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LA FUNZIONE DI FARINACCI ( PELLIZZI CAMILLO , 1925 )
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Farinacci non è là per caso . Non è il prodotto di un ' infatuazione momentanea di folle inconscie , non è stato messo a capo dell ' organizzazione del Partito per intrighi d ' anticamera o di corridoio . È il sintomo di una situazione ed è il rimedio contro un male . Bisogna pur farsi tutti una ragione del fenomeno Farinacci . E per farsela bisogna tornare alla crisi Matteotti ed ai sei od otto mesi che l ' hanno seguita . Era nell ' opinione di molti , di moltissimi anche amici del Fascismo e iscritti al Fascismo che il Fascismo costituisse l ' improvvisa ed occasionale reazione contro una malattia acuta ed improvvisa : la reazione alla crisi del dopoguerra . Ma che , dopo il Fascismo ( lo definivano " uno stato d ' animo e basta " ) , dovesse risorgere a nuovi splendori lo stato costituzionale sulla base di prima , sul tipo di prima , ma rafforzato da questa grande lezione storica apportata dal sacrificio di tante giovinezze ... L ' alone di popolarità che aveva accompagnato il Governo fino ai giorni del delitto Matteotti si era in gran parte dissipato ; e le maggioranze parlamentari erano infide e franose come tutte le maggioranze . Ma nessuno se la sentiva di gettare il paese , nuovamente , nella geenna di una situazione insurrezionale ... Nessuno : tranne alcuni pochissimi capi fascisti e la maggioranza dei loro giovani gregari . E questo fu il cardine della salvezza . Giovanni Gentile presidente della Commissione dei Diciotto , Roberto Farinacci segretario generale del Partito , erano i due esponenti della via d ' uscita che l ' esperienza terribile aveva indicata : riforme costituzionali e un rassodamento del Fascismo guerriero . Farinacci rappresentava , nel senso più tipico e non peggiore , il più focoso rassismo provinciale . Era l ' esponente dello spirito mimetico , bellicoso e intransigente dei ranghi . E poiché erano i ranghi che in questo caso avevano ridato forza e possibilità di azione alla testa , bisognava rialzarli ai loro stessi occhi e in pari tempo garantirne la disciplina più seriamente che per il passato . Per far questo occorreva un generale venuto su ( e non v ' è ingiuria nel dirlo ) dalla bassa forza , un generale che conservasse tutto lo zelo candido e le capacità spicciole di esecuzione immediata di un buon sergente di truppa . Di un uomo disposto a prendere per il petto gl ' indisciplinati , e capace di risolvere le intricatissime beghe locali senza troppe sottigliezze e amletismi , ma con brusca e sia pur rozza praticità . In tutto ciò che s ' è detto si riassume in gran parte la funzione di Farinacci . Egli è a capo della organizzazione di partito per disciplinare più profondamente le file , per potenziare lo spirito intransigente violento e combattivo della massa , e per essere , dentro e fuori del partito , un minaccioso cane da guardia di tutto quel complesso di provvedimenti e di riforme , legislative e costituzionali , nelle quali debbono ormai avviarsi a prender corpo quegli istituti dello Stato Fascista la cui necessità si è maturata più chiaramente nella coscienza della classe dominante nuova . E più ancora la funzione di Farinacci dovrebbe risaltare per il Mezzogiorno . E ’ ormai chiaro che in moltissime zone del Mezzogiorno non esiste fascismo contro antifascismo , ma esistono gli ideali nazionali del Fascismo di fronte alle solite vecchie congreghe locali e a certi inveterati abiti mentali e pratici di quelle popolazioni ... E ’ da Roma che si deve disciplinare , come una massa sempre più compatta , il fascismo meridionale , e muoverlo come un ' unica e irresistibile catapulta contro tutti i piccoli e grandi interessi locali contrastanti ad un interesse più generale ; la lotta aspra e lunga per la conquista del Mezzogiorno ad un ordine di vita politica e sociale assonante con tutto il resto d ' Italia dev ’ essere organizzata e capeggiata da Roma ... E ’ una conquista che colle parole non è riuscita : occorre gente capace di fatti . E noi crediamo che l ' on . Farinacci , se rivolgerà sempre più attentamente la sua attenzione a questo problema , sia più indicato di molti altri a risolverlo . Con ciò sarebbe anche finito il discorso , se non esistesse pure il rovescio della medaglia . Un uomo come Farinacci , ad esempio , tende a eliminare la dialettica interna del movimento : a casermizzarlo . Per alcuni mesi dopo il suo avvento , tutti gli spiriti più studiosi e riflessivi del Fascismo si trovarono nella necessità , se non altro per necessità di amor proprio , di tacere ed eclissarsi . A lui appare facilmente come indisciplina ciò che invece è un vitale contributo di riflessione e di critica . E ne può derivare uno stato di cose di cui non si avverte il male per il presente , ma che cova grosso veleno per l ' avvenire . Uno stato di inaridimento spirituale , da cui presto o tardi dovranno svilupparsi forme disastrose di aridità e inefficienza pratica . E così abbiamo detto il male e il bene , per amore di sincerità e di chiarezza . Al male si potrà rimediare assai facilmente . E quanto al bene , ciò che ha fatto e farà il Segretario Generale deve rimanere come un suo titolo perpetuo alla riconoscenza dei veri fascisti , anche quando la rivoluzione in corso lo abbia , come dice egli stesso , divorato . Sarà un divoramento metaforico in tutti i casi ; eppoi vogliamo liberarci da questa inclinazione servile a piaggiare gli uomini in auge , per poi dimenticarli o disprezzarli quando sono caduti .
IL CENTOGUSTI ( PELLIZZI CAMILLO , 1927 )
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... Una bellezza inglese è una bellezza che pare attenda di essere sviluppata e compiuta ; stimola un paterno sentimento di artista , una specie di amore altruistico , una cosa contro natura . Una bellezza italiana , quando proprio sia tale , è tanto finita e sicura che ti schiaccia . Non c ' è più nessuna ragione di sopravvivere , quando certe cose sono state già dette .
IL PROBLEMA DELL'AUTORITÀ ( PELLIZZI CAMILLO , 1928 )
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Una rivoluzione diventa Stato quando le forze occasionali che l ' hanno posta in essere si trasformano in istituti di diritto destinati a permanere indipendentemente da quegli uomini e da quelle forze . E una rivoluzione che abbia , come il Fascismo , l ' obbiettivo principale di tra - sformare lo Stato , deve incardinare la vita dello Stato su organismi che perpetuino i motivi di questa rivoluzione anche quando gli individui fisici che hanno compiuta la rivoluzione stessa siano scomparsi . Il problema centrale è quello dell ' autorità dello Stato , della base politica e costituzionale di quella autorità . In uno Stato monarchico assoluto l ' autorità si accentra tutta nelle mani del monarca ereditario ; ma lo Stato fascista non è uno Stato monarchico assoluto . In uno Stato liberal - democratico , l ' autorità politica riposa massimamente sulle assemblee e soprattutto sulla Camera elettiva ; ma lo Stato fascista non è uno Stato liberai - democratico . Dunque , dove riposa l ' autorità politica e costituzionale nello Stato fascista ? Nel governo ? Ma il governo è no - minato dal re . Ma il re , che non è , che non vuole e non può essere , un monarca assoluto , deve nominare il governo ispirandosi a quelle che sia - no le forze politiche preponderanti nel paese . Ossia , volendosi un regime fascista , il re nomina il governo a seconda delle esigenze e delle tradizioni fondamentali del Fascismo . Dove troverà il re l ' espressione di queste esigenze e di queste tradizioni ? Non la troverà nella Camera , or - mai eminentemente sindacale . Il sindacalismo fascista è una delle massime organizzazioni del Fascismo , ma non è il Fascismo . Anzi , il sindacalismo , in quanto trovi libera espressione in un Parlamento , tenderà sempre ad accentuare , anzi che ad attutire , il suo fondamentale carattere di astrattezza e di economicità ; non vedrà i problemi particolari , astratti ed economici , sotto la luce dei problemi universali e concreti del paese , bensì questi sotto la lente concava di quelli , impiccolirà l ' universale per subordinarlo al particolare . Questo è accaduto sempre ed è nella logica delle cose . A meno che anche questa Camera sindacale , nel suo funzionamento , sia sotto il controllo continuo e assoluto del governo , nel qual caso si ritorna al problema iniziale : chi controllerà il controllatore , chi indicherà alla Corona le forze da cui dovrà essere tratto un nuovo governo ? Questo ente non potrà essere nemmeno il Senato . I senatori sono no - minati dal Re sotto la responsabilità di un membro del governo ; e il Se - nato , quindi , in ciascun momento , rappresenta le direttive politiche del governo in carica , e al massimo dei due governi precedenti . Il Gran Consiglio ? Ma il Gran Consiglio è composto tutto di funzionari di nomina regia ( sotto la responsabilità di un ministro ) , o di nomina governativa , o di nomina di partito , ossia prescelti dal capo del partito che è anche , per ovvia necessità , il capo del governo . Il Gran Consiglio , nella sua formazione attuale , è burocratico nel senso testuale della parola ; rappresenta una gerarchia amministrativa e politica in carica attualmente , non una potenza politica permanente e funzionale , che vi - va una vita autonoma rispetto agli altri organi centrali dello Stato . Insomma , il Gran Consiglio esprime il governo che c ' è , mentre qui si tratta di risolvere il problema di chi dovrebbe eventualmente designare un governo nuovo ... Rimane il partito . Ma anche il partito fascista si è , per necessità di cose , burocratizzato . L ' autorità , nel partito , scende dall ' alto ; i capi non sono eletti , sono nominati . Se così non fosse , il partito riprodurrebbe nel suo seno , peggiorandoli , tutti gli inconvenienti dei regimi democratici ed elettivi . Quindi le gerarchie del partito , in ogni dato momento , rappresentano la volontà del governo che è in carica in quel dato momento , e non possono quindi essere l ' autorità politica che designa o indica il modo di formazione di un governo nuovo in caso di vacanza governativa ...