela
per
l
'
Europa
:
e
l
'
uomo
e
il
cane
erano
stati
raccolti
mezzo
morti
,
dall
'
equipaggio
della
nave
.
Destino
volle
che
,
pochi
giorni
dopo
,
la
vecchia
tartana
di
padron
Mangiavento
fosse
ritrovata
,
mentre
andava
all
'
impazzata
,
senza
una
direzione
precisa
,
come
un
vascello
fantasma
.
Mangiavento
,
con
l
'
aiuto
dell
'
equipaggio
della
nave
salvatrice
,
recuperò
il
suo
battello
.
Ai
marinai
ribelli
fu
inflitta
una
pena
severissima
...
E
coloro
che
vennero
giudicati
meno
colpevoli
,
e
che
si
mostrarono
sinceramente
pentiti
,
tornarono
a
far
parte
dell
'
equipaggio
.
Così
mentre
Mangiavento
decideva
di
andare
alla
ricerca
di
Ciuffettino
,
per
volere
della
divina
Provvidenza
,
Ciuffettino
navigava
su
la
sua
zucca
incontro
a
mastro
Mangiavento
!
-
-
E
adesso
,
figliuolo
mio
,
-
-
chiese
questi
al
nostro
eroe
-
-
che
cosa
vuoi
fare
?
La
barchetta
di
Mastro
Mangiavento
-
-
Voglio
rivedere
il
mi
'
babbo
e
la
mi
'
mamma
!
-
-
esclamò
subito
Ciuffettino
.
E
il
battello
volse
la
prua
in
direzione
delle
coste
europee
.
Questa
volta
il
viaggio
si
compì
senza
incidenti
degni
di
esser
narrati
.
Oramai
il
periodo
delle
grandi
prove
si
era
chiuso
per
Ciuffettino
.
Prima
di
toccare
terra
,
mastro
Mangiavento
disse
al
ragazzo
:
-
-
A
te
debbo
la
vita
e
questa
nave
.
Le
buone
azioni
meritano
ricompensa
.
D
'
ora
innanzi
,
tuoi
genitori
non
mancheranno
di
nulla
...
e
tu
...
se
vuoi
,
navigherai
con
Ciuffettino
ritrova
Mangiavento
me
...
E
diventerai
un
bravo
e
forte
marinaio
...
Che
posso
dirti
,
Ciuffettino
?
...
Sono
vecchio
,
oramai
...
Sono
solo
...
E
ti
amo
come
amavo
il
mi
'
povero
ragazzo
...
che
è
in
cielo
...
Non
abbandonarmi
!
Quello
che
è
mio
,
è
tuo
.
Vuoi
?
Ciuffettino
,
per
tutta
risposta
,
saltò
al
collo
del
degno
uomo
.
-
-
Ora
torna
al
tuo
paese
,
figliuolo
.
Porta
un
po
'
di
gioia
nella
tua
casa
.
Io
verrò
più
tardi
,
a
Cocciapelata
,
per
conoscere
il
tu
'
babbo
e
la
tu
'
mamma
,
e
per
ricondurti
a
bordo
della
mia
nave
...
Poco
dopo
il
ragazzo
,
seguito
da
Melampo
,
correva
a
perdifiato
su
la
stradicciòla
che
serpeggiava
,
salendo
ripidamente
,
intorno
al
colle
di
Cocciapelata
.
E
quando
,
nell
'
ora
solenne
del
tramonto
,
Cíuffettino
giunse
alle
prime
casette
del
villaggio
natio
,
sentì
che
il
cuore
gli
martellava
forte
e
le
gambe
gli
piegavano
sotto
.
Dovette
fermarsi
per
ripigliar
fiato
.
Poi
seguitò
il
cammino
.
I
cani
accucciati
su
le
porte
dei
casolari
,
al
suo
passaggio
,
si
alzavano
stirando
le
membra
,
e
le
oche
e
i
polli
fuggivano
da
ogni
parte
,
agitando
le
ali
,
schiamazzando
,
impauriti
.
Anzi
,
molte
di
quelle
bestiòle
riconobbero
l
'
antico
Ciuffettino
:
il
terrore
dei
cani
,
dei
gatti
,
delle
galline
e
delle
oche
di
Cocciapelata
.
Qualche
ragazzo
,
per
la
via
,
disse
forte
,
additandolo
:
-
-
Toh
!
guarda
Ciuffettino
!
...
Ma
egli
non
badava
a
nulla
:
era
giunto
alla
mèta
.
Eccolo
dinanzi
allo
sgabuzzino
di
compare
Attanasio
...
Ecco
lì
il
gatto
,
il
povero
gatto
che
aveva
ricevuto
tanti
calci
...
Il
nostro
eroe
si
trascinò
fino
alla
porta
della
botteguccia
,
ma
non
ebbe
coraggio
di
entrare
.
Chiamò
,
con
un
fil
di
voce
:
-
-
Babbo
!
La
sora
Rosa
,
che
traversava
in
quel
momento
la
strada
per
portare
la
zuppa
al
marito
,
vide
il
fanciullo
,
e
riLe
vicinanze
di
Cocciapelata
Melampo
preannunzia
alla
sora
Rosa
il
ritorno
di
Ciuffettino
Ciuffettino
è
tornato
mase
un
po
'
in
forse
.
Poi
lo
riconobbe
.
Cacciò
uno
strillo
,
lascio
andar
la
zuppa
in
terra
,
e
si
slanciò
sul
suo
figliuolo
,
balbettando
,
nella
felicità
improvvisa
,
immensa
,
insperata
:
-
-
Ah
!
delizia
mia
!
...
core
mio
!
...
vita
mia
!
..
sei
tu
!
...
sei
vivo
!
La
Madonna
mi
ha
fatto
la
grazia
!
...
È
vivo
!
...
È
tornato
...
è
tornato
dalla
su
'
mamma
che
lo
adora
!
A
questo
chiasso
il
sor
Attanasio
uscì
fuori
dallo
sgabuzzino
...
Vide
,
si
portò
la
mano
alla
gola
...
e
cascò
per
le
terre
come
un
cencio
.
Il
ragazzo
e
la
sora
Rosa
corsero
a
lui
.
-
-
Babbo
...
babbo
mio
!
...
-
-
gridò
Ciuffettino
coprendo
di
baci
e
di
lacrime
il
viso
del
vecchio
.
Ma
questi
,
passato
il
primo
istante
di
intensa
commozione
,
sorrise
.
-
-
Sei
proprio
tu
...
il
mio
Ciuffettino
!
-
-
riuscì
a
dire
,
con
un
singhiozzo
.
In
quel
momento
soave
ridevano
tutti
:
rideva
il
povero
ciabattino
,
rideva
la
sora
Rosa
,
rideva
il
ragazzo
,
rideva
Melampo
,
mostrando
le
gengive
...
E
anche
il
cielo
,
tutto
sonoro
di
trilli
e
di
voli
,
pareva
ridere
e
illuminarsi
di
quella
gioia
sconfinata
che
si
diffondeva
dal
più
umile
angolo
della
terra
.