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> categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"-" > anno_i:[1940 TO 1970}
FERRO E FUOCO ( - , 1940 )
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Senza dubbio uno sbarco in territorio nemico è sempre un ' operazione difficile ; e può darsi che sia difficilissima in Inghilterra ; ma non è impossibile . Che cosa lo rese impossibile dal giorno in cui fu disfatta l ' Invincibile Arrnada fino alla guerra mondiale ? Il fatto che l ' Inghilterra tenne sempre il dominio del mare . Per invadere l ' Inghilterra bisognava battere la flotta inglese ; e la flotta inglese fu per tre secoli e mezzo invincibile . Che cosa lo rende possibile oggi ? Il fatto che la flotta inglese non riesce più a tenere il mare in prossimità di coste nemiche . La minaccia terribile dell ' arma aerea ha reso per essa inabitabile proprio quel mare che fu per secoli il suo immediato dominio , proprio quel mare in cui si deve decidere la sorte dell ' Inghilterra . Se si vuole , si può ancora dire che essa domina i mari , nel senso che non esiste , oggi , altra flotta che possa tenere testa ad essa . Ma è una strana dominatrice , codesta flotta , che è condannata a starsene rintanata nei suoi rifugi , sotto pena di subire perdite spaventose appena tenti di uscirne . Subito dopo l ' avvento al potere del nazionalsocialismo , la Germania cominciò a ricostruire la sua aviazione . Due anni fa , all ' epoca di Monaco , si seppe che aveva raggiunto una schiacciante superiorità aerea sulle due Potenze occidentali messe insieme . Ciò non ostante , mai il pubblico inglese . Oggi le demo - plutocrazie biascicano prosternate ai piedi dell ' altare della " forza " le più untuose preghiere , ripugnanti ed inutili . Gli Stati totalitari invece battono col martello della " violenza " sulla incudine della gloria . Là una eterea speranza di difendere con accanimento ciò che si vuoi conservare e non si vuoi perdere : qui un ' incrollabile fede di combattere con ardore e baldanza contro chi è indegno di additare la strada ai popoli . Là l ' estrema illusione che la civiltà sia " una " ed infinitamente progressiva ; qui l ' inconcussa fiducia che il mondo è lo sfacelo di una civiltà sotto i colpi messianici di una nuova . Là , in conclusione , l ' impeto dominato dalla intelligenza che diviene spesso brutalità senza intelligenza : qui l ' impeto violento che è intelligenza . L ' esito della guerra che infiamma ora il mondo non è per noi dubbio . Giunti a quello che i fisici chiama - no il punto morto , non si poteva troppo a lungo procrastinare la soluzione che s ' imponeva in termini perentori , soluzione raggiungibile con " lo spintone della violenza " e che ha questo nome : vittoria degli Stati totalitari ...
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Il proclama di Hitler e la dichiarazione di guerra dell ' Asse alla Russia fanno cessare un ' incognita e precisano una volta di più il carattere della nostra guerra ... Cadrà , così , il velo dietro cui il bolscevismo ha vivacchiato sinora , e come regime e come complesso dirigente , e l ' Europa saprà tutte le verità sul preteso comunismo moscovita , sulle sue discordie intestine , sui suoi rapporti col giudaismo e con le plutocrazie , sui suoi misfatti e sulle sue vergogne , interne e internazionali . Inoltre , questa guerra alla Russia , che dovrebbe veramente e più propriamente chiamarsi guerra al bolscevismo , perché il popolo russo ci entra fino a un certo punto , precisa e chiarisce una volta di più il carattere e le ragioni ideali della grande battaglia dell ' Asse . Il Fascismo e il Nazionalsocialismo sono due Rivoluzioni del secolo ventesimo , che rappresentano il superamento delle vecchie concezioni politiche e sociali create dalla rivoluzione del 1789 : a queste concezioni il bolscevismo si era invece fermato , limitandosi ad esasperarle , portando la lotta di classe al valor bianco dell ' odio e dello sterminio , mentre nel campo dei rapporti con gli altri popoli , era rimasto fisso al vecchio programma marxista dell ' internazionale , con qualche leggera variante provocata dai piccoli scismi interni , più per gelosia di uomini che per contrasto effettivo di idee . Era e costituiva , cioè , né più né meno che il rovescio della medaglia sul cui diritto stanno impresse le formule del capitalismo borghese : non una rivoluzione nuova ma una degenerazione dell ' antica . Oggi la guerra dell ' Asse acquista nuovo e più profondo carattere di guerra rivoluzionaria per l ' ordine nuovo , fra i popoli e nei popoli : non è più e soltanto guerra antiplutocratica , è anche guerra antibolscevica : guerra , cioè contro entrambi i poli della falsa civiltà delle democrazie , guerra totalitaria per la fondazione di una civiltà nuova che del passato riconsacri i valori reali e accanto ad essi affermi i nuovi principi . La lotta è senza quartiere . L ' idra democratica , con la plutocrazia e il bolscevismo , ne riporterà schiacciate entrambe le teste .
VENTENNALE DEI FASCI ( - , 1940 )
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Vent ' anni di lotta e di battaglie ! Vent ' anni di glorie ! Il Fascismo sta creando una nuova Europa . Il 23 marzo del 1919 ha detto il Duce agli Squadristi radunati a Roma noi innalzammo la bandiera nera della Rivoluzione fascista , anticipatrice del rinnovamento europeo . Attorno a questa bandiera si raccolsero le vostre Squadre , formate da veterani delle trincee e da giovanissimi , decisi tutti a marciare contro Governi imbelli e contro teorie orientali dissolvitrici per liberare il popolo dal nefasto influsso del mondo ottantanovesco . Attorno a questa bandiera caddero combattendo da eroi , nel significato più romano della parola , migliaia di camerati , nelle strade e nelle piazze d ' Italia , in terra d ' Africa e di Spagna , camerati di cui la memoria è sempre viva e presente nei nostri cuori ... Può darsi che qualcuno nel frattempo si sia posto a sedere , ma gli uomini delle Squadre sono in piedi , pronti a imbracciare il moschetto , a saltare sul camion , come facevate nelle spedizioni di un tempo . L ' uomo delle Squadre dice a colui che si attarda dietro le persiane che la Rivoluzione non è finita , ma , dal punto di vista del costume , del carattere , delle distanze sociali , è appena incominciata . E il grande colloquio del Duce con gli uomini della sua fede così continuava , con una travolgente , infiammata coralità : Desiderate degli onori ? Delle ricompense ? La vita comoda ? Esiste per voi l ' impossibile ? Ad ogni schiettissimo " no " che si alzava dalla massa nera , ad ogni " no " della " Carta del lavoro " ha il suo più insigne monumento giuridico : esse rispecchiano la disciplinata e consapevole vita nazionale . Educato il suo popolo e richiamatone lo spirito alle alte idealità per cui è bello combattere e sacrificarsi , l ' Italia ha dimostrato al mondo quanto valgano le virtù civili contro un assedio economico , mentre , con la compiuta maturità politica e nazionale , la concezione anti - borghese della vita ha avuta la sua consacrazione sui campi di battaglia d ' Africa e di Spagna . Gli avversari d ' oltre Alpe dovrebbero infine comprendere che l ' Impero non si tonda né sull ' ambizione dittatoriale ( come in Napoleone ) , né soltanto sulla forza economica , ma innanzi tutto sulla salda coscienza dell ' intero popolo , e che è stato un gravissimo errore rifiutare le amichevoli e sincere condizioni di pace da Mussolini spesso offerte con sapienza e generosità veramente latine , poiché le rivendicazioni italiane , che non sono soltanto d ' ordine economico ma anche morali e storiche , sono sorrette dalla coscienza imperiale del nuovo popolo romano . Questo Impero italiano è tale da superare uomini ed eventi ostili , perché sopratutto fondato su basi etiche : ma Roma ha provato già di potere con le sue legioni liberare i popoli da false ideologie o da egoistici interessi , qualora il suo monito non venisse compreso , come ha già tatto in Spagna ed Albania .
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Quando il 23 marzo 1919 il caporale Mussolini chiamò intorno a sé i suoi fedelissimi per riunire in Fasci di azione tutti gli interventisti ' intervenuti , già si sviluppava quell ' idea imperiale che doveva poi divenire realtà storica appena le generazioni del Littorio fossero state in grado di prendere le armi . Era il caporale del Carso che , dopo aver vanamente inchiodato al posto delle rispettive responsabilità i diplomatici in marsina e i comandanti indorati , prendeva decisamente il comando della reazione armata e riportava a Roma la vittoria mutilata a Versaglia . Il caporale aveva intuito , combattuto e debellato l ' insidioso nemico che generali , ministri e ambasciatori avevano invece ingenuamente servito . il caporale Mussolini divenne Duce della Rivoluzione e portò al Re l ' Italia di Vittorio Veneto , quell ' Italia che il tradimento e la neghittosità dei governanti avevano umiliata e divisa . Duce fu e Duce è nel suo pieno splendore il caporale dei bersaglieri che ha udito le parole sincere e ha veduto i gesti sublimi del popolo in guerra , macerato negli interminabili addiacci sulle pietraie sanguinose del Carso . Ma il caporale Mussolini aveva nel sangue il bastone di Maresciallo , perché la Rivoluzione studiò , preparò , accese e animò fino a renderla un costante moto di rinnovamento individuale e collettivo del popolo italiano . il popolo senti e amò , nel caporale del Carso , l ' uomo uscito dalla passione indimenticabile di una povera casa , dove al fuoco dell ' officina avita le braccia devono formare le fortune della famiglia . E il popolo segui il muratore , il maestro , l ' operaio e infine il giornalista , perché senti che in Lui era l ' anima e la volontà di tutti , perché in Lui era la fatale certezza di vittoria . Per questo la Fede dei credenti si alimentò per il Duce prima ancora che per l ' Idea , così come gli uomini credettero in Cristo e lo amarono prima ancora di credere e amare la sua Idea . Il Duce della Rivoluzione ebbe veramente e totalitariamente in pugno i destini della Nazione perché tutto il popolo si è sentito identificato in Lui , espressione genuina di popolo , perché tutti i credenti che combatterono nella guerra e nella Rivoluzione videro Lui lottare contro il nemico di fuori e di dentro scendendo in campo aperto con l ' armi in pugno e offrendo alla Patria anche parte della sua carne . Sotto gli umili segni del caporale palpitò il grande sogno . La guerra preparò la Rivoluzione e la Rivoluzione l ' Impero . l ' Impero divenne realtà solo perché il caporale Mussolini contro tutti gli avversi vaticini credette fermamente nella rapida e inesorabile vittoria delle armi fasciste . Quante cornacchie gracidarono allora , quanti amici si allontanarono , quanti dotti di ogni materia vomitarono la loro scienza negativa . Ma il caporale Mussolini aveva solamente bisogno di Fede , e una grande Fede aveva il popolo , il vero popolo , quello che in camicia nera discese nelle terre dell ' Africa orientale e in pochi mesi dopo alterne vicende cancellò dal novero degli Stati l ' Etiopia vassalla e barbara , per segnare il sorgere di un grande Impero . Il caporale Mussolini pensò , preparò e vinse la più grande guerra coloniale non mai prima d ' allora combattuta . Tutte le mistificazioni personalistiche di piccoli uomini tentarono acrobaticamente di insinuare il tecnicismo fallito dei soliti miti , non accettati del resto ormai più da nessuno . Ma il popolo italiano seppe e sa perfettamente che il Condottiero unico e solo della guerra vittoriosa per la conquista dell ' Impero è stato il Duce , il caporale Mussolini . Ma il dado era tratto . L ' Impero nuovo era tanto effettivo e promettente che tutto il vecchio mondo capitalistico e plutocratico preparò e iniziò una vera e propria guerra di affamamento , di minacce e infine di ingerenza avversa sul mare vitale per la nostra penisola . Il Duce nuovamente solo non posa la spada ma combatte e vince la sua seconda guerra , nella quale fu ancora l ' unico a credere e a operare fermamente e decisamente per la vittoria . Anche nella guerra per la redenzione della Spagna , il Duce comandò con lo spirito realistico e positivo del caporale del Carso una guerra dura che i soliti Saloni davano per lunga e logorante . Il caporale Mussolini portò le armi vittoriose nei centri vitali della Spagna e consegnò al Caudillo una nazione libera , unita e indipendente , illuminata dalle sue tradizionali insegne giallo - oro . E poi ancora è il caporale Mussolini che sbarca a Valona e a Durazzo i contingenti di occupazione dell ' Albania , liberando il popolo skipetaro dal giogo feudale di Zog . Oggi non v ' è dubbio , è ancora il caporale Mussolini che scende in mezzo al suo popolo in grigioverde , lo riconosce , lo rivede come allora tra le doline dai nomi che identificarono poi storiche battaglie e monumentali cimiteri . Il caporale Mussolini aveva lasciato la cura e la preparazione del suo popolo in grigioverde ai suoi collaboratori . Oggi torna il Duce a fissare negli occhi i suoi soldati . Tutti hanno creduto , tutti credono fermamente in Lui , in Lui solo , il Capo di tutte le vittorie , perché anche la guerra del 1915 fu da lui voluta e fu vinta . Il genio di Mussolini sfolgora . La volontà del condottiero è la parola d ' ordine che il soldato ripete al soldato , e il cannone ripete al cannone . Il Duce ha silenziosamente e da solo preparato la vittoria nella quale il popolo in particolare crede fermamente ...
PROFUMI ( - , 1941 )
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Nelle vetrinette agghindate ed eternamente illuminate di certi grandi alberghi , tanto per dirne un paio , l ' Ambasciatori di Roma e il Gallia di Milano tra altre favolose schifezze , si può aver l ' offesa di notare minuscole bottigliette di profumo , per esempio l ' Arabesque di una certa Casa Guerlaine dal prezzo di lire 560 ( cinque centosessanta ) o giù di lì . Quel profumo rivelerà le carogne .
CAMERATA DICE TUTTO ( - , 1940 )
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Collega è una vecchia parola squarquoia . Sa di unto , di falso libertarismo e di programmi da " sole dell 'avvenire." Si tratta di un termine antiguerriero , e antieroico : colleghi non potevano essere Achille e Patroclo , Eurialo e Niso ... Esiste la parola camerata la cui accezione è così vasta ed esauriente . Per le varie classi poi valga la nota di Nicola Moscardelli scritta sull ' Ics e riportata da Meridiano . Egli protesta giustamente a nome della categoria giornalistica " contro l ' uso della parola collega , come equivalente al termine di ' giornalista ' .
PRENDETELI VIVI... ( - , 1942 )
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Caro " Vent ' anni " Il 26 marzo 1942 sul treno N . 10 che parte alle 11,35 da Roma , sulla linea Roma - Genova , al 2° turno del vagone ristorante tre uomini con distintivi fascisti ed una donna hanno consumato il pasto normale a 30 lire a testa . Senonché hanno consumato , oltre alla frutta , il formaggio , poi biscotti e liquori sino a far salire il conto da 120 lire normali a 230 . Conto che è poi stato messo in tasca per la presentazione ( evidentemente ) ed il rimborso spese . Si danno le indicazioni di cui sopra per l ' eventuale rintracciamento dei fascisti stessi . C ' era su quel treno anche un cons . naz . a cui il fatto fu riferito . Ma quando si vollero ricercare i quattro era troppo tardi . Tuo