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> categoria_s:"StampaPeriodica" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Roderigo di Castiglia [Palmiro Togliatti]"
«Vittorini se n'è ghiuto, E soli ci ha lasciato!...». Canzone napoletana ( Roderigo di Castiglia [Palmiro Togliatti] , 1951 )
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A dire il vero , nelle nostre file pochi se ne sono accorti . Pochi si erano accorti , egualmente , che nelle nostre file egli ci fosse ancora . Vittorini ? Sì , era stato accanto a noi nel combattimento contro la tirannide interna e l ' invasore straniero . Come tanti altri . Né meglio , né peggio , dicono . Poi era venuto un racconto dedicata a questo combattimento , bello , ma discutibile , per quella mania di non saper presentare se non ( attraverso un torbido travestimento di letteratura gli eroi di quella battaglia , che furono uomini del popolo nella loro grande maggioranza , uomini chiari e semplici , dunque , dl fronte ai fatti , di fronte al dovere da compiersi e al destino . Poi una rivista , che fu diffusa largamente e favorita dai nostri , che attendevano qualcosa di nuovo e di buono , ma finì per scontentare tutti e lo stesso direttore , perché conteneva di tutto e non conteneva nulla , non riuscendo a essere né tranquillamente informativa , come , diciamo , un Calendario del popolo , né seriamente di elaborazione . Morì , la rivista , dopo un inizio di dibattito sulla politica e la cultura . Ma qui già si camminò sui carboni , perché l ' intenzione che trasudava dalle parole non era quella di distinguere , congiungere o separare , queste due attività umane , ma piuttosto di trovare , per l ' uomo « colto » o preteso tale , una scappatoia per conto suo , lontano dalle non grate fatiche dei « politici » . Infine altri libri , scritti quando già , crediamo , lo scrittore riteneva di non aver più nulla in comune con noi , di essersi liberato da qualsiasi costrizione e nei quali , dunque , libero avrebbe dovuto espandersi il genio . Ma son libri di cui è difficile parlare , perché è a tutti difficile trovar la pazienza di leggerli sino alla fine . Nei precedenti , almeno , qualcosa c ' era . Ora dice che non è più comunista , definitivamente . Ma insomma , quando lo è stato ? La iscrizione al partito , dice , non l ' ha mai voluta fare . Almeno ci spiegasse il perché . La gente comune , quando ritiene di esser comunista , s ' iscrive . Non è un eroismo , non è un rito , e non è nemmeno un sacrificio . È l ' adesione a una milizia politica e sociale ; è l ' apporto a questa milizia della attività della propria persona , attività materiale o attività ideale , contributo di opere e contributo di idee , nella misura che a ciascuno è concesso . Chiunque si iscrive e milita , dà al partito e al movimento comunista qualche cosa . Vittorini , in sostanza , che cosa aveva da dare e che cosa ha dato ? Ma forse è proprio perché non aveva nulla da dare , che non s ' è iscritto , e per questo , quando oggi dichiara di non essere più con noi , la cosa ci sembra priva di rilievo . Paragona se stesso con Silone . Ha torto , moralmente , perché quello è un poco di buono ; ma ha torto anche per un altro motivo . Quando Silone se ne andò , anzi fu annesso fuori dalle nostre file ( per conto suo ci sarebbe rimasto a dir bugie e tesser l ' intrigo ) , l ' avvenimento contò , Silone ci aiutò , in sostanza , non solo a approfondire e veder meglio , discutendo e lottando , parecchie cose ; ma anche a riconoscere un tipo umano , determinate , singolari forme di ipocrisia , di slealtà di fronte ai fatti e agli uomini . Ma Vittorini , in che cosa , per che cosa conta ? Qui si apre il capitolo più triste . Se fosse stato zitto , certo nelle nostre file , dove grande è il prestigio di quel lusinghiero appellativo di « intellettuale » , quanti profondi pensieri , fonti di recondite crisi dell ' animo , gli si sarebbero attribuite . Ma ha parlato , e che desolazione ! Era venuto con noi , dice , perché credeva fossimo liberali : invece siamo comunisti . Ma perché non farselo spiegare prima ? Sembravamo liberali , aggiunge , perché combattevamo contro il fascismo . Ma se i liberali son proprio sempre e dappertutto stati quelli che al fascismo hanno tenuto la scala ! O vogliam parlare in termini non di stretta politica , ma più larghi ? Vi è un progresso della libertà , nel mondo , lento faticoso , al quale non vi è dubbio che molte e diverse classi e idee hanno dato un contributo , riuscendo ciascuna , in un momento di ascesa e progresso , a spezzare una parte delle catene che avvincono gli uomini , salvo poi a tornare indietro e fare la parte opposta , in molti casi . Noi ci inseriamo in questa processo come la forza più decisamente liberatrice , perché è il mondo stesso della produzione , da cui sono sgorgate sempre , e nei fatti e nelle idee , tutte le negazioni della libertà , che sottoponiamo alla volontà ordinatrice degli uomini organizzati in collettività produttiva . Per questo si accostano e fondono , nel movimento nostro , lotta per la libertà e lotta per la giustizia sociale . Contadini e operai non è che vogliano « un liberalismo senza capitalismo » , come dice Vittorini solo riducendosi come sempre a un giuoco di parole , ma non vogliono più il capitalismo e quindi combattono per la libertà . E ora dovrebbero venire le obiezioni , le critiche , atte a mostrare che noi non siamo quello che diciamo e vogliamo essere , che non adempiamo la funzione a noi attribuita , secondo la nostra stessa concezione , dalla storia . Confessiamo che , presi anche noi da quel prestigio per l ' « intellettuale » , a questo punto abbiamo atteso e cercato con curiosità , con interesse . Chi lo sa che questo « intellettuale » ci aiutasse a scoprire un nuovo terreno di dibattito , ci invitasse a uno scontro fecondo con nuove impostazioni di idee , nuove interpretazioni di fatti e di cose . Poveri noi ! Abbiamo trovato « le risoluzioni oscurantiste che prendono nome da Zdanov » , « le decisioni da Concilio tridentino del Cominform » , « i processi uso processi delle streghe delle varie capitali balcaniche » , ecc. ecc. Dio mio ! Dio mio ! C ' era bisogno di pensarci tanto , e c ' era bisogno di dirsi « intellettuale » e di chiamarsi Vittorini per tirar fuori , alla fine , questa roba ? Ma se sta in tutti i bollettini parrocchiali , in tutti i manifesti dei Comitati civici , in tutti i discorsi di Acheson e di Truman , in tutti gli articoli del piccolo Tupini . Col nome di Zdanov va una risoluzione di quattro anni fa , dove esattamente si indica e prevede il corso della politica imperialista americana . Non approvi ? Dillo chiaro e spiega il perché . Sono di Zdanov alcuni discorsi e scritti di critica letteraria e artistica dove si sostiene , per dirla con due parole , che l ' arte dev ' essere specchio della realtà sociale . Perché proprio questa posizione dev ' essere « oscurantista » e non la posizione opposta , per esempio ? È partendo dalla posizione opposta , se non altro , che vengono esaltate come grandi opere d ' arte , opere dove proprio tutto è oscuro , perché la comune degli uomini non ci capisce nulla . Processi delle streghe quelli delle spie colte sul fatto a Budapest , a Bucarest , altrove ? Forse Vittorini preferiva i processi che costarono dieci e dieci anni di galera a Rakosy , ad Anna Pauker , e la vita a dieci e dieci dei nostri eroi ? Com ' era tutto chiaro , nato « liberale » in quei processi là ! Ma volete sentire la più bella ? Vittorini non vuol più essere comunista da quando la Cina , governata oggi da un blocco popolare diretto dai comunisti , ha cessato di essere « liberale » e si è « chiusa nella camera di sicurezza di un regime totalitario » . Vediamo : la Cina sbarra oggi le porte ai colonialisti , ai loro agenti , ai loro missionari , dà ai poveri terra , lavoro , istruzione , stampa libri , costruisce fabbriche , macchine e strade , e persino un esercito , orrore ! , per poter difendere la libertà . Voi non credete che questo faccia parte di « un movimento storico generale a indirizzo liberatore » ? Pazienza , anzi peggio per voi ! L ' importante è che laggiù vi è un popolo di 450 milioni che la vede in modo diverso , perché sente , finalmente , di aver cominciato a governarsi da sé . O saran governati anche loro , quei 450 milioni , dal russo col ghigno satanico , il berretto a punta e il pugnale fra i denti , che minaccia la civiltà « occidentale » ? Coraggio , Vittorini lo avevano già detto i manifesti di Salò , lo ripetono oggi quelli di Gedda : mettici anche la tua firma e non se ne parli più ! Ma chi aveva pensato tu valessi , proprio come « intellettuale » , qualcosa , ti ha , ora , giudicato . Vi sono intellettuali che , quando aderiscono al partito , pensano di doverne essere per natura i dirigenti , chiamati ad elaborare le parti più elevate della dottrina . Si sbagliano , senza dubbio , perché la nostra dottrina sgorga non soltanto da una oramai secolare elaborazione di idee , ma sgorga da una esperienza , che ha per più di un secolo accompagnato , sorretto , corretto il corso e progresso delle idee . Solo dopo una adesione e penetrazione profonda , che abbia come punto di partenza , come in tutte le cose serie , anche la modestia , il contributo personale è possibile . Quello che da un intellettuale però si ha ragione di pretendere sin dall ' inizio è una certa qualità del ragionare , soprattutto se si pretende , come sembra che in questo caso si pretenda , alla buona fede . Quello che in Vittorini manca , e manca certamente in molti altri ancora , è la qualità ; e qualità ci sembra voler dire , per chi lavora essenzialmente col pensiero , capacità di analisi e visione generale del mondo del pensiero e delle lotte che oggi vi si combattono . Non ha questa visione generale chi non va più in là della frase fatta o del luogo comune , siano essi quelli della noiosa propaganda reazionaria , o quelli delle tendenze pseudo filosofiche alla moda ( « l ' uomo nasce solo » , « l ' uomo muore solo » : sciocchezze ! L ' uomo non è mai meno solo di quando nasce e di quando muore ! ) . Provenienti dall ' una o dall ' altra di queste parti , la frase fatta , il luogo comune , tendono oggi soprattutto a una cosa , a abbassare e umiliare la ragione umana . Che cosa resta nel mondo , se il movimento liberatore di milioni e centinaia di milioni di uomini che costruiscono società nuove , non è più che l ' « oscurantismo di Zdanov » , le scomuniche del Cominform , nuovi processi delle streghe , una nuova « Chiesa » e così via ? Ben sanno ciò che si fauno , coloro che in questo modo accusano la ragione di non essere più tale , l ' uomo di diventare meno umano , e ciò proprio mentre si corona di successo il suo sforzo di dominare e l ' economia e la natura . Vittorini pensa che rimanga , per lui e per gli altri , la « libertà » . Ma già ragiona , egli stesso , come uno schiavo .