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> categoria_s:"Narrativa" > autore_s:"CAPUANA LUIGI"
IL MARCHESE DI ROCCAVERDINA ( CAPUANA LUIGI , 1901 )
Narrativa ,
I . " C ' è l ' avvocato " , annunziò mamma Grazia affacciandosi all ' uscio . E siccome il marchese non si voltò né rispose , la vecchia nutrice , fatti pochi passi nella stanza , esclamò : " Marchese , figlio mio , sei contento ? Avremo finalmente la pioggia ! " . Infatti lampeggiava e tuonava da far credere che tra poco sarebbe piovuto a dirotto , e già rari goccioloni schizzavano dentro dall ' aperta vetrata del terrazzino . Il marchese di Roccaverdina , con le mani dietro la schiena , sembrava assorto nel contemplare lo spettacolo dei fitti lampi che si accendevano nell ' oscurità della serata , seguiti dal quasi non interrotto roboare dei tuoni . " C ' è l ' avvocato " , replicò la vecchia accostandosi . Egli si riscosse , guardò la nutrice e parve percepisse soltanto dopo alcuni istanti il suono della voce di lei e il senso delle parole . " Fallo entrare " , rispose . Poi , all ' atto della vecchia che accennava di voler chiudere la vetrata , soggiunse : " Chiudo io " . Si udì subito lo sbattere di pochi goccioloni su i vetri che tremavano scossi dall ' aria agitata dalla ondulazione dei tuoni . La tavola era sparecchiata . Un lume di ottone , a quattro becchi , illuminava scarsamente la stanza . Il marchese non poteva soffrire il petrolio , e continuava a servirsi degli antichi lumi a olio per l ' uso d ' ogni sera . Soltanto nel salotto , e perché gli erano stati regalati dalla baronessa di Lagomorto , sua zia paterna , si vedevano due bei lumi di porcellana , a petrolio ; ma non venivano accesi quasi mai . Egli preferiva le grosse candele di cera dei candelabri di argento a otto bracci , che ornavano colà le consolli dorate , nelle rarissime circostanze in cui doveva ricevere qualche persona di conto . Con l ' avvocato Guzzardi non occorreva . Era di casa , veniva a tutte le ore ; entrava fino in camera , se il marchese si trovava ancora a letto . All ' infoschirsi del viso , si sarebbe detto che quella visita , a quell ' ora , con quel tempaccio , non riuscisse molto gradita al marchese . Rimasto in piedi , accigliato , mordendosi le labbra , affondando le dita tra i folti capelli neri , egli si era voltato verso l ' uscio , attendendo . L ' avvocato gl ' incuteva una specie di paura da che si era dato agli esperimenti spiritici . Un giorno o l ' altro , quei diabolici esperimenti , povero avvocato , lo avrebbero fatto ammattire ! Fortunatamente , fin allora , la sua intelligenza si era conservata benissimo , per ciò il marchese continuava ad affidargli tutte le sue liti e tutti i suoi affari . A Ràbbato , dove trovarlo un altro avvocato più esperto e più onesto di don Aquilante Guzzardi ? Bisognava prenderlo così com ' era , con quelle sue stravaganze , che infine provenivano da troppa dottrina . Latinista , grecista , filosofo , teologo , giureconsulto , egli era tenuto meritatamente in grandissima stima anche nei paesi vicini . " Peccato che sia ammattito per gli Spiriti ! " , dicevano tutti . Il marchese non era giunto ancora ad esclamare così ; ma quelle magherie , come le chiamava , lo impensierivano per l ' avvenire . E quantunque egli fosse incerto se si trattasse di operazioni diaboliche o di fantasticaggini e allucinazioni , non poteva difendersi dal senso di paura che in quel momento lo turbava più forte , forse perché il vento , i lampi e i tuoni imperversanti fuori influivano su i suoi nervi e accrescevano l ' effetto della solita e invincibile impressione . Quando l ' alta e magra figura dell ' avvocato comparve su la soglia dell ' uscio , quasi ritagliata sul fondo dell ' altra stanza rischiarata dal lume portato a mano da mamma Grazia , il marchese si sentì correre un lieve brivido ghiaccio da capo a piedi . Visto a quel modo , gli parve più alto , più magro , più strano , con la scialba faccia interamente rasa , col lungo collo fasciato dal nero fazzoletto di seta , le cui punte formavano un piccolo nodo davanti , con le falde dell ' abito nero che gli scendevano oltre il ginocchio , coi calzoni neri quasi aderenti alle secche e interminabili gambe , con quelle stecchite braccia che si agitavano in ossequioso saluto : " Buona sera , marchese ! " . Anche la voce , che sembrava uscisse dalle profonde cavità dello stomaco , parve più cupa dell ' ordinario al marchese , che rispose con un cenno del capo e un gesto della mano invitante a sedere . " Pareva dovessimo avere chi sa che tempesta , eh ? E invece !...", esclamò don Aquilante . " Per questo non ho voluto rimettere a domani la buona notizia che posso recarvi . " E appena il marchese si era seduto dal lato opposto della tavola , don Aquilante riprendeva : " Finalmente ci siamo ! " . Il marchese spalancò gli occhi , interrogando . " Neli Casaccio sarà arrestato questa notte . " "Ma!...", fece quegli . La voce gli moriva improvvisamente nella gola . " La deposizione della moglie di Neli ha finito di convincere il giudice istruttore . Il mandato di arresto è stato firmato quattr ' ore fa e consegnato al brigadiere dei carabinieri . Vedete , marchese , se io m ' ingannavo nelle mie induzioni ! " " Che cosa ha detto quella donna ? " " Ha confermato le testimonianze di Rosa Stanga , di Paolo Giorgi , di Michele Stizza . Neli aveva esclamato più volte : " Se Rocco Criscione non smette gli faccio fare una fiammata ! " . E quando si convinse che non smetteva d ' insidiargli la moglie ... Tutto si spiega , tutto è chiaro ora ; e possiamo ricostruirci la scena . Egli lo ha atteso su la strada di Margitello , nascosto dietro la siepe di fichi d ' India , dove la strada fa gomito . Era passato da Margitello la mattina , fingendo di cacciare da quelle parti . " Salute , compare Neli . " " Salute , compare Rocco . " C ' è la testimonianza del bovaro . " Se stasera tornate a casa , potrò ripassare da qui ; faremo la strada assieme . " " Non vi scomodate , compare ; tornerò molto tardi . " Abbiamo pure la testimonianza del garzone di Santi Dimaura , che udì queste parole e intervenne nel discorso , dicendo : " La vostra mula sa la strada meglio di voi , e non ha paura dei fanghi di Margitello " . " Con la mia mula andrei anche all ' inferno ! " , rispose Rocco . " E dicono che la strada sia peggio . " " In paradiso dobbiamo andare , con la grazia di Dio ! " Risposto così , Neli Casaccio si allontanò , chiamandosi dietro il cane . Egli stesso ha deposto che il garzone di Santi Dimaura ha detto la verità . Il garzone non ha saputo riferire se l ' intonazione di quelle parole sia stata semplice , naturale o con qualche accento d ' ironia : ma l ' ironia ha dovuto esservi . Rocco , scherzando , parlava della strada dell ' inferno , e Neli parlava ... del paradiso , per non dire apertamente : " Ti manderò all ' inferno io , questa notte !"." " Nessuno però ha visto Neli Casaccio . " " Capisco ; voi , marchese , vorreste la certezza assoluta . In questo caso non ci sarebbe stato bisogno del giudice istruttore , né di tanti testimoni per raccogliere un indizio qua , un altro là , e aggrupparli , confrontarli , svilupparli . Neli Casaccio è furbo . Cacciatore di mestiere ; figuriamoci ! Ma è spaccone , ha lingua lunga . " Gli faccio fare una fiammata ! " Quando alla minaccia segue il fatto , che cosa si può chiedere di più ? " Parlando , don Aquilante aggrottava le sopracciglia , storceva le labbra , sgranava gli occhi , agitava le braccia , tenendo combaciati l ' indice e il pollice delle due mani e allargando le altre dita con gesto dimostrativo , da uomo che vuole aggiungere evidenza alle sue ragioni . E incupita la voce nel pronunziare queste ultime parole , si era arrestato , fissando in viso il marchese che lo guardava con occhi smarriti , pallidissimo , umettandosi con la lingua le labbra inaridite . " È venuta da me , l ' altra mattina , la povera vedova di Rocco " , riprese don Aquilante , vedendo che il marchese stava zitto . " Sembrava la Madonna Addolorata : " Non avrò pace fino a che gli assassini di mio marito non saranno in galera !"." " Perché dice : assassini ? " , domandò il marchese . " Perché lei crede che siano stati più di uno . " " Il colpo di fucile è stato più di uno ? " " Che ne sappiamo ? Uno quello che ha ucciso . E nessuno ha udito , nella notte , neppure quel colpo . " Don Aquilante socchiuse gli occhi , scosse la testa e fece una lunga pausa . Di tratto in tratto , quasi spruzzati per forza , pochi goccioloni sbattevano sui vetri simili a chicchi di grandine ; ma i tuoni rimbombavano con lunghi echeggiamenti , tra le grida di gioia della povera gente smaniante per la pioggia nelle scoscese viuzze attorno alla vasta casa dei Roccaverdina , isolata da ogni lato e quasi arrampicata a quell ' angolo della collina di Ràbbato che aveva in cima le torri dell ' antico castello rovesciate dal terremoto del 1693 . Dalla parte del viale che conduceva lassù , la casa dei Roccaverdina aveva l ' entrata a pianterreno , mentre dal lato opposto la facciata di pietra intagliata si elevava con tre alteri piani su le povere casette di gesso dalle quali era circondata . Gli altri lati , a mezzogiorno e a tramontana , seguivano la ripida elevazione del terreno , e davano a chi guardava l ' impressione che l ' edificio si fosse sprofondato per un avvallamento della collina . Il terrazzino della sala da pranzo rispondeva a ponente , e il vento impetuoso lo investiva di faccia . Durante la lunga pausa , il marchese aveva osservato con crescente inquietudine l ' atteggiamento dell ' avvocato che , tenendo socchiusi gli occhi e scotendo la testa , sembrava ragionasse da sé , sotto voce , poiché di tratto in tratto agitava le labbra quantunque non ne facesse uscire nessun suono . " Per conto mio " , disse don Aquilante , destandosi improvvisamente dalla concentrazione che lo aveva fatto ammutire , " io sto tentando un ' inchiesta più concludente dell ' istruttoria del processo ; ma forse è ancora troppo presto . " " Non parliamo di queste sciocchezze ... scusate , avvocato , se dico così " , lo interruppe il marchese . " E avete torto ! " Don Aquilante , col viso rischiarato da un orgoglioso sorriso di compatimento , appoggiava i gomiti su la tavola , incrociava le dita delle mani e ne faceva sostegno al mento , intanto che con voce cupa e lenta riprendeva : " L ' ho veduto ieri , per la prima volta . Non ha ancora coscienza di essere morto . Accade così per tutti gli uomini materiali . Erra per le vie del paese , si accosta alle persone , interroga , s ' indispettisce di non ricevere risposta da nessuno ... " . " Sì ... va bene ; ma io non amo ragionare di queste cose " , tornò a interromperlo il marchese , che però non riusciva a nascondere il suo turbamento . " Lasciamo in pace i morti . " " Invece i morti soffrono di vedersi dimenticati . Io lo attirerò verso di me , lo interrogherò per sapere proprio da lui ... " " E quando sarete arrivato a sapere ? ... Che valore avrà la vostra testimonianza ? " " Non voglio testimoniare , ma sapere , unicamente sapere . Ecco : io avevo già appreso , per altre vie , che l ' assassino è stato uno solo , appiattato dietro la siepe di fichi d ' India . " Il nome ! " , ho chiesto . Non me lo hanno potuto rivelare , per leggi inviolabili del mondo di là di cui noi ignoriamo la ragione . " " Ah ! " , fece il marchese . " Ma se quel che voi volete darmi a intendere fosse vero , non rimarrebbe più nessun delitto impunito e il governo potrebbe abolire la polizia . " " È un altra quistione ! " , rispose don Aquilante . " Lasciamo andare ; non mi convincerete mai , mai , mai ! E poi , la Chiesa proibisce queste operazioni diaboliche . È provato che si tratta di inganni del diavolo . Vi siete lasciato invischiare , così dotto come siete . Ma già voi altri dotti incappate negli errori più di noi ignoranti ... " " Non direte così tra qualche mese ! " " Oh , vi prego di lasciarlo in pace ... cioè , di lasciarmi in pace ! " , si corresse il marchese . " Penso all ' arresto di Neli Casaccio . Se il giudice istruttore si è deciso a ordinarlo ... " " La giustizia umana fa quel che può . O prove evidenti , o indizi che conducano a una prova morale ; non ha altri mezzi . " " E così , spesso , condanna qualche innocente ! " " Non lo fa a posta ; errare humanum est ! Ma nel caso nostro è difficile che sbagli . Rocco era un brav ' uomo ; non aveva nemici . Chiassone , sì ; donnaiolo , anche ! Da che aveva preso moglie però ... Gli piaceva di scherzare ciò non ostante . La stessa moglie di Casaccio ha detto al giudice istruttore : " Tempo fa , è vero , mi si era messo attorno , non mi dava requie . Mandava imbasciate , quando non aveva occasione di parlarmi lui stesso . Ed io : ' Siete pazzo , santo cristiano ! Non faccio un torto a mio marito . Povera , ma onesta ! ' . Poi si era chetato . E mio marito lo sapeva , e non lo minacciava più ... Erano tornati amici "." " Ha detto : si era chetato ? " " Sarà stato vero ? La donna ha interesse di scusare sé e il marito . " " Si era chetato ! " , mormorò il marchese . E strizzò gli occhi , levandosi da sedere . Respirava fortemente , quasi sentisse mancar l ' aria nella stanza . Aperti prima gli scuri dell ' imposta , spalancò poi la vetrata e si affacciò al terrazzino . Don Aquilante lo raggiunse . Dietro le nuvole diradate e sospinte dal vento , sembrava che la luna corresse rapidamente pel cielo . Al velato chiarore lunare i campanili , le cupole delle chiese di Ràbbato si scorgevano nettamente tra la bruna massa delle case affollate nell ' insenatura della collina . Tutt ' a un tratto , il vasto silenzio fu rotto da una roca voce che gridava quasi imprecando : " Cento mila diavoli al palazzo dei Roccaverdina ! Oh ! oh ! - Cento mila diavoli alla casa dei Pignataro ! Oh ! oh ! - Cento mila diavoli alla casa dei Crisanti ! Oh ! oh ! " " È la zia Mariangela , la pazza ! " , disse il marchese . " Ogni notte così . " E il grido riprendeva , roco , con una specie di cantilena feroce . " Suo marito la tiene incatenata come una bestia " , rispose don Aquilante . " Dovrebbe immischiarsene l ' autorità ; farla rinchiudere in un manicomio . " La pazza tacque . Il vento aveva già spazzato le nuvole . Il temporale si era già allontanato , con gli stessi lampi che incendiavano un largo spazio di cielo , verso Aidone , dietro le colline di Barzino . " Sempre così ! Sarà un gran guaio anche quest ' anno ! " , disse don Aquilante . " Buona notte , marchese . " Il marchese stava per rispondere , quando un altro grido , acuto , straziante , gli arrestò le parole in gola : " Figlio ! ... Figlio mio ! " . " È la moglie di Neli Casaccio ! " , esclamò l ' avvocato , voltandosi verso il punto da cui il grido veniva . " I carabinieri sono andati ad arrestarlo . Guardate , là , nella Piazzetta delle Orfanelle ... " Al chiarore della luna , essi poterono scorgere il gruppo dei carabinieri che conducevano via l ' arrestato . E l ' affettuoso grido della moglie di Neli Casaccio vibrò di nuovo , dolorosamente , nell ' oscurità , tra il sibilare del vento che riprendeva violentissimo . " Figlio ! ... Figlio mio ! " II . Due giorni dopo , il marchese di Roccaverdina vedeva ricomparire l ' avvocato che questa volta non veniva solo . L ' anticamera era piena di contadini e di operai , tutti in piedi attorno al tavolino dove il marchese , seduto , esaminava liste di conti scarabocchiate con grossa scrittura . " Scusate , marchese " , disse l ' avvocato inoltrandosi tra le persone che si scostavano per lasciarlo passare . " Dobbiamo parlare di cosa urgente . C ' è qui compare Santi Dimaura ... " " Voscenza mi benedica ! " , soggiunse questi , sporgendo la testa dietro le spalle di don Aquilante . " Andate di là ; mi spiccio subito . " Don Aquilante abbozzò un gesto per significare : " Fate pure con comodo ! " , e accennò al vecchio contadino di seguirlo . Dalla stanza dov ' erano entrati essi udirono , poco dopo , la robusta voce del marchese che pareva litigasse con parecchi . Timide risposte interrompevano , a intervalli , le sfuriate , i rabbuffi , le parolacce , le bestemmie che gli sgorgavano dalla bocca simili a un torrente . E durò una buona mezz ' ora . Don Aquilante , con una gamba accavalciata all ' altra , una mano davanti agli occhi e il mento chinato sul petto , assorto in profonda meditazione , non aveva risposto a due o tre domande del vecchio che , seduto in un canto , vicino a l ' uscio , girava tra le mani il berretto di panno nero , di Padova , e sembrava atterrito dagli urli del marchese che non finivano più . Finalmente si udì sbatacchiare la porta di entrata e , quasi subito , acceso in viso pel sangue che gli saliva alla testa ogni volta che montava in collera , il marchese irruppe nella stanza , facendo balzare in piedi l ' avvocato che in quel momento chi sa dov ' era con la fantasia . " Qualche giorno mi scoppierà una vena del petto ! Vogliono far le cose a modo loro ! E se uno non sta loro addosso come un aguzzino , gli rubano fin l ' aria che respira ! Posso essere dappertutto ? Non sono Domineddio ! " Era l ' ultima vampata . " Che c ' è di nuovo ? " , poi domandò rabbonito d ' un tratto , aggiustandosi in capo il berretto di martora . " Dice compare Santi ... " , cominciò l ' avvocato . " Per fare un piacere a voscenza " , soggiunse il vecchio contadino . " Un piacere a me ? A voi stesso più tosto . Si tratta , suppongo , di quella lingua di terreno , è vero ? " " Eccellenza , sì . " " Compare Santi era mal consigliato " , disse don Aquilante . " Sono vecchio , eccellenza . Ho consumato la mia vita su quelle zolle . Che vuole ? Ho piantato io quegli alberi ; e mi paiono figli miei . E quella casetta l ' ho fabbricata io , con queste povere mani . Voscenza vuol bene a Margitello ? Vuol bene alla casina , colà ? È la stessa cosa per me . Chi poco ha , caro tiene . Le male persone però vogliono farmi passare una cattiva vecchiaia . Come hanno potuto dire che ce l ' avevo a morte con la buon ' anima di compare Rocco ? E voscenza lo ha pure creduto ! E il giudice istruttore mi ha tenuto due ore tra le tanaglie , per strapparmi di bocca : " L ' ho ammazzato io ! " . Perché dovevo ammazzarlo ? Perché compare Rocco faceva gl ' interessi del suo padrone ? Perché più volte mi aveva accusato di alterare il limite ? Il pretore però non ha potuto mai condannarmi ... Basta ! Ho detto : finiamola ! Il signor marchese vuole così ? Sia fatta la sua volontà ! " La voce del vecchio tremava ; le parole gli uscivano lentamente di bocca , quasi bagnate di lagrime . " Ve l ' ho già spiegato " , disse don Aquilante . " Nell ' operato del giudice istruttore il signor marchese non c ' entra . La giustizia fa il suo dovere ; non ha riguardi per nessuno . " " Ora hanno arrestato Neli Casaccio , poveretto ! " " Che ve n ' importa ? Badate ai fatti vostri . " " Sceglieremo due periti " , fece il marchese . " Stavo per dire di no , sentendovi piagnucolare . Non ve la rubo quella lingua di terreno ; ve la pago ... Vi piacerebbe , se qualcuno venisse in casa vostra a occupare una stanza ? Così voi , a Margitello ; siete in mezzo alla mia tenuta , come quell 'estraneo." " Ma io mi trovavo là fin da quando i fondi attorno erano di altri proprietari . Se essi li hanno venduti a voscenza , che colpa ne ho io ? ... Quando dovrò dare il consenso al notaio mi sentirò strappare un brano di cuore ! ... Pur troppo , in questo mondo , la brocca di terra cotta che vuol cozzare col sasso ha sempre la peggio ! " " Ora non sapete quel che vi dite ! " , lo ammonì don Aquilante . " Lo so anzi , signor avvocato ! E il pianto che faccio io Gesù Cristo deve farlo scontare con lagrime di sangue a colui che ha ammazzato compare Rocco Criscione ! Senza di questo , io non sarei costretto , per vivere in pace gli ultimi quattro giorni di vita , a vendere il fondo che mi ha lasciato mio padre , e che fu di mio nonno e che doveva essere dei figli di mio figlio , orfani da due anni ! Rimarranno poveri e nudi in mezzo alla strada , perché la terra non la porta via nessuno , e i danari si squagliano tra le mani come la neve . " " Potrete comprare un altro pezzo di terreno . " " Ah , signor avvocato ! Non sarà mai quello che ho innaffiato tanti anni col sudore della mia fronte . Lagrime di sangue deve piangere colui che ha tolto la vita a compare Rocco Criscione ! È vero , eccellenza ? Per voscenza è stato come se le avessero troncato la mano destra . Compare Rocco era un altro padrone ! " Rabbuiatosi in volto , il marchese andava su e giù per la stanza , stringendosi le mani . " Vedete ? " , disse don Aquilante . " Il marchese non vuole neppure aver l ' aria di farvi una soperchieria . Chi vi ha detto niente ? Siete venuto da me per vostra spontanea volontà . E intanto uscite fuori con certi discorsi ! " " Non vi faccia specie , signore mio ! Il cuore vuole il suo sfogo . " E il vecchio contadino si asciugava gli occhi col dorso d ' una mano mezza anchilosata dal rude lavoro dei campi . Intravedendo , con la coda dell ' occhio , qualche cosa di nero fermatosi silenziosamente in mezzo all ' uscio , il marchese rizzò la testa . " Che vuoi ? Che vieni a fare qui ? " , gridò con voce turbata . L ' avvocato e compare Santi si voltarono . E , riconosciuta la vedova di Rocco Criscione , si tirarono da parte . Vestita a lutto , avviluppata nell ' ampia mantellina di panno nero che le copriva la fronte , lasciando scorgere , tra le falde tenute strette con le due mani sul mento , appena gli occhi il naso e la bocca , la donna non fece un passo né un movimento . Rispose quasi sottovoce : " Sono venuta per qualche notizia , se mai ... " . Quell ' atteggiamento e il tono della voce dovettero irritare maggiormente il marchese . " Sono forse il giudice istruttore io ? " , esclamò con stizza . " Ne so quanto te , quanto gli altri ! " E , a un tratto , accortosi che le dava del tu , si morse le labbra , tentò di frenarsi : " Si farà la causa alle Assise , in Caltagirone ... Sarete chiamata . Ci saranno tre avvocati da parte vostra . E questo qui " , soggiunse il marchese indicando don Aquilante , " vale per dieci ! Alle spese penso io . Non c ' è bisogno che veniate a stimolarmi , a sollecitarmi ... Che posso fare più di quel che ho fatto e faccio ? Era vostro marito ; ma era anche il mio fattore , la mia mano destra , come diceva or ora compare Santi ; ed io l ' ho pianto e lo piango più di voi ... Che bisogno c ' è di venire qui ? ... Ve l ' ho detto e ridetto : è inutile venire da me ! " . Parlando , il marchese si era nuovamente irritato , alzava la voce , gesticolava agitatissimo . Anche una persona che non avesse saputo quel che era corso tra quella donna e lui , avrebbe facilmente capito che la irritazione sorpassava il motivo apparente , e che le parole e l ' accento con cui venivano pronunziate significavano qualche cosa di più di quel che veramente dicevano . A Ràbbato nessuno ignorava che Agrippina Solmo era stata fino a tre anni addietro la femina del marchese , come colà si esprimono con vocabolo poco indulgente . Nessuno ignorava che egli aveva posseduto quella contadina sin da quando ella aveva sedici anni ; che l ' aveva mantenuta meglio di una signora , e che per qualche tempo anche i parenti di lui avevano creduto che finalmente avrebbe commesso la pazzia di renderla marchesa di Roccaverdina . Intorno ai fatti avvenuti dopo , non si sapeva niente di certo . Ognuno diceva la sua per spiegare la subitanea risoluzione del marchese di dar marito a colei . La cosa era passata tra il marchese e Rocco Criscione , detto anche Rocco del marchese perché factotum di casa Roccaverdina . Solamente , ragionando con un amico , una volta Rocco si era lasciato scappare di bocca : " Se il marchese mi avesse ordinato : " Buttati giù dal campanile di Sant ' Isidoro " , mi sarei buttato a chiusi occhi ! " . Vedendo che la donna restava là , con lo sguardo implorante fisso addosso al marchese , chiusa nella mantellina nera e immobile come una statua su la soglia dell ' uscio , don Aquilante , che si era già dato una spiegazione di quella scena , pensò bene d ' intervenire . E avvicinatosele , cominciò a dirle a bassa voce : " Il marchese ha ragione . Ormai tutto è in mano della giustizia . Per quel che lo riguarda , non dubitate , spenderebbe fino all ' ultima stilla del suo sangue , se occorresse . Tornate a casa vostra ; e quando vorrete sapere notizie , venite da me , sarà meglio ... Andate dunque ! " . Agrippina Solmo abbassò gli occhi , stiè un istante indecisa , poi , senza un motto né un gesto , lentamente volse le spalle e sparì come se avesse avuto le suole delle scarpe foderate di ovatta . Il marchese , quasi masticando qualcosa di amaro , si era accostato alla vetrata della finestra per evitare di guardare la vedova . " Vestita di nero , col viso pallido , gli occhi intenti e le labbra scolorite , essa deve sembrargli una fantasima di mal augurio " , pensava don Aquilante , " anche forse perché gli fa temere una ripresa che potrebbe produrre quelle conseguenze da lui volute evitare dandola in moglie a Rocco Criscione ! " " Bisogna compatirla , poveretta " , egli disse tornando indietro . E annunziò : " È andata via ! " . " Quella stupida di mamma Grazia ! Perché la lascia entrare ? " , brontolò il marchese . E riscotendosi , soggiunse : " Ah ! ... Mi ero scordato che voi eravate qui per l ' affare di Margitello . Insomma , che dobbiamo concludere ? Vogliamo fare alla buona , tra noi , senza periti né altro ? ... Cinquant ' onze ! " . " Che dice mai , voscenza ? " , rispose il vecchio contadino rimasto presso l ' uscio . " Sessanta ? " " È il meglio pezzo di terreno , eccellenza ; il cuore di Margitello . " " Più sassi che terra . Dovrò pagarlo a peso d ' oro ? " " Quel che vale , eccellenza . " " Oh ! Se intendete di prendermi per la gola ... " " No , eccellenza ! " " Sentiamo dunque : che pretendete ? " Il vecchio stette un po ' a riflettere , portò la mano destra al petto , quasi si accingesse a pronunziare un giuramento , e balbettò : " Cent ' onze , eccellenza ! " . Il marchese diè uno scatto . " Per farmi piacere , eh ? Cent ' onze ! ... Per farmi piacere ? ... Vi paiono fichi secchi cent ' onze . E venite a dirmelo qui ! E scomodate l ' avvocato , quasi fosse vostro servitore ! ... Cent ' onze ! " " Compare Santi però ... " , tentò d ' interromperlo don Aquilante per calmarlo . Ma il marchese non gli diè retta , e continuò a gridare come un ossesso : " Cent ' onze ! ... Volete scommettere che non vi faccio più andare nel vostro feudo ? ... Lo stimate certamente un feudo , se ne chiedete cent ' onze ... Chiudo tutti i sentieri ; litigheremo ... Intanto dovrete andarvi col pallone nel gran feudo di cent ' onze ! ... Avrei dovuto fare così da un pezzo . Domani ! Manderò a disfare con un aratro sentieri e viottole . E chi crede di avere diritti , procuri di farli valere ! " . " Ma , eccellenza !..." " Zitto , compare Santi ! " , disse l ' avvocato . " Lasciate che parli io ... " " Cent ' onze ! " , sbraitava il marchese . " E se facessi un taglio ? " , propose l ' avvocato . Il vecchio assentì con un gesto e soggiunse : " Fate come vi pare ! Sono venuto qui ad afforcarmi ; coi miei propri piedi ci sono venuto ! Il signor marchese non dovrebbe approfittarsi delle circostanze ... Dio non vuole ! " . " Zitto ! ... Settant ' onze ! " , buttò là in mezzo don Aquilante . E fece il gesto , quasi aprisse il pugno pieno di monete e le spargesse per terra . Il vecchio abbassò il capo , si prese il mento tra l ' indice e il pollice d ' una mano ; poi , rassegnatamente alzò le spalle . " Andiamo dal notaio , eccellenza ! " , conchiuse con un fil di voce . III . Ogni volta che entrava nel camerone , come veniva chiamato il salone della baronessa di Lagomorto , don Silvio La Ciura si sentiva compreso da un sentimento di ammirazione che lo rendeva più timido del solito . Era rimasto in piedi , con una punta del cappello da prete appoggiata alle labbra , e sembrava quasi smarrito tra i vecchi mobili che davano allo stanzone bislungo un ' aria di decrepitezza e di abbandono . Attendendo che la baronessa comparisse da uno dei quattro usci alti fino al cornicione , dopo di aver dato una rapida occhiata ai ritratti polverosi ; ai quadri anneriti e screpolati ; agli specchi con cornici barocche , appannati e mezzi rosi dall ' umidità , che coprivano le pareti ; ai canterali tinti in verde pallido con fiori e fregi bianchi , alla pompeiana , nei margini e nel centro delle cassette ; alle esili seggiole con spalliere dorate , alle poltrone e ai due canapè di stile impero , rivestiti con damasco rosso già stinto e logoro , don Silvio si era fermato a contemplare il gran quadro senza cornice , dove si scorgevano a mala pena la calva testa di san Pietro , quelle di altre cinque figure di fantesche e di soldati che lo circondavano nel pretorio di Pilato , e un gallo , su la balaustrata del portico , col becco aperto in atto di cantare . Egli avrebbe voluto vedere quel quadro in chiesa , su l ' altare di una cappella , e non là irriverentemente sovrapposto alla spinetta verniciata in giallo smorto con fregi neri e sorretta da tre sottili gambe quadrate , che stava appoggiata lungo il muro , con la parte della tastiera verso il finestrone . Ma non osava di tornar a suggerire alla baronessa l ' idea di regalarlo alla parrocchia . Quel quadro era stato portato da Roma , nel Seicento , da uno degli antenati di suo marito , ed ella voleva conservare intatti tutti i ricordi di famiglia , come li aveva trovati il giorno che dalla casa dei Roccaverdina era venuta in quella degli Ingo - Corillas , baroni di Lagomorto , sposa al baroncino don Alvaro più di mezzo secolo addietro . Il fruscio della gonna sui mattoni verniciati del pavimento rivelò al prete la presenza della baronessa soltanto mentr ' ella gli passava accanto per andare a sedersi in quell ' angolo di canapè dove soleva rannicchiarsi le rare volte che riceveva la visita di un parente o di persone molto intime . Don Silvio era tra queste . Alta , stecchita , piena di rughe ma ancora rubizza , con capelli bianchissimi divisi in due bande che le coprivano le orecchie e le rimpicciolivano il volto tra le pieghe del fazzoletto di seta nera annodato sotto il mento ; vestita di leggera stoffa grigia e coi mezzi guanti di filo dello stesso colore alle mani scarne e affilate , la baronessa era entrata senza far rumore dall ' uscio a cui don Silvio voltava in quel momento le spalle . Il prete fece un profondo inchino , si accostò a baciarle la mano appena ella , messasi a sedere , gli ebbe accennato una poltrona ; poi , con umile atteggiamento ed esile voce , incominciò : " Mi manda Gesù Cristo ... " . " Gesù Cristo vi manda da me troppo spesso ! " , lo interruppe la baronessa , sorridendo benignamente . " Si rivolge alle persone che possono fare e fanno volentieri la carità " , rispose don Silvio . E così dicendo , parve volesse rendere più piccola la sua personcina bassa , magra , che nelle occhiaie e nelle pallide gote infossate mostrava i segni dei digiuni e delle penitenze con cui macerava il misero corpo . " Gesù Cristo però " , riprese la baronessa crollando la testa , " si ricorda dei poveri che non hanno come sfamarsi , e dimentica che ricchi e poveri abbiamo già bisogno della pioggia pei seminati , per le vigne , per gli ulivi ! " " Pioverà , a suo tempo , se i nostri peccati non vi mettono ostacolo . " " Voi fate penitenza per tutti , voi " , soggiunse la baronessa . " Io sono più peccatore degli altri ! " " Diteglielo , diteglielo a Gesù Cristo . Ci vuole la pioggia , Signore ! Ci vuole la pioggia ! " " Glielo dirò " , rispose con semplicità il buon prete . " Intanto vengo a raccomandarle di nuovo quella povera donna , la moglie di Neli Casaccio . Ora che suo marito è in carcere , perisce di stenti la poveretta , con quattro figli che non possono darle nessun aiuto . Ella giura , al cospetto di Dio e dei santi , che suo marito è innocente . " " Se è così , non potranno condannarlo . " " Quando era in libertà , provvedeva lui alla famigliuola col suo mestiere di cacciatore . " " Manderò un sacco di grano , anzi di farina ; sarà meglio . " " Dio glielo renda , tra cent ' anni , in paradiso . " " Vorrei piuttosto " , riprese la baronessa , " che Dio me lo rendesse un po ' anche in questo mondo , almeno aggiustando il cervello a mio nipote il marchese , liberandolo dalle male arti di quella donnaccia ... Tenta di riafferrarlo la sfacciata ! Non ho chiuso occhio questa notte , dopo di aver saputo ... " " Sia fatta la volontà di Dio ! " , esclamò don Silvio , giungendo rassegnatamente le mani . " La volontà di Dio qui non c ' entra per niente " , replicò quasi stizzita la baronessa . " Dio non può permettere certe enormità ; non può volere che la figlia di una raccoglitrice di ulive diventi marchesa di Roccaverdina . Pares cum paribus , ha detto il Signore . " " Siamo tutti uguali davanti a lui ! " " Oh , no , no ! " , ella protestava . " Perché dunque Gesù Cristo ha voluto nascere da una madre di stirpe reale ? San Giuseppe , falegname , fu padre putativo soltanto . " La baronessa si fermò un istante , aspettando che don Silvio le desse ragione . E siccome il prete rimaneva zitto , con gli occhi bassi , ella continuò : " Ai miei tempi si rimediava a tutto col braccio delle autorità ; ma oggi ! ... Io però ho mandato a chiamare quella donna ; dovrebbe già essere qui , se lo stolido di don Carmelo ... " . In quel punto , il vecchio servitore che faceva da maestro di casa , da cameriere e da cuoco in casa della baronessa , affacciava la testa da uno degli usci , annunciando che quella donna attendeva nell ' anticamera : " Posso farla entrare ? " . " Subito " , rispose la baronessa . Agrippina Solmo salutò , con un cenno del capo , prima lei , poi don Silvio e , chiusa nella mantellina , eretta , quasi altera , gettando sguardi diffidenti e scrutatori ora su l ' una , ora su l ' altro , si avvicinò lentamente verso il canapè . " Che comanda , voscenza ? " Il tono della voce era umile , l ' atteggiamento no . " Non comando niente ; sedete . " E rivolgendosi a don Silvio , la baronessa soggiunse : " Ho piacere che voi siate testimone . Sedete " , replicò , vedendo che la Solmo restava ancora in piedi . Poi , dopo alcuni istanti di paura , con aria severa e accento duro , disse : " Figlia mia , parliamoci chiaro . Se avete fatto ammazzare vostro marito ... " . " Io ? ... Io ? " La baronessa , senza lasciarsi intimidire dall ' energica protesta , né dall ' occhiata divampante di indignazione che l ' aveva accompagnata , continuò : " C ' è chi lo sospetta e lo farà sapere anche alla giustizia ! " . " E perché , perché lo avrei fatto ammazzare ? Io ? Oh , Vergine santissima ! " " Chi sa che vi è passato per la testa ! Tentazioni del demonio , certamente . Vi eravate messa in grazia di Dio prendendo marito ... Non vi accuso per quel che è accaduto prima ; vi compatisco anzi ... La miseria , i cattivi consigli , la giovinezza ... Forse neppure comprendevate il male che vi si faceva commettere . Infatti , vi siete comportata quasi da donna onesta ... Mio nipote , dall ' altra parte , ha fatto il suo dovere . Si è tolto ogni scrupolo di coscienza . Siete ricca , si può dire , con la dote ch ' egli vi ha dato ... Perché dunque non lo lasciate in pace ? Che vi passa per la testa ? Fingete di non capire quel che vi dico , eh ? " " Ma ... signora baronessa ! " " Sbagliate , figlia mia , se v ' immaginate che possa riuscirvi ora quel che non vi è riuscito l ' altra volta ! " " Che cosa , signora baronessa ? " " Segnatevelo qui , su la fronte . C ' è chi tiene bene aperti gli occhi e vi sorveglia ! Se avete fatto ammazzare vostro marito per ... " Agrippina Solmo scattò dalla seggiola , lasciò cascare su le spalle la mantellina , e levando in alto le braccia , imprecava : " Fulmini del cielo , Signore ! Fuoco in questa e nell ' altra vita a chi mi vuol male ! " . E coprendosi il volto con le mani , scoppiava in pianto dirotto . " Calmatevi ! " , intervenne don Silvio . " La baronessa parla pel vostro bene ... " " Voi che siete un santo servo di Dio ! " , singhiozzava la vedova , asciugandosi le lagrime e facendo sforzi per frenarle . " Parlo a un confessore , come se fossi in punto di morte . L ' hanno ammazzato ... mio marito ... a tradimento ! Oh ! ... Farlo ammazzare io ! ... Chi lo dice ? ... Venga in faccia a me ! ... Giuri su l ' ostia consacrata ! ... Se c ' è Dio in cielo ... " " C ' è , c ' è , figliuola mia ! " , esclamò don Silvio , stendendo le mani , quasi volesse chiuderle la bocca e impedirle di bestemmiare . " Per quale scopo dunque andate così spesso da mio nipote ? " , strillò la baronessa . " Non vi cerca lui ; non vi manda a chiamare lui ! " " Pel processo , pei testimoni . " " Il processo ? L ' ha istruito il giudice . I testimoni ? Deve forse scovarli mio nipote ? Pretesti ! Pretesti ! Ormai dovreste averla capita . Se vi lusingate di ricominciare da capo , se vi siete messa in testa ... di salire alto dalla vostra condizione ... Ecco perché la gente sospetta : l ' ha fatto ammazzare essa il marito ! " Agrippina Solmo si era rimessa a sedere . Non piangeva più ; sembrava irrigidita contro la terribile accusa gettatale in viso dalla vecchia signora . E , quasi continuasse ad alta voce il rapido ragionamento interiore che le agitava le labbra e la faceva errare con sguardi smarriti lontano lontano , parlava senza rivolgersi a nessuno , ora lentamente , ora a sbalzi : " Dio solo può saperlo ! ... Avevo sedici anni . Non pensavo al male ; ma , insistenze , preghiere , promesse , minacce ... In che modo resistergli ? ... E sono stata la sua serva , la sua schiava , dieci anni , volendogli bene come a un benefattore . In prova , il giorno che all ' improvviso egli mi disse : " Devi prendere marito , il marito che ti do io ... " . Ah , signora baronessa ! ... Abbiamo un cuore anche noi poverette ! ... Avrei voluto continuare ad essere soltanto sua serva , sua schiava ... Che ombra potevo dargli ? Eppure non fiatai . Ha comandato , ed ho obbedito . Che ero io rimpetto a lui ? Un verme della terra ... Ed ora , infami ! dicono che ho fatto ammazzare mio marito perché vorrei ... Ma a chi devo ricorrere in questa circostanza ? Non ho più nessuno al mondo ! " . " Abbiate fiducia in Dio , figliuola mia ! " " Se il Signore voleva proteggermi , non mi toglieva il marito ! " , ella rispose bruscamente a don Silvio , alzando le spalle . " È peccato mortale quel che dite ! " " Si perde anche la fede in certi momenti ! " Raccolse la mantellina , se l ' aggiustò su la testa , chiuse sdegnosamente attorno al volto le falde davanti e , ritta , aggrottando le sopracciglia , stringendo le labbra , attese così che la baronessa la licenziasse . La baronessa in quell ' istante parlava sottovoce all ' orecchio di don Silvio . " Ma è poi vero ? " , rispose il prete . " Le donnacce come lei sono capaci di tutto ! " " Comanda altro , voscenza ? " Agrippina Solmo non dissimulava l ' impazienza di andarsene . " Badate a quel che fate ! Uomo avvisato è mezzo salvato " , rispose seccamente la baronessa . E la seguì fino all ' uscio con gli sguardi aguzzi , tetri di rancore , che sembrava la sospingessero fuori per le spalle . " Questa è la grossa spina che ho nel cuore ! " , ella esclamò . " Dopo d ' aver fatto tanto per indurre mio nipote a darle marito ! ... Almeno non c ' era più pericolo di vedergli commettere una pazzia ! ... Ma già noi Roccaverdina siamo , chi più chi meno , col cervello bacato ! Mio fratello il marchese , padre di mio nipote , sciupava tempo e danaro con le corse dei suoi levrieri . Voi non lo avete conosciuto . Si era fatto fare un vestito da burattino , all ' inglese , diceva lui , e andava attorno pei paesi vicini a ogni festa di santi patroni , facendo la concorrenza ai ginnetti ... Mio fratello il cavaliere si è rovinato per le antichità ! Scava ossa di morti , vasi , brocche , lucerne , monetacce corrose , ed ha la casa piena di cocci . Suo figlio se ne è andato a Firenze a studiare pittura , in apparenza ; a buttar via quattrini , in realtà ; quasi suo padre non bastasse da solo a mandar per aria il patrimonio ! ... Mio nipote , il marchese attuale ... Oh ! C ' è il castigo di Dio su la nostra casa ! " S ' interruppe vedendo entrare dall ' uscio rimasto socchiuso quattro canini neri , bassi , mezzi spelati , con gli occhi cisposi , quasi vecchi quanto lei , che volevano saltarle tutti insieme su le ginocchia . " La mia pazzia , lo so " , ella disse allontanando dolcemente i canini , " sono questi qui . Ma io non rovino nessuno ; e per gli affari , me ne vanto , il cervello l ' ho a posto . Così lo avesse avuto a posto il barone mio marito ! ... Bravo , don Carmine ! " Strascicando la gamba , reggendo con le due mani uno scodellone di pane e latte , il vecchio s ' inoltrava cautamente per non versare la zuppa , imbarazzato dalla ressa delle quattro bestioline che , alla vista del loro pasto , erano corse ad abbaiargli e a saltellargli attorno alle gambe . Inutile precauzione ! Sospingendosi , urtando lo scodellone con le zampe e coi musi , i cani facevano schizzare parte della zuppa sul pavimento ; e la baronessa , intenerita , si chinava soltanto ad accarezzarli , chiamandoli per nome , per impedire che si mordessero , esclamando ripetutamente : " Povere bestie ! Avevano fame , povere bestie ! " . Don Carmine , piegato in due , con le mani dietro la schiena , tentennava la testa osservando i bei mattoni di Valenza insudiciati . " Non occorre ripulire ; ripuliscono essi " , gli disse la baronessa mentre egli si chinava per riprendere lo scodellone vuotato . E leccato bene il pavimento , i cani andavano quatti quatti ad accucciarsi , raggomitolandosi a due a due , sui seggioloni destinati a loro in un angolo , con cuscini a posta . " Anche questa è carità , caro don Silvio ! " , disse la baronessa accomiatandolo . IV . Poco più in là del portone da cui era uscita , Agrippina Solmo si trovava a faccia a faccia con mastro Vito Noccia , calzolaio . " Che vi accade , comare Pina ? Avete un viso ! " " Niente ; lasciatemi andare ! " Voleva evitare di fermarsi ; ma quegli soggiunse : " Ho ricevuto or ora la cedola per la testimonianza alle Assise . Sentite , comare Pina : in quanto a Neli Casaccio , ve lo giuro , non so nulla . Non voglio dannarmi , comare ! " . " Chi vi forza a dire il falso ? " " Quell ' anima lunga di don Aquilante ... " Ella lo interruppe : " Lo avete sentito dire , per caso , che ho fatto ammazzare io mio marito ? " . " Voi ? Oh , Vergine Maria ! " " Me l ' han rinfacciato or ora , mastro Vito ! " E accennò , con significativa occhiata , la terrazza centrale sovrastante al portone dei Lagomorto . " L ' avete sentito dire ? " , insisteva con sordo fremito nella voce . " Io , io che darei tutto il sangue delle mie vene per farlo risuscitare un solo minuto ! " " E il marchese che ne pensa ? " " Ah , mastro Vito ! Non si può più discorrere con lui . Diventa un animale feroce appena gli si parla di Rocco . " " Povero signore ! Gli voleva un gran bene . Ma non vi angustiate per questo . Voci di mala gente . " " Vi saluto ; scusate . " Andava a rapidi passi , rialzando con una mano la gonna , guardando dove metteva i piedi per evitare le pozze rossastre formate dall ' acqua mista con feccia versata da una cantina dove travasavano il vino . E intanto pensava al marchese che diventava , come si era espressa , un animale feroce ogni volta che ella andava da lui per parlargli del processo . " Perché ? Perché ? " Non sapeva spiegarselo . Sospettava dunque anche lui quel che dicevano le male genti ? Era impossibile ! E affrettava più il passo . Gli occhi le si velavano di lagrime , il cuore le batteva con violenza , come più ora rifletteva intorno allo strano contegno di lui . Era cangiato dalla mattina alla sera , pochi giorni prima della disgrazia . Una volta , appena vistala entrare e mentre ella stava per togliersi la mantellina , le aveva gridato : " Vattene ! Vattene ! " . L ' aveva quasi scacciata . Poi , richiamatala addietro , si era rabbonito tutt ' a un tratto . E quante domande ! " A che ora Rocco è tornato da Margitello ? Perché è venuto ed andato via senza farsi vedere da me ? " Quasi lo facesse spiare o lo spiasse . Ripensando alcuni particolari a cui non aveva mai badato , sentiva un turbamento profondo , una specie di smarrimento . E affrettava ancora il passo . " Perché ? Perché ? " , tornava a domandarsi . " È possibile ? Sospetta anche lui ? Ah , Signore ! " Mamma Grazia , che spazzava l ' anticamera , se la vide davanti come un fantasma . " Dov ' è ? " " Ma , santa cristiana , non lo sapete che non vuole ? " " Lasciatemi entrare . Dov ' è ? " " Mi sgriderà ; se la prenderà con me ! " " Glielo dirò , state tranquilla , che sono entrata di forza . " E attraversando stanze , e spalancando usci , e frugando , si rivedeva là non da serva , come aveva detto alla baronessa , ma da vera padrona , con le chiavi della dispensa o del magazzino alla cintola , per averle pronte quando arrivavano i garzoni col mosto o col grano al tempo della vendemmia o del raccolto . Si rivedeva occupata a riguardare la biancheria , a riporre negli armadi quella lavata e stirata ; in faccende per la casa , assieme con mamma Grazia che brontolava , povera vecchia , perché si credeva spodestata della sua autorità di nutrice . " Lo hai stregato ! Lo hai stregato ! " Glielo diceva sul viso , povera vecchia ! E ciò non ostante , la rispettava , perché da colui ch ' ella aveva nutrito col suo latte le era stato ordinato : " Voglio così , mamma Grazia ! " . Ma dov ' era ? Non lo aveva trovato in camera , né nella sala da pranzo , né in salotto , né nello studio , né in quella stanza ingombra di selle vecchie e nuove , di briglie , di cavezze , di arnesi di ogni sorta per carrozza e per carri . Là , in un angolo , coi capelli disciolti , ella si era dati tanti pugni su la testa ! Accoccolata per terra aveva singhiozzato e pianto una intera nottata , quando le era stato annunziato : " Domani te n ' andrai a casa tua , per l ' occhio della gente . Vi sposerete fra un mese ! " . Erano passati quasi tre anni , ma in quell ' istante le pareva di vedere in quell ' angolo un ' altra se stessa e ne sentiva immensa pietà . Ah ! Si sarebbe buttata di nuovo per terra , dandosi pugni su la testa , a sfogarsi a piangere la sua mala sorte anche ora ! ... Dov ' era ? Come non lo trovava ? Giunta davanti al pianerottolo della scala che conduceva al piano di sotto , cominciò a scendere . La testa le vagellava talmente , da sentir bisogno di appoggiarsi al muro per non ruzzolare gli scalini . " Voglio saperlo ! Dalla sua bocca voglio saperlo ! " E attraversava altre stanze quasi vuote , e spalancava altri usci , fino alla cameretta laggiù , in fondo , dove aveva dormito nei primi mesi , allora ! e dove era restata parecchie settimane quasi nascosta , vergognandosi di farsi vedere per le stanze da mamma Grazia , da Rocco , dalle altre persone di casa . E nell ' atto di stendere la mano al pomo di rame dell ' uscio , quasi la parete fosse sparita a un tratto , le parve di vedere il lettino con la coltre bianca , e il tavolino con lo specchio , e il lavamano di ferro , e le vesti appese al muro , e la cassa nuova di abete , tinta in verde , allato all ' uscio , con la biancheria che ella si era cucita da sé , con le calze che si era lavorate da sé a casa sua , prima che il marchese si risolvesse di farla venire là , seccato di andare da lei , di notte , a ora tarda , in quel remoto vicoletto dov ' ella abitava ... Stese la mano . L ' uscio resistette . " Chi è ? ... Mamma Grazia !..." Quella voce grossa di stizza l ' atterrì . Se ella avesse risposto e si fosse fatta riconoscere , il marchese certamente non avrebbe aperto . E girò di nuovo il pomo , quantunque avesse già capito che l ' uscio era chiuso dall ' interno . Sentì un rumore di oggetto duro buttato sul tavolino ; sentì lo scricchiolio della seggiola smossa ... " Tu ! ... Tu ! " E il marchese indietreggiò alla vista inattesa . Indietreggiò anche lei davanti a quell ' aspetto sconvolto . " Perdoni , voscenza ! " Non gli aveva mai parlato altrimenti , anche negli istanti più intimi , piena di gran rispetto per colui che ella aveva sempre stimato , più che amante , padrone . Uscito fuori e richiuso l ' uscio dietro a sé , il marchese la interrogava con sguardi feroci , stringendo i pugni , rialzando le larghe spalle , quasi volesse avventarsele contro . " Senta , voscenza ! " , ella pregò . " Farà poi quel che vuole , ma senta , per carità ! " Sembrava invecchiato di dieci anni , con la faccia non rasa da parecchi giorni , coi folti capelli in disordine . " Chi sa chi ti manda ! " , mugolò . " Domineddio ? O il diavolo ? " " Perché , voscenza ? " " Che vuoi ? Parla ! Spicciati ! " " Mi ha fatto chiamare la baronessa . Dice ... " " Che cosa dice ? " " Dice ... che sono stata io che ho fatto ammazzare mio marito ! " " E vieni a contarlo a me ? " " Lo vedo ! ... Non sono più niente per voscenza ... Mi scaccia come una cagna arrabbiata . Che ho fatto ? Che ho fatto ? Anche voscenza dunque crede ?..." " Che ti deve importare di quel che credo o non credo ? " " È un ' infamia ! " " Oh ! ... Ci sono peggiori infamie in questo mondo ! " " Ma che ho fatto , Madonna Santa ? " " Che hai fatto ? ... Che hai fatto ? ... Niente ! " Agrippina Solmo , sforzandosi di capire , andandogli dietro , lo supplicava con gli occhi pieni di lagrime . " Niente ! Niente ! " , ripeteva il marchese aggirandosi per la stanza , assorto nella triste idea che pareva lo torturasse , masticando parole che evidentemente non voleva lasciarsi sfuggire di bocca . " Me ne vado " , disse Agrippina Solmo , rassegnandosi . " Questa è l ' ultima volta che voscenza mi vede qui . Il Signore dovrebbe farmi cascare fredda prima di uscire dal portone ! " E fece atto di avviarsi . Il marchese si era voltato . Ella credette che stesse per risponderle qualche cosa . No ; la guardava soltanto , forse per accertarsi che andasse veramente via . " Le ho voluto bene ! " , ella si lamentava , senza che dal suo accento trasparisse nessuna intenzione di rimprovero . " L ' ho adorato come si adora Gesù sacramentato ! ... Mi ha preso dalla strada , mi ha colmata di benefici , lo so ! ... Ma in compenso , non le ho dato il mio onore , la mia giovinezza , il cuore , tutto ? Nessuno saprà mai quel che ho sofferto dal giorno che voscenza ... Quasi fossi stata uno straccio da buttar via ! Oh ! Era padrone di fare quel che le pareva e piaceva . Mi disse : " Devi giurare ! " . Ed io giurai , davanti al Crocifisso . Mi sarei fatta polvere per essere calpestata dai suoi piedi ! Crede forse voscenza che non sentissi repugnanza ? ... Che la coscienza non mi rimordesse ? ... Che importava ? Ero nel peccato ( quando è destino , una che può farci ? ) e restavo nel peccato come prima . Per questo avevo giurato , alzando la mano dritta davanti al Crocifisso ! ... E ora , me ne vado ! ... Mi scoppiava il cuore , se non parlavo ! ... È convinto voscenza che ho fatto ammazzare io Rocco Criscione ? ... Mi denunzi alla giustizia ! Mi faccia condannare a vita ! ... Ma no , voscenza non lo crede , non può crederlo !..." " Dici bene ! Non posso crederlo !..." E con voce ancora più cupa , il marchese soggiungeva : " Meglio per te e per me , se fosse stato così ! ... Chi t ' ha fatto venire in questo momento ? Domineddio o il diavolo ? " . Agrippina Solmo , incrociate desolatamente le mani e scotendo con atto di compassione la testa , riprendeva a lamentarsi con voce più fioca : " Non diceva così voscenza quando io le ripetevo : " Mi lasci stare ! Mi lasci stare ! " . E mia madre piangeva , poveretta : " È la tua disgrazia , figlia mia ! " . È stato vero ! Che m ' importa se ora non mi manca niente ? Casa , oro , roba , voscenza può riprendersi tutto ... Un ' altra non parlerebbe così ! E intanto la baronessa , il Signore la perdoni ! , dice che io vengo qui per tornare di nuovo con voscenza , per ... Mi vergogno di ripetere quel che mi ha rinfacciato ! ... Quando mai ? Quando mai ? ... Neppure allora che voscenza , ogni giorno : " Sei la padrona qui , sarai sempre la padrona ! " ... Oh , non si arrabbi ! ... Me ne vado ! ... Tutto avrei potuto credere , non questo di vedermi trattata così ! " È la tua disgrazia , figlia mia ! " Mia madre aveva ragione ! " . " Zitta ! Zitta ! " , urlò il marchese . Ella uscì , più turbata e più smarrita che non fosse venendo , e con qualche cosa nel cuore che somigliava a un rimorso . Quei torbidi sguardi del marchese le erano penetrati nelle carni come lama ghiaccia , l ' avevano frugata ne le più intime profondità della coscienza dove ella stessa non osava di guardare ; e le sembrava che vi avessero già scoperto la infedeltà che stava per commettere e che avrebbe certamente commesso , se il fucile dell ' assassino non avesse colpito Rocco Criscione tra le siepi di fichi d ' India di Margitello , mentr ' ella lo attendeva alla finestra , al buio , come si attende un amante ! V . Mamma Grazia , vedendola ricomparire , nell ' anticamera , l ' aveva rimproverata . " Siete contenta ? Quasi gli mancassero dispiaceri a quel povero figlio mio ! " Ella lo chiamava così da più di quarant ' anni . Anzi , ora che la casa era stata vuotata e dai matrimoni e dalle morti , e vi rimanevano soltanto il marchese e lei , il suo sentimento di maternità si era accresciuto fino al punto che in certi momenti le sembrava di non avergli dato il solo latte , ma di averlo partorito con gli stessi dolori con cui aveva messo al mondo la creaturina , frutto di un amore disgraziato , volata in paradiso pochi giorni dopo . Allora vivevano il marchese padre , e quella santa della marchesa , bella come una madonna , che la paralisi delle gambe inchiodava in fondo a un letto , dopo l ' aborto che l ' aveva tenuta più mesi tra la vita e la morte ! Ed erano in famiglia il cavaliere e la signorina , zii del marchese , che la chiamavano mamma anche essi quantunque belli e grandi . La signorina , divenuta baronessa , continuava a chiamarla mamma Grazia tuttavia , ed era vecchia come lei ... Il cavaliere , pure ! Ma per loro ella non sentiva nessuna tenerezza . Colui pel quale avrebbe preso passione e morte era il marchese nutricato col vivo sangue del suo petto . Infatti non sapeva darsi pace di vederlo diventato un altro da che avevano ammazzato Rocco Criscione . Si poteva dire che non mangiava e non dormiva più , quasi gli avessero tolto , con lui , metà della sua vita . Certe notti ella lo sentiva andare e venire su e giù per la camera , per le altre stanze . E si levava da letto e accorreva , mezza svestita : " Ti senti male , figlio mio ? Hai bisogno di qualche cosa ? " . " Niente , mamma Grazia . Dormite tranquilla ; niente ! " E mamma Grazia si addormentava recitando il rosario ; e riprendeva a recitarlo durante la giornata , appena terminato di fare quel po ' di pulizia che le sembrava urgente nella casa . Don Aquilante non riusciva a capire in che modo il marchese potesse vedersela attorno , tutta scapigliata , con certe vesti addosso che parevano cenci e certe ciabatte che le sfuggivano dai piedi a ogni due passi : " La pulizia non è davvero il forte di mamma Grazia ! " . " Povera vecchia " , rispondeva il marchese , " fa quel che può . " Poco , quasi niente . Per fortuna egli viveva come un orso . Pagava la mesata di socio al Casino , ma non vi andava mai . Con suo zio il cavaliere non parlava da anni . Dalla zia baronessa si faceva vedere alla sfuggita , soltanto nelle feste di Natale , di Capo d ' anno e di Pasqua , o quando la baronessa lo mandava insistentemente a chiamare . Col cavaliere Pergola , altro parente , l ' aveva rotta nel sessanta , perché , rivoluzionario e ateo , sedotta la figlia dello zio cavaliere , l ' aveva sposata solamente al municipio , dopo cinque anni di disonore per la famiglia , con due figli che crescevano come due bestioline e già bestemmiavano peggio del padre . Unico svago del marchese era la passeggiata , lassù , su la spianata del Castello , tra le rovine dei bastioni e delle torti abbattute dal terremoto del 1693 . Ne rimaneva ben poco . Il marchese grande , come chiamavano suo nonno quando viveva , non aveva avuto scrupoli di servirsi delle pietre intagliate di quelle storiche rovine , per rivestirne la facciata della sua casa ; e nessuno aveva osato opporsi a quell ' atto di vandalismo . Così ora il marchese , passeggiando per la spianata , con le mani dietro la schiena , in pianelle , vestito come si trovava , stimava quasi di essere in casa sua , e teneva udienze seduto su gli scalini di gesso dello zoccolo , sul quale anni addietro i missionarii liguorini avevano piantato una croce di legno che un colpo di levante aveva portato via sfasciandola , e non era stata sostituita . Verso il tramonto , i contadini del vicinato salivano lassù per osservare come si coricava il tempo e per dare un ' occhiata alla campagna ; e il marchese si degnava di attaccar discorso con loro ; e li interrogava , e dava consigli . E se c ' era qualcuno che osava di fargli osservare che si era fatto sempre così , da Adamo in poi e che era meglio continuare a far così , il marchese alzava la voce , lo investiva : " Per questo siete sempre miserabili ! Per questo la terra non frutta più ! Avete paura di rompervi le braccia zappando a fondo il terreno ? Gli fate un po ' di solletico a fior di pelle , e poi pretendete che i raccolti corrispondano ! Eh , sì ! Corrispondono al poco lavoro . E sarà ancora peggio ! " . Sembrava che stesse per azzuffarsi con qualcuno ; lo sentivano fin da piè della collina coloro che tornavano dalla campagna e ne riconoscevano la voce : " Il marchese predica ! " . Ormai sapevano quasi tutti di che si trattava . Durante l ' estate , venivano lassù a prendere una boccata d ' aria fresca anche parecchi galantuomini dal Casino , e il canonico Cipolla , dopo l ' ufficio del Vespro nella chiesa di Sant ' Isidoro . Ma il marchese evitava più che poteva di attaccar discorso con quei signori ; non voleva mescolarsi affatto nei loro torbidi intrighi di partiti municipali . Gli bastava pagare le tasse , che erano troppe ! Quei signori infatti non sapevano ragionare d ' altro che del sindaco che si lasciava menar pel naso dal segretario ; dell ' assessore per le liti , che rovinava il comune e i debitori di esso per la nota ragione : Fabbriche e liti , padre Priore ; dell ' assessore per l ' annona che chiudeva un occhio e anche tutti e due sul conto dei macellai e dei panettieri ... perché i migliori bocconi dovevano essere per lui ! ... Sempre le stesse accuse , per tutti , sempre una musica ! ... " Ah , lei , marchese , potrebbe fare un gran bene al comune !..." " Con lei sindaco , le cose andrebbero diversamente ! " " Ci vogliono persone pari a lei !..." Venivano lassù , come il diavolo , per tentarlo . Ma egli non li lasciava neppur finire : " E gli affari di casa mia ? Ho appena tempo di badare ad essi ! Gente sfaccendata ci vuole per servire il comune ! ... Buona sera , signori ! " . E scappava , quando non poteva lasciarli a prendere il fresco , e continuava le sue passeggiate in su e in giù , dal bastione agli scalini dello zoccolo , e dagli scalini al bastione , affondando i piedi tra le pianticine di malva che coprivano la spianata . Neppure col canonico Cipolla aveva molto piacere di discorrere . Che gli importava a lui , marchese di Roccaverdina , e del papa Pio IX e dei conventi e dei monasteri che il governo voleva abolire ? Il papa era lontano , e a Palermo c ' era la Monarchia che funzionava da papa pei siciliani . In quanto ai conventi e ai monasteri , certamente erano una risorsa per certe famiglie ... Ma i frati non avevano aiutato i rivoluzionari ? Ben fatto , se ora i rivoluzionari li ringraziavano coi calci ! ... Egli non voleva impicciarsi di politica , né d ' amministrazione comunale , né del papa , né dei conventi ! " Bado ai fatti miei , signor canonico ! E , vedete , i fatti miei sono laggiù , a Margitello ; e lassù , per le colline di Casalicchio ; e da questo lato , a Poggiogrande ; e da quest ' altro , a Mezzaterra , lungo il fiume ... E il papa qua sono io , e il padre guardiano pure ; stavo per dire : e la madre badessa anche ! " Il canonico Cipolla sorrideva , pensando che allora la madre badessa il marchese se la teneva chiusa in casa , e non era un bell ' esempio di moralità ! Intanto gli rispondeva : " Dite bene . Si parla per chiacchierare e per nient ' altro ! " . E lo lasciava a misurare col compasso delle gambe la spianata . In quel tempo , il marchese restava spesso lassù fino a tardi assieme con Rocco o con l ' avvocato . L ' avvocato gli raccontava le sue frottole spiritiche , seduto di faccia a lui sul bastione che sovrastava alla vallata , ed egli lo canzonava rudemente ; non ne aveva ancora paura . Intanto dietro le colline sorgeva la luna , enorme , rossastra , e montava su pel cielo , quasi arrampicandosi lesta lesta dietro le nuvole , inondando di luce biancastra la immensità della campagna , fino alle montagne lontane che si confondevano col cielo all ' orizzonte . E il marchese interrompeva l ' avvocato per indicargli : " Vedete quel lume laggiù ? È nella stalla di Margitello ; danno la paglia alle mule . Ora Rocco chiude le finestre della casina . Una , due , tre ! ... Sembra che un lume si accenda e si spenga . Continuate ! È Rocco che passa da una stanza all 'altra..." . Erano più di due mesi che il marchese tralasciava spesso quella passeggiata di cui sembrava non avesse potuto fare a meno . Infatti chi aveva bisogno di parlargli , in quelle ore , si avviava difilato lassù , sicuro di trovarlo a passeggiare o a tenere udienza su gli scalini di gesso dello zoccolo senza croce . Era andato soltanto quattro o cinque volte in campagna , non a Margitello , ma a Poggiogrande , a Casalicchio . E da due settimane non si muoveva di casa , mettendo mobili e oggetti sossopra , quasi per stancarsi con quel lavoro manuale ; ricevendo soltanto l ' avvocato che veniva , come le nottole , sempre di sera ; o qualcuno dei garzoni di Margitello mandato dal massaio a chiedere ordini , perché nessuno voleva assumersi la responsabilità d ' una risoluzione qualunque . Il garzone andava via grattandosi il capo . Oggi , un ordine ; domani , uno contrario . E se esitava : " Bestia ! Avresti dovuto capire ! " . Ci andava di mezzo lui . Mamma Grazia lo compativa : " Se non si fa la causa , questo inferno non finisce ! " . Ma ora che si trattava di giorni il marchese era di peggior umore del solito e sbraitava con don Aquilante : " Che istruttoria mi andate contando ? Che processo ? ... Tutto è imbastito male . Le testimonianze ? Le prove ? Basterà un soffio dell ' avvocato della difesa per buttarle giù ! Saremo daccapo . Dovrò stare ancora mesi e mesi con l ' animo sospeso ... " . " Perché ? È curiosa questa ! " " Perché se io me ne lavo le mani , diranno : " Al marchese non glien ' è importato niente del povero Rocco ! Chi muore giace e chi vive si dà pace " . E verranno fuori nuovi funghi ... Vedrete . " " Perché ? È curiosa questa ! " " Vi sembra curiosa , perché voi non vedete altro che la causa , la bella causa e la bella difesa che farete ... E se il giurì manderà assolto Neli Casaccio ? ... Qualcuno ... l ' ha ammazzato il povero Rocco , giacché è morto ... e non si è ammazzato con le proprie mani ... E così daccapo ! " " Attendiamo che il giurì abbia giudicato . Ero venuto per sapere l ' ora precisa della partenza . " " Quando vorrete . La carrozza è a vostra disposizione . Io non vengo . " " Siete citato anche voi . " " La mia deposizione è scritta nel processo ; possono leggerla . " " Ma gioverà anche la vostra presenza . I giurati , lo sapete , giudicano secondo le impressioni del momento , secondo la loro coscienza ; non hanno neppur bisogno di fatti precisi ... " E don Aquilante aveva dovuto stentare per indurlo ad andare assieme con lui alla Corte d ' Assise . Se n ' era quasi pentito . " Badiamo , marchese ! ... Badiamo ! " , egli si raccomandava . Ma il marchese non gli dava retta , e continuava a dar colpi di frusta alle mule , lanciandole in corsa vertiginosa per quelle rampe di stradone che giravano in declivio attorno al monte in cima al quale Ràbbato stava esposto ai quattro venti , che qualche volta sembrava se lo palleggiassero tra loro . " Badiamo , marchese ! " Invano Titta , il cocchiere , seduto in cassetta accanto al marchese , si voltava di tanto in tanto per rassicurarlo . Don Aquilante ricordava , raccapricciando , che appunto lungo quelle rampe le mule avevano preso , tempo fa , la mano al marchese , e lo avevano trascinato giù per la china , tra sterpi e sassi , come impazzite , fino all ' orlo del ciglione a precipizio , dove si erano fermate per miracolo ; e pensava che certi miracoli non si ripetono , se si ripetono i guai . Doveva ricordarselo , il marchese ! Invece le mule , spumanti di sudore , perdevano il fiato , smaniando sotto i colpi di frusta che piovevano fitti . Evidentemente il marchese sfogava contro di loro tutto il suo malumore , quasi l ' istruttoria ed il processo li avessero fatti quelle povere bestie e potesse essere colpa di esse se Neli Casaccio veniva assolto ! Erano trasvolati , come un lampo , accanto ai carretti coi testimoni , che scendevano senza fretta . Don Aquilante aveva intravisto Rosa Stanga , mastro Vito Noccia , Michele Stizza e non aveva avuto tempo di rispondere al loro saluto . Li invidiava . Stavano scomodi , sì , sui carretti , esposti alla polvere e al sole ; ma almeno andavano tranquilli , senza pericolo di rompersi la noce del collo . " Badiamo , marchese ! " E per distrarsi , don Aquilante si sforzava di pensare al marchese grande , di cui si raccontava ancora la storiella dei testimoni ... Quegli era un vero Roccaverdina ! ... Altri tempi , altri uomini ! ... Doveva vincere una lite ? Occorrevano prove ? E scriveva al suo agente , in paese : " Manda subito , subito , un ' altra carrettata di testimoni ! " . Si compravano a due tarì l ' uno ! ... Falsi , s ' intende ! Il marchese grande , oh ! oh ! non guardava tanto pel sottile ! La razza , su certi punti , è rimasta la stessa . Quando un Roccaverdina prende un drizzone , è capace di tutto , nel bene e nel male ! ... Anche a costo di far scavezzare il collo a chi non c ' entra ... " Badiamo , marchese ! " Il marchese però scendeva da cassetta appunto quando , raggiunta la pianura , lo stradone filava dritto a perdita d ' occhio , tra il frinire delle cicale su per gli ulivi e il zirlare dei grilli tra le stoppie . " Dicono che avremo la ferrovia fra quattro o cinque anni " " Anche i treni prendono la mano ai macchinisti negli scontri " , rispose il marchese , sorridendo stranamente . " E con le macchine è inutile gridare : Badiamo , marchese ! " VI . A Ràbbato si era già saputa , per telegrafo , la notizia della condanna di Neli Casaccio : " Quindici anni ! " . E due giorni dopo , i testimoni , di ritorno , erano assediati dalla gente che voleva conoscere tutti i particolari della causa . Neli , appena udito " Quindici anni ! " si era coperto il volto con le mani scoppiando in singhiozzi . Poi , levata in alto la mano destra , aveva gridato : " Signore , lo giuro al vostro divino cospetto : sono innocente ! E se non dico la verità , fatemi cascare morto , qui , davanti a voi ! " . Nella sala tutti gli occhi si erano rivolti verso il Crocifisso appeso alla parete dietro il seggio del Presidente , quasi il Crocifisso avesse dovuto dare davvero la risposta al gesto e alle parole del condannato . Ma i carabinieri , presolo per un braccio , lo avevano condotto via , che si reggeva male su le gambe e balbettante : " Poveri figli ! Poveri figli miei ! " . E la moglie ! Si era buttata ai piedi del Presidente della Corte , coi capelli disciolti , col viso inondato di lagrime , chiedendo grazia pel marito : " È innocente come Gesù Cristo , eccellenza ! " . Gli si era aggrappata ai ginocchi , disperatamente , né voleva lasciarlo . " Ma io non sono il Re , figliuola mia ! Le grazie può farle lui soltanto . " " Vostra eccellenza può tutto ! ... Vostra eccellenza ha in mano la giustizia ! ... Un padre di quattro bambini ! " Bisognò farle violenza per staccarla . E la gente , chi giudicava che Neli Casaccio era stato condannato a torto , chi a ragione . Non aveva egli detto : " Gli faccio fare una fiammata ? " . Questo dovrebbe insegnare a tenere in freno la lingua ; chi non parla non falla ! I signori del Casino di conversazione attendevano il ritorno del marchese di Roccaverdina e di don Aquilante per conoscere tutto l ' andamento della discussione e il verdetto dei giurati . Gli avevano negato fin le attenuanti ? Non era possibile ! Per ciò alcuni dei più curiosi si erano aggruppati in Piazza dell ' Orologio per fermare la carrozza al passaggio . E fu proprio una sorpresa il vedere la strana compiacenza del marchese che , sceso dalla carrozza assieme con don Aquilante , circondato da quei signori e seguito da una folla di persone , si avviò verso il Casino dove egli , quantunque socio , aveva messo piede due o tre volte in tanti anni , anche perché , secondo lui , vi si ammetteva facilmente troppa gentuccia . Il marchese sembrava trasfigurato . Da due giorni , don Aquilante lo guardava stupito e stava ad ascoltarlo ancora più stupito . I soci del Casino si erano schierati in semicerchio ; e , dietro i seduti , si pigiava la siepe dei curiosi che , invaso quel salone a pianterreno , stendevano il collo e si sollevavano su la punta dei piedi per sentir parlare il marchese o l ' avvocato seduti là in faccia sul canapè addossato al muro . Alcuni erano fin montati su gli zoccoli delle quattro colonne di finto marmo che reggevano la volta del salone , per vedere e udir meglio . Questo mosse a sdegno il marchese . " Che c ' è ? L ' opera dei pupi ? Che cosa vogliono tutti costoro ? Non siamo in Piazza dell ' Orologio qui ... Cameriere ! " E scoperto il poveretto del cameriere che si affaticava inutilmente a fare uscir fuori quegli intrusi , lo apostrofava : " Don Marmotta ! Ma che : prego , signori miei ! Prendeteli per le spalle se non sanno l ' educazione " . Allora parecchi soci si levarono da sedere , e cominciarono a spingere indietro la gente , che esitava e si voltava a guardare dopo aver fatto pochi passi , non sapendosi rassegnare a dover andar via senza cavarsi la curiosità . Intanto il marchese aveva cominciato a parlare . Ora , anche per lui il processo era stato imbastito maravigliosamente . Il giudice istruttore , dapprima , era andato tastoni , senza lume , senza guida . Aveva poi trovato il filo conduttore , e le prove erano balzate fuori , chiare e lampanti . " Ah , quel Procuratore del Re ! Un fiume di eloquenza . Gelosia ? Forza irresistibile ? Chiudiamo dunque le prigioni e lasciamo assassinare la gente ! ... Qui ci troviamo davanti a una premeditazione di lunga mano ! ... Sì , o signori giurati , c ' è la legge anche per coloro che disturbano l ' altrui pace domestica , che insidiano l ' onore delle famiglie ! Se tutti volessimo farci giustizia con le nostre mani , addio società ! Ognuno crede di avere ragione soprattutto quando ha torto . Soltanto il magistrato imparziale e giusto , perché non interessato , soltanto i giudici popolari istituiti per questo scopo ... " Sembrava che il Procuratore del Re fosse lui , e che quei soci , seduti in semicerchio là attorno , fossero i giurati che dovevano giudicare . La sua voce prendeva il solito tono alto , come quando egli teneva udienza lassù , nella spianata del Castello ; e la gente messa fuori del salone e rimasta davanti a l ' aperta grande vetrata poteva udirlo meglio che se fosse rimasta dentro , perché la voce rimbalzava per la sonorità della volta e si faceva sentire vibrante fin dal centro della piazza . " E così il povero avvocato della difesa si è vista chiusa la bocca prima di parlare ... Oh , non già che non abbia parlato ! Un ' ora e mezzo , con furia di gesti , battendo i pugni sul tavolino ... Se l ' è presa anche contro i pezzi grossi che autorizzano con l ' esempio le soperchierie dei loro dipendenti ! Come se , in questo caso , il marchese di Roccaverdina avesse detto a Rocco : " Va ' a rubargli la moglie a Neli Casaccio ! " . Povero avvocato ! Non sapeva dove sbatter la testa ; armeggiava con le braccia e con la lingua , dopo che il Procuratore del Re gli aveva troncato anticipatamente i soliti argomenti . La gelosia ! La forza irresistibile ! Si capiva che parlava unicamente per parlare . E poi ... voleva provar troppo . Processo d ' indizi ! Le testimonianze ? " Ho sentito dire ! .... Mi è stato detto ! .... Ha minacciato ! " " È un uomo feroce ; cacciatore di mestiere ! Si può decidere della libertà di un cittadino su così fragili basi ?"..." E il marchese rifaceva la voce e i gesti dell ' avvocato con evidentissimo accento d ' ironica commiserazione , ridendo perché i circostanti ridevano , lieto dell ' effetto prodotto su coloro che dovevano sembrargli proprio i giurati , o altri giurati da giudicare in appello , tanto egli si animava nel ripetere le frasi più altisonanti e più comuni dell ' avvocato , aumentando l ' ironica intonazione fino alla ripresa del Procuratore del Re che volle parlare l ' ultimo per dare il colpo di grazia ! " Una botta da maestro intanto l ' aveva già data il nostro avvocato qui . Poche parole , ma sostanziose , ma gravi , di quelle che non ammettono replica ... " Don Aquilante che , con le mani incrociate , gli occhi socchiusi , ora storceva le labbra , ora scoteva la testa , e sembrava di non accorgersi del mormorio di approvazione seguito alle parole del marchese , si scosse con un sussulto allo scatto di voce , che parve un tuono , con cui quegli rispondeva al dottor Meccio , detto San Spiridione non si sapeva perché . Il dottor Meccio , seduto proprio di faccia al marchese , era stato ad ascoltarlo a testa bassa , col mento appoggiato al pomo dorato della sua canna d ' India quasi più lunga di lui ; non si era mosso , né aveva fatto nessun altro segno di approvazione , né riso come tutti gli altri . E rizzandosi improvvisamente su le interminabili magre gambe - la sua vecchia tuba pareva dovesse arrivare a toccar la volta del salone - avea sentenziato : " L ' han condannato a torto . È il mio parere " . Il marchese era scattato : " Come torto ? Con tante prove ? Che ne sapete voi ? " . " È il mio parere . I giurati non sono infallibili . " " Chi ha dunque ammazzato Rocco ? " " Non lo ha ammazzato Neli Casaccio . " " Chi dunque ? Ci vuole un bel coraggio a parlare così ! Perché non siete andato a dirlo al giudice istruttore quand ' era tempo ? Non vi rimorde la coscienza di aver lasciato condannare , secondo voi , un innocente ? Ecco come siamo ! " È il mio parere ! " Ma il vostro parere non vale un fico contro la sentenza dei giurati ! Il giudice istruttore è stato dunque un bestione ? Il Presidente e i giudici della Corte di Assise sono stati pure bestioni ? Chi è dunque l ' assassino ? Dov ' è ? " " Non vi scaldate troppo , marchese ! " " Dite , dite : chi è stato l ' assassino ! Dov ' è ? " Il marchese , in piedi , pallido dalla collera , gesticolava , urlava , ripetendo : " Chi è stato l ' assassino ? Dov ' è ? " . " Può essere qui , tra noi , tra quella folla davanti la vetrata , e forse ride di me , di voi , dei giurati , dei giudici , della giustizia ! E se dico una sciocchezza , lasciatemela dire ! La parola è libera ! " San Spiridione gli teneva testa imperterrito , mentre parecchi tentavano di condurlo via per por termine a quella scena sconveniente , e altri circondavano il marchese pregandolo di compatire un presuntuoso che diceva sempre no quando uno diceva sì , per vizio d ' indole , per abitudine ... " E perché me lo dice in faccia ? L ' ho fatto forse io il processo ? L ' ho discussa io la causa ? L ' ho condannato io Neli Casaccio ? " E , tornato a sedersi , riprendeva la relazione daccapo , minuziosamente , riferendo le testimonianze a una a una , e l ' arringa del Procuratore del Re , e le arringhe degli avvocati ... " Tanto , a me che può importare se hanno condannato uno invece di un altro ? È affare dei giurati , dei giudici della Corte ... Disgraziatamente " , conchiuse , " per gli assassinii che commettono i medici ignoranti non c ' è processi né Corte di Assise !..." Ma il dottor Meccio non poté rispondere a questa frecciata . Era andato via borbottando : " Se il marchese si figura che il Casino sia la spianata del Castello ! " . VII . " Bene ! Bene ! " , disse la baronessa . " Ed ora che tutto è finito , mi darai retta , nepote mio ? " " Ho altro per la testa ! " , rispose il marchese . " Lo so , pur troppo : quella donnaccia . " " Non me ne parlate , zia ! " " Anzi debbo parlartene . " " È inutile , vi dico . Per me , è come se non esistesse più , ve lo giuro . " " Tu conosci le mie intenzioni . " " Vi sono grato e vi ringrazio , zia ! " " Il mio testamento è in mano del notaio Lomonaco . Non vorrai costringermi a rifarlo . " " Siete padrona disporre del vostro come vi pare e piace . " " Voglio che casa Roccaverdina rifiorisca . Tuo zio è uno scioperato . Ha già dato quasi fondo a tutto il suo patrimonio ; e suo figlio è più matto di lui . Della nepote non ragioniamo ; ha disonorato la famiglia . Vive in peccato mortale , sposata soltanto in municipio , per la tirannia di quell ' eretico marito che essa ha voluto per forza ... Se lo tenga ! " " Che possiamo farci ? Non è colpa nostra . " " Dammi retta . Suol dirsi : matrimoni e vescovati dal cielo son destinati . E questo di cui intendo parlarti è certamente tra i destinati , se non m ' inganno . Ricordi ? ... Sì , sì ; non c ' è stata nessuna promessa tra voi due ; non vi siete mai detta una parola di amore ; ma non occorreva dirla . Eravate troppo ragazzi allora , e gli occhi e gli atti dicevano assai più di qualunque parola . Così essa si è tenuta sempre come vincolata . Se si fosse chiusa in un monastero , non avrebbe potuto vivere più fuori del mondo . È rimasta sempre in attesa , non ha disperato neppure quando tu eri tutto di quella donnaccia e davi lo scandalo di tenerla in casa ... " " Ma zia ! " " Non m ' interrompere , lasciami dire . Parlo per tuo bene . " Il marchese chinò il capo rassegnandosi . Lo aveva mandato a chiamare col pretesto di consultarlo su certi miglioramenti da fare nel vigneto di Lagomorto . Ma egli , capito subito di che si trattava , si era preparato le risposte . Questa volta , però , a dispetto di ogni suo proposito , il marchese si sentiva imbarazzato da una strana fiacchezza di volontà . Da prima , lo avevano un po ' rassicurato le domande intorno alla causa e alla condanna di Neli Casaccio . E si era diffuso a posta nella narrazione per sviare la zia baronessa . Gli sembrava di vedere agitarlesi su le labbra gli insistenti consigli con cui lo assediava ogni volta che veniva a vederla , mandato a chiamare per lo più ; e per ciò aveva tentato di tirare in lungo il discorso , ad evitare la noia della temuta predica : Prendi moglie ! Si era però eccitato per la fissazione della baronessa che Agrippina Solmo avesse fatto ammazzare il marito con l ' intenzione di tornare ad essere quella che era una volta e raggiungere uno scopo lasciatosi sfuggire con l ' aver sposato Rocco Criscione . E appunto il vederlo eccitare appena gli era stato accennato questo sospetto , aveva spinto la baronessa a rompere ogni indugio . Egli aveva dovuto ascoltarla , rispondendole quasi sbadatamente , girando gli sguardi pel salone , fissando un ritratto , osservando un vecchio mobile , guardando i cani accovacciati sui cuscini dei loro due seggioloni , e che riposavano riaprendo di tratto in tratto gli occhi e alzando le teste , quasi capissero che non dovevano muoversi per non interrompere la conversazione . Dall ' alto di uno dei balconi era entrato improvvisamente uno sprazzo di sole in tramonto . La striscia di luce rossiccia aveva rischiarato per alcuni istanti il soprapporto dell ' uscio di faccia , e il marchese aveva strizzato gli occhi per distinguere le figure annerite di quel Giudizio di Paride malamente dipinto , cercando di distrarre anche con questo la sua attenzione dalla predica che la baronessa aveva cominciato a fargli e che minacciava di non finire più ! Poi , nella penombra della sera e mentre la zia gli evocava quel ricordo di giovinezza quasi scancellato dalla sua memoria , egli si era sentito prendere da una sottile angoscia di rimpianto che gli increspava la fronte e lo induceva a interromperla con quel " Ma zia ! " che non era un diniego , né una protesta , e non poteva avere nessuna efficacia per impedirle di continuare : " Lasciami dire ; parlo per tuo bene ... Io la vedo spesso da anni . Sempre la stessa ! Vestita sempre di scuro , come una vedova , poveretta ! E silenziosa , specialmente dopo il tracollo della sua famiglia , che è nobile quanto la nostra , nepote mio ... Faresti la felicità tua , e anche un ' opera buona ! Dignitosa , anzi orgogliosa in quella miseria che deve nascondersi , mai un accenno di te e della sua ostinata speranza . E quando io gliene parlai , tempo fa , divenne , prima , rossa rossa , poi impallidì , rispondendo soltanto : " Ormai , baronessa ! Sono vecchia ! " . A trentadue anni ? Non è vero . È fina , delicata , signorile . E quando sorride , sembra che tutta la sua persona si rischiari e si illumini e lasci scorgere l ' anima gentile e pietosa ... Perché non vuoi ? Perché ti ostini a vivere solo ? ... Che malia ti ha dunque fatto quella donnaccia ? " . Pur troppo , quella donnaccia avea dovuto gettargli addosso una terribile malia ; lo sentiva e fremeva . Ma la zia baronessa faceva peggio rammentandogliela ; egli ora tentava , appunto , di strapparsela dal cuore , insofferente della prepotenza e irritato della propria inettezza di vincerla e di liberarsene . Non amava più , odiava Agrippina Solmo ; ma l ' odio gliela teneva radicata nell ' animo più assai dell ' amore ! Ah , se la zia baronessa avesse saputo ! ... Egli però non aveva mentito giurandole : " Per me , è come se non esistesse più ! " . Non voleva vederla neppur da lontano ; le aveva interdetto di passare la soglia di casa Roccaverdina ! Intanto ... ! E si rizzò dalla poltrona , ripetendo : " Ho altro per la testa in questo momento . Ne riparleremo , zia ! " . I quattro canini , saltati tutt ' insieme giù dai seggioloni , e stiratisi e sbadigliato , circondavano il marchese , mostrando di riconoscerlo col dimenare festosamente le code e saltellargli attorno e abbaiare . La baronessa li guardava sorridendo dalla commozione . " Non fai loro neppure una carezza ! " , esclamò . Gli passava davvero ben altro per la testa in quel momento che accarezzare quelle decrepite bestie mezze spelate e con gli occhi pieni di cispa ! La zia baronessa aveva ragione . Perché egli non voleva ? Perché si ostinava a vivere solo ? E rientrando in casa , gli parve di rientrare in una spelonca . Mamma Grazia , che non aveva ancora acceso i lumi , venne ad aprirgli portando con una mano la sporca lumiera di terracotta stagnata , col lucignolo a olio , che essa adoprava in cucina . Dalla zia baronessa tutto era un gran vecchiume ; ma vi si scorgeva la sorveglianza d ' una intelligente e pulita padrona . Qua si sentiva il tanfo della trascuratezza , del disordine e dell ' abbandono . Dal giorno che quella - non la nominava più neppure col pensiero - era andata via , egli non aveva più badato a niente , lasciando che mamma Grazia facesse quel po ' che poteva , non osando di rimbrottarla , di sgridarla , per via dell ' età e del rispetto che le portava come nutrice e come vecchia persona di casa . Altra donna di servizio non voleva , anche per non fare dispiacere alla povera vecchia ; servitori non gli piaceva di averne attorno , perché li stimava indiscreti e ciarlieri . Era vita questa ? La solitudine ora gliene faceva sentire tutto il fastidio e la nausea . Vita bestiale ! Egli , marchese di Roccaverdina , godeva forse delle ricchezze ereditate ? I suoi massai , i suoi fittaiuoli godevano meglio di lui . Da più di dieci anni si era ridotto un selvaggio , schivando il commercio delle persone , arrozzendosi , chiuso in quella spelonca d ' onde usciva soltanto per fare quattro passi su la spianata del Castello , o per vivere in campagna , tra contadini che lo temevano e non gli volevano bene perché li trattava peggio di schiavi , senza trovar mai una buona parola per essi . Ah , la zia baronessa aveva ragione ! Perché non voleva ? Le altre volte la zia gli aveva parlato su le generali . Ora aveva precisato , pur non nominando colei che era stata la segreta aspirazione dei suoi sedici anni , quando timido ed esitante si era contentato di manifestare il sentimento che gli tremava in fondo al cuore soltanto con gli sguardi o con fanciullesche intimità di scherzi e di atti forse meno espressivi degli scherzi ; quando gli era bastato di scorgere o d ' indovinare , dal pudibondo contegno , che ella si era accorta e che acconsentiva con maggiore serietà di propositi , non mai smentita dopo . Ed egli l ' aveva dimenticata ! Ed egli l ' aveva offesa anteponendole quella donna poi divenuta sua tortura e suo castigo . Perché ora non voleva ? Non lo sapeva neppur lui ! Era seduto a tavola . Mamma Grazia , portato il vassoio dell ' insalata , vedendo che il marchese mangiava con aria cupa , evitando di guardarla e di rivolgerle la parola , si era fermata a osservarlo , incrociando le mani sotto il grembiale di traliccio . Due grigi cernecchi dei pochi capelli mal pettinati le si sparpagliavano su la fronte piena di grinze , cascandole sugli occhi , da uno dei quali , con gli orli delle palpebre rossi , non ci vedeva per un disgraziato accidente di molti anni addietro , quando , divezzato il marchese , era rimasta come serva dai Roccaverdina . " A che pensi , figlio mio ? " , ella disse teneramente . E all ' inattesa domanda il marchese faceva una rapida mossa di tutti i muscoli della faccia , quasi volesse , con essa , trafugare nel più oscuro posto del cervello i pensieri che lo tormentavano e nasconderli anche a se stesso . Ella , che aveva notato , altre due o tre volte , una mossa simile e in identiche circostanze , ne fu addolorata . " A me puoi dirlo " , soggiunse accostandosi alla tavola . " Sono la tua mamma Grazia ! " " Non trovo certe antiche scritture ; pensavo appunto dove cercarle " , rispose il marchese . " Giù , nel mezzanino ce n ' è una catasta . " " Dici bene . " " Ce n ' è tante altre anche in un baule . Io so qual è la chiave . " " Me la darai domani . " " Farò prendere aria a quelle stanze . Saranno piene di topi . Non vi è entrato nessuno da anni . " " Sì , mamma Grazia . " Non convinta della risposta , dopo alcuni momenti di silenzio , ella riprendeva : " Che ti cuoce , figlio mio ? Dimmelo . Pregherò il Signore e la Vergine Santissima del Rosario . Ho fatto dire una messa alle anime sante del Purgatorio perché ti diano la pace dell ' animo ... Senti : se è per quella ... richiamala pure ... Le farò da serva , come prima ! " . Il marchese alzò la testa e le spalancò gli occhi in viso , impaurito dalla chiaroveggente penetrazione di quella rozza e semplice creatura . " Oh , mamma Grazia ! ... È venuta qui ? Che ti ha detto ? Non voglio più vederla , non m ' importa più niente di essa ! ... Ti ha forse suggerito di dirmi così ? " " No , figlio mio ! ... Non irritarti ; ho parlato da vecchia stolida ! " Si era irritato , invece , per la vergogna di sentirsi quasi alla mercé degli altri . Non sapeva , non poteva più dissimulare dunque ? Allo sgomento che gli intorbidava lo sguardo , mamma Grazia , intimidita , replicò : " Non irritarti ! Ho parlato da vecchia stolida ! " . E andò via strascicando le ciabatte . VIII . Quantunque , il giorno dopo , mamma Grazia lo avesse avvertito ch ' ella aveva già dato aria al mezzanino , lasciando la chiave nella serratura dell ' uscio perché dalla scala interna nessuno passava , il marchese non era disceso a ricercare le vecchie scritture . Fatte attaccare le mule alla carrozza , era partito per Margitello . Titta , il cocchiere , si meravigliava di vedere il padrone rannicchiato in fondo alla carrozza chiusa , e insolitamente silenzioso . Aveva tentato , ma inutilmente , di fargli dire qualcosa . " Ci vuole la pioggia ! Guardi , voscenza ; non un filo d 'erba." La pianura si estendeva da ogni lato , con terreni riarsi dal sole e screpolati , con aride piante di spino irte sui margini dello stradone ... E si era alla fine di ottobre ! Qua e là , un paio di buoi attaccati all ' aratro si sforzavano di rompere le zolle indurite , procedendo lenti per la resistenza che incontravano . Qualche asino , un mulo , una cavalla col puledro dietro , pascolavano , legati a una lunga fune , o con pastoie ai piedi davanti , tra le poche stoppie non ancora abbruciate . " Quest ' anno la paglia rincarirà . Non vi sarà altro per le povere bestie ! " La carrozza , lasciato lo stradone provinciale , aveva infilato , a sinistra , la carraia di Margitello , tra due siepi di fichi d ' India contorti , polverosi , coi fiori appassiti su le spinose foglie magre e quasi gialle per mancanza di umore . Le mule trottavano , sollevando nembi di polvere e facendo sobbalzare la carrozza su le ineguaglianze del suolo . A un certo punto , le ruote avevano urtato in un mucchio di sassi che ingombrava metà della carraia . " Qui accadde la disgrazia ! " , disse Titta . Quel mucchio di sassi indicava il posto dove era stato trovato il cadavere di Rocco Criscione , con la testa fracassata dalla palla tiratagli quasi a bruciapelo dalla siepe accanto . Chi era passato di là in quei giorni vi avea buttato un sasso , recitando un requiem , perché tutti si rammentassero del cristiano colà ammazzato e dicessero una preghiera in suffragio di quell ' anima andata all ' altro mondo senza confessione e senza sacramenti . Così il mucchio era diventato alto e largo in forma di piccola piramide . Ma neppure questa volta Titta sentì rispondersi niente ; e frustò le mule , pensando a quel che sarebbe avvenuto a Margitello dove nessuno si attendeva l ' arrivo del padrone . Stormi di piccioni domestici , usciti alla pastura , si levavano a volo dai lati della carraia al rumore dei sonagli delle mule e delle ruote della carrozza , che ora correva su la ghiaia sparsa sul terreno a poca distanza dalla casina . Si scorgevano il recinto della corte e le finestre chiuse , a traverso gli alberi di eucalipti che la circondavano da ogni parte . Contrariamente alle previsioni di Titta , il massaio e i garzoni l ' avevano passata liscia . Il marchese avea visitato la dispensa , le stalle delle vacche , il fieno , la pagliera ; aveva ispezionato minutamente gli aratri di nuovo modello fatti venire da Milano l ' anno avanti , la cantina , le stanze di abitazione dei contadini , seguito dal massaio che gli andava dietro , timoroso di qualche lavata di capo ; e non aveva fiatato neppure quando allo stesso massaio era parso opportuno scusarsi per un oggetto fuori posto , per un ingombro che avrebbe dovuto essere evitato , per qualche arnese buttato là trascuratamente , guasto e non riparato . Poi il marchese era salito , solo , nelle stanze superiori ; e il massaio , dalla corte , gli vedeva spalancare le finestre , lo sentiva passare da una stanza all ' altra , aprire e chiudere cassetti di tavolini e di cassettoni , armadii , spostare seggiole e sbattere usci . Due o tre volte , il marchese si era affacciato ora da una ora da un ' altra finestra , quasi volesse chiamare qualcuno . Invece , avea dato lunghe occhiate lontano e attorno , per la campagna , o al cielo che sembrava di bronzo , limpido , senza un fiocco di nuvole da dieci mesi , infocato dal sole che bruciava come di piena estate . Tre ore dopo , egli era disceso giù aveva ordinato a Titta di riattaccare le mule , ed era ripartito senza dare nessuna disposizione , senza mostrarsi scontento né soddisfatto . A mezza strada della carraia di Margitello , là dove era il pezzo di terreno di compare Santi Dimauro , che aveva dovuto venderlo per forza , per evitarsi guai , il marchese , scorgendo dallo sportello il vecchio contadino seduto su un sasso rasente la siepe dei fichi d ' India , coi gomiti appuntati su le ginocchia e il mento tra le mani , avea ordinato a Titta di fermare le mule . Compare Santi rizzò la testa , e salutò il marchese sollevando con una mano la parte anteriore del berretto bianco , di cotone . " Voscenza benedica ! " " Che fate qui ? " , gli domandò il marchese . " Niente , eccellenza . Trovandomi al mulino , ho voluto dare uno sguardo ... " " Rimpiangete ancora questi quattro sassi ? " " Il mio cuore è sempre qua ! Verrò a morirvi un giorno o l 'altro." " E avete faccia di lagnarvi , dopo che ve li ho pagati settant ' onze ? " Il vecchio si strinse nelle spalle , e riprese la sua positura . " Montate in serpe con Titta " , soggiunse il marchese . " Grazie , voscenza . Ho lasciato l ' asino al mulino ; vo ' a riprenderlo , con la farina . " Titta si era voltato per convincersi se il padrone avesse parlato sul serio invitando compare Santi a montare in serpe , tanto gli era parsa straordinaria la cosa ; ma la sua curiosità rimase insoddisfatta . Il marchese gli accennò con la mano di tirar via , e le mule si rimisero al trotto al primo schiocco di frusta . Lungo la ripida salita , Titta avea risparmiato le povere bestie . Alla svoltata della Cappelletta però , da dove lo stradone comincia a salire dolcemente , egli faceva riprendere il trotto ; e pel movimento a sbalzi , i sonagli delle testiere squillavano all ' ombra degli ulivi e dei mandorli che sporgevano dietro i ciglioni le chiome grige e verdognole tra cui stridevano alcune cicale ritardatarie , illuse forse dal persistente caldo che l ' estate durasse ancora . " Che c ' è ? " , domandò il marchese all ' improvviso arrestarsi della carrozza . E , affacciatosi allo sportello , vide l ' avvocato don Aquilante , con le lunghe gambe penzoloni dal parapetto di un ponticello , il cappellone di feltro nero , a larghe falde , che gli riparava dal sole , come un ombrello , la faccia sbarbata , con la grossa canna d ' India tenuta ferma da una mano sul paracarro sottostante . Don Aquilante socchiuse gli occhi , scosse la testa con l ' abituale movimento , portò l ' altra mano allo stomaco , quasi volesse reggere la cintura rilasciata dei calzoni , e scese dal parapetto , aggrottando le sopracciglia , stringendo le labbra con l ' aria di un uomo importunatamente disturbato . " Qui , con questo sole ? " , disse il marchese aprendo lo sportello della carrozza . Don Aquilante fece soltanto una mossa che voleva significare : se sapeste ! e , accettando l ' invito espressogli con un gesto , montò accanto al marchese . Le mule ripartirono al trotto . " Qui , con questo sole ? " , tornò quegli a domandare . " Voi siete scettico ... Non importa ! ... Vi convincerete un giorno o l ' altro ! " , rispose don Aquilante . Il marchese sentì corrersi un brivido per tutta la persona . Pure fece il bravo , sorrise ; e quantunque avesse pregato don Aquilante di non più riparlargli di quelle cose , ed ora ne sentisse più che mai invincibile terrore , provò un impeto di sfida per vincere la sensazione che gli sembrava puerile in quel punto , all ' aria aperta e con tutta quella luce . " Ah ! Venite a cercare gli Spiriti fin qui ? " " L ' ho seguito a dieci passi di distanza , senza potere raggiungerlo . Ora è agitato ; comincia ad aver coscienza della sua nuova condizione ... Voi non potete intendere ; siete fuori della verità , tra la caligine dei pregiudizi religiosi . " " Ebbene ? " , balbettò il marchese . " Un giorno vi persuaderete , finalmente , che io non sono un allucinato , né un pazzo . Vi sono persone " , soggiunse con severo accento , " che posseggono facoltà speciali per vedere quel che gli altri non vedono , per udire quel che gli altri non odono . Per esse , il mondo degli uomini e quello degli Spiriti non sono due mondi distinti e diversi . Tutti i santi hanno avuto questa gran facoltà . Non occorre , però , di essere un santo per ottenerla . Particolari circostanze possono accordarla a un meschino avvocato come me ... " " E non vi è riuscito a raggiungerlo ! " , disse il marchese , con accento che avrebbe voluto essere ironico e tradiva intanto l ' ansia da cui era turbato . " Si è fermato presso il ponticello ed è rimasto un istante in ascolto ; poi , tutt ' a un tratto , udito lo strepito dei sonagli delle mule e il rumore delle ruote della vostra carrozza che saliva per la rampa sottostante , si è precipitato giù pel ciglione dirimpetto . Evidentemente , ha voluto evitare d ' incontrarsi con voi . " " Perché ? " " Ve l ' ho detto . Egli comincia ad aver coscienza della nuova condizione . In questo caso , tutto quel che rammenta la vita ispira orrore . È il più penoso dell ' altra esistenza . Rocco che già si accorge di non essere più vivo ... " Il marchese non osava d ' interromperlo , né osava di domandarsi se colui che gli parlava in quel modo avesse smarrito il senno o fosse ancora in pieno possesso della ragione . A furia di udirlo discorrere di queste stramberie , come il marchese soleva chiamarle , si sentiva attratto da esse , non ostante che da qualche tempo in qua gli ispirassero una gran paura del misterioso ignoto , a dispetto del suo scetticismo e delle sue credenze religiose . E l ' Inferno ? E il Paradiso ? E il Purgatorio ? Don Aquilante li spiegava a modo suo ; ma la Chiesa non dice che si tratta di cose diaboliche ? Titta aveva spinte le mule al gran trotto , per fare una bella entrata in paese con schiocchi di frusta , gran tintinnio di sonagli e rumore di ruote ; e questo distrasse il marchese dal torbido rimescolio di riflessioni e di terrori che gli passava per la mente mentre don Aquilante parlava . Rimescolio di riflessioni e di terrori che lo riprendeva però appena posto il piede in quelle stanze deserte dove non si udiva altro di vivente all ' infuori dello strasciar delle ciabatte di mamma Grazia e del borbottio dei suoi rosarii , quando essa non aveva niente da fare . " Ho lasciato la chiave nella serratura dell ' uscio " , gli rammentò mamma Grazia . E il marchese , per occuparsi di qualche cosa , quantunque veramente non avesse nessuna vecchia scrittura da ricercare , scendeva giù nel mezzanino . Mamma Grazia aveva dato aria a quei due stanzoni , ma il tanfo di rinchiuso prendeva alla gola ciò non ostante . Larghe amache di ragnateli pendevano dagli angoli del soffitto . Un denso strato di polvere copriva i pochi vecchi mobili sfasciati , le casse , le tavole rotte che ingombravano la prima stanza e vi si distinguevano appena , perché essa prendeva luce da l ' altra che rispondeva su la via . Entrato quasi diffidente , arricciando il naso pel forte puzzo di muffa , strizzando gli occhi per vedervi , il marchese si era fermato più volte a fine di raccapezzarsi . Tutta roba da buttar via ! Era là fin da quando viveva il marchese grande . Nessuno aveva mai pensato di fare un bel repulisti ; lo avrebbe fatto fare lui e subito . Ma pur pensando a questo , tornavano a frullargli nella testa le parole di don Aquilante , quasi qualcuno gliele ripetesse sommessamente dall ' angolo più riposto del cervello : " Ha voluto evitare di scontrarsi con voi ! Comincia ad aver coscienza della sua condizione ! " . Ormai ! Che doveva importargli delle stramberie dell ' avvocato ? ... Ma se fosse vero ? Eh , via ! ... Ma , infine , se fosse vero ? ... E si arrestò con un senso di puerile paura , appena passata la soglia dell ' altra stanza . La stessa angosciosa impressione di una volta , di molti e molti anni addietro ! Allora aveva otto o nove anni . Ma allora il lenzuolo che avvolgeva il corpo di Cristo in croce , di grandezza naturale , appeso alla parete di sinistra , non era ridotto a brandelli dalle tignuole ; e non si affacciavano dagli strappi quasi intera la testa coronata di spine e inchinata su una spalla , né le mani rattrappite , né i ginocchi piegati e sanguinolenti , né i piedi sovrapposti e squarciati dal grosso chiodo che li configgeva nel legno . La vista di quel corpo umano , che il lenzuolo modellava avvolgendolo , lo aveva talmente impaurito da bambino , ch ' egli si era aggrappato al nonno , al marchese grande , da cui era stato condotto là , ora non si rammentava più perché ; e i suoi strilli avevano fatto accorrere mamma Grazia e la marchesa nuova non ancora assalita dalla paralisi . Il nonno aveva tentato di convincerlo che quello era Gesù Crocifisso , e che non ne doveva aver paura ; ed era salito sulla cassapanca sottostante per togliere gli spilli dal lenzuolo e fargli vedere il Signore messo in croce dai Giudei , del quale la mamma gli aveva raccontato la storia della passione e morte , un venerdì santo , prima di farlo assistere nella chiesa di Sant ' Isidoro alla sacra cerimonia della Deposizione . Anche quella volta egli aveva strillato dalla paura , come altri bimbi suoi pari ; e mamma Grazia era stata costretta a portarlo via in collo facendosi largo a stento tra la folla delle donne accalcate nella chiesa quasi buia , e singhiozzanti e piangenti , mentre un prete picchiava con un martello sul legno della croce per sconficcare i chiodi del Crocifisso , e una tromba squillava così malinconicamente che sembrava piangesse anch ' essa . Questi ricordi gli eran passati , come un baleno , davanti agli occhi della mente ; e intanto la paura di bambino si riproduceva in lui ugualmente intensa , anzi raddoppiata dalla circostanza che il vecchio lenzuolo , ridotto in brandelli , rendeva più terrificante quella figura di grandezza naturale , che sembrava lo guardasse con gli occhi semispenti e volesse muovere le livide labbra contratte dalla suprema convulsione dell ' agonia . Quanti minuti non aveva avuto forza e coraggio d ' inoltrarsi né di tornare addietro ? Quanto poté vincersi e dominarsi , aveva le mani diacce e il cuore che gli batteva forte . E non riusciva a formarsi un ' esatta idea del tempo trascorso . S ' impose però , facendosi violenza , di fissare il Crocifisso , anzi di accostarsi ad esso . E soltanto dopo che si sentì un po ' tranquillo , uscì dallo stanzone , indugiò un istante nell ' altro , e chiuse l ' uscio a chiave . Ma nel salire le scale gli sembrava che quegli occhi semispenti continuassero a guardarlo a traverso la spessezza dei muri , e che quelle livide labbra contratte dalla suprema convulsione dell ' agonia si agitassero , forse , per gridargli dietro qualche terribile parola ! IX . Don Silvio La Ciura si era alzato più volte dal tavolino dove teneva aperto davanti a sé uno dei quattro tomi del breviario . Quella sera sembrava che i venti di levante e di tramontana si fossero dati la posta a Ràbbato per una sfida di gara ; e soffiavano , fischiavano , stridevano , urlavano , strisciando lungo i muri delle case , scotendo le imposte , sconvolgendo le tegole sui tetti , azzuffandosi agli svolti delle cantonate , pei vicoli , nelle piazze con gridi rabbiosi , con ululi prolungati , ora vicini , ora lontani , che davano i brividi al povero prete . Ai ripetuti assalti , l ' imposta poco solida del balconcino della sua cameretta avea minacciato di cedere , di spalancarsi , di lasciar invadere la casa da quel che sembrava un nemico assediante , inasprito sempre più della resistenza che trovava . Don Silvio , interrompendo la recita dell ' ufficio , era stato costretto a puntellarla con un pezzo di tavola e con una stanghetta . Ma quantunque rassicurato , si arrestava spesso a metà d ' un versetto di salmo , e si sentiva diventare piccino piccino a quegli ululi , a quegli impeti fischianti che facevano fin tintinnare , a intervalli , la piccola campana del vicino monastero di Santa Colomba , o buttavano , di tratto in tratto , sul selciato della via qualche tegola o qualche vaso da fiori che vi si fracassavano con pauroso rumore . La sua casetta a un solo piano , all ' angolo del vicoletto breve e contorto , investita da un lato dal vento di levante e , di faccia , dal tramontano , sembrava vacillasse . Tutti gli usci delle stanze si agitavano e i vetri delle finestre e del balconcino trabalzavano , e sul tetto era un continuo acciottolio di tegole , quasi vi spasseggiasse a salti un grosso animale . Don Silvio levava gli occhi dal breviario , tendeva le mani giunte alla Madonna Addolorata appesa al capezzale del lettino , invocandola , o si rivolgeva al Crocifisso di ottone che aveva davanti sul tavolino : " Sia fatta la vostra santa volontà , Signore ! Abbiate pietà di noi , Signore ! " . E si sarebbe detto che i venti , indispettiti di quella preghiera , assalissero allora con maggior violenza la casetta , e urlassero con più forza dietro la porta , dietro le finestre e il balconcino . Per ciò don Silvio rimaneva un po ' incerto se quei colpi che gli era parso di udire alla porta di casa provenissero dal rabbioso furore del vento o da qualche persona che veniva a chiedere per un moribondo la sua opera spirituale . Di là , la vecchia sua sorella lo chiamava : " Silvio ! Silvio ! Non senti ? Picchiano " . Scesi con un lume in mano gli scalini di gesso della scaletta , egli avea domandato da dietro la porta : " Chi siete ? Che volete ? " . " Aprite , don Silvio ! Sono io . " " Oh , signor marchese ! " , egli esclamò stupito , riconoscendolo alla voce . E posato il lume su uno scalino , toglieva la stanghetta di sorbo che sbarrava trasversalmente la porta di entrata . Una folata di vento spense il lume . " Lasciate fare a me " , disse il marchese , richiudendo subito la porta e puntellandola forte con una mano , mentre con l ' altra cercava tastoni la stanghetta che don Silvio aveva appoggiato in un angolo . " Ho i cerini " , soggiunse , dopo di averla rimessa trasversalmente a posto , introducendone i capi nelle due buche laterali che dovevano tenerla fissa . E riaccese il lume . " Signor marchese ! Che accade ? ... A quest ' ora ? ... Con questo inferno scatenato ? " Alto , robusto , con la cappotta di panno scuro il cui cappuccio gli nascondeva metà della faccia , il marchese di Roccaverdina sembrava un gigante di fronte al magro corpicino del prete , in quella cameretta imbiancata a calce e che aveva , soli mobili , il tavolino con su un crocifisso di ottone , i volumi del breviario e poche carte alla rinfusa , il lettino con la coperta bianca e quella Madonna Addolorata al capezzale , e due seggiole col piano rozzamente impagliato , una davanti al tavolino e una accanto al letto . " Permettete " , disse il marchese sbarazzandosi della cappotta che buttò su la seggiola più vicina . Don Silvio non osava di tornare a interrogarlo , dopo che non avea ricevuto nessuna risposta a piè della scala . Il marchese si passò più volte le mani su la faccia , si tolse di capo il berretto di martora , posandolo su la cappotta ; poi , quasi facesse uno sforzo , disse : " Voglio confessarmi ! " . E scorgendo l ' occhiata di stupore di don Silvio , soggiunse : " Ho anche fretta " . " Eccomi " , rispose il prete . " Un momento , e vengo subito . " Andò di là , rassicurò sua sorella mezza cieca e malaticcia , senza dirle chi fosse venuto a trovarlo , e tornando nella cameretta chiudeva dietro a sé gli usci delle altre poche stanze . Il marchese era rimasto in piedi , e l ' ombra della sua persona proiettata dal lume si disegnava nera e ingrandita su la parete bianca , ingombrandola con la larghezza delle spalle e del torace , toccando la volta del soffitto con la testa attorno a cui si sparpagliavano , enormi come tentacoli di polipo , i ciuffi di capelli che egli aveva arruffati con rapido atto delle dita irrequiete . Don Silvio intanto , cavata dalla cassetta del tavolino una stola di stoffa scura con due crocette di gallone di argento nelle estremità , se la passava dietro il collo , facendone ricadere i lembi sul petto . Tolse dal tavolino il lume , posandolo per terra nella stanza accanto , vicino all ' uscio , in modo che la cameretta restasse in penombra ; e sedutosi su la seggiola davanti al tavolino e fattosi il segno della croce , ripeté : " Eccomi ! " , invitando nello stesso tempo , col gesto , il marchese a inginocchiarsi . Il marchese esitò un istante . Volgendosi inquieto verso il balconcino contro cui il vento faceva impeto , tendeva l ' orecchio all ' urlo selvaggio che , imboccato il vicolo , passava rapidamente oltre , seguito da altri ululi , da altri fischi , da altri stridi quasi umani che passavano pure rapidamente oltre in sinistra rincorsa , lasciandosi dietro un intervallo di morto silenzio più sinistro di loro . Così , durante uno di questi intervalli , egli poté udire benissimo le gravi parole che il confessore gli rivolgeva a bassa voce , dopo di averlo aiutato a recitare il confiteor . " Dimenticate ora la mia povera persona e il misero luogo dove vi trovate . Al cospetto di quel Dio che vi legge nel cuore , e che è Padre di misericordia e di perdono , confessate umilmente le vostre debolezze , i vostri falli , giacché la sua santa grazia vi ha spinto a questo atto per la vostra eterna salute . " La voce di don Silvio aveva preso un accento solenne ; e il marchese che , quantunque ginocchioni , si trovava con la fronte all ' altezza della testa del prete sorretta da un braccio appoggiato al tavolino , rimase stupito della severa dignità di quel viso pallido , emaciato dai digiuni e dalle penitenze , che nelle circostanze ordinarie aveva un ' umile espressione di sorridente dolcezza e di bontà quasi femminile . Per vincere quest ' impressione che lo aveva assai turbato , il marchese aspettò che il vento riprendesse a soffiare e a urlare ; e giusto nel momento in cui parve che esso volesse trascinar via nella sua furia tutte le case del vicolo , balbettò : " Padre , ho ammazzato io Rocco Criscione ! " . " Voi ! Voi ! " , esclamò don Silvio con voce tremante , sollevandosi a metà da sedere , tanto gli era sembrato enorme quel che aveva udito . " Meritava di essere ammazzato ! " , soggiunse il marchese . " Dunque non siete pentito del fallo , figlio mio ! " , esclamò il prete riprendendo alquanto la sua calma . " Sono qui , ai piedi vostri , per ottenere il perdono . " " E avete permesso " , riprese quegli severamente , " che l ' umana giustizia condannasse un innocente ? " " L ' accusa non è venuta da parte mia . " " Voi però non avete fatto niente per impedire quest ' infamia ! " " È colpa dei giurati e dei giudici , se lo han condannato a torto , quasi senza prove . " " E perché , perché avete ammazzato Rocco Criscione ? " " Se lo meritava ! " " Chi vi ha dato il diritto di farvi arbitro della vita e della morte d ' una creatura di Dio ? " " Giacché Dio lo ha permesso ... " " Oh ! Non bestemmiate a questa maniera per scusarvi e giustificarvi . " " Il Signore ci toglie il senno in certe circostanze . " " Quando meritiamo tale castigo ! " " Ero pazzo , forse ... certamente ... in quella terribile notte ! " " Ma dopo ? Non avete riflettuto , non avete sentito rimorsi ? " " Oh , padre ! Che giornate e che nottate per lunghi mesi ! " " Ebbene ; era la voce di Dio che vi premeva , vi consigliava , vi chiamava ... " " E sono venuto ! ... Lasciatemi parlare ; non mi togliete con la vostra severità la forza di dirvi tutto . Aiutatemi anzi , siate misericorde ! " " Dite , dite , figliuolo mio ! Vi assisteranno la Beata Vergine e i santi da voi invocati col confiteor . " Ah ! Perché il vento taceva in quel momento ? Il marchese aveva paura della sua stessa voce , davanti a quel sant ' uomo , nella penombra della nuda cameretta . Ma già egli aveva pronunciato le fatali parole : " Ho ammazzato io Rocco Criscione ! " . Quel segreto , da cui era stato torturato tanti e tanti mesi , gli era finalmente sfuggito di bocca ! Ed ora egli sentiva bisogno , più che di accusarsi , di difendersi , di scolparsi anche ! Dopo che la giustizia umana non poteva più colpirlo , si sentiva oppresso dal terrore della giustizia divina . Gli sguardi semispenti di quel gran Crocifisso lo inseguivano fin là , dal mezzanino ; e ora , quasi le avesse sotto gli occhi , egli vedeva agitarsi quelle livide labbra che gli era parso volessero pronunziare la parola : Assassino ! E gridarla forte perché tutti la udissero e tutti apprendessero ! Invano egli aveva tentato di persuadersi che tutto questo era opera della sua immaginazione esaltata . I sentimenti religiosi con i quali era stato educato dalla madre , attutiti dall ' età , dai casi della vita , dalla poca frequenza con cui li aveva praticati specialmente in questi ultimi anni , suscitati quel giorno dalla vivissima impressione dell ' inattesa vista del Crocifisso , gli erano rifioriti , da una settimana , nel cuore con la stessa semplicità , con la stessa sincerità di quand ' era fanciullo . Egli vi aveva opposto , sì , una specie di resistenza , quasi per istinto di conservazione , di difesa personale ; ma quella notte , nello sconvolgimento della natura , il suo coraggio , il suo orgoglio avevano vacillato , avevano ceduto . Ed era uscito di casa , spinto pure dalla certezza che nessuno , durante la tempesta scatenatasi su Ràbbato , lo avrebbe visto entrare dal prete , nessuno avrebbe potuto sospettare niente dell ' atto ch ' egli andava a compire . Per questo non era umile davanti al confessore , per questo si ostinava a ripetere : " Se lo meritava ! " , parlando dell ' ucciso . Visto che il marchese intendeva di diffondersi nella narrazione , e comprendendo che avrebbe sofferto stando lungamente in ginocchio , don Silvio lo interruppe : " Per le facoltà accordatemi , vi dispenso di continuare a confessarvi ginocchioni . Sedete ; potrete parlare più liberamente " . Il marchese obbedì grato di quel che gli pareva un giusto riguardo alla sua persona ; e riprese : " Mia zia diceva bene : non dovevo sposare quella donna , per l ' onore della nostra famiglia dove non è mai avvenuto nessun incrociamento con sangue basso ... Ma io non sapevo staccarmene . Convivevo da quasi dieci anni con lei ... " . " In peccato mortale " , suggerì il prete . " Come tanti altri " , replicò il marchese . " La società non è un convento di frati che hanno fatto voto di castità . La carne ha le sue imposizioni ; e i pregiudizi sociali sono talvolta più potenti delle stesse leggi umane e divine . Ho fatto male , come tanti altri ; non mi accorgevo di far male . Eppure volevo impedirmi di arrivare fino all ' eccesso paventato da mia zia e dagli altri miei parenti . Ci sarei arrivato più tardi , se non avessi preso la risoluzione ... Fu un patto , fra noi tre . Una sera , chiamai Rocco e gli dissi : " Devi sposare Agrippina Solmo ... " . Contavo su la devozione di lui , su la sua fedeltà . Rispose : " Come vuole voscenza " . " Dovrai però essere suo marito soltanto di nome !..." Non esitò ; rispose : " Come vuole voscenza " . " Giuralo ! " Giurò ... Poteva rifiutarsi ... " " Ma è stato un gran sacrilegio ! " , esclamò il prete . " Allora , chiamai lei . Ero sicuro della sua risposta . Per quasi dieci anni , l ' avevo vista davanti a me umile , obbediente come una schiava , senza ambizioni di sorta alcuna . Questo formava la sua forza , il suo potere sul mio cuore . Le dissi : " Devi sposare Rocco !..." Mi guardò supplicante , ma rispose anche lei : " Come vuole voscenza ! " . " Sarai però sua moglie soltanto di nome , per l ' occhio della gente ; giuralo ! " E giurò ... Poteva rifiutarsi ... " " È stato un gran sacrilegio ! Al concubinato avete sostituito l ' adulterio ! " , lo interruppe con accento di grande tristezza don Silvio . " Non dovevo , non potevo sposarla io , e la volevo sempre mia . Non badai ad altro . Nel mio cuore c ' era allora una tempesta assai più tremenda di questa che sconvolge l ' aria fuori ... Voi siete un santo ... non potete intendere ... " Le parole gli morirono su le labbra . I due venti in contrasto riprendevano in quell ' istante i loro ululati , i loro stridi ; urtavano alle imposte , strisciavano lungo i muri , pel vicolo , come una masnada in rivolta , inseguentisi , e la campanella di Santa Colomba tintinnava , quasi annunziasse lamentosamente un prossimo disastro . " Avrei voluto subito prevedere che esponevo quei due a un gran cimento ! " , continuò il marchese coprendosi il viso con le mani . " Ma la provata devozione di Rocco mi affidava ; ma la gratitudine e l ' affezione , non meno provate , di essa mi affidavano ancora più ! E l ' ostacolo apparente metteva un sapore nuovo nella mia vita ; non godevo di altro ! Per compensare Rocco del suo sacrificio , gli lasciavo mano libera . A Margitello , a Casalicchio , a Poggiogrande , il padrone era lui . Spendeva e spandeva con le donne ; tanto meglio . Mi pareva rassicurante segno di fedeltà al giuramento . A lei avevo regalato , in dote , anche quella casa vicino a casa mia . Essa veniva da me tutti i giorni , con la scusa di aiutare nelle faccende mamma Grazia , che non ha mai sospettato niente , e che la soffriva malvolentieri . E davanti a tutti , io conservavo con gran scrupolo le apparenze . Mi son divagato con questo giuoco ... fino all ' istante che cominciò a infiltrarmisi nell ' animo il bieco sospetto . Per quali indizi ? Non saprei dirlo precisamente . Perdei la pace . Ella se n ' accorse subito ; e il suo contegno più non fu schietto e sincero come prima . Ah , che fiera trafittura pel mio cuore ! La gelosia mi faceva spalancare gli occhi su ogni minimo atto di Rocco e di lei , ma mi dava insieme forza di dissimulare . Ora egli non correva più dietro alle donne . Aveva perseguitato con le sue insistenze la bella moglie di Neli Casaccio ... Poi , si era chetato ; lo ha confermato pure essa , nella sua deposizione davanti al giudice istruttore ... Perché ? Come mai ? ... Avrei dovuto prevederlo ! ... Erano sposi davanti alla Chiesa e alla legge ; erano giovani e costretti a vivere nella stessa casa , a vedersi quasi tutti i giorni ... Ma ... non avevano accettato il patto ? Non avevano giurato ? Se si fossero presentati a me e mi avessero confessato : " Non vogliamo , non possiamo più ! " io ... non so che cosa avrei risposto , che cosa avrei fatto . Avrei perdonato forse , li avrei sciolti dal giuramento ... Invece ... " " E della legge di Dio non vi ricordate mai ? " " Voi siete un santo ; non potete intendere ! Ella giunse fino a non nascondermi che colui le faceva pena ; fino a pretendere che le apparenze fossero conservate anche davanti a lui ! ... Me la sentivo sfuggire di mano ; perdevo la testa pensando all ' infame tradimento che quei due mi avevano fatto o stavano per farmi . Ingrati ! Spergiuri ! Dissimulavo tuttavia . Volevo essere certo ... O tutta mia , o né mia né di altri ! Pensiero fisso che mi ribolliva nel cervello , e mi offuscava la ragione ... E quando mi parve di non poter più dubitare ... È avvenuto così ! ... L ' ho ammazzato per questo ! ... Se lo meritava ! " E la durezza dell ' accento con cui il marchese aveva pronunziato queste ultime parole vibrò in quell ' intervallo di calma come uno scoppio di frusta e parve riempire la cameretta . Pallidissimo , con la testa china , gli occhi socchiusi pieno di terrore e di compassione , il prete aveva ascoltato il penitente , quasi dimenticando la sua funzione di confessore . Quella gran miseria umana , di cui egli ignorava i bassi avvolgimenti e le angosce , gli faceva stillare dalle palpebre cocenti gocce di lagrime che gli cascavano su una mano . Mai , da confessore , gli era accaduto un caso che avesse avuto almeno qualche lontana somiglianza con questo . E quel che più gli stringeva il cuore non era tanto il delitto confessato , quanto lo stato d ' animo di colui che sembrava non avesse una chiara idea del gran sacramento di penitenza a cui era venuto a ricorrere . Mentre il marchese parlava , egli levava la mente a Dio , pregando per la contrizione del peccatore , invocando lumi perché i suoi consigli giungessero a serenare quell ' anima sconvolta e rabbuiata . " Prostratevi di nuovo davanti a Dio " , disse con voce lenta . Il marchese si lasciò cascare pesantemente sui ginocchi , affranto ; e si coprì un ' altra volta la faccia con le mani convulse . " Dio perdona soltanto a chi è pentito , a chi è pronto a riparare il male commesso . Sentite voi un profondo sentimento di contrizione dell ' assassinio commesso e dei gravi peccati che lo hanno preceduto e preparato ? " " Sì , padre " , rispose il marchese . " Siete voi pronto a riparare i danni prodotti alla persona e alla reputazione altrui , unica positiva assicurazione del vostro pentimento ? " " Sì , padre ! ... Se è possibile " , quegli aggiunse esitando . " C ' è un innocente che soffre per colpa vostra . Bisogna giustificarlo , salvarlo . " " In che modo ? " " Nel modo più semplice e più diretto . " " Non capisco ... " " Egli sconta immeritatamente una pena che avrebbe dovuto ricadere sul vostro capo ... " " Aiuterò , soccorrerò sua moglie e i suoi figli , in ogni maniera ... " " Non basta . " " Che altro potrei fare ? " " Liberarlo , prendendo il suo posto . Soltanto a questo patto ... " " Padre , imponetemi qualunque gran penitenza ... " " Questo vi dice il Signore per bocca del suo umile ministro ; ne dipendono la vostra pace in questa vita , la vostra salvezza eterna nell 'altra." " Ho sentito dire che c ' è un mezzo di riscatto dei peccati , beneficando chiese , istituzioni religiose , opere pie ... " " Dio non mercanteggia il suo perdono . Egli che vi ha concesso la ricchezza può togliervela in un momento , se vuole . È stato immensamente misericordioso ispirandovi di accorrere al suo santo tribunale . " " Dovrei disonorare il nome dei Roccaverdina ? " " Un misero orgoglio vi fa parlare così . Badate ! Dio è giusto , ma inesorabile ! Egli saprà vendicare l ' innocente . Le sue vie sono infinite . " Il marchese abbassò il capo e non rispose . " Pentirsi , quando il male da noi fatto è irreparabile , basta alla misericordia del Signore . Ma se la riparazione è possibile , urgentissima , il pentimento non vale niente . Io non potrei alzare la mano in nome di Dio ed assolvervi . Qualunque più grave penitenza sapessi imporvi sarebbe insufficiente , irrisoria . Riflettete bene ! " " Rifletterò ! " , disse il marchese con cupa irritazione nella voce . " Badate intanto ; io vi ho rivelato la mia colpa sotto il sigillo della confessione . Voi non potete denunciarmi alla giustizia ... " " Denunciarvi ? Che vi passa pel capo ? Pensate piuttosto che in questo momento voi rifiutate la grazia del Signore ... " " Assolvetemi ! ... Farò penitenza ! " , supplicò il marchese . " Riparerò in qualunque altro modo ! Tutto si compensa nel mondo ! " " Sentite ? " , rispose il confessore . " Dio ci parla anche coi venti , coi terremoti , con la fame , con la peste , e ci palesa l ' ira sua e ci ammonisce ... " " Tornerò un ' altra volta ! " E il marchese si rizzò in piedi . " Il Signore vi aiuti ! " , esclamò il prete . E mentre il marchese si rimetteva in testa il berretto di martora e indossava la cappotta , egli andò a riprendere il lume ; e su quel viso pallido ed emaciato riapparve l ' abituale dolce sorriso di bontà quasi femminile . " Voi non potrete denunciarmi ! " , replicò il marchese . E sembrava minacciasse . " Ho dimenticato " , rispose don Silvio . " Ah , signor marchese ! Ah , signor marchese ! " X . Non aveva avuto agio di riflettere lungo il faticoso giro per straducole e vicoletti a fine di evitare in qualche modo la furia del vento ; ma appena chiuso cautamente il portoncino di casa e acceso il lume , il marchese respirò a larghi polmoni , quasi si sentisse liberato da insopportabile oppressione . Era soddisfatto . Con lieta meraviglia , si sentiva tranquillo . La coscienza non gli rimordeva più , o almeno non lo atterriva coi tetri fantasmi che per poco - ne sorrideva compiacendosi - non lo avevano spinto al suicidio , quel giorno che era andato a rinchiudersi nella cameretta al secondo piano , deciso di tirarsi un colpo di revolver alla tempia . Due volte era stato sul punto di far scattare il grilletto ; e perciò , trovatosi inattesamente faccia a faccia con Agrippina Solmo , aveva esclamato : " Chi sa chi ti manda ! Domineddio ? O il diavolo ? " . Ora non gl ' importava più di sapere precisamente chi l ' avesse mandata quel giorno . Pensava soltanto che la giustizia umana si era legate le mani da sé , condannando Neli Casaccio ; e che la giustizia divina doveva essere , in parte , già appagata dalla confessione spontaneamente e sinceramente fatta un ' ora fa . Se il confessore non avea voluto imporgli una penitenza , se si era rifiutato di assolverlo , non era colpa sua . Forse , scegliendo un altro sacerdote ... Si era lusingato che don Silvio La Ciura , tenuto per santo dal popolino - gli attribuivano anche parecchi miracoli - avesse dovuto giudicare meglio di tutti le circostanze per le quali un marchese di Roccaverdina era potuto diventare assassino . E spogliandosi per andare a letto , esaminava freddamente il suo stato d ' animo di quei giorni . Una vampa di pazzia lo aveva avvolto ! Si era creduto davvero stregato , come diceva mamma Grazia . Il colpo di fucile che aveva ucciso Rocco doveva però anche aver rotto la opera diabolica di quella donna , se egli si era sentito invadere immediatamente da invincibile avversione , da odio verso colei , appena ella poteva essere tutta sua , unicamente sua , come la desiderava e voleva prima di ammazzare lo spergiuro ! E quel sant ' uomo di don Silvio gli proponeva di denunciarsi , di prendere il posto di Neli Casaccio ! Se Dio intanto aveva permesso che costui fosse condannato , voleva dire probabilmente che gli pesava addosso qualche altro grave delitto rimasto occulto . In quanto a lui , visto che il confessore si era rifiutato di assolverlo , perché non si sarebbe rivolto a chi sta più in su di qualunque confessore , a chi ha piena facoltà di sciogliere da tutti i peccati , al Papa in persona ? Il Papa è Dio in terra . Col pretesto di un viaggio nel continente , egli sarebbe andato a Roma per buttarsi ai piedi di Sua Santità . - Doveva fondare un altare con messa perpetua ? Dotare un orfanotrofio ? Regalare un calice di oro con brillanti a San Pietro ? - Purché il nome e l ' onore dei marchesi di Roccaverdina non fosse macchiato ! ... Oh ! Pio IX avrebbe capito subito le buone intenzioni di lui ; non era povero di mente come don Silvio ! E si era addormentato in ginocchio davanti a Pio IX che alzava la mano per assolverlo . Così si rimetteva alla solita vita con vivissima eccitazione di occuparsi , di stordirsi , quasi le energie del suo organismo volessero prendersi la rivincita dell ' inerzia in cui le aveva lasciate per tanti mesi , abbandonando gli affari di campagna in mano di garzoni incapaci e senza scrupoli , di mezzadri che col pretesto della cattiva annata , oltre di non pagare i fitti , venivano a piangergli davanti per avere soccorsi di semenza e di alcune giornate di quegli aratri di nuovo modello da lui fatti venire da Milano . La lunga siccità aveva reso duri come il ferro i terreni , e i vomeri ordinari non riuscivano a spezzarli per preparare i maggesi . " Abbiamo la mano di Dio addosso ! " , conchiudevano malinconicamente . Egli non osava di rispondere , come le altre volte : " La vera mano di Dio che vi pesa addosso è la vostra pigrizia ! " . Guardava un po ' scoraggiato anche lui quelle campagne dove non si scorgeva un fil d ' erba , quel cielo che , da mesi e mesi , non mostrava agli occhi ansiosi l ' ombra di una nuvoletta all ' orizzonte . Soltanto l ' Etna fumava , quasi volesse ingannare la gente facendo scambiare per nuvole le dense ondate di fumo del suo cratere , che il vento disperdeva lontano . Verso sera , la spianata del Castello si popolava di contadini , di gente di ogni condizione che venivano a interrogare il cielo per trarne qualche buon augurio . Le serate erano dolci , quantunque già si fosse alla fine di novembre . Non spirava un alito . Il canonico Cipolla , che aveva letto i giornali in Casino , prognosticava vicina la pioggia . " A Firenze piove da un mese , giorno e notte ! In Lombardia , fiumi rigonfi straripano , allagano le campagne . Il cattivo tempo è in viaggio ; arriverà anche qui ! " E i contadini che stavano a udirlo a bocca aperta , volgevano gli occhi verso il levante per scorgere qualche indizio che annunziasse il prossimo arrivo del cattivo tempo in viaggio , e sarebbe stato tempo benedetto ! L ' anno avanti non si era raccolto neppur tanto da compensare della semenza gettata nei solchi . Le ulive si erano rinsecchite su le piante . Per ciò tutti si sforzavano di raddoppiare la sementa , risparmiando il grano da molire , stringendosi le cigne dei calzoni attorno allo stomaco , sperando di rifarsi col nuovo raccolto . E il marchese parlava poco e senz ' alzare la voce , ora passeggiando su e giù per la spianata , dal bastione allo zoccolo della croce , ora seduto su uno scalino di esso , sentendosi lentamente compenetrare dalla costernazione che si leggeva su tutti i volti e dalle parole di tristezza che uscivano dalla bocca di quei poveretti . Essi se ne andavano a uno a uno , a due , voltandosi indietro per dare un ' ultima occhiata a quel cielo limpidissimo , a quelle campagne riarse , a quei monti lontani che non si erano coperti di neve e dietro i quali non si affacciava da mesi uno straccio di nuvoletta . Anche quei del Casino che venivano lassù non a godere il fresco ma a spiare , come la povera gente , il cielo di bronzo , l ' orizzonte senza vapori e l ' Etna che fumava , anche quei del Casino non discutevano più del sindaco , degli assessori , di tutte le loro misere gare municipali per cui ordinariamente si accapigliavano trovandosi insieme . " Sarà una mal ' annata peggiore della precedente ! " " I piccoli furti non si contano più ! " " Che volete ? La fame è cattiva consigliera ! " " Dobbiamo pensare ai fatti nostri , marchese ! " " Ognuno ha i suoi guai ! " , egli rispondeva . E siccome , una sera , assieme con altre persone , era venuto lassù anche il cavalier Pergola , suo cugino , col quale stava in rottura , il marchese fu costretto a rivolgere la parola pure a lui che si era avvicinato salutandolo il primo . Il cavaliere , ad arte o no , lo aveva toccato nel debole , domandandogli se era vero che quell ' anno avrebbe adoperato la trebbiatrice a Margitello . " Forse , per prova , togliendola in prestito dal Comizio agrario provinciale . " " Voi potete farlo ; ma i piccoli proprietari ? " " Si tratterebbe di trasportare i covoni . La spesa verrebbe largamente compensata dalla celerità e dalla perfezione del lavoro . Margitello è un punto centrale ... Noi abbiamo quel che ci meritiamo " , aveva soggiunto il marchese . " Non ci curiamo di associarci , di riunire le nostre forze . Io vorrei mettermi avanti , ma mi sento cascare le braccia ! Diffidiamo l ' uno dell ' altro ! Non vogliamo scomodarci per affrontare le difficoltà , né correre i pericoli di una speculazione . Siamo tanti bambini che attendono di essere imboccati col cucchiaino ... Vogliamo la pappa bell ' e preparata ! " " Parole d ' oro ! " " I nostri vini se li prende la Francia , con quattro soldi , e ce li rimanda trasformati in Bordeaux . I nostri olii sono buoni appena per saponi o per macchine , e abbiamo intanto le migliori ulive del mondo . Io ho prodotto vini , così , per saggio , da mettersi in tasca tutti i Bordeaux , tutti gli Xeres , tutti i Reni dell ' universo ; olii da dar dei punti a quei di Lucca e di Nizza ... Ma bisognerebbe produrre in grande , esportare ... E non parlo dei formaggi , del burro ... ! " Erano rimasti soli lassù , senz ' accorgersi che la sera si era inoltrata ; il plenilunio ingannava . All ' ultimo , il cavalier Pergola gli aveva detto : " Pur troppo è così ! Siamo ancora mezzi barbari ! ... Ecco : per parlare di noi , giacché l ' occasione è capitata , noi ci guardiamo da un bel pezzo in cagnesco . Perché ? Per un pregiudizio . Non ho sposato in chiesa ! È il mio gran delitto . Vostro zio non vuol vedere in viso , nemmeno da lontano , sua figlia ! Voi avete fatto lo stesso con me " . " Il torto è vostro , cugino ! Siete scomunicato , non lo sapete ? E fate vivere in peccato mortale anche quella poveretta ! " " Perché un prete sudicio non ci ha buttato addosso due gocce di acqua salata ? " " Benedetta , cugino ! Dio vuole così ! " " Quale Dio ? Chi lo ha visto cotesto Dio ? " " Io vi rispondo come don Silvio La Ciura , quando don Aquilante voleva provargli che le persone della Santissima Trinità sono quattro : il Padre , il Figlio , lo Spirito Santo e il Dio che vien formato dalla riunione di tutti e tre . " " E che rispose quel bestione ? " " Tre ! Tre ! Tre ! E s ' inginocchiò e baciò per terra ... Lasciamo andare questo discorso . " " Ebbene , scomunicato qual sono , io sto bene quanto gli altri . Che mi fa la pretesa scomunica ? Niente . Se fosse vera , dovrei vedermi cascare i panni d ' addosso ; le mie campagne non dovrebbero fruttare ; i miei affari andare a rotoli . Invece ! Guardate là . Che cosa concludono quei gonzi che si affollano dietro a don Silvio , recitando il rosario del Sagramento , con la croce e i lanternoni , in processione per le vie ? Sciupano scarpe e fiato . Da mesi , ogni sera , essi vanno attorno , mettendo malinconia alla gente , invocando la pioggia . Se esistesse davvero un Dio che fa la pioggia e il bel tempo , avrebbe dovuto muoversi a compassione . Non piove e non pioverà fino a che le leggi della Natura ... " " La Natura ? Che cos ' è ? " " Il mondo , il cielo , l ' universo , la materia ; non c ' è altro ! E piove quando deve piovere , quando può piovere . E se noi crepiamo di fame , la Natura non si turba per ciò . Siamo insetti impercettibili di fronte al Creato . " " Ma cotesta Natura chi l ' ha fatta ? " " Nessuno . Si è fatta da sé , e da per sé ... " " Chi ve l ' ha insegnate tutte queste fandonie ? " " Chi ? I libri che voialtri non leggete . Fandonie ? Verità sacrosante ; e i preti che hanno paura di perdere la cuccagna , se esse si diffondono nel popolo ... " " Voi l ' avete sempre coi preti ! " " Sono nemici d ' ogni bene dell 'umanità." Tacquero , per guardare la folla fermatasi e inginocchiatasi laggiù davanti a la chiesa di Sant ' Isidoro recitando il rosario del Sagramento dietro a don Silvio che portava la croce nera , tra una dozzina di lanternoni . Si udivano distinte le parole cantate : " E cento mìlia volte sia lodato e ringraziato ... ! " . In quel momento la campana del convento di Sant ' Antonio dava il segno dell ' un ' ora di notte . Il marchese si avviò . Al lume di luna , si vedeva la folla dei preganti che sfilava inoltrandosi per la via di rimpetto , dietro la croce nera e le fiammelle gialle dei lanternoni che pareva traballassero . XI . Rocco Criscione , Agrippina Solmo , le Assise , la stessa nottata della confessione erano ormai pel marchese di Roccaverdina persone ed avvenimenti così lontani , ch ' egli stesso si maravigliava di questo strano fenomeno della sua memoria . Di tratto in tratto però , con lunghi intervalli , qualcuna di quelle figure gli si rizzava improvvisamente davanti e lo faceva sobbalzare , quasi apparizione reale . Rivedeva ora Rocco ora la Solmo in un particolare atteggiamento , come li aveva visti anni addietro , in qualche circostanza insignificante , in campagna o in casa sua ; e non riusciva a spiegarsi perché mai quei ricordi gli scattassero dalle oscure profondità del cervello limpidi , precisi , senza che nessun apparente richiamo avesse potuto sollecitarli . Rocco che maneggiava un arnese rusticano ; che mangiava sul desco di pietra , nella corte di Margitello , un ' insalata di pomidori , col fiasco di terracotta stagnata da un lato , e con la grossa pagnotta di pane scuro dall ' altro , nell ' atto di tagliarsene larghe fette da intingere nel condimento . La Solmo , coi capelli disciolti , quando si pettinava in maniche di camicia , e buttava indietro , con grazioso movimento della testa , parte della chioma nera e folta , legata rasente la nuca con la stringa ; o quando , lavata e pettinata , innaffiava le graste di basilico e di garofani su pei terrazzini , orgogliosa di quei folti e rotondeggianti cesti di basilico , che ella accarezzava con le mani per impregnarsele di odore e annusarle deliziata . E mai l ' uno o l ' altra in circostanze gravi , in atteggiamenti di rimprovero o di accusa , o semplicemente in atto di discorrere con lui o di stare ad ascoltarlo , no ; ma occupati in qualche faccenda per conto loro , senza sospetto di essere osservati . Apparivano improvvisamente e allo stesso modo sparivano , e non gli lasciavano altra impressione all ' infuori dello sbalzo e di quella curiosità di sapere per quale nascosta ragione fossero apparsi e spariti . Soltanto allorché , allo stesso modo , egli rivedeva il gran Crocifisso che lo guardava , lo guardava con gli occhi velati dallo spasimo dell ' agonia , agitando le labbra tumide e pavonazze per pronunziare parole che non prendevano suono , soltanto allora egli si sentiva rimescolare da terrore quasi puerile , e chiamava subito : " Mamma Grazia ! " . In quel momento voleva qualcuno che gli stesse vicino e lo aiutasse a vincere quell ' impressione . Mamma Grazia accorreva . " Che vuoi , figlio mio ? " Ed egli la intratteneva con un pretesto qualunque , fino a che la interna visione non si affievoliva , non si scancellava e non lo lasciava di nuovo tranquillo . Qualche volta gli passava anche per la testa il timore che don Silvio andasse a denunciarlo , in un impeto d ' ingenuità o di compassione pel condannato a torto . Incontrandolo , è vero , il sant ' uomo lo salutava umilmente , al suo solito , con quel soave sorriso che gli illuminava il volto pallido e scarno . Il saluto : " Buon giorno , marchese ! " , " Servo suo , marchese ! " , aveva però , o gli sembrava , la stessa intonazione delle ultime sue parole in quella notte , miste di compianto e di rimprovero : " Ho dimenticato ! ... Ah , signor marchese ! Ah , signor marchese ! " . Ma la convinzione che i confessori , per speciale grazia divina , non potessero rivelare i peccati dei penitenti , lo rassicurava . Infine , che prove avrebbe potuto dare don Silvio ? La sola sua affermazione non era sufficiente ! Per tutto questo , sere addietro , egli aveva ascoltato senza indignarsi le empietà del cugino Pergola , e poi le aveva ripensate lungamente , ripetendosi spesso : " E se ha ragione lui ? ... Non è solo nel pensare così ... E se ha ragione lui ? " . Il marchese non si era mai occupato di quelle intricate questioni , come non si era mai occupato di politica , di amministrazione comunale , né di tante altre cose che non lo riguardavano da vicino . Doveva badare ai suoi affari , non voleva avere grattacapi per nessuno . Che gl ' importava che fosse re Ferdinando II , o Franceschiello , o Vittorio Emanuele ? Tanto , era la stessa solfa : " Pagare tasse ! " . La libertà ? Ma egli aveva sempre fatto quel che gli era parso e piaciuto . Si sentiva meglio di un re in casa sua . Comandava ed era obbedito più di Vittorio Emanuele che non poteva far niente , dicevano , senza il consenso dei ministri . E allora che valeva l ' essere re ? In quanto alla religione ... No ! No ! Il cugino Pergola , con quei libri proibiti , aveva dato l ' anima al diavolo . Era protestante , frammassone , ateo ; bestemmiava peggio di un turco ... Bestemmiava anche lui , ne conveniva , ma per cattiva abitudine , perché aveva da fare con gente che non capiva le ragioni , ma le parolacce . E poi , una cosa era il praticar poco la religione , un ' altra il negare l ' esistenza di Dio , della Madonna , dei Santi ! Intanto , quando si era fortificato , per un poco , contro l ' impressione dei discorsi del cugino , la pulce cominciava a ronzargli dentro l ' orecchio : " E se ha ragione lui ? E se ha ragione lui ? " . Una mattina quel demonio tentatore era andato insolitamente a fargli una visita . " Vedete , caro cugino ! Sono più cristiano di tutti voialtri ; dimentico le offese . Non vi dispiacerà , spero , che sia venuto a trovarvi . Io sono indulgente . Capisco le debolezze umane , come le chiamano i preti . Quando tutti vi biasimavano perché tenevate in casa la Solmo , vi difendevo , solo contro tutti i parenti . Mio suocero , vostro zio , buttava fuoco e fiamme dalla bocca e dagli occhi ; la zia baronessa , peggio . Credete che fosse per la morale ? Per vanità , per interesse . Avevano paura che la sposaste ... Oh , io l ' avrei sposata per dispetto . Belloccia , giovane , onesta , via , più di parecchie maritate ... Siete stato troppo buono ! Basta ; avete fatto il comodo vostro ; ve ne siete sbarazzato . Potrete ricominciare con un 'altra." " Ah , no ! " , esclamò il marchese . " Perché ? Per quel che direbbe la gente ? Lasciatela strillare ! Voi fate una vita impossibile . Siete il marchese di Roccaverdina e non contate per niente . Se fossi nei vostri panni , non si dovrebbe muovere foglia in paese senza il mio consenso ; e anche per fare un po ' di bene . Vi siete imprigionato qui , come se il mondo non esistesse . " " Bado agli affari miei . " " Potreste badarvi egualmente . Accumulate quattrini ? A che scopo ? Quando il danaro non serve a far godere la vita , è cosa senza valore . " " La godo a modo mio . " " Avete gli occhi chiusi , caro cugino . Se credete di guadagnarvi il paradiso ! ... Il paradiso è quaggiù , mentre respiriamo e viviamo . Dopo , si diventa un pugno di cenere e tutto è finito . " " E l ' anima ? " " Ma che anima ! L ' anima è il corpo che funziona ; morto il corpo , morta l ' anima . Chi ha mai visto un ' anima ? Soltanto don Aquilante e i pochi pazzi suoi pari si illudono di parlare con gli Spiriti . " " Che ci assicura che sia come dite voi ? " " La scienza , l ' esperienza . Nessuno è mai tornato dall ' altro mondo ... Ma già , per voi , le fandonie dei preti sono verità sacrosante . " " Le ha rivelate Dio . " " A chi ? Se riflettete un momento , vi avvedreste di qual ammasso di contraddizioni è composta la Fede . E i preti , che la sanno lunga , dicono : " Fate quel che vi diciamo noi , non quel che facciamo noi !"." " Sono uomini anche loro ... " " Siamo uomini pure noi ; ci lascino tranquilli ! " " Perché Dio ci ha dunque creati ? " " Non ci ha creato nessuno ! La Natura ha prodotto un primo animale e da esso , per trasformazioni e perfezionamenti , siamo venuti fuori noi . Siamo figli di scimmia , animali come gli altri animali . " " Oh , questo poi !..." " Animalissimi ! Solamente , invece dell ' istinto , abbiamo la ragione ; ed è la stessa cosa . Con la scusa della ragione , facciamo però tante cose irragionevoli . Abbiamo inventato l ' anima immortale , il paradiso , l ' inferno ... I cani , gli uccelli hanno l ' anima anch ' essi . Dove vanno le anime loro dopo la morte ? C ' è il paradiso dei cani ? C ' è l ' inferno degli uccelli ? Sciocchezze ! Fantasticherie ! Tutte invenzioni dei preti . E quando si avvedono che una loro balordaggine non si regge più , ne inventano subito un ' altra . I sacerdoti pagani : Giove , Giunone , cento mila divinità . I preti cattolici hanno preso Dio agli ebrei e hanno inventato Gesù Cristo . " " State zitto ! Inventato ? " " Gesù Cristo era un uomo come voi e come me , bravo , caritatevole , che odiava i sacerdoti , che non voleva templi ... Che ne hanno fatto i preti ? Un Dio , col papa , coi cardinali , con chiese piene di fantocci , di madonne e di santi ... " " State zitto ! State zitto ! " Il cavalier Pergola scoppiò a ridere . " Che ? Temete che ci si sprofondi il pavimento sotto i piedi ? Ecco ; non si sprofonda niente ! ... Ah ! Ah ! Ah ! Voglio portarvi certi libri . Dovete leggerli ; tanto , non avete nulla da fare . " " Sono proibiti . " " Figuratevi ! I preti vorrebbero impedire il trionfo della verità ... " E mentre il cavalier Pergola , parlando , agitava i quattro peli della barbetta che gli orlava il mento , il marchese si meravigliava di stare ad ascoltarlo con grande interesse . Se fosse così , come diceva il cugino ? Si sentiva rimescolato , quasi una mano crudele tentasse di strappargli dalle viscere qualcosa di vivo e di tenace . " Secondo voi " , disse , " ognuno potrebbe commettere qualunque delitto e scialarsela , giacché non c ' è inferno né paradiso . " " C ' è la legge , fin dove può ; c ' è la coscienza umana che ci dice : Non fare agli altri quel che non vuoi fatto a te stesso ! " " È uno dei dieci comandamenti di Dio . " " Di Mosè , che era un gran sapiente , un politicone come non ne nascono più . Fingeva di salire sul Sinai a discorrere col Padre Eterno , quando era cattivo tempo e tonava ; e poi veniva giù : " Il Padre Eterno mi ha detto questo ; il Padre Eterno ordina quest ' altro ! " . E faceva bene ; col popolo ignorante si deve agire così ... Dopo che avrete letto quei libri di cui vi ho parlato ... " " Non li leggerò ; è inutile prestarmeli . Non voglio guastarmi la testa . " Eppure li lesse , con una specie di terrore , e li rilesse anche . Ragionavano assai meglio del cugino , che riferiva le cose buccia buccia , e , sentendosi a corto di argomenti , scaraventava fuori due , tre bestemmie in fila per sfogarsi contro i preti , contro il papa , fin contro il governo che non li impiccava tutti . " Eh ? " , gli domandava il cavaliere . " Vi siete convinto ? " Tutte le cose lette gli turbinavano nella mente e nella coscienza , senza che egli avesse coraggio di mostrargli che lo avevano scosso . Gli sembrava di essere penetrato in una regione nuova , dove si respirava meglio , con più larghi polmoni , ma dove egli si sentiva ancora , come le persone arrivate di recente , un po ' sbalordito e solo . Bisognava abituarsi ; e si accorgeva con piacere che non era difficile . Di giorno in giorno , rimuginando le cose udite e lette , vedeva che una difficoltà , una repugnanza , un ostacolo erano già superati . Incontrando don Silvio , al saluto : " Servo suo , marchese ! " , ora rispondeva con tono di celata ironia , quasi volesse dirgli : " Non me la date più a intendere , prete mio ! " . E si sbalordiva di sorprendersi a pensare così . Certe sere , durante la cena , dal balcone aperto , gli arrivava all ' orecchio il confuso rumore delle voci che andavano cantando il rosario del Sagramento dietro a don Silvio , in penitenza per la siccità ; e alzava le spalle , compassionando quei poveretti che sciupavano scarpe e fiato , ripeteva le stesse parole del cugino , con la speranza che il cielo si movesse a pietà di loro ! E non si turbava più , se udiva nella notte il rauco ritornello cantilenato dalla zia Mariangela : " Cento mila diavoli al palazzo dei Roccaverdina ! Oh ! Oh ! Cento mila ... " . Quei diavoli mandati attorno dalla povera pazza , cento mila qua , cento mila là , per tutte le case dei ricchi , gli facevano soltanto rivedere con l ' immaginazione la figura della infelice , che portava i capelli tagliati alla mascolina , coperta di cenci , pavonazza in viso pel sangue che le saliva alla testa . Così andava girando per le vie , sboccata ma innocua , quando il marito non la incatenava al muro come una bestia feroce , per costringerla a restare in casa . Ma poi , appena egli credeva di essere già certo , ridiveniva a poco a poco perplesso . A letto , prima di addormentarsi , in campagna sorvegliando i lavori e dando ordini , nell ' andare e venire da Ràbbato a Margitello , o a Casalicchio , o a Poggiogrande , rannicchiato in fondo alla carrozza , tutte quelle storie del cugino , tutte le cose lette e rilette gli crollavano nella mente come un giuoco di carte . E riprendeva a pensare al progettato viaggio in Roma , per farsi assolvere dal papa . Nel dubbio , non era meglio mettersi in salvo ? Intanto l ' irrequietezza lo riafferrava . Il cugino Pergola aveva ragione quando gli diceva : " Voi fate una vita impossibile ! " . E la zia baronessa aveva pure ragione : " Perché non vuoi ? Perché ? " . Inoltre , in fondo in fondo al cuore , l ' odio ora gli rimescolava più spesso i ricordi di Agrippina Solmo . " Potrete ricominciare con un ' altra ! " , gli aveva suggerito il cugino Pergola . " Oh , no ! Oh , no ! " E rimpiangeva la calma felicità di quegli anni in cui non dava retta a nessuno e faceva il piacer suo ; e la sua casa era pulita come uno specchio , ed egli possedeva non un ' amante delle solite , ma una vera schiava , buona , sottomessa ... che aveva anche il gran pregio di non fare figliuoli ! Ah , se non avesse ascoltato i rimproveri e i suggerimenti della zia baronessa ! Niente sarebbe accaduto di quel che era accaduto ! Ed egli non si sarebbe trovato un delitto su la coscienza - gli sembrava quasi incredibile ! - e Agrippina Solmo starebbe ancora là ... " E dire che c ' è gente che m ' invidia ! " , sospirava , scotendo la testa . XII . Quella domenica andando , cosa insolita , dalla zia baronessa senza che fosse mandato a chiamare , il marchese ebbe la sorpresa di trovarvi la signorina Mugnos accompagnata dalla sorella minore e dalla serva . Riconosciuta costei nell ' anticamera , dove don Carmelo le dava spiegazioni , a modo suo , intorno a certi ritratti di antichi personaggi dei Lagomorto , appesi ai due lati della stanza sopra le cassapanche strette e lunghe con spalliere ornate dello stemma gentilizio rozzamente dipinto , il marchese aveva subito indovinato chi si trovava dalla zia . E suo primo movimento era stato quello di tornare addietro ; per timidezza , come ai tempi ormai lontani in cui non aveva osato di fare alla giovinetta un ' aperta dichiarazione ; e anche per vergogna di trovarsi ora faccia a faccia con lei che già sapeva le intenzioni della zia baronessa e , forse , pure le riluttanze di lui , non essendo la prudenza una delle principali virtù della vecchia signora . Ma don Carmelo era corso ad annunciare alla padrona : " C ' è il marchese ! " . E per alcuni istanti anche la baronessa si era trovata in imbarazzo . " Si parlava della mal ' annata " , ella riprese . " Si può parlar d ' altro ? La povera gente muore di fame . È uno strazio ! " " Dicono che il governo manderà dei soccorsi " , fece il marchese . " E queste cucine ... come le chiamano ? " " Economiche . Distribuiranno , per pochi soldi o gratis , minestre di riso e pane . Al Municipio sono in faccende per metterle su . " Tacquero . La signorina Zòsima , la maggiore delle Mugnos , non aveva detto una parola e non aveva alzato gli occhi . La minore avea continuato ad andare attorno pel camerone , osservando minutamente i vecchi mobili e i quadri , dopo aver risposto con un inchino al saluto del marchese quando era entrato . Così egli , trovandosi ora a lato della baronessa e di faccia a colei che era stata la sua breve passione giovanile , si sentiva su le spine ; e non sapendo come riattaccare la conversazione , si arrabbiava internamente contro la zia che non gli veniva in aiuto e che pareva lo facesse a posta , per costringerlo a parlare . Ah ! Era molto cangiata la Mugnos . E il viso pallido , con quei capelli castagni pettinati all ' antica , semplicemente , con quel fazzoletto di seta scuro che glielo contornava , e col vestito quasi nero , semplicissimo anch ' esso , mostrava più anni che ella non avesse in realtà . Qualche cosa però della primitiva grazia sussisteva tuttavia nei lineamenti , nell ' espressione ; qualche cosa di soave , di gentile , di signorile , quantunque la modesta decenza dell ' abito lasciasse scorgere la triste condizione in cui la famiglia era caduta per colpa del padre . Costui aveva voluto vivere sempre da signore , senza far niente , indebitandosi , vendendo a uno a uno i fondi , le case , i canoni , tutto , pei vizii della gola e del giuoco . Era morto all ' improvviso , a tavola ; e , dalla mattina alla sera , la sua famiglia s ' era vista sprofondare in un abisso . Metà della scarsa dote della vedova , strappata a stento alle rapaci mani dei creditori accorsi subito , come corvi , faceva vivere miseramente lei e le figlie . Tutte e tre lavoravano , nascondendosi per pudore , di cucito , di ricamo o filando lino ( così correva voce ) fino a tarda notte , chiuse in casa come monache , uscendo soltanto le domeniche per la messa cantata o per qualche rarissima visita . E si intristivano in quelle stanze quasi nude , dormendo su pagliaricci perché avevano dovuto vendere fin la lana delle materassa , orgogliose però di non chiedere niente a nessuno ; la mamma , invocando silenziosamente la morte che si era dimenticata di venire a prendersela , e paventando nello stesso tempo , ma soltanto per quelle due angeliche creature , che essa venisse ; le figlie , rassegnate a tutto e non lamentandosi mai . Queste cose , parte egli le aveva sapute dalla baronessa ; parte , da don Aquilante che , come avvocato , aveva dovuto rimediare per loro parecchi brutti affari , servendole con premura di amico , disinteressatamente . E la baronessa , dicendogli , l ' altra volta : " Faresti la tua felicità e anche un ' opera buona " , accennava appunto a tali circostanze , che ella , evitando di offendere la dignitosa verecondia delle tre donne e con diversi delicati pretesti , si era sempre ingegnata di raddolcire . Il marchese intanto , durante quei momenti di silenzio , si sentiva invadere da un impeto improvviso . La voce della coscienza gli suggeriva : " Se tu lasci passare quest ' occasione , se tu non parli ora , non si darà più il caso , mai più ! E non potrai rimediare ! " . Questa voce era la conseguenza di quel che aveva pensato e fantasticato nei giorni avanti , quando avea fin temuto di vedersi di nuovo in balìa dei rinascenti stimoli che gli facevano rimpiangere il passato , quasi la creduta fattura di Agrippina Solmo tornasse a oprargli addosso . Era anche la conseguenza della decisione da lui presa di far vita nuova , con intendimenti nuovi ; di mescolarsi con gli altri , di agire insieme con gli altri , di non rimanere più oltre un ' ombra , un nome , come aveva fatto fin allora . Il cugino diceva benissimo : " Il paradiso è quaggiù , se sappiamo godercelo ! " . E , ora , il marchese voleva goderselo , largamente ; convinto ormai che appena morti si è morti per sempre . Non se ne sa niente di certo , per lo meno ; e poteva darsi , in ogni caso , che nel mondo di là fossero più di manica larga dei confessori di quaggiù . In quanto a Neli Casaccio ... Soccorrendone sotto mano , per mezzo di mamma Grazia , la famiglia , il marchese si era già messo l ' animo in pace . E poiché si trovava là , di faccia alla signorina Mugnos che non osava di guardarlo ; e poiché sentiva l ' impulso di non lasciarsi sfuggire l ' occasione , e il cuore gli predicava : " O ora , o il caso non si darà più , mai più ! " , egli cercava una parola , una frase con cui riprendere il discorso , quando la baronessa ruppe il silenzio : " Ebbene ? Non vi dite niente ? Come se non vi foste mai conosciuti ! " . " Zòsima ! " , esclamò il marchese . " Permettetemi di chiamarvi così , come anni fa ... Ricordate ? " La signorina Mugnos alzò gli occhi , e un dolente sorriso le fiorì su le labbra ; ma si spense subito . La baronessa allora si rizzò da sedere con la scusa di mostrare all ' altra sorella certi oggetti curiosi , conservati in una cassetta del cantonale davanti a cui quella si era fermata . Rimasti soli , Zòsima e lui , il marchese esitò un istante . L ' atto della zia baronessa gli aveva fatto smarrire il filo delle idee , ed egli cercava di rintracciarlo . " Ricordate ? " , poi replicò . " Non ho mai dimenticato ! " " E nel cuore non avete niente , proprio niente , contro di me ? " " Che mi avete fatto di male ? " " Ho fatto molto male a voi e me ; ora lo comprendo . E ... se fosse possibile ... " " Ormai ! " , ella rispose con una leggera mossa delle spalle . " La mia vita , finora , è stata un grande sbaglio , da cima a fondo " , continuò il marchese . " Peggio che uno sbaglio , forse ! ... Ma non sono così vecchio da non poter rimediare . " " Tante cose sono cangiate ; io , soprattutto . Mi avreste riconosciuta incontrandomi altrove ? Sono parecchi , parecchi anni che non ci troviamo faccia a faccia . Siamo due fantasmi venuti fuori chi sa come ! ... Non vi pare ? " " Voglio rinunciare al mio isolamento ; voglio vivere come gli altri , in mezzo agli altri . " " Fate bene . " " La zia baronessa vi ha parlato qualche volta ... " " La baronessa è buona , e s ' illude riguardo a me ! " " In che modo ? Perché s ' illude ? " " Non so che dire . In questo momento mi par di sognare di star qui , a discorrere insieme . " " E non vi dispiacerebbe di svegliarvi e di accorgervi che avete sognato ? " " Da anni , non mi dispiace più nulla . Voi sapete quel che è avvenuto in casa nostra . Mi sembra ovvio , naturale che le disgrazie si seguano e si somiglino , anzi , che non si somiglino ! " " Bel tempo e cattivo tempo non durano gran tempo ! dice il proverbio . " " I proverbi dicono tante cose ! " " Riflettete . Se noi ci fossimo incontrati di nuovo un anno fa , io non vi avrei parlato così ; forse avrei evitato di rivolgervi la parola . Ero altro uomo un anno fa ! ... Ero un bruto ! Lasciatemelo dire ; lasciatemi arrossire davanti a voi ! Oggi , tutto mi sembra congiurare perché ogni cosa si muti per voi e per me . Non sapevo di trovarvi qui . Non credevo che avrei avuto il coraggio di dirvi , e con l ' animo con cui ve l ' ho detto : ricordate ? " " Mia sorella si volta spesso a guardarmi , meravigliata di vederci discorrere insieme . Quando mi domanderà : " Che cosa ti ha detto ? " io non saprò ... " " Rispondetele : " Mi ha detto se voglio fargli l ' onore di essere la marchesa di Roccaverdina !"." " No , marchese ! Ormai ! ... E per tante ragioni . L ' onore sarebbe mio ; ma , ripensateci ! ... Ormai ! " " E se insistessi ? E se vi dicessi che voi commettereste una cattiva azione , rifiutando di cooperare alla rinnovazione della mia vita ? Non chiedo una pronta risposta ... Se poi il cuore vi consigliasse di no ; se il mio passato v ' ispirasse repugnanza - può darsi - non sarebbe giusto che vi sacrificaste . Consultate vostra madre . Darete la risposta alla zia . " Egli si era chinato verso di lei per dirle sommessamente e rapidamente queste ultime parole , tanto era grande il suo stupore di aver potuto parlare a quella maniera , con delicatezza di voce e di forma che ignorava di possedere , e non meno grande il timore che non potesse andar oltre senza riprendere la sua abituale rozzezza . La baronessa veniva a rioccupare il suo posto . " Vi siete riconosciuti , finalmente ! " " Un poco " , rispose il marchese ridendo . La signorina Mugnos lo supplicò , con gli occhi , di non tornare sul soggetto della loro conversazione . E , rassicurandola allo stesso modo , egli fu lieto di scorgere una notevole trasformazione in lei , quasi un ' istantanea rifioritura di grazia e di giovinezza che le coloriva leggermente la bianca pelle della faccia , le ravvivava le labbra , le accendeva le pupille , e le metteva un dolce tremito nella voce , allorché domandò alla sorella Cristina se non le paresse che la mamma poteva stare in pensiero , vedendole ritardare . La giovane , accostatasi timidamente , rispose : " La mamma sa che dopo la messa dovevamo venire qui " . " Tu non conosci mio nipote " , le disse la baronessa . " Era bambina allora " , soggiunse il marchese . " Di vista , sì " , fece Cristina . " Me lo ha indicato Zòsima , dalla finestra che dà su lo stradone . Passa spesso , in carrozza . " " Com ' è il mondo ! " , esclamò la baronessa . " Nello stesso paese , nello stesso quartiere - no , veramente voi siete del quartiere di San Paolo ; non è in capo al mondo , infine ! - e persone amiche non s ' incontrano da anni , quasi vivessero separate da grandi distanze ! " " Per noi " , disse Cristina , " il mondo è racchiuso tutto nelle quattro mura di casa nostra . " " Anche per me , figlia mia ! Ma io sono vecchia e non me n ' importa niente . " " Non ce n ' importa niente neppure a noi , baronessa " , rispose Zòsima . " Siamo abituate ... Ormai ! " " Ah , tu con questo " ormai ! " " " La zia mi ha tolto di bocca quel che stavo per dire . Perché : " Ormai ! Ormai ! " . Perché ? " " Perché è così ! " , disse Zòsima tristamente . Dai seggioloni dov ' erano accovacciati , due canini ricominciarono a tossire con rauchi scoppi . " Senti ? " , disse la baronessa al marchese . " Tossono da quattro giorni , poveretti ! Non si muovono più dalla cuccia . " " Sono vecchi , zia . " " Gli altri due li tengo in camera mia ; ho paura che si contagino . Questi bevono appena un po ' di latte caldo . Se morissero , nepote mio , sarebbe malaugurio per me ! " " Dicevate la stessa cosa anni fa , quando morirono prima Bella e poi Fifì . " " Senti ? Senti ? Mi strappano l 'anima." Zòsima lo guardò sorridendo benignamente del gesto della baronessa che aveva portato le mani alle orecchie per non sentire i rauchi scoppi di tosse . Ed egli andò via con la soave impressione di quel sorriso che gli illuminò il cuore parecchi giorni . XIII . Non già che il marchese fosse innamorato come un giovanotto ( egli anzi si meravigliava un po ' di non provare per la Mugnos qualche cosa di più che un sentimento di gratitudine e di rispetto ) , ma perché la immagine di lei sorridente lo rasserenava tenendolo occupato . La risposta poteva essere diversa da quella che egli desiderava ? Intanto bisognava pensare a ripulire la casa , a farvi grandi mutamenti . Mai , come in quei giorni , essa non gli era sembrata un laberinto . Ah , quel marchese grande , che aveva avuto il mal del calcinaccio in città e in campagna ! Fare e disfare era stato per lui davvero tutto un lavorare . Che mostruosità quella massiccia facciata , con lo smisurato portone e le pesanti mensole dei balconi , in quel vicoluccio , tra casette che non permettevano di poterla osservare da vicino ! E il brutto atrio , col pozzo in mezzo , la stalla a destra , la cantina a sinistra , e in fondo la legnaia e la pagliera da far andare in fiamme tutta la casa , se qualcuno vi avesse buttato un zolfanello acceso ! E la scala ! Buia , storta , non poteva servire ad altro che a far scavezzare l ' osso del collo alla gente . Inutile anche , perché dal lato opposto si entrava a pian terreno , e soltanto affacciandosi ai balconi si capiva di trovarsi al terzo piano . Egli già aveva tracciato uno schizzo dei mutamenti da fare . Ma l ' ingegnere , che mostrava di non raccapezzarsi , avea voluto , innanzitutto , rendersi conto della solidità dei muri sottostanti , delle volte , della possibilità dei passaggi da praticare . " Capisce , marchese !..." Parlava con aria severa , di uomo che la sa lunga e che vuole far valere la sua scienza , stirandosi le grige fedine alla Francesco - Giuseppe , girando il collo dentro il largo colletto con lunghe punte a canale , aggiustandosi gli occhiali affumicati , a capestro , le cui enormi lenti rotonde sembravano due buchi neri sotto la fronte . Il marchese avea cominciato a irritarsi delle minute osservazioni di lui . " Guardi , guardi : buttando giù questo muro , non avremo un ' ariosa camera quasi immediata alla sala da pranzo ? " " Ma capisce , marchese , che allora non sapremo più d ' onde cavare un discreto corridoio per liberare le altre stanze ! " " Come ? E questo spazio qui ? " " Ah ! Su la carta , sta bene . Io però non guardo la carta ... " Don Aquilante , che veniva per render conto al marchese dell ' andamento di una lite , lo sentì sin dall ' anticamera gridare : " Capisce ! Capisce ! Sono uno stupido forse ? Il corridoio qui ... Un uscio . Un altr ' uscio . E così avremo un salottino avanti il salone ! Capisce , sì o no ? " . E rivolgendosi all ' avvocato che entrava in quel momento , esclamò forte , quasi non potesse raffrenare l ' impeto della voce : " Oggi non è possibile . Domani , domani l ' altro ! " . " Quando vi fa comodo , marchese " , rispose don Aquilante , un po ' sconcertato da quell ' accoglienza . Il marchese intanto continuava a discutere come se l ' avvocato non fosse rimasto là , irritandosi sempre più per la testardaggine dell ' ingegnere che scovava difficoltà da ogni parte : " Io debbo avvertirla avanti , marchese ; non voglio assumere responsabilità . " E si stirava le fedine . Il marchese , insistendo nella difesa del suo progetto , invocava anche il parere di don Aquilante , che lo ascoltava socchiudendo gli occhi , tirandosi su , col solito movimento delle mani e del ventre , la cintura rilasciata dei calzoni , approvando con la testa , senza pronunciare un monosillabo . " Ho ragione ? ... Che ne dite ? " , strillò all ' ultimo il marchese . Era impazientissimo ; quasi le obbiezioni dell ' ingegnere ritardassero i lavori e potessero mettere qualche impedimento alla rinnovazione della sua vita che quel matrimonio doveva iniziare . E pochi giorni dopo , la casa era piena di operai che buttavano giù pareti intermedie , smattonavano pavimenti , abbattevano volte reali ; di ragazzi che ammonticchiavano i calcinacci ai lati del portoncino , donde li portavano via i carrettieri , di mano in mano , per non ingombrare il viale che conduceva alla spianata del Castello . Impolverato peggio dei manovali , il marchese andava da un punto all ' altro dando ordini , gridando come un ossesso se si vedeva mal capito , togliendo di mano il piccone a un operaio se questi esitava nel dare i colpi per paura di vedersi crollare addosso un pezzo di muro : " Così , animale ! Debbo insegnarti io il tuo mestiere ? " . E la domenica appresso , non avendo chi sgridare né di che occuparsi , sentì con piacere che due forestieri , pecorai a giudicarli dall ' apparenza , chiedevano di consegnargli una lettera e di parlare con lui . Li squadrò mentre apriva la busta . Vestiti da festa , con camicia di grossa tela candidissima sotto il bianco corpetto di frustagno casalingo , ornato di fitti bottoncini di madreperla ; giacchetta di albagio nero con maniche attillate ; calzoni della stessa stoffa , a ginocchio , dall ' orlo dei quali scappavano i lembi delle mutande ; calze di lana grigia , e calzari a punta , di pelle suina , legati con corregge di cuoio incrociate attorno al collo del piede , quei due , un vecchio e un giovane , parevano intimiditi dalla circostanza di trovarsi al cospetto del marchese di Roccaverdina . " Di che si tratta ? La lettera non spiega nulla " , egli disse . " Vostra eccellenza scuserà l ' ardire " , balbettò il vecchio . " Questi è mio figlio . " " Me ne rallegro con voi ; bel pezzo di giovane ! " " Grazie , voscenza ! Abbiamo detto ! " È giusto richiedere prima il permesso al padrone " . I grandi meritano rispetto . Noi non vogliamo offendere nessuno ... Se voscenza acconsente ... " "Spiegatevi." Si vedeva che non era facile spiegarsi perché padre e figlio si guardarono negli occhi , invitandosi l ' un l ' altro a parlare . " Siamo di Modica , eccellenza " , riprese , esitante , il vecchio . " Ma , pel pascolo delle pecore , veniamo spesso da queste parti ... Così si sono conosciuti , per caso . Egli mi ha detto : " Padre , che ne pensate ? Io la sposerei , però ... "." " Chi ? " , domandò il marchese che cominciava a comprendere . " La vedova ... di voscenza , cioè , la Solmo ... " " E venite da me ? Che può importarmi a me di cotesta signora ? ... Vi compatisco , perché non siete del paese . " " Voscenza deve perdonarci " , s ' intromise il giovane . " Ci hanno consigliato ... " , balbettò l ' altro . " Vi hanno consigliato male . Non ho niente che spartire con costei ... Sono suo parente , forse ? Perché è stata ... al mio servizio ? Ha preso marito ... È vedova , libera ... Che c ' entro io ? " Il marchese alzava la voce , corrugando le sopracciglia , facendo gesti di negazione con le mani . " Che c ' entro io ? " , agitato da improvviso sentimento di rancore , quasi di gelosia , contro colui che infine ( egli lo riconosceva nello stesso tempo ) veniva a rendergli un bel servizio portando via , lontano , quella donna che forse tratteneva la signorina Mugnos dal prendere una risoluzione affermativa . " Chi vi ha consigliato ? ... Essa ? " " Eccellenza , no . Un nostro amico che rispetta tanto voscenza ... " " Ditegli che lo ringrazio , e che poteva far a meno di suggerirvi una sciocchezza ... E sposatevi , sposatevi pure ! È libera , vi ripeto . Io non c ' entro , né voglio entrarci ... Subito vi sposereste ? " " Bisogna cavar fuori le carte e fare i bandi in chiesa . " " E la condurreste a Modica ? " " Se voscenza permette . " " Io non c ' entro ; non volete intenderlo ? " , urlò il marchese . Era rimasto turbato . Per poco non gli sembrava che Agrippina Solmo gli facesse ora un altro tradimento ; giacché doveva essere di accordo con lui , se pure quel tentativo non nascondeva un ' insidia , un mezzo di rammentare a lui , marchese , che ella era viva e che si teneva ancora come legata ! ... Sposasse ! Purché gli si levasse di torno ! ... Non voleva darle neppure la soddisfazione di rinfacciarle la sua infamia ! Aveva dunque fretta di riprendere marito ? E una sconcia parola gli uscì di bocca , quasi la Solmo fosse là , a riceverla , in pieno viso ! Per sfogo , ne parlò con mamma Grazia . " Meglio così , figlio mio ! " " Se venisse , bada ! ... non voglio vederla ! " " La ha incontrata parecchie volte a messa . Ultimamente mi ha domandato : " È vero che il marchese prende moglie ?"." " Chi gliel ' ha detto ? " " Non so . Risposi : " Se fosse vero , lo saprei prima degli altri " . Ah , se le anime sante del Purgatorio facessero questo miracolo ! " " E ... insistette ? " " Disse : " Dio lo renda felice ! " . Nient ' altro . E ogni volta ha soggiunto : " Baciategli le mani , se credete ! " . Ma io te l ' ho sempre taciuto , per non farti dispiacere , figlio mio ! " Eppure no , non doveva lasciare andar via quella donna senza prima rinfacciarle il suo nero tradimento ! Doveva , invece , strappargliene la confessione , perché ella non potesse vantarsi , in cor suo , di essere riuscita a farsi gioco del marchese di Roccaverdina . Voleva che piangesse , che avesse rimorso dell ' atto infame da lei commesso , e non ignorasse per quale motivo egli si era rifiutato di più vederla e le aveva chiuso in faccia la porta di casa ! Poi rifletteva : " Ho torto . Vada via ! Lontano ! Vada ! " . Aveva paura di tradirsi , di farla sospettare per lo meno . E s ' indignava contro se stesso della vigliaccheria che gli rimestava nel cuore i ricordi del passato , che gli faceva risentire il contatto delle verginali carni di lei , come la prima volta , a Margitello , quando egli le aveva giurato : " Non avrò altra donna ! " . Era un fiore , allora ! ... E dopo ... anche ! E , nei giorni scorsi , mentre il piccone dei manovali abbatteva le pareti della sua camera , non si era sentito stringere il cuore ... ? " Ho torto ! Vada via ! Lontano ! ... Vada ! ... E se ella avesse l 'audacia..." Ma quella sera , al vedersela improvvisamente davanti , avvolta nella mantellina nera e vestita a lutto , nell ' andito del portoncino dov ' ella lo aveva atteso quasi un ' ora , sapendo che doveva arrivare da Margitello , al sentirsi salutare don voce commossa : " Voscenza benedica ! " , il marchese non ebbe animo di passare sdegnosamente innanzi , né di fare un gesto o di dirle un ' amara parola che la scacciasse . L ' umile atteggiamento , il suono di quella voce che , non udita da un pezzo , gli ronzava da qualche giorno nell ' orecchio col ricordo di parole e di frasi evocate suo malgrado ( egli stesso non avrebbe saputo dire se per rimpianto , o per indignazione , o per rigurgito di odio ) , lo sopraffecero , anche perché lo coglievano alla sprovveduta . " Che fai qui ? ... Perché non sei entrata ? " , le disse in risposta al saluto . " Volevo almeno vederlo ... Per l ' ultima volta ! " " Entra ! Entra ! " La voce del marchese si era già alterata , e il gesto era diventato brusco , imperioso . Mamma Grazia , accorsa ad aprire l ' uscio al tintinnio dei sonagli delle mule e al rumore delle ruote della carrozza , indietreggiò spalancando gli occhi vedendoseli apparire insieme , e non poté trattenersi dall ' esclamare sotto voce : " Oh , Vergine santa ! " . Agrippina Solmo la salutò con un cenno della testa , inoltrandosi dietro al marchese tra le impalcature e gli arnesi da muratori che ingombravano le stanze , fino alla sala da pranzo , rimasta intatta , dove il marchese si fermò , sbatacchiando nervosamente l ' uscio per chiuderlo . " Volevo almeno vederlo ... per l ' ultima volta " , ella replicò tra i singhiozzi irrompenti . " Sto per morire , forse ? " , disse il marchese con cupa ironia . " Per te , lo so , sono morto da un pezzo ! " " Perché , voscenza ? " " Perché ? ... Non avevi giurato ? " , egli proruppe . " Ti ho costretto con la forza quel giorno ? Ti feci una proposta . Potevi rifiutarla , rispondermi di no ! " " Ogni sua parola era comando per me . Ho obbedito ... Ho giurato , sinceramente . " " E poi ? ... E poi ? ... Nega , nega , se hai coraggio ! " " Per Gesù Cristo che deve giudicarmi ! " " Lascia stare Gesù Cristo ! Nega , nega , se puoi ! ... Ti sei data ... a tuo marito , come una sgualdrina ! Non era , non doveva essere marito di apparenza soltanto ? ... Lo avevate giurato , tutti e due ! " " Ah ... Voscenza ! " " Tu , tu stessa me l ' hai fatto capire ! " " Com ' è possibile ? " " Ti faceva pena ! Ti sembrava avvilito davanti alle persone ! Me lo hai detto più volte . " " È vero ! È vero ! Ma pensi , voscenza ! ... Da prima , niente ; come due estranei , come fratello e sorella . Spesso lo vedevo appena mezza giornata , le domeniche ... Dopo quattro o cinque mesi ... oh ! sembrava scherzasse : " Bellavita , eh ? Ho sotto gli occhi la tavola apparecchiata e debbo restare digiuno ! " . Io lo lasciavo dire . E poi , di tratto in tratto , mordendosi le mani : " Ci voleva il santissimo ... del marchese di Roccaverdina per farmi fare questo sacrificio ! " . E una volta : " Vi pare che io non indovini che cosa dice la gente ? Quel cornutaccio di Rocco ! " . Gli risposi : " Dovevate pensarci prima !..." . " Avete ragione !..." . Pensi , voscenza . Sentirlo parlare così ! ... Non ero di bronzo ! " " E allora ? ... Allora ? ... Non me ne dicevi niente però ! " " A che scopo ? Perché voscenza andasse in collera ?..." " E ... poi ? " " E poi ... Ma pensi , voscenza ! ... Un giorno gli risposi : " Femine ne avete quante volete ... Chi v ' impedisce ? ... Non vi bastano ? " . Si mise a piangere ; come un bambino piangeva , imprecando : " Sangue ... qua ! Sangue ... là ! Dobbiamo finirla questa storia ! Non reggo più ! ... Che cuore avete dunque ? " . Che cuore ? Non glielo davo a vedere , ma piangevo , di nascosto , pel peccato mortale in cui vivevo ... " " E per lui pure ! ... Dillo ! Confessalo ! " " Niente ! Niente , voscenza ! ... No " , ella soggiunse dopo breve pausa , " non voglio mentire ! ... Ma il Signore ci ha castigati ... per la mala intenzione soltanto ! E , quella notte , non lo fece arrivare a casa ! ... Oh ! ... Saremmo venuti da voscenza , a pregarlo , a scongiurarlo ... Tanto , a voscenza che le è più importato di me ? ... Il mio destino ha voluto così ! Sia fatta la volontà di Dio ! ... Ed ora , si perderà di me anche il nome . Vado via , in un paese dove nessuno mi conosce ; per disperazione vado via ... Se un giorno però ... Serva , serva e nient ' altro ! Ah ! Vorrei dare il mio sangue per voscenza ! " Il marchese l ' aveva ascoltata con crescente ansietà , stringendo tra i denti il labbro per non irrompere ; e quando , fermatasi un istante , ella aveva subito soggiunto : " No , non voglio mentire ! " , il sangue gli aveva dato un tuffo , quasi egli dovesse vedere compirsi di nuovo l ' infame tradimento e proprio sotto i suoi occhi . Stette immobile , senza fiato . Immediatamente però il petto gli si gonfiava con un gran respiro di tetra soddisfazione . Aveva colpito a tempo ! Aveva impedito che il tradimento fosse compiuto ! ... Ma la intenzione , la mala intenzione , c ' era dunque stata ! E , chi sa ? - non osava di confessarglielo - essa rimpiangeva ancora il morto ! Un feroce pensiero gli attraversò la mente : impedirle di sostituire il morto con un vivo ! Tenersela sempre schiava , e colmarla di disprezzo , non guardandola neppure in viso ! Quei singhiozzi , quelle lagrime , quelle proteste erano certamente menzognere ! E già stava per dirle : " Non sposare ! ... Resta ! " . Si trattenne a stento . Agrippina Solmo gli si era accostata umilmente , asciugandosi le lagrime ; e , presagli una mano , gliela baciava con labbra gelide e convulse : " Voscenza benedica ! E il Signore le dia tutte le felicità ... se è vero che sposa ! " . Un lieve senso di tenerezza lo invase al contatto , ed egli ritrasse lestamente la mano . E prima che maggiore commozione lo vincesse , al gesto di commiato , fece seguire , con voce turbata , queste sole parole : " Se , per caso ... avessi bisogno ... Ricordati !..." . XIV . La baronessa di Lagomorto , che da dieci anni usciva di casa soltanto per andare ad ascoltar una messa , le domeniche , nella vicina chiesetta delle Orfanelle , era venuta dal nipote per portargli senza indugio la risposta della signorina Mugnos , e anche per vedere i mutamenti da lui fatti nel vecchio palazzo dei Roccaverdina dov ' ella era nata . " Dovresti accendermi un bel torcetto ! " " Anche venti , zia ! " " Ma che hai operato qui ? Non mi raccapezzo . " " Vita nuova , pelle nuova ! " , esclamò il marchese , dandole braccio per condurla attorno . Mamma Grazia , che si era messa subito a piangere dalla consolazione di rivedere colà la baronessa , dopo tanti e tanti anni che non ci veniva più , si affacciava timidamente a questo o a quell ' uscio , facendo strani gesti , cacciandosi indietro i cernecchi che gli cascavano davanti agli occhi . " Siete contenta , mamma Grazia , ora che il marchese prende moglie ? " " Ah , se fosse vero , eccellenza ! " " Se non fosse vero non ve lo direi . Bisogna ripulirsi , mamma Grazia , per far piacere alla bella padrona che verrà qui . " " Mi ripulirò , per l ' altro mondo ! Oh , morrei contenta , se fosse vero ! " Non osava di credere alla notizia . Come mai suo figlio non glien ' aveva fatto neppure un accenno finora ? Era l ' ultima a saperlo ! Tempo fa - rammentava - fin quella le aveva detto : " So che sposa ! " . E per ciò , a ogni risposta , mamma Grazia aggiungeva : " Se fosse vero ! " , quasi per rimproverare il marchese . " È vero ! È vero ! " , egli le confermò accorgendosi che la povera vecchia si era imbronciata . " Ma la certezza l ' ho avuta or ora , dalla zia baronessa . Ecco perché non te n ' ho detto niente . Se poi non fosse accaduto ... " " Hai ragione , figlio mio ! " E si ritrasse dietro un uscio per nascondere la commozione . " E il salone ? " , domandò la baronessa . " È rimasto intatto . " " Con la sconcia donna nuda dipinta nel soffitto ? " " L ' Aurora , opera pregevole , zia , dello stesso pittore che ha fatto gli affreschi nella chiesa di Sant 'Isidoro." " Poteva coprire certe parti però ! ... No , non voglio rivederla " , soggiunse la baronessa , mentre il marchese stendeva la mano al pomo dell ' uscio . Vita nuova , pelle nuova ! Una riunione delle principali persone a cui era stato invitato personalmente dal Sindaco per provvedere alla gran miseria della bassa gente , aveva fornito il pretesto al marchese di andare in Casino , d ' intrattenervisi a lungo , di tornarvi altre volte con lo stesso pretesto . " C ' è voluta la mal ' annata per rivedervi qui ! " " Tutto sta nel prender l ' aire ! " Non era però divertente la conversazione nel Casino . Non si sentiva ragionar d ' altro che di fame , di miseria , d ' intere famiglie di contadini emigrate nei paesi fortunati dove la terra aveva fruttato e c ' era da trovar lavoro e pane ; di gente che moriva di tifo per aver disseppellito e mangiato carne di animali morti dell ' infezione maligna che distruggeva gli armenti , quasi la carestia non fosse stato sufficiente castigo di Dio ! Oh , questa volta era ben diverso dalle terribili cattive annate di cui parecchi avevano memoria ! Nel '46 , mancava il grano ; non se ne trovava neppure a pagarlo a peso d ' oro ! Il nuovo governo , sì , aveva fatto venire grano da ogni parte ; ma i quattrini dove erano ? Dissanguati dalle tasse e dalla mal ' annata dell ' anno avanti , i proprietari non sapevano più a qual santo votarsi . Ogni lavoro era arrestato . Lo stesso marchese non osava di avventurarsi a intraprendere niente nelle campagne , con quella persistente siccità ! Non era nato un fil di erba da tutta la semenza prodigata sperando che finalmente , dopo quasi un anno , il cielo si sarebbe sciolto in pioggia feconda ! Dietro la gran vetrata del Casino , larve di vecchi , di donne , di fanciulli si affacciavano , mute , senza gesti , con lo stupore dello sfinimento negli occhi , attendendo che il cameriere apportasse loro qualche soldo , o che venisse a cacciarle via perché nessuno là dentro aveva più niente da dare . E , poco dopo ecco altre larve , mute , senza gesti , con lo stesso stupore di sfinimento negli occhi , che attendevano , che non mormoravano vedendosi scacciate , e riprendevano a trascinare di porta in porta i corpi ischeletriti , reggendosi a mala pena su le gambe , senza un fil di voce per invocare la carità . Si vedevano oggi , domani , e poi certi visi non comparivano più . " È morto il tale , di fame ! È morto il tal altro , di fame ! " E davanti la porta del convento di Sant ' Antonio , dove il municipio distribuiva , a mezzogiorno , minestre di riso bollito nell ' acqua , condite con un po ' di lardo , e grosse fette di pane nero , i carabinieri , la guardia forestale e gli inservienti del municipio stentavano molto a trattenere la ressa ! Nessuno aveva vergogna di accorrere là . " Anche il tale ! " " Anche il tal altro ! " Li nominavano con triste maraviglia . Persone che mai si sarebbe sospettato potessero arrivare al punto di dover stendere la mano , e che senza quella misera minestra e quella fetta di pane nero , sarebbero morte forse anch ' esse di fame ! La sera , non più rosario del Sagramento per invocare la pioggia . Don Silvio La Ciura aveva visto assottigliarsi a poco a poco la folla che soleva seguirlo . In che modo aggirarsi in processione per le vie e cantare il rosario a stomaco vuoto ? E il sant ' uomo , che aveva gran fede ed era ingenuo quanto un bambino , dicendo messa , ogni mattina picchiava con le nocche delle dita alla porticina dorata del tabernacolo , e con commovente semplicità , invocava : " Gesù Salvatore ! ... Gesù Salvatore ! ... Ti sei dunque dimenticato di noi ? " . E , dopo messa , via , di casa in casa , a chiedere l ' elemosina per gli affamati , riempiendosi le tasche coi tozzi di pane che gli davano , portandone in un fazzoletto , fin nella falda del mantello ; e due tozzi qua , tre tozzi là , uscio per uscio in quelle sudice catapecchie dove i malati di tifo guarivano per miracolo , senza assistenza di medici , senza medicine ... E avrebbero preferito di morire ! Sembrava una larva anche lui ; e intanto saliva e scendeva scale , correva da un quartiere all ' altro , con quei suoi brevi passi da perniciotto , rasentando il muro dei vicoli , quasi non volesse farsi scorgere ; portando dappertutto , oltre il soccorso materiale , il conforto di una buona parola , di un sorriso , d ' una benedizione ... E pane e pane e pane , che non si capiva d ' onde potesse cavarlo ; talché la gente credeva che gli si moltiplicasse tra le mani , come una volta a Gesù Cristo . La baronessa di Lagomorto gli aveva detto : " Faccio fare , ogni tre giorni , una fornata di pagnotte da due soldi ; pensate a distribuirle voi " . " Dio la rimeriti , buona signora ! " " O perché non andate pure da mio nipote ? " " So che ha dato molto grano e molti quattrini al Municipio . " " Darà dei soldi anche a voi , non dubitate . " E si era risoluto a seguire il consiglio , quantunque si fosse già accorto che il marchese di Roccaverdina , da qualche tempo in qua , lo salutasse a denti stretti ogni volta che lo incontrava . Egli si sentiva trafiggere l ' anima pensando a quel peccatore che non era più tornato a confessarsi ! E ogni sera , nella nuda cameretta dove lo aveva visto inginocchiato ai suoi piedi , pregava intensamente perché il Signore gli spietrasse il cuore e lo inducesse ad aver compassione dell ' innocente che scontava la pena del delitto altrui . Ma appunto quella mattina , nell ' aiutarlo a indossare i paramenti sacri per la messa , don Giuseppe il sagrestano gli domandava : " Avete sentito , don Silvio ? Il marchese di Roccaverdina ha regalato un Crocifisso al convento di Sant ' Antonio . I frati fanno una gran processione . Non lo sapevate ? " . Don Silvio , che non voleva distrarsi dal recitare i versetti rituali , indossato il camice , lo ammonì : " Zitto ! ... Porgetemi il cingolo " . E intanto ch ' egli se lo legava ai fianchi , il sagrestano , giratogli attorno per aggiustargli le pieghe , e datagli in mano la stola , riprendeva : " Grand ' offesa per la nostra parrocchia ! Il canonico Cipolla è furibondo ; e anche gli altri canonici . Non andremo , s ' intende , alla processione del trasporto ... Il padre guardiano ha mandato l ' invito . Aspetta , che vengo ! " . Don Silvio adattatosi il manipolo al braccio destro , abbassava la testa perché il sagrestano gli infilasse la pianeta . " Non ve n ' importa niente , a voi , di questa offesa alla parrocchia ? " Preso di sul pancone il calice col corporale e il sovraccalice , don Silvio si era avviato per l ' altare . Su la soglia della sacrestia il canonico Cipolla lo fermava . " Siete avvertito : noi non interverremo . Ve l ' ha detto don Giuseppe ? " Ospite incomodo quel Crocifisso che , di tanto in tanto , pareva si svegliasse per turbare con la sua importuna visione la coscienza del marchese ! Egli non avrebbe dovuto badargli più , dopo che il cugino Pergola gli aveva sbarazzato il cervello di tutte le superstizioni dei preti . Intanto , che cosa poteva farci ? la figura di quel Cristo agonizzante su la croce , abbandonato laggiù nello stanzone del mezzanino , con la testa , le mani e le ginocchia fuori dai brandelli del lenzuolo roso dalle tignuole , come egli lo aveva inattesamente visto quel giorno ... che cosa poteva farci ? ... quella figura gli dava un senso di inquietudine , di malessere ogni volta che gli invadeva l ' immaginazione . E meno male se , col fantasma di essa , altri ed ugualmente tetri , non gli si fossero ripresentati davanti , altri che egli già credeva scacciati lontano e da parecchio tempo ! E così ora ecco Rocco Criscione , a cavallo della mula , nell ' oscurità , tra le siepi di fichi d ' India di Margitello , che veniva avanti , canticchiando sotto voce - gli era rimasto nell ' orecchio ! - Quannu passu di ccà , passu cantannu e non aveva avuto tempo di dire : Gesù ! Maria ! ... con quella palla ben assestata che gli avea fracassato la testa ! E il tonfo del corpo ! ... E lo scalpito della mula che fuggiva spaventata ! ... E il gran silenzio nell ' oscurità , terribile , seguito allo scoppio della fucilata ! ... E così , ora ecco Neli Casaccio che dal gabbione delle Assise , alzando la mano destra e piangendo , gridava : " Sono innocente ! Sono innocente ! " . E tanto forte , che il suo giuramento sembrava si trasformasse in urlo , in quegli urli del vento , la nottata della confessione , e ch ' egli assumesse le sembianze di don Silvio , pallido , con la stola , e inesorabile : " Bisogna riparare il mal fatto ! Ah , marchese ! " . Nervi ! Immaginazione esaltata ! ... Se lo ripeteva cento volte , n ' era persuasissimo . Ma che cosa poteva farci ? Era andato a sorvegliare , con altri della Commissione municipale , la distribuzione delle minestre e del pane alla povera gente ; e Padre Anastasio , guardiano del convento di Sant ' Antonio , parlava di una gran processione di penitenza , a piedi scalzi , con corone di spine e disciplina per placare lo sdegno divino . Dovevano intervenirvi persone di ogni ceto , sacerdoti , signori , maestranze , contadini , senza distinzione alcuna , come egli si era sognato che gli ordinasse Sant ' Antonio , due notti di seguito . Il marchese tentennava il capo . Quel padre Anastasio , alto , nerboruto , col naso a tromba e gli occhi che gli scoppiavano fuor dell ' orbita , non era tenuto per stinco di santo nei dintorni del convento . Caso mai , Sant ' Antonio sarebbe andato proprio da lui per ordinargli la processione ? Ma gli altri della Commissione approvavano . " E col simulacro della Regina degli Angioli " , proponeva uno . " È miracoloso ! " " Con la statua del Cristo alla Colonna " , suggeriva un altro . " È più miracolosa ancora ! Si dice : " Ora per la pioggia , ora pel vento . Non si fa la festa del giovedì santo ! " . Ed è quella del Cristo alla Colonna . " " Ho un gran Crocifisso . Ve lo regalo per la vostra chiesa , padre Anastasio . E farete la processione trasportandolo da casa mia . " L ' idea gli era balenata in mente tutt ' a un tratto . Il marchese si stupiva di non averci pensato prima . " Quando il Crocifisso non sarà più laggiù nel mezzanino , col lenzuolo roso dalle tignuole " , egli rifletteva , " i miei nervi rimarranno certamente tranquilli , e tutto il resto si cheterà anch ' esso . Che diamine ! " E sorrideva in faccia a padre Anastasio profondentesi in ringraziamenti con quel naso che pareva volesse squillare proprio come una tromba , con quegli occhi che , dalla gioia , si sgangheravano più dell ' ordinario ... " Che fortuna pel convento ! Un Crocifisso grande ? " " Al naturale . " " Di carta pesta ? " " Scolpito in legno duro e con una croce immensa . Non lo reggeranno due uomini . Figuratevi che un giorno ... " Suo malgrado , senza poter ritenersi , il marchese si sentì spinto a raccontare quel che gli era accaduto quel giorno . " Ha avuto paura ? " " Un pochetto . " " Ah ! Lo credo ... Una notte , anni fa , nel convento di Nissorìa ... " E padre Anastasio rideva anticipatamente di quel che stava per dire : che paura anche la sua ! Nell ' andare dalla cella in fondo al corridoio ... in un certo posto ... miseria umana ! ... si doveva passare davanti a un gran San Francesco , dipinto nella parete , con le braccia aperte e rapito in estasi dal suono del violino di un angelo a cavalcioni delle nuvole . Lo vedeva almeno venti volte al giorno , da sei mesi che si trovava in quel convento , passando e ripassando pel corridoio . Ma quella notte , al lume della lampadina recata in mano ... Come se quel San Francesco - che alla dubbia luce sembrava vivo e parlante , con gli occhi travolti in su - come se quel San Francesco gl ' imponesse : " Padre Anastasio , di qui non si passa ! " . E non era passato , con tutta l ' urgenza ! Che cosa fosse allora accaduto , miseria umana ! ... Ora rideva , ma in quel momento ! ... E la pancia di padre Anastasio sobbalzava sotto la tonaca ; e gli occhi gli erano diventati lustri dal convulso provocato dalle grosse risate . XV . Il cavalier Pergola trovò il marchese che sbraitava ancora : " Sono padrone io in casa mia ! O che ? Dovevo chiedere il permesso al canonico Cipolla ? ... Al prevosto Montoro ? ... Anche a don Giuseppe il sagrestano ? " . " Con chi l ' avete , cugino ? " L ' impeto della collera gl ' impediva di raccontare con ordine la scena avvenuta poco prima davanti ai muratori che davano l ' intonaco alle pareti di quella stanza ; giacché il marchese aveva fatto introdurre colà , senza cerimonie , amichevolmente , il canonico e il prevosto venuti a trovarlo . " " Ma come , signor marchese ! E la parrocchia ? Il Cristo spettava ad essa ... Alla cappella del Crocifisso ! Non ci faccia quest ' affronto ! ... Ripari ! " Sissignore , pretendevano questo ! È forse un buffone il marchese di Roccaverdina , da fare prima una promessa e poi rimangiarsela ? " " E vi guastate il sangue per loro ? " " Ah , cugino ! Sentirsi dire dal prevosto : " Vi dava noia in casa quel Crocifisso , marchese ? Meglio tenerlo nascosto nel mezzanino , che esporlo nella chiesucola di un convento ridotto una mandria indecente da padre Anastasio e dagli altri frati ! " . Predica la morale , lui ! il signor prevosto , quasi non si sapesse ... " " Benissimo ! Quasi non si sapesse !..." Il cavalier Pergola si stropicciava allegramente le mani , rideva battendo i piedi , mentre il marchese tornava a ripetere : " Dovevo chiedere il permesso a loro ? ... Anche a don Giuseppe il sagrestano ? " . E ripeteva che , soprattutto , lo avevano irritato le parole del prevosto : " Vi dava noia in casa quel Crocifisso , marchese ? " . Da che cosa poteva sospettarlo quel faccione da mulo del prevosto ? Doveva avergliele suggerite , certamente , don Silvio La Ciura ! E il giorno della processione ... Uno spettacolo ! Tutti a piedi scalzi , e con corone di spine in testa , una sfilata che non finiva più , a dispetto dei canonici di Sant ' Isidoro ! ... E pianti e colpi di discipline ... E , mescolati insieme , preti , frati , confraternite , signori , maestranze , massai , contadini ! ... Tutta Ràbbato per le vie ! E padre Anastasio che accorreva da un punto all ' altro , con in testa la corona di vimini un po ' di traverso e la disciplina in mano , per mostra . Poteva fare due cose nello stesso tempo , flagellarsi le spalle e badare all ' ordine della processione , alle fermate , alle riprese ? " Psi ! Psi ! Psi ! Avanti ! " Si udiva soltanto la sua voce , si vedeva soltanto un suo braccio , messo fuori dalla larga manica , trinciante l ' aria con rapidi segnali . E la imperiosa tromba del suo naso e la sua poderosa pancia che sporgeva stretta dal cordone trionfavano allorché egli si fermava a gambe larghe , in mezzo alla via , quasi argine , per far passare a giusta distanza le due file della processione che accennavano a serrarsi incalzate dalla folla . E quel giorno ... Il marchese avea dovuto andare dalla zia baronessa per trovarsi colà con la famiglia Mugnos che voleva assistere da un terrazzino al passaggio della processione . Nervoso , irrequieto , rispondeva spesso fuori tono alle domande della zia e della signora Mugnos . Si affacciava , rientrava , tornava ad affacciarsi ; e la processione sfilava , sfilava , interminabile , tra la folla enorme . " Che hai , nepote mio ? " " Niente . Certi spettacoli ... non so ... fanno un effetto ... " " È vero . " " È stata una santa ispirazione , marchese ! " , gli ripeteva per la terza volta la signora Mugnos . Il marchese appoggiato all ' imposta del balcone dov ' erano affacciate Zòsima e la sorella , chiamò : " Zòsima , sentite ! " . Ella si piegò col corpo verso di lui , tenendosi attaccata con una mano alla ringhiera di ferro . " E ditemi la verità ! " , soggiunse il marchese sottovoce . " La dico sempre " , rispose Zòsima . " Ditemi la verità : perché avete tardato tanto ad acconsentire ? " " Per riflettere bene ; e anche per ... " " Per gelosia di ... quella ... ? Oh ! " " Forse ! Cosa passata non conta più ... Ecco il Crocifisso . " Dovette affacciarsi anche lui . Si attendeva di riceverne un ' impressione violenta e avrebbe voluto evitarla . Invece , alla luce diffusa , nello spazio della via , il suo Crocifisso gli parve rimpicciolito di proporzioni e meno doloroso di aspetto . Egli stentava a persuadersi che fosse proprio quello stesso che laggiù , alla parete del mezzanino , gli era sembrato quasi colossale e così terrificante con quegli occhi semispenti e quelle sanguinolenti piaghe che spuntavano dagli strappi del lenzuolo ! Intanto , padre Anastasio se lo portava via , in coda alla processione , a dispetto dei canonici di Sant ' Isidoro ... Solo don Silvio non avea voluto mancare , e , confuso coi più umili , con la corona di spine in testa , a piedi scalzi , si sbatteva forte la disciplina su le magrissime spalle . E quel giorno , a quella vista , il marchese si confermò nel sospetto che don Silvio avesse suggerito al prevosto le parole : " Vi dava noia in casa Gesù Crocifisso ? " . Non intendeva di ripetergliele in quel momento col prender parte , lui solo della parrocchia di Sant ' Isidoro , alla processione promossa da padre Anastasio ? Il marchese aggrottò le sopracciglia e si ritrasse indietro . Quando la via tornò deserta e silenziosa , traversata soltanto da qualche povera donna che infilava frettolosamente un vicolo per arrivare in tempo alla chiesa di Sant ' Antonio e ricevere la benedizione dal Crocifisso nuovo , come dicevano , quantunque fosse vecchissimo di qualche centinaio di anni , il marchese era già tranquillo , col gran sollievo della liberazione finalmente ottenuta , che gli traspariva dagli sguardi e da tutto l ' aspetto . Visto che Zòsima stava per seguire nel salone la sorella Cristina , le accennò di fermarsi . " Zòsima , ora tutto dipende da voi . " " La baronessa sa ... " , ella rispose un po ' meravigliata di quelle parole . " Che cosa ? " " Il mio voto ... " " Che voto ? È una novità ! " "...Di sposare dopo che il Signore ci avrà concesso la pioggia ! " " E se non piovesse ? " " Pioverà presto ... Bisogna sperarlo ! " " Come mai vi è venuto in testa ?..." " C ' è tanta povera gente che muore di fame . Non sembrerebbe malaugurio anche a voi ? " " Avete ragione . " Egli era stato ad osservarla attentamente durante le due ore che si trovavano insieme . Sì , c ' era una soave finezza di espressione nei tratti di quel viso , specialmente negli occhi e nella bocca ; ma il sangue non più scorreva rapido e caldo sotto la bianca epidermide ; ma il cuore non più batteva agitato da baldo impulso di passione ! Le disgrazie , le sofferenze avevano ammortito ogni rigoglio nel non giovane corpo ; e per ciò sembrava che anche quell ' anima vivesse quasi in preda a continuo sbalordimento . Ma , forse , egli s ' ingannava . C ' era voluto e una straordinaria forza di volontà e un gran coraggio e un nobilissimo orgoglio per rassegnarsi a vivere dignitosamente nella miseria dopo aver gustato la soddisfazione e i piaceri della ricchezza e spesso pure quelli del fasto , come lo aveva amato e praticato , a intervalli , suo padre ! E nei momenti in cui , suo malgrado , il marchese si sentiva spinto a fare confronti che gli sembravano profanazioni , scuoteva la testa per scacciarli via , ripetendo mentalmente : " Questa , questa è la donna che ci vuole per me ! " . Glielo dicevano anche gli altri in Casino , fin il dottor Meccio che pareva volesse entrargli in grazia dopo la sfuriata di mesi addietro . " Bravo marchese ! ... Un angiolo ! ... Avete scelto un angiolo ! ... Tutte le virtù ! ... Debbo confessarvelo ? Io ce l ' ho avuta un po ' con voi , vedendovi vivere come un romito , lassù ! Questo è il primo passo ; poi verrà l ' altro . Siamo qua , tutti , per portarvi in palma di mano . Il paese ha bisogno di uomini energici e onesti , onesti specialmente ! Voi mi capite . Stiamo passando un brutto quarto d ' ora . Povero Comune ! " " Niente , dottore ! Riguardo ad affari comunali ... " " Ma se gli uomini come voi si tirano indietro ! " " Ho troppi grattacapi in casa mia . " " È casa vostra , è casa nostra il Comune ! " " Niente ! Da quest ' orecchio non ci sento . " E lo lasciava a spasseggiare su e giù pel salone del Casino , con la gran canna d ' India infilata sotto braccio , come una spada , lungo , diritto , impettito . Nell ' attesa che l ' intonaco delle stanze si asciugasse , che arrivassero da Catania il pittore pei soffitti e gli operai per tappezzarle , il marchese , ora , andava quasi tutti i giorni in Casino , prima di assistere alla distribuzione delle minestre e del pane insieme con gli altri colleghi della Commissione . Aveva preso gusto alla partita di tarocchi che don Gregorio , cappellano del monastero di Santa Colomba , il notaio Mazza , don Stefano Spadafora e don Pietro Salvo facevano colà , in un angolo appartato , due volte al giorno , inchiodati per lunghe ore col Giove , l ' Impiccato , il Matto e coi Trionfi tra le mani , accalorandosi , bisticciandosi , insultandosi con parolacce e tornando , poco dopo , più amici di prima . Spesso , don Pietro Salvo gli cedeva il posto , appena vinto qualche soldo : " Volete divertirvi , marchese ? " . Don Stefano sbuffava . In presenza del marchese , gli toccava di contenersi , ed era una gran sofferenza per lui . Il marchese , che lo sapeva , sedendosi gli faceva il patto : " Senza bestemmie , don Stefano ! " . " Ma il giocatore deve sfogarsi ! Voi parlate bene ! Debbo crepare ? " E un giorno , a ogni svista del compagno , a ogni giocata andatagli a male , don Stefano , invece di dirne qualcuna di quelle da schiodare dal Paradiso mezza corte celeste , fu visto togliersi rabbiosamente di capo la tuba , sputarvi dentro e rimettersela , subito . " Che fate , don Stefano ? " " Lo so io ! Debbo crepare ? ... Questa vale per Giove ... " E buttò la carta picchiando forte con le nocche delle dita , quasi volesse sfondare il tavolino . Sembrava che quella volta i tarocchi lo facessero a posta , e il compagno pure . E don Stefano , a cavarsi rabbiosamente di capo la tuba , a sputarvi dentro e rimettersela subito . " Che fate , don Stefano ? " " Lo so io ! ... Volete che crepi ? " Soltanto all ' ultimo , quando egli , fuori dei gangheri , scaraventava la tuba per terra , gli astanti si avvidero della figurina del Cristo alla Colonna ficcata là in fondo , contro la quale egli aveva inteso di bestemmiare , silenziosamente , a quella maniera ! ... Doveva proprio crepare ? E non gli importò che gli appiccicassero per questo il nomignolo di Maometto . Almeno , da quel giorno in poi , egli poté bestemmiare in pace , a libito suo , anche in faccia al marchese . Intanto il dottor Meccio e parecchi altri tornavano spesso alla carica : " Un signore come voi ! Vi porteremmo in trionfo al Municipio ! " . E siccome il marchese da questo orecchio non voleva sentirci , così cominciò a riprendere le passeggiate serali su per la spianata del Castello , dove quasi nessuno più osava di andare , tanto era desolante lo spettacolo di quelle campagne brulle , riarse che si stendevano , di qua , fino a piè delle colline , e , di là , fino a piè dell ' Etna sempre pennacchiato di fumo , con appena un piccolo orlo di neve in cima al cratere , coi boschi di castagni e di lecci attorno ai fianchi , scabroso in alto e rigato da nere strisce di lava che l ' aria senza vapori permetteva di distinguere nettamente . Ma , dopo tre o quattro volte , avea dovuto smettere . Trovandosi solo lassù , in faccia a quell ' immenso orizzonte e con gran silenzio che lo circondava , egli sentiva venirsi addosso un ' inesplicabile tristezza . Le miserie udite raccontare o viste durante la giornata gli tornavano in mente . Da Margitello , da Casalicchio , da Poggiogrande gli erano arrivate , una dietro a l ' altra , cattive notizie . " Ieri sono morti quattro animali ! Oggi , tre altri ! " Il tifo bovino continuava la sua strage . Come non impensierirsi ? ... Ma non era questo , no ! Tristi presentimenti gli scurivano l ' animo ; si addensavano , passavano via , come nuvoloni spazzati dal vento , tornavano di quando in quando , senza ragione alcuna e senza significato preciso . Si distraeva ruminando grandi progetti agrari da attuare , appena sposato : un ' Associazione di proprietari di vigneti e di uliveti , sotto la sua direzione ; e macchine di ogni sorta , le più recenti ; e produzione da spedire nei mercati della penisola e fuori , in Francia , in Inghilterra , in Germania ! Altro che le misere brighe municipali con cui non si cavava un ragno da un buco e che significavano soltanto : levati di lì , che mi ci metto io ! E rizzava , con l ' immaginazione , vasti edifici , laggiù , a Margitello ... Sentiva rinascere in sé il mal del calcinaccio del nonno ... Da una parte gli strettoi per le ulive , e la dispensa coi coppi panciuti per gli olii ; dall ' altra , i pigiatoi delle uve e la cantina , fresca , ariosa , per le botti e i bottaccini ... E vedeva olii dorati , limpidissimi , in belle bottiglie , da vincere al paragone quelli di Lucca e di Nizza ; e vini rossi , e moscati da contrastare coi Bordeaux , coi Reno , con tutti i migliori vini del mondo ! XVI . Il povero don Silvio attendeva da più di mezz ' ora nell ' anticamera , e mamma Grazia veniva di tanto in tanto a tenergli compagnia . " Abbiate pazienza ! C ' è l 'ingegnere." " Non ho fretta , mamma Grazia . " " Siamo con la casa sossopra . " " Pel matrimonio , l ' ho sentito dire . " " Che tosse ! ... Riguardatevi , don Silvio ! " " Sia fatta ... la volontà ... di Dio ! " Con la tosse che gli soffocava le parole in gola , il petto di quel magro corpicciuolo , scosso rudemente a ogni assalto , pareva dovesse schiantarsi . " Mettetevi a letto ; fate una buona sudata ! " " E i poveretti che muoiono di fame ? Per questo sono qui . " " Ah , don Silvio ! Non si finisce mai ! Il marchese ha vuotato il magazzino del grano ... Fave , ceci , cicerchia ... Che non ha dato ? " " Lo so , lo so ! Chi più ha più deve dare . " " Famiglie intere su le spalle ! " " Lo so . Ma ci sarà qualche cosa anche pei miei poveretti , mamma Grazia . " " Figuratevi ! Non se lo lascerà nemmeno dire . " Il marchese , che accompagnava l ' ingegnere fino all ' anticamera , si fermò , turbato , alla inattesa vista di don Silvio . " E andate attorno con questa tosse ? " , gli disse l ' ingegnere dopo averlo salutato . Don Silvio si levò a stento da sedere , inchinandosi al marchese e all ' ingegnere , senza poter pronunziare una sola parola , scusandosi con umile gesto di rassegnazione . " Che abbiamo ? " , gli domandò il marchese , ostentando disinvoltura . " Qua , su questa poltrona ; è più comoda . " Lo aveva fatto entrare nella stanza accanto , e gli si era fermato davanti , in piedi , con le braccia dietro la schiena , guardandolo fisso , per indovinare il motivo di quella visita prima che quegli parlasse . " Mi manda Gesù Cristo ! " , disse don Silvio . " Quale Gesù Cristo ? Perché ? ... Andate a raccontare queste storie alle femminucce ! " Il marchese quasi balbettava , pallido , da la improvvisa concitazione . " Mi perdoni ... voscenza ! ... Me ne vado ... " E don Silvio non poté proseguire , sopraffatto dalla tosse . Vedendolo avviare verso l ' uscio , il marchese lo fermò pel braccio : " Perché siete venuto ? ... Che volevate da me ? ... Perché siete venuto ? " . " Pei poveretti , marchese ! Non ho saputo esprimermi . " " Ci sono soltanto io a Ràbbato ? Ho dato assai . Troppo ! Troppo ! ... Sono già dissanguato . " " Si calmi ! ... Non ha obbligo ... " " Eh ? ... Siete stato voi che avete detto al prevosto Montoro ... ? " Gli si era piantato davanti , ringhiando le parole , fissandolo negli occhi . " Che cosa ? " , domandò timidamente don Silvio . " Che cosa ? Gli dava noia in casa quel Crocifisso al marchese ! " " E ha potuto supporlo ? Oh , voscenza ! Io , anzi , ho lodato il bell ' atto che toglieva quella sacra immagine da un posto non degno . " " Non degno ? " " Certamente ; il suo degno posto era l 'altare." " Perché dunque or ora dicevate : mi manda Gesù Cristo ? ... Mi avete scambiato per una donnicciuola , mi avete scambiato ? " " Ha ragione ! Sono parole piene di superbia quelle ! ... Me ne accorgo ; ha ragione ! ... Credevo che quando uno va a chiedere pei poveri fosse quasi mandato da Gesù Cristo ... Se la prenda con me . I poveretti che hanno fame non debbono scontare il mio peccato . Gliene chiedo perdono ... anche in ginocchio ... " Il marchese lo trattenne . Si vergognava di esser trascorso ; ma non voleva lasciarsi intimidire da quel pretucolo . Gli pareva che colui intendesse di abusare della circostanza di essere stato messo a parte , in confessione , di un terribile segreto ... Doveva farglielo capire , perché non ricominciasse più e la finisse una volta per sempre ! Non osò . " Che vi immaginate ? " , riprese con un tono meno alterato . " Mi è rimasto appena tanto grano da bastare per me . " " Oh , penserà il Signore a ricoprirle di nuovo i canicci ! " " Infatti ! ... Infatti ! " " Non disperi della misericordia di Dio , marchese ! " " E intanto la gente muore come le mosche . Dovrei avere la zecca in casa , o stampare carte false ... Ma non vedete che non vi reggete in piedi ? " Don Silvio assalito da un nuovo e più forte accesso di tosse , aveva dovuto rimettersi a sedere , mezzo tramortito . " Ecco ! ... Soltanto per mostrarvi la buona intenzione " , aggiunse il marchese . " Lo sapevo che non sarei venuto invano ! " , rispose don Silvio ringraziandolo . Aveva le lagrime agli occhi . Il marchese rimase , tutta la giornata , con un senso di sorda irritazione nell ' animo , quasi il sentimento di pietà che all ' ultimo lo aveva commosso fosse stato una specie di soverchieria , una prepotenza usatagli , con fine arte , da quel prete . Si sfogò con mamma Grazia : " Ci mancava lui per venire a smungermi ! " . " È un santo , figlio mio ! " " I santi ... stiano appiccicati al muro , o in Paradiso " , rispose duramente il marchese . E due giorni dopo , don Silvio era davvero in via di andarsene in Paradiso , dove il marchese lo voleva . Davanti la porta della sua abitazione , gruppi di gente costernata , con gli occhi al balconcino della cameretta del malato . Il dottore aveva dovuto ordinare di tener chiusa la porta perché la cameretta non fosse invasa . Di tratto in tratto , qualcuno dei pochi ammessi in casa veniva fuori asciugandosi le lagrime , ed era subito circondato . Lo interrogavano con gli sguardi , con una lieve mossa del capo , quasi il suono delle parole potesse disturbare l ' agonizzante . " Si è confessato ! " " Udite ? Gli portano il viatico e l ' estrema unzione ! " La campanella di Sant ' Isidoro dava il segnale con pochi squilli affrettati ; e , subito dopo , la campana grande un tocco , due , tre , che ondulavano lenti tristamente . Tutti in orecchie , a contarli : " Quattro ! Cinque ! " . Dappertutto ; in Casino , nelle farmacie , nelle botteghe , in ogni casa , davanti le porte . " Sei ! Sette ! " Come se quei rintocchi cupi e lenti stessero per annunziare una pubblica sciagura . Si sapeva : otto tocchi per le donne ; nove per gli uomini ; dieci pei sacerdoti ! E il decimo rintocco , più cupo , più lento , ondulò a lungo per l ' aria . Altra gente accorreva : popolane , contadini , tutti i poverelli da lui beneficiati , magri , squallidi , che dimenticavano in quel momento la mal ' annata e la fame , con occhi gonfi di lagrime , con visi sbalorditi . Ah , il Signore avrebbe dovuto prendersi , invece , qualcuno di loro ! Ed ecco il viatico ! Si udiva il campanello che precedeva il prete con la pisside e l ' olio santo . Il canonico Cipolla , sotto il baldacchino , circondato dai fedeli che portavano le lanterne di scorta e seguito da un centinaio di persone recitanti il rosario , passava a stento tra la folla inginocchiata che ingombrava il vicolo da un capo all ' altro . La porta fu spalancata ; il campanello cessò di suonare . Anche il marchese aveva contato : " Uno ! ... Due ! ... Cinque ! ... Dieci !...", i rintocchi della campana grande di Sant ' Isidoro . Da parecchi giorni , tre , quattro volte il giorno , egli mandava Titta , il cocchiere , a prendere notizie . Lo atterriva l ' idea che la febbre facesse delirare don Silvio , e che nel delirio gli sfuggisse una parola , un accenno ! ... Poteva darsi ! Smaniava attendendo il ritorno del messo . " Sei entrato proprio in camera ? Lo hai visto ? " " Già sembra un cadavere . Non c ' è più speranza ! " Il marchese socchiudeva gli occhi , un po ' deluso , crudele . Aveva la pelle dura quel prete ! E il giorno appresso : " Come va ? Perché hai tardato tanto ? " . " Non volevano farmi entrare . Mi ha riconosciuto . Mi ha detto : " Ringraziate il marchese ! " , parlava con un fil di voce . " Ditegli che preghi per me ! " " " Ah ! ... Poveretto ! " Ma , nel suo interno , egli dava un significato ironico alle parole riferitegli da Titta ; e così giustificava il rancore che gli faceva desiderare più pronta la sparizione di colui che possedeva il suo segreto , e che era per lui , non solamente un rimprovero continuo , ma un pericolo ; o , se non un pericolo , una ossessione che gli dava fastidio . E quando udì in Casino ( vi era andato a posta per sentire quel che si diceva ) , quando udì raccontare dal notaio Mazza che don Silvio aveva detto a sua sorella : " Abbi pazienza , fino a venerdì a ventun ' ora ! " , i tre giorni e mezzo che ancora mancavano gli parvero una eternità . Sarebbe stato vero ? Il venerdì non poté restare ad attendere che la campana grande di Sant ' Isidoro suonasse a morto a ventun ' ora , com ' è di rito . Il cameriere del Casino era stato mandato a informarsi , anche per la curiosità di sapere se la predizione - e tutti lo credevano - si sarebbe avverata . Vedendo che don Pietro Salvo cava a ogni cinque minuti l ' orologio di tasca , il dottor Meccio esclamò : " Stiamo qui a tirargli il fiato di corpo . È sconveniente ! " . " Andatevene . Chi vi trattiene ? " Erano sul punto di bisticciarsi ; ma dalla cantonata spuntava don Marmotta come il cameriere era soprannominato . Veniva col suo comodo , dando la notizia a quanti lo fermavano , riprendendo a camminare a passi lenti , con la testa ciondoloni che secondava il movimento dei passi , senza curarsi che fosse impazientemente aspettato . Il marchese gli andò incontro : " Ebbene ? " . " È ispirato proprio allo scocco di ventun 'ora." Si era immaginato di dover respirare più liberamente a quella notizia . Invece , rimase là , dubbioso . Non credeva ai suoi orecchi , quasi don Silvio avesse potuto fargli il cattivo scherzo di fingere di morire . A casa , trovò mamma Grazia che recitava il rosario in suffragio dell ' anima del sant ' uomo . " È morto ! Che disgrazia ! A trentanove anni ! Gli uomini come lui non dovrebbero morire mai ! " " Muoiono tanti padri di famiglia ! " , la rimbrottò . " La morte non porta rispetto a nessuno . " Quel lutto di tutto il paese lo irritava . Lo irritava anche il pensiero della morte , che ora gli ronzava alla mente con insolita vivacità e strana insistenza . Gli sembrava che qualcuno gli sussurrasse dentro il cervello : " Oggi a me , domani a te ! " . E quel qualcuno , a poco a poco , prendeva le sembianze di don Silvio . Avrebbe voluto esser sordo per non udire le campane di tutte le chiese che suonavano a mortorio , tacevano un po ' , riprendevano a suonare ! Sarebbe scappato per Margitello , se non avesse riflettuto che le avrebbe udite ugualmente e più incupite dalla distanza . Eppure non si sentiva ancora rassicurato ! Volle vedere il trasporto dalla terrazza davanti al Casino . In Piazza dell ' Orologio gran calca . Il mortorio che andava attorno da un ' ora , secondo la costumanza , per le vie principali del paese , doveva passare di là per deporre il cadavere nella chiesa di Sant ' Isidoro dove gli avrebbero cantato la messa funebre . E già affluiva in piazza la gente che si riversava dalle traverse precedendo il convoglio . La processione s ' inoltrava lentamente : confraternite con gli stendardi avvolti all ' asta , frati Cappuccini , frati di Sant ' Antonio , frati Minori conventuali , preti in cotta e stola nera , canonici con mozzetta di lutto , tutti coi torcetti accesi in mano , salmodianti ; e dietro , sul cataletto , il cadavere , scoperto , con le mani in croce , in cotta e stola , e col berretto a tre spicchi in testa , che spiccava su la coltre nera di broccato orlata con frangia di argento ; corto , sparuto , col viso giallo , con gli occhi socchiusi e il naso affilato , sembrava che tentennasse il capo a ogni passo dei portatori . Giunti vicino al Casino , essi deponevano a terra il cataletto , e la gente faceva ressa attorno al cadavere per baciargli le mani . Quattro carabinieri erano pronti , dai lati , a impedire che strappassero in brandelli gli abiti del morto per tenerli come reliquie . E così il marchese poté osservar bene quella bocca chiusa per sempre , che non avrebbe potuto mai più , mai più , ridire a nessuno il segreto da lui rivelato in confessione ! Allora si sentì forte , vittorioso , quasi la fine di quell ' uomo fosse stata opera sua . E soltanto per decenza non sorrise , quando il cugino Pergola gli disse all ' orecchio : " Dev ' essere rimasto male don Silvio , non trovando di là il Paradiso ! " . XVII . Una mattina , quando il marchese meno se lo aspettava , don Aquilante era ricomparso non per parlargli , come al solito , di affari , ma per annunciargli con gravità : " Finalmente si è smaterializzato ! " . Il marchese , che non aveva udito bene , guardatolo in viso con stupore , replicò : " Si è ... ? " . " Smaterializzato ! " , sibilò don Aquilante . Quantunque le idee e le credenze del marchese di Roccaverdina fossero compiutamente cangiate , ed egli avesse anzi , più volte , domandato ironicamente all ' avvocato : " Che dicono gli Spiriti ? Si divertono ancora a tormentarvi ? " - don Aquilante gli aveva raccontato , tempo addietro , che Spiriti cattivi , di tanto in tanto , gli riducevano catalettico il braccio destro per impedirgli di scrivere - lo strano annunzio lo aveva rimescolato , quasi si fosse trattato di un fatto di cui non si potesse dubitare . " E ora ? " , domandò , nell ' improvviso turbamento . " Ora sarà più facile interrogarlo con certezza di ottenere precise risposte . Ieri Rocco Criscione mi è apparso , spontaneamente , un minuto secondo . Ha voluto forse dirmi : eccomi a vostra disposizione . " " Eh , via ! " , fece il marchese che già riprendeva padronanza di sé . " La vostra incredulità è irragionevole . " " Ma , innanzitutto , dovreste convincermi che l ' anima umana è immortale . " Don Aquilante rizzò il capo , maravigliato di questo inatteso linguaggio . " La scienza ... " , continuò il marchese . " Non mi parlate della scienza officiale " , lo interruppe l ' avvocato . " È la più massiccia ignoranza ! " "...la scienza positiva richiede fatti accertati , che si possano provare e riprovare . La scienza ... " Il marchese gli ripeteva , con enfasi , frasi , periodi interi dei libri prestatigli dal cugino , e credeva di chiudergli la bocca . " Fatti , sissignore ! " , riprese don Aquilante . " Accertati , sissignore ! Solamente , poiché certi fatti non fanno comodo ai materialisti , essi fingono di non vederli . Ma i fatti non per questo non sono veri , non per questo rimangono annullati ! " " Quando non si può vedere né toccare con mano ... " " Vedreste , tocchereste con mano , se aveste l ' animo di tentare l 'esperimento." " Ah ! ... Credete , forse , che scaldandomi la fantasia e mettendomi paura , giungerete a farmi vedere quel che non è ? Infine , sarebbe un ' allucinazione , niente altro ! " " E se Rocco ci rivelasse : " Mi ha ucciso il tal dei tali ?"." " È impossibile ! " " E ci desse le prove ? " " È impossibile ! " " Dovreste fare da medium . Egli vi era persona affezionata e fedele . Nessuno meglio di voi potrebbe servire ad evocarlo . " " Ma io non mi metto a fare certe sciocchezze ! " " I vostri famosi scienziati rispondono appunto così . " " Ed hanno ragione . " " Che ci rimettereste , a coadiuvarmi ? " " Siete venuto a posta per questo ? " " Sì , marchese . Da qualche tempo in qua , un rimorso mi tortura . Ho lungamente riflettuto intorno al processo e alla condanna di Neli Casaccio . Temo che i giurati siano incorsi in uno di quegli inevitabili errori giudiziari che fanno scontare a un innocente il delitto di un reo rimasto ignoto . " " Perché ? ... E che vorreste fare ? " " Quel che fareste voi , che farebbe qualunque onesta persona in questo caso : rimettere la giustizia su la giusta via . " " In che modo ? ... Su quali indizi ? " " Ce lo dovrebbe dire lui ! " " Pensate di farmi impazzire con le vostre stregonerie ? ... Domandate piuttosto agli Spiriti se avremo presto la pioggia . Non possono far piovere cotesti signori ? ... Mi stupisco che un uomo intelligente e dotto come voi si perda dietro a tali fandonie . Volete una spiegazione ? " , soggiunse . " Ve la darò io , che sono un ignorante a petto vostro . Ora che siete stato preso dagli scrupoli intorno a quel processo , pensa e ripensa , vi è esaltata la fantasia ... Ed ecco in che modo vi è parso di vedervi apparire dinanzi ... " Non volle neppure nominare Rocco Criscione . Come mai don Aquilante si era messo a riflettere , per l ' appunto , intorno al processo di Neli Casaccio ? ... Che sospetti aveva dunque ? E contro di chi ? Era venuto per tastar terreno ? ... L ' apparizione poteva essere una storiella inventata a bella posta per notare che impressione gli avrebbe prodotto su l ' animo . Fortunatamente , egli era rimasto tranquillo ... Perché mostrargli di aver paura delle pretese possibili rivelazioni ? Chi doveva poi farle , in realtà ? Quando si è morti , è per sempre ! Aveva anche pensato a tutto questo parlando . E quantunque gli titubasse in fondo al cuore lo sgomento delle cose misteriose che invade , in certi momenti , fin gli uomini più intrepidi , non aspettò che don Aquilante gli rispondesse . " Intanto " , riprese subito , " per farvi vedere che non sono , come dite , irragionevole , mi dichiaro pronto a contentarvi . Vedere e toccare con mano , s ' intende ! E così non ne riparleremo più ... Purché non ci siano pratiche difficili e troppo lunghe ; non ho tempo da perdere . E spero di rendervi il gran servizio di togliervi di testa queste corbellerie . " " Lo fate per curiosità , o con animo ostile ? " " Mettete le mani avanti ? Agisco in buona fede , ve lo assicuro ; più per voi che per me . Vedrete . Vi passeranno pure gli scrupoli , i rimorsi . " " Eccolo ! " , esclamò don Aquilante . " Non ha atteso la chiamata . " Istintivamente , il marchese girò gli occhi attorno . Il cuore gli batteva forte , la lingua gli si era tutt ' a un tratto inaridita . " State in orecchio ! " La voce di don Aquilante era diventata cavernosa . " Darà un segnale della sua presenza . " Il pallore , il lieve tremito che gli agitava la testa e le mani , la voce alterata mostravano che don Aquilante non era davvero nello stato ordinario . E il marchese tendeva l ' orecchio , trattenendo il respiro . " Avete sentito ? " , domandò don Aquilante . "No." " Eppure ha picchiato forte sul tavolino ! " " Non abbastanza forte , pare . " Dopo questo primo insuccesso , il marchese cominciava a rassicurarsi ; continuava però a trattenere il respiro , a stare in orecchio . " Avete sentito ora ? " "No." " Udite ? Picchia più forte . " " Non credo di esser sordo ! " " Vi prendo una mano " , disse don Aquilante dopo qualche istante di paura , " per assorbire altro fluido vostro e poter produrre il fenomeno in modo che possiate percepirlo anche voi ... Prestatevi , cedete . " Il marchese ebbe un brivido ghiaccio per tutta la persona . Don Aquilante lo guardava negli occhi con ansiosa intensità . " Niente ! " , esclamò il marchese . L ' avvocato corrugò la fronte e stette un pezzetto a capo chino , agitando le labbra quasi parlasse da sé . "Insomma?...", domandò il marchese impaziente . " Non vuol dirmelo ! " " Ah ! " " Vuol dirlo soltanto a voi . Promette che verrà a dirvelo in sogno . " " Lo sapevo ! " , esclamò il marchese emettendo un gran respiro di soddisfazione . " Lo sapevo che la cosa doveva terminare in burletta ! " " Verrà , certamente . Ecco , va via ! ... È sparito ! " " E questo lo chiamate vedere e toccare con mano ? " Il marchese rideva , si muoveva per la stanza , stirando le braccia , tendendo le gambe , quasi per sgranchirsi e scuotersi d ' addosso quel senso di faticosa aspettativa che lo aveva fatto stare immobile più di tre quarti d ' ora . " E questo lo chiamate vedere e toccare con mano ? " Voleva prendersi la rivincita su don Aquilante che gli aveva messo una bella paura , non ostante ch ' egli non avesse mai creduto , e molto meno ora , a quelle magherie . In sogno ? ... Va bene ! E sorrideva internamente . Raccontò la scena al cugino Pergola e ne risero insieme ; la raccontò anche alla zia baronessa , a cui nessuno poteva levar di testa che nella brutta faccenda non ci fosse entrato lo zampino di quella donnaccia ! E così facendo , gli sembrava di acquistare maggiore coscienza della sua sicurezza . Pure , per più notti di seguito , andò a letto con l ' indefinito terrore di rivedere in sogno la sua vittima . Se Rocco avesse mantenuto la parola , sarebbe significato che davvero ... Ma non la mantenne né allora , né dopo ! Il marchese però non sapeva spiegarsi quella smania di attività che da qualche tempo in qua lo urgeva , spingendolo troppo fuori dalle sue vecchie abitudini . Il cugino , il dottor Meccio e parecchi altri , picchia e ripicchia , avevano un po ' scosso la sua risoluzione di mantenersi assolutamente estraneo alle fiere lotte municipali . Resisteva ancora , ma con visibile fiacchezza : " Dove volete condurmi ? A che pro ? Tanto , non mi persuaderete che vi sia da fare un po ' di bene nell ' arruffata amministrazione comunale che si regge appena a furia di tasse ! " . " Il Comune ha tesori , marchese ! Ma bisogna strapparli di mano a coloro che se li posseggono tranquillamente perché non si è mai ardito di disturbarli . Affari del Comune , affari di nessuno ! È la bella massima che prevale . " " E pretendereste che mi metta all ' opera io , dottore ? " " Lei non ha interessi particolari . Cioè , ne ha : è debitore del Comune anche lei , per Margitello , dopo lo scioglimento dei diritti promiscui . Dovrebbe dare l ' esempio con un ' onesta transazione . " " E i sequestri dei creditori ? Non me li levate di addosso voi . " " Si convochino , tutti ; s ' invitino a transigere anche loro . Sarebbe come invitarli a nozze . Non vedono , da mezzo secolo , il becco d ' un quattrino ! Se lei potesse dire agli altri debitori : " Fare come ho fatto io ... "." " Penserebbero : " Il marchese di Roccaverdina è proprio ammattito ! " . E dovrei stuzzicare il vespaio io ? Perché tutti mi diano addosso ? Perché io perda quel po ' di pace che i miei affari mi lasciano ? " " Non dobbiamo essere egoisti , cugino ! " " E voialtri ? Ve ne state con le mani in mano voialtri . " " Io predico al deserto , da anni ed anni ! Sono un povero medico , non ho autorità ... " " Eppure ho sentito dire che una volta , per tapparvi la bocca , non so qual sindaco vi disse : " Fate . Avete carta bianca "." " A parole ! ... Non mi costringete a vuotare il sacco , marchese ! " Lo attiravano in un angolo del salone del Casino , insistenti , parlando sottovoce come se stessero a macchinare una tenebrosa congiura , dando occhiate di traverso a coloro che passeggiavano in su e in giù , e che , fingendo di discorrere insieme , tendevano l ' orecchio , spie del sindaco e degli assessori . " Vedete quel don Pietro Salvo ? Non si muove mai di qui . Si direbbe tutt ' assorto nella lettura dei giornali . Invece , non perde una sillaba di quel che qui dentro si dice ; la sera va dal suo compare l ' assessore , ad referendum ! " Il marchese non si decideva a rispondere sì o no : " Vedremo . Sono cose da pensarci bene . Quando uno prende un impegno , si trova poi legato mani e piedi . Non voglio impegnarmi alla cieca " . " S ' intende ! S ' intende ! " Ma se imprendeva a parlare dei suoi progetti agrari , subito si accalorava . Allora tutti facevano circolo attorno a lui , spalancavano tanto di orecchi , sgranavano gli occhi , quasi stessero per afferrare , là , con avide mani , la loro parte delle immense ricchezze che il marchese faceva rigurgitare , con un colpo di bacchetta fatata , davanti alle immaginazioni che la miseria di quelle tristi annate lasciava sovreccitare facilmente . E ogni vite si trasmutava in un ceppo di oro ! E ogni chicco d ' uva in un brillante ! Filati interminabili ! La vasta pianura , laggiù , doveva diventare , in poco tempo , un unico meraviglioso vigneto ! E le colline con quei boschi di ulivi ! Bisognava costringerli a produrre annualmente , portandoli bene , non diramandoli troppo , non mortificandoli con la barbarica bacchiatura che ne troncava i nuovi polloni ancora teneri e disperdeva il futuro raccolto ! Soltanto una forte Società poteva produrre questo miracolo ! Nemmeno un sol grappolo di uva di tutto il territorio di Ràbbato doveva essere pigiato nei palmenti privati ! Nemmeno una stilla di vino doveva entrar in botti che non fossero quelle del loro stabilimento ! E le ulive , colte a mano a una a una , fresche fresche , di filato alla macina , senza che vedessero neppur da lontano quei fetidi camini , quelle stufe che le concocevano e le facevano rancidire ! E nemmeno una goccia d ' olio fuori dei coppi della Società ! " E i quattrini , marchese ? " " Si trovano , si debbono trovare . Si va a una banca : " Ecco qua l ' intera nostra produzione ; noi vogliamo attendere , per la vendita , che i prezzi si rialzino ; intanto dateci il denaro che ci occorre " . E subito : " Tanto a te ! Tanto a me ! Tanto per la coltivazione ; tanto per fondo di riserva ... " . Si fa così dappertutto . Soltanto noi dormiamo come ghiri ; e svegliandoci , vorremmo trovare la tavola apparecchiata e metterci a mangiare e a scialare ! " Gli ascoltanti avevano l ' acquolina in bocca , assaporavano la imbandigione , storditi anche dalla voce del marchese che si era elevata a poco a poco , ai toni più acuti . " Ma io mi sfiato inutilmente " , egli aveva conchiuso una volta ( e infatti si era arrochito ) . " Basterebbe , per cominciare , che fossimo soltanto una diecina . Gli altri accorrerebbero dopo , dovrebbero pregarci in ginocchio per essere ammessi nella nostra Società ... Fatti però , non parole . Contratto in piena regola con firma e bollo notarile ; se no , lo so bene come si andrebbe a finire . Si dice : " Tric - trac di Ràbbato " . È proprio vangelo . Prendiamo fuoco , facciamo un po ' di rumore , un po ' di fumo ... e festa ! Chi si è visto si è visto . " " Io sono pronto a redigere gratis il contratto " , disse il notaio Mazza . " Chi vuol dare l ' assegno sa dove trovarmi . " E il tric - trac , quel giorno , prese fuoco ; e la Società Agricola fu fondata , con otto soci appena , pur di cominciare ! " E voi , don Pietro ? Con le vostre vigne delle Torretta , coi vostri ulivi di Rossignolo ? " Don Pietro Salvo che entrava in quel momento e aveva capito di che si trattava , rispose con una spallucciata , e soggiunse : " Volete sapere una notizia ? Neli Casaccio è morto nel carcere ; me l ' ha detto il sindaco or ora " . Il marchese trasalì . " Belle notizie ci apportate ! " , esclamò per nascondere il turbamento . Per alcuni minuti non si parlò di altro . E quando il notaio Mazza , tratto in disparte don Pietro , cercò d ' indurre anche lui ad entrare assieme con gli altri nella Società , don Pietro rispose : " I Roccaverdina sono stati sempre uno più matto dell ' altro ; e il marchese non di razza . Ha scelto bene il momento ! Si muore di fame ; e , se non piove , chi sa dove andremo a finire tutti quanti ! " . XVIII . Erano anni che il marchese e suo zio il cavaliere don Tindaro non si guardavano in faccia . Dal giorno che il marchese non aveva voluto permettergli di metter sossopra i terreni di Casalicchio per scavarvi le antichità che , secondo lui , vi si trovavano sepolte , don Tindaro , soprannominato sprezzantemente marchese contadino , gli aveva fin tolto il saluto . Ora si erano trovati inattesamente faccia a faccia nello stesso albergo , in Catania ; il marchese , per un prestito di settantamila lire presso il Banco di Sicilia , il cavalier don Tindaro per la vendita della sua collezione di vasi antichi , di statuette e di monete , a un lord inglese che , egli diceva , buttava via le sterline quasi fossero soldi . E la gioia per quella vendita era stata tale , che il cavaliere , dimenticata la grave offesa della non permessa esplorazione di Casalicchio , gli aveva steso la mano : " Infine , sei figlio di mio fratello ! ... Vieni a vedere " . La collezione si trovava ancora nella sua stanza esposta sui commò e sui tavolini ; doveva consegnarla il giorno dopo . Egli non usciva dall ' albergo un istante , per farle la guardia , e anche per riempirsene gli occhi l ' ultima volta . Non li avrebbe più riveduti quei preziosissimi oggetti che formavano , da trent ' anni , la sua consolazione e il suo orgoglio ! Si sentiva stringere il cuore ripensandoci . Lo confortava però l ' idea che il suo nome si leggerebbe su una targa del Museo di Londra ; questo era il patto . Quel lord comprava per conto del Museo di Londra . " Trentamila lire , nepote mio ! " " Vi sembrano molte ? Ne avete speso per lo meno il doppio . " " Fandonie ! Dieci lire oggi , venti un altro giorno ... E tornano a casa tutte a una volta ... A questi chiari di luna ! " " Me ne rallegro . Ma non dovreste ricominciare ; scapperebbero di nuovo . " " Ah , se tu volessi permettermi ! ... La indicazione è precisa : Casalicchio ! Ora là non c ' è casale né grande né piccolo . Ma in antico doveva esservi ; i nomi non si danno a caso . Né a caso si dice : a Casalicchio c ' è il tesoro ! " " Se vi facessi una proposta ? " , lo interruppe il marchese . " Quale ? " " Vi leverei certamente la tentazione di sciupare queste povere trentamila lire . Impiegatene due terzi soltanto nelle costruzioni della Società Agricola fondata da me . Io sono qui per conchiudere un prestito di settantamila lire a tale scopo . " " Ne riparleremo ... Intanto osserva : questo solo vaso , sei mila lire ! Della più bella epoca greca ! Sisifo che spinge in alto un masso ... Mitologia ! ... Prima della venuta di Gesù Cristo ! " " Quando penso che avete spianato le vigne a Porrazzo per scavarvi sepolcreti ! Dovreste ripiantarle . Quelli di Porrazzo sono i migliori terreni per vigneto . " " Ne riparleremo , nepote . Tu hai la testa alle vigne , ai vini . Io non bevo vino , lo sai . " " Lo bevono gli altri , e debbono comprarlo per forza . " " Non pianterai vigne anche a Casalicchio ! Lasciami , prima , fare almeno qualche saggio . Quando di un posto si dice : " C ' è il tesoro " , significa ... " " Ebbene , scaverete a Casalicchio ! " Il cavaliere don Tindaro gli saltò al collo per abbracciarlo . " Allora ... Tutto quel che vuoi ... Due terzi , no ; metà , quindici mila lire ... Non si trovassero là che due soli vasi del valore di questo col Sisifo ... ! " " E se non si trovano ? " " Li veggo da qui ; mi pare di averli tra le mani ... Ma , un momento ! ... C ' entra pure quell ' empio nella tua Società ? " " Oh , zio ! Bisogna finirla , oramai è vostro genero . " " Niente ! Finché non avrà sposato in chiesa ... " " Sposerà , ve lo assicuro , un giorno o l ' altro . Legalmente intanto ... " Don Tindaro si trasse indietro , imbronciato . " Mi è stato detto " , riprese , quasi masticando le parole , " che vi siete riconciliati , come se la offesa fosse stata fatta a me solo e non alla parentela tutta . Una Roccaverdina ... concubina ! È sua concubina " , incalzò , " non moglie mia figlia ! Per la Chiesa , il matrimonio ... come lo chiamate ? " "Civile." " Incivile dovrebbe esser detto ! ... Matrimonio da bestie ! ... Per la Chiesa , non ha nessun valore ... " " Coi pregiudizi che avete in testa ! " " Pregiudizi ? Pregiudizio uno dei sette Sacramenti ? Sei dunque diventato protestante come lui ? E tu pure , giacché sposi - so che sposi , dagli altri l ' ho saputo , per caso . Non vuol dire ! - tu pure non sposerai in chiesa ? " " Io ... io farò come fanno tutti . " Il marchese arrossì . Aveva dovuto arrossire e sentirsi imbarazzato parecchie altre volte , con la zia baronessa e con Zòsima specialmente , per la mancanza di sincerità riguardo ai mutati suoi sentimenti religiosi . Ma in quel punto , aveva anche arrossito per l ' improvvisa coscienza che , da più di un anno , la sua vita era una continua ipocrisia , una continua menzogna fin con se stesso . Un attimo era bastato per fargli comprendere che la smania di distrarsi , di stordirsi da cui si sentiva travolgere era un inconsapevole mezzo di addormentare , di far tacere l ' intima voce che minacciava di elevarsi tanto più forte , quanto più egli cercava di soffocarla . " Come fanno tutti ? " , riprese don Tindaro ? " Com ' è dovere , ti faccio osservare io . Sei cristiano cattolico apostolico romano ? " " Non mi son fatto sbattezzare ! " " Neppure quell ' empio si è fatto sbattezzare ! " " Pensate che il Vangelo comanda di perdonare le offese . E poi certe persone bisogna prenderle pel loro verso . Con le buone si ottengono tante cose che non si riesce a ottenere con le cattive . " " Perdoneresti tu nel caso mio ? Ah , tu non sei padre ; tu non puoi intendere che cosa voglia dire vedersi strappare di casa una figlia unica ! Era maggiorenne ? Che importa ? Il padre è sempre padre ; la sua autorità dura fino alla morte , oltre la morte ! E mia figlia ( una Roccaverdina ! ) si è ribellata , si è avvilita fino al punto ... ! Avrei voluto vederti , se qualcuno fosse venuto a portarti via Agrippina Solmo quando era con te ! ... E si sarebbe trattato di un ' amante . Lo avresti ammazzato , per semplice gelosia , se le volevi bene davvero ! ... Ma una figlia è ben altro . Carne della nostra carne , sangue del nostro sangue ! ... Non so come mai , allora , io non abbia commesso un eccidio ! " " Avete ragione , zio . Quando però il male è fatto , dobbiamo cercarvi il rimedio . " " Sono un Roccaverdina schietto , io ; non mi piego , mi spezzo ! Se tu , invece di sangue , hai siero nelle vene ... Quanti anni sono che non ti ho più guardato in viso per l ' affare di Casalicchio ? Oggi il caso ci ha fatto incontrare in terreno neutrale , in un albergo . Ricorda però che io sono di acciaio ; non mi piego , mi spezzo . Frangar non flectar ! Nel secolo scorso i Roccaverdina erano soprannominati i Maluomini ... Coi nostri antenati non si scherzava . Ora siamo una razza incarognita ; tu , agricoltore ; io ... almeno ! ... Non c ' intendiamo . Faccio conto di non esserci visti . " " Non ritiro la mia parola , no . Scavate pure quanto volete a Casalicchio . Darò ordini che vi lascino fare . " " A quel patto ? " " Con nessun patto . " " No , grazie ! Non voglio restarti obbligato . " Il marchese stette un po ' a guardare con gratitudine il vecchio parente rimessosi a riempirsi gli occhi di quei suoi preziosi oggetti che non avrebbe riveduti più . Lo vedeva andare da un vaso all ' altro , soffiare diligentemente sopra uno per mandar via qualche granellino di polvere che gli pareva lo deturpasse ; rivoltare un altro per ammirarne ancora , mentr ' era in tempo , le bellissime figure disegnate con contorni neri su fondo rossiccio ; e palpare una statuetta , una patera con dolce carezza di amatore . E intanto che lo guardava , si sentiva rinascere in cuore tutto l ' orgoglio della razza dei Maluomini , e la compiacenza di non riconoscersi degenere , come il vecchio lo giudicava . Il rincrescimento della continua ipocrisia , della continua menzogna , da cui poco prima era stato turbato , già gli pareva debolezza indegna di un Roccaverdina . " Avrei voluto vederti ! ... Lo avresti ammazzato ! " Non erano parole di approvazione , di giustificazione ? Non si scherzava neppure con lui , come coi suoi antenati , che certamente avevano ricevuto quel soprannome perché forti e potenti ! ... I tempi però erano cangiati , e la razza si adattava ai tempi . La Società Agricola gli sembrava un atto di potenza e di forza ; oggi non era possibile mostrarsi Maluomini altrimenti . A Margitello , dopo tanti mesi di trista inerzia , cagionata dalla insistente siccità , e interrotta soltanto dall ' occupazione di curare i pochi bovi rimasti , e di bruciare e seppellire i cadaveri di quelli che il tifo continuava ancora ad ammazzare , il massaio e i garzoni avevano visto arrivare il marchese , l ' ingegnere e parecchi azionisti della Società Agricola ; i quali erano rimasti colà una settimana per assistere agli studi e alle prime operazioni di sbarazzamento del terreno su cui l ' edificio ideato dal marchese doveva sorgere . Più di una cinquantina di contadini , tra uomini e ragazzi , scavavano le fondamenta , trasportavano il terriccio , felici di guadagnare pochi soldi al giorno che almeno servivano a non farli morire di fame , loro e le loro famiglie . Qualche socio aveva , timidamente , fatto osservare al marchese che la spesa sarebbe stata , forse , eccessiva per un tentativo ... " Dovremo poi rifarci da capo ? Tra due anni ci troveremo costretti ; vedrete ! ... E se sopraggiunge la pioggia , addio ! Occorrerà di scappellarci alla gente , perché ci faccia la grazia di venire a lavorare qui . " Nessuno aveva più osato di fiatare dopo questa strillata . Si sarebbe detto che i denari presi in prestito dal Banco di Sicilia , gli scottassero le mani , ed egli avesse fretta di buttarli tutti via , in legname , in mattoni , in tegole , in calce , in gesso , in ferramenta di ogni sorta . L ' atrio era già ridotto un arsenale con un brulichio , simile a quello di un formicaio affaccendato , di uomini che in certi momenti perdevano la testa , storditi dalle sfuriate del marchese , dagli ordini e dai contr ' ordini , quand ' egli mutava tutt ' a un tratto di parere intorno alla costruzione di un muro , all ' impostatura di una porta o d ' una finestra che non gli garbavano più , quantunque stabilite da lui stesso e segnate nella pianta eseguita , col suo consenso , dall ' ingegnere . Allorché questi , ogni due o tre giorni , arrivava a Margitello , trovava sempre qualche novità . " Ma , signor marchese !..." " Mi meraviglio anzi che non ci abbiate pensato prima voi ! " E spiegava la ragione del mutamento ; e il torto doveva essere sempre dell ' ingegnere , non di lui . Era preso interamente da quelle costruzioni ; avrebbe voluto vederle già in piedi , col tetto , con le imposte e tutto il resto ; e gli sembrava che venissero su lentamente , quasi per ostile esitanza . Appena le domeniche si rammentava di fare una visita in casa della zia , dove sapeva di trovare Zòsima con la madre e la sorella . Alla signora Mugnos non era parso conveniente che il marchese andasse a casa loro . " Per evitare pettegolezzi " , ella aveva detto alla baronessa . Ma , in realtà , perché voleva evitare a sé e alle figlie l ' umiliazione dello spettacolo di quelle squallide stanze dove esse nascondevano la loro misera condizione , e dove le figlie passavano le giornate , e spesso le nottate , lavorando di cucito o di ricamo ; e lei , che non s ' era mai sporcate le mani quando la famiglia era in auge , vi s ' incalliva le signorili dita tirando il pennecchio della rocca e girando il fuso per conto di altri . " Ah zia ! ... Dovreste venir a vedere , tutte e quattro . Una scarrozzata di poche ore . " " Il mal del calcinaccio è ereditario in casa nostra ! " " Ma di che si tratta ? Non ho capito bene . D ' un palmeto ? D ' un fattoio ? " , domandava la signora Mugnos . E al marchese non sembrava vero di riparlarne , di dare ampie spiegazioni , di fare descrizioni particolareggiate ; di condurre , quasi , le quattro signore per mano a traverso i tini , i tinelli , le botti e i bottaccini che ancora non erano al lor posto , ma che si sarebbero trovati là tra non molto ; a traverso i frantoi , gli strettoi , i coppi pieni di olio , che non c ' erano neppur vuoti , ma che erano stati ordinati , tutti di una misura e di unico modello , uguali a quello in uso nel Lucchese e a Nizza , verniciati dentro e fuori , e non di semplice terracotta che comunicava agli oli il rancido e ne alterava il colore ! Zòsima stava ad ascoltarlo con soave aria di rassegnazione , sorridendogli ogni volta che egli si rivolgeva specialmente a lei per dimostrarle che la stimava di maggiore intelligenza delle altre , e che la sua approvazione gli riusciva gradita assai più di quella di ogni altra persona . Ma le sole parole di tenerezza che il marchese le rivolgeva accomiatandosi erano sempre queste : " Non piove ! Vedete ? ... Non piove ! " . " C ' è forse fretta ? " , rispose Zòsima una volta . " Margitello intanto non vi lascia tempo di pensare ad altro . " " Lo dite per rimproverarmi ? " " Non saprei rimproverarvi neppure se avessi ragione di farlo ... Quando sarò davvero marchesa di Roccaverdina ... " " Siete già tale , Zòsima , almeno per me . " " Quando sarò davvero marchesa di Roccaverdina " , lo ripeteva con accento scherzoso , " avrò certamente più agio di vedervi e di darvi qualche preghiera . " " Perché dite così ? " " Perché dovrei parlarvi di una poveretta venuta l ' altro giorno da noi ... " " È vero " , disse la signora Mugnos . " Voleva la signora marchesa . " Ma qui non c ' è nessuna marchesa , figlia mia ! .... Eccellenza sì , la marchesa di Roccaverdina ! " " Non ancora , figlia mia . " " Eccellenza sì , la marchesa di Roccaverdina ; debbo gettarmele ai piedi , per questa creatura qui , per quest ' orfanello ... Il signor marchese ha fatto tanto ! Gli dobbiamo la vita . Senza di lui , saremmo morti tutti di fame anche prima della disgrazia di mio marito ... " E bisognò farla parlare " , la signora Mugnos sorrideva , " con la marchesa di Roccaverdina ! " " Per quel figliuolo di dieci anni " , riprese Zòsima . " Che cosa voleva ? ... Chi era costei ? " " La povera vedova di Neli Casaccio . " "Ma...", fece il marchese . " E insisteva : " Per niente , pel solo pane e vestiti ; con quattro cenci lo ricopre ... O pure , se lo prenda voscenza , per ragazzo da mandare qua e là . È svelto di mente e lesto di gamba " . Che potevo risponderle ? Non ha voluto persuadersi che non sono marchesa di Roccaverdina ! " " E su questo punto ha fatto bene " , egli rispose . " In quanto al ragazzo , no , non è possibile che lo prendiamo in casa nostra . La sua presenza mi rammenterebbe continuamente troppe cose tristi ; no , no ! " " Povera donna ! " , esclamò la baronessa . " Zia mia , se si dovesse beneficare tutte le persone nel modo che esse richiedono ! ... Ognuno fa quel che può . " " Osservo solamente " , riprese la baronessa , " che gli uomini di una volta erano più cortesi di quelli del giorno d ' oggi . Alla prima preghiera di una signorina " , e calcò su le parole prima e signorina , " non avrebbero mai risposto con una negativa . Per lo meno , avrebbero promesso ; e poi ... Si sa , le circostanze ... " " Zòsima " , disse il marchese , " scommetto che voi preferite la mia ... scortesia . " " Sì " , ella rispose . XIX . E una mattina , dietro i colli di Barrese , si erano affacciate le nuvole , lentamente , quasi non avessero viso di mostrarsi dopo di essersi fatte desiderare diciotto mesi , o quasi non riconoscessero più la strada da percorrere per andare verso Ràbbato . Si erano affacciate lungo un gran tratto , addensandosi una dietro all ' altra , spingendosi una su l ' altra ; poi , si erano fermate . Dalle finestre , dai balconi che guardavano verso Barrese , uomini , donne , ragazzi protendevano le mani , invocandole , chiamandole come persone vive capaci di udire e d ' intendere . E dalle casupole rasente il ciglione , dai vicoli , dalle vie la gente sbucava , affluiva nei punti da dove avrebbe potuto accertarsi coi proprii occhi che la voce corsa rapidamente attorno : " Le nuvole ! Le nuvole ! " , non fosse stato un perfido scherzo di qualche cattivo burlone . La spianata del Castello formicolava di persone d ' ogni classe accorse ad osservarle come spettacolo nuovo e inatteso . Sarebbero rimaste ferme là ? Si sarebbero disperse ? Che attendevano ormai per farsi avanti e dirompersi in pioggia ? Dense , nerastre , bianchicce agli orli , esse si distendevano , si avvolgevano , si allungavano , si confondevano insieme , formando un cupo velario sul fil dei colli di Barrese . " Non si muovono ; hanno paura di noi che stiamo a guardarle " , disse un vecchio contadino ; e rise . Ma nessuno rise con lui . Tutti erano intenti a seguire con occhi ansiosi le instabili forme che , lente lente , si andavano mutando , agglomerandosi qua , assottigliandosi là ; e le labbra mormoravano preghiere , voti , esortazioni a le capricciose che non si decidevano a prendere il volo per venire a spargere il lor fecondo tesoro di pioggia su quelle terre laggiù , languenti di sete , invocanti dalle mille fenditure , simili a bocche riarse , il refrigerio di qualche stilla d ' acqua e da lunghi mesi , incessantemente . Poi , una delle nuvole più lievi si staccò , si avviò come nave di avanguardia , subito seguita da un ' altra e da una terza ; e le palpebre di quegli occhi che stavano a spiarne ogni movimento cominciarono a battere frequenti dalla profonda commozione ; e quei cuori , tremanti per la dubbiosa aspettativa , palpitarono di gioia vedendole venire avanti , non più una dietro all ' altra , ma insieme , silenziosamente , e invadere il cielo azzurro e oscurarlo , abbassandosi verso terra quasi appesantite dal carico che portavano in seno . E , dietro i colli di Barrese , altre già ne spuntavano più cupe , più scure che salivano su spinte dal vento di levante messosi a spirare tutt ' a un tratto , impregnato di umidore ; e non appena queste si eran liberate nell ' aria uscite fuori dalla linea curva dei colli , altre si affacciavano , sormontavano lo spazio , incalzando le precedenti che affrettavano la corsa verso Ràbbato , coprendo con la loro ombra le campagne , le vallate illuminate dal sole , quasi ne divorassero lo splendore dorato di mano in mano che s ' inoltravano verso le braccia tese incontro a loro , benedicenti quelle di esse già arrivate su Ràbbato e che passavano avanti frettolose . E alle prime gocce di pioggia rare e stentate : " Viva ! Viva la divina Provvidenza ! " . Non lo gridava soltanto quel centinaio di persone che parevano impazzite dalla gioia su la spianata del Castello , ma tutte le campane delle chiese squillanti a distesa , ma Ràbbato intera dai balconi , dalle finestre , dalle vie , dalle piazze dove la gente si era riversata per inebriarsi dello spettacolo della pioggia fina , fitta , e che ancora sembrava incredibile . Nessuno pensava a scansarsi , tutti volevano sentirsela sbattere su le teste scoperte , su le facce sporte indietro , su le mani levate in alto con le palme riunite a mo ' di coppa per raccogliere quella grazia di Dio , che irrompeva con impeto , rumoreggiando su le tegole , riversandosi dai canali , formando rigagnoli e gore dove si gonfiavano e scoppiavano mille bollicine , quasi l ' acqua ribollisse . E , sotto la pioggia , parecchi erano tornati prima di sera lassù , a osservare dalla spianata del Castello le campagne sottostanti che bevevano , bevevano , bevevano e non riuscivano a saziarsi . Le viottole però , i sentieri , le carraie luccicavano , segnando una gran rete argentata su i terreni scuriti ; e luccicava il fiume ingrossato , che serpeggiava lambendo il piè delle colline ; e luccicavano i rigagnoli rovesciantisi su la pianura dai dossi rocciosi delle colline che non sapevano che farsi dell ' acqua e la rimandavano a chi più ne aveva bisogno . E la pioggia continuava , fitta , uguale , senza tregua , stendendo un immenso velo che nascondeva le linee ; i contorni , i colori , sfumando le masse delle colline e delle montagne , facendo quasi scomparire l ' Etna , da farlo supporre una nuvola scioglientesi in pioggia anch ' essa , laggiù , lontano . Il cavaliere Pergola , riparato dall ' ombrello , cercava con gli occhi i suoi piccoli fondi che si distinguevano appena , uno a diritta , uno a sinistra , un terzo più giù : e guardava anche verso Margitello , dove l ' edificio della Società Agricola biancheggiava tra il bruno dei terreni inzuppati di acqua , e con le buche nere delle finestre senza imposte e con le mura senza tetto sembrava lo scheletro di un grande animale buttato a marcire colà . " Anche voi qui , compare Santi ? Ora non avete più niente da venire a vedere da questo lato . " " Vengo a guardare quel che non ho più , dice bene voscenza . La roba mia se la gode il marchese di Roccaverdina ! " " Ve l ' ha pagata . " " Chi lo nega ? Ma se l ' è presa quasi di prepotenza ; ed io ho dovuto appollaiarmi su le rampe delle Pietrenere , che sono rampe maledette ! " " Con questa pioggia però ... " " Là , a Margitello , era la pupilla dei miei occhi ! Lo sa voscenza com ' è stato ? Volevano impigliarmi nel processo ... perché era corsa qualche parola di rabbia tra Rocco del marchese e me , pel limite di ponente . Rocco ( il Signore gliel ' avrà perdonato ) faceva gli interessi del padrone a diritto e a torto ; a torto per quel che mi riguardava . " " Ne parlate ancora ? " " Ne riparlerò sempre , finché avrò fiato ! " " Vedrete ; con questa pioggia anche le rampe delle Pietrenere produrranno . Non le avete scelte male quelle rampe ; vi lagnate d ' una gamba sana , per non perdere il mal vezzo . " " Eh , già ! Noi poveretti abbiamo sempre torto ! " " Tempo chiuso , cavaliere ! Ogni goccia è un pezzo di oro che casca dal cielo ! " " Proprio così , don Stefano ! " " Sant ' Isidoro finalmente ci ha fatto la grazia ! " " Voi , don Giuseppe , s ' intende , tirate l ' acqua al vostro mulino ; non siete sagrestano per nulla ! " Si aggruppavano imperterriti , senza curarsi che gli ombrelli li riparassero male ; e , per uno che andava via , due , tre ne sopraggiungevano , quasi non potessero contentarsi di sentir scrosciare i canali e veder gonfiare i rigagnoli per le vie ; volevano godersi la vista delle campagne che bevevano , bevevano , bevevano e non arrivavano a saziarsi ! Ah , quella pioggia avrebbe dovuto durare una settimana , senza smettere un solo momento ! Ci volevano pei terreni almeno tre palmi di tempera ! Da una finestra di Margitello l ' ingegnere additava al marchese la gente che stava a guardare su la spianata del Castello . Non ostante il velo steso dalla pioggia , si distinguevano le macchiette nere che apparivano , cangiavano posto , si diradavano , tornavano a radunarsi . Era giunto fin laggiù lo scampanio di tutte le chiese alle prime gocce di pioggia . E colà , contadini e lavoranti si erano abbandonati a una frenesia di grida , di salti di gioia nel cortile , mentre i ragazzi si divertivano a pestare coi piedi nelle pozze e a sbruffarsi in faccia , l ' uno a l ' altro , l ' acqua raccolta nelle palme . Ora , affacciati alle porte delle stanze a pianterreno , si davano spintoni per buttarsi fuori a vicenda a prendere un ' insaccata di quella che veniva più fitta quasi la rovesciassero con gli orci . " Eh , ragazzi ! ... Finitela ! " , gridò il marchese sporgendosi dal davanzale . Eppure tutta quell ' allegria avrebbe dovuto fargli piacere ! La pioggia tanto desiderata e tanto invocata , gli aveva messo addosso , al contrario , un senso di tristezza ; gli scherzi dei ragazzi lo irritavano . Aveva ripetuto anche ultimamente a Zòsima : " Non piove ! Vedete ? Non piove " , e la risposta di lei : " Non c ' è fretta ! " , gli aveva fatto una cattiva impressione , che però si era subito dileguata appena ella aveva soggiunto : " Margitello non vi lascia pensare ad altro ! " . E ora che la pioggia era venuta , e che pioggia ! ora che il solo lieve ostacolo frapposto tra loro due era già rimosso , egli non solamente non ne sentiva gioia , ma stava là , davanti a quella finestra , con gli occhi fissi su gli eucalitti grondanti acqua dai rami curvi e dalle lunghe vecchie foglie lavate dallo strato di polvere che le aveva fatte ingiallire e inaridire ; stava là , con gli occhi fissi , quasi il sogno che avrebbe dovuto presto avverarsi si allontanasse rapidamente , ed egli non potesse far nulla per arrestarlo o richiamarlo . E quel senso di tristezza che gl ' invadeva il cuore era tanto più penoso e vivo , quanto meno egli scorgesse occasioni e circostanze da doverlo indurre a pensare così . La casa , rinnovata , era pronta ; il voto di Zòsima esaudito . Che altro gli occorreva di fare , all ' infuori di andare a prendere lei per mano , condurla davanti al sindaco e poi davanti al parroco , in riprova del proverbio citato spesso dalla zia baronessa : Matrimoni e vescovati dal cielo son destinati ? In quel momento però gli sembrava che la riprova , sì , sarebbe avvenuta , ma nel modo opposto a quel che egli credeva e si aspettavano tutti . E , appunto , quasi gli avesse letto nel pensiero , l ' ingegnere gli diceva : " La signorina Mugnos dev ' essere lietissima oggi . Per dire la verità , essa si merita la fortuna di diventare marchesa di Roccaverdina ; ma credo che se qualcuno , mesi addietro , glielo avesse predetto , la signorina si sarebbe fatto il segno della santa croce , come suol dirsi , quasi per scacciare una tentazione . " " Forse ... anch ' io ! " , disse il marchese . " Il mondo va così , per salti . Non c ' è mai niente di sicuro per nessuno . Agrippina Solmo ... per esempio ... chi sa che cosa si era immaginato di dover raggiungere ! ... Ed è finita , prima in un modo , poi moglie di un pecoraio di Modica , che forse le farà desiderare fin il pane ... " " No ; anzi la tratta come una signora . " " Gliel ' ha fatto scrivere lei ? Brava ragazza ! " , continuò l ' ingegnere . " Non è facile trovarne , nella sua condizione , una uguale . Qualunque altra , padrona , com ' era qui lei , di ogni cosa , avrebbe pensato ai casi suoi , si sarebbe fatto il gruzzoletto . Essa , niente ! Ammirevole anche per la modestia . Avea voluto rimanere quella che era , fin nell ' apparenza . Non smise mai la mantellina , e avrebbe potuto portare , meglio di tant ' altre , lo scialle che ora portano tutte le popolane , anche se più miserabili . E poi , bocca serrata ! ... Anche dopo , quando non poteva più lusingarsi con nessuna speranza , mai , mai una parola di dispetto o di sdegno . Dinanzi a lei , il marchese di Roccaverdina era Dio ! E se qualcuno , per commiserarla o per stuzzicarla e provocarla , le diceva : " Il marchese avrebbe dovuto comportarsi meglio con voi ! ... E qua ! ... E là ! " , sa come sono certe persone ! essa non lo lasciava finir di parlare : " Il marchese ha fatto bene ! Ha fatto più di quel che doveva ! Dio solo glielo può rendere ! " . Me l ' ha raccontato mia moglie , che l ' ha sentito proprio con i suoi orecchi , senza esser vista ... Insomma , lei , marchese , è fortunato con le donne ... L ' una meglio dell ' altra ! ... Se lo faccia dire dal notaio Mazza che cosa significhi incappar male ! " Il marchese avrebbe voluto interromperlo subito , appena pronunciato il nome di Agrippina Solmo ; ma , nella gran tristezza che gl ' infondeva la pioggia , quello spiraglio sul passato aperto dalle parole dell ' ingegnere , quell ' evocazione inaspettata lo avevano un po ' commosso , spingendolo a ricordare tante e tant ' altre cose con lieve senso di rimpianto . Perché , infine , la colpa era stata tutta sua . Per vanità di casta , per premunirsi contro se stesso , egli aveva dato marito alla Solmo , con quel tirannico patto , senza punto riflettere alle sue possibili conseguenze . L ' ingegnere , vedendo che il marchese taceva , e supponendo che gli accenni al passato gli fossero dispiaciuti , tratto di tasca un sigaro e accesolo , si era messo a fumare e a passeggiare per la stanza , stirandosi le fedine . Il marchese intanto , tenendo ancora fissi gli occhi su gli eucalitti grondanti d ' acqua , rincorreva col pensiero una figura bianca , con le trecce nere sotto la mantellina di panno blu cupo ; e rincorrendola per luoghi da lui visti anni addietro , tra casupole arrampicate a la roccia quasi ad accovacciarvisi al riparo del vento , sentiva un sordo impeto di gelosia diversa assai di quella sentita una volta ... Poteva forse dubitare ora ? Poteva forse indignarsi ? ... Non era egli stato contento che colei fosse andata ad abitare in quella lontana città mezza rannicchiata nell ' insenatura di una roccia , in una di quelle casupole arrampicate su pei fianchi di essa quasi per accovacciarvisi al riparo del vento ? E si voltò bruscamente verso l ' ingegnere , che passeggiava su e giù col sigaro in bocca stirandosi le fedine , in atto di dirgli : " Ma perché mi avete rimestato nel petto queste ceneri ancora calde ? " . Come se la tristezza che lo aveva invaso gliel ' avesse soffiata addosso colui , come se gli avesse messo lui sotto gli occhi la visione di Zòsima malinconicamente rassegnata e che diceva con voce dolente : " Non c ' è fretta . Margitello non vi lascia pensare ad altro ! " . Ed era vero ! XX . Nelle ore , nei giorni in cui l ' affaccendamento per la fabbrica e le cure della campagna non lo assorbivano interamente - era bisognato provvedere alla rinnovazione dell ' armento più che decimato dal tifo bovino , al dissodamento dei terreni , ad acquistare il grano della sementa per rifarsi dei danni delle due terribili mal ' annate - egli provava la strana sensazione di camminare su un terreno poco solido , che avrebbe potuto da un momento all ' altro sprofondarglisi sotto i piedi . In quelle ore , in quei giorni , ogni sua sicurezza di coscienza svaniva , quasi si fosse potuto trovare daccapo col processo riaperto , con la imminente minaccia che qualche indizio sfuggito alle prime indagini del giudice istruttore dovesse rimetterlo su le piste di lui ; quasi le parole rivelatrici , nella confessione , avessero potuto imprimersi con misterioso processo su le pareti imbiancate a calce della cameretta di don Silvio e apparire , tutt ' a un tratto , come le bibliche parole di fuoco nel convito di Balthassar , per perderlo irremissibilmente ; quasi le magherie di don Aquilante , andate a vuoto l ' altra volta , potessero , per ignote condizioni , da un momento all ' altro riuscire ; quasi tutte le cose apprese nei libri datigli a leggere dal cugino Pergola fossero dottrine inconsistenti , fallaci , ed egli si fosse vanamente rassicurato intorno a questa e all ' altra vita ! Una mattina aveva dovuto scendere , con Titta e un falegname , nei mezzanini per vedere se certe vecchie tavole ammonticchiate nella prima stanza fossero ancora adoperabili . Vi era sceso calmo , senza nessun timore che il ricordo del Crocifisso regalato alla chiesa del convento di Sant ' Antonio potesse turbarlo . Ed era risalito su più sconvolto che se gli fosse accaduto di ritrovare di nuovo al suo posto la sanguinante figura inchiodata su la gran croce nera e avvolta nel lenzuolo sbrandellato . Su la parete ingiallita dal tempo , lo spazio coperto dalla croce e dal Cristo avvolto nel lenzuolo aveva conservato intatto il colore primitivo , e la impronta dei tre bracci della croce e del corpo del Cristo era rimasta così netta , così precisa , da sembrare segnata a contorni sul giallo della parete da l ' abile mano di un pittore che non aveva potuto svilupparla e dipingerla . Il marchese si era poi dato piena spiegazione del fatto ; ma l ' impressione improvvisa era stata così forte che egli aveva potuto vincerla a stento durante la giornata . Un altro giorno , entrato nella cameretta dove si era rinchiuso per tirarsi una revolverata alla tempia , gli era tornata in mente la scena avvenuta là fuori tra lui e la Solmo corsa a cercarlo colà . E gli era parso di rivedersela davanti , con quegli occhi accesi che lo scrutavano , mentr ' ella gli diceva : " Non sono più niente per voscenza ! Mi scaccia come una cagna arrabbiata . Che ho fatto ? Che ho fatto ? " . Se non che ora gli sembrava di non aver notato allora la terribile espressione di quegli occhi che forse volevano dirgli : " Io so ! Ma taccio ! E voscenza lascia credere che ho fatto ammazzare io Rocco Criscione ? ... Io so ! Ma taccio ! " . Sospetto che non gli era passato mai per la testa . Perché gli spuntava in mente ora ? Le brevi lettere che di tanto in tanto ella gli faceva scrivere quasi per rammentargli che era viva , non significavano forse : " Io so ! Ho taciuto finora ; ma potrei parlare . Non mi disse , ricorda voscenza ? meglio per te e per me se lo avessi fatto ammazzare tu ? Che intendeva ? " . Gli era parso di sentirla parlare così ! Anche quel giorno avea dovuto stentare per vincere l ' ossessione dell ' orribile sospetto . E per ciò e per altro ancora egli aveva talvolta la turbatrice sensazione di camminare su un terreno poco solido che avrebbe potuto , da un momento all ' altro , sprofondarglisi sotto i piedi . Si aggrappava a tutto per sostenersi ; e , appena sentitosi di nuovo rassicurato , sorrideva di quei terrori , se la prendeva coi suoi nervi . Che il marchese avesse i nervi irritati lo vedevano tutti . Guai a fare una piccola cosa che non gli andasse a verso ! Lo sapevano , pur troppo ! mamma Grazia , Titta , il massaio e i garzoni , l ' ingegnere , i muratori e i falegnami che lavoravano a Margitello , e quei poveri contadini mal pratici nell ' adoprare gli aratri di nuovo modello , nonostante le lezioni e i consigli da lui prodigati . Erano due settimane che egli non tornava a Ràbbato , anche per evitare l ' impaccio di una visita alla zia baronessa e di un abboccamento con Zòsima . Non poteva più dirle : " Non piove ! " . Acqua n ' era cascata tanta , per due giorni e due notti di seguito ! E le terre già schiumavano , inverdivano , frettolose di far germogliare i semi delle erbe d ' ogni sorta rimasti addormentati e inoperosi tra le zolle indurite . Ma come pensare al matrimonio con quella fabbrica dello Stabilimento a cui egli doveva badare da mattina a sera , perché si fosse potuto trovare pronto prima che arrivassero le macchine e i coppi e le botti da collocare a posto ? Come pensare al matrimonio con tante faccende campestri per le quali era costretto a scarrozzarsi da Margitello a Casalicchio , da Casalicchio a Poggiogrande , volendo osservare ogni cosa lui , sorvegliare tutto lui ! Poteva fidarsi di quei stupidi contadini che non capivano nulla o fingevano di non capire ed eseguivano gli ordini a rovescio per farlo disperare e sgolare ? Quando però , dopo la colazione con l ' ingegnere o con qualcuno dei soci , andato a Margitello a osservare lo stato dei lavori , si affacciava alla finestra e vedeva là , a un centinaio di passi di distanza , le mura già coperte coperte dal tetto , le finestre con le solide inferriate e le imposte , e il via vai dei muratori che lavoravano nell ' interno , e udiva il rumore delle seghe , delle pialle , dei martelli dei falegnami che allestivano le porte , egli si sentiva gonfiare il petto di orgogliosa soddisfazione . " Ve lo sareste immaginato mesi fa ? " " Portenti vostri , marchese ! " Quei soci erano un po ' imbalorditi pensando anche ai gran quattrini già spesi . Li aveva anticipati il marchese , è vero , ma alla fine essi dovevano venir fuori dalle loro vigne , dai loro oliveti , quantunque a poco a poco ; intanto avrebbero assorbito altro che i primi guadagni ! E questi erano poi certi , sicuri ? " Ci siamo imbarcati in una grossa impresa ! " " Chi non risica non rosica . Ecco come siete ! " S ' indispettiva di vederli dubitare davanti a quel fabbricato sorto da sottoterra per incanto e che , tra non molto , sarebbe avvivato dall ' attività delle macchine e colmato , negli spazi ora vuoti , dai coppi e dalle botti contenenti tesori ! E per rincorare gli spericolati , li conduceva là dentro , tra l ' ingombro dei materiali , facendoli montare su le impalcature non disfatte , saltare qua e là attraverso sbarre di ferro , legname , arnesi da muratori ; fermandoli a ogni quattro passi per ridare spiegazioni cento volte date , per eccitare le loro immaginazioni perché vedessero le cose come apparivano agli occhi di lui , in pieno assetto , coi torchi sprementi le ulive infrante e colanti olio a rivoli ; coi mosti che fermentavano nei tini e davano alla testa . Per poco egli non spillava limpidi vini dalle botti e non glieli porgeva nei bicchieri ad assaggiarli ! " Ma dunque , nepote mio ? " Finalmente avea dovuto andare dalla zia , preparato ai rimproveri che ella gli avrebbe fatto . " Cara zia ! ... Appena mi sarò sbarazzato di questi impicci . Faremo presto , in poche settimane . " " Tutto alla buona , modestamente , senza lusso , desidera Zòsima . " " Questo non deve dirlo lei . Il marchese di Roccaverdina non può sposare come un galantomuccio qualunque . " " Lo credo anch ' io . Ma quella povera figliuola non rinviene ancora dallo stupore di veder avverare il suo sogno . Ha paura di rallegrarsi troppo presto della sua buona sorte . E io debbo trovare ogni volta un nuovo sotterfugio per far accettare a lei e alla sua mamma quel po ' con cui tu ed io vogliamo farle accorgere della loro mutata fortuna . " Abbiamo quel che c ' è sufficiente . Ormai , ci siamo abituate !..." Quel suo famoso " ormai ! " Mi fa pena intanto l ' altra ragazza . Si farà monaca , dice . " " Ora che stanno per abolire i monasteri ? " " Dio non lo permetterà ! " " Penseremo anche a lei . Ci penserà Zòsima . La marchesa di Roccaverdina riceverà una dote , e potrà disporre di qualunque somma , a suo piacere . " " La conosci poco . Le parrebbe di abusare del suo stato . Ha tutte le delicatezze quella figliuola . Giorni fa , mi diceva : " Deve trovarsi male con mamma Grazia . È persona fidata , affezionata , proprio una mamma . Una casa come quella però ha bisogno di una donna che sappia ... "." " Infatti ha ragione . Da qualche tempo in qua , mamma Grazia va giù , va giù ; è mezza istupidita . Ma posso mandarla via ? Chiuderà gli occhi in casa Roccaverdina , poveretta ! " " Mi diceva anche ... Debbo riferirtelo , perché tu la disinganni ; il tuo modo di comportarti non è tale , in verità , da tranquillarla . Mi diceva anche : " Se lo fa unicamente per contentare sua zia ( giacché io so quanto interesse ha preso lei perché questo matrimonio avvenga ) , se il suo cuore non sente per me quel che il mio sente per lui " , e le tremava la voce , " lasciamo andare ! Non vorrei che egli si sacrificasse . Ormai ! " . Sempre quell ' " ormai ! " La ho sgridata ; ho risposto per te . " " Avete fatto bene , zia . " " Sarebbe assai meglio che cercassi di convincerla altrimenti tu stesso . Non pretendo che , alla tua età , tu ti metta a fare lo spasimante . Ma c ' è modo e modo , nepote mio . " È un po ' orso ! " , le ho detto . Lo addomesticherai tu , lo renderai un altro in poco tempo . " Il marchese non sapeva che rispondere . Sentiva di trovarsi dalla parte del torto . Il suo cuore non era preso , e quando egli pensava a Zòsima gli si agitava poco o niente . Provava un piacevole sentimento , una dolce soddisfazione ; non altro . I suoi sensi non vibravano , come gli accadeva se una folata di ricordi , investendolo improvvisamente , gli avvampava il sangue e lo lasciava turbato e sconvolto , con un indefinito senso , che egli non distingueva bene se di rancore o di rimpianto . Appena la vide entrare però , assieme con la sorella e con la mamma , le andò incontro e le strinse fortemente la mano che ella gli porgeva commossa . " La campagna dev ' essere un paradiso " , disse la signora Mugnos . " Germoglia a vista d ' occhio ; sembra che scoppi ! " , rispose il marchese . " Era tempo ! " , esclamò la baronessa . Cristina non diceva niente . Si era seduta vicino ai seggioloni dove i due superstiti canini della baronessa stavano accovacciati coi musi appoggiati sul piano imbottito e con gli occhi socchiusi , e ne accarezzava con una mano le teste che mostravano di gradire assai la carezza , tremando leggermente ed abbassandosi sotto la mano . Intanto il marchese , tratta un po ' in disparte Zòsima , le diceva quasi sottovoce : " Voglio giustificarmi " . " Di che cosa ? " " Di quel che voi sospettate . " , " Non sospetto niente ; temo . È naturale . " " Non dovete temere di nulla . " Guardandola e sentendola parlare , egli riconosceva più chiaramente il suo torto ; e le parole di una volta : " Questa è la donna che ci vuole per me ! " , gli ronzavano nel cervello come un rimprovero . " Un po ' di pazienza " , rispose . " Qualche altro mese ancora . Voglio liberarmi dall ' ingombro di parecchi affari . In certi giorni , ho una specie di stordimento , tante sono le cose a cui mi tocca di badare . Dovrebbe farvi piacere questa febbre di attività , dopo il mio balordo isolamento . " " Non me ne sono mai lagnata . " " Lo credo ; siete immensamente buona . Voglio farvi ridere . Ho pensato di dare il vostro nome alla botte grande dello Stabilimento ; porterà fortuna all 'impresa." " Grazie ! " , disse Zòsima sorridendo . " È una sciocca idea , forse ... " " Niente è sciocco se fatto seriamente . " Lieto della risposta , egli tacque un istante ; poi riprese : " È vero che vostra sorella pensi di farsi monaca ?..." . " Non lo so ; può darsi . " "Dissuadetela." " Assumerei una grande responsabilità . " " Non vi ho mai palesato una mia idea . Non voglio separarvi dalla mamma e dalla sorella . La mia casa è abbastanza vasta da poter accogliere anche loro . " " Ve ne sono gratissima da parte mia . La mamma però ha una particolar maniera di vedere le cose . " " La sua delicatezza non potrà offendersi dell ' invito ad abitare in casa di sua figlia . " " La nostra condizione c ' impone molti riguardi di dignità . Quante volte non ho io pensato : " Che diranno di me ? " . È vero che non bisogna occuparsi della malignità della gente . Basta la propria coscienza . " " Io non mi sono mai occupato dell ' opinione degli altri . Non mi chiamo Antonio Schirardi marchese di Roccaverdina per nulla ! " " A voi sarà lecito ; ma una famiglia come la nostra ... " " I Mugnos non sono da meno dei Roccaverdina . " " Erano ! " " Il sangue non muta ; il nome è qualche cosa . " " C ' è un orgoglio che non può essere scompagnato dai mezzi di farlo valere . Io la penso come la mamma . E per ciò ho detto alla baronessa quel che deve avervi riferito , se ho ben compreso il significato delle vostre prime parole . Siate sincero , per vostro bene e mio ! Tutto è rimediabile ora . " " Quando il marchese di Roccaverdina ha impegnato la sua parola ... " " Potete esservi ingannato . Qui non si tratta della vanità di mantenere o no la propria parola . Io vorrei detto da voi ... " Ella parlava con gentile timidità , quantunque non timide fossero le parole . La voce era alquanto affiochita dalla commozione , e anche dalla circostanza di dover ragionare alla presenza della baronessa , della mamma e della sorella . Il marchese , ammirando l ' assennatezza delle parole di Zòsima , cominciava a scoprire che sotto quel contegno nobile e riservato covava un fuoco intenso , a cui soltanto la fortezza della volontà di lei non permetteva di divampare . Ebbe uno slancio ; e prendendole le mani con rapido gesto , senza ch ' ella avesse tempo d ' impedire quell ' atto , disse : " Non ho altro da dirvi , Zòsima , che sono dispiacentissimo di avervi dato occasione di dovermi parlare così ! " . Una leggera pressione delle belle mani di lei fu la risposta . Zòsima abbassò gli occhi , col volto colorito da una sfumatura di roseo . XXI . Ma non si decideva . Sentiva qualche cosa dentro di sé , che sopravveniva sempre ad arrestarlo nei momenti in cui egli avrebbe voluto prendere finalmente una risoluzione ; qualche cosa che somigliava a una superstiziosa paura , a una vaga apprensione di pericoli appiattati nell ' ombra e pronti a slanciarsi sopra di lui appena si fosse deliberato ad attuare quel progetto iniziatore della nuova fase della sua vita . E cavava fuori oggi un pretesto , domani un altro , con una specie di inconsapevolezza feconda che gli dava un senso di soddisfazione e di sollievo , quasi la scusa , il pretesto non fossero stati cercati , ma offertisi spontaneamente col naturale andamento delle cose . Per questo il cugino Pergola , il dottor Meccio e gli altri erano riusciti a far breccia nell ' animo di lui , a vincerne la repugnanza di prender parte alle lotte municipali , quantunque , secondo la sua espressione , non si arrivasse per mezzo di essere a cavare un ragno da un buco . Scadeva di carica il Sindaco . Menato pel naso da due o tre consiglieri furbi e prepotenti che non avevano voluto essere della Giunta per levare le castagne dal fuoco con la zampa altrui , egli non osava di muovere un dito senza aver preso prima l ' imbeccata da loro . Appunto i nomi di essi erano stati sorteggiati per la rinnovazione del quinto dei consiglieri . Bisognava impedire che venissero rieletti , o almeno far entrare nel Consiglio , invece di qualcuno di loro , il marchese che sarebbe poi stato il personaggio più importante tra quei pecoroni , capaci soltanto di dire sì o no come veniva loro imposto . Nome , censo , onestà , che altro poteva chieder di meglio il governo per nominare sindaco il marchese ? E la cuccagna di quei signori sarebbe finita di botto . " Il marchese di Roccaverdina " , esclamava il dottor Meccio , " non è un burattino da muoversi secondo che quei signori tireranno i fili da dietro la scena . " " Avrete un plebiscito , cugino ! " , soggiungeva il cavalier Pergola . E a quattr ' occhi , quando il dottor Meccio non era più là , con le sue fisime clericali , a trattenerlo di parlare , si sfogava : " Siamo in mano di una serqua di sagrestani ! Bisogna spazzarli via . Sagrestani e borbonici ! Attendono da un momento all ' altro il ritorno di Franceschiello ... " . In fondo in fondo il marchese era un po ' borbonico anche lui . L ' Italia una , sì , gli sarebbe parsa forse una bella cosa , se non avesse portato con sé tante tasse che non lasciavano rifiatare ; ma a lui , che di politica non si era mai occupato , poco importava che il re si chiamasse Franceschiello o Vittorio Emanuele . La libertà egli la capiva fino a un certo punto . Chi gli aveva dato noie nel passato ? Aveva sempre fatto qual che gli era parso e piaciuto in casa sua ; non cercava altro . Suo nonno e suo padre si erano procurati parecchi fastidi per essersi mescolati in certi affari ; il nonno specialmente , carbonaro arrabbiato nel venti ! Che n ' avea ottenuto ? Aveva dovuto acquattarsi per vivere in pace . E suo padre nel quarantotto ? Capitano della guardia nazionale , per poco Satriano non lo aveva fatto fucilare . Ecco i bei guadagni dell ' occuparsi di politica ! Almeno con Ferdinando II e Franceschiello , si stava tranquilli . Niente lotte municipali . I Decurioni , come allora si chiamavano i consiglieri , li eleggeva il Sottintendente e nessuno osava di rifiatare . Il cugino Pergola si arrabbiava sentendogli ripetere queste cose : " E la dignità umana la contate per nulla ? Ora ci amministriamo da noi con deputati e consiglieri eletti da noi . Se scegliamo male , la colpa è nostra ... " . " Precisamente ; ed è impossibile sceglier bene . Le persone oneste non sono sfacciate , non amano di mettersi avanti , come coloro che niente hanno da perdere e tutto da guadagnare . " " Le persone oneste hanno torto . Lasciarsi sopraffare è da minchioni . " " Certe volte i minchioni la indovinano , cugino ! " Intanto si lasciava travolgere dalle incitazioni e dall ' esempio . Il cugino e gli altri digrossavano gli elettori , lasciando al marchese la cura di fare soltanto l ' operazione dell ' ultima mano , con un saluto , con un sorriso , con un bel grazie , con un ' accorta promessa che diceva e non diceva per non trovarsi poi troppo impegnato . Così nelle prime settimane il marchese si era tenuto un po ' in disparte . A poco a poco però , il fervore della lotta aveva eccitato anche lui , spingendolo fino ad andare personalmente in casa di alcuni elettori influenti . " Oh , signor marchese ! Troppo onore ! ... Si figuri ! Il suo nome ... " " Non è il mio solamente . Capite ; sarei una noce nel sacco . Bisogna votare la lista intera . " " Ha ragione ; ma ... come si fa ? " " Transigiamo . Due , tre nomi : questi . " " Si può dire di no al marchese di Roccaverdina ? " Gli altri , contadini , operai , qualche galantuomo di quelli col don ma scarsi di quattrini , li mandava a chiamare con diverse scuse , o semplicemente con un : " Il marchese vuol dirvi una parola " . " Vi darò io la scheda . " " Come voscenza comanda . " " Segnata , badate ! " " A mio compare , eccellenza , non posso fare un torto ; ho promesso . " " Vada per vostro compare . " Qualcuno si grattava la testa , impacciato . " Che c ' è ? ... Ti pagano ? " " Che vuole , voscenza ! Ho moglie e figli ... Le male annate ... Con lo stomaco non si scherza ! " " Ti do il doppio ; ma , il giorno avanti , in casa mia , per evitare le tentazioni ; non sarai solo . " E se incontrava qualche resistenza , il maluomo veniva fuori in lui . Si trovava nel ballo , e doveva ballare , in tutti i modi , con tutti i mezzi , e non rifuggiva dalle minacce : " Me la legherò al dito ! Arriva un momento che in questo mondo si ha bisogno di qualcuno . Non vi lagnate se allora ... " . Addentratosi subito nelle manovre elettorali , già prendeva gusto alla lotta e vi si accaniva come non aveva mai immaginato che potesse accadergli . Era proprio vero che certe cose bisognava provarle per darne equo giudizio . Pensava egli forse agli interessi del Comune , alle piaghe da guarire , alle questioni da risolvere , al bene da fare ? No . Lo attraeva unicamente la lotta ; e questa non tanto per la smania di vincere a ogni costo le forze avversarie , quanto per quell ' affaccendamento con questo e con quello che lo distoglieva dal riflettere ad altro , che gli porgeva occasione di mostrarsene occupato e preoccupato assai più che non fosse in realtà . Giacché , di tratto in tratto , una parola , un accenno , un avvenimento , qualche cosa che insorgeva dentro di lui ciò non ostante , bastava a fargli scorgere la inanità di tutti quei suoi sforzi . Tra poco bisognava ricominciare a combattere l ' aspra intima lotta che non voleva lasciarlo tranquillo , quasi niente avesse egli fatto sin allora per soffocarla , per nientarla ! Giusto in quei giorni gli si era presentata la vedova di Neli Casaccio coi suoi quattro bambini . " Voscenza , ch ' è stata la nostra divina Provvidenza ! ... Ha fatto cento , faccia , per carità , cento e uno ! Prenda al suo servizio il grandicello . Io m ' ingegnerò per sfamare gli altri , finché avrò braccia e salute . Lo mandi in campagna col bovaro . Non chiedo salario . È buono anche per mandarlo qua e là , dove occorre . Ora che voscenza prende moglie ... Ho pregato anche la signora marchesa . Mi avevano consigliato : " Andate da lei ! " . Che ne so io come vanno queste cose ? E la buona signora mi ha risposto ... " " Niente ! È impossibile ! Ho fatto quel che ho potuto ! " Aveva rabbia di tremare , come dinanzi a un giudice , davanti a quella povera donna coperta di miserabili stracci neri , sfiorita pel dolore e per la miseria , mal lavata e mal pettinata , e che conservava un lampo della vantata bellezza soltanto negli occhi grandi e neri , gonfi di lagrime . " È vero ! Glielo renderà in paradiso la Bella Madre Santissima ! Io non ho parole per ringraziare voscenza ! E il Signore deve darle , in compenso , cento anni di salute e di prosperità ! Come dovrà dare fuoco in questa e nell ' altra vita alle male persone che hanno fatto morire in carcere l ' innocente di mio marito ! ... Era innocente , eccellenza ! Innocente come Gesù Cristo messo in croce ! " " Non l ' ho condannato io " , biascicò il marchese . " Che c ' entra voscenza ? Dicevo : le male persone . " Ogni parola di lei gli aveva trapassato il cuore come una punta di stile . Fortunatamente era sopravvenuto il cavalier Pergola , affannato , sudato , con gli occhi scintillanti per le buone notizie che recava . La povera donna si risolve anche a lui : " Ah , signor cavaliere ! Metta una buona parola , voscenza ! " . " Sì , sì ; intanto andatevene . Se credete che il marchese non abbia altro da fare ! " E la nottata precedente alla domenica in cui doveva avvenire la votazione , il marchese era andato attorno , accompagnato dal cugino e da parecchie persone fidate , a bussare alle porte degli elettori che dormivano tranquilli , per incoraggiare gli esitanti , per tentare gli ultimi assalti su coloro che resistevano , per condurre , come prigionieri , in casa sua quelli di dubbia fedeltà , o che non avrebbero saputo resistere alle pressioni degli avversari . E per le vie , pei vicoli , le squadre dei due partiti s ' incontravano guardandosi in cagnesco , scambiandosi motti ironici , prendendo allegramente la cosa , secondo gli umori delle persone . Il marchese non si era mai sognato di dover arrivare fino a questo punto . In certi momenti , sentiva nausea , stanchezza di quei piccoli intrighi . Intanto , si trovava nel ballo ; doveva ballare ! Un bel giorno , quando si sarebbe seccato , avrebbe mandato tutti - Municipio , Consiglio , elettori - tutti a farsi benedire ! Non voleva ridursi il servitore di nessuno . Era tornato a casa all ' alba , e si era messo a letto , che non ne poteva più . Di là , intanto , nella sala da pranzo , quei mascalzoni vuotavano bottiglie di vino dietro bottiglie e mangiavano a due ganasce uova sode , formaggio , salame , ulive nere salate , noci , fichi secchi , con montagne di pani freschi che sparivano di su la tavola quasi fossero pilloline ; mangiavano e bevevano , in attesa di essere condotti nella chiesetta di San Luigi , dove la votazione aveva luogo per mancanza di locali più adatti . Venivano a prenderli a due , a tre , a quattro per volta , secondo la prima lettera dei nomi ; e il cavalier Pergola e il dottor Meccio facevano da carabinieri , non lasciandoli avvicinare da nessuno per timore che non accadesse qualche rapido scambio di scheda , scortandoli fino al tavolino del seggio tra le risate , le parole sarcastiche , le velate minacce degli avversarii , che però non protestavano , facendo la stessa cosa per conto loro . Poi il marchese avea dovuto uscire di casa in fretta per andare a deporre la sua scheda , al secondo appello ; ed era passato in mezzo a due ali di elettori , quasi vergognoso di quel suo primo atto di vita pubblica che lo esponeva alla vista di tanta gente non meno di lui maravigliata di vederlo apparire colà . E la sera , fino a tardi , la sua casa era stata invasa da persone di ogni sorta , venute a rallegrarsi della vittoria . Raccontavano episodi , magnificavano i loro sforzi , e gli si affollavano attorno per rammentargli tacitamente : " Dovrà ricordarsi di noi quando occorrerà ! " . " Non abbiamo lavorato pei suoi begli occhi ! " " Non ci siamo messi allo sbaraglio unicamente per farle piacere ! " " Così è il mondo ! " , pensava il marchese . " Tutto apparenza . Mi credono onesto , irreprensibile perché ignorano . Così è il mondo ! Forse parecchi di questi qui hanno fatto peggio di me , e , ignorando , anche io li stimo e li rispetto . Forse , non hanno avuto coraggio , ardire , astuzia , onesti loro malgrado ; forse , loro è mancata l ' occasione , onesti per caso ! " Sentiva rinascere proprio in quei momenti la solita superstiziosa paura , la solita apprensione di pericoli appiattati nell ' ombra . Gli pareva che il contatto con tanta gente lo costringesse a vivere in un ' atmosfera insidiosa , dove non poteva respirare liberamente . Non vedeva l ' ora di sottrarsi ai loro sguardi , di tornare a Margitello . Colà i lavori erano stati sospesi ; voleva sorvegliarli lui , non si fidando molto dell ' ingegnere . Stavano per arrivare i pigiatoi , i frantoi , le botti , i bottaccini , i coppi ; e i locali erano ancora ingombri di materiali , e certe opere di muratura appena iniziate ! Inoltre , aveva fretta di assestare la sua casa , la sua vita ; di riprendere un po ' la vecchia abitudine d ' isolamento ; di riposarsi dopo tante agitazioni che , infine , non erano servite a difenderlo , come aveva creduto , dagli intimi turbamenti dai quali era reso scioccamente irrequieto . La baronessa di Lagomorto non aveva visto di buon occhio l ' intromissione del marchese negli affari municipali . " Che t ' immagini ? Si servono di te pei loro fini . Ti hanno mai ricercato prima ? " " Ho sempre rifiutato . " " Avresti fatto meglio a lasciarli cantare anche ora . Zòsima , ieri mi diceva : " Ha tanto da fare a casa sua ! " . Quasi , poveretta , temesse ... Insomma , quando ti risolverai ? Io non voglio morire prima di assistere alle tue nozze . " " Tra qualche mese , zia . " " Li so , per prova , i tuoi mesi . Hai la felicità sotto mano , e non ti scomodi a stendere il braccio ! Perché ? Non ti capisco ; Zòsima ha ragione di sospettare ... " " Mi dispiace . " " Lo dici in certa maniera ! Comincio ad impensierirmi anch 'io." " Non credevo che la fabbrica laggiù , a Margitello , dovesse tenermi tanto occupato . Ora poi queste elezioni ... " " Domani chi sa che cos ' altro ! " " Niente , zia ! Mi sento stanco ; ho bisogno di pace , di tranquillità . Ecco ! Voi lo sapete , se una cosa mi afferra ... " "Appunto." " Uno di questi giorni , domenica prossima anzi , con voi , con la signora Mugnos , con Zòsima , parleremo dei preparativi ; e in due o tre settimane ... Ho riflettuto ; l ' idea di Zòsima mi persuade ; tutto alla buona , senza sfarzo , senza chiasso . Non potranno dire che faccia così per avarizia o perché mi manchino i quattrini . Un matrimonio è festa di famiglia . " " Zòsima ne sarà molto contenta . " Ed era partito per Margitello assieme con l ' ingegnere e il cavalier Pergola , il quale gli stava alle costole più che mai . Bisognava battere il ferro mentre era caldo ; non perdere i beneficii della grande vittoria ottenuta . " Gli amici sono rimasti scombussolati ; ma lavorano con le mani e coi piedi presso il sottoprefetto , presso il deputato , perché la scelta del sindaco caschi sopra uno di loro . " " Non posso farmi sindaco da me ! " , rispondeva il marchese un po ' seccato . " Se li lasciamo mestare , se non ci facciamo vivi ! ... Una visita al sottoprefetto ... " " E chi lo conosce cotesto signore ? " " Non importa ; è un funzionario del governo , e si terrà onorato di ricevere l ' ossequio del marchese di Roccaverdina . " " Lasciamo , per ora , questo discorso . Guardate . Le campagne sembrano un giardino ! " Un ' immensa stesa di verde , di mille toni di verde , dal tenero al cupo che sembrava quasi nero ; un trionfo , una follia di vegetazione fin nei terreni più ingrati , che non avevano mai prodotto un fil d ' erba ! I ciglioni dello stradone sembravano due interminabili siepi folte di meravigliosi fiori gialli , rossi , bianchi , azzurri , che si rizzavano su giganteschi steli tra foglie di smeraldo , come se un ' esperta mano di giardiniere avesse pensato a mescolare i colori e le loro sfumature per produrre effetti di sorprendente decorazione . Ed erano erbe selvatiche senza nome , che s ' intrecciavano , si pigiavano , non lasciando il minimo spazio tra loro , sorridenti , smaglianti al sole che le vivificava dall ' alto . E i seminati ! Un tappeto di velluto verde che non finiva più , cosparso di macchie rosse dai papaveri , punteggiato di ricami cilestrini e violetti dalle iridi . E qua i papaveri dilagavano in larghe chiazze sanguigne ; là , i fiori del lino coprivano liste e quadrati col loro tenero azzurro argentato ; e , dappertutto , miriadi di farfalle che s ' inseguivano con ali tremolanti , piccole , grandi , di ogni forma e colore , quali non se n ' erano mai viste , quante non se n ' erano mai dischiuse dalle crisalidi e dai bozzoli a memoria di uomo ! Le mule della carrozza trottavano allegramente , e gli stormi dei piccioni di Margitello , incontrati alla svolta della carraia , tornavano addietro , verso il casamento con rapido fruscio d ' ale , quasi ad annunziare colà la visita del padrone . XXII . Erano già arrivate le macchine e gli operai che dovevano montarle e metterle a posto . L ' atrio di Margitello sembrava di nuovo un arsenale , peggio dell ' altra volta , coi bottai che dogavano botti , bottaccini e tini pel mosto ; coi carretti che sopravvenivano carichi ciascuno di un coppo da olio , e coi manovali e i contadini che , imbracatili , li portavano nella dispensa già pronta , col suolo di cemento , liscio e un po ' avvallato verso il centro , dove la morta , cioè un coppo sotterrato fino all ' orlo , apriva la nera bocca per ricevervi l ' olio nel caso che uno dei coppi si fendesse . E grida , e bestemmie da ogni parte ; e su tante diverse voci , stentorea e dominatrice , quella del marchese che dava ordini , rimbrottava , sacrava , e faceva perdere la testa a tutti . Non c ' erano voluti meno di otto giorni prima che ogni cosa fosse in assetto . Ma , finalmente , gli strettoi con le grosse viti e le madreviti di acciaio luccicavano , quasi fossero d ' argento , di faccia alle macine piccole e svelte ; i coppi protendevano , torno torno , la pancia verniciata ; le botti , insediate sui sostegni di pietra intagliata , si allineavano in ordine digradante , dalla botte grande ai bottacci e ai bottaccini con le cannelle e gli zaffi sporgenti . " La chioccia coi pulcini ! " , aveva esclamato il massaio , ammirando . E l ' immagine era piaciuta al marchese che l ' aveva ripetuta all ' ingegnere . Quando tutto fu in ordine e gli stanzoni sgombrati , spazzati , parevano più larghi , più luminosi , quasi una chiesa da farvi le sacre funzioni , secondo un ' altra immagine del massaio ( l ' altar maggiore era la botte grande ed egli avrebbe voluto celebrarvi la messa cantata allorché essa sarebbe stata piena del vero sangue di Cristo ! ) ; i soci dell ' Agricola vennero invitati a un pranzo di inaugurazione dei locali , e alla tavola , rizzata fra gli strettoi e le macine , mancò soltanto il cugino Pergola , a cui gli strapazzi per le elezioni avevano fatto gonfiare le tonsille come spesso gli accadeva . Giornata di grandissima soddisfazione pel marchese , che in quell ' occasione battezzava la botte grande col nome di Zòsima tra i brindisi di auguri e gli applausi dei commensali . " A questa accanto " , disse il notaio Mazza , " metteremo nome San Giurranni che è il patrono del vino , perché ripeta il miracolo di far rimanere le botti sempre piene , come quella sotto cui lo avevano sepolto i suoi assassini per nascondere il loro delitto . Più ne spillavano da essa e più ne veniva fuori . E di che qualità ! Come mai ? Un giorno la mamma di San Giurranni , cerca e guarda , si accorge che un tralcio verde e pampinoso , spuntato dal terreno dietro la botte , era montato su fino al cocchiume e vi si era immerso . Fece scavare là sotto e rinvenne il corpo del figlio ancora intatto ... Ma la botte non diede più vino ! ... Bisogna ammazzare qualche santo , caro marchese " , concluse il notaio ridendo , " e seppellirlo qui ! " Il marchese non rise con gli altri ; si fece anzi scuro in viso , quasi il notaio non avesse parlato di San Giurranni ma di Rocco Criscione . E al ritorno a Ràbbato , passando con la carrozza tra le siepi di fichi d ' India dietro cui egli aveva tirato quella notte il colpo fatale , gli parve di vedere steso per terra il cadavere di Rocco con la fronte fracassata dalla palla e il volto insanguinato . Non lo rivedeva così da un pezzo . Gli era accaduto di passare da quel punto anche senza che un rapido ricordo del fatto gli si destasse nella memoria ; quella volta però , non ostante la visita degli alti seminati che ondeggiavano come il mare , e delle prode della carraia tutte in fiore sotto il sole che tramontava maestosamente dorando la campagna attorno , egli ebbe , lungo la strada , sempre davanti agli occhi la visione della cupa notte , in cui la gelosia lo aveva spinto ad appostarsi dietro la siepe ; e col bagliore della fiammata e con la sensazione del rimbombo del colpo sparato , il grido acuto del colpito che cascava da cavallo e quella dello scalpito della mula fuggente spaventata . E intanto , rispondendo al notaio Mazza che gli stava a fianco nella carrozza , parlava a voce alta quasi per stornarlo dal leggergli su la fronte il pensiero che gli sembrava dovesse essere visibile , tanto insistentemente lo tormentava . Quell ' imbecille di notaio gli aveva mutato in veleno tutto il piacere della lieta giornata ! E così il marchese era arrivato a casa di gran cattivo umore . Mamma Grazia gli annunciava dolente : " Tuo cugino sta male , figlio mio ! Ha mandato tre volte da questa mattina , vuole vederti prima di morire " . " Prima di morire ? " , esclamò il marchese stupito . " Così ha detto la serva . Piangeva . Il Signore lo ha chiamato ; si mette in grazia di Dio ! " " Sì , va bene " , rispose il marchese . " Andrò domattina . " Aveva crollato la testa sorridendo delle ultime parole di mamma Grazia . Ed ecco don Aquilante , per parlargli delle pratiche di un altro prestito di cui il marchese lo aveva incaricato settimane addietro , di una ventina di mila lire con ipoteca su Casalicchio , giacché le settanta mila del Banco di Sicilia erano state ingoiate dalla fabbrica di Margitello , dalle macchine , dalle botti e dai coppi . " Marchese , andiamo adagio ! " , gli disse don Aquilante . " Non tocca a me darvi consigli . Ma io conosco i miei polli . Facciamo ! Facciamo ! da noi significa : Fate ! Fate ! " " C ' è un atto di Società , bollato e registrato ... " " Lo so ... Alle strette , poi , se doveste mettervi a far liti ... vedreste , marchese , che cosa vi rimarrebbe in mano : un pugno di mosche . " " Lo stabile , le macchine , ogni cosa ... " " Che ne fareste ? " " Ciò che ne faremo ora . Le ventimila lire , dunque ? " " Sono pronte , al sette per cento ; impossibile per meno . Quel canonico è un gran strozzino , quantunque servo di Dio ! " " Allora sarà meglio ricorrere di nuovo al Banco di Sicilia . Pago a rate , in vent 'anni." "Forse." Don Aquilante si voltò tutt ' a un tratto indietro come se qualcuno lo avesse chiamato . " Che c ' è ? " , domandò il marchese . " Nulla ... Al solito ... È qui . Da un pezzo mi viene davanti senza che io lo evochi . " Don Aquilante non aveva più osato di riparlargliene dopo quell ' esperimento mal riuscito , né il marchese gli aveva più domandato , per canzonarlo : " E gli Spiriti ? " , distratto da tante occupazioni . Ma in quel momento , colto alla sprovvista egli si lasciò sfuggire : " Lasciatemi in pace !..." . Si corresse subito però : " Ricominciamo la farsa ? " , disse . " Mandatelo al diavolo , se è vero ! ... Parliamo di affari . " " È un grande affare anche questo " , rispose don Aquilante con gravità . " Se si potesse almeno rivendicare la reputazione del poveretto morto in carcere !..." " Non avete altra gatta da pelare , voi ? " E tagliò corto al discorso . " In quanto al canonico " , soggiunse dopo alcuni istanti di silenzio , " scrivetegli pure che strozzi un altro . " Mentre mamma Grazia preparava la cena , il marchese , con un lume in mano , andava da una stanza all ' altra per distrarsi , osservando l ' effetto delle novità operate , fantasticando intorno a quel che ancora mancava nell ' ammobiliamento ; tentando d ' immaginarsi Zòsima da padrona di casa colà dove quell ' altra era stata quasi tale dieci anni ; riflettendo su l ' avvenire che doveva accecare straordinari mutamenti alla sua vita . Ma quella solitudine , quel silenzio , quelle ombre che si raccoglievano negli angoli per la scarsa luce del lume gli davano una paurosa sensazione che gli faceva girare timidamente gli occhi attorno e della quale si garriva nell ' intimo come di fanciullesca viltà . La paura dell ' ignoto ! Oh ! Lo sapeva benissimo ; aveva creato tutte le chimere delle religioni , tutte le leggende del mondo di là ; gliel ' avevano insegnato i libri prestatigli dal cugino Pergola ! Li rileggeva di tanto in tanto , per fortificarsi , quando i suoi convincimenti vacillavano , quando le influenze ataviche rialzavano la testa per ridurlo simile ai selvaggi , agli uomini primitivi che tremavano pei fantasmi creati dalla loro fantasia e poi stimati realtà . Quei libri avevano ragione . Ciò non ostante , le impressioni della giornata agivano ancora sui suoi nervi . Bisognava rassegnarsi a sopportarle finché non si fossero affievolite e dileguate , proprio come le allucinazioni prodotte dalla febbre , che svaniscono appena l ' accesso diminuisce di grado . Così talvolta , durante il delirio , si capisce di delirare , ma non si subiscono meno le allucinazioni morbose . Si sentiva in uno di questi momenti . Infatti ragionava , derideva i terrori suscitatigli dalle parole del notaio Mazza , dalle sciocchezze di don Aquilante che pretendeva di vedere gli Spiriti e di parlare con loro ; e intanto trasaliva allo scricchiolio di un mobile , guardava sospettosamente verso i punti che rimanevano meno illuminati , quasi nascondessero qualcuno che poteva venirgli innanzi all ' improvviso ... A fare che cosa ? ... Stupidaggini ! E intanto si affrettava a tornare nella sala da pranzo , sentendosi venir meno il coraggio di rimanere più a lungo solo solo . Si era affacciato al balcone . Nel vicolo , neppure un lampione davanti alle porte delle casupole ; le vicine recitavano in comune il rosario . La fiammata dei focolari , le misere lucerne dall ' interno gettavano rossicce strisce di luce su la via mal selciata , su un gruppo di persone , su quella vecchia accoccolata sul sedile di pietra , con la testa china e le mani in grembo . Ombre passavano e ripassavano di tratto in tratto a traverso le strisce di luce . E le avemmarie si rispondevano da un punto all ' altro del breve vicolo , monotonamente , interrotte da una chiamata , dal pianto di un bambino che faceva accorrere la mamma , dall ' arrivo di un contadino che scaricava dall ' asino due fasci di legna . Poi il rosario riprendeva monotono , un po ' frettoloso ; e il marchese pensava che un anno addietro egli non era dissimile da quella povera gente . Essa si figurava che le sue preghiere prendevano la via del cielo , arrivavano fino all ' orecchio di Dio e della Madonna per interessarli dei suoi bisogni , delle sue disgrazie , e andava a letto consolata da un luccicore di speranza . La qualcosa poi non impediva che quella gente in certi momenti non agisse , quasi Dio e la Madonna non esistessero punto . E pensava che il mondo era un inesplicabile enimma . Perché si nasceva ? Perché si moriva ? Perché tanta smania di affaticarsi , di arricchirsi , di affrettarsi a godere , e di soffrire con l ' intento di arrivare un giorno a godere ? Qualche istante la vita gli appariva come una folle fantasmagoria . E stupiva di quelle riflessioni così insolite per lui , di quella tristezza che gli pensava su l ' anima , di quella sorda agitazione che gli serpeggiava per tutta la persona , presagio di sinistri avvenimenti . Il rosario era finito ; tutte le porte delle casupole si erano chiuse ; pel vicolo rimasto buio non passava anima viva . E sotto il cielo senza luna , chiazzato di nuvole cineree , risuonò improvvisamente la serale imprecazione della zia Mariangela . " Centomila diavoli alla casa dei Crisanti ! Oh ! Oh ! - Centomila diavoli alla casa dei Pignataro ! Oh ! Oh - Centomila diavoli al palazzo dei Roccaverdina ! Oh ! Oh ! " Il marchese si ritrasse dal balcone . Quella volta la voce della povera pazza gli era riuscita insopportabile . La mattina dopo egli andava dal cugino . Cecilia , figlia dello zio don Tindaro , gli venne incontro nell ' anticamera , tenendo i suoi due bambini per mano . " Grazie , marchese ! " singhiozzava . " Fategli coraggio . " " Ma è dunque vero ? Io credevo che si trattasse di un ' esagerazione di mamma Grazia . " " Questa volta è grave assai ; può rimanere soffocato da un istante all ' altro ... Per fortuna il Signore gli ha toccato il cuore ... C ' è di là il prevosto Montoro ... Lo ha voluto lui , per confessarsi . " " Per confessarsi ? " , domandò il marchese , sospettando di aver capito male . Cecilia non badò a rispondergli vedendo uscire il prevosto dalla camera del malato . " Vado e torno subito " , disse questi , avvicinandosi senza salutare il marchese a cui teneva ancora broncio pel crocifisso regalato alla chiesa di Sant ' Antonio . " Precauzione e nient ' altro signora . Il cavaliere può essere fuori di pericolo in un baleno ; è caso ovvio in questo genere di malattie . Non bisogna disperare . " La signora Pergola si asciugò le lagrime , si ricompose e disse al marchese : " Venite , venite ! " . Ma egli si era arrestato su la soglia della camera ; non credeva ai suoi occhi . Sul cassettone , parato con tovaglia da altare , tra candelabri di legno dorato con candele di cera accese a già consumate a metà , aveva subito riconosciuto le teche d ' argento delle reliquie vedute esposte nella sacrestia di Sant ' Isidoro nell ' occasione dell ' ultima vista diocesana del vescovo . La piccola , con le falangi di un dito di san Biagio , protettore contro il mal di gola , l ' altra , con un avambraccio in cera che serviva da astuccio a un osso dell ' avambraccio di sant ' Anastasia . Di rimpetto al cassettone , sul tavolino parato egualmente con tovaglia da altare , tra due candelabri con candele accese e sgocciolanti , in un vassoio di cristallo stava il cordone di argento del Cristo alla Colonna , della chiesa di San Paolo , che si concedeva soltanto in casi estremi e a fedeli di riguardo . Poteva mai aspettarselo ? E guardò , sbalordito , il cugino che , con cenni del capo e mugolando stentate e quasi incomprensibili parole , lo invitava ad accostarsi . Seduto sul letto , appoggiato a un mucchio di guanciali , con in testa un berretto bianco di cotone , a maglia , che gli nascondeva anche le orecchie , coi sacchetti degli empiastri applicati alla gola e tenutivi aderenti da una larga fascia di lana grigia , col viso congestionato , con gli occhi rigonfi , coperto da un mantello di panno verde - bottiglia dai cui lembi uscivano le mani che stringevano un piccolo Cristo di ottone su croce di ebano , il cavalier Pergola , così infagottato , era quasi irriconoscibile . E soltanto la presenza dell ' afflitta signora e dei bambini poté trattenere il marchese dal prorompere in una lunga e sonora risata . La risata però gli fremeva dentro ed era anche qualche cosa di amaro , di profondamente triste , convulsione nervosa e sgomento prodotti dall ' immensa delusione che lo inchiodava là , imbalordendolo , su la soglia . " Ma ... dunque ? ... Ma ... dunque ? " , pensava ansiosamente , accostandosi al letto del malato . " Perdonatemi ! ... Vi ho ... dato ... scandalo ! " " Zitto ! Non vi sforzate ! " , egli lo interruppe . Quelle parole , che uscivano strascicanti dalla gola quasi senza aiuto della lingua , facevano soffrire anche lui . " Vi ho dato ... scandalo ... con quei libri ... ! Bruciateli ! " Il marchese si sentiva già preso da vertigini , come su l ' orlo di un abisso senza fondo . " Ma ... dunque ? ... Ma ... dunque ? " Faccia a faccia con la morte l ' ateo , il baldo bestemmiatore , il feroce odiatore d ' ogni religione e dei preti , rinnegava tutt ' a un tratto i suoi convincimenti , diventava una femminuccia , si circondava di reliquie , chiamava il confessore , voleva benedetto il suo matrimonio ! Ed era stato il suo iniziatore , il suo maestro quasi ! Oh ! ... A chi doveva egli credere ormai ? All ' uomo sano , nel pieno possesso di tutte le sue facoltà intellettuali , o a questo qui , infiacchito dal male , atterrito dalle rinascenti paure del mondo di là , ma che forse intravvedeva con lucido sguardo verità nascoste alle menti troppo annebbiate dai sensi , o sviate dagli interessi e dalle passioni mondane ? ... E la risata che tornava a fremergli dentro , amara , profondamente triste e sarcastica , gli dava un ' acuta sensazione di dolor fisico all ' epigastro , mentre il cavalier Pergola riprendeva a strascicare le parole , stralunando gli occhi nei momenti che fin il respirare gli riusciva difficile . " Perdonatemi ! ... Pregate ... che Dio mi conceda ... almeno la salute dell ' anima ... se non quella del corpo ! " " Eh , via ! Non mi sembrate neppur voi ! " , gli disse il marchese , simulando tranquillità . E guardava attorno , non riuscendo ancora a convincersi che lo spettacolo che gli stava sotto gli occhi fosse cosa reale . Un senso di smarrimento e di gran vuoto gli faceva correre rapidi brividi di freddo per la schiena , quasi tutto stesse per crollare e miseramente inabissarsi attorno a lui . E , questa volta , senza nessuna speranza di prossimo aiuto , senza nessuna lusinga di lontana salvezza ! Così egli assisté , da quarto testimone , alla celebrazione del matrimonio religioso , che il prevosto Montoro venne a sbrigare alla lesta , accompagnato da don Giuseppe e da due conoscenti , raccolti per strada , giacché non era il caso di perdere tempo nella scelta . Indossate la cotta , la mozzetta e la stola , prima di aprire il rituale che don Giuseppe gli porgeva , il prevosto , cavata dalla tasca della sottana una carta , la presentava , spiegata , al cavaliere . " È indispensabile ! ... Anche per mia giustificazione . Bisogna firmarla . " Fu portato il calamaio ; e , mentre il malato firmava , il prevosto invitava gli astanti a ringraziare Dio per quella spontanea ritrattazione di tutte le eresie , di tutti gli errori , di tutte le empie dottrine professate con scandalo di tante anime , con corruzione di tanti cuori . La commovente cerimonia in articulo mortis durava pochi minuti ; e il sole , che inondava la camera dalla vetrata del balcone di faccia al letto , la rendeva più triste con la sua luminosa letizia . Tra i ceri ardenti sui candelabri davanti alle sacre reliquie , nel raccolto silenzio dei pochi astanti inginocchiati attorno alla povera signora che non poteva frenare le lagrime , i due sì parvero singhiozzati , e le due mani stese , una per porgere , l ' altra a ricevere in dito l ' anello benedetto , furono viste tremare . " Ego conjungo vos in matrimonio ! " , pronunciò il prevosto con voce robusta e solenne , benedicendo gli sposi . Al marchese tornarono in mente in quel punto le parole del cugino , di un anno addietro , quando si lagnava che i parenti di sua moglie fossero indignati contro di lui perché non aveva voluto farsi buttare addosso da un prete sudicio due gocce di acqua salata ! E si levò in piedi , senza avere la forza di dire una sola parola di rallegramento e di augurio , con quella convulsione di riso amaro e sarcastico che la compiuta delusione tornava a fargli fremere internamente . XXIII . Uscendo dal vicoletto , dov ' era rintanata la casa del cavalier Pergola , il marchese di Roccaverdina aveva incontrato don Aquilante con un fascio di carte sotto braccio e la grossa canna d ' India impugnata , quasi dovesse servirgli di sostegno , quantunque egli andasse ben diritto , scotendo di tratto in tratto la testa sul collo circondato dall ' ampio fazzoletto nero da lui usato per cravatta . Tornava dalla Pretura . " Oh ! Buon giorno , marchese ! Da queste parti ? Capisco ! Il cavaliere sta dunque proprio male ? " " Malissimo ! ... Non lo crederete : si è confessato ! " Il marchese , che non rinveniva ancora dallo stupore e dal turbamento prodottigli dalla scena a cui aveva assistito , fu meravigliato di sentirsi rispondere : " È naturale ; doveva accadere così " . " Perché ? " " Perché tutte le convinzioni superficiali vengono spazzate facilmente via dal primo vento che vi soffia su . Il povero cavaliere aveva letto qualche mezza dozzina di pretesi libri scientifici - me l ' ha buttati in viso parecchie volte , disputando - e materialista ed ateo in pelle , in faccia al mistero della morte è subito ridiventato quel che era una volta : credente , cattolico , bestia prima e più bestia ora ! ... Vi accompagno ... " "Spiegatevi." " In due parole . Voi siete tranquillo , avete fede nella Chiesa , credete alla Trinità , all ' inferno , al paradiso , al purgatorio , alla Madonna , agli angeli , ai santi ... È comodo . Non sospettate neppure che ci possa essere una verità più vera di quella che insegnano i preti ... " Il marchese , abbassando la testa , vergognoso di non avere mai avuto il coraggio di manifestare sinceramente le sue convinzioni , domandò : " Quale ? " . " Quella che è stata rivelata al mondo dallo Swedenborg , dall ' apostolo della Nuova Gerusalemme ... " " Ah ! Intendo " , esclamò amaramente il marchese . " Ma dunque non abbiamo certezza di nulla ! C ' è da perdere la testa ! " " Assoluta certezza , marchese . " " Insomma , secondo voi , esiste Dio ? Sì o no ? " " Esiste ; non quello però di cui ci parlano i preti . " " E il paradiso ? l ' inferno ? il purgatorio ? " " Certamente , ma non nel modo che spacciano la Chiesa e i suoi teologi , con le loro fantasie pagane , con le loro leggende da donnicciuole ! Fuoco materiale , supplizio eterno , visione beatifica ... Vi paiono cose serie ? " " C ' è da perdere la testa ! " , replicò il marchese . " Al contrario . Niente è più consolante della nuova dottrina . Noi siamo arbitri della propria sorte . Il bene e il male che facciamo influiscono su le nostre esistenze future . Passiamo di prova in prova , purificandoci , elevandoci ... se siamo stati capaci di emendarci , di spiritualizzarci ... " " Intendo ... me lo avete già detto tant ' altre volte ... Ma la certezza ? La certezza , domando io ? " " Picchiate e vi sarà aperto , ha detto Gesù . La verità vuol esser ricercata insistentemente , con animo puro e disinteressato . Voi e tutti coloro che sono nella vostra condizione non ve ne date pensiero . Siete immersi nella materia . Fate il bene con l ' unico intento di guadagnarvi un posticino in paradiso ; non fate il male , quando non lo fate , per paura dell ' inferno e del purgatorio ... La certezza ? Primieramente sta nella logica . Voi credete all ' assurdo . Che certezza avete ? Perché vi hanno affermato : È così ? E noi proviamo che non è così . Proviamo , badate bene ! ... Quel povero cavaliere ... " " C ' è da perdere la testa ! " Il marchese non sapeva dir altro . A chi doveva dar retta ? Avrebbe voluto , con una gran scrollata di spalle , tornare almeno allo stato di una volta , quando pensava soltanto ai suoi affari e viveva a modo suo , da bruto , sia pure , ma in pace e affidandosi al caso che lo aveva servito bene fin allora . Ah ! Il cugino Pergola gli aveva fatto un gran tradimento con quella conversione . Ma don Aquilante poi che cosa conchiudeva con le sue nuove dottrine ? Parole ! Parole ! Parole ! ... Eppure i libri prestatigli dal cugino gli erano sembrati così convincenti ! Perché non doveva fidarsi della propria ragione ? E passò la intera nottata a rileggerli nei punti che più lo interessavano . Ahimè ! L ' effetto era assai diverso da quello ottenuto altra volta . Ora gli sembrava che quei libri affermassero troppo sbrigativamente , che gli sgusciassero di mano quando egli avrebbe voluto meglio stringerli in pugno . Interrompeva la lettura , rifletteva , ragionava a voce alta , quasi avesse là davanti una persona con cui discutesse , passeggiando su e giù per la camera , tentando invano di combattere i terrori che gli insorgevano attorno da ogni parte , e non soltanto a spaventarlo ma a irriderlo . Un ' inesorabile lucidità di coscienza lo faceva irrompere contro se stesso : " Eh ? Ti sarebbe piaciuto che Dio non esistesse ! Ti sarebbe piaciuto che l ' anima non fosse immortale ! Hai tolto la vita a una creatura umana , hai fatto morire in carcere un innocente , e volevi goderti in pace la vita quasi non avessi operato niente di male ! Ma lo hai visto : c ' è stato sempre qualcuno che ha tenuto sveglio in fondo al tuo cuore il rimorso , non ostante tutto quel che tu hai fatto per turarti gli orecchi e non sentirne la voce . E questo qualcuno non si arresterà , non si stancherà , finché tu non abbia pagato il tuo debito , finché tu non abbia espiato anche quaggiù !..." . Parlava e aveva paura della sua voce , che gli sembrava la voce di un altro ; parlava e abbassava la testa , quasi quel qualcuno gli giganteggiasse di fronte , senza forma , senza nome , simile a un terribile misterioso fantasma , facendogli sentire la stessa prepotente forza da cui , la notte che il vento urlava per le vie , era stato trascinato in casa di don Silvio per confessarsi e sgravarsi la coscienza dell ' orrido incubo che l ' opprimeva . Ed ora , che doveva egli fare ? Accusarsi , come gli aveva imposto don Silvio ? Gli sembrava inutile ormai . Neli Casaccio era morto in carcere . Nessuno , all ' infuori di lui , pensava più a Rocco Criscione ! Che doveva egli fare ? Andare a buttarsi ai piè del papa per ottenere l ' assoluzione , per farsi imporre una penitenza ? Oh ! Non poteva più vivere così ... E tornava ad irrompere contro se stesso : " L ' orgoglio ti acceca ! ... Non vuoi macchiare il nome dei Roccaverdina ! ... Dei Maluomini ! Ah ! Ah ! E vorresti continuare ad ingannare il mondo , come hai ingannato la giustizia umana ! ... Hai scacciato di casa tua il Cristo , che t ' importunava col rimprovero della sua presenza ! ... Ed ecco dove ora ti trovi ! Egli , sì , egli ti è stato addosso , non ti ha dato tregua ... E ti perseguiterà , fino all ' estremo , e smaschererà la tua ipocrisia , inesorabilmente ! ... Che potrai tu contro di lui ? " . Con un manrovescio fece volar via dal tavolino quei libri che più non riuscivano a convincerlo , e già gli sembravano balorda mistificazione ; e stette a lungo , con la testa tra le mani , con gli occhi sbarrati , guardando verso il letto , dov ' egli aveva dormito , facendo brutti sogni , la notte avanti e dove non avrebbe più potuto trovar sonno fino a che non avesse ottenuto , espiando , la divina grazia del perdono ! Si stupiva di vedersi ridotto in questo stato , come travolto da un turbine improvviso . Gli sembrava che il tempo fosse trascorso con incredibile celerità , e ch ' egli fosse , in poche ore , invecchiato di vent ' anni . Eppure niente era mutato attorno a lui . Ogni oggetto della sua stanza era al posto di prima , li scorreva con gli occhi , li numerava ... No , niente era mutato . Egli soltanto era diventato un altro . Perché ? Perché ? Suo cugino , sentendosi in pericolo di morte , aveva rinnegato le sue convinzioni ? Che doveva importargli di lui ? E non poteva essere stata una debolezza piuttosto fisica che intellettuale ? Raccolto da terra uno dei volumi , sfogliò parecchie pagine , si rimise a leggere , irritandosi di non ritrovare in quei ragionamenti l ' evidenza persuasiva e convincente che lo aveva prima turbato un po ' e poi consolato e confortato , facendogli vedere il mondo e la vita sotto un aspetto positivo , affatto nuovo per lui . Forza e materia , nient ' altro ... E le cose che scaturivano per propria virtù dal seno della materia cosmica , dall ' atomo all ' uomo , via via con lunga serie di lente evoluzioni ... E gli organismi che si perfezionavano per continuo e interminabile movimento , dalla coesione minerale alla germinazione vegetativa , dalla sensazione all ' istinto e alla ragione umana ... E tutto senza soprannaturale , senza miracoli , senza Dio ! ... La materia che si disgregava assumeva nuove forme , sviluppava nuove forze ... Ah ! Si era lasciato convincere facilmente , perché gli accomodava di credere che le cose andassero così ! E non era mai rimasto proprio convinto . No ! No ! Come espiare ? Era inutile illudersi ; doveva espiare ! Gli sembrava impossibile che quella parola fosse potuta uscire dalla sua bocca . Ma si sentiva vinto ; non ne poteva più ! La sua volontà , il suo orgoglio , la sua fierezza erano cascati giù tutt ' a un tratto , come vele abbattute da un tremendo colpo di vento . C ' era , da un pezzo , dentro di lui qualcosa che lavorava a logorarlo , se n ' era già accorto ... Aveva tentato di opporvisi , di contrastarlo ... Non era riuscito ! ... Bisognava espiare ! Bisognava espiare ! Il silenzio gli faceva paura . Un gatto cominciò a lamentarsi nella via con voce quasi umana ora di bambino piangente , ora di uomo ferito a morte ; e il lamento si allontanava , si avvicinava , elevandosi , abbassandosi di tono , prolungatamente ; grido di malaugurio , sembrava al marchese , quantunque lo sapesse richiamo di amore . Non poté fare a meno di stare in ascolto , distraendosi , o piuttosto confondendo con quel grido l ' intima voce che gli si lamentava nel cuore , mentre gli sfilavano quasi davanti agli occhi a intervalli o confusamente Rocco Criscione , Agrippa Solmo , don Silvio La Ciura , Zòsimo , Neli Casaccio , dolorose figure di vittime sacrificate alla sua gelosia , al suo orgoglio , alla sua impenitenza . Rocco , bruno , con neri capelli folti , con occhi nerissimi , penetranti , con impeto di virilità che scattava nella parola e nei gesti , eppure devoto a lui , altero di sentirsi chiamare Rocco del marchese , e in atto di ripetergli le parole di quel giorno . " Come vuole voscenza ! " . Agrippina Solmo , chiusa nella mantellina di panno scuro , che andava via singhiozzando , ma con un cupo rimprovero , quasi minaccia , nello sguardo . Don Silvio La Ciura , steso sul cataletto , col naso affilato , con gli occhi affondati nelle occhiaie illividite dalla morte , la bocca sigillata per sempre , come egli si era rallegrato di vederlo , davanti a la cancellata del Casino , tra la folla . Zòsima , con quella bianchezza smorta , con quel sorriso di tristezza rassegnata , che non osava ancora credere alla sua prossima felicità , con quel diffidente " Ormai ! " su le labbra , che in quel punto gli sembrava profetico : " Ormai ! Ormai !..." . Come avrebbe potuto avere il coraggio di associarla alla sua vita , ora che egli si sentiva alla mercé di una vindice forza , avverso alla quale non poteva nulla ? ... No , no ! Doveva espiare , solo solo , non procurarsi un nuovo rimorso travolgendo quella buona creatura nella inevitabile ruina ! Inevitabile ! ... Non sapeva da che parte , né da parte di chi , né come , né quando ; ma non poteva più dubitare che una parola rivelatrice sarebbe pronunciata , che un castigo gli sarebbe piombato addosso presto o tardi , se non si fosse volontariamente imposta una penitenza , un ' espiazione , fino a che non si sentisse purificato e perdonato . Don Silvio gli aveva detto : " Badate ! Dio è giusto , ma inesorabile ! Egli saprà vendicare l ' innocente . Le sue vie sono infinite ! " . E con l ' accento di queste parole gli risuonava nell ' orecchio anche il ricordo del vento che scoteva le imposte della cameretta , e passava e ripassava via pel vicolo , urlando e fischiando . Non osava più alzarsi dalla seggiola , con la strana sensazione che la sua camera fosse diventata una prigione murata da ogni parte , dove lo avrebbero lasciato morire di terrore e di sfinimento , com ' era morto Neli Casaccio , immeritatamente , in scambio di lui . Si era lusingato di sfuggire alla giustizia umana e alla divina , dopo che i giurati avevano emesso il loro verdetto ; dopo che don Silvio era stato reso muto prima dal suo dovere di confessore , poi dalla morte ; dopo ch ' egli si era illuso di essersi sbarazzato di Dio , della vita futura e di avere acquistato la pace con le dottrine e con l ' esempio del cugino Pergola ... E , tutt ' a un tratto ! ... O aveva sognato ? ... O continuava a sognare a occhi aperti ? Sentì il primo cinguettio dei passeri sui tetti , vide infiltrarsi a traverso gli scuri mal chiusi del balcone il chiarore dell ' aurora , e gli parve di destarsi davvero da un orribile sogno . Spalancò l ' imposta , respirò a larghi polmoni la frescura mattutina , e sentì invadersi da un dolce senso di benessere di mano in mano che la luce del giorno aumentava . I passeri saltellavano , si inseguivano sui tetti , cinguettando allegramente ; le rondini gorgheggiavano su la grondaia , dove avevano appesi i loro nidi ; pel vicolo , per le case riprendeva il rumore , l ' affaccendamento della vita ordinaria . E il sole , che già dorava la cima dei campanili e delle cupole , scendeva lentamente , gloriosamente sui tetti , faceva venire avanti , quasi le ravvicinasse , le colline lontane , le montagne che formavano una lieta curva di orizzonte attorno alle colline che digradavano e si perdevano nella vasta pianura verde , coi seminati qua e là luccicanti di rugiada , nell ' ombra . Con la crescente luminosità del giorno , i tristi fantasmi che lo avevano contristato durante la nottata si erano già dileguati . E appena gli tornò davanti agli occhi la figura del cugino Pergola , col berretto bianco , di cotone , calcato fin su le orecchie , il collo circondato d ' empiastri sorretti dalla grigia fascia di lana , seduto sul letto , appoggiato al mucchio dei guanciali , col viso congestionato e gli occhi rigonfi , quella risata che colà , nella camera , tra le candele ardenti sui candelabri di legno dorato attorno alle teche delle reliquie e al cordone di argento del Cristo alla Colonna , quella risata che gli era stata soffocata in gola , più che dal turbamento , dalla presenza dell ' afflitta signora e dei bambini , gli scoppiò ora irrefrenabile in faccia al cielo azzurro , luminoso , in faccia alle cupole , ai campanili , alle case di Ràbbato , alla campagna , alle colline ; e senza nessuna amarezza di delusione , quasi finalmente comprendesse di aver ecceduto , di essersi lasciato vigliaccamente impressionare anche lui ! E apriva soddisfatto i polmoni a lunghi respiri di soddisfazione ! XXIV . Mamma Grazia , portandogli il caffè , gli diede la buona notizia : " Figlio mio , sta ' tranquillo ; tuo cugino è fuori pericolo . Ha mandato a dirtelo la signora . La gola gli è scoppiata tutt ' a un tratto , verso mezzanotte . Ha potuto mangiare una minestrina . San Biagio e il Cristo alla Colonna gli hanno fatto il miracolo " . " In due , mamma Grazia ? Ci voleva tanto ? " Tentò di ridere , ma il riso gli si ghiacciò su le labbra . Più tardi , lanciando a tutta corsa le mule della carrozza per la discesa dello stradone , il marchese si sentiva riprendere da una sorda inquietudine , da una inattesa tristezza che gli facevano tornare in mente le terribili ansietà della nottata . Le mule sbuffando , scotendo le teste sotto i frequenti colpi di frusta , infilata la carraia di Margitello , passarono , come un fulmine , tra le siepi di fichi d ' India , entrarono rumorosamente nella corte ; e il massaio , uscito incontro al padrone dal ripostiglio a pian terreno , non poté trattenersi dall ' esclamare sotto voce : " Povere bestie ! " . Il marchese saltò giù dalla carrozza , fosco , con le sopracciglia corrugate e rispose appena con un cenno della testa al saluto del massaio . Andò di filato allo stabile dell ' Agricola , fece spalancare tutte le finestre , e si aggirò lentamente per quegli stanzoni , osservando le macchine , i coppi , le botti ; provando un senso di malinconia davanti a quegli strettoi , a quei pigiatoi , a quelle macchine , ancora non adoprate e che in quel punto gli pareva non sarebbero mai arrivate ad essere adoprate ; davanti a quelle botti , a quei coppi vuoti e che gli pareva egualmente non sarebbero mai arrivati ad essere riempiti ... Perché questo scorato presentimento ? Non sapeva spiegarselo . Uscì fuori , oltre la cinta degli eucalipti , su la linea dei seminati che già incominciavano a ingiallire . Mai egli aveva visto tale meraviglioso spettacolo di sano rigoglio . Le spighe si piegavano in cima dei pedali del grano così alti da nascondere un uomo a cavallo che si fosse inoltrato in mezzo ad essi ; e i seminati si stendevano , a perdita d ' occhio , da ogni parte della pianura , ondeggiando dolcemente fino a piè delle colline attorno a Ràbbato . Là i vigneti nereggiavano in grandi scacchi , col fitto fogliame , e gli ulivi arrampicati per l ' erta , macchinosi , protendevano i rami in basso quasi volessero toccare il terreno . Ma quelle vigne ch ' egli sapeva cariche di piccoli grappoli che tra qualche mese si sarebbero ingrossati e anneriti o ambrati sotto il benefico calore del sole ; ma quegli uliveti che , avuta una felicissima fioritura , erano già onusti di frutti inverdicanti lietamente per la maturazione , non gli producevano , quel giorno , nessuna impressione di gioia ; quasi vigne ed uliveti non avessero poi dovuto dar lavoro alle macine , agli strettoi , ai pigiatoi , e riempire i coppi e le botti . Perché questo scorato presentimento ? Non sapeva spiegarselo . Era scontento di sé , de ' suoi progetti , di quel che aveva fatto , di quel che avrebbe voluto fare in seguito , di tutto . Gli pareva che ogni sua cosa dovesse risolversi in vanità , in inanità , e che la stessa sua esistenza fosse intanto un ' inanità e una vanità maggiore delle altre . E cominciava a ripensare : " Non v ' è certezza di niente ! " . E tornava a domandarsi : " Ma dunque ? ... Ma dunque ? " . Sempre daccapo ! Quando s ' immaginava di aver domato o vinto quel tormentoso nemico interiore , lo vedeva insorgere , tornare all ' assalto più vigoroso e più insistente di prima . Ogni tregua riusciva illusoria ; ogni mezzo messo in opera , un palliativo che lo calmava per qualche tempo ma non guariva radicalmente . Forse la colpa era sua . Egli non opponeva alle circostanze e alle impressioni sufficiente energia di resistenza . Non era dunque un Roccaverdina ? ... Ah ! Voleva essere un Maluomo come i suoi d ' una volta . Non vi era certezza di niente ? Ebbene ... egli doveva agire come se vi fosse piena certezza ! Con le mani dietro la schiena , le gambe allargate e piantate solidamente sul ciglione sotto cui i seminati ondeggiavano , con lo sguardo che errava attorno , lontano , su quella vigorosa esplosione di vita , egli stette un pezzo quasi senza pensare , radunando con intenso sforzo le riposte energie del suo corpo d ' atleta e del suo spirito rude ; e quando sentì corrersi ribollente nei polsi e nelle tempie il sangue spinto in su dal cuore che palpitava rapidissimo ; quando sentì diventar saldi nella mente quei proponimenti di ribelle resistenza contro tutto quel che si opponeva alla sua tranquillità , alla sua felicità , alzò le mani con un secco gesto di affermazione e di sfida ... E si sentì un altro ! Quello di anni fa , quando legge e norma di sua vita era per lui il personale interesse , e anche il capriccio . Tutti i suoi guai presenti originavano dall ' unica debolezza di aver dato marito alla Solmo ! E aveva creduto di fare atto di forza quel giorno ! Il passato ? Bisognava annullarlo dentro di sé , poiché non si poteva più fare che quel che era avvenuto non fosse avvenuto . Riparare , fin dove era possibile , sì ; ma non scoraggiarsi , non avvilirsi , non disperare ; e , soprattutto , prendere il mondo qual è , fare come gli altri . " Dio ... se c ' è ... C ' è ! ... Dev 'esservi!...", soggiunse . " Dio sarà certamente più misericordioso degli uomini . Egli solo può valutare con esattezza le nostre azioni , egli che può leggerci nell ' intimo anche meglio di noi stessi . Sappiamo forse , spesso , perché ci siamo risoluti ad agire in una maniera piuttosto che in un ' altra ? Siamo fragili steli che il vento fa piegare di qua o di là secondo la parte da cui soffia ... " E guardava attorno , e stendeva le mani ad accarezzare il seminato , che si piegava sotto la lieve pressione e si rialzava subito , quasi egli volesse attingere con quel contatto , e direttamente , dalla operosa natura nuovi e freschi elementi di vigoria fisica e intellettuale . Si sentiva un altro , quello di anni fa . E il massaio , che lo vide tornare con l ' aspetto schiarito , gli disse : " Voscenza si è rifatto il cuore con la vista dei seminati ! " . " È vero , massaio " , rispose sorridendo . La baronessa di Lagomorto era andata a letto da un quarto d ' ora quando il marchese picchiava al portone . " Mi hai messo una gran paura , nepote mio !..." " Se avessi potuto supporre ! non è tardi , zia ! " La baronessa , in cuffia , sotto il padiglione che circondava il letto , spariva tra le coperte ; e le magre mani sporgenti fuori dalle maniche della camicia da notte , e che tentavano di nascondere i diavolini con cui ella aveva ancora la debolezza di arricciarsi i capelli , sembravano più scheletrite e più scure tra tanto bianco attorno . " Dunque ? " , ella riprese vedendo che il nepote rimaneva zitto , in piedi , e accennandogli di sedersi . " Sono venuto per pregarvi di avvisare la signora Mugnos , per domani ... " " Ah ! Finalmente ! " " E per sentire , avanti , quel che voi mi consigliate . Io non so ... " " Zòsima desidererebbe che le si risparmiasse di andare al Municipio . Le due cerimonie , insieme . C ' è la cappella in casa tua , privilegio ottenuto dal nonno . Io mi sono sposata là . Allora un prete veniva a dirvi la messa ogni domenica . La nonna non andava in chiesa neppure pel precetto pasquale . Altri tempi ! " " Pel Municipio sarà difficile . Parlerò con l ' assessore che funziona da sindaco . Ho sentito dire che non vogliono fare eccezioni . " " Le dita della mano non sono tutte uguali ! Non sei il marchese di Roccaverdina per niente ! Vorrei vedere che ti dicessero di no . " " È probabilissimo . Quei signori della Giunta ce l ' hanno un po ' con me , per la lotta di mesi fa . " " Vorrò vederla ! " " In ogni caso , al Municipio andremo di sera , tardi ... " " Festa di famiglia , hai detto l ' altra volta . Ora che quel disgraziato ha celebrato anche il matrimonio religioso , Tindaro non vorrà più tener duro con sua figlia . " " È in rottura anche con me , per gli scavi che non gli ho permesso di fare a Casalicchio . " " È in rottura con tutti quel matto ! Suo figlio già ritorna da Firenze ammalato , pare , di tisi . Povero giovane ! Chi sa che stravizi ha fatto ! ... Basta : non dovremo far ridere la gente . Questo matrimonio sarà una bella occasione per riconciliare tutti . " " Lo pensavo anch ' io , zia . In quanto ai vestiti e al corredo per Zòsima ... " " Lascia fare a me . Mi metterò d ' accordo io con la signora Mugnos . Eccellente persona , ma un po ' orgogliosa , o meglio , di troppo delicato pensare . So io come prenderla , per non offendere il suo amor proprio . " " Sì , zia . Verrò qui domani ; a che ora ? " " Ti manderò a chiamare io . " Egli non si era accorto dei canini che dormivano sul letto , dappiè , coperti da una piccola coltre imbottita . Svegliati dalla voce del marchese , sollevate le teste fuori dai lembi della coltre , si erano messi a ringhiare . " Come ? Dormono con voi , zia ! " , egli esclamò . " Per tenermi caldi i piedi . Hanno freddo anch ' essi , poverini ! " Uscendo dal palazzetto della baronessa , il marchese esitò un momento , poi si diresse verso la casa del cugino Pergola . Si sentiva abbastanza forte contro le impressioni che vi avrebbe potuto ricevere . Era risoluto ormai . " Prenderò il mondo com ' è ; farò come gli altri ! " Non intendeva di voler essere un santo . Il cavalier Pergola stava ancora a letto , ma senza berretto bianco calcato fin su le orecchie , senza empiastri attorno al collo riparato soltanto con un fazzoletto di seta . Di sul tavolino e di sul cassettone erano spariti i candelabri di legno dorato , le teche delle reliquie , il cordone di argento del Cristo alla Colonna ; e la sua parola suonava spedita quantunque la voce fosse un po ' rauca . Seduto sul letto , appoggiato al mucchio dei guanciali , egli raccontava in quel momento una fiaba ai suoi bambini , che si mostrarono molto malcontenti dell ' interruzione prodotta da quella visita . Infatti , appena il cavaliere ebbe finito di raccontare come le tonsille gonfie erano scoppiate tutt ' a un tratto quando egli già si sentiva soffocare - aveva visto proprio la morte con gli occhi ! - il maggiore dei bambini , impaziente , disse : " E allora , babbo , l ' Orco che fece ? " . " Ve lo dirò domani ; ora andate a letto . " " No , vogliamo saperlo ora ! " , soggiunse la sorellina quasi piagnucolando . " Che fece ? " , riprese il cavaliere . " Prima di mangiarsi viva la fanciulla , afferrò la capra che era con lei e ne fece un boccone . Ma , nella fretta d ' inghiottire , un osso gli si mise per traverso nella gola , e morì soffocato . E la fanciulla tornò libera a casa sua . Stretta la foglia , larga la via , dite la vostra , che ho detto la mia . Siete contenti ? Andate a letto . " La signora Pergola , all ' arrivo del marchese , aveva lasciato di cucire accanto al tavolino : alzatasi da sedere e presi per mano i due bambini rimasti delusi dal troppo rapido scioglimento della fiaba , uscì con loro dalla camera . Il cavaliere , impacciato di trovarsi da solo col cugino , disse : " Questa volta l ' ho vista brutta ! È difficile immaginare che cosa significhi sentirsi morire nella pienezza della vita e con l ' intera lucidità delle facoltà intellettuali . Il pericolo fa perdere la testa , riduce imbecilli . Nelle malattie ordinarie , le forze sono già prostrate , l ' intelligenza è annebbiata ; si muove allo stesso modo con cui ci si addormenta , senza accorgersi di niente ... Ma quando un ostacolo materiale vi stringe la gola , vi toglie il respiro , vi fa provare lentamente tutti gli orrori della morte vicina , oh , credetemi , cugino ... ! Non si resiste ... Io mi sarei squarciato la gola con le mie stesse mani ... Voi sorridete , capisco perché ... Ho commesso una bestialità ... Quel vampiro del prevosto Montoro ne ha approfittato ... Mi ha strappato una ritrattazione . Dovrà rendermela . Lo afferrerò pel collo ... " " Lo avete mandato a chiamare voi , mi ha detto la cugina . " " Chi si rammenta più quel che ho fatto in quei momenti ? Mi sarei attaccato ai rasoi ... Mia moglie che mi stava davanti con gli occhi rossi dal pianto ... I bambini ... Non ragionavo più ... " " E così San Biagio , il Cristo alla Colonna ... " " Non me ne parlate , cugino ! " " E voi , ve lo avverto , non mi parlate più dei vostri libri . Ve li rimando domani . Non voglio guastarmi la testa ... Ho altro a cui pensare . Tanto , il mondo andrà sempre allo stesso modo ... Brancoliamo tastoni , nel buio ... È meglio premunirsi , in ogni caso . Che ci rimettiamo ? Se di là non c ' è nulla ... buona notte ! Ma se c ' è ? " " È un rimprovero ? " " No ; ognuno la pensa a modo suo . E per certe cose , la miglior maniera di pensarci , secondo me ... è non pensarci affatto . Prendo moglie ; ho i miei affari , voglio vivere tranquillo . Che avete guadagnato voi coi vostri famosi libri ? Non ci danno da mangiare essi , non ci tolgono un guaio di addosso ; e ne abbiamo tanti ! Dunque ? Dunque stringiamoci nelle spalle , e lasciamo che le cose vadano come debbono andare . E poi , caro cugino , noi non siamo scienziati . Gli scienziati fanno tante belle scoperte ; se le tengano per loro . Noi non possiamo rispondere : " È vero ! Non è vero ! " . Che ne sappiamo ? Dobbiamo stare in fede loro . Non sono infallibili . Dunque ? ... Me ne vado ; è tardi . " " I preti non vogliono altro ; contano su la nostra ignoranza . " " Voi ce l ' avete coi preti . Per me , sono uomini come noi . Perché hanno la chierica ? Perché dicono messa ? Fanno il loro mestiere . Io sto a sentirli , e poi ... agisco come mi persuado . Anche don Aquilante ce l ' ha coi preti . E intanto egli le sballa più grosse di loro . Non voglio dar retta a nessuno da oggi in avanti . Fate come me . Ve ne troverete bene . Che male ci sarebbe stato se aveste celebrato a suo tempo il matrimonio religioso ? Avete riparato ora , e vi approvo . " " Per contentare mia moglie ... " " Dovevate contentarla prima , se le volevate bene . Avete avuto paura . Significa che , in fondo , non siete proprio convinto neppure voi ... " " Vi avrei voluto nei miei panni , con queste maledette tonsille ! Ma le farò strappare . Un ' operazione da nulla , senza dolore e senza sangue ; le afferrano con uno strumento che taglia e caustica nello stesso tempo , e in un minuto è fatta ! " " Bravo ! ... Ma intanto avete avuto paura ! " Il marchese rideva , soddisfatto di aver potuto mortificare il cugino , e d ' essersi presa la rivincita del turbamento prodottogli quella mattina con la confessione , con lo spettacolo delle reliquie e il resto . In quanto a sé , tornando a casa , era contento di ripetersi mentalmente : " Non voglio essere un santo io ! " . XXV . Due mesi dopo , Zòsima Mugnos , diventata marchesa di Roccaverdina , era ancora quasi incredula della felicità raggiunta non tanto col trovarsi in mezzo alle ricchezze dalla pudica miseria della sua famiglia decaduta , quanto col vedere finalmente avverato quel che era stato per lei il lungo sogno della sua giovinezza . Segreto sogno , lusinga , ricordo piuttosto che lusinga , dopo che il marchese , giovanissimo - fattole nascere in cuore un affetto con atti e parole che l ' avevano tratta in inganno lasciandole supporre che egli non osasse di dirle apertamente quel che le pareva di indovinare - si era allontanato da lei , proprio quando avveniva la improvvisa rovina della sua famiglia , e più tardi aveva accettato in casa una donna che tutti credevano destinata ad occupare , un giorno o l ' altro , il posto ch ' ella s ' era immaginato potesse essere suo . Aveva pianto nella sua cameretta , si era chiusa nell ' ombra discreta con nel cuore sempre vivissima l ' immagine di colui che l ' aveva fatto palpitare la prima volta ; e si era votata a quel ricordo nell ' isolamento , senza nessuna speranza , non osando neppure lamentarsi della sua cattiva sorte , sopportando con mirabile rassegnazione tutte le umiliazioni della miseria ; consolata unicamente dal ricordo di quei lontani giorni , di quei mesi , di quei due anni in cui tanti piccoli fatti , tanti lievi indizi le avevano popolato di gentili chimere la mente , e rallegrato di un continuo sorriso la bella bocca e gli occhi azzurri . Così era quasi sfiorita , pregando ogni sera per lui ; grata di dovergli una consolazione ch ' egli certamente ignorava ; grata di potere , di quando in quando , pensare e fantasticare quel che sarebbe potuto avvenire e non era avvenuto e che ella credeva non sarebbe più avvenuto . Orgogliosa che mai un suo atto o una sua parola non avessero rivelato a qualcuno la sopravvivenza di un ' illusione della sua giovinezza , ella era rimasta turbata il giorno in cui la baronessa di Lagomorto le aveva fatto capire fuggevolmente , con rimpianto , che anche lei si era illusa di vederla entrare in casa Roccaverdina per continuare la tradizione delle sante donne massaie e caritatevoli , delle quali il ricordo durava ancora . Una santa la nonna , vecchietta grassa e piccola , che negli ultimi anni di sua vita andava a messa col bastone , quasi strascinando le gambe , e intonava il rosario dal banco di famiglia posto sotto il pulpito ; banco nel quale non doveva mai sedere nessun estraneo , e per ciò fatto col piano che si rilevava e veniva chiuso a chiave terminata la messa . Ogni venerdì mattina la buona vecchietta attendeva nel portone i suoi poveri , seduta su un seggiolone coperto di cuoio , con ai lati due cofani ricolmi di grosse fette di pane infornato a posta , che distribuiva ella stessa , facendo sfilare i poveri a uno a uno , dicendo una buona parola a questo , dando doppia razione a quelli che sapeva carichi di famiglia , domandando notizie di qualcuno che non si presentava , se mai fosse malato . Santa la mamma , nonna del marchese Antonio . Ne aveva visto di tutti i colori con le scapataggini del marito . Era padre della baronessa , ma elle soleva dire : " La verità innanzi tutto ! " . E poi , chi non sapeva che la povera sua mamma era stata una martire ? Tra bracchi , levrieri , segugi , cani di ogni razza e campai armati fino ai denti e con certe facce da metter paura - arrivavano , sparivano , ricercati dai gendarmi , e riapparivano poco dopo , senza barba , con altri nomi , sotto altre spoglie , e dovevano accompagnare il padrone dovunque , come guardie del corpo - la santa donna tremava davanti al marito ; e doveva fare la carità di nascosto perché al marchese non piaceva di vedere la casa assediata dalla poveraglia , come avveniva quando la nonna era ancora in vita e non le si poteva impedire di fare a modo suo . Santa e martire pure essa la cognata , col marito che pensava soltanto ai levrieri da far correre , vestito come un burattino , all ' inglese , e che sciupava quattrini per questa sua smania e per le donne di teatro a Palermo , lasciando rodersi di gelosia e di umiliazione la bella e buona creatura che Dio poi aveva inchiodata paralitica nel letto dove era morta di sfinimento . Oh ! Quando la baronessa cominciava a parlare delle persone di casa sua , non finiva più ; ed era così schietta e sincera da far sospettare che sentisse una specie di compiacimento nel mostrare che , infine , i Roccaverdina appartenevano quasi a una razza diversa dall ' ordinaria , non importava se nelle cose buone o nelle cattive . Le donne però vi erano state tutte sante ; e forse ella attribuiva un po ' di santità anche a se stessa , pensando ai guai che le aveva fatto patire il barone suo marito . Zòsima stava ad ascoltarla con vivissimo piacere ogni volta che la baronessa ragionava della gente di casa Roccaverdina . E quella sera che nell ' accomiatarsi si sentì mormorare nell ' orecchio : " Ah , figlia mia , forse Dio esaudirà le mie preghiere ! " , e l ' accento e l ' espressione degli occhi le fecero intendere di che cosa si trattasse , ebbe una vampa alla faccia e non poté neppure rispondere come voleva : " Perché mi dite così ? " , vergognandosi di mostrare che aveva subito capito . Dopo che il marchese aveva fatto chiedere la sua mano , e durante i lunghi mesi scorsi tra la richiesta e il compimento del matrimonio , quanta ansietà , quanti silenziosi pianti nella sua cameretta , pensando a quell ' altra che forse aveva lasciato qualche profonda impronta nel cuore del marchese , e dubitando di poter riuscire a scancellarne ogni traccia ! Aveva manifestato i suoi timori prima alla mamma per consultarla intorno alla risposta da dare ; poi alla baronessa , per scusare il ritardo di quella risposta , che le riusciva strano e inesplicabile . La signora Mugnos l ' aveva sgridata : " Come ? Ti metti a pari di una donnaccia ? Ti credi così poca cosa , da non poter fargliela dimenticare ? Ma quelle disgraziate , figlia mia , non lasciano segno alcuno . Infatti , egli le ha dato marito anche prima di chiedere te , e forse pensando a te . Che temi dunque ? " . E la baronessa : " Hai avuto torto , figliuola mia ! Posso assicurarti che colei gli è andata via tutta intera dal cuore . Mio nepote non vuol sentirne nemmeno ragionare ; se qualcuno gliela nomina , gli tronca le parole su le labbra " . Eppure , che farci ? La marchesa di Roccaverdina , dopo due mesi , quando ormai non poteva ragionevolmente più dubitare di appartenere per sempre a colui che era stato il sogno della sua giovinezza , e se lo vedeva attorno premuroso , affettuoso , con evidenti prove di spontanea sottomissione , sentiva rinascere dentro di sé i sordi assalti di gelosia che le avevano tormentata segretamente tanti anni ; quasi appunto quelle affettuose premure , quelle prove di sottomissione fossero da parte del marchese , più che altro , sforzi di volontà coi quali egli cercasse di ascondergli il vero stato d ' animo di lui . Mamma Grazia , vedendola arrivare dal Municipio , per ricevere la benedizione nuziale nella cappella di casa , dove dopo la morte della marchesa madre non era più stata celebrata nessuna funzione religiosa , si era buttata ginocchioni , piangendo di contentezza , e aveva baciato il pavimento per ringraziare Iddio della consolazione concessale prima di chiudere gli occhi , esclamando : " Ora questa casa è ribenedetta ! Ora v ' è entrata la grazia del Signore ! " . E nei giorni appresso la povera vecchia un po ' istolidita aveva ripetuto tante volte quelle esclamazioni , da spingere la marchesa a domandarle : " Perché ? Che intendere di dire ? " . Mamma Grazia si era sfogata , raccontando tutto quel che aveva dovuto soffrire in silenzio per non dar dispiacere al figlio marchese , allorché era stata costretta a servire quell ' intrusa venuta a far da padrona là dove non era degna neppure di spazzare le stanze ! " Non posso però dirne male " , aveva soggiunto : " mi ha sempre rispettata . E Dio mi castigherebbe , se affermassi che era cattiva , interessata , vanitosa ; no , no ! ... Ma il suo posto non era qui . E glielo dicevo : " Come hai fatto ? Lo hai stregato ? " . Ed ora ho qui la mia bella padroncina ! Ho la mia bella figlia , che mi permette di chiamarla così perché è sposa di colui che è quasi figlio per me ... Ora questa casa è ribenedetta . Il peccato mortale è andato via ! Ora vi è entrata davvero la grazia del Signore ! " La signora Mugnos , venuta ad abitare dalla marchesa nelle prime settimane , aveva voluto tornare assieme con la figlia minore nella casa dov ' era nata , dove era stata parecchi anni moglie e madre felice , e dove poi aveva assistito , col cuore straziato e con gli occhi in pianto , alla rovina venuta subito dietro alla improvvisa morte del marito . Due , tre volte la settimana , ella e Cristina pranzavano in casa Roccaverdina e vi restavano l ' intera giornata le domeniche ; ma questo non impediva che la testa della marchesa non fosse invasa lentamente dall ' ossessione dell ' altra che si era aggirata , dieci anni , per quelle stanze , e che sembrava vi avesse lasciato l ' acuto odore di donna peccaminosa , così repugnante per lei casta di corpo e di pensieri . Il marchese aveva già ripreso la sua vita di affaccendamento che lo faceva partire quasi ogni giorno per Margitello dove la vendemmia ferveva ; e il raccolto delle ulive era vicino . Due volte egli aveva condotto la marchesa laggiù , altiero di mostrarle quelle macchine che luccicavano quasi fossero state di argento , e che tra poco avrebbero avuto un bel da fare ; altiero di mostrarle la trebbiatrice tolta in prestito dal Comizio Agrario provinciale , che ingoiava i covoni con la larga bocca , immettendo dagli sbocchi posteriori il grano crivellato nei sacchi pronti a riceverlo . Ella aveva fatto sembiante d ' interessarsi della trebbiatrice che una lunga correggia metteva in comunicazione col motore fumigante là accanto ; di interessarsi delle macchine che da lì a non molto sarebbero state rosseggianti di mosto , unte di olio , sudice di morga , e più belle che non sembrassero ora con quell ' aria di ordigni di lusso posti là , apparentemente , per delizia degli occhi . Ma intanto che il marchese le faceva visitare ogni cosa , dando minuziose spiegazioni , esaltando la sua iniziativa , la sua aspirazione e descrivendo l ' avvenire della Società Agricola , quasi non si potesse menomamente dubitare che esso dovesse essere quale appariva alla sua immaginazione o quale egli lo desiderava , Zòsima si sentiva sopraffare da un senso di delusione , da un ' inattesa tristezza , cominciando ad avvedersi che ella era entrata nella vita di lui con la stessa importanza delle macine , della pigiatrice , degli strettoi e di tutti gli altri arnesi che lo tenevano occupato , senza che gli facesse vibrare nel cuore qualche cosa di più intimo , di più dolce di cui ella stessa non aveva chiara e precisa idea , ma di cui le era doloroso notare la evidente mancanza . Temeva però di ingannarsi ; temeva specialmente di sembrare o di essere incontentabile e quasi ingrata , chiedendo alla sua sorte un compenso più largo di quel che era stato ora concesso alle sue lunghe sofferenze , alla sua costanza , a quella segreta dedizione con cui ella si era votata a lui quando egli ne aveva perduto ogni ricordo , tutto preso dall ' altra , più giovane , più fresca di lei , e che certamente doveva essergli parsa anche molto più bella . E perciò la gelosia di quel passato tornava a rigermogliarle nel cuore come una volta . Allora si era rassegnata ; oggi ella sentiva che non avrebbe potuto rassegnarsi più . Che confronti faceva dunque il marchese ? Che cosa occorreva per impedirgli che li facesse ? La signora Mugnos , la baronessa , Cristina , tutti coloro che per una ragione o per un ' altra l ' avvicinavano , le facevano capire chiaramente che la credevano felice . E quando , accorgendosi della lieve ombra di tristezza che le velava gli occhi o traspariva da un caratteristico atteggiarsi delle labbra , o da una cert ' aria stanca della persona , le domandavano se per caso non si sentisse leggermente indisposta , sorridevano credendo che si trattasse di indizi da cui potevano trarsi lieti auspici . Ella negava : " No , no ; sto bene , molto bene anzi . Che mi manca ? " . " Che può mancarti , figlia mia ? " , le diceva la baronessa . " Ma non c ' è da arrossire , se hai già la fortuna ... " " No , zia ! ... Ve l ' assicuro ! " " Che ti senti dunque ? Sei palliduccia ... " " Niente mi sento , zia . Sono sempre stata un po ' pallida . " " Un mese fa eri diventata rosea ; sembravi un ' altra . Ora tua madre n ' è un po ' impensierita . Dovresti smettere questi abiti troppo scuri . Ricordati che sei sposa , che sei la marchesa di Roccaverdina ... " Zòsima aveva voluto conservare le modeste apparenze di quand ' era semplicemente la signorina Mugnos , anche per un riguardo alla madre e alla sorella . Il marchese , nel contratto matrimoniale , le aveva costituito in dote la vasta tenuta di Poggiogrande , autorizzandola a voce , anzi volendo che ella disponesse della rendita in favore della madre e della sorella in maniera da non offendere il loro legittimo orgoglio . La signora Mugnos aveva risposto alla figlia : " Siamo due mosche ; quel che ci rimane ci basta " . Ed era occorsa una grande insistenza da parte della marchesa per farle accettare tanto grano e vino e legna da impedire che essa e Cristina dovessero continuare a lavorare , come due misere donne , mentre ella viveva nella ricchezza . Parecchi oggetti superflui di casa Roccaverdina erano andati a rendere meno squallide le stanze della famiglia Mugnos . " Oh mamma ! Potrei sentirmi felice pensando al vostro stato e a quello di Cristina ? Fatelo per me , giacché non vi è piaciuto di venir a convivere in casa nostra , come il marchese ed io avevamo desiderato . " Ma quando il suo cuore avea cominciato a turbarsi con l ' ossessione dell ' immagine di quell ' altra che aveva desinato faccia a faccia col marchese , nella stessa sala da pranzo e forse seduta nello stesso posto dove ora sedeva lei ; che aveva dormito , se non nello stesso letto e nella stessa camera , certamente sotto lo stesso tetto , e aveva toccato con le sue mani la stessa biancheria , e parecchi oggetti che le stavano sotto gli occhi e che non potevano non ridestare il fantasma di colei nella immaginazione del marchese , la gioia di far partecipare la mamma e la sorella alla mutata condizione della sua esistenza non era più bastata a compensarla dell ' angoscia prodotta dal perfido pensiero che le si insinuava a ogni istante nel cervello , appena rimaneva sola , e specialmente ogni volta che mamma Grazia le faceva sentire il suo ritornello di vecchia un po ' istupidita : " Ora questa casa è ribenedetta ! Ora v ' è entrata davvero la grazia del Signore ! " . E fu una gran trafittura per lei il giorno che il marchese , uditole ripetere quel ritornello , sgridò aspramente mamma Grazia : " Non hai altro da dire ? Sta ' zitta ! Mi hai già rotto le tasche con la tua ribenedizione ! " . " Poveretta ! " , s ' interpose la marchesa . E avrebbe voluto anche domandargli : " Perché vi dispiace ? " . XXVI . Dal canto suo , nelle prime settimane dopo il matrimonio , il marchese aveva avuto la dolcissima sensazione di un compiuto rinnovellamento della sua vita , vedendo animate da tre figure femminili quelle stanze dove egli , da più di un anno , non vedeva altra donna all ' infuori della vecchia nutrice che andava attorno curva , mal pettinata , strascicando le ciabatte , larva di donna più che donna . La signora Mugnos e Cristina avevano aiutato la marchesa nel dare ai mobili , agli oggetti , alle disposizioni del servizio quell ' impronta che soltanto l ' istinto , l ' occhio e la mano della donna sanno imprimervi ; e al marchese sembrava che ora tutta la sua tetra casa fosse illuminata da altra luce , sorridesse e quasi cantasse , tanto era insolito quel risonar di voci femminili da stanza a stanza , a cui lo scoppio argentino di certe risate di Cristina dava una gaiezza di freschi gorgheggi che ringiovaniva ogni cosa . Quando però la signora Mugnos e Cristina erano andate via , il marchese aveva avuto la sgradita sorpresa di riconoscere che quella sensazione di rinnovellamento proveniva principalmente dalle impressioni puramente materiali della presenza di persone quasi estranee a lui , e che niente o poco assai era mutato dentro di lui . Nell ' intimità dei primi colloqui , Zòsima aveva commesso l ' imprudenza di parlargli del passato , di quegli anni di tristezza trascorsi nella sua cameretta , senza il minimo luccicore d ' una speranza lontana , delle trepidanze e degli scoraggiamenti che l ' avevano fatta esitare ad accorrere al richiamo di felicità quando egli aveva chiesto la mano di lei . " Saprò farvi dimenticare tutto ? " " Ho già dimenticato , poiché voi siete qui . " " Vorrei darvi ogni felicità ... Mi sentivo più sicura , più coraggiosa allora , quando attendevo di giorno in giorno , di momento in momento , una parola che non vi usciva mai da le labbra , e che pure mi sembrava di leggervi chiaramente negli occhi . " " Non v ' ingannate . Ero timido ; e poi , allora vivevano mio padre e mia madre ; mi sembrava che io non avessi il diritto di manifestare un desiderio , di prendere una risoluzione . Mi avevano educato a una sottomissione assoluta . Dopo , quando acquistai piena libertà ... di fare a piacer mio , tante e tante cose erano mutate . Non vi vedevo più da un pezzo . Le nostre famiglie avevano cessato ogni relazione ... La zia però dice bene : matrimoni e vescovati dal cielo son destinati . È stato proprio così . Non siete contenta che sia stato così ? " Oh , se era contenta ! Egli però non poteva far a meno di rammentare , di paragonare ; e Zòsima gli appariva troppo riserbata , troppo fredda in confronto dell ' altra a cui involontariamente correva il pensiero . Se ne adontava quasi commettesse in quel momento un sacrilegio , ma non poteva distrarsi , non poteva scacciar via il fantasma che gli si ripresentava con tanti particolari da cui a poco a poco gli venivano ridestati nell ' animo altri ricordi che egli aveva creduto dovessero essere annientati dal solo fatto che Zòsima era sua legittima moglie . E quando la marchesa gli ripeteva , affermativamente , con gentile carezza di voce : " Saprò farvi dimenticare tutto ! " , egli rimaneva male , si sentiva rimescolare , cercando di intendere che mai ella volesse significare con la parola tutto . Pur troppo non riusciva a dimenticare ! Tornava anzi a sentirsi pesare addosso quell ' oscura fatalità , quella continua , vaga minaccia di parecchi mesi addietro ; e provava rimorso d ' aver messo anche lei nella circostanza di partecipare alle conseguenze di quella fatalità , agli effetti di quella minaccia , legandola inconsideratamente alla sua vita . Così tra la marchesa e lui , sin dalle prime settimane della loro vita in comune , si era interposto qualche cosa , che a lei pareva freddezza e a lui istintiva repulsione ; a lei naturale rifiorire di sensazioni e di sentimenti che lo inducevano a confronti nei quali ella immaginava di doversi trovare inferiore a quell ' altra ; a lui , se non rancore , dolente rimprovero di scoprirsi immeritatamente ingannata . Nessuno dei due osava affrontare una spiegazione ; temevano di far peggio , di apprendere cose che avrebbero voluto ignorare e delle quali sarebbe stata peggiore la certezza che il sospetto . Ella cercava di prevenirne ogni desiderio , fargli scorgere che se nella di lui vita era avvenuto un gran mutamento , era stato in meglio e non in peggio . Egli tentava di mostrarle in ogni occasione un ' assoluta fiducia nella bontà e nell ' affetto di lei ; e metteva in ciò una specie di ostentazione , di cui la marchesa si accorgeva e che non le sembrava buon segno . Timidamente un giorno ella gli aveva detto : " La povera mamma Grazia si stanca subito ; non può badare a tutto . Io non vorrei darle il dolore di veder in casa nostra un ' altra persona di servizio ; l ' aiuto dove e come posso . Ma non solamente le mancano le forze , perde ogni giorno più la memoria " . " Siete voi la padrona , marchesa . Fate come vi pare , non avete bisogno di consultarmi ; tutto quel che voi disponete e ordinate , io lo approvo anticipatamente . Mostratemi col fatto di sentirvi qui marchesa di Roccaverdina per davvero . " " No " , ella rispose . " Dovreste prima parlargliene voi . Merita questo riguardo . Non vorrei che ella vedesse in me una nemica . Le donne come lei sono sospettose . Vi ha chiamato sempre con l ' affettuoso nome di figlio . Vive qui da tanti anni , quasi da parente . Ed è così buona , così affezionata ! " In quel punto mamma Grazia si era affacciata all ' uscio . Da qualche tempo in qua commetteva stranezze . Accorreva immaginandosi di essere stata chiamata , e spesso , pochi minuti dopo , tornava a presentarsi per lo stesso motivo . " Hai sentito , mamma Grazia , quel che dice la marchesa ? " " No , figlio mio . " " Vuol mettere una serva a tua disposizione , per aiutarti nelle faccende di casa . Ti strapazzi troppo , le sembra . " " Non sono una signora io . " " Sei grandetta ; le ossa ti pesano . Eh ? " " Finché mi reggo in piedi , figli miei ... " " Ti tocca il ben servito . Mi farai tante e tante calze ; te ne starai seduta nella tua cameretta , o al sole in un balcone , quando è bel tempo . " " Vi dispiace , mamma Grazia ? " , soggiunse la marchesa . " Una serva ? Per me ? ... Vuol dire che non sono più buona a niente , figli miei ! ... Avete ragione . Non son più buona a niente . La testa non mi regge ... " " C ' è bisogno di piangere ? " , la rimproverò il marchese . " Avrei voluto servirvi sempre io ... " " E ci servirai sempre tu ; l ' altra ti aiuterà . La marchesa anzi vorrà essere servita soltanto da te . Intanto quella farà le faccende più grossolane . " Mamma Grazia si asciugava le lagrime col grembiale , ripetendo : " Lo so ; non sono più buona a niente ! " . " Chi vi dice questo , mamma Grazia ? Se vi dispiace , lasciamo andare ; non ne parliamo più ... " " Hai ragione , figlia mia ! Non sono più buona a niente . " " Zitta ! Così mi farai tante belle paia di calze ! " , le aveva ripetuto il marchese per consolarla . Non aveva egli detto : " Tutto quel che voi disponete e ordinate io lo approvo anticipatamente ? " . E la marchesa avea creduto di potersi servire di quest ' ampia autorizzazione compiendo un ' opera di carità . Una settimana dopo , era tornata da lei la povera vedova di Neli Casaccio a implorare di nuovo che prendessero il maggiore dei suoi figliuoli a servizio . " Eccolo : ho voluto condurlo con me perché voscenza e il marchese si persuadano che è forte e svelto , quantunque abbia appena dieci anni . Ne facciano quel che vogliono ; in città , in campagna , purché io sappia che non gli manca un boccone di pane . Non so più dove dare la testa . Non mi resta che andare attorno a chiedere l ' elemosina per me e pei miei poveri figliuolini ! ... Ma il Signore dovrà farmi morire avanti che io arrivi a quest ' estremo , e portarseli tutti in paradiso prima di me . " La marchesa non avea potuto risponderle in modo evasivo come l ' altra volta ; e alla vista del bambino scalzo , coperto di stracci , pallido e macilento , ma che dimostrava nella faccia e specialmente negli occhi intelligenza precoce , si era sentita commuovere . " Vuoi restare qua ? " , gli domandò . " Eccellenza , sì ! " " O vuoi andare in campagna ? " " Eccellenza , sì ! " La marchesa sorrise . La povera mamma ravviava con le dita i capelli arruffati del bambino , sorridendo anch ' essa , e le ciglia le palpitavano lasciandole cascare qualche lagrima su le gote scarnite . Da qualche tempo in qua il marchese non si era più ricordato di lei ; mamma Grazia non era più ricomparsa a portarle quel piccolo soccorso che aveva tenuto in vita mamma e figliuoli durante i terribili giorni della mal ' annata . Ella , povera donna , non se ne lagnava . Si era ingegnata , come tanti altri , andando a raccogliere cicoria , amarella , tutte le erbe mangiabili che la pioggia aveva fatto ripullulare per le campagne , nutrendo sé e i bambini con esse appena condite con un po ' di sale e con qualche stilla di olio , spesso senza neppur questo ; benedicendo la divina Provvidenza che con tal mezzo aveva impedito che tanta misera gente perisse di fame . " Ora m ' industrio alla meglio " , soggiungeva la vedova . " Cucio , filo . Andrò anche a raccogliere ulive , raccomandando i bambini alla carità di una vicina . Ma siamo cinque bocche , eccellenza ! " " Prendo il ragazzo " , risolse la marchesa tutto a un tratto . " Bisogna rivestirlo , provvederlo di scarpe . Pel vestito , comprate la roba e portatela da mastro Biagio , il sarto ... Lo conoscete ? Le scarpe bisognerà ordinarle a posta , credo . Vi do il denaro occorrente per tutto . Quel che rimarrà lo terrete per voi . " E le lagrime della povera donna le avevano bagnato la mano , voluta baciare per forza . Quella sera , il marchese , tornato tardi da Margitello , si era messo a tavola di buon umore . La marchesa , seduta di faccia a lui , attendeva che egli finisse di parlare delle meraviglie delle pigiatrici e degli strettoi delle uve , che agivano con la precisione di un orologio . " Se penso " , egli continuava , " che in questo vino qui hanno sguazzato i piedacci di un pestatore , mi vien nausea di berlo ! Ai tempi di Noè non si faceva altrimenti ! Un mascalzone grosso e tarchiato va su e giù pel palmento affondando nell ' uva ammonticchiata le pelose gambaccie fino alla caviglia , reggendosi a un bastone per non scivolare , spiaccicando i chicchi coi piedi mal ripuliti ... E questa incredibile porcheria dovrebbe continuare ancora tra noi !..." " Non mi sgriderete " , lo interruppe finalmente la marchesa , " se vi dirò che sono contenta anch ' io della mia giornata . Ho fatto un ' opera di carità ... Ho preso un servitorino ... " " Come mai ? " " Mi sono lasciata intenerire ... Un bambino di dieci anni ... Povera creatura ! ... Quell ' orfanello ... ricordate ? di cui vi parlai tempo fa ... figlio del disgraziato Neli Casaccio ... Ho fatto male ? " Ella si era arrestata un istante , meravigliata di vederlo rannuvolare in viso e di vedergli abbassare gli occhi quasi volesse evitare di guardarla o sfuggire di essere osservato ; poi aveva ripetuto la domanda : " Ho fatto male ? " . " No . Certamente " , proseguì il marchese con voce turbata , " non potrà riuscirmi piacevole l ' avere sempre dinanzi chi mi ricorderà avvenimenti che mi hanno contristato assai ... " " Posso riparare , se ho sbagliato . " " La marchesa di Roccaverdina , quando ha dato la sua parola , deve mantenerla a ogni costo . " " Ma , infine , che tristi cose può rammentarvi quel ragazzetto ? Se suo padre è morto in carcere , non ci ha colpa lui . Il male , se mai , l ' ha fatto quello ; dico così perché ha ammazzato , per gelosia . Non era un cattivo soggetto , non rubava ; campava facendo il cacciatore . Tutti lo proclamano anzi un brav ' uomo . Voleva troppo bene a sua moglie ; la gelosia lo ha perduto . In certi momenti , quando la passione ci offusca il cervello , noi non sappiamo più quel che facciamo ... Io lo avrei assolto ... " " E ... l ' ucciso ? " , disse il marchese ... Ma subito , quasi questa domanda gli fosse sfuggita suo malgrado , si affrettò a soggiungere : " Che bei discorsi a tavola !..." . " Io non credevo di vedervi accigliare per un mio atto di carità ... " , rispose Zòsima dolcemente . " Eppure la povera vedova non si stanca di benedirvi , gratissima di tutto quel che voi avete fatto per essa e pei suoi bambini , durante la mal ' annata . Volevate essere solo nel beneficarla ? Ah , da ora in poi le buone opere dobbiamo farle insieme ! " Sorrideva , tentando di scancellare la cattiva impressione da lei involontariamente prodotta ; e si meravigliava che restasse silenzioso , e non riprendesse a mangiare . " Non avrei mai creduto di farvi tanto dispiacere ! " , esclamò . " È una mia ubbia , scusate " , egli rispose . " Forse m ' inganno ... E poi ... Mi abituerò a vedere il ragazzo ... Parliamo d 'altro." Prese dalla fruttiera un bel grappolo di uva e lo porse in un piatto alla marchesa , dicendole : " È cosa vostra , di Poggiogrande " . Vedendo che ella , assaggiatone soltanto pochi chicchi , riprendeva a picchiare distrattamente su la tavola con la punta della forchetta , il marchese , un po ' impacciato , le domandò : " Non vi piace ? " . " È eccellente ... L ' ucciso avete detto ?..." Il marchese la guardò negli occhi , stupito di sentirle riprendere il discorso di prima . " L ' ucciso , capisco , era persona di casa vostra " , ella continuò . " Lo chiamavano Rocco del marchese ! Gli volevate bene perché abile , fedele ; non avete ancora trovato chi possa sostituirlo ... Ma ... giacché , per caso , siamo venuti a parlarne , voglio dirvi schiettamente la mia impressione . " "Dite." " Se fosse vivo , quell ' uomo mi farebbe ribrezzo . " " Ribrezzo ? " " Sì . Uno che può sposare l ' amante del padrone ... per interesse , non per altro ... Oh ! La sua condotta lo prova . Se l ' avesse sposata per passione , io ora lo compatirei ... Ma non l ' amava , non si curava nemmeno di salvare le apparenze ... Insidiava le mogli degli altri . Voialtri uomini però giudicate a modo vostro ... La stessa sua moglie doveva forse disprezzarlo ... Vedete ? In questo momento vi ricordo persone e fatti che vorrei dimenticati da voi ; che voi mi avete detto più volte di ricordare appena , come fantasmi di un sogno lontano ... " " Non mi avete creduto ? " " Se non vi avessi creduto , non ve ne parlerei ; quantunque di tanto in tanto ... Ecco ; ve ne parlo per questo . Avrei dovuto avere la franchezza , il coraggio di domandarvi ... E , invece , faccio come coloro che intraprendono un gran giro per arrivare a un punto dove temono di trovare una trista notizia , quasi il ritardare per via fosse un sollievo anticipato ... " " Che avete , Zòsima ? " , disse il marchese , levandosi da sedere , e avvicinandosi a lei premurosamente . " Che vi hanno detto ? ... Che sospettate ? Quella stupida di mamma Grazia , forse ... " " No , poveretta ! ... Ho il cuore gonfio . Sappiatelo , Antonio . Non mi sento ... amata da voi ! " E alcuni singhiozzi soffocarono queste ultime parole . " Perché ? Perché ? " , balbettò il marchese . " Dovreste dirmelo voi perché ! " XXVII . Non aveva saputo dirle niente , cioè soltanto poche parole stentatamente scherzose che dovevano rassicurarla pel tono con cui le aveva pronunciate e che invece la turbarono di più . Era rimasto turbatissimo anche lui . Gli pareva che la marchesa , accettando in casa loro quel ragazzo , vi introducesse qualche cosa di più che un malaugurio , un germe di fatalità ; e pensava al modo con cui impedire che questo avvenisse , senza che ella potesse sospettare l ' opera di lui . Ma , infine , tutto ciò non era puerile ? Fece una scrollata di spalle . E per mostrare alla marchesa che egli non era uomo da lasciarsi dominare da un ' ubbia , il giorno dopo , sul punto di partire per Margitello , le diceva : " Dovreste ordinare una piccola livrea per quel ragazzo ; calzoni e giacchettina di panno scuro , filettati di giallo , colore dei Roccaverdina , con berretto gallonato " . " Oh ! " " Al tempo del nonno , i nostri servitori dovevano vestire così . Mamma Grazia sa dove si trova qualcuna di quelle vecchie livree tarlate e i cappelloni di feltro a soffietto . " " Altri tempi , altri usi . " " Volete che me n ' occupi io ? " " No ; lo manderemo in campagna . Il boaro di Poggiogrande mi diceva appunto la settimana scorsa , che aveva bisogno di un ragazzo . " " Forse sarà meglio pel ragazzo . " " E per noi " , soggiunse la marchesa , con lieve accento di tristezza . Il marchese , in piedi , sorbiva lentamente il caffè , mentre la marchesa , seduta vicino al tavolinetto , agitava , pensosa , col cucchiaino lo zucchero in fondo alla tazza che le fumava davanti . " Temevo di trovarvi già partito per Margitello " , disse il cavalier Pergola entrando all ' improvviso . " Scusate , cugina . Capperi ! Mattiniera ! Vi credevo ancora a letto . Buon giorno . Una tazza di caffè ? Volentieri ; non l ' ho preso in casa mia per la fretta di venire qui . " " Che cosa è accaduto ? " , domandò il marchese . " L ' amico ... quello della Sottoprefettura mi ha scritto . Siete il primo nella terna ; il colpo è riuscito !..." " È inutile ; io non voglio essere sindaco ! " " Come ? Dopo tutto quel che abbiamo fatto ? " " Che me n ' importa ? Sbrigatevela tra voi . Io ho i miei affari . Ho troppe cose a cui badare . " " Il marchese ha ragione , cugino . " " Mah ! ... Ci siamo compromessi . Si è compromesso anche lui ... In ogni caso , basterà dare il nome , circondarsi di assessori di fiducia . " " Ho appena fiducia in me stesso " , rispose il marchese . " Questa non se l ' aspettava nessuno ! Riflettete bene , cugino ! " " Quando ho detto no , è no ! ... Volete venire a Margitello ? Oggi imbottiamo il vino bianco ... Poco , ma tutto d ' uva sceltissima . " " Attenderò di assaggiarlo a suo tempo ! " E il marchese era partito lasciando là il cavaliere che bestemmiava internamente , per rispetto della cugina . " Ci abbandona così , nelle peste ! Dovreste persuaderlo voi " , egli disse , rivolgendosi alla marchesa e giungendo le mani in atto di preghiera . " Le donne fanno miracoli , se vogliono . " " Lo avete sentito : " Quando ho detto di no , è no ! " . E poi ... Lo conoscete meglio di me . " " Pur troppo , è un Roccaverdina ... Preso un dirizzone , non c ' è verso di stornarnelo . Bisogna lasciarlo stancare . Ora è tutto oli e vini ; non gli si può ragionare d ' altro . Probabilmente , tra un anno o due , butterà per aria macchine , botti , coppi ! Con quella donna - ve ne parlo perché è cosa già passata da un pezzo - ha fatto pure così . Sembrava che , dopo dieci anni , dovesse commettere la corbelleria di sposarla ... e un bel giorno la dà in moglie a Rocco Criscione . Gliel ' ha data lui , gliel ' ha imposta quasi ... Rocco non poteva dirgli di no ; si sarebbe fatto squartare pel suo padrone ... Era sua moglie e non era sua moglie , dicevano le male lingue ... E quando Rocco fu ammazzato , tutti credevano : ora la Solmo ritorna al padrone . Che ! ... Ve l ' ho nominata per questo ; non potete essere gelosa . Se mai , ora , delle macchine e della Società Agricola ... In quanto a donne , egli è uscito di razza . Tutti i Roccaverdina sono stati famosi donnaioli : il marchese grande , il padre del cugino , anche vecchio ... È vero che , dopo , aveva la scusa della paralisi della moglie ... Povera zia ! Bocconi amari ne ha inghiottiti parecchi ... Ed era bellissima ... L ' avete conosciuta ? No , non potete averla conosciuta . E per le elezioni comunali ? Un altro dirizzone ; ma si è stancato subito ... Fate il miracolo , cugina ! Dobbiamo abbandonare il Comune in mano a certa gentaccia ? Che penseranno ? Che il marchese di Roccaverdina ha avuto paura ! Non è vero ; ma così penseranno e lo diranno ! ... Mi mordo le mani ! ... Bella figura facciamo col Sottoprefetto ! Egli lo ha proposto , sicuro che il marchese avrebbe accettato la nomina . Abbiamo lavorato tanto ! Fate il miracolo !..." Ah , ella avrebbe voluto fare ben altro miracolo ! Ma si sentiva impotente . E lo diceva quello stesso giorno alla sua mamma che insisteva presso di lei : " Che hai dunque ? Che ti accade ? " . " Forse ho sbagliato , mamma ! " " Perché ? " " Mi sento sola sola , mamma ! " " Che intendi dire ? " " Ci siamo illusi , egli ed io . Il suo cuore è chiuso per me . Ha preso me come avrebbe preso qualunque altra ... Può darsi che il torto sia mio ... Non avrei dovuto entrare in questa casa ... C ' è ancora il fantasma dell ' altra . Lo sento , lo veggo ... " " Ma che cosa senti ? Che cosa vedi ? " " Niente ! Non so ... Eppure sono certa di non ingannarmi . " " Vergine benedetta ! Che gusto tormentarsi così ! " " Ah , mamma ! Non avrei voluto parlartene per non angustiarti . Ma il cuore mi si schianterebbe se non potessi sfogarmi . Lasciami sfogare ... Mi ero rassegnata , da anni . Tu non hai saputo mai nulla fino a pochi mesi fa . Avevi dolori assai più grandi del mio ; perché avrei dovuto confidartelo ? E quando , tutt ' a un tratto , quel che sembrava stoltezza sperare mi si presentò dinanzi come possibile , te ne rammenti ? io esitai , a lungo esitai , temendo quel che , pur troppo , è avvenuto ! Sì , mamma . Tra me e lui sta sempre quell ' altra - ricordo vivo ... ! Non m ' inganno . Sono forse una persona , sono un cuore qui ? ... Sono un mobile . " " Che aberrazione , figlia mia ! C ' è un malinteso tra voi ; dovreste spiegarvi . Marito e moglie debbono fare così , altrimenti le cose s ' ingrandiscono . Ognuno immagina che sotto ci sia qualche cosa di grave ... E non c ' è nulla ! " " E se c ' è peggio di quel che uno sospetta ? " " Non può essere . Dopo sei soli mesi ! Il marchese ha cento cose per la testa . Gli affari assorbono , danno tanti pensieri . Tu rimani a fantasticare , a roderti il fegato ... Che vuoi che ne sappia lui ? Come pretendi che indovini ? " " Gliel ' ho detto : " Antonio , non mi sento amata da voi ! " . Gliel ' ho detto singhiozzando ... " " Ebbene ? " " Si è messo a ridere , mi ha risposto scherzando , ma rideva male , scherzava a stento . " " Ti è sembrato . Ha ragione . Gli uomini non possono intendere certe cose di noi donne , che non hanno importanza per loro . E intanto tu ti logori la salute ; tu non ti accorgi che deperisci di giorno in giorno . Sei pallida ... Non sei mai stata così . Che credevi , sposando ? Di non dover avere nessuna croce ? È un carattere strano ; sopportalo come è . Ho sopportato peggio io ! Ho fatto la volontà del Signore , mi sono rassegnata sempre ; lo hai visto ! Di che sei gelosa ? " " Del suo silenzio , mamma ! " " Il marchese non è espansivo ; è fatto così . Vorresti rifarlo ? " " Che so ? Certe volte rimane assorto , col viso scuro scuro ; e allora , quando si riscote , mi guarda con occhi smarriti , quasi avesse paura che io indovinassi . E se gli domando : " Che pensate ? " , risponde , sfuggendomi : " Niente ! Niente !"." " E sarà niente davvero . Vuoi che gliene parli io ? Che gliene faccia parlare dalla baronessa ? " " No . Può darsi che io abbia torto . " " Hai torto certamente . " " Sì , sì , mamma , ho torto ; lo comprendo . Non affliggerti per me ! " Andando via , il marchese le aveva detto : " Tornerò presto questa sera " . Ma era già un ' ora di notte , e la marchesa , affacciata al terrazzino a pian terreno allato al portoncino d ' entrata , cominciava a impensierirsi del ritardo . Si atterrì vedendo arrivare soltanto Titta a cavallo d ' una mula . " Il marchese ? " " Non è niente , eccellenza . " Titta , saltato giù da cavallo , legata la mula a uno degli anelli di ferro confitti a posta nel muro ai due lati del portoncino , si affrettava ad entrare . Ella gli corse incontro nell ' anticamera . " Stia tranquilla , voscenza . È accaduto ... " " Il marchese sta male ? " " No , eccellenza . Devo andare dal pretore e dai carabinieri ... Si è impiccato uno a Margitello : compare Santi Dimauro . " " Oh , Dio ! ... Perché ? Come ? " " È venuto a impiccarsi nel suo fondo venduto al marchese due anni fa . L ' aveva detto tante volte : " Verrò a morirvi un giorno o l ' altro ! " . E finalmente il disgraziato ha mantenuto la parola . Si era pentito di aver venduto quel fondo ... Di tanto in tanto lo trovavano là , nella carraia , coi gomiti su le ginocchia e la testa tra le mani . " Che fate qui , compare Santi ? " " Guardo la mia terra , che non è più mia ! " " Avete preso un sacco di quattrini ! " " Sì , ma io vorrei la mia terra ! " " " Perché l ' ha venduta ? " " Oh ! Egli soleva raccontare una storia lunga . Pel processo di Rocco Criscione ... L ' aveva col marchese , che non c ' entrava ... Il giudice istruttore ... sa , voscenza ; quando si fa un processo si raccolgono tutte le voci ... E siccome il giudice istruttore ... Una storia lunga ! ... Ma era venuto lui stesso a dire al marchese : " Voscenza vuole quel pezzo di terra ? Se lo prenda " . Era proprio nel cuore di Margitello , e di tratto in tratto il vecchio alterava il limite ... I contadini quando possono rubare un palmo di terreno , non hanno scrupoli . Compare Rocco , buon ' anima , non era omo da lasciarlo fare , nell ' interesse del padrone . " E il marchese non ne troverà un altro eguale , eccellenza ! " Il vecchio si era dunque presentato dal marchese : " Voscenza vuole quel pezzo di terra ? E se lo prenda ! " . Poi il vecchio si era pentito . Veniva a piangere là , quasi ci avesse un morto ... Che colpa n ' aveva il padrone ? E ora , per fargli dispetto , si è impiccato a un albero ... Chi se n ' era accorto ? Spenzolava davanti la casetta ... Le mule della carrozza - gli animali hanno il fiuto meglio di noi cristiani - non volevano andare né avanti né indietro . Io guardo attorno per veder di che cosa s ' impaurissero le povere bestie ... Ah , Madonna santa ! Salto giù di cassetta , scende di carrozza anche il marchese , tutti e due più pallidi del morto . Non lo dimenticherò finché campo ! ... Pavonazzo , con gli occhi e la lingua di fuori ... Lo tocco ; era freddo ! ... Allora siamo tornati a Margitello ... Il marchese , sturbato , non poteva parlare ... Ha dovuto buttarsi sul letto . Ora sta meglio ... E mi ha mandato per avvertire voscenza . Devo andare dal pretore e dai carabinieri ... Il morto è là , che spenzola ancora ... Ha voluto dannarsi ! " La marchesa era stata ad ascoltare senza interromperlo , corsa da brividi per tutta la persona , quasi avesse davanti il corpo del vecchio contadino col viso pavonazzo , con gli occhi e la lingua di fuori , che dondolava dal ramo dell ' albero a cui disperatamente era andato a impiccarsi . " Il Signore lo avrà perdonato ! " , ella disse commossa . " Ma il marchese però non è tornato ? Ditemi la verità , Titta : sta male ? " " Eccellenza , no ! Aspetta la giustizia coi carabinieri e i manovali che dovranno portar via il morto ... Mi ha mandato a posta ... E se voscenza permette ... " La marchesa quella notte ebbe paura di dormire sola in camera sua . Disse a mamma Grazia : " Recitiamo un rosario in suffragio del disgraziato " . A metà del rosario , mamma Grazia era già addormentata su la poltrona dove la marchesa l ' aveva fatta sedere ; ed ella si buttò sul letto vestita , certa di non chiudere occhio , con nel cuore un ' inesplicabile angoscia , un invincibile presentimento di tristissimi casi che sarebbero sopravvenuti , presto o tardi , per cattiva influenza di quel morto . XXVIII . Quella notte , neppure il marchese era andato a letto a Margitello . Aveva mandato due uomini a fare la guardia all ' impiccato finché non fosse arrivato qualcuno dei nipoti di lui ; e riavutosi dal malessere prodottogli dal repugnante spettacolo , era sceso giù nella stanza terrena dove i garzoni , il massaio e gli altri uomini mangiavano la minestra di fave lesse , discorrendo dell ' accaduto . La presenza del marchese li aveva fatti tacere . Poi uno degli uomini , presentando il piatto vuoto al massaio perché glielo riempisse di nuovo , si permise di dire : " Mandiamo un piatto di fave anche a compare Santi ! " . E rise per quella facezia ; parecchi risero con lui . Il massaio , rivolgendosi al marchese , notò : " Era un pezzo che a Ràbbato non s ' impiccava nessuno . Anni e anni fa , il Rospo , gessaio , poco dopo tornato dalla galera . Poi mastro Paolo il droghiere , perché gli era scappata la moglie col campaio dei Pignataro , portandogli via gli ori e i quattrini ; e non se ne seppe più né nova né novella ! " . " Compare Santi ha fatto il terzo ! Ci vuole coraggio a impiccarsi con le proprie mani ! " , disse uno dei garzoni . " E ora spargeranno che si è impiccato per me ! " , esclamò il marchese . " O che gliel ' ha detto voscenza : Impiccatevi ? " , rispose il massaio . " Quasi io gli avessi rubato quei quattro sassi maledetti ! È venuto da me coi suoi piedi . Si è preso settant ' onze , in tanti bei pezzi di dodici tarì d ' argento , uno sopra l ' altro ! E dopo andava dicendo , a chi voleva saperlo e a chi non voleva saperlo , che io gli avevo fatto violenza , con le liti , quando il vecchio ladro spostava il limite ... Questo però non lo diceva ! " " È il destino " , disse gravemente il massaio . " Il destino ci chiama . Quando il destino ci sta sopra ... Dicevamo del Rospo , gessaio . Me lo raccontava mio padre ... Quegli , sì , fece bene a impiccarsi !..." " Perché ? " , domandò un giovanotto contadino , continuando a mangiare . " Aveva rubato il pettorale della Madonna ... Anelli , orecchini , spille , tutti i voti dei fedeli , e la corona d ' argento , anche quella del bambino Gesù nella cappella di Sant ' Isidoro , e calici e patene nella sacristia ... Erano stati quattro , e vennero scoperti perché il Rospo si era presa doppia parte , e uno dei compagni cantò . Li avevano condannati alla galera a vita . Allora non si scherzava , trattandosi di cose sacre . Ma nel quarantotto , la rivoluzione mise in libertà tutti i galeotti ... E il gessaio , trovata in casa una figlia di sedici anni , non volle credere che fosse sua , quantunque la moglie giurasse che egli l ' avesse lasciata incinta di un mese quando era stato arrestato . Che doveva fare ? Ammazzare la moglie pel tradimento e tornarsene in galera ? Voscenza si annoia con questa storia ... Già potrebbe raccontarla meglio di me . " " Continuate " , rispose il marchese . " L ' ho udita accennare una volta , ma non so tutti i particolari . " " Bisognava sentirla raccontare da mio padre ... Il Rospo stava di faccia a casa nostra , dove ora abita don Rosario il farmacista , che vi ha fabbricato su un altro piano , coi balconi , e ha tinto in rosso la facciata . Diceva mio padre che il Rospo era un ometto corto , segaligno , tutto nervi ; parlava poco , e dalla galera era tornato con la pelle bianca . Sfido ! Era stato all ' ombra sedici anni . Chi si aspettava di vederlo tornare ? E la moglie e la figlia se lo videro comparire davanti come un morto risuscitato ; neppure la moglie lo riconosceva . E quando egli sentì dirsi : " Questa è tua figlia ! " , guardò la ragazza con tanto d ' occhi . " Ringraziamo Iddio ! " , rispose secco secco . La moglie capì , e si mise a piangere . Il Rospo era diventato verde come l ' aglio , raccontava mio padre . Tutti i vicini , che erano accorsi , si posero in mezzo in difesa della moglie . E il Rospo chinava la testa : " Sì , sì ; va bene . Che ho detto ? Ringraziamo Iddio ! " . Ma metteva paura , raccontava mio padre ... Scusi , voscenza " , soggiunse il massaio , rivolgendosi di nuovo al marchese che sembrava ascoltasse distrattamente . " Io non so raccontarla bene questa storia ; non c ' ero allora , non ero neppur nato ; ma la ho udita tante e tante volte da mio padre , che posso ripeterla con le sue stesse parole ... " " E s ' impiccò pel tradimento ? " , domandò un altro contadino . " Ma che ! Tutti credevano : " Ora ammazza la moglie ! " . Niente . Dal giorno dopo , egli riprese il suo mestiere di gessaio . E con la moglie non una parola , non un gesto ; se non che , di tratto in tratto , conduceva via la figlia alla fornace dove cuoceva il gesso . E la moglie tremava : " Che farà ? Scannerà quella povera creatura ? " . Non osava di fiatare però . E i vicini , zitti ; avevano paura di lui , tornato dalla galera , con quel viso smorto smorto che inverdiva sempre peggio dell ' aglio , come se il sole e l ' aria non riuscissero ad abbronzarlo . Per farla breve ... Vergine benedetta ! Pare impossibile ! ... Ormai egli era convinto che quella non fosse sua figlia ; anche la disgraziata se ne era convinta , indotta da lui : e cominciò ad odiare la madre . Ogni giorno , bisticci , parolacce , quando non andava alla fornace col padre ... Finalmente , la madre se n ' accorse . Piangeva da mattina a sera nei giorni che restava sola . Le vicine : " Che avete , comare ? " . " Ho la maledizione di Dio in casa ! " Non si spiegava . Poi , la cosa diventò palese a tutti ... Bisognava esser ciechi per non capire . Quella sfacciata non si conteneva ... Insomma la povera madre doveva vedere e tacere . Fosse stata un ' altra donna ... sia ! Ma la propria figlia ! Uno scandalo immenso ! E i vicini facevano finta di non avvedersi di niente , per paura del galeotto . " " Cristo ! Fece bene , giacché non era sua figlia ! " " Non parlate così , compare Cola " , riprese il massaio . " Era proprio figlia sua ! Un giorno la moglie cade malata , arriva in punto di morte , e prima di ricevere i sacramenti , glielo giura davanti al sacerdote con l ' ostia consacrata in mano , davanti a tutti . " Sto per presentarmi al cospetto di Dio ! " Oh ! In punto di morte non si mentisce . E due giorni dopo ... Mio padre raccontava : " Avevo bisogno di un carico di gesso , e domando alla figlia : ' Dov ' è tuo padre ? ' . Risponde : ' Nella stalla ; dà la paglia agli asini ' . Aveva sei asini per trasportare il gesso . E vo ' nella stalla , una porta accanto . Chiamo ; nessuno mi risponde . Spingo la porta , entro ... - mio padre qui si faceva sempre il segno della santa croce ... - Il Rospo s ' era impiccato a uno degli anelli della mangiatoia con la cavezza d ' un asino ... I sei asini mangiavano tranquillamente la paglia ... Si era fatto giustizia con le sue proprie mani ! E la gente disse che era stato il castigo di Dio perché il Rospo aveva rubato gli ori della Madonna e i calici e le patene ! ... Fu il primo a Ràbbato . Nessuno si ricordava che un rabbatàno si fosse ammazzato da sé fino a quel giorno "." " Il Rospo ha aperto la strada e gli altri gli vanno dietro ! " , disse compare Cola . " Io intanto me ne vado a dormire " " Anch ' io ! Anch ' io ! È tardi . Santa notte ! " Tre rimasero , col massaio e il marchese . " Pure voscenza ha sonno . " " No , massaio . " " E ora , chi passerà più di notte per la carraia ? " , disse uno dei contadini accendendo la pipa . " Hai paura dello Spirito ! Ah ! Ah ! " " Voi ridete , compare . Ma chi ha visto coi suoi occhi , come in questo momento vedo il padrone e voi ... " " Eri ubbriaco quella volta . " " Eh sì , col vino che danno i Crisanti ! Aceto battezzato . Credetemi , per strada pensavo a mia madre che avevo lasciato malata , poveretta . C ' era un fil di luna . Il cielo , sereno , con le stelle che ammiccavano ; e il cane dei Sidoti uggiolava lassù davanti a la casa con la porta aperta , e gli uomini che discorrevano . Si udivano le voci , non le parole ... Questo per dirvi che non era tardi ; un ' ora di notte , forse , poco più ... " " E così ? " , disse il marchese , vedendo che il contadino si era fermato per riaccendere la pipa . " Mi sento accapponare la pelle ogni volta che ne parlo . Prima , rispondevo anche io : " Sciocchezze ! Fantasia alterata ! " , quando udivo parlare di queste cose ; ma ora mi farei mozzare il collo , eccellenza , perché è la verità , se volessero costringermi a dire che non è vero ... Ero arrivato a metà della carraia qui , di Margitello , e davanti a me non c ' era nessuno . Ci si vedeva bene ... Via , si fosse trattato di uno a piedi , forse non avrei potuto accorgermene ... Ma di uno a cavallo ! Avrei dovuto almeno sentire il rumore delle zampe della mula ... Tutt ' a un tratto ! ... Come se la mula e l ' uomo che la cavalcava fossero sbucati di sotto terra ! La mula faceva salti , girava a destra , a sinistra ... A una ventina di passi , eccellenza , gridai : " Ohè ! Badate ! " . Temevo che non mi venisse addosso ... Coi fichi d ' India della siepe non potevo scansarmi , e mi fermai . E la mula saltò e girò , imbizzita , sbruffando dalle narici . Vidi vacillare quell ' omo e sentii il suo tonfo per terra ... Volevo accorrere ... Gesù sacramentato ! Omo e mula se li era inghiottiti il terreno dond ' erano sbucati ! ... Se in quel momento mi avessero salassato , non avrei dato una stilla di sangue ! ... Proprio nel punto dove ammazzarono compare Rocco Criscione , eccellenza ... Pensavo a mia madre malata , non pensavo al morto ! ... Ho visto con quest ' occhi , ho udito con queste orecchie ; e non ripasserei di là , a notte avanzata , neppure se mi dicessero : " Ti diamo mille onze !...", non mi crede , voscenza ? " Il marchese si era alzato da sedere , pallido , con la lingua inaridita , e un tremito dai piedi alla testa ch ' egli cercava di nascondere mettendosi a passeggiare su e giù per la stanza , voltando le spalle al massaio e ai tre contadini . " Degli uomini io ho paura , non delle anime dei morti ! " , esclamò il massaio . " Una volta tornavo dalla campagna verso la mezzanotte . C ' era un lume di luna che ci si vedeva come di giorno . E nel piano di Sant ' Antonio ecco un fantasma , avvolto in un lenzuolo , e in testa un arcolaio che girava , girava ! Mi fermo ... e lui si ferma ; l ' arcolaio però girava sempre . Lì per lì , si capisce , mi sentii gelare il sangue ! ma siccome mi pareva che il fantasma volesse impedirmi di passare , " Per la Madonna ! " , grido ... Con la chiave di casa , e un coltellaccio dal manico di ferro , da due soldi , avevo fatto un rumore come quando viene alzato il grilletto d ' una pistola ... e mi ero slanciato con impeto ad afferrare un lembo del lenzuolo . " Compare Nunzio , che fate !..." Era quel gran boia di Testasecca ! " Voi , compare ? " " Zitto non avete visto niente !..." E quel che vidi infatti non l ' ho mai detto a nessuno ... Una persona che scendeva da un certo balcone con la scala di corda ... " " Un ladro ? " " Già , di quelli che fanno spuntare qualcosa su la testa dei mariti ... Chiunque altro sarebbe tornato indietro , e ora racconterebbe , come voi , la storiella del fantasma col lenzuolo e l ' arcolaio in testa . " " Ma la mula e l ' uomo a cavallo , che sparirono in un batter d ' occhio , inghiottiti dal terreno ? " , riprese il contadino che aveva finito di fumare e vuotava la pipa sul palmo della mano . " Che ne dice , voscenza ? " , domandò il massaio . Il marchese non rispose , e continuò un bel pezzo ad andare su e giù per lo stanzone , a testa bassa , con le mani dietro la schiena , contraendo a intervalli le labbra , quasi per trattenere le parole che gli si agitavano su la lingua , scrollando spesso le spalle , assorto in un ragionamento interiore che sembrava gli facesse fin dimenticare il luogo in cui si trovava . " Andiamo a dormire anche noi ! " , disse uno dei contadini . Anche gli altri due si alzarono da sedere . " Buona notte , voscenza ! " Il marchese accennò col capo una risposta al saluto , e si fermò in mezzo allo stanzone . " Destino ! " , esclamò il massaio . " Che vuol farci , eccellenza ? Pietre dell ' aria , che ci cascano addosso quando non ce le aspettiamo ! Se permette , mi butterò sul letto di Titta , caso voscenza avesse bisogno di qualche cosa . " E prese in mano il lume per accompagnarlo . " Sì " , rispose il marchese . Il cortile era inondato dal lume di luna . Nella gran pace notturna si sentiva , in lontananza , una voce che cantava . XXIX . Aveva trovato la casa piena di gente . La signora Mugnos , Cristina , il cavalier Pergola , don Aquilante erano accorsi alle prime notizie sparsesi per Ràbbato del suicidio del vecchio Dimauro . Correvano stranissime voci . Il vecchio , preparato il cappio , atteso al passaggio il marchese , gli aveva imprecato addosso tutte le maledizioni del cielo e si era impiccato sotto gli occhi di lui . Il marchese , dallo spavento , cascato come morto per terra , trasportato alla Casina , era rinvenuto dopo due ore ! ... Il vecchio si era presentato al marchese con la corda in mano : " Vi restituisco le settant ' onze ; datemi il mio fondo o , quanto è vero Iddio , m ' impicco a un albero , là ! " . " Impiccatevi , se vi fa piacere . Volete un po ' di sapone per la corda ? " E alla dura risposta del marchese , il povero compare Santi era andato davvero a impiccarsi . Il marchese lo aveva guardato dalla finestra , senza commuoversi e senza mandare nessuno ad impedire quella pazzia ! ... Il vecchio aveva detto a un nepote : " Domani il marchese troverà un frutto nuovo a un ramo del mandorlo nel mio fondo di Margitello . Gli farà stranguglioni ! " . Il nepote : " Che frutto nuovo ? " . "Vedrai." E la mattina era andato via senza dire altro . Il nepote lo credeva a messa ... Invece , povero diavolo , era corso a impiccarsi ! ... Titta , ripartito di buon ' ora col pretore e coi carabinieri , aveva lasciato la marchesa in grande agitazione . Alla vista della madre , Zòsima le si era gettata tra le braccia singhiozzando : " Che disgrazia , mamma , che disgrazia ! " . Ma era sopraggiunto quasi subito il cavalier Pergola : " Eh , via , cugina ! ... Che colpa ne ha il marchese ? " . Don Aquilante l ' aveva poi confortata un po ' , raccontando minutamente com ' era andata la cosa ; nessuno poteva saperlo meglio di lui che aveva conchiuso l ' affare . Il marchese aveva tutt ' altro pel capo , in quei giorni , che il terreno di compare Santi ! " Il vecchio venne da me : " Signor avvocato , finiamola ! " . Io alla prima non avevo capito . " Che dobbiamo finire ? " " Questa storia del mio fondo di Margitello . " " Vi siete deciso finalmente ?..."" " Ma dunque perché ?...", aveva esclamato all ' ultimo la marchesa strizzandosi le mani . " Ma dunque perché ? " " Perché il vecchio avaro avrebbe voluto insieme e fondo e denari . Tutti i contadini sono così ; uno più ladro dell ' altro . Bruti ! Anime di animali in corpo umano . " E pronunziava queste parole con aria misteriosa scrollando la testa , socchiudendo gli occhi , quasi nascondessero un concetto profondo che sarebbe stato inutile spiegare ; né la signora né il cavalier Pergola lo avrebbero capito . All ' apparire del marchese su l ' uscio del salotto , nessuno aveva osato di dire una parola . " Che cosa c ' è ? Fate il lutto ? " , egli esclamò bruscamente . Gli era parso proprio di entrare in una di quelle stanze dove i parenti di un morto vi ricevono silenziosamente le persone più intime , con costume forse orientale tuttora vivo in Sicilia . " Come state ? " , gli domandò la marchesa . " Io ? ... Benissimo !..." Era pallido invece e rivelava una profonda irritazione nel tono della voce . " Benissimo , vi dico ! " , egli replicò a un gesto dubitativo della marchesa . " Non ci mancherebbe altro " , intervenne il cavalier Pergola , " che il cugino dovesse star male perché un imbecille si è impiccato ! " " Mi dispiace soltanto di non aver potuto dormire la notte scorsa " , soggiunse il marchese . " Vado subito a letto , per un paio di ore . " La marchesa lo seguì in camera . " Grazie , non ho bisogno di niente " , egli disse . " Prendete almeno un torlo d ' uovo col caffè . " " Niente . Lasciatemi dormire un paio d 'ore." " So che vi siete sentito male ... " " Male , perché ? Sono un bambino forse ? " " Lo hanno portato via ? " , domandò la marchesa dopo un istante di pausa . " Sì , il diavolo se lo è portato via ! ... Ma non capite che non voglio parlarne ? ... Che voglio ... dormire ? " La marchesa lo guardò stupita e uscì di camera mortificatissima , quasi si fosse sentita scacciata . Chiuso l ' uscio , e tenendo una mano sul pomo di rame della serratura , stette là alcuni secondi , per ricomporsi prima di tornare in salotto . " È già andato a letto ? " , le domandò lo zio don Tindaro , arrivato in quell ' intervallo . " Peccato ! ... Volevo mostrargli ... " E tolse di mano al cavalier Pergola uno strano idoletto di argento , il suo più bello acquisto di quell ' anno , egli diceva . " Eh nepote ? ... Un tesoro ! ... Cosa egiziana ! ... Un Anubi , il Dio Cane ... Come è venuto qui ? ... Da quanti secoli ? Era a un metro sotterra ... Lo ha scavato , per caso , un contadino e me lo ha portato ... " Ti do due piastre , sei contento ? " E non ne avevo ancora capito l ' importanza , lo confesso . Dopo , osservandolo meglio ... Argento ... non c ' è dubbio ... Ma quand ' anche non fosse ? ... Il valore non consiste ne la materia , ma nella cosa rappresentata ... Pensate , nepote mia , che voi avete tra le dita un oggetto di parecchie migliaia di secoli ! ... Ero venuto a posta per farglielo vedere ... E anche per sapere che c ' è di vero in quel che mi è stato detto . Si è impiccato sotto gli occhi del marchese ? ... Ma nessuno ha pensato a tagliare la corda ? Dovevano fare così ... " " Ma vi pare , papà ! " , lo interruppe il cavalier Pergola . " È quel che ho risposto io : ma vi pare ! " " Potrebbe accadere anche a voi . Figuriamoci che qualche maligno dicesse al contadino che vi ha venduto questo idoletto : " Sciocco ! Ti sei lasciato cavar di mano una fortuna . Quel cosettino valeva più di mille onze ... " . E che costui dal dispiacere ... " " Ma io gliel ' ho già detto prima : " Guarda ; ti do due piastre . Se intanto c ' è qualcuno che volesse dartene di più ... Mostralo a chi ti pare ; solamente io vorrei la preferenza . C ' è chi te ne dà dieci ? Ed io ti darò dieci piastre e mezza " . Se costui però venisse a dirmi ... ( sono così ignoranti i contadini ! Si credono sempre rubati dai galantuomini !...) Ma io gli risponderei : " Tieni ! Restituiscimi le mie due piastre " . E mi costerebbe un grande sforzo . Mio nepote il marchese è di altro parere . I negozi sono negozi ; non si fanno per disfarli . Ha ragione . Ma quando si combatte con ignoranti che poi sono anche sospettosi e maligni ? Il meglio è non avere che spartire con essi . Tanto , possedere o non possedere quella spanna di terreno che dovrebbe importargli ? Visto che il vecchio si era pentito della vendita , e che andava là a piangere su le zolle - a un contadino potete prendergli la moglie , la figlia ... sta zitto , chiude gli occhi ; ma un pizzico di terra no ! è come strappargli un brano di cuore - visto che il vecchio si era pentito della vendita , io gli avrei subito proposto : sciogliamo il contratto ; ecco il vostro fondo , qua le mie settant ' onze ... e sputiamoci su , come suol dirsi . Gliel ' avevo consigliato , poche settimane fa : " Nepote mio , levatelo di torno questo compare Santi Dimauro ! " . Tuo marito , scusa , nepote mia ... ha una testa ! ... La testa dei Roccaverdina ! Se mi avesse dato retta , quel che è accaduto non sarebbe accaduto , e tu non staresti ora spaventata spaventata , con quegli occhi che guardano e non vedono ... Lo hai osservato bene il mio idoletto ? Non ti sei neppure accorta che ha la testa di un cane ! " Era proprio spaventata spaventata , come diceva lo zio Tindaro . Le rombava nell ' orecchio il tono aspro , quasi villano , della voce del marchese , quale fin ' allora non le era accaduto di udirlo in parole rivolte a lei . Per giungere a questo punto , ella rifletteva , il turbamento del marchese doveva essere grandissimo ; rimorso più che turbamento , se lo zio gli aveva consigliato : " Levati di torno quel compare Santi ! " , ed egli non aveva voluto dargli retta perché un affare quando è concluso ... è concluso ! In un angolo del salotto , il cavalier Pergola discuteva ad alta voce con don Aquilante intorno ai primi capitoli della Genesi . Di tratto in tratto si udiva la voce severa di don Aquilante che ripeteva : " Parole il cui senso non è stato ancora compreso ! " . E la replica del cavaliere : " Bisognava appunto attendere voi per sentirselo spiegare ! " . Come fossero arrivati fino alla Genesi parlando del suicidio di compare Santi , nessuno dei due avrebbe saputo dirlo ; certamente avevano fatto presto . Lo zio don Tindaro che si era avvicinato ad essi , udito di che si trattava , guardato in faccia suo genero e crollata la testa , si era allontanato borbottando : " E poi si ricorre alle reliquie dei santi ! " . Passando davanti a la signora Mugnos e Cristina che cercavano di confortare la marchesa , il cavaliere don Tindaro fece il gesto di chi non vuol disturbare un intimo colloquio ; ma la signora Mugnos lo richiamava : " Diteglielo anche voi , cavaliere ; non è un ' imprudenza pretendere che il marchese renda quel fondo agli eredi ? " . " E senza chiedere la restituzione del prezzo , aggiungerei io ! Settant ' onze non fanno né ricco né povero il marchese di Roccaverdina ; con quella spanna di terreno o senza di esso , Margitello sarà sempre Margitello . Margitello ha fatto come il pesce grande che ingoia il pesce piccolo ; si è mangiato Roccaverdina . Roccaverdina , che è il titolo di famiglia , è sparito in Margitello , dopo l ' abolizione dei fidecommessi . Un pezzo tu , un pezzo io , un pezzo quegli ... come le spoglie di Gesù Cristo , che i crocifissori si giocarono ai dadi . Dico così per modo di esprimermi ... Il marchese , d ' altra parte , non ha torto . " Perché debbo avere quella soggezione in casa mia ? Per questo ho comprato qua , ho comprato là , sbarazzandomi di tutti i vicini . " Ora Margitello è un gran rettangolo , chiuso dai quattro lati dallo stradone provinciale e dalle carraie comunali , perfettamente isolato . Ma quel vecchio testardo voleva star conficcato là per far dispetto al marchese ... " " Ah ! ... Non posso pensarci ! ... Mi sembra che ci sia la maledizione su quel terreno !..." " Chi può dirti il contrario , cara nepote ? " " La mamma ha paura che il marchese ... " " In questo momento non vi sembra imprudente prenderlo di fronte ?...", la interruppe la signora Mugnos . " Più tardi , forse ... Ma serebbe sempre meglio lasciarlo fare a modo suo . " " Ed è capace di continuare a fare a modo suo , anche per picca ! " , concluse ridendo don Tindaro . " Sì , mamma ; vo ' vedere se m ' ama ! " , esclamò Zòsima poco dopo , appena rimasta sola con la signora Mugnos e Cristina . " Vo ' metterlo a questa prova ! " " E poi ? " , disse Cristina guardando con profonda espressione di disinganno la sorella . " E poi ? ... Almeno avrò la certezza . " " Io non la cercherei . " " Perché ? " " Perché ... La penso così . " Ella pensava diversamente . Era entrata con molta cautela in camera , non volendo svegliare il marchese , se per caso dormisse ancora . Vistolo supino , con gli occhi aperti , immobile , come se non si fosse accorto della presenza di lei , la marchesa lo chiamò con un grido : " Antonio ! ... Oh , Dio ! ... Mi avete fatto paura ! Vi sentite ancora male ? " . Si era accostata , ansiosa , tremante , e lo aveva preso per una mano . " Ma che cosa immaginate dunque ? " , egli disse con voce che mal nascondeva l ' irritazione . " Che vi hanno riferito ? Che vi hanno insinuato nell 'animo?..." " Ah ! ... Sentite " , ella riprese , giungendo le mani in atto supplichevole , " ve lo chiedo per grazia ! ... Se mi volete veramente bene ... " " Avete bisogno di altre prove ? Dopo quel che ho fatto ? " " Di altre prove no ... Mi sono espressa male . Per la nostra tranquillità , per disperdere qualunque mal augurio - che volete ? Io sono superstiziosa come tutte le donne . Voialtri uomini forse non potete credere che certi sentimenti sieno spesso previsioni , ammonizioni del cuore - per la nostra tranquillità , sentite ... ! " Esitava , non osava di esprimere con parole più schiette e più semplici il suo vivo desiderio , di imporglielo anzi con la tenerezza che in quel momento le vibrava per tutta la persona e che ella avrebbe voluto almeno indovinata se non scorta da lui . Esitava , aspettando che le accorresse spontaneamente in soccorso e che la prevenisse accordandole , quasi in regalo , quel che ella gli richiedeva con timido gesto di preghiera . Appena però si avvide che il marchese la guardava diffidente e in atto di difesa e di resistenza , si sentì invadere da un impeto di coraggio e di forza e con accento risoluto riprese : " Sentite : dovreste rendere quel fondo agli eredi , come vi ha consigliato lo zio don Tindaro , e senza volerne restituito il prezzo ... Vi prego di fare così , per amor mio ! " . " E con ciò confermare che il vecchio si è impiccato per colpa del marchese di Roccaverdina ! " Saltò giù dal letto , buttando da lato le coperte sotto cui si era ficcato vestito . " Mio zio non capisce niente , con le sue antichità ! " , soggiunse . " Ve lo chiedo come dono ... come sacrificio ; non vorrete rifiutarmelo . Non sarò mai tranquilla finché quel fondo di malaugurio farà parte di Margitello ... " " Che sospettate ? Che vi hanno detto ? Parlate ! " " Che cosa potrebbero dirmi ? ... Che potrei sospettare ?...", ella domandò lentamente , indietreggiando un po ' davanti a quella domanda scoppiata con un urlo di collera . " Non mi dite più niente , non mi parlate più di questo ! " , fece il marchese . C ' erano nell ' espressione della faccia e nel tono della voce così evidenti segni di terrore e di angoscia , che la marchesa poté significargli soltanto con un dolce gesto delle due mani : " Farò come volete ! " . E uscì di camera . XXX . Infatti non gliene aveva riparlato più ; ma tutti e due capivano che ognuno di essi pensava continuamente a quel silenzio impostosi e ne soffriva in diversa maniera . Egli , stizzito che la marchesa col rassegnato contegno , col muto dolore gli rammentasse che attendeva una risposta , una rivelazione , o un atto , quell ' atto richiestogli con supplichevoli parole , come prova di amore ; ella , offesa dell ' inesplicabile rifiuto , e dei modi chiusi e bruschi con cui si vedeva trattata , e che la sua vivace fantasia contribuiva a ingrandire e a renderle penosissimi . Durante quei tre ultimi mesi , la povera mamma Grazia se n ' era andata all ' altro mondo , senza neppure accorgersene , restando immobile con la calza in mano , su la seggiola dov ' era seduta nel balcone per godersi il sole di febbraio ; e la baronessa di Lagomorto l ' aveva seguita venti giorni dopo , estinguendo tranquillamente sotto il baldacchino bianco del suo letto , coi canini là accucciati che più non valevano a tenerle ben riscaldati i piedi . " Li raccomando a te " , ella aveva detto alla marchesa . " Come figliuoli ! " E aveva soggiunto : " Muoio contenta ... Non mi avete dato la consolazione di sapere almeno che un marchesino è per via ... Non importa ; verrà . Lo solleciterò io , di lassù , con le mie preghiere " . " Ma che cosa dite , zia !..." " Oh ! Non credere che io non capisca che questa volta ... è finita ! " , continuò la baronessa . " Che ci faccio più in questo mondo ? ... Tu non mi dimenticherai ... Ho contribuito un po ' alla tua felicità ... Sei felice , è vero ? " " Sì , zia ! " " Come si può essere felici in questa valle di lagrime ... Valle di lagrime dice la Salveregina ... È la morte non ricordo più la canzonetta che comincia così e finisce : Un rimedio a tutti i mali Per quei miseri mortali Che son stanchi di soffrir ! Me la facevano recitare quando ero bambina ... La ripeteva spesso la mamma ... " Con straordinaria lucidità di mente , la baronessa aveva provveduto in quegli ultimi due giorni a modificare il suo testamento . " Ero in collera con mio fratello e con mia nepote allora ... Non voglio che maledicano la mia memoria . Tu sei ricco a bastanza " , disse al marchese . " Tindaro ha più bisogno di te ... E Cecilia ha due figli ... " Ed era morta due giorni dopo balbettando la canzonetta del Metastasio , stringendo la mano di Zòsima , cercando con gli occhi i canini accucciati dappiè sul letto , e che poterono essere allontanati a stento . Minacciavano di avventarsi e mordere chi si accostava alla loro padrona , stesa rigida sotto le coltri , col capo abbandonato sui guanciali , e tra i capelli sotto la cuffia , i diavolini voluti farsi fare la sera avanti perché da anni ed anni ogni sera aveva praticato così . La marchesa pensava ancora dopo un mese alle parole della baronessa : " Sei felice , è vero ? " , e alla sua risposta : " Sì , zia ! " . Ora la baronessa doveva vedere di lassù che ella le aveva mentito per non turbarle quegli ultimi giorni di vita . Non si era mai sfogata con lei , come con la mamma e la sorella ; la baronessa non avrebbe avuto la prudenza di confortarla e di tacere col nepote ; e Zòsima non voleva che tra il marchese e lei vi fossero intermediari ; preferiva soffrire . Poi era stata distratta dalle cure di scartare , di mettere a posto i mobili , i quadri , gli oggetti diversi che il marchese aveva fatto trasportare in casa dal palazzotto della baronessa lasciato in eredità alla nepote maritata col cavalier Pergola , a cui premeva di uscir presto dal vicoletto dove ora gli pareva di sentirsi mancar l ' aria e di non avere a bastanza luce . La marchesa aveva riposto assieme con quelle di famiglia le gioie antiche , di molto valore , destinate a lei dalla zia . E un giorno che ella ammirava , tra gli altri oggetti ereditati , due vestiti di broccato laminati in oro , della prima metà del Settecento , conservati perfettamente con tutti gli accessori e le scarpine - la baronessa li mostrava raramente tanto n ' era gelosa - si era sentita fin prendere dalla curiosità di indossarne uno che , a occhio , sembrava tagliato e cucito proprio per lei . Il marchese , tornato inattesamente da Margitello , l ' aveva sorpresa mezza vestita , e l ' aveva , con insolita compiacenza , aiutata nel travestimento . Quel cantusciu si adattava perfettamente alla sua persona . Ma ella , appena terminato di abbigliarsi , e guardatasi nello specchio , si era vergognata della sua curiosità , quasi si fosse mascherata fuori stagione . " Vi sta benissimo ; sembrate un ' altra persona " , le disse il marchese . " Il marchese grande raccontava che , ogni volta che la marchesa bisnonna indossava questo vestito , egli soleva ripeterle : " Marchesa , approfittate della circostanza ; in questo momento non saprei negarvi niente ! " . Ma la marchesa " , egli soggiungeva , " non ne approfittò mai . " " Da donna prudente " , rispose Zòsima . Il marchese fece una mossa interrogativa . " Perché una signora " , ella spiegò , " non deve chiedere , ma attendere che il suo desiderio sia indovinato . " Per un istante si era illusa intorno alla intenzione del marchese . E vedendolo pensieroso , un po ' accigliato , aveva aspettato che le dicesse : " Indovino il vostro desiderio . Sarà fatto come voi volete " . Invece egli cambiò discorso . " Verrete domani a Margitello ? Faremo l ' assaggio dei vini ... È la prima festa della Società Agricola . " " Grazie " , ella rispose freddamente . E la mattina dopo finse di dormire per evitare che il marchese ripetesse la proposta sul punto di andar via . Egli si era aggirato un po ' per la camera , esitante se dovesse svegliarla o no ; si era fermato a guardarla , e la marchesa che teneva gli occhi socchiusi fu meravigliata di vedergli fare un gesto , quasi volesse scacciare con le mani qualche tristo pensiero che lo tormentava , tanto dolorosa era stata l ' espressione del suo viso in quell ' atto . Soffriva dunque anche lui ? Di che cosa ? Per qual motivo ? Aveva dunque ragione la sua mamma dicendo che tra marito e moglie c ' era di mezzo un malinteso , un equivoco , e che il non tentare da una parte o dall ' altra di chiarirli o dissiparli , serviva unicamente a prolungare quel penoso stato d ' animo e a renderlo peggiore ? " Come ? La cugina non viene ? " , domandò il cavalier Pergola che era già montato nella carrozza fermata davanti al portone . " È un po ' indisposta " , rispose il marchese . " Gli altri ci attendono alla Cappelletta " , disse il cavaliere dopo di aver acceso un sigaro . " Ecco don Aquilante ! " Don Aquilante arrivava di corsa scusandosi di essere in ritardo . Titta fece schioccare la frusta e le mule partirono di buon trotto . Il cavalier Pergola non poteva trovarsi insieme con l ' avvocato senza cavarsi il gusto di provocarlo a qualche discussione . Quando la carrozza raggiunse le altre due coi soci dell ' Agricola alla Cappelletta e passò avanti per la discesa , il cavaliere gli disse : " Oggi voglio vedervi prendere una sbornia . In vino veritas ; così ci direte la vera verità intorno ai vostri Spiriti ... Ma ci credete , proprio ? " . " Non ho mai preso sbornie in vita mia ; né ho bisogno di essere ubriaco per dire la verità " , rispose severamente don Aquilante . " Bevono vino anche gli Spiriti ? " " Potrei dirvi sì ; e vi parrebbe una sciocchezza . " Il cavaliere scoppiò in una risata : " Meno male . Se nel mondo di là non si dovesse più bere vino , mi dispiacerebbe assai . Avete udito , cugino ? Bisogna turar bene le botti a Margitello ; c ' è il caso di trovarne qualcuna già vuotata . " E rideva , pestando i piedi , strofinandosi le mani , come soleva quando era di buon umore . " Quel che gli Spiriti non possono vuotare , sono certi cervelli dove non c ' è niente " , replicò don Aquilante , socchiudendo gli occhi e scrollando compassionevolmente la testa . Il marchese non aveva risposto subito . Da qualche tempo in qua andava soggetto a certe intermittenze di pensiero dalle quali si riscoteva tutt ' a un tratto quasi rinvenisse da uno sbalordimento . Doveva fare uno sforzo per rammentare l ' idea , o il fatto dietro a cui si era sperduto , e qualche volta non riusciva a rintracciarlo . Gli sembrava di aver camminato , camminato in mezzo a densa nebbia senza distinguere niente attorno a lui , in uno spazio deserto , silenzioso , o su l ' orlo di un abisso dove poteva porre il piede in fallo , e di cui risentiva l ' orrore rientrando in sé . Aveva fatto un lieve balzo all ' interrogazione del cavaliere , e atteggiava le labbra a un sorriso stentato indovinando a chi andasse la risposta di don Aquilante . " Mio cugino è incorreggibile " , egli disse mentre il cavaliere rideva . " Ha però in serbo le solite reliquie per quando si vede in pericolo ! " , rispose don Aquilante senza scomporsi . " Se credete di chiudermi la bocca col rinfacciarmi una debolezza di moribondo ! " , esclamò il cavaliere . " Ecco , ora son qua in perfetta salute e posso tener testa a voi e a tutti i preti della terra . E a Margitello farò un bel brindisi al Diavolo davanti a la botte grande col migliore vino della Società ... Evviva Satana ! Ribellione , O forza vindice Della ragione ! ... Li ho letti ieri in un giornale ; versi di un gran poeta , diceva il giornale . " " Ai poeti è permesso affermare e negare nello stesso tempo . " " Affermare e negare ?..." " Se non m ' intendete , è colpa mia forse ? Voi vi figurate di fare chi sa che cosa con un brindisi al Diavolo . Credete in lui dunque ; e vi proclamate libero pensatore ! " " Siete più irragionevole voi che credete negli Spiriti . Almeno il Diavolo è una potenza , che tenta , induce al male e porta , lui solo , più anime all ' inferno che non tutti gli angioli e i santi in paradiso . E a questo suggerisce : " Ruba ! " . A quegli insinua : " Ammazza ! " . A uno : " Fornica ! " . A un altro : "Tradisci!..." . E tutti ubbidiscono , e tutti gli vanno dietro ... se è vero che esiste !..." " Volgarità vecchia , stantia , caro cavaliere ! Voi siete addietro di un secolo , a dir poco ! " " E voi all ' infanzia dell ' umanità ! " " Intanto con questi discorsi facciamo addormentare il marchese " , disse don Aquilante . Il marchese era ricaduto in quello stato di intermittenza di pensiero da cui si era destato un istante poco prima ; solamente gli risuonavano negli orecchi fioche , quasi indistinte , la parole del cugino : " A quegli insinua : ammazza ! A questi insinua : ammazza ! " . Sì ! Sì ! Il diavolo gliel ' aveva soffiata , ohimè ! un ' intera settimana la terribile parola ... Ed egli aveva ammazzato ! ... Così , dopo , il diavolo aveva suggerito a compare Santi Dimauro : " Impiccati ! Impiccati ! " . E quegli si era impiccato ! ... Non si sarebbe dunque mai sbarazzato di questi incubi ? Non dormiva , come diceva in quel punto don Aquilante . E dormiva poco da parecchie settimane , nel letto , a fianco della marchesa ; giacché non poteva dirsi sonno quel chiudere gli occhi per qualche quarto d ' ora e destarsi di soprassalto col terrore che ella , accorgendosene , gli domandasse : che cosa avete ? C ' era già una incessante interrogazione negli occhi di lei , in quella chiusa rassegnazione , in quelle brevi risposte , che sembravano insignificanti e che significavano tanto , quantunque egli fingesse di non prestarvi attenzione . Aveva un tristo significato anche il rifiuto di andare quel giorno a Margitello . E il notaio Mazza glielo rammentava scendendo dalla carrozza nella corte : " Peccato anche manchi la nostra cara marchesa ! " . Intanto doveva mostrarsi allegro con gli ospiti , dare una cert ' aria solenne a quell ' assaggio , battesimo dell ' impresa per la quale aveva speso tanti quattrini , tante cure e tanto entusiasmo , e suscitato tante avidità e tante speranze . Fortunatamente erano allegri i soci . Il notaio Mazza si era quasi prostrato in ginocchio davanti a la botte grande , levando in alto le braccia ed esclamando in latino : " Adoramus et benedicimus te ! " . Il cavalier Pergola , tra una bestemmia e l ' altra , parlava di tipi di vini . " Se non si arriva a creare un tipo , tutto è inutile ! " E così , da lì a poco , anche il marchese era già eccitato allorché i dieci soci si trovarono coi bicchieri in mano , ascoltando , con qualche impazienza , le spiegazioni ch ' egli dava intorno ai tagli operati e alle manipolazioni dovute fare appunto per creare il tipo , che doveva chiamarsi Ràbbato , bello e strano nome da portare buona fortuna . Poi il vino sgorgò dalla cannella della botte Zòsima limpido , di un vivo color di rubino , coronando con lieve cerchio di spuma rosseggiante i bicchieri ; ma il notaio Mazza , assaggiatolo , nel punto di fare un brindisi , si era arrestato , assaporando , facendo scoppiettare le labbra , tornando ad assaggiare , guardando negli occhi tutti gli altri che assaggiavano come lui , senza che nessuno si decidesse a dire il suo parere , quasi ognuno avesse paura di essersi ingannato . " Ebbene ? " , fece il marchese . " Cavaliere , dica lei ... " " Oh ! ... Voi , caro notaio , siete assai più fino conoscitore di me . " " Allora , don Fiorenzo Mariani ... " , riprese il notaio . " Io ? " , lo interruppe questi , atterrito di dover pronunziare un parere in faccia al marchese . " Parli l ' avvocato , e questa volta da giudice ... " " Dichiaro la mia incompetenza " , s ' affrettò a rispondere don Aquilante che aveva già riposto nel vassoio il bicchiere ancora colmo . " Tipo Chianti , ma più forte " , disse il marchese , dopo aver assaggiato . " Troppo forte , forse ! " , soggiunse maliziosamente il notaio . " E poi , i vini si gustano a tavola . " " Dice benissimo il cavaliere ! " Erano usciti d ' imbarazzo così . E a tavola , con la scusa che i vini nuovi sono traditori , tutti avevano bevuto il vino vecchio ; e il cavalier Pergola che voleva far prendere una sbornia a don Aquilante , l ' aveva presa invece lui , leggerina , sì , come quella di don Fiorenzo Mariani che gli sedeva dirimpetto , ma chiassona e con la fissazione : " Don Aquilante , evocate gli Spiriti , o li evoco io ! " , mentre don Fiorenzo , levato in piedi col bicchiere in mano , per dimostrar che la sua testa era serena , ripeteva sfidando il cavaliere : " Pietro ama la virtù ! Qual è il soggetto della proposizione ? " . Soltanto il notaio mangiava e beveva zitto zitto . " Tipo Chianti " , rifletteva , " un po ' più forte ! ... Aceto addirittura !..." " Mi sono ingannato io , o pure ?...", lo interrogava sottovoce il socio che gli sedeva accanto . " Da condire l ' insalata , volete dire ? " " Questo è il Ràbbato bianco . " Il marchese andava attorno egli stesso per riempirne i bicchieri dei commensali , e giunto dietro al cavaliere , che continuava a gridare : " Don Aquilante , evocate gli Spiriti , o li evoco io ! " , gli disse in tono severo : " Cugino , via , finitela con questo stupido scherzo !..." . " Scherzo ? " , rispose il cavaliere rosso in viso , con gli occhi accesi e la lingua un po ' incerta . " Ma io parlo seriamente ... Carte in tavola ! ... Dove sono cotesti suoi Spiriti ? Vengano , vengano qui . Io vi evoco in nome ... del Diavolo : " Spiriti erranti , che non potete abbandonare il posto dove siete morti ... In nome del Diavolo ! " . Ah ! Ah ! Ah ! Si fa così ... O ci vuole per forza il tavolino ? C ' è la tavola qui pronta e c ' è il vino ... e anche l ' aceto che il cugino ha manipolato ... Cugino mio , questa volta , aceto da peperoni ! ... Aceto Ràbbato !..." Il notaio Mazza e gli altri volevano turargli la bocca , condurlo di là . " Buona persona il cavaliere , ma un dito di vino di più lo mette subito in allegria ... " Il notaio tentava di attenuare la brutta impressione di quella scena , vedendo il viso scuro del marchese che scrollava le spalle e voleva far le viste di non dare importanza alle parole del cugino . Il quale , mentre don Aquilante , appoggiati i gomiti su la tavola , con la testa fra le mani e gli occhi socchiusi non gli dava ascolto , seguitava a ripetere : " Si fa così ? Si fa così , gran mago ? Evocate compare Santi Dimauro ! ... Evocate Rocco Criscione ! ... Devono essere in queste vicinanze ... Spiriti erranti ! ... O voi siete un mago impostore ! " . Il marchese , impallidito , gridò forte : " Cugino ! " . E quel grido di rimprovero parve che tutt ' a un tratto gli snebbiasse il cervello ; il cavaliere tacque sorridendo stupidamente . Don Fiorenzo , dall ' altra punta della tavola , urlava intanto : " Chi non è ubriaco risponda : Pietro ama la virtù ! Qual è il soggetto della proposizione ? " . XXXI . Maria , la nuova serva , era venuta incontro al marchese per annunziargli : " La signora marchesa si è messa a letto dopo mezzogiorno ; è un po ' indisposta . Ha un forte dolore di capo " . " Perché non avete mandato a chiamare sua madre ? " " Non ha voluto . " " Riposa ? " " Eccellenza , no ; è sveglia . Credo che abbia anche un po ' di febbre . Cosa da niente ... Porto il lume . Ha voluto essere lasciata allo scuro . " Mario lo precedette in camera . " Che cosa è stato ? " , egli domandò chinandosi su la giacente . " Non so ; mi sono sentita male tutt ' a un colpo . Ora mi par di star meglio " , rispose la marchesa con voce turbata . " Mando pel dottore ? " " Non occorre . " " Lo faccio avvertire perché venga domattina , di buon 'ora." " È inutile . Mi sento meglio . " Egli ficcò la mano sotto le coltri per tastarle il polso . E siccome la marchesa evitò che la toccasse , sforzandosi di sorridere e schermendosi , il marchese le posò la mano su la fronte . " Scottate ! " " È il calore del letto " , ella rispose . " Non ha preso nulla ? " , domandò il marchese alla serva . " Nulla . Il brodo è pronto in cucina . " " Bevetene almeno una tazza . Non potrà farvi male " , egli disse con accento di preghiere , rivolgendosi alla marchesa . " Più tardi , forse . " " Portalo " , ordinò alla serva . " Sarà meglio che lo prendiate subito " , soggiunse tornando a posare la mano su la fronte della moglie . Ella non rispose e chiuse gli occhi . " Vi dà fastidio il lume ? " " Un poco . " Il marchese tolse il lume dal posto dove la serva lo aveva posato , lo collocò su un tavolinetto coprendolo con una ventola che quasi abbuiò la camera , e rimase ritto in piedi davanti a la sponda del letto , attendendo che la serva recasse la tazza col brodo . " Avete avuto brividi di freddo ? " , domandò dopo lunga pausa . "No." " Avreste potuto almeno mandare a chiamare la mamma " , egli disse dopo altra pausa . " Per così poco ? " Egli prese la tazza di mano della serva . " È un sorso " , fece . " Bevetelo prima che si freddi . " La marchesa si sollevò su un gomito e bevve lentamente . " Grazie ! " , disse lasciandosi ricadere sul letto . Egli la guardava con grande apprensione . Gli sembrava che qualche altra terribile cosa stesse per accadde e che quella povera creatura innocente dovesse pagare per lui . L ' insolita tenerezza nei suoi modi e nella sua voce proveniva da questo . E mentre egli restava là , in piedi , silenzioso con le mani appoggiate a la sponda del letto , un po ' chino e con gli sguardi intenti , la marchesa pensava a quel gesto , a quella dolorosa espressione del viso di lui osservata la mattina , quando il marchese stava per partire per Margitello , e che l ' aveva tenuta in profonda agitazione . Pensava anche alla cesta e alla lettera arrivate da Modica quel giorno . L ' aveva portata un giovane capraio spedito a posta . " Chi vi manda ? " , ella gli aveva domandato , quantunque già avesse capito da chi potessero provenire lettera e cesta . " Mia zia Spano ... Solmo la chiamavano qui . Bacia le mani a voscenza . " La marchesa , a quel nome , si era sentita rimescolare . " Il marchese è in campagna . Volete aspettarlo ? " , ella disse . " Aspetterò per la risposta . Mia zia vuole la risposta . Dice : loro eccellenze devono scusare la sua impertinenza ; sono cacicavallo . Qui non ne fanno ; per questo si è presa la libertà ... " " Va bene . Siete stanco ? Mangerete un boccone . " E dato l ' ordine alla serva perché lo servisse in cucina , era rimasta con crescente turbamento , davanti a quella lettera da lei buttata sul tavolino quasi le avesse scottato le dita . Che voleva costei ? Perché si faceva viva ? Le parve di vederla , a un tratto , aggirarsi di nuovo per quelle stanze dov ' era stata quasi dieci anni padrona assoluta della casa e più del cuore del marchese , come a lei , moglie , non era riuscito ; le parve che quella lettera e quella cesta nascondessero un tranello per far riprendere a colei l ' antico posto , e scacciarne chi vi era divenuta legittima signora . E fissava , con sguardi diffidenti , la cesta dove poteva , fosse , essere qualche opera di malìa . Le tornavano in mente casi uditi raccontare da popolane ( allora l ' avevano fatta sorridere d ' incredulità ) , casi di malìe , preparate in una torta , in una frittata dalle quali erano stati prodotti o una lenta malattia di sfinimento e poi la morte , o un rinfocolamento di passione da confinare con la pazzia . No , non avrebbe permesso che il marchese mangiasse di quei cacicavallo , e lei non li avrebbe neppure toccati . Chi lo sa ? Tante cose che paiono fiabe , sono vere ; altrimenti non si racconterebbero . E , a poco a poco , si affondò talmente in questo sospetto , che esso assunse per lei evidenza di certezza . Sentiva diffondersi , a traverso dei vimini della cesta , la maligna influenza colà rinchiusa , e invaderla e inquinarle il sangue e attossicarle la fonte della vita . Ebbe la tentazione di aprire la lettera , di strapparla anche senza leggerla , giacché fin le parole colà scritte potevano avere qualche malefica potenza . Resisté ; intanto ordinava alla serva di mettere cesta e lettera in un ripostiglio nascosto . " Che ti ha detto quell ' uomo ? " , le domandò . " Dice che sua zia ha sempre su le labbra il nome del padrone , benedicendolo . " " Niente altro ? " " Dice che vorrebbe venire a baciargli le mani , e che verrà un giorno o l ' altro . E mi ha domandato se il padrone ha già avuto un figlio . " " Che gliene importa ? " " Così mi ha detto . " " Ha un figlio ... sua zia ? " " Vuole voscenza che glielo domandi ? " "No." Ma quando la serva ebbe portato via cesta e lettera , la marchesa ripensò lungamente quella domanda che le pareva insidiosa quanto il regalo e la lettera . E per tutta la mattinata non poté distrarsi , con dinanzi gli occhi la figura di Agrippina Solmo come l ' aveva veduta di sfuggita due o tre volte , anni addietro . L ' aveva invidiata allora , sentendosi inferiore a lei per giovinezza e bellezza , ma senza sdegno e senz ' odio , perché allora stimava che non era colpa di colei se il marchese l ' aveva voluta e se l ' era tenuta in casa . Ne aveva avuto anzi compassione , povera giovane ! La miseria , le insistenze del marchese ... Come non cadere in peccato ? E talvolta l ' aveva ammirata per la devozione , per la sottomissione assoluta , pel quasi incredibile disinteresse ; lo dicevano tutti . Ma dopo ? Zòsima rammentava il sospetto della baronessa intorno alla Solmo per l ' uccisione di suo marito . Rammentava il respiro di soddisfazione della vecchia signora quando la Solmo era andata via da Ràbbato col secondo marito . " Non mi par vero , figlia mia ! " , aveva esclamato . " Ti si è levata di torno una gran nemica ! " Ma ella era piena di illusioni e di fiducia in quei giorni , e le parole della baronessa le erano parse esagerazioni . Invece ... Invece oggi le riconosceva molto minori del vero . La sua gran nemica ella l ' aveva subito ritrovata , invisibile , ma presente in quella casa dove si era lusingata di regnare sola e senza contrasti ; l ' aveva ritrovata su la soglia del cuore del marchese , e non aveva permesso che la moglie vi penetrasse ... Ed eccola ora ; arrivata da lontano , col regalo e con la lettera , per rafforzare il suo potere , forse creduto in punto di diminuire : eccola , arrivata forse per mettere in opera una mortale malìa , contro di lei certamente ! Andando da una stanza all ' altra , torcendosi le mani , parlando a voce alta , reprimendosi di tratto in tratto per timore di essere osservata , con gli occhi pieni di lagrime che non potevano sgorgare , ella metteva tutto questo in confronto col contegno del marchese verso di lei , e vi trovava una chiara conferma di quel che pensava e che non avrebbe voluto credere . Ma come non credere ? Ah , Signore ! Che aveva mai fatto per meritarsi tale castigo ? Non aveva già rinunciato al bel sogno della sua giovinezza ? Non si era già rassegnata a morire in quella sua triste casa dove ora le sembrava di non aver sofferto niente a paragone di quel che soffriva là , tra la ricchezza e il lusso che le facevano sentire maggiormente la desolazione del suo povero cuore ? E un lentore l ' aveva invasa , e un cerchio di ferro le aveva stretto le tempie e gliele stringeva ancora , mentre il marchese , nella penombra della camera , con le mani appoggiate alla sponda del letto , più non osava di interrogarla , ed ella avrebbe voluto gridargli : " La lettera è di là ! La cesta è di là ! " , quasi il marchese stesse muto e chino su di lei in attesa di tale rivelazione perché già sapeva ! Spalancò gli occhi , lo fissò in viso , e con voce velata dal turbamento , gli disse : " Avete visto il capraio arrivato da Modica ? " " No . Che cosa vuole ? " " Ve lo dirà lui e la lettera che ha portato . Ha portato anche una cesta . " " Ah ! " , fece il marchese accigliandosi . " Lettera e cesta sono nel ripostiglio . " Il marchese rispose con una spallucciata . " Se vi pregassi ... " , disse la marchesa quasi balbettando dalla commozione . E arrestatasi un istante , riprese subito : " Sono una sciocca ! ... Non voglio procurarmi un rifiuto ! " Scoppiò in pianto dirotto . " Zòsima ! ... Zòsima ! Che cosa è accaduto ! ... Non mi nascondete nulla ! " , esclamò stupito il marchese . " Voi , voi mi nascondete qualche cosa ! " , ella rispose tra i singhiozzi . Si sollevò , si mise a sedere sul letto , e frenando il pianto , ripeté : " Sì , sì ! Voi mi nascondete qualche cosa ! ... Mi trattate da moglie forse ? Neppure da amica ! A un ' amica spesso si confida tutto , si chiedono conforti o consigli . Ma io qui sono una estranea che deve ignorare , che deve macerarsi il cuore nel buio . Oh , non parlo per me , non mi curo soltanto di me . Anche voi soffrite ; lo veggo ! Non state continuamente in guardia ? Ogni mia domanda , anzi , ogni mia parola non vi mettono in sospetto ? Credete che non me ne sia accorta ? Da un pezzo ! Se non vi volessi bene , non baderei a niente . Se non vi volessi bene , non mi torturerei pensando e ripensando : " È per cagione mia ? In che ho potuto dispiacergli ? " . Involontariamente , se mai ; dovreste dirmelo pure ... Non ho voluto ingannarvi , io . Siete venuto voi a cercarmi , quando già non m ' illudevo più , non speravo più ... " . " Oh , marchesa ! Oh , Zòsima ! " " Chiamatemi Zòsima ! Marchesa di Roccaverdina non son potuta divenire finora ! " " Non dite così ! " " Debbo dirlo per forza ! ... Vorreste darmi a credere , per esempio , che la notizia di quella cesta e di quella lettera non vi ha prodotto nessuna impressione ? Quale , non so . Avete alzato le spalle ; ma questo non prova nulla ; non rivela quel che avete pensato , né quel che pensate in questo momento ... Chiamate Maria , fatevi dare la lettera ... Conterrà forse cose che potrebbero farvi molto piacere ... commuovervi , distrarvi dal presente che sembra vi pesi ... Se io fossi un ostacolo ... Oh ! io sono un fuscellino che potere cacciar via con un soffio ! ... Voi lo sapete ... Voi lo sapete ! " La voce , vibrata un momento con dolorosa ironia , e poi diventata tremula , incerta , le si era affievolita tra i singhiozzi di nuovo irrompenti ; e le ultime parole le erano uscite dalle labbra soffocate dallo scoppio di pianto che l ' accasciava sui guanciali , con la faccia nascosta tra le mani . " Ma ditemi la verità ! Che cosa vi hanno insinuato ? Ditemi la verità ! " Il marchese non sapeva persuadersi che unicamente la cesta e la lettera avessero prodotto quell ' esplosione di gelosia , quel grido d ' anima trambasciata ! Immaginava che , nella sua assenza , fosse dovuto accadere qualche cosa di inatteso , di grave , e per ciò insisteva a ripetere : " Ditemi la verità ! Ditemi la verità ! " . Stringendosi forte la fronte con le mani convulse era andato premurosamente a mettere il paletto all ' uscio , per impedire che Maria - non ancora abituata a picchiare prima di introdursi in una stanza - entrasse all ' improvviso ; e tornato davanti al letto , premendo con una mano carezzevolmente la testa della marchesa , la supplicava , sottovoce , di frenarsi , di tranquillarsi . " Siete eccitata ... Forse avete la febbre ... Voi un ostacolo ? Come avete potuto pronunziare questa parola ? Ostacolo a che ? ... Oh , non voglio farvi l ' offesa di credervi gelosa di un ' ombra ; sarebbe indegno di voi ... Mi giudicate male . Quella cesta ? ... La farò buttar via , con tutto quel che contiene . Quella lettera ? ... Non la leggerò , la getterò nel fuoco senza aprirla . Dovreste leggerla voi , per disingannarvi ... Che cosa potrei nascondervi ? La mia vita trascorre sotto i vostri occhi ... Non sono galante , lo so ; sono anzi rozzo di maniere . Marchese contadino mi chiamava una volta lo zio don Tindaro ; e me ne glorio , ve lo confesso . Avrei potuto vivere in ozio come tant ' altri , meglio di tant ' altri ... Avete veduto ; ho rifiutato di essere Sindaco , per continuare a fare il contadino . Il cugino Pergola mi tiene il broncio ; il dottor Meccio sparla di me in Casino , nelle farmacie , dovunque ; mi ha fin chiamato : " Fantoccio di cencio ! Pulcinella ! " . Che me n ' importa ? Ma voi , voi , Zòsima , non dovreste giudicarmi come lo zio don Tindaro , come il cugino Pergola , come il dottor Meccio ! ... Sì , ho preoccupazioni ... di interessi ... Sono cose che non vi riguardano ... Si accomoderanno . Forse io do troppa importanza a certe difficoltà , a certi incidenti ... Me lo ripeteva , giorni addietro , don Aquilante ... Ma neppur lui mi capisce . Ormai la mia vita è così ; non posso stare inoperoso , non posso arrestarmi ... Se verrà un figlio - e spero che verrà - non dovrà dire che suo padre è stato un fannullone , superbo soltanto del suo titolo di marchese . E se vorrà essere un marchese contadino , come me , se vorrà fare tutt ' altro ... non potrà dire che io abbia offuscato il nome dei Roccaverdina ; non potrà dire ... " Parlando , parlando , con foga che maravigliava lui stesso , il marchese sentiva di divagare , di fare uno sforzo per lottare contro la terribile fatalità che si rinnovellava quando già gli era sembrata per lo meno respinta assai lontano ; che per bocca altrui ( come quello stesso giorno a Margitello , o per mezzo della sua coscienza , allorché egli aveva creduto di poter sfuggire all ' ossessione del ricordo immergendosi nelle lotte municipali , negli affari , mutando condizioni di vita ) veniva a sconvolgerlo , a turbarlo ! ... Il tempo , le circostanze , non valevano dunque niente ? ... E la sua voce si addolciva , intenerita dal pensiero che quella dolce creatura , singhiozzante sui guanciali perché gli voleva bene , non chiedeva infine altra ricompensa all ' infuori di un po ' di affetto , d ' una buona parola , di un gesto di carezza ; poco , quasi niente ! ... Ah ! C ' era qualcosa che gli aggelava il cuore , che gli irrigidiva la lingua , che rendeva duri i suoi modi , proprio nel punto ch ' egli stava per manifestarsi veramente qual era ... l ' opposto di quello poi che appariva per la parola interdetta , per la carezza vietata ... E Zòsima doveva per ciò credere ch ' egli non si accorgesse di nulla , che rimanesse indifferente alle sue smanie , alle sue torture , e che il passato ... Ah , se Zòsima avesse potuto sapere com ' egli imprecava ogni giorno contro di esso ! ... Se avesse potuto sapere ! ... E intanto continuava a parlare , a parlare , senza notare che , di mano in mano , la sua voce diveniva meno dolce , meno dimessa , e la parola egualmente , anche per lo sforzo di pensare nello stesso tempo a cose diverse ; anche per lo sforzo maggiore , di resistere all ' improvvisa tentazione di gridare alla marchesa : " Vi spiegherò ... Vi dirò . Tutto vi dirò " , tentazione che cercava di sostituirgli su le labbra queste alle altre parole che non spiegavano e non rivelavano nulla . " Sentite , Zòsima ! ... Ascoltatemi bene . Io non posso vedervi piangere , non voglio vedervi piangere più ! Mai più , mai più non voglio vedervi piangere . Siete la marchesa di Roccaverdina ... Siate fiera e orgogliosa come sono io . E non mi dite mai più , mai più , che dubitate di me , che non vi sentite amata ; mi fate offesa grave ; non la tollero ... La gelosia è da donnicciuola . La gelosia del passato è peggio che da donnicciuola ... Io ho bisogno di tranquillità , di pace ; per ciò sono venuto a cercarvi . Vi ho stimata degna di questa casa , e non credo di essermi ingannato ... Capisco che non state bene ; forse avete la febbre ... Domani manderò a chiamare il dottore ... e vostra madre che è donna di molto senno e saprà consigliarvi bene , ne sono certo ... Ma voi non avete bisogno che altri vi consigli , all ' infuori di me . Dovete avere fiducia in me ... E questa sia l ' ultima volta che noi ragioniamo intorno a un argomento così dispiacevole . Se mi volete bene , sarà così ! Se non volete contristarmi , sarà così ! " La sua voce era divenuta all ' ultimo talmente severa che la marchesa , quasi intimidita , aveva cessato di piangere ; e seguitolo un po ' con gli occhi , mentre a testa bassa , con la fronte corrugata e le mani dietro la schiena andava su e giù , davanti al letto , da un punto all ' altro della camera , non poté fare a meno di accennargli di accostarsi . " Perdonatemi ! " , gli disse . " Mai più ! Mai più ! " " Vedremo " , rispose il marchese seccamente . XXXII . Don Aquilante , venuto per parlargli delle minacciate procedure del Banco di Sicilia , si era sentito interrompere dal marchese con l ' inattesa domanda : " Lo avete più riveduto ? " . " Chi ? " " Lui ! ... E quell ' altro ? " Parlava basso , quasi avesse paura di essere udito da qualcuno ; ed erano loro due soli nello studio , e l ' uscio era chiuso . E dicendo : lui e quell ' altro , ammiccava strizzando un occhio . A don Aquilante parve molto curioso che il marchese avesse voglia di scherzare sul punto di ragionare di affari seri ; pure rispose : " Non me ne sono più occupato . Ma di questo riparleremo un ' altra volta ; per ora pensiamo al Banco di Sicilia " . " Sì , pensiamo al Banco di Sicilia ... Pensateci bene " , soggiunse il marchese . E rimase assorto , con gli sguardi fissi nel vuoto . Don Aquilante lo guardò stupito . " Vi sentite male ? " , gli domandò esitante . " Chi ve lo ha detto ? " , fece il marchese riscotendosi . " Ho un chiodo , qui , proprio nel centro della fronte . Passerà . Non dormo da parecchie notti , come se mi tenessero due dita appuntate su le palpebre per impedire che si chiudano . " " Tornerò domani ; sarà meglio . " " Sarà meglio " , replicò il marchese distrattamente . Don Aquilante uscì dallo studio scotendo la testa . Passando davanti a l ' uscio del salotto , si sentì chiamare : " Avvocato ! " . " Oh , signora marchesa !..." " Andate già via ? Sedete . " " Tornerò domani . Il marchese è un po ' sofferente , dice . " "Infatti..." " Si strapazza troppo ... " " Io non oso neppur domandargli come sta ; s ' irrita , non risponde . " " Effetto dell 'insonnia." " E della debolezza ; mangia così poco da qualche giorno ! Sono impensierita . Sta chiuso nello studio , rovistando carte ... La vostra visita , scusate , non mi rassicura . Affari che vanno male , forse ? " " Li ha un po ' trascurati . I tempi sono duri ; e il marchese non è abituato a contare i quattrini che spende . Quella benedetta Società Agricola ne ha ingoiati molti . Se mi avesse dato retta ! Io so come vanno , disgraziatamente , queste cose tra noi . Il marchese però vuol sempre fare di sua testa !..." " Non si tratta di case gravi , spero . " " Ma che possono diventare gravi , se non si ripara con prontezza . La storia della palla di neve ; rotola , rotola e s ' ingrossa e si riduce valanga . " " Dev ' essere preoccupato di questo ... " " Non c ' è motivo per ora . " " Lo sa egli ? Ve lo domando perché , ripeto , il suo contegno m ' impensierisce . Non l ' ho mai visto così concentrato , così silenzioso ! Da ieri , ha detto appena una ventina di parole ; e ho dovuto strappargliele di bocca . " " È solido , ha salute di ferro ; potete stare tranquilla intorno a questo punto . Figuratevi ! Aveva cominciato a scherzare con me , al suo solito , ma era uno sforzo . " " Ieri non ha voluto vedere lo zio Tindaro venuto a trovarlo . " " Sono stati sempre un po ' in urto . Anche lui , con quelle sue antichità ! " " Da che il marchese gli ha permesso di scavare a Casalicchio , oh ! ... nepote mio , qua ! nepote mio , là ! Ieri appunto veniva per regalargli una statuina di terracotta trovata negli scavi la settimana scorsa . Guardate , quella lì ; io non me ne intendo . A sentire lo zio Tindaro , vale un tesoro . " " Bella e ben conservata . Cerere ; si capisce dal mazzo di spighe che porta in braccio . " " E il marchese intanto , quando gliela mostrai , mi rispose : " Buttatela via ! Volete giocare con la bambola ? Mio zio è pazzo "." Don Aquilante sorrise . " Che vi ha detto ? Che si sente ? " , domandò la marchesa . " Un po ' di mal di capo , niente altro . " Da quattro giorni , il contegno del marchese era così strano , che Zòsima non sapeva che cosa pensare o fare . Ella aveva promesso : " Mai più ! Mai più ! " , e temeva che le sue parole non provocassero qualche scena violenta come l ' altra volta . Chi sa ? Forse egli intendeva di metterla al cimento . E questo dubbio la rendeva timida , riguardosa in ogni atto , in ogni parola . Il massaio di Margitello aveva chiesto ordini intorno a certi lavori da intraprendere . Doveva attendere il padrone ? Fare di suo capo ? E il marchese era entrato in furore appena Titta aveva aperto bocca : " Dice il massaio ... " . " Bestia tu e lui ! Bestie ! Bestie ! Bestie ! Dovrei mandarvi via ! Bestioni ! " E , chiusosi nello studio , sbatacchiando con impeto l ' uscio , aveva continuato a gridare ancora : " Bestie ! Bestie ! " , con quel vocione che in casa non si faceva udire così forte da un pezzo . A cena , quella sera , mangiò poco e mala voglia . " Questa ... so che vi piace " , disse la marchesa mettendogli nel piatto un ' ala di pollo arrosto . " Via , imboccatemi , come un bambino ! " , esclamò il marchese con tono sarcastico . E allontanò il piatto , sdegnosamente . Era pallido , con gli occhi torvi , che sembrava guardassero senza vedere , anche quando si fissavano intensamente su qualche punto , su un oggetto , in viso a una persona , come faceva in quel momento . Allora la marchesa , turbata da quegli sguardi , ebbe l ' impulso di dirgli : " Voi non state bene , Antonio ... Che vi sentite ? " . " È vero " , egli rispose docilmente , " non sto bene ... Non mi fa star bene ! ... Non vuole che io stia più bene !..." " Chi ? Chi non vuole ?..." " Ah ! Nessuno , nessuno ! ... Questo chiodo qui ! " E fece atto di strappare stizzosamente con la mano il chiodo che si sentiva conficcato nella fronte . " Mettetevi a letto ; il riposo vi gioverà " , soggiunse la marchesa . " Andiamo , andiamo a letto ... Venite a letto anche voi . " Si era rincantucciato con le ginocchia piegate , quasi raggomitolato , con le mani davanti agli occhi , dopo essersi lasciato insolitamente aiutare a spogliarsi dalla marchesa ; e parve che si fosse subito addormentato . Ella stette a osservarlo , col cuore gonfio dal tristo presentimento di grave malattia . E pel timore che , entrando nel letto anche lei , non le accadesse di svegliarlo , si sedette su la seggiola dappiè , attendendo . Pregava mentalmente , e sussultava ogni volta che il marchese riprendeva a mugolare nel sonno parole incomprensibili . In un momento di calma del dormente , ella andò di là , e ordinò a Titta che prevenisse il dottore per domattina e avvertisse anche la signora Mugnos . " Sta male il padrone ? " , fece Titta . " È un po ' indisposto . Dite così alla mamma . " E più tardi , ordinato a Maria di andare a letto , si era affrettata a tornare in camera . " No , no ... Non lo fate entrare ! ... Chiudete bene l ' uscio ! " , balbettò il marchese . " Venite qui , davanti a la sponda ; così non potrà tenermi le dita su le palpebre per non farmi dormire ... A voi non può nuocere ... Non siete stata voi !..." Con gli occhi sbarrati , le mani brancolanti e un tremito per tutta la persona e nella voce , il marchese si agitava sotto le coperte , voltandosi inquietamente da un fianco all ' altro , alzando la testa dai guanciali per rivolgere attorno sguardi di sospetto e di terrore , fissando la marchesa quasi volesse interrogarla e non osasse . Ella non sapeva che cosa dirgli , un po ' impaurita da quelle parole di delirio che il marchese tornava a ripetere ; e gli riaggiustava le coperte , cercando di impedire così gli scomposti movimenti di smania con cui egli accompagnava le parole . " È andato via ! Va , viene ... Don Aquilante dovrebbe scacciarlo ... " " Glielo dirò ... Lo scaccerà " , rispose la marchesa per secondarlo ed acchetarlo . Tacque , senza però levarle i sospettosi sguardi di addosso , e a bassa voce , cautamente , riprendeva : " Nessuno mi ha visto ... Con quel gran vento ! ... Non c ' era anima viva per le vie ... E , infine ... un confessore ha la bocca sigillata ... È vero ! " . " Senza dubbio . " " E , infine ... i morti non parlano ... È vero ? Era giallo nel cataletto , con gli occhi chiusi , la bocca chiusa , le mani incrociate . Come si chiamava ! ... Ah ! Don Silvio ... " Che significavano quei ragionamenti ? La marchesa non capiva a quali circostanze accennassero ; essi intanto le facevano intravedere qualche trista cosa , nel buio ; e avrebbe voluto dissiparlo , spinta da penosa curiosità . Ma il marchese già taceva di nuovo o balbettava parole che non potevano avere nessun senso per lei : " Sì , hanno giurato ? ... Perché hanno giurato ? Volevano ridersi di me ? " . Tornava ad agitarsi , a smaniare , a sconvolgere le coperte . Una sconcia parola gli uscì di bocca . Non poteva essere rivolta a lei . Egli la ripeté con accento incalzante , quasi la sputasse in faccia a una donna lontana ; si capiva dall ' espressione e dal gesto ... La marchesa ebbe una stretta al cuore . L ' idea della malìa , che l ' aveva sconvolta il giorno in cui erano arrivate la cesta e la lettera della Solmo , le si riaffacciò alla mente , atterrendola . Ne vedeva già gli effetti ? E diè un grido , chiamando : " Maria ! Titta ! " , allo sbalzo del marchese che , saltato giù dal letto , cominciava frettolosamente a rivestirsi . Aperse l ' uscio , chiamando più forte finché non sentì rispondere ; poi , vincendo la paura che l ' atto del marchese le ispirava , tentò di impedirgli che finisse di vestirsi . " Antonio ! Marchese ! " , pregava afferrandolo per le braccia , incurante delle rudi scosse con cui egli la respingeva . Ritto , con le labbra serrate , e gli occhi aggrottati , il marchese respingeva più vigorosamente i tentativi di Maria e di Titta accorsi mezzi vestiti in aiuto della padrona . " Delira ... È la febbre ... " , ella spiegava . Maria era stata rovesciata su la sponda del letto dal vigoroso movimento d ' un braccio del marchese , e Titta , stordito da un manrovescio , non osava più di accostarglisi . " Antonio ! Antonio ! ... Per carità ! " , supplicava la marchesa . Egli la guardava intento ad abbottonarsi il panciotto , e non mostrava di riconoscerla . E appena ebbe finito di infilarsi la giacchetta , scostò la marchesa davanti a sé con gesto violento , e uscì di camera , facendo sbattere al muro Titta che cercava di trattenerlo . " Oh Dio ! Che fare ? Dove va ? ... Chiamate gente ! Titta , chiamate gente ! " Nella gran confusione , non sapevano dove rintracciarlo ; Titta , col lume in mano , la marchesa dietro e Maria che invocava : " O Bella Madre Santissima ! " , e non sapeva dir altro . " Chiamate gente , Titta ! " , insisteva la marchesa . Visto aperto l ' uscio dell ' anticamera , Titta si affacciò sul pianerottolo della scala ... " Ha preso il fucile ! Ah , Madonna ! " , egli esclamò . " Va fuori ! " E tutti e tre furono su la via , gridando , correndogli dietro , quasi senza sapere quel che facessero . Egli scendeva affrettatamente per la strada sotto il Castello , sordo agli appelli della marchesa e di Titta , col fucile a bandoliera . " Vado io solo ... Voscenza torni a casa ... Ecco gente ! " Tre contadini erano accorsi alle grida . " La febbre ... Il delirio ! ... Raggiungetelo ! ... Fermatelo ! " Alla Cappelletta , la marchesa si abbandonava , singhiozzante e sfinita dalla corsa , tra le braccia di Maria ; non avevano potuto raggiungerlo . Per alcuni istanti la marchesa poté udire la voce di Titta che gridava : " Signor marchese ! Eccellenza ! " , e il rumore dei passi dei contadini che correvano assieme con lui ; poi , nell ' oscurità , udì soltanto lo stridere delle ruote di carretto che saliva lentamente per lo stradone ; e l ' abbaio di un cane . XXXIII . La mattina , tutta Ràbbato già sapeva la notizia dell ' improvvisa pazzia del marchese . " Ma come ? Ma come ? " Lo zio don Tindaro era accorso tardi ; nessuno aveva pensato di farlo avvertire ; e per strada parecchi lo avevano fermato , chiedendo particolari - se ne dicevano tante ! - meravigliandosi che il cavaliere dichiarasse di non saper niente e di accorrere appunto per persuadersi - gli pareva impossibile ! Uno così equilibrato come il marchese suo nepote ! - se si trattasse di delirio febbrile o di vera pazzia . All ' ultimo , nel piano di Sant ' Isidoro , gli era andato incontro il notaio Mazza : " È vero ? Che disgrazia ! " . " Ne so meno di voi . Io abito , per dir così , all ' altro polo . Voglio prima vedere coi miei occhi . " " Ha tentato di ammazzare la marchesa ... " " Ah ! Questa poi !..." " Scambiandola per la Solmo ... Fuoco che è covato sotto cenere . " " Eh , via ! Il canonico Cipolla ne ha detta una più stupida : " La colpa è di don Aquilante che gli ha sconvolto il cervello con lo spiritismo , facendogli evocare Rocco Criscione ! " " " Può anche darsi , cavaliere ! Può anche darsi ! Infatti pare che il marchese si accusi di averlo ammazzato lui ... " " Nel delirio , giacché io credo che sia un caso di febbre maligna , si dicono tante stramberie ! " " Dio volesse , caro cavaliere ! ... Ma i contadini che lo hanno raggiunto , con Titta il cocchiere , nella carraia di Margitello ... " " Nella carraia di Margitello ? " " Già ! È scappato di casa , col fucile ... Ma dunque non sapete proprio nulla ! E laggiù , tra la siepe di fichi d ' India ha sparato , nel punto preciso dove fu ammazzato Rocco Criscione , gridando : " Cane traditore ! ... Avevi giurato ! Cane traditore ! " . Miracolo che ora non abbia colpito Titta ! Hanno dovuto imbavagliarlo , togliendosi le giacche di dosso - non avevano altro - per impedirgli di farsi male . Lo spiritismo ? Può darsi benissimo ! ... E vedrete che don Aquilante finirà pazzo anche lui ! " " Mi par di sognare ! " " Povera marchesa ! Nemmeno un anno di felicità ! " Avevano dovuto picchiare più volte prima che venissero ad aprire il portoncino , chiuso perché la folla dei curiosi non invadesse la casa . " Ma come ? Ma come ? " , ripeteva don Tindaro , nel salotto dove la marchesa era svenuta per la terza volta quando egli vi entrava assieme col notaio . Fra tante persone , nessuno gli dava retta . La signora Mugnos e Cristina , aiutate dal cavalier Pergola , portavano in camera la marchesa che sembrava un cadavere , con le braccia penzoloni , gli occhi chiusi , bianca bianca in viso . " Ma come ? Ma come ? ... Dottore ! " " È di là , nello studio " , rispose il dottor Meccio . " Pazzia furiosa ! Vi ricordate , notaio , in Casino , quella volta ? Eh ? Eh ? Che ne dite ora ? " E seguì le donne in camera per soccorrere la svenuta . Dal corridoio , don Tindaro e il notaio udivano gli urli del marchese , quantunque l ' uscio dello studio fosse chiuso ; il cavalier Pergola li aveva raggiunti . " Ci sarebbe voluta la camicia di forza ! ... Ma in questo porco paese dove trovarla ? ... Abbiamo dovuto legarlo su una seggiola a bracciuoli ... mani e piedi ! Chi poteva mai supporre ... ! " Lo zio don Tindaro non osava d ' inoltrarsi , inorridito dalla vista dell ' infelice marchese che si dibatteva urlando scomposte parole , con la bava alla bocca , i capelli in disordine , agitando qua e là la testa , stralunando gli occhi , quasi irriconoscibile ! Solide corde lo tenevano fermo su la seggiola , e Titta e mastro Vito Noccia , il calzolaio , reggevano dai lati la seggiola che scricchiolava , asciugando di tratto in tratto la bava che dalla bocca colava sul mento e sul petto del demente . " Ma come ? ... Ma come ? " " All ' improvviso ! " , spiegava il cavalier Pergola . " Da più giorni si lagnava di una trafittura al cervello , di un chiodo , diceva , conficcato nella fronte ... Il male ha lavorato , lavorato sottomano ... Ormai è certo ... " , riprese a un gesto interrogativo del suocero . " Lo ha ammazzato lui , per gelosia !..." " Inesplicabile ! " , esclamò il notaio Mazza . " Anzi , ora tutto diventa chiaro " , riprese il cavalier Pergola . E stettero un pezzo muti , a guardare il marchese che non cessava un minuto di agitare la testa , di stravolgere gli occhi , urlando con una specie di ritmo : " Ah ! Ah ! ... Oh ! Oh ! " , mandando bava dalla bocca , intramezzando agli urli parole che rivelavano le rapide allucinazioni della mente sconvolta : " Eccolo ! Eccolo ! ... Mandatelo via ! ... Ah ! Ah ! Oh ! Oh ! ... Zitto ! Siete confessore ! ... Voi non potete parlare ! Siete morto ! ... Non potete parlare ... Nessuno deve parlare ! Ah ! Ah ! Oh ! Oh ! " . " Sempre così ! " , disse Titta stralunato . " Sempre così ! " , confermò mastro Vito . " E una settimana fa , passando davanti a la mia bottega qui vicino si era fermato su la soglia . " Bravo ! Di buon ' ora al lavoro , mastro Vito . " " Se non si lavora non si mangia , eccellenza ! " Ah Signore ! Che miseria siamo ! " E mentre , non ostante la terribile rivelazione che faceva compiangere il povero Neli Casaccio condannato a torto e morto in carcere , la gente da due giorni s ' impietosiva in vario modo della pazzia del marchese , soltanto Zòsima rimaneva inesorabile , inflessibile , sorda a ogni ragione . " No , mamma , non posso perdonare ! ... È stata un ' infamia , una grande infamia ! ... Non capisci , dunque ? L ' ha amata fino a diventare assassino per essa ! ... Te lo dicevo ! Io non sono mai stata niente , oh niente ! per lui . " " Ma che si dirà di te ? " " Che m ' importa di quel che si dirà ? Voglio andar via ! Non voglio restare un altro solo giorno in questa sua casa ... Mi fa orrore ! " " Anche questa è pazzia ! Sei la moglie . Ora egli è un infelice , un malato ... " " Ha tanti parenti , ci pensino loro ! Qui c ' è la maledizione ! Mi sento morire ! Mi vuoi morta dunque ? " " Oh , Zòsima ! ... Gesù Cristo ci comanda di perdonare ai nostri nemici . " " Sta ' zitta tu ! ... Non puoi intendere tu ! " , aveva risposto sdegnosamente alla sorella . " Se non mi volete in casa vostra ... " " Figlia mia , che dici mai ? " " Fino a diventare assassino ... per quella ! " Non sapeva darsene pace . Il suo cuore traboccava di odio , quanto aveva traboccato di amore fino a pochi giorni addietro . Il sangue le si era cangiato in fiele . Ah ! ora ella doveva , con più ragione , invidiare colei che poteva insuperbirsi apprendendo di essere stata amata tanto ! Si sentiva umiliata , ferita mortalmente nella più delicata parte di se stessa , in quel legittimo orgoglio di donna che si era formata un culto della sua prima ed unica passione , e aveva sofferto in silenzio , nascostamente , senza illusioni e senza speranze , tanti anni ! Perché non aveva dato ascolto all ' ammonimento delle sue esitanze ? Perché si era lasciata indurre dalla baronessa e dalla madre ? Non sarebbe stata , com ' era stata , marchesa di Roccaverdina di nome soltanto ! Nulla , nulla poteva più compensarla , consolarla ! E doveva fingere , per l ' occhio della gente ? Sentirsi compassionare ? Oh , chi sa quante in quel momento ridevano di lei ! Tutte coloro che avrebbero voluto essere al posto di lei ; parecchie , lo sapeva ! No , no ! Ormai era finita ! Se il marchese fosse guarito , non guarirebbe egualmente l ' atroce piaga che le si era aperta nel cuore ! Giorni fa , poteva confortarsi , lasciarsi lusingare dalle buone parole , dalle apparenze ; ora , impossibile ! Doveva stimarsi un ' estranea in quella casa che neppure la sua presenza di moglie legittima aveva potuto ribenedire ... Mamma Grazia , povera vecchia , s ' era ingannata ! E , ferma nella risoluzione di andar via , rispondeva : " Questa sera , tardi , quando nessuno potrà accorgersene , con le sole vesti che ho indosso ! ... È inutile , mamma , non potrai persuadermi ! " . " Se tu lo vedessi , ne avresti pietà ! " " Dio è giusto ! È la mano di Dio che lo punisce ! " " Castigherà anche te che non avrai fatto il tuo dovere ... Non ti riconosco , Zòsima ! Tu , così buona ! " " Mi ha resa cattiva lui ; mi ha pervertita lui ! Mi ha fatto diventare una creatura senza cuore ! Peggio per lui ! " La signora Mugnos , addoloratissima di quest ' altra pazzia ( tornava a qualificare per tale l ' ostinazione della figlia ) , aveva voluto parlarne allo zio don Tindaro e al cavalier Pergola . Il vecchio rispose crudamente : " Lo ringrazia così del bene che le ha fatto ? " . Il cavalier Pergola alzò le spalle , borbottò una bestemmia e domandò : " La casa , in mano di chi l ' abbandona la casa ? " . " N ' esce come vi è entrata ! " , replicò fieramente la signora , che in quel punto sentì ribollirsi in petto tutto l ' orgoglio delle nobili famiglie Mugnos e De Marco - ella era una De Marco da ragazza - delle quali portava il nome . Ciò non ostante , tornò ad insistere presso la figlia : " Rifletti bene ! Hai tante responsabilità ! " . " Ho riflettuto abbastanza ! " , rispose Zòsima . " Consigliati col tuo confessore ! " " In questo momento non posso ascoltar altro che il mio cuore . Non voglio essere un ' ipocrita ; sarebbe un ' indegnità ... Oh , mamma ! " E vestita di scuro , quasi da vedova , sotto lo scialle nero che le copriva la fronte , a sera avanzata ella scendeva assieme con la mamma sorretta al braccio della sorella , la vecchia scala dell ' atrio , e usciva nel vicolo buio sotto il palazzo Roccaverdina . Aveva voluto evitare di attraversare il corridoio e di passare davanti a l ' uscio dello studio dove il marchese urlava giorno e notte da quattro giorni - assistito da Titta e da mastro Vito che si davano lo scambio - agitandosi su la sedia a bracciuoli , senza che mai il nome di Zòsima gli fosse venuto alle labbra . Lo zio don Tindaro e il cavalier Pergola entravano , a intervalli , dal demente che non li riconosceva , e ne uscivano atterriti . Ora , invece del dottor Meccio , accorso il primo giorno più per maligna soddisfazione che per zelo , lo visitava il dottor La Greca , medico di famiglia , soprannominato il Dottorino perché piccolo e smilzo di persona . Alle corde egli aveva fatto sostituire larghe fasce , fino a che non fossero arrivati la camicia di forza e l ' apparecchio per le docce mandati a comprare a Catania . Con lui si poteva ragionare . Invece quel clericalaccio di San Spiridione aveva fatto andare su le furie il cavalier Pergola , ripetendogli più volte : " Caro cavaliere , qui si vede la mano di Dio ! " . " E la zia Mariangela dunque , che riammattiva a ogni gravidanza ? E bestemmiava e imprecava , mentre quando ritornava in senno era la più buona e onesta donna ? E gli altri pazzi ? La mano di Dio ! Esquilibri di nervi , sconvolgimento di cervello prodotto dal pensiero fisso , fisso sempre su la stessa idea . " Il dottor La Greca andava di accordo con lui . E se quel fanatico di don Aquilante aveva davvero iniziato il marchese nelle pratiche spiritiche , ce n ' era d ' avanzo per spiegarsi perfettamente quel che avevano sotto gli occhi . Gli ospedali di Parigi , di Londra , di Nuova York - egli affermava - rigurgitavano di spiritisti ammattiti , uomini e donne . Per ciò il cavaliere aveva fatto capire all ' avvocato di non farsi più vedere in casa Roccaverdina . " Insomma , dottore , non si può far nulla ? Dobbiamo stare a guardare ? " Lo zio don Tindaro avrebbe voluto ordinazioni di rimedi , tentativi almeno . Gli urli del marchese lo straziavano ; e si desolava alla risposta del dottore : " È assai se riusciamo a farlo mangiare ! " . Dovevano imboccarlo , indurlo a inghiottire con minacce , ingozzarlo talvolta come una bestia . Opponeva resistenza , serrava i denti , agitava furiosamente la testa - " Oh ! Oh ! Ah ! Ah ! " - e il ritmo di questi urli si udiva fin dalla spianata del Castello , ora che il dottore aveva fatto trasportare il marchese in una stanza più larga e più ariosa , dove si era potuto rizzare comodamente l ' apparecchio per la doccia , arrivato il giorno avanti . Steso sul letto , con la camicia di forza , il demente sembrava avesse intervalli di calma , allorché con gli occhi sbarrati , fissi in qualcuna delle sue continue allucinazioni , borbottava accozzaglie di suoni che avrebbero voluto essere parole ; ma era calma illusoria . La forza dell ' allucinazione lo domava , travagliandolo internamente , ed egli usciva da quello stato scoppiando in urli più violenti , più forti , in esclamazioni di terrore : " Eccolo ! Eccolo ! ... Mandatelo via ! Ah ! Ah ! Oh ! Oh ! il Crocifisso ! ... Rimettetelo al suo posto , giù , nel mezzanino ! Oh ! Oh ! Ah ! Ah ! " . E i nomi di Rocco Criscione , di Neli Casaccio , di compare Santi Dimauro , facevano capire il tristo cumulo di impressioni che gli aveva sconvolto il cervello , dove la pazzia già si mutava in ebetismo , senza speranza di guarigione . Lo zio don Tindaro , per la sua età , non resisteva alla tortura del miserando spettacolo ; e il cavalier Pergola , rimasto in casa Roccaverdina , dopo quindici giorni non ne poteva più , anche perché doveva badare ai proprii affari , e per quelli del cugino non sapeva come regolarsi . La imperdonabile risoluzione della marchesa lo faceva uscire in escandescenze : " E si dicono cristiane ! E si confessano e ingoiano particole ! E ... ! E ... ! E ... ! " . La sfilata degli improperi non finiva più se qualcuno , venuto ad informarsi dello stato del marchese , tentava di scusare la povera signora che avea dovuto mettersi a letto appena giunta a casa , con febbre che durava ancora e faceva temere per la sua vita . " Qui , qui era il suo posto ! ... E quel che ho detto a voi glielo direi in faccia ! ... Voglio che lo sappia ! " Poteva durare più a lungo , così ? " Non durerà molto " , gli aveva risposto una sera il dottore . " L ' ebetismo si aggrava con terribile rapidità . " Ed egli e il dottore che stava per accomiatarsi , erano rimasti stupiti e quasi non credevano ai loro occhi , vedendo apparire su l ' uscio del salotto Agrippina Solmo , che Maria non era riuscita a far restare in anticamera . " Dov ' è ? ... Lasciatemelo vedere ! " Maria teneva ancora afferrata per la falda della mantellina quella sconosciuta , parsale pazza quando le aveva aperto la porta d ' entrata . " Dov ' è ? ... Me lo lascino vedere ... Per carità , cavaliere ! " E gli si era buttata ai piedi , ginocchioni . XXXIV . Il dottore si era lusingato che la vista di quella donna avesse potuto produrre qualche crisi nello stato del demente ; ma aveva dovuto disingannarsi . Il marchese , fissatala con quegli sguardi smarriti dove la pupilla sembrava già coperta da un leggero strato di polvere , era stato zitto alcuni istanti , concentrato , quasi frugasse in fondo alla memoria per trovarvi un lontano ricordo ; poi , indifferente , aveva ripreso il triste ritmo dei suoi gridi : " Ah ! Ah ! Oh ! Oh ! " , agitando la testa , lasciando colare dagli angoli della bocca la bava che Agrippina Solmo , pallida come una morta , coi neri capelli in disordine , buttata per terra la mantellina , si era messa ad asciugargli , senza una parola , senza una lagrima , con un pietoso stupore negli occhi che non si staccavano dal viso sfigurato del suo benefattore ; non lo chiamava altrimenti . Aveva pregato di restare là l ' intera nottata . E lo aveva vegliato ripulendogli le labbra , in piedi davanti al letto , non sentendo stanchezza , con un groppo di pianto che la soffocava e in certi momenti le annebbiava la vista , ma non giungeva a prorompere ; con le mani dolorosamente incrociate , e il petto ansante di angoscia a quel continuo agitare della testa con cui il marchese accompagnava gli " Ah ! Ah ! Oh ! Oh ! " quando le allucinazioni gli concedevano qualche ora di tregua . " Andate a riposarvi ; noi abbiamo dormito a bastanza " , le disse Titta rientrando nella camera verso l ' alba . " Ah , comare Pina ! Chi lo avrebbe mai sospettato ! " , esclamò mastro Vito , ancora un po ' imbarazzato dal sonno . " No ! Lasciatemi stare qui !...", ella rispondeva senza neppure voltarsi . " E a voi , chi è venuto a dirvelo fino a Modica ? " , domandò Titta . " Un signore di Spaccaforno ... Gliel ' aveva scritto un amico di qui . Die ' la notizia a mio marito ... E sono accorsa , con la morte nel cuore ... Due giorni di viaggio , con un garzone . Mi pareva di non arrivar mai ! " " Andate a riposarvi ... C ' è un letto nell ' altra stanza ... " " Lasciatemi stare qui , mastro Vito . " " Comare " , egli disse , esitante , " ora è inutile fingere ... Voi già lo sapevate ... di Rocco !..." " Ve lo giuro , mastro Vito ! Niente ! ... Neppure un sospetto ! ... Avevo anzi voluto andarmene da Ràbbato , per levarmegli di mezzo . Il marchese non voleva più vedermi , mi trattava male ... Che colpa ne avevo io ? Era stato lui ... Io avrei voluto morire qui , da serva , per gratitudine ... E sua zia pretendeva che avessi fatto ammazzare io Rocco Criscione ... per tornare col marchese e farmi sposare ! ... Il Signore non gliene chieda conto là dove si trova ! La colpa è dei suoi parenti , della baronessa soprattutto ... Ora non sarebbe in questo stato ! ... Che strazio , mastro Vito ! " " Potete vantarvelo ! ... Vi ha voluto bene ! " " È vero ! È vero ! " , ella rispose , scotendo tristamente la testa , asciugando la bava dell ' infelice che aveva ammazzato per gelosia di lei e che ora non la riconosceva più e smaniava : " Ah ! Ah ! Oh ! Oh ! " , tenuto stretto e immobile dalla camicia di forza . Vergine Santa , che pietà ! Il cavalier don Tindaro , la mattina , apprendendo dal genero l ' arrivo della Solmo , gli aveva detto : " Hai fatto male a farla entrare " . " Per dispetto della marchesa ! ... E poi , dove trovare in questo momento una persona più fidata ? Lo ha vegliato , sola , tutta la nottata . " " La marchesa può mandare a scacciarla . È lei la padrona . " " Ha perduto ogni suo diritto , abbandonando casa e marito . Io ammiro immensamente questa povera donna che ha fatto due giorni di strada , a cavallo , quasi senza fermarsi , soltanto per vederlo . Ieri sera , quando si è presentata e si è buttata ginocchioni , supplicante , io ... che non sono di cuore tenero ... io e il dottore ... eravamo commossi come due ragazzi . Non abbiamo saputo dirle : " Tornatevene donde siete venuta " . Sarebbe stata una gran crudeltà . " " Ma ora ... " " Ora , la lasceremo qui , fino a che non vengano a scacciarla via , se ne avranno il coraggio . È stata l ' amante ? E voi avete tali scrupoli ? " " Non li chiamare scrupoli ... Il marchese di Roccaverdina non deve morire con quella donna al capezzale ... Sarebbe uno scandalo ! " " Deve morire come un cane , alle mani di gente prezzolata , di Titta e di mastro Vito ! ... Questo , ah ! non vi sembra uno scandalo ! E poi dite che io sono uno scomunicato ! ... Ma c ' è da rinnegare cento Cristi vedendo simili cose !..." Tre giorni dopo , l ' ebetismo aveva fatto passi da gigante . Il marchese , liberato dalla camicia di forza , restava seduto su la seggiola a bracciuoli , cupo , silenzioso , con le mani sui ginocchi . Agrippina Solmo lo vestiva , gli lavava la faccia , lo pettinava , gli dava da mangiare , con cura materna . Certe volte , al suono della voce che lo chiamava : " Marchese ! Marchese ! " , che lo sgridava con dolcezza quando si ostinava a rifiutare il cibo , egli rivolgeva lentamente la testa verso di lei , la guardava sottocchi , con aria sospettosa , quasi quella voce ridestasse dentro di lui riminiscenze di lontane sensazioni , che però dileguavano rapidissime e lo facevano ricadere nella cupa immobilità per ore ed ore . E nella giornata gli si sedeva vicino ; e mentre l ' animalità di quel corpo sembrava di sentire qualche godimento pel tepore dell ' occhiata di sole che lo investiva presso al balcone , ella gli parlava piano , per sfogo , quantunque sapesse di non essere capita : " Perché ha fatto così , voscenza ? Perché non mi disse mai una parola ? ... Ah , se mi avesse detto : " Agrippina , bada ! " . Mezza parola sarebbe bastata ! Non era voscenza il padrone ? Che bisogno c ' era di ammazzare ? ... È stato il destino ! Chi credeva di far male ? Ah , Signore ! Ah Signore !..." . Ella si rallegrava di vederlo tranquillo , di non più udirlo gridare né smaniare . Le sembrava che questo fosse miglioramento . E rimaneva dolorosamente maravigliata che il dottore ogni volta venisse , guardasse , scotesse la testa e andasse via alzando le spalle , senza risponderle nemmeno quando gli domandava : " Va meglio , è vero ? Ora è docile come un agnellino " . Si sentiva però stringere il cuore vedendogli voltare e rivoltare lentamente le mani e osservarle a lungo e tastare le punte delle dita a una a una quasi volesse contarle , incurante della bava che riprendeva a colargli . Gliela asciugava col fazzoletto e ne seguiva ogni movimento della testa e degli occhi per scoprirvi qualche lampo di coscienza allorché gli ripeteva : " Sono io ! Agrippina Solmo ! Non mi riconosce , voscenza ? Sono venuta a posta ; non mi muoverò più di qui !..." . Poi , udendogli mugolare qualche parola , gli s ' inginocchiava davanti , prendendolo per le mani che brancicavano i calzoni , e tentava di farsi fissare da quegli occhi che parevano inerti . " Sono io ; Agrippina Solmo ! ... Faccia uno sforzo , voscenza ! Si ricordi , si ricordi ! ... Mi guardi in viso ! " Lo sollevava pel mento su cui la barba era già cresciuta ispida , pungente ; gli scansava dalla fronte i capelli cascatigli giù nel tenere sempre abbassata la testa come appesantita per la malattia del cervello ; e all ' ultimo , rizzatasi con scatto disperato , nascondeva la faccia tra le mani convulse , balbettando : " Che castigo , Signore ! Che castigo ! " . E intendeva di dire pure per sé , quasi gran parte della colpa fosse stata sua , se il marchese aveva ammazzato Rocco Criscione . Titta , di tratto in tratto , veniva a tenerle compagnia . " Voi non l ' avete visto nei primi giorni . Non si chetava un momento ! Sono stato tre giorni e tre notti senza chiudere occhio ! ... Faceva terrore . " " E la marchesa ? Con che cuore ha potuto abbandonarlo ? " " Ringraziate Iddio ! ... Se ci fosse stata lei , non sareste qui ... " La osservava . Era tuttavia bella , meglio della marchesa , con quel viso affilato , bianco come il latte e quegli occhi neri e quei folti capelli nerissimi , alta e snella . E parlando di lei con mastro Vito , Titta dichiarava che , secondo lui , la prima pazzia il marchese l ' aveva commessa dandola per moglie a Rocco che non se la meritava . " Non sapete il patto ? Non doveva toccarla neppure con un dito ... Per questo il marchese lo ha ammazzato . " " Aveva messo l ' esca accanto al fuoco ... Che avreste fatto voi ? " " Capriccio di gran signore ! ... A voi e a me non sarebbe passato per la testa quel patto . E n ' è andato di mezzo un innocente ! La marchesa non sa che la Solmo è qui . Verrebbe a cavarle gli occhi . Maria mi ha raccontato di averle sentito dire alla madre : " Non lo posso perdonare ! È diventato assassino per quella donna ! " . Ed ha voluto andarsene . " " Il marito è sempre marito ! In quello stato poi ! " " Dicono che ha rinunziato alla dote per mano di notaio ... Il marchese le aveva assegnato Poggiogrande . " " Per mano di notaio ? " " Ci credete voi ? Io vorrei sapere intanto chi comanderà qui e provvederà ai fatti miei . " Lo zio don Tindaro e il cavalier Pergola venivano tre , quattro volte nella giornata , in compagnia del dottor La Greca . " Ah dottore ! Non vuole mangiare più ! Serra i denti , si volta di là ; come fare ? " " Ci siamo ! " Il dottore non die ' altra risposta ; e Agrippina Solmo , che ne comprese il significato , si buttò su una seggiola , con le mani nei capelli , singhiozzando : " Figlio , figlio mio ! " . La desolata tenerezza di queste parole non commosse il vecchio zio del marchese , che le si avvicinò e la prese per un braccio , riguardosamente ma severo : " Dovete capirlo " , le disse , " non potete restare più qui . Mastro Vito , pensateci voi ... Poveretta ! " . Ella gli sfuggì per baciare e ribaciare quelle mani quasi inerti che avevano ammazzato per gelosia di lei ; e pareva volesse lasciarvi tutta l ' anima sua grata e orgogliosa di essere stata amata fino a quel punto dal marchese di Roccaverdina . " Figlio ! figlio mio ! " E si lasciò trascinar via da mastro Vito , senza opporre resistenza , umile , rassegnata com ' era stata sempre , convinta anche lei che non poteva restare più là , perché il suo destino aveva voluto così .
UN VAMPIRO ( CAPUANA LUIGI , 1906 )
Narrativa ,
a Cesare Lombroso Illustre amico , Quando , nello scorso aprile , veniva celebrato il suo giubileo scientifico , rivedendo le bozze di questo volumetto io pensavo di fargliene riverente omaggio per unire la mia fioca voce di novelliere alle unanimi acclamazioni degli Scienziati del mondo intero . E m ' induceva a questo non solamente l ' antica affettuosa venerazione , ma anche l ' idea che il soggetto delle due novelle qui riunite , avendo qualche relazione coi suoi ultimi spassionatissimi studi intorno ai fenomeni psichici , dei quali abbiamo ragionato in Roma ogni volta che ho avuto il piacere di rivederla , evitava all ' omaggio il difetto di una troppo grave stonatura . Lo accetti , Illustre Amico , con la sua solita bontà , e mi creda sempre suo aff.mo Luigi Capuana . Catania , 28 giugno 1906 UN VAMPIRO « No , non ridere ! » , esclamò Lelio Giorgi , interrompendosi . « Come vuoi che non rida ? » , rispose Mongeri . « Io non credo agli spiriti » . « Non ci credevo ... e non vorrei crederci neppur io » riprese Giorgi . « Vengo da te appunto per avere la spiegazione di fatti che possono distruggere la mia felicità , e che già turbano straordinariamente la mia ragione » . « Fatti ? ... Allucinazioni vuoi dire . Significa che sei malato e che hai bisogno di curarti . L ' allucinazione , sì , è un fatto anch ' essa ; ma quel che rappresenta non ha riscontro fuori di noi , nella realtà . È , per esprimermi alla meglio , una sensazione che va dall ' interno all ' esterno ; una specie di proiezione del nostro organismo . E così l ' occhio vede quel che realmente non vede ; l ' udito sente quel che realmente non sente . Sensazioni anteriori , accumulate spesso inconsapevolmente , si ridestano dentro di noi , si organizzano come avviene nei sogni . Perché ? In che modo ? Non lo sappiamo ancora ... E sogniamo ( è la giusta espressione ) a occhi aperti . Bisogna distinguere . Vi sono allucinazioni momentanee , rapidissime che non implicano nessun disordine organico o psichico . Ve ne sono persistenti , e allora ... Ma non è questo il tuo caso » . « Sì ; mio e di mia moglie ! » . « Non hai capito bene . Noi scienziati chiamiamo persistenti le allucinazioni dei pazzi . Non occorre , credo , che io mi spieghi con qualche esempio ... Il fatto poi che siete due a soffrire la stessa allucinazione , e nello stesso momento , è un semplice caso d ' induzione . Probabilmente sei tu che influisci sul sistema nervoso della tua signora » . « No ; prima è stata lei » . « Allora vuol dire che il tuo sistema nervoso è più debole o ha più facile ricettività ... Non arricciare il naso , poeta mio , sentendo questi vocabolacci che i vostri dizionari forse non registrano . Noi li troviamo comodi e ce ne serviamo » . « Se tu mi avessi lasciato parlare ... » . « Certe cose è meglio non rimescolarle . Vorresti una spiegazione dalla scienza ? Ebbene , in nome di essa , io ti rispondo che , per ora , non ha spiegazioni di sorta alcuna da darti . Siamo nel campo delle ipotesi . Ne facciamo una al giorno ; quella di oggi non è quella di ieri ; quella di domani non sarà quella di oggi . Siete curiosi voialtri artisti ! Quando vi giova , deridete la scienza , non valutate nel loro giusto valore i tentativi , gli studi , le ipotesi che pur servono a farla progredire ; poi , se si dà un caso che personalmente v ' interessa , pretendete che essa vi dia risposte chiare , precise , categoriche . Ci sono , pur troppo , scienziati che si prestano a questo gioco per convinzione o per vanità . Io non sono di questi . Vuoi che te la dica chiara e tonda ? La scienza è la più gran prova della nostra ignoranza . Per tranquillarti , ti ho parlato di allucinazioni , di induzione , di recettività ... Parole , caro mio ! Più studio e più mi sento preso dalla disperazione di sapere qualcosa di certo . Sembra fatto apposta ; quando gli scienziati già si rallegrano di aver constatato una legge , pàffete ! ecco un fatto , una scoperta che la butta giù con un manrovescio . Bisogna rassegnarsi . E tu lascia andare , quel che accade a te e alla tua signora è accaduto a tanti altri . Passerà . Che t ' importa di sapere perché e come sia avvenuto ? T ' inquietano forse i sogni ? » . « Se tu mi permettessi di parlare ... » . « Parla pure , giacché vuoi sfogarti ; ma ti dico anticipatamente che fai peggio . L ' unico modo di vincere certe impressioni è quello di distrarsi , di sovrapporre ad esse impressioni più forti , allontanandosi dai luoghi che probabilmente han contribuito a produrle . Un diavolo scaccia l ' altro : è proverbio sapientissimo » . « Lo abbiamo fatto ; è stato inutile . I primi fenomeni , le prime manifestazioni più evidenti sono avvenuti in campagna , nella nostra villa di Foscolara ... Siamo scappati via . Ma la stessa sera dell ' arrivo in città ... » . « È naturale . Che distrazione poteva darvi la vostra casa ? Dovevate viaggiare , far vita d ' albergo , un giorno qua , un giorno là ; andare attorno l ' intera giornata per chiese , monumenti , musei , teatri ; tornare all ' albergo a sera tardi , stanchi morti ... » . « Abbiamo fatto anche questo , ma ... » . « Voi due soli , m ' immagino . Dovevate cercare la compagnia di qualche amico , di una comitiva ... » . « Lo abbiamo fatto ; non è valso a niente » . « Chi sa che comitiva ! » . « Di gente allegra ... » . « Gente egoista vuol dire , e vi siete trovati isolatissimi in mezzo ad essa , capisco ... » . « Prendevamo anzi molta parte alla loro allegria , sinceramente , spensieratamente . Appena però ci trovavamo soli ... Non potevamo mica condurre la comitiva a dormire con noi ... » . « Ma dunque dormivate ? Ora non capisco più , se tu intendi parlare di allucinazioni o pure di sogni ... » . « E picchia con le allucinazioni , coi sogni ! Eravamo svegli , con tanto di occhi spalancati , nelle più limpide funzioni dei sensi e dello spirito , come in questo momento che vorrei ragionare con te e tu ti ostini a non volermi concedere .. » . « Tutto quel che vuoi » . « Vorrei almeno esporti i fatti » . « Li so , me li figuro ; i libri di scienza ne sono pieni zeppi . Potranno esservi diversità insignificanti nei minuti particolari ... Non contano . L ' essenziale natura del fenomeno non muta per ciò » . « Non vuoi darmi neppure la soddisfazione ... ? » . « Cento , non una , giacché ti fa piacere . Tu sei di coloro che amano di grogiolarsi nei dolori , quasi vogliano centellinarseli ... È stupido , scusa ! ... Ma se ti fa piacere ... » . « Francamente , mi sembra che tu abbia paura » . « Paura di che ? Sarebbe bella !...» . « Paura di dover mutare opinione . Hai detto : Io non credo agli spiriti . E se , dopo , fossi costretto a crederci ? » . « Ebbene , sì ; questo mi seccherebbe . Che vuoi ? Siamo così noi scienziati : siamo uomini , caro mio . Quando il nostro modo di vedere , di giudicare ha preso una piega , l ' intelletto si rifiuta fin di prestar fede ai sensi . Anche l ' intelligenza è affare di abitudine . Tu intanto mi metti con le spalle al muro . Sia . Sentiamo dunque questi famosi fatti » . «Oh!...», esclamò con un largo respiro Lelio Giorgi . « Già sai per quali tristi circostanze dovetti andarmene a cercar fortuna in America . I parenti di Luisa erano contrari alla nostra unione ; come tutti i parenti - e non dico che avessero torto - anch ' essi badavano , più che ad altro , alla situazione economica di colui che doveva essere il marito della loro figliuola . Non avevano fiducia nel mio ingegno ; diffidavano anzi della mia pretesa qualità di poeta . Quel volumetto di versi giovanili pubblicato allora , è stato la mia maggiore disgrazia . Non che pubblicati , non ne ho scritti più da quell ' anno in poi ; ma anche tu , poco fa , mi hai chiamato caro poeta ! L ' etichetta mi è rimasta appiccata addosso , quasi fosse stata scritta con inchiostro indelebile . Basta . Suol dirsi che c ' è un Dio per gli ubriachi e pei bambini . Bisognerebbe aggiungere : E talvolta anche pei poeti , giacché devo passare per poeta » . « Ecco come siete voialtri letterati ! Cominciamo sempre ab ovo ! » . « Non spazientirti . Ascolta . Durante la mia dimora di tre anni a Buenos Aires , non aveva più avuto nessuna notizia di Luisa . Piovutami dal cielo quell ' eredità di uno zio che non s ' era mai fatto vivo con me , tornai in Europa , corsi a Londra ... e con dugentomila lire di cartelle della Banca d ' Inghilterra volai qui ... dove mi attendeva il più doloroso disinganno . Luisa era sposa da sei mesi ! Ed io l ' amavo più di prima ! ... La povera creatura aveva dovuto cedere alle insistenti pressioni dei suoi . Ci mancò poco , te lo giuro , che non commettessi una pazzia . Questi particolari , vedrai , non sono superflui ... Commisi però la sciocchezza di scriverle una focosissima lettera di rimproveri , e di spedirglierla per posta . Non avevo previsto che potesse capitare in mano del marito . Il giorno dopo egli si presentò a casa mia . Compresi subito l ' enormità del mio atto e mi proposi di esser calmo . Era calmo anche lui . " Vengo a restituirle questa lettera " mi disse . " Ho aperto sbadatamente , non per indiscrezione , la busta che la conteneva ; ed è stato bene che sia accaduto così . Mi hanno assicurato che lei è un gentiluomo . Rispetto il suo dolore ; ma spero che lei non vorrà turbare inutilmente la pace di una famiglia . Se può fare lo sforzo di riflettere , si convincerà che nessuno ha voluto arrecarle del male volontariamente . Certe fatalità della vita non si sfuggono . Lei intende qual è ormai il suo dovere . Le dico intanto , senza spavalderia , che son risoluto a difendere a ogni costo la mia felicità domestica " . Era impallidito parlando e gli tremava la voce . " Chiedo perdono dell ' imprudenza " risposi . " E , per meglio rassicurarla , le dico che domani partirò per Parigi " . Dovevo essere più pallido di lui ; le parole mi uscivano a stento di bocca . Mi stese la mano ; gliela strinsi . E mantenni la parola . Sei mesi dopo , ricevevo un telegramma di Luisa : " Sono vedova . T ' amo sempre . E tu ? " . Suo marito era morto da due mesi » . « Il mondo è così : la disgrazia di uno forma la felicità di un altro » . « È quel che egoisticamente pensai anch ' io ; ma non sempre è vero . Mi era parso di toccare il cielo col dito la sera delle nozze e durante i primi mesi della nostra unione . Evitammo , per tacito accordo , di parlare di colui . Luisa aveva distrutto ogni traccia del morto . Non per ingratitudine , giacché quegli , illudendosi di essere amato , aveva fatto ogni sforzo per renderle lieta la vita ; ma perché temeva che l ' ombra di un ricordo , anche insignificante , potesse dispiacermi . Indovinava giusto . Certe volte , il pensiero che il corpo della mia adorata era stato in pieno possesso , quantunque legittimo , di un altro mi dava tale stretta al cuore , che mi faceva fremere da capo a piedi . Mi sforzavo di nasconderglielo . Spesso però l ' intuito femminile velava di malinconia i begli occhi di Luisa . E per ciò la vidi raggiante di gioia , quando ella fu sicura di potermi annunciare che un frutto del nostro amore le palpitava nel seno . Ricordo benissimo : prendevamo il caffè , io in piedi , ella seduta con una posa di dolce stanchezza . Fu quella la prima volta che un accenno al passato le sfuggì dalle labbra . " Come sono felice " esclamò " che questo sia avvenuto soltanto ora ! " . Si udì un gran colpo all ' uscio , quasi qualcuno vi avesse picchiato forte col pugno . Trasalimmo . Io corsi a vedere , sospettando una sbadataggine della cameriera o di un servitore ; nella stanza allato non c ' era nessuno » . « Vi sarà parso colpo di pugno qualche schianto forse prodotto nel legno dell ' uscio dal calore della stagione » . « Diedi tale spiegazione , visto il turbamento grandissimo di Luisa ; ma non ne ero convinto . Un forte senso di impaccio , non so definirlo altrimenti , si era impossessato di me e non riuscivo a celarlo . Stemmo alcuni minuti in attesa . Niente . Da quel momento in poi , però , notai che Luisa evitava di rimaner sola ; il turbamento persisteva in lei , quantunque non osasse di confessarmelo , né io di interrogarla » . « E così , ora comprendo , vi siete suggestionati , inconsapevolmente , a vicenda » . « Niente affatto . Pochi giorni dopo io ridevo di quella sciocca impressione ; e attribuivo allo stato interessante di Luisa l ' eccessivo eccitamento nervoso che traspariva dai suoi atti . Poi parve tranquillarsi anch ' essa . Avvenne il parto . Dopo qualche mese però , mi accorsi che quel senso di paura , anzi di terrore , l ' aveva ripresa . La notte , tutt ' a un tratto , ella si avvinghiava a me , diaccia , tremante . " Che cosa hai ? Ti senti male ? " le domandavo ansioso . " Ho paura ... Non hai udito ? " . " No " . " Non odi ?..." insistette la sera appresso . " No " . Invece quella volta udivo un fioco suono di passi per la stanza , su e giù , attorno al letto ; dicevo di no per non atterrirla di più . Levavo il capo , guardavo ... " Dev ' essere entrato qualche topo in camera ... " . " Ho paura ! ... Ho paura ! " . Per parecchie notti , ad ora fissa prima della mezzanotte , sempre quello scalpiccio , quell ' inesplicabile andare e venire , su e giù , di persona invisibile , attorno al letto . Lo attendevamo » . « E le fantasie riscaldate facevano il resto » . « Tu mi conosci bene ; non sono uomo da essere eccitato facilmente . Facevo il bravo anzi , per riguardo di Luisa ; tentavo di dare spiegazioni del fatto : echi , ripercussioni di rumori lontani ; accidentalità della costruzione della villa , che la rendevano stranamente sonora ... Tornammo in città . Ma , la notte appresso , il fenomeno si riprodusse con maggior forza . Due volte la spalliera appiè del letto venne scossa con violenza . Balzai giù , per osservar meglio . Luisa , rannicchiata sotto le coperte , balbettava : " È lui ! È lui ! " » . « Scusa » lo interruppe Mongeri « non te lo dico per metter male tra tua moglie e te , ma io non sposerei una vedova per tutto l ' oro del mondo ! Qualcosa permane sempre del marito morto , a dispetto di tutto , nella vedova . Sì . " È lui ! È lui ! " . Non già , come crede tua moglie , l ' anima del defunto . È quel lui , cioè sono quelle sensazioni , quelle impressioni di lui rimaste incancellabili nelle sue carni . Siamo in piena fisiologia » . « Sia pure . Ma io » riprese Lelio Giorgi « come c ' entro con la tua fisiologia ? » . « Tu sei suggestionato ; ora è evidente , evidentissimo » . « Suggestionato soltanto la notte ? A ora fissa ? » . « L ' attenzione aspettante , oh ! fa prodigi » . « E come mai il fenomeno varia ogni volta , con particolari imprevisti , poiché la mia immaginazione non lavora punto ? » . « Ti pare . Non abbiamo sempre coscienza di quel che avviene dentro di noi . L ' incosciente ! Eh ! Eh ! fa prodigi anch ' esso » . « Lasciami continuare . Riserva le tue spiegazioni a quando avrò finito . Nota che la mattina , nella giornata , noi ragionavamo del fatto con relativa tranquillità . Luisa mi rendeva conto di quel che aveva sentito lei , per raffrontarlo con quel che avevo sentito io , appunto per convincerci , come tu dici , se mai le fantasie sovraeccitate ci facessero , nostro malgrado , quel brutto scherzo . Risultava che avevamo sentito l ' identico rumore di passi , nella stessa direzione , ora lento , ora accelerato ; la stessa scossa alla spalliera del letto , lo stesso strappo alle coperte e nella stessissima circostanza , cioè quando io tentavo , con una carezza , con un bacio , di calmare il suo terrore , d ' impedirle di gridare : " È lui ! È lui ! " quasi quel bacio , quella carezza provocassero lo sdegno della persona invisibile . Poi , una notte , Luisa , aggrappandosi al collo , accostando le labbra al mio orecchio , con un suono di voce che mi fece trasalire , mi sussurrò : " Ha parlato ! " , " Che dice ? " , " Non ho sentito bene ... Odi ? Ha detto : Sei mia ! " . E siccome anch ' io la stringevo più fortemente al petto , sentii che le braccia di Luisa venivano tratte indietro , violentemente , da due mani poderose ; e dovettero cedere non ostante la resistenza che mia moglie opponeva » . « Che resistenza poteva opporre , se era lei stessa che agiva in quel modo , senza averne coscienza ? » . « Va bene ... Ma ho sentito l ' ostacolo anche io , di persona che si frapponeva tra me e lei , di persona che voleva impedire , a ogni costo , il contatto tra me e lei ... Ho visto mia moglie rigettata indietro con una spinta ... Giacché Luisa voleva stare in piedi , per via del bambino che dormiva nella culla accanto al letto , ora che sentivamo scricchiolare i ferri a cui la culla era sospesa e vedevamo la culla dondolare , traballare e le copertine volare via per la camera , buttate per aria malamente ... Non era allucinazione questa . Le raccoglievo ; Luisa , tremante , le rimetteva al posto ; ma di lì a poco esse volavano per aria di nuovo , e il bambino , destato dalla scossa , piangeva . Tre notti fa , peggio .... Luisa sembrava vinta dal malefico fascino di colui ... Non mi udiva più , se la chiamavo , non si accorgeva di me che le stavo davanti ... Parlava con colui e , dalle sue risposte , capivo quel che colui le diceva . " Che colpa ho io , se tu sei morto ? Oh ! no , no ! ... Come puoi pensarlo ? Avvelenarti io ? ... Per sbarazzarmi di te ? ... È un ' infamia ! E il bambino che colpa ha ? Soffri ? Pregherò per te farò dire delle messe ... Non vuoi messe ? ... Me , vuoi ? ... Ma come mai ? Sei morto !..." . Invano io la scotevo , la chiamavo per destarla da quella fissazione , da quell ' allucinazione ... Luisa si ricomponeva tutt ' a un tratto . " Hai sentito ? " , mi diceva , " Mi accusano di averlo avvelenato . Tu non ci credi ... Tu non mi sospetterai capace ... oh Dio ! E come faremo pel bambino ? Lo farà morire ! Hai sentito ? " . Io non avevo udito niente , ma capivo benissimo che Luisa non era pazza , non delirava ... Piangeva , abbracciando stretto stretto il bambino levato dalla culla per proteggerlo dal maleficio di colui . " Come faremo ? Come faremo ? " » . « Il bambino però stava bene . Questo avrebbe dovuto tranquillarvi » . « Che vuoi ? Non si assiste a fatti di tale natura senza che la mente più solida non ne riceva una scossa . Io non sono superstizioso , ma non sono neppure un libero pensatore . Sono di quelli che credono e non credono , che non si occupano di quistioni religiose perché non hanno tempo né voglia di occuparsene ... Ma nel mio caso e sotto l ' influenza delle parole di mia moglie : " Farò dire delle messe " pensai naturalmente all ' intervento di un prete » . « L ' hai fatta esorcizzare ? » . « No , ma ho fatto ribenedire la casa , con gran spargimento di acqua benedetta ... anche per impressionare l ' immaginazione della povera Luisa , se mai si fosse trattato d ' immaginazione esaltata , di nervi sconvolti ... Luisa è credente . Tu ridi , ma avrei voluto veder te nei miei panni » . « E l ' acqua benedetta ? » . « Inefficace . Come se non fosse stata adoperata » . « Non l ' avevi pensato male . Anche la scienza ricorre talvolta a mezzi simili nelle malattie nervose . Abbiamo il caso di quel tale che credeva gli si fosse allungato enormemente il naso . Il medico finse di fargli l ' operazione , con tutto l ' apparato di strumenti , di legatura di vene , di fasciature ... e il malato guarì » . « L ' acqua benedetta invece fece peggio . La notte dopo ... Oh ! ... Mi sento rabbrividire al solo pensarci . Ora tutto l ' odio di colui era rivolto contro il bambino ... Come proteggerlo ? ... Appena Luisa vedeva ... » . « O le sembrava di vedere ... » . « Vedeva , caro mio , vedeva ... Vedevo anche io ... quasi . Giacché mia moglie non poteva più avvicinarsi alla culla ; una strana forza glielo impediva ... Io tremavo allo spettacolo di lei che tendeva desolatamente le braccia verso la culla , mentre colui - me lo diceva Luisa - chinato sul bambino dormente , faceva qualcosa di terribile , bocca con bocca , come se gli succhiasse la vita , il sangue ... Sono tre notti di seguito che la nefanda operazione si ripete e il bambino , il caro figliuolino ... non si riconosce più . Bianco , da roseo che era ! come se realmente colui gli abbia aspirato il sangue ; deperito in modo incredibile , in tre sole notti ! È immaginazione questa ? È immaginazione ? Vieni a vederlo » . « Si tratta dunque ?..» . Il Mongeri rimase alcuni minuti pensoso , a testa bassa , aggrottando le sopracciglia . Il sorriso un po ' sarcastico e un po ' compassionevole apparsogli su le labbra mentre Lelio Grandi parlava , si era spento tutt ' a un tratto . Poi alzò gli occhi , fissò l ' amico che lo guardava con ansiosissima attesa e ripetè : « Si tratta dunque ? ... Ascoltami bene . Io non ti spiego niente , perché sono convinto di non poter spiegarti niente . È difficile essere più schietto di così . Ma posso darti un consiglio ... empirico , che forse ti farà sorridere alla tua volta , specialmente venendoti da me ... Fanne l ' uso che credi » . « Lo eseguirò subito , oggi stesso » . « Ci vorrà qualche giorno , per parecchie pratiche che occorrono . Ti aiuterò a sbrigarle nel più breve tempo possibile . I fatti che mi hai riferito non li metto in dubbio . Devo aggiungere che , per quanto la scienza sia ritrosa di occuparsi di fenomeni di tale natura , da qualche tempo in qua non li tratta con l ' aria sprezzante di prima : tenta di farli rientrare nella cerchia dei fenomeni naturali . Per la scienza non esiste altro , all ' infuori di questo mondo materiale . Lo spirito ... Essa lascia che dello spirito si occupino i credenti , i mistici , i fantastici che oggi si chiamano spiritisti ... Per la scienza c ' è di reale soltanto l ' organismo , questa compagine di carne e di ossa formante l ' individuo e che si disgrega con la morte di esso , risolvendosi negli elementi chimici da cui riceveva funzionamento di vita e di pensiero . Disgregati questi ... Ma appunto la quistione si riduce , secondo qualcuno , a sapere se la putrefazione , la disgregazione degli atomi , o meglio la loro funzione organica si arresti istantaneamente con la morte , annullando ipso facto la individualità , o se questa perduri , secondo i casi e le circostanze , più o meno lungamente dopo la morte ... Si comincia a sospettarlo ... E su questo punto la scienza verrebbe a trovarsi d ' accordo con la credenza popolare ... Io studio , da tre anni , i rimedi empirici delle donnicciuole , dei contadini per spiegarmi il loro valore ... Essi , spessissimo , guariscono mali che la scienza non sa guarire ... La mia opinione oggi sai tu qual è ? Che quei rimedi empirici , tradizionali siano i resti , i frammenti della segreta scienza antica , e anche , più probabilmente , di quell ' istinto che noi possiamo oggi verificare nelle bestie . L ' uomo , da principio , quando era molto vicino alle bestie più che ora non sia , divinava anche lui il valore terapeutico di certe erbe : e l ' uso di esse si è perpetuato , trasmesso di generazione in generazione , come nelle bestie . In queste opera ancora l ' istinto ; nell ' uomo , dopo che lo svolgimento delle sue facoltà ha ottenebrato questa virtù primitiva , perdura unicamente la tradizione . Le donnicciuole , che sono più tenacemente attaccate ad essa , ci han conservato alcuni di quei suggerimenti della natura medicatrice ; ed io credo che la scienza debba occuparsi di questo fatto , perché in ogni superstizione si nasconde qualcosa che non è unicamente fallace osservazione dell ' ignoranza ... Perdonami questa lunga disgressione . Quello che qualche scienziato ora ammette , cioè che , con l ' atto apparente della morte di un individuo , non cessi realmente il funzionamento dell ' esistenza individuale fino a che tutti gli elementi non si siano per intero disgregati , la superstizione popolare - ci serviamo di questa parola - lo ha già divinato da un pezzo con la credenza nei Vampiri , ed ha divinato il rimedio . I Vampiri sarebbero individualità più persistenti delle altre , casi rari , sì , ma possibili anche senza ammettere l ' immortalità dell ' anima , dello spirito ... Non spalancar gli occhi , non crollare la testa ... È fatto , non insolito , intorno al quale la così detta superstizione popolare - diciamo meglio - la divinazione primitiva potrebbe trovarsi d ' accordo con la scienza ... E sai qual è la difesa contro la malefica azione dei Vampiri , di queste persistenti individualità che credono di poter prolungare la loro esistenza succhiando il sangue o l ' essenza vitale delle persone sane ? ... L ' affrettamento della distruzione del loro corpo . Nelle località dove questo fatto si produce , le donnicciuole , i contadini corrono al cimitero , disseppelliscono il cadavere , lo bruciano ... È provato che il Vampiro allora muore davvero ; e infatti il fenomeno cessa ... Tu dici che il tuo bambino ... » . « Vieni a vederlo ; non si riconosce più . Luisa è pazza dal dolore e dal terrore ... Mi sento impazzire pure io , anche perché invasato dal diabolico sospetto ... Ma ... Invano mi ripeto : Non è vero ! Non può esser vero ! ... Invano ho tentato di confortarmi pensando : E dato pure che fosse vero ? ... È una gran prova d ' amore . Si è fatta avvelenatrice per te ! ... - Invano ! Non so né posso più difendermi da una vivissima repugnanza , da una straziante violenza di allontanamento , altra malefica opera di colui ! ... Egli insiste nel rimprovero : lo capisco dalle risposte di Luisa , quando colui la tiene sotto il suo orrido fascino , e la poverina protesta . " Avvelenarti ? Io ? ... Come puoi crederlo ?..." . Oh ! Non viviamo più , amico mio . Sono mesi e mesi che sopportiamo questo tormento , senza farne parola a nessuno per timore di far ridere di noi le persone che si dicono spregiudicate ... Tu sei il primo a cui ho avuto il coraggio di farne la confidenza per disperazione , per invocare un consiglio , uno scampo ... E avremmo ancora pazientemente sopportato tutto , lusingandoci che così strani fenomeni non avrebbero potuto prolungarsi troppo , se ora non corresse pericolo la nostra innocente creaturina » . « Fate cremare il cadavere . È una prova che m ' interessa , oltre che come amico , come scienziato . Alla moglie , quantunque non più vedova , sarà facilmente concesso ; ti aiuterò nelle pratiche occorrenti presso le autorità . E non mi vergogno per la scienza di cui sono un meschino cultore . La scienza non scapita di dignità ricorrendo anche all ' empirismo , facendo tesoro di una superstizione , se poi potrà verificare che è superstizione soltanto in apparenza ; ne riceverà impulsi a ricerche non tentate , a scoprire verità non sospettate . La scienza deve essere modesta , buona , pur di aumentare il suo patrimonio di fatti , di verità . Fate cremare il cadavere . Ti parlo seriamente » , soggiunse il Mongeri , leggendo negli occhi del suo amico il dubbio di esser trattato da donnicciuola , da popolano ignorante . « E il bambino intanto ? » , esclamò Lelio Giorgi torcendosi le mani . « Una notte io ebbi un impeto di furore ; mi slanciai contro colui seguendo la direzione degli sguardi di Luisa , quasi egli fosse persona da potersi afferrare e strozzare ; mi slanciai urlando : " Va ' via ! Va ' via , maledetto !..." . Ma fatti pochi passi , ero arrestato , paralizzato , inchiodato là , a distanza con le parole che mi morivano in gola e non riuscivano a tradursi neppure in indistinto mugolio ... Tu non puoi credere , tu non puoi immaginare ... » . « Se volessi permettermi di tenervi compagnia questa notte ... » . « Ecco : me lo chiedi con tale accento di diffidenza ... » . « T ' inganni » . « Forse faremo peggio : temo che la tua presenza non serva che ad irritarlo di più , come la benedizione della casa . Questa notte no . Verrò a riferirti domani ... » . E , il giorno dopo , egli tornò così spaventato , così disfatto che il Mongeri concepì qualche dubbio intorno all ' integrità delle facoltà mentali del suo amico . « Egli sa ! » , balbettò Lelio Giorgi appena entrato nello studio . « Ah , che nottata d ' inferno ! Luisa lo ha sentito bestemmiare , urlare , minacciare terribili gastighi se noi oseremo » . « Tanto più dobbiamo osare » , rispose il Mongeri . « Se tu avessi visto quella culla scossa , agitata in modo che io non so spiegarmi come il bambino non sia cascato per terra ! Luisa ha dovuto buttarsi ginocchioni , invocando pietà , gridandogli : " Si , sarò tua , tutta tua ! ... Ma risparmia quest 'innocente..." . E in quel momento mi è parso che ogni mio legame con lei fosse rotto , ch ' ella non fosse davvero più mia , ma sua , di colui ! » . « Càlmati ! ... Vinceremo . Càlmati ! ... Voglio esser con voi questa notte » . Il Mongeri era andato con la convinzione che la sua presenza avrebbe impedito la manifestazione del fenomeno . Pensava : « Accade quasi sempre così . Queste forze ignote vengono neutralizzate da forze indifferenti , estranee . Accade quasi sempre così . Come ? Perché ? Un giorno certamente lo sapremo . Intanto bisogna osservare , studiare » . E , nelle prime ore di quella notte , accadeva proprio com ' egli aveva pensato . La signora Luisa girava gli spauriti occhi attorno , tendeva ansiosamente l ' orecchio ... Niente . La culla rimaneva immobile : il bambino , pallido pallido , dimagrito , dormiva tranquillamente . Lelio Giorgi , frenando a stento l ' agitazione , guardava ora sua moglie , ora il Mongeri che sorrideva soddisfatto . Intanto ragionavano di cose che , nonostante la preoccupazione , arrivavano in alcuni momenti a distrarli . Il Mongeri aveva cominciato a raccontare una sua divertentissima avventura di viaggio . Bel parlatore , senza nessun ' affettazione di gravità scientifica , egli intendeva di deviare così l ' attenzione di quei due , e intanto non perderli d ' occhio , per notare tutte le fasi del fenomeno caso mai dovesse ripetersi , e già cominciava a persuadersi che il suo intervento sarebbe stato salutare , quando nell ' istante che il suo sguardo si era rivolto verso la culla , egli si accorse di un lieve movimento di essa , il quale non poteva esser prodotto da nessuno di loro perché la signora Luisa e Lelio gli sedevano dirimpetto e discosti dal posto dov ' era la culla . Non poté far a meno di fermarsi , di farsi scorgere , e allora Luisa e Lelio balzarono in piedi . Il movimento era aumentato gradatamente e quando la signora Luisa si volse a guardare là , dove gli occhi di Mongeri si erano involontariamente fissati , la culla si dondolava e sobbalzava . « Eccolo ! » , ella gridò . « Oh , Dio ! Povero figliuolino ! » . Fece per accorrere , ma non poté . E cadde rovesciata su la poltrona dov ' era stata seduta fin allora . Pallidissima , scossa da un fremito per tutta la persona , con gli occhi sbarrati e le pupille immobili , balbettava qualcosa che le gorgogliava nella gola e non prendeva suono di parola , e sembrava dovesse soffocarla . « Non è niente ! » , disse Mongeri , levatosi in piedi anche lui e stringendo la mano di Lelio che gli si era accostato con vivissimo atto di terrore , quasi per difesa . La signora Luisa , irrigiditasi un istante , ebbe un tremito più violento e subito parve ritornasse allo stato ordinario ; se non che la sua attenzione era tutta diretta a guardare qualcosa che gli altri due non scorgevano , a prestar ascolto a parole che quelli non udivano , e delle quali indovinavano il senso dalle risposte di lei . « Perché dici che voglio continuare a farti del male ? ... Ho pregato per te ! ... Ho fatto dir delle messe !...» . « Ma non si può sciogliere ! Tu sei morto ... » . « Non sei morto ? ... Dunque perché mi accusi di averti avvelenato ?...» . « D ' accordo con lui ? Oh !...» . « Ti aveva promesso , sì ; ed ha mantenuto ... Per finzione ? C ' intendevamo da lontano ? Lui m ' ha spedito il veleno ? ... È assurdo ! Non dovresti crederlo se è vero che i morti vedono la verità ... » . « Va bene . Non ti stimerò morto ... Non te lo ripeterò più » . « È in istato di trance spontanea ! » , disse Mongeri all ' orecchio di Lelio . « Lasciami » . Presala pei pollici , dopo qualche minuto , e ad alta voce , chiamò : «Signora!...» . Alla voce cupa e irritata , voce robusta , maschile , con cui ella rispose , Mongeri dié un salto indietro . La signora Luisa si era rizzata sul busto con tal viso rabbuiato , con tale espressione di durezza nei lineamenti , da sembrare altra persona . La speciale bellezza della sua fisionomia , quel che di gentile , di buono , quasi di verginale che risultava dalla dolcezza dello sguardo dei begli occhi azzurri e dal lieve sorriso errante su le labbra , come un delicato palpito di esse , quella speciale bellezza era compiutamente sparita . « Che cosa vuoi ? Perché t ' intrometti tu ? » . Mongeri riprese quasi subito padronanza di sé . L ' abituale sua diffidenza di scienziato gli faceva sospettare di aver dovuto sentire anche lui , per induzione , per consenso dei centri nervosi , l ' influsso del forte stato di allucinazione di quei due , se gli era parso di veder dondolare e sobbalzare la culla che , ora , egli vedeva benissimo immobile , con dentro il bambino tranquillamente addormentato , ora che la sua attenzione veniva attirata dallo straordinario fenomeno della personificazione del fantasma . Si accostò , con un senso di dispetto contro se stesso per quello sbalzo indietro al rude suono di voce che lo aveva quasi investito , e rispose imperiosamente : « Finiscila ! Te l ' ordino ! » . Aveva messo nell ' espressione tale sforzo di volontà che il comando avrebbe dovuto imporsi all ' esaltamento nervoso della signora , superarlo - egli pensava - . La sardonica e lunga risata che rispose subito a quel te l ' ordino , lo scosse , lo fece titubare un istante . « Finiscila ! Te l ' ordino ! » , replicò poi con maggior forza . « Ah ! Ah ! Vuoi essere il terzo ... che gode ... Avvelenerete anche lui ? » . « Mentisci ! Infamemente ! » . Mongeri non aveva potuto trattenersi di rispondere come a persona viva . E la lucidità della sua mente già un po ' turbata , non ostante gli sforzi ch ' egli faceva per rimanere osservatore attento e imparziale , venne sconvolta a un tratto quando si sentì battere due volte su la spalla da mano invisibile , e nel medesimo istante si vide apparire davanti al lume una mano grigiastra , mezza trasparente , quasi fosse fatta di fumo , e che contraeva e distendeva con rapido moto le dita assottigliandosi come se il calore della fiamma la facesse evaporare . « Vedi ? Vedi ? » , gli disse Giorgi . E aveva il pianto nella voce . Improvvisamente ogni fenomeno cessò . La signora Luisa si destava dal suo stato di trance , quasi si svegliasse da sonno naturale , e girava gli occhi per la camera , interrogando il marito e Mongeri con una breve mossa del capo . Essi s ' interrogavano , alla lor volta , sbalorditi di quel senso di serenità , o meglio di liberazione che rendeva facile il loro respiro e regolari i battiti del cuore . Nessuno osava parlare . Solamente un fioco lamento del bambino li fece accorrere ansiosi verso la culla . Il bambino gemeva , gemeva , dibattendosi sotto l ' oppressione di qualcosa che sembrava aggravarglisi sulla bocca e gli impedisse di gridare ... Improvvisamente , cessò anche questo fenomeno , e non accadde più altro . La mattina , andando via , Mongeri non pensava soltanto che gli scienziati hanno torto di non voler studiare da vicino casi che coincidono con le superstizioni popolari , ma tornava a ripetersi mentalmente quel che aveva detto due giorni avanti ai suo amico : Non sposerei una vedova per tutto l ' oro del mondo . Come scienziato è stato ammirevole , conducendo l ' esperimento fino all ' ultimo senza punto curarsi se ( nel caso che la cremazione del cadavere del primo marito della signora Luisa non avesse approdato a niente ) la sua reputazione dovesse soffrirne presso i colleghi e presso il pubblico . Quantunque l ' esperimento abbia confermato la credenza popolare e dal giorno della cremazione dei resti del cadavere i fenomeni siano compiutamente cessati , con gran sollievo di Lelio Giorgi e della buona signora Luisa , nella sua relazione , non ancora pubblicata , il Mongeri però non ha saputo mostrarsi interamente sincero . Non ha detto : « I fatti sono questi , e questo il resultato del rimedio : la pretesa superstizione popolare ha avuto ragione su le negazioni della scienza : il Vampiro è morto completamente appena il suo corpo venne cremato » . No . Egli ha messo tanti se , tanti ma nella narrazione delle minime circostanze , ha sfoggiato tanta allucinazione , tanta suggestione , tanta induzione nervosa nel suo ragionamento scientifico , da confermare quel che aveva confessato l ' altra volta , cioè : che anche la intelligenza è affare d ' abitudine e che il mutar di parere lo avrebbe seccato . Il più curioso è che non si è mostrato più coerente come uomo . Egli che proclamava : « Non sposerei una vedova per tutto l ' oro del mondo » ne ha poi sposata una per molto meno , per sessantamila lire di dote ! E a Lelio Giorgi che ingenuamente gli disse : « Ma come ? ... Tu !...», rispose : « A quest ' ora non esistono insieme neppure due atomi del corpo del primo marito . È morto da sei anni ! » , senza accorgersi che , parlando così , contraddiceva l ' autore della memoria scientifica Un preteso caso di Vampirismo , cioè se stesso . FATALE INFLUSSO « Lascia andare ! » , fece Blesio , vedendo impallidire tutt ' a un tratto il suo amico Raimondo Palli , che aveva cessato di parlare quasi interrotto da un groppo di singhiozzi . « Mi racconterai il resto un ' altra volta » . « Delia non rispose » proseguì Raimondo dopo qualche secondo di pausa . « Mi fissò con grandi occhi neri scrutatori che da un pezzo non potevo più sostenere , e sorrise tristamente . Quegli sguardi mi scendevano nella più riposta profondità del cuore come raggi luminosi , e ne rivelavano a lei e a me stesso i più intimi segreti . Giacché mi accadeva spesso di non avere piena coscienza dello stato dell ' animo mio verso di lei , e di sentirmi invadere da brividi di terrore ogni volta che la luminosità delle sue vividissime pupille mi faceva scorgere quanto vana fosse la lusinga di poter illudere lei e me . Non l ' amavo più quanto una volta e mi ostinavo intanto a ripeterle che niente era mutato tra noi due , un po ' per compassione di lei , un po ' per sdegno di quel che non giudicavo , qual era , naturale miseria dell ' amore , ma vero delitto d ' ingratitudine verso colei che mi aveva fatto , incondizionatamente , dono di tutta se stessa . E lo sdegno era misto col rimorso di aver violentato l ' organismo della povera creatura , di aver contribuito a svolgere in esso facoltà che , senza dubbio , vi sarebbero rimaste latenti o non sarebbero mai arrivate al punto di riuscire nocive . Tu ignori la vera ragione da cui sono stato spinto a tentare su quel delicatissimo fiore di vita gli esperimenti che avrebbero dovuto essere una vittoria e che divennero invece , in meno di un anno , tristissimo gastigo . Tu credi ancora che io abbia fatto ciò per invincibile curiosità di studiare , a modo mio , le misteriose forze della nostra psiche in un soggetto che presentava le migliori condizioni per tale studio . Disingànnati , caro Blesio . Sin dai primi giorni del mio matrimonio , nello stordimento prodottomi dalla felicità di vedere e di sentire accanto a me quell ' esile figura di bruna il cui possesso mi era sembrato , per quattro lunghi anni , irrealizzabile sogno , sin dai primi giorni mi ero lentamente sentito invadere da un infinito inesplicabile senso di sgomento , che mi rendeva pensoso e distratto . " Che cosa hai ? " mi domandava Delia , allacciandomi le braccia attorno al collo con gesto di suprema grazia affettuosa . " Niente ! La troppa felicità , vedi ? mi stordisce come un potente liquore " . Non mentivo , rispondendo così , ma non dicevo intera la verità . Non avrei saputo dirla in quei giorni , fino al mattino in cui , svegliatomi prima di lei , e contemplandola , al fioco lume della lampadina da notte , abbandonata sui guanciali , coi nerissimi capelli disciolti e il petto lievemente ansante pel respiro , contemplandola più come deliziosa visione d ' arte che come realtà , all ' improvviso ebbi coscienza della natura di quell ' indefinito sgomento che da parecchie settimane mi rendeva pensoso e distratto . " Mi ama davvero ? Per quale nascosto scopo vuol darmi a intendere che mi ama ? " . Ora mi pareva impossibile che la dolcissima creatura che avrebbe potuto aspirare per bellezza , per bontà , per intelligenza , a un ' unione più degna di lei , si fosse lasciata indurre a sposare me , non ricco , quasi brutto , con l ' unico prestigio di un po ' di abilità ... o di qualcosa di più , via , nella mia arte di scultore , e di una discreta cultura che , secondo certi critici , ha molto nociuto al mio ingegno di artista » . « Questa botta tocca anche a me ! » , disse Blesio , ridendo . « Tu hai avuto sempre il torto di badar troppo a quel che scriviamo noi pretesi critici d ' arte . Lasciaci cantare ! Lavora » . Si scorgeva però che il riso di Blesio era sforzato , e che tentava di nascondere il triste presentimento di quel che poteva da un momento all ' altro accadere , se l ' eccessivo perturbamento del suo amico non si fosse arrestato . Raimondo fece una spallucciata , e continuò : « Da prima scacciai via sdegnosamente come indegno di me e di lei l ' importuno pensiero . Ma già un ' intima voce tornava insistente a sussurrarmelo a ogni nuova manifestazione di affetto prodigatami da Delia . Allora , la prendevo per le mani , la fissavo tenendola ferma innanzi a me , interrogandola : " Mi ami davvero ? " e lo stupore che si manifestava sul bel volto di Delia e il doloroso sorriso che le spuntava su le labbra prima della timida risposta : " Perché me lo domandi ? " invece di farmi comprendere la sciocchezza e la villania della mia interrogazione , mi sembrava involontaria conferma di quel dubbio anche quando ella , liberatasi rapidamente dalla stretta delle mie mani , aggrappandomisi al collo con l ' abituale gesto di suprema grazia affettuosa , mi baciava e ribaciava , senza aggiungere una sola parola . Pareva volesse dirmi : " Sei contento ? ... Si bacia così soltanto quando si ama davvero ! " . Quella muta risposta però non mi appagava ; né avrei saputo dire intanto qual altra avrebbe potuto ella darmene per disperdere il mio dubbio . Mi tornava in mente il motto di quel diplomatico , che la parola ci è stata data per nascondere il nostro pensiero . Quei baci erano meno della parola , o qualcosa di eguale , o anche qualcosa di poco più ; non me n ' importava . Sapevo , caro Blesio , che il pensiero di una persona può irridersi facilmente di qualunque altrui violenza per scoprirlo . Passarono parecchi mesi prima che mi balenasse l ' idea di servirmi dell ' azione magnetica per ottenere , all ' insaputa di lei , la schietta rivelazione della verità . E anche dopo concepitone il disegno , esitai ancora per altri mesi , temendo di poter produrre irrimediabili disturbi in quel sensibilissimo organismo , che alle minime impressioni vedevo sobbalzare quasi fosse stato punto da uno spillo , o toccato da un carbone ardente . Mi trattenne pure , dopo che ero già risoluto , il leggero velo di tristezza che le mie ripetute domande : " Mi ami davvero ? " avevano steso sul volto di Delia , e il lieve tremito della sua voce che mi pareva rivelasse , invece della parola , la protesta del suo cuore : " Perché dubiti di me ? " . Infatti , perché dubitavo ? Perché - e questo era il peggio - non ricevendo risposte che mi soddisfacessero , perché mi sentivo , a poco a poco , distaccare da Delia , quasi la sua bella manina mi allontanasse e volesse tenermi a distanza ? Dall ' ampia vetrata del mio studio , la vedevo comparire ogni mattina nel giardinetto , con la preferita vestaglia color crema , ornata di larghi nastri rossi , coi capelli nerissimi appena ravviati e che le davano intanto un ' aria di arcaica eleganza seducentissima . Si aggirava lentamente pei viali , si fermava , riprendeva ad andare o a cogliere fiori dai vasi e dalle aiuole che ella stessa coltivava con arte di giardiniera provetta . Di tanto in tanto , alzava il capo verso la vetrata , guardava intenta , quasi si attendesse di vedermi col viso incollato ai vetri per osservarla ; e crollava la testa , delusa , mortificata . Lo capivo , perché potevo benissimo vederla senz ' essere visto . Perché fingevo la sorpresa com ' ella entrava nel mio studio , esitando su la soglia con la cestina colma di fiori , quasi simile alla bionda Flora tizianesca della Galleria degli Uffizi ? ... Cominciavo a sentire , e ne avevo dispetto , un senso di lieve rancore per quella che mi sembrava sua ostentazione d ' ingannarmi . Non so che cosa avrei poi fatto , se Delia mi avesse risposto : " No , non t ' amo ! Meriti forse d ' essere amato ? " . Da due settimane , notte per notte , mentr ' ella dormiva al mio fianco , io m ' ingegnavo di saturarla del mio fluido , come avevo appreso dai libri letti e studiati per tale scopo . Ella non doveva accorgersi della mia intenzione di addormentarla ; temevo che , richiesta di accondiscendere , si rifiutasse . E durante la giornata spiavo se mai apparisse in lei qualche sintomo da rivelarmi che la mia azione magnetica fosse riuscita a dominarla . Niente ! Già disperavo del buon resultato , quando un pomeriggio ... Oh , tu non puoi farti un ' idea della profonda commozione che mi assalì in quel momento ! Delia avea voluto posare da modello per una figurina di donna commissionatami da un americano . " Sta ' ferma , così ! " , le dissi vivamente , lieto dell ' atteggiamento da lei preso appena sedutasi davanti a me poco lontana dal cavalletto . La vidi irrigidirsi , chiudere gli occhi , impallidita , col respiro ansante ... Era entrata , quando meno me l ' aspettavo , nel più profondo sonno magnetico . Ne fui spaventato , come se avessi compiuto su lei il più vile dei delitti colpendola a tradimento . Rinfrancàtomi un po ' e presala pei pollici con mani tremanti , mi affrettai però a interrogarla : " Dormi ? " . " Si " . " Sei lucida ? " . " Lucidissima " . " Potresti leggermi nel pensiero ? " . " Sì . Tu dubiti ... " . " Ecco " la interruppi , facendo gli opportuni passaggi . " Ecco la mano di una persona che tu non conosci : è moglie di un mio amico . Ama il marito ? ... Osserva bene " . E così dicendo le avevo messo in una mano l ' altra sua mano . Vidi che la stringeva forte , corrugando la fronte , abbassando la testa in atto di scrutare . " Lo ama tanto ! " . " Non t ' inganni ? " . " No . Il cuore di costei è come un limpidissimo fonte di cui si scorge nettamente il fondo . L ' ama . Oh , tanto ! " , replicò . " Osserva meglio " insistei . " Non occorre . Povera donna ! Ha già capito che egli dubita , e piange spesso , in segreto . È dunque cieco costui da non accorgersi che quegli occhi hanno pianto ? È strano : io provo la stessa sofferenza di lei ... Devo piangere , come lei ... Lasciami piangere ! " . E copiose lacrime le inondarono il volto accompagnate da singhiozzi . Attesi che si sfogasse un po ' . " Ora ti sveglio " la suggestionai . " Non dovrai ricordarti di niente " . " Non mi ricorderò di niente " . Le ripresi i pollici , aspirando , perché sapevo che così doveva farsi per riattirarmi il fluido ; e nel momento in cui ella riapriva gli occhi , finsi , sorridendo , di aggiustarle la testa per la posa . " Così ! " . E mi misi a lavorare come se niente fosse stato . Avrei dovuto esser pago dell ' esperimento ; ma sapevo che i soggetti , come li chiamano , possono mentire anche durante la inconsapevolezza del sonno magnetico . Non era il caso di Delia ? Per ciò ripetei per un ' intera settimana , col pretesto delle pose , due o tre volte il giorno , l ' esperimento e sempre con l ' identico risultato , quantunque io avessi fatto ogni sforzo per indurre Delia ad essere veramente sincera . E questo , forse - anzi senza forse , ora ne sono convinto - ha prodotto gli incredibili fenomeni che per un intero anno mi han dato l ' impressione di una vita fuori della vita , d ' una vita che non so distinguere se sia stata sogno o realtà , e che aggiungerà presto un ' altra catastrofe a quella avvenuta tre mesi addietro » . « Eh , via ! Non dire così ! » , esclamò Blesio . « A furia d ' immaginare la possibilità di una disgrazia , noi contribuiamo spessissimo a farla accadere davvero » . Raimondo Palli portò le mani alla fronte e alle tempie , premendo , quasi volesse impedire che gli scoppiassero : poi , rigettati indietro , con vivace movimento della testa , i folti capelli , e socchiudendo gli occhi , riprese : « Una mattina , dovetti accorgermi che Delia mi sfuggiva di mano , resistendo alla mia volontà , non cadendo più nel sonno magnetico così facilmente provocato ed ottenuto fino allora . Posava per gli ultimi tocchi della mia figurina , che era e non era il suo ritratto perché io avevo sentito ripugnanza di vendere a un estranio la precisa immagine di mia moglie . Le solite parole : " Sta ' ferma ! Cosi ! " che le altre volte erano bastate a farla istantaneamente addormentare , riuscivano inefficaci quantunque replicate più volte . " Che cosa vuoi farmi ? ... Che cosa mi hai fatto ? " ella domandò , diffidente , guardandomi fisso negli occhi . E siccome io non avevo saputo risponderle , stupito di sentirla parlare a quel modo , ella soggiunse : " Mi sembra di avere qualcosa di strano dentro di me , qualcosa che mi scote , che m ' eccita ... Non so come esprimermi ... Oh ! oh ! ... Veggo , ma non cogli occhi , lontano , fin in fondo al giardino ... Laggiù , nell ' aiuola a destra , un gatto raspa la terra e danneggia le pianticine di violette ! ... È possibile ? ... Vieni ; andiamo a vedere ! " . E mi trascinò per mano fuori dello studio , laggiù , dove un gatto faceva precisamente quel ch ' ella aveva visto stando a sedere presso il cavalletto , da un punto dove si scorgevano appena le cime degli alberi del giardino smosse dal vento dietro la vetrata . " Sei diventata una veggente " le dissi con tono di voce che voleva essere scherzoso e non nascondeva intanto il mio stupore . " Male ! " ella rispose con improvvisa serietà . " È assai meglio non vedere ! ... È assai meglio ignorare ! " . Non aggiunse altro , né io le seppi dir altro » . Blesio , impensierito dell ' esaltazione del suo amico , resa più manifesta dalla crescente irrequietezza delle mani e dai rapidi alteramenti della voce in evidente contrasto con la minuziosa limpida narrazione , tentò nuovamente d ' impedirgli di proseguire . « Non stancarti ; ho già capito , sei stato un po ' imprudente , forse ... » . « Forse ? ... Troppo dovresti dire » , riprese Raimondo Palli . « Troppo » . E , implorando con lo sguardo , continuò : « Da quel giorno in poi , caro Blesio , io ho assistito a tali portenti di chiaroveggenza da far perdere l ' equilibrio a qualunque più solido intelletto . Non osai più d ' interrogarla : " Mi ami ? Di ' , mi ami davvero ? " . Ma Delia sentiva anche da una stanza all ' altra le vibrazioni del mio pensiero , come se le nostre anime , fuse insieme , pensassero la stessa cosa , nello stesso momento . La vedevo apparire su la soglia del mio studio , col viso contratto da dolore intenso , e la sua voce piena di lacrime mi rimproverava : " Perché dubiti di me ? Lo sento , non negarlo ! Che cosa dovrei fare , parla ! per darti la prova suprema dell ' immenso amore mio ? " . Pietà , o vigliaccheria , io mi ostinavo a negare . Inutilmente . La vedevo andare via niente convinta delle affettuose parole , delle carezze , dei baci che - lo capivo dopo - non producevano su lei l ' effetto voluto per l ' esagerazione a cui mi induceva la paura di non poter più sfuggire a quell ' ispezione che mi aveva ridotto in uno stato peggiore di ogni peggiore schiavitù . Come ? Non sarei più stato libero di formolare un ' idea , un desiderio , una speranza , senza che Delia non venisse a dirmi : " Si , è una buona idea ; dovresti attuarla . - O pure : Dipende da te , perché quel bagliore di fantasia diventi realtà . - O pure : - No , quel desiderio è troppo ambizioso per noi ; non lasciartene lusingare . - O pure : Dici bene , questa speranza è un gran conforto per me ! " . E ciò come se io l ' avessi messa a parte di tutto con le più precise parole , per consultarla , per averne l ' approvazione o la disapprovazione ? ... Oh ! Non aver niente da nasconderle ! Nei primi mesi della nostra unione , era stata anzi gran delizia per me comunicarle i più riposti pensieri , chiederle consigli , suggerimenti che mi rivelavano sempre più squisite delicatezze d ' animo , sempre più fine penetrazione d ' intelligenza in ricambio del mio cordiale abbandono . Volevo così dimostrarle la mia profonda gratitudine per la gioia , la felicità , la nuova essenza di vita che ella era venuta a diffondere attorno a me , tanto da farmi credere divenuto un altro , quando mi accorgevo dell ' agile sviluppo di alcune mie facoltà artistiche rimaste fin allora quasi latenti . E provavo un senso di mortificazione , se Delia , con delicata modestia , mi diceva : " Che bisogno hai tu di consultarmi ? Tutto quel che tu fai lo giudicherò sempre ben fatto , anche quando gli altri potranno giudicarlo altrimenti " . Non avevo dunque proprio niente da nasconderle . E intanto ora stimavo violato il sacro penetrale del mio pensiero , di cui prima le spalancavo a due battenti le porte . Una cupa irritazione mi invadeva a ogni nuova manifestazione della sua inevitabile chiaroveggenza e nello stesso tempo una viva indignazione per quello che , in certi momenti , mi sembrava atto di ingrato ribelle . Non avrei dovuto essere piuttosto felicissimo per l ' assoluta compenetrazione delle nostre anime , della quale la chiaroveggenza di Delia era mirabile testimonianza ? " No ! " riflettevo subito . " Ella rimane chiusa , impenetrabile . Io , soltanto io , sono in sua compiuta balìa ! " . Tentai di difendermi con lo stesso mezzo servito , involontariamente , a produrre l ' incredibile fenomeno . Ma Delia non sentiva più il mio influsso ; era già più forte di me » . « Avresti dovuto ricorrere ad uno specialista » lo interruppe Blesio . « Un magnetizzatore di professione , probabilmente avrebbe domato quelle forze ancora non bene conosciute e che la tua malaccortezza aveva scatenate ... Ma , te ne prego , rimandiamo a qualche altro giorno questi dolorosi ricordi ... Nella foga del parlare , non ti accorgi che essi ti commuovono fortemente » . « Li ripenso quando non parlo ; vale lo stesso . Lasciami proseguire » rispose Raimondo , stirandosi nervosamente i baffi e la barba . « Sopravvennero intanto alcuni mesi di sosta . Credei che la eccitazione nervosa da me provocata si fosse finalmente esaurita , e che la cura consigliatami da un dottore consultato all ' insaputa di Delia avesse realmente contribuito a fortificarne l ' organismo . Era un po ' dimagrita in quei mesi , e aveva perduto la vivace tinta che coloriva le sue guance di bruna con lieve sfumatura rosea . Soltanto lo splendore degli occhi era rimasto immutato . Vedendola rifiorire , non sospettando affatto che quella tregua potesse essere passeggera , avevo ripreso a lavorare alla statua La Giovinezza , quasi suggeritami da lei , un mattino di primavera , passeggiando insieme tra la splendida esplosione dei fiori delle aiuole che fiancheggiavano i brevi viali del nostro giardinetto . La Giovinezza , nella mia intenzione , doveva essere Delia trasformata in Dea , idealizzata , se pure ci fosse stato bisogno d ' idealizzare una figura che era , pei miei occhi , un ' idealità artistica in atto . Il lavoro mi assorbiva talmente che le lunghe ore di quella giornata di estate sembravano insufficienti alla mia smania di condurre a termine la statua in brevissimo tempo . Delia veniva spesso a tenermi compagnia , seduta in un angolo , leggendo e ricamando zitta zitta per non distrarmi : ed io mi accorgevo della sua presenza soltanto nei momenti di riposo della modella . Mi accorgevo pure , con doloroso stupore , che mai Delia mi era parsa così lontana da me , come in quelle lunghe giornate che più mi stava silenziosamente vicina . Eppure quella statua che mi si vivificava sotto la stecca e il pollice era la libera traduzione del bozzetto improvvisato con insolita rapidità mentre ella , che me n ' aveva quasi suggerito l ' idea , posava perché io fissassi nella creta il movimento delle linee della sua persona , così come l ' immaginazione me la andava trasformando in fantasia d ' arte . Una sera , tutt ' a un tratto , Delia mi disse : ! Ah , Raimondo ! ... Tu stai per cessare di amarmi ! " . " Non pensare assurdità ! " , risposi bruscamente . " Tu però in quest ' istante mentre neghi , pensi : - Oh , Dio , ella indovina ! " . Tornai a negare : ma era vero . In quell ' istante pensavo proprio : " Oh , Dio , ella indovina " . " Come avvenga non so " riprese Delia . " C ' è dentro di me o una anima nuova , o qualcosa che direi malia , se potessi credere alla malia . Strana malia , Raimondo ; malefica malia che mi fa vedere quel che non vorrei vedere , che mi fa udire quel che non vorrei udire , quasi il tuo pensiero parli per me ad alta voce ... E sto in ascolto , da mesi , costretta , decisa di non dirti niente , di soffrire in silenzio perché mi sembra che anche tu soffra ... Ah , Raimondo ! Tu stai per cessare di amarmi ... Mi sento impazzire ! " . Non ricordo più quel che dissi per consolarla , per confortarla . Dovetti essere efficacissimo , se Delia mi si gettò tra le braccia scoppiando in pianto dirotto , balbettando tra i singhiozzi : " Perdonami ! Ti faccio soffrire ! " . Ma il giorno dopo e così tutti i giorni , per parecchi mesi , si ripeté la stessa scena , fino a che Delia quasi estenuata dallo sforzo inconsapevolmente fatto dall ' organismo , non parlò più , e si ridusse a fissarmi , a fissarmi a lungo , crollando dolorosamente la testa , sorridendo con tale tristezza che io ero forzato ad abbassare gli occhi , o a rivolgerli altrove avvilito da quella luminosità di cui ti ho parlato , che mi pareva scendesse a illuminare le più riposte profondità del mio cuore ... Che terribili mesi di sofferenza , caro Blesio ! Noi vivevamo isolati , per deliberato disegno , sin dai primi giorni del nostro matrimonio , entrambi orgogliosi di bastare a noi stessi ... E la gente , che per maligna o benevola curiosità si occupava dei fatti nostri , ci giudicava felici ! Tali avremmo potuto essere , certissimamente , se le mie stesse mani non avessero distrutto , con imperdonabile caparbietà , il magnifico immeritato dono benignamente concessomi dalla sorte . Giacché io ero stato caparbio , stupidamente caparbio nel volermi accertare , a ogni costo , se il mio dubbio : " Mi ama davvero ? Perché vuol darmi a intendere che m ' ama ? " , corrispondesse o no alla realtà . Che terribili mesi , caro Blesio ! Tu non potrai mai formartene neppure un ' idea approssimativa . Invano cercavo un rifugio nel lavoro ; invano la mia coscienza di artista mi confortava con attestarmi che la statua ormai quasi compiuta , sotto l ' impulso di tante agitazioni , fosse riuscita più bella di quanto io , incontentabile , non l ' avevo sperata . Lavoravo febbrilmente , quasi la mia mano fosse stata mossa da un altro me stesso che conviveva dentro di me assieme con quello che si tormentava , e smaniava e delirava , sì , a volte delirava , intanto che la mano dell ' altro dava gli ultimi tocchi alle estremità della figura con meticolosa accuratezza ... Fu allora ... Oh , non avevo badato alla nuova espressione degli sguardi con cui Delia osservava il mio lavoro , aggirandosi attorno al cavalletto , muta , intenta , in visibile ammirazione , mi pareva , di quella Giovinezza in parte sua geniale ispirazione . Ne ero lusingato , anche perché in quel punto non provavo l ' impressione scrutatrice di quelle nere pupille luminosissime , che mi rivelavano quanto il mio cuore fosse mutato , vinto da grave stanchezza di amare per aver troppo amato » . Raimondo si arrestò quasi volesse riprendere forza . La sua voce infatti si era andata affievolendo ; le ultime parole gli erano uscite dalle labbra seguite da un profondo sospiro . Blesio osservava con pena il rapido movimento delle palpebre e il tremito delle labbra che rendevano più triste quella pausa . Raimondo alzò le mani , come per rimovere qualche ostacolo davanti a sé , e tratto un altro profondo sospiro , riprese : « Quella splendida mattina di maggio , lo studio era invaso da tale giocondità di luce , che i gessi dei miei precedenti lavori sembravano inattesamente scossi da misteriosi brividi di vita . La creta della Dea , assai più di essi , prendeva così mirabili chiaroscuri , riflessi così formicolanti da darmi l ' illusione che sotto le carni del seno e delle braccia ignude si avverasse il miracolo della pulsazione del sangue . Delia , entrata con lievi passi , si era fermata dietro di me , senza che io me ne fossi accorto ... Tutt ' a un tratto , mi sentii afferrare violentemente pel braccio ; e prima che , spinto da lei vigorosamente da parte , potessi accorrere e impedire l ' atto di quelle furibonde mani , Delia ... Oh ! oh ! " No , non è così ! " balbettava con voce roca , che io non avrei saputo riconoscere se l ' avessi udita senza veder lei . " No , non è così ! " . E le esili mani , tese come artigli , si affondavano nella creta , disformando braccia , seno , volto alla Dea che mi era costata tanti mesi di lavoro ! ... Ero rimasto impietrito davanti a quell ' orrore . " No , non è così ! ... Non è così ! " . E Delia brancicava la creta , quasi tentasse di rimodellarla , voltandosi verso di me con gli occhi sbarrati dall ' improvviso scoppio di pazzia , le labbra sformate da un terribile sorriso , balbettando con voce aspra e roca : " Ecco ! ... Ecco come dev ' essere ! ... Ecco ! Tu non hai saputo ... Io , io sì ! " . E cadde riversa sul pavimento in violenta convulsione . Quando rinvenne , non mi riconosceva più ! La ho assistita , la ho vegliata per tre eterni mesi , giorno e notte , istupidito dal dolore , attanagliato dal rimorso di aver prodotto lo sfacelo di quella povera creatura con lo stolto esperimento che avrebbe dovuto disperdere il mio sospetto , e invece ... invece ! " Mi amava davvero ? " . Ho ancora integra la mia ragione continuando a domandarmelo ? E quel che è accaduto è stato colpa mia o inesorabile opera di quella fatalità che regge la nostra esistenza ? ... Dimmelo tu ! Rischiarami tu ! » . E Raimondo Palli , convulso , singhiozzava , torcendosi le mani tese supplichevoli verso l ' amico . Blesio aveva anche lui le lacrime agli occhi e non riusciva a trovare una sola parola di conforto , incerto se Raimondo fosse già pazzo o sul punto di divenir tale .