StampaPeriodica ,
Ma
non
parmi
abbia
coraggio
chi
si
sforza
di
non
vedere
il
proprio
male
,
bensì
chi
vede
,
il
guarda
;
e
ci
proveda
;
né
ha
poi
amore
,
o
almeno
amore
virile
,
chi
illude
l
infermo
,
e
lo
ninna
quasi
fanciullo
,
ma
colui
che
gli
palesa
le
infermità
,
quali
ei
le
vede
,
studiandole
sinceramente
,
attentamente
...
C
.
Balbo
Molto
si
è
fatto
per
dare
a
questa
Italia
libertà
,
indipendenza
;
ma
non
possiamo
dire
che
fra
tante
meraviglie
di
valore
militare
e
di
senno
civile
,
noi
siamo
giunti
al
compimento
de
nostri
desideri
,
e
il
magnanimo
re
nostro
Vittorio
Emanuele
ben
rispondeva
il
primo
dell
anno
alla
deputazione
della
Camera
de
deputati
:
Signori
,
voi
molto
avete
fatto
,
ma
resta
molto
da
fare
.
Resta
,
dirà
taluno
,
che
l
esercito
debba
esser
potente
ed
in
punto
di
guerra
,
che
le
leggi
uniformi
e
omogenee
fortifichino
l
interno
ordinamento
,
che
il
commercio
,
e
l
industrie
si
accrescano
,
la
finanza
trovi
modo
di
non
ricorrere
a
prestiti
,
e
si
valga
delle
nazionali
ricchezze
,
vi
sia
la
concordia
delle
parti
per
essere
rispettati
e
temuti
.
Ma
v
è
pure
un
altra
necessità
,
ricorderemo
noi
,
alla
quale
non
si
pensa
come
si
dovrebbe
,
ed
è
il
perno
di
tutta
questa
mole
a
cui
si
vuol
dare
un
moto
che
è
la
vita
della
nazione
.
Essa
consiste
nell
intelligenze
illuminate
,
e
nei
cuori
educati
a
virtù
.
Noi
abbiamo
detestato
e
rotto
il
passato
col
disfare
le
dinastie
nemiche
della
nazionalità
,
ci
siamo
stretti
intorno
al
trono
di
un
Re
Galantuomo
;
il
sentimento
del
vero
e
del
giusto
ci
ha
condotto
a
questo
,
ci
ha
fatto
essere
Italiani
;
alla
parola
l
Italia
deve
essere
una
nazione
;
ma
i
mali
che
ci
vennero
dalle
cadute
signorie
sono
come
per
incanto
finiti
col
proclamarci
nazione
?
Non
ci
illudiamo
:
al
male
che
è
nelle
generazioni
corrotte
non
si
rimedia
se
non
studiandolo
nelle
cause
,
e
mettendo
ogni
cura
la
più
efficace
perché
sieno
tolte
.
Non
bisogna
che
fra
noi
ripetiamo
:
tutto
è
fatto
,
andiamo
avanti
così
;
ma
bisogna
fare
ed
aprire
,
se
occorre
,
colle
nostre
stesse
mani
le
piaghe
che
devono
esser
sanate
.
Duole
certo
di
dover
palesare
cose
che
toccano
l
amor
proprio
di
una
nazione
,
come
a
dire
,
che
in
Italia
vi
è
molta
ignoranza
nel
popolo
minuto
;
ma
è
una
verità
ch
è
innanzi
a
tutti
colle
testimonianze
statistiche
,
e
ciascuno
può
vedere
come
la
nostra
educazione
ed
istruzione
si
trovi
in
proporzioni
d
assai
al
di
sotto
con
gli
altri
popoli
civili
.
Ma
per
noi
questa
vergogna
non
è
nostra
,
e
non
siam
noi
che
ne
dobbiamo
arrossire
,
ma
sì
quelli
che
nell
imbestiare
la
specie
umana
credettero
di
aver
trovato
il
mezzo
di
dominare
sicuri
ed
onnipotenti
.
Se
adunque
abbiamo
la
certezza
che
le
classi
più
numerose
e
più
infime
sieno
in
tale
stato
di
dover
essere
rendute
ai
benefici
della
morale
e
dell
istruzione
che
,
come
diceva
il
Romagnosi
,
son
loro
dovuti
per
diritto
naturale
;
se
la
plebe
è
la
parte
più
sacra
della
nazione
perché
è
la
più
degna
insieme
e
la
più
misera
,
potremo
noi
in
questo
rinnovamento
italiano
rimanere
inoperosi
e
non
rivolgere
tutte
le
nostre
cure
a
sì
alto
fine
?
Né
le
cure
divise
de
governi
,
de
privati
e
del
clero
bastano
a
mettere
vita
e
ordine
a
questo
concetto
di
redenzione
intellettuale
e
morale
,
ed
eccone
le
prove
.
Niuna
parte
d
Italia
ebbe
come
in
Toscana
,
uomini
più
egregi
per
virtù
di
animo
e
per
senno
illuminato
e
operoso
:
questi
mali
che
noi
lamentiamo
,
essi
videro
,
e
cercarono
alleviare
:
pensarono
di
propagare
con
i
giornali
i
sani
principi
pedagogici
,
i
racconti
morali
,
le
virtù
cittadine
,
le
scuole
di
ogni
maniera
;
mostrarono
la
necessità
delle
scuole
normali
,
e
fecer
note
tutte
le
istituzioni
di
istruzione
educativa
d
oltre
monte
e
d
Italia
,
ed
essi
promossero
,
fondarono
asili
,
scuole
serali
,
di
mutuo
soccorso
,
e
Casse
di
risparmio
.
In
Piemonte
si
gareggiò
d
uguale
virtù
.
Giornali
più
popolari
sminuzzarono
al
popolo
il
pane
dell
intelletto
e
i
dettami
della
sana
morale
.
I
nomi
dei
direttori
e
collaboratori
dei
giornali
La
Guida
dell
Educatore
,
Le
Letture
popolari
,
e
le
Letture
di
famiglia
rimarranno
con
fama
e
riconoscenza
postuma
;
nel
Lombardo
Veneto
ove
lo
stesso
governo
come
nel
Piemonte
non
avversava
,
ma
favoriva
l
istruzione
elementare
,
molti
uomini
eminenti
in
carità
ed
in
lettere
diedero
prova
d
infaticabile
volontà
a
fare
il
bene
e
divulgarlo
,
e
così
avvenne
nelle
province
romane
:
non
parliamo
del
Regno
di
Napoli
e
dei
Ducati
perché
ivi
l
ignoranza
era
tenuta
come
dogma
di
governo
.
Ma
tanto
senno
,
tante
civili
virtù
,
tanta
carità
operatrice
che
valse
al
finale
compimento
di
questo
nazionale
beneficio
?
In
Piemonte
quando
erano
quattro
milioni
,
dall
illustre
Aporti
fu
dimostrato
che
non
presa
la
proporzione
di
una
sesta
parte
della
popolazione
(
che
tale
sarebbe
rappresentata
dai
fanciulli
dai
due
ai
sette
anni
)
,
ma
la
ventesima
,
ve
ne
sarebbero
stati
200
mila
da
educare
:
e
di
questi
quanti
se
n
educavano
?
appena
13.956
!
Ed
è
da
notare
che
il
Piemonte
per
le
istituzioni
degli
asili
e
delle
scuole
d
infanzia
,
era
innanzi
alle
altre
parti
d
Italia
:
da
ciò
argomentate
lo
stato
del
nostro
povero
popolo
,
come
le
statistiche
parziali
delle
altre
provincie
cel
dimostrano
.
Venuti
ora
i
tempi
in
cui
molti
di
questi
benemeriti
hanno
in
mano
la
educazione
,
e
l
istruzione
pubblica
delle
loro
province
,
promossero
utili
leggi
,
fondarono
scuole
normali
,
ma
l
opera
si
renderà
sempre
inefficace
se
tutti
i
buoni
,
se
tutti
quelli
che
vogliono
fare
di
questa
Italia
una
nazione
,
che
resti
eterna
,
non
si
collegano
insieme
in
una
volontà
,
in
una
azione
di
far
possibile
questa
rigenerazione
d
animi
ed
intelletti
:
e
si
persuadano
,
che
è
pur
carità
verso
il
prossimo
,
come
vuole
il
nostro
divino
Maestro
,
il
quale
dice
,
l
amore
che
dobbiamo
portarci
l
uno
l
altro
non
ha
da
consistere
in
sole
parole
,
né
fermarsi
nella
sola
lingua
,
ma
deve
essere
un
amore
anche
di
fatti
.
Le
scuole
comunali
,
gli
asili
infantili
,
le
scuole
serali
domenicali
sono
adunque
tutti
mezzi
atti
a
risolvere
il
gran
problema
,
ma
devono
essere
riuniti
,
e
mossi
da
un
azione
promotrice
e
direttiva
,
che
non
può
essere
se
non
nella
maggioranza
de
cittadini
,
che
nel
fare
il
bene
non
si
propone
le
sole
città
,
i
borghi
popolosi
,
ma
le
campagne
,
e
ovunque
siano
uomini
da
rendere
alla
patria
utili
cittadini
e
cristiani
.
Così
,
per
l
azione
collettiva
d
un
gran
popolo
,
pensava
l
illustre
ministro
inglese
Russell
,
il
quale
nel
pubblico
Parlamento
asseriva
che
i
sussidi
del
governo
verso
l
educazione
pubblica
potevano
accrescersi
,
ma
non
si
dovesse
dipartire
menomamente
dal
principio
fondamentale
dell
azione
volontaria
dei
cittadini
;
ché
da
questa
sorgente
aveva
fiducia
di
vedere
nel
futuro
scaturire
l
educazione
del
popolo
.
Non
per
scimiottare
estere
nazioni
noi
rechiamo
l
esempio
inglese
,
ma
perché
è
il
più
adatto
a
confortarci
a
fare
pel
popolo
,
e
riuscire
bene
,
come
avviene
in
Inghilterra
.
Noi
non
porremo
qui
la
quistione
se
meglio
sia
la
istruzione
lasciata
libera
,
o
obbligatoria
,
che
ancora
non
è
risoluta
fra
le
nazioni
civili
,
e
gli
uomini
più
illuminati
.
Diremo
soltanto
che
quelle
nazioni
erano
nazioni
quando
si
proponevano
e
discutevano
leggi
per
sì
alto
intendimento
;
ma
che
noi
siamo
per
esserlo
e
a
tal
fine
il
modo
più
sicuro
e
onnipotente
è
l
educazione
del
popolo
:
ricorderemo
che
l
Italia
,
la
quale
si
è
fatta
libera
in
grandissima
parte
,
per
il
senno
,
la
costanza
,
la
prudenza
e
il
valore
del
popolo
,
deve
essa
stessa
provvedere
a
questo
suo
diritto
,
che
si
è
fatto
una
necessità
politica
.
Bisogna
adunque
concludere
che
se
una
società
nazionale
raccogliesse
le
sparte
forze
,
si
giovasse
di
tutti
i
soccorsi
,
e
da
proprietari
in
campagna
cavasse
danaro
o
case
,
dai
contadini
,
che
è
possibile
,
retribuzioni
in
natura
o
in
denaro
,
e
così
dagli
artigiani
capi
di
bottega
,
dalle
comuni
,
che
troverebbero
largo
compenso
nel
render
più
sano
,
morale
,
istruito
il
suo
popolo
,
si
desse
qualche
soccorso
;
se
finalmente
ad
ogni
onesto
cittadino
fosse
permesso
di
concorrervi
,
sia
pure
con
un
franco
all
anno
,
chi
dubita
che
noi
non
avremmo
lo
stesso
fine
glorioso
delle
società
inglesi
?
Chi
dubita
che
il
Parlamento
nostro
non
la
soccorresse
con
generosità
come
fece
la
inglese
?
Nei
tempi
del
dispotismo
il
riunirsi
per
qualsiasi
proposta
onorevole
e
utile
alla
patria
adombrava
,
era
pericolo
e
spesso
costava
carcere
,
esilio
;
ed
ora
essendo
liberi
,
perché
non
iniziamo
questa
santa
associazione
?
Ma
intanto
per
riunire
cotali
forze
,
condurle
diremo
quasi
armate
in
legioni
combattenti
contro
l
ignoranza
e
l
vizio
,
bisognava
inalzare
un
insegna
che
ci
avesse
riuniti
,
che
ci
avesse
fatti
conoscere
,
e
direi
quasi
contare
.
Questa
è
il
giornale
che
proponiamo
il
quale
s
intitola
:
Letture
Serali
pel
Popolo
.
Il
minimo
prezzo
,
d
esempio
unico
,
che
costerà
(
per
quattro
fogli
di
otto
pagine
a
stampa
con
incisioni
)
poco
più
di
venti
centesimi
al
mese
,
e
le
utili
materie
adatte
all
intelligenza
del
popolo
,
lo
faranno
entrare
in
tutte
le
casipole
,
in
tutte
le
botteghe
,
in
tutti
i
focolari
de
contadini
.
Ma
in
questo
primo
suo
apparire
ha
bisogno
che
tutti
coloro
,
che
si
sentono
accesi
del
bene
del
suo
simile
procaccino
il
maggior
numero
possibile
di
lettori
o
di
benefattori
che
si
propongano
di
divulgarlo
.
E
i
comuni
stessi
che
hanno
cominciato
a
farsi
diffonditori
delle
scuole
serali
,
potrebbero
incoraggiare
queste
letture
prendendone
un
numero
di
esemplari
,
i
quali
,
con
i
racconti
morali
ed
altre
letture
educative
servirebbero
nelle
scuole
di
serale
lettura
.
Noi
rivolgeremo
spesso
le
nostre
cure
ai
contadini
,
che
son
parte
sì
eletta
di
noi
stessi
;
ma
siccome
crediamo
che
l
educazione
debba
precedere
l
istruzione
o
almeno
andar
di
pari
passo
con
essa
,
così
il
nostro
giornale
,
che
si
propone
di
correggere
i
mali
abiti
dell
animo
,
potrà
essere
per
tutto
quel
popolo
che
vive
nella
medesima
ignoranza
e
ne
costumi
corrotto
.
L
istruzione
elementare
vi
si
troverà
graduata
,
per
quanto
può
esserlo
in
un
giornale
,
in
guisa
da
tornare
utile
a
tutti
.
Gli
scrittori
non
vogliono
andar
nominati
per
dotti
,
ma
stimati
utili
per
scelta
di
materie
,
per
chiarezza
di
stile
e
proprietà
di
lingua
idonea
allo
scopo
che
si
sono
proposti
.
E
conoscendone
le
difficoltà
,
taluna
volta
si
varranno
di
scritti
d
illustri
Italiani
,
che
destinati
a
fruttificare
nelle
generazioni
crescenti
,
rimangono
o
ignoranti
o
in
mano
di
pochi
.
Noi
non
accoglieremo
nel
nostro
giornale
né
polemiche
,
né
garrula
e
vana
letteratura
.
Ci
studieremo
di
togliere
al
popolo
i
suoi
pregiudizi
,
faremo
noti
gli
esempi
di
virtù
cittadine
,
le
istituzioni
di
beneficenza
e
di
pubblica
carità
,
ridesteremo
i
sentimenti
che
più
onorano
l
umana
natura
,
mostreremo
come
l
amore
del
prossimo
,
della
patria
,
dell
ordine
e
del
lavoro
rendano
tranquilla
e
cara
la
vita
.
Queste
letture
avranno
due
rubriche
nuove
nei
giornali
popolari
in
Italia
,
e
di
cui
crediamo
utile
mostrare
l
opportunità
e
l
importanza
.
Per
la
parte
morale
si
è
usato
spesso
far
dei
racconti
che
trattando
di
qualche
virtù
domestica
o
pubblica
da
contrapporsi
ai
vizi
,
spesso
si
dialogavano
con
nomi
presi
a
caso
;
ma
se
in
vece
si
ponesse
da
noi
sotto
le
moralità
alcun
fatto
vero
accaduto
ai
nostri
grandi
capitani
,
scrittori
,
politici
,
popolani
,
non
si
avrebbe
il
doppio
scopo
di
mettere
negli
animi
le
stesse
massime
con
esempi
veri
?
non
si
potrebbe
così
via
via
venir
raccontando
la
storia
politica
,
artistica
e
letteraria
della
nostra
patria
?
Se
per
esempio
sotto
la
rubrica
La
virtù
infelice
mettiamo
Dante
che
cerca
asilo
e
pane
alla
corte
di
Cangrande
;
se
sotto
Memoria
e
riconoscenza
si
racconterà
la
visita
del
Boccaccio
alla
figlia
di
Dante
monaca
in
Ravenna
;
se
sotto
la
rubrica
Le
ricompense
delle
corti
agli
scrittori
,
Torquato
Tasso
a
Sant
Onofrio
;
e
così
:
Amate
la
verità
innanzi
la
vita
,
Galileo
e
l
Inquisizione
;
Il
patibolo
e
la
Patria
,
Mario
Pagano
;
Modestia
e
valore
,
Garibaldi
;
con
questi
argomenti
noi
non
metteremo
amore
e
riverenza
alla
patria
,
al
sapere
,
alla
sventura
?
Per
la
parte
storica
,
che
è
maestra
della
vita
,
porremo
sotto
gli
occhi
i
monumenti
disegnati
che
visibilmente
la
raccontano
,
e
che
oggi
al
povero
popolo
che
vi
si
aggira
intorno
nulla
insegnano
;
mentre
sarebbero
scaturigine
di
considerazioni
opportune
mettendo
sotto
gli
occhi
le
nostre
divisioni
,
le
guerricciuole
pestifere
,
donde
le
miserie
e
la
schiavitù
nostra
passata
:
e
così
per
contrapposto
le
grandi
virtù
antiche
e
moderne
dei
nostri
liberi
popoli
.
Daremo
conto
dei
libri
utili
con
una
bibliografia
,
e
in
fine
in
una
cronaca
settimanale
ragioneremo
delle
cose
più
importanti
che
sono
in
essa
avvenute
,
traendone
quella
utilità
di
politica
pratica
,
che
può
servire
a
dirigere
l
opinione
verso
i
nostri
due
precipui
scopi
,
che
sono
la
libertà
e
l
indipendenza
.
Né
caldeggeremo
più
l
una
che
l
altra
opinione
,
ma
il
vero
e
l
onesto
,
che
sono
le
sole
faville
che
devono
tenere
accesi
gli
animi
del
nostro
popolo
.
Ecco
lo
scopo
che
si
propone
questo
giornale
,
il
quale
crediamo
si
raccomandi
ad
ogni
uomo
onesto
che
sia
nato
in
quest
Italia
,
e
voglia
vederla
padrona
di
se
stessa
e
felice
.
Né
potremo
giammai
prometterci
tanto
bene
,
finché
non
sappiamo
che
l
educazione
e
l
istruzione
non
sia
divenuta
generale
,
e
per
esse
conformi
le
forti
e
sante
convinzioni
che
danno
la
tenacità
de
generosi
propositi
e
l
affetto
e
la
riverenza
verso
la
patria
.
StampaPeriodica ,
Quale
più
povero
,
quale
più
schiavo
di
colui
che
nemmeno
i
pensieri
ha
liberi
e
propri
:
in
ogni
atto
della
vita
è
costretto
reggersi
con
la
mente
altrui
?
P
.
GIORDANI
I
giornali
politici
,
di
cui
oggi
abbonda
l
Italia
,
sono
letti
da
chi
delle
curiosità
politiche
si
fa
un
passatempo
,
da
coloro
che
vi
desiderano
le
proprie
passioni
alimentate
e
difese
,
e
da
que
pochi
che
in
questi
specchi
e
interpretatori
dell
opinione
pubblica
ammirano
lo
svolgersi
successivo
dell
umano
progresso
.
Ma
delle
tante
famiglie
di
cui
si
compone
oggi
l
Italia
riunita
,
quante
sono
quelle
che
di
politica
tengano
proposito
nelle
conversazioni
serali
con
assennatezza
,
e
conoscenza
della
patria
storia
?
Pochissime
noi
crediamo
,
e
ci
si
fa
manifesto
dal
parteggiare
che
è
ancor
vivo
per
nostra
vergogna
in
Italia
:
mentre
a
voler
costituire
una
forte
nazione
fa
di
mestieri
che
la
concordia
con
l
educazione
politica
sorga
,
e
si
diffonda
nel
popolo
con
opportunità
e
saviezza
di
dottrine
che
fanno
gli
uomini
conoscitori
dei
propri
diritti
e
doveri
.
I
quali
doveri
son
quelli
che
temperano
i
troppo
accesi
desideri
,
non
sempre
richiesti
dai
tempi
,
ai
quali
,
come
ripeteva
sì
sovente
il
Machiavelli
,
è
pur
forza
si
obbedisca
dai
principi
e
dai
popoli
.
A
que
padri
di
famiglia
pertanto
che
o
non
conoscono
quanto
importi
questa
educazione
,
o
timorosi
ne
ricordano
il
nome
,
come
cagione
di
domestiche
sventure
nei
tempi
del
dispotismo
,
rammenteremo
che
la
massima
servile
di
obbedire
a
chi
regna
,
sì
sovente
loro
in
bocca
,
deve
intendersi
di
una
obbedienza
razionale
e
non
cieca
.
Ciascuno
ha
diritto
in
governo
libero
,
conoscere
come
siasi
provveduto
e
si
provvegga
alla
dignità
e
all
amministrazione
della
propria
patria
:
né
il
povero
perché
povero
ha
meno
bisogno
di
educarsi
ad
una
forte
politica
con
operosità
dignitosa
,
perché
esso
nella
sua
maggioranza
costituirà
un
giorno
l
opinione
e
la
forza
dell
Italia
nostra
.
Della
quale
i
generosi
giovani
non
potranno
dire
di
essere
utile
e
onorevole
parte
,
finché
non
sappiano
quanto
l
antica
sapienza
italiana
ci
tramandò
di
proficui
insegnamenti
per
educarci
a
magnanimi
sensi
,
per
destreggiarci
fra
le
astuzie
politiche
dei
potentati
che
ci
circondano
,
per
mantenerci
sempre
con
le
armi
e
col
senno
padroni
in
casa
nostra
.
Ma
se
nella
famiglia
non
si
è
provveduto
finora
a
questa
parte
di
educazione
,
alcuni
diranno
s
insegnerà
nelle
scuole
?
E
costoro
sappiano
che
nessuno
ci
pensò
mai
,
e
di
recente
alcuni
ispettori
nelle
provincie
meridionali
hanno
proibito
che
se
ne
parlasse
dai
maestri
e
dagli
scolari
.
La
famiglia
e
la
scuola
adunque
lasciano
questa
educazione
così
preziosa
in
popolo
libero
a
chiunque
la
vuol
rendere
stromento
della
propria
setta
;
e
le
piazze
,
i
caffé
,
e
le
società
spesso
con
principi
sovversivi
,
sono
le
tribune
,
i
libri
,
i
maestri
che
educano
politicamente
.
E
non
sarà
egli
tempo
e
opera
cittadina
in
tanta
ignoranza
,
e
pericoloso
silenzio
de
buoni
,
di
rimediarvi
con
un
giornale
che
a
queste
necessità
provvedesse
?
Ma
come
entrare
in
tante
famiglie
che
non
intendono
ancora
questo
benefizio
;
con
quale
autorità
far
prevalere
le
schiette
opinioni
liberali
,
fra
tanto
cozzo
di
opinioni
violente
di
parte
;
come
dare
il
di
sopra
alle
prime
dalle
quali
si
deriva
l
uniformità
e
la
potenza
della
volontà
che
si
commuove
ad
ogni
azione
generosa
?
Noi
avevamo
toccato
nel
programma
delle
Letture
serali
come
le
notizie
politiche
potevano
,
avverate
,
compendiarsi
in
modo
utile
,
e
abbiamo
procacciato
di
farlo
.
Ma
durante
l
anno
ci
siamo
persuasi
che
dovevamo
insegnare
con
gli
avvenimenti
,
e
non
contentarci
di
narrarli
:
in
guisa
che
la
parte
politica
,
e
non
soltanto
narrativa
,
vi
ha
prevalso
.
Per
che
non
volendo
che
l
una
cosa
nuoccia
all
altra
,
ossia
che
l
istruzione
e
l
educazione
morale
e
civile
,
scopo
principale
delle
Letture
serali
,
non
rimanesse
pienamente
conseguito
,
si
è
pensato
della
politica
farne
una
parte
apposita
.
Il
saggio
che
noi
diamo
è
nuovo
per
l
Italia
,
che
di
giornali
politici
educativi
non
ha
esempio
,
come
è
opera
pur
non
tentata
da
altri
il
modo
che
noi
terremo
nel
preparare
e
svolgere
questa
educazione
.
Essa
non
avrà
nulla
di
arido
e
di
pedantesco
,
ma
si
farà
autorevole
e
gradita
per
gli
esempi
della
storia
nostra
di
ogni
tempo
,
non
messi
a
pompa
di
erudizione
,
ma
a
proposito
,
come
fecero
i
grandi
nostri
politici
che
li
avevano
sempre
a
fondamento
de
loro
consigli
.
Vuol
bene
l
onestà
nostra
e
la
verità
,
che
noi
dichiariamo
come
questo
modo
di
insegnamento
politico
non
è
un
nostro
trovato
,
ma
si
una
delle
glorie
italiane
,
che
ebbe
per
padre
e
fondatore
il
Machiavelli
.
Fu
ben
egli
che
diede
il
primo
esempio
della
politica
sperimentale
,
e
che
la
fondò
fra
noi
:
come
fece
il
Galileo
un
secolo
circa
dopo
per
le
scienze
fisiche
.
In
questo
solo
dal
Machiavelli
discostandoci
,
che
mentre
egli
fondava
questa
scienza
a
beneficio
dei
governanti
,
per
scaltrirli
nel
maneggio
dei
pubblici
affari
,
noi
per
la
prima
volta
l
adoperiamo
a
beneficio
del
popolo
che
dagli
esempi
degli
antichi
,
paragonati
co
nostri
,
ne
caverà
utilissime
verità
e
insegnamenti
,
tal
che
giudicherà
rettamente
i
governanti
stessi
.
I
quali
spesso
saranno
o
ammoniti
o
fatti
animosi
non
soltanto
dalla
voce
nostra
,
ma
da
quella
stessa
del
Machiavelli
,
del
Guicciardini
,
del
Paruta
,
del
Giannotti
,
del
Sarpi
,
del
Nani
,
e
di
altri
valenti
che
prima
di
noi
si
fecero
insegnatori
di
questa
nobilissima
scienza
.
Tanto
che
una
verità
comprovata
dagli
esempi
,
confortata
dal
senno
di
tanti
grandi
,
se
verrà
chiamata
in
soccorso
per
governarne
gli
avvenimenti
in
mezzo
ai
quali
viviamo
,
sarà
bene
che
rampollerà
sano
criterio
,
e
darà
al
popolo
la
maturità
e
la
sicurezza
del
giudizio
.
A
questa
parte
piacevolmente
insegnativa
,
seguirà
una
narrazione
piena
di
ciò
che
accade
settimanalmente
tanto
in
Italia
che
fuori
,
dando
ad
essa
un
ordine
pensato
,
non
saltellante
per
notizie
accozzate
senza
ordine
.
Dalle
corrispondenze
si
caverà
la
parte
conghietturale
che
tanto
piace
agli
uomini
i
quali
vanno
studiosamente
in
cerca
del
probabile
,
e
spesso
dell
ignoto
.
Per
tal
modo
noi
speriamo
di
dare
delle
Letture
politiche
popolari
utili
alle
famiglie
di
ogni
condizione
.
E
riandando
spesso
le
cause
di
tante
secolari
sventure
,
togliere
quelle
divisioni
che
ci
indeboliscono
,
e
mettono
a
pericolo
l
unità
,
a
noi
sì
cara
.
Ci
confidiamo
eziandio
di
dare
un
libro
che
innamori
dell
antico
senno
la
gioventù
italiana
;
caro
e
desiderato
ai
maestri
per
educare
politicamente
i
loro
discepoli
nelle
ore
di
ricreazione
.
Ed
è
pur
così
che
accresceremo
la
riverenza
ed
il
culto
ai
nostri
grandi
scrittori
i
quali
,
mentre
oggi
in
Italia
sono
da
pochissimi
letti
e
meditati
,
presso
le
nazioni
veramente
libere
si
può
dire
che
vivano
sempre
e
seggano
nei
Consigli
de
ministri
,
tanto
sovente
vi
si
trovano
ricordati
con
riverenza
.
E
sarà
con
questa
stregua
che
noi
sovente
ci
proponiamo
di
misurare
i
provvedimenti
de
nostri
.
La
lingua
vera
italiana
che
è
stata
il
palladio
della
nostra
libertà
,
che
ci
ha
dato
l
unità
quando
eravamo
divisi
,
che
ci
ha
fatto
riconoscere
per
un
sol
popolo
dalle
Alpi
al
Lilibeo
,
e
ci
ha
renduto
nazionali
Dante
,
Machiavelli
,
Galileo
,
Vico
,
Alfieri
,
non
deve
essere
oggi
disconosciuta
da
quelli
che
hanno
l
obbligo
sacrosanto
di
scriverla
e
studiarla
italianamente
rivolgendo
la
libera
parola
al
popolo
italiano
risorto
.
Anche
con
questo
scopo
esamineremo
taluna
volta
gli
atti
del
governo
,
e
i
discorsi
del
Parlamento
e
se
troveremo
che
di
stile
e
di
lingua
abbiano
difetto
,
non
con
arrabbiata
pedanteria
,
ma
con
quella
urbanità
che
deve
essere
propria
degli
uomini
di
lettere
,
verremo
notando
i
modi
e
le
voci
non
proprie
,
e
principalmente
la
necessità
di
quello
stile
politico
vestito
di
forma
italiana
,
che
è
tutta
cosa
nostra
,
come
si
mostra
sì
splendido
nelle
storie
,
nelle
relazioni
,
istruzioni
politiche
,
e
nei
carteggi
di
principi
a
principi
del
secolo
XIV
,
XV
e
XVI
.
A
quest
opera
umile
,
ma
che
può
essere
feconda
di
grandissimi
beni
se
aiutata
dai
buoni
,
e
da
voi
principalmente
,
amici
e
diffonditori
delle
Letture
serali
,
danno
mano
scrittori
illustri
nostri
amici
,
di
cui
vedrete
i
nomi
,
i
quali
come
noi
sono
persuasi
che
è
solo
da
questa
educazione
politica
diffusa
largamente
che
può
risorgere
la
dignità
e
l
uniformità
del
pensiero
e
degli
affetti
patri
.
Ciò
che
abbiamo
fatto
nel
primo
anno
delle
Letture
,
e
questi
nostri
intendimenti
per
dare
un
compimento
ad
esse
e
un
più
largo
indirizzo
alla
parte
politica
,
ci
fanno
sperare
che
questa
nostra
proposta
sarà
bene
accolta
e
aiutata
da
tutti
quelli
che
vogliono
rendere
durevole
questa
nostra
redenzione
morale
e
politica
.