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> categoria_s:"StampaPeriodica" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Trombadori Antonello"
Una mostra di Guttuso ( Trombadori Antonello , 1951 )
StampaPeriodica ,
Una volta le Vite degli Artisti erano al tempo stesso « biografia » e « saggio critico » della loro opera . L ' estetica idealistica ha dato un colpo mortale all ' antico metodo biografico . Oggi . se volete conoscere chi è un artista contemporaneo come uomo , dove è nato , come ha vissuto , quale è stata la sua educazione , quali sono gli avvenimenti principali della sua vita , quali le sue idee politiche , invano ricercherete tutto ciò nei saggi critici dedicati alla sua opera . È innegabile che il richiamo a una più pertinente attenzione al peculiare carattere delle opere d ' arte , abbia costituito una conquista progressiva dell ' estetica , essendosi in tal modo riconosciuto il più preciso ufficio dei critici e avendo questi acquistato nuovi strumenti di indagine . Ma è altrettanto vero che rari sono gli esempi di critica d ' arte contemporanea nei quali questa esigenza rinnovatrice si è mantenuta entro limiti ragionevoli e utili . In generale è accaduto il contrario . invalso l ' uso di sopprimere quasi totalmente ogni considerazione e studio dei dati biografici sino a proclamarne il disprezzo e a teorizzare In più completa e astratta distinzione tra l ' artista in quanto uomo e le opere da lui prodotte . Questa incredibile deformazione della verità non è imputabile unicamente ai dottrinari della estetica idealistica . Si deve anzi dire che una simile elaborazione teorica in prevalente misura , riflesso della reale crisi degli artisti moderni i quali si sono generalmente adeguati alle esigenze e pressioni della classe dominante che ha tutto l ' interesse , oramai , di capovolgere il reale rapporto fra arte , società e politica . In virtù di cale capovolgimento la classe dominante ha tentato di ottenere che gli artisti si sentano « spontaneamente » portati a separare la ricerca creativa dai grandi movimenti della storia , dai grandi e piccoli problemi che danno carattere e significato a una determinata epoca , dalla esperienza viva della realtà naturale e sociale . Ogni classe dominante nel periodo della sua ascesa e della sua funzione di organizzatrice generale della società , domanda agli artisti un impegno che rifletta nelle loro opere il più esplicito legame con la vita e con le esigenze della società contemporanea . Al contrario quando la classe dominante si mantiene oramai al potere unicamente per conservare il suo privilegio senza più alcuna capacità né alcun interesse di guardare in avanti e di aprire la strada al progresso , essa domanda agli artisti distacco dalla vita , astrazione , evasione dai problemi decisivi , aristocratico disprezzo per i fatti e per le cose reali . È quanto accade almeno da un secolo alla borghesia capitalistica . L ' arte moderna porta il marchio di questa sterile forzatura : l ' estetica idealistica le ha dato il suo crisma filosofico . Ed è questo il motivo peculiare , a mio vedere , per cui ogni progresso e sviluppo dell ' arte moderna , ogni possibile ampliamento delle sue basi di ispirazione , è indivisibile dal progresso e dallo sviluppo della lotta contro il « gusto » artistico dominante . È questo il motivo peculiare e intrinseco per cui il progresso e lo sviluppo dell ' arte moderna non possono non avvenire che in senso realistico e sociale . Mi perdoni il lettore questo preambolo che può apparire sproporzionato a una semplice notizia biografica su Renato Guttuso . Non sono riuscito a pensare questa notizia separata dall ' attività creativa di Guttuso , dalle sue opere d ' arte , proprio perché egli è a parer mio , il più consapevole e coerente maestro di quel moto rinnovatore dell ' arte contemporanea la cui caratteristica principale consiste appunto nella ricerca del più stretto ed esplicito legame con la vita e con la realtà naturale e sociale . Renato Guttuso è nato nel 1912 a Bagheria , grosso borgo contadino e mercantile nei pressi di Palermo . Suo padre era un povero tecnico agrimensore . Fin dalla sua giovinezza Guttuso poté fare esperienza diretta delle drammatiche condizioni di vita dei braccianti senza terra e dei contadini poveri siciliani . La sua stessa vocazione al dipingere trovò il primo esito alla scuola di un pittore di carretti : carretti siciliani , alle cui decorazioni nessuna corruzione folcloristica è mai riuscita a togliere quella energia di colore e quella dovizia di immagini che attingono forza espressiva alle più remote e intime ispirazioni dell ' animo popolare , come i canti dei lavoratori siciliani nei quali Guttuso trovò altrettanta poesia e affinità spirituale da non lasciarseli sfuggire dalla mente . Egli stesso ha scritto recentemente : « Contadini siciliani che hanno nel mio cuore il primo posto perché io sono dei loro e i cui volti mi vengono continuamente davanti agli occhi qualunque cosa io faccia . Contadini siciliani che sono tanta parte della storia d ' Italia e che hanno dato tanto contributo di sangue alla lotta che essi , sotto la guida della classe operaia , stanno sostenendo per il nostro Paese , per una Sicilia indipendente e capace di rompere quella gabbia di miseria , di mafia , di feudo che la opprime da secoli , in una Italia libera dalle sue piaghe , indipendente e pacifica . Il mio amore per i contadini siciliani è solidarietà con le loro lotte , è parte stessa , benché minima della loro lotta » . A vent ' anni Guttuso deve lasciare la Sicilia sottomettendosi alla triste legge che regola , a un determinato momento della loro vita , la volontà di tutti gli artisti e gli intellettuali dell ' isola i quali intendano obbedire alle loro esigenze spirituali e affrontare la fame e la miseria per aprirsi un varco e una possibilità di sviluppo . Così , forse più dolorosamente di tanti altri , Guttuso si distaccò proprio nel primo periodo della sua formazione d ' uomo e di artista dalla terra natale , dalle basi materiali e dai temi della sua più franca ispirazione . Il giovane pittore Renato Guttuso fu presentato al mondo ufficiale della cultura e dell ' arte da due suoi conterranei fin da allora molto lontani , l ' uno e l ' altro dal suo modo di intendere e di fare la pittura , ma certo partecipi per averla a loro volta provata , della stessa esigenza di respiro e di evasione , della stessa volontà di rottura con l ' arretrata cappa di piombo dell ' isola : Pippo Rizzo e Francesco Trombadori . Il primo scritto su Renato Guttuso , pittore siciliano , apparso su un settimanale illustrato a diffusione nazionale è a firma di quest ' ultimo , nel 1931 . Ha inizio con questa data il secondo periodo della vita di Renato Guttuso : il periodo della esperienza culturale contemporanea nazionale ed europea , della conoscenza diretta della organizzazione culturale dello Stato italiano e della rivolta consapevole alle sue istituzioni e alla dittatura ideologica della borghesia . Egli viene contemporaneamente in contatto coi due principali centri dell ' attività artistica nazionale : Roma e Milano . Mantiene collegamenti contemporanei con l ' uno e con l ' altro prendendo parte entusiasta e attiva alle più vive polemiche proprio nel momento in cui si sviluppa e prende quota la ribellione dei giovani artisti italiani contro il movimento novecentista . Guttuso , che portò a questa rivolta uno dei contributi più importanti , era in realtà estraneo ai veri termini della polemica , non essendo le sue esigenze e i suoi problemi viziati da intellettualismo ed essendo autentica e naturale la sua disposizione al realismo nella forma . Tuttavia fra Roma e Milano Guttuso scelse la seconda . Tra le diverse polemiche contro il Novecento egli preferì quella più aperta alle ricerche spregiudicate , più legata alle esperienze recenti dell ' arte europea , anticlassica , e , casomai , impregnata di romanticismo e di disperazione . Egli scelse , cioè , la polemica - se si vuole - meno « artistica » e più « umana » . Una polemica dalla quale sorse in seguito anche il movimento giovanile di Corrente nel quale si rifletteva l ' influenza della organica e costante attività antifascista che a Milano conducevano operai e intellettuali d ' avanguardia . Di particolare rilievo è lo stretto legame d ' amicizia e di collaborazione che si realizza in questi anni tra Guttuso e Raffaellino De Grada critico d ' arte e combattente antifascista . A Milano Guttuso pagò , insieme a un drammatico scotto alla fame e alla miseria , il suo primo tributo all ' equivoco formalistico dell ' arte moderna , attribuendo anch ' egli a determinate correnti di essa un valore di novità e di rivolta che non era precisamente tale . Ma autentica era la esigenza di rivolta cresciuta nella coscienza del giovane pittore siciliano il quale non si accontentò di lasciarla affidata alle sue intenzioni di artista e volle affermarla nella pratica abbracciando la causa della rivoluzione proletaria ed entrando in contatto fin dal 1935-36 con la organizzazione del Partito comunista italiano . Egli realizzava così una aspirazione al combattimento sociale e politico che aveva maturato fin dalla prima giovinezza a contatto con i contadini siciliani . Dopo la permanenza milanese Guttuso si trasferì a Roma dove fissò definitivamente la sua dimora . L ' arrivo a Roma non segna però una svolta particolare nella sua attività di artista . Guttuso porta da Milano a Roma l ' esigenza di una polemica culturale più audace . Si deve a lui se la direzione o intellettualistica o intimista , che stava prendendo , quasi totalmente , la giovane generazione dei pittori contrari alla retorica del '900 , poté da alcuni essere abbandonata in nome di un più ampio e diretto impegno dell ' artista nella lotta per l ' affermazione della civiltà contro la barbarie . Si deve ricordare che in questo periodo Guttuso dipinse tre opere le quali segnano una tappa dello sviluppo realistico dell ' arte italiana : la Fucilazione in campagna dedicata a García Lorca per tutti i combattenti antifascisti della guerra di Spagna , La Crocefissione per la quale si ebbe il processo del Santo Uffizio e la delazione dell ' Osservatore Romano come pittore antifascista e bolscevizzato , la Fuga dall ' Etna . In questo modo Guttuso dava un colpo duro alla « politica delle arti » del fascinino la quale superata la fase novecentesca , si disponeva già nella sua parte più astuta a indicare quale base esemplare di una nuova arte quel che del '900 era rimasto più in ombra : il morandismo - una pittura senza contenuto umano , o meglio con un contenuto umano limitato ai confini di un intimismo che non poteva dare alla ideologia dominante il minimo disturbo . A questa attività di Guttuso dettero impulso e coraggio alcuni giovani intellettuali romani che mentre si opponevano alle imperanti cricche letterarie e filosofiche , andavano organizzandosi come corrente antifascista e si preparavano a dare un importante contributo alla organizzazione del Partito comunista nella capitale d ' Italia : Antonio Amendola , Paolo Bufalini , Pietro Ingrao , Mario Alicata , Girolamo Sotgiu , Massimo Aloisi , Antonio Giolitti , Marco Cesarini , Fabrizio Onofri , Mario Socrate e il sottoscritto . L ' appartenenza organica di Guttuso a questo gruppo , costituisce , a mio avviso , il motivo principale della caratterizzazione di un terzo periodo della sua vita e della sua attività di artista . Questo periodo ha inizio 1'8 settembre '43 . Guttuso partecipa come volontario della libertà e come partigiano alla lotta contro i tedeschi e contro i fascisti . Egli è tra i pochi artisti italiani che ci ha lasciato di quel periodo una testimonianza così eloquente , così italiana e così drammatica di ciò che fu nella realtà lo spirito della Resistenza : il quaderno dei disegni dedicata al martirio delle Fosse Ardeatine , intitolato Gott mit uns . Ciò fu possibile per tre motivi principali : l ' appartenenza sua al Partito comunista che fu all ' avanguardia della lotta di liberazione , la concezione sua dell ' arte che , nella misura in cui gli avvenimenti nazionali diventavano memorabili per la più larga partecipazione delle masse popolari , si dimostrava viva , efficace , umana ; l ' aver egli compreso che mentre gli uomini semplici si battevano con le armi , il suo posto era al loro fianco e non nel chiuso dello studio a teorizzare la « autonomia » e la « libertà » dell ' arte , o , al di là delle linee , ad attendere la liberazione . Dopo la liberazione Guttuso porta avanti la ricerca creativa sospinto dall ' ondata dei sentimenti di rivolta e di denuncia dei mali della società . Ed è proprio in questo periodo che egli paga il secondo tributo al formalismo dell ' arte contemporanea europea nel tentativo di trovare una impossibile conciliazione tra contenuti nuovi e le cosiddette scoperte formali dell ' arte moderna . Egli si reca in Francia a più riprese , dove per la prima volta , come tanti altri artisti italiani , può conoscere direttamente i capolavori dell ' Impressionismo e le opere di tutti i successivi movimenti cosiddetti d ' avanguardia dell ' arte moderna . Ciò servì a confermarlo nella esigenza di dover ripercorrere tutta intiera l ' esperienza del più importante di essi il cubismo , e in primo luogo quella del Picasso di Guernica . La prova maggiore di questa sua fatica intellettuale Guttuso la offrì nella mostra personale della Galleria della Palma nel 1947 . Dopo la mostra della Palma ha inizio il quarto periodo della vita e dell ' arte di Guttuso : quello attuale . Nella vita , Guttuso intensifica in questo periodo la sua attività politica . È stato membro del primo Comitato mondiale dei partigiani della pace . Gli operai , i contadini , e gli intellettuali delegati al VII Congresso del Partito comunista italiano lo hanno eletto membro del loro massimo organo di direzione politica : il Comitato centrale . Nella sua arte va gradatamente scomparendo ogni residuo di formalismo cubista e espressionista . Questo processo di chiarificazione già pienamente riscontrabile nelle importanti opere del primo anno di Scilla , che furono esposte alla Galleria del Secolo nell ' autunno del 1949 , si precisa in quelle del secondo anno di Scilla ( 1950 ) , nel quadro Episodio della lotta dei braccianti oggi a Mosca nel Museo dei doni a Stalin , nell ' opera di grande respiro Occupazione di terre incolte in Sicilia che dette il tono a tutta la partecipazione del gruppo degli artisti realisti italiani alla Biennale veneziana del 1950 . Per la prima volta appaiono nell ' arte italiana i lavoratori in lotta . Proprio in questi giorni Guttuso ha offerto con una esposizione di opere sue recentissime un apprezzabile saggio dello sviluppo coerente della sua ricerca realistica . Poiché si tratta di un vero e proprio passaggio di qualità della sua pittura , la quale raggiunge in queste opere compiutezza , chiarezza e drammaticità formali , assolutamente nuove , molti hanno creduto di poter dimostrare come Guttuso ha ancora una volta mutato , impazientemente , il suo indirizzo e cambiato ispirazione . A mio vedere questa osservazione si arresta a una superficiale riflessione di tipo formalistico . Guttuso non ha mutato indirizzo . Al contrario egli ha tenuto fede all ' intima ragione della sua ricerca realistica , che è in primo luogo una ragione umana e di lotta , quella che lo ha spinto a ricercare le sue immagini e i suoi temi nella realtà naturale e sociale , nei sentimenti popolari . Egli ha trovato per le sue figurazioni pittoriche la più naturale e semplice delle espressioni formali : quella dove è oramai inutile ricercare soluzioni simboliche o allegoriche , naturalistiche o impressionistiche . Taluni hanno scritto , imbarazzati , che Guttuso è tornato a dipingere le cose come sono nella realtà ( « tetti conte tetti , pomodori come pomodori » , ecc . ) e che tuttavia egli non è un semplice verista o naturalista . Pochi però hanno cercato di dimostrare il perché di questo fatto . Secondo me il principale perché non può essere trovato soltanto nei quadri esposti alla recente mostra di Roma . Bisogna considerare l ' opera di Guttuso del momento attuale nel suo complesso , mettere i paesaggi , le nature morte , le figure di questa mostra in rapporto ai quadri di composizione che egli sta creando , come lo Sbarco dei Garibaldini in Sicilia , e rendersi conto come egli sia sempre più impegnato in una direzione dove disegno e colore si fondono in una sintesi originale che ha al tempo stesso le sue radici nell ' antico insegnamento della pittura dei carretti siciliani e nella tradizione del realismo classico italiano che assegna alla figura umana la funzione superiore . Discende di qui a mio vedere il valore davvero « realistico » degli stessi paesaggi , delle stesse nature morte , delle stesse isolate figure di certi quadri di Gutuso , il quale chiaramente dimostra di essere oramai organicamente incapace di ritagliare intellettualisticamente dalla realtà , come pretesti artistici , un secchio di pomodori in una casa contadina , o una distesa di tetti rusticani con un soffio di campagna in tondo , o un taciturno e solitario mangiatore di pasta asciutta . Queste immagini , roche se rappresentate isolatamente tra la cornice di un quadro , non sono più un episodio o un frammento della realtà staccati per sempre dalla vita , ma un aspetto della vili tutta intiera considerata nell ' insieme dei suoi rapporti umani e nella sua materiale oggettività : il contrario esatto di ogni impostazione accademica . Bene ha fatto Guttuso a esporre in questa mostra anche uno dei suoi quadri del 1945 : il mutilato che chiede l ' elemosina . Se si paragona questa sua opera con le più recenti , l ' elemento che subito colpisce è il totale distacco di Guttuso dal modo di raffigurare la realtà attraverso la proiezione , quasi scenografica , di sentimenti e di osservazioni portati dall ' esterno , ricorrendo alle forme e ai colori più pittoreschi e suggestivi . L ' esperienza di Guttuso , uomo e artista , sorretta da una volontà che ha reciso ogni legame con i vecchi schemi dell ' idealismo e delle concezioni borghesi , è la dimostrazione concreta che la classe dominante non è più in grado , in Italia , di ostacolare il progresso dell ' arte moderna . Questa tanto più avanza e afferma la sua libertà sulla strada del realismo , quanto più riesce a separare il suo destino dalle false conquiste del formalismo contemporaneo per legarsi alla aperta e cosciente rappresentazione dei sentimenti e delle immagini del popolo .