StampaQuotidiana ,
All
'
indirizzo
della
signora
Pezzi
che
progetta
una
scuola
Mazzini
breve
parola
.
Insieme
col
risorgimento
rivoluzionario
italiano
e
mondiale
,
fu
predicata
la
riabilitazione
,
l
'
emancipazione
della
donna
.
La
favorirono
tutti
i
framassoni
,
la
giovarono
i
ministri
,
i
quali
ne
fecero
delle
maestre
da
sedere
in
alte
cattedre
e
delle
ispettrici
,
i
quali
progettarono
di
donarla
del
diritto
elettorale
nei
comuni
.
E
la
donna
innalzata
a
tanta
altezza
,
dimenticate
le
opere
del
fuso
raccomandatele
dallo
Spirito
Santo
,
intese
alle
non
sue
della
vita
pubblica
e
politica
,
e
non
mancarono
le
fanatiche
per
Garibaldi
e
per
Mazzini
,
le
eroine
dei
due
mondi
che
fecero
di
loro
pazzie
celebre
il
nome
per
il
mondo
.
Or
bene
e
quelli
che
le
innalzano
,
e
quelle
che
s
'
innalzano
che
pretendono
ottenere
?
Alla
donna
noi
crediamo
che
duplice
missione
sia
affidata
,
quella
di
far
conoscere
la
verità
,
quella
di
alleviare
i
dolori
;
duplice
apostolato
di
verità
e
di
conforto
:
quello
debbono
e
possono
compiere
nell
'
interno
delle
pareti
domestiche
:
questo
,
insistendo
sull
'
orme
della
prima
associazione
di
carità
fondata
sul
Calvario
sotto
gli
sguardi
del
Salvatore
morente
si
compie
ad
ogni
giorno
,
ad
ogni
circostanza
della
vita
.
Fuori
di
questo
campo
non
trova
la
donna
né
fini
né
forze
a
sé
proporzionate
,
tutto
diviene
esagerazione
,
pericolo
e
rovina
.
Al
tempo
del
paganesimo
questa
duplice
missione
della
donna
fu
dimenticata
;
essa
era
quindi
divenuta
nient
'
altro
che
una
merce
trafficata
dalla
avarizia
,
una
schiava
che
vedeva
ai
suoi
piedi
un
despota
sempre
pronto
ad
alzarsi
per
abbatterla
,
un
idolo
incensato
e
poco
stante
spezzato
dal
suo
fanatico
adoratore
,
di
che
la
donna
stessa
aveva
trovato
meglio
educarsi
alla
colpa
fin
da
fanciulla
:
Et
incestos
amores
de
tenui
meditatur
ungui
:
e
se
congiungevasi
in
matrimonio
,
poteva
però
dopo
,
al
dir
di
Seneca
,
contar
gli
anni
non
dai
consoli
ma
dai
mariti
.
Perciò
essa
era
poi
divenuta
odiosa
,
e
ci
ricorda
benissimo
di
ciò
che
Eschilo
nei
Sette
all
'
assedio
di
Tebe
fa
dire
ad
Eteocle
:
«
Donne
,
insopportabili
creature
,
sesso
odioso
ai
savii
,
pessimo
flagello
delle
famiglie
e
dello
Stato
»
.
La
redenzione
salvò
la
donna
;
anzi
se
ci
si
passa
l
'
espressione
,
la
redenzione
sua
fu
duplice
,
la
redenzione
comune
e
un
'
altra
di
ordine
inferiore
e
materiale
che
la
riabilitava
davvero
nella
società
,
motivo
pel
quale
troviamo
nella
donna
una
naturale
e
più
sentita
inclinazione
alla
pratica
della
religione
di
Cristo
ed
in
conseguenza
di
ciò
,
la
vediamo
anche
divenuta
un
'
arma
invitta
in
mano
del
Signore
.
Ora
la
riabilitazione
massonica
che
oggi
è
di
moda
,
non
essendo
,
perché
framassonica
,
che
la
distruzione
di
Cristo
,
non
può
riuscire
che
al
vero
e
peggiore
degradamento
della
donna
.
No
,
non
ci
illudono
le
larve
di
alcune
donne
letterate
e
la
cui
onestà
di
costumi
noi
non
vorremmo
revocare
in
dubbio
;
le
statistiche
parlano
con
una
eloquenza
invincibile
,
e
le
75.000
donne
di
vita
perduta
che
già
erano
in
Italia
prima
dell
'
acquisto
del
Veneto
dicono
ove
siamo
riusciti
dopo
tanto
predicare
riabilitazione
,
dopo
tanti
sforzi
per
innalzar
la
donna
all
'
altezza
dei
tempi
.
Vi
ha
una
sola
dignità
per
lei
,
ed
è
quella
che
le
viene
da
Cristo
;
con
Cristo
è
grande
,
senza
Cristo
sta
nel
fango
.
È
per
ciò
che
noi
salutiamo
con
piacere
il
sorgere
in
Italia
,
specialmente
,
di
associazioni
femminili
,
e
quelle
in
particolar
modo
che
in
Roma
fanno
già
di
sé
bella
mostra
con
opere
tutte
informate
allo
spirito
di
Cristo
,
e
così
vantaggiose
alla
Chiesa
di
Cristo
.
Cristo
che
volle
la
donna
alla
sua
culla
,
e
la
volle
alla
sua
croce
,
affida
ancor
oggi
alla
donna
una
missione
.
È
vero
che
come
al
sorgere
del
cristianesimo
permise
che
la
donna
cristiana
vivesse
alquanti
secoli
accanto
alla
pagana
,
così
oggi
la
donna
che
sta
con
Cristo
ed
è
cattolica
vive
daccanto
alla
donna
senza
Cristo
,
rivoluzionaria
e
framassona
,
e
che
davvicino
alle
pie
che
salgono
il
Calvario
stanno
le
petroliere
e
le
comuniste
;
ma
ciò
è
nei
disegni
della
Provvidenza
,
perché
meglio
appaia
da
qual
lato
si
stia
vera
grandezza
,
onestà
e
virtù
.
Ritorni
la
donna
italiana
all
'
opere
della
sua
casa
,
alla
santa
missione
che
Cristo
le
ha
data
,
discenda
dalla
cattedra
,
non
s
'
accosti
alle
urne
,
viva
di
Cristo
e
Italia
avrà
pace
,
felicità
ed
onore
.
StampaQuotidiana ,
Il
giornalismo
liberale
insiste
sul
lavoro
che
il
Congresso
cattolico
di
Bergamo
ha
rivolto
a
vantaggio
della
classe
degli
operai
.
La
«
Perseveranza
»
ascolta
con
mal
animo
noi
cattolici
seguaci
del
Filius
fabri
,
tentare
di
migliorare
uomini
che
sono
sì
grande
e
bella
parte
della
società
cristiana
.
La
«
Perseveranza
»
trova
che
l
'
idea
che
presiedette
alle
decisioni
del
Congresso
di
Bergamo
riguardo
all
'
operaio
sia
l
'
assorbimento
dell
'
individualità
,
e
l
'
inaugurazione
del
collettivismo
come
era
esercitato
dalle
maestranze
di
arti
e
mestieri
nel
medio
evo
.
È
naturale
che
il
foglio
liberale
si
scagli
contro
questo
duplice
ordine
teoretico
e
pratico
,
e
si
lasci
trascinare
a
proclamare
poco
meno
che
il
socialismo
colla
illimitata
licenza
che
all
'
operaio
concede
.
L
'
individualismo
che
il
Congresso
cattolico
non
ammette
e
non
poteva
ammettere
è
quello
che
lascia
l
'
uomo
abbandonato
alle
proprie
passioni
,
alla
fantasia
,
senza
regola
,
senza
direzione
sicura
.
Il
cattolicesimo
che
come
corpo
di
dottrina
è
rivelazione
e
quindi
implica
la
soggezione
dell
'
intelligenza
al
rivelatore
divino
,
nobile
uso
della
mente
nostra
rimaner
fedele
all
'
incontrastabile
verità
dell
'
infallibilità
divina
;
il
cattolicesimo
non
potrà
mai
sciogliere
il
fedele
dai
vincoli
che
lo
legano
a
quel
corpo
di
dottrina
,
che
nel
santo
Battesimo
egli
ha
dichiarato
di
credere
,
e
che
professa
ogniqualvolta
ripete
qualche
atto
solenne
della
sua
religione
.
Non
è
dunque
un
nuovo
vincolo
che
i
congressisti
di
Bergamo
venivano
ad
imporre
agli
operai
cattolici
,
ma
il
richiamo
solo
di
quelle
solenni
obbligazioni
che
stringono
un
figlio
della
Chiesa
alla
sua
madre
,
e
il
suggerimento
di
mezzi
atti
a
rendere
loro
più
facile
e
fruttuosa
la
pratica
esecuzione
delle
obbligazioni
medesime
.
Il
cattolico
infatti
,
non
è
costretto
come
il
razionalista
a
cercare
collo
scarso
lume
di
sua
mente
in
mezzo
al
buio
ed
all
'
intrigo
,
la
soluzione
de
'
più
elementari
problemi
della
vita
,
ed
a
rifarsi
sempre
da
capo
,
per
ricadere
nel
dubbio
,
e
per
affidarsi
solo
al
proprio
intelletto
.
Il
cattolico
ha
una
regola
di
fede
sicura
,
ed
una
regola
di
condotta
semplice
e
certa
;
e
su
questa
base
,
che
diciotto
secoli
hanno
reso
sempre
più
tenace
e
consistente
,
quante
cose
non
può
egli
fare
colle
forze
del
proprio
ingegno
e
della
propria
attività
?
Qual
è
la
scienza
,
quale
l
'
arte
,
che
non
sia
stata
avvantaggiata
dall
'
opera
individuale
di
cattolici
,
che
avevano
a
fondamento
e
a
scopo
la
religione
?
Che
se
stabilissimo
un
confronto
tra
le
masse
operaie
cattoliche
,
e
le
masse
operaie
settarie
;
quelle
strette
da
un
vincolo
noto
qual
è
la
formola
di
fede
e
il
Decalogo
;
queste
strette
da
oracoli
che
misteriosamente
vengono
combinati
nei
covi
della
massoneria
,
inaccessibili
ai
profani
,
non
avremmo
difficoltà
a
riconoscere
quanto
migliore
sia
la
condizione
dei
cattolici
.
Quanto
poi
al
risuscitare
le
antiche
maestranze
,
come
ha
paura
la
«
Perseveranza
»
,
noi
diremo
innanzi
tutto
che
i
convenuti
al
Congresso
di
Bergamo
non
erano
così
schiavi
del
passato
,
da
non
saper
escludere
quelle
modalità
,
che
erano
tutte
speciali
di
quelle
epoche
,
e
non
ammettere
quelle
altre
,
che
sono
portate
dallo
sviluppo
delle
condizioni
sociali
.
Delle
antiche
maestranze
si
vuole
far
rivivere
lo
spirito
,
che
era
quello
della
carità
cristiana
,
che
affratella
i
socii
,
che
li
lega
colla
sanzione
religiosa
,
che
li
unisce
nel
sospiro
di
un
avvenire
comune
,
che
li
occupa
nel
tempo
del
riposo
,
in
pratiche
di
pietà
,
che
istruiscono
la
mente
e
purificano
il
cuore
.
A
tutto
questo
che
cosa
si
sostituisce
dagli
attuali
fondatori
di
società
massoniche
?
L
'
interesse
;
solo
l
'
interesse
,
e
si
fa
brillare
davanti
allo
sguardo
dell
'
operaio
il
maggior
guadagno
,
il
sussidio
nelle
malattie
,
il
riposo
nella
vecchiaia
,
l
'
appoggio
per
i
figli
,
per
gli
orfani
e
per
le
vedove
.
Ottime
cose
,
ma
che
non
bastano
.
L
'
operaio
,
raffrontando
la
propria
condizione
con
quella
di
altre
classi
sociali
,
e
non
trattenuto
dalle
massime
consacrate
dalla
religione
,
che
gli
dicano
potere
essere
egli
davanti
a
Dio
migliore
dei
ricchi
e
dei
potenti
,
di
cui
invidia
le
ricchezze
e
l
'
autorità
,
non
si
dirà
mai
soddisfatto
,
crescerà
nei
desiderii
,
e
l
'
ultimo
suo
voto
sarà
sempre
quello
che
l
'
Internazionale
propugna
come
la
pratica
attuazione
della
vita
sociale
:
il
comunismo
.
E
si
noti
,
come
nelle
proposte
del
Congresso
cattolico
di
Bergamo
non
si
è
parlato
solo
di
operai
,
ma
anche
e
molto
di
padroni
:
notisi
che
il
vincolo
religioso
che
lega
gli
operai
cattolici
,
lega
altrettanto
e
più
i
padroni
;
notisi
che
le
antiche
maestranze
si
vorrebbero
far
rivivere
,
specialmente
in
quei
punti
in
cui
esse
stabiliscono
mutue
relazioni
tra
padroni
e
artefici
;
il
che
,
non
si
potrà
negarlo
,
è
meglio
d
'
assai
degli
scioperi
e
il
petrolio
,
mezzi
ai
quali
ricorrono
gli
operai
alla
liberale
per
ottenere
dai
rispettivi
padroni
quelle
concessioni
che
loro
sembrano
giustificate
.
Dopo
queste
spiegazioni
,
se
i
nostri
avversari
fossero
coerenti
e
non
scrivessero
accecati
dall
'
odio
a
tutto
ciò
che
è
cattolico
,
dovranno
concedere
che
i
convenuti
in
Bergamo
avevano
il
diritto
di
trattare
la
questione
operaia
dal
punto
di
vista
cattolico
,
e
che
il
modo
con
cui
hanno
proposta
la
quistione
,
non
imponeva
nuovi
vincoli
né
risuscitava
impossibili
forme
,
ma
mirava
solo
a
migliorare
la
condizione
dell
'
operaio
cattolico
senza
pericolo
per
la
sua
fede
e
pel
buon
costume
.
StampaQuotidiana ,
In
tanta
angoscia
,
l
'
anima
straziata
,
oppressi
dalla
grandezza
dell
'
argomento
,
ci
cade
la
penna
di
mano
,
e
non
sappiamo
altro
scrivere
fuor
che
immenso
è
il
nostro
dolore
.
Quando
al
mesto
cadere
del
giorno
la
gentil
preghiera
che
saluta
la
Vergine
suonava
sul
labbro
dei
credenti
,
in
cielo
gli
Angeli
baciavano
in
fronte
il
SANTO
VEGLIARDO
,
chiamato
al
premio
dopo
una
lotta
da
gigante
,
sostenuta
per
un
lungo
mezzo
secolo
.
E
scompariva
come
il
sole
che
indorava
dell
'
ultimo
raggio
in
quel
momento
la
croce
di
San
Pietro
in
Vaticano
;
scompariva
dall
'
occhio
degli
uomini
colla
pace
,
la
serenità
,
la
soavità
delle
anime
care
a
Dio
,
colla
mente
lucida
e
conscia
del
gran
passo
,
col
cuore
ancor
fervido
d
'
affetto
,
senza
violenza
,
quasi
lievissima
fosse
la
distanza
per
lui
dalla
terra
al
cielo
,
e
già
i
beati
lo
tenessero
del
loro
numero
.
Pochi
dì
avanti
aveva
celebrato
una
carissima
ricordanza
;
l
'
innocenza
della
fanciullezza
,
in
tutto
il
mondo
cattolico
,
univasi
il
2
febbraio
all
'
innocenza
paterna
,
rammentando
alla
mensa
dell
'
Agnello
innocente
il
sacro
dì
,
da
75
anni
sparito
,
in
cui
il
giovanetto
destinato
a
divenire
IL
GRAN
PIO
,
riceveva
la
prima
volta
il
pane
dei
forti
.
Fu
l
'
ultima
festa
di
tante
che
circondarono
di
gioia
o
d
'
amarezza
l
'
anima
del
PONTEFICE
;
fu
l
'
ultimo
sguardo
alla
sua
carriera
fortunosa
;
fu
il
saluto
che
lo
zampillo
dà
con
riconoscenza
al
fonte
che
lo
genera
;
fu
il
ricongiungimento
dell
'
età
senile
colla
puerizia
;
fu
il
primo
assorbire
dell
'
aura
,
il
primo
palpito
del
cuore
,
il
primo
anelito
di
vita
che
armonizzavano
in
un
'
onda
sola
,
simbolo
della
sanità
di
tutta
la
vita
,
coll
'
estremo
respiro
,
cogli
ultimi
battiti
di
un
affetto
ingagliardito
fra
mille
contrasti
,
coll
'
affanno
dell
'
agonia
.
E
parve
presentisse
la
fine
;
pure
il
2
febbraio
riceveva
i
sacri
ceri
benedetti
dell
'
agonia
,
li
accese
e
si
consumarono
e
spensero
con
lui
;
così
riassunse
la
sua
esistenza
,
la
contemplò
collo
sguardo
languido
,
si
riconfortò
nella
fede
e
volò
al
Dio
che
lo
ha
ricolmo
di
gaudii
e
di
dolori
,
che
lo
aveva
preparato
alla
gloria
col
merito
nelle
fortune
e
nelle
sventure
.
Il
lutto
è
mondiale
;
tutta
la
terra
vi
prende
parte
;
non
è
possibile
che
uomo
non
si
chini
riverente
e
addolorato
alla
bara
che
rinserra
la
salma
di
Pio
IX
.
Il
suo
nome
è
noto
a
tutti
;
lo
conoscono
i
re
,
e
lo
ripetono
i
poverelli
;
lo
sanno
i
credenti
e
non
lo
ignorano
gli
scredenti
.
In
un
terzo
sì
fortunoso
,
del
secolo
nostro
fortunosissimo
,
i
fatti
i
più
grandi
si
sono
compiuti
vicino
a
Pio
IX
;
si
sono
formate
nel
mondo
due
grandi
classi
di
persone
,
l
'
una
avversò
il
PONTEFICE
colla
ferocia
la
più
lagrimevole
,
l
'
altra
lo
amò
del
trasporto
il
più
schietto
,
dell
'
amore
il
più
profondo
;
l
'
una
e
l
'
altra
ebbero
a
termine
,
dell
'
odio
o
dell
'
affetto
,
il
VICARIO
DI
CRISTO
;
l
'
una
e
l
'
altra
ne
sentirono
la
grandezza
e
la
potenza
,
sia
per
bestemmiarla
e
abbatterla
,
sia
per
onorarla
;
l
'
una
e
l
'
altra
ammirarono
Pio
IX
,
e
sul
cadavere
di
lui
,
l
'
una
e
l
'
altra
sarà
vinta
dalla
commozione
.
E
un
paziente
che
morì
;
morì
una
vittima
;
morì
l
'
ostaggio
della
rivoluzione
;
morì
il
prigioniero
per
la
cattolicità
.
Chi
mai
può
negare
la
lagrima
al
dolente
,
al
perseguitato
,
all
'
esigliato
nel
suo
regno
,
al
crocifisso
sul
suo
trono
?
Chi
mai
l
'
ira
nemica
spingerà
oltre
la
tomba
?
Il
lutto
è
e
dev
'
essere
mondiale
.
Pio
IX
cominciò
perdonando
e
nel
perdono
tradito
;
finì
perdonando
e
ancora
tradito
.
Or
,
che
per
avventura
si
passi
via
alteramente
dalla
fossa
che
rinserra
il
violento
,
e
che
la
preghiera
del
cristiano
non
sia
bagnata
dal
pianto
dove
s
'
asconde
l
'
avanzo
di
persona
che
pianto
abbia
stillato
ai
perseguitati
,
è
nobile
dignità
,
ma
chi
ha
sofferto
per
la
giustizia
e
per
la
Religione
,
chi
ha
sofferto
perché
amava
l
'
Italia
,
chi
ha
sofferto
perché
lo
si
voleva
strumento
di
licenze
non
regolatore
di
libertà
,
a
lui
una
parola
di
dolore
e
di
pietà
,
pei
buoni
è
un
dovere
,
un
bisogno
,
è
gratitudine
per
gli
altri
è
anche
una
necessaria
riparazione
.
E
noi
finché
le
ragioni
politiche
non
sorgano
spietate
a
flagellare
un
cadavere
,
noi
dal
cuore
che
da
sé
s
'
abbandoni
agli
spassionati
sentimenti
,
abbiamo
tanta
stima
degli
avversari
di
Pio
IX
,
da
sperare
che
questa
riparazione
non
mancherà
.
Ma
ci
è
impossibile
continuare
;
ci
sembra
pur
disdicevole
passare
al
giudizio
dei
fatti
che
contrassegnarono
la
esistenza
del
grande
Pontefice
.
È
un
momento
di
dolore
,
e
il
dolore
ha
l
'
eloquenza
del
silenzio
.
Ci
uniamo
ai
cattolici
di
tutta
la
terra
,
con
tutti
preghiamo
pel
DEFUNTO
AUGUSTO
,
preghiamo
che
la
Chiesa
sia
un
'
altra
volta
benedetta
e
il
Successore
di
Lui
la
guidi
ai
trionfi
sulla
miscredenza
e
sull
'
ingiustizia
.
Pio
!
Quante
volte
hai
alzato
la
tua
mano
e
ci
invocasti
aiuto
nel
nostro
lavoro
;
tu
ci
aiuta
dal
Cielo
e
di
lassù
conferma
le
opere
della
tua
benevolenza
.
Poc
'
anzi
abbiamo
baciato
il
tuo
AUGUSTO
NOME
,
e
ne
avemmo
forza
e
vita
;
fu
uno
degli
ultimi
tratti
della
bontà
tua
,
e
la
riconoscenza
ne
recheremo
con
noi
nella
tomba
.
Innanzi
al
tuo
CADAVERE
,
sotto
il
tuo
sguardo
,
noi
ti
giuriamo
che
coll
'
aiuto
di
Dio
sempre
rimarremo
fedeli
alla
Religione
di
cui
fosti
Capo
,
sempre
alla
giustizia
che
hai
difeso
,
sempre
alla
Santa
Sede
che
hai
gloriosamente
occupato
per
32
anni
.
Tu
vuoi
ora
,
come
il
volevi
vivente
,
che
restiamo
uniti
al
Successore
di
Pietro
;
lo
vuole
il
cielo
,
lo
vuole
la
salvezza
nostra
e
del
mondo
;
ti
obbediamo
DEFUNTO
,
come
ti
obbedimmo
VIVENTE
,
restiamo
colla
Santa
Sede
,
restiamo
col
tuo
Successore
,
ne
aspettiamo
i
comandi
ed
i
consigli
per
eseguirli
.
Pio
IX
MORTO
!
VIVA
IL
PAPA
!
Cattolici
,
il
Vicario
di
Cristo
vive
;
a
lui
il
nostro
affetto
,
la
nostra
devozione
in
tutto
e
per
tutto
.
StampaQuotidiana ,
Il
nostro
corrispondente
telegrafico
ci
scriveva
ieri
da
Roma
che
il
sommo
Pontefice
ha
diramato
l
'
Enciclica
sospirata
,
e
che
in
essa
conferma
pienamente
,
come
non
era
a
dubitarsi
,
quanto
Pio
IX
aveva
promulgato
contro
i
conculcatori
dei
diritti
della
S
.
Sede
.
Nessuna
novità
nell
'
Enciclica
,
nessuna
meraviglia
in
quello
che
contiene
.
Il
Papa
ha
agito
da
Papa
,
i
cattolici
non
ebbero
mai
timori
in
argomento
,
e
la
cosa
cammina
da
sé
.
Fermiamoci
ad
una
ipotesi
.
L
'
ipotesi
sia
che
i
clerico
-
liberali
,
i
conciliatori
,
i
curciani
,
e
tutta
questa
gente
che
non
ha
talento
di
essere
cattolica
puramente
e
semplicemente
,
ma
va
cercandosi
una
nicchia
in
relazione
ai
proprii
capricci
,
avessero
avuto
piena
ragione
nelle
loro
previsioni
.
Supponiamo
dunque
che
Leone
XIII
avesse
col
fatto
sconfessato
Pio
IX
,
avesse
rinunziato
ad
ogni
diritto
al
temporale
dominio
,
avesse
ritirato
il
Sillabo
,
spuntato
le
scomuniche
,
benedetto
re
Umberto
,
ringraziato
il
governo
italiano
dei
conventi
desertati
,
dei
beni
di
Chiesa
incamerati
,
delle
Case
cattoliche
di
educazione
manomesse
,
della
propaganda
atea
delle
scuole
,
delle
angherie
al
Clero
,
del
Culto
impedito
,
e
di
tante
altre
gioie
che
i
cattolici
godono
per
bontà
di
quei
liberali
che
sono
l
'
amore
dei
conciliatori
.
Supponiamo
almeno
che
Leone
XIII
si
fosse
attenuto
ad
una
condotta
passiva
rispetto
alla
rivoluzione
,
e
avesse
lasciato
fare
senza
opposizione
diretta
.
In
tale
ipotesi
che
cosa
sarebbe
accaduto
?
I
.
I
liberali
avrebbero
applaudito
il
Papa
quanto
sarebbe
bastato
per
far
credere
al
popolo
che
il
Papa
approva
i
misfatti
della
rivoluzione
.
Ai
primi
applausi
avrebbero
fatto
seguire
il
silenzio
,
e
infine
avrebbero
alzato
nuove
pretese
contro
il
Papa
.
II
.
I
conciliatori
si
sarebbero
lanciati
contro
i
cattolici
,
ne
avrebbero
fatto
scempio
a
vantaggio
dei
liberali
,
pronti
alla
prima
ripulsa
del
Pontefice
,
di
più
accondiscendere
alle
pretese
rivoluzionarie
ed
atee
,
pronti
a
ribellarsi
a
Leone
,
a
Clemente
,
a
Formoso
,
a
Eugenio
,
a
Cristo
medesimo
,
all
'
Eterno
Padre
.
Imperocché
vivono
di
ribellione
questi
conciliatori
,
essi
sono
i
ladri
domestici
che
buttano
tutto
dalla
finestra
in
mano
al
nemico
;
gente
o
infame
o
sciocca
.
III
.
I
cattolici
dal
canto
loro
si
sarebbero
mantenuti
fedeli
al
Pontefice
ad
ogni
costo
;
ma
notiamo
che
nessun
cattolico
ammette
possibile
,
nemmeno
per
ipotesi
,
quello
che
liberali
e
conciliatori
speravano
,
per
es
.
la
cancellazione
del
Sillabo
,
per
non
dir
altro
.
I
cattolici
avrebbero
sempre
obbedito
e
venerato
il
Papa
;
le
di
lui
decisioni
avrebbero
riconosciuto
come
legittime
,
non
già
fatte
per
accondiscendere
alla
rivoluzione
coi
conciliatori
,
ma
per
propria
autorità
.
Forse
alcuni
cattolici
per
debolezza
o
ignoranza
sarebbero
divenuti
vittima
dei
liberali
e
conciliatori
,
ma
le
sarebbero
state
eccezioni
.
Fatta
la
ipotesi
poi
della
condotta
passiva
del
Papa
di
fronte
alla
rivoluzione
,
dato
che
tale
condotta
fosse
compatibile
coi
doveri
del
Pontificato
,
sarebbe
incominciato
da
parte
dei
clerico
-
liberali
e
dei
conciliatori
il
lavoro
della
ingratitudine
:
quel
lavoro
che
nei
primordi
del
Pontificato
di
Pio
IX
fu
condotto
dai
settari
,
ora
se
lo
sarebbero
assunto
i
conciliatori
.
Quindi
il
Papa
avrebbe
dovuto
tollerare
tutte
le
nequizie
rivoluzionarie
,
accettare
non
solo
il
passato
,
non
solo
assolvere
i
delinquenti
del
governo
e
delle
aule
legislative
per
quello
che
sancirono
,
ma
prepararsi
a
benedire
anche
le
minacciate
sevizie
contro
la
Chiesa
,
i
beni
parrocchiali
,
le
nomine
dei
curati
,
l
'
ingerenza
nei
Seminari
,
la
crescente
corruzione
nelle
scuole
,
le
insidie
allo
stesso
catechismo
.
Di
questa
guisa
la
autorità
papale
sarebbe
venuta
mano
mano
scemando
e
scolorendosi
,
la
sua
efficacia
sarebbe
stata
effimera
,
il
suo
prestigio
compromesso
,
l
'
autorità
nominale
.
I
conciliatori
non
si
fermano
a
sancire
ciò
che
esiste
,
sono
spinti
dalla
loro
scuola
e
dalla
nequizia
a
domandare
nuove
dedizioni
.
Dove
sarebbe
ito
il
criterio
del
giusto
e
del
vero
?
Nel
capriccio
di
un
conciliatore
influente
che
fossesi
levato
alla
mattina
colla
fissazione
:
il
Papa
ceda
anche
qui
.
I
liberali
avrebbero
fatto
il
resto
;
lo
splendore
del
Papa
,
dell
'
uomo
che
tiene
in
mano
i
destini
del
mondo
,
che
modera
le
leggi
del
dogma
e
della
morale
,
che
alla
civiltà
insegna
come
essere
onesta
,
che
guida
la
scienza
nel
vero
e
alla
mente
prefigge
il
suo
nobile
e
divino
scopo
,
lo
splendore
del
Papa
sarebbe
scomparso
.
Il
Vaticano
ridotto
ad
un
vescovado
comune
,
assiepato
da
conciliatori
infami
e
da
liberali
prepotenti
,
non
solo
sarebbe
divenuto
la
prigionia
del
Papa
,
ma
dello
stesso
papato
;
fra
tanta
rovina
che
nel
mondo
si
accumula
,
quella
del
supremo
pontificato
sarebbe
stata
come
la
ecclissi
del
sole
,
come
la
vergogna
ed
il
rimorso
della
umanità
.
I
conciliatori
lavandosi
,
ingloriosi
Pilati
,
le
mani
,
avrebbero
consegnato
il
Vicario
di
Cristo
alla
canaglia
perché
flagellato
venisse
crocifisso
.
Ecco
la
ipotesi
.
Ma
Dio
ama
la
umanità
e
il
Vicario
suo
sulla
terra
ama
Dio
e
ne
segue
la
legge
.
I
liberali
sono
pur
sempre
i
nemici
del
Dio
ch
'
essi
rinnegano
,
sono
i
nemici
del
di
lui
Vicario
che
adulano
e
non
obbediscono
.
I
conciliatori
non
realizzeranno
i
loro
tristi
disegni
.
E
l
'
Italia
nostra
nelle
sue
sventure
potrà
sempre
volgere
lo
sguardo
al
porto
della
salute
.
Leone
XIII
è
Papa
,
ed
è
Papa
degno
di
esserlo
.
Coloro
che
da
tanti
anni
sognano
la
rovina
del
papato
,
che
attorno
di
esso
fecero
vaste
solitudini
,
che
lo
tentano
e
lo
minano
,
avranno
dal
Papa
il
perdono
se
si
pentiranno
,
non
avranno
giammai
la
complicità
nei
loro
delitti
.
La
fede
manca
ai
liberali
,
la
fede
manca
ai
conciliatori
,
ed
è
per
questo
che
almanaccano
tradimenti
verso
Dio
e
la
verità
per
parte
del
Capo
della
Chiesa
.
Ma
i
tradimenti
li
fa
Giuda
e
Cristo
si
riserva
di
morire
e
perdonare
,
non
mai
di
approvare
le
scelleratezze
dei
suoi
persecutori
.
Venga
l
'
Enciclica
di
Leone
XIII
a
raddrizzare
tante
storte
idee
,
a
dissipare
gli
equivoci
sparsi
dai
conciliatori
,
a
determinare
l
'
azione
di
ricostituzione
che
in
questi
tempi
fu
sì
manomessa
dagli
scredenti
o
settarii
o
ecclesiastici
.
Cattolici
,
fermi
alla
parola
del
Papa
,
e
con
lui
progrediamo
senza
debolezza
e
certi
di
vincere
o
vivendo
o
morendo
.
StampaQuotidiana ,
Oggidì
plebeo
suona
quasi
sinonimo
a
triviale
.
Ma
questo
senso
male
attaccato
a
tal
voce
sparirà
quando
gli
uomini
apprenderanno
a
rispettare
i
più
poveri
...
ad
amarli
e
temerli
come
una
grande
potenza
,
la
più
grande
di
tutte
.
N
.
Tommaseo
Noi
ci
crediamo
,
anzi
ci
vantiamo
plebe
.
È
questa
una
frase
del
nostro
manifesto
del
2
Giugno
u.s.
,
che
ha
sollevata
una
vera
tempesta
di
fischi
,
di
urli
e
...
accenti
d
'
ira
,
Voci
alte
e
fioche
e
suon
di
man
con
elle
.
Tutti
coloro
,
che
fanno
consistere
l
'
ordine
nel
soddisfacimento
delle
loro
esigenze
;
gli
arguti
trovatori
dei
sofismi
della
viltà
;
i
conciliatori
insensati
degli
agnelli
e
dei
lupi
;
i
partigiani
del
lascia
fare
;
gli
egoisti
,
i
preti
,
le
beghine
,
ci
furono
sopra
.
Potremmo
rispondere
facendo
un
po
'
di
etimologia
,
e
ricordando
come
i
latini
ed
anche
alcuni
classici
italiani
chiamassero
plebei
puramente
i
non
nobili
.
Amiamo
invece
dichiarare
ricisamente
che
noi
ci
crediamo
plebe
perché
per
questa
intendiamo
la
gran
massa
dei
diseredati
,
iloti
in
Grecia
,
cose
a
Roma
,
proletari
ovunque
,
la
quale
fra
noi
non
avendo
diritti
politici
o
di
questi
non
altro
che
l
'
ombra
,
non
può
chiamarsi
libera
,
populus
.
Ci
vantiamo
poi
plebe
perché
tra
coloro
che
soffrono
,
e
sudano
per
guadagnarsi
tanto
che
basti
per
trascinare
una
vita
angustiata
,
spregiata
,
infelicissima
,
e
morire
forse
in
un
ospizio
,
senza
il
bacio
dei
parenti
,
senz
'
altro
conforto
che
il
brontolio
del
prete
;
tra
coloro
che
sono
trattati
come
macchine
o
giumenti
e
coloro
che
fruiscono
delle
loro
sofferenze
,
li
avviliscono
,
li
derubano
,
li
calpestano
,
preferiamo
essere
coi
primi
.
E
questo
non
già
per
una
miserabile
rassegnazione
,
ma
perché
speriamo
di
educarla
,
questa
plebe
,
di
renderla
edotta
dei
proprii
doveri
e
diritti
,
di
spronarla
a
scuotere
i
gioghi
,
che
la
opprimono
,
e
,
scossili
,
vederla
camminare
irremissibilmente
,
imperterrita
,
verso
quell
'
età
aurea
,
che
posta
da
una
cieca
tradizione
nel
passato
,
sta
invece
dinanzi
a
noi
.
StampaQuotidiana ,
La
Rivoluzione
francese
,
che
ha
incominciata
la
sua
opera
sublime
colla
dichiarazione
dei
diritti
dell
'
uomo
,
la
continua
e
non
poserà
se
non
quando
avrà
estesa
su
tutta
la
faccia
della
terra
quell
'
eguaglianza
che
è
umanamente
conseguibile
.
Ma
errano
forse
coloro
che
pensano
ciò
potersi
ottenere
per
altre
vie
che
non
sieno
quelle
della
libertà
.
Se
oggi
non
è
più
lecito
a
chi
si
professa
democratico
,
volere
la
emancipazione
politica
del
popolo
,
senza
la
economica
,
è
falso
,
è
assurdo
il
lusingarsi
che
questa
si
possa
conseguire
senza
il
concorso
di
quella
.
Egli
è
per
questo
che
noi
deploriamo
come
nella
lusinga
di
fare
meglio
i
loro
interessi
materiali
,
molte
associazioni
di
operaj
si
tengono
affatto
estranee
alle
questioni
del
più
alto
momento
per
l
'
onore
,
il
benessere
,
la
libertà
del
proprio
paese
.
Del
loro
errore
fa
testimonianza
la
storia
di
tutti
i
tempi
e
di
tutti
i
paesi
,
la
quale
ci
dimostra
che
la
giustizia
non
si
accorda
che
a
coloro
i
quali
se
la
sanno
conquistare
.
E
la
logica
conferma
,
spiega
questa
dimostrazione
della
storia
.
Non
è
punto
nella
natura
di
un
privilegio
,
d
'
un
monopolio
,
di
un
potere
esistente
di
cedere
,
o
d
'
abdicare
senza
esservi
forzato
.
Perché
il
diritto
trionfi
necessita
che
a
sua
volta
egli
diventi
una
forza
.
E
questa
forza
al
popolo
non
può
venire
che
dalla
libertà
politica
.
Che
le
masse
di
operai
memori
dei
passati
fasti
e
delle
storiche
virtù
impugnino
ed
inalberino
una
tale
bandiera
;
che
si
stringano
compatte
intorno
ad
essa
;
che
dopo
tante
delusioni
,
tanti
esperimenti
infelici
,
tante
vicende
di
casi
pensino
seriamente
alla
sua
di
salute
!
StampaQuotidiana ,
Il
lavoro
è
divenuto
la
legge
universale
ed
esso
guida
e
fortifica
le
libere
istituzioni
.
La
libertà
è
il
corollario
necessario
del
lavoro
.
Rivoluzioni
si
son
fatte
,
ed
altre
si
faranno
ancora
.
La
società
non
s
'
avanza
che
per
iscosse
;
perché
l
'
egoismo
è
ancora
la
legge
comune
,
perché
sonvi
uomini
e
governi
che
non
vogliono
affatto
seguire
il
movimento
dell
'
epoca
;
perché
altri
vi
sono
che
,
una
volta
al
potere
disconoscono
i
principii
,
che
hanno
operata
la
loro
elevazione
.
Lasciamo
stare
i
governi
,
i
quali
non
hanno
compreso
e
non
comprendono
che
il
diritto
di
pensare
è
stato
inscritto
ne
'
nostri
cuori
pria
di
esserlo
ne
'
nostri
codici
;
che
la
tolleranza
e
lo
spirito
di
libertà
sono
i
soli
principii
,
che
consolidano
il
potere
,
e
fondiamo
fuori
dello
stato
,
benché
a
lato
di
esso
,
lo
spirito
del
lavoro
,
che
seco
ci
apporta
le
speranze
e
la
fortuna
.
Le
tempeste
non
passano
senza
sradicare
qualche
albero
.
Guardate
le
querce
e
i
suoi
avanzi
che
sono
trasportati
dal
loro
corso
;
ma
guardate
ancora
come
la
terra
si
riveste
di
una
nuova
verzura
:
guardate
come
la
natura
sa
prontamente
riparare
ai
suoi
disastri
.
Imitiamola
.
Non
è
una
follia
,
in
verità
,
condannarsi
all
'
inazione
allorquando
il
lavoro
apre
a
'
nostri
sforzi
ed
alla
nostra
intelligenza
uno
spazio
senza
limite
?
Fondiamo
la
grande
associazione
del
lavoro
.
Che
questa
associazione
si
stabilisca
al
di
sopra
delle
forme
qualche
volta
mutabili
dello
Stato
.
Le
nostre
speranze
,
i
nostri
dolori
,
e
le
nostre
affezioni
politiche
,
non
sono
tutto
.
Al
di
sopra
di
esse
,
sonovi
delle
necessità
sociali
che
si
è
condannati
a
subire
.
E
,
d
'
altronde
,
persuadiamoci
bene
:
noi
siamo
giunti
in
un
'
epoca
agitata
da
una
trasformazione
sociale
che
dobbiamo
subire
,
e
che
non
lascierà
in
piedi
se
non
i
governi
fondati
sulla
volontà
nazionale
e
sulla
giustizia
.
Il
vecchio
mondo
è
finito
;
le
nostre
vie
ferrate
,
i
nostri
telegrammi
che
da
un
capo
all
'
altro
della
terra
trasportano
istantaneamente
il
pensiero
umano
,
sfidano
i
tiranni
,
e
si
burlano
dei
sogni
di
una
società
,
che
non
ha
più
ragione
di
essere
.
Le
grandi
scoperte
hanno
fatto
sparire
il
passato
ed
aiuteranno
a
costituire
l
'
avvenire
nella
pace
,
nella
giustizia
e
nella
libertà
.
Propaghiamo
con
tutta
l
'
anima
questi
principii
.
Che
il
loro
spirito
ci
sostenga
.
Lavoriamo
per
il
loro
trionfo
,
lavoriamo
eziandio
ad
utilizzare
le
nostre
ricchezze
,
e
non
si
lasci
cosa
veruna
improduttiva
.
Sviluppandosi
il
benessere
noi
giungeremo
alla
moralizzazione
,
e
,
voi
lo
sapete
,
il
riposo
di
una
buona
coscienza
nell
'
agiatezza
,
costituisce
la
felicità
.
StampaQuotidiana ,
Il
popolo
ha
patito
:
patito
molto
,
patito
sempre
,
patito
senza
compenso
.
I
mali
sofferti
dall
'
altre
classi
,
pei
vizi
della
costituzione
sociale
,
e
specialmente
per
la
tirannide
politica
che
pesa
da
secoli
sull
'
Italia
,
furono
e
sono
gravissimi
;
e
nondimeno
i
possessori
di
fortuna
possono
mitigarli
,
per
sé
e
pei
loro
figli
,
cogli
agi
,
colla
varietà
delle
occupazioni
,
colle
consolazioni
domestiche
,
coi
viaggi
,
cogli
studi
,
con
tutti
i
mezzi
,
che
la
ricchezza
somministra
in
qualsivoglia
stato
di
cose
:
gli
uomini
d
'
ingegno
possono
trovare
un
certo
compenso
a
quei
mali
nella
coscienza
della
loro
forza
morale
,
nella
ricerca
della
Verità
,
nella
lode
dei
buoni
,
nella
fama
che
accompagna
le
persecuzioni
,
nella
possibilità
di
consegnare
all
'
infamia
,
scrivendo
fuori
di
patria
,
i
loro
persecutori
:
gli
uomini
del
popolo
non
hanno
sollievo
né
di
distrazioni
,
né
di
gioie
domestiche
,
avvelenate
dalla
miseria
;
né
di
studi
,
vietati
dai
governi
e
dalla
mancanza
assoluta
di
mezzi
e
di
tempo
.
La
fama
è
parola
che
non
esiste
per
essi
:
vivono
e
muoiono
ignoti
:
le
loro
buone
azioni
rimangono
un
segreto
per
tutti
.
Così
,
senza
compenso
,
senza
sfogo
,
senza
conforto
di
pietà
da
chi
gli
sta
sopra
,
il
popolo
ha
durato
e
dura
soffrendo
.
Forse
,
la
sola
cosa
che
lo
ha
salvato
dalla
disperazione
e
dall
'
odio
per
la
società
,
è
l
'
abitudine
dei
dolori
.
Come
un
malato
,
che
a
forza
di
soffrire
ha
perduto
la
coscienza
dell
'
esistenza
,
il
popolo
soffriva
finora
in
silenzio
,
rassegnatamente
,
quasi
convinto
che
non
v
'
era
per
lui
né
speranza
,
né
diritto
a
sperare
miglioramento
...
Ma
...
oggi
,
il
popolo
è
svegliato
:
svegliato
all
'
idea
dei
propri
diritti
e
della
propria
potenza
...
StampaQuotidiana ,
In
tutte
le
statistiche
del
felice
regno
d
'
Italia
sonvi
due
dati
di
una
eloquenza
straordinaria
:
Popolazione
...
circa
25
milioni
.
Contribuenti
della
imposta
dei
fabbricati
,
terre
coltivate
e
tassa
di
commercio
...
circa
2
milioni
.
Che
cosa
siano
e
che
cosa
facciano
questi
due
milioni
di
bravi
cittadini
contribuenti
tutti
lo
sanno
.
Una
parte
di
essi
suda
tre
volte
l
'
anno
per
esigere
una
pigione
che
cresce
d
'
anno
in
anno
a
seconda
che
le
unioni
dei
figli
del
popolo
van
feconde
di
nuovi
pigionali
.
Un
'
altra
parte
ha
la
generosità
di
permettere
che
il
contadino
lavori
le
terre
che
essa
non
sa
e
non
vuole
coltivare
e
la
magnanimità
di
lasciargli
del
prodotto
del
suo
lavoro
appena
quel
che
gli
basti
perché
non
muoia
assai
presto
di
fame
e
di
freddo
.
Un
'
altra
parte
infine
passa
la
vita
a
studiare
la
quantità
dei
prodotti
e
la
quantità
dei
bisogni
e
trova
il
mezzo
di
accumulare
mucchi
d
'
oro
sulla
fame
,
sul
freddo
,
sulla
luce
,
sulla
sete
:
sulle
innumeri
miserie
e
sulle
poche
gioie
del
popolo
;
questi
mucchi
d
'
oro
eleva
poi
a
nemici
ed
a
tiranni
del
lavoro
,
con
essi
asservendo
inevitabilmente
il
popolo
operaio
.
Tutti
sono
brava
gente
;
hanno
una
rispettabile
posizione
sociale
,
sono
elettori
,
eleggibili
e
spesso
Deputati
;
per
essi
predica
il
curato
,
per
essi
è
fatto
il
codice
civile
,
per
essi
sta
il
giudice
,
l
'
usciere
,
il
birro
ed
il
gendarme
;
le
scuole
,
i
libri
,
le
scienze
,
i
musei
,
i
teatri
,
i
cavalli
ed
i
cocchi
,
le
strade
ferrate
ed
i
telegrafi
tutto
è
per
essi
,
percioché
essi
solo
possono
usufruire
della
civiltà
,
ad
essi
soltanto
gli
agi
ed
i
gaudii
della
vita
.
Ma
gli
altri
23
milioni
d
'
Italiani
che
cosa
fanno
e
che
cosa
sono
?
Borghesi
e
privilegiati
,
ve
la
siete
fatta
mai
questa
domanda
?
Voi
lo
sapete
;
i
23
milioni
lavorano
da
che
il
sole
si
leva
fino
a
che
non
si
corchi
,
e
sono
essi
che
fanno
e
pagano
la
civiltà
di
cui
gioite
;
sono
essi
che
creano
tutto
quanto
voi
consumate
,
dal
vostro
pane
al
vostro
lusso
sfrenato
;
senza
di
voi
essi
sarebbero
liberi
e
felici
,
senza
di
essi
voi
morreste
di
fame
.
Voi
lo
sapete
;
essi
sono
miserabili
perché
il
proprietario
e
il
capitale
li
deruba
,
essi
sono
schiavi
perché
non
possono
usufruire
della
mendace
libertà
politica
che
,
scienti
di
tanto
,
avete
loro
accordata
,
essi
sono
bruti
perché
non
volete
che
la
luce
della
scienza
irradii
le
loro
menti
;
ma
,
voi
lo
sapete
,
essi
che
sono
la
forza
creatrice
sono
pure
la
forza
demolitrice
.
Borghesi
e
privilegiati
,
la
rivoluzione
che
sopraggiunge
vuole
e
deve
demolire
il
privilegio
che
fa
servire
la
grande
maggioranza
del
popolo
Italiano
ai
vostri
bisogni
ed
ai
vostri
capricci
,
che
allontana
questa
maggioranza
da
tutte
le
gioie
della
vita
per
gettarla
nelle
più
profonde
miserie
,
che
nega
ad
essa
ogni
diritto
,
fin
anco
quello
di
lavorare
e
di
vivere
!
L
'
ineguaglianza
che
da
secoli
separa
in
due
classi
gli
uomini
:
oziosi
ed
operai
,
privilegiati
e
proletari
,
ricchi
e
poveri
,
dotti
e
bruti
,
felici
e
miserabili
,
carnefici
e
vittime
,
deve
sparire
.
La
rivoluzione
vuole
l
'
eguaglianza
del
punto
di
partenza
per
tutti
gli
uomini
;
essa
vuole
per
tutti
la
medesima
educazione
ed
istruzione
,
per
tutti
gli
istrumenti
del
lavoro
:
la
terra
al
contadino
;
il
capitale
all
'
operaio
.
Borghesi
e
privilegiati
,
non
vi
ponete
come
ostacolo
sulla
via
della
rivoluzione
;
quando
l
'
ora
sarà
suonata
,
lasciate
passare
la
giustizia
del
popolo
;
essa
vuole
distruggere
le
cose
e
non
gli
uomini
,
ma
se
gli
uomini
si
radicano
alle
cose
,
spariranno
con
esse
.
Sparirà
così
per
sempre
la
vecchia
società
privilegiata
e
tutte
le
sue
esigenze
disastrose
con
lei
;
il
grande
stato
centralista
con
tutte
le
sue
luride
infamie
cadrà
come
per
incanto
al
soffio
della
rivoluzione
,
e
la
nuova
società
si
constituirà
spontanea
in
nome
della
libertà
e
della
felicità
degli
Italiani
.
Così
liberamento
si
avrà
:
la
federazione
delle
autonomie
locali
,
nate
dalla
rivoluzione
sociale
,
avendo
per
unica
base
il
lavoro
liberamente
associato
.
StampaQuotidiana ,
Il
popolo
non
potrà
innalzare
il
suo
edificio
sociale
,
se
prima
non
avrà
conquistato
il
terreno
politico
.
Non
è
mestieri
il
dirlo
:
il
partito
democratico
non
cessò
mai
di
mettere
in
prima
fila
delle
sue
preoccupazioni
,
l
'
abolizione
della
miseria
e
dell
'
ignoranza
,
queste
due
sorelle
nemiche
di
ogni
progresso
e
di
ogni
giustizia
.
Profondamente
penetrato
dal
sentimento
della
vera
eguaglianza
,
non
volle
mai
ridurre
ad
una
astrazione
senza
valore
i
principii
proclamati
alla
fine
del
decimo
ottavo
secolo
.
Soltanto
,
egli
pensò
sempre
doverne
dimandare
la
realizzazione
alla
libertà
politica
.
Esso
non
ebbe
mai
la
semplicità
d
'
ammettere
che
la
miseria
potrebbe
sparire
,
il
lavoro
prendere
il
suo
posto
,
l
'
uomo
la
sua
dignità
e
la
sua
indipendenza
,
insino
a
che
le
società
non
fossero
poggiate
su
altre
basi
,
che
quelle
dei
privilegi
di
nascita
e
di
fortuna
.
Nessuna
riforma
sociale
è
possibile
senza
riforma
politica
,
e
nessuna
riforma
politica
veramente
seria
senza
riforme
sociali
;
questo
è
stato
,
questo
è
ancora
il
suo
programma
,
ed
è
appunto
per
conquistarne
l
'
applicazione
integrale
,
ch
'
egli
combatte
da
sessant
'
anni
.
S
'
è
voluto
dividere
la
questione
,
subordinare
ora
l
'
uno
,
ora
l
'
altro
dei
termini
del
problema
,
il
quale
non
può
essere
risolto
senonché
nell
'
assieme
,
e
sempre
si
è
naufragato
.
I
formalisti
del
1848
hanno
approdato
a
nulla
;
e
i
Bonapartisti
che
dal
1851
s
'
erano
incaricati
di
migliorare
le
condizioni
del
popolo
,
sono
così
bene
riesciti
,
ch
'
esso
è
tanto
infelice
quanto
lo
fu
dianzi
,
e
molto
dippiù
.
Pareva
che
nel
1848
,
come
nel
1852
,
il
suffragio
universale
,
da
sé
solo
,
potesse
affrancare
il
proletariato
;
noi
abbiamo
visto
,
noi
ne
vediamo
ancora
i
prodotti
.
La
è
cosa
facile
di
dire
al
popolo
:
tu
sei
il
numero
,
tu
sei
la
forza
;
mercé
il
lavoro
tu
stringi
in
pugno
le
chiavi
della
ricchezza
publica
,
e
se
le
tue
braccia
si
fermassero
un
giorno
solo
,
la
vita
sociale
si
fermerebbe
di
contraccolpo
.
Tu
puoi
dunque
imporre
le
tue
condizioni
al
capitale
,
sicuro
di
trascinarlo
a
patti
.
Tutto
ciò
è
vero
in
teoria
,
ma
fra
la
teoria
e
la
pratica
vi
è
un
abisso
.
«
Senza
l
'
istruzione
,
senza
la
libertà
il
popolo
resterà
schiavo
del
capitale
e
dei
privilegi
,
fino
alla
consumazione
dei
secoli
»
.
Ed
il
suffragio
universale
ed
il
diritto
di
coalizione
non
saprebbero
proteggerlo
.
Fino
a
che
gli
abusi
rimarranno
in
piedi
,
fino
a
che
l
'
ineguaglianza
sociale
sarà
l
'
arca
santa
,
finché
le
leggi
saran
fatte
coll
'
opera
e
a
pro
'
dei
ricchi
e
dei
potenti
;
fino
a
che
la
libertà
,
quale
la
intende
la
democrazia
,
non
sarà
una
verità
,
i
proletari
non
vedranno
mai
mutata
la
loro
condizione
.
Lo
sciopero
non
è
più
un
delitto
dinanzi
alla
legge
,
può
darsi
,
e
del
resto
non
v
'
ha
che
a
risovvenirsi
di
quanto
or
ora
succedeva
a
Lyon
e
nel
bacino
della
Loira
per
farsene
una
mediocre
idea
.
Se
non
si
punisce
lo
sciopero
in
se
stesso
,
lo
si
punisce
in
ciò
che
lo
accompagna
.
Quasi
sempre
assolutamente
come
per
lo
passato
,
tutti
questi
dibattimenti
fra
il
salario
e
il
capitale
,
finiscono
colla
prigionia
degli
operai
:
fortunati
ancora
quando
il
Chassepot
non
si
mette
della
partita
,
con
tutte
le
sue
dolorose
conseguenze
.
No
,
l
'
operaio
non
può
liberamente
discutere
del
suo
salario
,
imperciocché
non
possiede
se
non
che
quanto
gli
provvede
il
suo
lavoro
,
e
la
fame
non
aspetta
.
Il
capitale
di
converso
,
può
arenarsi
nel
guadagno
,
ma
in
realtà
esso
comanda
sempre
al
lavoro
.
E
quando
noi
parliamo
dei
lavoranti
,
è
cosa
intesa
,
che
noi
parliamo
di
tutti
quelli
che
dipendono
dal
loro
lavoro
,
che
vivono
giorno
per
giorno
,
e
non
hanno
altre
risorse
.
Rimane
l
'
associazione
;
sì
,
se
fosse
meglio
intesa
,
più
larga
.
In
quanto
alla
carità
,
sventura
all
'
operaio
,
se
è
ridotto
a
mangiare
del
suo
pane
!
Da
quel
giorno
egli
ha
cessato
di
esser
uomo
,
e
,
a
più
forte
ragione
,
d
'
esser
cittadino
.
Che
la
democrazia
vi
pensi
;
ella
ha
il
carico
delle
anime
,
e
se
non
giunge
a
dimostrare
al
popolo
che
nulla
gli
rimane
a
sperare
,
fuorché
in
sé
medesimo
,
che
la
sua
salute
è
nelle
sue
mani
,
senza
la
vera
libertà
,
egli
non
legherà
ai
suoi
figli
senonché
l
'
eredità
dei
suoi
dolori
,
essa
non
vedrà
mai
il
trionfo
delle
sue
generose
dottrine
.