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LA FINE DELL'ANTIMODERNISMO ( MURRI ROMOLO , 1915 )
StampaPeriodica ,
La piccola rivoluzione avvenuta in Vaticano , dove , con l ' avvento di Benedetto XV , è cessata la lotta contro i " modernizzanti " e sono tornati in onore uomini e metodi che Pio X aveva proscritti , e contro i quali si esercitava quotidianamente lo zelo dei migliori interpreti del suo pensiero , è passata pressoché inosservata , per via della guerra . Essa ha assai poco interesse diretto per i modernisti , quelli contro i quali si rivolsero i primi e più fieri colpi di Pio X , sino all ' enciclica Pascendi , e che erano tutti usciti , di propria iniziativa o cacciati fuori a forza , dalla Chiesa ; poiché gli uomini che oggi tornano in auge sono quelli i quali avevano diviso la loro responsabilità da quella dei primi colpiti ed accettato di subordinare la loro attività di pensiero e di opere alle limitazioni ed ai fini imposti dal Vaticano . Qualunque sia oggi l ' atteggiamento di quei modernisti di fronte alla Chiesa cattolica , essi rappresentano pur sempre idee ed aspirazioni che sono in risoluto contrasto con quelle del papa attuale e di ogni papa oggi prevedibile ; poiché si tratta , in sostanza , di sostituire alla concezione statica e dommatica e autoritaria della Chiesa e della religione una concezione storica , immanentistica e democratica . E attendere ed adattarsi e secondare queste così lente ed inconsapevoli evoluzioni che la curia di Roma giunge a tollerare o a subire può solo chi non si è impossessato di questo nuovo punto di vista e riman perplesso . Ma ciò non toglie che quella piccola rivoluzione abbia la sua importanza , religiosa e politica . La dialettica della storia procede per tiri assai più lunghi e lenti che quella delle coscienze singole ; poiché in queste , una idea , un metodo possono facilmente costituirsi come interesse fondamentale e assoluto e dominare tutto lo sviluppo del pensiero ; là invece si tratta di istituzioni che nella tradizione e nella stabilità , quale il tempo permette , trovano la maggior parte della loro forza e di molteplici interessi concreti che si dirizzano istintivamente contro il lavoro delle nuove sintesi . Ma , fondamentalmente , il processo dello spirito , nell ' uno e nell ' altro caso , è lo stesso . Non si può dunque disconoscere che la piccola rivoluzione avvenuta in Vaticano è , dentro limiti quanto si voglia modesti , una vittoria del modernismo . La Chiesa ha , con Pio X , respinto il tutto - la dose letale - per poter poi con il nuovo papa incominciare a prendere il " veleno " modernista a dosi tollerabili . La illusione dei modernisti - illusione necessaria e generatrice di energia - fu quella di poter agire direttamente sulla Chiesa , come istituto , e poi mediante essa . E in ciò non erano modernisti ; non intendevano ancora che il processo religioso , oggi , è di laicizzazione dell ' attività religiosa , non di " ecclesializzazione " ( ci si perdoni il barbarismo ) della vita sociale . Ma in quanto il loro movimento era per necessità intima destinato ad agire ed agiva sulle coscienze direttamente , esso ebbe il suo pieno risultato . Ad es . , rimise nella circolazione della vita di cultura del proprio paese una quantità di giovani - e chiunque ha avuto che fare , in Italia , in questi ultimi dieci anni , con movimenti spirituali lo sa - ; creò e pose per numerose coscienze il problema del modo di conciliare il cattolicismo con la scienza e con la democrazia ; maturò e preparò - e questo si vedrà meglio più tardi - una nuova e più piena concezione della laicità e della libertà religiosa . Quanto all ' istituto ecclesiastico , così come esso è e funziona oggi , quel movimento di giovani non poteva che nuocergli ; e gli nocque molto ; e il danno fu lo stesso antimodernismo di Pio X , da esso direttamente provocato ; antimodernismo che ha finito con il creare nell ' interno della Chiesa così stridenti antinomie e dissensi e conflitti , che la morte di Pio X è parsa a tutti gli spiriti più intelligenti una liberazione . Poiché il richiamo alla più rigida interpretazione della dottrina e della disciplina cattolica , così nella vita interna della Chiesa come nei rapporti con le altre confessioni cristiane , con gli Stati e con la società in generale , opposto alle idee e tendenze dei modernizzanti , non poteva non creare ai cattolici e alla Chiesa stessa difficoltà e imbarazzi innumerevoli , ridurre l ' ortodossia e l ' integralismo ad absurdum . Ed è appunto lo stato di cose venutosi così creando che ha aperto al cardinale Della Chiesa la via del pontificato e gli impone oggi il nuovo programma . Programma di conciliazione e di temporeggiamenti ma anche di ritorno al primo atteggiamento di Leone XIII verso la democrazia cristiana di allora , di fiducia nei laici , di un poco più di libertà alla stampa , di azione popolare e sociale . La Chiesa può permettersi oggi questo movimento , perché lo ha rinnegato ieri e costretto a rinnegarsi esso stesso , a recidere da sé le energie generatrici di ulteriori sviluppi . Ma quello che ha poca importanza come fatto di oggi , può averne domani molta come indizio ed orientamento e come metodo . E qui , proseguendo , entreremmo nel campo delle previsioni , che dovrebbero essere molto caute e dubitative , e non interesserebbero quindi il lettore . Questo solo diremo , che assai probabilmente , per un decennio almeno , nuovi e vigorosi moti di pensiero e di iniziativa non è probabile che abbiano luogo nel seno del cattolicismo ; e che , del resto , conviene oramai vincere la illusione per la quale questo è considerato come un sistema chiuso , nel quale chi governa detti legge ; mentre bisogna invece considerare il cattolicismo come una delle facce della coscienza religiosa italiana , della quale l ' altra faccia è lo scetticismo , la miseria morale , l ' ateismo dei clericaleggianti , il dommatismo di sedicenti nemici del domma , la flaccida grossolanità dello spirito italiano . Agitate potentemente , anche agendo da fuori della Chiesa , la coscienza religiosa del paese e voi imporrete a quella atteggiamenti e movenze diverse .
ASPETTANDO I CONGRESSI ( MURRI ROMOLO , 1896 )
StampaPeriodica ,
Mentre tante ragioni ci fanno tener dietro , con attenzione vivissima , alle varie fasi del movimento cattolico , nella stampa nostra che lo riflette talora così poveramente , ed in tutte le altre manifestazioni collettive e isolate che ci indicano un passo innanzi , il nostro occhio si rivolge con speciale sollecitudine ai venturi , e già vicini , congressi di Padova , di Fiesole , di Orvieto . Non che da quei congressi , e parlo specialmente di quello di Fiesole , ci sia da attendersi un nuovo impulso vigoroso alla azione cattolica in Italia , un indirizzo nuovo del movimento stesso , o energie , attitudini , persone nuove ; e non che dalle poche o molte , buone od ottime decisioni che quei congressi possano prendere si sperino frutti abbondanti , quasi che fosse possibile il tradurle subito appresso in atto , almeno in piccola parte . Quella prima cosa pare a me che ci sia poco finora da desiderarla o da sperarla , poiché il movimento cattolico italiano è tuttavia alla sua prima fase di reazione impulsiva e di preparazione , direi quasi , generale e sommaria ; quanto alla seconda , sperarla oggi ormai sarebbe vano , poiché i congressi hanno efficacia direttamente pratica solo quando essi rappresentino una parte o l ' altra dell ' autorità sociale , ossia quando quelli stessi che fanno i voti o quelli che essi rappresentano per delegazione abbiano poi volontà o forza di metter mano all ' attuazione dei programmi adottati . Ora , il laicato cattolico non ha , pel momento , alcuna parte di questa autorità . Ma altro c ' è da aspettarsi , per ora almeno , dai congressi cattolici . C ' è da aspettarsi cioè che pei molti ( numericamente nei congressi d ' azione , qualitativamente nei congressi di studio ) i quali intervengono ai lavori , questi sieno come un modo di intendersi , di raffervorarsi e di ottenere quella simiglianza di vedute e di scopi che è necessaria in un partito così disgregato e disforme come è ancora il partito nazionale cattolico presso di noi ; che da quei centri il movimento si propaghi , per via di contatti e correnti spirituali , raccogliendo nel suo circuito anime e menti nuove ; che delle idee buone , utili , feconde , raccolte di fra la discussione e raffermate poi e perfezionate per via di selezione naturale , sieno intese , diffuse , illustrate ed aggiungano nuova lena ed aprano nuovi orizzonti all ' azione ; che , infine , il contarci , il vederci numerosi , l ' osservar più da vicino i problemi e i modi , la necessità di risolverli , aiuti il sorgere fra noi di quella coscienza tenace , audace , luminosa che hanno sempre i partiti giovani e che dovrebbe specialmente avere un partito al quale come al nostro si presenta una così bella missione e si promette un così fecondo avvenire . Questo in generale . E vengo ora a parlare più particolarmente di ciascuno dei tre congressi . Il primo è quello di Padova . Ha un programma tutto di studio , limitato ed opportunissimo . L ' illustre prof . Toniolo di Pisa , che tante benemerenze ha già e tanto maggiori ne va acquistando man mano che l ' opera sua acquista conoscitori ed allievi , prepara il congresso col suo tenace lavoro di apostolo , e noi speriamo che esso risponda intieramente alle sue cure . Della opportunità e dei vantaggi sperati da questo congresso sarebbe lungo il dire . Con le speciali questioni che si tratteranno , esso si propone di dare al lavoro dei cattolici vedute e norme chiare ed esatte in uno dei suoi campi più delicati e più fecondi , il credito ; affinché nelle molteplici iniziative che vanno sorgendo in esso si abbia sempre quella chiara intuizione dei principi teorici e quella certa notizia delle norme morali cristiane che solo possono assicurare ad esse il buon esito finanziario e sociale . Ma oltre a questo scopo già di per sé importantissimo , altri di interesse più vasto e più intimo ci è dato vagheggiare , gl ' interessi del risveglio intellettuale nel clero e nel laicato nostro , dello sviluppo della scienza sociale e cristiana , specialmente nel ramo economico - morale , e poi anche in tutti gli altri rami della scienza e del sapere moderno . Non ostante le poche lodi che ci capita di ricevere dal partito avversario e quelle , meno poche , dirò così , che ci diamo da noi , è certo che in filosofia , in scienze sociali , naturali , giuridiche , in letteratura specialmente , noi siamo salvo poche tanto più lodevoli eccezioni enormemente indietro . Ed è naturale che se non ci sono in questi diversi rami gli uomini di scienza che si richiederebbero , anche il livello generale di coltura , specialmente nel suo lato politico - morale - religioso , è generalmente assai basso . E d ' altra parte io ho la certezza evidente così potessero averla tanti de ' nostri colleghi d ' azione che il movimento cattolico non fiorirà , non prospererà , non entrerà nella via definitiva delle rivendicazioni che sono la sua essenza , sinché esso non possa crescere e svolgersi in un ambiente intellettuale più elevato ; sinché , privi come siamo d ' una qualsiasi tradizione scientifica , al di fuori delle scienze ecclesiastiche , noi non poniamo le basi de ' nostri nuovi indirizzi scientifici ; sinché infine scienza , letteratura , critica non sieno diventate nelle nostre mani armi potenti di propaganda e di combattimento . E nel dir questo io non voglio disgustare nessuno , neanche la piccola o grande stampa cattolica ( così benemerita anche essa , poverina ) ; né fo paragoni , né penso a quel che sono altri popoli ; io guardo in avanti e dico anche solo : avanti , benché in tante cose particolari questo avanti significhi semplicemente incominciamo . Viene poi l ' altro congresso , quello di Fiesole . Quel che io pensi e speri di questo congresso , quel che io pensi in genere del movimento cattolico italiano , volevo esporlo , prima dell ' ultimo agosto prossimo , in un opuscoletto che fosse una specie di riflessione cosciente e pensata , di esame critico sulla genesi e sulle condizioni storiche fra le quali si è svolta sinora l ' azione cattolica , e su ciò che dallo stato attuale di essa si può pensare e prevedere nel suo prossimo divenire . Ma il congresso sarà incominciato e finito e l ' opuscolo non avrà essere altro che nella mia mente , ancora ; e non sarà forse male , giacché studi ed osservazione mi renderanno più facile il dar corpo alle idee che vado vagheggiando su questo argomento , carissimo , dell ' azione cattolica italiana . Ed io spero anche che alcune idee che adesso parrebbero un poco audaci o audacemente dette o nuove , fra pochi anni , quando il compito che io credo spetti alla generazione che entra ora nel movimento , di gettare le basi ( solamente questo ) di un vero e saldo partito nazionale cosa che alcuni , ingenuamente e malignamente , credono o dicono sarebbe stata possibile sin venticinque anni addietro , e che sarebbe impossibile anche oggi quando quel compito , dico , sarà veduto ed inteso , sembreranno semplici e naturali . Io ammiro e venero coloro che sino ad oggi hanno lavorato e lavorano ancora attivamente nel campo nostro : ammiro e venero , in senso ancora più stretto , l ' autorità pontificia e le maniere onde essa ha influito ancora e influisce sul movimento cattolico italiano ; io ho una intuizione chiara , evidente , della immensa opportunità della astensione sino ad oggi e sino a del tempo ancora ed in questo , giudice supremo il papa dalla vita politica : astensione che sola poteva render possibile la preparazione ad un movimento politico serio e cosciente . E di questi miei sentimenti e di questi miei giudizi sarebbe l ' illustrazione oggettiva e critica l ' opuscolo che io annunziavo , il quale vorrebbe insieme entrare più addentro che non si faccia comunemente nella analisi dei fatti , per cercare di rendersi conto esatto del movimento cattolico , delle sue origini , delle sue condizioni presenti , de ' suoi scopi impliciti ed essenziali . Esso vorrebbe , insomma , essere un primo tentativo qualunque poi che fosse per essere il suo valore intrinseco di mutare il movimento , autogenetico ed impulsivo che ci ha mossi ognora , in un movimento riflesso e cosciente : in un movimento di azione e di idee al quale il riflesso scientifico avesse preparato un metodo di azione e degli scopi finali manifesti e accessibili a tutti e pieni di virtù d ' impulso e di propaganda . Tale cosa , che esposta a questo modo , e non molto felicemente forse , può parere complicata , sarebbe del resto semplicissima : sarebbe la progressiva conquista delle menti e del sapere fatta dalla verità cattolica e dai suoi nuovissimi aspetti sociali , così largamente svolti e illustrati fuori d ' Italia , ad uno scopo di azione e di lotta diretta ad impossessarsi della vita pubblica e del governo politico d ' Italia .