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CLEMENZA ( - , 1928 )
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Sotto il titolo : " Un nuovo atto di clemenza dell ' on . Mussolini " i giornali fascisti hanno pubblicato : " Il ventiseienne Vittorio Guidi era stato inviato al confino nelle isole Lipari : alla fine del novembre scorso una sua bimba si ammalava gravemente ed egli inviava una supplica all ' on . Mussolini perché gli permettesse di andare per due settimane a Bologna . Il capo del governo accoglieva benignamente la supplica , ma il confinato ritornava a Bologna dopo che la sua bimba era morta . Scaduti i 15 giorni egli si apprestava a far ritorno alle Lipari , quando riceveva comunicazione che l ' on . Mussolini , con un nuovo gesto di clemenza , lo graziava definitivamente . Egli ha spedito al capo del governo un messaggio di commossa gratitudine . " Gli scribi fascisti hanno evidentemente perduto ogni senso di pudore umano , se compiono l ' abbominevole tentativo di sfruttare , a vantaggio del regime , questo nuovo episodio di crudeltà e di cinismo . Ecco che cosa significa il domicilio coatto ! Non bastano le privazioni , le umiliazioni , la clausura , l ' odiosa sorveglianza oppressiva degli sgherri in camicia nera : la sofferenza dei deportati è acuita dalla preoccupazione dei genitori , delle spose , dei figli che la ferocia dei dominatori tiene divisi e lontani , come bersagli ed ostaggi . E quando al coatto arriva la notizia che una sua bimba è malata , egli deve degradarsi per rivederla ed assisterla : deve inviare una " supplica " al tiranno che , come un nuovo Caligola , si compiace barbaramente dell ' agonia morale della vittima genuflessa . Ma la " licenza , " per ottener la quale l ' angoscia del padre ha vinto la fierezza dell ' uomo , non viene elargita se non quando la piccina , fatta orfana dalla niquizia di un despota , è già morta . E mentre il padre , che non ha potuto baciare neppure la fredda spoglia della sua creatura , pensa , nella sua muta disperazione , al ritorno nell ' isola maledetta , la sposa ed i figli gli si stringono alle ginocchia e lo supplicano di restare : di restare ad ogni costo , perché li spaventa la solitudine , di fronte all ' atrocità del loro destino . Allora , sulla soglia della casa desolata , si profila il ghigno tentatore del falso amico , dell ' agente provocatore che il fascismo corruttore ha dovunque ai suoi servigi , come la spia . Egli assicura che il " duce clemente " farà grazia se il deportato confesserà semplicemente il proprio errore in un " messaggio di commossa gratitudine . " La resistenza dell ' uomo è sopraffatta ancora una volta dalle implorazioni dei figli superstiti e dal martoriato amore del padre . Il patto è stipulato : lo sciagurato sottoscrive la propria condanna morale ; e , mentre l ' agente intasca il prezzo della sua mediazione , il tiranno agita , dalle colonne della stampa asservita , il " messaggio " di umiliazione come un trofeo di vittoria e come un ' attestazione della propria magnanimità . Ma la piccola bara rimane incontaminata . E la luce di pietà che si irradia dal sacrificio dell ' innocente , investe il volto repugnante della belva umana dietro la maschera della falsa clemenza .
ORDINE NUOVO ( - , 1921 )
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Se ne impara una tutti i giorni . Una volta si credeva che l ' ordine non fosse né vecchio , né nuovo , né passato , né futuro , l ' ordine era ... l ' ordine : una verità matematica , non suscettibile di trasformazioni . Ed ecco che ora dei nuovi filosofi , armati di falce e martello , ci apprendono che c ' è un ordine nuovo in stridente contrasto con l ' ordine antico . Qualche rapido cenno basterà a chiarire ai pazienti lettori in che consista il contrasto . Ecco qui : l ' ordine vecchio diceva , per esempio , di rispettare la roba altrui . L ' ordine nuovo vuole invece che il furto sia regola comune e vuole che tale regola sia riconosciuta e sanzionata dalla legge . L ' ordine vecchio proclamava sacra la vita altrui . L ' ordine nuovo , invece , eleva l ' assassinio all ' apoteosi dell ' apostolato , dell ' eroismo . L ' ordine vecchio insegnava la temperanza . L ' ordine nuovo , invece , che pone ogni idealità nel ventre , si fa banditore dello sperpero e dell ' orgia . L ' ordine vecchio riconosceva ad ogni cittadino il diritto di pensare con la propria testa . L ' ordine nuovo , invece , non riconosce altra libertà , che di adorare il verbo del profeta Lenin . Concludendo : l ' ordine vecchio predicava l ' amore , quello nuovo predica l ' odio . Su queste basi è sorto un giornale che s ' intitola appunto : L ' Ordine nuovo . Ma che nuovo ? È vecchio quanto Caino , da cui discende per li rami .
SFOTTÒ ( - , 1929 )
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Pare ormai accertato che l ' autore della bomba di Milano , per effetto della quale le mutande del Re sono state dichiarate monumento nazionale , sia stato Mario Giampaoli . Teniamo scommessa che se si proseguissero le indagini si scoprirebbe che il mandante è Mussolini . Come sempre quando c ' è da compiere un delitto . Il ... generale Starace , incaricato dell ' inchiesta al Fascio di Milano , ha fatto mettere in galera tutto lo stato maggiore di Mario Giampaoli . Lo stesso Giampaoli è agli arresti di fortezza . Rubavano tutti . Una prossima inchiesta avrà come naturale epilogo l ' arresto di tutto lo stato maggiore del ... generale Starace . Lo stesso Starace andrà agli arresti di fortezza . Per aver rubato . L ' incaricato della inchiesta sulla gestione del ... generale Starace sarà a sua volta arrestato insieme al suo stato maggiore . Per aver rubato . Poi verrà il turno di Arnaldo Mussolini . E finalmente quello del "Duce." Allora tutti ripeteranno : L ' ho sempre detto che erano volgari delinquenti , briganti di strada nuova , ladri di portafogli . Per intanto lo dicono di Giampaoli . Il ... generale Starace lo ricordiamo , morto di fame , davanti il caffè Aragno , alla caccia di un biglietto di cinque lire per andare a colazione . Vestiva con i calzoni grigio - verde , residuo del pacco vestiario ed esibiva le sue medaglie per meglio stoccare i passanti . Domandiamo una inchiesta per accertare l ' attuale patrimonio del ... generale Starace . E quello dei suoi parenti più stretti . Perché come Arnaldo anche il ... generale Starace ruba per tutta la famiglia . Un nuovo ordinamento costituirà il Partito Fascista in tre grandi categorie : quelli che hanno rubato ; quelli che rubano ; quelli che ruberanno . Arnaldo a quale categoria sarà assegnato ? A tutte e tre .
StampaPeriodica ,
1 . Noi vogliamo l ' organizzazione graduale della società in associazioni professionali corporative , autonome , generale ed ufficiali . Tutti i cittadini appartenenti alla stessa professione o a gruppi di professioni analoghe si riuniscano insieme , conservando individualmente la loro funzione economica ( padroni o imprenditori , operai , impiegati , apprendisti , disposti in gruppi distinti , e organicamente collegati per mezzo di commissioni miste in parti eguali o proporzionali ) per trattare insieme e regolare i rapporti reciproci e tutelare gli interessi comuni . Perciò chiediamo che lo Stato e tutti gli enti pubblici minori favoriscano in tutti i modi questa tendenza all ' organizzazione corporativa , specialmente lasciando piena libertà e dando il riconoscimento giuridico alle Unioni professionali che sotto l ' azione dell ' iniziativa privata verranno formandosi . 2 . Noi vogliamo la rappresentanza proporzionale dei partiti nei consigli dei comuni e della nazione , come forma superiore di lealtà politica e come avviamento alla rappresentanza proporzionale degli interessi , che sarà la portata dell ' organizzazione sociale corporativa . 3 . Noi vogliamo il referendum e il diritto d ' iniziativa popolare . 4 . Noi vogliamo un largo decentramento amministrativo come avviamento all ' effettiva autonomia comunale e regionale contemperata colle esigenze strettamente nazionali dello Stato . 5 . Noi vogliamo una legislazione efficacemente protettrice del lavoro : la limitazione del lavoro notturno e del lavoro delle donne e dei fanciulli ; il riposo festivo obbligatorio ; l ' assicurazione contro gli infortuni , per le malattie e la vecchiaia ; la determinazione della giornata massima di lavoro e del minimum di salario . Noi chiediamo che l ' applicazione pratica di queste regole generali stabilite dalla legislazione , la disciplina effettiva e tecnica del lavoro , siano affidate ai corpi professionali corporativi . 6 . Noi vogliamo una seria tutela ed un efficace sviluppo delle classi e degli interessi agricoli ; della piccola proprietà , anche con la creazione di beni di famiglia , di monti frumentari , ecc . , delle proprietà collettive e specialmente comunali ; una legislazione razionale sui contratti agrari ; la diffusione dell ' istruzione agraria ; l ' istituzione di camere d ' agricoltura e di un probivirato agricolo . 7 . Noi vogliamo una seria tutela ed un efficace sviluppo delle classi e degli interessi industriali e commerciali ; dell ' istruzione professionale popolare ; delle istituzioni cooperative di produzione , di consumo , di credito ; delle associazioni di mutuo soccorso e per la costruzione di case operaie . Chiediamo la creazione di un ministero del Lavoro e di camere professionali , nonché lo sviluppo del probivirato industriale . Vogliamo la tutela e lo sviluppo della Marina mercantile e la creazione di sbocchi al commercio . 8 . Noi vogliamo una forte diminuzione progressiva delle spese militari e degli altri oneri pubblici ; economie in tutti i servizi improduttivi della burocrazia amministrativa . 9 . Noi vogliamo una riforma tributaria conforme alle esigenze della giustizia distributiva e il sollievo all ' attuale esauriente regime fiscale ; l ' abolizione dei dazi di consumo e la riduzione dei dazi protettivi nei limiti strettamente richiesti dai bisogni economici nazionali , e l ' abolizione o lo sgravio delle imposte reali ; l ' istituzione di una imposta personale moderatamente progressiva ; l ' esenzione da imposte del minimum d ' esistenza . 10 . Noi vogliamo la repressione dell ' usura , dei giochi di borsa e delle speculazioni capitalistiche improduttive e dannose alla società ; la riduzione dell ' interesse legale del denaro . 11 . Noi vogliamo la tutela delle libertà civili e politiche : d ' insegnamento , di stampa , di associazione , di riunione , di coalizione ; la libertà e l ' allargamento del suffragio ; lo sviluppo della cultura nazionale e dell ' educazione religiosa e civile popolare . 12 . Noi vogliamo il disarmo generale progressivo , la fratellanza dei popoli e l ' arbitrato internazionale . Tutto questo noi vogliamo come democratici cristiani , perché le riforme che noi domandiamo corrispondono insieme alle aspirazioni di una vera democrazia e ai principi sociali del cristianesimo . Democrazia cristiana vuol dire applicazione integrale del cristianesimo , ossia del cattolicismo , a tutta la vita privata e pubblica moderna e a tutte le sue forme di progresso . Come democratici cristiani italiani poi vogliamo che cessi l ' antagonismo esistente fra le istituzioni politiche e civili del nostro paese e la Chiesa cattolica e il pontificato romano , che sono il centro storico – morale e politico – della nazione italiana . Noi vogliamo la libertà , l ' indipendenza e ogni bene civile dell ' Italia unito con la libertà e indipendenza della Chiesa . Noi invochiamo perciò nella coscienza nazionale una trasformazione che la conduca a vedere la propria missione e la garanzia migliore della propria grandezza e prosperità avvenire là dove essa è realmente : nel farsi centro e cooperatrice col pontificato di un rinnovamento universale dell ' umanità in senso cristiano e in senso popolare , nel promuovere cioè l ' avvento di quella democrazia cristiana internazionale che in forza di impellenti ascensioni sociali sarà la gloria del secolo ventesimo . Finché una simile trasformazione dello spirito pubblico italiano non sia avviata e finché duri il divieto pontificio dell ' accesso alle urne politiche , i democratici cristiani italiani , organizzati nell ' astensione politica , si ripromettono con un ' efficace opera estraparlamentare di promuovere questa nuova coscienza nel paese e di educare ed organizzare il popolo per la propria redenzione morale , politica ed economica e pel rinnovamento di tutta la vita pubblica moderna .
IL VERO FASCISMO ( - , 1921 )
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Dacché è cominciato il caos agrario nel cremonese , c ' è spesso accaduto di udire degli individui , che ignorano del tutto il nostro programma , dire : siamo fascisti ! Oh sì , il fascismo agrario ! Il fascismo vero è una forza spontanea composta di persone che al di sopra di tutto e di tutti vogliono il benessere della nazione e della collettività . Non può esistere un fascismo d ' occasione composto di agrari puri ... E accaduto in questi giorni che gruppi di agrari servendosi del nome fascismo si son presentati nelle cascine a reclamare ciò che dai popolari era stato loro tolto . Questo atto lo troviamo giusto , ma preghiamo gli agrari a non servirsi del nostro nome ... In virtù di questo postulato i fascisti possono intervenire contro la violenza , ma occorre che le azioni siano guidate dai singoli segretari politici ... Perciò dichiariamo agli agrari i quali hanno delle questioni in pendenza che non potranno usufruire mai del nostro intervento come paceri nelle due parti in conflitto e come giudici in caso di violenze da parte delle masse miglioline , se non sono iscritti regolarmente al fascio e conosciuti dal segretario politico ...
IL PATERACCHIO ( - , 1929 )
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Altro nome non merita l ' accordo tra il Papa e Mussolini . Entrambi i contraenti sono stati evidentemente indotti all ' intesa da passioni e da appetiti men che confessabili . Infatti , i due nuovi associati son piuttosto restii ed impacciati nello spiegare a fondo il loro gesto . Il Papa ( che è divenuto , contro ogni consuetudine ed ogni regola , loquace ) non sa a quali argomenti appigliarsi , alla luce del secolo ventesimo , per ringoiarsi , col minor scandalo , le tante sue passate dimostrazioni di liberalismo , e per giustificare la nuovissima sua tenerezza cristiana verso la banda di ciurmadori e di assassini tanto spesso condannata nei suoi sermoni e nelle sue epistole . Mussolini stenta a dire agli italiani che toglie allo Stato numerosi e ambitissimi privilegi per cederli graziosamente alla Chiesa , e che trae dalle tasche loro , sì misere , quasi due miliardi , per farsi concedere dal Papa una pubblica patente di rispettabilità . Per dissimulare l ' imbarazzo suo , il Pontefice se la prende con le dottrine liberali e si abbandona a " gaffes , " che i giornali di Europa e di America raccolgono e commentano con sogghignante compiacenza . Mussolini , impenitente venditore di fumo , si affatica a lasciar intendere , attraverso la solita stampa a rime obbligate , che la Chiesa recherà un formidabile concorso alla rapida conquista del tanto promesso " impero fascista . " Esaminato sinteticamente , nella sua vera essenza il " pateracchio laterano " non è che il resultato mostruoso di due rese a discrezione : Il Papa , seguendo l ' esempio di molti suoi predecessori , che vissero peraltro in tempi di universale barbarie , ha rinunciato ad ogni forma di ritegno spirituale e politico ; ha calpestato , senza arrossire , la legge di Cristo da lui stesso tante volte proclamata sublime per ottenere da un ribaldo , macchiato di frode e di sangue , beni materiali e concessioni giuridiche , a spese di un popolo incatenato e dissanguato ; - Mussolini , da quello sbracato avventuriero che è , ha addirittura abolito , in favore della Chiesa , le più nobili conquiste morali del Risorgimento , in fatto di libertà di coscienza e di culto , e ha pagato una somma enorme e non dovuta , perché l ' indennità concessa al Papato dalla legge delle guarantigie era prescrittibile di cinque in cinque anni . Tutte le trombe del regime squillano in patria e fuori ; il Papa , per aumentar lo strepito , fa intonar tedeum e sbatacchiar campane . Ma il gran frastuono non basta a fugar dalle menti nostrane e straniere alcune idee semplici come queste : i pateracchi son sempre stati connubi di dubbio effetto e di vita breve ; era logico che chi aveva soffocata ogni altra libertà , violentasse anche quella di coscienza , poiché si trattava di speculare su un rumoroso diversivo ; il Papa , data la lunga tradizione della Chiesa Romana , non poteva essere insensibile di fronte al reprobo che andava a Canossa , non col saio del pellegrino , ma con gran scorta di offerte e di benefizi . Così , nella farsa tragica del popolo italiano , accanto al re imbelle e spergiuro , al bieco Cesare da Carnevale , ai dignitari lerci di sangue e di vergogna , alla innumerevole schiera dei laidi staffieri e sguatteri del regime , si aggiunge un nuovo personaggio col suo degno seguito : un Papa , cui la compiacenza del caso ha risparmiato il nome di Simone . Ci batteremo il petto e ci copriremo il capo di cenere per questo ? No . Abbiamo sempre creduto che l ' ardua riconquista della libertà per gli italiani deve essere totale . Dopo la Monarchia , la Chiesa si allea alla tirannia fascista : un ' altra recluta nelle file del delitto e del disonore . Questa coalizione di forze reazionarie e sopraffatrici è stata chiamata anti - Risorgimento ; non basta , è anti - Civiltà universale e per questo più rapidamente destinata al disastro e all ' ignominia . Ci rammaricheremo noi se il Gran Prete , per più di trenta denari e per concessioni che il tempo si affretterà a cancellare , ha preso con loschi compari , la via della Rupe Tarpea ? E non gli saremo grati per aver ancora una volta e speriamo l ' ultima mostrato agli italiani che il Papato è sempre quello della bramosa e implacabile lupa dantesca ? In alto i cuori ! Il fascismo ha un nuovo alleato : un altro spergiuro in faccia a Dio . Al Dio dell ' espiazione e della vendetta .
PRECIPIZIO ( - , 1929 )
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Si può essere sicuri che in Italia non v ' è più nessuno che non veda inevitabile e fatale la catastrofe . Il paese è condannato all ' estrema rovina . Bisogna prepararvisi ; rassegnatamente , dicono taluni ; col fiero proposito di farla pagar cara , dicono i molti altri . Il gran pazzo ad ogni cambiar di stagione ne pensa una sempre più madornale , per abbagliare per distrarre per stordire i miseri quarantadue milioni di schiavi che ha messi in catena . Riesce qualche volta a inscenare un successo . Ma è un fuoco fatuo . Contro l ' avvicinarsi pauroso della resa dei conti oramai non può più nulla . Lo stesso gioco di prosternarsi un giorno al papa e un altro giorno tirargli i calci non illude nessuno : né i clericali né i liberi pensatori . Tutti si rassodano nella convinzione che si è di fronte ad un volgarissimo pagliaccio . Frattanto , come diciamo , è inevitabile e fatale la catastrofe : ogni espediente escogitato per ritardarla , non la rende che più profonda generale spaventosa . È proprio stabilito che gl ' italiani debbano essere ridotti alla miseria più nera , alla fame , all ' inanizione , perché l ' obbrobrioso regime mussoliniano crolli . Noi così detti fuorusciti , che siamo in grado di credere e di dire la verità , siamo tacciati di catastrofici . Ma non sono inventati da noi i mille fallimenti al mese , che hanno messo a terra tutto il commercio italiano . Non sono promossi da noi i settantaquattromila protesti cambiari , pure mensili , che portano la cifra annuale di queste sinistre attività dei notai e degli uscieri a un milione all ' anno . E le continue rovinose riduzioni dei capitali delle industrie ? E i prestiti a condizioni strozzinesche presso i banchieri di Wall Street ? E la paralisi quasi completa della compra vendita dei manufatti , per la indigenza della grande maggioranza degli italiani ? Le pubblicazioni dell ' attuale Ufficio di statistica , messo sotto le dirette dipendenze del Truce , sono un falso permanente . Ciononostante siccome vi sarebbe la possibile smentita delle statistiche straniere , si è costretti a dire la verità sul movimento delle esportazioni e delle importazioni . E la verità si riassume nella cifra seguente : tre miliardi di deficit da gennaio all ' aprile . Andando di questo passo , alla fine dell ' anno saremo a dieci miliardi . Nel quasi completo inaridimento dell ' industria dei forestieri , delle rimesse degli emigrati e degli introiti per noli , come si fa fronte a questo deficit ? " Con l ' acquisto delle divise pregiate " dicono incoscientemente i giornali del regime ; cioè , vale a dire , con lo spendere gli ultimi quattrini che si hanno negli istituti di credito . Il che significa avviarsi alla bancarotta . Infatti le ultime notizie recano che nel mese di aprile vi è stata una riduzione nella riserva aurea della Banca d ' Italia di 435 milioni . Dal gennaio 1928 all ' aprile 1929 tale riserva è discesa da 12 a 10 miliardi . Non occorrono illustrazioni o commenti . Queste semplici cifre valgono per cento discorsi imbroglioneschi dell ' adiposo Mosconi , il quale , del resto da qualche tempo ha perso la parola , occupato com ' è a trovare la possibilità di pagare la cedola semestrale del debito pubblico in scadenza alla fine del corrente giugno . E poi venga il Truce a dirci che dobbiamo smetterla con la letteratura catastrofica sulle cose d ' Italia .
PARTITA APERTA... ( - , 1921 )
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Il signor Caporali , il coraggioso sciacallo corrispondente dell ' Avanti ! , l ' avv . Chiappari , che continua ad imbastire denunce contro i fascisti , la troupe Pozzoli , Bernamonti , che vanno tentando di inquadrare gli arditi della " fifa , " il maestro Sasdelli , il Verzeletti ed altri che continuano ad aizzare i loro tesserati contro di noi sappiano che noi li teniamo responsabili di ogni ulteriore provocazione , sappiano che ogni oltraggio a un nostro capo deve essere dai fascisti energicamente vendicato . Quando domani poi delle bastonate troveranno dei crani deboli non si faccia almeno tanto baccano .
L'EVASIONE DA LIPARI ( - , 1929 )
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Dopo dieci giorni dall ' avvenimento che lo ha riempito di rabbioso stupore e di paura , il governo fascista ha dato , in tre righe , attraverso un comunicato Stefani , l ' annuncio dell ' evasione di tre deportati antifascisti dall ' isola di Lipari . Esso avrebbe preferito mantenere il silenzio : per non confessare implicitamente un formidabile smacco e per non dare agl ' italiani un motivo inaspettato di giubilo , una nuova speranza incitatrice . Ma tacere non era più possibile , dopo che tutti i giornali del mondo e in prima linea quelli inglesi , nordamericani e sudamericani avevano pubblicato con gran rilievo di titoli e con suggestivi dettagli , la notizia dell ' evasione ; indicandola come magnifica prova di ardimento , di tenacia , di organizzazione , come segno della indomabile volontà di lotta del popolo italiano rappresentato , nelle sue migliori virtù , nel suo bisogno e nella sua capacità di liberazione , dai tre evasi contro il regime di dittatura . Di fronte a questo atteggiamento della stampa internazionale , richiamata dal valore morale e politico dell ' episodio a considerare , sotto l ' apparenza di un ordine ch ' è frutto della violenza , l ' assurdità antistorica e antiumana della situazione italiana ; e di fronte alla certezza che la notizia , superando tutte le barriere innalzate tra l ' Italia e il mondo , tra italiani e italiani , dal terrore fascista , si sarebbe diffusa nel paese come , al tempo delle dominazioni straniere , si diffondeva ogni voce d ' insuccesso nemico , il governo fascista ha dovuto diramare alla stampa , con l ' ordine di pubblicarlo coi caratteri più modesti e nell ' angolo più nascosto , il comunicato che si limita a dire i nomi degli evasi . Ma bastano quei nomi per far intendere la straordinaria importanza dell ' avvenimento . Si tratta di tre giovani , gagliarde forze dell ' antifascismo che per la causa della libertà italiana hanno affrontato il carcere e l ' esilio ; che nel lungo periodo della loro prigionia , meditativa insieme ed attiva , sottoponendo a un processo di rielaborazione critica le ragioni lontane e immediate dell ' usurpazione fascista , i metodi e i risultati della lotta antifascista , le profonde forze , le capacità e le possibilità del popolo italiano , hanno fortemente educato volontà e coscienza ai problemi della riscossa , alle valutazioni e alle esigenze della nuova realtà che dovrà erompere sulle rovine della tirannide ; e che , dopo una lunga preparazione , prova di lucidissima ostinata pazienza , e attraverso un atto temerario , prova non necessaria ma stupenda dello spirito di decisione e di ardimento , hanno saputo sottrarsi alla sorveglianza armata di un esercito di carcerieri per restituirsi alla battaglia , accanto ai compagni di esilio , che sono , e sempre più saranno , compagni di trincea . Emilio Lussu è l ' eroico reduce di guerra , capo del partito sardo di azione , lottatore silenzioso e indomabile , che assalito nella sua casa da un ' orda di camicie nere , si difende solo e abbatte un aggressore , mettendo in fuga tutti gli altri . Assolto dai magistrati per legittima difesa assoluzione reclamata ed imposta , non tanto da elementari ragioni di giustizia , che in regime fascista non contano , quanto dalla concorde opinione pubblica dell ' isola , che in lui si esalta come nel suo figlio più degno è inviato dopo un anno di carcere a domicilio coatto . Carlo Rosselli , ex valoroso combattente anche lui , ha già legato il suo nome , nell ' ammirazione e nella riconoscenza degl ' italiani , all ' evasione di Filippo Turati e al processo di Savona : nel quale egli rivendicò , accanto a quell ' altro magnifico campione di coraggiosa e fiera nobiltà ch ' è Ferruccio Parri , tutta la responsabilità del suo gesto , tramutandosi , da accusato , in accusatore del regime , e riaffermandosi custode e continuatore delle generose tradizioni italiane della sua famiglia , ospite della quale , a Pisa , morì , sotto falso nome , Giuseppe Mazzini . Soffre un anno di carcere ; e poi viene deportato a Lipari . Francesco Fausto Nitti , volontario di guerra a 17 anni , perseguitato con maggiore accanimento per il sangue e per il nome che porta , viene relegato per il sospetto non contestato di essere l ' organizzatore ed il capo di un ' associazione segreta antifascista , prima a Lampedusa la più maledetta fra le isole maledette e poi a Lipari ; ed oppone , con incrollabile fedeltà alle tradizioni del suo sangue , ai doveri del suo nome e alla sua coscienza di militante repubblicano , il più sereno disdegno alle provocazioni dei suoi aguzzini fra cui il famigerato tenente Veronica , folle criminale , che si divertiva a straziare i deportati politici . Per circa un anno e mezzo questi tre compagni di prigionia hanno preparato , in silenzio , la loro evasione con tenacia più forte di ogni difficoltà , con volontà più forte di ogni insuccesso , con fede più forte di ogni delusione , con serietà scientifica , col più vigile senso di responsabilità . Spezzare la rete di sorveglianza e di spionaggio che circondava l ' isola e , nell ' isola , ogni deportato ; superare le molteplici trincee costituite dai moschetti dei vigili , dai riflettori disposti lungo le coste , dalle mitragliatrici e dai cannoni delle navi ; affrontare il mare vigilatissimo , mentre il battito dei remi e il rombo dei motori avrebbero facilitato agl ' inseguitori l ' implacabile caccia : tutto questo poteva sembrare follia . E , invece , è realtà : voluta e compiuta da meravigliosi ribelli , che hanno affrontato e battuto il nemico nella maggior forza di cui esso dispone : l ' organizzazione poliziesca . All ' urto di un piccolissimo gruppo di audaci , questo formidabile puntello , a cui s ' appoggia tutta l ' impalcatura del regime , è miseramente crollato . E l ' episodio assume , sotto certi aspetti , per il regime delle molteplici milizie , l ' atroce significato di una beffa . La beffa di Lipari . A Lipari , i confinati sono 500; e 400 i sorveglianti ( 200 militi fascisti , 100 agenti di polizia , 50 carabinieri , più marinai , guardie di finanza , semaforisti ecc . ) . Dodici pattuglie fisse vigilano alla cintura , e varie nell ' abitato ; senza tener conto delle pattuglie volanti . V ' è un appello quotidiano alle 8 e una visita di controllo alle 22 . In mare stazionano tre motoscafi velocissimi armati di mitragliatrici , e un mas armato di cannone . A terra e a bordo la radio collega l ' esercito dei carcerieri e dei custodi con le basi aviatorie e navali . Difficilissima , dunque , per l ' ubicazione dell ' isola e per il sistema difensivo , l ' evasione : più difficile , quando si pensi che i tre erano sottoposti a strettissima sorveglianza , e più specialmente Lussu che , nelle sue varie passeggiate , era costantemente seguito da quattro agenti di polizia . Per poter abbandonare improvvisamente , senza essere scorto , la sua casa , che dà in un dedalo di vicoli , Lussu ebbe , per un anno e mezzo , la costanza di osservare con feroce rigore un orario : evitando così che gli agenti continuassero a stazionare sempre proprio alla porta di casa . D ' altronde , si supponeva che la malattia contratta dal Lussu in carcere , e acuitasi al domicilio coatto , avrebbe reso impossibile ogni sua partecipazione a una fuga . Si aggiunga che due tentativi erano già miserevolmente falliti : il primo compiuto da quattro prigionieri , rinchiusi nelle carceri locali , fra i quali G . B . Canepa ; e il secondo dal comunista Spangaro che venne arrestato quando era già riuscito , con sforzi infiniti , squarciandosi il petto , a salire lungo la catena dell ' ancora di una nave straniera ormeggiata nel vicino porto di Canneto e che fu , per questo , condannato a tre anni di detenzione , quantunque la nave su cui si era rifugiato fosse diretta in Italia . Per rompere l ' assedio , erano necessari , oltre la disperata volontà di riuscire , un ' assoluta segretezza , un calcolo rigoroso di tutte le probabilità , una organizzazione tecnica severissimamente studiata , un ' audacia eccezionalmente serena . A queste esigenze hanno pienamente corrisposto i tre evasi e gli esuli che li hanno aiutati nella rischiosissima impresa : esuli i cui nomi potranno essere un giorno indicati all ' ammirazione degli italiani . Non ci è possibile , per intuitive ragioni , pubblicare i particolari dell ' impresa ; la quale si svolse nella notte dal 27 al 28 luglio , sotto gli occhi dei militi e dei poliziotti , in tutt ' altre faccende affaccendati . Mentre i tre , miracolosamente sfuggiti alla sorveglianza degli aguzzini , salivano a bordo , le autorità fasciste , raccolte come di consueto nella piazza del paese , sorbivano pacificamente le loro bibite al caffè . E le loro voci giungevano nitidamente agli orecchi degli evasi e dei loro amici che , per raccoglierli , si erano spinti fin sulla spiaggia . Beffa meravigliosa , che strappa italiani inermi , ma idealmente e moralmente invulnerabili , all ' artiglio di carcerieri formidabilmente armati e apporta all ' emigrazione antifascista il contributo di energie e di esperienze ripetutamente selezionate . Ecco perché la liberazione dei tre ardimentosi ( i quali , attraverso le interviste loro domandate dai più importanti giornali del mondo , hanno riproposto all ' opinione pubblica internazionale la questione dei confinati , in tutta la sua mostruosità giuridica ed umana ) preannuncia , nella nostra volontà e nella nostra fede , più rapida e luminosa e sicura , la liberazione di tutti gli italiani .
MUSSOLINI ( - , 1921 )
StampaPeriodica ,
Mussolini si è dimesso : era naturale ! Congresso regionale veneto ! Congresso di Todi ! Congresso interregionale dell ' Emilia ! Dalli di qui e dalli di là , non poteva che avvenire così ! Orbene tutto questo spirito critico iconoclasta non è per nulla disciplina ! Questo voler misurare Mussolini col metro di Marsich , d ' Oviglio e di Grandi è poco persuasivo e poco accorto : anzi è segno che tanta brava gente non ha capito nulla né ha il senso politico della disciplina . Tutta questa gente confonde la parola e il significato di " squadre d ' azione " con " partito politico " ; confonde il significato di " tregua " con quello di " alleanza " ; crede di vedere lontano ... mentre il solo che vede lontano in questo momento è proprio Mussolini , il quale dopo aver tagliato le radici al bolscevismo tende ad isolare il comunismo . Siate contenti umane genti al quia ! Non vogliate precipitare giudizi , convegni , congressetti e congiure ! Chi vi dice che la visuale di Mussolini ora non coincida e corrisponda con l ' angolo visuale di D ' Annunzio ? Discutere di opportunità e di tattica quando , non si ha sotto mano tutto il materiale e tutti gli strumenti delicatissimi per misurarlo è fuori luogo e vano sforzo ! E chi contraddice Mussolini nel proposito di voler mutare il fascismo da movimento in partito è uomo che non sente i tempi , che non ha concetto di nazione , che antepone la mazzetta alla conquista intellettuale .