Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaPeriodica" > autore_s:"SERAO MATILDE"
MAURIZIO ROLLINAT ( SERAO MATILDE , 1883 )
StampaPeriodica ,
Per quindici giorni , dalla metà alla fine di novembre scorso , tutta Parigi letteraria si è occupata di questo nuovo poeta . Non nuovo affatto . Egli era l ' idolo , il maestro le maître di un oscuro cenacolo letterario composto di falsi bohèmes , di scrittori falliti , di chiacchieroni d ' arte , di vagabondi e di oziosi nella poesia . Quando una di queste piccole accademie si forma , questi spostati , questi sognatori inetti , questi letterari magniloquenti e impotenti , trovano subito un genio sconosciuto da poter adorare e Parigi è piena di questi cenacoli stravaganti , vere orgie intellettuali che spossano le ultime forze di quegli ingegni mediocri . Sarah Bernhardt ha preso con due ditini della sua lunga e sottile mano il poeta ignoto e lo ha presentato al pubblico di Parigi , ai cronisti letterari , agli scrittori , agli editori , ai direttori di teatro . Immediatamente il battesimo letterario è caduto sulla fronte del poeta in forma di articoli , di profili , di cronache , di indiscrezioni , di novellette . Gli è che questo Rollinat si presta meravigliosamente all ' articolo . Egli comincia dall ' essere impiegato alle pompe funebri , il che gli dà subito un carattere di protagonista d ' Hoffmann ; poi ha il volto pallido , una criniera leonina foltissima , gli occhi neri e fatali , la bocca seria , pensosa e veste di nero e nel ritratto che ho qui innanzi è avvolto in una pelliccia nera . Poi egli improvvisa spesso le sue poesie , in un salotto tetro , coi lumi abbassati , tre o quattro astanti silenziosi e una donna magra , vestita di bianco , che suoni , in minore , una polacca malaticcia di Chopin . Poi egli siede al pianoforte e le sue poesie le canta , a mezza voce , sopra ritmi bizzarri , scotendo la grossa testa chiomata , ripetendo malinconicamente il ritornello musicale e poetico . Poi egli è nevrotico , come sono tutti un po ' , a Parigi , da Sarah Bernhardt a Barbey d ' Aurevilly , da Luisa Michel a Sardou , da Cassagnac a Rochefort . Salvo che Rollinat è molto nevrotico ; anzi il suo grosso volume di poesie , uscito dieci giorni fa , dall ' editore Charpentier , è intitolato : les névroses . Il contenuto di questa sua forma poetica è il fantastico . Rollinat ha dovuto leggere e rileggere , sempre , Edgardo Poe , tanto sono forti in lui le influenze del grande scrittore americano . Ma il fantastico di Poe ha un tale carattere di lucidità , una costruzione così matematica , una evidenza così netta e così terribile talvolta , da rimanere una forma aristocratica e squisitamente sensibile dell ' arte . Quest ' uomo mezzo pazzo , mezzo alcoolizzato , portava nelle sue mostruose concezioni una profondità d ' analisi fredda , un lavorío tranquillo e impersonale , rigido , inflessibile . Era il sogno squadrato e misurato col compasso ; il paradosso immenso dimostrato , l ' impossibile che pareva realtà , l ' incubo disegnato nei suoi contorni precisi , la follia diventata logica . Il più solido ragionatore non resiste alla prolungata lettura di Poe , tanto lo seduce , lo conquide l ' efficacia assoluta , precisa di quel fantastico . Invece il fantastico di Rollinat , fabbricato su ricordi di Poe e di Hoffmann , è un vagabondaggio di sogni paurosi che lasciano glaciale il lettore , è una vecchia ridda di spettri troppo conosciuti , è l ' incubo convenzionale o cercato troppo o assolutamente nebuloso . Il fantastico in poesia , come il paesaggio in pittura , è una forma altissima , accessibile solo alle nature più elette . Chi vi si arrischia senza queste acute , raffinate , tormentose qualità d ' intelligenza , corre il grave pericolo di essere volgare . Così Rollinat . Immediatamente dopo l ' imitazione di Poe , viene quella di Baudelaire anzi , questa seconda più chiara , trattandosi di poeta e poeta . Come Baudelaire , Rollinat canta i cieli clorotici , le donne - serpenti , le apparizioni notturne , le vergini anemiche dalle labbra bianche , i paesaggi metallici e senz ' aria . Egli ha come Baudelaire la passione piena di terrore pei gatti , egli ha come Baudelaire la passione voluttuosa pei profumi . Di Baudelaire egli imita la forma del periodo , il verso finale d ' ogni poesia , il titolo , tanto che molti pezzi delle Névroses sembrano decalcati su quelli dei Fleurs du mal . Ma le qualità simpatiche di Baudelaire , quella brevità quasi sdegnosa dell ' artista che non vuole far dilagare la forza del pensiero nel flusso della parola , quella misura del colore e del sentimento , quella cesellatura della forma come un gioiello del Cellini mancano nel Rollinat . Quello che Baudelaire dice in quattordici versi , pieni di senso intimo nella scelta delle parole , quasi nella loro posizione , Rollinat lo allunga in quindici strofe , perdendo così ogni efficacia . La poesia Réversibilité di Baudelaire che comincia : Ange plein de gaieté , connaissez - vous l ' angoisse ? si sperde miserabilmente nell ' Introuvable di Rollinat . È come un motivo saliente , concentrato e vivo , su cui uno scolaro esagera una quantità di variazioni insistenti salendo alle ottave acute , scendendo a quelle gravi , dando prima l ' oppressione , poi la nausea all ' uditorio . La fierezza di Baudelaire che consisteva nel non concedere nulla alla rettorica , nulla all ' effetto teatrale , nulla al pubblico , scompare in Rollinat . Egli si preoccupa del lettore , teme che egli non comprenda bene , ritorna su quello che ha detto , lo spiega , lo infiora e giù i trilli , le appoggiature , gli allargamenti sul motivo conosciuto . L ' opera di Baudelaire ha questa impronta quasi selvaggia del poeta che scrive per i pochi e del resto non si cura : è un ' opera orgogliosa ed aspra , piena di fermezza nei suoi pregi . Invece l ' opera di Rollinat è molliccia , molto facile , indulgente alla sciocchezza dei lettori , piena di concessioni borghesi . Poi , in questo grosso volume straripa un subbiettivismo affogante . Questo poeta non sa vedere , pensare , ideare , niente fuori di sé . Il suo ideale è nell ' anima propria , anzi nelle proprie sensazioni , sottomesse a un ' osservazione , che è quasi sempre ammirazione . Sue le lagrime , i sorrisi , i singhiozzi , gli strappi , i sussulti , gli incubi , i succubi , le paure , le follie il mondo intorno non esiste , altri viventi non esistono , altri cuori non battono . Mai l ' egoismo sensuale trovò tanto largamente la forma poetica . Mentre nei veri e forti poeti vi è la tendenza all ' irradiazione , in Rollinat vi è la tendenza a una restrizione assoluta nel proprio individuo . Egli non ha il disdegno dell ' umanità che può essere sorgente di buona poesia , ma ne ha la dimenticanza . Anche i suoi paesaggi sono subbiettivi , uno tutto rosso , l ' altro tutto verde , l ' altro tutto bigio , come egli li vede , in una specie di sogno fantastico , che è il Daltonismo della immaginazione . E finalmente quello che dà un carattere di monotonia , di romanza per camera , è il ritornello continuo , è la ripetizione costante dell ' ultimo verso alla fine di ogni quartina , di ogni ottava , è questo martellamento fastidioso che rammenta i componimentini poetici recitati dai bimbi per l ' onomastico del nonno . Gli è che Rollinat ha da cantare i suoi versi . Eppure , questo libro di versi , non è scritto senza un singolare ingegno poetico . Qua e là sgorga una nota pura e originale , trapela un raggio sottile e acuto di luce propria . In sostanza quello che guasta questo libro è la ricerca affannata del bizzarro , la volontà di fare l ' orrido a ogni costo , il desiderio di stordire con l ' immane , con l ' inaudito è il partito preso dello scrittore , la rovina dell ' opera . Manca a Rollinat la serenità larga dell ' artista , gli manca l ' indipendenza . Avido di successo , egli lo domanda a tutte le stravaganze e a tutti i pimenti . Senza questa sciagurata tendenza , egli sarebbe un altro Coppée , vale a dire un poeta armonioso , delicato , placidamente lacrimoso e roseamente innamorato , miniaturista elegante , sinfonia in tôno minore , gruppo di fiori dai profumo blandi . Attraverso les névroses si scatena una danza macabra di scheletri e vi si respira un forte odore di acido fenico . Vi si sente dentro l ' impiegato alla pompe funebri .
QUEL CHE SI FARÀ ( SERAO MATILDE , 1884 )
StampaPeriodica ,
Un relatore letterario , abbastanza , non interamente spassionato , ha riassunto , in questo giornale , in fine di anno , il bilancio dell ' arte letteraria . Naturalmente in questi suoi giudizi , in questa sua critica rapida , egli ha seguìto il metodo sperimentale che tanto rimprovera ai pochi romanzieri e novellieri italiani . Dico naturalmente , poiché , a voce generale , la critica d ' intuizione artistica è sparita , anche prima che morisse il buon De Sanctis : è caduta , fra il disprezzo della gente , l ' interpretazione ideale che il critico d ' arte compiva con speciali , forti facoltà d ' ingegno . La critica si fonda , ora , tutta sul documento , tutta sulla prova storica . Io non giudico , poiché a me non compete , se questo sia male o bene , se questo assolutismo sia una grande restrizione , se la negazione di qualunque fantasia artistica al critico non inaridisca e renda noiose sempre più le sue scritture : io non ho mandato di apprezzare tutto questo , nelle sue teorie . Stabilisco il fatto : la critica è sperimentale e più altro . Quindi Luigi Lodi , il relatore , ha preso i libri pubblicati nell ' anno , i documenti , li ha letti pure coscienziosamente e riassumendone il giudizio , li ha trovati mediocri . Mediocre la novella , scritta dal Verga o dal Capuana , mediocre il romanzo scritto dal Chelli , mediocre la poesia , tutta di paesaggio , tutto lavoro di cesello , di Gabriele D ' Annunzio : le prove storiche indicano un grande abbassamento di livello nell ' arte letteraria , il bilancio è una cosa miserabile ed è anche difficile che l ' anno venturo ci si possa arricchire . Questo è il risultato . Ma questo è anche il tradimento del metodo sperimentale nella critica . Voi vedete il libro : di lei non volete e non dovete vedere più nulla . Oltre la prova non vi è permesso di andare ; vi è vietato intendere altro che quella . L ' animo dello scrittore ? Sarebbe una fantasticheria volerlo interrogare . Le condizioni singolari in cui si trova quest ' arte ? Sono poesie , apprezzamenti d ' immaginazione . Il romanzo è cattivo , quindi lo scrittore non ha ingegno e l ' arte va giù . Ebbene , con queste restrizioni , il vero stato delle cose sfugge alla critica . In realtà questo , per l ' arte e per gli artisti , è un momento pieno di affanno . Mai come in quest ' anno trascorso vi è stata maggior lotta interiore , fra i vecchi ideali che ancora resistono e ogni tanto rinascono prepotenti nella coscienza , e i nuovi , ancora incerti , ancora fallaci , spesso bugiardi nell ' esperimento , ma che si vengono imponendo , come la verità dei giorni moderni . Mai come in questo anno , che è parso lunghissimo a chi lavora , un dualismo drammatico si è svolto nell ' animo degli scrittori . Gli stessi avvenimenti letterari hanno sconvolto tutte le idee prestabilite . Coloro che per darsi pace , per non fluttuare più , in un dubbio tormentoso , avevano giurato nel nome di Emilio Zola , hanno subìta la grande delusione di vederlo declinare sempre più , dal Pot - Bouille , che era mediocre , al Bonheur des Dames , che è cattivo , a malgrado delle difese a ogni costo . Poveri apostoli ! Il loro maestro a poco a poco discende alle funzioni di un meccanico senza talento , la parola divina diventa un vecchio ritornello stantìo , ed essi , gli apostoli , errano , malinconici , sentendo crollata nel pubblico la fede nella nuova dottrina e quel che è più grave ancora , sentendolo crollato in sé stessi , questo nobile edifizio che pareva tanto saldo . I seguaci di Zola in Francia e in Italia , sono arrivati al punto doloroso di doversi domandare se il naturalismo nel romanzo è una forma infelice , inutile , o dannosa all ' arte , o se è Zola che non la sa fare . E questo è dubbio assai doloroso , o critici che non volete più sapere quello che accade di rivoluzioni e di sconvolgimenti nell ' animo di un artista . L ' eclettismo , questa comoda indulgenza dello spirito , è possibile , può essere utile in chi legge , non è possibile in chi scrive . Qualche cosa bisogna volere fortemente , facendo l ' arte : qualche cosa di preciso , di determinato , un ideale vivente e parlante , da trasfondersi in carne , ossa , colore e vitalità nella propria opera . Un indirizzo è necessario averlo , nulla si può fare senza sapere dove si arriverà . Ebbene , quando per cinque , dieci anni si è creduto sempre nella stessa cosa o nella stessa persona , quando tutta la foga giovanile dell ' ingegno si è condensata in quella tale forma , quando si è fatto lo sforzo di piegare le proprie facoltà a manifestazioni che sono loro forse contrarie , quando tutta l ' educazione dello spirito si è fatta su certi principii , oh quanto è spaventoso non creder più , non aver più guida , non trovar più sostegno ! Voi vedete il libro , o critici che conosce solo questo documento : ma da quali lotte spirituali sia sorto , non lo supponete . Chi ve la farà mai la storia di queste esitazioni crudeli che paralizzano le forze ? Chi vi narrerà il romanzo dei tentativi riusciti a male , combattimenti nascosti che demoralizzano ? Chi vi dirà i monologhi desolati e desolanti di questi nuovi Amleti ? Il segreto di certi scoraggiamenti , di certe inerzie , di certi silenzi , è appunto in questa rovina perenne di quello che si era imparato ad amare . Nel fatto , è questa l ' ora sconfortante in cui pare perduta la via dell ' arte . Come intendersi più ? Pieni di sacro rispetto , col cuore aperto , si rilegge Manzoni e se ne prova una commozione profonda . Dunque la personalità dello scrittore è vivissimo elemento di arte . Sì , ma Madame Bovary , non è dunque un capolavoro ? Quando avete chiuso , a malincuore , il volume delle poesie di De Musset , voi dite che non è possibile volere altro , nella poesia , che l ' espansione forte o dolce del sentimento : benissimo , ma la lirica di Gabriele D ' Annunzio , dove la negazione del sentimento assume forme meravigliose , in quel colorito possente e originale , in quel senso acuto della natura , vi stupisce . Il paesaggio non si vede nel libro , voi dite , critici manzoniani : ma quasi tutta l ' opera di De Amicis , un manzoniano , è paesaggio ed è piaciuta , vedendosi o no , non si sa bene , quel che si sa è il successo . Solo l ' osservazione salva il libro , dice il critico sperimentale : eppure l ' osservazione ha perduto i Malavoglia di Verga , uno sperimentale . Voi rimproverate a Giuseppe Giacosa un artista coscienzioso e onesto , il suo medioevo , voi gli chiedete a grandi voci la modernità , non altro che la modernità ; egli scrive la Sirena , dove realmente ha trovato una donna moderna , dove veramente manca la catastrofe come in tutti i fatti umani ; questo scrittore crede di aver indovinata la sua via , sacrificando il passato , e la Sirena non riesce . Voi dite : nell ' arte la verità è una bevanda aspra e rude che può piacere solo agli uomini , in arte il pubblico femminile vuole la rettorica , vuole la sentimentalità , vuole il romanticismo . Ebbene , ci sia permesso parlare di noi , con la più perfetta umiltà : un romanzo , scritto nel solo ideale della verità , Fantasia , agli uomini è parso arido , senza passione e senza fascino , alle donne è piaciuto specialmente . Chelli , un gagliardo ingegno , scrive l ' Eredità Ferramonti , un romanzo di ambiente borghese : a un certo punto , parendogli tutto molto volgare , drammatizza i suoi personaggi il libro è fatto in due pezzi , soddisfa poco la vecchia e la nuova scuola , e non è altro che la ripercussione di questo grande disordine che è nello spirito di ogni scrittore . E perché volete riassumere ora , dai libri pubblicati , quello che è l ' arte ? Come è che non vi accorgete di questa confusione penosa , di questo stato morboso ? Aspettate a giudicare . Qualche cosa buona e bella deve sorgere da questo profondo lavorio delle menti , da questa intensità di pensiero che scava e si scava , da questo travaglio di anime appassionate che vanno brancolando al buio e debbono finire col trovare lo spiraglio di luce che le porti al sole . In questa , che voi credete indolenza , ed è fiera battaglia , nasce lentamente qualche cosa : sia il dramma di Giacosa o il romanzo di De Amicis , o i poemi eroici di Gabriele D ' Annunzio , o il romanzo di Verga , un ' opera seria e forte avrà l ' arte . Essa , o rispecchierà lo stato strano in cui si è trovato lo scrittore , e varrà a scrivere la storia di quest ' ora di debolezza e di confusione : o sorgerà , pura e serena , trionfante , dalle intime battaglie .
ROMANZI D'AMORE ( SERAO MATILDE , 1884 )
StampaPeriodica ,
Riprendendo Sapho di Daudet , l ' impressione fattami dalla seconda lettura è stata assai diversa dalla prima . Le prime letture , per chi vive nel giornalismo e di giornalismo e deve dar notizia delle feste da ballo , come dei libri nuovi , sono fastidiose sempre , spesso tormentose . Si sanno da prima , l ' argomento del libro , i nomi dei personaggi , gli intendimenti dell ' autore . Si sa che vi dev ' essere il tal capitolo interessante , la tal descrizione piccante , il tal pregio e il tal difetto ; e si scorre il volume distrattamente , cercando il capitolo , la descrizione , la pagina , per vedere se veramente è così , per confrontare , per ricavarne quel tanto che al pubblico interessa di sapere . Ma la seconda lettura è tutta a beneficio nostro : noi dimentichiamo il pubblico , dimentichiamo i giornali , dimentichiamo la estenuante pena dello scrivere , e ci tuffiamo nella consolante dolcezza del leggere . E leggiamo pagina per pagina , amorosamente , lentissimamente , fermandoci a ripensare mentalmente i pensieri stampati dello scrittore , facendo nella solitudine del nostro spirito una critica più sentimentale che letteraria , più tosto un ' amplificazione immaginosa che un commento analitico . E poi , ora , l ' autunno è vicino . Cessati i calori fieri , non cominciate le brezze fredde , l ' aria ha una tepidezza amorosa che conforta a sognare . Il mare tranquillo col mutar dell ' ora , muta colore , la collina dolcissima prende a volte un ideal profilo di donna dormente , da tutte le parti vengono canti : i canti delle donne che battono il lino alla riva del fiume s ' incontrano nel vento coi canti delle donne che abbacchiano le ulive sulla cima del colle . E questo demonio del Daudet , questo stregone meridionale dalla gioventù imperitura , pone sempre nella sua florida prosa un filtro fatale . Scriva il Nabab o Jack , Fromont et Risler o Numa Roumestan , sempre il suo periodo ha un ' onda musicale che pare una nenia di contadine , sempre i suoi libri hanno un profumo di nostalgia campestre , simile al vivo odore dello spiganardo , che fiorisce qui , al confine dell ' orto e del litorale . Poi , i romanzi d ' amore anche i più sciocchi , anche i più brutti , hanno un fascino a cui la desiosa anima femminile non resiste . Date a una dolce signora un salotto elegante , ove la seta tessuta da mani giapponesi e il legno scolpito da antiche mani fiorentine e la porcellana e il bronzo s ' accordino armoniosamente ; oppure datele un cantuccio di questa pineta baciata dal mare , ove l ' odore di mirto del parterre si unisce con l ' odore di resina degli alberi e un lungo romanzo d ' amore : Clarissa Harlowe . Da prima , una dolce noia di quella prosa presbiteriana le farà abbassare il libro e levar gli occhi alla vòlta della stanza o del bosco ; poi , il passo della cameriera nell ' anticamera o il canto d ' una gazza tra il fogliame la riscoteranno , e ripiglierà la lettura . E un miracolo accade : l ' arida prosa del romanziere inglese , vanamente inaffiata dal the , d ' improvviso si anima e fiorisce ; una freschezza primaverile , una vivacità , un calore emanano dalle più intime pagine del libro : la passione della povera Clarissa , così tenera , così mite , così soavemente materiata d ' amore , si ripercote nell ' anima della lettrice , e pare che quel vecchio romanzo irrigidito si sciolga dalla morte , come un ' acqua gelata al primo sole di marzo . Pei critici , dunque , la passione d ' amore nei romanzi deve essere argomento di diffidenza . Essa è troppo capziosa , è troppo ingannatrice , è troppo affascinante . Qual ' è quell ' anima incallita nella critica che possa resistere al filtro della passione ? Voi andate per fare una discussione fredda e sapiente di quel cadaverino di carta stampata che si chiama libro , e alla prima incisione , scoprite tra le carni flaccide e i tendini irrigiditi , un cuore che pulsa ancora . Accostate l ' orecchio per misurare quelle ultime vibrazioni della vita , e da quel muscolo sanguigno si propaga un calore così ardente e così dolce , che vi penetra e vi conquide . Il vostro cuore critico comincia a palpitare all ' unisono con quel cuore romanzesco , una corrente magnetica si stabilisce fra loro , e il cadavere , come galvanizzato da una elettricità simpatica , rivive ai vostri occhi . Guai ai critici che si appressano ai romanzi d ' amore con leggerezza d ' animo ! Accade ad essi ciò che accadeva ai baldi cavalieri delle leggende antiche , quando approdavano spensieratamente all ' isola di qualche maga ingannatrice . La passione , dal libro si espande al lettore : a poco a poco si svegliano nella sua memoria dei ricordi , rinascono nei nervi delle sensazioni , si rilevano nello spirito dei dolci fantasmi : il lettore rumina con l ' immaginazione il romanzo come fosse un ' avventura sua propria , e una trasfusione accade , una comunione si fa , il critico svanisce nel sognatore . Così , sia pure il libro misero , sconclusionato , sgrammaticato , tutti i suoi peccati svaniscono per l ' indulgenza plenaria dell ' amore . Proprio , ai romanzi ove molto si ama , tutto si perdona . Da qualche tempo e , se occorre precisare il tempo , da Balzac in poi , il romanzo ha rinunciato a questo sicuro mezzo di trionfo . Il Balzac ebbe altre passioni e infuse nella prosa un diverso calore . La sua potente anima borghese non si appagava della tenerezza d ' amore : a lui piacquero il movimento del commercio e delle banche , il tumulto dei mercati , l ' agitazione dei sentimenti umani tanto più gagliardi quanto men puri . Egli dunque , con la sua potente mano abbatté per sempre il dramma della passione , e all ' accompagnamento dei baci e dei sospiri sostituì un ' altra musica : il rumore secco del denaro contato . Ma prima di lui , il romanzo si era , per un secolo , abbeverato e inebriato d ' amore . Prima di lui il romanzo non aveva pretensioni d ' impersonalità , era anzi deliberatamente personale e subbiettivo , come la lirica . Il romanziere creava una creatura fantastica a sua imagine e somiglianza , le infondeva la sua anima , ne faceva un interprete della sua passione presente o un simbolo della sua passione passata . Manon Lescaut , Corinna , Werther , Adolfo , più che fantasmi vivificati dall ' arte , sono personificazioni sentimentali non periture , finché non perisca l ' amore . Il romanzo amoroso produce l ' effetto di una confidenza : leggendo vi par di udire dalla bocca dell ' autore il racconto di una sua propria passione : non ci è più , fra lo scrittore e il lettore , intermediario il libro , ma vi è un ' intimità diretta e immediata , e vi pare a volte che dalle pagine si levi la voce del grande innamorato . A questo si deve la popolarità immensa che il romanzo ha acquistato , specie fra le donne . Sapete voi quante ingenue fanciulle a cui un vago desiderio d ' amore faceva vibrare i nervi delicati , piansero per la sventura di Ellenore , come per le pene di un ' amica adorata ? Sapete quanti giovani pazzi d ' amore si uccisero per imitazione di Werther ? La trasfusione del romanziere nell ' eroe del romanzo era così piena e così immediata , che quel fantasma diventava veramente una persona viva , nella quale i lettori si specchiavano e finivano per ritrovare una vaga immagine di sé medesimi . La passione è qualcosa di così potente , di così anormale , di così diverso dalle piccolezze volgari della vita , che è difficile determinarla , misurarla , controllarla . Dove comincia la passione , e dove finisce ? Quali sono le sue manifestazioni , le sue fasi , dov ' è la verità nella passione ? Tutto è vero e tutto è falso , dalle lettere dei soldati adorabili per le innocenze grammaticali , alle canzoni dei poeti , detestabili per la retorica , dalla morte della crestaina che si asfissia col carbone in una soffitta , alla morte del yachtman che si fa pomposamente saltare in aria con la navicella graziosa che fu già veicolo dell ' amore . La passione è l ' impreveduto e l ' imprevedibile : v ' imbarcate spensieratamente per un ' avventura , che vi pare un capriccio di poca importanza , e d ' improvviso un vento furioso v ' investe e vi spinge contro una scogliera scoscesa , in cima alla quale ride l ' azzurro ideale di una felicità sovrumana , e sotto spesso sta la morte . Così nei libri di passione . Quale è la verità o la falsità nel romanzo d ' amore ? È falso il Werther ? Ma se ogni giorno qualche Werther sconosciuto si fa saltare le cervella ai piedi di una Carlotta volgare ! Ma se Goethe versò in quel libro tanta sincerità di passione , che ne ammalò veramente , e dové fuggire in Italia , perché il sole gli dissipasse dallo spirito il fantasma del morto ! Il fatto è che il romanzo della passione è per sé stesso una grande e bellissima falsità : il fatto è che esso non è un romanzo , è il commento sentimentale di una passione . Infatti il romanziere dell ' amore è colpito da quel medesimo divino egoismo , che è il peccato e la consolazione degli innamorati . Tutti i romanzi d ' amore sono a due soli personaggi , come tutti gli amori . Che importa del resto del mondo al romanziere , e che importa agli amanti ? Questi credono di essere soli sopra la terra : il romanziere crede non esistano altri eroi romanzeschi , oltre quei due . Quel potente isolatore , che è l ' amore , invade il libro : l ' uomo e la donna si aggirano , tra la prosa calda e colorita , circonfusi e velati da un fluido divino . Che cosa può fare la critica ? Questi romanzi non si giudicano , si amano . Così , rileggendo Sapho , pel mio privato diletto , io sento più che mai crescere in me la ammirazione simpatica per questo ammaliante Daudet , che di tutti i romanzieri contemporanei , è il più intimamente e organicamente artista . Tutto ciò che il mio cervello critico pensò della Sapho , alla prima lettura , è dolcemente annientato da ciò che i miei nervi femminili sentono alla seconda . Svolgendo le pagine di questo libro , si avanzano nella mite serenità dell ' aria , fra l ' Adriatico verde e il cielo turchino , tutte le belle creature d ' amore , a cui il romanzo moderno ha dato vita . Pensose , silenziose , coi grandi occhi sognanti aperti a una luce lontana , si avanzano sul litorale popolato di girasoli , prendono per mano questa loro ultima sorella modellata dal Daudet , scompaiono sulla collina .