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LA STIRPE, FORZA DELLE RIVOLUZIONI ( CHILANTI FELICE , 1934 )
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Il Fascismo ha tributato per bocca del suo Duce il grande premio al popolo delle rivoluzioni . Tutte le masse rivoluzionarie del mondo moderno hanno trovato la loro forza nella stirpe ed i loro avversari nei violatori della stirpe . Di questa verità la storia dell ' ultimo secolo di vita italiana è il più chiaro esempio perché la stirpe nostra è la più genuina e la più forte . Se noi guardiamo alla prima internazionale troviamo che il primo paese a staccarsi dal blocco anglo - tedesco cui parzialmente aderivano tutti i paesi europei , Francia e Spagna comprese e varie nazioni americane , fu proprio l ' Italia . Quel buon diavolaccio di Bakunin aveva un bel gridare agli amici di Marx ed Engels che l ' Italia in realtà faceva parte della internazionale ; Engels cercò invano un pied - à - terre a Lodi , chiedendo per il socialismo italiano fondi ai compagni d ' oltreoceano ; dopo pochi mesi di movimento separatista Bakunin stesso fu coinvolto nella potenza della stirpe che innanzi tutto chiedeva una sua civiltà . E ' questo un fenomeno molto significativo . Gli interessi economici del lavoro erano comuni a tutti i popoli ; in nome di questa comunità il materialista Marx minava l ' integrità delle nazioni . Ma il popolo , la potenza integrale , la sintesi di tutte le forze , non chiedeva soltanto pane e riposo ; la sua forza contro le ingiustizie sociali era in sostanza vivificata dai motivi interiori che esso non conosceva ma da cui era fatalmente guidato che si riassumono nella stirpe . La sete di tutta una civiltà nuova , aderente alle esigenze insopprimibili di queste fondamenta spirituali ed eterne , mosse i socialisti italiani a staccarsi dalla prima internazionale . Se si considerano le rivoluzioni di popolo , oltre le contingenze e nel loro significato reale , si troverà che sono tutte mosse da questa grande forza , madre della vera civiltà e del vero progresso . Eterno tutore della stirpe è il popolo . Essere fuori o contro il popolo significa essere fuori o contro la stirpe . Delle violazioni alla stirpe delle Nazioni si potrebbe parlare a lungo ; sempre si troverà alla conclusione una rivoluzione e quindi il tentativo di costruire un nuovo Stato . In realtà , la politica precedente alla Rivoluzione francese ( e si possono risalire vari secoli con la constatazione ) fu , nella generalità , retta da norme di corte che , senza impronta di popolo , senza religiosità di Patria , potevano essere trasportate in un massimario da applicarsi a tutte le monarchie e gli imperi , indistintamente . L ' idea imperiale del dominio , in questo suo carattere , poteva facilmente trovare una universalità . L ' errore fondamentale di essa era il suo principio fondamentale . Il popolo al servizio dello Stato per la grandezza della famiglia regnante e per la gloria del trono . Resta , ad esempio , un interrogativo la grandezza dell ' impero di Filippo di Spagna ; il sole rotava perennemente sopra di esso , ma non illuminava una sua civiltà . La voce del sovrano non era la voce di un popolo e la sua potenza non era la potenza di una stirpe . Quel popolo e quella stirpe che conquistarono la grandezza a Roma . Quando il Re Sole diceva " lo Stato sono io " escludeva ogni volontà che non fosse sua , mozzava il capo al suo popolo . Non parlava in suo nome perché era da esso totalmente staccato , continuando una tradizione che aveva finito per togliere al popolo ogni facoltà volitiva , ogni ideale di grandezza e di bene . Per deficienza di stirpe , la Spagna non ebbe la sua rivoluzione e per la medesima ragione , come conseguenza immediata , l ' impero di Filippo degenerò in una nazione mediocrissima . I recenti moti insurrezionali non hanno nessun carattere rivoluzionario . Il nipote del Re Sole subì le conseguenze più atroci di tutto il male che era stato fatto alla morale di un grande popolo quale è il francese ; la potente voce della stirpe , lanciata attraverso il cielo di Parigi , agitò il popolo vero , autentico , quello che soffre per secoli e secoli ereditando dai padri e lasciando ai figli non altro che stenti ed umiliazioni ; questo popolo volle il suo Stato e per un breve periodo lo ottenne ; fino a quando fu in esso presente la fiamma d ' origine . Più tardi , il nuovo Stato , non sufficientemente organizzato a conte - nere , ad essere il popolo in subbuglio di Francia , perdette il contatto diretto con esso ; si iniziò il parlamentarismo : si costituirono membra - ne intellettualoidi , borghesi , tra governo e popolo e da questa situazione poco chiara ed affatto decisiva è nata la Francia del tempo nostro . E gli Italiani ? Che cosa facevano gli Italiani ? Venezia e Genova ave - vano piegate le vele , e la stirpe italica costruiva la nazione . Effettivamente questo nostro popolo trovò sempre una sua grandezza anche attraverso i tempi più ardui . Ma la grande violazione moderna alla stirpe dei popoli ha coinvolto anche la nazione italiana . Quando si costituì il potere plutocratico si formò una forza internazionale , operante fuori dell ' etica delle nazioni . Ancora una volta gli uomini furono il mezzo per la ricchezza , non il suo fine . Si è pensato , dalla potenza economica dei capitalisti , dalla temporanea scomparsa nella società di valori morali , rivendicati con i primi sfortunati moti rivoluzionari contro i dispotismi ed i circoli chiusi , che l ' umanità prendesse definitivamente la strada di una nuova civiltà prostrata ai piedi del vitello d ' oro . In sostanza si elaborava , in altro campo , materia per un massimario universale di norme di dominio ; il sangue blu internazionalizzato era sostituito dall ' oro , potenza internazionale . I regni erano quelli del petrolio , del ferro e del carbone . Ancora una volta al popolo fu negata la sua vita e la stirpe fu violata . Di quest ' epoca è il materialismo storico . Di quest ' epoca è sintomatico un solo fenomeno : da un lato il potenziamento progressivo del capitalismo attraverso l ' attività svolta in campo internazionale ; dall ' altro il continuo fallimento dei tentativi di internazionalizzare i motivi rivoluzionari del lavoro . Questo fenomeno è sintomatico perché sta a dire chiaramente che in realtà non erano interessi economici soltanto che il popolo doveva riscattare ; era violata una morale , una tradizione , la religione della Patria . Quanto alla rivoluzione socialista in campo internazionale , non fu possibile mai nemmeno un tentativo . La forza delle rivoluzioni è nella stirpe ; e dovranno formarsi i nazionalismi ; la guerra dovrà accendere il concetto di Patria perché il popolo possa compiere la sua rivoluzione . In nome della stirpe si può parlare di una rivoluzione russa , di una rivoluzione tedesca e di una rivoluzione italiana . A distanza di pochi anni l ' una dall ' altra , contro gli stessi avversari , questi tre grandi avvenimenti storici si sono risolti in ordinamenti ed in concezioni chiaramente distinte da un paese all ' altro . Ogni popolo ha voluto il suo Stato , lo Stato della sua stirpe ; ed in Italia , possiamo affermarlo oggi con orgoglio , lo scopo è stato raggiunto . Qui è la grandezza della nostra rivoluzione . Bastano queste parole pronunciate da Mussolini in questi ultimi tempi : " nella concezione fascista il popolo è Stato e lo Stato è popolo ... , " " Noi non permetteremo mai che sia alterato , anche di una linea , questo carattere tipicamente , fondamentalmente popolare della rivoluzione del - le Camicie nere ... , " "...la rivoluzione delle Camicie nere tende ad elevare il lavoro , riconoscendolo in tutti i suoi elementi come il fattore fondamentale di tutta la vita sociale ... , " " ... il popolo italiano entrerà intimamente nella vita della Nazione e nella vita dello Stato , sino a riassumere nelle sue mani il suo destino . " Bisogna guardarsi da un pericolo che non ci sembra molto lontano ; è necessario evitare tutte le incrostazioni e le membrane che possono , in qualsiasi modo , allontanare la vera volontà del popolo dallo Stato fascista ; che possono dar luogo a delle false interpretazioni delle sue reali necessità e condizioni . Le legittime rappresentanze del popolo sono chiamate a svolgere una attività delicatissima e sopratutto sincera ; il loro compito sociale esige molte rinunce ; bisogna avere il coraggio di dire quanto si fa e quanto non si fa ancora e di riconoscere senza palliativi di sorta le ingiustizie che la civiltà fascista deve eliminare . Questo attende il popolo dalle sue legittime rappresentanze ; questo vuole lo Stato per il suo progressivo perfezionamento . Un altro pericolo è il parlamentarismo . Non è necessario entrare a Montecitorio per fare del parlamentarismo ; anzi , per dodici anni , a Montecitorio non ne è stato fatto . Si va costituendo invece , particolarmente nell ' ambiente pubblicistico , una specie di parlamentarismo dilettante pericoloso e disonesto . Disonesto sia di fronte al popolo che di fronte allo Stato . D ' altra parte , perché il popolo possa degnamente riassumere nelle sue mani il suo destino è necessario educarlo , portarlo ad una nuova dignità . Tradurre nei fatti la formula " il popolo è Stato " significa realizzare in uno Stato la potenza di una stirpe e compiere l ' azione rivoluzionaria decisiva che sola può risolvere la questione sociale che da secoli agita il mondo .
RIVOLUZIONE ANTIBORGHESE ( CHILANTI FELICE , 1934 )
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Noi crediamo nel popolo italiano , e sentiamo nella parola di Mussolini quando dichiara l ' uguaglianza assoluta di fronte al lavoro palpitare tutto il segreto stupendo della nostra passione . Lo Stato che si identifica col popolo non è per noi una espressione vuota , ma la visione panoramica , la meta di tutta la Rivoluzione . Ora è bene che ci spieghiamo chiaramente . Quello che il borghese viene in sostanza a negare è il Sindacato ; più che negarlo se ne dimentica . Noi diciamo che non è possibile realizzare una giustizia sociale se non nell ' ambito dell ' organizzazione sindacale . La giustizia sociale come non è il salario elevato , come non consiste nella paga che consenta un qualsiasi tenore di vita non è nemmeno il salario corporativo e la ripartizione della ricchezza più perfetta , quando questo salario corporativo e questa perfetta ripartizione non scaturiscano dalle precise condizioni di preparazione e di stato d ' animo delle classi organizzate . Perciò noi diciamo che una giustizia sociale realizzata dall ' alto , fuori del settore organizzativo non interessa il sistema ma può appartenere tutt ' al più ad una necessità immediata . Quello che vogliamo è ben altro . Vogliamo una giustizia sociale che trovi le forze di garanzia per la sua continuità nel profondo delle coscienze innanzi tutto ; vogliamo una giustizia per una società organizzata in cui l ' uguaglianza totalitaria di fronte al lavoro sia realtà senza che nessun elemento possa intervenire a turbarla ; vogliamo insomma che questa giustizia sociale sia elaborata nel popolo , seguendo di giorno in giorno la sua evoluzione verso lo Stato , alimentando questa ascensione di un ' opera profonda di educazione . Vogliamo il Sindacato ; e qui il borghese non ci capisce più . Quando Mussolini ha detto che nel concetto Fascista il popolo è Stato e lo Stato popolo , il borghese ha applaudito calorosamente . La frase è bella ed il giolittiano riformista ha portato con sé , nel nostro tempo , e porterà sempre con sé quel tantin di gusto che gli consente di non essere insensibile di fronte alle geniali trovate dialettiche a parte il loro valore reale . Noi abbiamo compreso ben altro in questa identificazione del popolo con lo Stato . Ed abbiamo guardato alla realtà : abbiamo cercato nello Stato fascista il popolo italiano e nel popolo italiano lo Stato fascista e ci siamo incontrati col Sindacato . La fiducia in un Governo , in una rappresentanza totalitaria è un elemento sostanziale dell ' identificazione del popolo con lo Stato ; questa fiducia ha due fondamentali esigenze : una nella preparazione del popolo , nella sua sanezza psichica , l ' altra è nei capi dal cui stato d ' animo dipendono tutte le conseguenze che la loro posizione di rappresentanti deve portare con sé . Conseguenze in cui consiste l ' azione di uno Stato . La caratteristica dell ' epoca che ci ha preceduto è il paradosso : ed il paradosso nella storia nasce da delle visioni ristrette , dal contingente fine a sé , dalla impossibilità di guardare lontano . Si pensi al contenuto ideale della democrazia che ha finito nel connubio col liberalismo . Il padrino di questo connubio fu indubbiamente il capitalismo che aveva innanzi tutti i suoi interessi da difendere e con essi una gran forza su tutta la vita politica . Ma il capitalismo spiega il fenomeno fino ad un certo punto . Un aratro incide il solco quando trova del terreno favorevole ; sul selciato la sua possibilità di arare si esaurisce , diventa nulla . Il terreno dell ' azione del capitalismo fu costituito dalla borghesia . Qui bisogna aprire la strada ad una verità : abbiamo sentito mille volte i borghesi che si rispettano , quelli che non negano la loro reale esistenza , che non si smentiscono , gridare ai quattro venti che tutte le rivoluzioni sono state guidate dalle borghesie . Una lieve precisazione : iniziate mai ; l ' iniziativa rivoluzionaria è venuta sempre da elementi antiborghesi . Ma che ad un certo punto le rivoluzioni siano state affidate alle borghesie è una realtà ; ed in quel punto preciso le rivoluzioni sono crollate , hanno preso una strada diversa , si sono esaurite in formalità . La democrazia si trasforma e si associa col liberalismo quando intervengono attivamente le borghesie ; il socialismo perde il genio rivoluzionario quando riceve il marchio indelebile , inconfondibile del borghese . Per il Fascismo è necessario che le cose vadano altrimenti . Il Fascismo è una rivoluzione continua ; è una marcia che le generazioni si assumeranno il compito di continuare verso gli orizzonti che sono stati precisati dal Capo senza possibilità d ' equivoco ...