StampaPeriodica ,
È
opinione
diffusa
che
gli
avvenimenti
successivi
alla
morte
di
Stalin
nell
'
interno
degli
Stati
comunisti
abbiano
messo
in
luce
qui
in
Italia
le
differenze
esistenti
tra
il
pensiero
e
la
prassi
socialista
e
il
pensiero
e
la
prassi
comunista
.
Da
ciò
le
diverse
reazioni
nei
due
partiti
sul
Rapporto
Krusciov
e
la
rivoluzione
ungherese
e
da
ciò
anche
il
fenomeno
di
attrazione
che
il
PSI
esercita
sui
comunisti
che
si
sono
staccati
dal
PCI
in
tempi
remoti
(
USI
)
o
recenti
.
Sotto
questo
profilo
anche
l
'
opuscolo
di
Giolitti
sarebbe
niente
altro
che
un
fenomeno
di
maturazione
delle
idee
dell
'
autore
in
senso
socialista
.
Questa
tesi
è
superficiale
perché
ipostatizza
due
realtà
ideologiche
e
le
cristallizza
in
un
contrasto
teorico
insanabile
creando
uno
schema
astratto
laddove
è
una
realtà
in
movimento
che
si
esprime
in
giudizi
e
pensieri
ancora
contraddittori
.
in
posizioni
ideologiche
ancora
in
ritardo
ed
arretrate
od
ancora
confuse
,
realtà
che
però
è
sostanzialmente
unitaria
e
che
quindi
prima
o
poi
dovrà
esprimersi
in
una
«
coscienza
»
di
se
stessa
cioè
in
una
soprastruttura
ideologica
fondamentalmente
unitaria
.
La
discussione
e
la
critica
possono
aiutare
molto
questo
riadeguamento
dell
'
idea
alla
nuova
realtà
.
Il
giudizio
che
sono
stati
gli
avvenimenti
del
mondo
comunista
a
far
sorgere
l
'
esigenza
democratica
nel
campo
socialista
non
coglie
il
senso
profondo
delle
cose
.
All
'
origine
di
quegli
avvenimenti
vi
è
una
realtà
nuova
,
specie
in
URSS
,
che
in
un
lungo
attrito
con
istituti
e
mentalità
superate
ha
finito
con
l
'
aprirsi
le
prime
breccie
,
ed
una
realtà
nuova
del
mondo
capitalistico
che
sollecita
i
partiti
che
si
richiamano
al
socialismo
,
dai
socialdemocratici
ai
comunisti
a
ripensare
ideologie
e
programmi
,
tattica
e
strategia
.
Il
fatto
che
questa
realtà
nuova
spinga
da
una
parte
a
ricercare
il
sentiero
della
democrazia
e
dall
'
altra
a
superare
il
riformismo
cioè
a
battere
una
strada
che
il
nostro
partito
ha
già
imboccata
coerentemente
non
deve
essere
per
noi
solo
motivo
di
orgoglio
,
ma
incentivo
a
discutere
e
a
chiarire
i
termini
dei
problemi
,
a
studiare
il
mondo
contemporaneo
,
la
nuova
fase
economica
e
politica
del
capitalismo
,
la
nuova
fase
economica
e
politica
dei
paesi
socialisti
,
i
fermenti
ideali
che
sorgono
nel
campo
comunista
e
socialdemocratico
per
aiutare
questo
processo
di
incalcolabile
portata
storica
in
fondo
al
quale
può
essere
la
unità
politica
ed
ideologica
di
tutti
i
lavoratori
,
cioè
la
sicura
vittoria
del
socialismo
.
Il
capitalismo
moderno
è
entrato
in
una
fase
completamente
diversa
:
esso
non
è
più
il
capitalismo
della
impresa
proprietà
del
singolo
capitano
dell
'
industria
che
agisce
sul
mercato
della
libera
concorrenza
:
dalle
«
Armonie
economiche
»
di
Bastiat
a
«
Capitalismo
,
socialismo
e
democrazia
»
di
Schumpeter
il
passo
è
lunghissimo
.
Oggi
domina
il
capitale
finanziario
che
regola
la
vita
di
immensi
trusts
,
domina
una
particolare
burocrazia
industriale
,
i
managers
ed
il
capitalismo
si
intrecciano
in
complicati
rapporti
con
lo
Stato
dominandoli
in
modo
del
tutto
nuovo
.
La
direzione
burocratica
,
il
predominio
del
capitale
finanziario
e
lo
stesso
rapporto
tra
attività
statale
(
vigilanza
controllo
,
partecipazione
azionaria
)
e
attività
capitalistica
privata
indirizzano
la
lotta
delle
masse
lavoratrici
verso
obiettivi
diversi
(
per
es.
la
determinazione
dell
'
indirizzo
di
governo
per
intervenire
nell
'
economia
attraverso
le
aziende
statali
)
con
metodi
diversi
.
Lo
stesso
rapporto
di
classe
è
mutato
:
al
posto
del
brutale
sfruttamento
vi
è
lo
sfruttamento
edulcorato
del
paternalismo
:
incentivi
,
premi
,
relazione
umane
.
Per
questo
anche
la
lotta
sindacale
i
cui
problemi
in
Italia
sono
complicati
dalla
presenza
di
un
forte
sindacato
cattolico
,
deve
necessariamente
mutare
obiettivi
e
metodi
.
A
questi
mutamenti
già
in
atto
bisogna
aggiungere
quelli
importantissimi
che
deriveranno
dalla
istituzione
del
Mercato
Comune
e
dall
'
automazione
.
Il
Mercato
Comune
quasi
sicuramente
determinerà
gli
accordi
di
cartello
per
regolare
la
concorrenza
tra
industrie
dei
vari
paesi
e
quindi
farà
sorgere
il
pericolo
della
creazione
di
immensi
monopoli
europei
contro
i
quali
sarà
necessaria
non
solo
l
'
azione
degli
organi
della
Comunità
,
che
perciò
dovranno
essere
forniti
di
autorità
sufficiente
,
ma
anche
l
'
azione
unita
dei
lavoratori
dei
sei
Paesi
e
quindi
l
'
incontro
tra
i
vari
sindacati
e
Partiti
socialisti
.
L
'
automazione
d
'
altra
parte
farà
sorgere
l
'
alternativa
:
ulteriore
disoccupazione
o
riduzione
degli
orari
di
lavoro
senza
intaccare
il
salario
anzi
aumentandolo
e
creerà
pertanto
nuovi
motivi
di
lotta
e
di
unità
sindacale
e
la
necessità
dell
'
intervento
dello
Stato
il
quale
-
e
questo
dipende
dalla
forza
delle
masse
operaie
-
potrà
indirizzarsi
in
un
senso
o
nell
'
altro
.
Queste
prospettive
esigono
che
la
lotta
dei
lavoratori
si
svolga
non
solo
nelle
fabbriche
e
nelle
campagne
ma
anche
nelle
istituzioni
politiche
che
vanno
giudicate
non
più
come
tribuna
di
agitazione
e
di
denuncia
ma
come
roccaforti
del
potere
capitalistico
da
espugnare
e
utilizzare
per
intervenire
nella
economia
ed
espropriare
progressivamente
il
capitale
.
La
nuova
fase
capitalistica
è
evidente
anche
nelle
manifestazioni
internazionali
.
L
'
imperialismo
non
è
più
quello
analizzato
da
Lenin
.
Lo
sviluppo
delle
interne
contraddizioni
,
lo
svincolarsi
dalla
morsa
coloniale
di
immense
moltitudini
e
la
potenza
dell
'
URSS
in
questo
dopoguerra
hanno
trasformato
l
'
imperialismo
colonialista
in
un
suo
succedaneo
che
ha
perduto
moltissimi
(
lei
caratteri
del
suo
progenitore
.
Il
capitale
internazionale
si
apre
la
strada
per
conquistare
mercati
di
materie
prime
e
di
consumo
non
più
con
le
armi
e
con
l
'
assoggettamento
politico
militare
dei
paesi
arretrati
.
La
tragicommedia
di
Suez
e
gli
ultimi
bagliori
colonialistici
in
Algeria
lo
dimostrano
.
Esso
si
rivolge
agli
«
aiuti
»
ed
alle
integrazioni
economiche
.
Perciò
la
tesi
della
rottura
dell
'
anello
più
debole
della
catena
imperialistica
è
superata
:
oggi
si
pone
il
problema
di
affiancare
la
lotta
dei
popoli
ex
coloniali
perché
gli
«
aiuti
»
siano
di
carattere
esclusivamente
economico
e
non
contengano
condizioni
politiche
e
siano
amministrati
da
un
organismo
internazionale
a
cui
partecipi
anche
l
'
URSS
(
piano
laburista
per
il
Medio
Oriente
)
.
Mutamenti
non
meno
profondi
si
stanno
d
'
altra
parte
verificando
nel
mondo
comunista
.
Il
tramonto
di
certe
condizioni
politiche
(
accerchiamento
capitalistico
e
relativa
debolezza
dell
'
URSS
)
e
lo
sviluppo
della
maturità
tecnica
e
politica
dei
ceti
produttivi
e
di
direzione
intermedia
hanno
fatto
nascere
l
'
esigenza
di
mutare
il
centralismo
burocratico
e
dispotico
a
favore
della
decentralizzazione
,
dell
'
autonomia
ed
in
ultima
analisi
della
democratizzazione
economica
e
politica
della
società
sovietica
.
I
sentimenti
nazionali
e
la
reazione
ad
uno
schema
di
collettivizzazione
imposto
e
non
necessario
operano
del
resto
nelle
democrazie
popolari
,
dove
più
e
dove
meno
,
nello
stesso
senso
dell
'
autonomia
:
democratizzazione
e
via
nazionale
al
socialismo
.
Queste
nuove
forze
sono
spinte
dalla
tendenza
interna
a
liberare
il
blocco
comunista
dalle
sovrastrutture
oppressive
interne
ai
singoli
stati
e
dal
rigido
vincolo
interstatale
e
mentre
all
'
interno
si
irrobustiscono
le
autonomie
collettive
e
individuali
nei
rapporti
tra
stati
prendono
vigore
le
autonomie
delle
singole
società
nazionali
e
forme
nuove
di
collaborazione
internazionale
.
Da
ciò
nasce
la
prospettiva
del
superamento
dei
blocchi
non
solo
sul
piano
diplomatico
ma
anche
sul
piano
politico
-
economico
.
È
infatti
difficile
non
immaginare
in
un
domani
diverse
relazioni
non
solo
diplomatiche
,
ma
anche
economiche
,
tra
una
Europa
occidentale
socialista
e
la
Polonia
di
Gomulka
o
la
Jugoslavia
dei
Consigli
operai
.
È
anche
importante
anche
se
meno
appariscente
il
cammino
percorso
nei
settori
più
seri
della
socialdemocrazia
.
E
valga
l
'
esempio
laburista
.
I
passi
avanti
di
questo
partito
non
sono
stati
compiuti
solo
nel
settore
della
politica
estera
ma
anche
in
quello
ideologico
.
La
produzione
letteraria
socialista
di
questi
ultimi
anni
si
è
arricchita
di
temi
inconsueti
nella
letteratura
laburista
.
«
I
nuovi
saggi
fabiani
»
(
tradotti
da
Comunità
nel
'53
)
che
rappresentano
il
pensiero
,
continuamente
aggiornato
,
del
movimento
socialista
inglese
,
contengono
spunti
nuovi
che
,
se
sviluppati
,
trasformeranno
il
riformismo
laburista
in
socialismo
autentico
anche
se
tipico
e
adatto
alla
società
inglese
.
In
questo
volume
si
analizzano
le
cause
della
crisi
laburista
e
se
ne
indicano
due
:
1
)
l
'
accentramento
burocratico
che
«
diede
l
'
impressione
che
il
socialismo
fosse
una
faccenda
riservata
al
Governo
operante
attraverso
l
'
esistente
Servizio
»
(
Saggio
di
K.H.S.
Crossman
,
pag.
37
)
e
che
fece
trascurare
l
'
iniziativa
produttrice
delle
Trade
Unions
,
dei
socialisti
municipali
,
delle
cooperative
,
«
così
il
primo
stadio
del
socialismo
fu
realizzato
essenzialmente
da
funzionari
antisocialisti
e
da
membri
neutri
del
Servizio
Civile
(
ibidem
)
;
2
)
l
'
assenza
di
dottrina
e
di
princìpi
per
«
il
Partito
laburista
...
ha
incapsulato
la
teoria
in
una
serie
di
misure
pratiche
,
e
una
volta
compiute
queste
riforme
,
non
gli
è
restata
per
l
'
azione
altra
guida
che
la
tradizione
interpretabile
in
una
quantità
di
modi
contrastanti
(
stesso
saggio
p
.
6
)
.
Da
queste
critiche
che
riecheggiano
quelle
avanzate
sempre
dai
socialisti
marxisti
,
si
deducono
conclusioni
tipicamente
marxiste
(
anche
se
la
polemica
col
marxismo
è
costante
)
come
quella
del
passaggio
inevitabile
dal
capitalismo
al
socialismo
(
Saggio
di
C.A.R.
Crosland
p
.
51
)
o
quella
addirittura
leninista
della
guerra
come
necessità
dell
'
imperialismo
capitalista
(
Saggio
di
John
Strachey
p
.
240
)
per
giungere
a
porre
la
prospettiva
della
realizzazione
della
società
senza
classi
(
per
esempio
il
saggio
di
Roy
Jenkins
,
pagine
97-100
)
.
Indubbiamente
non
solo
i
laburisti
ma
anche
la
socialdemocrazia
tedesca
(
non
mette
conto
nemmeno
di
parlare
di
Guy
Mollet
e
di
Saragat
per
quanto
sembra
che
si
prepari
per
loro
il
giusto
destino
)
restano
ancora
lontani
dalle
posizioni
del
socialismo
marxista
,
ma
la
loro
visione
politica
dei
rapporti
internazionali
e
i
progressi
ideologici
già
compiuti
creano
le
occasioni
e
il
terreno
per
un
proficuo
dialogo
.
Le
lacerazioni
profonde
tra
socialdemocrazia
e
comunisti
trovarono
la
loro
causa
prima
di
tutto
in
una
certa
situazione
mondiale
e
nelle
necessità
insite
nella
situazione
russa
prerivoluzionaria
.
Oggi
le
diverse
condizioni
oggettive
e
il
riesame
critico
delle
due
esperienze
:
la
laburista
e
la
sovietica
tendono
a
creare
un
clima
diverso
e
a
far
riaffiorare
la
matrice
comune
.
Si
comprende
quindi
come
la
Carta
di
Francoforte
sia
tremendamente
inadeguata
quanto
lo
stalinismo
e
come
il
professor
Cole
faccia
ricerche
e
distinzioni
sulle
affinità
e
differenze
tra
comunismo
e
socialismo
mentre
Gomulka
inizia
un
nuovo
esperimento
di
regime
socialista
e
Mao
ammette
che
fioriscano
«
cento
fiori
»
.
Occorre
quindi
studiare
con
spirito
pratico
le
modificazioni
,
già
avvenute
nella
realtà
,
dei
processi
storici
e
delle
coscienze
e
quelle
che
riserva
l
'
avvenire
,
e
prepararsi
in
tempo
;
occorre
discutere
i
problemi
connessi
con
la
prospettiva
dell
'
unità
di
tutti
i
lavoratori
,
e
sui
temi
e
le
soluzioni
che
ne
scaturiscono
battersi
con
chiarezza
c
senza
timidezza
.
La
svolta
storica
nella
lotta
per
il
socialismo
va
compresa
ed
aiutata
con
convinzione
profonda
e
con
coraggio
.
Gramsci
intuì
nel
carcere
che
le
condizioni
della
lotta
proletaria
in
Occidente
erano
diverse
da
quelle
orientali
:
«
Mi
pare
che
Ilic
aveva
compreso
che
occorreva
un
mutamento
dalla
guerra
manovrata
applicata
vittoriosamente
in
Oriente
nel
1917
alla
guerra
di
posizione
che
era
la
sola
possibile
in
Occidente
,
solo
che
Ilici
non
ebbe
il
tempo
di
approfondire
la
sua
formula
,
pur
tenendo
conto
che
egli
poteva
approfondirla
solo
teoricamente
mentre
il
compito
fondamentale
era
nazionale
cioè
domandava
una
ricognizione
del
terreno
e
una
fissazione
degli
elementi
di
trincea
e
di
fortezza
rappresentati
dagli
elementi
di
società
civile
.
In
Oriente
lo
Stato
era
tutto
,
la
società
civile
era
primordiale
e
gelatinosa
:
nell
'
Occidente
tra
Stato
e
società
civile
c
'
era
un
giusto
rapporto
e
nel
tremolio
dello
Stato
si
scorgeva
subito
una
robusta
struttura
della
società
civile
.
Lo
Stato
era
solo
una
trincea
avanzata
,
dietro
cui
stava
una
robusta
catena
di
fortezze
e
di
case
matte
»
(
Note
su
Machiavelli
,
p
.
68
-
Einaudi
,
1953
)
.
Oggi
tale
diversità
è
ancor
più
profonda
.
I
mutamenti
avvenuti
nel
mondo
borghese
capitalistico
,
la
partecipazione
dei
lavoratori
alla
costruzione
dello
Stato
democratico
,
lo
stretto
legame
tra
attività
dello
Stato
e
del
capitale
,
l
'
importanza
sempre
maggiore
di
organismi
ed
istituti
pubblici
nella
economia
,
le
prospettive
del
progresso
tecnico
e
della
integrazione
economica
,
le
diverse
condizioni
internazionali
e
la
fine
della
epoca
coloniale
,
hanno
fatto
tramontare
il
mito
,
che
ieri
fu
tattica
realistica
,
della
conquista
esterna
e
violenta
dello
Stato
.
Oggi
la
classe
lavoratrice
è
già
nell
'
interno
dello
Stato
democratico
borghese
:
deve
solo
appropriarsi
degli
istituti
politici
cd
economici
del
potere
per
usarlo
allo
scopo
di
creare
la
società
socialista
.
È
questo
il
senso
dell
'
accettazione
del
metodo
democratico
.
Ma
se
il
problema
politico
del
«
dominio
»
,
per
usare
i
termini
gramsciani
,
è
risolto
in
questo
senso
,
resta
il
problema
dell
'
egemonia
,
cioè
il
problema
che
in
termmini
moderni
potremmo
chiamare
della
costruzione
burocratica
del
socialismo
o
della
:
una
edificazione
dal
basso
.
Schumpeter
afferma
che
inevitabilmente
il
socialismo
sarà
costruito
burocraticamente
.
I
laburisti
si
sono
posti
il
dilemma
.
Roy
Jenkins
si
domanda
«
se
la
società
che
va
nascendo
dal
capitalismo
deve
essere
una
società
socialistica
democratica
,
cooperativa
o
una
società
burocratica
,
controllata
da
un
'
élite
privilegiata
che
goda
di
un
livello
di
vita
radicalmente
diverso
da
quello
della
nassa
della
popolazione
»
.
Una
costruzione
burocratica
attraverso
gli
istituti
esistenti
e
con
altri
istituti
centralizzati
anche
se
accompagnata
dalle
garanzie
democratiche
formali
produrrà
sempre
uno
Stato
accentrato
ed
il
socialismo
potrà
divenire
impopolare
.
Bisogna
creare
istituzioni
proletarie
capaci
di
assumere
in
proprio
la
maggior
parte
delle
iniziative
,
e
intanto
sviluppare
attraverso
organismi
collettivi
e
attraverso
il
lavoro
individuale
l
'
azione
educatrice
delle
masse
,
per
preparare
i
quadri
umani
e
gli
strumenti
organizzativi
necessari
alla
costruzione
socialista
,
per
sviluppare
il
«
consenso
attivo
»
(
che
è
la
finalità
dell
'
egemonia
gramsciana
)
al
socialismo
nella
società
civile
e
farne
un
fatto
popolare
non
solo
come
aspirazione
ma
nella
sua
concreta
realizzazione
.
Il
PSI
ha
la
fortuna
di
essere
già
su
posizioni
su
cui
in
un
futuro
che
speriamo
non
molto
lontano
si
potrà
ricondurre
ad
unità
tutta
la
classe
lavoratrice
:
ma
manca
ancora
la
chiarezza
e
la
decisione
di
farle
valere
.
La
chiarezza
e
la
decisione
spetta
agli
intellettuali
raggiungerle
;
perciò
gli
intellettuali
devono
affiancare
i
politici
(
come
giustamente
propone
Agazzi
)
per
dare
alle
loro
«
operazioni
»
un
senso
profondo
e
lungimirante
.
Il
caso
del
politico
puro
Cavour
che
fa
l
'
unità
di
Italia
senza
proporsela
è
un
caso
e
non
una
legge
storica
.
Ma
gli
intellettuali
devono
sostanziare
la
loro
ricerca
con
l
'
amore
per
il
reale
,
dimensionandola
sui
movimenti
reali
e
facendo
oggetto
di
studio
non
astrazioni
o
schemi
ideologici
ma
la
concretezza
del
vivente
.
come
lo
scienziato
studia
per
il
tecnico
elaborando
teorie
a
scopi
di
applicazione
pratica
.
È
un
'
opera
lunga
e
paziente
che
deve
superare
incomprensioni
e
faziosità
ma
l
'
obiettivo
è
troppo
seducente
per
farsi
prendere
dallo
scoraggiamento
e
non
è
tanto
utopistico
per
rimandarlo
a
tempi
migliori
.