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> categoria_s:"StampaPeriodica" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Jotti Nilde"
La questione dei fumetti ( Jotti Nilde , 1951 )
StampaPeriodica ,
Il dibattito sulla stampa a fumetti per i ragazzi , che ha avuto luogo alla Camera dei deputati , ha suscitato un interesse notevole ed è stato a sua volta il risultato di un movimento di opinione pubblica abbastanza largo , creato nel Paese attorno a questa questione . La legge discussa nel Parlamento , e che si riduce a una serie di misure degne di un dispotismo illuminato e a una proposta di sequestro preventivo , è da respingersi perché reazionaria e inefficace . Inconsistente è l ' argomentazione che misure simili , attraverso le quali la stampa per bambini e ragazzi dovrebbe essere « moralizzata » , potrebbero influire nel ridurre la delinquenza giovanile e far sparire certe forme di degenerazione e delitto dei giovani , di cui si sono avuti di recente , in Italia e altrove . esempi numerosi e pietosi . La delinquenza dei minori è un fatto sociale le cui origini lontane e vicine sono da cercare ben più profondamente , e in altre direzioni vitali . La stampa che i giovanissimi e i giovani leggono è , se mai , uno degli aspetti della loro vita , e non è certo l ' aspetto determinante di quegli orientamenti della mente e del costume , che certo contribuisce ( vogliamo ammetterlo ) sia a rendere manifesti che a rendere più acuti . La radice vera di questi orientamenti bisogna cercarla molto più a fondo , da un lato nelle condizioni materiali dell ' esistenza , nelle catastrofi a cui la politica fatta dai governi e dalle classi ha portato le associazioni umane , gli Stati . e dall ' altro lato nello spirito generale che in queste associazioni umane , qui in Occidente . cioè nei paesi dove dominano ancora i capitalisti , è diffuso dappertutto e si respira La stampa che i giovanissimi e i giovani ricevono , cercano , leggono , è uno degli elementi della cultura che oggi esiste in queste parti del mondo . Vale dunque la pena , sotto questo aspetto , di discuterne . Il dibattito non è nuovo , del resto , anche se oggi prende forme acute . Quando sorsero , nella Francia del Seicento , « i racconti di fate » , la reazione moralistica contro questo genere di letteratura per l ' infanzia fu vivace . La storia del gatto degli stivali fu denunciata come istigazione alla malafede , esaltazione del brigantaggio , della rapina . Da quella polemica si può datare l ' origine di quella noiosissima , stomachevole letteratura per l ' infanzia e la giovinezza che , per insegnare la virtù , elabora il tipo del ragazzo virtuoso , ma cretino e lo fa muovere in un mondo di stoppa dipinta e di lattemiele , di enti e moralità non reali , lontani tanto dalla vita che veramente si vive quanto dai sogni della fantasia popolare . I libri di scuola appartengono quasi tutti a questa famiglia , purtroppo , e neanche il Cuore se ne stacca . La tradizione della letteratura per i ragazzi , è , da un lato , quella dei racconti popolari ingenuamente fantastici , che sotto la fantasia nascondono una concezione vigorosa e semplice del mondo , delle sue difficoltà , delle sue stranezze , e dall ' altro lato è quella realistica , che racconta e fa capire la vita così com ' è e insegna ad affrontarla con calma . In Pinocchio le due correnti felicemente si congiungono e per questo Pinocchio è una grande , classica opera d ' arte . Che cosa è , oggi , il fumetto , e da che parte viene ? È un modo di raccontare per immagini una storia rappresentata nei momenti più salienti : non vi è commento scritto , soltanto alcune parole che escono in una nuvoletta di fumo dalla bocca dei protagonisti . È comparso in America nel 1894 . lanciato da Hearst , il più grande editore di giornali del mondo , padrone di centinaia di fogli collegati a catena e di conseguenza dell ' opinione pubblica degli Stati Uniti . All ' inizio la cosa suscitò proteste , ma in breve i fumetti divennero una delle maggiori fonti di reddito per il monopolio di Hearst . Il racconto è sempre avventuroso e vi si esaltano la violenza , la brutalità , la lotta fra gli uomini , l ' istinto sessuale . Qui si apre una questione , che è poi al fondo di tutto il dibattito . Si fa distinzione fra la forma del fumetto e il contenuto del racconto a fumetti . Si sostiene che ciò che rende dannosa la stampa a fumetti sarebbe il suo contenuto e non la sua forma . Per difendere questa posizione si sono persino andati a cercare precedenti nella storia della pittura e dei suoi mezzi espressivi ; si sono disturbati Giotto e Simone Martini e i primitivi che affrescando le mura delle Chiese del '200 e del '300 avrebbero tenuto a battesimo , essi , il fumetto . Questa affermazione ci sembra , oltre che irriverente , assai superficiale . Basti pensare che si tratta di pittura e non di letteratura , e che per « raccontare quelle storie sacre í cui episodi erano il soggetto di famosi affreschi in serie , i papi facevano scrivere codici preziosi e non solo dipingere i muri delle chiese . D ' altra parte gli affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco o di Gesù , ad esempio , non sono immagini che si svolgano l ' una dopo l ' altra , concatenate per dare il senso di un racconto : sono episodi salienti di una vita , qualche volta non disposti neppure in ordine di tempo , ma raffigurati così come la fantasia dell ' artista li ha visti . Ancor oggi , dopo tanti secoli , un pittore che volesse raffigurare la vita di un grande , non potrebbe che seguire la stessa strada , perché questa è la sola via delle arti figurative , e non farebbe , con ciò , una narrazione a fumetti . I fumetti sono un ' altra cosa ; non sono una serie di quadri dedicati a diversi episodi di una storia , ma il racconto della storia stessa , fatto con disegni rudimentali e battute di dialogo adattate a questi disegni . Non sono una storia dipinta ; sono piuttosto una lingua scritta per immagini . Se si vuol trovare un precedente , non è tra le pitture che bisogna cercare , ma se mai riferirsi alla scrittura ideografica , per geroglifici , cioè dei periodi di civiltà meno sviluppata . Se si fa attenzione , infatti , se si confrontano un grande numero di racconti a fumetti , si vede che le immagini sono ridotte come tipo e come numero ; sono su per giù tutte eguali , perché il disegno trascura del tutto i particolari e coglie soltanto pochissimi elementi della figura . Le donne dei fumetti hanno tutte le stesse natiche a semiluni , i seni che sporgono , la veste attillata , un dito di coscia che vien fuori , ecc. Dei movimenti e atti del corpo umano rimangono solo alcuni , quello del dare uno schiaffo o un calcio , sparare un colpo , afferrare un altro per il collo , mettersi a fuggire , spaccarsi la testa o simili . Chi sia abituato alle normali vignette e al modo normale di raccontare , nel fumetto non capisce nulla . Ci si trova di fronte a una notazione abbreviata , che colpisce invece , attira e lega la mente di chi non è ancora arrivato o non è ancora assuefatto al modo di esporre e ragionare discorsivo , dove ciò che conta non è una serie continua di gesti o di frasi folgoranti , ma è il nesso logico e il complesso dei particolari , è il concatenamento dei fatti e delle cose , rapido o lento , tranquillo o tumultuoso , ma sempre guidato secondo uno sviluppo coerente , organico , di immagini e di concetti . Il confronto con certe scritture primitive vale quindi nel senso che , come queste scritture sono ferme al primo degli elementi della espressione scritta , che è una immagine stereotipa , ma non giungono alle superiori forme di organizzazione della lingua e della sua traduzione in segni , così il fumetto riduce la rappresentazione della realtà a un certo , limitato numero di segni visivi chiarissimi ma primitivi , e sopprime tutto il resto , che è la vera creazione e conquista dell ' ingegno umano sulla via , non diciamo dell ' arte , ma della espressione consapevole . Si dice che i fumetti piacciono ai bambini , ed è naturale , appunto perché la mente del bambino è primitiva . Il bambino vede e conosce senza comprendere , cioè senza riuscire a cogliere esattamente il legame tra i particolari e il nesso degli avvenimenti e delle cose . Una immagine primitiva o una serie di immagini primitive , semplici , urtanti , suscita in lui un ricordo di cose già viste , lo orienta verso certi pensieri . Per questo il libro per bambini dovrà sempre essere illustrato . Benissimo illustrati e a colori sono i bei libri che si pubblicano per i bambini nell ' Unione Sovietica . Ma l ' illustrazione deve avere i suoi particolari , orientare alla ricerca di essi e , se legata a un racconto , deve esserlo in modo da spingere il bambino a scoprire i nessi tra i fatti , il legame logico che tiene uniti gli avvenimenti nella realtà . Tutto questo nel fumetto non c ' è e non ci può essere . Il fumetto afferra la mente attraverso poche immagini e sostituisce una serie violenta di queste immagini alla ricerca dei particolari , di una logica e di un processo discorsivo . Le poche parole illustrative sono una molla , essa pure primitiva , che spinge da una immagine all ' altra una mente che non lavora , non riflette , si impigrisce e arrugginisce mentre , d ' altra parte , le vengono fatte passare davanti , come strumento di avventura , le più portentose conquiste della tecnica . La osservazione dei fumetti è quindi cosa profondamente diversa dalla lettura . Non sostituisce la lettura , la sopprime . La gioventù che si nutre di fumetti è una gioventù che non legge e questa assenza di lettura nel senso proprio della parola non è l ' ultima tra le cause di irrequietezza , di scarsa riflessività , di deficiente contatto col mondo circostante e quindi di tendenza alla violenza , alla brutalità , all ' avventura fuori della legge e solidarietà degli uomini . L ' educazione al ragionamento e alla riflessione che si ottiene con l ' attenzione prestata al racconto scritto , non ha soltanto il valore di una preparazione letteraria , non è soltanto educazione dell ' intelletto , ma disciplina interiore degli istinti primitivi , animaleschi . Questa analisi del fumetto , che credo esatta , induce alla conclusione cui volevo arrivare , che il contenuto e la forma non sono qui separabili . Perché i fumetti narrano a preferenza ed esclusivamente , anzi , storie orripilanti di gente che corre la stupida avventura della violenza e della brutalità , che è continuamente in guerra contro i propri simili , che ogni contrasto tende a risolvere con la frode . col pugno al plesso solare o con la pistola , che non ha nemmeno il tempo di nutrir sentimenti , valutare , riflettere ? È il modo stesso del racconto che impone questo , perché esige che i protagonisti siano di continuo - ad ogni nuova figura - impegnati in un gesto e atto violento , se no la serie non interessa , non resiste . Ricordate la figura quasi idilliaca dell ' inglese o dello svizzero sperduto nell ' isola deserta , che a poco a poco riconquista gli Infiniti strumenti materiali della civiltà e prende coscienza del proprio limite e del proprio valore ? Nel fumetto la sua storia diventa un ' allucinante serie di urti brutali e ridicoli ( vince sempre lui ! ) ed egli un energumeno senz ' anima , bestia in lotta contro altre bestie . Ed è per tutto questo che il fumetto è stato inventato in America e viene dall ' America . Esso è adeguato a quel complesso di aspetti negativi , repellenti persino , a etti purtroppo sembra oggi ridursi la civiltà del Paese che fu di Walt Whitman e di Mark Twain . È un mondo dominato dalla preoccupazione del successo materiale che consente di viver bene e infischiarsi del resto . Ciò che si oppone al successo materiale , trattisi di un concorrente o di una legge morale , di una banda di malfattori o della polizia , di una organizzazione di operai o della indipendenza di un popolo , deve essere battuto , stroncato . Ha ragione il più forte . Ha ragione chi riesce a farla franca , ad aprirsi la strada con qualsiasi mezzo , a vincere , a fare l ' affare , ad accumulare più denaro . È scomparsa anche la vernice religiosa dei primi pionieri ; è rimasta la ferocia cinica con la quale , pur non smettendo mai di leggere la Bibbia e di predicarla , annientarono fisicamente un popolo intiero per estendere le loro fattorie . Ingenuità e brutalità , assenza di profonde tradizioni culturali e umanistiche completano il quadro . L ' eroe di questo mondo non può essere che il bandito ( il gangster ) , ed è bandito anche quando è un grande finanziere o un capo di poliziotti o il presidente della repubblica . Vita e storia di questo eroe si colano nel fumetto aderendo perfettamente a quella forma . La massa di poveretti che la società condanna allo stento e al travaglio di una vita oscura , senza soddisfazioni , penosa nel lavoro e paurosa nella disoccupazione , coltiva e sogna , da lontano , la figura di questo eroe . Guarda il fumetto , vaneggia colpi di borsa e colpi di pistola che lo facciano diventare qualcuno , avere una donna come quelle , riuscire . È logico che il fumetto sia stato lanciato da Hearst , imperialista cinico e fascista . Se il popolo non pensa , non riflette , rimane estraneo alla cultura , alimentando in sé in nodo grottesco una voglia assurda di danaro , di eleganza femminile , di avventure e di successo , tanto di guadagnato per i capitalisti . Questo popolo troverà maggiori , alle volte insuperabili difficoltà per riorganizzarsi , far valere i suoi interessi , disprezzare e ridurre alla ragione i suoi padroni . Se qualcuno , esaltato o depresso , scantona e non ha successo , c ' è il bastone di gomma e la rivoltella dell ' agente , - come nei fumetti , precisamente . Da noi vi fu una timida comparsa di questo genere di pubblicazioni per la gioventù nel 1936 , e ora ve ne è una vera invasione , tra i ragazzi e i giovani . Naturalmente , la cosa fa parte di tutto lo straripare di ammirazione ed esaltazione per ciò che vien dall ' America , dato che dall ' America è giunta l ' investitura del potere per i governanti attuali . Vi è poi la decadenza generale della istruzione familiare e scolastica della cultura . Vi è una estrema incertezza e contraddittorietà nelle tradizioni , nei motivi stessi dell ' orientamento morale che si cerca di dare ai giovani . Oggi la coltivazione di un senso patriottico , per esempio , quale viene fatta dal De Amicis , nel Cuore , collegandosi alla tradizione risorgimentale , può essere continuata soltanto esaltando la resistenza e la guerra dei partigiani . Ma i partigiani sono , per l ' opinione ufficiale , per il predicatore pagato dalla Confindustria , delinquenti , assassini da mettere in prigione o al bando . Il fascismo , poi , come esaltarlo se è quello che ci portò alle catastrofi peggiori ? Si crea un vuoto , sensibile nei giovani molto più che negli adulti . Qualcuno pensa che si possa riempire questo vuoto con una predicazione religiosa ; ma anche qui si apre un violento contrasto , perché della religione è stato fatto il fondamento palese dell ' ordine politico e sociale odierno , così ingiusto , così offensivo per ogni persona di intelligenza e di cuore . Se poi si esaminano le condizioni sociali si ha un quadro molto svariato , ma impressionante , di aspri squilibri , di contraddizioni dolorose . La vita quotidiana è molto triste per intieri gruppi di cittadini e di famiglie , e quindi anche di ragazzi , di giovani . Mancando prospettive reali di miglioramento , si è spinti alla evasione . Pensate al ragazzetto che non va più a scuola e non sa come , dove , quando lavorerà ; alla bambina che dopo la quinta elementare , se l ' ha fatta , sa che starà a casa ad attendere se le riesce di trovare un marito decente ( e se questo non viene , dove andrà , farà la domestica , la segretaria d ' ufficio , di che vivrà , chi le vorrà bene ? ) . Ma anche chi lavora , ma non fa parte né dei ricchi né dei privilegiati , che prospettiva ha , tra l ' iniziativa privata che non accoglie se non per eccezione , e l ' impiego di Stato gramo , uggioso , di vita stentata ? Tutto questo crea un terreno di malcontento e di squilibrio morale , dove l ' ideale diventa facilmente l ' avventura irreale , in cui l ' impiegata costringe il padrone a sposarla , o diventa stella di cinematografo ; il giovane si fa strada a cazzotti ; vi è sempre un violento fortunato che alla fine si fa un sacco di quattrini ; ci si esercita al tiro al bersaglio contro le pelli rosse o nere e così avanti . Tutto questo appaga un segreto istinto di ribellione contro la società , ma è un abbietto e pericoloso surrogato della lotta reale per aprirsi una strada , per trasformare la società , migliorare il mondo , creare per tutti le condizioni di una esistenza felice . Decadenza , corruzione , delinquenza dei giovani e dilagare del fumetto sono dunque fatti collegati , ma non come l ' effetto e la causa , bensì come manifestazioni diverse di una realtà unica . Proibire i fumetti , dunque , controllarli a mezzo di una commissione di gente per bene , lasciar circolare soltanto quelli che sian fatti dalle organizzazioni cattoliche ? Sono tutti palliativi , pretesti e in parte anche ingiustizie e soprusi . Bisogna affrontare e risolvere tutta la questione dell ' orientamento ideale e pratico , dalla educazione , dello sviluppo intellettuale e morale dei giovani . Ma non lo si fa , se non si mette il dito sulla piaga , che è di ordine economico , sociale e anche politico .