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> categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"ROSSONI EDMONDO"
LA RIVOLUZIONE DEL LAVORO ( ROSSONI EDMONDO , 1928 )
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... Quest ' anno l ' indirizzo generale della politica fascista si basa esclusivamente su opere costruttive che avvieranno il paese ad un avvenire di prosperità e di potenza . Si presentano così al primo piano della giovane e fresca vita nazionale , tutti i problemi che hanno tormentato lo spirito dei rivoluzionari di buona fede alla vigilia , durante e dopo la grande guerra , non esclusa l ' ansia e l ' irrequietudine per assicurare il pane e una maggiore dignità al proletariato , vale a dire il grave problema che è stato definito sociale ma che più propriamente il Fascismo ha identificato come il primo e più urgente problema nazionale ... Oggi la disoccupazione non è più un motivo di manifestazioni piazzaiuole ; è un problema che trova in - vece la sua soluzione razionale nelle iniziative del governo e nello sprone e nell ' ausilio del governo stesso agli enti e alle imprese . Così le provvidenze sociali si concretano attraverso la elaborazione delle legittime rappresentanze dei produttori facenti capo allo Stato e non sono più un pretesto per la bassa politica demagogica di altri tempi . Una ad una le aspirazioni del popolo lavoratore vivranno nella realtà ... Nel Fascismo c ' è dunque la vera Rivoluzione del Lavoro , inteso non nell ' umiliante senso proletario , ma nel senso più nobile e più vasto che comprende l ' iniziativa , l ' ingegno creatore e la forza costruttiva degli artieri di ogni attività . Le schiere elette del Partito nella celebrazione della storica Marcia debbono sempre richiamarsi alle origini gloriose dei Fasci di combattimento e vigilare affinché il processo interno di selezione e il processo esterno di conquista dell ' animo di tutto il popolo battano il ritmo accelerato secondo il comandamento unico dell ' unico Capo . Tra il fervore di opere che costituiscono le pietre miliari della Rivoluzione , bisogna cementare la solidarietà fraterna dei camerati e pretendere che ognuno compia la sua fatica nel grande cantiere . La molteplicità dei partiti significava la perenne lite politica . Il parassitismo , la divisione ed il conflitto delle classi significavano il disordine e la paralisi produttiva . Il Fascismo significa la redenzione perché è l ' unica volontà della Nazione , perché ha eliminato la rissa in - terna , perché è un regime di operosità , perché è l ' antisetta e l ' antiozio . È insomma , la Rivoluzione e la Civiltà del Lavoro .
POLEMICA VIVA CONTRO IL COMUNISMO ( ROSSONI EDMONDO , 1929 )
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... Il socialismo come utopia e come pratica non può essere battuto che da una Idea , non campata nei regni astratti avveniristici , ma collegata alla realtà e al razionale progresso civile . Per l ' Italia , l ' Idea dominatrice di tutto il nostro secolo è , e sarà , il Fascismo nei suoi aspetti sta - tali ed economici . Il Fascismo è storia vissuta e da vivere , tipicamente ed esclusivamente italiana . Dire che il Capitale , il sistema del Capitale , accumulato ed operante nelle iniziative produttrici , non ha finito la sua funzione , non significa rinunciare a regolare tale funzione , con scopi che la stessa esperienza e l ' esercizio del sistema possono suggerire , all ' infuori e sopratutto contro il comunismo . Il comunismo è un ' idea universale opposta ad un sistema universale capitalistico . Se si affermano delle necessità di disciplina nazionale del lavoro si afferma implicitamente che anche il Capitale deve servire la Nazione . Di fronte al semplicismo universalista del comunismo , è vero sol - tanto parzialmente ed apparentemente che ci sia un sistema universali - sta del capitalismo . Il capitalismo è piuttosto una forza imperiale , invadente e contrastante , non già svenevole solidarismo . In cima a tutto questo non c ' è affatto uno scopo unico : il guadagno . Il guadagno non è un ' idea e non è un ' idea il Capitale . Però il Capitale può servire una idea . Per il Fascismo l ' idea è la Nazione e la sua missione nel mondo . Una Nazione è imperiale in due modi : con la forza dello Stato e con la forza del suo Genio e del suo Lavoro . Una Nazione ha diritti imperiali se ha qualche cosa di meglio delle altre da offrire per il divenire della civiltà . Nei secoli , l ' Italia è stata per il mondo l ' idea ed il motore della civiltà . Oggi l ' idea è rinata per virtù del Fascismo e con simboli che costituiscono un riassunto storico della stirpe : il Littorio e la Corporazione . E ' l ' idea , con questi simboli non il volgare interesse padrona - le che noi opponiamo al socialismo . Non è , dunque , ad una classe specifica ed arbitrariamente definita che noi ci rivolgiamo . Saranno invece le classi che capiranno l ' idea , a riempire di sé i capitoli della nuova storia . Il socialismo parte dal presupposto di un proletariato classe dirigente . Questo presupposto fallisce all ' esame critico e all ' esperienza storica , per ragioni tecniche , morali e diremmo quasi fisiche . Il sindacalismo proletario si mostra quindi unilaterale ed insufficiente . Ed è sopratutto nell ' interesse del lavoro che deve essere ripudiato un simile sindacalismo . Ma basta l ' ingiustizia verso il proletariato , e quindi l ' irrequietudine e l ' irregolarità produttiva , per creare il danno generale . Per contro , il coordinamento di tutte le attività nelle Corporazioni ne facilita la fusione armonica per il bene generale , cioè di uno e di tutti , aprendo la via alla formazione in ogni campo degli elementi dirigenti , per merito e non per artificio . È la lotta o se si vuole la gara delle capacità ...