Narrativa ,
I
-
Accusato
,
alzatevi
.
Come
vi
chiamate
?
-
Faraone
Raffaele
.
-
Vostro
padre
?
-
Ferdinando
.
-
Quanti
anni
avete
?
-
Ventitre
.
-
Dove
siete
nato
?
-
A
Sant
Eufemia
di
Marmore
,
provincia
d
Aquila
.
-
La
vostra
professione
?
-
Sergente
nel
Reggimento
Lancieri
di
Parma
.
-
Avete
inteso
l
atto
d
accusa
e
la
sentenza
della
commissione
d
inchiesta
?
Sapete
di
qual
reato
siete
chiamato
a
rispondere
?
-
Lo
so
.
-
Dite
al
Tribunale
tutto
ciò
che
sapete
in
ordine
allo
stesso
,
ovvero
le
ragioni
che
credete
possano
discolparvi
.
-
Sono
innocente
.
-
Seguitate
dunque
a
negare
d
essere
l
autore
del
furto
qualificato
pel
mezzo
e
pel
valore
di
tremilasettecentottantasei
lire
e
trenta
centesimi
perpetrato
con
scasso
e
chiave
falsa
nell
ufficio
di
Maggiorità
del
Reggimento
Lancieri
di
Parma
in
Napoli
la
notte
dal
28
al
29
giugno
scorso
?
-
Nego
.
-
Non
potete
ignorare
che
esistono
contro
di
voi
gravi
indizi
.
-
Sissignore
.
-
Gli
indizi
non
sono
prove
e
se
anche
a
questi
indizi
si
volesse
dare
il
carattere
di
prove
,
essi
non
avrebbero
alcun
valore
di
fronte
alla
mia
innocenza
.
-
Correte
un
po
troppo
:
dal
vostro
punto
di
vista
può
darsi
benissimo
che
anche
le
prove
debbano
svanire
di
fronte
alla
vostra
innocenza
,
dato
che
voi
siate
innocente
,
ma
dovete
ammettere
che
il
Tribunale
nel
giudicarvi
deve
partire
da
ben
altri
criteri
-
dirò
così
-
esteriori
,
e
se
realmente
le
prove
si
accumulano
contro
di
voi
,
prove
certe
,
matematiche
,
la
vostra
innocenza
non
è
più
che
un
asserzione
pura
e
semplice
.
Ma
io
non
voglio
parlare
di
prove
,
parlo
di
indizi
e
voglio
pure
ammonirvi
che
il
Tribunale
ha
facoltà
piena
ed
assoluta
d
apprezzamento
anche
degli
indizi
;
tocca
a
voi
annientarli
.
-
Signor
colonnello
,
se
durante
l
istruttoria
lunghissima
si
son
volute
ritorcere
contro
di
me
alcune
circostanze
del
tutto
estranee
al
furto
avvenuto
e
a
queste
circostanze
dare
il
titolo
di
indizi
per
farmi
risultare
colpevole
ad
ogni
costo
,
io
non
le
posso
distruggere
,
potrò
solamente
spiegarle
,
e
forse
nemmeno
tutte
.
-
Spiegatele
.
-
Un
momento
.
Prima
d
andare
innanzi
è
bene
che
per
la
moralità
della
causa
i
signori
giudici
conoscano
i
vostri
precedenti
,
la
vostra
educazione
,
le
vostre
avventure
,
i
vostri
istinti
buoni
e
cattivi
:
cercherò
io
di
riassumere
tutto
ciò
sommariamente
,
come
l
ho
desunto
dalla
minuziosa
lettura
degli
atti
procedurali
.
Sarà
in
vostra
facoltà
,
secondo
il
vostro
diritto
di
accusato
,
di
rettificare
gli
errori
involontari
o
le
omissioni
di
circostanze
che
riterrete
favorevoli
.
State
attento
.
-
Sissignore
.
-
Voi
appartenete
a
una
buona
famiglia
degli
Abruzzi
,
vostra
madre
porta
un
nome
patrizio
,
vostro
padre
è
,
o
era
,
uno
dei
maggiori
possidenti
di
Sant
Eufemia
.
Come
figlio
unico
maschio
,
tutte
le
gioie
e
tutte
le
speranze
della
famiglia
si
raccolsero
sopra
di
voi
,
niuna
cura
fu
risparmiata
per
la
vostra
educazione
;
avevate
ingegno
pronto
e
vivace
;
attraversaste
con
plauso
le
scuole
ginnasiali
,
tutto
faceva
supporre
che
i
pronostici
felicissimi
dei
genitori
e
dei
parenti
si
sarebbero
avverati
assai
presto
;
una
zia
,
senza
figli
,
morendo
vi
lasciò
erede
della
sua
sostanza
,
un
capitaletto
d
una
ventina
di
mille
lire
;
a
sedici
anni
eravate
studente
di
liceo
in
un
collegio
d
Aquila
tenuto
da
ecclesiastici
e
il
primo
della
vostra
classe
;
un
bel
mattino
,
insalutato
ospite
,
spariste
dal
collegio
;
dopo
due
giorni
di
ricerche
la
polizia
vi
trovò
nascosto
in
un
lupanare
.
-
Non
avevo
altro
mezzo
che
la
fuga
per
ottenere
da
mio
padre
la
liberazione
da
quella
schiavitù
che
mi
era
divenuta
insopportabile
;
speravo
...
anzi
avevo
deciso
di
recarmi
a
Roma
,
dove
avrei
proseguito
i
miei
studi
con
il
frutto
del
capitale
ereditato
dalla
zia
,
senza
dipendere
da
alcuno
.
-
Benissimo
.
Naturalmente
dopo
una
prodezza
simile
,
non
ostante
l
affetto
e
la
stima
che
avevate
saputo
accaparrarvi
dai
vostri
superiori
,
i
quali
non
saprei
dire
se
più
pel
vostro
talento
o
la
vostra
ipocrisia
-
vi
tenevano
in
concetto
d
un
vero
prodigio
,
naturalmente
le
porte
del
collegio
non
vi
si
riaprirono
più
,
e
questo
era
il
maggiore
dei
vostri
desideri
;
foste
accompagnato
a
casa
,
a
Sant
Eufemia
,
da
un
agente
di
Pubblica
Sicurezza
...
-
Da
un
delegato
!
-
Da
un
delegato
.
-
Disperazione
di
vostro
padre
,
di
vostra
madre
,
dell
intera
famiglia
...
ma
c
è
un
altro
fatto
da
notare
in
quella
congiuntura
:
lo
stesso
giorno
della
fuga
dall
orribile
carcere
in
un
monastero
...
meno
rigido
,
il
professore
di
greco
e
latino
,
che
era
anche
vicerettore
e
nutriva
per
voi
una
predilezione
singolarissima
,
avvertì
un
altra
fuga
bizzarra
e
altrettanto
spiacevole
,
dal
suo
cassetto
:
quella
molto
prosaica
di
un
biglietto
da
cento
lire
;
non
voglio
insinuare
che
tra
le
due
fughe
ci
fosse
il
minimo
rapporto
,
ma
la
questura
ne
ebbe
qualche
sospetto
non
del
tutto
gratuito
,
operò
delle
indagini
nella
casa
dove
il
rifugio
vi
era
stato
concesso
,
e
forse
non
si
sarebbe
appagata
d
un
semplice
accompagnamento
a
Sant
Eufemia
,
se
il
professore
non
avesse
subito
interrotta
l
istruttoria
preliminare
,
dichiarando
generosamente
d
aver
rinvenuto
in
una
farragine
di
carte
quel
biglietto
da
cento
che
a
tutta
prima
egli
aveva
supposto
rubato
o
smarrito
.
-
Non
si
trattava
d
essere
generoso
,
si
trattava
di
dire
la
pura
verità
.
-
Infatti
,
sfolgorando
la
verità
,
ogni
supposizione
fiscale
-
diciamo
così
-
cadde
e
l
inchiesta
fu
troncata
sui
primordi
!
!
!
Per
amore
o
per
forza
rimaneste
in
famiglia
,
al
vostro
paese
,
il
resto
dell
anno
,
studiando
per
conto
vostro
,
e
senza
l
aiuto
di
professori
preparandovi
all
esame
di
licenza
liceale
:
un
istinto
d
ambizione
,
soccorso
mirabilmente
da
un
vero
talento
d
uomo
che
vuole
arrivare
,
vi
inchiodava
per
ore
ed
ore
sui
libri
scolastici
e
classici
,
a
decifrarli
da
voi
solo
,
a
superarne
le
difficoltà
,
come
in
altri
momenti
un
istinto
di
lussuria
,
se
pure
non
sarebbe
più
giusto
denominarlo
istinto
di
vanità
,
vi
trascinava
,
adolescente
innamorato
della
sua
persona
,
alle
imprese
e
alle
conquiste
di
Don
Giovanni
.
Fu
in
quel
torno
che
per
causa
vostra
un
ingegnere
delle
ferrovie
scannò
la
moglie
sotto
i
vostri
occhi
...
senza
che
un
grido
,
un
gesto
,
un
atto
qualunque
partisse
da
voi
per
tentare
d
impedire
l
atroce
carneficina
.
-
Non
ero
armato
...
mi
trovavo
materialmente
in
condizioni
tali
...
che
ogni
tentativo
da
parte
mia
di
porgere
soccorso
alla
vittima
pur
troppo
sarebbe
stato
inutile
;
sono
io
il
primo
a
deplorare
,
ma
sfido
chiunque
nel
caso
mio
...
-
Chiunque
nel
caso
vostro
sarebbe
balzato
fuori
dal
vituperio
del
suo
nascondiglio
dietro
i
cortinaggi
del
letto
coniugale
!
Almeno
avrebbe
urlato
,
chiamato
gente
...
-
Non
avrei
fatto
che
inferocire
dippiù
quell
energumeno
,
non
avevo
armi
,
ripeto
,
né
alcun
istrumento
di
ferro
o
di
legno
,
e
se
mi
fossi
messo
a
gridare
,
dalla
finestra
,
nel
cuor
della
notte
,
i
soccorsi
sarebbero
sempre
giunti
troppo
tardi
,
e
il
marito
avrebbe
trovato
lui
la
maniera
di
farmi
subito
tacere
.
-
Viva
Dio
!
Uomo
contro
uomo
!
Non
si
lascia
sgozzare
così
una
povera
donna
senza
farsi
vivo
,
neppure
per
fuggire
!
La
fuga
stessa
sarebbe
stata
meno
vile
dell
immobilità
,
poiché
durante
un
attimo
avreste
affrontato
l
energumeno
,
e
la
vostra
apparizione
repentina
forse
l
avrebbe
distolto
dall
eccidio
della
moglie
per
inseguirvi
.
Uomo
contro
uomo
!
avesse
avuto
magari
una
spiringarda
,
e
voi
,
in
camicia
,
nient
altro
che
le
vostre
mani
...
Oh
!
In
due
,
corpo
a
corpo
,
coi
denti
,
colle
unghie
,
c
è
sempre
mezzo
di
tentare
la
lotta
,
una
lotta
disperata
!
...
Non
parliamone
più
;
chi
è
morto
giace
;
se
quella
donna
ci
ha
rimesso
la
pelle
per
amor
vostro
,
sorpresa
nell
adulterio
da
un
marito
fanatico
,
se
questo
marito
,
che
pel
suo
servizio
avrebbe
dovuto
quella
notte
trovarsi
a
Isernia
o
a
Sulmona
,
fu
così
imbecille
da
credere
a
una
lettera
anonima
e
giungere
a
casa
improvvisamente
e
la
mattina
dopo
farsi
stritolare
da
un
treno
...
in
fin
dei
conti
...
l
uomo
è
cacciatore
,
massime
quand
è
giovine
come
voi
,
bel
giovine
,
buona
gamba
e
stomaco
robusto
,
non
è
vero
?
Va
a
caccia
dove
può
,
e
se
c
è
dei
merli
che
ci
restano
,
tanto
peggio
pei
merli
!
-
Andiamo
avanti
.
-
La
supplico
,
signor
colonnello
,
mi
risparmi
queste
frecciate
d
ironia
!
...
sono
qui
sul
banco
degli
accusati
...
è
abbastanza
angosciosa
la
mia
posizione
e
abbastanza
umiliante
perché
io
possa
invocare
la
misericordia
del
Presidente
a
proposito
di
fatti
molto
antichi
...
estranei
a
quello
che
oggi
mi
si
vorrebbe
attribuire
.
-
Andiamo
avanti
.
-
Come
non
poteva
essere
altrimenti
,
la
vostra
avventura
suscitò
in
paese
uno
scandalo
enorme
:
c
erano
due
cadaveri
da
seppellire
,
c
erano
degli
orfani
da
raccogliere
,
una
famiglia
annientata
,
nell
ignominia
e
nel
sangue
;
la
vostra
permanenza
a
Sant
Eufemia
sarebbe
stata
un
insulto
ed
anche
un
rischio
temerario
,
d
altra
parte
a
voi
non
sembrava
vero
di
togliervi
alle
continue
rimostranze
di
vostro
padre
,
agli
eterni
piagnistei
di
vostra
madre
e
delle
sorelle
;
l
occasione
era
ottima
per
andarvene
,
finalmente
a
Roma
,
libero
,
indipendente
,
con
dei
quattrini
in
saccoccia
...
-
Non
molti
:
dopo
il
tristissimo
avvenimento
essendo
in
rotta
con
mio
padre
,
mese
per
mese
io
non
ricevevo
da
lui
che
il
frutto
assai
magro
delle
ventimila
lire
di
mia
proprietà
,
più
un
assegno
di
cinquanta
lire
;
a
Roma
costa
assai
cara
la
vita
...
-
Non
c
è
dubbio
,
in
ispecie
quando
si
vuole
scialarla
la
vita
e
godersela
da
gran
signore
,
frequentare
i
salotti
,
i
clubs
e
i
ritrovi
sportivi
dell
aristocrazia
,
i
cenacoli
del
demi
-
monde
,
mantenere
con
sfarzo
il
lusso
proprio
e
di
qualche
creatura
esotica
...
più
che
mondana
.
La
piccola
somma
che
vi
si
spediva
da
casa
come
assegno
mensile
era
una
goccia
d
acqua
nell
Atlantico
per
voi
che
avevate
preso
a
prestito
da
vostra
madre
il
nome
e
il
titolo
della
sua
famiglia
per
spacciarvi
duca
di
Pietragalla
;
ma
i
quattrini
non
vi
facevano
difetto
,
stante
la
mediazione
di
un
pezzo
grosso
vostro
compaesano
che
vi
aveva
aperto
la
borsa
degli
strozzini
più
insigni
di
Roma
e
più
ancora
per
la
condiscendenza
di
vostra
madre
,
la
quale
si
lasciò
indurre
a
certi
sotterfugi
di
vendite
e
ipoteche
dei
suoi
beni
parafernali
per
sopperire
ai
vostri
scialacqui
all
insaputa
del
marito
.
E
così
,
messi
da
banda
gli
studi
universitari
cominciati
,
vi
lanciaste
nel
vortice
,
non
senza
ostentare
un
elegante
dilettantismo
letterario
che
aggiungeva
alla
vostra
fama
di
epulone
minorenne
un
profumo
di
poesia
:
pubblicaste
,
se
non
erro
,
un
volumetto
di
versi
e
faceste
pure
rappresentare
al
teatro
una
specie
di
vaudeville
in
un
atto
,
omaggio
a
un
attrice
,
beniamina
del
pubblico
e
anche
vostra
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
-
Capisco
e
lodo
gli
scrupoli
dell
egregio
avvocato
,
capisco
come
troppo
non
garbi
a
lui
né
al
suo
difeso
che
si
vadano
rinvangando
certi
fatti
in
un
terreno
vulcanico
,
dove
il
fuoco
è
ancora
latente
sotto
la
prima
crosta
;
mi
permetto
però
d
osservargli
anzitutto
che
circa
l
opportunità
di
esporre
alla
luce
questi
fatti
più
o
meno
inerenti
alla
causa
,
sono
io
unico
arbitro
,
in
virtù
del
potere
discrezionale
che
mi
conferisce
la
legge
;
quanto
poi
al
timore
,
velatamente
e
abilmente
espresso
,
che
i
signori
giudici
possano
per
avventura
ricevere
dal
mio
racconto
,
dalle
mie
chiose
,
dal
mio
tono
di
voce
un
impressione
sfavorevole
all
accusato
,
risponderò
che
conosco
troppo
bene
i
giudici
componenti
questo
Tribunale
ed
essi
conoscono
troppo
bene
il
loro
Presidente
perché
un
tale
timore
abbia
ragione
di
sussistere
;
anche
se
io
fin
d
ora
presumessi
un
dominio
che
non
ho
,
l
affermazione
della
loro
indipendenza
non
tarderebbe
.
Ripigliamo
il
filo
.
-
Puntellata
giorno
per
giorno
a
furia
d
espedienti
d
alta
fantasia
,
una
vita
simile
non
poteva
durare
,
il
barbaglio
non
poteva
esserne
che
fittizio
:
le
cambiali
nuove
non
bastavano
più
a
impedire
i
protesti
delle
vecchie
,
certi
loschi
personaggi
che
a
voi
,
Faraone
,
avevano
prestato
il
loro
nome
per
supplire
alla
vostra
minorità
,
un
mondo
d
onesti
creditori
da
una
parte
,
d
usurai
dall
altra
,
cominciarono
a
strepitare
,
vi
si
strinsero
attorno
minacciosi
,
tutta
gente
che
aveva
fatto
a
fidanza
col
duca
di
Pietragalla
e
presentiva
di
doversene
rimanere
a
denti
asciutti
,
col
danno
e
le
beffe
.
Con
abilità
raffinata
riusciste
ancora
per
qualche
tempo
a
tener
su
la
baracca
dopo
che
già
le
screpolature
si
erano
palesate
dal
tetto
alla
cantina
;
chi
diede
il
crollo
fu
appunto
quell
artista
del
Quirino
,
alla
quale
bruciaste
i
vostri
incensi
durante
una
stagione
:
costei
-
pare
che
avesse
tra
le
mani
un
giuramento
vostro
solennissimo
,
scritto
col
sangue
,
nientemeno
,
sopra
carta
bollata
!
-
si
era
fitta
in
capo
di
diventare
duchessa
di
Pietragalla
,
e
aspettando
pazientemente
che
il
giorno
propizio
maturasse
,
languente
d
amore
casto
e
puro
,
non
apriva
più
che
a
voi
la
sua
porta
,
per
dimostrarvi
come
sapesse
rendersi
degna
di
cingere
ad
un
tempo
le
due
corone
nuziale
e
ducale
!
Quando
una
bella
sera
,
memoranda
nei
fasti
delle
gelosie
,
dopo
un
avvicendarsi
di
sospetti
,
d
alterchi
,
di
preghiere
,
di
minacce
,
acquistò
la
certezza
d
essere
stata
soppiantata
da
un
altra
aspirante
e
voi
tranquillamente
gliela
ribadiste
in
faccia
togliendole
ogni
e
qualunque
velleità
di
ritorno
,
non
fece
che
attendere
il
mattino
per
sporgere
querela
di
truffa
a
carico
vostro
,
tirando
in
ballo
certi
gioielli
d
alto
prezzo
,
spariti
,
poi
ritrovati
,
poi
di
nuovo
spariti
...
-
La
querela
non
ebbe
corso
.
-
Mi
sarei
affrettato
a
dirlo
,
se
voi
non
mi
aveste
interrotto
.
-
Non
ebbe
corso
per
l
intromissione
di
benevoli
mediatori
,
perché
nel
garbuglio
erano
immischiati
due
o
tre
ragazzacci
protetti
dal
loro
nome
autentico
e
da
un
pietoso
arrabattarsi
su
e
giù
,
a
destra
e
a
sinistra
,
di
personaggi
potenti
e
così
anche
voi
ne
approfittaste
.
-
Non
so
nulla
di
queste
cose
.
-
Il
processo
venne
strozzato
,
ma
non
per
questo
fu
minore
lo
scandalo
e
chi
più
di
tutti
ne
uscì
colla
testa
rotta
foste
voi
:
i
ritrovi
mondani
vi
furono
chiusi
,
anche
i
meno
onesti
;
gli
amici
di
baldoria
non
vi
guardavano
più
in
faccia
;
per
contro
il
risvegliarsi
e
l
assedio
continuo
dei
creditori
,
citazioni
da
ogni
parte
,
minacce
furibonde
d
altre
querele
;
e
frattanto
,
a
Sant
Eufemia
,
la
famiglia
in
lagrime
,
vostra
madre
nell
angoscia
di
sapersi
coll
acqua
alla
gola
e
d
avere
per
voi
sperperato
quel
poco
che
possedeva
di
suo
,
vostro
padre
,
irritatissimo
,
affranto
lui
pure
per
altri
dissesti
,
senza
modo
materiale
di
far
fronte
subito
alla
crescente
marea
che
travolgendo
voi
travolgeva
l
intera
famiglia
;
possibilità
o
speranza
di
tornare
a
galla
,
nessuna
;
vostro
padre
vi
scriveva
:
«
guardati
bene
dal
mettere
più
piede
in
casa
,
ci
hai
tradito
e
vituperato
;
questa
casa
non
è
più
tua
;
mi
aprirò
le
vene
e
pagherò
,
pagherò
,
se
occorre
,
col
sangue
,
ma
per
noi
sei
morto
,
sei
morto
!
»
.
-
Era
un
impeto
di
sdegno
momentaneo
;
poco
dopo
mio
padre
finì
per
perdonarmi
.
-
Sicuro
,
quando
gli
sembrò
di
scorgere
in
voi
i
segni
d
un
vero
pentimento
e
non
fossero
bugiarde
le
promesse
,
più
coi
fatti
che
colle
parole
,
d
una
trasformazione
radicale
di
vita
.
Egli
stesso
,
irremovibile
,
nel
negarvi
l
autorizzazione
e
i
mezzi
di
fuggire
in
Egitto
o
in
America
o
al
Transvaal
,
come
ne
avevate
l
idea
,
perché
capiva
che
oltre
essere
ignominiosa
,
una
fuga
di
questo
genere
vi
avrebbe
condotto
a
certa
morte
o
in
galera
-
egli
stesso
vi
suggerì
l
unica
via
di
salvezza
,
l
unica
che
potesse
riabilitarvi
.
-
Se
fossi
partito
allora
pel
Transvaal
,
avrei
subito
ottenuto
a
Pretoria
un
impiego
nella
Compagnia
delle
miniere
,
grazie
a
potenti
raccomandazioni
di
una
...
cioè
d
un
Ambasciatore
estero
.
-
Senza
saper
l
inglese
?
-
L
avrei
imparato
durante
il
viaggio
;
la
buona
volontà
non
mi
sarebbe
mancata
.
-
Fatto
sta
che
vostro
padre
,
ripugnandogli
di
vedervi
abbandonare
la
patria
come
l
abbandonano
i
malfattori
,
in
buon
punto
si
rammentò
d
avere
un
parente
per
parte
della
moglie
,
che
comandava
a
Udine
un
reggimento
di
cavalleria
...
-
Mio
cugino
,
il
colonnello
Navarra
.
-
E
fu
una
fortuna
per
voi
:
così
aveste
saputo
approfittarne
!
-
Davanti
al
bivio
del
precipizio
o
della
riabilitazione
,
un
lampo
di
resipiscenza
vi
illuminò
:
proseguire
gli
studi
in
una
qualunque
università
che
non
fosse
Roma
,
inutile
pensarci
-
almeno
pel
momento
-
dato
il
fermo
rifiuto
di
vostro
padre
di
somministrarvi
l
assegno
più
modico
,
e
partiste
per
Udine
e
vi
arruolaste
semplice
soldato
,
come
volontario
ordinario
,
nel
reggimento
del
colonnello
Navarra
,
vostro
cugino
.
-
Siccome
non
avevo
ancora
smesso
l
intenzione
di
laurearmi
avvocato
,
speravo
che
mi
sarebbe
stato
concesso
d
iscrivermi
all
università
di
Padova
e
poi
a
suo
tempo
avrei
ottenuto
licenza
di
recarmi
a
Padova
durante
il
periodo
degli
esami
.
-
Comunque
sia
,
arruolato
colla
ferma
d
anni
cinque
e
ammesso
al
plotone
allievi
sergenti
,
per
leale
debito
di
verità
mi
compiaccio
constatare
che
fino
dal
primo
giorno
vi
dimostraste
il
modello
delle
reclute
e
poi
,
in
progresso
di
tempo
,
l
ottimo
dei
soldati
,
non
saprei
dire
se
per
la
sorveglianza
speciale
del
colonnello
,
o
per
un
desiderio
in
voi
di
vita
nuova
,
o
per
una
felice
conversione
di
sentimenti
;
ossequente
alla
rigida
disciplina
della
caserma
,
pronto
e
volenteroso
in
tutti
i
servizi
anche
meno
piacevoli
,
massimamente
ostici
sul
principio
,
ardito
a
cavallo
,
cavaliere
elegante
,
svelto
...
insomma
vi
accaparraste
assai
presto
la
benevolenza
dei
vostri
superiori
e
la
loro
stima
,
che
vale
più
della
benevolenza
.
Caporale
dopo
sei
mesi
,
poi
caporal
maggiore
,
in
meno
d
un
anno
foste
promosso
sergente
e
per
vostra
sventura
dal
reggimento
Cavalleggeri
di
Faenza
trasferito
nei
Lancieri
di
Parma
a
Savigliano
,
dove
il
nuovo
colonnello
,
naturalmente
,
non
avendo
con
voi
relazioni
di
famiglia
né
speciali
motivi
per
invigilarvi
come
l
altro
comandante
e
d
altra
parte
ben
prevenuto
dalle
splendide
note
del
vostro
foglio
caratteristico
,
vi
lasciò
tutta
la
libertà
che
i
regolamenti
consentono
.
-
Non
credo
d
averne
abusato
,
massime
in
una
guarnigione
così
modesta
com
è
quella
di
Savigliano
!
-
Non
ne
abusaste
nel
vero
senso
della
parola
,
quantunque
risulti
che
dopo
pochi
mesi
di
soggiorno
,
anche
a
Savigliano
ricominciaste
a
intavolare
qualche
debito
,
di
modo
che
più
d
un
creditore
sporse
reclamo
al
Comando
...
-
Uno
solo
,
e
non
per
denari
presi
a
prestito
,
ma
per
una
tenuta
fuori
ordinanza
che
mi
ero
fatta
fare
,
mosso
dalla
piccola
vanità
di
far
colpo
sui
miei
nuovi
colleghi
.
Ormai
avevo
abbandonato
ogni
idea
di
laurea
,
e
preso
gusto
alla
vita
militare
,
che
insomma
aveva
fatto
di
me
un
altr
uomo
;
sedotto
facilmente
dalla
prospettiva
delle
spalline
e
d
una
carriera
brillante
,
non
pensavo
più
che
al
giorno
in
cui
mi
sarebbe
stata
aperta
la
scuola
di
Modena
e
vestendo
,
nelle
ore
d
uscita
insieme
ai
miei
compagni
,
una
divisa
più
appariscente
,
mi
sembrava
d
essere
già
quasi
ufficiale
e
di
potermi
permettere
il
lusso
d
una
certa
vanagloria
.
-
Capisco
.
Infatti
avevate
quasi
la
certezza
morale
d
essere
ammesso
a
suo
tempo
alla
scuola
di
Modena
dei
sottufficiali
e
ottenere
le
spalline
.
Tanto
è
vero
che
più
tardi
,
qui
a
Napoli
,
foste
visto
qualche
volta
,
di
sera
,
in
tenuta
d
ufficiale
.
Lasciamo
correre
.
La
vostra
promozione
non
avvenne
...
in
grandissima
parte
per
colpa
vostra
,
un
poco
a
causa
-
come
potrei
chiamarla
?
-
di
quella
benedetta
febbre
che
continuamente
vi
bruciava
il
sangue
,
d
incarnarvi
nella
pelle
di
Don
Giovanni
,
molto
più
per
certi
sospetti
d
irregolarità
amministrative
...
-
Fui
vittima
d
una
calunnia
!
-
...
Dapprima
il
Reggimento
mutò
stanza
,
passò
da
Savigliano
a
Napoli
,
col
vostro
squadrone
voi
andaste
in
distaccamento
a
Nocera
e
fu
appunto
là
che
,
propalate
non
si
sa
da
chi
,
giunsero
all
orecchio
del
colonnello
certe
voci
a
carico
vostro
...
-
Calunniose
,
ripeto
,
e
potrei
provarlo
,
se
volessi
!
-
...
Forse
calunniose
,
le
quali
vi
accusavano
di
favoreggiamento
e
di
partecipazione
ai
lucri
vistosi
,
molto
loschi
,
che
sul
fieno
e
sulla
biada
e
sulla
paglia
pei
cavalli
faceva
un
fornitore
mediante
un
sistema
di
buoni
falsi
o
falsificati
.
L
inchiesta
nulla
poté
accertare
contro
di
voi
,
ma
bastarono
i
sospetti
,
bastò
anzi
il
germe
del
dubbio
per
precludervi
la
carriera
:
il
colonnello
dovette
,
malgrado
suo
,
cancellarvi
dal
quadro
dei
proposti
per
Modena
.
-
Fu
tutta
una
trama
scellerata
,
ordita
a
mio
danno
per
spirito
di
vendetta
...
e
di
gelosia
...
una
persona
...
una
persona
,
che
non
voglio
nominare
,
aveva
astio
contro
di
me
e
non
sapendo
come
vendicarsi
in
altro
modo
,
si
giovò
della
circostanza
che
io
frequentavo
con
una
certa
dimestichezza
la
casa
di
quel
tale
fornitore
...
si
giovò
di
alcuni
biglietti
da
me
scritti
alla
moglie
del
fornitore
stesso
e
perfidamente
sottratti
mediante
la
complicità
d
una
serva
...
-
Entriamo
in
particolari
di
genere
intimo
,
a
proposito
dei
quali
su
per
giù
,
il
Tribunale
può
dichiararsi
già
sufficientemente
istruito
,
ora
che
conosce
il
sommario
morale
della
vostra
vita
.
-
Volete
proseguire
?
non
intendo
affatto
di
togliervi
la
parola
.
Sia
per
non
detto
:
proseguite
pure
.
-
Non
ho
più
nulla
da
aggiungere
,
signor
Presidente
.
-
Benissimo
.
-
L
udienza
è
sospesa
per
cinque
minuti
.
-
Ed
ora
,
sergente
Faraone
,
veniamo
all
accusa
vera
,
al
fatto
sostanziale
,
caratteristico
,
che
ha
dato
origine
al
processo
odierno
.
-
Ripeto
che
sono
innocente
.
-
Pel
vostro
onore
e
pel
vostro
avvenire
,
per
la
vostra
famiglia
mi
auguro
e
desidero
che
vi
riesca
di
darcene
la
dimostrazione
.
-
Lo
spero
.
-
La
mattina
del
29
giugno
scorso
il
tenente
contabile
ufficiale
signor
Pasquiroli
Olindo
,
entrato
secondo
il
solito
nell
ufficio
di
Maggiorità
,
dove
già
si
trovavano
il
furiere
Bonalumi
e
il
caporale
Greco
,
si
accorse
con
brutta
sorpresa
che
la
serratura
del
suo
tavolino
era
stata
sforzata
e
dal
cassetto
portate
via
circa
trecento
lire
che
appunto
nel
cassetto
aveva
riposto
il
giorno
prima
,
alla
chiusura
dei
conti
.
-
Più
volte
,
quando
lavoravo
in
Maggiorità
,
ebbi
occasione
di
mettere
sull
avviso
il
signor
tenente
Pasquiroli
che
non
lasciasse
mai
denaro
,
suo
o
dell
Amministrazione
,
dentro
il
cassetto
del
tavolo
,
ché
la
serratura
non
offriva
nessuna
garanzia
e
prima
o
dopo
,
qualche
notte
,
un
latrocinio
sarebbe
successo
,
infallantemente
.
-
Il
peggio
fu
che
più
tardi
,
forse
un
ora
dopo
,
aperta
la
cassa
corrente
,
ossia
,
diciamo
così
,
per
intenderci
col
difensore
,
la
cassa
secondaria
destinata
all
uso
giornaliero
,
il
tenente
ebbe
una
sorpresa
ancora
più
brutta
dell
altra
:
constatò
,
nientemeno
,
la
sparizione
di
tutto
il
fondo
di
cassa
,
verificato
la
vigilia
:
tremila
quattrocento
ottanta
lire
!
sorridete
?
-
Nulla
...
nulla
!
-
Pretendereste
di
ripetere
,
qui
davanti
al
Tribunale
,
voi
accusato
,
pretendereste
di
ripetere
l
insinuazione
già
scagliata
contro
il
tenente
Pasquiroli
nel
periodo
dell
istruttoria
,
che
egli
avesse
trafugato
l
intera
somma
e
poi
architettata
la
commedia
del
doppio
furto
,
l
uno
con
rottura
,
l
altro
con
chiave
falsa
,
per
premunirsi
da
qualunque
sospetto
?
-
La
mia
non
era
,
non
voleva
essere
insinuazione
,
signor
Presidente
;
il
cielo
me
ne
guardi
!
fra
le
tante
era
un
ipotesi
come
un
altra
...
e
non
venne
in
mente
a
me
solo
.
Se
a
lei
piace
,
dichiaro
che
la
ritengo
ingiusta
,
assurda
...
-
Pensate
a
scolparvi
,
invece
d
aguzzare
la
punta
velenosa
delle
vostre
ironie
!
-
È
dal
giorno
in
cui
venni
arrestato
,
che
ci
penso
,
e
sono
già
parecchi
mesi
,
signor
colonnello
!
Mesi
d
angoscia
,
mesi
di
tortura
,
che
pesano
come
anni
nella
vita
d
un
uomo
,
massime
quando
quest
uomo
è
innocente
,
e
giorno
e
notte
si
vede
davanti
la
prospettiva
d
una
condanna
...
quasi
certa
!
-
Questa
è
la
vostra
fede
nella
giustizia
e
nella
vostra
innocenza
?
-
In
complesso
erano
dunque
tremilasettecento
ottantasei
lire
involate
durante
la
notte
:
da
chi
?
Uno
o
più
ladri
?
Estranei
o
individui
del
Reggimento
?
Se
varie
circostanze
,
come
,
ad
esempio
,
quella
che
dei
tre
tavolini
esistenti
nella
stanza
solo
il
tavolino
dell
ufficiale
venne
scassinato
,
quella
della
lucerna
a
olio
trovata
nell
ufficio
la
mattina
,
lucerna
da
lunghissimo
tempo
non
adoperata
,
anzi
lasciata
arrugginire
nel
ripostiglio
attiguo
ed
ora
improvvisamente
fornita
d
olio
e
di
stoppino
da
chi
ne
conosceva
l
esistenza
,
quella
d
un
vecchio
tappeto
tirato
fuori
anch
esso
dal
ripostiglio
e
disteso
sulla
porta
a
vetri
che
dà
nel
corridoio
,
infine
quella
della
chiave
falsa
preparata
con
tutto
l
agio
possibile
-
se
queste
circostanze
indicavano
gente
pratica
del
luogo
e
delle
consuetudini
,
d
altra
parte
,
i
ladri
che
avrebbero
dovuto
già
trovarsi
in
caserma
o
entrare
tranquillamente
per
la
via
ordinaria
,
risulta
che
vennero
dal
di
fuori
scegliendo
il
mezzo
meno
propizio
,
ossia
scavalcando
il
muro
di
cinta
del
cortile
dalla
parte
del
vicolo
chiuso
di
Caifasso
,
rompendo
un
vetro
d
una
finestra
a
pianterreno
sotto
il
porticato
per
penetrare
nella
sala
di
scherma
e
da
questa
nel
bugigattolo
che
si
trova
immediatamente
sotto
il
ripostiglio
della
Maggiorità
,
collocando
uno
sull
altro
due
cassoni
e
un
tavolo
per
giungere
al
soffitto
di
legno
e
alzare
una
botola
,
e
per
mezzo
della
botola
da
tutti
ignorata
,
introducendosi
nel
ripostiglio
.
-
I
signori
giudici
hanno
ben
seguito
e
compreso
l
itinerario
?
ecco
la
carta
topografica
del
quartiere
.
-
Faccio
osservare
che
anche
essendo
in
caserma
,
i
ladri
dovevano
per
forza
servirsi
della
botola
,
poiché
di
notte
l
uscio
della
Maggiorità
è
sempre
chiuso
a
catenaccio
e
il
minimo
tentativo
di
sforzamento
avrebbe
svegliato
il
piantone
e
dato
l
allarme
.
-
Comprendo
come
sia
vostro
intento
dimostrare
che
i
ladri
erano
in
caserma
e
non
venuti
dal
di
fuori
;
purtroppo
non
può
sussistere
ombra
di
dubbio
,
dal
momento
che
appiedi
del
muro
,
sia
di
qua
sia
di
là
,
sul
terreno
molle
per
la
pioggia
si
riscontrarono
tracce
di
scarpe
e
dal
lato
esteriore
del
muro
stesso
nel
vicolo
di
Caifasso
,
si
rinvenne
una
pertica
abbastanza
lunga
,
senza
aiuto
della
quale
il
ladro
,
anche
buon
ginnastico
,
non
avrebbe
potuto
compiere
la
scalata
.
-
Dalle
tracce
sul
terreno
si
sarà
constatato
facilmente
se
si
trattava
d
una
persona
sola
o
di
varie
persone
.
-
Infatti
dalle
impronte
numerose
,
ancora
fresche
,
si
pensò
a
tutta
prima
che
fossero
parecchi
coloro
che
avevano
scavalcato
il
muro
di
cinta
,
ma
non
riuscì
difficile
stabilire
che
esse
erano
d
un
individuo
unico
,
moltiplicate
a
bello
studio
anche
nel
percorso
sotto
il
porticato
fin
sotto
la
finestra
della
sala
di
scherma
;
ma
qui
casca
l
asino
:
tolto
l
ostacolo
d
un
vetro
,
dopo
averlo
impiastricciato
di
fango
per
attutirne
sul
lastrico
il
rumore
dei
pezzi
rotti
,
e
introdottosi
nell
interno
,
il
lestofante
non
si
curò
più
dei
pretesi
compagni
,
ossia
dimenticò
di
simularne
le
tracce
,
e
tanto
nella
sala
come
nel
bugigattolo
non
apparvero
che
i
segni
del
terriccio
lasciati
da
un
solo
paio
di
scarpe
.
-
In
fondo
queste
risultanze
non
mi
fanno
caldo
né
freddo
:
le
ho
contraddette
e
seguito
a
contraddirle
,
perché
mi
sembrano
inverosimili
,
perché
non
è
affatto
escluso
che
siano
state
ordite
dai
veri
autori
per
sviare
le
indagini
.
Non
ignoro
sopra
quali
elementi
,
purtroppo
assai
più
gravi
,
si
fonda
contro
di
me
l
accusa
del
Pubblico
Ministero
.
-
Veniamo
alle
supposizioni
,
ai
sospetti
,
non
appena
il
latrocinio
si
rivelò
in
tutta
la
sua
temerità
,
quasi
artistica
.
Data
la
certezza
che
si
trattava
di
gente
familiare
all
ufficio
,
e
meglio
ancora
,
di
malfattori
insigni
pel
loro
talento
e
per
la
loro
astuzia
,
l
ipotesi
fatta
ora
da
voi
che
si
fosse
voluto
con
simulati
artifizi
trascinare
l
autorità
sopra
una
falsa
pista
,
non
era
da
disprezzarsi
;
intanto
bisognava
procedere
per
eliminazione
,
cominciando
dal
colonnello
,
maggior
relatore
,
direttore
dei
conti
,
venendo
giù
giù
fino
all
ultimo
piantone
.
-
Se
il
signor
Presidente
me
lo
concede
,
vorrei
dire
che
questo
sistema
mi
sembra
molto
pericoloso
:
si
parte
da
un
preconcetto
più
forte
della
volontà
,
che
s
impone
a
qualunque
esame
,
a
qualunque
scrupolo
;
in
casi
simili
chi
potrebbe
sospettare
seriamente
d
un
colonnello
o
d
un
maggior
relatore
?
questo
no
,
perché
è
colonnello
;
quest
altro
nemmeno
,
perché
è
capitano
;
quest
altro
nemmeno
,
perché
è
tenente
...
a
furia
d
eliminare
dalla
scacchiera
i
pezzi
grossi
,
in
ballo
non
rimangono
più
che
i
pedoni
!
-
Oltre
essere
poco
rispettosa
e
inopportuna
,
la
vostra
osservazione
è
anche
ingiusta
:
dovreste
rammentarvi
che
uno
dei
primi
ad
essere
scartato
,
foste
appunto
voi
.
-
Sfido
!
...
non
ero
presente
al
Reggimento
.
-
Verissimo
,
non
eravate
presente
e
allora
nessuno
pensò
di
sospettarvi
.
-
Ma
non
si
pensò
neppure
d
approfondire
le
ricerche
con
quella
minuziosa
inquisizione
che
più
tardi
si
usò
a
carico
mio
per
dar
corpo
alle
ombre
e
che
forse
,
allora
,
avrebbe
prodotto
risultati
molto
diversi
:
eliminando
,
eliminando
,
avendo
quasi
paura
di
trovare
il
filo
,
non
si
venne
a
capo
di
nulla
,
la
matassa
restò
più
imbrogliata
che
mai
,
e
i
veri
colpevoli
a
ridere
nel
buio
più
che
mai
,
ad
applaudirsi
d
averla
fatta
franca
in
barba
a
tutte
le
inchieste
,
a
tutti
i
codici
,
a
tutti
i
tribunali
di
questo
mondo
.
-
Sergente
Faraone
,
vi
ammonisco
ancora
una
volta
!
da
quando
in
qua
non
siete
più
militare
,
per
darvi
il
lusso
di
assumere
questo
tono
d
arroganza
e
di
beffa
davanti
ai
vostri
giudici
che
non
cessano
d
essere
vostri
superiori
?
Non
intendo
menomare
i
diritti
né
la
libertà
di
parola
...
-
Signor
col
...
-
Tacete
!
aspettate
che
io
vi
interroghi
!
-
Oggi
l
accusato
siete
voi
:
pensate
a
difendervi
,
non
ad
accusare
altre
persone
;
siete
voi
l
accusato
:
giovatevi
del
vostro
talento
per
convincerci
che
siete
innocente
e
se
la
prova
non
potete
fornirla
se
non
accusando
,
fuori
i
nomi
.
Abbiate
il
coraggio
,
abbiate
la
schiettezza
,
almeno
una
volta
in
vita
vostra
!
I
nomi
e
le
prove
!
Ma
mezzi
termini
non
ne
voglio
e
non
ammetto
insinuazioni
!
Siamo
intesi
!
-
Otteneste
nel
mese
di
giugno
una
piccola
licenza
di
giorni
quindici
per
Sant
Eufemia
:
che
giorno
siete
partito
?
-
La
mattina
del
18
.
-
Vi
presentaste
poi
di
ritorno
al
Reggimento
?
-
La
mattina
del
5
luglio
.
-
Dunque
non
figuravate
presente
la
notte
dal
28
al
29
giugno
,
questo
è
indubitato
.
Per
quali
ragioni
domandaste
e
otteneste
la
licenza
?
-
Mia
madre
era
seriamente
ammalata
.
-
In
giugno
?
-
In
giugno
.
-
Da
un
rapporto
dei
Carabinieri
di
Sant
Eufemia
non
risulta
.
-
Feci
vedere
le
lettere
della
famiglia
che
mi
chiamavano
a
casa
,
al
signor
capitano
Bentivoglio
,
aiutante
maggiore
.
-
Dicono
i
Carabinieri
che
vostra
madre
fu
bensì
ammalata
,
ma
nel
mese
di
aprile
,
e
non
fu
mai
in
pericolo
.
-
Domandi
al
signor
capitano
Bentivoglio
.
-
Domanderemo
.
Si
sospetta
però
che
voi
abbiate
ingannata
la
buona
fede
del
capitano
,
mostrandogli
le
lettere
ricevute
due
mesi
prima
.
Ad
ogni
modo
,
se
vostra
madre
cadde
inferma
nell
aprile
,
perché
non
chiedeste
allora
la
piccola
licenza
?
-
Le
informazioni
dei
carabinieri
non
sono
esatte
,
mia
madre
s
ammalò
nel
mese
d
aprile
,
questo
è
vero
,
poi
si
riebbe
e
non
fu
più
necessario
che
io
accorressi
al
suo
letto
;
sostengo
che
in
giugno
fece
una
ricaduta
assai
grave
,
assai
pericolosa
,
e
fu
in
giugno
che
nello
spazio
di
una
settimana
ricevetti
dalla
famiglia
parecchie
lettere
allarmanti
.
Non
so
come
i
Carabinieri
persistano
a
negare
un
fatto
notorio
,
che
l
intera
popolazione
di
Sant
Eufemia
potrebbe
confermare
.
-
Voi
dunque
dichiarate
fermamente
che
nella
notte
dal
28
al
29
giugno
non
eravate
a
Napoli
?
-
L
ho
sempre
dichiarato
fin
dal
mio
primo
interrogatorio
:
tutti
mi
hanno
visto
giungere
a
Sant
Eufemia
il
19
mattina
e
ripartire
il
4
luglio
.
-
Dov
eravate
...
-
guardatemi
bene
in
faccia
-
dov
eravate
la
famosa
notte
del
furto
?
-
A
Sant
Eufemia
.
-
Pare
di
no
!
-
I
testimoni
lo
affermeranno
.
-
Altri
testimoni
diranno
invece
il
contrario
.
-
Uno
solo
!
E
ho
fiducia
di
convincere
il
Tribunale
che
costui
mentisce
.
-
E
se
ce
ne
fossero
degli
altri
?
-
Nell
istruttoria
non
mi
vennero
contestati
.
-
Si
farà
il
confronto
all
udienza
,
a
suo
tempo
.
-
Non
mi
sembra
regolare
:
prima
che
essi
compariscano
a
deporre
contro
di
me
ho
diritto
di
sapere
chi
essi
siano
e
che
cosa
vengano
a
deporre
.
-
Va
bene
,
prima
che
essi
compariscano
vi
informerò
circa
le
loro
dichiarazioni
.
-
Frattanto
,
secondo
l
accusa
,
quale
è
la
morale
che
scaturisce
da
questa
vostra
partenza
,
più
o
meno
legittima
,
per
Sant
Eufemia
?
che
con
un
piano
abilmente
architettato
voi
abbiate
saputo
premeditare
la
consumazione
del
furto
nelle
sue
varie
modalità
e
stabilirvi
l
alibi
ad
un
tempo
;
sempre
secondo
l
accusa
del
Pubblico
Ministero
,
voi
avreste
concepito
l
idea
madre
e
predisposto
i
mezzi
che
dovevano
agevolarvi
l
opera
,
sareste
quindi
partito
colla
vostra
brava
licenza
in
saccoccia
e
vi
sareste
fatto
vedere
in
paese
durante
alcuni
giorni
,
di
nascosto
sareste
ripartito
,
tornato
a
Napoli
di
nascosto
,
fatto
il
colpo
,
tornato
tranquillo
a
Sant
Eufemia
.
-
Il
Pubblico
Ministero
non
è
infallibile
,
deve
provare
le
sue
asserzioni
.
-
Come
voi
dovete
provare
le
vostre
.
-
Quelle
del
Pubblico
Ministero
sono
congetture
.
-
Del
resto
,
il
momento
scelto
per
svaligiare
non
solo
la
cassa
corrente
ma
anche
la
cassa
principale
,
che
temporaneamente
si
era
dovuta
trasportare
nello
stesso
locale
per
lunghi
lavori
di
riattamento
all
ufficio
del
capitano
direttore
dei
conti
,
il
momento
non
avrebbe
potuto
essere
più
opportuno
,
cioè
sugli
ultimi
del
mese
,
quando
d
ordinario
gli
stipendi
imminenti
degli
ufficiali
e
il
saldo
dei
conti
importano
dalla
Tesoreria
una
riscossione
rilevante
;
anche
questa
circostanza
era
stata
sapientemente
preveduta
;
se
fu
magro
il
bottino
dobbiamo
credere
che
qualche
santo
abbia
protetto
l
Erario
,
facendo
ritardare
di
ventiquattro
ore
il
solito
mandato
del
Ministero
,
di
guisa
che
per
una
fortuita
combinazione
la
cassa
principale
quella
notte
era
completamente
vuota
e
si
ha
motivo
di
credere
che
anch
essa
sia
stata
aperta
e
visitata
.
Aggiungo
che
se
il
ladro
fosse
stato
un
individuo
,
anzi
un
ufficiale
,
presente
al
Corpo
,
costui
avrebbe
differito
a
sua
volta
di
ventiquattro
ore
,
ossia
fin
dopo
la
riscossione
della
forte
somma
che
si
doveva
incassare
da
un
momento
all
altro
.
-
Bisognerebbe
essere
nella
pelle
del
ladro
per
sapere
se
forse
la
prudenza
non
gli
consigliava
di
pigliarsi
soltanto
un
paio
di
mille
lire
invece
di
cinquanta
o
settantamila
;
chi
lo
sa
?
cinquanta
o
settanta
mila
lire
ad
una
banca
il
ladro
non
può
portarle
,
e
deve
nasconderle
,
e
se
capita
una
perquisizione
e
saltano
fuori
,
come
le
giustifica
?
-
Lo
schiarimento
è
più
specioso
che
convincente
;
non
importa
,
ammettiamolo
pure
e
tiriamo
innanzi
.
Voi
dunque
la
notte
dal
28
al
29
giugno
eravate
a
Sant
Eufemia
di
Marmore
negli
Abruzzi
:
come
va
che
la
mattina
del
29
,
festa
di
San
Pietro
,
verso
le
cinque
,
foste
visto
alla
stazione
di
Napoli
dal
soldato
Cenatiempo
?
-
Nego
recisamente
d
essere
stato
visto
dal
soldato
Cenatiempo
.
-
Egli
dichiara
d
avervi
anche
parlato
.
-
Non
sa
quel
che
si
dice
,
avrà
avuto
una
strana
allucinazione
,
avrà
parlato
con
un
altro
,
oppure
mentisce
.
-
Lo
sosterrà
qui
,
in
vostro
confronto
.
-
Seguiterà
a
mentire
.
-
Afferma
d
avervi
visto
nell
atrio
della
stazione
allo
sportello
dei
biglietti
,
poi
sotto
la
tettoia
dove
s
incontrò
con
voi
faccia
a
faccia
.
-
Bisogna
notare
che
alle
5.40
parte
da
Napoli
il
treno
omnibus
per
la
linea
Sulmona
-
Aquila
.
-
Egli
vi
fece
il
saluto
militare
,
voi
passaste
frettoloso
senza
rispondergli
,
poi
,
pentito
,
quasi
subito
vi
voltaste
indietro
chiamandolo
per
nome
,
chiedendogli
dove
si
recasse
,
e
lo
ammoniste
di
non
rivelare
ad
anima
viva
d
avervi
incontrato
a
Napoli
quella
mattina
.
-
È
così
grave
quella
dichiarazione
del
Cenatiempo
e
così
contraria
alla
verità
,
che
fin
dal
primo
momento
in
cui
mi
venne
affacciata
dal
capitano
istruttore
,
pensai
a
tutta
una
macchina
tenebrosa
,
a
una
cabala
fabbricata
per
rovinarmi
.
-
Dal
Cenatiempo
?
-
Non
da
lui
ma
da
chi
poteva
trarne
profitto
e
si
servì
e
si
serve
del
Cenatiempo
come
d
un
burattino
.
Ho
già
detto
in
istruttoria
e
ripeto
oggi
al
Tribunale
e
cento
testimoni
possono
confermarlo
,
che
in
varie
riprese
il
Cenatiempo
fu
punito
da
me
per
mancanze
disciplinari
,
che
una
volta
in
seguito
a
mio
rapporto
si
buscò
quindici
giorni
di
prigione
di
rigore
e
trenta
di
prigione
semplice
,
che
manifestò
coi
compagni
la
minaccia
di
vendicarsi
;
se
in
tutto
il
Reggimento
c
era
un
uomo
creato
apposta
per
essere
sobillato
a
farsi
mio
calunniatore
,
astuto
,
bugiardo
,
vendicativo
,
quest
uomo
non
poteva
essere
che
il
Cenatiempo
;
me
ne
appello
ai
motivi
delle
punizioni
iscritte
nel
suo
foglio
matricolare
.
-
Dopo
la
deposizione
,
ne
farò
dar
lettura
in
sua
presenza
.
-
Si
rifletta
all
assurdità
di
quanto
egli
asserisce
:
io
gli
avrei
ingiunto
di
non
rivelare
a
chicchessia
di
avermi
visto
quella
mattina
a
Napoli
!
Ma
se
realmente
io
mi
fossi
incontrato
con
lui
,
avrei
spinto
la
mia
dabbenaggine
fino
a
metterlo
sull
avviso
,
a
suggerirgli
il
sospetto
che
io
mi
trovassi
in
contrabbando
?
-
Dato
l
astio
che
egli
nutriva
verso
di
me
,
proibirgli
di
riferire
un
fatto
qualunque
,
proibirlo
a
lui
,
Cenatiempo
,
era
lo
stesso
come
essere
sicuri
che
cinque
minuti
dopo
l
avrebbe
strombazzato
all
universo
.
-
Può
accadere
che
nell
orgasmo
di
trovarsi
impensatamente
tra
i
piedi
un
individuo
compromettente
,
ci
si
appigli
a
una
risoluzione
subitanea
,
irrimediabile
,
che
il
raziocinio
più
elementare
avrebbe
sconsigliato
.
-
E
ci
dirà
,
il
soldato
Cenatiempo
,
quando
verrà
qui
a
deporre
,
ci
dirà
perché
attese
quindici
o
venti
giorni
...
-
Questo
ve
lo
dirò
io
fin
d
ora
:
sia
che
non
ci
abbia
più
pensato
,
sia
che
abbia
tenuto
conto
del
vostro
divieto
,
fatto
sta
che
durante
una
ventina
di
giorni
non
parlò
mai
d
avervi
visto
;
quand
è
che
gli
sfuggì
un
accenno
sull
incontro
del
29
giugno
?
Per
caso
:
nel
regolare
le
sue
indennità
col
furiere
Bonalumi
;
e
questi
pretendendo
che
fosse
partito
in
piccola
licenza
,
il
30
anziché
il
29
,
esso
Cenatiempo
invocò
la
vostra
testimonianza
,
come
l
unica
che
valesse
a
suffragare
il
suo
asserto
.
-
È
una
versione
stiracchiata
e
ad
ogni
modo
non
attesta
troppo
l
esattezza
del
furiere
Bonalumi
nella
contabilità
:
che
bisogno
c
era
d
una
testimonianza
verbale
se
esiste
il
registro
apposito
,
dal
quale
risulta
la
data
precisa
,
matematica
,
della
partenza
e
del
ritorno
d
ogni
soldato
?
-
Insomma
,
il
Cenatiempo
fu
esplicito
nelle
sue
dichiarazioni
;
vedremo
tra
poco
se
lo
sarà
altrettanto
al
dibattimento
.
-
Ora
che
avete
da
obiettare
al
rapporto
dei
Carabinieri
di
Sant
Eufemia
,
i
quali
,
in
perlustrazione
,
il
27
giugno
s
imbatterono
con
voi
dopo
il
mezzodì
,
con
voi
che
eravate
in
bicicletta
e
in
abiti
borghesi
,
sulla
strada
provinciale
da
Sant
Eufemia
a
Sulmona
?
-
Rammento
benissimo
,
era
il
pomeriggio
del
28
,
non
del
27;
non
andavo
a
Sulmona
,
andavo
alla
stazione
di
Beffi
ad
attendere
un
amico
mio
.
-
Pare
che
l
amico
non
ci
fosse
,
poiché
a
Beffi
non
vi
si
vide
né
solo
né
in
compagnia
.
Chi
era
quest
amico
?
-
Il
principe
di
Caranello
,
volontario
d
un
anno
in
Piemonte
Reale
.
Per
lettera
ero
stato
invitato
a
passare
con
lui
due
giorni
di
festa
alla
sua
villa
della
Lattara
.
Egli
doveva
giungere
da
S
.
Maria
di
Capua
;
era
a
S
.
Maria
di
guarnigione
;
all
ultim
ora
fu
punito
e
non
poté
più
partire
;
non
vedendolo
scendere
a
Beffi
,
com
eravamo
rimasti
d
accordo
,
tornai
indietro
,
senz
altro
.
-
Siete
ben
sicuro
che
il
vostro
convegno
a
Beffi
col
Caranello
fosse
pel
28
o
non
piuttosto
pel
27
?
-
Sicurissimo
:
s
interroghi
il
principe
.
-
Il
principe
venne
interrogato
,
rammenta
soltanto
il
progetto
molto
vago
,
ideato
da
voi
,
d
una
scampagnata
alla
Lattara
,
progetto
che
poi
non
ebbe
seguito
,
non
sa
più
perché
,
e
non
è
in
grado
di
fornire
schiarimenti
precisi
.
-
Era
il
28
,
venerdì
,
vigilia
di
due
feste
consecutive
.
-
Capisco
come
a
voi
giovi
sostenere
che
si
tratta
del
28
e
non
del
27
perché
se
vi
riesce
dimostrarlo
,
precipita
l
edifizio
dell
accusa
;
infatti
coll
orario
alla
mano
,
le
coincidenze
dei
treni
non
permettono
di
toccar
Napoli
nella
sera
a
chi
non
parte
da
Sulmona
prima
di
mezzogiorno
.
-
Passando
per
Isernia
,
a
qualunque
ora
si
parta
da
Sulmona
non
si
può
giungere
a
Napoli
che
all
indomani
.
-
Si
vede
che
l
orario
delle
ferrovie
l
avete
molto
studiato
.
Nel
loro
rapporto
i
Carabinieri
assicurano
d
avervi
incontrato
lungo
la
strada
provinciale
venerdì
27;
salta
subito
agli
occhi
un
errore
grossolano
di
calendario
:
quest
anno
il
27
giugno
cadeva
in
giovedì
,
non
in
venerdì
;
ma
tale
errore
consiste
nello
specificare
erroneamente
il
giorno
della
settimana
ovvero
il
giorno
del
mese
?
In
altri
termini
,
scrivendo
per
un
lapsus
calami
venerdì
27
giugno
,
intendevano
di
scrivere
giovedì
27
,
oppure
venerdì
28
?
Questo
è
l
enigma
che
essi
stessi
non
sanno
sciogliere
,
forse
per
dimenticanza
,
forse
per
una
bizzarra
associazione
di
idee
,
prodotta
dal
succedersi
delle
due
feste
.
-
Suppongo
che
non
sarà
in
base
a
un
rapporto
simile
che
il
Tribunale
mi
condannerà
.
-
Comunque
sia
,
è
certo
che
partendo
da
Sulmona
alle
15.16
per
la
linea
d
Avezzano
,
si
può
essere
a
Roma
la
sera
stessa
alle
22.55
,
e
bisogna
credere
che
i
Carabinieri
di
Sant
Eufemia
abbiano
errato
nell
indicare
il
giorno
della
settimana
e
non
quello
del
mese
,
cioè
il
27
,
dappoiché
il
28
mattino
voi
eravate
a
Roma
.
-
Chi
lo
dice
?
-
Dove
e
come
abbiate
passato
la
notte
,
per
ora
non
si
sa
:
la
mattina
del
28
eravate
a
Roma
all
ufficio
centrale
del
telegrafo
e
spediste
un
telegramma
firmato
Radamés
.
-
Chi
lo
dice
?
Sarebbero
ancora
i
soliti
Carabinieri
di
Sant
Eufemia
che
mi
avrebbero
visto
a
Roma
?
-
Che
alcuno
v
abbia
visto
,
o
per
meglio
dire
v
abbia
riconosciuto
in
quella
circostanza
,
non
risulta
.
Però
,
spedito
il
telegramma
,
dimenticaste
un
portasigarette
d
argento
,
notissimo
ai
vostri
amici
,
da
una
parte
cesellato
a
geroglifici
egiziani
,
recante
dall
altra
,
sullo
smalto
,
una
testa
di
sfinge
.
Eccolo
:
lo
riconoscete
?
-
Sì
,
è
mio
.
-
Dunque
ammettete
...
-
L
ho
smarrito
o
mi
venne
rubato
a
Napoli
,
poco
dopo
il
mio
ritorno
da
Nocera
alla
sede
del
Reggimento
.
-
Insieme
a
una
moltitudine
d
altri
oggetti
furtivi
fu
rinvenuto
in
possesso
d
un
ladruncolo
il
quale
dichiarò
subito
d
averlo
trovato
il
giorno
prima
,
cioè
il
28
giugno
,
sul
marmo
d
uno
degli
sportelli
nell
ufficio
telegrafico
in
piazza
San
Silvestro
.
-
Il
ladro
ha
mentito
per
ingannare
la
questura
:
io
rammento
perfettamente
che
la
sparizione
del
mio
portasigarette
avvenne
a
Napoli
e
so
d
essermene
lagnato
in
quartiere
coi
miei
colleghi
...
-
Fatalità
vuole
che
niuno
dei
vostri
colleghi
se
ne
rammenti
.
Ad
ogni
modo
più
tardi
li
sentiremo
e
si
vedrà
se
confermeranno
in
questo
senso
le
loro
deposizioni
scritte
.
Andiamo
avanti
.
Verificato
il
registro
dei
telegrammi
,
la
coincidenza
delle
figure
egiziane
sul
portasigarette
dimenticato
il
giorno
28
e
della
firma
Radamés
dava
a
presumere
che
il
ladro
non
avesse
mentito
,
ma
la
Questura
credette
invece
d
essere
sulle
tracce
d
un
furto
cospicuo
perpetrato
allora
allora
in
danno
d
un
gioielliere
romano
,
lasciò
trascorrere
parecchie
settimane
prima
di
occuparsi
del
cosidetto
Radamés
...
-
...
che
non
ero
io
!
-
...
del
cosidetto
Radamés
,
cercando
e
interrogando
subito
,
com
era
ovvio
e
naturale
,
la
persona
alla
quale
,
qui
in
Napoli
,
il
telegramma
era
stato
diretto
,
una
certa
Rosa
Di
Crescenzio
,
Santa
Maria
Egiziaca
a
Pizzofalcone
;
nel
frattempo
costei
era
sparita
dal
domicilio
indicato
e
tuttora
si
mantiene
irreperibile
.
-
Volete
dire
qualche
cosa
?
-
...
Nossignore
.
-
Telegramma
innocuo
apparentemente
.
Eccolo
«
Tortora
mi
aspetti
oggi
senza
fallo
.
Radamés
»
.
Nient
altro
.
Telegramma
innocuo
e
sibillino
ad
un
tempo
.
Vedremo
forse
,
andando
avanti
,
se
Tortora
aveva
il
significato
d
un
nomignolo
affettuoso
,
era
un
nome
convenzionale
oppure
un
nome
vero
.
Frattanto
,
nessun
dubbio
che
Rosa
Di
Crescenzio
fosse
un
personaggio
vivo
e
reale
,
ma
un
personaggio
interposto
,
molto
servizievole
,
a
cui
spettasse
il
compito
di
recapitare
ad
altri
,
che
dovevano
per
prudenza
rimanere
nell
ombra
,
certe
corrispondenze
epistolari
o
telegrafiche
,
con
una
data
firma
,
troppo
pericolose
;
quindi
non
è
da
far
meraviglia
che
Radamés
,
impensierito
dall
imperdonabile
dimenticanza
del
portasigarette
,
si
sia
affrettato
a
trovare
alla
Di
Crescenzio
un
nuovo
domicilio
,
dove
non
seppero
scovarla
né
allora
né
poi
le
più
rigorose
indagini
.
-
Ciò
non
mi
riguarda
.
Ripeto
che
Radamés
non
sono
io
,
dichiaro
che
di
tutto
questo
viluppo
di
Tortora
e
Di
Crescenzio
non
so
nulla
affatto
e
i
Tortora
e
i
Di
Crescenzio
in
Napoli
si
contano
a
centinaia
.
-
Va
bene
.
Non
ignorate
come
un
impiegato
della
questura
di
Roma
,
gran
dilettante
di
rebus
,
abbia
scoperto
nei
geroglifici
del
portasigarette
il
vostro
nome
coll
indicazione
del
Reggimento
...
-
Facile
scoperta
.
-
...
e
come
il
vostro
colonnello
,
avuto
l
oggetto
tra
le
mani
,
già
grandemente
scosso
dalle
rivelazioni
del
Cenatiempo
e
da
altri
indizi
,
non
abbia
più
dubitato
...
o
almeno
abbia
avuto
una
maggiore
conferma
dei
suoi
sospetti
.
-
Signor
Presidente
,
poiché
il
soldato
Cenatiempo
torna
in
ballo
,
la
prego
fin
d
ora
,
per
non
dimenticarmene
,
di
domandargli
,
quando
sarà
interrogato
,
se
alla
stazione
di
Napoli
egli
mi
vide
vestito
in
tenuta
militare
o
in
abiti
borghesi
.
-
Si
domanderà
.
Egli
afferma
nel
suo
interrogatorio
scritto
che
eravate
in
piccola
tenuta
,
cioè
in
berretto
,
e
senza
sciabola
.
-
Ai
signori
giudici
non
sarà
sfuggito
che
i
Carabinieri
di
Sant
Eufemia
dichiararono
invece
nel
loro
rapporto
d
essersi
imbattuti
con
me
,
lungo
la
strada
di
Sulmona
,
che
ero
in
bicicletta
e
in
borghese
.
La
contraddizione
è
patente
:
quand
è
che
avrei
potuto
mutarmi
d
abiti
?
Portavo
forse
con
me
una
valigia
?
In
bicicletta
,
una
valigia
!
?
-
Anche
questa
è
una
circostanza
importante
che
vedremo
se
sarà
possibile
dilucidare
esaminando
i
testi
.
Non
so
se
la
contraddizione
sia
davvero
così
patente
come
voi
dite
,
perocché
nulla
ci
impedisce
di
supporre
,
almeno
allo
stato
attuale
delle
cose
,
che
a
Napoli
abbiate
lasciato
in
qualche
vostro
sito
familiare
-
presso
il
Tortora
,
per
esempio
-
una
tenuta
di
ricambio
prima
di
partire
per
goder
la
licenza
.
È
manifesto
che
al
ladro
conveniva
usar
la
divisa
non
tanto
per
introdursi
in
caserma
poiché
si
era
proposto
di
saltare
il
muro
,
quanto
per
ovviare
a
qualunque
incontro
fortuito
sotto
il
porticato
.
-
Ed
ora
spiegatemi
come
mai
nei
quattro
ultimi
giorni
di
giugno
tutti
i
vostri
amici
e
conoscenti
di
Sant
Eufemia
abbiano
notato
la
vostra
improvvisa
scomparsa
dal
paese
.
-
In
ogni
caso
sarebbero
non
gli
ultimi
quattro
,
ma
gli
ultimi
tre
,
ossia
il
28
-
quando
mi
recai
a
Beffi
in
bicicletta
e
i
Carabinieri
ebbero
con
me
quel
famoso
incontro
-
il
29
e
il
30;
la
spiegazione
è
presto
data
:
nel
tornare
in
paese
,
dopo
andata
a
monte
la
scampagnata
col
principe
di
Caranello
,
disgrazia
volle
che
correndo
a
tutta
forza
giù
per
la
discesa
del
Gigante
,
manovrando
per
schivare
un
fanciullo
immobile
nel
mezzo
della
strada
,
lo
sterzo
mi
tradisse
e
andassi
a
pigliar
d
assalto
un
mucchio
di
pietre
,
con
tale
violenza
...
-
...
da
rotolar
per
terra
voi
e
la
bicicletta
,
non
è
vero
?
da
riportarne
delle
contusioni
,
delle
escoriazioni
...
insomma
delle
ferite
non
gravissime
,
ma
abbastanza
serie
per
impedire
d
uscir
di
casa
durante
tre
o
quattro
giorni
.
Va
bene
.
Chiamaste
un
medico
?
-
Non
ne
valeva
la
pena
.
-
Ecco
una
trascuranza
della
quale
dovrete
certo
pentirvi
:
se
un
medico
fosse
venuto
a
visitarvi
,
avreste
oggi
per
voi
e
per
l
alibi
che
invocate
il
più
formidabile
dei
testimoni
.
-
Se
possedessi
il
dono
di
prevedere
gli
avvenimenti
,
signor
colonnello
,
non
sarei
un
semplice
sergente
di
cavalleria
,
ridotto
su
questo
banco
a
lottare
disperatamente
,
come
può
lottare
un
uomo
aggredito
dal
destino
,
che
difende
la
propria
vita
!
-
È
strano
che
nessuno
,
proprio
nessuno
dei
vostri
conoscenti
sia
entrato
in
casa
vostra
,
e
che
le
persone
di
servizio
,
per
quanto
disposte
in
vostro
favore
,
circa
questo
particolare
sieno
tutte
d
una
memoria
imperfettissima
.
-
Anche
l
inverosimile
è
vero
molte
volte
.
-
Passiamo
ad
altre
circostanze
,
ricapitolate
come
indizi
nell
atto
d
accusa
,
che
avrebbero
preceduto
la
vostra
partenza
da
Napoli
.
È
vero
che
una
domenica
,
all
ora
della
libera
uscita
,
foste
scoperto
dal
piantone
Sinopoli
nell
ufficio
di
Maggiorità
,
a
mettere
olio
in
una
vecchia
lucerna
fuori
d
uso
,
abbandonata
nel
ripostiglio
?
-
È
vero
.
-
Sapete
che
questa
lucerna
fu
trovata
sulla
cassaforte
la
mattina
del
29
giugno
?
Evidentemente
aveva
rischiarato
l
opera
dei
ladri
e
non
è
presumibile
che
i
ladri
si
fossero
indugiati
a
fornirla
dell
occorrente
quella
stessa
notte
.
-
Io
so
che
qualche
volta
mi
occorreva
di
lavorare
di
nottetempo
per
certi
miei
studi
letterarii
o
di
scienze
sociali
,
e
d
ordine
del
signor
colonnello
il
contatore
del
gaz
chiudendosi
tutte
le
sere
,
dovevo
servirmi
d
una
lampada
a
petrolio
,
e
pensai
di
tener
pronta
la
lucerna
pel
caso
che
alla
lampada
scoppiasse
il
vetro
.
-
Lavoravate
in
Maggiorità
?
-
Me
l
aveva
concesso
il
furiere
Bonalumi
,
però
,
uscendo
dall
ufficio
,
ero
obbligato
di
svegliare
il
piantone
e
consegnargli
la
chiave
.
-
Sempre
?
-
Sempre
.
-
Sapete
che
il
ripostiglio
della
Maggiorità
è
soprastante
al
bugigattolo
attiguo
alla
sala
di
scherma
?
-
L
ho
imparato
dall
atto
d
accusa
.
-
Vuol
dire
che
avete
sempre
ignorato
l
esistenza
d
una
botola
nel
pavimento
del
ripostiglio
?
-
L
ignoravo
io
,
come
suppongo
che
l
ignorassero
quasi
tutti
gli
ufficiali
e
quasi
tutti
i
sottufficiali
e
soldati
.
-
Quasi
?
Perché
non
tutti
?
-
Se
taluno
seppe
giovarsene
,
è
chiaro
che
la
conosceva
.
-
Foste
voi
che
dal
ripostiglio
faceste
trasportare
abbasso
nel
bugigattolo
due
cassoni
vuoti
?
-
Nossignore
.
-
Mediante
tale
trasporto
chi
l
ordinò
ottenne
doppio
scopo
:
quello
di
sgomberare
il
ripostiglio
in
guisa
che
di
sotto
si
potesse
agevolmente
sollevare
la
botola
,
e
quello
di
prepararsi
nel
bugigattolo
un
sufficiente
rialzo
per
giungere
al
soffitto
.
-
Ne
convengo
,
ma
io
non
so
nulla
.
-
Badate
:
il
trasporto
venne
eseguito
pochi
giorni
prima
della
vostra
partenza
.
-
Non
è
una
ragione
perché
si
ritenga
che
l
abbia
ordinato
io
.
-
Dal
primo
all
ultimo
tutti
quanti
i
graduati
del
Reggimento
negano
d
aver
dato
quest
ordine
.
-
Se
tutti
negano
e
nego
io
pure
,
perché
debbono
essere
creduti
tutti
gli
altri
ed
io
no
?
Dove
sono
i
soldati
che
hanno
fatto
il
trasporto
?
Vengano
,
ci
dicano
da
chi
hanno
ricevuto
l
ordine
.
-
Sapete
benissimo
,
e
ve
ne
approfittate
,
che
col
congedamento
della
classe
avvenuto
in
settembre
,
dispersi
i
soldati
,
un
indagine
a
questo
riguardo
sarebbe
stata
impossibile
.
Tuttavia
c
è
ancora
il
caporal
maggiore
Criscuolo
che
si
rammenta
d
avere
assistito
all
operazione
del
trasporto
,
non
sa
indicare
gli
uomini
comandati
a
quel
servizio
,
ma
afferma
in
modo
positivo
che
voi
eravate
presente
.
-
Può
darsi
:
con
altri
miei
colleghi
mi
sarò
trovato
a
quell
ora
nella
sala
di
scherma
,
forse
mi
sarò
anche
avvicinato
al
bugigattolo
per
curiosità
;
non
mi
rammento
affatto
.
-
Il
tenente
contabile
signor
Pasquiroli
dov
era
solito
tenere
la
chiave
principale
della
cassaforte
nelle
ore
in
cui
gli
era
affidata
?
-
Non
lo
so
:
ce
lo
dirà
lui
.
-
Lo
dirà
lui
.
L
accusa
sostiene
che
voi
abbiate
avuto
agio
molte
volte
,
trovandovi
solo
in
ufficio
,
di
frugare
nelle
tasche
della
sua
giacca
appesa
al
muro
e
asportarne
la
chiave
,
o
almeno
trarne
l
impronta
sulla
cera
.
È
notorio
che
in
opposizione
ai
regolamenti
,
per
lo
più
la
cassa
era
chiusa
con
una
sola
chiave
.
-
Tutte
le
supposizioni
più
temerarie
,
più
assurde
,
sono
lecite
all
accusa
.
-
Non
frequentavate
qui
a
Napoli
il
negozio
di
ferramenta
e
d
armaiuolo
del
signor
Blunn
a
Monte
Oliveto
?
-
Acquistai
in
quel
negozio
un
paio
o
due
di
speroni
fuori
d
ordinanza
e
delle
cartucce
a
percussione
centrale
,
modello
Walsrode
,
pel
mio
fucile
da
caccia
.
-
Nient
altro
?
-
Nient
altro
,
ch
io
sappia
.
-
Nelle
ore
d
uscita
libera
andavate
spesso
a
sedervi
dal
signor
Blunn
come
noi
si
andrebbe
al
caffè
:
non
potete
negarlo
.
-
Non
lo
nego
:
sono
appassionato
per
le
armi
portatili
,
amo
tenermi
al
corrente
delle
novità
,
ero
in
buona
relazione
col
primo
commesso
della
casa
Blunn
,
niente
di
più
naturale
che
di
quando
in
quando
mi
recassi
da
lui
,
come
da
un
amico
,
a
far
quattro
chiacchiere
di
sport
e
a
vedere
gli
ultimi
arrivi
dalla
Germania
o
dall
Inghilterra
.
Non
avrei
mai
creduto
che
tutti
i
miei
passi
fossero
spiati
fino
a
questo
punto
.
-
Furono
inquisite
le
vostre
abitudini
quando
i
sospetti
cominciarono
ad
aggravarsi
su
di
voi
;
prima
,
a
nessuno
venne
mai
in
mente
di
spiarvi
nelle
ore
di
libertà
.
-
Pensateci
bene
:
dal
negozio
Blunn
non
faceste
acquisto
d
utensili
e
istrumenti
meccanici
,
come
sarebbero
lime
di
varia
forma
,
punzoni
,
trapani
,
morse
,
e
via
discorrendo
?
-
Il
Commesso
del
signor
Blunn
lo
asserisce
?
-
Non
occupatevi
del
commesso
;
francamente
:
sì
o
no
?
-
Sì
.
Sì
.
-
Perché
avete
negato
poco
fa
?
-
Perché
a
tutta
prima
non
me
ne
ricordavo
.
Ella
mi
incalza
di
domande
,
signor
Presidente
:
la
mia
memoria
come
può
essere
così
limpida
,
massime
nell
orgasmo
in
cui
mi
trovo
,
da
farmi
rivedere
in
uno
specchio
,
minuto
per
minuto
,
tutte
quante
le
azioni
della
mia
vita
?
In
epoche
diverse
dovetti
provvedermi
d
utensili
per
le
riparazioni
occorrenti
alla
bicicletta
:
dove
?
quando
?
indicate
con
precisione
matematica
il
giorno
e
l
ora
,
il
negozio
,
la
fabbrica
,
la
via
,
le
persone
...
-
e
guai
se
mi
sfugge
un
particolare
o
mi
attardo
nell
esame
di
coscienza
!
-
Dove
sono
attualmente
questi
utensili
?
-
In
casa
di
mio
padre
,
a
Sant
Eufemia
.
-
L
autorità
giudiziaria
non
li
ha
trovati
.
-
Non
avrà
saputo
cercarli
.
-
O
forse
,
per
evitare
il
rischio
della
perquisizione
e
del
sequestro
,
la
prudenza
vi
consigliò
di
farli
sparire
.
-
L
avrei
fatto
senza
dubbio
,
sapendomi
reo
;
poiché
sono
innocente
,
ho
un
motivo
di
più
per
imprecare
al
destino
che
converte
a
mio
danno
le
minime
circostanze
e
accumula
sul
mio
capo
tutta
un
apparenza
d
indizi
.
Il
giudice
istruttore
non
mi
ha
interrogato
mai
circa
questi
istrumenti
;
perché
?
Forse
per
cogliermi
in
fallo
davanti
al
Tribunale
e
davanti
al
pubblico
?
Egli
,
che
dal
commesso
del
signor
Blunn
già
sapeva
,
che
preparava
la
perquisizione
e
il
sequestro
,
se
me
ne
avesse
parlato
avrebbe
ottenuto
da
me
utili
indicazioni
.
Ritorni
a
Sant
Eufemia
l
autorità
giudiziaria
e
cerchi
meglio
e
troverà
;
a
meno
che
taluno
della
mia
famiglia
,
a
mia
insaputa
...
-
Una
perizia
avrebbe
potuto
stabilire
se
di
cotesti
istrumenti
alcuni
erano
idonei
a
scassinare
la
serratura
dello
scrittoio
e
anche
quella
della
cassa
,
nel
caso
disperato
che
non
si
fosse
potuto
aprirla
con
falsa
chiave
,
altri
a
modificare
i
congegni
di
qualche
chiave
analoga
alla
vera
-
quella
cioè
che
servì
ad
aprire
la
cassa
-
ma
la
perizia
,
pure
pronunziandosi
in
senso
affermativo
come
ritengo
,
non
ci
avrebbe
mai
fatto
uscire
dal
campo
delle
congetture
.
L
importante
per
noi
era
di
udire
la
vostra
risposta
.
-
Mi
pare
d
averla
data
esplicita
.
-
Dopo
aver
negato
.
-
I
signori
giudici
hanno
inteso
la
spiegazione
ovvia
del
mio
diniego
non
volontario
:
giudicheranno
.
-
Intanto
è
bene
che
i
signori
giudici
sappiano
altresì
come
la
ditta
Blunn
rappresenti
a
Napoli
la
casa
Jefferson
di
New
York
,
fabbricante
di
casseforti
,
e
come
voi
,
durante
le
lunghe
stazioni
nel
negozio
,
abbiate
avuto
opportunità
di
farvi
spiegare
,
tra
una
chiacchiera
e
l
altra
,
a
titolo
di
semplice
dilettante
,
i
meccanismi
complicati
e
i
segreti
delle
casseforti
in
genere
,
e
specialmente
di
coteste
americane
.
-
Avendo
concorso
,
sebbene
con
poca
speranza
,
all
Esattoria
del
Comune
di
Sulmona
,
mio
padre
avrebbe
dovuto
provvedersi
d
una
cassaforte
e
mi
incaricò
ad
ogni
buon
fine
,
poiché
mi
trovavo
a
Napoli
,
di
raccogliere
notizie
circa
i
prezzi
e
le
marche
più
riputate
:
si
capisce
che
le
prime
informazioni
io
le
abbia
attinte
nel
negozio
che
avevo
l
abitudine
di
frequentare
.
-
Le
due
casse
del
vostro
Reggimento
portano
la
marca
Jefferson
!
-
L
ho
saputo
dall
ufficiale
istruttore
.
-
Ultima
contestazione
:
assai
prima
della
vostra
licenza
,
vale
a
dire
nel
maggio
,
il
colonnello
vi
chiamò
,
vi
fece
vedere
parecchi
reclami
di
gente
che
avanzava
denaro
da
voi
,
per
somministrazioni
varie
d
oggetti
...
di
lusso
e
per
amichevoli
imprestiti
.
-
Amichevoli
...
purché
fossero
saldati
!
-
Prometteste
di
scrivere
alla
vostra
famiglia
,
ritengo
che
non
abbiate
scritto
,
ad
ogni
modo
la
risposta
non
fu
comunicata
,
e
dopo
nuove
rimostranze
e
nuove
sollecitazioni
,
il
colonnello
si
vide
nella
dolorosa
necessità
di
scrivere
lui
a
vostro
padre
.
-
Eravamo
già
nel
mese
di
giugno
.
Il
signor
colonnello
mi
mostrò
la
lettera
che
egli
intendeva
di
spedire
a
mio
padre
,
lettera
brusca
,
minacciosa
,
che
sarebbe
stata
causa
d
infinite
amarezze
;
lo
pregai
di
soprassedere
,
supplicandolo
di
concedermi
una
breve
licenza
,
promettendogli
che
a
qualunque
costo
sarei
tornato
a
Napoli
in
grado
di
soddisfare
i
creditori
principali
;
il
signor
colonnello
mi
rifiutò
la
licenza
e
mi
ordinò
alla
sala
.
-
Ed
ecco
comparire
le
lettere
annunzianti
la
malattia
gravissima
di
vostra
madre
.
Partiste
.
Che
è
che
non
è
,
al
vostro
ritorno
una
parte
dei
debiti
fu
immediatamente
estinta
.
-
L
avevo
promesso
.
-
Per
non
parlar
dei
minori
,
il
solo
orefice
Amalfitano
,
al
Largo
della
Carità
,
ebbe
da
voi
oltre
millecinquecento
lire
;
altre
mille
furono
riscosse
da
un
certo
don
Nicola
Capece
...
-
Milleduecento
.
-
Meglio
.
E
i
fondi
?
-
Esposi
a
mio
padre
la
critica
situazione
in
cui
mi
ero
messo
per
la
seconda
volta
...
impetrai
perdono
...
giunsi
a
manifestare
il
proposito
di
farmi
saltare
le
cervella
anziché
tornare
al
Reggimento
a
mani
vuote
dopo
tante
promesse
...
-
E
otteneste
la
somma
che
vi
occorreva
?
-
Non
interamente
;
supplirono
le
mie
sorelle
coi
loro
risparmi
.
-
All
infuori
dei
componenti
la
vostra
famiglia
che
la
legge
non
consente
d
interrogare
,
sapreste
addurre
qualche
testimonio
?
-
Ho
indicato
diverse
persone
di
servizio
,
uomini
e
donne
,
che
vivono
in
casa
nostra
.
-
Le
stesse
che
dovranno
dirci
a
suo
tempo
se
eravate
a
Sant
Eufemia
gli
ultimi
quattro
giorni
di
giugno
.
Tolto
il
caso
che
mutino
al
dibattimento
le
loro
deposizioni
,
costoro
hanno
assistito
a
scene
domestiche
poco
edificanti
cagionate
dalle
vostre
insistenti
richieste
di
denaro
,
ma
sul
fatto
d
esser
voi
riuscito
a
raggranellare
una
somma
considerevole
,
purtroppo
ne
sanno
meno
di
noi
.
-
Anche
da
mia
madre
ebbi
qualche
centinaio
di
lire
;
potrà
attestarlo
la
cameriera
Agata
De
Liberis
.
-
Infatti
lo
attesta
,
ma
siamo
ancora
lontani
dalla
cifra
totale
dei
debiti
saldati
al
vostro
ritorno
.
Frattanto
,
come
conciliate
la
munificenza
ottenuta
da
vostro
padre
colla
lettera
pietosissima
che
egli
scrisse
al
colonnello
in
risposta
alla
sua
?
-
La
lettera
fu
scritta
sui
primi
di
giugno
.
-
Come
conciliate
l
abbattimento
d
un
uomo
sotto
il
peso
della
sventura
,
d
un
uomo
che
mette
a
nudo
la
sua
povertà
fino
allora
gelosamente
mascherata
,
lo
sfacelo
della
casa
per
innumerevoli
dissesti
,
e
singhiozza
e
chiede
misericordia
per
sé
e
per
suo
figlio
,
promettendo
di
pagare
dopo
il
raccolto
del
frumento
-
come
conciliate
questa
lettera
,
ripeto
,
coll
improvvisa
somministrazione
di
fondi
?
-
Dai
primi
di
giugno
ai
primi
di
luglio
corre
un
mese
:
in
un
mese
di
tempo
,
un
proprietario
come
mio
padre
,
al
quale
non
è
mai
mancato
il
credito
nelle
province
dei
tre
Abruzzi
,
trova
sempre
poche
migliaia
di
lire
per
soccorrere
suo
figlio
.
-
Un
proprietario
trova
talvolta
le
centomila
lire
e
non
sa
a
chi
rivolgersi
per
averne
mille
.
A
mio
avviso
,
se
egli
avesse
avuto
,
non
dico
la
certezza
né
la
speranza
,
ma
un
barlume
di
probabilità
,
non
avrebbe
mai
scritto
al
colonnello
nei
termini
in
cui
scrisse
.
-
Passiamo
oltre
.
L
orefice
Amalfitano
ebbe
a
minacciarvi
d
una
querela
per
truffa
?
-
Dopo
il
mio
ritorno
da
casa
?
-
Prima
della
vostra
partenza
.
-
Minacce
puerili
che
certi
negozianti
fanno
spesso
ai
figli
di
famiglia
,
come
le
fanno
anche
gli
strozzini
,
per
atterrire
i
debitori
e
indurli
più
presto
al
pagamento
.
-
Si
trattava
di
gioielli
acquistati
da
voi
a
credito
e
rivenduti
immediatamente
a
un
prezzo
derisorio
.
Puerile
o
no
,
la
minaccia
dell
Amalfitano
fu
assai
più
persuasiva
della
paternale
del
colonnello
:
prova
ne
è
che
conseguì
il
suo
effetto
,
come
,
del
resto
,
anche
don
Nicola
Capece
vi
strinse
tra
l
uscio
e
il
muro
,
mostrandovi
diversi
foglietti
cambiari
,
sui
quali
la
firma
d
un
avallante
non
era
precisamente
scritta
dalla
persona
indicata
.
-
Caddi
nelle
unghie
d
una
baraonda
di
farabutti
,
la
mia
buona
fede
venne
sorpresa
a
tradimento
!
-
Calmatevi
,
non
siete
chiamato
qui
a
rispondere
del
reato
di
falso
.
-
...
e
il
Tribunale
non
imparerà
certo
da
me
come
moltissime
volte
le
firme
false
sulle
cambiali
sieno
volute
o
soggerite
a
furia
d
artifizi
dagli
stessi
strozzini
per
avere
nelle
mani
un
arma
terribile
contro
il
debitore
!
-
Terribile
,
è
vero
:
tanto
terribile
che
per
parare
il
colpo
non
vi
restava
altro
mezzo
se
non
quello
di
gettare
l
offa
nelle
canne
del
cerbero
,
a
costo
di
qualunque
sacrificio
,
di
qualunque
umiliazione
,
di
qualunque
temerità
!
-
Un
uomo
d
onore
paga
sempre
,
a
qualunque
costo
.
-
Avete
altro
da
aggiungere
?
-
Aggiungo
che
pagate
a
don
Nicola
Capece
milleduecento
lire
,
sono
tuttavia
in
debito
con
lui
di
altre
tremilasettecento
e
in
denaro
sonante
non
arrivai
a
riscuoterne
duemila
.
-
Avete
altro
da
aggiungere
?
-
Non
ho
altro
.
-
I
signori
giudici
hanno
domande
da
rivolgere
all
accusato
?
Nessuna
?
Va
bene
.
Si
avvertano
i
testimoni
:
l
udienza
è
rinviata
a
domani
mattina
.
II
-
Sergente
Faraone
,
dopo
le
arringhe
del
Pubblico
Ministero
e
del
difensore
,
la
legge
vi
concede
ultimo
la
parola
.
-
Grazie
.
-
Rinunciate
?
-
Rendo
grazie
alla
legge
che
mi
offre
il
mezzo
d
afferrarmi
a
un
ultima
tavola
di
salvamento
e
supplico
il
Tribunale
di
non
ascrivermi
a
colpa
se
rimasi
fino
a
questo
punto
nell
incertezza
angosciosa
d
approfittarne
.
-
Dite
pure
.
-
Non
so
troppo
come
incominciare
.
Prima
di
tutto
vorrei
che
non
mi
si
accusasse
d
aver
fatto
perdere
al
Tribunale
un
tempo
prezioso
,
d
aver
sciupato
in
gran
parte
l
eloquenza
del
Pubblico
Ministero
e
la
generosa
difesa
del
mio
avvocato
;
giuro
che
se
rimasi
perplesso
fino
ad
ora
,
una
battaglia
terribile
si
è
combattuta
nell
animo
mio
dacché
cominciò
il
mio
interrogatorio
...
cinque
giorni
interi
,
cinque
giorni
e
quattro
notti
di
spasimi
,
di
paure
,
d
ondeggiamenti
,
senza
sapermi
risolvere
...
illudendomi
,
sperando
sempre
in
un
avvenimento
nuovo
,
in
un
miracolo
,
che
mi
liberasse
dalla
più
mortificante
delle
confessioni
!
...
-
Voi
dunque
confessate
?
-
...
Ancora
adesso
,
un
minuto
fa
,
quando
il
signor
Presidente
mi
dava
la
parola
,
fui
sul
punto
di
non
accettarla
,
e
qualunque
fosse
stato
il
destino
che
mi
attende
,
portare
con
me
il
mio
segreto
;
ripetevo
a
me
stesso
:
che
serve
?
I
giudici
non
ti
crederanno
e
per
dippiù
,
oltre
essere
bugiardo
,
sarai
anche
vile
ai
loro
occhi
!
Vile
,
come
lo
sei
ai
tuoi
occhi
in
questo
momento
!
-
Perché
vile
?
Fatevi
coraggio
,
non
lasciatevi
abbattere
:
la
confessione
non
è
mai
una
viltà
,
nemmeno
quando
è
suggerita
dalla
paura
;
può
essere
un
eroismo
talvolta
,
può
essere
un
segno
di
pentimento
e
di
redenzione
.
-
Ho
tutta
la
mia
vita
da
redimere
,
signor
colonnello
,
breve
d
anni
,
troppo
lunga
d
errori
,
e
se
bastasse
la
confessione
a
redimerla
,
quasi
per
intero
lei
me
l
ha
già
strappata
dall
anima
la
confessione
,
signor
Presidente
!
-
Ma
non
si
tratta
di
ciò
:
son
vile
perché
dopo
tante
oscillanze
tra
la
voce
dello
spirito
e
le
tentazioni
della
carne
,
ho
finito
per
cedere
alla
carne
,
alla
carne
inferma
,
alla
carne
miserabile
che
ha
paura
!
Son
vile
,
perché
sarei
ancora
in
tempo
a
tornare
indietro
se
volessi
,
e
non
ne
ho
più
il
coraggio
!
-
Calmatevi
.
Volete
che
io
sospenda
l
udienza
per
pochi
minuti
?
Potrete
ripigliare
la
vostra
difesa
quando
sarete
più
tranquillo
.
-
È
inutile
.
-
Signori
del
Tribunale
,
ora
la
carta
è
gettata
.
Ebbene
,
sì
:
ho
mentito
!
sfacciatamente
,
ribellandomi
a
tutti
i
testimoni
,
a
tutte
le
prove
che
sorgevano
contro
di
me
da
ogni
parte
.
Finché
si
trattava
dei
Carabinieri
che
mi
avevano
incontrato
sulla
strada
di
Sulmona
o
del
mio
portasigarette
rinvenuto
a
Roma
nell
ufficio
telegrafico
,
anche
del
soldato
Cenatiempo
che
giurava
d
avermi
visto
,
d
aver
parlato
con
me
la
mattina
del
29
alla
stazione
di
Napoli
,
avevo
tanto
in
mano
da
difendermi
,
da
infirmare
queste
testimonianze
,
per
lo
meno
da
avvolgerle
in
una
nebbia
di
sospetto
che
mi
sarebbe
stata
favorevole
,
ma
quando
comparvero
nuovi
testimoni
in
virtù
del
potere
discrezionale
,
scovati
dalla
sagacia
del
Presidente
,
e
costoro
;
come
la
signorina
Ada
Mesener
canzonettista
e
la
sua
cameriera
,
confermarono
il
mio
passaggio
per
Roma
,
ovvero
come
i
conniugi
Tortora
negarono
dapprima
e
poi
ammisero
d
avermi
ospitato
qui
in
Napoli
,
nella
casa
loro
,
il
28
giugno
,
dopo
essere
stati
avvisati
dalla
Di
Crescenzio
del
mio
arrivo
,
allora
ogni
resistenza
da
parte
mia
diveniva
impossibile
e
assurda
,
eppure
seguitai
a
negare
colla
persistenza
insensata
di
chi
affoga
e
si
attacca
agli
specchi
o
ai
rasoi
e
protestai
sempre
più
,
accusando
di
falso
i
testimoni
,
di
non
esser
venuto
a
Napoli
durante
la
licenza
,
perché
tale
era
il
mio
dovere
,
perché
mantenevo
un
segreto
che
non
è
mio
,
e
se
fossi
un
galantuomo
e
un
gentiluomo
,
a
rischio
d
essere
condannato
a
dieci
,
a
vent
anni
di
reclusione
,
all
ergastolo
,
alla
forca
,
dovrei
seguitare
a
negare
!
Ebbene
,
ammetto
d
essere
partito
da
Sant
Eufemia
il
27
giugno
in
bicicletta
e
da
Sulmona
in
ferrovia
per
la
linea
d
Avezzano
,
d
aver
toccato
Roma
dove
per
poche
ore
ebbi
ospitalità
dalla
Mesener
,
d
essere
arrivato
a
Napoli
il
28
nel
pomeriggio
recandomi
in
casa
dei
coniugi
Tortora
presso
i
quali
avevo
lasciato
in
custodia
i
miei
abiti
militari
,
d
esserne
ripartito
all
alba
del
29
e
d
essermi
incontrato
quella
mattina
col
soldato
Cenatiempo
.
Il
destino
che
per
mia
maledizione
mi
perseguita
dal
giorno
in
cui
venni
al
mondo
,
il
destino
,
tragico
nei
suoi
scherzi
scellerati
,
volle
che
la
stessa
notte
dal
28
al
29
si
perpetrasse
il
furto
nella
Caserma
del
mio
Reggimento
,
accumulò
sul
mio
capo
tutta
la
varietà
degli
indizi
perché
fossi
ritenuto
io
l
autore
del
misfatto
.
Ebbene
:
di
questi
indizi
,
qual
è
il
maggiore
,
il
più
grave
,
l
unico
veramente
che
si
possa
chiamare
indizio
?
La
mia
venuta
a
Napoli
.
Ebbene
:
son
venuto
a
Napoli
,
lo
ammetto
,
lo
confesso
,
lo
dichiaro
ad
alta
voce
,
me
ne
vanto
se
vi
fa
piacere
;
il
Pubblico
Ministero
ha
stabilito
su
questo
punto
la
sua
piattaforma
,
il
difensore
ha
adoperato
per
combatterlo
e
annientarlo
tutti
gli
argomenti
erculei
del
suo
ingegno
;
tempo
perso
e
fatica
sprecata
;
son
venuto
!
condannatemi
,
sopra
questo
miserabile
indizio
!
Mi
credano
i
signori
giudici
o
non
mi
credano
,
rida
o
non
rida
il
signor
avvocato
fiscale
,
certo
è
che
,
a
voce
,
qualunque
spiegazione
mi
si
domandi
,
io
non
la
darò
.
Indovinate
.
-
Ho
spedito
da
Roma
un
telegramma
firmato
Radamés
a
una
Rosa
Di
Crescenzio
,
e
poiché
dovevo
di
necessità
adoperare
un
nome
convenzionale
per
tenermi
celato
,
mi
giovai
della
Di
Crescenzio
per
due
motivi
:
primo
,
perché
i
coniugi
Tortora
la
Erma
Radamés
non
l
avrebbero
compresa
e
assolutamente
mi
occorreva
che
in
occasione
delle
due
feste
non
si
recassero
in
campagna
,
dovendo
vestire
la
divisa
che
tenevano
in
casa
loro
;
secondo
,
perché
la
Di
Crescenzio
avrebbe
saputo
tra
le
righe
del
mio
telegramma
leggere
ciò
che
non
era
affatto
specificato
,
e
quindi
informare
del
mio
arrivo
un
altra
persona
,
la
quale
mi
aspettava
sempre
con
desiderio
,
ma
non
sempre
aveva
la
libertà
del
suo
tempo
e
delle
sue
azioni
.
-
Questa
persona
,
suppongo
,
non
intendete
nominarla
?
-
...
Non
la
nomino
.
-
Che
necessità
vi
spingeva
a
mutare
i
vostri
abiti
borghesi
in
quelli
di
divisa
,
allorquando
in
simili
avventure
la
più
grossolana
prudenza
vi
avrebbe
soggerito
il
contrario
?
-
Gli
abiti
borghesi
che
indossavo
erano
ridotti
in
uno
stato
miserando
,
addirittura
indecenti
,
per
essere
caduto
di
bicicletta
lungo
la
strada
,
come
mi
pare
d
aver
detto
nel
mio
interrogatorio
,
e
non
avevo
con
me
sufficiente
denaro
per
procurarmene
dei
nuovi
.
-
Che
avvenne
della
Rosa
Di
Crescenzio
?
-
Lo
ignoro
.
-
La
Questura
ne
ha
perso
le
tracce
,
affermano
i
coniugi
Tortora
d
aver
inteso
vociferare
che
fino
dallo
scorso
autunno
,
o
anche
prima
,
si
sia
imbarcata
per
l
Argentina
.
-
Lo
ignoro
.
-
Pare
che
non
avesse
famiglia
e
vivesse
di
piccoli
espedienti
,
più
o
meno
fruttiferi
in
patria
,
ma
certo
non
troppo
lusinghieri
né
troppo
facili
per
una
donna
già
anziana
che
si
trova
ad
un
tratto
sbalestrata
in
un
paese
dove
non
conosce
né
la
lingua
né
gli
usi
.
Ad
ogni
modo
,
è
scomparsa
.
Come
spiegate
questa
sparizione
?
-
Sono
in
carcere
da
molti
mesi
,
l
ho
ignorato
fino
a
questi
ultimi
giorni
e
non
so
spiegarla
neppur
io
.
-
Neppur
voi
...
non
ostante
la
consuetudine
dei
segreti
servigi
che
la
Di
Crescenzio
vi
prestava
?
Non
ostante
la
reciproca
intrinsichezza
dei
vostri
rapporti
?
-
Così
è
,
signor
Presidente
,
e
niuno
più
di
me
deplora
una
tale
scomparsa
,
poiché
la
testimonianza
della
Di
Crescenzio
ora
ridonderebbe
tutta
a
mio
vantaggio
,
confermando
la
giustificazione
della
mia
venuta
a
Napoli
.
-
Avete
altro
da
aggiungere
?
-
Ho
da
aggiungere
che
il
Tribunale
non
potrà
non
tener
conto
della
lotta
acerrima
che
mi
toccò
sostenere
in
questi
giorni
di
dibattimento
,
solo
per
non
mancare
al
primo
dovere
d
un
gentiluomo
,
perché
non
si
dicesse
che
ridotto
agli
estremi
,
serrato
dall
accusa
in
un
cerchio
di
ferro
,
tentavo
la
mia
salvezza
inventando
qui
su
due
piedi
un
capitolo
di
romanzo
sentimentale
e
misterioso
.
Ho
da
aggiungere
che
nessuna
umiliazione
mi
venne
risparmiata
,
ed
io
non
proferii
verbo
e
non
mossi
lamento
,
nessuna
umiliazione
-
a
fin
di
bene
,
non
ne
dubito
,
nell
interesse
della
giustizia
,
ma
non
per
questo
meno
dolorosa
-
cominciando
dalla
pubblica
esposizione
della
mia
vita
intima
,
delle
mie
miserande
avventure
,
dei
miei
falli
,
dei
miei
rimorsi
,
delle
mie
ricadute
;
chi
siede
su
questo
banco
taccia
e
sopporti
,
pianga
e
non
invochi
diritti
:
diritti
non
esistono
per
lui
,
tanto
è
vero
che
fin
dal
primo
giorno
,
al
mio
avvocato
difensore
,
il
quale
si
meravigliava
che
il
signor
Presidente
mi
interrogasse
usando
il
voi
invece
del
lei
come
è
prescritto
pei
sottufficiali
,
rivolsi
preghiera
di
non
darsene
per
inteso
e
lasciasse
correre
.
Non
è
una
protesta
che
io
faccio
,
lo
creda
il
signor
Presidente
,
non
è
neppure
una
lagnanza
diretta
a
lui
o
al
suo
metodo
d
interrogare
,
ho
voluto
addurre
semplicemente
un
esempio
...
senz
ombra
di
atteggiarmi
a
vittima
e
senza
risentimento
,
lo
dichiaro
ad
alta
voce
.
-
Ho
da
aggiungere
infine
che
se
il
Tribunale
non
fosse
ancora
persuaso
circa
i
motivi
che
originarono
il
mio
viaggio
clandestino
,
posseggo
i
documenti
irrefragabili
di
quanto
asserisco
.
Eccoli
.
Non
dispiaccia
al
signor
avvocato
fiscale
,
mi
riuscì
di
sottrarli
a
tutte
le
perquisizioni
,
di
eludere
la
continua
vigilanza
esercitata
in
carcere
sulla
mia
persona
,
avendo
avuto
tempo
,
quand
ero
alla
sala
prima
che
fosse
spiccato
il
mandato
d
arresto
,
di
cucirli
dentro
la
fodera
del
pastrano
.
Eccoli
:
affido
questa
busta
al
signor
Presidente
e
alla
sua
lealtà
:
non
l
apra
ora
,
aspetti
ad
aprirla
in
camera
di
consiglio
,
lo
supplico
.
-
Un
momento
:
che
documenti
sono
?
-
Mi
si
dispensi
dal
dirlo
:
certo
non
sono
tali
da
leggersi
in
pubblica
udienza
e
il
Presidente
comprenderà
tra
qualche
minuto
perché
fino
all
ultimo
io
abbia
resistito
,
lottando
con
tutte
le
mie
forze
,
alla
tentazione
di
produrli
.
-
Non
posso
accettarli
se
non
nelle
forme
e
nei
modi
voluti
dalla
legge
;
il
Pubblico
Ministero
ha
il
diritto
di
conoscerli
e
prima
ancora
che
egli
affermi
cotesto
diritto
,
io
debbo
assolutamente
rifiutarmi
a
una
violazione
di
legge
così
patente
e
manifesta
come
sarebbe
quella
d
introdurre
in
camera
di
consiglio
alcuni
documenti
nuovi
,
dei
quali
non
solo
non
sia
stata
data
lettura
in
udienza
,
ma
dei
quali
si
sia
impedito
il
Pubblico
Ministero
di
prender
visione
.
Segretario
,
favorisca
...
-
Mi
oppongo
alla
lettura
...
mi
oppongo
con
tutte
le
forze
dell
anima
mia
...
mi
oppongo
in
nome
di
una
donna
,
la
cui
mem
...
ossia
,
la
cui
riputazione
rimarrebbe
vituperata
,
in
nome
di
quel
sentimento
cavalleresco
che
i
miei
giudici
non
vorranno
mai
soffocare
nell
animo
loro
di
soldati
...
-
Era
da
prevedersi
che
agli
atti
del
processo
una
pagina
di
romanzo
sarebbe
stata
aggiunta
infallibilmente
.
Se
vi
opponete
alla
lettura
di
coteste
carte
,
perché
le
avete
presentate
?
-
Ignoravo
che
non
fosse
permesso
al
Tribunale
di
esaminarle
in
via
riservatissima
,
quasi
sotto
il
sigillo
della
confessione
.
Supplico
il
mio
avvocato
difensore
,
supplico
lo
stesso
rappresentante
della
legge
,
di
unirsi
a
me
e
impedire
la
propalazione
d
un
segreto
che
in
un
momento
d
oblio
ho
affidato
,
agguantandomi
a
un
ultima
tavola
di
salvezza
,
alla
coscienza
,
all
onore
,
alla
generosità
dei
miei
giudici
,
non
alla
curiosità
della
folla
.
-
Sta
bene
:
poiché
,
come
dite
,
il
carattere
intimo
dei
documenti
prodotti
non
consente
che
sieno
letti
in
pubblico
,
ordino
che
si
proceda
a
porte
chiuse
per
ragione
di
moralità
.
Il
signor
avvocato
fiscale
è
del
mio
avviso
?
L
egregio
difensore
crede
di
sollevare
un
eccezione
in
proposito
?
No
?
sta
bene
.
Usciere
,
faccia
sgomberare
la
sala
.
-
Preferisco
ritirarli
e
distruggerli
...
distruggerli
in
questo
momento
e
con
le
mie
mani
,
anziché
...
-
Ormai
sono
acquisiti
al
processo
.
-
Signor
Presidente
,
per
l
ultima
volta
la
scongiuro
...
-
non
è
una
minaccia
,
Dio
me
ne
guardi
,
è
una
preghiera
,
una
preghiera
ultima
-
la
scongiuro
di
considerare
l
incidente
come
non
avvenuto
e
restituirmi
quelle
carte
!
-
Non
è
in
mia
facoltà
.
Se
ora
vi
pentite
d
un
atto
inconsulto
,
la
vostra
resipiscenza
giunge
troppo
tardi
.
-
Sono
usciti
tutti
dalla
sala
?
-
Dio
mi
è
testimonio
che
ho
fatto
quanto
stava
in
me
per
evitare
dolorose
conseguenze
!
-
Quali
conseguenze
?
Che
intendete
dire
?
Spiegatevi
:
quali
conseguenze
?
-
Non
so
nulla
,
non
insisto
più
.
Il
signor
Presidente
dia
un
occhiata
al
primo
foglio
e
veda
se
anche
a
porte
chiuse
certi
segreti
possano
essere
manifestati
.
-
E
non
era
vostra
intenzione
che
cotesti
segreti
noi
li
imparassimo
in
camera
di
consiglio
?
-
Io
non
sarei
stato
presente
.
-
Avreste
rossore
...
o
paura
?
Finiamola
.
Apro
io
la
busta
e
leggerò
io
medesimo
.
Per
contentarvi
in
parte
,
chiedo
facoltà
al
Tribunale
,
al
Pubblico
Ministero
e
alla
difesa
di
omettere
i
nomi
di
persone
estranee
al
processo
,
se
questi
non
sono
assolutamente
necessari
allo
scoprimento
della
verità
e
se
temete
che
la
loro
divulgazione
,
anche
fra
noi
soli
che
abbiamo
l
obbligo
morale
del
segreto
,
possa
nuocere
all
onore
...
di
qualcheduno
.
«
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
»
-
...
Usciere
,
favorisca
un
bicchier
d
acqua
.
Credo
d
avere
a
sufficienza
interpretato
i
vostri
desideri
,
non
lasciando
neppur
lontanamente
trapelare
il
nome
e
la
condizione
della
persona
che
ha
scritto
queste
lettere
.
Senza
dubbio
il
tribunale
ne
terrà
conto
.
Non
capisco
però
come
mai
,
sergente
Faraone
,
abbiate
voluto
dare
tanta
importanza
a
un
carteggio
...
erotico
fin
troppo
,
il
quale
se
conferma
la
vostra
fama
di
un
Don
Giovanni
fortunato
e
se
basta
a
compromettere
irreparabilmente
una
donna
,
non
solo
non
rischiara
il
mistero
,
ma
coll
accusa
che
vi
è
mossa
non
ha
alcuna
relazione
diretta
né
indiretta
.
-
Frattanto
io
risuggello
la
busta
con
le
debite
forme
.
Accusato
,
avete
più
nulla
da
dire
?
-
Nulla
.
-
Il
dibattimento
è
chiuso
.
Il
Tribunale
si
ritira
per
deliberare
.
III
-
Signori
giudici
,
qui
in
camera
di
consiglio
,
nel
segreto
delle
nostre
deliberazioni
,
non
dirò
una
parola
che
possa
menomamente
far
pendere
il
vostro
voto
da
una
parte
piuttosto
che
dall
altra
della
bilancia
;
mi
asterrò
anche
nel
modo
più
rigoroso
dal
manifestare
la
mia
opinione
,
nel
mentre
voi
sarete
liberi
di
discutere
e
comunicarvi
a
vicenda
le
impressioni
avute
nel
corso
del
dibattimento
.
Però
,
prima
di
entrare
nel
merito
,
prima
ancora
di
interrogare
la
vostra
coscienza
e
ponderare
il
vostro
voto
,
concedetemi
una
facoltà
,
la
maggiore
forse
che
sia
mai
stata
chiesta
da
un
presidente
,
a
malgrado
di
tutti
i
suoi
poteri
discrezionali
.
Taluno
di
voi
ha
manifestato
il
desiderio
d
avere
ancora
una
volta
sotto
gli
occhi
le
carte
che
il
sergente
Faraone
produsse
all
ultimo
momento
e
che
da
me
furono
lette
in
udienza
:
permettetemi
di
non
accondiscendere
.
Non
dubito
della
lealtà
vostra
e
della
vostra
discrezione
,
ma
a
qual
pro
rimescolare
le
turpitudini
che
già
conosciamo
per
averle
intese
pochi
momenti
sono
?
Pensandoci
,
approverete
la
mia
condotta
.
L
audizione
di
alcune
lettere
,
di
alcuni
telegrammi
ci
ha
abbastanza
edificati
sui
rapporti
intimi
d
amicizia
tra
una
signora
maritata
e
il
sergente
Faraone
;
quanto
al
ritratto
in
fotografia
unito
alle
lettere
e
che
esuberantemente
conferma
tali
rapporti
,
mi
sia
lecito
lasciarlo
dormire
nella
busta
risuggellata
,
lasciarlo
nelle
tenebre
per
quelle
stesse
ragioni
di
prudenza
elementare
che
mi
consigliarono
di
tacere
non
soltanto
i
nomi
ma
altresì
tutte
quelle
indicazioni
che
a
certi
zelanti
o
dilettanti
avrebbero
offerto
un
appiglio
per
costruire
almanacchi
.
Ora
,
ciò
che
importa
è
questo
:
dalla
lettura
dei
documenti
in
parola
possiamo
dedurre
che
per
amore
e
invito
d
una
donna
il
sergente
Faraone
sia
venuto
a
Napoli
in
modo
così
clandestino
?
Noi
giudici
,
abbiamo
la
prova
dell
alibi
nella
notte
dal
28
al
29
giugno
?
In
altri
termini
,
l
affermazione
indubitabile
dell
adulterio
ci
può
convincere
che
precisamente
quella
notte
l
adulterio
sia
stato
consumato
,
nel
mentre
in
caserma
si
perpetuava
il
furto
?
Altro
problema
da
sciogliere
:
fu
buona
arte
di
difesa
,
quella
usata
dal
Faraone
?
Era
schietto
il
suo
rammarico
,
sincera
la
sua
perplessità
nel
voler
dire
e
non
dire
,
legittimo
il
suo
rimorso
nel
vedersi
coatto
dall
istinto
di
salvazione
a
rivelare
il
più
geloso
e
il
più
caro
dei
segreti
per
un
galantuomo
-
galantuomo
secondo
il
codice
dell
umana
commedia
-
,
a
mettere
in
piazza
l
ignominia
della
donna
che
lo
amava
?
Non
ne
so
nulla
;
tempo
perso
lambiccarsi
il
cervello
nell
indagine
se
fu
meditato
e
preparato
con
malizia
da
artista
il
colpo
finale
d
ammettere
la
venuta
a
Napoli
dopo
averla
negata
ostinatamente
durante
l
interrogatorio
,
e
di
fronte
ai
testimoni
,
dopo
aver
lasciato
che
il
difensore
sprecasse
tutti
i
tesori
dell
ingegno
,
tutti
i
sofismi
dell
arte
oratoria
per
dimostrarci
come
i
testimoni
pigliassero
abbaglio
o
mentissero
e
il
suo
cliente
non
si
fosse
mosso
dal
territorio
di
Sant
Eufemia
.
Chi
può
dire
quante
facce
assuma
l
ipocrisia
e
quante
volte
la
verità
ci
apparisca
bugiarda
?
Quante
volte
ci
lasciamo
ingannare
da
un
preconcetto
d
antipatia
o
di
simpatia
e
ricusiamo
fede
a
un
anima
candida
e
crediamo
ciecamente
a
un
farabutto
che
si
burla
di
noi
?
Questo
ho
voluto
premettere
alla
discussione
circa
il
fatto
specifico
del
reato
ascritto
al
sergente
Faraone
,
perché
la
causa
vi
tornasse
davanti
sfrondata
da
ogni
parvenza
eterogenea
,
perché
il
vostro
giudizio
fosse
sgombro
d
ogni
apprezzamento
estraneo
al
fatto
in
se
stesso
.
Dimentichiamo
,
signori
,
l
ultima
fase
del
dibattimento
,
spontanea
o
artificiosa
che
sia
,
ributtante
o
compassionevole
;
dato
l
uomo
,
secondo
abbiamo
avuto
agio
di
studiarne
l
organismo
morale
nel
lungo
corso
della
discussione
,
ricostrutte
ad
una
ad
una
le
circostanze
che
precedettero
,
accompagnarono
e
seguirono
il
furto
,
vagliati
al
crogiuolo
gli
indizi
d
accusa
e
le
obiezioni
defensionali
,
non
ci
resta
che
interrogare
la
nostra
coscienza
e
ad
essa
attingere
il
vero
perché
del
nostro
voto
,
sì
,
o
no
,
senza
rispetti
umani
,
senza
titubanze
,
senza
preoccuparci
delle
conseguenze
.
Può
accadere
che
il
nostro
convincimento
sia
erroneo
,
ed
erroneo
il
voto
che
ne
scaturisce
,
tanto
di
condanna
quanto
d
assoluzione
,
ma
la
giustizia
degli
uomini
è
sempre
giusta
,
ad
un
patto
:
che
non
abbiano
rimorso
gli
uomini
che
la
pronunciano
.
-
Passiamo
alla
votazione
:
sì
o
no
,
senz
altro
.
Potrei
formulare
il
quesito
:
è
colpevole
il
sergente
Faraone
?
Ma
nella
sua
crudezza
darebbe
adito
a
restrizioni
mentali
o
anche
esplicite
,
le
quali
necessariamente
importerebbero
un
nuovo
scrutinio
subalterno
;
stimo
quindi
più
semplice
e
opportuno
redigerlo
in
questi
termini
:
esistono
sufficienti
indizi
per
ritenere
il
sergente
Faraone
autore
del
furto
qualificato
in
danno
dell
Amministrazione
militare
,
commesso
in
Napoli
,
nel
quartiere
del
Reggimento
«
Lancieri
di
Parma
»
la
notte
dal
28
al
29
giugno
18
...
?
-
Procediamo
per
ordine
inverso
d
anzianità
.
Sì
o
no
.
A
lei
per
il
primo
,
capitano
Della
Freccia
.
-
No
.
-
Capitano
Agar
?
-
Sì
.
-
Capitano
Torcigliani
?
-
No
.
-
Maggiore
Cavalcabò
?
-
No
.
-
Tenente
colonnello
Roda
?
-
No
.
-
La
maggioranza
si
è
pronunciata
per
il
no
.
Sta
bene
.
Ritengo
inutile
che
il
Presidente
esprima
il
suo
voto
.
-
Segretario
,
si
compiaccia
stendere
la
sentenza
:
il
Tribunale
assolve
il
sergente
Faraone
Raffaele
dell
ascrittogli
reato
,
per
insufficienza
di
indizi
.
IV
-
Hai
un
fiammifero
,
Torcigliani
?
-
Grazie
.
Non
fumi
tu
?
non
sbuffi
neppure
?
il
cielo
ti
benedica
,
te
e
la
tua
pazienza
,
uomo
...
sublime
!
-
Se
Dio
vuole
,
ormai
siamo
agli
sgoccioli
.
-
Speriamo
,
purché
il
segretario
abbia
compassione
di
noi
e
nel
comporre
la
sentenza
non
si
creda
in
dovere
di
ricapitolare
dall
alfa
all
omega
tutto
il
dibattimento
.
Ma
sai
che
son
lunghi
cinque
giorni
d
udienza
?
Preferisco
cinque
giorni
filati
di
piazza
d
anni
.
-
Che
ore
sono
?
ho
una
fame
canina
.
-
Vieni
qui
,
Torcigliani
:
sia
detto
tra
noi
due
in
camera
charitatis
:
non
ti
pare
?
Troppo
meticoloso
,
troppo
sofistico
il
Presidente
!
Viene
dalle
aquile
dello
Stato
Maggiore
e
facciamogli
di
cappello
,
ma
domando
io
,
che
bisogno
c
era
,
che
bisogno
,
per
cristallina
!
di
tenerci
noi
,
poveri
diavoli
,
cinque
giorni
inchiodati
su
quei
durissimi
segghioni
per
un
processo
mal
costrutto
,
senza
base
,
senza
fondamento
...
-
Hai
un
fiammifero
?
-
...
per
ripetere
cento
volte
la
medesima
cosa
e
farla
ripetere
dai
testimoni
...
-
Anche
a
Verona
,
cinque
o
sei
anni
fa
,
ero
giudice
del
Tribunale
,
avevamo
per
presidente
il
colonnello
...
aiutami
a
dire
...
il
colonnello
...
veniva
dai
Bersaglieri
,
era
passato
al
34
...
-
Urban
?
-
Urban
era
già
morto
e
sepolto
a
quell
epoca
.
Un
bel
tipo
,
Urban
;
l
ho
avuto
maggiore
al
47;
lo
chiamavamo
...
come
lo
chiamavamo
?
-
Insomma
,
Presidente
a
Verona
non
era
l
Urban
,
era
...
-
impossibile
che
tu
non
l
abbia
conosciuto
,
veniva
dai
Bersaglieri
,
ti
dico
,
romagnuolo
,
due
baffoni
...
era
stato
ufficiale
d
ordinanza
di
Pianell
...
-
Marosetti
?
-
Marosetti
,
bravo
.
-
È
morto
anche
lui
,
appena
promosso
generale
nella
riserva
.
-
Quello
era
un
Presidente
coi
fiocchi
,
pronto
svelto
...
e
di
manica
larga
:
per
esempio
,
un
imputato
di
furto
diceva
:
io
non
ho
rubato
le
venti
lire
al
mio
compagno
,
ho
voluto
solamente
fargli
uno
scherzo
...
e
il
Presidente
,
con
una
crollatina
di
spalle
:
in
fondo
anche
questo
può
essere
uno
scherzo
come
un
altro
:
chi
ci
assicura
che
realmente
non
abbia
inteso
di
fare
uno
scherzo
?
E
così
mandava
il
ladro
a
farsi
impiccare
da
un
altro
.
-
Sia
detto
fra
noi
due
,
in
camera
charitatis
:
il
nostro
Presidente
è
di
tutt
altra
pasta
:
il
suo
desiderio
sarebbe
stato
di
picchiar
sodo
sulle
spalle
di
Faraone
e
adesso
ci
tiene
il
broncio
per
avergli
negato
la
condanna
.
Guardalo
là
,
solo
,
a
masticarsi
i
baffi
e
contemplare
le
nuvole
attraverso
i
vetri
.
-
Anche
Marosetti
,
a
Verona
,
se
noi
giudici
non
si
votava
come
l
intendeva
lui
,
faceva
il
diavolo
a
quattro
.
Mi
ricordo
che
un
giorno
il
tenente
colonnello
...
-
come
diavolo
si
chiamava
?
ora
è
colonnello
anziano
-
glielo
cantò
in
musica
,
noi
votiamo
secondo
la
nostra
coscienza
e
non
secondo
il
Presidente
!
-
Capisci
?
un
tenente
colonnello
d
Artiglieria
,
piemontese
...
si
chiamava
...
l
ho
qui
sulla
punta
della
lingua
...
-
Tu
mi
dirai
:
in
coscienza
,
Faraone
è
colpevole
o
non
è
colpevole
?
E
io
rispondo
:
Faraone
è
una
schiuma
di
brigante
,
colpevole
di
questo
e
di
cento
altri
reati
e
merita
cento
forche
non
una
sola
,
ma
prove
dirette
,
vere
prove
contro
di
lui
non
ne
abbiamo
ed
io
,
giudice
,
me
ne
lavo
le
mani
e
lo
mando
,
come
il
tuo
Marosetti
,
a
farsi
impiccare
da
un
altro
.
-
Dammi
ancora
un
fiammifero
.
-
Io
invece
ragiono
diversamente
:
Faraone
sarà
un
brigante
,
scaltro
,
malizioso
,
canaglia
da
far
le
fusa
a
Satanasso
in
persona
,
ma
questa
volta
l
autore
del
furto
alla
cassa
del
suo
Reggimento
non
è
lui
,
e
non
è
lui
,
perché
...
per
mille
ragioni
!
...
perché
...
perché
...
insomma
non
è
lui
!
mi
spiego
?
Che
fosse
presente
a
Napoli
quella
notte
,
per
me
non
prova
nulla
:
o
non
potrebbe
esser
venuto
davvero
per
uno
dei
suoi
intrighi
con
una
donna
maritata
?
Anche
a
me
-
ero
sottotenente
a
Bologna
,
al
29
-
toccò
di
rientrare
nascostamente
dalla
licenza
per
un
avventura
di
questo
genere
;
sai
con
chi
mi
trovo
alla
stazione
,
becco
a
becco
?
col
mio
Capitano
,
l
uomo
più
sospettoso
che
abbia
mai
passeggiato
sulla
crosta
della
terra
:
un
sardo
!
-
Era
il
marito
?
-
Peggio
del
marito
:
era
il
mio
concorrente
!
Un
sardo
,
figurati
!
Non
so
cosa
ne
sia
successo
,
l
ho
perso
di
vista
;
se
mi
dai
mezzo
minuto
,
ti
dico
il
nome
;
dovresti
averlo
conosciuto
;
è
andato
via
da
maggiore
nei
distretti
;
impossibile
che
in
Italia
o
in
Africa
non
te
lo
sia
trovato
fra
i
piedi
:
tutto
nervi
,
tutto
fegato
,
basso
,
pelle
bruciata
,
irrequieto
,
attaccabrighe
;
si
chiamava
...
aiutami
tu
:
non
ti
ricordi
,
tu
che
sei
stato
in
Africa
con
lui
durante
la
spedizione
San
Marzano
?
Si
chiamava
...
-
Pensaci
,
io
intanto
vado
a
farmi
dare
un
fiammifero
da
Cavalcabò
;
la
tua
scatola
è
vuota
.
-
Cavalcabò
...
-
Parla
piano
,
il
segretario
sta
elaborando
la
sentenza
,
e
non
ti
consiglio
di
frastornarlo
,
se
vogliamo
arrivare
a
casa
per
l
ora
di
pranzo
.
-
Dovrebbe
tosto
aver
finito
,
per
cristallina
!
Guarda
:
trentacinque
minuti
d
orologio
dacché
si
è
rinchiuso
dietro
il
suo
paravento
.
Cosa
scrive
?
Un
trattato
di
Sant
Agostino
?
Bastano
quattro
righe
senza
tanti
considerando
e
attesoché
per
buttar
giù
una
sentenza
d
assolutoria
.
Mi
viene
un
idea
:
Cavalcabò
,
se
picchiassimo
due
colpetti
contro
il
paravento
,
piano
,
piano
,
per
sollecitarlo
a
sbrigarsi
?
-
Sta
fermo
,
che
il
Presidente
ci
guarda
.
-
Niente
paura
,
son
persuaso
che
anche
il
Presidente
...
-
Parla
piano
!
-
...
anche
il
Presidente
non
aspetta
altro
che
di
battere
in
ritirata
e
sfogare
lontano
da
qui
il
suo
malumore
-
Se
mi
dai
ancora
un
fiammifero
,
mi
fai
piacere
;
che
razza
di
virginia
ci
regala
il
governo
,
io
non
lo
so
:
serviranno
ai
muti
,
forse
;
per
uno
che
voglia
fumare
e
discorrere
,
non
c
è
verso
,
ogni
quattro
parole
si
spengono
.
-
Dimmi
una
cosa
,
Della
Freccia
,
ma
mi
raccomando
,
parla
piano
:
in
tutta
confidenza
che
te
ne
sembra
di
quell
epistolario
galante
,
letto
a
vapore
dal
Presidente
?
-
Molto
galante
,
e
molto
...
come
si
direbbe
?
molto
...
espressivo
da
parte
d
una
signora
,
che
a
giudicarla
tra
le
linee
,
sulla
scala
sociale
dovrebb
essere
più
vicina
all
Olimpo
che
ai
rigagnoli
di
via
Mardones
.
Fortunato
Faraone
!
Compatisco
il
marito
vattalapesca
chi
sia
-
ma
invidio
Faraone
,
e
siccome
le
droghe
tanto
più
mi
danno
buon
sangue
quanto
più
sono
piccanti
,
alla
lettura
mi
son
divertito
un
mondo
.
-
D
accordo
,
ma
poiché
il
pubblico
era
stato
mandato
via
,
che
necessità
di
non
lasciarci
pasteggiare
il
romanzetto
tra
di
noi
,
in
famiglia
,
come
un
bicchierino
di
rosolio
?
Pochi
discorsi
:
i
documenti
si
leggono
perché
i
giudici
possano
farsene
un
concetto
,
ovvero
per
gettar
loro
una
nuvola
di
polvere
negli
occhi
?
Leggendo
lui
a
precipizio
e
a
rompicollo
,
saltando
degli
interi
periodi
,
certo
i
più
scabrosi
e
più
interessanti
,
mugolando
,
soffiando
,
ansimando
,
il
Presidente
ha
scoperto
troppo
il
suo
giuoco
che
era
quello
di
farci
capire
il
meno
possibile
e
arrivar
presto
alla
fine
.
-
In
camera
charitatis
,
se
ho
a
dirtela
schietta
,
io
ebbi
l
impressione
che
appena
aperto
il
plico
,
il
Presidente
sia
rimasto
di
sasso
,
quasi
terrorizzato
,
come
se
dalla
busta
gli
fosse
scivolato
improvvisamente
una
biscia
sulle
mani
.
Perché
?
Questo
ti
domando
io
,
Cavalcabò
del
mio
cuore
:
perché
?
-
Fu
svelto
a
rimettersi
subito
in
carreggiata
,
ma
quanto
a
darci
il
bandolo
della
matassa
non
era
certo
nelle
sue
intenzioni
,
e
così
per
salvare
le
apparenze
...
rammenti
il
Ballo
in
maschera
?
Fuggi
fuggi
per
l
orrida
via
...
attraverso
una
lettura
vertiginosa
.
-
E
chiuso
il
dibattimento
,
ritiratici
per
la
votazione
,
ero
sì
o
no
nel
mio
diritto
d
arrischiare
l
umilissima
istanza
che
il
Tribunale
fosse
un
po
meglio
informato
,
rileggendo
le
lettere
e
i
telegrammi
d
amore
,
osservando
il
ritratto
dell
eroina
?
Invece
...
uno
,
due
,
tre
:
tac
!
la
busta
era
già
sparita
.
Un
discorsetto
agrodolce
del
Presidente
che
ci
ammoniva
di
non
rompergli
i
tabernacoli
,
la
nostra
solita
pecoraggine
di
chinar
sempre
la
testa
per
disciplina
anche
dove
la
disciplina
non
entra
...
e
felicissima
notte
.
-
Felicissima
notte
,
ma
per
centomila
milioni
di
milioni
di
diavoli
,
una
sbirciatina
al
ritratto
avrei
voluto
dargliela
anch
io
.
-
Una
delle
due
:
o
conosciamo
la
persona
che
è
in
ballo
o
non
la
conosciamo
.
-
Prima
di
tutto
,
non
ci
si
venga
a
declamare
la
predica
dello
scandalo
e
della
reputazione
intangibile
d
una
pedina
!
Sta
ben
attento
:
non
la
conosciamo
?
tanto
meglio
,
amen
,
e
non
se
ne
parli
più
:
la
conosciamo
invece
?
-
Qui
ti
voglio
:
appunto
:
e
se
tutti
invece
la
conoscessimo
?
Oppure
due
o
tre
di
noi
?
O
anche
uno
solo
la
conoscesse
?
-
Il
mondo
non
cascherebbe
.
Ci
si
direbbe
tra
di
noi
,
all
orecchio
,
che
neanche
l
aria
sentisse
:
«
guarda
,
guarda
:
la
tale
!...»
e
poi
,
usciti
di
qui
,
acqua
in
bocca
.
Siamo
uomini
;
o
siamo
ragazzi
?
Che
stima
avete
di
noi
se
non
vi
fidate
della
nostra
prudenza
e
con
destrezza
ci
fate
sparire
le
carte
sotto
gli
occhi
?
Uomo
retto
,
uomo
imparziale
,
uomo
superiore
,
aquila
volante
sulle
cime
dell
Hymalaia
,
tutto
vi
concedo
e
m
inchino
alla
vostra
altezza
,
al
vostro
talento
,
alla
vostra
abilità
,
ai
vostri
numeri
insomma
,
ma
non
vi
concedo
l
arbitrio
della
diffidenza
verso
di
noi
.
Parlo
bene
?
Non
so
se
mi
spiego
.
Dimmelo
tu
,
Della
Freccia
:
parlo
bene
?
Francamente
.
-
Quanto
a
me
,
in
camera
charitatis
...
-
Sottovoce
.
-
...
se
dipendesse
da
lui
,
scommetto
che
l
amico
ci
metterebbe
volentieri
agli
arresti
pel
nostro
voto
non
conforme
alle
sue
intenzioni
,
il
tenente
colonnello
Roda
prima
di
tutti
,
e
poi
te
,
che
sei
maggiore
...
-
Tutti
agli
arresti
,
meno
Agar
.
-
Già
,
Agar
,
che
ha
votato
per
il
sì
,
lui
solo
,
forse
perché
Faraone
gli
era
specialmente
antipatico
.
-
Faraone
appartiene
al
suo
Reggimento
.
Siamo
giusti
:
voler
o
no
Agar
,
che
l
ha
pure
avuto
al
suo
squadrone
,
è
in
grado
d
averlo
conosciuto
bene
e
studiato
a
fondo
più
di
noi
.
-
Discorsi
!
pel
fatto
d
averlo
avuto
quindici
o
venti
giorni
al
suo
squadrone
,
anche
un
mese
,
se
vuoi
,
anche
due
,
vorresti
darmi
ad
intendere
che
possiede
lui
nelle
mani
quelle
prove
matematiche
di
reità
che
noi
non
abbiamo
saputo
trovare
,
nemmeno
a
cercarle
col
lanternino
?
Sai
piuttosto
?
Mi
fa
l
effetto
d
un
uomo
invaso
dallo
spirito
di
contraddizione
e
che
veda
sempre
tutto
in
nero
.
-
Gli
è
morta
la
moglie
.
-
Me
ne
dispiace
tanto
,
ma
non
è
questa
una
ragione
...
Bada
,
io
non
critico
il
suo
voto
,
il
voto
è
libero
e
incensurabile
,
critico
la
sua
perpetua
taciturnità
,
il
non
volersi
affiatare
con
noi
altri
che
siamo
ufficiali
come
lui
in
fin
dei
conti
,
e
senza
prove
mandare
un
giovinotto
in
galera
,
giurando
attraverso
i
suoi
occhiali
affumicati
.
-
Soffre
di
nevrastenia
,
non
lo
sai
?
Parla
piano
,
che
potrebbe
udirci
.
-
Non
temere
:
subito
dopo
la
votazione
si
è
rifugiato
in
solitudine
sul
terrazzo
a
sfidare
il
freddo
e
la
tramontana
.
-
Per
agguerrirsi
alle
intemperie
della
stagione
come
a
quelle
della
fortuna
.
-
E
buscarsi
un
malanno
,
piuttosto
d
attaccar
discorso
con
me
,
per
esempio
,
che
non
appartengo
alla
Cavalleria
.
-
Sei
maligno
.
Ti
ripeto
che
soffre
di
nevrastenia
,
aggravatasi
allo
stato
acuto
appunto
dopo
la
morte
quasi
fulminea
della
moglie
.
In
confidenza
:
al
suo
Reggimento
si
va
sussurrando
a
bassa
voce
di
qualche
attacco
d
epilessia
più
o
meno
larvata
;
a
cavallo
non
monta
più
da
un
pezzo
e
finirà
,
oggi
o
domani
,
per
chiedere
l
aspettativa
.
Tale
e
quale
come
sua
moglie
:
a
poco
a
poco
si
scava
la
fossa
coll
uso
sempre
crescente
della
morfina
.
-
L
hai
conosciuta
sua
moglie
?
-
So
ben
che
scherzi
:
io
,
povero
fantaccino
,
una
signora
di
Cavalleria
?
Per
principio
,
conosco
solo
le
signore
del
mio
Reggimento
,
e
non
tollero
che
la
mia
signora
faccia
e
renda
altre
visite
.
Spirito
di
corpo
.
-
Tu
piuttosto
l
avrai
conosciuta
,
uomo
brillante
,
sempre
giovine
,
sempre
conquistatore
,
che
frequenti
l
altissima
società
.
-
Non
mi
crederai
:
quella
donna
mi
ha
sempre
fatto
paura
.
-
Per
cristallina
!
-
Paura
.
In
questo
senso
:
la
sognavo
di
notte
,
e
di
giorno
,
avvicinandola
,
mi
accorgevo
di
essere
davanti
a
una
sfinge
impenetrabile
.
Non
già
che
io
ne
fossi
innamorato
,
ma
...
non
so
se
mi
spiego
:
a
volte
un
gesto
benigno
,
direi
quasi
...
cristianamente
misericordioso
,
uno
sguardo
limpido
di
dolcezza
nel
quale
pareva
che
nuotassero
come
in
un
lago
tutte
le
vele
bianche
dell
innocenza
,
a
volte
certe
mezze
parole
troppo
significative
,
e
negli
occhi
certi
lampi
di
perfidia
che
mi
atterrivano
.
-
...
Dammi
un
fiammifero
.
-
Appena
la
vedevo
comparire
in
un
salotto
,
per
esempio
,
ai
balli
dell
Unione
,
della
Croce
Rossa
,
della
Caccia
,
mi
appiattavo
timido
tra
la
folla
degli
invitati
,
per
non
essere
visto
da
lei
e
se
lei
,
passando
,
mi
ravvisava
e
mi
porgeva
la
mano
e
mi
salutava
,
in
quel
momento
io
,
maggiore
d
Artiglieria
,
che
conosco
i
miei
galletti
e
segnatamente
le
mie
galline
,
in
quel
momento
avrei
implorato
come
una
grazia
del
cielo
che
la
terra
si
fosse
spalancata
sotto
i
miei
piedi
e
mi
avesse
inghiottito
l
abisso
.
-
Cose
che
succedono
.
-
Ma
paura
di
che
,
insomma
?
-
Non
lo
so
.
Paura
!
Forse
di
innamorarmene
?
Forse
che
ella
si
innamorasse
di
me
?
Non
lo
so
.
Era
una
creatura
troppo
...
come
dire
,
troppo
danubiana
.
-
Danubiana
?
-
Sì
,
bulgara
...
moldovalacca
...
di
quei
paesi
laggiù
sulle
sponde
del
Danubio
,
dove
pare
che
le
donne
d
alto
bordo
,
almeno
quelle
che
capitano
qui
da
noi
,
scommettano
a
chi
incarna
il
romanzo
più
stravagante
.
-
Bella
donna
?
-
Secondo
i
gusti
e
le
simpatie
.
Non
era
una
di
quelle
bellezze
che
s
impongono
senza
discussione
,
però
gli
uomini
l
innalzavano
al
settimo
cielo
e
per
lei
molti
avrebbero
lastricato
di
smeraldi
il
campo
delle
loro
corse
alla
conquista
.
Bellissima
,
no
,
ma
affascinante
!
...
affascinante
per
qualche
cosa
di
zingaresco
che
aveva
nei
gesti
e
nella
voce
gutturale
,
per
la
fiamma
che
le
balenava
negli
occhi
...
occhi
tenebrosi
,
d
inferno
,
caro
Della
Freccia
!
E
mi
dici
niente
il
contrasto
di
quelle
pupille
notturne
con
una
capigliatura
quasi
scarlatta
?
Artificio
?
Va
benissimo
,
ma
artificio
da
artista
non
da
parrucchiere
,
come
,
del
resto
,
si
rivelava
sempre
artista
in
ogni
minuto
e
in
ogni
atto
della
sua
vita
,
nell
eleganza
e
nell
originalità
del
vestire
,
nella
musica
,
nel
cavalcare
,
nel
discorrere
col
primo
venuto
d
arte
e
di
frivolezze
...
-
...
nell
essere
innamorata
del
marito
!
-
E
perché
no
?
anche
questo
può
darsi
,
a
titolo
d
un
capriccio
originale
e
d
una
stravaganza
,
in
certo
modo
artistica
essa
pure
da
aggiungersi
a
tutte
le
altre
.
Comunque
,
se
ebbe
delle
fantasie
extraconiugali
,
furono
avvolte
in
un
mistero
così
sapiente
che
non
trapelarono
mai
ad
onta
delle
più
zelanti
inquisizioni
di
certi
cani
da
fiuto
che
ci
rimisero
la
fatica
,
inquisizioni
malvagie
,
sobillate
dall
invidia
di
certe
signore
...
-
Bada
,
adesso
tocca
a
me
suggerirti
di
parlar
piano
.
-
...
l
ultima
volta
che
la
vidi
fu
verso
la
fine
di
luglio
,
a
Castellamare
,
al
gran
lunch
sul
yacht
del
principe
di
Villa
Formosa
pel
battesimo
della
bandiera
.
Tutta
vestita
di
bianco
a
scintille
d
argento
:
un
barbaglio
sotto
il
sole
da
farti
chiudere
gli
occhi
.
Rammento
che
così
bianca
e
sfavillante
com
era
,
con
un
cappello
bianco
alla
Rubens
,
semplicissimo
e
immenso
,
ricco
nient
altro
che
d
una
penna
di
struzzo
favolosa
che
le
scendeva
a
metà
spalla
,
appena
giunta
a
bordo
,
con
quella
sua
disinvoltura
balcanica
,
miscuglio
d
alterezza
e
di
brio
,
si
creò
da
sé
regina
della
festa
e
puoi
immaginarti
se
a
bordo
d
un
yacht
principesco
,
in
una
circostanza
così
solenne
,
mancavano
duchesse
e
principesse
,
giovani
e
belle
,
e
taluna
anche
più
bella
di
lei
,
ma
non
altrettanto
incantatrice
!
-
Acqua
,
padre
,
che
il
convento
brucia
!
E
vuoi
darmi
ad
intendere
che
non
ne
eri
innamorato
,
anzi
avevi
paura
di
cotesta
donna
?
-
Parla
piano
,
parla
piano
!
-
Otto
giorni
dopo
,
giorno
per
giorno
,
cotesta
donna
era
morta
!
-
Si
parlò
di
suicidio
,
se
non
erro
.
-
Lo
sai
tu
?
se
ne
dissero
tante
e
infatti
da
qualche
silaba
sfuggita
ai
medici
pare
che
quella
d
una
morte
volontaria
sia
la
versione
più
accreditata
.
Suicidio
per
avvelenamento
.
E
la
causa
?
Buio
pesto
:
un
colpo
improvviso
di
pazzia
cagionato
dall
abuso
della
morfina
,
secondo
gli
uni
:
debiti
enormi
a
insaputa
del
marito
,
secondo
gli
altri
...
-
Si
vociferava
che
fosse
ricchissima
e
che
,
sposandola
,
Agar
avesse
fatto
un
salto
nelle
miniere
di
Creso
.
-
Intanto
i
debiti
sono
rimasti
,
questo
è
certo
,
e
se
il
marito
non
ha
altre
miniere
che
quelle
,
poveri
creditori
!
-
A
sentire
altre
voci
,
minaccia
terribile
,
imminente
di
cecità
e
nessuna
speranza
di
salvezza
:
abbandono
repentino
da
parte
d
un
amante
segreto
...
anche
questo
si
disse
per
iniqua
mania
di
mormorazione
,
però
senza
l
ombra
d
un
pretesto
lontanamente
plausibile
.
Fatto
sta
che
da
un
alba
all
altra
,
l
abbia
voluto
lei
di
sua
elezione
o
l
abbia
voluto
il
destino
,
precipitò
nelle
tenebre
.
-
Requiem
aeternam
.
-
In
camera
charitatis
,
tu
hai
bel
difenderla
a
spada
tratta
e
si
capisce
,
ma
se
fossi
io
il
vedovo
d
una
valacca
di
questa
risma
,
assai
più
che
dalla
sua
partenza
verso
il
seno
d
Abramo
,
sarei
afflitto
dall
idea
di
doverne
pagare
i
debiti
.
Oh
!
eccolo
che
torna
,
l
inconsolabile
eroe
,
dai
freschi
vagabondaggi
sul
terrazzo
.
-
Il
Presidente
è
andato
a
chiamarlo
,
segno
che
la
nostra
clausura
sta
per
finire
.
Grazie
al
cielo
,
era
tempo
.
-
Vieni
qui
:
gli
sei
amico
,
tu
?
-
Di
Agar
?
-
Di
Agar
.
-
Amicizia
...
relativa
.
-
Nei
tuoi
panni
comincerei
adesso
ad
aver
paura
.
-
Perché
?
-
Non
vedi
che
faccia
stravolta
e
che
occhi
spiritati
?
-
Ebbene
?
-
Sta
in
guardia
.
Lei
viva
,
nessun
rischio
,
data
la
perpetua
cecità
di
noi
mariti
,
specie
se
la
tua
dama
bianca
era
così
prudente
come
dici
:
morta
,
è
un
altro
paio
di
maniche
:
speriamo
che
egli
non
attraversi
un
brutto
momento
di
gelosia
postuma
,
perché
a
vederlo
con
quell
aria
truce
e
gli
occhi
che
gli
scappano
dalla
testa
,
certi
amici
relativi
sarebbe
capace
d
infilzarli
tutti
.
-
Ti
giuro
sulla
mia
parola
d
onore
...
-
Cannas
Cadeddu
!
Cannas
Cadeddu
!
-
Che
c
è
,
Torcigliani
?
sei
diventato
matto
?
-
Quando
mi
si
ficca
un
chiodo
nel
cranio
,
se
non
riesco
a
strapparlo
io
sono
un
uomo
morto
.
Si
chiamava
Cannas
Cadeddu
quel
capitano
sardo
di
cui
ti
parlavo
.
Figurati
come
rimasi
quando
alla
stazione
di
Bologna
...
-
Signori
giudici
,
il
segretario
ha
terminato
di
stendere
la
sentenza
.
È
molto
lunga
.
Favoriscano
prender
posto
e
udirne
attentamente
la
lettura
prima
di
sottoscriverla
.
-
Debbo
io
pure
firmarla
?
-
Senza
dubbio
.
-
Io
che
ho
votato
per
la
colpabilità
del
sergente
Faraone
?
-
Lei
come
gli
altri
,
capitano
.
-
Anche
contro
la
mia
intima
convinzione
?
-
Anche
:
la
sua
convinzione
personale
,
qualunque
sia
,
deve
cedere
di
fronte
a
quella
della
maggioranza
.
-
Ha
errato
la
maggioranza
!
-
Non
tocca
a
lei
sindacarla
,
e
mi
meraviglio
...
-
Colonnello
,
se
io
mi
rifiutassi
di
firmare
?
-
Ella
ha
troppo
rispetto
alla
legge
per
ribellarsi
ai
diritti
della
maggioranza
e
troppo
buon
senso
per
non
comprendere
che
un
simile
rifiuto
sarebbe
non
soltanto
un
offesa
verso
i
giudici
suoi
colleghi
ma
un
atto
inconsulto
di
disobbedienza
,
ed
io
,
Presidente
,
non
sarò
costretto
ad
usare
della
mia
autorità
per
richiamarla
alla
disciplina
.
-
Io
potrei
rivelare
ai
miei
colleghi
...
-
Che
cosa
?
-
....
..
-
Che
cosa
potrebbe
rivelare
?
-
Non
mi
crederebbero
,
lo
so
,
non
mi
crederebbero
,
eppure
...
se
io
parlassi
...
-
Capitano
Agar
,
che
reticenze
son
queste
,
si
spieghi
.
-
Ah
!
mancano
gli
indizi
a
carico
del
sergente
Faraone
e
voi
lo
avete
assolto
!
Bravi
.
Andrò
io
a
denunciarlo
al
Procuratore
del
Re
.
Se
non
ci
fosse
che
il
furto
...
ma
c
è
ben
altro
,
e
andrò
io
a
denunciarlo
.
Guardate
,
se
avete
occhi
:
c
è
qui
una
donna
,
in
questa
stanza
,
io
la
vedo
,
era
pure
in
sala
d
udienza
,
ritta
,
di
fianco
all
accusato
e
poi
è
entrata
con
noi
in
camera
di
consiglio
e
non
mi
si
moveva
d
accanto
e
volli
fuggire
e
mi
ha
inseguito
sul
terrazzo
...
-
Capitano
Agar
,
non
voglio
supporre
che
ella
in
questo
momento
si
prenda
gioco
di
noi
.
Pensa
a
quello
che
dice
?
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
-
Aprite
le
finestre
...
spalancate
le
finestre
!
...
ho
un
groppo
alla
gola
che
mi
soffoca
...
non
voglio
morire
strozzato
!
...
spalancate
le
finestre
,
vi
dico
!
-
Si
calmi
,
capitano
,
lei
è
in
preda
a
un
eccitazione
nervosa
...
non
è
niente
,
passerà
tra
un
minuto
.
-
Signori
ufficiali
,
si
uniscano
a
me
per
consigliargli
la
calma
.
Aprano
le
finestre
.
-
Segga
e
si
riposi
,
si
riposi
un
momento
,
qui
,
accanto
a
me
.
-
Mi
aiutino
a
sbottonargli
la
giubba
.
Adagiamolo
sopra
questa
poltrona
.
-
Vede
?
le
finestre
sono
aperte
.
Respira
meglio
adesso
?
-
Lasciatemi
,
lasciatemi
libero
,
non
mi
circondate
così
,
non
mi
afferrate
per
le
braccia
!
Voi
mi
opprimete
,
m
impedite
di
vedere
la
Rosa
Di
Crescenzio
...
scostatevi
,
voglio
vederla
...
non
mi
fa
ribrezzo
quel
cadavere
!
-
(
Capitano
Della
Freccia
,
corra
a
chiamare
un
medico
,
subito
,
non
perda
tempo
.
Quest
uomo
è
in
pieno
delirio
,
sotto
l
incubo
d
una
terribile
allucinazione
;
non
sappiamo
quel
che
possa
accadere
.
Corra
,
spedisca
due
,
tre
soldati
alla
farmacia
più
vicina
,
alla
caserma
San
Francesco
dove
un
dottore
militare
sarà
certamente
.
Anche
lei
,
segretario
,
mi
raccomando
,
il
primo
medico
che
trova
ce
lo
porti
subito
!
)
-
...
Non
mi
opprimete
così
...
mi
state
tutti
addosso
e
mi
soffocate
.
Non
vedo
più
la
Rosa
Di
Crescenzio
...
non
importa
,
se
volete
saperlo
vi
dirò
io
perché
al
dibattimento
mancata
la
sua
testimonianza
.
-
Più
tardi
lo
sapremo
.
Ora
lei
ha
bisogno
di
calma
e
di
tranquillità
.
Più
tardi
.
Mi
ascolti
,
capitano
,
per
amor
del
cielo
,
non
si
agiti
,
abbia
confidenza
in
noi
,
ci
conosce
tutti
,
pensi
che
siamo
tutti
suoi
amici
...
-
È
comparsa
al
dibattimento
...
l
ho
vista
comparire
nella
sala
quando
fu
pronunciato
il
suo
nome
,
ma
voi
non
avevate
occhi
per
vederla
...
ero
io
solo
che
la
vedevo
!
...
un
cadavere
putrefatto
nell
acqua
,
lacerato
sott
acqua
dai
denti
degli
scogli
...
e
stava
in
piedi
,
ritta
come
persona
viva
,
e
tutti
quanti
vi
fissava
,
e
c
era
una
fiamma
nelle
caverne
delle
sue
orbite
...
e
vi
fissava
sogghignando
,
nell
udire
i
rapporti
della
Questura
che
non
aveva
saputo
scoprirne
le
tracce
da
nessuna
parte
...
Poveri
imbecilli
!
bisognava
andarla
a
pescare
sotto
la
punta
di
Posillipo
...
-
....
..
!
?
-
...
in
fondo
al
mare
,
con
un
ancora
da
pescatori
al
collo
,
presso
la
punta
di
Posillipo
.
-
Chi
è
che
l
ha
affogata
?
-
Zitti
!
non
l
interrompano
.
-
...
Le
chiesi
,
pieno
di
spavento
e
d
angoscia
:
perché
venire
a
torturarmi
?
Perché
ho
da
esser
io
,
io
solo
,
quello
che
vieni
a
torturare
,
trasfondendomi
nel
sangue
il
tuo
odio
e
la
tua
sete
di
vendetta
?
E
la
Rosa
Di
Crescenzio
sogghignava
...
-
È
atroce
come
i
morti
si
fanno
intendere
senza
parlare
e
il
loro
linguaggio
lo
percepite
nello
spasimo
d
essere
morti
anche
voi
e
in
un
lampo
di
vedere
ad
una
ad
una
,
ma
con
altri
occhi
da
quelli
del
corpo
,
tutte
le
circostanze
d
un
passato
ignoto
...
terribile
,
che
vi
si
rivela
in
un
lampo
-
Lasciatemi
dire
.
Son
calmo
.
La
Rosa
Di
Crescenzio
non
c
è
più
.
-
Per
carità
,
non
l
interrompano
.
-
...
Aver
preso
tante
cautele
,
credersi
al
sicuro
e
improvvisamente
sentirsi
sul
capo
la
minaccia
dei
primi
sospetti
!
I
minuti
incalzano
.
Rosa
Di
Crescenzio
,
se
trapela
il
tuo
nome
e
sei
condotta
innanzi
alla
giustizia
,
guai
.
Finché
servi
da
intermediaria
galante
,
per
quattro
soldi
il
segreto
lo
mantieni
,
è
il
tuo
mestiere
,
ma
per
poco
che
il
giudice
ti
metta
alle
strette
,
addio
:
canti
che
è
una
delizia
.
La
famosa
operazione
fosse
riuscita
cospicua
come
non
si
dubitava
,
a
imbarcarti
per
le
Americhe
si
farebbe
presto
:
non
fosse
in
ballo
che
il
signorino
,
l
anima
gli
basterebbe
d
affrontarne
cinquecento
vecchie
male
femmine
del
tuo
conio
,
ma
la
signora
...
la
signora
che
lo
tiene
tra
le
unghie
,
l
ultima
carta
la
vuol
giuocare
...
è
più
temeraria
di
lui
perché
ha
paura
!
L
ha
istigato
al
gran
colpo
,
gliel
ha
imposto
con
minacce
e
con
lagrime
per
goderne
il
frutto
,
e
ora
inferocita
dal
pericolo
non
sapendo
ella
stessa
se
ha
più
paura
di
perdere
l
amante
o
d
essere
travolta
con
lui
,
giuoca
l
ultima
carta
sulla
tua
pelle
!
È
irremovibile
,
è
feroce
:
non
si
fida
che
dei
suoi
occhi
:
a
casa
non
tornerà
finché
sotto
i
suoi
occhi
non
t
avrà
vista
sparire
...
con
una
cravatta
di
ferro
al
collo
!
-
Notte
scura
e
serena
.
O
dolce
Napoli
...
La
luna
è
all
altezza
di
Posillipo
.
Sparisci
,
Rosa
Di
Crescenzio
!
-
Neppure
il
tempo
di
gettare
un
urlo
...
il
breve
dibattersi
del
corpo
e
tutto
è
finito
.
L
uomo
l
ha
strangolata
,
in
un
attimo
,
a
tradimento
,
mediante
la
cinghia
della
sciabola
.
-
In
barca
?
-
Lui
solo
?
-
...
Forse
non
è
morta
!
...
Il
tuffo
freddo
le
smorzerà
gli
ardori
.
Occorre
sbrigarsi
.
Ma
il
canape
da
pesca
,
umido
e
massiccio
,
egli
non
sa
maneggiarlo
,
i
nodi
non
tengono
,
per
legarla
all
ancora
solidamente
gli
tocca
pure
servirsi
della
dragona
.
La
signora
regge
il
fanale
.
A
bagno
!
a
bagno
!
Peggio
d
un
mastodonte
di
piombo
cotesta
carcassa
d
una
vecchia
!
Non
vuoi
sparire
?
Dalla
parte
dei
piedi
la
signora
agguanta
anche
lei
...
spinge
...
-
È
sparita
!
-
....
..
-
O
dolce
Napoli
,
o
mar
beato
...
la
melodia
lontana
,
nel
golfo
,
d
una
canzonetta
palpitante
tra
i
mandolini
al
lume
delle
stelle
...
questo
ci
vorrebbe
per
l
effetto
drammatico
...
ma
il
golfo
è
taciturno
.
-
La
compagna
dell
assassino
...
l
ha
riconosciuta
?
-
Guiderò
io
le
indagini
nel
punto
preciso
che
sarà
necessario
scandagliare
,
là
,
sotto
il
castello
di
Donn
Anna
,
dove
il
cadavere
fu
trascinato
dalle
acque
e
si
ammarrò
in
una
dentiera
di
scogli
...
e
a
Mergellina
...
a
Mergellina
...
-
Chiude
gli
occhi
.
-
...
Non
mi
lasciate
addormentare
...
Ho
un
gran
sonno
...
se
mi
addormento
...
lo
so
,
ci
vado
soggetto
...
appena
svegliato
non
ricordo
più
nulla
...
gli
altri
insistono
:
hai
detto
questo
,
pensaci
bene
,
hai
fatto
quest
altro
...
e
non
ricordo
più
nulla
!
-
Zitti
!
...
così
fosse
che
potesse
davvero
pigliar
sonno
!
-
...
Lo
troverò
io
a
Mergellina
il
padrone
della
barca
...
egli
potrà
dirlo
alla
giustizia
,
una
sera
capitarono
in
tre
a
domandargli
la
barca
...
un
militare
e
due
donne
...
una
di
esse
...
-
Colonnello
,
è
qui
il
medico
.
-
...
Silenzio
...
!
-
...
Era
vestita
come
le
inglesi
in
viaggio
,
sul
cappello
e
tutt
attorno
alla
faccia
un
velo
spesso
,
impenetrabile
...
-
È
qui
il
medico
.
-
Ho
capito
!
Venga
.
-
...
Il
medico
...
se
avesse
una
goccia
di
morfina
...
ma
non
l
avrà
...
non
ne
hanno
mai
i
medici
quando
in
nome
di
Dio
gliela
chiedete
per
calmare
lo
spasimo
!
...
-
Si
assopisce
.
-
....
..
-
Dottore
,
vede
in
quale
stato
si
trova
da
più
di
mezz
ora
?
Che
c
è
da
fare
?
dica
lei
.
Sulle
prime
pareva
che
ragionasse
,
ad
un
tratto
ci
cadde
nelle
braccia
dibattendosi
,
aveva
la
schiuma
alla
bocca
,
cominciò
a
delirare
...
-
...
Dorme
.
-
Un
deliquio
?
-
Manco
per
idea
.
Lasciatelo
così
,
non
toccatelo
.
Ora
dorme
.
-
Non
c
è
niente
da
fare
?
-
Niente
pel
momento
,
altro
che
coricarlo
sul
divano
.
Io
qui
rimango
.
Vedremo
più
tardi
,
quando
sarà
svegliato
,
probabilmente
tra
un
ora
circa
,
forse
prima
,
forse
dopo
;
chi
lo
sa
?
-
Fenomeni
nervosi
,
senza
dubbio
.
-
Perfettamente
:
fenomeni
neuropatici
,
variabilissimi
non
solo
da
individuo
a
individuo
,
ma
pure
nello
stesso
soggetto
.
-
Non
ci
sta
un
divano
?
Colonnello
,
mi
raccomando
,
fate
portare
un
divano
.
-
Non
so
troppo
...
segretario
,
dove
si
piglia
un
divano
?
-
In
ufficio
non
abbiamo
che
quello
dell
avvocato
fiscale
.
-
Faccia
portare
quello
dell
avvocato
fiscale
,
subito
!
-
E
due
cuscini
pure
,
se
non
vi
dispiace
,
segretario
.
-
Intanto
vorrei
chiederle
una
cosa
,
dottore
:
e
la
sentenza
?
Il
capitano
deve
firmare
la
sentenza
già
votata
e
assistere
alla
lettura
in
sala
d
udienza
.
Potrà
farlo
dentr
oggi
?
Sotto
pena
di
nullità
il
Tribunale
non
può
muoversi
finché
la
sentenza
sia
stata
letta
in
pubblico
,
presenti
tutti
i
giudici
.