StampaPeriodica ,
Tutti
i
viaggiatori
che
visitano
Napoli
si
scandalizzano
alla
quantità
dei
pregiudizi
napoletani
che
abbrutiscono
tanta
parte
della
popolazione
:
tutti
i
forestieri
che
spendono
tempo
e
danaro
in
Napoli
s
instizziscono
alla
grettezza
dei
pregiudizi
napoletani
che
scemano
di
tanto
la
libertà
e
i
piaceri
della
vita
e
del
soggiorno
:
i
letterati
che
meravigliano
in
Napoli
l
immensità
di
Grecia
e
di
Roma
notano
nei
loro
libretti
e
scrivono
ai
loro
paesi
la
pigmea
servilità
dei
pregiudizi
napoletani
che
incerchiano
di
notte
e
di
paura
le
intelligenze
di
loro
natura
le
più
acute
e
vivaci
:
i
magistrati
stessi
destinati
al
governo
di
Napoli
si
lamentano
della
feroce
irrequietudine
dei
pregiudizi
napoletani
,
che
privano
spesso
la
legge
della
sua
forza
,
della
sua
influenza
benefica
,
e
perpetuano
al
popolo
la
lebbra
secolare
delle
sue
miserie
:
che
più
?
i
Napoletani
medesimi
educati
allo
studio
ed
ai
viaggi
,
si
vergognano
alla
fedele
tradizione
dei
pregiudizi
del
loro
paese
,
che
nell
atto
di
degradarlo
all
ultimo
posto
della
civiltà
europea
,
lo
rendono
pressocché
inabitabile
a
suoi
stessi
cittadini
non
perduti
della
mente
e
del
cuore
dietro
alle
stupide
fole
del
prete
,
e
della
balia
.
I
pregiudizi
dunque
vi
sono
,
dacché
tutti
li
ammettono
:
ebbene
,
che
si
fa
per
isdradicarli
?
Nulla
.
Tutti
se
ne
lagnano
e
se
ne
risentono
come
di
pubblica
calamità
:
ebbene
,
perché
non
toglierli
?
Si
avrà
dunque
a
continuare
in
tanta
tristizia
sino
alla
fine
del
mondo
?
Non
si
vorrà
dunque
mai
mai
mai
cominciarne
la
vendemmia
,
per
poi
farne
un
brindisi
al
diavolo
che
ce
li
regalava
?
A
questo
punto
però
tutto
il
coro
dei
vili
,
dei
timidi
,
degli
ingordi
,
dei
pagnottisti
intuona
una
litania
di
ma
da
disgradare
quella
del
breviario
romano
,
inchiusi
i
suoi
libera
nos
,
Domino
.
Ed
il
maestro
che
batte
solfa
in
questa
musica
di
talpe
e
di
conigli
è
per
lo
appunto
lo
stesso
governo
.
Ma
bisogna
andar
bel
bello
;
ma
conviene
agire
con
infinita
prudenza
;
ma
necessita
usarvi
il
tatto
di
una
mano
in
guanti
di
velluto
;
ma
il
popolo
non
ci
è
preparato
;
ma
non
si
può
urtar
così
di
fronte
alle
consuetudini
popolari
;
ma
non
si
dee
correre
il
rischio
di
qualche
cicaleggio
e
forse
anche
di
qualche
scalfiatura
misurandosi
a
corpo
con
le
favorite
enormezze
popolane
;
ma
non
si
vuole
scontentare
tanta
parte
di
popolazione
che
di
queste
sue
popolesche
stupidità
si
beatifica
,
e
ciò
per
solo
cessare
da
Napoli
la
riputazione
di
barbara
,
che
sì
giustamente
le
accattarono
i
pregiudizi
del
suo
popolo
,
ma
eh
!
andate
al
fistolo
voi
e
i
vostri
ma
;
che
non
sono
buoni
ad
altro
che
per
servirli
in
insalata
agli
eunuchi
.
Se
le
cose
buone
si
dovessero
fare
per
ma
,
il
mondo
sarebbe
ancora
nella
mente
del
Creatore
.
Chi
non
ha
coraggio
di
riparare
ad
un
male
che
ei
deplora
,
e
per
togliere
il
quale
può
disporre
di
ogni
mezzo
;
e
quei
vada
a
far
la
balia
ai
trovatelli
,
ovvero
a
biasciar
Paternostri
alla
Mecca
,
ma
non
deturpi
colla
sua
irresoluzione
,
e
la
sua
connivenza
il
nome
ed
il
seggio
di
un
governo
italianamente
costituzionale
.
Cosa
è
dunque
che
c
impedisce
vedere
in
Napoli
iniziata
la
grande
crociata
contro
i
pregiudizi
?
Mancanza
,
o
di
volontà
,
o
di
onestà
,
o
di
coraggio
.
Gl
impiegati
di
qualunque
grado
che
vedendo
il
danno
che
deriva
da
questi
pregiudizi
alla
moralità
,
alla
civilezza
,
al
progresso
del
popolo
,
non
se
ne
danno
per
intesi
,
o
tutto
al
più
vi
rispondono
col
darvi
ragione
stringendosi
nelle
spalle
,
sono
impiegati
disonesti
che
non
vogliono
avere
la
volontà
del
bene
per
l
egoistica
ragione
che
vale
ben
meglio
beccarsi
i
mensili
dell
impiego
senza
fiorirselo
di
brighe
e
di
spine
.
Ed
il
governo
li
apprezzerà
come
savi
,
come
prudenti
,
come
discreti
?
Evviva
la
pagnotta
ed
il
suo
fedel
sacerdozio
!
Altri
invece
non
mancherebbero
di
buona
volontà
o
di
sufficiente
onestà
,
che
mancano
poi
al
tutto
di
coraggio
per
bravare
il
mostro
e
per
atterrarlo
.
E
qui
un
altra
sfilza
di
ma
;
ma
ci
si
pericola
del
posto
,
ma
ci
si
rischia
la
pelle
,
ma
ci
si
pone
a
repentaglio
la
riputazione
.
La
riputazione
!
Ma
quale
uomo
volle
mai
in
Napoli
il
bene
del
popolo
che
non
ci
perdesse
la
sua
riputazione
?
Il
popolo
che
non
risparmiò
il
suo
stesso
Masaniello
,
potrebbe
rispettare
il
nome
di
chi
vuole
felicitarlo
,
ma
correggendone
le
male
abitudini
?
Il
proverbio
che
corre
di
Napoli
in
Italia
è
per
lo
appunto
che
Napoli
è
la
tomba
d
ogni
immacolata
riputazione
.
Perciò
chi
fa
il
bene
,
non
debbe
già
riguardare
se
in
facendolo
perderà
in
Napoli
la
sua
riputazione
;
bensì
,
se
in
non
facendolo
perderà
in
Italia
e
fuori
questa
sua
tanto
cara
riputazione
.
L
uomo
che
partendo
da
Napoli
potrà
con
sé
recare
il
vanto
di
aver
tentato
di
ammegliarne
il
popolo
,
riceverà
dovunque
la
civilezza
è
in
pregio
accoglienze
e
riguardi
,
che
lo
compenseranno
della
fama
in
Napoli
ingiustamente
perduta
.
Che
anzi
Napoli
stessa
a
suo
tempo
gli
renderà
giustizia
,
restaurandolo
agli
affetti
e
alle
laudi
della
sua
troppo
vivace
cittadinanza
.
Non
è
dunque
per
la
riputazione
che
l
onesto
uomo
debbe
agire
ma
per
la
coscienza
:
ed
una
volta
trovato
e
confessato
che
i
pregiudizi
incagliano
,
immiseriscono
,
deturpano
Napoli
,
conviene
che
ei
ponga
la
mano
allo
svellerli
.
Non
dico
già
che
tutto
d
un
tratto
si
debba
arrivarne
allo
sradicamento
:
dico
che
non
si
deve
tardare
,
non
tentennare
di
porsi
all
opera
:
dico
che
ogni
esitanza
è
colpa
,
ogni
ritardo
è
delitto
per
parte
di
chi
ne
governa
:
dico
che
l
aspettare
a
domani
è
un
rendersi
rei
di
lesa
opportunità
,
questo
essendo
il
momento
più
propizio
alle
radicali
riforme
:
dico
che
chi
non
fa
oggi
,
rimettendolo
a
più
avanti
,
è
uomo
in
lega
coi
nemici
del
popolo
,
di
cui
vuole
così
perpetuare
l
abbiettezza
e
la
ferocità
.
Crede
forse
l
attuale
governo
che
tutti
lo
somiglino
?
Argomenta
forse
da
se
stesso
che
tutti
in
Napoli
pensino
solo
a
conservarsi
posto
e
stipendio
,
scansando
di
correggere
i
brutali
istinti
del
volgo
!
E
se
il
numero
dei
volenti
e
degli
ardimentosi
non
è
al
tutto
scarso
,
perché
di
questi
non
si
avvale
il
governo
onde
della
penna
,
e
specialmente
della
parola
parlata
spantaccino
il
popolo
dal
lezzo
dei
suoi
pregiudizi
?
È
al
clero
specialmente
che
Napoli
va
debitore
di
questa
turpe
eredità
di
credula
barbarie
,
e
di
farnetica
superstizione
;
tocca
quindi
al
governo
giovarsi
di
quella
piccola
eletta
di
clero
liberale
che
può
e
vuole
sbuiar
le
menti
popolari
dagli
errori
addensativi
dai
suoi
falsi
fratelli
di
sacerdozio
.
Soprattutto
che
la
turba
dei
codardi
non
mi
venga
in
campo
collo
specioso
pretesto
della
educazione
infantile
,
come
l
unico
rimedio
per
guarire
in
meno
di
tre
generazioni
il
popolo
dal
cancro
de
suoi
pregiudizi
.
Ma
in
nome
del
cielo
come
educherete
questi
bimbi
senza
urtar
di
fronte
i
pregiudizi
del
popolo
,
che
non
vorreste
toccare
?
Il
popolo
osteggia
le
scuole
,
amando
meglio
la
sozza
ignoranza
dei
figli
,
anziché
perderli
ad
un
solo
grano
di
turpe
speculazione
:
o
tutto
al
più
contentandosi
alla
semiasineria
del
figlio
prete
,
da
esso
impretato
per
nobilitare
il
fango
da
cui
sverminò
.
Il
popolo
osteggia
le
scuole
o
non
condotte
da
un
qualche
cappellone
alla
Don
Basilio
,
o
dove
almeno
un
basilisco
di
cappellone
non
insegna
in
nome
del
cardinale
arcivescovo
il
catechismo
della
menzogna
e
della
negazione
della
patria
.
Il
popolo
osteggia
le
scuole
ove
a
furia
di
bocconi
rubbati
agli
stessi
fanciulli
non
s
incampiona
o
s
incandela
una
qualche
goffa
caricatura
,
che
ei
crede
santo
o
madonna
,
per
la
sola
ragione
che
per
tale
la
battezzò
un
qualche
guasta
mestieri
.
Come
potrete
dunque
vincere
i
pregiudizi
mercè
le
scuole
,
se
il
primo
pregiudizio
del
popolo
esiste
appunto
contro
queste
vostre
scuole
?
E
badate
bene
a
che
dico
,
se
le
scuole
non
saranno
le
vostre
,
ma
invece
saranno
le
scuole
del
cardinale
,
dei
frati
,
dei
preti
,
delle
monache
,
o
dei
laici
che
recitano
l
uffizio
divino
,
non
solo
non
saranno
corretti
í
pregiudizi
del
volgo
,
ma
per
due
volte
altrettanto
in
numero
e
qualità
gli
saranno
ribaditi
nella
mente
e
nel
cuore
dai
fabri
della
sua
ignoranza
.
Fateci
dunque
animo
,
Governo
di
Re
Galantuomo
,
e
voi
culti
cittadini
di
una
patria
emancipata
:
e
colla
stampa
,
col
pulpito
,
colla
tribuna
,
al
crocchio
,
al
teatro
,
nella
piazza
,
nel
tempio
,
gli
uomini
che
amano
il
proprio
paese
inizino
fin
d
oggi
l
opera
santissima
di
spregiudicare
il
popolo
napoletano
dalla
sua
vecchia
scorza
,
ringiovanendolo
a
civilezza
,
ad
onestà
,
a
pensare
degni
di
una
libera
Italia
.
I
pregiudizi
,
di
qualunque
genere
sieno
,
non
faranno
mai
lieta
di
progresso
e
di
prosperità
la
cittadinanza
che
vive
di
essi
.
Siccome
l
ellera
che
s
abbarbarica
ad
albero
fiorente
di
vita
,
e
lo
intisichisce
e
lo
soffoca
:
così
i
pregiudizi
prendendo
il
posto
del
vero
mano
mano
annientano
in
cuor
del
popolo
la
religione
,
la
morale
,
la
civiltà
,
per
sostituirvi
la
superstizione
,
l
ipocrisia
,
la
barbarie
.
Ecco
di
qual
guisa
e
a
quale
intento
noi
ci
dobbiamo
avvalere
delle
nuove
libertà
italiane
,
che
dopo
tanti
secoli
di
servitù
e
di
catene
,
di
despoti
e
di
preti
,
oggi
per
la
prima
volta
infiorano
di
nazionalità
la
terra
del
sorriso
di
Dio
!
StampaPeriodica ,
Della
dispersione
dell
esercito
meridionale
,
dei
modi
come
eseguita
,
e
della
guisa
con
che
la
intristirono
quelli
stessi
che
ne
avrebbero
dovuto
lenire
la
crudescenza
ne
tratterò
altra
volta
:
che
io
non
mi
dimentico
d
essere
stato
io
stesso
un
garibaldino
nella
mia
evangelica
capacità
,
e
non
mi
vergogno
di
avere
appartenuto
all
armata
liberatrice
dell
Italia
meridionale
,
e
di
avere
servito
all
immenso
Garibaldi
;
e
ciò
per
meritare
i
sorrisi
ed
i
ciondoli
dei
novellamente
arrivati
.
Mio
tema
presente
è
la
mostruosa
ingratitudine
di
che
furono
pagati
i
feriti
dell
esercito
meridionale
.
Dico
dunque
che
i
prodi
dell
eroico
Garibaldi
battezzati
sui
campi
nel
sangue
delle
loro
ferite
,
e
consacrati
in
ospedali
dai
crismi
del
dolore
e
della
infermità
,
alle
mani
del
nuovo
governo
furono
e
sono
trattati
peggio
che
cani
.
E
sì
che
ragion
volea
di
carezzarli
alla
Beniamino
.
Imperocché
se
il
Governo
Farini
e
il
Ministero
Fanti
non
ne
sentiano
l
inclinazione
da
natura
,
la
doveano
almeno
simular
per
politica
:
ché
in
questo
caso
l
essere
inumani
per
calcolo
era
lo
stesso
che
scapitarne
il
cento
per
uno
.
Quando
si
rifletta
che
all
esercito
garibaldino
soltanto
si
deve
l
affrancamento
delle
due
Sicilie
,
il
loro
voto
per
Vittorio
Emmanuele
,
e
l
annessione
loro
alle
altre
provincie
d
Italia
:
la
gratitudine
italiana
si
cangia
in
dovere
,
quella
dei
nuovi
signori
in
obbligo
di
giustizia
e
di
coscienza
.
Sareste
voi
qui
,
se
non
era
per
Garibaldi
ed
i
suoi
?
Vi
conveniva
dunque
essere
loro
grati
,
almeno
per
prudenza
.
Non
ne
avreste
sanguinato
al
cuor
di
corame
,
intantoché
vi
sareste
buscata
riputazione
non
vostra
di
onesti
.
Ma
voi
avete
preferito
al
plauso
immeritato
la
svergognata
rinomanza
d
ingrati
;
e
di
essere
trombettati
al
mondo
intiero
per
francamente
e
generosamente
inumani
.
Di
che
io
vi
lodo
,
sbugiardeggiando
così
la
vostra
fama
che
sapete
mentire
,
e
provandovi
a
questo
popolo
di
affetti
meridionali
,
nell
eroico
coraggio
della
crudeltà
.
Una
volta
che
in
massima
fu
determinato
di
finirla
coll
esercito
garibaldino
,
non
fuvvi
maniera
di
tristizia
che
si
risparmiasse
ai
suoi
malati
,
ai
suoi
feriti
.
Parlerò
di
due
principali
,
né
con
altro
scopo
che
fruttino
ai
loro
autori
l
infamia
che
le
seconda
.
Conoscendosi
in
pratica
che
nulla
tanto
giova
al
pronto
ristabilimento
dei
convalescenti
,
quanto
il
cangiar
di
locale
,
di
aria
,
di
trattamento
,
erasi
fino
da
sotto
il
dittatore
stabilito
di
formare
a
tant
uopo
un
adatto
valetudinario
:
e
si
decretò
la
Conocchia
,
siccome
il
luogo
più
conveniente
per
ospitar
tal
fatta
di
pazienti
.
E
dal
dirlo
al
farlo
,
fu
in
questo
caso
un
solo
atto
:
ché
in
corto
di
giorni
quella
gesuitica
spelonca
,
già
predata
e
guasta
da
suoi
ruffianeschi
loiolei
,
fu
trasmutata
in
bellissimo
ospizio
per
ricevere
i
convalescenti
.
E
ripeto
bellissimo
ospizio
,
dacché
niuno
degli
ospedali
della
metropoli
avrebbe
potuto
competere
col
nuovo
valetudinario
a
semplicità
,
mondezza
,
sufficienza
e
bontà
di
fornitura
e
di
stoviglie
.
Qual
aria
,
qual
vista
,
quale
salute
vi
si
goda
,
io
nol
dirò
ai
Napolitani
,
per
non
parere
di
portar
nottole
ad
Atene
.
Or
bene
,
quando
il
direttore
di
quel
provvido
ospizio
con
reiterate
istanze
dimandò
al
ministero
i
convalescenti
dell
esercito
meridionale
,
per
restituirli
a
sanezza
;
gli
fu
reiteratamente
risposto
,
che
i
garibaldini
non
dovevano
avere
convalescenza
,
che
nei
casi
più
speciali
la
farebbero
nei
loro
ospedali
,
che
del
resto
dovevano
il
più
presto
che
possibile
sgomberare
da
Napoli
.
Ed
ecco
gli
uomini
che
sono
al
comando
di
piazza
,
all
intendenza
militare
,
al
Ministero
della
guerra
,
alla
luogotenenza
per
le
fatiche
,
le
infermità
,
le
ferite
dei
garibaldini
,
che
niegano
a
questi
otto
giorni
di
opportuna
convalescenza
,
rubando
ad
essi
,
per
quanto
è
da
loro
,
l
aria
,
l
aria
balsamica
di
questa
Napoli
che
di
loro
egoismo
ci
vennero
a
contaminare
!
Per
tal
crudele
misura
,
molti
si
viddero
forzati
a
rimpatriare
con
anche
le
aperte
ferite
,
benché
li
aspettassero
nel
loro
tragitto
per
alle
patrie
,
il
duro
pancato
di
una
terza
classe
,
e
la
negazione
di
ogni
cibo
.
Ed
intanto
la
Conocchia
che
costò
già
allo
Stato
non
poche
migliaia
per
ridurla
a
comodi
,
anzi
pure
alle
delizie
di
valetudinario
italiano
,
in
oggi
rimane
al
tutto
oziosa
ed
inutile
:
nell
atto
che
cento
e
cento
lingue
dì
e
notte
bestemmiano
negli
infetti
ospedali
il
duro
stato
di
quei
che
non
più
infermi
non
sono
tuttavia
sani
;
maledicendo
coi
dialetti
di
venti
italiche
provincie
alla
barbara
parsimonia
dei
vecchi
e
nuovi
divoratori
.
E
che
!
Hanno
dunque
i
Gesuiti
ancora
tanta
pecunia
in
Napoli
,
che
come
già
in
novembre
il
senile
comando
della
Guardia
Nazionale
presso
la
femminesca
pro
-
dittatura
poté
conservare
ai
mascherati
loioleschi
la
chiesa
del
Gesù
Nuovo
,
ora
lo
squarquoio
ispettorato
degli
ospedali
militari
possa
presso
la
sconsigliata
luogotenenza
preservare
agli
erranti
Tartuffi
la
loro
piacevole
casineggiatura
della
Conocchia
?
Oh
quando
finirà
mai
questa
tristissima
razza
di
Gesuiti
,
e
di
gesuitanti
?
Che
accadde
in
seguito
di
questa
bizzarria
di
crudeltà
?
I
feriti
garibaldini
dei
differenti
ospedali
(
eccetto
i
pochi
casi
non
rimovibili
)
furono
accalcati
nelle
sale
dei
Santi
Apostoli
,
già
piene
a
ribocco
per
rigurgito
degli
ammalati
.
Da
ciò
la
condizione
di
questi
bravi
è
divenuta
delle
più
miserande
.
Si
badi
bene
a
questa
verità
;
che
il
locale
dei
Santi
Apostoli
è
dei
tanti
il
meno
adattato
per
essere
ospedal
militare
:
e
non
fu
tollerabile
nell
autunno
che
per
la
bontà
della
stagione
,
e
le
gentili
maniere
e
la
caritatevole
energia
del
suo
nuovo
comandante
.
Oggidì
le
quattro
sale
,
ossia
i
quattro
corridoi
ove
sono
ammontichiati
i
feriti
presentano
un
aspetto
di
tristizia
che
ti
serra
al
cuore
,
perché
umidi
,
perché
freddi
,
perché
mefitici
,
perché
irrespirabili
.
È
forse
per
piacere
ai
nuovi
signori
che
colà
entro
tutto
debba
camminare
alla
peggio
?
Il
lerciume
dei
letti
è
cosa
intolleranda
.
La
mancanza
di
ventilazione
ributta
il
visitatore
che
a
quei
canili
volesse
ministrare
il
sollievo
o
la
consolazione
.
Il
cibo
mette
colmo
alle
miserie
di
colà
entro
.
Caduti
i
liberatori
di
Napoli
sotto
le
cure
di
un
nuovo
capo
medico
,
che
sarà
certamente
delle
antiche
risme
borboniche
,
il
cibo
dei
feriti
è
stato
pressocché
livellato
a
quello
dell
albergo
dei
poveri
.
So
che
si
griderà
alla
esagerazione
,
so
che
chi
cerca
pretesti
per
iscusarsi
dalla
carità
vorrà
non
credere
al
mio
detto
,
so
che
il
governo
e
ì
suoi
mirmidoni
troveranno
una
colluvie
di
panegiristi
per
laudarne
l
umanità
a
fior
fiore
di
Borboniani
e
di
carnefici
:
ma
ciò
nulla
manco
i
fatti
saranno
pur
sempre
quali
io
qui
li
narro
.
Si
è
tolta
anche
ai
più
dilicati
e
necessitosi
(
ne
hanno
in
quell
ospedale
alcuni
compassionevolissimi
casi
)
la
porzione
di
pollo
;
per
sostituirvi
l
impossibile
bue
.
Come
,
pollo
ai
garibaldini
?
Pollo
agli
uomini
che
hanno
procurato
alle
mense
della
luogotenenza
,
e
del
ministero
le
pernici
e
i
fagiani
,
insaporandole
delle
cacciagioni
e
delle
selvaggine
le
più
prelibate
?
Ohibò
,
ohibò
!
Bue
,
bue
,
e
sempre
bue
:
anzi
perché
non
ci
prendano
il
verso
,
adusandosi
così
alle
delizie
di
ospedale
da
non
più
volerlo
abbandonare
,
il
capo
medico
ha
stimato
prudente
che
il
bue
sia
della
peggior
qualità
,
a
tale
da
rassembrar
piuttosto
ad
un
ciarpame
di
ciabattino
,
anziché
ad
un
boccone
per
uomini
.
E
giacché
per
nove
decimi
quei
garibaldini
sono
delle
provincie
settentrionali
,
ove
si
costuma
più
che
altro
il
riso
per
minestra
,
la
loro
minestra
sarà
per
borbonica
prescrizione
pasta
,
pasta
,
e
sempre
pasta
.
E
se
a
modo
di
medicina
a
qualcuno
si
consentirà
la
minestra
di
riso
:
il
cuoco
la
condisca
a
intingolo
di
cimici
,
che
di
meglio
non
meritano
i
garibaldini
!
E
questi
sono
fatti
:
né
il
comandante
ci
può
rimediare
,
avendo
in
preciso
i
nuovi
suoi
ordini
.
Ma
Garibaldi
in
sullo
esular
per
Caprera
,
non
lasciò
forse
un
capo
che
facesse
le
veci
di
padre
a
questi
infelici
?
Dove
è
questo
padre
,
che
fa
?
Io
non
lo
cercherò
certamente
nell
autore
dei
nauseosi
proclami
che
quando
a
quando
deturpano
i
muri
di
Napoli
,
invitando
i
prodi
dell
esercito
meridionale
all
ordine
,
alla
quiete
che
ei
neppur
sognano
disturbare
.
Queste
puerili
scempiaggini
non
mi
rivelerebbero
già
il
padre
di
gloriose
reliquie
,
ma
il
lurido
cicaraio
che
con
lanternino
in
mano
fruga
gli
angoli
delle
regie
sale
per
pizzicarvi
un
cencio
di
ricamo
,
o
un
rimasuglio
di
croce
!
Invece
io
lo
vorrei
trovare
in
questi
pestilenti
corridoi
dei
Santi
Apostoli
per
veder
da
se
stesso
tanta
miseria
,
tanta
ingiustizia
tanta
perversità
:
e
reclamare
un
termine
a
nome
della
gratitudine
e
della
umanità
.
Quand
anche
non
fossero
fratelli
quei
che
tanto
vi
soffrono
,
quand
anche
non
fossero
Italiani
:
il
pensiero
che
è
ad
essi
,
ad
essi
,
ad
essi
soltanto
che
il
governo
costituzionale
di
Vittorio
Emmanuele
va
debitore
della
sua
proclamazione
e
del
suo
installamento
,
dovrebbe
più
che
bastare
per
ottenere
loro
alfine
un
qualche
riguardo
dalla
gratitudine
governativa
.