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COSA INTENDIAMO FARE DELLA RELIGIONE ( GIULIANO_IL_SOFISTA , 1906 )
StampaPeriodica ,
Da qualche tempo nelle colonne del Leonardo , con ammirevole disprezzo per i pregiudizi degli spregiudicati , e con scandalo dei religiosi , si parla di misticismo , di Cristo , di Dio , di Uomo - Dio , di religione cattolica ; si cita S . Teresa e S . Giovanni della Croce , Maestro Eckehart e Sebastiano Franck ... Ci interessiamo e stimiamo il fenomeno religioso di qualunque sorta esso sia , e tanto che ci pare uno dei gravi difetti dell ' Italia averne fatto soltanto o un soggetto di retorica o un soggetto di caricatura o un soggetto di indifferenza ; ma non abbiamo nessuna speciale predilezione o inclinazione per una più che per un ' altra religione , o se parliamo più di Cristo che di Buddha o Mosè , o del Papa più che del Sultano o del Dalai Lama , dipende soltanto dal naturale riconoscimento . che come italiani dobbiamo fare , di una maggiore importanza personale del cattolicismo nel problema religioso ; giacché del cattolicismo abbiamo vicini templi , sacerdoti , credenti , e nella varia esperienza , dalla politica alla letteraria , ne ritroviamo tradizione e traccie ... Noi intendiamo la religione come un campo di esperienze personali ; e se studiamo e ammettiamo anche che vi siano , per queste esperienze , delle grandi case di produzione e di coltura , con dei metodi speciali , e delle organizzazioni particolari ( cioè , le varie religioni , e per noi principalmente , il cattolicismo ) , ammettiamo anche e studiamo tutti i tentativi particolari e individuali di esperienza religiosa , che si sono prodotti nel passato e si possono ora e nel futuro produrre . Senza venir fuori con belle definizioni e circoscrizioni verbali , smaltate di dotta pedanteria e mosaicizzate per maggior sicurezza , con termini scolastici e tecnici delle industrie religiose e filosofiche , basterà ad esprimere la nostra posizione , un ' immagine : noi non apparteniamo ai professori di religione , e li combattiamo , come abbiamo combattuto i professori di filosofia . Potremmo , cioè , a proposito della religione , ripetere quello che abbiamo detto di spesso nella filosofia : che essa non è un abbaco e non s ' impara con l ' ingoiare lezioni . Non bastano i dogmi a fare un religioso , e sapere molta dottrina non avvicina alla santità . Come a noi pare spesso più filosofo chi vive fuori dei sistemi che chi s ' adatta a queste logiche prigioni , così ci sembra più religioso chi vive fuori dei dogmi che chi cerca di slogarsi per vestirli . Stimiamo più religioso anche chi non appartiene a nessuna religione riconosciuta . Se può giungere da solo dove gli altri arrivano , e talora non arrivano , con la guida degli intermediari ... Le anime non studiano religione , e i professori di questa s ' aspettano a cacciare dai loro orti le più originali e maleducate , che si ostinano a non produrre i frutti che stanno disegnati sui libri , e le confinano in vasi di separazione , con sopra scritto : eresie . Noi abbiamo invece per gli " eretici " una straordinaria simpatia ... I santi sono pure stati , quasi tutti , eretici , almeno quelli che piacciono a noi . Sono stati eretici fortunati , come gli eretici non sono che santi sfortunati . Gli uni sono riusciti ad entrare nei canoni , e gli altri no ; forse perché i primi erano stati meno chiari e più malleabili ... La Chiesa Cattolica ha accettato molti santi , più per forza di necessità , che per naturale simpatia ; li ha accettati perché eran potenze che meglio valeva trasformare in amiche che soffrire per concorrenti . Ma in fondo in fondo , il sacerdozio ha sempre veduto di mal occhio il santo . Morto , lo ha naturalmente sfruttato ; ma vivo ne ha sempre diffidato . Ha dato il singolare spettacolo d ' un controllo delle forze divine , da parte di persone che ne erano escluse . I santi sono stati provati e riprovati ; Santa Teresa e San Francesco hanno subìto gli esami dei teologi e le prove dei politici ; e il Borgia , il Borgia stesso , grazioso spettacolo , ha voluto esaminare in persona la realtà delle estasi e dei digiuni della Beata Colomba di Perugia , già messa a prova da due frati domenicani , come ora due naturalisti studierebbero il Succi o la Eusapia Paladino ... Il clero e soprattutto l ' alto clero , è nemico delle iniziative religiose individuali , e vede di mal occhio e cerca di sorvegliare il laico che si interessa a cose religiose , più in là dell ' obbedienza , dell ' osservanza eterna ... La libera concorrenza lo spaventa per il suo trust , e a questo proposito è veramente ridicola la paura mostrata per il Protestantesimo in Italia , come se in Italia quattro botteghini da lotto ben scialbati e un paio di discorsi nasali per settimana potessero prendere il posto che per gli italiani hanno l ' organo , il coro , le processioni , l ' incenso , le vetriate a colori , le vergini e tutta la mitologia cattolica . Ma non siete dunque nemmeno protestanti ! Lettore poco intelligente , no , non siamo nemmeno protestanti ... Anzitutto non ci muoviamo nel solito ambito cristiano , e poi ci sembra che , ben fatti i conti , il protestantesimo valga il cattolicismo . Anzi val meno . Perché mentre il cattolicismo è fondato sopra un ' idea a noi molto simpatica ( e in modo speciale , come è stata svolta del Newmann ) , quella di una progressiva determinazione dei dogmi , in modo che la fede d ' oggi , pur essendo in sostanza identica , sia però in forma quasi irriconoscibile agli occhi di un Cristiano del primo secolo dopo Cristo , il Protestantesimo è fondato sopra uno stupido ancorarsi alla lettera e non voler dipartirsi da quella . Alla infallibilità papale oppone l ' infallibilità dello scritto , e tirannia per tirannia , preferiamo quella di un uomo che le vicende storiche hanno mostrato spesso abilmente consigliato , a quella di un libro che le vicende storiche hanno mostrato pieno di passi di pericolosa interpretazione ... Il progresso era il cattolicismo e non la Riforma ... È appunto perché era e tende a non essere più , che abbiamo una seconda ragione per non amarlo troppo , come è ora . Fino al Concilio di Trento , questo compreso , il cattolicismo si impernia sul programma tacito di un progresso reale , accompagnato da una fissità apparente ; c ' è in lui progresso interno e fissità esterna ; progresso nell ' azione , fissità nella dottrina . Il suo sviluppo è continuo svecchiarsi , perenne cangiar di pelle lasciando intatto lo scheletro , modificarsi secondo i bisogni del suo ampliamento , trarre giovamento dalle sue stesse perdite , prendere il lato buono degli avversari , sapienza nell ' utilizzare e immedesimare le critiche a lui rivolte e le riforme a lui chieste , pur non avendo mai l ' aria di concedere o di imparare ; in breve una meravigliosa sapienza di adattamento a tutti i tempi e a tutti i luoghi . In nessuna religione si trova un potere di modificazione così abile e lento , in mezzo a genti così mutevoli e bizzarre e nervose , e avendo il proprio centro , proprio dove più rapido . e turbato da crisi repentine è stato lo sviluppo dell ' intelligenza . Nessun moto vitale mondiale è stato trascurato dal cattolicismo , anche quando pareva contraddirlo , e forse soprattutto quando pareva contraddirlo ... Ma con lo stesso Concilio finiva il moto assimilativo del cattolicismo . Il Concilio di Trento ha fissato il costume , la liturgia , la gerarchia ecclesiastica , ma ha tolto con ciò ogni capacità d ' evoluzione . ... Da più di due secoli ciò che è vita e mondo non appartiene più al cattolicismo . Sembra che al Vaticano si sia perduto l ' antico segreto . L ' unica attività che vi si mostri è di spengere ogni baleno di nuova vita , è di invitare al suicidio ogni anima gravida d ' un futuro ... Il cattolicismo dunque che abbiamo lodato , è quello che ora non è più ; e il protestantesimo che ci sarebbe piaciuto , quello mistico e individualista , non è riescito ad esistere . Di questo , come di altre religioni noi non siamo seguaci , ma non vogliamo neppure come pretenderebbero i rivoluzionari all ' antica , disinteressarcene e spezzarle totalmente . Noi intendiamo solamente : utilizzarle ...
LA COMMEDIA ALL'ISTRIONE ( GIULIANO_IL_SOFISTA , 1906 )
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I cari francesi sono impegnati in una delle solite loro grandi battaglie di idee . Si tratta nientemeno che di Sarah Bernardt , e di sapere se la vincerà il ministro che la vuole decorare o il consiglio della Legion d ' onore che non ne vuol sapere . Per parte mia , che non sono né attore , né insigne , né insignito , non trovo nessun inconveniente nel decorare chi si maschera sulla scena ; non sono decorate le maschere più pericolose che passeggian per la via ? Anzi mi compiaccio che l ' Italia abbia preceduto la sorellastra latina su questa strada ( mi par che Tamagno fosse commendatore e Novelli cavaliere ) , perché non c ' è nulla di più moderno , di più sincero , di più rappresentativo della psiche contemporanea , del culto votato all ' attore . Il governo con il suo nastrino non fa che conformarsi al giudizio del pubblico . Da noi non ci si cura della musica , ma del tenore ; non della commedia , ma dell ' attore . Chi è pagato , premiato , applaudito , famoso ? l ' attore e il cantante . Chi ha il ritratto nelle botteghe dei pasticcieri e dei librai ( non c ' è molta differenza ) ? l ' attore e il cantante . Chi occupa il pubblico con i suoi aneddoti , con le sue avventure , con i suoi pranzi , con i suoi viaggi ? l ' attore e il cantante . Due cose - ha detto Peladan - non mancano mai nel giornale : la Borsa e il Teatro . Sembra che tutta l ' anima contemporanea sia racchiusa fra questi due limiti . Gli Italiani si interessano più all ' idiota fornito di buona gola ; i Francesi si occupano più dell ' idiota che gestisce bene ; ma nel fondo le due sorellastre latine sono eguali ; nella loro volgare ammirazione per lo strumento esterno , per il mimo e per l ' istrione che non sarebbero nulla se non ci fosse chi prestasse loro un po ' di anima e qualche frase . Basta vedere la scelta dozzinale , quattrinaia , pornografica e scema che i nostri attori ci impongono ; basta pensare alla loro vita di pettegolezzi , di piccolezze , di gelosie , di schiavitù verso il giornalista ; basta considerare con quanta energia appoggino tutto ciò che è mediocre , e come impersonino bene quella che è stata detta la " commedia borghese " ; per avere un odio corso e un disprezzo braminico per questi propagatori della volgarità e per questi esemplificatori della vita d ' apparenza , senza fondo di idee e di passioni . Uno dei fatti che più rivelano la differenza dei due popoli e di due arti e di due colture è questa : che mentre in Germania il più grande musico della generazione passata ha combattuto e soffocato il cantante , in Italia il più grande artefice di parole della generazione passata ci ha dato l ' apoteosi dell ' attrice e ha fatto l ' apologia dell ' imbellettamento e del posticcio . WAGNER ha soffocato il cantante ; chi soffocherà fra i latini l ' istrione ?