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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1850 TO 1880}
NOTIZIE VARIE ( - , 1864 )
StampaQuotidiana ,
Un morto . - È morto il Direttore del « Fischietto » , giornale umoristico , che tante volte mise sconciamente in caricatura il Santo Padre e cantò i funerali al potere temporale . Eppure l ' augusto Deriso vive , il suo trono è ancor in piedi , e lo sconcio derisore , giovane e ben portante della vita non è più . Giudizi di Dio ! Dio ascolta e condanna . - Leggiamo nel « Veridico » : Un certo Carlo M ... di un paese nei dintorni della nostra città , vantavasi oltre ogni confine della sua empietà , e quel che è peggio , scandalezzava enormemente tutto il paese colle sue enormi ed orrende bestemmie . In un modo poi singolare aveva in orrore i preti , i quali erano colle loro azioni ed avvisi altrettanti censori alle sue iniquità . Un bel giorno , fattosegli dappresso una signora di quel paese , garbatamente gli dicea : « Ah ! sig . Carlo , abbiate se non altro timore che Dio vi privi de ' preti allorquando ne avrete bisogno » . Ma il bestemmiatore non le rispose che con un riso beffardo . Or bene , pochi dì appresso questo sciagurato volendo sedare una rissa surta sulla via , al vedersi respinto inurbanamente tra la folla , ed anco da ' contendenti , a voce alta si fe ' a dire : « Saprò ben io farmi rispettar da voi , io che so farmi rispettare anco da Cristo ! » Sventurato ! Cadde a quel punto morto in terra , non potendo nemmen pentirsi di quell ' orrenda bestemmia . Dio veglia e giudica . - Leggiamo nella « Vera Buona Novella » : Al 21 novembre dell ' anno decorso scrivevasi da Laterza alla « Vera Buona Novella » di Firenze , che in Manduria , in terra di Otranto , avvenne il seguente caso di morte tragica . Quando gridavasi : viva il Papa non re : o Roma o morte ; un giovinastro appartenente ai gridatori stava ai bagni di mare . Or mentre le acque un dì erano placidissime , costui lieto e tranquillo trovavasi a poca distanza dal lido , e gente moltissima che bagnavasi ed erasi bagnata , stava osservandolo nell ' atto ch ' egli saltava , ballava , cantava e gridava : O Roma o morte . Frattanto egli rimaneva sommerso , e mentre avvincolavasi e dibattevasi contro la morte , gli astanti ridevano e facevano baldoria , credendo che egli scherzasse , e nessuno si mosse a liberarlo da una morte , della quale dopo pochi momenti era egli vittima . Dio è giudice onnipotente . - Leggiamo nel « Veridico » : Un giovane diceva e replicava in casa sua alla presenza di una buona sua sorella nubile , dalla quale era ripreso : Io farò vomitar sangue al Papa quando sarò a Roma ; ed appena aveva pronunziato queste parole , gli sopravvenne un trabocco di sangue , e dopo giorni era egli cadavere . Ad un altro , che proferiva con simili parole ed imprecava rabbiosamente al Papa , avvenne una desolante morte repentina . Mane , Techel , Phares . - Leggiamo nel « Serto di Maria » : Essendo di passaggio nella fine di novembre ultimo i così detti zampognari che per procacciarsi un tozzo di pane vagogiravano per Salerno , suonando la zampogna , giunti vicino ad un caffè , ove erano radunati diversi officiali , un ciabattino , forse per farsi merito , chiamò i zampognari ed ordinò ad essi , che avessero fatto la novena ai quadri che ivi stavano di Garibaldi e di altri italianissimi . Ma i poveri zampognari si fecero indietro , e andaron via pei fatti loro , poiché essi sarebbero piuttosto morti di fame . Il calzolaio al mattino seguente con ispavento e sorpresa di tutto il vicinato , si trovò morto .
CORAGGIO E AZIONE ( - , 1865 )
StampaQuotidiana ,
Fuori le mani dalla giubba , mia cara gente , mano all ' opera ; bisogna svegliarsi e operare . Fin quando dormirete ? Avete capito ? Dai giornali cattivi bisogna avere il coraggio di disassociarsi ; nei teatri bisogna avere il coraggio di non metter piede ; bisogna star lontani dalle case , conversazioni e compagnie dei libertini e semilibertini , dica il mondo quello che vuole . Voi andando con loro servite come di coperta alle loro brutture , fate loro da salvacondotto , li accreditate , li consolidate , e , ciò che più importa , li pagate con de ' buoni denari , senza i quali non potrebbero reggersi in piedi e far il male che fanno . Associarvi coi buoni , leggere , stampare , protestare , parlare pel bene ; soccorrere il Santo Padre , incoraggiare colla voce e coll ' opera gli sforzi dei buoni , portare , come diciamo , il cappello fuori degli occhi , non aver vergogna del Vangelo , capite ? e , quando venga l ' occasione , dir bell ' e bene sul muso degli italianissimi : Vi conosco , sì : voi siete i primogeniti del diavolo , e , come quello , mentitori e persecutori . Prudenza di qua , prudenza di là ! Dite invece egoismo di qua , egoismo di là : vogliamo , con generosità eroica , salvare la pelle pei fichi : questo , dite , e non prudenza , prudenza . E non sapete più che le virtù cardinali sono quattro ? C ' è la prudenza , ma c ' è pure la giustizia , la temperanza , ma c ' è anche la fortezza . Poi cos ' è questa prudenza ? Non è la virtù che dice di stare colle mani in tasca , e scappare a nascondersi come i conigli , no : è la virtù che dirige le nostre azioni in particolare , e quindi lungi d ' essere la virtù del far niente , suppone anzi che si debba operare e si operi . E del resto norma delle nostre azioni non è la prudenza , ma bensì il dovere : il dovere , vi dico , gente senza cuore e senza convinzioni ! Ci diranno codini e reazionarii ! Tanto meglio : ci conosceranno per uomini di proposito e di stabile fede , per uomini di onore e di coscienza ; perché non altro quei nomi vogliono significare . Sì , sì , farete tanto colla vostra furia francese ! Sì , faremo : se non altro , l ' uomo e non il ragazzo , il coraggioso e non il vile ; difenderemo il campo a palmo a palmo ; faremo costar cara la vittoria ai nemici del bene ; non vinceremo sempre , ma nemmeno saremo vinti sempre ; soccomberemo , ma la bandiera sarà onorata ; stringiamoci , combattiamo tutti insieme compatti , e vi so dire che vinceremo ! adempiamo al nostro dovere e non cerchiamo altro ; ci basti questo ! Acqua , acqua , dirai tu , popolo ! Oggi andate in fiamme : cos ' avete ? Ve la pigliate con me ? Sono proprio scaldato : e come si può non iscaldarsi a vedere che i cattivi sono instancabili nel macchinare e seminare dappertutto il male , e invece tanti e tanti , che sono buoni , se ne stanno fuori , lontani , paurosi di lasciarsi conoscere , anzi studiosi del modo di tener il piede in due scarpe , e smorzare perfino ( cosa incredibile e intollerabile ! ) l ' ardore di chi combatte pel bene ? Sicuro : non si ha da andare avanti colla testa in un sacco : ci vuole ordine , intelligenza , ubbidienza ai capi ! Ma non li vedete , non li sentite i capi , che danno gli ordini in questa aspra battaglia del male contro il bene e pei primi combattono ? Non li vedete i Vescovi e il Papa ? Su , dunque , coraggio , seguiamoli nel combattimento ! Io sono persuaso che chi non si pronuncia apertamente per cattolico , e non difende la sua fede , quando la fede è combattuta e battuta in breccia , fa oltraggio alla santità e verità della sua religione , e deve sentirsi tuonare all ' orecchio quella terribile voce : Guai a me , che ho taciuto ! Un figlio che , nei pericoli di morte , d ' incendio , di assalto , abbandona i suoi genitori e fugge , mentre potrebbe con qualche sforzo salvar loro e sé insieme , è un figlio snaturato e crudele ; non ha cuore . Ma la nostra dolce e tenera madre che è la Chiesa , e il nostro comune e impareggiabile Padre Pio IX sono in pericolo : noi li possiamo , noi li dobbiamo difendere : animo dunque , figli , se avete cuore , accorrete in aiuto ! Io chiamo codardo e degno d ' infamia un soldato che si dà alla fuga e abbandona sotto il fuoco della mitraglia i suoi compagni combattenti . Chiamerò dunque codardi quei buoni , che lasciano soli i buoni a combattere per la verità e per la religione ; soli , dico , di fronte agli attacchi del giornalismo miscredente , ateo , bugiardo : li chiamerò anche degni di infamia ? Popolo , quando una casa va in fiamme , quando un fiume straripa , io vedo che , posti in salvo le donne , i vecchi , i ragazzi , tutti gli uomini accorrono in aiuto : e poi vedo , che mentre va in fiamme la società domestica e civile , e il torrente delle bestemmie e delle ingiustizie allaga , molti buoni corrono a nascondersi . Con qual nome li dovrò io chiamare ? Muoviamoci dunque su , muoviamoci , rispettiamo la legge , anzi invochiamola , dove appena si può , ma parliamo , assecondiamo , associamoci , protestiamo , gridiamo . Allora vedremo che i buoni sono pur molti , e ne troveremo in ogni classe di cittadini , integri negozianti , cristiani ricchi , medici , avvocati , giudici , soldati e via discorrendo ; piglieranno coraggio anche quelli che ne hanno meno ; e i nostri nemici perderanno l ' audacia e si troveranno spuntate le armi e paralizzate le forze . Non sapete chi sono i nostri nemici ? Molti appartengono a quel L ' oltracotata schiatta che s ' indraca Dietro a chi fugge , ed a chi mostra il dente , Ovver la borsa , come agnel , si placa . Dante . Coraggio ! Le sentinelle d ' Israele hanno dato il grido d ' allarme . No , che non è soldato chi fugge , o sta nascosto , o trema , mentre squillano le trombe guerriere , i compagni combattono da leoni , mentre tuona il cannone della battaglia ! Coraggio e azione .
StampaQuotidiana ,
Popolo ! Cosa vuol dire rubare ? Portar via ingiustamente la roba altrui , contro la volontà del padrone . Chi è dunque ladro ? Chi porta via ingiustamente la roba altrui , contro la volontà del padrone : quello è un ladro . Bisogna dunque dire che , se un governo ( qualunque esso sia ) porti via ingiustamente la roba di santa Chiesa contro la volontà della Chiesa , quel governo è un ladro . Il sole non può essere più evidente di questa verità . A noi . Vedi cosa pensi e proponga di fare un governo che tu e io , popolo , conosciamo . Conventi e monasteri non ce ne hanno da essere più ; e tutte le loro possessioni e tutti i loro capitali in bocca al governo . Di canonicati un terzo o un quarto di quelli che esistono al presente ; le sostanze di tutti gli altri in bocca al lupo come sopra . Di vescovati una sesta o settima parte di quelli che si hanno ora ; e i beni di tutti gli altri item in bocca al lupo . Tutti gli altri beni di parrocchie , fabbricerie , seminarii , vescovati eccettera dovranno essere venduti a rotta di collo ( perché al presente i beni stabili , a venderli , danno la metà di quello che valgono ) , voltati in cartelle dello Stato ( che di nome contano cento , ma in realtà contano sessanta ) , poi amministrati da chi parerà e piacerà al governo , ma non dalle parrocchie , fabbricerie , seminarii , ecc . Se questo non è portar via , io non so più cosa voglia dire portar via . Dunque un tal governo porta via . Prima cosa . Andiamo avanti . La Chiesa non vuole che le si tolgano le sue sostanze : alza la voce , protesta , grida , minaccia , scomunica chiunque , sotto qualsivoglia pretesto , in qualunque tempo , modo , circostanze le tocchi o danneggi quello che è di lei ; e lo chiama non solo ladro , ma ladro sacrilego , come violatore di cose , che sono sacre a Dio . E di tali proteste e scomuniche sono piene le lettere de ' Vescovi , le bolle e le encicliche dei Papi , gli atti dei Concilii e specialmente del Tridentino ; e sono cose che fanno spavento a leggerle . Dunque non c ' è dubbio che un governo , il quale vuol fare quello che abbiamo detto , lo faccia contro la decisa volontà della Chiesa . E questa è la seconda cosa che ci vuole , per dire che il governo , di cui discorriamo , è un ladro . Ma sai tu , popolo , cosa dice il governo e cosa fa dire a ' suoi cagnotti , per salvarsi dalla taccia di ladro ? Odila che è bella . Dice e fa dire che la Chiesa non è e non può essere padrona di quelle sostanze , che ella tiene come sue . Che te ne pare ? A me mi pare di sentire i ladri , i quali danno del birbante a un galantuomo , proprio quando lo fermano per derubarlo : Fermati , razza di cane , qua i denari ! La Chiesa è e può con tutta ragione essere padrona . È padrona . O per testamenti di pie persone , o per donazioni fattele inter vivos , o per contratti leciti e onesti ha acquistato quello , che ora possiede , a quella maniera che fanno tutti i galantuomini dal Credo vecchio . E ( se vi piace vederli ) di molti e molti anche antichissimi acquisti della Chiesa , ci sono gli istromenti , le fondiarie , gli atti notarili stesi in tutta forma . Ma ecco il gran cavallo di battaglia di tutti i governi ladri : « La Chiesa non ha diritto a possedere , non può diventare padrona » . Popolo , per dire una così goffa cipollata , ci vuol proprio una faccia da pignatta . Rispondi così : « La Chiesa è composta di uomini sì o no ? Ora gli uomini possono avere diritto anche alla roba . La Chiesa è composta di uomini stretti in società : ma gli uomini , quando entrano in una società , non cessano di essere uomini ( non cessa di essere uomo uno che prende moglie , per questo che entra a formare la società domestica ) dunque non perdono i diritti umani ; tra i diritti umani è anche quello di diventar padroni : dunque gli uomini di Chiesa insieme uniti , ossia la Chiesa , hanno diritto a diventar padroni . Non è una cosa chiarissima come cinque e cinque dieci ? » . È tanto evidente questa verità , che l ' hanno confessata perfino i miscredenti più inviperiti contro la religione . L ' empio Bentham , grida avari e ingiusti quelli che hanno spogliato delle loro sostanze le corporazioni religiose , e che le hanno trattate come nemici , ai quali si faceva grazia . Hallam , incredulo com ' è , non trova nessuna ragione di biasimo nella Chiesa , per questo che ella possiede . E Guizot protestante approva ed encomia la Chiesa cattolica , perché possiede . Se la Chiesa non potesse acquistarsi e ritenersi delle sostanze , sarebbe costretta o a mendicare , o a far lavorare da mattina a sera i suoi preti , i suoi canonici , i suoi Vescovi in una qualche professione od arte di avvocato , di medico , di legnaiuolo , di contadino , di calzolaio . Ma mendicare ! Presso chi ? E se non può possedere , come potrà ritenere quello che verrebbe dato per carità ? E se il governo mette in prigione i mendicanti ? E se le dicesse : Va ' e lavora ? Lavorare ! Ma allora , quando e come potranno i preti , i canonici , i Vescovi , studiare e preparare le prediche , le dottrine , i quaresimali ? Quando e come diranno messa , confesseranno , reciteranno l ' ufficio , assisteranno gli ammalati ? Un prete non può farsi in due . Tu , popolo , perché sei costretto a lavorare da mattina a sera , hai tempo e modo di fare quello che fanno i preti ? La Chiesa in tutti i secoli ha posseduto denari , latifondi , ricchezze . Volete dire che la Chiesa sia sempre stata ingiusta e ladra ? Ma , dicono , non è vero che la Chiesa abbia sempre posseduto ricchezze ; gli Apostoli e Gesù Cristo stesso non possedevano niente , ma vivevano di elemosina . A non esse ad non posse non datur illatio , rispondo io . E vuol dire : dato anche , ( ma non è così ) che gli Apostoli e G . C . non possedessero , per questo che una cosa non è , non si conchiude subito : dunque non può essere . Se non è , talora non può essere , e molte volte invece può essere . Ed è chiaro . Un povero artigiano , sul principio della sua carriera , non ha un soldo ; ma , se la fortuna seconda la sua diligenza e la sua avvedutezza , dopo un poco d ' anni può mettere alla Cassa di risparmio una buona manata di marenghi . Del rimanente non avete mai letto gli atti degli apostoli , scritti da S . Luca ? Troverete , che i fedeli facevano gli apostoli depositarii e padroni delle loro sostanze . Non avete letto il Vangelo ? Leggetelo e troverete che G . C . , per quanto povero , teneva per sé e per gli apostoli un po ' di peculio . Era , è vero , capitato male , perché il tesoriere era Giuda Iscariota ( che al dì d ' oggi potrebbe essere in qualche sito un eccellente ministro delle finanze ) , ma intanto qualche cosa possedeva . I governi , quando hanno rubato alla Chiesa i suoi possedimenti , legano i preti e i Vescovi per la gola , comandano a bacchetta , proibiscono , minacciano e fanno da tiranni . È un fatto costante attestato dalla storia ; è nella natura delle cose . Per evitare un così grande danno , bisogna proprio che la Chiesa sia padrona essa del fatto suo ; ed il Signore , il quale ci vede , confermi alla sua Chiesa il diritto di possedere . Popolo , è dunque evidente che , se un governo si intasca le sostanze dei conventi , monasteri , parrocchie , seminari e fabbricerie , o costringe a venderli a rotta di collo , voltarli in cartelle , e poi lasciarle amministrare dai Giuda Iscarioti , quel governo porta via , contro la volontà della Chiesa , la roba della Chiesa . Resterebbe da vedere se un tal governo ciò tutto farebbe ingiustamente . Ma chi non lo vede ? La giustizia dice : a ciascuno il fatto suo : la Chiesa ha il fatto suo : dunque chi non glielo lascia , ma glielo toglie , opera contro la giustizia . In una parrocchia i buoni fedeli sudano per mettere insieme i denari affine di avere un prete di più , di comperare un bel concerto di campane , un baldacchino , un paramento o altro . E sarà giusto un governo , che venga là a dire : tutti questi denari sono roba mia ? Sarebbe cosa dell ' altro mondo ! ! Ma ... le sostanze della Chiesa ( così insistono i governi ladri ) son tutta roba dello Stato . Dello Stato ? Gliele avete date voi ? Quando ? Fatecelo sapere . Sono dello Stato anche le sostanze delle famiglie e delle società commerciali ? E se anche ( ma non è ) gliele aveste date voi , quando sono cedute , sono cedute , non sono più dello Stato . Quando io cedo o regalo una cosa a un altro , pace ; quella non è più mia . Popolo , avrei da dire tante cose ancora da empirne un volumone , ma bisogna finire . Tiriam su la somma . Chi porta via ingiustamente la roba altrui contro la volontà del padrone è un ladro : ma un governo che sopprime conventi , monasteri , canonicati , vescovati , e se ne mangia o in tutto o in parte le sostanze , ingiustamente toglie contro la volontà della Chiesa la roba di santa Chiesa : dunque un tal governo è un ladro in tutta l ' estensione del termine . Ladro ! hai capito ? ladro .
StampaQuotidiana ,
Noi abborriamo l ' assassinio e lo condanniamo fino ad ammettere come lecita e come utile la pena di morte , o che la si consideri come una espiazione del delitto o come una giusta e necessaria difesa della società . Non è quindi mestieri che spendiamo molte parole per dire ai nostri lettori tutto l ' orrore che c ' inspirò la notizia dell ' assassinio operato da Booth . Ma in pari tempo abbiamo la legittima pretensione di essere , come nelle altre cose così nell ' estimazione del delitto , coerenti . E vogliamo dire che nella stessa riprovazione e condanna avvolgiamo tutti gli assassini , qualunque ne sia il nome , si chiamino essi Booth , oppure Agesilao Milano , Orsini , ecc . ecc . Il giornalismo liberale , rivoluzionario , massonico invece non rifugge da qualsiasi contradizione , neppure nell ' argomento sì dilicato e grave , che trattiamo . Esso non rifinisce di levare inorridito la voce contro l ' assassino di Lincoln presidente degli Stati Uniti ; ma non è molto che ha levata pure la voce festosa per fare plauso all ' assassino di Ferdinando II , re di Napoli . Quando Garibaldi glorificava Agesilao Milano e ne ricompensava il delitto decretando una pensione alla vedova di lui ; o prima ancora quando un fedele ministro del Papa cadeva vittima del dovere sotto il pugnale del settario ; allora bisognava dar principio alle proteste che oggi soltanto si fanno a nome dell ' umanità e della civilizzazione . Che se l ' usare nei propri giudizii due pesi e due misure ; se l ' assolvere e condannare un medesimo delitto per la sola differenza dei luoghi e delle vittime , è contradizione ed ingiustizia ; non sappiamo davvero con quanta ragione il nostro giornalismo possa vantarsi logico ed onesto . Il governo italiano non ha egli tollerato in tutte le città l ' esposizione e la vendita pubblica del ritratto d ' Orsini , precursore e tipo di Booth , meno il coraggio ? Imperocché Booth non si nascose da vigliacco nella folla , come Orsini , né mise a pericolo la vita di due o trecento persone per riuscire nel suo misfatto . La Camera dei deputati italiani votò un indirizzo di condoglianza al governo di Washington . Non sarebbe stata più saggia e più coerente , se avesse soppresso la pensione alla famiglia d ' un regicida , o proibito la vendita del ritratto d ' Orsini ? Imperocché se Milano e Orsini non sono colpevoli , Booth senza dubbio è innocente : l ' atto è il medesimo . Tirare sopra un re o sopra un presidente di repubblica per noi è lo stesso . Il nostro Parlamento non può illudersi ; le di lui lamentele sul delitto di Booth non varranno mai a far dimenticare l ' apoteosi di Milano . E neppure la stampa rivoluzionaria . S ' immagini che il suo grido d ' orrore contro Booth ci faccia dimenticare il suo silenzio o meglio la sua approvazione , allorché Garibaldi , seco traendo con gran pompa la guardia nazionale di Napoli s ' accostò commosso alla tomba di Milano e vi depose riverente una corona di fiori . Adunque , o signori , sdegnatevi pure allorché vedete una grande vittima cadere sotto il pugnale o la palla d ' un assassino ; lo sdegno non costa caro . Ma innanzi a tutto non fate distinzioni irragionevoli e ingiuste tra assassino e assassino , tra vittima e vittima . Poi non obliate che la responsabilità dei delitti pesa in gran parte su quelli che colle loro dottrine , cogli scritti , colle ricompense , invece di impedirli , li incoraggiano . Chi sa che Booth percuotendo il presidente Lincoln non abbia detto : anch ' io avrò la mia apoteosi ; anch ' io avrò il mio Garibaldi ; anch ' io avrò chi assegni una pensione alla mia famiglia .
StampaQuotidiana ,
Le coalizioni degli operai si vanno moltiplicando ed estendendo per tutti i paesi dell ' Europa liberale . Né è meraviglia . Se giusta i principii rivoluzionari la volontà del popolo è sovrana ; debb ' essere lecito del pari alle numerose classi degli operai il prescrivere ai loro padroni la misura del salario o abbandonarne le officine . Oh ! che ? Non hanno anch ' essi la loro logica gli operai ? Non sanno anch ' essi trovare i rapporti e scorgere le analogie per tirarne le medesime conseguenze ? Ovvero il popolo , del quale gli operai sono sì gran parte , avrà diritti sui principii e non sui padroni , alla libertà politica e non al pane quotidiano ? Di qui è che non v ' ha forse in Italia una città informata ai principii nuovi , ove le coalizioni degli operai non abbiano portato lo sgomento o comechesia turbata la consueta calma . Mentre scriviamo , i giornali italiani annunziano uno sciopero in Arpino , anche nella patria di Marco Tullio Cicerone , anche là ! Pare che le coalizioni abbiano a passare dalle città alle borgate e fare il giro anche dei piccoli villaggi , senza però lasciare le città . Che noi fossimo riservati a vedere le diverse classi della società a coalizzarsi le une contro le altre ? Che avessimo a vedere in atto la favola dello stomaco e delle membra ribellate del corpo umano ? Eh ! si direbbe che vi ci siamo incamminati . Usciamo d ' Italia ; ecco la Francia , la figlia dell'89 , il paese dei lumi e del progresso , l ' antesignana delle nazioni . Il governo di Napoleone III e dietro a lui il Corpo legislativo sanciva una legge per disciplinare le coalizioni . Era questo un legalizzarle entro certi confini e sotto certe condizioni . Che ne avvenne ? Se prima le coalizioni non erano rare , ora sono permanenti . Un giornale francese tra lo sbigottito e il festivo così ne parla : « A Lione gli operai tullisti ( che lavorano il tulle ) fanno sciopero ; a Parigi i maniscalchi non ferrano più i cavalli ; i fabbricatori di carrozze e di cappelli non lavorano ; gli operai del porto di Bercy sono in procinto di abbandonare le loro officine . Che fia della grande città , quando verrà la volta de ' panattieri , de ' pasticciai , dei cuochi , ecc.ecc . ? Possiamo far senza di carrozze , lasciare nelle scuderie i cavalli ; ma di pane e vivanda non possiamo far senza . Vedremo noi dunque i Parigini avviarsi ogni sera alle stazioni delle strade ferrate per andare nelle provincie a cercarsi il pranzo ? Faccia il cielo che la commedia non si volga in dramma » . Se dalla Francia passiamo nella fredda Germania , la scena non si muta , se non anzi si fa più tetra . A Berlino i sartori hanno fatto sciopero e ottenuto un aumento di salario che li spingerà a nuovi scioperi per ottenere nuovi aumenti . I calzolai , i falegnami ed altri s ' apparecchiano a seguirne l ' esempio . Lo stesso accade a Erfurt , a Postdam , a Francfort sull ' Oder , a Magonza , ecc . ecc . Così scrive al « Monde » il suo corrispondente di Berlino . Se le esigenze degli operai procedono innanzi di questo passo , i padroni saranno obbligati a chiudere le loro officine e le loro botteghe . Giacché non è a supporsi ch ' essi vogliano impiegare e molto meno consumare i loro capitali ad esclusivo beneficio degli operai . E allora ? Il male è grave e può divenire gravissimo . Chi presiede al governo della cosa pubblica , e ama prevenire collisioni che potrebbero finire coll ' anarchia e col sangue , dovrebbe indagarne le cause per porvi un rimedio . A nostro giudizio le cause sono molteplici ; ma la principale o complessiva è quella che abbiamo indicata sul principio . Da una parte si sono insegnate e si vanno insegnando al popolo quelle dottrine che ne alimentano necessariamente insieme coll ' orgoglio le pretensioni , e insieme colla sete dei godimenti quella del denaro . Dall ' altra parte chi è oggimai che insegna al popolo a stare contento del proprio stato , benché umile ; a moderare i proprii desiderii e a saperli talvolta annegare ; ad apprezzare e cercare sopra tutto i beni futuri ed eterni ? Sono questi i veri e benefici insegnamenti del Vangelo , ossia della Chiesa , che ne è la interprete e la banditrice ; ma tutti sanno come massoni , razionalisti , rivoluzionarii si studiano di avvilire agli occhi del popolo e la Chiesa e la sua dottrina . Non vorremmo essere profeti di sciagure ; ma compaiono già sull ' orizzonte i segni precursori d ' una catastrofe . Fortunati i popoli se cercheranno la salute tra le braccia materne di colei che sola potrà salvarli .
StampaQuotidiana ,
Repetita juvant , dicono i medici agli ammalati cronici ; e gli italiani sono ammalati da lunga pezza . Perciò noi ritorniamo volentieri su questo argomento della pena di morte , e lo faremo finché essi non abbiano confessato che , prendendo sotto il loro patrocinio i due teschi di Monti e Tognetti e facendo una colletta per quei due martiri , agirono proprio bestialmente . No ; la pena di morte non verrà abolita : ce lo dice la consuetudine , più che mai in vigore nel regno d ' Italia , dove , dopo la famosa tornata del 25 novembre , non passò mese senza esecuzione capitale . In dicembre si impiccarono due a Bologna fuori di Porta Lamme ; item a Bologna fu fucilato nella schiena un soldato in gennaio , e il 19 corr . il guardasigilli de Filippo assicurava la Camera che non ci era stata altra esecuzione in Sardegna se non di un solo individuo , invece di quattro , come sosteneva il deputato Asproni . Recentemente poi fu condannato alla morte un altro soldato a Brescia , e , se non l ' ha ancora subita , è perché fece ricorso alla grazia sovrana . Non parliamo dei trenta morti nell ' Emilia nei subbugli del macinato , né degli ultimi cinque uccisi e sette feriti a Piano del Voglio , non essendo codeste vere esecuzioni capitali . Oltre una consuetudine mantenuta in tanto vigore , abbiamo i pareri di magistrati i più influenti che dissentono dall ' abolizione della pena di morte . I giornali di Napoli riferiscono che la Commissione della Procura generale presso quella Corte d ' appello ha compiuto un lavoro critico sul nuovo progetto di codice penale , e che si è dichiarata contraria all ' abolizione della pena capitale ; e aggiungono che nello stesso senso si è già pronunciata anche la loro Corte di Cassazione . Questi fatti ci persuadono ben più che non tutte le sottoscrizioni dei sentimentalisti , dei rivoluzionari , degli uomini e delle donne del progresso , che , per ora e per un gran pezzo ancora , no ; la pena di morte non verrà abolita , e , per quanto riguarda la nostra povera Italia ne ringraziamo cordialmente il Signore . Pensare ! In un regno dove la statistica annovera più di tre mila omicidii all ' anno , abolire la pena di morte ! Bisognerebbe esser matti o disposti a tornare ai bei tempi di Ezzelino , quando un galantuomo , che avesse cara la vita , non poteva conservarla che dentro le mura di una torre imprendibile , o mediante usbergo , lancia e spada . Scommettiamo che lo stesso Beccaria , sul quale fanno tanto assegnamento gli abolizionisti , se vivesse oggidì in Italia muterebbe parere , ovvero direbbe avverata qui nel suo più stretto senso quella condizione eccezionale ch ' egli esigeva , che , cioè , la morte del reo sia il vero ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti . È tanto chiaro che è il vero freno , che il Catechismo romano chiama benemeriti del quinto comandamento del Decalogo i magistrati che condannano a morte gli assassini , come erano Monti e Tognetti ( repetita juvant ) . Che poi la pena capitale sia anche l ' unico freno , si prova da ciò che tutti i malviventi sono persuasissimi che nessuno de ' loro compagni caduti in mano al boia è tornato indietro , mentre di spesso avviene che le porte dei bagni si aprino a loro salvamento , e oggimai non è più temerità il supporre che un galeotto , come il Ceneri , diventi un questore come il Curletti , il prigioniero di Ham passi per una felice combinazione di rivoluzioni a sedere su trono imperiale .
StampaQuotidiana ,
Abbiamo sott ' occhi due avvenimenti , entrambi spettacolosi , entrambi recentissimi : la crisi ministeriale e l ' inaugurazione del canale di Suez . A quale daremo la preferenza ? Per chi le nostre simpatie ? Chi baratta , imbratta ; dice un proverbio toscano , e se que ' signori di laggiù sono sulle secche , se la peschino . Noi , diciamo noi per non dir tutti , siamo stucchi fino alla nausea di questi ministeri Cavour , Rattazzi , Ricasoli , Minghetti , Lamarmora , Menabrea e di chi seguirà , buoni a nulla fuorché a desolare la pazienza de ' sudditi , a peggiorare lo stato di questa povera inferma , che è l ' Italia , e a fare come la ruggine che divora ciò che è avanzato agli altri malanni . Il telegrafo parla di Cialdini e di Lanza , e di proposte reali fatte a quei due candidati . A noi pare che i due nuovi candidati non sieno meno neri degli altri e che i loro panni sieno sporchi quanto quelli de ' loro predecessori . Laonde diamo , quanto a importanza , la preferenza all ' inaugurazione del canale , e lasciamo dov ' è e come è , senza badarci tampoco , la crisi ministeriale . Quaranta bastimenti sono giunti a Suez . Così un telegramma del 21 da Suez . Ecco un umano prodigioso vaticinio avverato ! Ecco una grande impresa , che fa onore al nostro secolo , compiuta ! Ecco una buona novella , gravida di altre che la Provvidenza e i destini del cristianesimo ci garantiscono ottime , giunta al nostro fortunato orecchio . Sì , fortunato ! Perché ogni barriera superata , ogni istmo tagliato , ogni duna sabbiosa umiliata , ogni valle riempita , ogni luogo tortuoso e malagevole raddrizzato è al cristiano un felice augurio di riavvicinamento dei popoli , di ritrovo dei varii fratelli , di dilatazione della fede e di avveramento di quella consolantissima profezia che da diciotto secoli assicura ai credenti sparsi su tutto il globo un solo ovile e un solo pastore . È appunto per questo che l ' « Osservatore Cattolico » pone fra le migliori notizie quella che ha ricevuto ieri dal telegrafo . Il successo del canale è assicurato , dice il telegramma : dunque , diciamo noi : l ' Oriente incredulo si è avvicinato al centro della fede di quattro mila leghe : dunque i figli civilizzati di Jafet entreranno con maggior frequenza nelle tende semibarbare dei figli di Sem e vi staranno con confidenza : dunque i piedi di chi annuncia i beni e la pace arriveranno meno stanchi sui luoghi della loro missione : dunque l ' Occidente ricco di cuori generosi e di menti irradiate dal Santo Spirito invierà a due a due i suoi missionarii nelle regioni orientali ancora desolate dall ' egoismo e dalla più supina ignoranza , e l ' Italia , riaccostata più delle altre nazioni occidentali al cuor delle Indie , sarà la prima in questo risveglio di zelo apostolico , e l ' invio de ' suoi zelanti missionarii non cesserà che a opera finita , quando la profezia suddetta avrà raggiunto il suo pieno sviluppo : dunque Civitavecchia , Napoli , Palermo , Genova , Venezia , Trieste , Marsiglia , Cadice , Lisbona , Bordeaux , Londra , Amsterdam , e perfino i lontanissimi Stati Uniti d ' America gareggeranno d ' impegno a stringere relazioni con Bombay , Calcutta e tutta la vasta penisola indostana , avvicinata di 2.700 e più leghe , a seconda delle varie distanze , e siccome ogni stato è migliore di quel sonno letargico in cui marciscono quelle povere popolazioni , il rimescolamento delle stirpi giapetiche colle semitiche e camitiche non può produrre che buoni effetti in rapporto alla vera religione . I cristiani sono destinati a prendere possesso di tutta quanta la terra , e di loro si può dire in senso più stretto e letterale ciò che scriveva Tacito degli ebrei del suo tempo : In fatis erat ut gens Judeorum rerum potiretur . È decretato in cielo che i giudei diventino i padroni del mondo . Il taglio dell ' istmo di Suez non contribuirà poco a questa futura egemonia del cristianesimo su tutto il globo , ed è per ciò che noi gli mandiamo i nostri mirallegro .
CONSUMMATUM EST ( - , 1870 )
StampaQuotidiana ,
Consummatum est ! ... L ' iniquità è consumata : il sacrilegio è compiuto : le truppe italiane hanno fatto breccia nelle mura di Roma , e ieri le oltrepassarono . Il santo Padre , dopo aver richiesto che le sue truppe opponessero quella resistenza , che bastasse a dire innanzi al mondo , che non si cedeva che alla violenza , ordinò che si sospendessero le ostilità , e lasciò alla Provvidenza la cura di difendere i supremi suoi diritti . Deplorabilissima vittoria , in cui i figli hanno vinto contro il Padre , cattolici contro il Capo di loro religione , patrioti italiani contro il personaggio più illustre della loro nazione ! L ' Italia può vestirsi a gramaglia , e l ' attuale ministero italiano può contare i suoi giorni . La storia non ha mai registrato un fatto solo , dal quale risulti che il parricidio e il sacrilegio abbiano portato fortuna a chi li perpetrò . Invece , lunga , lunga assai è la lista di quelli , che , persecutori della Chiesa , finirono malamente . Cominciò a scriverla fin dai suoi tempi il Lattanzio nella sua opera : De mortibus persecutorum , e molti altri pur troppo si assunsero il triste incarico di continuarla coi loro nomi . I cattolici possono dar sfogo al loro dolore , oh ! questo sì ; e dividere col Papa le sue angoscie : ma non devono perdersi di coraggio . Guai ! Dimostrerebbero di non aver che una fede languida , e non è questa la fede che trasporta i monti e vince tutti gli ostacoli . La Chiesa nostra dice con s . Paolo : cum infirmor , tunc potens sum . Quando essa è destituita d ' ogni umano soccorso , si getta in braccio al suo sposo Gesù Cristo , ed esso la sostiene e la riveste di più fulgide vestimenta , perché gli rimase fedele nella contradizione . Altre persecuzioni , più gravi forse della presente , cercarono di soffocarla , ma non riuscirono che a danneggiare i proprii promotori : così avverrà ora ; è peccato il dubitarne . Piuttosto ricordinsi i buoni cattolici i loro doveri in queste supreme circostanze , e procurino di adempirli . Ricordinsi innanzi tutto di pregare , perché è la preghiera che vince il cuore di Dio : ricordinsi di non cedere vilmente alle domande della rivoluzione , e di opporre ai festeggiamenti dell ' empio la propria mestizia : e , se ci è lecito fare loro una proposta , cerchino di consolare il Santo Padre con nuove proteste di affezione e di fedeltà e con soccorsi pecuniarii . Siamo giunti a tal punto , che Pio IX non avrà più che l ' obolo di S . Pietro per provvedere ai suoi bisogni , e tocca a noi a fornirglielo abbondante e frequente . Ricordinsi infine che la storia odierna è già narrata dal Vangelo , con quelle parole : Mundus gaudebit , vos autem contristabimini , e che presto vedremo avverarsi anche sed tristitia vestra vertetur in gaudium .
LE ELEZIONI ( - , 1870 )
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L ' esercizio del diritto elettorale dovrebbe essere , specialmente in un paese nuovo alle istituzioni rivoluzionarie , dovrebbe essere fatto con trasporto , con entusiasmo . All ' incontro l ' apatia degl ' italiani in proposito è ormai proverbiale , e l ' azienda pubblica si è ridotta in mano di un partito che la fa da vero despota . Questo stesso partito governativo ha in mano le elezioni ; scioglie la Camera e pretende che dal 5 al 20 novembre gli elettori abbiano a poter applicarsi a conoscere le questioni che la futura legislazione è chiamata a risolvere . Perché questo dileggio delle forme costituzionali ? Perché questo abuso d ' autorità ? Gl ' innamorati di questi sistemi rispondano , e ci spieghino come questo non sia peggio che assolutismo e autocrazia . Ma non è qui che a noi le elezioni danno a parlare . Vogliamo dire ai cattolici che se vi fu momento nel quale l ' astenersi dal votare per qualsiasi candidato fu opportuna e savia misura , ora è un dovere strettissimo . Già alcuni dei giornali cattolici italiani hanno espresso il loro parere . L ' « Unità Cattolica » ha asserita e difesa la formola « né eletti né elettori » in un savio articolo , nel quale agli argomenti addotti noi avremmo forse dato una maggior estensione . A Roma un deputato cattolico non può andare come legislatore ; a Roma non si entra che per la breccia , per forza ; a Roma chi votasse anche contro l ' usurpazione ostenterebbe un ' autorità là dove il Pontefice non gliela acconsente . Gli elettori né di Genova , né di Palermo , né di Roma possono concorrere alle elezioni , perché i deputati , secondo i principii costituzionali , rappresentano l ' intera nazione e il voto sarebbe un ritenere nel fatto cessata ogni autorità del Papa sul suo territorio ; d ' altra parte qual elettore è costretto ad usare del diritto di eleggere ? Non ostante che la ragione ed il buon senso dissuadono i cattolici dall ' accorrere all ' urna , vi sono molti ai quali quest ' astensione non entra . Ebbene ; qual uomo cattolico accetterebbe l ' incarico di dettar leggi sotto agli occhi del Pontefice prigioniero ? chi vorrebbe rendersi connivente dell ' attuazione del programma ministeriale , sedendo nella Camera anche per osteggiarlo ? Chi poi vede qualcosa in questo buio avvenire che ci aspetta ? Chi vorrà trovarsi nella sala a gozzovigliare co ' filistei , quando Sansone deriso è in mezzo alle due colonne che sostengono l ' edifizio ? Che se fosse pur dicevole entrar deputato nella Camera , cerchino i cattolici uomini da potersi proporre ai collegi italiani ! Alcuni ci sono , ma sono alcuni . Non s ' offendano i cattolici , è pur troppo vero che quelli che forse s ' offendono , ci mettono sulla penna queste parole . Cattolici ci sono ! dove sono ? dove la loro vita pubblica ? E se si trovassero questi uomini ancor capaci d ' indignazione innanzi alla giustizia oltraggiata , possiamo supporre che rimarranno vincitori nel campo elettorale ? No ; si pretende che gli elettori siano in mano del clero , il quale li guida ; ciò non è vero ; molti del clero hanno rovinato , e molti lasciarono che si rovinassero gli elettori . Si contarono preti che condussero all ' urna i loro dipendenti a votare per candidati governativi , e perché ? pel meno male . Ah se il meno male è lecito , non sappiamo perché si predichi di non commettere nessun male , e di abbandonarne anche le apparenze ! È questo un argomento che naturalmente oggi ci viene presentato dalle elezioni imminenti , e di cui saremo costretti a riparlare . Intanto gli elettori pensino se l ' astensione non sia una misura moralmente e fisicamente necessaria . Lo « Stendardo Cattolico » rimane attonito e pieno di dolore di fronte ai fatti che si preparano e si ritira in disparte a contemplare da semplice spettatore la scena ; ciò sta bene , quantunque si potesse far di più ; ad ogni modo la formola « né eletti né elettori » ha un avversario di meno nelle nostre file , e speriamo che avrà seguaci tutti i cattolici , e quelli principalmente che vogliono far politica .
StampaQuotidiana ,
Va bene , che si porti alle stelle il traforo del Cenisio ; esso insieme all ' istmo di Suez è la prova più splendida del progresso delle scienze fisiche . E di passaggio notisi , che ammettiamo progresso solo di scienze fisiche non di vigoria nazionale , come vogliono gli italianissimi , perché opere grandiose se ne fecero anche nella vecchiaia dei popoli . Difatti il « Fanfulla » non trova miglior epigrafe pel traforo , che quella dei veneziani sui loro murazzi = Ausu romano aere veneto = col solo cambiamento : aere italico ; questo ricorda le grandi opere fatte anche dai romani e dai veneti ; e siccome il ponte p.e. di Traiano disfatto tosto da Adriano , ed i murazzi appartengono alla vecchiaia degli uni e degli altri , non si vede come quell ' opera italiana indichi proprio vigoria nazionale . Ma per tornare al traforo , le cose bisogna guardarle sotto tutti gli aspetti , se no , non si potrà avere un ' idea adeguata del loro valore . Senza dubbio il traforo sotto l ' aspetto commerciale ed industriale è utilissimo ; l ' abbreviazione delle distanze , la sicurezza della via , la facilità dei trasporti , la comodità dei viaggi , ed insieme a tutto ciò la diminuzione della spesa sono pregi incontrastabili dell ' opera grandiosa . Militarmente poi non se ne può temere un pericolo di rilievo . Sicuro che se in caso di guerra la galleria cadesse tutta in man della Francia , per l ' Italia l ' andrebbe male . Luigi XIV dovette far la pace con Vittorio Amedeo II per quella maledetta difficoltà delle Alpi più quasi che per la sconfitta di Torino ; dovendo far varcare quella bagatella di monti ad uomini , armi , munizioni e fin legna da bruciare , il peso della guerra gli divenne insopportabile , e gli convenne chinar il capo . Ma all ' evenienza di un pericolo il genio militare facilmente può provvedere ; un paio di mine a tempo e luogo disposte e fatte volare rendono impraticabile la galleria ; questa poi impossibile a riattarsi senza grandi e lunghi lavori non dà più il passo ai tumulti gallici , le muraglie alpine riacquistano l ' antico valore , e coi loro fianchi dirupati e nevosi ridiventano una formidabile difesa . Se i padri coscritti hanno senno , per cautelarsi da ogni sorpresa hanno già forse preparate le mine . Ma si può dire altrettanto del traforo considerato dal lato morale ? Premettiamo che astrattamente del traforo non si può dire né bene né male ; è una porta tra l ' Italia e la Francia , e una porta è buona o cattiva cosa secondo l ' uso a cui serve nel caso concreto . Se serve a due galantuomini per visitarsi ed aiutarsi dall ' una all ' altra casa , la porta moralmente è cosa ottima , ma dovesse dar comodo alle furfanterie o libertinaggio di cattivi soggetti , meglio sarebbe stato che la porta o non fosse mai stata aperta , o fosse tosto sprangata ben bene . In proposito dobbiamo regolare i nostri giudizi come colle breccie fatte nelle mura di Roma ; son tutte breccie , ma quella di porta Capena per dar il passo al trionfo di Marc ' Antonio Colonna , uno dei vincitori dei musulmani antichi a Lepanto , deve essere guardata con occhio ben diverso , che la breccia di porta Pia fatta per intrudere i musulmani moderni . Posto dunque che sotto l ' aspetto morale il traforo è nulla più che una porta , ossia un mezzo per sé indifferente che diventa buono o cattivo secondo l ' uso , per giudicarne il merito morale bisogna consultare il caso concreto , e vedere a che deve servire . Il traforo in genere deve servire a facilitare e moltiplicare le comunicazioni tra Italia e Francia , il che significa accumunare sempre più le idee ed i costumi , cioè fare che si cancellino sempre più le differenze reciproche , e che l ' una nazione diventi quel che è l ' altra . Ora quale delle due nazioni è la migliore ? Con buona venia del signor Trochu l ' italiana senza dubbio . Questo bravo generale era fuor dei gangheri per le inaudite sconfitte toccate , e si sa che quando si è in tale stato , uno sfogo ci vuole , e per conseguenza ci vuole anche qualcuno contro cui fare codesto sfogo . Ma con chi a Trochu conveniva prendersela ? coi suoi francesi , e confessare , che sono ancora i leves Galli di Giulio Cesare ? l ' amor proprio l ' impediva , d ' altronde era dar ragione un ' altra volta a Bismark , che va ripetendo la sentenza di Cesare . Prendersela coi prussiani ? era pericoloso assai , che un uomo di governo sparlasse di chi calcava ancora il collo alla misera Francia . I russi , i turchi , gli americani , i chinesi sono troppo lontani ; colla Spagna non v ' era nessun legame particolare ; dunque per materasso del signor Trochu non restavano che gli antichi alleati di Crimea e di tante altre imprese , l ' Inghilterra e l ' Italia , alleati ingratissimi come si sa . Ecco dunque come stanno le cose , secondo il signor Trochu , il lusso inglese e la corruzione italiana sono le cause dei disastri francesi . Però il valente generale acciecato dall ' ira non ha fatto riflessione che l ' Italia non deve essere giudicata dalla colonia italiana di Parigi , gente scappata per lo più , senza patria , senza famiglia , senza legge né fede , che nella cloaca massima si sente a posto . Doveva anche ricordarsi di ciò che non gli può essere ignoto , che l ' Italia da lunga pezza è pedissequa della Francia , caduta in balia di uomini formati alla politica nei loro esigli , viaggi e relazioni di Francia , che di Francia ci vennero le sette , i libri , i romanzi , il teatro , i costumi , la rivoluzione insomma , che costà comunissima è la lingua francese segno della prevalenza delle idee francesi . E i discorsi del Parlamento italico , signor Trochu , non sono il plagio delle dicerie tenute nelle Camere francesi ? le leggi italiche mezzo tanto potente di influire sulla morale non sono forse infranciosate ? Quanti italiani inoltre per commercio , nozze o divertimento fanno il viaggio di Francia , tutti sanno che ritornano ben diversi da quelli che furono formati tra le domestiche mura . Poi finora s ' è forse veduto in Italia quanto si vide in Francia nelle varie fasi della rivoluzione ? Ghigliottina e petrolio sono ancora una privativa francese . Se dunque moralmente migliori sono gl ' italiani , è chiaro che il traforo destinato a togliere le differenze tra italiani e francesi sarà di danno ai primi , veduto anche come la propagazione del male sia più facile che quella del bene , specialmente in epoche come la nostra , nelle quali , secondo l ' osservazione di Platone , gli uomini sembrano nati al vizio ed alla ribellione . Che vantaggio morale vorrà dunque essere per gl ' italiani il traforo , quando il viaggio di Francia non lasciò più che una gita di piacere ? Maggior numero di italiani andrà in Francia a guastarsi , maggior numero di francesi verrà in Italia a guastare , a suggerire , a trapiantare i caffè chantans , i ritrovi , i clubs e quant ' altro mai ha di più diabolico la corruzione e l ' empietà della moderna Babilonia . Una delle ragioni degli alleati per cessare prima del tempo dall ' occupazione di Parigi fu di togliere i loro soldati da una cloaca , in cui tutto è pestifero . E le sette non si vantaggeranno del traforo per rendere i loro moti più vasti , più simultanei , più irreparabili di qua e di là delle Alpi ? Non sappiamo dunque qual uomo onesto ed illuminato potrà rallegrarsi gran fatto del traforo , e reprimere il desiderio che fino a tempi migliori le Alpi non elevino anzi le loro creste almeno quanto il Kimborazo ed il Dalavigari . Abbiamo poi tanta fede nell ' Italia vera tanto diversa dalla legale , come dice il signor Jacini , che tolta l ' influenza francese il genio italiano cesserebbe di lasciarsi trascinar a ritroso , ed in breve riparerebbe al 20 settembre ed a quanto lo ebbe preparato . A carico del traforo c ' è poi ancora un ' altra riflessione morale . Esso darà gran aumento alle ferrovie , in altri termini sarà un altro anello maestro di quella ferrea catena che avvince un intero popolo di impiegati , inservienti ferroviarii interni ed esterni , macchinisti , conduttori , facchini , vetturali e simil genia che senza distinzione di giorni , dì e notte prestando il loro servigio , diventano estranei alla religione non meno quasi che alle loro stesse famiglie . Si badi che si tratta d ' un popolo intero . A chi dunque non sa che sia morale e quale influenza il traforo avrà sulla morale , sulla famiglia e la religione , lasciamo il rallegrarsi puramente e semplicemente del traforo alpino ; a noi basterebbe il vanto che ne menano le sette per fare le nostre riserve .