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> categoria_s:"StampaPeriodica" > anno_i:[1880 TO 1910} > autore_s:"DOSSI CARLO"
NUOVA E ANTICA IMPOSTURA ( DOSSI CARLO , 1883 )
StampaPeriodica ,
Io le sono , marchesa , tenuto assai del divertimento , altro non fosse che per averlo goduto con lei , ma veda , per carità , di non dare del mago al bossolottajo Hermann ! Bel mago ! un sorridente grassoccio in cravatta bianca e marsina , servito da una livrèa di scena , in mezzo a un teatro affollato e illuminato a giorno , senza apparecchi , senza neppure bacchetta ! Ah , cara lei ; perché essere ingrati ai nostri antichi Merlini e Sabini con le lor barbe e i lor berrettoni appuntati e i lor zimarroni neri con su cuciti in panno rosso i soli , le stelle , e gli spicchi di luna ? perché fare torto ai loro nascondigli , torri sempre in rovina , con certi tenebrosi stanzoni rischiarati soltanto dalla verdògnola luce degli occhi di un gatto che ingrossava la coda e soffiava al nostro apparire , stanzoni in cui , oltre un puzzo di zolfo , un borbottìo di caldaroni dalle orrende misture e un lamento di strigi , èrano e gufi inchiodati e coccodrilli e basilischi impagliati e cani arrabbiati appesi alle travi , e ampolle e rospi e pignatte e diàvoli che arrampicàvano su e giù per la cappa e si rannicchiàvan ghignando tra le gambe dei tavoli ? ... Quelli , o marchesa , èran maghi ! Almeno , ci facèvan paura . Ma , ahimè ! la uniformità , di giorno in giorno , uggiosamente si accredita . La ferrovia vuol la pianura . Scompàjono i dialetti , le foggie , i misteri ; scompàjono le divisioni e suddivisioni nella filosofia , scompàjono i confini , e , bastasse il volere , scomparirebbero le stagioni . Ecco , nell ' arte , che la scultura fa da pittura , la pittura da mùsica e la mùsica da matematica , mentre la letteratura arieggia l ' analfabetismo , ché gli scrittori del giorno temon perfino di parere d ' ingegno . E una orrìbile noja e la somma . Tutte poi quelle alte e basse livrèe , che , palesando con chi s ' avea a trattare , mettevanci tosto a nostro agio , tutti que ' segni , che , a primo aspetto , ci dàvano il grado dell ' officiale moralità di ciascuno , dalla poetica laurea alla croce di cavaliere , dal marchio d ' infamia alle gialle o rosse bindella delle trecche d ' amore , vanno , uno dietro dell ' altro , ad aumentar la pastura ai topi dell ' Antiquaria . E al teatrino dei nostri bimbi , e al tresette , è al tarocco , che noi dobbiamo ricòrrere , quando ancora vogliamo rallegrarci la vista in que ' variopinti vestiti , in quelle corone di talco , in que ' scettri , in que ' manti , senza cui , addìo re e regine ! sembrano carne , come la nostra , soriana . E ne viene ? ne viene , che tu , col cappello tra mani , credi parlare a un padrone , ed è un servo : dai del tu a chi di servo ti ha l ' aria ; è un padrone . Presti danaro ad un pòvero , perché lo reputi ricco ; non aduli ad un ricco , reputandolo pòvero . Così , la donna che è di uno e la donna di tutti si baràttano i modi ; anzi , le donne , a quanto dìcono loro , stanno per diventare uòmini . Ognuno nasconde i ferri del suo mestiere . La plebèa araldica delle insegne , che , me fanciullo , era il mio spasso , va a ròtoli con la nobiliare delle armi . La barbierìa , a don Chisciotte ingratìssima , ha perduto i suòi piatti e s ' e cangiata in uno scipito salon ; il caffè cangiò in farmacia ; mentre il fornajo , che già faceva la cosa più buona del mondo , volle far meglio e fe ' peggio , togliendo al pasticciere la mano , sicché costùi trovossi obbligato a gettarsi nella chincaglieria e ora vende i confetti per amor della scatola . E intanto il bugiardo , onestamente , chiàmasi gazzettiere , e il ladro , speculatore alla Borsa ... Senza i preti e i soldati a mantenerci un po ' ancora nei ranghi , dio sa che babele ! che generale miscuglio ! E voi , dove mai ve la siete fumata , o dottoroni bisnonni , vecchi sempre , dalla tabaccosa espressione , fonte già tanta di buon umore ai Montaigne , ai Maggi , ai Molière , voi che , annunciati dal serviziale e seguiti dalla lancetta , scendevate da portantine color verde - bottiglia per salire da noi con un passo pesante che paréa di mulo e una tòrbida cera quasi per spaventare la malattia , mentre non spaventava che l ' ammalato , e facevate le vostre divinazioni stando alla porta della stanza da letto , tenebrosa e attufata , interrogando gli astri e le orine , con certi termini strani e citazioni mezzo in linguaggio greco , mezzo in ebreo , perché , piuttosto che andare a cercare , vi si credesse sulla parola ; poi partivate , lasciando le tracce della vostra mano rampina su certe lunghe ricette , lunghe come la fame da voi mantenuta negli infelici clienti ? e dove sono iti i vostri amplìssimi studi a tramontana , dalle vetriere incartate , e le cataste di libraccioni , non mai vecchi abbastanza , gialli come la faccia di un giapponese , e i gessi , verniciati di marmo , di Galeno e d ' Ippòcrate , e i lùcidi crani con su disegnata la città degli affetti , le sue piazze e contrade , e i poltrononi di pelle dura e sdrucciolevolíssima , i palandrani color tabacco - di - frate , le berrette a ricami e col fiocco , gli occhiali o d ' oro o di osso , le canne d ' India dall ' aureo pomo , e le tabacchiere tempestate di gemme , dono di qualche grande di Spagna o di una dama della croce stellata ? ... Ahimè ! voi cedeste a dei dottorini , senza né gravità né velluto alle unghie , abbigliati con gusto e ben pettinati , che fùmano sìgari e ùsano di occhialetto , che dottamente annòjano poco , ma chiàcchierano anche di cappellini , che spesso sanno sonare delle polche e dei valzi , e , all ' occorrenza , ballarli , che se coltìvano fiori , non è per stillarne le quintessenze , ma per ornarsene l ' àbito ! cedeste a studioli , che si direbbero meglio abbigliatòi , dalle finestre aperte , dalle minuzierìe eleganti , con scranne in cui si siede comodamente , con quadri che non ti guàstano il desinare , con scientìfici libri , non mai nuovi abbastanza , frammisti a romanzi , a gazzette e ad un profumo nell ' aria , che , insieme alla donna , ti ricorda la vìpera ! Ma non sia detto con questo , che l ' erudita ciarlatanerìa abbia lasciato i mortali : oh non pensiàmolo manco ! Poiché la somma dei vizi , come delle virtù , è tuttora qual ' era negli eròici tempi : l ' uomo , dagli abiti in fuori , è sempre stato quel desso . Non è l ' inganno che muta , è il gergo . Una volta , per farsi valere , la Scienza dovèa essere greve , tediosa , con le cigne e le staffe e circonfusa di un certo qual reverendo odore di vetustà ; oggi , essa deve prodursi in scarpini , procèdere gaja , spirar la freschezza dell ' appena sfornato . Giovava , una volta , se simulata ; or giova dissimulata . Quando il vecchio dottore volea adoprare paroloni dell ' arte o bizzarri , li proferiva lentissimamente , solennemente , perché si capisse ch ' ei li capiva , per farne sentire tutta la difficoltà ; il medico odierno li lascia invece sfuggire come se a caso , senza che appaja ch ' ei dia loro importanza , quasi già noti a chiunque . Quegli ostentava di avere tanto studiato e tanti anni ( ché i vecchi sistemi di apprendere èrano come i sentieri di un giardino all ' inglese , più fatti per allungare che non per scorciare il cammino ) e di avere spogliato , lui solo , in privilegi e diplomi , un gregge di pècore , e di possedere una biblioteca di scienza inimica dell ' aria e di fruire della illuminazione di tutti i torchioni - a - otto - stoppini europei ; questi vorrebbe invece parere di non èsser mai stato a scuola , neppure . L ' uno insomma pompeggiava in da - più , l ' altro in da - meno , ma in ambo i casi per guadagnarci nel credito . E se l ' uno abbigliava le proprie stivalerìe di latino e di greco , affibbiàndole anzi ai nomoni di Celso , Magno , Oribasio , Avicenna e Averroè ; l ' altro , furando a costoro le migliori pensate , ce le traduce e le spaccia per sue . Ma , se con meno dottrina e con più leggiadria , si accoppa scientificamente ora , né più né meno di allora . Gli è una medesima storia , stampata , anziché nell ' accadèmico in - folio , nel casalingo trentaduèsimo . Oggi , in cui non si ha più a trattare con gente che dalle fasce passa alla sferza e dalla sferza alla fede , anche l ' inganno dovette modificarsi , e si fece ... più semplice ossia perfezionò .